FEBBRAIO 2004 - Mese Sport
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Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - Filiale di Siena<br />
2<strong>FEBBRAIO</strong><br />
<strong>2004</strong> Mensile di critica e attualità sportiva - €uro 2,00<br />
In arrivo<br />
le prime scadenze stagionali<br />
La Montepaschi<br />
fa gruppo
editoriale<br />
Direttore<br />
Mario Ciani<br />
Direttore responsabile<br />
Paolo Corbini<br />
Direzione – Redazione – Fotolito<br />
Bernard & Co.<br />
Strada di Busseto 18 -C2/7 – Siena<br />
Tel. 05.77.28.53.74<br />
Fax 05.77.22.10.14<br />
E-mail: redazione@mesesport.com<br />
Edito e stampato presso<br />
Arti Grafiche Ticci<br />
Loc. Pian dei Mori 278 - Sovicille (Si)<br />
Tel. 05.77.34.92.22<br />
Fax 05.77.34.93.66<br />
Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />
del 27.01.1983<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Corrado Bagella, Duccio Balestracci,<br />
Mauro Bindi, Andrea Bruschettini,<br />
Marco Buccianti, Massimo Carignani,<br />
Barbara Cerretani, Michelle Chazine,<br />
Mario Ciani, Vincenzo Coli, Fabio Fineschi,<br />
Stefano Fini, Riccardo Giacopelli,<br />
Emilio Giannelli, Daniele Giannini,<br />
Antonio Gigli, Mario Lisi, Luca Luchini,<br />
Mauro Mancini Proietti, Simone Marrucci,<br />
Gilberto Martelli, Augusto Mattioli,<br />
Marco Naldini, Paolo Ridolfi, Roberto Rosa,<br />
Gigi Rossetti, Romano Rossi, Andrea Sbardellati,<br />
Senio Sensi, Antonio Tasso, Matteo Tasso,<br />
Francesco Vannoni.<br />
Fotografie di<br />
Lazzeroni/Castoria e Augusto Mattioli<br />
Collaborazione fotografica: Fabio Di Pietro<br />
Editing: Simonetta Michelotti<br />
Progetto grafico: Bernard Chazine<br />
2ANNO XXII<br />
<strong>FEBBRAIO</strong> <strong>2004</strong><br />
Felici elici di esserci esserci<br />
I primi cinquanta giorni del <strong>2004</strong><br />
dovevano consacrare definitivamente<br />
le squadre senesi ai<br />
livelli di una città che quando<br />
vuole non si fa mancare niente.<br />
Gli inediti appuntamenti<br />
con Juventus, Milan e Inter,<br />
cini-<br />
camenteracchiusi nello spazio di 15 giorni<br />
dopo averli attesi per quasi un<br />
secolo (ma quelli dei biancoverdi<br />
sembravano da meno<br />
solo perché certe frequentazioni<br />
‘altolocate’ sono di più<br />
vecchia data), erano la prova<br />
provata del riscatto sportivo di<br />
una intera comunità.<br />
Invece no, ci tocca raccontare di<br />
storie al limite della cronaca…<br />
bianca quando va bene (la nonpartita<br />
al Delle Alpi per la fitta<br />
nevicata) e della cronaca nera<br />
quando va male (caso Cirillo,<br />
pullman distrutto a Pesaro, sassaiola<br />
di Empoli). Tre episodi<br />
che ci riportano fatalmente alla<br />
mente quel dopo Siena-Modena<br />
che pure dovrebbe averci<br />
insegnato qualcosa, perché solo<br />
riconoscendo che gli imbecilli<br />
sono anche fra<br />
n o i<br />
possiamo legittimamente biasimare<br />
gesti di stupida violenza<br />
come questi.<br />
In mezzo a tanti fatti che poco in<br />
comune hanno con lo sport,<br />
non sono passati inosservati<br />
alcuni risultati negativi, e fra<br />
questi quelli subiti quasi in<br />
contemporanea proprio contro<br />
l’Inter e la Scavolini. Due<br />
sconfitte dal peso diverso, perché<br />
mentre quella di San Siro<br />
ci poteva anche stare, al di là<br />
delle proporzioni, quella della<br />
MPS a Pesaro metteva a nudo<br />
la fragilità di una squadra dalle<br />
grandi potenzialità, ma senza il<br />
guizzo ed il furore agonistico<br />
che fanno la differenza fra una<br />
squadra forte ed una fortissima.<br />
Ma forse, come sostiene<br />
Recalcati, è solo una questione<br />
di lingue e culture da conciliare<br />
ed amalgamare, ammesso<br />
che alla vigilia dei grandi<br />
appuntamenti stagionali<br />
(Coppa Italia,<br />
qualificazioneEuroleague,posizionamento<br />
per i<br />
play-off ecc.) ci<br />
sia ancora il tempo per un<br />
corso accelerato all’Università<br />
per stranieri…<br />
Così come non sono mancati<br />
alcuni elementi di soddisfazione,<br />
a cominciare da quelli legati<br />
alle prestazioni della Robur<br />
contro Modena e Perugia,<br />
oppure della Mens Sana con<br />
CSKA e Zalghiris. Poi è arrivato<br />
febbraio, e le strade di<br />
Siena e Montepaschi sono<br />
tornate a divaricarsi.<br />
In ogni caso negare che tutto<br />
questo abbia un suo fascino,<br />
sarebbe falso. Primo, perché<br />
ridurre tutto ad una questione<br />
di risultati (peraltro<br />
sempre più proporzionali al<br />
ruolo delle due<br />
squadre), sarebbe<br />
abbastanza arido<br />
e trattandosi di sport non c’è<br />
di peggio. Secondo, il dirittodovere<br />
di vivere queste esperienze<br />
con il giusto spirito…<br />
olimpico. Non quello sull’importanza<br />
di partecipare e<br />
basta, che per… cultura rifiutiamo<br />
a prescindere, ma di<br />
lasciarsi coinvolgere e trasportare<br />
dal clima di festa che la<br />
stagione ci sta regalando e che<br />
sembra contagiare tutta la<br />
città nelle sue diverse sfaccettature.<br />
■
3 calcio<br />
Mario Ciani<br />
Gianni Guigou<br />
Punto e a capo?<br />
Se l’ultima prestazione è sempre<br />
la più indicativa, non ci sono<br />
dubbi. Per fortuna però non è sempre<br />
così, anzi, ma un messaggio<br />
chiaro e forte il derby con l’Empoli<br />
l’ha inviato: si può perdere contro<br />
chiunque, anche di goleada, ma<br />
con avversari che sul campo si<br />
dimostrano superiori, non per<br />
mancanza di grinta o determinazione.<br />
Non a caso le stesse doti<br />
emerse contro il Perugia appena tre<br />
settimane fa. Quindi parlare di<br />
squadra snaturata in così poco<br />
tempo non ha senso, ma neppure si<br />
può minimizzare l’accaduto.<br />
Contro Juventus, Milan e Inter i<br />
bianconeri hanno raccattato poco,<br />
in compenso hanno contribuito a…<br />
rilanciare l’immagine di Del Piero,<br />
ad organizzare la festa rossonera per<br />
la riconquista della vetta della classifica,<br />
ed infine a favorire l’ambientamento<br />
di Adriano. Davvero un bel<br />
gesto di altruismo per una squadra<br />
che non si era fatta illusioni, salvo<br />
quella di essere sottovalutata. Parlare<br />
quindi di rimpianti dopo aver<br />
subito 10 gol in 270 minuti (uno<br />
ogni 27!) non sarebbe giusto, allora<br />
limitiamoci a dire che se con l’Inter<br />
non c’è stata partita, contro le altre<br />
due hanno pesato un gol valido<br />
annullato, ed un rigore parato. Dettagli,<br />
in definitiva.<br />
Non sono dettagli invece alcune<br />
circostanze emerse nel corso del<br />
cosiddetto mercato di riparazione.<br />
La storia di Delli Carri, ad esempio,<br />
non ci è piaciuta. La società avrà<br />
avuto i suoi bravi motivi per liquidare<br />
un elemento che solo ora<br />
cominciava a fare bene, ma non<br />
avendoli spiegati abbiamo tutto il<br />
diritto di rimanere perplessi e sorpresi.<br />
E con noi quanti si sono trovati<br />
spiazzati da una decisione<br />
quantomeno precipitosa. Che poi<br />
l’ex granata, una volta indossata la<br />
maglia viola, si sia lasciato andare a<br />
qualche parola di troppo, rientra<br />
nel gioco delle parti. Nel cambio<br />
con Roque Junior è chiaro comunque<br />
che il Siena non ci ha rimesso,<br />
e così in genere neppure con l’arrivo<br />
di Junior e Juarez e prima ancora<br />
di Vergassola, che non si può<br />
mettere in croce per una prova<br />
andata a vuoto .<br />
L’esigenza primaria però era<br />
anche quella di ampliare una rosa<br />
fin troppo risicata e qui non siamo<br />
assolutamente convinti che i 21<br />
elementi attualmente in forza (più<br />
lo sfortunato Ardito) garantiscano<br />
quel ventaglio di opzioni tattiche<br />
che squalifiche ed infortuni mettono<br />
ripetutamente a rischio. In questo<br />
contesto si inserisce anche la<br />
cessione di Rubino, che si dimostra<br />
forse funzionale agli interessi della<br />
società e del giocatore, ma non<br />
della squadra, visto che ora bisogna<br />
andare a cercare un’altra punta<br />
disposta a fare panchina.<br />
Sulla bontà di certe scelte<br />
garantisce comunque il fiuto di<br />
Ricci e Papadopulo ( al di là del<br />
fascino di vedere la casacca bianconera<br />
sulle spalle di gente che ha<br />
vinto il titolo mondiale appena due<br />
anni fa), ma si fa onestamente fatica<br />
ad entrare in certi meccanismi di<br />
mercato. Basti pensare che ci sono<br />
società concorrenti per la salvezza<br />
che hanno inteso potenziarsi con<br />
elementi che non hanno trovato<br />
spazio neppure nelle file dell’ultima<br />
in classifica, vedi Hubner dal-<br />
l’Ancona al Perugia…. Ma tant’è. A<br />
volte quello che risulta incomprensibile<br />
oggi, diventa evidente domani.<br />
E questo vale anche per alcune<br />
operazioni bianconere in uscita,<br />
sempre in ottica organico. Certo il<br />
gusto di comprare tanto per comprare<br />
non sembra appartenere alla<br />
logica di una società sempre più<br />
indirizzata verso scelte minime<br />
(non minori) ma oculate. L’importante<br />
è non tirare troppo la corda.<br />
Un altro argomento che in quest’ultime<br />
due settimane ha tenuto<br />
banco in casa bianconera, è stato<br />
l’inqualificabile episodio che ha<br />
visto per protagonista Materazzi<br />
nei confronti di Cirillo. Altri ne parlano<br />
più diffusamente a parte, qui<br />
ci preme solo ribadire un concetto,<br />
magari in controtendenza: siamo<br />
proprio sicuri che il ‘buonismo’ alla<br />
lunga paga? Che a rimanere in<br />
campo anche dopo aver preso una<br />
bottiglietta in testa come Buffon a<br />
Genova o un petardo come Gillet a<br />
Treviso, sia la soluzione migliore?<br />
O forse sarebbe meglio che ciascuno<br />
si assumesse la responsabilità<br />
del proprio gesto (anonimo o no)<br />
facendo perdere alla squadra del<br />
cuore punti e faccia? La correttezza<br />
delle vittime non si discute, ma<br />
questa non può andare a beneficio<br />
degli imbecilli. Che infatti ci riprovano<br />
sempre più spesso, a qualsiasi<br />
latitudine: tanto in campo c’è sempre<br />
qualcuno più sportivo… Ecco<br />
perché il difensore bianconero ha<br />
fatto bene a presentarsi davanti alla<br />
TV, checchè ne dicano quei pochi<br />
che hanno cercato di spostare l’in-<br />
teresse su questo presunto problema.<br />
Tutto ciò comunque succedeva<br />
ieri. Oggi c’è questa sorta di flessione<br />
da gestire e Papadopulo dovrà<br />
fare salti mortali per ridare alla<br />
squadra quell’identità che aveva<br />
all’inizio del campionato, pur in<br />
presenza di tanti (veri o presunti)<br />
problemi: dalla difesa che non convinceva,<br />
all’attacco che non segnava.<br />
Eppure quella squadra stava là,<br />
vendeva cara la pelle e soprattutto<br />
esprimeva buon gioco.<br />
Che sarebbe stata difficile si<br />
sapeva, né si poteva pretendere che<br />
il poker indiziato di retrocedere<br />
continuasse a tenere la ridicola<br />
media di 21 punti complessivi sui<br />
108 in palio nei 9 turni precedenti<br />
l’ultimo, cioè poco superiore al<br />
19% del totale. Per quanto tempo si<br />
poteva continuare a vivere sulle<br />
disgrazie altrui?<br />
Comunque se quello che ci<br />
voleva era un salutare bagno di<br />
umiltà, è il momento di approfittarne.<br />
Non pensiamo che questa<br />
squadra abbia esaurito il suo slancio,<br />
tanto più se può recuperare<br />
certe pedine, però intanto deve trovare<br />
alla svelta una dimensione<br />
difensiva nuova, altrimenti i confronti<br />
si sprecheranno.<br />
Si, il Siena c’è sempre e merita<br />
l’incondizionato sostegno di tutti.<br />
A cominciare dal confronto col<br />
Parma, da battere a tutti i costi unitamente<br />
all’emergente malumore.<br />
Come? Facendo esattamente il contrario<br />
di quello che ha fatto ad<br />
Empoli. ■<br />
Basta una sconfitta ‘pesante’<br />
ad agitare l’ambiente, ma nessuno deve mollare<br />
Un bagno<br />
di umiltà<br />
che può far bene
Uniti ...si rivince<br />
Grazie Cirillo<br />
Sull’episodio accaduto dopo Inter-<br />
Siena al nostro difensore è stato detto di<br />
tutto. Sulla sentenza, perfetta per molti<br />
aspetti compreso quello che dà totale<br />
ragione a Cirillo, è stato detto e scritto di<br />
tutto. In genere il fatto è stato analizzato,<br />
dai media e dagli addetti ai lavori, con<br />
intelligenza e correttezza. C’è solo da<br />
segnalare due voci fuori dal coro, alquanto<br />
stonate, e dare atto a Cirillo di grande<br />
coraggio e di forte carattere.<br />
Foti, Presidente della Reggina, senza<br />
nemmeno sapere bene cosa era successo,<br />
e prima ancora della sentenza, si è permesso<br />
di dare un giudizio sul Cirillouomo<br />
che ha lasciato stupefatti. Secondo<br />
lui si tratta di un individuo violento che<br />
ama la provocazione. Forse per fare un<br />
piacere, non richiesto, a Sua Maestà l’Inter,<br />
ha fatto una pessima figura resa<br />
macrospica, due giorni dopo, dalla lettura<br />
del dispositivo che puniva Materazzi.<br />
L’altro intervento inopportuno, e questo<br />
è ancora più grave, porta la firma di<br />
Zaccheroni, Mister dell’Inter. In piena dissonanza<br />
con la Società che lo stipendia ha<br />
inteso dare una lezione a chi aveva subìto<br />
una violenza inaccettabile, dicendo che<br />
certi fatti debbono rimanere nel chiuso<br />
degli spogliatoi perché “il calcio deve<br />
mandare messaggi di altro tipo”. Roba da<br />
non credere; secondo il Mister il messaggio<br />
sbagliato l’avrebbe dato Cirillo il quale<br />
avrebbe dovuto tacere per…non danneggiare<br />
il calcio. E così il “buon” Materazzi<br />
avrebbe potuto continuare a tenere quel<br />
comportamento violento, dentro e ora<br />
anche fuori dal campo, evidenziato anche<br />
da episodi raccolti e mostrati dalle TV.<br />
Come sappiamo il suo nefasto “palmares”<br />
è pieno di ….simpatici gesti. Forse, proprio<br />
il clamore dato al fatto indurrà nel<br />
giocatore una riflessione profonda e, si<br />
spera, o per paura o per convinzione, calmerà<br />
i suoi bollenti spiriti.<br />
Allora è proprio il mondo del calcio<br />
che deve ringraziare Cirillo. Si è anche<br />
umiliato nel farsi vedere marcato di fronte<br />
alle TV di tutt’Italia pur di raccontare la<br />
gravissima verità e condannare, moralmente<br />
prima che ci pensasse il giudice<br />
sportivo, il comportamento anche vigliacco<br />
di un suo collega.<br />
Noi comprendiamo benissimo il comportamento<br />
del A.C.Siena che non ha<br />
fatto troppo clamore sul caso, ma apprezziamo,<br />
e lo ringraziamo, il nostro difensore<br />
per il coraggio dimostrato e per aver<br />
così portato il suo nemmeno troppo piccolo<br />
contributo alla eliminazione, auspicabile,<br />
della violenza nel calcio. Dentro e<br />
fuori il terreno di gioco.<br />
4⏐a tutto campo⏐SENIO SENSI⏐<br />
Ora facciamo “gruppo”<br />
La terza sconfitta consecutiva, per<br />
come è maturata, per i successi delle dirette<br />
concorrenti, per la crescita fisica e tecnica<br />
di Bologna, Lecce, Empoli e Brescia, fa<br />
suonare più di un campanello d’allarme.<br />
Dopo la vittoria con i grifoni di Cosmi eravamo<br />
quasi in paradiso: sono seguiti invece<br />
i dieci giorni più neri del nostro primo<br />
campionato di serie A e l’umore è ora sotto<br />
terra. Se le sconfitte milanesi erano quasi<br />
scontate, quella al Castellani doveva e<br />
poteva essere evitata. Sarebbe bastato il<br />
Siena visto in altre occasione: grintoso,<br />
tosto, volenteroso e fisicamente a posto.<br />
Queste doti sono mancate e quei famosi<br />
“occhi di tigre”, tanto amati da De Luca,<br />
sono rimasti negli spogliatoi.<br />
Abbiamo compromesso un bel po’ del<br />
buon cammino fatto ma sarebbe un delitto<br />
gettare la croce addosso agli atleti e<br />
farsi abbattere. Quello di A è un campionato<br />
per gente forte di carattere, di cuore<br />
e di gambe. E i nostri lo sono, occorre solo<br />
che si ritrovino. Forse la mini (ma non<br />
troppo) rivoluzione avvenuta con gli arrivi<br />
a gennaio in quel delicato settore che è<br />
la difesa, hanno condizionato gli automatismi<br />
e le certezze. Se ci aggiungiamo gli<br />
infortuni e le squalifiche, che hanno colpito<br />
i giocatori più rappresentativi ed<br />
importanti, ecco spiegato il nostro calo.<br />
Da domenica 16 febbraio, in casa col<br />
Parma, si riparte alla ricerca della forma<br />
mentale e fisica perduta. Sarebbe un<br />
guaio se tecnico, giocatori, pubblico e<br />
società si deprimessero, perché abbiamo<br />
integre le possibilità per continuare a<br />
veleggiare nella parte alta della seconda<br />
classifica, quella per i “retrocedendi”.<br />
Ma una cosa su tutte a noi sembra fondamentale:<br />
occorre ritrovare subito la<br />
forza derivante da un gruppo unito, solidale<br />
e convinto. In questo senso dovrà<br />
lavorare il “Papa” oltre a contare su un<br />
recupero di nuove energie, indispensabili<br />
per tornare ad essere la squadra rivelazione<br />
del girone di andata. ■
5 calcio<br />
Luca Luchini<br />
Il calcio-mercato ha turbato la squadra?<br />
Ridotti al minimo<br />
i margini di sicurezza<br />
Tre sconfitte consecutive ed il<br />
Lecce e l’Empoli si avvicinano pericolosamente<br />
anche se, almeno per<br />
il momento, la classifica continua a<br />
sorridere più per il Siena che per le<br />
dirette avversarie.<br />
Certo la terza giornata di ritorno<br />
è stata davvero “pesante”, se si considera<br />
che quasi tutte le formazioni<br />
della parte bassa della classifica,<br />
tranne Ancona e Perugia, hanno<br />
centrato l’obiettivo pieno e la zona<br />
retrocessione inizia ad essere una<br />
pericolosa mischia nella quale molti,<br />
noi compresi, possono farsi male.<br />
Al di là della classifica, comunque,<br />
forse per la prima volta dopo il<br />
pirotecnico inizio di campionato<br />
dei bianconeri, il commento mensile<br />
denota qualche preoccupazione,<br />
facendo nascere alcune domande<br />
che si riferiscono quasi tutte ai<br />
responsi del calcio mercato.<br />
L’impressione che si ha da fuori,<br />
e che nessuno confermerà mai, è<br />
che il pur sempre bravo Ricci, in un<br />
mercato difficile e nel quale nessuno<br />
vuole spendere, abbia questa volta<br />
trovato ostacoli imprevisti, e probabilmente<br />
insormontabili, che non<br />
gli hanno permesso di portare a<br />
compimento fino in fondo il suo<br />
progetto.<br />
Si è iniziato con il caso Mignani,<br />
per continuare con quello Delli<br />
Carri che, dopo aver colpevolmente<br />
giocato a Torino con la “testa già a<br />
Firenze” (per sua stessa ammissione),<br />
ha lasciato precipitosamente<br />
Siena prima che fosse arrivato il<br />
naturale sostituto, costringendo il<br />
Mister a cambiare almeno quattro<br />
coppie difensive centrali nell’arco<br />
di un mese. E tutti sappiamo quanto<br />
in questo reparto sia importante,<br />
se non decisivo, l’affiatamento.<br />
Si è poi continuato con il “valzer”<br />
delle punte con Ventola e Chiesa<br />
(specialmente quest’ultimo) che<br />
sembravano destinati a lasciare<br />
Siena dopo che certi rapporti pare-<br />
vano essere divenuti abbastanza<br />
tesi, per poi arrivare invece alla partenza<br />
di Rubino senza che giungesse<br />
nessuno a sostituirlo. Così il<br />
Siena si ritrova con due sole punte<br />
vere, oltre al tuttofare Flo, ed in<br />
caso di infortunio o squalifica la<br />
coperta diviene drammaticamente<br />
corta come le gare con Inter ed<br />
Empoli hanno chiaramente dimostrato.<br />
Occorre poi ricordare che<br />
sia Chiesa che Ventola sono reduci<br />
da gravi infortuni e che l’ex laziale<br />
non è neppure giovanissimo. Il<br />
pericolo, quindi, che qualcuno di<br />
loro possa talvolta segnare il passo<br />
è molto concreto con la conseguenza<br />
che una volta in svantaggio<br />
il Mister non ha carte da giocare<br />
come l’esperienza di Empoli ha<br />
confermato.<br />
Non sappiamo se Ricci dal suo<br />
cilindro magico riuscirà a tirar fuori<br />
qualche attaccante libero che possa<br />
servire alla causa bianconera, ma la<br />
situazione è abbastanza preoccupante<br />
anche perché nelle formazioni<br />
giovanili non sembra ancora esserci<br />
nessuno abbastanza maturo da poter<br />
fare il “Rubino” della situazione.<br />
L’ultima domanda, alla quale<br />
solo il campo potrà dare risposta,<br />
riguarda gli eccezionali fuochi d’artificio<br />
fatti da Ricci riuscendo a portare<br />
a Siena ben due campioni del<br />
mondo. Al di là delle indiscutibili<br />
doti tecniche dei due brasiliani e<br />
del prestigio di poter schierare<br />
simili giocatori, sembra lecito chiedersi<br />
se i due sapranno calarsi in<br />
una realtà dove ogni settimana<br />
occorre sacrificarsi, lottare e soffri-<br />
re per riuscire a conquistare una<br />
salvezza che alcuni avevano forse<br />
disegnato fin troppo facile. L’esordio<br />
è stato per nulla esaltante per<br />
Roche Junior a Milano e più che<br />
buono per Junior a Empoli, ma si sa<br />
che dare giudizi alla luce di una<br />
sola prestazione è spesso molto<br />
rischioso.<br />
Sul piano tecnico, invece, i<br />
bianconeri non riescono a pungere<br />
da fuori area e, specialmente quando<br />
manca D’Aversa, nessuno sembra<br />
in grado (o vuole assumersi la<br />
responsabilità) di tirare in porta<br />
limitando così enormemente la<br />
nostra capacità offensiva. Arrivare<br />
in porta con il pallone è sempre difficile,<br />
figuriamoci in serie A, specialmente<br />
quando le squadre avver-<br />
sarie sono chiuse a difesa di un<br />
risultato positivo. E allora se non si<br />
tira da fuori e non si riesce a crossare<br />
come si dovrebbe (e qui occorrerà<br />
per forza migliorare) può succedere<br />
di non riuscire mai ad<br />
impegnare il portiere avversario<br />
come è accaduto ad Empoli.<br />
La nostra fiducia in Papadopulo<br />
è però grande per quanto di buono è<br />
stato in grado di fare fino ad oggi e<br />
non escluderemmo neppure che un<br />
“volpone” come Ricci riesca a stupire<br />
tutti portando a Siena un altro<br />
Cucciari, capace di dare una mano<br />
in fase offensiva. Se la salvezza è a<br />
quota 37 o 38 punti, come gli esperti<br />
dicono, questo obiettivo resta per<br />
il Siena più che raggiungibile, anche<br />
se i margini di sicurezza si sono<br />
notevolmente ridimensionati.<br />
Fondamentali saranno le<br />
numerose gare interne che i bianconeri<br />
devono disputare, ad iniziare<br />
dalla prossima con il Parma e da<br />
quella successiva con la Reggina. E<br />
siccome le grandi società si vedono<br />
quando arrivano le difficoltà, questo<br />
è il momento in cui stampa e<br />
tifosi devono stringersi intorno agli<br />
uomini di Papadopulo, evitando<br />
qualsiasi tipo di polemica e aiutando<br />
il presidente De Luca a risollevare<br />
l’ambiente come lui sa e può<br />
fare. Sciupare tutto adesso sarebbe<br />
davvero un delitto, anche perché<br />
non crediamo che le prestazioni<br />
con il Milan ed il Modena, o la<br />
determinazione ed il coraggio<br />
dimostrati nel finale con il Perugia,<br />
siano stati episodi casuali. ■
6 calcio<br />
le avversarie del mese<br />
Domenica 15 febbraio <strong>2004</strong><br />
SIENA-PARMA<br />
Anche se il nome dell’avversaria<br />
evoca sinistre vicende, la squadra di<br />
Prandelli resta una delle più belle<br />
realtà degli ultimi anni. All’andata<br />
finì in parità, ma i bianconeri uscirono<br />
dal Tardini con più di un rimpianto.<br />
Passati in vantaggio sul finire<br />
del primo tempo con un<br />
diagonale maligno di Lazetic, al suo<br />
primo gol stagionale, già cominciavano<br />
ad accarezzare l’idea di sbancare<br />
Parma, quando un “pasticciaccio<br />
brutto” fra Mignani e Rossi<br />
spiana la strada ad un gol di rapina<br />
del solito Adriano che fissa il risultato<br />
finale. Oltre a Lazetic si segnalano<br />
Delli Carri, Taddei, D’Aversa e<br />
Chiesa che, davanti a Frey ed ai suoi<br />
ex tifosi, sbaglia il più facile dei gol<br />
per chiudere l’incontro.<br />
Dal recente mercato i rossoblù sono<br />
usciti fortemente ridimensionati in<br />
virtù delle cessioni di Adriano all’Inter<br />
e di Nakata al Bologna, oltre che<br />
di Emanuele Filippini al Palermo, di<br />
Junior proprio al Siena, di Sicignano<br />
e Bolano al Lecce e di Grieco al<br />
Genoa. In entrata i nuovi non reggono<br />
il confronto con i partenti, almeno<br />
sotto il profilo qualitativo, a parte<br />
l’attaccante Cammarata dal Cagliari.<br />
La squadra emiliana torna al Rastrello<br />
dopo 27 anni (9 ottobre 1977,<br />
Siena-Parma 2/3).<br />
Risultato dell’andata: Parma 1<br />
Siena 1.<br />
Tabellino: Parma (4.4.2). Frey;<br />
Bonera, Ferrari, Castellini, Seric<br />
(Junior 13’ st); Marchionni (Nakata<br />
25’ st), Barone, Blasi, Bresciano<br />
(Carbone 13’ st); Gilardino, Adriano.<br />
Siena (4.4.2). Rossi; Foglio<br />
(Cirillo 35’ st), Delli Carri, Mignani,<br />
Cufrè; Taddei, D’Aversa, Ardito,<br />
Lazetic (Ventola 17’ st); Flo, Chiesa<br />
(Argilli 32’ st).<br />
Marcatori: pt 41 Lazetic; st 34’<br />
Adriano<br />
Arbitro: Messina di Bergamo.<br />
Domenica 22 febbraio <strong>2004</strong><br />
ROMA-SIENA<br />
È il primo punto pesante di una<br />
matricola che fino a quel momento<br />
ha giocato a viso aperto contro<br />
chiunque. Un atteggiamento che<br />
non snatura neppure di fronte alla<br />
squadra di Capello, capolista con<br />
Juve e Milan, e decisa ad imporre la<br />
propria superiorità anche al Franchi.<br />
Ma le cose sul campo vanno<br />
diversamente: il Siena pareggia il<br />
conto delle occasioni (la più clamorosa<br />
è fallita da Chiesa su cross di<br />
Taddei al 21’), ridimensiona il<br />
miglior attacco del campionato e<br />
rischia solamente su un colpo di<br />
testa di Delvecchio, sul finire del<br />
primo tempo, che Rossi respinge<br />
d’istinto. Le altre stelle stanno tutte<br />
a guardare: da Totti, che non regala<br />
guizzi all’altezza della sua classe<br />
a Cassano, sempre bravo a smarcarsi<br />
ma senza mai insidiare la<br />
porta senese. Fra i bianconeri<br />
buone le prestazioni di Delli Carri;<br />
che impedisce ai capitolini di sfondare<br />
sul centro; dell’ex Guigou,<br />
bravo a mettere a frutto la sua<br />
conoscenza di Totti e D’Aversa,<br />
forse il migliore in assoluto. Del<br />
tutto marginali le operazioni di mercato<br />
operate a gennaio.<br />
I bianconeri tornano all’Olimpico<br />
dopo 58 anni. L’ultima volta fu nel<br />
campionarto di serie A-B centro<br />
sud, il primo dopo la guerra. I romani<br />
si imposero per 1/0 con un gol di<br />
Cozzolini.<br />
Risultato dell’andata: Siena 0<br />
Roma 0.<br />
Tabellino: Siena (4.4.2). Rossi;<br />
Cufrè, Delli Carri, Mignani, Guigou;<br />
Taddei, D’Aversa (Menegazzo 45’<br />
st), Ardito, Lazetic (Foglio 16’ st);<br />
Chiesa, Flo (Ventola 23’ st). Roma<br />
(3.4.3). Pelizzoli; Zebina, Samuel,<br />
Chivu; Mancini, Emerson, Dacourt<br />
(De Rossi 35’ st), Lima; Cassano<br />
(D’Agostino 37’ st), Totti, Delvecchio<br />
(Montella 23’ st).<br />
Arbitro: Rosetti di Torino.<br />
Sabato 28 febbraio <strong>2004</strong><br />
SIENA –REGGINA<br />
All’andata i calabresi non hanno<br />
ancora vinto ed il Granillo ribolle di<br />
20000 sostenitori , tutti protesi alla<br />
conquista del primo successo stagionale.<br />
I bianconeri per la verità<br />
non accettano il ruolo di vittime<br />
predestinate, ma alla fine devono<br />
arrendersi. Lo fanno all’ultimo<br />
secondo dell’ultimo minuto di recupero<br />
con Flo, quando la squadra di<br />
Colomba ha già messo al sicuro il<br />
risultato con il raddoppio di Leon e<br />
non c’è più tempo per rimediare.<br />
Dopo l’11^ giornata, Camolese ha<br />
sostituito Colomba in panchina e la<br />
squadra sembra aver trovato una<br />
sua identità. Anche per questi motivi<br />
nel corso del recente mercato ha<br />
volato basso con operazioni solo di<br />
contorno sia in entrata che in uscita.<br />
Fra le prime l’arrivo di Comotto<br />
dalla Fiorentina, Coppola dall’Ascoli<br />
e Morabito dal Genoa; fra le<br />
seconde la cessione di Lejsal allo<br />
Slovan Liberec, Go. Martinez al<br />
Napoli e Leon alla Fiorentina.<br />
La Robur torna ad ospitare la Reggina<br />
dopo appena due anni dall’ultima<br />
volta (2/2 il risultato finale).<br />
Risultato dell’andata: Reggina 2<br />
Siena 1.<br />
Tabellino: Reggina (3.4.1.2): Belardi;<br />
Jiranek, Franceschini, Sottil;<br />
Paredes Giacchetta 21’ st), Baiocco,<br />
Mozart, Falsini; Nakamura (Tedesco<br />
34’ st); Bonazzoli, Dall’Acqua (Leon<br />
5’ st). Siena (4.4.2): Rossi; Cufrè<br />
(Foglio 30 st), Delli Carri, Mignani,<br />
Guigou; Taddei, D’Aversa, Ardito<br />
(Menegazzo 27’ st), Lazetic (Ventola<br />
13’ st); Flo, Chiesa.<br />
Marcatori: pt 21’ Mozart; st 48’<br />
Leon, 49’ Flo<br />
Arbitro: Messina di Bergamo.<br />
Domenica 7 marzo <strong>2004</strong><br />
LECCE-SIENA<br />
Partita chiave nell’ambito del campionato,<br />
nel campionato, che disputano<br />
le due squadre, mentre i fantasmi<br />
dell’andata aleggiano ancora<br />
oggi sul Rastrello. Le rete del vantaggio<br />
di Chevanton già al 9’, seguita<br />
da una fiammata dei bianconeri<br />
che 3’ dopo pareggiano con Taddei,<br />
il gol annullato da Saccani a Cassetti<br />
al 70’, infine il gol liberatorio di<br />
Chiesa che firma di sinistro un successo<br />
che vale il decimo posto in<br />
classifica, appena un punto sotto<br />
l’Inter. Questo lo scenario dell’andata<br />
che i bianconeri dovranno rimuovere<br />
in Puglia, salvo fare buon uso<br />
delle indicazioni emerse in quella circostanza.<br />
Per assurdo, ma non troppo,<br />
il miglior rinforzo è arrivato a<br />
gennaio dalla conferma del 17enne<br />
attaccante bulgaro Valeri Bojinov, già<br />
appetito dai grandi club, ma trattenuto<br />
nel Salento per metterlo a frutto<br />
nel giugno prossimo. Per il resto<br />
l’organico giallorosso è stato puntellato<br />
dall’arrivo di Bolano e Sicignano<br />
dal Parma, W.Dalmat dal Grenoble,<br />
Mariniello dal Foggia, Franceschini<br />
dal Chievo e Stendarso dal Napoli.<br />
Hanno fatto invece le valigie: Amelia<br />
al Parma; Budel al Genoa; Piangerelli<br />
alla Fiorentina; Savino alla Ternana;<br />
Testa e Winklaar alla Spal e Nuzzaci<br />
al Castel di Sangro. Nel campionato<br />
scorso i bianconeri uscirono imbattuti<br />
dallo stadio di Via del Mare con<br />
il risultato di 1 a 1.<br />
Risultato dell’andata: Siena 2<br />
Lecce 1<br />
Tabellino: Siena (4.4.2): Rossi;<br />
Cirillo, Delli Carri, Mignani, Foglio<br />
(Bonomi 12’ st); Taddei, D’Aversa,<br />
Ardito, Lazetic (Ventola 15’ st); Flo,<br />
Chiesa (Menegazzo 34’ st). Lecce<br />
(4.4.2): Amelia; Siviglia, Silvestri,<br />
Stovini, Abruzzese (Rullo 41’ st);<br />
Giacomazzi, Cassetti, Piangerelli,<br />
Tonetto; Bojinov (Budel 17’ st),<br />
Chevanton.<br />
Marcatori: pt 9’ Chevanton, 12’<br />
Taddei; st 31’ Chiesa.<br />
Arbitro: Saccani di Mantova.
Come cambia<br />
la fisionomia della Robur<br />
7⏐l’angolo tecnico⏐RICCARDO GIACOPELLI⏐<br />
A META’ DEL CAMMINO<br />
Il Siena ha concluso il girone di andata<br />
(anzi ha fin qui giocato anche un paio<br />
di gare del ritorno) ed il bilancio può sicuramente<br />
essere definito soddisfacente, sia<br />
per meriti da attribuire ai ragazzi di Papadopulo<br />
sia per i demeriti da dividere tra le<br />
dirette concorrenti alla lotta per conquistare<br />
la salvezza, anche in basso qualcuna<br />
(Lecce ed Empoli soprattutto) inizia a<br />
farsi sotto. Gli amanti dei conteggi avevano<br />
ipotizzato che per rimanere fuori dalla<br />
mischia, occorreva “girare” a 20 punti. I<br />
bianconeri non hanno raggiunto in pieno<br />
il traguardo anche perché hanno giocato<br />
una partita in meno ( la gara rinviata e poi<br />
comunque persa con il Milan ) ma recuperano<br />
subito alla prima di ritorno raggiungendo<br />
i 21 punti nella gara al cardiopalma<br />
con il Perugia.<br />
Le analisi statistiche ipotizzano che, a<br />
meno di clamorosi stravolgimenti, in questo<br />
campionato, per restare in serie A<br />
potrebbe bastare mantenere un rendimento<br />
appena sufficiente, con particolare<br />
attenzione nel centrare risultati positivi<br />
negli incontri-scontri con le squadre che<br />
occupano la “colonna di destra” della<br />
classifica. E sotto questo aspetto il campionato<br />
di Mignani & C. è risultato deficitario<br />
solo nelle trasferte di Reggio Calabria,<br />
Brescia ed Empoli.<br />
LE PAZZIE DEL CALCIO-MERCATO<br />
Sembra incredibile! Oltre la metà<br />
delle squadre della serie A italiana hanno<br />
seri problemi di bilancio, i loro presidenti<br />
chiedono a gran voce l’applicazione del<br />
decreto “spalma-debiti” ma intanto alla<br />
fine di febbraio entrano in vigore le nuove<br />
norme UEFA: le società che non sono in<br />
regola con bilanci e pagamenti non<br />
potranno disputare le coppe europee. E<br />
cosa succede al mercato di gennaio?<br />
Centonovanta nuovi contratti per altrettanti<br />
giocatori che hanno cambiato<br />
maglia, rose che vengono stravolte<br />
(emblematica, in proposito, una frase di<br />
Serse Cosmi: “Meno male che il mercato<br />
è finito…….andavo negli spogliatoi e<br />
dicevo: vediamo chi trovo oggi. Così per<br />
un mese intero, ad un certo punto ho<br />
perso il conto!). Ma a parte le follie di<br />
Gaucci (Perugina) o Pieroni (che per il suo<br />
Ancona ha attuato una mini-rivoluzione<br />
nella quale però ha ridotto il monte ingaggi<br />
totale) nella maggior parte dei casi si è<br />
trattato di un calcio-mercato dominato<br />
dagli scambi e pochi sono stati gli acquisti<br />
effettuati con denaro sonante.<br />
E LA ROBUR?<br />
Tornando in casa bianconera, ci sono<br />
due considerazioni da fare: La prima è<br />
che il Siena ha costruito la squadra base<br />
già nel mercato estivo (anche se “all’ultimo<br />
tuffo”) e quindi , a differenza di altre<br />
realtà, non aveva bisogno di grandi stravolgimenti.<br />
La seconda è che la rosa rimane<br />
indubbiamente carente in termini<br />
numerici (oggi per una squadra di serie A<br />
che non disputa competizioni internazionali<br />
servono almeno 24 giocatori, mentre<br />
lo spogliatoi bianconero conta 22 presenze,<br />
considerando anche l’infortunato<br />
Ardito ) con alcuni ruoli (leggi reparto<br />
offensivo) per i quali mancano le effettive<br />
alternative.<br />
Vediamo allora, soprattutto alla luce<br />
degli ultimi arrivi, come cambia la fisionomia<br />
della squadra di Papadopulo, concentrando<br />
l’attenzione sulle caratteristiche<br />
dei nuovi arrivi.<br />
Numericamente (a parte i 3 portieri)<br />
partiamo da:<br />
7 difensori: Cufrè, Loumpotis, Mignani,<br />
Cirillo, Roque Junior, Juarez, Junior ;<br />
9 centrocampisti: Argilli, Vergassola,<br />
Lazetic, Taddei, Ardito, D’Aversa,<br />
Guigou, Cucciari, Menegazzo;<br />
3 attaccanti: Chiesa, Flo, Ventola.<br />
Entriamo nello specifico e vediamo le<br />
alternative ruolo per ruolo:<br />
DIFESA<br />
Destra: Cufrè, Cirillo, Juarez<br />
Centrale: Mignani, Roque Junior, Juarez,<br />
Argilli<br />
Sinistra: Junior, Guigou, Loumpoutis,<br />
Cufrè<br />
CENTROCAMPO<br />
Destra: Taddei, Lazetic, Guigou<br />
Centrale: D’Aversa, Vergassola, Cucciari,<br />
Menegazzo, Argilli, Ardito<br />
Sinistra: Lazetic, Guigou, Junior,<br />
Loumpoutis<br />
ATTACCO<br />
Flo, Chiesa, Ventola<br />
Risulta evidente la penuria di uomini<br />
in zona gol, con un unico vero centravanti<br />
che rimane Ventola (sia Flo che Chiesa<br />
sono infatti seconde punte) anche se la<br />
presenza di due esterni offensivi come<br />
Lazeti e Taddei potrebbero garantire le<br />
necessarie variazioni tattiche all’interno<br />
delle soluzioni offensive.<br />
Per concludere alcuni dati sui nuovi<br />
acquisti del mercato invernale, fermo<br />
restando che per un giudizio completo,<br />
occorre aspettare ulteriori prestazioni<br />
oltre al loro inserimento nel modulo di<br />
Papadopulo.<br />
JUAREZ<br />
ruolo: difensore<br />
nazionalità: Brasiliana<br />
posizione: destra centrale<br />
piede di calcio: destro<br />
nato il: 25/9/73<br />
a: San Paolo<br />
altezza: 183 cm<br />
peso forma: 76 Kg<br />
società di app: Bologna<br />
scadenza contratto: 2005<br />
come arriva Prestito<br />
LOUMPOUTIS<br />
ruolo: difensore<br />
nazionalità: Greca<br />
nato il: 10/6/79<br />
a: Salonicco<br />
altezza: 180 cm<br />
peso forma: 76 Kg<br />
società di app: Perugia<br />
scadenza contratto: 2005<br />
come arriva Prestito<br />
ROQUE JUNIOR<br />
ruolo: difensore<br />
nazionalità: Brasiliana<br />
posizione: centrale<br />
piede di calcio: destro<br />
nato il: 31/8/76<br />
a: Santa Rita do Sapucal<br />
altezza: 186 cm<br />
peso forma: 73 Kg<br />
società di app: Milan<br />
scadenza contratto: 2005<br />
come arriva Prestito<br />
JUNIOR<br />
ruolo: dif/centroc<br />
nazionalità: Brasiliana<br />
posizione: sinistra<br />
propensione: difensiva<br />
piede di calcio: sinistro<br />
nato il: 20/6/73<br />
a: Santo Antonio de Jesus<br />
altezza: 171 cm<br />
peso forma: 67 Kg<br />
società di app: Parma<br />
scadenza contratto: 2005<br />
come arriva Prestito
9 calcio<br />
Il noto legale ternano, nonché bianconero doc,<br />
lavora all’ipotesi di riportare André Pinga a Siena<br />
Dalla parte<br />
del brasiliano<br />
triste di Fortaleza<br />
Il Siena ed i suoi colori l’ho<br />
avuti sempre nel cuore, malgrado<br />
da oltre mezzo sec olo viva ed operi<br />
a Terni. Che tifo bianconero da una<br />
vita lo sanno anche i sassi, sono<br />
stato vicino alla Vecchia Robur<br />
sempre, anche quando militava in<br />
serie D e gli avversari si chiamavano<br />
Figline, Cannara, Borgo S.<br />
Lorenzo ecc., non adesso che gioca<br />
in serie A contro Juventus, Inter,<br />
Milan e Roma. Insomma il Siena fa<br />
parte del mio DNA, e quando sono<br />
stato chiamato ho sempre risposto<br />
presente. Come questa volta a proposito<br />
del rapporto con Pinga.<br />
Dopo la sfida di novembre a<br />
Terni del campionato di serie B<br />
2002/2003 conclusasi con un<br />
pareggio, a dicembre mi chiama<br />
Nelso Ricci ed il tenore della telefonata<br />
è pressappoco così: “il Siena<br />
ha bisogno di te”. Non faccio<br />
domande, rispondo senza<br />
esitazioni, eccomi, e Ricci<br />
mi “snocciola” il problema<br />
del giovane brasiliano<br />
che non gioca più come<br />
all’inizio della stagione<br />
perché ha grossi problemi<br />
con il suo procuratore e<br />
con tutta una serie di questioni<br />
lasciate insolute a<br />
Torino. Segue un colloquio<br />
a Terni durante un<br />
pranzo fugale dal noto<br />
‘Pazzaglia’ e poi mi tuffo<br />
nella nuova avventura.<br />
Vengo incontro ai problemi<br />
di Pinga e piano piano<br />
risolvo una per una tutte<br />
le sue problematiche. Il<br />
giocatore di Fortaleza<br />
riprende a giocare con<br />
entusiasmo ed il finale di<br />
campionato è tutto un<br />
crescendo. Anche Papadopulo<br />
è contento di aver<br />
ridato serenità al ragazzo.<br />
Ma la tragedia stradale dell’8<br />
giugno scorso, quando sull’auto<br />
guidata dallo stesso Pinga trova la<br />
morte il povero Leonardo Taddei,<br />
lascia il segno. Corro a Piacenza e<br />
prendo in mano la situazione, mi<br />
compete come avvocato e come<br />
amico di Pinga.<br />
Nell’estate scorsa il tentativo<br />
del Siena di riportarlo a giocare al<br />
Franchi non dà esito positivo.<br />
Andrè dal Brasile mi telefona e mi<br />
dice che devo curare anche i suoi<br />
interessi con il Torino Calcio. Lo<br />
seguo nella sua nuova avventura<br />
piemontese, cercando soprattutto<br />
di tenere alto il suo morale. Poi le<br />
note vicissitudini con lo stesso<br />
Torino, qualche articolo su “Tuttosport’<br />
che riporta le intenzioni del<br />
Siena di riprendere, qualora le<br />
condizioni fossero favorevoli, il<br />
brasiliano triste di Fortaleza.<br />
Pinga, malgrado il campionato<br />
non esaltante che sta disputando,<br />
ha molte richieste. Però Siena è<br />
rimasta nel suo cuore ed il Franchi<br />
è stato lo stadio dove ha vinto di<br />
più con il suo inseparabile amico<br />
Taddei. Se<br />
aggiungiamo<br />
che i suoi inte-<br />
ressi sportivi<br />
sono curati da<br />
un senese doc,<br />
ogni ulteriore<br />
commento è<br />
superfluo.<br />
Al termine<br />
del lungo campionato<br />
di serie<br />
B sarà presa<br />
probabilmente<br />
una decisione.<br />
Pinga intanto<br />
non ha rinnovato<br />
a tutt’oggi<br />
il contratto con<br />
la società granata,<br />
la scadenza<br />
del contratto<br />
è<br />
prevista per il<br />
30 giugnio 2005.<br />
Molte squadre straniere, oltre a<br />
quelle italiane, sono interessate<br />
alle sue prestazioni. Fra queste lo<br />
stesso Real Madrid, i cui osservatori<br />
si sono “scomodati’ apposita-<br />
mente per lui.<br />
Una cosa è certa: Piazza del<br />
Campo, i Fedelissimi del Siena ed il<br />
rinnovato Franchi, conservono per<br />
Andrè un fascino irresistibile.<br />
A questo punto però non resta<br />
che attendere gli sviluppi del cam-<br />
CHI È MASSIMO CARIGNANI<br />
Il suo nome è legato alle vicende del Siena Calcio da<br />
quasi vent’anni. Istriciaiolo doc, avvocato di professione,<br />
da molto tempo svolge la sua attività legale a Terni, dove<br />
ricopre anche la carica di Presidente del Coni provinciale.<br />
Il suo nome fu accostato per la prima volta a quello<br />
del Siena a metà degli anni ottanta, quando fu chiamato<br />
a difendere la società bianconera dall’accusa di illecito<br />
sportivo in occasione della gara con l’Imperia. Carignani,<br />
dopo una serie di drammatiche udienze, dimostrò l’assoluta<br />
estraneità della Robur e da allora si è ‘guadagnato’<br />
un posto di primo piano nelle vicende legali della società<br />
di cui è rappresentante anche nel collegio arbitrale.<br />
Nel recente caso Martinelli ha dovuto declinare qualsiasi<br />
impegno per incompatibilità con la carica dirigenziale<br />
che ricopre all’interno della Ternana. Attualmente,<br />
oltre a difendere gli interessi sportivi di Pinga, segue per<br />
suo conto anche la causa in corso sull’incidente d’auto in<br />
cui perse la vita il fratello di Taddei. Insomma un punto di<br />
riferimento sicuro e fidato per il Siena ed i suoi colori. ■<br />
pionato di serie A e di serie B…<br />
Intanto nei suoi orecchi, come nei<br />
miei, risuona l’inno della Verbena.<br />
Troppo bello per essere vero. ■<br />
Massimo Carignani
la testa<br />
nel<br />
pallone<br />
la testa<br />
nel<br />
pallone<br />
10<br />
la testa<br />
nel<br />
pallone<br />
MEGLIO QUANDO<br />
ANDAVA PEGGIO<br />
Parti con il torpedone, ti fermi a<br />
mangiare la trippa a un casello,<br />
cerchi lo stadio e ascolti alla<br />
radiolina, mentre guardi la partita,<br />
per sapere<br />
quello che fa la<br />
Juve. È cambiato<br />
poco o nulla delle<br />
gloriose trasferte<br />
dei tifosi<br />
senesi, se non la<br />
qualità e la<br />
quantità dei<br />
partecipanti<br />
alle missioni<br />
fuori porta, e<br />
soprattutto le<br />
destinazioni.<br />
Da Sarzana a<br />
Milano il<br />
passo è non<br />
poco conto,<br />
dal glorioso<br />
campo<br />
del Grifocannara<br />
a<br />
quello del<br />
Milan neppure.<br />
La cosa<br />
più bella è<br />
che, spesso,<br />
trovi più<br />
dignità in<br />
qualche oscuro<br />
campo di<br />
provincia che<br />
nella Scala<br />
del calcio.<br />
Il peggio che<br />
ti può succedere<br />
a Poggibonsi<br />
o a<br />
Cecina, mettiamo,<br />
è perdere<br />
tra gli<br />
sfottò dei<br />
tifosi. A<br />
Milano non è<br />
tanto grave<br />
prendere<br />
quattro pappine<br />
a zero,<br />
quanto poi trovare uno dello staff interista<br />
o un giocatore<br />
della nazionale<br />
che ti<br />
prendono in giro<br />
tutta la partita.<br />
E poi, come se non<br />
bastasse, uno dei<br />
due tira anche un<br />
simone marrucci<br />
cazzotto al giocatore senese, spaccandogli<br />
il labbro e mandandolo all’ospedale.<br />
Se poi cambi sport, ma rimani a livello<br />
di serie A, cambia poco: la Mens Sana<br />
se ne va a Pesaro e prende una sassaiola<br />
che distrugge il pullman. C’è qualcosa<br />
che non torna nelle allegre trasferte<br />
senesi. Ed è difficile rimanere<br />
contenti, perché la tua squadra tutto<br />
sommato si comporta bene in serie A,<br />
quando poi rischi qualcosa di peggio di<br />
una umiliazione sportiva. Ribellarsi è<br />
un obbligo, e il povero Cirillo ha fatto<br />
bene a lamentarsi in tv. Occorre guadagnarsi<br />
la stessa dignità che hanno le<br />
squadre più blasonate, ma non perché sei<br />
imbattibile oppure più bravo come cazzottatore.<br />
In uno sport occorre essere<br />
sportivi, anche quando non si stravince,<br />
e tutti devono avere spazio e<br />
rispetto. C’è qualcosa che non torna, in<br />
effetti. Soprattutto se un allenatore o<br />
un presidente chiudono un occhio di<br />
fronte a violenze plateali e gratuite,<br />
a prese in giro pesanti, oppure dicono<br />
che i panni sporchi vanno lavati in<br />
famiglia, salvo magari prendersela con<br />
il giornalista che fa il suo mestiere,<br />
oppure critica e fa dell’ironia nei luoghi<br />
deputati. Ma di fronte a uno sport<br />
nazionale che vanta personaggi come<br />
Gaucci, tutto può accadere.<br />
Qual è la regola? Omertà dentro e<br />
fuori gli spogliatoi, interviste solo a<br />
giornalisti in ginocchio, utilizzo del<br />
calcio come mezzo per avere notorietà,<br />
prestigio, per fare affari infischiandosene<br />
delle passioni vere? Poi magari, se<br />
qualcosa va storto, muoia Sansone con<br />
tutti i Filistei. Fiorentina, Parma,<br />
Lazio, il mare di debiti che sommerge la<br />
capolista e molti altri gloriosi sodalizi,<br />
sono un esempio abbastanza chiaro su<br />
come stanno andando le cose sul fronte<br />
calcistico. In compenso, quando i giornalisti<br />
commentano le partite, potranno<br />
ancor meglio giocare sulla metafora: “Se<br />
fosse stato un incontro di pugilato, il<br />
Siena avrebbe vinto ai punti”, si<br />
potrebbe dire. Mai paragone fu più pertinente:<br />
i pugni di Materazzi, i punti<br />
(di sutura) di Cirillo. ■
11 calcio<br />
La ‘rosa’ riveduta e corretta<br />
Portieri<br />
1 ROSSI Generoso<br />
14 FORTIN Marco<br />
83 FARELLI Simone<br />
Difensori<br />
2 CUFRE’ Leandro Damian<br />
3 LOUMPOUTIS Konstantinos<br />
4 MIGNANI Michele<br />
5 CIRILLO Bruno<br />
15 ROQUE Josè Vitor Junior<br />
16 DE SOUZA Denilson Junior<br />
39 DE SOUZA Juarez<br />
Centrocampisti<br />
6 VERGASSOLA Simone<br />
8 ARGILLI Stefano<br />
11 LAZETIC Nikola<br />
21 TADDEI Rodrigo<br />
22 ARDITO Andrea<br />
23 D’AVERSA Roberto<br />
28 GUIGOU Gianni<br />
30 CUCCIARI Alessandro<br />
33 MENEGAZZO Fernando<br />
Attaccanti<br />
9 FLO Tore Andre<br />
10 CHIESA Enrico<br />
25 VENTOLA Nicola<br />
Allenatore<br />
PAPADOPULO Giuseppe<br />
Michele Mignani
Il Bernabeu può attendere<br />
“Che spettacolo!” Miglior commento<br />
non poteva fare il tifoso storico Fabio<br />
Ciani, mercoledì 28 gennaio <strong>2004</strong> entrando<br />
nel tempio del calcio italiano, lo stadio<br />
milanese di San Siro, esternando tutta la<br />
sua gioia. Per una volta non vogliamo<br />
parlare troppo di risultati, tra l’altro quella<br />
sera (come quattro giorni dopo) era<br />
quasi scontato nonostante la buona<br />
volontà dei bianconeri. Vogliamo parlare<br />
dell’emozione, forte, intensa, come<br />
quella che abbiamo provato noi<br />
tifosi della centenaria<br />
Robur, nell’entrare a San<br />
Siro. La serata era fredda,<br />
ma meno del previsto,<br />
i nostri cuori caldissimi.<br />
Macchine<br />
fotografiche e telecamerine<br />
varie si sprecano,<br />
tanta è la voglia di immortalare l’evento.<br />
Qualche minuto per riprendersi<br />
dallo choc e inizia la partita.<br />
Per un po’ abbiamo sperato<br />
anche nel colpaccio, ma<br />
davanti avevamo il Milan<br />
campione d’Europa, spietato<br />
come non mai, e il sogno<br />
è durato poco. Squadra<br />
coperta, una sola punta in<br />
avanti e cinque centrocampisti,<br />
così Papadopulo<br />
pare aver azzeccato le<br />
mosse giuste, tanto che<br />
per quasi quaranta<br />
minuti abbiamo tenuto<br />
in apprensione gli oltre<br />
40mila milanisti, poi ci<br />
pensa il giovane fuoriclasse<br />
Kakà a farci tornare<br />
sulla terra,<br />
anche se il buon<br />
Fernandino<br />
potrebbe pareggiare<br />
con un<br />
rigore malamente<br />
gettato al<br />
vento. Nella<br />
ripresa non<br />
cambia musica<br />
e dopo il raddoppiorossonero,<br />
arriva il<br />
g o l<br />
spe-<br />
12⏐febbre alta⏐ANTONIO GIGLI⏐<br />
ranza di Flo, ma è troppo tardi per sognare<br />
qualcosa di ancora più magico.<br />
Di quella sera, però porteremo<br />
sempre nel cuore le emozioni<br />
violente, calorose,<br />
di<br />
aver<br />
vissutofinalmente<br />
il<br />
sogno che<br />
avevamo fin<br />
da bambini:<br />
entrare<br />
a San Siro<br />
non per<br />
assistere ai<br />
trionfi di<br />
Inter o<br />
Milan, ma a<br />
tifare Siena.<br />
Per quelli come<br />
noi che da Sansepolcro<br />
o Santa<br />
Croce sull’Arno si<br />
sono ritrovati,<br />
quasi in un botto,<br />
catapultati a San<br />
Siro, il giorno è<br />
da appuntare nel<br />
calendario, conservando<br />
come<br />
accaniti collezionisti il biglietto della partita<br />
per raccontare e documentare la<br />
“prima” volta del Siena in “quello”<br />
stadio, per poter dire “c’ero<br />
anch’io” ai nostri nipoti. Lo<br />
ammettiamo, siamo un po’<br />
romantici, ma concedetecelo.<br />
Giocare a San Siro, invece<br />
che a San Giovanni<br />
Valdarno<br />
o Sesto San<br />
Giovanni<br />
senza timori<br />
di sorta con il<br />
Milan ci dà<br />
una gioia che i<br />
gol di Kakà e<br />
Tomasson non<br />
possono offuscare.<br />
I nostri occhi<br />
hanno dentro ancora<br />
le immagini di uno<br />
spicchio del Meazza<br />
tutto bianco e nero e non<br />
era la Juventus.<br />
Detto tutto questo, però, non vogliamo<br />
assolutamente indicare la prima partita<br />
giocata alla Scala del calcio, come un<br />
punto di arrivo. Ci siamo arrivati e ci<br />
vogliamo tornare molto spesso. Ora che<br />
abbiamo assaggiato il dolce per la prima<br />
volta, tornare a pane e acqua ci dispiacerebbe<br />
non poco, soprattutto senza aver<br />
avuto la possibilità di fare indigestione.<br />
Torniamo sulla terra, quindi, tutti insieme,<br />
tifosi, squadra e società, e pensiamo<br />
alle nostre dirette concorrenti per la<br />
corsa a non tornare a “pane e acqua”. Il<br />
calo è evidente, era troppo bello che<br />
durasse come il girone d’andata, ma<br />
come in tutte le cose della vita, ci accontentiamo<br />
dell’indispensabile, lasciando il<br />
superfluo ad altri, e se non abbiamo vinto<br />
contro Juventus, Milan e Inter, lo vogliamo<br />
e possiamo fare con Reggina, Lecce e<br />
Ancona, tanto per non fare esempi…Per<br />
andare al Bernabeu c’è tempo, vogliamo<br />
semplicemente tornare a San Siro. Chiediamo<br />
troppo? No, il dolce ci piace tanto,<br />
anzi ne siamo ghiotti… ■<br />
Flo, autore del primo goal della storia<br />
del Siena a San Siro
14 calcio<br />
Mario Lisi<br />
Caduta di stile delle ‘milanesi’<br />
Operazione ‘lifting’<br />
All’indomani di Juventus –<br />
Siena avevo promesso un articolo<br />
sul tema “calcio & neve”. In verità<br />
lo avevo già scritto concludendo<br />
che far esibire i professionisti della<br />
Serie A in quelle condizioni era<br />
stato, con le dovute proporzioni, un<br />
po’ come costringere Pavarotti a<br />
cantare in un garage ma anche la<br />
dimostrazione di quanta poca<br />
attenzione ci sia verso gli sportivi<br />
che per gustare lo spettacolo pagano<br />
prezzi salatissimi sottoforma di<br />
biglietti d’ingresso o canoni della<br />
pay tv. E per… deformazione professionale,<br />
a discolpa dell’arbitro di<br />
turno, avevo auspicato il varo,<br />
almeno ai massimi livelli del calcio,<br />
di parametri oggettivi e da tutti<br />
verificabili per stabilire in modo<br />
inequivocabile quando un incontro<br />
di calcio sia da disputare o meno<br />
senza che tutta la responsabilità<br />
debba ricadere come adesso sul<br />
solo direttore di gara a cui non si<br />
può chiedere di fronteggiare le<br />
troppe pressioni che spingono a<br />
scendere in campo sempre e<br />
comunque in ossequio agli interessi<br />
dei concorsi pronostici e di calendari<br />
nazionali ed internazionali<br />
sempre più forsennati.<br />
Per dargli quella nota di amarcord<br />
che non guasta mai, l’articolo<br />
si concludeva con il personale<br />
ricordo di un Siena – Pistoiese di<br />
molti anni fa disputatosi nel giorno<br />
di una colossale nevicata che, un<br />
paio d’ore prima della partita, aveva<br />
ricoperto la città e rapidamente trasformato<br />
il Rastrello in un candido<br />
gigantesco catino dove i rumori<br />
risuonavano insolitamente ovattati<br />
ed il biancore degli alberi ricordava<br />
più l’ambientazione di una fiaba<br />
nordica che un sanguigno derby<br />
toscano, seppur di serie C. Ebbene,<br />
anche allora, tra lo scetticismo<br />
generale, tra impacciati equilibrismi<br />
e numeri di alta acrobazia, si<br />
giocò grazie anche all’intuizione<br />
davvero curiosa di alcuni tifosi che,<br />
armati di secchi e di pale, reperirono<br />
sotto gli alberi del “prato” lato<br />
San Domenico il terriccio necessario<br />
per tracciare, addirittura a<br />
mano, le linee del terreno di gioco!<br />
Per la cronaca vinse il Siena 1 – 0 su<br />
calcio di rigore.<br />
Ma l’articolo è stato messo da<br />
parte in tutta fretta perché, dopo<br />
taluni avvenimenti di domenica 1°<br />
febbraio, ben altre riflessioni si<br />
impongono riguardo al sempre più<br />
insalubre ambiente del calcio. E<br />
non mi riferisco nemmeno ai debiti<br />
sfacciati di alcune società ed ai<br />
modi allegri di ripianarli (anche per<br />
decreto statale) quanto piuttosto a<br />
prepotenza ed arroganza che, a<br />
certi livelli, in questo mondo dorato<br />
paiono ormai farla da padroni.<br />
Cos’altro è, se non tracotanza<br />
allo stato puro, la richiesta di Adriano<br />
Galliani (candidamente ammessa<br />
dalla bella conduttrice di “90°<br />
minuto”) di far rivedere alla moviola<br />
le immagini del fallo di Maldini<br />
su Tore Andre Flo che aveva fruttato<br />
un calcio di rigore ai bianconeri<br />
nel turno infrasettimanale contro il<br />
Milan? Nella circostanza, dal Vice<br />
Presidente rossonero che come<br />
presidente di Lega ha il dovere di<br />
rappresentare tutti i club, sarebbe<br />
stato lecito attendersi un minimo<br />
di spirito super partes. Invece, se<br />
quel rigore brucia ancora come<br />
un’offesa mortale (nonostante Fernando<br />
se lo sia fatto parare ed il<br />
Milan, vincendo proprio la sfida<br />
con i bianconeri, sia salito in vetta<br />
alla classifica), è la prova di come<br />
ormai non basta più soltanto vincere<br />
sul campo ma occorre anche<br />
stravincere a parole fino a negare,<br />
in definitiva, ogni vero onore delle<br />
armi all’avversario.<br />
E dietro l’arroganza ecco puntuale<br />
la prepotenza: a San Siro<br />
Materazzi, dopo un sonante 4-0<br />
dell’Inter ai danni della squadra di<br />
Papadopulo, per festeggiare non ha<br />
trovato di meglio che spaccare la<br />
faccia al malcapitato Cirillo. Vero è<br />
che i dirigenti nerazzurri hanno<br />
subito condannato l’episodio (a<br />
quel punto cos’altro dovevano<br />
fare?) prendendosi perfino un plauso<br />
generale ma, a ben guardare,<br />
non è stato un atteggiamento di<br />
discutibile altezzosità quello di forzare<br />
i regolamenti e permettere che<br />
propri tesserati, pur non essendo<br />
della partita, accedessero a recinto<br />
di gioco e spogliatoi?<br />
In tutto questo conforta prendere<br />
atto che il Presidente bianconero<br />
De Luca, nonostante gli strattoni<br />
di alcuni mass media avvezzi a<br />
pescare nel torbido, rifiuta intelligentemente<br />
di farsi trascinare nel<br />
turbine delle polemiche e mantiene<br />
un irreprensibile aplomb. Altri<br />
invece avrebbero bisogno di un<br />
serio esame di coscienza, anzi di un<br />
lifting. Adesso, del resto, pare vada<br />
particolarmente di moda… ■
Al ‘Delle Alpi’<br />
o ...sulle Alpi?<br />
Dopo una breve ‘chiacchierata’ in<br />
famiglia, ottengo ‘l’autorizzazione’ di<br />
recarmi a Torino per assistere alla partita<br />
Juve-Siena. Beh, effettivamente la perplessità<br />
dei miei non era sulla partita stessa,<br />
ma sul fatto di partire il giorno prima<br />
insieme ad alcune amiche per approfittare<br />
della ‘gita’ andando alla scoperta di<br />
qualche discoteca piemontese…<br />
Piccola precisazione a parte, in fin di<br />
conti si trattava di una semplice gitarella<br />
in una città del Nord una domenica di<br />
gennaio. La sorpresa, però, è arrivata la<br />
mattina del 18: un alto manto bianco ricopriva<br />
la città ed un freddo ‘boia’ ci faceva<br />
rimpiangere di non aver portato un equipaggiamento<br />
da montagna invece della<br />
solita giacchetta con la sciarpa del tifoso<br />
(e chi se lo aspettava?!). L’inconveniente<br />
non ha però impedito di ritrovarsi tutti (e<br />
tanti) davanti allo stadio.<br />
Lo stadio… aho! Così grande che la<br />
‘marea’ di tifosi bianconeri a seguito della<br />
squadra, una volta preso possesso della<br />
propria curva, sembrava un gruppuscolo<br />
di formichine in mezzo al deserto.<br />
Bello… ma quant’è più bello il nostro sta-<br />
15⏐io c’ero⏐MICHELLE CHAZINE⏐<br />
diolo, piccino, intimo, dove siamo tutti<br />
stretti, dove possiamo quasi toccare con<br />
mano la palla in campo… Qui, da lassù,<br />
in cima alle gradinate, altro che occhiali…<br />
ci volava il binocolo, cosa dico, il<br />
telescopio, per vedere qualcosa! Con una<br />
visibilità ridotta ulteriormente dall’abbondante<br />
nevicata in corso. Un campo completamente<br />
bianco, un gelo da Groenlandia.<br />
I nostri amati giocatori si sono trovati<br />
a dover affrontare una situazione pesantissima:<br />
una squadra avversaria potente<br />
come la Juve da ‘incontrare’ in un campo<br />
storico (che mette suggestione, bisogna<br />
riconoscerlo!), campo, però, che assomigliava<br />
più alla pista di pattinaggio alla<br />
Lizza a Capodanno (ai giocatori mancavano<br />
solo le tutine attillate! che, sicuramente,<br />
avrebbero apprezzato!).<br />
Con i lampioni accesi (in pieno giorno!),<br />
l’arbitro, dopo aver fatto la prova del<br />
rimbalzo della palla, di colore arancione<br />
fosforescente – sic! – (macché rimbalzo…<br />
ci volevano quasi i cani da valanga per<br />
ritrovare la palla sprofondata nella neve!),<br />
ha fischiato l’inizio della partita, l’inizio<br />
della sofferenza. Noi tifosi intonavamo i<br />
Il goal di Ventola<br />
canti a squarciagola con salti e ‘balli propiziatori’,<br />
un po’ per sostenere la squadra,<br />
un po’ per riscaldarsi.<br />
All’intervallo c’è stato un vero e proprio<br />
assalto (pacifico) alle bancarelle per<br />
appropriarsi di bevande calde, qualsiasi<br />
cosa …basta che sia caldo!<br />
Ma ecco che l’arbitro fischia il secondo<br />
tempo; dopo pochi minuti vediamo<br />
che il Siena ha qualcosa in più di prima,<br />
più grinta, più forza d’animo. Ma lo strepitoso<br />
sforzo non serve a rovesciare la<br />
situazione. Alla fine della partita, con un<br />
4 a 2 ed un goal annullato, una partita che<br />
veramente non doveva essere giocata per<br />
inagibilità del campo, la tifoseria senese è<br />
ripartita verso casa, amareggiata.<br />
Per la cronaca, pare che i ragazzi dell’Istrice<br />
hanno dovuto affrontare un viaggio<br />
di 7 ore al ghiaccio con un pullman il<br />
cui impianto di riscaldamento era guasto!<br />
Però, anche se il viaggio è stato lungo,<br />
il freddo ci ha attanagliato, la vittoria<br />
ambita non è arrivata, il cuore bianconero<br />
è stato riscaldato dalla grinta dei nostri<br />
giocatori. “Rrrobburone… Rrrobburone…”<br />
come urla sempre il mi’ babbo. ■
16<br />
LA ‘PRIMA’ ALLA SCALA<br />
fatti e personaggi del mese<br />
a cura di Francesco Vannoni<br />
“La Scala” del calcio ha aperto<br />
le porte ad una debuttante.<br />
Stavolta però, il palcoscenico<br />
non erano le tavole di un teatro,<br />
bensì il discusso manto erboso di<br />
San Siro, e la danzatrice, invece<br />
che una “dama” dalle leggiadre<br />
movenze, era la benamata Robur,<br />
ovvero una bellezza secolare,<br />
non più “giovanissima” appena<br />
giunta tra le “elette” al gran galà,<br />
il cui fascino però non conosce<br />
tempo.<br />
Memori del sofferto “vivacchiare”<br />
tra una serie C e l’altra, e<br />
senza dimenticare che, prima di<br />
salire nel “Paradiso” pedatorio, siamo stati ad un non nulla dal tornare<br />
nell’anonimato dal quale tanto faticosamente la gloria bianconera era<br />
riemersa, in molti, vivendo i due appuntamenti milanesi come le “tappe”<br />
di un viaggio chiamato serie A, si accontentavano semplicemente di<br />
esserci. I grandi “ingressi” implicano il dazio - quasi inevitabile - del noviziato.<br />
In quattro giorni, il Siena avrebbe proposto la “prima” e una altrettanto<br />
accattivante “replica”, in un doppio appuntamento che, come<br />
“presentazione” aveva tutti i crismi dell’esperienza indimenticabile.<br />
La “matricola” si sarebbe misurata con il plurititolato Milan, e con la<br />
“grande incompiuta” Inter. “Musicisti” celeberrimi più avvezzi all’ assolo<br />
che all’esecuzione corale, contro un “orchestra” senza “fenomeni”<br />
solisti indiscussi, ma capace di eseguire all’unisono gradevolissime sinfonie.<br />
Una diversità di credo calcistico, necessaria per “orchestrali” e…per<br />
repertorio. O almeno così doveva essere: perché, se è vero che alla fine<br />
i rossoneri hanno guadagnato, al pari dei nerazzurri, l’intera posta in<br />
palio è altrettanto innegabile che gli applausi tributati alla “nuova arrivata”<br />
viva, lucida e a tratti brillante, traducevano la sostanza dei consensi<br />
ricevuti in un crescente e meritato rispetto; erano come un lasciapassare<br />
nell’imponente e austero “tempio dei campioni”.<br />
Il Siena ospite discreto di questo monumento sportivo, dopo essersi<br />
inchinato ad una magia, (Kakà docet), poteva riprendersi se non avesse<br />
“steccato” dal dischetto con il suo “musicista” più giovane: talento da<br />
vendere, ma freddezza da acquisire. L’“acuto” di Flo, giunge poco prima<br />
del termine dell’esibizione, tardi perché lo spartito bianconero potesse<br />
riequilibrare “il canovaccio” dell’opera.<br />
Scorrendo il “copione” della classifica, la replica, per quanto insidiosa,<br />
lasciava ben sperare: dopo le congratulazioni, la buona personalità<br />
mostrata, infondevano fiducia per la ricerca dei punti. Invece, tra<br />
assenze previste e defezioni impreviste, la compagine andata in scena<br />
mancava di quegli effettivi irrinunciabili per una buona esecuzione.<br />
Qualche vistosa “stonatura” di troppo, elementi nuovi ancora da affiatare<br />
per arrivare all’ ”accordatura degli strumenti”, un Inter perfetta.<br />
Insomma, tutto difficile anche per un Direttore d’orchestra come Giuseppe<br />
Papadopulo che ha abituato il pubblico a veri e propri capolavori<br />
di “arrangiamento”.<br />
Tornare da S. Siro con nessun punto incamerato, non significa doversi<br />
allarmare: altre sono le platee dove il Siena non dovrà “smarrire gli<br />
accordi” per guadagnarsi, con la salvezza, la lecita aspirazione di rientrare<br />
al “Meazza”. Ritagliando ogni frammento di un’emozione sportiva<br />
da non dirsi irripetibile, e con le note della “Verbena” comunque echeggiate<br />
a sancire il vanto della senesità, salutiamo questo incrocio con la<br />
storia, come la realizzazione di un sogno. Uno spettacolo da applausi.<br />
Scalfito solo in parte dall’increscioso “fuori programma” che ne ha macchiato<br />
la “coda”: messaggio gravemente lesivo per gli insegnamenti che<br />
lo sport si impegna a trasmettere, ed epilogo meritevole della più inflessibile<br />
stroncatura “alla Scala” del calcio, e di un’ancor più irremovibile<br />
bocciatura alla scuola della vita.<br />
TORE ANDRE FLO<br />
Chissà cosa avrà pensato,<br />
Tore Andre Flo, quando al suo<br />
arrivo all’aeroporto di Ampugnano,<br />
oltre al presidente Paolo De<br />
Luca e al direttore sportivo Nelso<br />
Ricci, che lo aveva appena prelevato<br />
dal Sunderland, trovò ad<br />
accoglierlo anche la torrida calura<br />
estiva, quantomeno estranea a<br />
chi come lui, era abituato alle<br />
rigidità climatiche della natia<br />
Norvegia. Che la sua avventura in<br />
bianconero, dovesse rappresentare<br />
qualcosa di nuovo il “vichingo”<br />
deve averlo compreso anche<br />
dalla… temperatura. Sì, perché<br />
l’esordio nel massimo campionato<br />
italiano, non riguardava solo la carriera di un campione, ma l’emozione<br />
e lo zenit calcistico di un’intera città.<br />
Il calore di Siena non era solo un fatto di…termometro, ma anche e<br />
soprattutto quello di tanti sportivi che vedevano nascere, tessera dopo<br />
tessera, il mosaico della squadra che avrebbe onorato i colori della Robur<br />
nell’olimpo del pallone, dopo un secolo di alterne vicissitudini. E di vicissitudini<br />
ce ne sono state, prima che il biondo attaccante potesse prendere<br />
la via di Siena: sembrava proprio che il Sunderland non volesse<br />
lasciarlo partire. Ma Nelso Ricci è uno che non si arrende facilmente, e<br />
– dopo aver avuto sentore che l’affare potesse complicarsi – ecco la stretta<br />
di mano decisiva: il nazionale norvegese aveva accettato la “scommessa”<br />
di contribuire alla salvezza di una piccola realtà pronta a vivere<br />
un grande sogno.<br />
Intorno al nome di Tore Andre Flo, che sembrava dovesse arrivare in<br />
Italia già qualche anno addietro, quando fu il Perugia a cercarlo, c’erano<br />
le certezze che servono per poter considerare il suo ingaggio un<br />
“grande colpo” messo a disposizione di Giuseppe Papadopulo: nato il 15<br />
giugno del 1973 a Stryn, il longilineo attaccante, dopo aver militato per<br />
quattro stagioni in patria (prima nel Sogndal, poi nel Tronsoe e, ancora,<br />
per due anni nel Brann Bergen, tutte compagini di serie A norvegese), nel<br />
campionato 1997/98 il nazionale norvegese approda in Inghilterra: sono<br />
i “blues” del Chelsea a volerlo in Premier League, e ad affiancarlo per<br />
quattro campionati, alla sempre più nutrita colonia italica nel frattempo<br />
sbarcata oltremanica, proprio per calcare il prato dello Standford Bridge:<br />
Zola, Di Matteo e un “certo” Gianluca Vialli, sono i nomi più rilevanti<br />
tra i compagni di squadra dell’attuale “torre” bianconera.<br />
Terminata l’esperienza al Chelsea, dove nel frattempo era arrivato un<br />
altro tecnico italiano come Claudio Ranieri, Flo si trasferisce in Scozia<br />
per vestire la casacca dei Glasgow Rangers nella stagione 2000/2001.<br />
Con gli stessi colori, l’anno successivo, vive la sua migliore stagione dal<br />
punto di vista del rendimento, firmando 18 gol in 30 presenze. Tutt’altra<br />
musica, invece in quello che sarà il terzo ed ultimo campionato in terra<br />
scozzese: solo quattro apparizioni. Il Sunderland è la formazione che lo<br />
riporta in Inghilterra (4 gol per 29 presenze lo scorso anno). Grinta, spirito<br />
di abnegazione e tanto lavoro “oscuro” al servizio della squadra,<br />
sono le peculiarità del bagaglio tecnico col quale Flo sta facendosi<br />
apprezzare dal competente e attento pubblico senese. Forse non sarà un<br />
cannoniere infallibile, ma alcune sue marcature sono state “pesanti” (a<br />
segno quattro volte nelle 5 partite del mese di gennaio, mancando il bersaglio<br />
solo al Delle Alpi contro la Juventus) e quei 193 centimetri supportati<br />
da 86 chilogrammi, assommano una stazza di grande giovamento<br />
negli equilibri della beneamata; chi avesse dubbi in tal senso noti la<br />
padronanza nel possesso palla e il sostegno di una “sponda” sempre<br />
pronta a farsi rispettare in elevazione per creare più di un grattacapo alle<br />
retroguardie avversarie. Tore Andre Flo è dunque la “fotografia in<br />
campo” di questo Siena. La sue prestazioni identificano la solidità e il<br />
valore del gruppo; i risultati, la verifica più probante sul positivo cammino<br />
sinora compiuto, confermano che la “scommessa” senese di Flo<br />
possiede tutti i presupposti per essere vinta.
18 calcio<br />
Gigi Rossetti<br />
Continua il nostro viaggio fra le Giovanili del San Miniato<br />
‘Esordienti’, ma con le idee già chiare<br />
Chi mette un ragazzo nelle sue<br />
mani può stare tranquillo.Competente,<br />
scrupoloso e soprattutto preparatissimo<br />
sotto ogni punto di<br />
vista. Prima che come calcia, guarda<br />
se un bambino ( perchè a lui affidano<br />
quasi sempre i più piccoli)<br />
poggia bene il piede in terra, guarda<br />
come cammina perchè deambulare<br />
bene è più importante che calciare<br />
bene un pallone, quello poi<br />
può anche venire di conseguenza.<br />
Insegna calcio da ormai tanti anni e<br />
allora questa volta, questo spazio,<br />
lo concediamo totalmente a lui per<br />
sapere come vanno le cose di questa<br />
allegra brigata.<br />
“Mi hanno affidato gli Esordienti<br />
B del 1993 che per la prima<br />
volta hanno affrontato l’esperienza<br />
del “campo a undici” e devo dire<br />
che pur confrontandosi con squadre<br />
composte da bambini nati un<br />
anno prima, hanno dimostrato<br />
buon spirito di adattamento e nes-<br />
sun timore reverenziale.”<br />
Un anno di differenza e per la<br />
prima volta sul “campo grande”<br />
“Forse ho capito. Reagiscono<br />
bene, reagiscono con la naturalezza<br />
che contraddistingue questa<br />
fascia di età e grazie soprattutto<br />
alla serenità degli adulti che li circonda,<br />
hanno saputo accettare le<br />
prime sconfitte, catalizzare gli<br />
errori per metterli a frutto di partita<br />
in partita mettendo in campo<br />
energie fisiche e mentali che<br />
hanno portato il gruppo ad esprimersi<br />
in un costante crescendo che<br />
ha portato anche risultati positivi<br />
sull’espressione del gioco, della<br />
correttezza sportiva nell’atteggiamento…….<br />
ed anche a qualche<br />
vittoria.”<br />
Lo sport, palestra di vita; può<br />
sembrare un po’ antico come concetto<br />
ma con Calderone fortunatamente<br />
è ancora così.<br />
“Il nostro obiettivo, anche se<br />
può sembrare retorico, è davvero<br />
quello di consentire a questi “cittini”<br />
di vivere una esperienza che gli<br />
consenta di crescere, di acquisire<br />
quegli elementi educativi, fisici,<br />
psichici e sportivi che li possano<br />
accompagnare negli anni più belli<br />
e spensierati della propria<br />
vita.Concetti questi,che facili da<br />
esternare, hanno bisogno di tanto<br />
lavoro, tanta pazienza e soprattutto<br />
tanto buonsenso.”<br />
<strong>Sport</strong> professionistico e cinismo:<br />
sono questi gli elementi che caratterizzano<br />
la nostra epoca e che certamente<br />
non aiutano a portare avanti<br />
un certo tipo di discorso; gli esempi<br />
che arrivano dai più grandi molte<br />
volte non sono certo il massimo e<br />
così il rischio è di appiattirsi sull’arrivismo<br />
e sull’ egoismo è altissimo.<br />
“Sarebbe troppo facile seguire la<br />
“corrente”, ma anche se può sembrare<br />
un controsenso la forza per<br />
raggiungere gli obiettivi sopracitati<br />
viene proprio dai ragazzi, la loro<br />
spontaneità, la loro forza e la loro<br />
purezza spinge alla ricerca di offrire<br />
ciò che meritano e soprattutto di<br />
restituire loro quella speranza e<br />
quegli ideali che sembrano smarriti.”<br />
Un cammino che è fatto però<br />
anche di cronaca sportiva e che racconta<br />
di una squadra che dopo una<br />
prima fase alterna nei risultati ma<br />
interessante per l’esperienza,<br />
hanno iniziato nel <strong>2004</strong> la seconda<br />
fase del campionato che li metterà<br />
di fronte ad avversari con potenzialità<br />
più omogenee.Da fine aprile<br />
poi, inizieranno i tanto attesi tornei<br />
primaverili che consentiranno a<br />
questi ragazzi di fare esperienze<br />
nuove con squadre di altre province.<br />
Gli ingredienti per fare bene ci<br />
sono tutti, non rimane allora che<br />
augurare a tutti questi bambini...in<br />
bocca al lupo! ■<br />
La formazione degli Esordienti B del 1993
Becchi<br />
e bastonati<br />
Fin troppo facile titolare così quella serata<br />
di un giorno da cani. Domenica 1° febbraio,<br />
segnate la data in nero sul calendario<br />
di cucina, e appizzateci sopra trecce d’aglio,<br />
prezzemolo e finocchio. Perché non si abbia<br />
a ripetere. Calcio e basket uniti nel passivo,<br />
e che passivo: quattro pappine, tanti canestri,<br />
una scarica di cazzotti e una sassaiola<br />
da paura.<br />
Che alla stessa ora, ma cosa dico, all’unisono,<br />
sul manto smottato e scivoloso (vero<br />
Roque?) dello stadio Meazza e dentro<br />
il nuovo Palas pesarese<br />
ribollente di 10.000 (!) tifosi,<br />
Siena sportiva abbia preso<br />
su e portato a casa, ci<br />
poteva stare. Due batoste<br />
al prezzo di una. Ma<br />
ben diverse. La Robur<br />
aveva parecchie attenuanti:<br />
mezza squadra<br />
out tra squalifiche e infortuni,<br />
il nuovo brasiliano<br />
appena sceso dall’aereo e<br />
buttato in campo con ancora<br />
negli orecchi l’effetto del jet-leg, e dall’altra<br />
parte una compagine che ogni tanto si<br />
ricorda di essere l’Inter, in più arricchita da<br />
due talenti puri come Adriano e Stankovic.<br />
Nessuna scusante invece per la Mens Sana:<br />
lenta, impacciata, senza idee, e quel che è<br />
peggio, svogliata. Peccato veniale quando il<br />
roster è pieno di fuoriclasse, con i numeri<br />
per rimediare in qualsiasi momento, peccato<br />
mortale se la squadra è di talento medio,<br />
costretta a puntare sulla difesa e sugli attributi<br />
40 minuti su 40 se vuole competere.<br />
Poteva succedere, è regolarmente successo.<br />
Quella di Milano non era partita da vincere<br />
a tutti i costi, non sono quelli gli avversari sui<br />
quali fare la corsa. Lasciando perdere i proclami<br />
sciocchini che straparlano di zona<br />
UEFA, basta arrivare quint’ultima a una<br />
Robur la cui squadra è stata costruita in fretta<br />
e furia e all’ultimissimo secondo di due<br />
mercati mentre la società si è dovuta dare in<br />
pochi mesi un’organizzazione da club professionista.<br />
Oggettivamente non si può chiedere<br />
di più. Papadopulo, l’uomo dei miracoli,<br />
è nocchiero abbastanza saggio da<br />
autorizzare ragionevoli speranze. Ma per<br />
tornare al basket, quello di Pesaro era uno<br />
scontro diretto, da vincere o almeno perdere<br />
con onore, l’occhio attento alla differenza<br />
canestri. Niente da fare. Per fortuna nella<br />
pallacanestro, più che nel calcio, si cade, si<br />
risorge, si ricade e si ririsorge nel giro di 24<br />
ore, e Recalcati è un grande coach abituato<br />
a cavare sangue dalle rape, vedi la nazionale.<br />
Avrà tempo e modo anche a Siena per<br />
confermare questa sua qualità.<br />
Dunque, con due sconfitte contemporanee<br />
e in diretta tv, il cuore è straziato e le<br />
19⏐zapping⏐VINCENZO COLI⏐<br />
balle girano. Ma<br />
quando si è ai vertici,<br />
l’esposizione<br />
mediatica è la regola, e<br />
se le vittorie inorgogliscono,<br />
le figuracce non si occultano.<br />
Come non si è occultato Bruno<br />
Cirillo, e ha fatto la cosa giusta: mai visto<br />
prima, a “90° minuto”, un calciatore presentarsi<br />
col volto tumefatto davanti alle telecamere<br />
Rai e Mediaset, facendo nome e<br />
cognome di chi l’aveva conciato. Altro che<br />
tv del dolore e reality show. Quelle sono scenette<br />
taroccate, questa era roba vera, cronaca<br />
al sangue. Mai vista prima perché episodi<br />
del genere, tragico caso Ferrigno a parte,<br />
si verificano di rado, essendoci per fortuna<br />
in circolazione pochi imbecilli come l’Innominabile<br />
cazzottatore. Di segno variegato le<br />
reazioni all’increscioso evento. Il Siena, nel<br />
senso della società, prima ha cercato di frenare<br />
Cirillo, poi ha minimizzato, forse per<br />
motivi diplomatici che non è dato sapere.<br />
Papadopulo, ancora una volta grande, ha<br />
voluto parlare solo del match in campo, ed<br />
è ammirevole l’autocontrollo di quest’uomo<br />
in un ambiente tanto incline al vittimismo e<br />
all’isteria. I giornalisti presenti alle trasmissioni<br />
tv si sono ficcati nel piatto ricco e<br />
hanno fatto il loro mestiere, per lo più deplorando,<br />
come è giusto. Zaccheroni, uomo<br />
solitamente equilibrato, ha stupito tutti invocando<br />
il principio andreottiano per cui “i<br />
panni sporchi si lavano in famiglia”. I panni<br />
suoi nella famiglia sua, forse; non quelli<br />
sporcati alle famiglie altrui. Ma a caldo, si sa,<br />
certe reazioni appaiono razionalmente<br />
inspiegabili. Forse Zac temeva che il ritorno<br />
alla vittoria dell’Inter in tv e sui giornali fosse<br />
oscurato dalla cronaca nera. Infine il neopresidente<br />
Giacinto Facchetti, cui lo squisitissimo<br />
Massimo Moratti deve aver attaccato<br />
il virus del buonismo: il mitico ex terzinone<br />
ha speso parole di condanna per l’accaduto<br />
e annunciato sanzioni societarie, ma ha<br />
anche invocato l’assoluzione assicurando il<br />
fulmineo pentimento: “È un uomo distrutto,<br />
piange e si dispera, non sa capacitarsi del<br />
suo gesto”. Infatti, il giorno dopo, l’uomo<br />
distrutto ha dichiarato alla stampa: sono<br />
stato provocato, ho le mie ragioni. Avrà<br />
tempo per ripensarci fino al 29 marzo.<br />
Mentre l’Innominabile menava, un<br />
manipolo di Balilla pesaresi, minoranza<br />
assoluta nel contesto di una tifoseria appassionata<br />
e corretta, praticava buchi grossi così<br />
nel pullman della Mens Sana. Episodio odioso,<br />
ma ahinoi ricorrente, che non stupisce.<br />
Da mettere nelle brevi, e sappiamo quanto<br />
poco appeal possa vantare il basket rispetto<br />
al calcio, per il mondo dell’informazione.<br />
Che sul caso Cirillo e sulle sue conseguenze<br />
disciplinari è tornato ampiamente nei giorni<br />
a seguire. Dando voce anche a un signore il<br />
quale ai suoi tempi sapeva materializzare un<br />
sogno ricorrente sugli spalti: “gamba in tribuna!”.<br />
Un signore che, a freddo, se ne è<br />
uscito più o meno così: “Cirillo è una fighetta,<br />
ai miei tempi ci si massacrava in campo<br />
e fuori ma non usciva niente, men che mai<br />
una denuncia. Doveva stare zitto ed aspettare”,<br />
come no, per vendicarsi e farlo in grande<br />
stile, in crescendo: nel prossimo girone<br />
d’andata col coltello, così nel ritorno l’altro<br />
reagirà con una calibro nove e l’anno dopo<br />
di nuovo Cirillo col kalashnikov, e in risposta<br />
l’Innominabile con una passatina di<br />
napalm… Si fa ma non si dice, e ci si copre<br />
tutti con l’omertà. Che diamine, il calcio è o<br />
non è uno sport da uomini veri? Parole<br />
sonanti come musica, agli orecchi degli ultrà<br />
che aspettano la partita per sprangare i poliziotti<br />
e scaraventare i vesponi giù dal terzo<br />
anello. Così ragiona nel <strong>2004</strong> Pasquale<br />
Bruno, ex difensore Juventus, denominato<br />
“O’ animale”. Tanto per dimostrare che l’evoluzionismo<br />
di Darwin ogni tanto va in<br />
corto circuito. ■
21 tennis<br />
Andrea Sbardellati<br />
Tutti i classificati <strong>2004</strong> a Siena e provincia<br />
Chi c’è<br />
alle spalle<br />
di Lorenzi?<br />
Chi c’è dietro Paolo Lorenzi, il<br />
tennista senese numero 16 in Italia<br />
e alle soglie delle prime duecento<br />
posizioni nel mondo?<br />
A Siena sono 152 i giocatori di<br />
tennis classificati e iscritti per l’attività<br />
agonistica in tutti i circoli della<br />
provincia. Anche il gruppo delle<br />
giocatrici è piuttosto nutrito, con 43<br />
atlete che si cimentano a vari livelli<br />
nei tornei sia individuali che a<br />
squadre. Naturalmente, a questi<br />
195 atleti, si aggiungono tutti coloro<br />
che risultano non classificati,<br />
ma che puntano, con l’ottenimento<br />
di successi nei tornei, a scalare le<br />
selettive classifiche frutto di metodici<br />
calcoli matematici atti a valutare<br />
conferme, promozioni e retrocessioni.<br />
Un po’ come se ogni<br />
giocatore rappresentasse una<br />
squadra di calcio che, dopo la<br />
disputa della stagione coincidente<br />
con l’anno solare, lo vedrà sommare<br />
i risultati ottenuti, scegliendone<br />
i migliori per poi tirare le<br />
somme. Particolarmente ricercati i<br />
successi ottenuti con giocatori di<br />
classifica superiore al fine di conquistare<br />
i punteggi migliori.<br />
Partendo dal vertice della piramide<br />
diciamo subito che Paolo<br />
Lorenzi è inserito in serie A assieme<br />
ad altri venti giocatori. I migliori<br />
d’Italia e la sua attività è volta<br />
prevalentemente a ricercare successi<br />
in giro per il mondo. Paolino<br />
ha disputato le qualificazioni per<br />
l’Open di Australia, riuscendo a<br />
vincere il primo turno contro la<br />
testa di serie numero quindici, ma<br />
ha dovuto mollare la presa nel<br />
secondo turno e non è riuscito nell’impresa<br />
di qualificarsi per il tabellone<br />
principale della kermesse di<br />
Melbourne che ha incoronato lo<br />
svizzero Federer in cima alle classifiche<br />
Atp. Il nostro tennista punta<br />
comunque a conquistare punti Atp<br />
e, forte dei suoi 22 anni, sta lavorando<br />
duramente per salire ulteriormente<br />
in un ambiente altamente<br />
selettivo.<br />
In ambito femminile sono cinque<br />
le tenniste tesserate per circoli<br />
senesi dotate di classifica di serie<br />
B o, come viene chiamata oggi, di<br />
seconda categoria: Valeria Madaro<br />
è appartenente al terzo gruppo<br />
e proviene da una brillante promo-<br />
zione di un livello. Katy Agnelli e<br />
Cristina Beber sono appartenenti<br />
al sesto gruppo e Francesca Grezzi<br />
ha appena ottenuto la conquista<br />
del settimo gruppo, dopo essere<br />
stata l’anno scorso in terza categoria<br />
secondo raggruppamento. Si<br />
è confermata nell’ottavo gruppo<br />
Stefania Pacella.<br />
Per quanto riguarda la terza<br />
categoria appartiene al primo<br />
gruppo Gaia Tanganelli in discesa<br />
di un livello. Irene Scalacci si conferma<br />
nel secondo gruppo e vi<br />
discende l’under 18 Michela<br />
Sostegni. Sale di ben tre livelli fino<br />
al terzo gruppo l’under 16 Sara<br />
Pontremolesi. Ha ottenuto la promozione<br />
anche l’under 18 Giulia<br />
Bartalucci (quinto gruppo) e allo<br />
stesso livello si è confermata l’under<br />
18 Francesca Galuppo. Guidano<br />
l’agguerrito stuolo delle 32 giocatrici<br />
appartenenti alla quarta<br />
categoria l’under 16 destinata a<br />
salire ancora Giulia Del Grosso e<br />
la giovanissima under 12 Serena<br />
Frazzitta. Di entrambe ne sentiremo<br />
parlare in futuro.<br />
In ambito maschile il più alto in<br />
classifica è Pietro Griccioli, confermatosi<br />
in seconda categoria nel<br />
settimo gruppo. Scende dalla<br />
seconda categoria l’amiatino<br />
Michele Fabbrini, ora in terza categoria<br />
primo gruppo. Sono promossi<br />
in terza categoria secondo gruppo<br />
Andrea Ciabatti e Andrea<br />
Taliani, protagonisti di un duplice<br />
salto. Allo stesso livello l’esperto<br />
Guido Collodel, che scende di un<br />
gruppo, così come Gino Bartoli e<br />
Riccardo Danielli. Guccio Rugani<br />
retrocede nel terzo gruppo, mentre<br />
vi arrivano da una promozione<br />
Luca Bassini e l’under 16 Niccolò<br />
Adami. Arriva nel quarto gruppo<br />
direttamente dalla quarta categoria<br />
l’under 18 Giacomo Grazi. Da<br />
seguire con attenzione l’under 14<br />
Andrea Volpini, giunto nel quinto<br />
gruppo dopo una doppia promozione.<br />
Sono nel quinto gruppo l’under<br />
16 Alessandro La Cognata,<br />
Filippo Gonnelli, l’under 16 Giovanni<br />
Galuppo, l’esperto Gianluca<br />
Arnecchi e Cristiano Baldacconi.<br />
Guidano la quarta categoria i<br />
seguenti giocatori facenti parte del<br />
primo gruppo: Massimiliano<br />
Arnecchi, Marco Bencini, Filippo<br />
Casini, Antonio Maceroni, Massimo<br />
Marchettini, Riccardo Mazzoni<br />
e Alessandro Sprugnoli. ■
22<br />
atletica leggera<br />
Andrea Bruschettini<br />
L’atletica è un bellissimo<br />
sport, ma spesso di non facile<br />
lettura e comprensione. Al di là<br />
dei gesti estetici, delle misure e<br />
dei tempi mirabolanti che affascinano<br />
in maniera spontanea il<br />
pubblico, si nascondono sacrifici<br />
enormi, che portano ad esplorare<br />
i confini fisici del corpo<br />
umano. L’esperto di questa pratica<br />
sportiva, è infatti un profondo<br />
indagatore, e sa che al di là della<br />
superficie dei risultati, dietro si<br />
cela la scienza nelle sue diverse<br />
forme: lo studio biologico e chimico<br />
delle reazioni del corpo<br />
sottoposto ad allenamento; la<br />
psicologia; e infine matematica e<br />
fisica (l’ingegner Dick Fosbury<br />
ne sa qualcosa). Quando tutti<br />
questi componenti, ben esplorati<br />
ed applicati con sapienza, si<br />
amalgamano perfettamente,<br />
allora l’atleta produce il grande<br />
risultato.<br />
Un po’ di tutto questo forse<br />
sta accadendo alla giovane<br />
Domitilla Bindi, classe 1983, una<br />
delle belle certezze dell’Uliveto<br />
Uisp Siena in questo <strong>2004</strong>,<br />
anno cinquantesimo dalla<br />
fondazione del club<br />
senese. Allenata dal<br />
tecnico Stefano Giardi,<br />
la studentessa universitaria<br />
(e contradaiola<br />
della Torre),<br />
ha subito iniziato<br />
alla grande la stagione<br />
indoor,<br />
palesando una<br />
condizione ottima,<br />
ed una crescita<br />
netta nelle<br />
prestazioni<br />
rispetto alla passata<br />
stagione. Sul<br />
corto catino fiorentino<br />
(un anello di appena<br />
160m), nel primo meeting<br />
stagionale ha prima corso i<br />
200m in 25”92, poi ha siglato il<br />
proprio record assoluto (migliore<br />
del suo attuale primato all’aperto)<br />
nei 400m, 58”29. A distanza<br />
di una settimana, si è poi ripetuta<br />
giungendo seconda (dietro<br />
all’azzurra Benedetta Ceccarelli)<br />
nella prova toscana del Gran<br />
Prix nazionale indoor, in cui ha<br />
fermato i cronometri su 58”71.<br />
Con queste credenziali, Domitilla<br />
Bindi si appresta a fare una<br />
grande stagione indoor, ma<br />
soprattutto mostra un potenziale<br />
enorme per quelle che saranno<br />
le gare all’aperto, in cui potrà<br />
affrontare la sua specialità, i<br />
quattrocento ostacoli.<br />
Insieme a questa atleta, l’Uliveto<br />
Uisp Siena<br />
ha proposto<br />
nella gare<br />
indoor altre<br />
belle<br />
prestazioni:<br />
le<br />
La giovane quattrocentista protagonista assoluta<br />
delle prime gare indoor<br />
L’Uliveto Uisp<br />
riparte da<br />
Domitilla Bindi<br />
atlete di Claudio Lenti, Chiara<br />
Marzi e Sara Gualandi hanno<br />
corso i 55m in 7”80 e 8”33; nei<br />
55m maschili Francesco<br />
Tognazzi si è fermato a 7”13,<br />
mentre il promettente Michele<br />
Raspanti è arrivato a 6”94; nei<br />
200m la novità della categoria<br />
allievi Diego Vacca ha coperto la<br />
distanza in 25”62, mentre nella<br />
stessa categoria Daniele Bellini<br />
si mostra costante nell’asta,<br />
dove ha saltato 3,40m.<br />
Positive risposte anche<br />
dalla prima gara di salto in<br />
alto, in cui Giulio De Michele<br />
con 1,79m è stato quarto e<br />
Daniele Cavazzoni ottavo<br />
(1,65m).<br />
Lasciando l’atletica in<br />
sala, e spostandoci all’aperto, la<br />
cronaca ci dice che si è aperta la<br />
stagione dei lanci lunghi e delle<br />
campestri.<br />
Nella prime competizione<br />
della stagione, la campionessa<br />
italiana Elisa Palmieri ha subito<br />
vinto la gara del martello regionale<br />
con<br />
51,82m,<br />
mentre<br />
Elena Calzeroni<br />
è<br />
s t a t a<br />
seconda con 35,18m<br />
nel disco. Per entrambe le<br />
portacolori della società<br />
senese, quindi misure<br />
al di sotto dei propri<br />
record, ma, come<br />
ricorda il loro tecni-<br />
co Flamur Shabani, la stagione<br />
è lunga e il raggiungimento di<br />
picchi di performance adesso<br />
potrebbe essere controproducente.<br />
Nelle due campestri della<br />
fase regionale del campionato<br />
italiano di società (una a Castelvechio<br />
Pascoli, l’altra ad Arezzo)<br />
è emerso il nome di Diomede<br />
Cishahayo. L’atleta burundiano,<br />
già talento di fama internazionale,<br />
alle soglie dei 40 anni (è del<br />
1965), continua a mietere successi,<br />
grazie ad una preparazione<br />
seria, una tecnica di corsa<br />
ineccepibile e una volontà di<br />
ferro, che lo porta ad allenarsi (al<br />
termine della giornata lavorativa)<br />
tutti i giorni da solo al Campo<br />
Scuola. Le sue affermazioni nel<br />
cross corto, sono state affiancate<br />
dal ventiquattresimo posto di<br />
Gianni Betti nella campestre di<br />
Arezzo (su un percorso reso<br />
pesante dalla neve, quindi<br />
muscolare, e non adatto alle sue<br />
caratteristiche tecniche); dal<br />
doppio terzo posto di Mattia<br />
Paggetti nella categoria allievi<br />
(dove anche Davide Bari ha ben<br />
figurato finendo sesto e settimo);<br />
nonché dal doppio quarto<br />
posto di Maurizio Cito tra gli<br />
juniores. ■
24<br />
hockey a rotelle<br />
Marco Buccianti<br />
Un campionato difficile quello<br />
dell’attuale stagione in corso per la<br />
Mens Sana Siena hockey su pista,<br />
inserita nel girone B del campionato<br />
di serie B. Le altre formazioni<br />
che fanno parte del girone sono:<br />
tre toscane (H.C. Prato, S.C.S. 84<br />
Follonica e SPV Viareggio), due<br />
squadre liguri (Ceparanese e Sarzana),<br />
due emiliane (Amatori Reggio<br />
Emilia e Villa Oro Modena) e<br />
una pugliese (Gsh Giovinazzo).<br />
L’avvio non è stato dei più incoraggianti<br />
e fin ora, arrivati in prossimità<br />
del giro di boa del campionato,<br />
non è ancora arrivata la<br />
prima vittoria e la casella segna<br />
ancora zero punti, mentre il Villa<br />
Oro Modena in testa procede a<br />
punteggio pieno. A tutto questo<br />
però c’è un motivo, in quanto l’intero<br />
collettivo della prima squadra<br />
è composto da atleti provenienti<br />
dal vivaio con il solo innesto di un<br />
elemento di esperienza quale è<br />
Andrea Marroni.<br />
Le intenzione dei vertici societari<br />
sono quelli di costituire un gruppo<br />
affiatato e compatto che, nell’arco<br />
di tre-quattro anni possa fare il salto<br />
di categoria in serie A2. Tutto questo<br />
per far crescere l’intero movimento<br />
hockeistico senese dimostrando<br />
che, nonostante Siena non<br />
sia una delle prime piazze dell’hockey<br />
a rotelle, si può lavorare<br />
bene con gli atleti del posto senza<br />
dover attingere dalle realtà limitrofe<br />
quali Follonica e Prato.<br />
Nell’organico societario troviamo<br />
anche una squadra juniores<br />
che nelle prime due giornate di<br />
campionato ha messo a segno<br />
due vittorie consecutive e mira<br />
decisamente ad arrivare alle finali<br />
nazionali di categoria che si svolgeranno<br />
in maggio in Veneto. Scorrendo<br />
troviamo poi la squadra<br />
allievi e la squadra esordienti. Infine<br />
il folto gruppo dei principianti<br />
nella quale i più piccoli compiono i<br />
primi passi sui pattini.<br />
Tutto ciò dimostra che la sezione<br />
è in continua crescita e punta<br />
decisamente in alto per potersi<br />
affermare come realtà hockeistica.<br />
l’intero organigramma delle squadre<br />
giovanili è supervisionato dal<br />
tecnico Roberto Tiezzi che è<br />
anche coach della prima squadra.<br />
I prossimi impegni della prima<br />
Campionato difficile per la Mens Sana, ma il gruppo<br />
dei giovani è una garanzia per il futuro<br />
Un movimento in<br />
continua crescita<br />
squadra sono previsti per: sabato<br />
14 febbraio in trasferta a Giovinazzo<br />
e il 21 di nuovo in casa con il<br />
Sarzana per terminare il girone di<br />
andata. Tutte le partite si svolgono<br />
al Pala Chigi in via Sclavo.<br />
Inoltre la società è sul web<br />
all’indirizzo www.sienahockey.org<br />
, con<br />
risultati e classifiche di tutte le<br />
categorie. ■<br />
Affettuoso ricordo del pattinatore biancoverde<br />
Engels Lambardi, l’ultima bandiera<br />
La rosa della prima squadra:<br />
Tiezzi Riccardo portiere<br />
Sassetti Paride portiere<br />
Sassi Carlo portiere<br />
Baccani Diego esterno<br />
Pedani Niccolò esterno<br />
Paglicci Emanuele esterno<br />
Marroni Andrea esterno<br />
Vecchiarelli Francesco esterno<br />
Tiezzi Davide esterno<br />
Montemurro Michele esterno<br />
Bonucci Filippo esterno<br />
Buccianti Marco esterno<br />
Un altro pezzo di storia della Mens Sana se n’è andato.<br />
Engels Lambardi era nato nel 1920 e fin dall’adolescenza aveva cominciato a<br />
frequentare la palestra di Sant’Agata calzando i primi pattini della sua vita che lo<br />
avrebbero portato ad essere uno dei primi fra i tanti campioni della Mens Sana.<br />
Non possiamo certo qui elencare tutte le affermazioni di Engels, ma certamente<br />
siamo autorizzati a dire che la strada tracciata, in tutti i sensi, dal nostro<br />
compianto atleta è stata una strada lastricata dai titoli più prestigiosi della specialità<br />
e il suo esempio ha portato la sezione pattinaggio della Polisportiva ad<br />
essere una delle punte di diamante dello sport dilettantistico cittadino, fino a culminare,<br />
addirittura, nei titoli mondiali di Laura Perinti.<br />
Queste considerazioni ci rendono meno doloroso il momento del distacco dal<br />
grande Engels sentendoci consolati non solo dalle memorie e dalle testimonianze<br />
delle sue imprese, ma anche dall’esempio del suo attaccameno ai nostri colori,<br />
rivendicato con orgoglio fino agli ultimi momenti di questo suo passaggio terreno.<br />
Vorrei concludere questo breve e doveroso ricordo di questo atleta puro, con<br />
una notazione personale: i miei genitori mi dicevano sempre che si erano conosciuti<br />
“ a pattinare alla Mens Sana” e questo mi legava ad Engels anche un po’<br />
sentimentalmente, rappresentando lui quell’ambiente che, bene o male che sia stato, ha dato origine alla mia<br />
modesta persona e che ora mi consente di portare questa affettuosa testimonianza nella speranza che quel<br />
luminoso esempio sia imitato, quanto più è possibile, dalle future generazioni mensanine. ■<br />
Romano Rossi
25 polisportiva<br />
Matteo Tasso<br />
Subito bene le ginnaste della Mens Sana<br />
Con le stigmate<br />
delle ‘gariste’<br />
Piccole ginnaste crescono…e<br />
regalano successi.A Livorno, prima<br />
uscita stagionale del <strong>2004</strong>, è subito<br />
trionfo biancoverde: terreno di conquista<br />
delle agoniste di Beatrice<br />
Vannoni è la Coppa Toscana Fgi,<br />
conclusasi con le affermazioni di<br />
Costanza Pellati (1993) e Margherita<br />
Giannettoni (1994) ma anche<br />
con una lunga serie di risultati e<br />
prestazioni da incorniciare da parte<br />
di tutta la squadra della Mens Sana,<br />
che ha messo in mostra un livello<br />
tecnico già importante, assimilato<br />
durante la prima fase di preparazione<br />
in viale Sclavo.<br />
Brillanti alle parallele (attrezzo<br />
nel quale la preparazione delle<br />
biancoverdi è apparsa ben superiore<br />
a quella delle avversarie) ed<br />
al corpo libero, dove il binomio<br />
musica-coreografia è stato certamente<br />
azzeccato, permettendo<br />
esercizi armonici, belli stilisticamente<br />
e sostanzialmente “aggressivi”,<br />
le atlete della polisportiva<br />
hanno mostrato anche una dote<br />
che non si riscontra al momento le<br />
esibizioni squisitamente tecniche.<br />
In gergo le potremmo chiamare<br />
“gariste”, ovvero sportive (nel loro<br />
caso ginnaste) che, qualsiasi sia il<br />
livello acquisito in allenamento,<br />
riescono a dare qualcosa in più al<br />
momento di gettarsi nel clima agonistico:<br />
significa avere la giusta<br />
mentalità e l’appropriata saldezza<br />
di nervi quando la posta in palio è<br />
importante e quando ci si deve<br />
confrontare con le avversarie, più<br />
o meno forti che siano, e significa<br />
aver recepito nella maniera migliore<br />
gli stimoli di chi, quotidianamente,<br />
ti segue in palestra preparandoti<br />
per appuntamenti del genere.<br />
Una dote, ed un merito, da condividere<br />
con l’allenatrice federale<br />
Beatrice Vannoni e con l’assistente<br />
Erika Perugini (che assieme alla<br />
sua carriera internazionale nell’aerobica<br />
agonistica trova il tempo per<br />
seguire le piccole ginnaste biancoverdi),<br />
riuscite ancora una volta a<br />
confermare le proprie atlete ai<br />
primi posti in Toscana, confermando<br />
il trend positivo che da diverse<br />
stagioni contraddistingue tutta l’attività<br />
della sezione mensanina.<br />
Tornando ai primi allori del<br />
<strong>2004</strong>, vediamo nel dettaglio i risultati<br />
delle agoniste mensanine in<br />
terra labronica:<br />
Costanza Pellati: sul gradino<br />
più alto del podio nella classe ’93,<br />
centra la sua prima affermazione<br />
in gara mettendosi alle spalle le<br />
insicurezze e la sfortuna del passato<br />
e mostrando notevoli progressi<br />
nel proprio bagaglio tecnico.<br />
Margherita Giannettoni: vince<br />
nella classe ’94, confermando la<br />
leadership toscana in questa<br />
fascia di età e le qualità di atleta<br />
che in gara sa sempre migliorarsi.<br />
Martina Provvedi: si classifica<br />
al secondo posto nella classe ’92,<br />
un piazzamento di assoluto rilievo<br />
considerato il problema al polso<br />
che la sta limitando negli allenamenti.<br />
Determinazione e precisione<br />
in tutti i movimenti ginnici sono<br />
però state tali da permetterle una<br />
prestazione di buon livello.<br />
Rossella Masone: si piazza al<br />
quinto posto nella classe ’93, davvero<br />
un risultato importante considerata<br />
la sua minor frequenza<br />
negli allenamenti rispetto alle compagne<br />
di squadra.<br />
Giulia Leni: settimo posto per<br />
questa piccola e promettente atleta,<br />
classe ’95, che paga le cadute<br />
alla trave ma che si è distinta<br />
magnificamente negli altri attrezzi,<br />
evidenziando un bagaglio tecnico<br />
davvero importante. ■<br />
Il gruppo agonistico Promozionale<br />
Acrobatico con tecnici e dirigenti.<br />
Foto piccola: Beatrice Vannoni con le<br />
Giovanissime pre-agoniste.<br />
133 anni dopo<br />
La ginnastica alla Mens Sana<br />
è di casa, da sempre. Nomen est<br />
omen, avrebbero sentenziato i<br />
latini guardando all’originaria<br />
denominazione della società,<br />
ovvero Associazione Ginnastica<br />
Senese, anno di fondazione<br />
1871.<br />
Oggi, a distanza di 133 anni,<br />
la sezione della polisportiva è<br />
diretta da Laura Giuntini, presenza<br />
ormai fissa ed insostituibile<br />
al vertice di un’attività che<br />
racchiude tanti “micro-universi”<br />
legati tra loro dal filo conduttore<br />
della ginnastica. Direttore tecnico<br />
e allenatrice del settore agonistico<br />
è Beatrice Vannoni, coadiuvata<br />
da Claudia Biondi<br />
(allenatrice del settore promozionale),<br />
Monica Vannoni (istruttrice<br />
dei corsi di base), Erika<br />
Perugini (istruttrice dei corsi di<br />
pre-agonistica ed acrobatica),<br />
Sabrina Franci (istruttrice del<br />
corso di acrobatica) e dalle assistenti<br />
Alice Manetti, Sara Fattorini,<br />
Chiara Pisani, Roberto Parlatoni<br />
e Benedetta Di Ruggiero. ■
26<br />
cinque cerchi<br />
Francesco Vannoni<br />
Con l’obiettivo di cogliere, interpretare<br />
ed illustrare l’eterogeneità di una<br />
richiesta sportiva più che mai diversificata,<br />
guardando oltre il modello dell’unicità<br />
che in passato sembrava privilegiare<br />
certe discipline a discapito di altre,<br />
anche in relazione all’interesse popolare<br />
suscitato, parte – da questo numero<br />
– il nostro viaggio all’interno delle<br />
società polisportive presenti nel territorio<br />
senese, sia cittadino che provinciale.<br />
L’onore dell’apertura non poteva<br />
non essere riservato alla Polisportiva<br />
Mens Sana che, dall’alto dei suoi 133<br />
anni (fu costituita nel 1871), non è solo<br />
uno dei sodalizi più antichi, ma rappresenta<br />
un esempio di multidisciplinarietà<br />
sportiva, la cui valenza si estende ben<br />
oltre il contesto locale, inserendosi efficacemente<br />
su scala nazionale. Piero<br />
Ricci, appena rieletto alla presidenza, si<br />
prepara a vivere, nel segno della continuità,<br />
il suo secondo mandato senza<br />
nascondersi la delicatezza del compito<br />
e la particolarità dell’impegno.<br />
“L’emozione è forte. Sono onorato<br />
della fiducia che mi è stata nuovamente<br />
accordata, e la mia intenzione è quella<br />
di proseguire il lavoro già intrapreso<br />
quattro anni fa, finalizzato al raggiungimento<br />
del miglior equilibrio tra il rispetto<br />
della tradizione e la necessaria spinta<br />
innovativa, sia in ordine strutturale che<br />
strumentale, per poter sostenere e corroborare<br />
i principi cardine della nostra<br />
secolare vocazione allo sport”.<br />
Una vocazione che – già insita nella<br />
celeberrima denominazione sociale di<br />
“Mens Sana in Corpore Sano” – si pone<br />
l’intendimento di colmare il divario tra<br />
giovani e meno giovani, consentendo la<br />
pratica sportiva all’interno di un vastissimo<br />
quadro di attività, dalla più tenera<br />
età, fino agli anziani. “A questo proposito<br />
– riprende Ricci – per ovviare al problema<br />
piuttosto diffuso di un prematuro<br />
abbandono dell’attività sportiva, abbiamo<br />
cercato di inserire attività collaterali<br />
che potessero rappresentare un’importante<br />
valvola di sfogo per chi volesse<br />
fare sport anche dopo la conclusione<br />
della carriera agonistica. Penso non soltanto<br />
all’area fitness, dove sia ragazzi<br />
che adulti possono regolarmente proseguire,<br />
a qualsiasi età, la pratica sportiva<br />
per la cura del proprio corpo e della propria<br />
integrità fisica, nelle varie forme<br />
previste dalla specialità, ma anche alla<br />
ginnastica artistica sezione nella quale,<br />
oltre alle varie gare federali agonistiche,<br />
abbiamo approntato corsi di aerobica; o<br />
ancora riguardo al pattinaggio: accanto<br />
a quello artistico che ha regalato ai<br />
nostri colori grandi risultati con l’argento<br />
Mondiale di Cristina Giulianini, è nato il<br />
pattinaggio sincronizzato, ugualmente<br />
protagonista agli ultimi Campionati del<br />
Mondo in Argentina. Abbiamo cercato di<br />
trasportare tali prerogative in tutte le<br />
nostre sezioni”.<br />
La Polisportiva Mens Sana comprende<br />
sezioni ordinarie come il minibasket,<br />
la danza, la ginnastica, le arti<br />
marziali (sezione che Piero Ricci ha<br />
diretto in precedenza, come responsabile<br />
interno, prima di essere chiamato<br />
a ricoprire l’attuale incarico), il volley, il<br />
pattinaggio artistico e il pattinaggio<br />
corsa; e sezioni autonome (cioè non<br />
direttamente legate alla Polisportiva)<br />
come il Basket con la squadra della<br />
Montepaschi Mens Sana, ai vertici<br />
nazionali ed europei, il calcio per effetto<br />
della collaborazione con il settore<br />
Giovanile del F.C. “Luigi Meroni”, l’endurance<br />
a cavallo, il tiro con l’arco e<br />
l’hockey partecipante al campionato<br />
nazionale di serie B.<br />
“L’armonizzazione di tante e differenti<br />
esigenze che vanno dagli sport<br />
agonistici, alle attività tipicamente<br />
amatoriali, fino al puro professionismo,<br />
richiede un grande sforzo organizzativo<br />
e un non trascurabile impiego di<br />
risorse per adeguare l’impiantistica ad<br />
un sempre più elevato numero di fruitori<br />
(la Mens Sana mette a disposizione<br />
i propri impianti, anche per le partite<br />
interne di Costone e Virtus,<br />
rispettivamente impegnate nei campionati<br />
di serie C e B1 di basket). Sono<br />
stati investiti, a questo scopo, oltre due<br />
milioni di euro che ci hanno consentito<br />
di racchiudere, relativamente all’anno<br />
appena trascorso, l’intera cerchia delle<br />
Nostra indagine sulle polisportive senesi (1)<br />
Mens Sana,<br />
la poliedricità<br />
fatta sport<br />
attività, all’interno dei nostri impianti.<br />
La costante crescita che gratifica le<br />
nostre proposte, porta a stimare in<br />
circa 1200 unità il volume di utenza<br />
sportiva mensanina, seguita dalla qualificata<br />
opera di 58 istruttori abilitati<br />
dalle rispettive federazioni di appartenenza<br />
e dal Coni, e 11 dipendenti della<br />
società. L’ottimo rapporto di collaborazione<br />
che intercorre tra il Comitato provinciale<br />
del Coni e la Polisportiva Mens<br />
Sana, non è solo espressione delle<br />
varie attività che le diverse sezioni<br />
svolgono proprio in ambito Coni, ma<br />
conferisce all’organismo stesso –<br />
quale struttura di riferimento – un prezioso<br />
ruolo di garanzia esercitato<br />
anche in occasione del recente rinnovo<br />
delle cariche dirigenziali. Con il Coni<br />
siamo in relazione circa una serie di iniziative<br />
per il trattamento delle problematiche<br />
inerenti i vari adempimenti<br />
delle realtà del settore. La poliedricità<br />
operativa della Mens Sana, centro per<br />
l’obiezione sociale, e quindi convenzionata<br />
per l’utilizzo di obiettori di coscienza,<br />
non si ferma solo allo sport con il<br />
premio al merito sportivo Città di<br />
Siena, o il torneo di minibasket Carlo<br />
Ciccarelli, o, ancora al Torneo di<br />
Pasquetta di volley: la natura prettamente<br />
volontaristica che ne contraddistingue<br />
le forme gestionali, e che configura<br />
la società senese come onlus,<br />
apre altre innumerevoli occasioni di<br />
inserimento nel tessuto socio-culturale<br />
ed educativo della nostra città. Tra le<br />
varie iniziative che in questi contesti la<br />
polisportiva promuove e favorisce<br />
ricordiamo il premio nazionale di composizione<br />
musicale intitolato alla<br />
memoria di Simone Ciani, la gestione<br />
per conto del Comune di Siena del Percorso<br />
Natura e della pista di pattinaggio<br />
su ghiaccio annualmente allestita<br />
nei giardini della Lizza, l’adesione, ad<br />
iniziative benefiche organizzate dall’Unicef<br />
presso i nostri impianti per l’occasione<br />
concessi gratuitamente. La Polisportiva<br />
ha partecipato, alle<br />
manifestazioni organizzate lo scorso<br />
anno, dall’Amministrazione Provinciale<br />
di Siena in occasione dell’anno europeo<br />
del disabile; abbiamo preso parte,<br />
con esemplificazioni dimostrative delle<br />
nostre attività, alla giornata Giovani e<br />
<strong>Sport</strong> voluta dal Comune di Sovicille e<br />
conclusasi con una tavola rotonda alla<br />
presenza di varie personalità del<br />
mondo sportivo. La completezza del<br />
nostro impegno – conclude Piero Ricci<br />
– è realizzabile grazie al sostegno e<br />
alla sensibilità delle istituzioni: dall’assessorato<br />
allo sport del Comune di<br />
Siena, all’Amministrazione Provinciale,<br />
per arrivare alla Fondazione e alla<br />
Banca Monte dei Paschi di Siena, sempre<br />
al nostro fianco per sostenere le<br />
iniziative che via via proponiamo. In<br />
proiezione futura sarà fondamentale<br />
proseguire la collaborazione avviata<br />
anche con tutte le altre entità sportive<br />
locali: un lavoro di sinergia per la crescita<br />
comune di un patrimonio di valori<br />
da tramandare. Si orienteranno in questa<br />
direzione le linee programmatiche<br />
del neo eletto organo direttivo della<br />
Polisportiva, il quale annovera al proprio<br />
interno rappresentanti del CUS<br />
Siena e dell’Intercras di Sovicille,<br />
segno tangibile del necessario allargamento<br />
di quelle prospettive che sappiano<br />
superare le normali e immancabili<br />
logiche di campanile, secondo<br />
canoni di modernità ed innovazione<br />
perché lo sport si esprima come il pianeta<br />
della creatività in movimento”. ■
28 scherma<br />
Daniele Giannini<br />
Attività intensa per la scherma<br />
cussina impegnata praticamente ogni<br />
settimana in Campionati e Tornei<br />
riservati alle varie armi e categorie<br />
che regolano l’attività agonistica di<br />
una di una delle discipline olimpiche<br />
per eccellenza. Si è svolta a Ravenna<br />
la prima prova di qualificazione nazionale<br />
ai Campionati italiani assoluti,<br />
che si svolgeranno nel mese di giugno<br />
a Padova.<br />
Nel fioretto maschile ottima qualificazione<br />
di Niccolò Nuti che ha<br />
ceduto solo al campione del mondo<br />
giovani a squadre Andrea Baldini Gli<br />
altri fiorettististi della MPS Chiron<br />
Vaccines hanno mancato di poco la<br />
qualifica cedendo nel turno precedente:<br />
Vieri Nuti, ottimo atleta dal<br />
recente passato, insieme all’inossidabile<br />
Fabio Miraldi, Alessandro<br />
Nespoli e Vanni Zanchi, venivano<br />
quindi “rimandati” alle qualifiche per<br />
la seconda prova Open disputatesi<br />
alla fine di gennaio al Palascherma<br />
di Ancona e di cui vedremo in dettaglio<br />
i risultati.<br />
Nella sciabola femminile, Flora<br />
Scarlato vice-campione del Mondo<br />
Giovani a squadre, pur menomata<br />
per un infortunio patito in allenamento<br />
pochi giorni prima, partecipava lo<br />
stesso alla competizione e perdeva<br />
l’assalto decisivo alla qualificazione;<br />
la brava Flora saprà senz’altro rifarsi<br />
alla prossima gara di qualificazione<br />
una volta recuperata completamente<br />
dall’infortunio.<br />
Nella spada femminile l’ottima<br />
Martina Giovanetti offriva una bella<br />
prestazione sin dal primo turno ed<br />
arrivava spedita senza alcun affanno<br />
alla qualificazione (merito questo di<br />
una preparazione fisica corretta, ma<br />
che viene da lontano come abitudine<br />
mentale); nelle “32” cedeva all’ex<br />
campionessa europea Elisabetta<br />
Castrucci dopo un’assalto avvincente<br />
che si concludeva 15-14 in favore<br />
della poliziotta di Frascati. L’azzurrina<br />
Eleonora Pieracciani perdeva di poco<br />
l’accesso alla qualificazione e si classificava<br />
al 39° posto nella graduatoria<br />
finale. Le altre cussine in gara Martina<br />
Bancheri, Elena Sommaria e Barbara<br />
Galini cedevano il passo nei<br />
primi turni della eliminazione diretta.<br />
Nella spada maschile era presente<br />
solo il veterano Simone Carboni<br />
che non andava oltre il primo<br />
turno a gironi di una gara con quasi<br />
200 partecipanti.<br />
Si è svolta ad Imola la prima<br />
prova delle trofeo nazionale under<br />
Intensa attività alla sezione scherma del CUS<br />
Mietono risultati<br />
a tutte le età<br />
gli atleti dell’Acquacalda<br />
14 di spada maschile e femminile<br />
I ragazzi e le ragazze della sezione<br />
scherma del CUS impegnati in<br />
questa importante competizione al<br />
di là dell’Appennino erano Lorenzo<br />
Bruttini, Matteo Capecchi e Giovanna<br />
Dimitri nella categoria allievi,<br />
Irene Crecchi ed Alice Volpi nella<br />
categoria giovanissime.<br />
Proprio da quest’ultima categoria<br />
è arrivato il risultato più eclatante.<br />
Infatti, Alice Volpi ed Irene Crecchi<br />
hanno dominato la gara concludendo<br />
al primo e secondo posto una competizione<br />
entusiasmante che le ha<br />
viste protagoniste sin dall’inizio su un<br />
lotto numerosissimo ed agguerrito di<br />
avversarie provenienti da tutta Italia.<br />
La cornice della finale è stata<br />
bellissima sia agonisticamente che<br />
tatticamente e si è conclusa sul filo di<br />
lana per 10-9 a vantaggio della Volpi<br />
sulla Crecchi .<br />
Nella categoria “Allievi” Capecchi<br />
dopo aver superato i gironi eliminatori<br />
ed il primo turno di diretta è stato<br />
eliminato nel tabellone da “64” mentre<br />
Bruttini si qualificava per i sedicesimi<br />
di finale dove però concludeva<br />
la sua gara di fronte ad un avversario<br />
più esperto. Un risultato sicuramente<br />
migliorabile proprio in considerazione<br />
di trovarsi al primo anno<br />
della categoria.<br />
La stessa sorte di Bruttini toccava<br />
a Giovanna Dimitri, nelle “Allieve”,<br />
che dopo un inizio di annata molto<br />
positivo ha in questo caso tirato con<br />
meno concentrazione subendo troppe<br />
stoccate per errori di misura.<br />
Come anticipato in apertura, si è<br />
svolta ad Ancona la seconda prova<br />
di qualificazione zonale per la qualificazione<br />
alle prove nazionali di qualifica<br />
agli assoluti.<br />
Gli atleti della sezione scherma<br />
del CUS sono saliti sul podio ben<br />
quattro volte ed hanno ottenuto altri<br />
significativi piazzamenti qualificandosi<br />
per la prova nazionale in numero<br />
considerevole.<br />
Nel fioretto maschile il veterano<br />
Fabio Miraldi si classificava 3° bat-<br />
tendo in finale il compagno di squadra<br />
Alessandro Nespoli (numero uno<br />
del tabellone), che si classificava 5°.<br />
Miraldi dopo queste prove positive<br />
arriverà senz’altro in forma ai campionati<br />
italiani master di cui detiene il<br />
titolo e quest’anno il CUS dovrebbe<br />
tentare anche l’impresa a squadre<br />
grazie al raggiungimento della soglia<br />
dei 40 anni per alcuni schermitori<br />
cussini ancora in attività. Il giovane<br />
Vanni Zanchi, dopo un girone di qualificazione<br />
travolgente che lo portava<br />
ad essere il numero tre del tabellone,<br />
si fermava al 17° posto perdendo<br />
completamente il controllo della<br />
situazione nell’eliminazione diretta.<br />
Zanchi, che non può e non deve permettersi<br />
queste pause in questo tipo<br />
di competizioni, si è comunque qualificato<br />
per la prova Nazionale in pro-<br />
gramma a Foggia nel prossimo<br />
mese di marzo.<br />
Nella sciabola femminile pronto<br />
riscatto di Flora Scarlato che si classificava<br />
al 2° posto dopo un assalto<br />
viziato da tre errori arbitrali che la<br />
costringevano a cedere alla frascatana<br />
Ruffini per 15-13. Ottima la sua<br />
prova che gli ha permesso di riassaporare<br />
il gusto del podio dopo alcune<br />
prove meno brillanti. Nella sua<br />
marcia spedita per la finalissima<br />
Flora ha dovuto eliminare la giovanissima<br />
compagna di squadra Federica<br />
Parisi che l’ha comunque impegnata<br />
strenuamente dimostrando<br />
buona predisposizione per l’arma<br />
bitagliente con il punteggio di 15-10.<br />
Nella spada femminile doppio<br />
podio con l’azzurrina Eleonora Pieracciani<br />
e la lieta sorpresa di una Martina<br />
Bancheri ritrovata; le due ragazze<br />
senesi si sono classificate terze ex<br />
equo su un lotto di 110 partecipanti ed<br />
hanno ceduto ambedue di misura 15-<br />
13 rispettivamente alla vincitrice,<br />
Valentina Lattanti di Terni, ed alla<br />
romana Andreani 2^ classificata.<br />
Le altre spadiste in gara, Barbara<br />
Galini, 15^, Bianca Vannoni, 21^,<br />
Elena Sommaria, 24^, si qualificavano<br />
per la prova nazionale di Foggia,<br />
mentre Maria Elisabetta Lastri 31^ e<br />
Federica Parisi 43^perdevano la<br />
qualificazione per poche posizioni.<br />
Nella prova di qualificazione<br />
regionale di spada maschile a Firenze<br />
vittoria di Marco Cetoloni che<br />
nella finalissima ha battuto nettamente<br />
il giovane pistoiese Gori.<br />
Finale ad “8” anche per Enrico Gostinelli,<br />
che cedeva proprio a Gori per<br />
15-14, e per il giovanissimo Giacomo<br />
Steiner classificatosi al 7° posto<br />
dopo aver vinto di una sola stoccata<br />
l’incontro valido per l’accesso alla<br />
finale e la qualificazione alla prova<br />
nazionale.<br />
Ancora una volta gli schermidori<br />
cussini hanno saputo interpretare in<br />
maniera egregia lo spirito societario<br />
che grazie agli sponsor MPS, Chiron<br />
Vaccines e Allstar Senarmi (sponsor<br />
tecnico) permettono un’attività così<br />
intensa alla sezione. ■
CAMPIONATO DI SERIE A 2003/<strong>2004</strong><br />
Damian Cufrè, difensore
Foto Lazzeroni
32<br />
tennis tavolo<br />
Corrado Bagella<br />
È cominciato il girone di ritorno,<br />
anche se, per il momento, un po’ al<br />
rallentatore. In tutto il mese di gennaio,<br />
infatti, il calendario stilato dalla<br />
Federazione prevedeva soltanto la<br />
prima giornata dei campionati a<br />
squadre, ma ben due impegni,<br />
peraltro importantissimi, per quanto<br />
riguarda l’attività individuale.<br />
Nei campionati di A/2, la squadra<br />
maschile aveva in programma<br />
la difficile trasferta di Reggio Emilia,<br />
uno dei principali nodi da sciogliere<br />
in chiave di partecipazione<br />
ai play-off. Ebbene, gli atleti senesi<br />
hanno affrontato l’impegno con<br />
la massima concentrazione e ne è<br />
scaturita una netta vittoria per 6 a<br />
2, che praticamente pone fine alle<br />
speranze degli emiliani. Il distacco<br />
in classifica di tre punti appare difficilmente<br />
colmabile e, quindi, la<br />
Libertas Siena è ora la più probabile<br />
candidata ad accompagnare<br />
la Fortitudo Bologna, unica certa,<br />
nell’avventura di fine campionato.<br />
Qualche chances, semmai, occorre<br />
concederla ancora all’Arpino,<br />
anch’esso distanziato di tre punti,<br />
ma che potrebbe avvicinarsi pericolosamente,<br />
nel caso venisse a<br />
vincere a Siena lo scontro diretto<br />
in programma ai primi di febbraio.<br />
Anche la squadra femminile<br />
torna dall’ennesima trasferta di<br />
Messina con un’altra vittoria, stavolta<br />
per 5 a 3, contro la Fiamma<br />
Cairoli. Primo posto in classifica<br />
confermato, quindi, a pari merito<br />
con il Torino, che si è aggiudicato<br />
lo scontro diretto con il Molfetta,<br />
proponendo la sua seria ipoteca<br />
su uno dei posti disponibili per i<br />
play-off. Comunque, le prime due<br />
settimane di febbraio, con i big<br />
match Libertas Siena – Molfetta e<br />
Torino – Libertas Siena, chiariranno<br />
definitivamente i residui dubbi.<br />
Le restanti partite con le squadre<br />
di Messina, infatti, appaiono ininfluenti,<br />
stante il notevole divario di<br />
valori esistenti fra le prime tre e le<br />
compagini siciliane. In<br />
casa Libertas, qualche<br />
apprensione desta il calo<br />
di forma manifestato,<br />
negli ultimi tempi, dalla<br />
uzbeka Saida<br />
Burkhankhodjaeva, peraltro<br />
ampiamente compensato<br />
dalle prestazioni<br />
super delle giovani italiane<br />
Giulia Cavalli ed Eleonora<br />
Francini, protagoniste<br />
di eccellenti risultati<br />
nei due tornei individuali<br />
di Roma e Modena. Giulia<br />
Cavalli, in particolare, è in<br />
un crescendo di condizione<br />
entusiasmante, forte<br />
fisicamente, ma soprattutto<br />
mentalmente. Che dire,<br />
infatti, di una sedicenne<br />
che nel torneo di 2° categoria<br />
fa fuori la Merenda (n. 9 delle<br />
classifiche assolute) e la Pilloni (n.<br />
12), atlete che, fra l’altro, giocano<br />
in A/1 ? Il secondo posto conquistato,<br />
battuta solo dalla cinese Wej<br />
Jian, la dice lunga sulle reali possibilità<br />
dell’atleta senese, peraltro<br />
ben supportata dalla Francini, che<br />
ha ottenuto il 9° posto, ma solo<br />
perché, nei sedicesimi, ha trovato<br />
sulla sua strada la stessa cinese<br />
Wej Jian.<br />
Le due atlete hanno poi concesso<br />
il bis al torneo giovanile di<br />
Modena, dove, sia nella gara<br />
“Under 21”, che tra le Juniores,<br />
hanno ancora superato avversarie<br />
che nelle classifiche nazionali<br />
occupano (ma, per quanto tempo<br />
ancora ?) diverse posizioni davanti<br />
a loro. Nell’ “Under 21”, in particolare,<br />
Giulia Cavalli ha sgominato<br />
il campo, aggiudicandosi la<br />
competizione. E le sue “vittime”<br />
hanno i nomi di Pastorino (pluricampionessa<br />
italiana delle categorie<br />
giovanili), Bazzani (n. 19<br />
delle graduatorie nazionali assolute)<br />
e, in finale, Di Napoli (torinese,<br />
prossima avversaria in A/2). Per<br />
Le due principali squadre<br />
mettono una seria ipoteca sulla conquista dei play-off<br />
parte sua, la Francini è giunta<br />
quinta, dopo aver liquidato con un<br />
secco 3 a 0 la torinese Pinotti, che<br />
l’aveva battuta in campionato.<br />
Nella gara Juniores, gara massacrante,<br />
dalla lunghezza esasperante,<br />
Giulia ha perso la finale,<br />
quando le sue forze erano ormai<br />
veramente ridotte al lumicino,<br />
mentre Eleonora ha confermato il<br />
quinto posto. ■<br />
La Libertas ad un passo<br />
dal primo obiettivo
33 testimonianze<br />
Augusto Mattioli<br />
“Italiano? “Sì, di Siena” “Ah<br />
final four, final four”.<br />
Il giovane militare israeliano,<br />
forse non arriva neanche a<br />
vent’anni, si rilassa pensando ai<br />
momenti meno preoccupati di<br />
qualche partita di basket di cui<br />
deve essere appassionato, abbassa<br />
quel fucile (che ci preoccupa) e<br />
sorride. Ci lascia passare.<br />
Siamo ad un posto di blocco<br />
che controlla l’entrata di Ramallah,<br />
la città della Palestina dove risiede<br />
il capo dell’Olp Arafat in una sede<br />
mezza distrutta dai bombardamenti.<br />
Nascosti dietro una siepe alta,<br />
alcuni carri armati pronti ad intervenire<br />
in caso di bisogno in una terra<br />
che da decenni non conosce pace.<br />
Lo sport da queste parti deve essere<br />
l’ultimo degli interessi, se si<br />
pensa a quanto sta accadendo.<br />
Eppure qualcuno pensa a costruire<br />
qualcosa per quando il futuro sarà<br />
meno incerto e meno pericoloso e i<br />
giovanissimi palestinesi non cresceranno<br />
più nella paura e con<br />
quella rabbia che li porta a rischiare<br />
la loro stessa vita.<br />
Alla Terra Santa School di<br />
Bethlemme diretta da padre<br />
Jbrahim Faltas, dove la bandiera<br />
arcobaleno della pace sventola sul<br />
tetto, i ragazzi che la frequentano,<br />
giocano a calcio in un ampio spazio<br />
ricavato nelle fondamenta dell’edificio.<br />
Due porte, le linee segnate<br />
per terra bastano per una partita<br />
molto combattuta. Ma c’è anche<br />
chi invece si dedica alla pallacanestro.<br />
A Dura, la cittadina di poco<br />
più di venticinque mila abitanti con<br />
la quale il Comune di Siena ha progetti<br />
di cooperazione (e tra qualche<br />
giorno una delegazione senese<br />
sarà in Palestina per fare il<br />
punto di queste iniziative) sta progredendo<br />
nella realizzazione di<br />
un’area verde attrezzata di circa<br />
ventimila metri quadrati nella<br />
Filo diretto fra la nostra città e la Palestina<br />
Quando<br />
una piscina<br />
significa<br />
speranza<br />
quale verranno realizzati la casa<br />
della cultura, una piscina riservata<br />
soprattutto ai più giovani, spazi<br />
aperti.<br />
Qualcuno ha obiettato che<br />
viste le necessità di questo territorio<br />
una piscina non era tra le priorità.<br />
“Noi non vogliamo solo assistenza<br />
- rispondono gli<br />
amministratori della cittadina palestinese<br />
- ma anche speranza. E un<br />
impianto sportivo è proprio il<br />
segno della speranza”. E all’interno<br />
della casa della cultura un gruppo<br />
consistente di insegnanti di<br />
educazione fisica sta facendo un<br />
corso di aggiornamento sul tennis<br />
da tavolo. In un primo momento<br />
sembra strano che si pensi al tennis<br />
da tavolo quando magari poco<br />
lontano israeliani e palestinesi<br />
vengono feriti o uccisi in quella tragica<br />
guerra che dura da decenni e<br />
che sembra senza fine. Un territorio<br />
nel quale la paura vince su tutto<br />
Ma in fondo anche il corso di tennis<br />
da tavolo può essere considerato<br />
un piccolissimo segnale di<br />
voler andare avanti alla ricerca di<br />
una vita normale.<br />
Nel campo profughi di Dehisheh,<br />
un agglomerato disordinato<br />
di edifici nel quale aveva vissuto il<br />
poliziotto palestinese che qualche<br />
giorno fa si è fatto saltare in un bus<br />
a Gerusalemme provocando morti<br />
e feriti, i bambini giocano con un<br />
pallone mezzo sgonfio in strade<br />
strette e sporche. Ma anche loro,<br />
come tutti i bambini palestinesi, si<br />
avvicinano con fiducia. E sorridono<br />
“Chi sei? da dove vieni? come<br />
ti chiami?” domandano nel poco<br />
inglese che conoscono. E chiedono<br />
in arabo “Una foto, una foto”.<br />
Qualcuno di loro ci mostra un mitra<br />
di legno con il quale finge di sparare.<br />
Molti alzano le mani facendo<br />
il segno di vittoria. Ma i ragazzi più<br />
grandi, quelli tra i quindici e i venti<br />
anni, ti guardano in una maniera<br />
che ti imbarazza. Se ne stanno in<br />
silenzio ma quando ti osservano<br />
hai l’impressione che ti stiano per<br />
dire: “Tu che vieni da un paese<br />
dove la guerra non c’è non sei<br />
gradito. Cosa sei venuto a fare qui<br />
da noi che viviamo da anni in questa<br />
situazione e non abbiamo speranze?”.<br />
■
34<br />
attività subacquea<br />
Mauro Mancini Proietti<br />
Le vicende che legano l’uomo<br />
al mare sono tradizionalmente<br />
millenarie così com’è intramontabile<br />
il fascino che l’<br />
elemento acqueo suscita nella<br />
fantasia di molti. Una fantasia<br />
che ha contribuito a scrivere<br />
forse le migliori pagine della narrativa<br />
di tutti i tempi. La subacquea,<br />
ossia la disciplina che<br />
porta ad esplorare le profondità<br />
marine, è relativamente più<br />
recente, ma non ha mancato di<br />
ispirare i più celebri romanzieri a<br />
partire dalla fine dell’ ottocento.<br />
Una disciplina, quest’ultima, che<br />
oltre ad arricchire la fantasia di<br />
molti, anche ad oggi ha l’innegabile<br />
pregio di avvicinare l’uomo<br />
alla natura forse nella sua veste<br />
meno esplorata e per certi aspetti<br />
incontaminata. Non è un caso a<br />
tal fine che tutte le diverse scuole<br />
di immersione vadano ad oggi<br />
modificando le proprie diverse<br />
didattiche su un unico fondamentale<br />
filo conduttore comune,<br />
che è quello di avvicinare i singoli<br />
allievi ad un prioritario<br />
approccio con le discipline biologiche<br />
e con i relativi temi inerenti<br />
ai più moderni sistemi di<br />
ricerca e campionatura delle<br />
varie specie appartenenti alla<br />
flora e alla fauna marina.<br />
Non è voluta essere ovviamente<br />
da meno la F.I.P.S.A.S ,<br />
affiliata C.M.A.S. (Confederazione<br />
mondiale per le attività<br />
subacquee), che vede nella<br />
scuola di immersione operante<br />
nell’ ambito dell’ associazione<br />
subacquei senesi una delle<br />
principali fautrici di questo<br />
nuovo spirito di disciplina e di<br />
rispetto per l’ambiente.<br />
Un nuovo modo di intendere<br />
la subacquea non solo come<br />
divertimento o avventura, ma<br />
anche come l’ occasione per<br />
porsi allo studio ed al servizio<br />
della natura mediante la capacità<br />
di saper monitorare, analizzare<br />
e campionare le varie specie<br />
da seguirsi nella loro<br />
evoluzione biologica così da<br />
dare un notevole contributo<br />
conoscitivo a coloro che sono<br />
istituzionalmente deputati alla<br />
valutazione e alla conservazione<br />
dell’ ambiente.<br />
Di questo si è in definitiva<br />
parlato lo scorso 3 febbraio in<br />
Piazza d’ Armi presso la piscina<br />
comunale, al momento in cui<br />
sono stati presentati i nuovi<br />
corsi che hanno in tal modo<br />
preso avvio sotto la guida del<br />
direttore della didattica nella persona<br />
di Massimo Mechini chiamato<br />
a coordinare l’attività dei<br />
vari istruttori che in questa prima<br />
fase si articoleranno dal I al III<br />
grado (sommozzatore esperto)<br />
con i relativi istruttori rispettivamente<br />
Alessandro Pangallozzi,<br />
Alessandro Cappelli e Leonardo<br />
Civai.<br />
A questi corsi seguirà poi,<br />
come rappresentato nella illustrazione<br />
di apertura, uno specifico<br />
corso di specializzazione<br />
per istruttori e aiuto istruttori (e<br />
quindi tutto interno alla scuola<br />
immersioni) che sarà tenuto da<br />
Novello Manganelli.<br />
La scuola di immersione<br />
interna all’ associazione Onlus<br />
di subacquei senesi ha ormai<br />
tradizione più che pluridecennale<br />
e ha visto perfezionarsi nelle<br />
sue file moltissimi senesi che<br />
hanno voluto intraprendere un<br />
nuovo e più “profondo” modo di<br />
relazionarsi con il mare. Una<br />
attività sportiva che concilia<br />
pertanto la volontà di misurarsi<br />
con se stessi e l’ innato desiderio<br />
di conoscenza e di scoperta<br />
che anima ciascuno dei nuovi<br />
allievi che numerosi si sono presentati<br />
all’ inizio dei corsi.<br />
Doveroso poi aggiungere,<br />
come rappresentato dalle stesse<br />
parole del presidente dell’<br />
associazione senese, il maggior<br />
coinvolgimento anche dal punto<br />
di vista del volontariato e della<br />
solidarietà sociale evidenziato<br />
dal recente accordo che vede<br />
appunto l’ associazione senese<br />
tra quelle affiliate ai servizi di<br />
protezione civile e che potrebbero<br />
pertanto partecipare, in<br />
caso di bisogno in occasione di<br />
eventuali calamità naturali, al<br />
dispositivo dei soccorsi.<br />
Un ulteriore modo in definitiva<br />
di sentirsi utili alla collettività<br />
pur curando una disciplina<br />
sportiva che molto contribuisce<br />
al percorso di crescita di cia-<br />
scuno e che lo pone di fronte<br />
alle proprie individuali risorse e<br />
potenzialità che non deve<br />
necessariamente tradursi in un<br />
poco opportuno sprezzo o incoscienza<br />
del pericolo quanto nel<br />
sapersi adattare al pieno rispetto<br />
di tutte le norme di sicurezza<br />
il cui solo rigoroso rispetto permette<br />
appunto a tutti di potersi<br />
avvicinare alla subacquea<br />
senza particolari timori.<br />
È solo la consapevolezza dei<br />
potenziali pericoli che sono propri<br />
in fondo di tutte le attività<br />
umane, che ci permette di saper<br />
adeguare il nostro modo di agire<br />
a quei modelli comportamentali<br />
che maggiormente sono in<br />
grado di garantire la massima<br />
libertà, pur nel rispetto della<br />
maggior sicurezza. Un aspetto<br />
quest’ ultimo che, così come<br />
molte discipline sportive, può far<br />
sì di configurare anche la subacquea<br />
come mezzo a fine, soprattutto<br />
per i più giovani, in un percorso<br />
di maturazione e crescita.<br />
Un aspetto quest’ ultimo, la<br />
piena conoscenza delle norme<br />
di sicurezza, che, congiuntamente<br />
al necessario rispetto<br />
dell’ ambiente in cui si vive, è<br />
sempre stato ben presente nell’<br />
Associazione. ■<br />
Presentati i nuovi corsi legati anche ai servizi di<br />
emergenza<br />
Fra natura ed<br />
impegno civile
36 basket<br />
Mauro Bindi<br />
Luci ed ombre nelle ultime uscite dei biancoverdi, mentre incombono i primi esami stagionali<br />
MPS, un rilancio<br />
che parte dalla difesa<br />
Anno nuovo, vita vecchia! La rivisitazione di<br />
un detto classico di inizio anno è usata per inquadrare<br />
le difficoltà, sempre le stesse, in cui si dibatte<br />
ancora il mondo della palla a spicchi italiano.<br />
Sono appena trascorsi sei mesi dalla estromissione<br />
della Virtus Bologna e quello che doveva<br />
essere comunque un monito per tutte le altre<br />
consorelle, sembra essere già stato dimenticato.<br />
Basta leggere le notizie che arrivano da alcune<br />
piazze di A1 e ci si rende conto ancora una volta<br />
come il campionato rischi di essere falsato.<br />
A Trieste, dopo la fuga della guardia americana<br />
Thomas, anche l’ex play senese Mitchel ha<br />
smesso di allenarsi per il pagamento parziale di<br />
uno stipendio, senza dimenticare che anche il<br />
centro portoricano Fajardo a più riprese ha<br />
minacciato e saltato allenamenti per lo stesso<br />
motivo. Dall’altra parte dell’Italia, a Messina,<br />
coach Boniciolli ha rassegnato le dimissioni<br />
dopo aver constatato che non c’erano più le condizioni<br />
ambientali e soprattutto economiche per<br />
continuare nel proprio lavoro, con il play Busca<br />
che, smesso di allenarsi, ha chiesto anche la<br />
rescissione del contratto che lo lega con la<br />
società siciliana per inadempienza, non dopo<br />
aver constatato che lo sciopero dell’americano<br />
Garnett aveva comunque permesso a quest’ultimo<br />
di recuperare gli arretrati.<br />
Ad Avellino rimpiangono la sconfitta di Biella<br />
che trova una sua spiegazione tecnica nel<br />
rifiuto dall’ala americana Jamison di seguire la<br />
squadra in terra piemontese per un problema di<br />
accredito dello stipendio, insomma un quadro<br />
nel quale è sicuramente difficile distinguere la<br />
verità, tra società che respingono<br />
accuse, senza essere in<br />
grado di dimostrare una situazione<br />
patrimoniale che permetta<br />
veramente di concludere<br />
la stagione e le stesse che,<br />
in questo quadro di incertezza,<br />
operano ugualmente sul<br />
mercato per rinforzarsi.<br />
Gli sforzi fatti finora in<br />
Lega per uscire da situazioni<br />
come quelle già vissute nel passato<br />
con Reggio Calabria e<br />
Verona o la stessa Bologna, solo<br />
per citare i casi più recenti, non<br />
sono evidentemente sufficienti<br />
per evitare il ripetersi di situazioni<br />
al limite del paradossale.<br />
E questo lancia un’ombra<br />
oscura sul campionato.<br />
La ripetitività dei fatti ci<br />
porta ormai a considerare consuetudine<br />
ciò che non dovrebbe<br />
essere accettato e sorvolare<br />
su queste anomalie è senza<br />
dubbio pericoloso, anche in<br />
piazze come Siena che hanno<br />
avuto la fortuna di trovare<br />
uomini e mezzi idonei per elevarsi<br />
sopra la media.<br />
Da un’accusa all’altra fa<br />
gridare allo scandalo che in<br />
un contesto elitario come<br />
dovrebbe essere quello rap-<br />
presentato dall’Eurolega, il Panathinaikos sia<br />
autorizzato a giocare in una palestra come quella<br />
dove è tornata a giocare Siena a distanza di<br />
pochi mesi dalla edizione della passata edizione,<br />
non solo perché rappresenta un contesto non<br />
degno del livello della manifestazione, ma anche<br />
per le inevitabili ripercussioni che ciò ha sui<br />
risultati della squadra greca.<br />
Nessuno discute le problematiche inerenti<br />
alla ristrutturazione per le Olimpiadi del palazzo<br />
dello sport in cui giocano abitualmente i<br />
greci, ma non è difficile trovare un nesso tra i<br />
risultati conseguiti sul campo e ciò che avviene<br />
nello stesso.<br />
Tanto di cappello alla società mensanina che<br />
non ha puntato più di tanto il dito sulla eccezionale<br />
durata di un secondo di gioco, risultato poi<br />
decisivo per il risultato finale e su altre intemperanze<br />
del pubblico ateniese, ma sta di fatto<br />
che tutto ciò non rientra obiettivamente in<br />
quella “normalità” che dovrebbe essere garantita<br />
in ogni situazione.<br />
Detto questo entriamo nel vivo delle questioni<br />
senesi, partendo proprio dal capitolo<br />
Eurolega, che in questo momento rappresenta,<br />
senza nessun motivo di esaltazione, l’aspetto più<br />
confortante del momento.<br />
La vittoria di Kaunas, sfruttando sul filo di<br />
lana il jolly determinato dall’assenza di Sabonis<br />
nelle file dello Zalgiris e la sconfitta di misura<br />
contro il Panathinaikos, offrono alla vigilia del<br />
ritorno del derby italico con la Skipper ottime<br />
opportunità per il futuro.<br />
Siena può guardare con fiducia anche ad un<br />
piazzamento oltre il quinto posto nel girone, la<br />
vittoria irrinunciabile contro i bolognesi offrirebbe<br />
la quasi certezza di accesso alle Top 16,<br />
senza voler ipotizzare che in caso di vittoria contro<br />
la Skipper con oltre quattro punti, Siena<br />
sarebbe fino all’ultima giornata in lizza addirittura<br />
per la terza piazza.<br />
Evidenziato questo, dobbiamo dire con onestà<br />
che gli aspetti positivi di questo momento<br />
non vanno oltre le considerazioni precedentemente<br />
fatte per il cammino in Europa, non certo<br />
per il rendimento offerto dalla squadra e tanto<br />
meno per i risultati in campionato, che nel giro<br />
di due settimane ha visto la Montepaschi dissipare<br />
buona parte di quel vantaggio che ritenevamo<br />
potesse essere una dote importante per il<br />
future biancoverde.
37 basket<br />
Mauro Bindi<br />
Che gli uomini di Recalcati non abbiano mai<br />
incantato nel corso della stagione è un dato<br />
abbastanza assodato, certamente la capacità di<br />
riuscire comunque a fare risultato, unitamente<br />
alla considerazione di un organico rinnovato<br />
che necessita di tempi abbastanza lunghi per<br />
arrivare alla sua massima potenzialità, ha influito<br />
sul giudizio globalmente positivo che di volta<br />
in volta è stato associato alle prestazioni della<br />
Montepaschi. Il tempo però sotto molti punti di<br />
vista è “matrigno” e in una logica di gradualità<br />
diventa importante percepire anche piccoli processi<br />
di miglioramento, che nella realtà di questo<br />
momento in casa mensanina sono assai poco<br />
appariscenti.<br />
Anzi se sin dalle prime partite avevamo visto<br />
nell’atteggiamento difensivo della squadra un<br />
punto di forza fondamentale su cui costruire il<br />
resto del percorso tecnico che caratterizza ogni<br />
team, oggi dobbiamo constatare invece come<br />
proprio in difesa si stiano palesando delle difficoltà<br />
macroscopiche.<br />
La difficoltà di tenere l’uno contro uno, specialmente<br />
da parte dei nostri piccoli, spesso bruciati<br />
sul primo passo di entrata dei rispettivi pari<br />
ruolo, è un elemento che balza agli occhi in<br />
maniera evidente e con esso tutte le difficoltà<br />
che ne derivano in termini di aiuti e adeguamenti<br />
difensivi palesati dalla squadra.<br />
Lo stesso Recalcati ha evidenziato spesso le<br />
difficoltà della squadra in un ambito che è<br />
soprattutto di applicazione mentale, prima ancora<br />
che tecnico ed è qui che la Montepaschi necessita<br />
di un salto di qualità, perché, pur con tutte<br />
le possibili perplessità che sempre emergono in<br />
questi momenti sul valore reale dei singoli, è difficile<br />
affermare che la squadra senese non abbia<br />
al suo interno un tasso di qualità effettiva.<br />
Disquisire se era meglio avere un play o un<br />
pivot in più diventa una mera discussione teorica,<br />
il gruppo a disposizione di Recalcati è completo<br />
e profondo, tutti hanno la possibilità di<br />
esprimere il proprio potenziale, come ci dimo-<br />
strano i dati statistici della squadra, quindi non ci<br />
sono alibi per nessuno, perdere come la Montepaschi<br />
ha fatto prima a Treviso e successivamente<br />
a Pesaro non è accettabile per chi si propone<br />
come candidato alla vittoria finale. Occorre quindi<br />
fare ricorso a tutte le risorse fisiche, tattiche e<br />
mentali per scuotersi da quella inconsistenza<br />
palesata contro avversari di pari livello senese e<br />
più in generale nei momenti di difficoltà.<br />
Certamente i tanti infortuni di questo ultimo<br />
periodo, primo fra tutti quello occorso a Chiacig,<br />
non hanno aiutato la squadra, ma ciò non pone<br />
la Mens Sana su livelli diversi dalle proprie antagoniste,<br />
che in ugual misura o forse anche in<br />
maniera più pesante, hanno dovuto fare i conti<br />
con problematiche di carattere fisico.<br />
I problemi sono che la squadra senese continua<br />
a non tirare bene da 3, che la sua manovra<br />
è troppo poco fluida e che solo a sprazzi c’è equilibrio<br />
nella distribuzione dei palloni e ad essere<br />
penalizzato spesso è proprio il servizio al pivot,<br />
in un momento oltre tutto nel quale, nonostante<br />
l’infortunio, Chiacig si è riproposto in maniera<br />
positiva e lo stesso Andersen sta recuperando<br />
dopo un periodo di appannamento.<br />
Tra i pochi aspetti positivi di questo momento<br />
evidenziamo la partita di Galanda ad Atene<br />
contro il Panathinaikos, nella speranza che ciò<br />
segni il momento del definitivo recupero del<br />
capitano della Nazionale, che a livello di consi-<br />
stenza ed intensità, può dare molto ad una squadra<br />
forse ancora alla ricerca di un vero e proprio<br />
leader al suo interno.<br />
Fino a questo momento i numeri assolvono<br />
Thorton, specie quelli di campionato dove è tra<br />
i primissimi nella valutazione generale, rispetto<br />
a quelli dell’Eurolega dove le difficoltà sono più<br />
evidenti, ma è indubbio che dall’ex canturino è<br />
lecito attendersi qualcosa di più, la sua insicurezza<br />
è palese, specie quando finisce per cozzare<br />
contro il muro difensivo che spesso gli avversari<br />
gli erigono davanti ed il suo salto di qualità<br />
è quello di cercare con calma quelle variazioni<br />
di gioco che lo possono rendere meno prevedibile,<br />
rispetto per esempio alla sua tendenza a<br />
buttarsi sempre dentro all’area colorata, dove gli<br />
scontri diretti con avversari spesso più forti fisicamente<br />
e la scarsa tutela di cui non sempre<br />
godono gli attaccanti, gli stanno rendendo la<br />
vita estremamente difficile.<br />
Urge intanto recuperare anche il miglior<br />
Vukcevic il cui tiro da 3 e la sua duttilità tattica,<br />
sia offensiva che difensiva, ne hanno fatto un elemento<br />
importante negli equilibri biancoverdi<br />
della scorsa stagione ed è impensabile che nello<br />
scacchiere attuale il serbo-greco non riesca a fornire<br />
un rendimento adeguato al suo valore.<br />
Intanto la squadra è attesa in questo mese di<br />
febbraio al primo vero esame della sua stagione,<br />
le final Eight di Coppa Italia affrontate da testa<br />
di serie numero 1, impongono un atteggiamento<br />
adeguato al ruolo al quale ambisce la Montepaschi<br />
e sarà interessante vedere quale sarà il<br />
rendimento del gruppo, che in un contesto dove<br />
non sono ammesse prove di riparazione, dovrà<br />
dimostrare fino in fondo le proprie qualità e sarà<br />
importante toccare con mano quanto di vincente<br />
Carlo Recalcati sarà riuscito a trasmettere ai<br />
propri uomini, lui che contende a Ettore Messina<br />
il titolo di coach più vincente degli ultimi<br />
anni in Italia. ■<br />
Chiacig (pagina precedente) e Galanda.
David Andersen
41 basket<br />
Duccio Balestracci<br />
Recalcati commenta l’attuale fase della Montepaschi Mens Sana<br />
Per saper vincere<br />
bisogna saper perdere<br />
È reduce da un ritorno da Atene funestato dalla<br />
nebbia, e soprattutto è reduce da una partita<br />
che, per un attimo si poteva sperare che si<br />
tingesse di biancoverde e invece è andata<br />
diversamente. La Montepaschi Mens Sana<br />
non è più quella che ha concluso con il titolo<br />
di campione d’inverno il girone di andata.<br />
Perde, perde male, perde contro squadre che<br />
le sono tecnicamente inferiori. Perde gli<br />
scontri diretti con le dirette concorrenti allo<br />
scudetto. Mister Recalcati che cosa sta succedendo?<br />
(silenzio per tre secondi) beh…<br />
certo non è un momento di grande condizione…<br />
si direbbe di no.<br />
Stiamo facendo fatica. Nella continuità e nella<br />
intensità difensiva.<br />
Ma se fino a dicembre la squadra girava che era<br />
una bellezza…<br />
…sono cose che non vorremmo mai che succedessero,<br />
però succedono. Ci si possono…ci si<br />
devono aspettare.<br />
E ora che cosa succede?<br />
Non ci si deve far prendere dalla paura.<br />
Tuttavia non si può far finta di niente<br />
Tutt’altro. Non ci si deve far prendere dalla<br />
paura però nemmeno essere superficiali. Ma si<br />
deve essere coscienti che all’interno della squadra<br />
ci sono risorse per superare questo momento<br />
difficile.<br />
E che cosa si sta facendo per superarlo?<br />
Intanto ci si allena, perché non si può far finta<br />
che gli impegni frequenti, settimanali, con partite,<br />
viaggi e trasferte non abbiano il loro peso.<br />
E bisogna allenarsi per avere qualità nel lavoro<br />
e riuscire a gestire i problemi e a conviverci.<br />
Ma non c’è anche un fattore psicologico? A Treviso<br />
la Montepaschi Mens Sana non è mai<br />
stata in partita. Perdere ci stava ma così…<br />
Senta, lei forse non si ricorda che tre giorni<br />
dopo la partita con la Montepaschi Treviso è<br />
stata anche di 28 punti davanti al Valencia. Sa, il<br />
Valencia?…ha presente?<br />
…sì l’ho presente…<br />
…ecco. Treviso ha giocato per due mesi con<br />
rendimenti strepitosi, vincendo alla grande contro<br />
tutti. È la squadra numero uno, in Italia.<br />
Eppure, all’inizio…<br />
All’inizio si pensava che, un po’ perché appagati,<br />
un po’ perché avevano fatto dei cambiamenti,<br />
fossero più deboli. Poi hanno aggiunto<br />
due giocatori e, rispetto all’anno scorso, sono<br />
addirittura più competitivi…<br />
Sì, ma sparire dal campo in quel modo…<br />
È vero che la Montepaschi deve essere capace<br />
comunque di giocarsi una partita difficile, se<br />
vuole essere in grado di giocarsi lo scudetto. La<br />
squadra di Siena è partita come una protagonista:<br />
è arrivata subito in testa e lì, in testa, è facile<br />
sbagliare valutazione quando ancora non c’è<br />
la giusta mentalità.<br />
Allora un fattore psicologico c’è…<br />
…ma nella misura in cui non è facile capire,<br />
quando sei in testa, fino a che punto ci sei per il<br />
merito tuo e quanto per errori degli altri.<br />
E noi…<br />
…e noi lì c’eravamo assolutamente per merito<br />
nostro perché avevamo saputo vincere partite<br />
importanti, magari senza rendimenti strepitosi,<br />
e, certo, perché avevamo saputo sfruttare gli<br />
errori degli altri. Quando sei lì è facile pensare<br />
“siamo i primi perché siamo i più bravi e siamo<br />
invincibili”. È un errore. Comprensibile per chi è<br />
primo per la prima volta, ma pur sempre un errore.<br />
Se pensiamo così, se pensiamo di essere invincibili,<br />
perdiamo le nostre peculiarità.<br />
E invece…<br />
…e invece bisogna imparare che per vincere<br />
bisogna essere pronti a perdere.<br />
Sì, ma perdere con Roseto…perdere con Udine<br />
che avrà anche giocato bene e concentrata,<br />
ma oggettivamente è una buona squadra di<br />
livello tecnico inferiore rispetto alla Montepaschi<br />
Mens Sana, no?<br />
Con Udine siamo stati capaci di riprendere in<br />
mano il gioco ma non di affondare. E poi, certo,<br />
quando eravamo avanti, a fine partita, abbiamo<br />
fatto degli errori puerili che hanno compromesso<br />
tutto…<br />
…e questo è preoccupante…<br />
…guardi, la Benetton ha perso cinque trasferte;<br />
ha perso con Messina. La Skipper è stata battuta<br />
proprio dalla Snaidero di Udine. La Scavolini<br />
(che non ha l’impegno di Eurolega e dunque<br />
spende meno sul piano della fatica) ha perso con<br />
la Benetton. Perdono anche le altre. Bisogna<br />
essere severi verso noi stessi ma non si deve pensare<br />
che ci siano squadre invincibili e dunque<br />
nemmeno noi lo siamo.<br />
C’è stato qualche giocatore che ha avuto più calo<br />
degli altri, in questo calo della squadra?<br />
Noi abbiamo avuto un elemento di valore fondamentale<br />
fino a dicembre ed era Kakiouzis. Poi<br />
è calato molto. Direi che è stato il caso più eclatante.<br />
Anche Vukcevic è calato ma lui è stato più<br />
discontinuo anche nella prima fase e quindi il<br />
suo calo è stato meno vistoso. Tuttavia Kakiousis,<br />
ad Atene, ha mostrato segni di netta ripresa.<br />
Abbiamo iniziato il campionato con grandi<br />
obiettivi. È cambiato qualche cosa nelle<br />
aspettative? Dobbiamo rivedere i nostri<br />
sogni?<br />
No. Siamo in linea con gli obiettivi che ci eravamo<br />
dati. In Eurolega ci eravamo posti l’obiettivo<br />
di entrare nelle top 16 e a due giornate dalla<br />
fine siamo in corsa. In campionato siamo a due<br />
punti dalla prima…<br />
…ma si era parlato di arrivare in testa alla fine<br />
della regular season…<br />
L’intento era ed è di arrivare primi ai play off<br />
perché questo facilita molto la gestione dei play<br />
off stessi. Le possibilità sono ancora intatte. Tuttavia<br />
l’obiettivo primo è quello di dimostrare di<br />
essere competitivi e di arrivare alla fine della<br />
regular season in condizione ottimale.<br />
Anche se non siamo primi?<br />
In passato ci sono stati casi di squadre che<br />
hanno dominato dall’inizio alla fine, ma erano<br />
squadre di società forgiate da tempo a giocare<br />
restando sempre in testa. Oppure ci sono state<br />
squadre che hanno giocato 7-8 finali scudetto in<br />
7-8 anni e alcuni scudetti li hanno vinti. Ma nello<br />
sport non è sempre così e si può vincere anche<br />
non dal primo ma dal secondo o dal quarto posto.<br />
Questa è la mentalità di chi vuole vincere.<br />
Lei non si arrabbia mai. Non crede che qualche<br />
volta ci sarebbe da dirgliene quattro quando<br />
qualcuno combina qualche cavolata in<br />
campo?<br />
E chi gliel’ha detto che non mi arrabbio mai?<br />
…mah…ha sempre un aplomb così inglese…mai<br />
visto fare un cazziatone…<br />
E invece mi arrabbio spesso e parecchio, ma i<br />
cazziatoni li faccio nello spogliatoio, non in<br />
campo. Non è il mio modo di essere, quello di<br />
urlare al giocatore che sbaglia: un giocatore,<br />
anche se fa un errore, fa pur sempre fatica e deve<br />
essere rispettato per questo; deve essere richiamato<br />
e corretto, non insultato. Ci sono i luoghi<br />
opportuni per incavolarmi. E lì lo faccio, oh, se<br />
lo faccio… ■
42 basket<br />
Marco Naldini<br />
È un po’ come la Milano-San Remo di ciclismo,<br />
la quattro giorni di Forlì per la coppa Italia.<br />
È il primo appuntamento del nuovo anno in<br />
cui si gioca per vincere in maniera tangibile, per<br />
conquistare un trofeo da mettere in bacheca.<br />
Chi riesce ad aggiudicarselo può considerar-<br />
A fine mese la MPS attesa<br />
dall’impegno di Coppa Italia<br />
Cantù<br />
vorrà vendicare<br />
il ‘ratto’ di Bootsy<br />
si già al sicuro da eventuali defaillance di fine<br />
stagione. La coppa Italia, a differenza del passato<br />
(anni ’70 –’80) può considerarsi un evento<br />
d’élite riservato alle magnifiche otto del campionato,<br />
in duello avvincente, che rispecchia i<br />
valori del momento espressi dalle partecipanti,<br />
in una specie di résumé della prima parte della<br />
stagione.<br />
E così è stato anche per il Montepaschi,<br />
almeno nelle ultime due edizioni dagli esiti<br />
opposti, entrambe sotto la guida di coach Ergin<br />
Ataman. Il sultano del Bosforo era sbarcato a<br />
Siena con l’intento di vincere subito e già alla<br />
sua prima occasione sfiorò l’impresa nell’avvincente<br />
ed indimenticabile Finale con quelle V-<br />
nere che non ci sono più. Il precorso Cantù-Treviso<br />
che portò l’Mps davanti ai bolognesi di Ettore<br />
Messina rispecchiava in gran parte la cavalcata<br />
dei biancoverdi nella prima parte di quella<br />
stagione, iniziata con undici vittorie consecutive<br />
tra campionato e coppa Saporta. Dodici mesi<br />
orsono invece l’uscita inaspettata e sorprendente<br />
ad opera di Napoli già nei quarti rifletteva<br />
l’andamento altalenante di un’annata iniziata<br />
tra infortuni (Stefanov), aggiustamenti in corsa,<br />
e qualche incomprensione tra superstar-allenatore<br />
e resto della squadra.<br />
Ed il Montepaschi di Carlo Recalcati? Siena<br />
ha l’obbligo di misurarsi nuovamente con il<br />
Benetton nel secondo turno, spendendo meno<br />
energie possibili, nei quarti, contro l’Oregon<br />
Cantù. Dall’eventuale semifinale contro i campioni<br />
d’Italia potrebbero scaturire nuove ed<br />
interessenti considerazioni in vista degli scontri<br />
decisivi di fine stagione.<br />
Il Monte, in campionato, non ha ancora<br />
colto un successo contro le ‘grandi’, lontano dal<br />
proprio parquet. Riuscirci a Forlì rilancerebbe le<br />
quotazioni di una squadra destinata ad essere<br />
comunque protagonista.<br />
Qualche passo falso compiuto nelle ultime<br />
settimane esige una controprova per affrontare<br />
con fiducia e motivazione<br />
le partite decisive dei<br />
prossimi mesi. Un passo,<br />
però, alla volta. Intanto ci<br />
attende Cantù, avversaria<br />
tradizionale e assai conosciuta,<br />
a proposito di<br />
scontri senza possibilità<br />
di appello.<br />
E, al proposito ecco<br />
l’opinione di Massimo<br />
Oriani, de La Gazzetta<br />
dello <strong>Sport</strong>: “Due dimensioni<br />
a confronto, due<br />
modi diversi ma in fondo<br />
uguali di vivere il basket.<br />
Siena come Cantù, Siena<br />
più di Cantù, almeno<br />
quest’anno. Il ratto di<br />
Bootsy Thornton ha<br />
lasciato il segno, ha colpito<br />
l’anima di una squadra<br />
di amici, la cui favola è<br />
durata persino troppo in<br />
un mondo dove spesso<br />
conta solo il dollaro. Ma i<br />
sentimenti segnano il<br />
cuore, anche di quelli che<br />
fanno finta di niente. Non<br />
si dimentica, si va solo<br />
avanti”.<br />
E proprio Bootsy con<br />
la coppa Italia ha un<br />
conto in sospeso. Se non<br />
si fosse fatto male nell’ultima<br />
finale, forse l’Oregon<br />
avrebbe battuto<br />
Treviso. Se, forse. Non<br />
valgono nulla. Conta<br />
solo il campo, che non<br />
mente mai.<br />
Siena è più forte, più completa. Cantù ha il<br />
solito spirito da combattente e un condottiero,<br />
coach Pino Sacripanti, maestro dell’understatement,<br />
ma piccolo genio della lavagna e dello<br />
spogliatoio. Si vince anche con quelle armi che<br />
lo scout non spiega, troppo arido per cogliere il<br />
loro immenso valore.<br />
Siena favorita? Certo. L’Mps ha già vinto?<br />
Assolutamente no. Come dicono in America,<br />
“That’s why they play the game”... “È per questo<br />
che giocano le partite”. ■<br />
‘Bootsy’ Thorton
43 basket<br />
Final Eight<br />
di Coppa Italia<br />
Forlì, 25-28 febbraio<br />
Benetton Treviso<br />
4 Nicola Marcelo Ala<br />
5 Edney Tyus Playmaker<br />
6 Evans Maurice Guardia<br />
7 Pittis Riccardo Ala<br />
8 Marconato Denis Centro<br />
9 Bulleri Massimo Playmaker<br />
10 Slokar Uros Ala/Centro<br />
11 Bargnani Andrea Ala<br />
12 Giovannoni Guillerme Ala<br />
13 Jackson Jermaine Centro<br />
15 Garbajosa Jorge Centro<br />
16 D’Incà Alberto Playmaker<br />
18 Cuccarolo Gino Ala<br />
20 Corradini Francesco Playmaker<br />
Metis Varese<br />
4 Callahan Dan Centro<br />
5 Farabello Daniel Play/Guardia<br />
7 Conti Paolo Ala/Centro<br />
8 Vescovi Francesco Ala<br />
9 De Pol Alessandro Ala<br />
10 Allegretti Marco Ala<br />
11 Meneghin Andrea Guardia<br />
12 Podkolzine Pavel Centro<br />
13 Bolzonella Federico Playmaker<br />
14 Zanus Fortes Cristiano Centro<br />
15 Mc Cullough Jerry Playmaker<br />
16 Cola Francesco Ala<br />
18 Giadini Andrea Guardia<br />
20 Nesby Tyrone Ala<br />
Montepaschi Siena<br />
4 Stefanov Vrbica Playmaker<br />
5 Zukauskas Mindaugas Ala<br />
6 Tagliabue Marco Ala<br />
7 Vitali Luca Play/Guardia<br />
8 Vukcevic Dusan Guardia/Ala<br />
9 Vanterpool David Guardia/Ala<br />
10 Galanda Giacomo Ala<br />
11 Thornton Bootsy Marvis Guardia<br />
12 Lechthaler Luca Centro<br />
13 Andersen David Ala/Centro<br />
14 Chiacig Roberto Centro<br />
15 Kakiouzis Michalis Ala<br />
16 Scarponi Ivan Ala<br />
18 Marino Tommaso Playmaker<br />
19 Cavallaro Carmine Guardia/Ala<br />
20 Datome Luigi Ala<br />
Oregon Scientific Cantù<br />
4 Levin Mats Playmaker<br />
5 Wheeler Tyson Playmaker<br />
7 Johnson Nathaniel Ala<br />
8 Hines Samuel Ala<br />
9 Novati Lorenzo Playmaker<br />
11 Gay Dan Centro<br />
13 Porta Vittorio Ala<br />
15 Bernard Mike Centro<br />
16 Colombo Davide Ala/Centro<br />
17 Calabria Dante Guardia<br />
18 Schortsanitis Sofoklis Centro<br />
19 Riva Patrizio Guardia<br />
20 Stonerook Shaun Ala<br />
Skipper Bologna<br />
4 Mottola Hanno Ala/Centro<br />
5 Basile Gianluca Play/Guardia<br />
6 Mancinelli Stefano Ala<br />
7 Belinelli Marco Play/Guardia<br />
8 Smodis Matjaz Ala/Centro<br />
12 Pozzecco Gianmarco Playmaker<br />
13 Vujanic Milosm Playmaker<br />
14 Van Den Spiegel Tomas Centro<br />
15 Lorbek Erazem Ala<br />
17 Cortese Riccardo Guardia<br />
18 Guyton A.J. Guardia<br />
19 Prato Patricio Guardia/Ala<br />
20 Delfino Carlos Guardia/Ala<br />
Pompea Napoli<br />
4 Fevola Danilo Play/Guardia<br />
5 Carrichiello Ernesto Play/Guardia<br />
6 Schmidt Casey Guardia<br />
7 Morena Domenico Ala/Centro<br />
8 Costantino Giuseppe Ala<br />
9 Moldu’ Pablo Play/Guardia<br />
10 Allen Jerome Playmaker<br />
11 Albano Corey Ala<br />
13 Torres Oscar Ala<br />
14 Davison Bennett Ala<br />
16 Cittadini Alessandro Centro<br />
17 Penberthy Mike Guardia<br />
18 Andersen Michael Centro<br />
MERCOLEDì 25 <strong>FEBBRAIO</strong><br />
A) ore 18,15 Benetton Treviso-Metis Varese<br />
B) ore 20,30 Montepaschi Siena-Oregon Scientific Cantù<br />
GIOVEDì 26 <strong>FEBBRAIO</strong><br />
C) ore 18,15 Skipper Bologna-Pompea Napoli<br />
D) ore 20,30 Scavolini Pesaro-Lottomatica Roma<br />
VENERDì 27(semifinali)<br />
E) ore 18,15 vincente A - vincente B<br />
F) ore 20,30 vincente C - vincente D<br />
SABATO 28 Finale ore 16,50<br />
Scavolini Pesaro<br />
4 Scarone German Play/Guardia<br />
5 Elliott Rodney Ala<br />
7 Eley Bud Centro<br />
8 Gigena Silvio Ala<br />
9 Rannikko Teemu Playmaker<br />
10 Ford Alphonso Guardia<br />
11 Valentini Iacopo Guardia<br />
12 Milic Marko Ala<br />
13 Frosini Alessandro Centro<br />
14 Ress Tomas Ala/Centro<br />
16 Malaventura Matteo Guardia<br />
17 Cinciarini Andrea Guardia<br />
18 Lagioia Andrea Guardia<br />
19 Rivali Eugenio Playmaker<br />
20 Djordjevic Aleksandar Playmaker<br />
Lottomatica Roma<br />
4 Morabito Bruno Playmaker<br />
5 Griffith Rashard Centro<br />
6 Bowdler Cal Centro<br />
7 Bennermann Doremus Playmaker<br />
8 Tonolli Alessandro Ala/Centro<br />
9 Righetti Alex Ala<br />
10 Myers Carlton Guardia<br />
11 Branch Johnny Play/Guardia<br />
12 Bonora Davide Playmaker<br />
13 Alexander Cory Playmaker<br />
14 Cipolat Roberto Ala/Centro<br />
15 Barton Lubos Ala<br />
16 Iannuzzi MicheleCentro<br />
18 Fillari Luca Playmaker<br />
20 Tusek Marko Ala/Centro
45 basket<br />
Fabio Fineschi<br />
A febbraio inizia una nuova stagione. Con il<br />
campionato delle prime quattro resettato in un<br />
perfetto equilibrio, con la Coppa Italia, campo<br />
tutto da esplorare, con l’Eurolega pronta a dare<br />
già dei responsi. La Montepaschi ha in mano il<br />
proprio destino. Questo significa dipendere solo<br />
dai propri risultati. Bando dunque a radioline e<br />
a televideo, quello che conta arriva d’ora in poi.<br />
Quindi da dimenticare anche i delitti del passato.<br />
La sconfitta a Novo Mesto per prima. È vero<br />
che quei due punti adesso significherebbero<br />
sicurezza. Ma è altrettanto vero che la Mens<br />
Sana ha avuto la fortuna di scontrarsi con uno<br />
Zalgiris rimaneggiato, e privo della guida Sabonis.<br />
È arrivata una vittoria esterna che contro un<br />
avversario diretto vale doppio. Resettata dunque<br />
anche la classifica di Coppa con i senesi dà lì in<br />
poi di nuovo padroni del proprio destino. Padroni<br />
di accogliere il Novo Mesto in una città innevata,<br />
di scherzarci ancora per venti minuti per<br />
poi annullarlo nella ripresa. E poi padroni di<br />
cercare quei due punti che mancano al primo<br />
obiettivo stagionale. Il primo assalto in terra<br />
greca è andato male, ma è stato per molti versi<br />
incoraggiante. Primo perché una squadra reduce<br />
da un periodo di calo ha mostrato nuova vitalità.<br />
Da qui la sensazione che il periodo no fosse,<br />
più o meno coscientemente, previsto proprio in<br />
vista delle gare che contano. Insomma se un<br />
calo ci doveva essere, come è normale in una stagione,<br />
bene che ci sia stato in una fase interlocutoria.<br />
Sempre dal campo di Atene giunge la<br />
sensazione che i due punti sfiorati siano figli sì<br />
di qualche errore, ma anche di un paio di evidenti<br />
torti arbitrali e di una tradizione che vuole<br />
il Panathinaikos quasi imbattibile fra le mura<br />
amiche. Notizie positive sono giunte in particolare<br />
dal reparto lunghi, il cui peso tecnico nelle<br />
competizioni continentali, si sa, è maggiore. E<br />
contro una squadra che non fa degli interni il<br />
suo punto di forza, i pariruolo mensanini hanno<br />
messo da parte infortuni e periodi di scarsa<br />
forma per dar vita ad una prova convincente.<br />
Adesso non resta che chiudere lo sforzo nel<br />
migliore dei modi e venire a capo di questo tremendo<br />
gruppo B. Certo che di bilanci se ne potrà<br />
parlare solo allora. Ma fin da adesso il cammino<br />
luci ed ombre di questa creatura, nata forse più<br />
per il campionato che per l’Eurolega, dice qualcosa.<br />
Intanto parla di due destini piuttosto<br />
diversi per i due esordienti nella competizione.<br />
Si diceva che la Montepaschi poteva soffrire un<br />
po’ proprio l’inesperienza di due uomini da<br />
quintetto. Il che si è dimostrato falso nei confronti<br />
di Vanterpool. Nuovo sì dell’Eurolega, ma<br />
abituato a cambiare campionati e dotato dunque<br />
di grande duttilità. Le cifre dicono anzi che proprio<br />
in campo europeo questo giocatore, amante<br />
del gioco fisico, ha dato il suo meglio. Punti,<br />
penetrazioni, recuperi, difesa, assist e rimbalzi:<br />
i suoi tabellini non si fanno mai mancare nien-<br />
te. Destino diverso per Thornton. Anche lui alla<br />
prima esperienza ha pagato un dazio molto più<br />
alto. Le cifre sono chiare anche in questo caso, e<br />
diventano molto più negative rispetto al campionato.<br />
Le caratteristiche tecniche e a volte<br />
proprio l’inesperienza hanno creato le difficoltà<br />
di Bootsy. I contatti duri spesso gli impediscono<br />
i suoi consueti giochi di attacco. E quando non<br />
riesce a trovare la via del canestro si innervosisce,<br />
così tutto quello che in genere gli viene<br />
naturale diventa più difficile. E quindi difesa,<br />
rimbalzi e quant’altro è nel suo bagaglio. Il resto<br />
La prospettiva di accedere<br />
alla seconda fase di<br />
Euroleague è sempre valida<br />
Le top 16<br />
non sono più<br />
un miraggio<br />
della truppa di Recalcati ha vissuto gli stessi alti<br />
e bassi del campionato, senza particolari divergenze<br />
di rendimento fra le due competizioni. Ne<br />
è venuta fuori una situazione aperta. Si poteva<br />
con un piccolo sforzo in più evitare alcuni patemi.<br />
Ma ciò che importa è che la Montepaschi ha<br />
tutte le carte da giocare per fare di questa annata<br />
europea un altro successo. La vera stagione<br />
inizia adesso. ■<br />
Vanterpool, sorpresa positiva di Coppa
Dal titolo virtuale<br />
a quello reale<br />
46⏐quelli che il tifo biancoverde⏐BARBARA CERRETANI⏐<br />
La vittoria casalinga della Mens Sana<br />
contro la Pompea Roma a metà gennaio ha<br />
segnato la fine del girone di andata, consegnando<br />
ai biancoverdi il titolo virtuale di<br />
“campione d’inverno” fra la soddisfazione<br />
generale per un traguardo mai raggiunto<br />
prima dalla nostra squadra nella sua storia.<br />
Lo stesso campionato che ci ha visti protagonisti<br />
nella prima parte di stagione sarà<br />
però insidioso fino alla fine, lo abbiamo<br />
detto più volte, soprattutto in virtù del fatto<br />
che i ragazzi di Recalcati sono considerati a<br />
ragion veduta, una delle squadre da battere,<br />
con tutti i rischi e le tensioni che comporta<br />
questo particolare status. Dobbiamo essere<br />
consapevoli della nostra forza e perseguire<br />
con convinzione l’obiettivo che questo<br />
possa essere l’anno giusto per una definitiva<br />
consacrazione.<br />
Poco dopo il giro di boa, quindi, abbiamo<br />
chiesto ad alcuni tifosi le proprie impressioni<br />
su quello che si è visto fino a questo<br />
momento in campo, commenti sulla stagione<br />
biancoverde ed aspettative future.<br />
Secondo Massimiliano Cinci “il girone<br />
di andata è stato senza dubbio positivo, sono<br />
arrivati i risultati e di conseguenza il primo<br />
posto in classifica. La squadra ha espresso<br />
quelle peculiarità tipiche di chi sa vincere,<br />
ovvero cinismo, pazienza e tanta applicazione<br />
difensiva che ci hanno permesso passo<br />
dopo passo di salire in vetta. Adesso sono un<br />
po’ preoccupato proprio perché non vedo<br />
più queste caratteristiche, specialmente<br />
sembra scomparsa la voglia di sacrificarsi in<br />
difesa…Mi aspetto di dare una bella inversione<br />
di tendenza alla brutta serie negli<br />
scontri diretti, ma sono convinto che se rivedremo<br />
la squadra “girare” come ad inizio<br />
campionato non sfigureremo contro nessuna<br />
avversaria”.<br />
Il tema delle dirette concorrenti della<br />
Mens Sana viene toccato anche da Alessandro<br />
Pellati che parla, riferendosi al girone<br />
d’andata, di “due sconfitte molto diverse fra<br />
loro: quella a Bologna contro la Fortitudo e<br />
quella di Treviso, la prima arrivata lottando<br />
fino in fondo tanto da meritarsi anche qualcosa<br />
in più, la seconda frutto di un errato<br />
approccio al match elemento a mio parere<br />
fondamentale. La squadra deve dimostrare<br />
sempre la giusta mentalità, se si perde contro<br />
le grandi squadre può starci, ma non<br />
bisogna farsi surclassare come successo<br />
contro la Benetton a Pesaro come se mancasse<br />
la voglia di lottare altrimenti una sconfitta<br />
onorevole può trasformarsi in una disfatta.<br />
In Eurolega stiamo facendo una buona<br />
apparizione anche se dobbiamo ancora guadagnarci<br />
l’accesso alle Top 16; sono sicuro<br />
che arriveremo lontano in entrambe le competizioni<br />
a patto che non manchi l’apporto<br />
di ognuno, perché non sempre la grande<br />
serata del singolo può permettere alla squadra<br />
di vincere”.<br />
Parlare al più presto di una Mens Sana<br />
bella e vincente è la speranza anche di<br />
Andrea Pannini, che si augura di non vedere<br />
divenire il punto di forza delle vittorie iniziali<br />
propiziate solamente dalle iniziative<br />
dei singoli, più che dal gioco di squadra. Un<br />
punto debole: “dobbiamo tornare a difendere<br />
come sappiamo fare, con grinta, senza<br />
però tralasciare l’attacco. Per il resto le sconfitte<br />
che sono venute, Udine a parte, ci stavano<br />
tutte e più che sui punti persi c’è da<br />
recriminare sull’atteggiamento della squadra,<br />
ma sono sicuro che con un’impennata<br />
al nostro gioco potremo raggiungere buoni<br />
risultati come lo scorso anno”.<br />
Non vuole fare previsioni sui traguardi<br />
finali Francesca Cerretani, “un po’ anche per<br />
motivi scaramantici. Penso, però, che il titolo<br />
di campioni d’inverno si commenti da<br />
solo, è stata una grande emozione come del<br />
resto per tutti coloro che, come me, seguono<br />
la squadra dai tempi della serie B, quando<br />
risultati del genere erano ben difficili da<br />
immaginare. Questo però deve essere considerato<br />
solo un punto di partenza, la situazione<br />
attuale parla chiaro: in un campionato<br />
così difficile è bastato un passo falso per<br />
ritrovarsi al quarto posto. Sono sicura che la<br />
squadra tornerà a lottare e giocare come sa<br />
certi atteggiamenti rinunciatari della partita<br />
di Pesaro saranno solo un vago ricordo”.<br />
Quest’ultimo elemento emerge anche,<br />
in maniera piuttosto esplicita, dalle parole di<br />
Federico Chellini, rappresentante del Commandos<br />
Tigre: “una squadra reputata da scudetto,<br />
con meno talento e più battagliera<br />
rispetto a quella dello scorso anno, non può<br />
prescindere da una difesa asfissiante come<br />
quella che la Mens Sana ha dimostrato di<br />
poter esprimere nelle prime giornate di campionato.<br />
Infatti quando questo tipo di atteggiamento<br />
è venuto a mancare, le prestazioni<br />
individuali non molto idilliache hanno<br />
avuto il sopravvento sacrificando il bene<br />
della squadra. Se in Eurolega stiamo procedendo<br />
in maniera dignitosa raccogliendo,<br />
forse, più del previsto, contro squadre fisicamente<br />
molto più esplosive della nostra, il<br />
campionato rischia di prendere una piega<br />
storta se non viene immediatamente fatto<br />
quadrato fra tutti gli elementi riacquistando<br />
un po’ di umiltà, proprietà indispensabile<br />
per chi vuole stare al vertice per molto<br />
tempo. Ciò che forse può dare una spinta a<br />
tutto l’ambiente sarebbe disputare un’ottima<br />
Final eight di Coppa Italia, trofeo sempre<br />
meno bistrattato per merito anche di una<br />
brillante formula, ma dove le squadre<br />
migliori possono arrivare ancora in ritardo di<br />
condizione”.<br />
Infine alcune parole dedicate al pubblico<br />
mensanino che fotografano al meglio la<br />
situazione e le aspettative del tifo senese:<br />
“noi come Commandos abbiamo già esortato<br />
la squadra nel post-Pesaro con un confronto<br />
civile, come siamo abituati a sostenere,<br />
considerandola costituita da ottimi<br />
ragazzi molto vicini alle sensazioni dei tifosi,<br />
e per questo confidiamo in una pronta<br />
reazione agonistica del team di Recalcati.<br />
Dalla nostra continueremo a dare ai biancoverdi<br />
il consueto supporto in casa e in trasferta,<br />
come abbiamo fatto fino ad ora con<br />
buoni risultati, sperando che il pubblico in<br />
generale ci venga incontro ed accantoni per<br />
un po’ l’indole polemica senese che può saltar<br />
fuori (finora no, per fortuna…) quando i<br />
risultati non sono dei migliori…la pazienza<br />
di un ambiente è la chiave delle vittorie!”. ■
Campionato A1<br />
17 a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-LOTTOMATICA ROMA 82/70<br />
18 a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-SNAIDERO UDINE 93/95 DTS<br />
19 a giornata<br />
SCAVOLINI PESARO-MONTEPASCHI SIENA 90/79<br />
20 a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-MABO LIVORNO 91/70<br />
Classifica: Siena, Pesaro, Fortitudo Bologna e Treviso 30;<br />
Varese e Napoli 26; Roma e Cantù 22; Reggio Calabria 20;<br />
Udine 18; Biella, Milano, Teramo e Avellino 16; Roseto 14;<br />
Messina 12; Livorno e Trieste 10.<br />
Vrbica Stefanov
Te lo dò io Tel Aviv!<br />
da Ladri, sede da Pazzi: Final<br />
Four a Tel Aviv???…?’Sti ...azzi!!”<br />
“Prezzi<br />
recita lo striscione esposto al Palaverde<br />
di Treviso.<br />
“ No alla Final Four a Tel Aviv!” campeggia<br />
ormai da tempo sulla curva della Fortitudo<br />
e sul terrazzino del Palasclavo mensanino.<br />
In soldoni, nessuno se la sente –nemmeno<br />
i più “Commandos” fra gli Ultras- di<br />
affrontare i rischi di una trasferta in quella<br />
Terra d’Israele quotidianamente martoriata<br />
da attentati, kamikaze, repressioni e chi più<br />
ne ha più ne metta.<br />
Con ancora vivi nelle menti e nei palati<br />
i sapori delle tapas delle Ramblas di Barcellona<br />
e le raffinatezze della cuisine di Lione,<br />
pensare di andare a rovinarsi una tre giorni<br />
d’inizio maggio, sia pure in riva al mediterraneo<br />
e sotto i dardi di un sole cocente, serrati<br />
nei recinti –sia pur dorati- delle sicurezze<br />
israeliane ed impossibilitati a muovere un<br />
passo senza la compagnia dei mitra dei figli<br />
d’Isacco per evitare le bombe dei nipoti di<br />
Maometto, non è quel che si dice un “boccone<br />
da ghiotti”!<br />
Ma tant’è, la geopolitica ha le sue ragioni<br />
ed Israele ed il Maccabi contano –oh se<br />
contano!- all’interno dell’Eurolega: in termini<br />
di pubblico (palasport da diecimila sempre<br />
esaurito), tradizione cestistica fatta di vittorie<br />
su vittorie naturalizzando neri<br />
d’America e orfani “sovietici”, potenza economica<br />
senza pari…E con i tifosi o senza i<br />
tifosi al seguito dal 29 di aprile al 1° di maggio<br />
la Final Four si farà dove stabilito (in<br />
un’ottica forse un po’ miope ed alla luce di<br />
speranze disattese dai fatti): a Tel Aviv.<br />
Nessuno si sente tranquillo –Maccabi<br />
escluso, naturalmente! Anche se apertamente<br />
sono solo i tifosi (in Italia e all’estero)a<br />
protestare, non si rivela un segreto dicendo<br />
che perplessità –e non da poco- sono state<br />
sollevate un po’ da tutti i club, se non altro<br />
per i costi che una “tre giorni” in Terra Santa<br />
impone. E quanto credete poi sia gradita ai<br />
giocatori yankees una trasferta custodita<br />
dagli agenti del Mossad e dai reticolati dei<br />
Sabra?<br />
Però, intanto, si va avanti perché … non<br />
si sa mai e, soprattutto, pericolo o non pericolo,<br />
a nessuno piace esser fuori dal giro che<br />
conta, quelle “top 16” già assaggiate che ti<br />
danno la gloria internazionale….proprio a<br />
nessuno!<br />
Tantomeno alla Mens Sana!!!!<br />
Poi, bene che vada, ci s’attrezzerà: in fin<br />
dei conti siamo andati a …Roseto!!!<br />
Ci aveva arbitrato due anni fa contro<br />
Roseto in casa ed era ritornato il 28<br />
dicembre scorso per fischiare la gara<br />
vinta contro Teramo.<br />
49⏐tiri liberi⏐ANTONIO TASSO⏐<br />
Niente da ricordare in maniera particolare<br />
in entrambe le occasioni, solo una grande<br />
gentilezza, un’amabilità difficile da trovare<br />
nella sua categoria, il sorriso anche nelle<br />
occasioni più –diciamo così- contestate…<br />
Uscendo dal Palasclavo, ai consueti<br />
saluti ed auguri prima di salire in macchina<br />
aggiunsi –come sempre- “Alla prossima!”….<br />
“Non ci sarà una prossima….-mi gelò,<br />
cordiale- Perché a gennaio mi faccio missionario!”<br />
Simone Strozzi, da Parma, arbitro nazionale<br />
di pallacanestro, ha tenuto fede alla<br />
promessa rivelata da tempo alla famiglia, ai<br />
datori di lavoro, alla Federazione: lasciato il<br />
fischietto (e non solo quello, naturalmente)<br />
ha abbandonato la divisa grigia per quella<br />
nera dei “Saveriani”. Diretta l’ultima partita,<br />
a Bologna contro Avellino, è entrato nell’ordine<br />
religioso e si prepara a partire, dove lo<br />
manderanno, per aiutare chi ha bisogno di<br />
conforto religioso e non solo…<br />
Era stato uno dei fischietti più giovani ad<br />
approdare in serie A, era stato uno dei più giovani<br />
laureati della sua facoltà, era apprezzato<br />
nel lavoro tanto da raggiungere precocemente<br />
posizione di responsabilità….<br />
Era stato designato insieme a colleghi<br />
più esperti e famosi per gare importanti in<br />
palasport di prestigio… Questa volta la<br />
“designazione” gli è arrivata non da Garibotti<br />
né da Rigas o Kotleba… l’hanno “designato”<br />
dall’Alto e a quel “Designatore lì”- ha<br />
raccontato il buon Simone da Parma- non si<br />
può resistere.<br />
“Ma a certi vigili urbani, a certi poliziotti,<br />
a qualche agente di viaggio o di commercio<br />
– mi domandava uno dei più sfegatati<br />
mangiauominiingrigio della curva- certe<br />
chiamate non arrivano mai???…“<br />
Pazienza ragazzi, pazienza… Alla fin<br />
fine qualche “benzinaio” è ritornato alla<br />
pompa!!!.<br />
Il nuovo “servizio” all’interno del Palasclavo<br />
sta ormai avviandosi a regime: dopo le<br />
iniziali, inevitabili difficoltà ed i contrattempi<br />
dovuti –anche- alla lingua (non tutti<br />
capiscono l’emiliano e non tutti parlano il<br />
dolce idioma di Fontebranda), sembra che i<br />
ragazzi col giubbotto celeste siano entrati<br />
nello spirito del Palazzo e dei suoi abituali<br />
frequentatori e, serenità e sorriso sul volto,<br />
riescano a districare le situazioni più anomale<br />
per i posti, gli accessi, gli abbonati etc<br />
etc. Basta un po’ di’esperienza e d’umiltà -<br />
da ambo le parti- e spettatori e servizio<br />
ormai sembrano filare nel giusto modo,<br />
come nei Palazzi più importanti si deve.<br />
È chiaro che non tutti conoscono tutti: la<br />
storia ed i personaggi della palla al cesto<br />
biancoverde sono patrimonio nostro ed<br />
ancora è assurdo pretendere che lo divenga-<br />
no per chi arriva per la prima volta. Ma, ripeto,<br />
basta la buona volontà e la pazienza e le<br />
cose si aggiustano.<br />
Tutta la città del basket ( e non solo!)<br />
conosce Demo Pennatini, la sua indefettibile<br />
fede biancoverde, la passione per lo sport<br />
che ne ha marcato la vita, la testardaggine<br />
quasi visionaria nel voler a tutti i costi salvare<br />
quel bene comune che si chiama Mens<br />
Sana: le tremila firme sotto la sua petizione<br />
alle Istituzioni dettero il via ad una reazione<br />
a catena che ha portato alla grandiosa realtà<br />
odierna.<br />
Non tutti quelli che vengono da fuori<br />
possono sapere che Angelo Dambrogio è<br />
stato una colonna portante dello spogliatoio<br />
mensanino: dalla Cardaioli Band ai ragazzi<br />
di Zorzi fino ai fasti di Dadone Lombardi e<br />
Cesare Pancotto in coppia con l’inseparabile<br />
Alvaro non c’è stata muscolatura che non<br />
abbia goduto delle sue cure.<br />
Per questo è comprensibile che, qualche<br />
volta, specie le prime partite, qualche giovane<br />
“controllore” abbia fatto difficoltà nel<br />
pass o nell’attribuzione dei posti, non conoscendo<br />
i personaggi..<br />
Ora, anche loro, incominciano a capire<br />
quanto còntino nella nostra tradizione “quel<br />
signore col nasone rosso che a volte s’inceppa”<br />
e quell’altro “capelli neri e braccio<br />
ad una candida signora” che ogni domenica<br />
sono sugli spalti… E non fanno più difficoltà!<br />
Capitò in casa proprio con loro, quelli<br />
del Panathinaikos di Obradovic: un<br />
canestro sul filo della sirena contestato<br />
da tutta la panchina mensanina, col Tasso<br />
il Marruganti Recalcati ed il Menghetti a<br />
sbraitare protestando lo scadere dei tre<br />
secondi mancanti.<br />
“Non è buono, non è buono!!!”<br />
E un Commissario nostro “finitimo” (ma<br />
allattato coll’acqua dell’Arno) che, prima<br />
chiede parere all’arbitro russo-tedesco e poi,<br />
dopo lunga meditazione, lo dà buono!!!<br />
“Ma dài!… Nemmeno loro se lo aspettano…<br />
Obradovic non protesta più di<br />
tanto… E poi, siamo in Italia, un tavolo italiano,<br />
una squadra italiana che già sta vincendo…<br />
Credi che se succederà ad Atene lo<br />
daranno buono agli ospiti??” Ormai il guaio<br />
era fatto, il discendente di Dante non intese<br />
ragione né volle passare da favoritista… Si<br />
vinse di dodici invece di quattordici…<br />
E ad Atene è successo: palla ai Greci ad<br />
un secondo dalla fine dei 24… ricezione,<br />
palleggio, aggiustamento di posizione, mira<br />
e via!!!.. almeno tre secondi per completare<br />
il tutto... ma il cronometro, lì, parte solo<br />
quando Lakovic lascia la palla!!<br />
Tutto come previsto….<br />
E poi ‘un s’aveva ragione a Montaperti??
50 basket Fra i 18 coach di A1 la Mens Sana<br />
non suscita grandi entusiasmi<br />
A qualche settimana di distanza dal termine del<br />
girone d’andata, è interessante andare a rileggere cosa<br />
pensavano del nostro campionato i 18 coach di serie A1<br />
e se per caso in tutti non ci fosse già insito il dubbio<br />
sulle reali ambizioni tricolori<br />
della Montepaschi.<br />
In una<br />
indagine<br />
promossa<br />
dal quotidiano<br />
sportivo<br />
T uttosport,<br />
ai<br />
biancoverdi<br />
senesi i<br />
tecnici interpellati<br />
hanno infatti<br />
preferito nella maggioranza<br />
dei casi (quattordici a sette, per la<br />
citazione di<br />
più<br />
Una fiducia<br />
tutta da conquistare<br />
squadre) quelli trevigiani di Messina. Alla squadra<br />
veneta si riconosce in particolare l’abitudine a battersi<br />
per certi traguardi, a differenza di quella senese propostasi<br />
ad altissimi livelli solo in questi ultimi anni.<br />
Hanno indicato Siena: Melillo (Pesaro), Messina (Treviso),<br />
Bucchi (Roma), Lardo (Reggio Calabria), Gramenzi<br />
(Teramo), Banchi (Livorno) e Markovski (Avellino).<br />
Fra quelli che hanno preferito Treviso c’è anche<br />
Recalcati, così sappiamo a chi vanno le sue preferenze.<br />
Più variegato il ventaglio delle squadre che giocano<br />
meglio. Anche qui la Benetton guarda tutti dall’alto<br />
con 9 voti, seguita dalla Skipper Bologna con 3, ma<br />
trovano spazio anche Reggio Calabria, Messina, Livorno,<br />
Pesaro, Biella e Varese. Nessuna citazione per<br />
Siena. Fra i motivi che fanno preferire la Benetton<br />
citiamo testualmente: talento, agonismo, soluzioni<br />
tattiche, continuità, esperienza e meccanismi più oliati,<br />
Per Recalcati invece è Roma, di cui apprezza soprattutto<br />
la circolazione di palla.<br />
Nella classifica della squadra rivelazione, vittoria<br />
schiacciante di Varese con 12 citazioni, (fra le quali<br />
quella del coach senese), seguita dalla Skipper con 2 e<br />
Siena con una, quella di Markovski che non si aspettava<br />
una MPS così continua.<br />
La squadra più deludente, al contrario, si è rivelata<br />
la Breil Milano (6 voti), anche se molti hanno preferito<br />
sorvolare su un argomento tanto delicato. Fra questi<br />
Recalcati, che si limita ad un generico ‘… più di<br />
una”. Abbastanza articolaro il giudizio di Banchi, allora<br />
sempre alla guida della Mabo Livorno: “Milano ha<br />
rinnegato le scelte estive rinunciando a Naumoski e<br />
Topic che a Siena erano capaci di esaltare anche le doti<br />
di Stefanov”. Fuori dal coro Alibegovic (Udine): “Più<br />
che un team, mi deludono il movimento e un<br />
Paese che investe poco nel basket. E senza<br />
idee nuove i club dipendono sempre di più<br />
dai loro mecenati”.<br />
Sul piano della novità nel gioco,<br />
i pareri sono ovviamente molteplici e<br />
tutti riconducibili ad una serie di<br />
rilievi: manca il tempo per lavorare<br />
a medio termine sui grandi cambiamenti;<br />
tendenza ad un utilizzo maggiore<br />
della zona; crescita dei tiri da tre<br />
punti; utilizzo di lunghi “atipici”; aumento<br />
dei giochi in isolamento e<br />
conquista dei 24 secondi. Per<br />
quanto ci riguarda , il<br />
solito Banchi sottolinea<br />
che<br />
“una auten-<br />
tica novità nel gioco non c’è, ma qualcuno ci prova.<br />
Come la Montepaschi, che rischia con un solo play di<br />
ruolo”. Recalcati, da parte sua, non vede grandi novità<br />
in giro, ma solo un eccessivo utilizzo del tiro da tre.<br />
Massimo riserbo anche sulle candidate alla retrocessione.<br />
Nessuno ne parla volentieri, né vuol fare<br />
nomi, anche se quelle da 14 punti in giù (classifica riferita<br />
al termine del girone d’andata) per gli allenatori<br />
della massima serie rischiano tutte.<br />
Per quanto riguarda il bilancio di metà stagione di<br />
ogni singola squadra, i giudizi variano da situazione a<br />
situazione. Quello di Recalcati sulla sua squadra è<br />
noto: “in media è un bilancio in linea con le nostre<br />
aspettative. Abbiamo margini di miglioramento e<br />
potenzialità per fare meglio, soprattutto sul piano della<br />
continuità”.<br />
Questo per quanto riguarda le singole squadre, ma<br />
sul piano individuale i verdetti non sono meno interessanti.<br />
Partiamo dal miglior giocatore in assoluto del<br />
campionato. Il più votato è l’ex biancoverde Alphonso<br />
Ford della Scavolini con 6 citazioni, seguito con 4 da<br />
Jerry Mc Cullough della Metis Varese e con 3 da Milos<br />
Vujanic della Skipper. Fra i biancoverdi segnalati due<br />
volte Bootsy Thornton e David Vanterpool, quest’ultimo<br />
votato anche da Recalcati.<br />
E gli italiani? Quale è stato il miglior giocatore del<br />
nostro Paese? Con 6 voti l’ha spuntata sugli altri Gianluca<br />
Basile della Skipper, seguito con 3 da Alessandro De<br />
Pol della Metis. Sono stati inoltre citati Boni, Meneghin,<br />
Soragna, Galanda, Di Bella, Carraretto, Myers e Marconato,<br />
quest’ultimo indicato anche dal CT azzurro.<br />
Abbastanza assortita la scelta del miglior giovane:<br />
si va dai 7 voti di Luca Garri di Livorno, ai 4 di Marco<br />
Belinelli (fra i quali anche quello di Recalcati) e 3 di<br />
Stefano Mancinelli, questi ultimi due della Skipper.<br />
Consensi hanno riscosso anche Vujanic, Simone Cotani<br />
della Mabo e Fabio Di Bella della Lauretana.<br />
All’appello manca solo il giocatore rivelazione, e<br />
qui la scelta è caduta su Matt Bonner del Messina preferito<br />
5 a 2 a Belinelli. Segnalazioni anche per Vujacic<br />
(citato anche dal coach biancoverde), Rodney Elliott<br />
della Scavolini, Lucas Recker della Roseto, Maurice<br />
Evans della Benetton, Christopher Massie dell’Air,<br />
Nathaniel Johnson dell’Oregon, Keith Carter del Teramo,<br />
Van Den Spiegel della Skipper ed il nostro Vanterpool,<br />
con questa motivazione: “arriva da una squadra<br />
di bassa fascia e gioca da protagonista in una big”.<br />
Siena insomma non brilla per la sua presenza in<br />
queste classifiche, che sono sì indicative di un certo<br />
modo di vedere le cose, ma che non incidono sulla loro<br />
realtà. Realtà che a metà campionato registrava la presenza<br />
dei biancoverdi lassù dove prima d’ora nessun’altra<br />
squadra mensanina era riuscita ad arrivare. E<br />
questo vorrà dire pure qualcosa ■<br />
Vanterpool, uno dei pochi biancoverdi<br />
che si sono meritati la citazione.
52 basket<br />
Stefano Fini<br />
A colloquio con Simone Pianigiani<br />
I ‘comunitari’<br />
sbarcano anche<br />
nei campionati giovanili<br />
Nell’arco di una settimana abbiamo assistito<br />
a due entusiasmati derby che hanno visto come<br />
protagoniste le squadre giovanili degli Juniores<br />
e degli Under 20 della Virtus e della Mens Sana.<br />
I due big match della stracittadina si sono<br />
disputati nel gremito e chiassoso palazzetto di<br />
via Vivaldi, dove le sofferenze per trovare un adeguato<br />
posteggio alla propria autovettura sono<br />
state largamente compensate dall’evento sportivo.<br />
I diciotto nazionali in campo hanno dato vita<br />
a due partite dal gioco intenso, dai contenuti<br />
tecnico-tattici, agonistici e spettacolari interessanti.<br />
Lasciato alle spalle questo evento di primaria<br />
importanza per il movimento cestistico<br />
nazionale, quali altri eventi possano attrarre l’<br />
attenzione di noi “baskettari” per distrarci dalla<br />
monotonia dei campionati giovanili di categoria<br />
dominati (in questa fase) dalle squadre senesi in<br />
modo fin troppo evidente?<br />
Giriamo la domanda a Simone Pianigiani,<br />
coach e responsabile del settore giovanile della<br />
Montepaschi.<br />
“Sono in programma due tornei interessantissimi:<br />
uno, per gli Under 20, a Forlì in concomitanza<br />
delle Final Eight di Coppa Italia e l’altro,<br />
per gli Juniores, a Piombino. Sono<br />
occasioni per misurarci, significative ed importanti,<br />
dato che parteciperanno a questi due tornei<br />
squadre di prima fascia nel contesto del<br />
basket giovanile nazionale. In merito al Torneo<br />
della Coppa Italia c’è un regolamento diverso,<br />
voluto dalla Lega e dalle società, che offre l’opportunità<br />
di provare anche giocatori stranieri.<br />
Noi andremo con il nostro gruppo di giovani<br />
italiani mentre altre, Varese e Treviso, inseriranno<br />
nel proprio organico anche giovani<br />
comunitari: questo renderà più interessante la<br />
manifestazione ed estremamente significativa<br />
l’esperienza. In concomitanza con il Torneo di<br />
Piombino, che si disputerà la prima settimana<br />
di marzo, ci sarà il primo turno della seconda<br />
fase dell’Eurolega, nella quale noi, Mens Sana,<br />
speriamo d’ esserci; pertanto alcuni dei nostri<br />
giovani saranno presumibilmente impegnati,<br />
non sappiamo se in casa od in trasferta, anche<br />
con la prima squadra. Tuttavia abbiamo fatto<br />
questa scelta, indipendentemente da come ci<br />
possiamo presentare al Torneo e da quello che<br />
sarà il risultato finale, per dare ai nostri giovani<br />
una ulteriore opportunità di confronto. A<br />
Piombino ci saranno squadre molto forti, ricordo<br />
Biella che, oltre ad avere tre nazionali ‘87, ha<br />
preso Simeoli (nazionale ‘86); ricordo N.C.H.<br />
Virtus Siena, la quotatissima Udine con Antonutti,<br />
la Tiber Roma, la Skipper Bologna, ecc.<br />
Occorre dire che in questo periodo la qualità del
53 basket<br />
Stefano Fini<br />
gioco è migliore rispetto a quello che verrà<br />
mostrato a giugno in occasione delle finali<br />
nazionali, quando, a causa di formule un po’<br />
strane, i ragazzi si troveranno a disputare queste<br />
finali giocando quasi tutti i giorni, con il<br />
caldo, in palazzi dove non ci sono impianti di<br />
aria condizionata; ne consegue che i giocatori<br />
offrono prestazioni al di sotto delle loro potenzialità<br />
e di conseguenza le partite risultano<br />
essere di un livello minore rispetto a quelle<br />
disputate in questo periodo.<br />
In merito ai nostri impegni extra-campionato,<br />
aggiungerei il Torneo “Mondial Basket” a<br />
Cholet in Francia per aprile; una opportunità<br />
d’incontro con la pallacanestro giovanile europea<br />
interessante e significativa. Se a tutto questo<br />
aggiungiamo gli impegni che i nostri ragazzi<br />
hanno can le varie nazionali di categoria, gli<br />
impegni con la prima squadra ed il lavoro di<br />
potenziamento individuale che ognuno di loro<br />
deve quotidianamente svolgere, ci rendiamo<br />
conto che i nostri giovani arriveranno a fine<br />
stagione stanchi. Tuttavia noi riteniamo che<br />
questa formula sia quella giusta per ottenere in<br />
prospettiva i risultati desiderati”.<br />
Se è vero, e questo è tutto da verificare, che<br />
il basket giovanile nazionale sia in una fase di<br />
recupero dopo un periodo di flessione, è sicuramente<br />
certo che la Mens Sana, ed anche la Virtus,<br />
non hanno mai cessato di impegnare risorse<br />
ed energie a questo settore. Nel contesto<br />
nazionale, lascia un po’ perplessi veder disertare,<br />
da molte società, una vetrina molto importante<br />
per gli Under 20 come quella delle Final<br />
Eight di Forlì. Pertanto viene da chiedersi: quali<br />
sono i motivi che hanno determinato questa<br />
risposta negativa da parte delle società? Motivi<br />
organizzativi? Una mancanza di risorse economiche<br />
adeguate o quale altro fattore?<br />
“L’iniziativa, presa dalla Lega, è comunque<br />
da ritenersi molto lodevole ed è un primo passo<br />
importante e positivo per tutti quei giovani che<br />
disputano il campionato Under 20. Col<br />
tempo è auspicabile che questa manifestazione<br />
possa avere una sempre maggiore<br />
partecipazione da parte delle<br />
società di sere A1 e possa divenire una<br />
occasione, per gli addetti ai lavori, di<br />
visionare giovani in procinto di affacciarsi<br />
al basket di primo livello. Inoltre<br />
è sempre positivo ed importante verificare,<br />
con incontri di livello, la crescita<br />
di questi giovani sia dal punto di vista<br />
fisico che mentale che tecnico”. Sono<br />
loro stessi che chiedono un numero<br />
sempre maggiore di sfide per misurare e<br />
nel misurarsi. Il bisogno di confrontarsi,<br />
la necessità di verificare i propri cam-<br />
RISULTATI dei Campionati Giovanili<br />
Under 20 Open<br />
N.C.H. Virtus Siena - Montepaschi Siena 79 - 76<br />
Rinascita Sestese - Montepaschi Siena sospesa<br />
N.C.H. Virtus Siena - Rinascita Sestese 122 - 52<br />
U.S. Livorno - N.C.H. Virtus Siena 74 – 100<br />
Juniores d’ Eccellenza<br />
N.C.H. Virtus Siena - Montepaschi Siena 56 - 82<br />
Laurenziana Firenze - N.C.H. Virtus Siena 45 - 104<br />
Basket San Vincenzo - Montepaschi Siena 32 - 97<br />
N.C.H. Virtus Siena - Pallacaqnestro Lucca 116 - 37<br />
Montepaschi Siena - Fides Montevarchi 92 - 41<br />
Liburnia Livorno - N.C.H. Virtus Siena 44 - 70<br />
Montepaschi Siena - RB Montecatini 97 –23<br />
Cadetti d’ Eccellenza<br />
Montepaschi Siena - Basket Cecina 81 - 49<br />
GMV Ghezzano - N.C.H. Virtus Siena 60 - 84<br />
Montepaschi Siena - Ghezzano Basket 60 – 34<br />
N.C.H. Virtus Siena - Basket Cecina 102 - 56<br />
Pistoia Basket - Montepaschi Siena 43 – 75<br />
Bam Open e Regionale<br />
Montepaschi Siena - Pall. Costa d’ Argento 103-40<br />
N.C.H. Virtus - Pino Firenze 70 - 59<br />
Montepaschi Siena - Free Basket Arezzo 132 - 21<br />
Basket Fucecchio - N.C.H Virtus Siena 34 -117<br />
biamenti, i progressi fatti, è insito nel giovane,<br />
pertanto ben vengano questi tornei e<br />
bene fa la Montepaschi Mens Sana a parteciparvi,<br />
anche se l’ interessamento è<br />
focalizzato principalmente nelle categorie<br />
Under 20 e Juniores; pertanto sarebbe<br />
opportuno fosse esteso anche alle altre<br />
categorie indipendentemente dalle potenzialità<br />
espresse. ■<br />
Pagina precedente: Marino (Mens Sana)<br />
in palleggio su Di Viccaro (Virtus)<br />
A fianco: Cavallaro (Mens Sana)<br />
in penetrazione
La pedana dinamometrica<br />
In questo numero concludiamo il<br />
discorso relativo agli aspetti diagnostici e<br />
valutativi della propriocezione nella prevenzione<br />
dei traumi sportivi, È ormai<br />
chiaro dunque che per ottenere la migliore<br />
prestazione sportiva nei gesti tecnici<br />
più precisi è necessario avere una perfetta<br />
gestione dei frequenti momenti di equilibrio<br />
instabile che avvengono in tutti gli<br />
sport che si basano su corsa e salti e con<br />
o senza l’uso della palla. Abbiamo visto<br />
negli interventi precedenti quali sono gli<br />
aspetti fisiologici che sovrintendono al<br />
controllo posturale e alla gestione del<br />
disequilibrio, specie in appoggio monopodalico.<br />
Per una corretta valutazione di<br />
tali meccanismi è molto utile, nella<br />
moderna medicina dello sport, fare uso di<br />
macchinari che aiutino i tecnici e gli atleti<br />
a migliorare le qualità propriocettive.<br />
Attraverso infatti i dati forniti da tali macchinari,<br />
è possibile da una parte avere una<br />
visione completa delle qualità del soggetto<br />
valutato e dall’altra creare di volta in<br />
volta esercizi sempre più complessi per<br />
mantenere e perfezionare tali qualità. Per<br />
questo motivo ho voluto completare questo<br />
argomento, traendo spunto da un<br />
intervento fatto da V.P. Ciccotti nel convegno<br />
della Performance dello scorso anno<br />
sulla prevenzione dei traumi sportivi.<br />
Fra l’altro vorrei aggiungere che da<br />
tale congresso è stato ricavato di recente,<br />
attraverso la Casa Editrice Ediermes di<br />
Milano, un corso su computer di formazione<br />
a distanza, di cui il sottoscritto è il<br />
responsabile, intitolato “Arto inferiore: la<br />
prevenzione dei traumi da attività fisica”:<br />
tale corso fra pochi giorni sarà usufruibile<br />
gratuitamente come corso ministeriale<br />
pilota su internet per l’aggiornamento di<br />
tutti i medici dello sport e che darà diritto<br />
anche a dieci crediti formativi.<br />
Per mantenere in perfetto equilibrio<br />
l’apparato locomotore, il nostro sistema<br />
nervoso è chiamato ad elaborare una<br />
quantità indescrivibile di informazioni<br />
visive, tattili e relative alla conoscenza<br />
della posizione del corpo nello spazio:<br />
segnali che devono essere correttamente<br />
elaborati ed integrati tra di loro.<br />
La propriocezione e i segnali che arrivano<br />
dalle strutture neuromuscolari rappresentano<br />
i principali sistemi di controllo<br />
dell’equilibrio: assicurano la stabilità<br />
delle articolazioni, regolano il tono<br />
muscolare che ci permette di stare in<br />
piedi e controllano i nostri movimenti.<br />
La propriocezione è caratterizzata da<br />
una componente subcosciente e una<br />
cosciente; la prima è alla base di una serie<br />
di meccanismi riflessi con un’importante<br />
attività a livello del midollo spinale, la<br />
54⏐timeout doc⏐GILBERTO MARTELLI⏐<br />
seconda invecerappresenta<br />
una migliore<br />
e più fine<br />
integrazione<br />
di segnali “finalizzati” che ci permettono<br />
di riconoscere la posizione di un arto<br />
nello spazio (joint position sense) e la<br />
velocità con cui spostiamo lo stesso arto<br />
intorno a noi (cinestesia). Molta importanza<br />
hanno a questo scopo le strutture<br />
propriocettive che si trovano nei tendini e<br />
nei legamenti, e altrettanta importanza, in<br />
senso negativo, rivestono tutti i traumi<br />
che si verificano con sempre maggior frequenza<br />
e che creano un progressivo e<br />
continuo peggioramento del disequilibrio.<br />
Anche la semplice riduzione del<br />
movimento (ipocinesia) può provocare<br />
effetti negativi importanti tra cui la riduzione<br />
dei meccanismi di controllo neuromuscolare<br />
.<br />
L’utilizzo di strumenti che permettono<br />
di incrementare le capacità di controllo<br />
neuromuscolare favorendo il lavoro dei<br />
sistemi di propriocezione rappresenta<br />
quindi una via per risolvere problematiche<br />
riabilitative e un valido mezzo di<br />
ripristino delle capacità motorie o di prevenzione<br />
di traumi e ricadute.<br />
Strumenti adeguati ed esercizi appropriati<br />
rappresentano un binomio inscindibile<br />
al fine di assicurare un perfetto controllo<br />
ed allenamento all’equilibrio Per<br />
decenni gli strumenti utilizzati per allenare<br />
le capacità propriocettive si sono limitati<br />
alle tavole basculanti classiche costituite<br />
da un piano oscillante nello spazio.<br />
L’associazione ad un sistema elettronico<br />
(pedana dinamometrica) ne ha rappresentato<br />
l’evoluzione naturale completandone<br />
e migliorandone l’uso fino a determinarne<br />
modificazioni radicali vere e proprie. Il<br />
feedback elettronico amplifica in maniera<br />
esponenziale le richieste che vengono<br />
fatte nell’unità di<br />
tempo al sistema<br />
posto in equilibrio<br />
instabile sulla<br />
tavola: le modificazioni<br />
corporee<br />
disegnano tracce<br />
sul video che<br />
descrivono graficamente<br />
la capacità<br />
di controllo<br />
della posizione e<br />
di recupero del<br />
disequilibrio in relazione ad un percorso<br />
imposto dall’operatore. È ovvio che maggiore<br />
è la difficoltà richiesta dall’esercizio,<br />
maggiore sarà la quantità di informazioni<br />
che dovrà essere gestita ai vari livelli<br />
di integrazione. La duttilità delle tavole<br />
elettroniche permette di elaborare tragitti<br />
diversificati: dalla semplice linea retta, a<br />
percorsi disegnati per le specifiche<br />
necessità di allenamento o recupero del<br />
soggetto. Ulteriore vantaggio ed espressione<br />
di coinvolgimento è la possibilità di<br />
trasformare l’allenamento propriocettivo<br />
in un gioco interattivo: il software di una<br />
pedana dinamometrica fra le più moderne<br />
consente di utilizzare i movimenti di<br />
basculamento per controllare la traiettoria<br />
di una navicella spaziale che a video<br />
se la deve cavare contro orde di inferociti<br />
alieni.<br />
La difficoltà imposta può raggiungere<br />
la massima espressione in termini di controllo<br />
del disequilibrio attraverso l’esclusione<br />
del feedback visivo: è possibile<br />
infatti eseguire un tracciato, conosciuto o<br />
sconosciuto, avendo come unico elemento<br />
di ritorno un suono. In tal modo la<br />
modificazione istantanea della tavola percepita<br />
attraverso un segnale acustico,<br />
capace di informare su entità e qualità del<br />
disequilibrio mediante toni cupi e acuti in<br />
stereofonia, comporta un “superlavoro” a<br />
carico dei segnali propriocettivi. È possibile<br />
l’allenamento di un solo segmento<br />
corporeo introducendo uno o più vincoli<br />
atti a limitare opportunamente i movimenti<br />
del soggetto.<br />
Le molteplici possibilità di archiviazione<br />
offerte dal sistema elettronico rappresentano<br />
l’ultimo ma non meno importante<br />
elemento che, garantendo la<br />
possibilità di monitorare i progressi raggiunti,<br />
offre interessanti risvolti anche in<br />
chiave valutativa e motivazionale.<br />
In conclusione l’utilizzo della pedana<br />
dinamometrica basculante elettronica<br />
modifica e amplifica le possibilità di allenamento<br />
offerte dai sistemi classici e permette<br />
l’introduzione di meccanismi di<br />
allenamento specifici per un sistema<br />
quale quello<br />
propriocettivo<br />
che troppo spesso<br />
è stato messo<br />
in disparte. La<br />
notevole mole di<br />
informazioni<br />
fornita attraverso<br />
il feedback visivo<br />
e gli altri<br />
componenti del<br />
sistema elettronico<br />
permette di<br />
allenare livelli importantissimi atti a gestire<br />
il disequilibrio offrendo la possibilità di<br />
ridurre l’occasione di traumi accidentali e<br />
le loro spiacevoli conseguenze. ■
56 basket<br />
Roberto Rosa<br />
In attesa dei prossimi decisivi responsi,<br />
la squadra di Zani sta ritrovando<br />
tutte le sue certezze<br />
Per la Ducato<br />
il peggio<br />
è alle spalle<br />
È senza dubbio una Ducato diversa quella<br />
che stiamo vedendo all’opera in queste ultime<br />
giornate di campionato; dopo un avvio poco<br />
convincente di inizio <strong>2004</strong>, coinciso con 2<br />
amare sconfitte, la formazione del presidente<br />
Ghezzi ha messo a segno 4 stoccate consecutive<br />
che hanno rilanciato la sua squadra ai vertici<br />
della serie A2. L’ultimo di questi giunto tra le<br />
mura amiche dell’Arbia, dove Mischi e compagne<br />
hanno addomesticato la capolista Maddaloni.<br />
Una partita molto intensa questa, giocata<br />
perfettamente dalle senesi, che hanno avuto<br />
nella pivot Torre il faro guida. Si, proprio lei, che<br />
si è ripetuta alla grande dopo appena una settimana<br />
dal suo definitivo recupero avvenuto con<br />
la prova super di Cagliari. Due partite, 39 punti<br />
e medie da far rabbrividire qualsiasi difesa, e per<br />
giunta una caterva di rimbalzi. “Zani ha ritrovato<br />
la sua Torre” hanno scritto i quotidiani locali,<br />
noi aggiungiamo la Ducato ha ritrovato il suo<br />
centro e con essa tutta la determinazione dei<br />
giorni migliori. Sarà un caso, ma con lei giungono<br />
le felici conferme di Paola Mischi, giocatrice<br />
di grande talento e sicuramente la più redditizia<br />
del gruppo, di Valentina Petrassi che in<br />
cabina di regia, senza tanti protagonismi, fa<br />
girare la squadra alla perfezione, di Elisa Donati,<br />
play-tiratrice dal tiro mortifero, Debora Del<br />
Bello, che ancora non abbiamo capito come si<br />
scrive il cognome se staccato o tutto attaccato,<br />
ma di lei abbiamo capito che sotto canestro ci sa<br />
fare e se non ci fosse stata lei, Zani avrebbe davvero<br />
giocato senza torre… Non ultima Barbara<br />
Cencetti, capitana di lungo corso, che con il suo<br />
carattere sa temprare tutto il gruppo, che oltre<br />
alle veterane è composto anche da giovani che<br />
hanno la pazienza di saper aspettare il loro<br />
momento. Per troppo tempo Zani ha dovuto fare<br />
i conti con una squadra decimata dagli infortuni,<br />
con sedute di allenamento che sembravano<br />
più partitine tre contro tre, o giù di lì; adesso il<br />
vento sembra cambiato, anche se tra gli spettatori<br />
c’è ancora una certa Sara Pecchiari che<br />
ancora non ha risolto i suoi acciacchi fisici; peccato<br />
perché con lei dentro il potenziale della<br />
Ducato sarebbe veramente esplosivo. Non<br />
vogliamo fare previsioni su di lei, ci basterebbe<br />
riaverla in forma per i play-off che la Ducato sta<br />
conquistandosi vittoria dopo vittoria. A dire il<br />
vero questo obiettivo è stato messo a fuoco sin<br />
dall’inizio di stagione e mai messo in discussione.<br />
La questione adesso è strettamente legata<br />
alla posizione di classifica; c’è l’obbligo di arrivare<br />
più su possibile e questa Ducato, che gioca<br />
con cervello e raziocinio, forte in attacco e decisa<br />
in difesa, ce la può fare. La testa, attualmente<br />
ad appannaggio della Pallacanestro Rende, è a<br />
sole 4 lunghezze, dietro c’è una grande ammucchiata<br />
con ben 5 squadre racchiuse in soli 2<br />
punti. Febbraio dovrà dare alcuni responsi<br />
importanti, in quanto il calendario propone<br />
degli scontri diretti già dalla prossima giornata,<br />
quando la formazione costoniana dovrà recarsi<br />
sul campo del S.Raffaele Roma. Poi una boccata<br />
d’ossigeno in casa con il fanalino di coda Avellino,<br />
ancora a digiuno di vittorie e praticamente<br />
già retrocesso; il mese bisesto si concluderà il 29<br />
con la trasferta insidiosa ma non impossibile di<br />
Battipaglia. Questo il prossimo tragitto della<br />
Ducato, che ci auguriamo possa proseguire nel<br />
segno della vittoria, così come sta facendo da 4<br />
partite a questa parte. ■
57 basket<br />
Andrea Monciatti<br />
È la solita Virtus di sempre. Partenza a rilento,<br />
gennaio tumultuoso con cambi di giocatori e<br />
allenatori, poi la rinascita. Quest’anno il sussulto<br />
(tre vittorie in quattro gare) è arrivato più<br />
presto del solito, ma anche perché di tempo da<br />
sprecare non ce n’era molto vista la posizione di<br />
classifica. Per tre settimane infatti la Nch si è<br />
ritrovata ultima da sola, e in Piazza Don Perucatti<br />
qualcuno già faceva programmi su una<br />
futura B2.<br />
Poi la decisione, quasi scontata, di richiamare<br />
alle armi il condottiero dell’ultima impresa,<br />
quella di un anno fa: Umberto Vezzosi. In sostanza<br />
la società ha giocato la sua ultima carta, dopo<br />
aver preso due giocatori di prim’ordine come Coltellacci<br />
e Alosa e mandato via un tecnico, Danna,<br />
ritenuto responsabile della situazione. La novità,<br />
come spesso accade, ha dato subito i suoi frutti.<br />
Vittoria con Firenze, e le facce che tornano un po’<br />
più rosee. Giusto per qualche giorno perché il<br />
sabato seguente la Virtus subisce la sconfitta più<br />
brutta ed umiliante della sua storia recente, perdendo<br />
111-73 in quel di Patti.<br />
“Non abbiamo proprio giocato – commentava<br />
Vezzosi – ma è meglio così. Una sberla del<br />
genere ci servirà di lezione”. E infatti a distanza<br />
di una settimana, Brigo e compagni fanno nuovamente<br />
rotta verso la Sicilia, stavolta tocca a<br />
Capo d’Orlando, nobile decaduta della B1. Ed<br />
ecco che contro la squadra di Fantozzi arriva,<br />
soffertissimo, il primo successo in trasferta,<br />
dopo dieci sconfitte dell’anno.<br />
Si può dire a ragione che a Capo d’Orlando<br />
la stagione della Virtus abbia veramente cambiato<br />
registro. Perché è difficile giocare senza<br />
poter sperare di fare mai punti lontano da Siena.<br />
Il finale 56-58 spiega che tipo di partita sia stata.<br />
Non bella senza dubbio, con la paura di perdere<br />
a fare da padrona. Una vittoria storica, come<br />
quella di un anno fa a Patti, che porta nuovamente<br />
la firma di Umberto Vezzosi, il tecnico<br />
delle rimonte. Certo rispetto al suo predecessore<br />
può contare su una rosa ben diversa. Senz’altro<br />
più motivata, vedi Rossi, ma anche più corposa,<br />
ora che i “senior” sono sei e che sono<br />
arrivati altri giocatori in grado di fare la differenza.<br />
Coltellacci ad esempio contro l’Upea è<br />
stato capace di segnare dodici punti consecutivi<br />
nel terzo quarto. Alosa ha dato saggio del suo<br />
talento nella rocambolesca vittoria con Veroli al<br />
supplementare. Se per quanto riguarda l’italo<br />
americano, si tratta di una semplice sostituizione<br />
(subentra a Rossi ceduto a Casale), Coltellacci<br />
ha cambiato non poco gli equilibri di questa<br />
squadra, ovviamente in positivo. Intanto la Virtus<br />
adesso ha a disposizione quattro “lunghi” o<br />
meglio giocatori da poter utilizzare vicino a<br />
canestro, vista la prestanza fisica del romano. Si<br />
tratta di un grande attaccante, che naturalmente<br />
catalizza le attenzioni delle difese, ma anche<br />
di un giocatore versatile, che consente qualche<br />
Il nuovo corso della NCH<br />
Vezzosi porta<br />
nuovo entusiasmo<br />
minuto in più di riposo a<br />
Dell’Agnello e porta un<br />
sensibile contributo a rimbalzo.<br />
Inoltre l’innesto di un<br />
vero playmaker ha aiutato<br />
molto anche Brigo, che ha<br />
vissuto una stagione tormentata<br />
dai vari infortuni,<br />
e che con il morale, sta<br />
lentamente recuperando<br />
anche la forma migliore.<br />
Vezzosi ha davvero portato<br />
una ventata di entusiasmo<br />
alla Virtus. Con lui alla<br />
guida si sono viste partite<br />
in cui nove giocatori sono<br />
stati a loro modo decisivi,<br />
anche perché tutto quanti<br />
hanno fiducia nei suoi<br />
metodi e lo seguono. Basti<br />
pensare alla gara con Veroli,<br />
decisa dal più giovane<br />
del gruppo, Coronini,<br />
capace di segnare il canestro-partita,<br />
in una serata<br />
che aveva trascorso prevalentemente<br />
in panchina.<br />
Ora la Virtus si può permettere<br />
di pensare in<br />
grande, di sfidare ogni<br />
avversario con la consapevolezza<br />
di potercela fare, e<br />
allora nessuno spaventa<br />
più, anche se ovviamente<br />
tutti rimangono con i<br />
piedi per terra. L’ultimo<br />
posto non è poi così lontano,<br />
e c’è sempre l’incognita<br />
play-out. ■<br />
Umberto Vezzosi (sopra)<br />
e Franco Binotto
Damiano Brigo
60<br />
sport per tutti<br />
Paolo Ridolfi<br />
La stagione sportiva 2003<br />
<strong>2004</strong> sarà ricordata nei secoli per<br />
le imprese di altissimo livello di<br />
Siena e Mens Sana. Gli impegni di<br />
quest’anno di conseguenza, non si<br />
limitano ai fine settimana ma si<br />
estendono spesso anche ai dopo<br />
cena dei giorni lavorativi. Negli<br />
orari di solito destinati alle partite<br />
degli amatori. Capita sovente infatti<br />
di vedere, sulle panchine dei tornei<br />
amatoriali, l’”addetto alle news”<br />
che, munito di radio ed auricolare,<br />
aggiorna in tempo reale sui risultati<br />
di calcio e basket delle beneamate.<br />
Quello che è accaduto al<br />
PalaCeccherini l’altra sera, in<br />
occasione di Milan Siena è<br />
degno però di essere raccontato:<br />
Verso la fine del primo<br />
tempo, infatti, gli allenatori<br />
chiedono, quasi<br />
all’unisono, minuto di<br />
sospensione. I giocatori<br />
si avvicinano alle panchine<br />
aspettandosi lumi<br />
ed indicazioni tecniche<br />
sulla partita, invece si<br />
avvicina al crocchio di<br />
giocatori l’uomo con<br />
l’auricolare per comunicare<br />
che il Milan ha<br />
segnato con Kakà il<br />
goal dell’ 1 a 0. Tra il<br />
disappunto generale si<br />
ricomincia a giocare ma,<br />
dopo pochi minuti, l’addetto<br />
ai collegamenti con San<br />
Siro piomba a metà campo<br />
bloccando il contropiede...”tutti<br />
fermi...c’è un rigore per il Siena!”..<br />
la sfera arancione rimbalza in un<br />
angolo ignorata dai giocatori, la<br />
partita si ferma e gli atleti si avvicinano<br />
alle panchine. Il cronometro<br />
viene opportunamente fermato<br />
“causa rigore”. Tutti si fanno incontro<br />
all’”uomo con l’auricolare”...<br />
“chi lo batte?” chiede qualcuno...<br />
“Menegazzo”.. risponde l’”uomo<br />
con l’auricolare”. Tutti col fiato<br />
sospeso... rincorsa... tiro ...parata!!<br />
Scuotendo la testa l’arbitro<br />
recupera il pallone in un angolo e<br />
richiama i giocatori in campo per la<br />
palla a due... anche questo è<br />
basket Uisp!!<br />
Passando ad un’altra lega,<br />
quella del podismo - che con il<br />
basket ha in comune la stanzetta<br />
sul corridoio d’entrata nella quale<br />
convivono nelle sere invernali<br />
Mario e Renzo - troviamo un’altra<br />
“interazione” col calcio di serie A. Il<br />
grande Mario Muzzi, appena il<br />
direttivo nazionale ha comunicato<br />
che la data di Vivicittà era il 18 aprile<br />
<strong>2004</strong>, ha subito fatto notare la<br />
concomitanza con la partita di<br />
serie A del Siena e la conseguente<br />
impossibilità di utilizzare la zona<br />
“blindata” attorno allo stadio. Dopo<br />
una serie di colloqui con il disponibilissimo<br />
questore si è deciso di<br />
modi-<br />
ficare il percorso in modo da<br />
non toccare la zona dello stadio.<br />
La partenza è stata inoltre<br />
anticipata di mezz’ora per consentire<br />
ai numerosi podisti del<br />
gruppo sportivo della polizia di<br />
partecipare alla corsa ed entrare<br />
subito dopo in servizio, in tempo<br />
per garantire l’ordine pubblico<br />
nella zona dello stadio. Credo che<br />
questo sia un altro grande esempio<br />
di come la flessibilità dell’organizzazione<br />
della Uisp consenta di<br />
modificare in corsa progetti e programmi<br />
senza limitare la possibilità<br />
degli amatori di fare attività,<br />
tutto questo grazie alla sempre<br />
maggiore disponibilità delle istitu-<br />
Come lo sport amatoriale<br />
si adatta ...ai tempi<br />
“Time-out:<br />
c’è un rigore<br />
per il Siena!”<br />
zioni che non dimenticano mai<br />
l’importanza di questo pezzo di<br />
mondo dello sport che, forse,<br />
costituisce un serbatoio importante<br />
di valori “esportabili” in certa<br />
misura negli ambienti dello sport<br />
professionistico e, soprattutto,<br />
negli ambienti di coloro che lo<br />
sport professionistico lo vanno a<br />
vedere.<br />
Proseguendo in questo<br />
collage amatoriale mi piace<br />
soffermarmi su una nuova<br />
realtà del panorama Uisp<br />
della stagione 2003-<strong>2004</strong>,<br />
che è la scherma, nata que-<br />
st’anno con la denominazione di<br />
circolo schermistico senese. Il<br />
gruppo guidato dal Maestro D’Argenio<br />
e coordinato da Stefano<br />
Paganelli, dopo un primo periodo<br />
di incertezza sulla riuscita del pro-<br />
getto, ha trovato per strada l’entusiasmo<br />
che gli consente adesso di<br />
sviluppare l’attività anche in settori<br />
non proprio schermistici. Si susseguono<br />
infatti cene, incontri e<br />
partite di calcetto, rigorosamente<br />
nei tornei Uisp, dove la squadra<br />
del “maestrino”, nonostante i risultati<br />
abbastanza disastrosi, porta in<br />
giro per i campi della provincia<br />
un’abbondante dose di quel “folle<br />
entusiasmo” tipico, a quanto mi si<br />
dice, degli schermidori. A questo si<br />
aggiungono anche ottimi risultati<br />
su pedane anche importanti nel<br />
panorama nazionale ed internazionale<br />
che, se non altro, “esportano”<br />
il nome del nostro comitato in<br />
realtà finora distanti dalle logiche<br />
della Uisp senese.<br />
Un’ultima considerazione<br />
deve essere dedicata<br />
ai non vedenti che<br />
partecipano con grandissimo<br />
entusiasmo<br />
al corso di ginnastica<br />
organizzato dalla<br />
Uisp in collaborazione<br />
con l’Unione italiana<br />
Ciechi. È bello<br />
sentire storie di chi,<br />
dopo tanto tempo, è<br />
riuscito e ritrovare un<br />
rapporto diverso, più<br />
totale, con il proprio<br />
corpo, ha scoperto<br />
movimenti nuovi e in<br />
qualche caso, dolori<br />
nuovi. Finalmente, poi,<br />
è arrivato il tandem da<br />
tempo ordinato, che la<br />
Uisp donerà, appena la stagione<br />
lo consentirà, all’Unione<br />
ciechi.<br />
Si chiude qui la finestra di febbraio<br />
sul mondo della Uisp senese,<br />
uno spiraglio su un mondo troppo<br />
vasto per essere condensato in una<br />
pagina di <strong>Mese</strong>sport. ■