scarica il pdf - Mese Sport
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€uurroo 2,,000 www.mesesport.it<br />
Mens<strong>il</strong>e di critica e attualità sportiva - 211 - settembre 2005<br />
Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena<br />
tutto fo’o<br />
verso un’altra<br />
storica impresa<br />
ALa nuova stagione parte fra speranze e timori
Direttore<br />
Mario Ciani<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />
Paolo Corbini<br />
Direzione – Redazione – Fotolito<br />
Bernard & Co.<br />
Strada di Busseto 18 -C2/3 – Siena<br />
Tel. 05.77.28.53.74<br />
Fax 05.77.22.10.14<br />
E-ma<strong>il</strong>: redazione@mesesport.it<br />
Edito e stampato presso<br />
Arti Grafiche Ticci<br />
Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />
Tel. 05.77.34.92.22<br />
Fax 05.77.34.93.66<br />
Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />
del 27.01.1983<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Duccio Balestracci, Andrea Barlucchi, Luca Bianchin, Mauro Bindi, Giancarlo Brocci, Andrea Bruschettini,<br />
Maurizio Cenni, Barbara Cerretani, Mario Ciani, Chiara Cicali, Vincenzo Coli, Stefano Fini, Em<strong>il</strong>io Giannelli,<br />
Antonio Gigli, Mario Lisi, Luca Luchini, Paolo Maccherini, Mauro Mancini Proietti, Augusto Mattioli,<br />
Roberto Morrocchi, Paolo Ridolfi, Andrea Sbardellati, Senio Sensi, Antonio Tasso, Francesco Vannoni.<br />
Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />
Collaborazione fotografica: Fabio Di Pietro<br />
Editing: Francesco Vannoni – Sito web: Olivia Agnelli<br />
Progetto grafico: Bernard Chazine<br />
editoriale<br />
Alla riscoperta<br />
della meraviglia<br />
Dove eravamo rimasti?<br />
Il Siena sicuramente in serie<br />
A, a dispetto di quelli che lo<br />
ritenevano incapace di farcela<br />
perché <strong>il</strong> bacino d’utenza<br />
è troppo limitato, perché <strong>il</strong><br />
Palazzo non ci ama, perché la<br />
società non ha peso, perchè…Insomma<br />
siamo sempre i soliti,<br />
incorregib<strong>il</strong>i, diffidenti:<br />
ieri in C2, oggi<br />
nella massima serie.<br />
Dobbiamo sempre trovare<br />
un pretesto per<br />
non goderci niente e<br />
in ogni situazione<br />
dobbiamo sentirci<br />
sempre provvisori<br />
(a maggior<br />
ragione se<br />
è prestigiosa<br />
come l’attuale),<br />
invece<br />
qui c’è bisogno<br />
di riscoprire<br />
una volta per sempre<br />
<strong>il</strong> senso della meraviglia<br />
ed apprezzare, per quella<br />
che è, un’avventura andata<br />
già al di là di ogni<br />
più rosea previsione.<br />
Una riprova?<br />
www.mesesport.it<br />
numero<br />
211<br />
settembre2005<br />
ANNO XXIII<br />
Nel 2004 Siena è riuscita, nel suo piccolo, a conquistare<br />
lo scudetto nel basket ed a confermarsi in<br />
A coi bianconeri. Un duplice obiettivo che non ha<br />
centrato, ad esempio, una piazza storicamente più<br />
importante come Bologna. A conferma che solo<br />
attraverso <strong>il</strong> paragone emerge più evidente lo<br />
sforzo che la città sta compiendo in questo momento<br />
per mantenersi a certi livelli di eccellenza.<br />
Un momento che non dura da ora, e che speriamo<br />
possa durare ancora a lungo.<br />
Anche la Mens Sana l’avevamo lasciata in A (ci<br />
mancherebbe…), ma orfana di quel triangolino<br />
che per un anno aveva fatto sfoggio sulle sue maglie.<br />
E con esso se ne sono andati anche tanti protagonisti<br />
di quella fantastica stagione ai quali era<br />
stata offerta la possib<strong>il</strong>ità di confermarsi. Invece<br />
non è successo, e qualcuno, col senno di poi, rimpiange<br />
che sia stato fatto soltanto oggi quello che<br />
andava fatto ieri. Sì, ma la piazza come avrebbe<br />
reagito ad un repulisti come quello che ha caratterizzato<br />
<strong>il</strong> dopo scudetto della Fortitudo? Come<br />
minimo Minucci avrebbe rischiato <strong>il</strong> linciaggio.<br />
Ma nell’ottica di una crescita graduale e costante<br />
(se vogliamo <strong>il</strong> titolo dell’anno scorso arrivò<br />
quasi in anticipo), la Montepaschi non ha abdicato<br />
al proprio ruolo. A qualcuno è sembrato che<br />
la sua sia stata una campagna acquisti di basso<br />
prof<strong>il</strong>o, rispetto almeno al recente passato, ma le<br />
squadre non si costruiscono coi nomi e la volontà<br />
di volare alto è ancora intatta. E poi ci basta sapere<br />
che è tutta gente che ha fame, come quella<br />
del primo anno di Ataman per intenderci, autentico<br />
punto di svolta nella storia biancoverde.<br />
L’importante è che la conquista dello scudetto<br />
non diventi un freno, ma agisca da stimolo a tutto<br />
un ambiente che non deve vivere solo del recente<br />
passato, ma godere concretamente <strong>il</strong> presente.<br />
Questi sono i temi più attuali che l’inizio della<br />
nuova stagione ci propone. Ma fin d’ora sappiamo<br />
che <strong>il</strong> contorno non sarà da meno della pietanza<br />
e <strong>Mese</strong>sport, come fa ininterrottamente dal<br />
1983, sarà qui a dare puntuale e fedele testimonianza<br />
di quanto di buono (speriamo tanto) e di<br />
cattivo (speriamo poco) saprà offrirci.<br />
L’importante, come sempre, è esserci.
2/<br />
IL NOSTRO SPORT<br />
NON RESTERÀ MAI SOLO<br />
Ripartiamo verso la nuova stagione agonistica con obiettivi ambiziosi.<br />
Ac Siena e Mens Sana basket sono ancora ai vertici dei rispettivi movimenti<br />
sportivi nazionali e con le carte in regola per ben figurare.<br />
Non è stata un’estate semplice per gli sport professionistici italiani. Le<br />
vicissitudini di tante e blasonate società sportive, sia nel calcio, che nel basket,<br />
fanno capire come è complesso oggi far quadrare i conti ottenendo risultati<br />
di r<strong>il</strong>ievo.<br />
Non serve solo vincere sul campo, così come non è sufficiente pensare<br />
solo al b<strong>il</strong>ancio. Nello sport professionistico di oggi sono due fattori di<br />
uguale importanza, entrambi vitali, entrambi indispensab<strong>il</strong>i.<br />
È con questa convinzione che le massime espressioni dello sport senese<br />
si apprestano ad affrontare i rispettivi campionati.<br />
La città sta facendo <strong>il</strong> massimo per supportare queste affascinanti sfide.<br />
L’Ac Siena è rimasto fuori dalle polemiche estive che hanno infiammato<br />
<strong>il</strong> calcio e questo deve essere considerato già un grande risultato, raggiunto<br />
grazie all’impegno della società e di tutta la città. Come premio per i risultati<br />
fin qui ottenuti, la banca Monte Paschi ha inoltre deciso di ritoccare<br />
in alto la sponsorizzazione per la squadra bianconera.<br />
L’Amministrazione Comunale conferma <strong>il</strong> suo impegno verso l’Ac Siena<br />
portando avanti senza indugi <strong>il</strong> progetto di realizzazione del nuovo stadio<br />
ad Isola d’Arbia che sarà dotato di tutte le infrastrutture necessarie per lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo economico della società.<br />
Adesso l’attenzione si sposta sulla stagione agonistica e su ciò che riuscirà<br />
ad ottenere mister De Canio dai propri giocatori. Fare pronostici e previsioni<br />
in campo sportivo è sempre azzardato, ma l’organico assemblato<br />
dal ds Perinetti è senza dubbio in grado di garantire un buon campionato<br />
da metà classifica. Se poi la fortuna volesse aiutarci… è possib<strong>il</strong>e anche sognare<br />
qualcosa in più. È sempre meglio però restare con i piedi per terra.<br />
Anche la Montepaschi Mens Sana Basket è pronta per la nuova stagione<br />
e, grazie all’ottimo lavoro del gm Ferdinando Minucci, la rifondazione<br />
del gruppo da mettere a disposizione di coach Recalcati è stata completata<br />
con successo.<br />
Dobbiamo dare tempo ai nuovi arrivati di amalgamarsi in una squadra,<br />
ma ripartiamo sapendo di poterci giocare lo scudetto con le metropoli italiane<br />
tornate grandi protagoniste in questo sport, portando maggior interesse<br />
del pubblico ed un livello di competitività più alto. Vincere oggi è più<br />
diffic<strong>il</strong>e ma non per questo Siena si tirerà indietro.<br />
Concludo ricordando che se Ac Siena e Mens Sana Basket sono i vertici<br />
agonistici del nostro sport, accanto a loro abbiamo altre società importanti<br />
che si distinguono per impegno, capacità e risultati nei rispettivi campionati<br />
e un massiccio movimento di base, appassionati un po’ in tutte le fasce<br />
di età.<br />
Siena ama lo sport e non si limita a tifare per i colori bianconeri e biancoverdi.<br />
Siena pratica lo sport attraverso l’attività, spesso volontaristica, di<br />
tanti dirigenti e tecnici che organizzano campionati amatoriali, squadre,<br />
tornei in ogni disciplina sportiva.<br />
Dagli oltre 2400 soci della Polisportiva Mens Sana, di cui quasi duem<strong>il</strong>a<br />
sono praticanti in oltre tredici discipline (anche con risultati di r<strong>il</strong>ievo assoluto),<br />
alle migliaia di partecipanti dei tornei calcistici, delle gare podistiche,<br />
ciclistiche che animano la stagione sportiva senese.<br />
A tutti i migliori auguri. Ricordate sempre, sia come tifosi, sia come praticanti,<br />
che lo sport è prima di tutto divertimento e lealtà.<br />
Maurizio Cenni, Sindaco di Siena<br />
foto Bernard Chazine
Per <strong>il</strong> terzo anno consecutivo la Robur<br />
si schiera ai nastri di partenza della serie A<br />
Per favore,<br />
non svegliateci!<br />
• Mario Ciani<br />
Dunque si riparte, e si riparte dal<br />
punto in cui tutti giuravano fosse più<br />
diffic<strong>il</strong>e confermarsi che arrivarci.<br />
Si riparte da quello che un recente<br />
studio della Federazione Internazionale<br />
di Storia e Statistiche del calcio (FFHS),<br />
ritiene <strong>il</strong> più diffic<strong>il</strong>e e competitivo campionato<br />
del mondo, seguito subito dopo<br />
dalla Premier League inglese. Questo<br />
per rendere l’idea del tipo di avventura<br />
che la Vecchia Robur si appresta a vivere<br />
per <strong>il</strong> terzo anno consecutivo e per evitare<br />
che <strong>il</strong> rischio assuefazione scolorisca<br />
l’entusiasmo iniziale.<br />
Il Siena che si è salvato l’ultima giornata<br />
della stagione scorsa, è già un ricordo.<br />
Ma resta pur sempre uno zoccolo<br />
duro di quella squadra che, nelle<br />
intenzioni, necessitava solo di aggiusta-<br />
menti. Ed in realtà, poi, è stato così, perché<br />
in ogni reparto insieme a volti già<br />
noti si sono aggiunti altri, tutti praticamente<br />
da scoprire. Non tanto sul piano<br />
delle potenzialità (gente come Legrottaglie,<br />
Negro e Locatelli non temono questo<br />
tipo di verifica), quanto di condizione,<br />
inserimento, voglia di soffrire.<br />
L’obiettivo di partenza è quello di confermare<br />
la fama che Siena ed <strong>il</strong> Siena si<br />
sono conquistate in questi anni a proposito<br />
della loro capacità di ricostruire elementi<br />
che a vario titolo si sono ‘persi’. È<br />
una sorta di scommessa, dunque, quella<br />
che hanno fatto Perinetti e De Canio,<br />
convinti che vincendola hanno posto le<br />
basi per una stagione meno tribolata<br />
della precedente.<br />
Sugli altri nuovi arrivi aspettiamo ve-<br />
rifiche più probanti per dare un giudizio<br />
che tuttavia non sarà mai definitivo<br />
prima di 6/7 gare di campionato. La sensazione<br />
però è quella di trovarci di fronte<br />
ad un gruppo bene assortito, un gruppo<br />
in cui coesistono, insieme ad alcuni<br />
elementi di categoria che molti ci invidiano,<br />
un nutrito stuolo di giovani che<br />
aspetta solo di essere messo alla prova<br />
e, possib<strong>il</strong>mente, di esplodere. Può darsi<br />
che non succeda (Chiumiento docet),<br />
ma bisogna avere ugualmente <strong>il</strong> coraggio<br />
di inserirli, perché <strong>il</strong> futuro del calcio,<br />
almeno limitatamente ad una piccola<br />
realtà come la nostra, passa proprio<br />
dalla capacità di ringiovanirsi e rinnovarsi<br />
ogni anno. Perché i giovani costano<br />
meno, hanno più ‘fame’ di quelli già affermati<br />
e garantiti da contratti m<strong>il</strong>ionari,<br />
Ultima di<br />
campionato:<br />
Siena-Atalanta 2-1.<br />
I bianconeri ripartono<br />
da qui.<br />
ca l c i o 3
Luigi De Canio<br />
4 ca l c i o<br />
alzano <strong>il</strong> livello della grinta e del carattere<br />
di una squadra. Presupposti imprescindib<strong>il</strong>i<br />
per chi è chiamato solo a salvarsi<br />
e deve lasciare forzatamente ad<br />
altri <strong>il</strong> compito di divertire.<br />
La salvezza, dunque, dev’essere,<br />
chiaramente, l’obiettivo principale<br />
anche di quest’anno. Rincorrere traguardi<br />
improbab<strong>il</strong>i rischia solo di creare<br />
fac<strong>il</strong>i <strong>il</strong>lusioni ed aumentare intorno alla<br />
squadra quella pressione che invece<br />
deve essere riservata solo alla ricerca<br />
della conferma nella categoria. Però <strong>il</strong><br />
fatto che la squadra senese non si<br />
senta più la cenerentola della serie A, è<br />
<strong>il</strong>luminante del clima positivo che si è<br />
creato intorno ad essa. Clima giustificato<br />
anche dal contributo di uno staff sicuramente<br />
affidab<strong>il</strong>e, davvero da serie<br />
A, ancorché tutto da verificare.<br />
Resta inteso che sul piano tecnico<br />
qualche ritocco, strada facendo, andrà<br />
fatto. Sia in termini quantitativi che qualitativi.<br />
Per prima cosa c’è da risolvere <strong>il</strong><br />
problema del portiere, che problema<br />
ancora non è ma che può diventarlo se<br />
Mirante non riuscirà a confermare,<br />
anche in serie A, quello che ha fatto vedere<br />
in B. Di certo per avere a questa<br />
età la personalità per guidare una difesa<br />
della massima divisione, deve essere<br />
bravo, molto bravo. Ma <strong>il</strong> fatto che si<br />
siano fatti altri nomi per quel ruolo, non<br />
depone certo a favore di una convinta<br />
unanimità sull’ex Crotone. E poi c’è <strong>il</strong><br />
discorso delle punte. Al di là di quello<br />
che potranno garantire i vari Volpato,<br />
Nanni, Bogdani ecc., resta la sensazione<br />
che le partenze di Flo e Maccarone<br />
(perso, a quanto pare, per un pugno di<br />
euro…), non siano state ancora adeguatamente<br />
rimpiazzate.<br />
Nel contesto invece di una inversione<br />
graduale, ma convinta, delle strategie<br />
di mercato, plaudiamo al fatto che<br />
finalmente si cerchi di creare un gruppo<br />
di elementi di proprietà che nel tempo<br />
possano sostituire, tutti o in parte, i tanti<br />
prestiti sui quali anche oggi la squadra<br />
bianconera si poggia. Prima di tutto per<br />
evitare che si ripeta quello che è già<br />
successo nella stagione scorsa con i<br />
vari Tudor e Maccarone, dei quali <strong>il</strong><br />
Siena è rimasto orfano dopo averli recuperati<br />
a beneficio delle società di appartenenza.<br />
Al di là dell’attenzione che<br />
in questi casi va prestata sempre all’uomo,<br />
più che al giocatore, per evitare<br />
<strong>il</strong> ripetersi di casi come quello di<br />
Roque Junior.<br />
Quando tutto intorno alla casa brucia,<br />
non si può guardare però al nostro<br />
orticello e basta. Il calcio esce (?) praticamente<br />
distrutto da un’estate che<br />
ogni anno è sempre peggiore di quella<br />
precedente. Un’estate in cui tutti possono<br />
ricorrere a tutto (un comico ha<br />
detto che manca solo la…Sacra Rota),<br />
avvitandosi sempre di più intorno alle<br />
sue leggi interne, ma soprattutto esterne.<br />
Si diceva che tre gradi di giudizio<br />
erano pochi, ebbene ne sono stati aggiunti<br />
altri due, <strong>il</strong> Tar del Lazio ed <strong>il</strong> Consiglio<br />
di Stato. Sembravano sufficienti,<br />
visto che una giustizia così garantista<br />
negli altri posti se la sognano. Ed invece<br />
no, c’è chi è voluto andare oltre, accendendo<br />
una miccia dalle conseguenze<br />
imprevedib<strong>il</strong>i.<br />
Da tutto questo, per fortuna, <strong>il</strong> Siena<br />
è rimasto fuori, ma certi campanelli<br />
d‘allarme devono far riflettere. Che tutti<br />
gli anni al momento dell’iscrizione si<br />
trovi sempre a camminare sul baratro, è<br />
un dato di fatto. Anche questa volta è<br />
stata trovata una soluzione con l’inter-<br />
vento in extremis del Monte, ma presto<br />
arriveranno a scadenza le cambiali firmate<br />
in quell’occasione, ed allora <strong>il</strong> teatrino<br />
De Luca-istituzioni tornerà a rianimarsi.<br />
Anche di questa storia i tifosi sono<br />
francamente stufi, oltre che disorientati.<br />
Ribadiamo che <strong>il</strong> Siena prima di De<br />
Luca non aveva mai raggiunto certi livelli,<br />
così come lui prima di approdare a<br />
Siena non aveva vinto nulla. Quindi non<br />
si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra,<br />
ma di rendere evidente questa<br />
realtà e cercare di metterla a frutto nei<br />
modi migliori. Invece no, sembra che<br />
per forza ci si debba schierare da una<br />
parte o dall’altra, quando invece l’interesse<br />
comune è solo quello di garantire<br />
alla Vecchia Robur continuità di risultati<br />
e visib<strong>il</strong>ità.<br />
E poi una cosa dev’essere chiara: i<br />
senesi sono prima cittadini e poi tifosi.<br />
Che c’entra? C’entra c’entra… ■
a tutto campo<br />
La puzza sotto <strong>il</strong> naso<br />
Senio Sensi<br />
Sì, siamo gente strana noi di Siena. La<br />
“B” ci sembrava già un evento straordinario;<br />
acquisita la “A” sentivi sussurrare: “Ma<br />
ci pensi, al Rastrello, SIENA- INTER!!!!”.<br />
Eccoci, invece, al terzo anno del massimo<br />
campionato e gli “OH”…di meraviglia<br />
non esistono più. Quasi quasi ci sembra<br />
poco e qualcuno aspira, chissà, allo scudetto.<br />
Minino, la Champion…<br />
E la sottoscrizione degli abbonamenti,<br />
almeno quando scriviamo, va a r<strong>il</strong>ento.<br />
Diamo la colpa al Palio!<br />
Amici diamoci una mossa: siamo nell’élite<br />
del calcio; si gioca con squadre stratosferiche<br />
come Juve e M<strong>il</strong>an; ci permettiamo<br />
di rimandare a casa battuti i gigliati<br />
e i diavoli di Berlusconi. Mica noccioline…<br />
E sono cominciati i distinguo: “Io l’abbonamento<br />
non lo fo: tra sabati sera e turni<br />
infrasettimanali, quando lavoro o vado al<br />
mare, ci rimetto”. Oppure: “La squadra mi<br />
sembra debole in attacco: andrò al vecchio<br />
Rastrello solo se siamo a metà classifica<br />
e/o di volta in volta in base alla squadra<br />
che ospitiamo…”<br />
Siamo gente strana, ripeto. Ci si abitua<br />
subito ai grandi risultati e manchiamo di<br />
modestia.<br />
L’appello è sempre lo stesso: svegliamoci<br />
e rendiamoci conto che se non si<br />
rema tutti nella stessa direzione, <strong>il</strong> pallone<br />
si sgonfia e si torna in basso. Molto in<br />
basso. Godiamoci questa nuova stagione<br />
in serie A con la bellezza di tre ( x 2: andata<br />
e ritorno) derby e diamo <strong>il</strong> nostro apporto.<br />
Che Siena-Roma se no la risogneremo<br />
per decenni….<br />
CIAO STEFANO<br />
Dice: le bandiere nel calcio non esistono<br />
più: i giocatori sono davvero degli irriconoscenti<br />
e cambiano maglia per venalità<br />
e per colpa del loro pessimo carattere.<br />
Già, ma <strong>il</strong> grande Arg<strong>il</strong>li, l’Arg<strong>il</strong>li nostro che<br />
non ha mai detto di no (né alla panchina<br />
né ad entrare per tre minuti; né a giocare<br />
terzino o stopper né centrocampista); l’Arg<strong>il</strong>li<br />
che fece gonfiare la rete del Livorno in<br />
serie C; che ha segnato un gol a San Siro<br />
al grande M<strong>il</strong>an; l’Arg<strong>il</strong>li che ci ha concesso<br />
di rimanere in A con <strong>il</strong> gol all’Atalanta<br />
all’81’ (sempre da difensore); l’Arg<strong>il</strong>li uomo<br />
mite ma combattente indomito… non fa<br />
più parte della rosa. Perché? Io non lo so<br />
e voi?<br />
Io so solo che oggi, 17 Agosto 2005,<br />
leggo le dichiarazioni del Mister <strong>il</strong> quale<br />
dice: siamo pochi…troppo pochi. Qualcu-<br />
no dice: ci vuole un<br />
centrocampista…un<br />
jolly. E Stefano che<br />
era? Sembrava davvero<br />
sprecato, per lui,<br />
uno stipendio come<br />
ne abbiamo dati ad<br />
altri meno meritevoli,<br />
più polemici e meno<br />
legati alla maglia?<br />
Misteri; come è un<br />
mistero sapere chi ha<br />
deciso la partenza:<br />
mister, presidente,<br />
direttore sportivo…<br />
In attesa di conoscere, mando un grazie<br />
grande così ad Arg<strong>il</strong>li e sono fiero che<br />
<strong>il</strong> mio nipotino abbia una maglia bianconera<br />
con un bell’8 dietro e con <strong>il</strong> suo nome.<br />
Troppo meglio, che so, della maglia di Totti,<br />
o di Cassano, o di Taddei.<br />
IL RIGORE È DI RIGORE<br />
Manco a dirlo: nella passata stagione<br />
44 partite (compresa la Coppitalia) e nemmeno<br />
un rigore; Tosatti sussurra agli arbitri<br />
che <strong>il</strong> Siena, non avendo avuto nemmeno<br />
un penalty, forse…nel palazzo non è<br />
amata, ed ecco Cassarà (che in passato<br />
non ci ha mai voluto un gran bene), contro<br />
l’Avellino, ne decreta subito uno a nostro<br />
favore. Che sia cambiato <strong>il</strong> vento? Che abbiano<br />
messo la mano sulla coscienza?<br />
Che sia solo per dar fumo negli occhi,<br />
della serie: quando si scherza (Coppitalia)<br />
vi si danno, quando incontrerete le grandi….<br />
scordatevelo. Ho paura che sia così!<br />
E si riparte: per la prima volta in A da<br />
un primo incontro casalingo, abbordab<strong>il</strong>e,<br />
e poi in sette gare: M<strong>il</strong>ano, Palermo,<br />
Roma, Udinese, Samp e Fiorentina. Ossia<br />
le migliori del campionato eccettuato Juve<br />
e Inter che incontreremo, a f<strong>il</strong>a, a fine girone.<br />
Della serie: vi diamo una mano a partire<br />
bene e se a maggio 2006 avrete bisogno<br />
di punti per salvarvi…poveri <strong>il</strong>lusi.<br />
C’è ottimismo in giro. Io sono più realista<br />
e aspetto. Aspetto che i calciatori da riciclare<br />
diano gli stessi risultati di quelli che<br />
hanno indossato la maglia sette mesi fa,<br />
ad esempio, Tudor e Alberto.<br />
IL CALCIO IN TRIBUNALE<br />
Ricordate? Due anni fa i Gaucci fecero<br />
riammetere <strong>il</strong> Catania grazie a sentenze<br />
della Magistratura ordinaria; un anno fa le<br />
5<br />
carte bollate divennero compagne della<br />
stagione estiva; quest’anno è stato un flor<strong>il</strong>egio<br />
di avvocati, ricorsi al TAR, conflitti di<br />
competenze tra giustizia sportiva e magistratura<br />
ordinaria. Scene incredib<strong>il</strong>i con<br />
calendari non comp<strong>il</strong>ati, con recuperi di<br />
squadre (in B e in C) retrocesse sul<br />
campo. Il calcio in balìa dei giudici. Gente<br />
seria come Gazzoni (Presidente del Bologna)<br />
che si batte fino all’inverosim<strong>il</strong>e, nei<br />
tribunali, per far riammettere i felsinei in A<br />
dimenticandosi degli accordi da lui sottoscritti<br />
circa l’impegno a non rivolgersi a<br />
sedi estranee al mondo del calcio.<br />
Occorre mantenere fede alla strada intrapresa<br />
dai vertici del calcio: fermezza e<br />
chi sbaglia paga. Chi non ha b<strong>il</strong>anci seri ricomincia<br />
dai d<strong>il</strong>ettanti e forse i campionati<br />
saranno più equ<strong>il</strong>ibrati e, certo, molto più<br />
corretti.<br />
ED INFINE:<br />
rivoluzione negli arbitri (molti i nuovi e<br />
molti i collocati in pensione prima del<br />
tempo). Nuovo <strong>il</strong> designatore; unico e non<br />
in coppia. Collina riceve <strong>il</strong> regalo – per meriti<br />
sportivi – di arbitrare ancora un anno,<br />
facendo una eccezione ai regolamenti che<br />
prescrivono la cessazione dell’attività a 45<br />
anni (lui ne avrà 46, presto). E lui che fa?<br />
Si fa sponsorizzare la divisa dalla stessa<br />
casa automob<strong>il</strong>istica che sponsorizza <strong>il</strong><br />
M<strong>il</strong>an. Ma non ci sarà un conflitto di interessi,<br />
termine tanto di moda?<br />
Ancora si discute sulla moviola in<br />
campo o meno. Forse si arriverà ai sensori<br />
sulla porta (ma non nel campionato) per<br />
verificare se un pallone è entrato o no. E <strong>il</strong><br />
calcio, con i suoi troppi interessi e dubbi, è<br />
soggetto sempre allo sbaglio (?) umano.<br />
Quando svecchiamo??? ■
Il nuovo Siena nasce fra qualche rimpianto e perplessità,<br />
ma nell’insieme <strong>il</strong> gruppo è affidab<strong>il</strong>e<br />
È la serenità<br />
l’uomo in più<br />
• Luca Luchini<br />
Dopo i patimenti e le sofferenze<br />
della scorsa estate, quest’anno la campagna<br />
acquisti-vendite del Siena è<br />
stata per tutti noi appassionati una vicenda<br />
quasi id<strong>il</strong>liaca e distensiva.<br />
Acquisti mirati, giocatori scelti e non<br />
presi come ripiego, squadra quasi fatta<br />
dopo pochi giorni con la possib<strong>il</strong>ità che<br />
Mister De Canio arrivi alla partenza del<br />
campionato con un gruppo affiatato,<br />
adeguatamente allenato e che possa<br />
aver assim<strong>il</strong>ato da subito la sua f<strong>il</strong>osofia.<br />
Anche sul piano dello staff tecnico,<br />
pur ritenendo doveroso sottolineare<br />
quanto di buono era stato fatto in passato<br />
dal duo Bartoli-Bartali, crediamo<br />
che l’arrivo di Ventrone abbia portato un<br />
valore aggiunto che potremo apprezzare<br />
soltanto nel corso del campionato.<br />
Sul piano squisitamente tecnico, nel<br />
momento in cui scriviamo manca ancora<br />
un laterale sinistro da affiancare a<br />
Falsini (visti i problemi che ancora incontra<br />
la vicenda Bachini) ed un centrale<br />
di esperienza e classe che possa<br />
alternarsi, senza creare scompensi, a<br />
Vergassola e D’Aversa.<br />
Dando per ben assemblati, dopo<br />
l’arrivo dei due uomini sopra menzionati,<br />
centrocampo e difesa, per l’attacco,<br />
nonostante l’ingaggio dei vari Nanni,<br />
Volpato e Bogdani (quest’ultimo ha già<br />
dimostrato di avere <strong>il</strong> fiuto del goal,<br />
mentre gli altri due sono interessanti<br />
scommesse) resta <strong>il</strong> rimpianto per Maccarone<br />
e qualche perplessità su Chiesa.<br />
Maccarone ci aveva convinto sia<br />
come uomo che come atleta. Una volta<br />
ritrovata la forma fisica, aveva dimostrato<br />
di poter garantire un buon numero<br />
di reti e sapeva dare profondità alla<br />
squadra come pochi. Per quanto riguarda<br />
Chiesa <strong>il</strong> dubbio che ass<strong>il</strong>la tutti<br />
è soltanto uno: riuscirà a ripetere la<br />
strepitosa passata stagione? Non dimentichiamo<br />
che <strong>il</strong> nostro bomber lo<br />
scorso anno non soltanto é stato fondamentale<br />
sul piano realizzativo, ma ha<br />
rappresentato un indispensab<strong>il</strong>e punto<br />
di riferimento in campo per i compagni,<br />
sia sul piano caratteriale che su quello<br />
tecnico-tattico. Se Chiesa riuscirà a ripetersi,<br />
ed i dubbi possono riguardare<br />
soltanto l’aspetto fisico, <strong>il</strong> reparto avanzato<br />
del Siena non dovrebbe aver problemi,<br />
fermo restando che De Canio e<br />
tutti noi ci aspettiamo molto sia da<br />
Cozza che da Locatelli, due giocatori<br />
capaci di fare la differenza.<br />
Resta qualche perplessità sul reparto<br />
portieri, quello sulla carta numericamente<br />
più fornito, forse anche troppo.<br />
Due giocatori che conosciamo molto<br />
bene ed un giovane di grandi speranze<br />
che in questo momento lasciano qualche<br />
dubbio sulla loro resa, considerando<br />
che stiamo parlando di un ruolo fondamentale<br />
per tutte le squadre, ma<br />
ancor di più per quelle impegnate nella<br />
rincorsa alla salvezza.<br />
Si è sentito parlare a lungo di un possib<strong>il</strong>e<br />
arrivo di Pagliuca nel caso <strong>il</strong> Bologna<br />
fosse rimasto in serie B e francamente,<br />
pur con tutto l’affetto che<br />
nutriamo per Fortin e la fiducia che possiamo<br />
avere nel giovane Mirante, questa<br />
a nostro modesto avviso sarebbe una<br />
carta importantissima da giocare per<br />
dare consistenza a tutta la squadra.<br />
Abbiamo detto in apertura della serenità<br />
che ha contraddistinto <strong>il</strong> cammino<br />
del Siena nella formazione<br />
del gruppo a disposizione di<br />
De Canio. Peccato che tutto<br />
ciò sia stato ampiamente sciupato<br />
dal marciume che ormai<br />
contraddistingue <strong>il</strong> mondo del<br />
calcio. Se non fossimo innamorati<br />
irrecuperab<strong>il</strong>i di questo<br />
sport, verrebbe la voglia di<br />
dare un calcio a tutto ed allontanarsi<br />
da un ambiente che fa<br />
letteralmente schifo.<br />
Denaro ed avventurieri<br />
hanno ormai sciupato (irrimediab<strong>il</strong>mente?)<br />
l’ambiente calcistico,<br />
dove la composizione<br />
dei tornei è ormai affidata ad<br />
avvocati, tribunali civ<strong>il</strong>i, TAR,<br />
Corti Costituzionali e chi più<br />
ha, più ne metta, e chi paga regolarmente<br />
tasse e contributi<br />
rischia spesso di fare la figura del fesso.<br />
Le conseguenze? Gloriose società<br />
fallite e cancellate dal panorama calcistico<br />
con i tifosi irrisi da chi dal calcio è<br />
riuscito ad ottenere notorietà e spesso<br />
anche tanti soldi. Ma non basta. Esiste<br />
anche <strong>il</strong> malcostume di una parte dei<br />
tifosi che, solo in quanto tali, possono<br />
fermare servizi pubblici, distruggere arredi<br />
cittadini e beni di privati e mettere<br />
a ferro e fuoco le città, certi della loro<br />
impunità in quanto paladini dei “diritti”<br />
lesi della loro squadra.<br />
E cosa dire dei giocatori che, pur<br />
prendendo ingaggi da favola (e con le<br />
debite proporzioni ciò vale a tutti i livelli<br />
professionistici) pretendono di scegliere<br />
squadre e destinazioni, mettendo<br />
spesso in grandi difficoltà quelle stesse<br />
società che hanno permesso loro di<br />
fare una vita agiata ed invidiata?<br />
Problemi gravissimi, purtroppo, che<br />
esigerebbero rigore e fermezza da<br />
parte dei signori del calcio (<strong>il</strong> cui unico<br />
interesse è quello di conservare la loro<br />
dorata poltrona) e di chi gestisce l’ordine<br />
pubblico, e che invece da troppo<br />
tempo sono stati sottovalutati.<br />
Nel nostro piccolo, anche noi abbiamo<br />
le nostre belle preoccupazioni.<br />
Quanto è accaduto alla vig<strong>il</strong>ia delle<br />
iscrizioni del campionato, con <strong>il</strong> Siena<br />
che ha rischiato di essere cancellato<br />
dalla serie A e che è stato salvato, come<br />
al solito, dalla plurisecolare banca cittadina,<br />
non deve più accadere.<br />
Se occorre risolvere certi equ<strong>il</strong>ibri e<br />
precisi problemi, chi di dovere lo faccia<br />
nei giusti tempi perché Siena non vuol vivere<br />
le drammatiche esperienze toccate<br />
purtroppo a molte gloriose società. ■<br />
L’ultimo ‘mucchio’<br />
della stagione<br />
2004/2005<br />
ca l c i o 7
Due immagini delle<br />
partite con M<strong>il</strong>an e<br />
Fiorentina (stagione<br />
2004/5)<br />
È vero, i numeri non sono tutto, ma<br />
spesso aiutano a capire meglio. Nel caso<br />
specifico, se i due campionati del Siena in<br />
serie A bastano a fare della Vecchia Robur<br />
‘una squadra di serie A’. Giocarvi soltanto<br />
infatti non basta.<br />
Per r<strong>il</strong>evarlo, non c’è niente di meglio<br />
che andare a vedere com’è stato <strong>il</strong> suo inserimento<br />
nella nuova prestigiosa categoria<br />
Se, e in che modo, ha assorbito <strong>il</strong> traumatico<br />
passaggio dal giocare con Sandonà, Lumezzane,<br />
Montevarchi e via dicendo, a<br />
confrontarsi con le più titolate squadre italiane<br />
ed in qualche caso europee.<br />
Il quadro che ne viene fuori è largamente<br />
positivo (e questo a dirlo sono<br />
prima di tutto le classifiche finali delle due<br />
stagioni), ma anche l’impatto con le diverse<br />
avversarie non è stato così devastante<br />
come molti temevano. L’integrazione<br />
dunque c’è stata, quantomeno è in atto, e<br />
questa si r<strong>il</strong>eva proprio da una analisi dei<br />
confronti diretti.<br />
Cominciamo col dire che solamente<br />
una squadra, in queste due prime esperienze<br />
di serie A, non ha fatto concessioni<br />
ai bianconeri conquistando tutti e 12 i<br />
punti a disposizione, e questa non poteva<br />
essere che la Juventus. Ma la squadra di<br />
Luciano Moggi è la ‘bestia nera’ di tante<br />
squadre, non solo del Siena, quindi non<br />
c’è niente da vergognarsi. Con tutte le<br />
altre, al contrario, ha ‘raccattato’ sempre<br />
qualcosa.<br />
Ad esempio con l’Inter di Adriano, vittoriosa<br />
tre volte su quattro, ma costretta a<br />
cedere almeno un punto nella gara di andata<br />
di quest’anno, quando al Rastrello<br />
ha rischiato di lasciare l’intera posta se<br />
non fosse intervenuto un gol di Vieri nei<br />
minuti di recupero.<br />
Con M<strong>il</strong>an e Brescia, accreditate, contro<br />
i bianconeri, di tre vittorie a testa ed una<br />
sconfitta, <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio è sempre in negativo,<br />
ma i tre punti conquistati dai bianconeri al<br />
Franchi a spese dei campioni d’Italia in<br />
piena bagarre promozione, ha fatto decisamente<br />
epoca. Semmai sono le concessioni<br />
fatte alle Rondinelle, potenziali concorrenti<br />
dei bianconeri nella lotta per la<br />
Il Siena dimostra coi fatti di meritarsi ampiamente la massima serie<br />
Insieme alle grandi.<br />
Non a caso.<br />
8 ca l c i o<br />
salvezza, a lasciare un po’ perplessi.<br />
Col Parma è andata già meglio, perché<br />
due sconfitte e due pareggi non costituiranno<br />
un grande bottino, ma denotano<br />
quantomeno che la squadra senese<br />
non si è fatta intimidire da un avversario<br />
dal futuro forse incerto, ma dal passato sicuramente<br />
prestigioso.<br />
Roma, Chievo e Udinese sono altri tre<br />
avversarie che non possono vantarsi di<br />
aver ‘asfaltato’ la Vecchia Robur, essendosi<br />
dovute accontentare di due vittorie<br />
ed un pareggio a testa, salvo uscire sconfitte<br />
una volta. E sono state vittorie pesanti<br />
per i bianconeri, soprattutto quelle<br />
conquistate in trasferta sul campo delle<br />
prime due.<br />
Contro Reggina e Bologna le cose<br />
sono andate ancora meglio, anche se <strong>il</strong><br />
valore assoluto delle due avversarie alla<br />
lunga si è rivelato abbastanza modesto.<br />
Ma una sola sconfitta, a fronte di tre pareggi,<br />
dimostra che <strong>il</strong> divario fra queste tre<br />
squadre non era poi così abissale quanto<br />
si voleva far credere.<br />
Decisamente positivo anche <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio<br />
con la Sampdoria, contro la quale<br />
l’undici senese ha conquistato gli stessi<br />
punti di quanti ne ha concessi, frutto di<br />
una vittoria, una sconfritta e due pareggi<br />
per parte.<br />
Addirittura di lusso è andata invece<br />
contro la Lazio, alla quale i bianconeri<br />
hanno strappato complessivamente 7<br />
punti (due vittorie e un pareggio), mentre i<br />
biancocelesti si sono dovuti accontentare<br />
di una sola vittoria. E con <strong>il</strong> Lecce, accreditato<br />
di soli 3 punti (frutto di altrettanti<br />
pareggi), contro i 6 conquistati dal Siena<br />
attraverso una vittoria ed i tre citati ‘ics’,<br />
Questo per quanto riguarda gli avversari<br />
affrontati complessivamente quattro<br />
volte, due nel primo campionato di serie A<br />
e due nel secondo. Poi ci sono quelli che<br />
hanno incrociato i tacchetti dei bianconeri<br />
solo in due occasioni, e qui la palma<br />
delle squadre più ‘toste’ va decisamente<br />
a Palermo, Cagliari e Messina, che con<br />
una vittoria ed un pareggio hanno finito<br />
per concedere ai bianconeri solo le briciole<br />
(cioè un punto).<br />
Leggermente meglio è andata con<br />
l’Empoli, tre punti a testa, risultato di una<br />
vittoria per parte.<br />
Dove la Robur ha fatto registrare <strong>il</strong> suo<br />
acuto è stato con Perugia, Ancona, Fiorentina,<br />
Livorno e Atalanta alle quali ha<br />
concesso solo la miseria di un punto<br />
prendendone a sua volta 4, conseguenza<br />
di una vittoria ed un pareggio.<br />
La squadra materasso dei bianconeri<br />
è risultato comunque <strong>il</strong> Modena, che su<br />
due partite le ha perse entrambe, ricevendo<br />
una spinta non indifferente verso <strong>il</strong> baratro<br />
della serie B.<br />
Ricapitolando: una sola squadra non<br />
ha mai dato scampo ai bianconeri (la Juventus);<br />
contro sette non hanno mai vinto<br />
(Inter, Parma, Reggina, Bologna, Palermo,<br />
Cagliari e Messina); non hanno mai<br />
perso invece contro altre sette (Perugia,<br />
Lecce, Ancona, Modena, Fiorentina, Livorno<br />
e Atalanta); infine contro Empoli,<br />
M<strong>il</strong>an e Brescia non hanno mai pareggiato,<br />
solo vinto o perso. Con tutte le altre<br />
(Roma, Chievo, Udinese, Lazio, e Sampdoria)<br />
non si sono fatti mancare nulla: vittorie,<br />
pareggi e sconfitte.<br />
Complessivamente, dunque, c’è da<br />
essere soddisfatti. Almeno la parte dello<br />
‘zerbino’ che molti avevano frettolosamente<br />
assegnato al Siena alla vig<strong>il</strong>ia del<br />
debutto in A, gli è stata risparmiata. Al<br />
contrario, <strong>il</strong> fatto che solo una squadra<br />
delle 23 affrontate in questi due primi<br />
campionati di serie A, si sia rivelata così<br />
ostica da non concedere neppure un<br />
punto, mentre a tutte le altre ha sottratto<br />
sempre qualcosa, legittima <strong>il</strong> diritto della<br />
Vecchia Robur a restare dov’è. Senza<br />
dover ringraziare nessuno. ■
OTTIMISMO<br />
Dopo l’ennesima estate dei veleni, <strong>il</strong><br />
buon senso e un pizzico di giustizia in più<br />
(degli scorsi anni) hanno fatto sì che <strong>il</strong><br />
campionato di calcio abbia <strong>il</strong> suo regolare<br />
inizio. Proprio quando avevamo perso ogni<br />
speranza, ecco l’ufficialità: <strong>il</strong> 28 agosto si<br />
torna in campo. Chi se ne importa del<br />
resto, di presidenti che non accettano <strong>il</strong><br />
verdetto del campo, di ricorsi e contro ricorsi,<br />
di proteste di piazza, di cassonetti<br />
bruciati, di Galliani e Carraro, di valigette<br />
piene di soldi, di telefonate scottanti, finalmente<br />
<strong>il</strong> pallone torna ad essere protagonista<br />
e per la terza volta consecutiva <strong>il</strong><br />
Siena riparte dalla massima serie. Un traguardo<br />
storico, l’ennesimo, che ci siamo<br />
potuti gustare un po’ di più del recente passato,<br />
e soprattutto con una tranqu<strong>il</strong>lità, in<br />
fase di campagna acquisti, che sognavamo<br />
da tempo. Se <strong>il</strong> buongiorno si vede la<br />
mattino, non si può che aspettare l’inizio<br />
del torneo con <strong>il</strong> sorriso sulle labbra, certi<br />
che la società questa volta abbia fatto <strong>il</strong><br />
possib<strong>il</strong>e, come i primi risultati sul campo<br />
stanno dimostrando. Siamo esagerati ?<br />
No, semplicemente realisti, vedendo i<br />
nomi in squadra e soprattutto vedendo<br />
quelli delle avversarie dirette. Non sarà fac<strong>il</strong>e,<br />
inut<strong>il</strong>e <strong>il</strong>ludersi, ma questo terzo anno<br />
ci appare quello della maturità in tutti i<br />
sensi, compresa quella della società che si<br />
è arricchita di nomi importanti del mondo<br />
calcistico nazionale. Dal preparatore al<br />
febbre alta<br />
L’anno della maturità<br />
Antonio Gigli<br />
vice di mister De Canio, da giocatori come<br />
Locatelli, Negro, Bogdani, Legrottaglie,<br />
allo stesso massaggiatore Dati, un vero e<br />
proprio personaggio, lo staff ci fa sognare<br />
per lo meno un torneo con molti meno patemi<br />
d’animo di quelli degli ultimi anni.<br />
ARRIVEDERCI ARGILLI<br />
Tra tante note positive, però, in quanto<br />
tifosi e innamorati della Robur e di tutte le<br />
sue bandiere, non possiamo non sottolineare<br />
una nota negativa, stonata. L’assenza<br />
dalla rosa della prossima stagione di<br />
Arg<strong>il</strong>li dopo quasi dieci anni di più che onorata<br />
carriera e di attaccamento d’altri<br />
tempi, ci rattrista e non poco. L’aver tolto la<br />
maglia n. 8, quella del mitico Arg<strong>il</strong>lone, non<br />
ci può consolare più di tanto. Il mancato<br />
rinnovo del contratto di Arg<strong>il</strong>li ci è parso un<br />
fatto anomalo, soprattutto perché non stiamo<br />
parlando di cifre da capogiro e nemmeno<br />
di un giocatore che crea o ha creato<br />
problemi di nessun genere. Purtroppo <strong>il</strong><br />
calcio moderno è profondamente cambiato,<br />
questo lo sappiamo bene, le bandiere<br />
non esistono più, così come le mezze stagioni,<br />
ma proprio per questo speravamo di<br />
vivere in un’oasi felice, speravamo che <strong>il</strong><br />
buon senso prevalesse e invece niente.<br />
Non è stato ad aspettare, giustamente, ed<br />
ha lasciato Siena per Modena, dove spera<br />
di poter ripetere le gesta bianconere. Inut<strong>il</strong>e<br />
ribadire che gli auguriamo tutto <strong>il</strong> bene<br />
possib<strong>il</strong>e, oltre che ricordargli che non po-<br />
9<br />
tremo dimenticare la sua “crapa” pelata<br />
che dai campetti della C1 ci ha condotto<br />
con forza e tenacia ai massimi vertici del<br />
calcio italiano. A reggere la bandiera della<br />
centenaria Robur è rimasto (per ora…)<br />
solo <strong>il</strong> “senese” Mignani, un veterano sempre<br />
giovane.<br />
Non vogliamo più soffrire. Sì, basta<br />
davvero. Anche se ad una grande sofferenza,<br />
sportivamente parlando, si associa<br />
poi una grande gioia. Per un anno (e<br />
anche tanti di più) non vorremmo più patire<br />
le pene dell’inferno. Prima <strong>il</strong> risultato<br />
calcistico incerto fino all’ultimo minuto (letteralmente),<br />
poi i problemi finanziari risolti<br />
sul f<strong>il</strong>o di lana. È arrivato <strong>il</strong> momento, con<br />
tranqu<strong>il</strong>lità, di dire basta. Non abbiamo mai<br />
pensato di sognare scudetti o coppe, ma<br />
abbiamo sempre e solo chiesto quella<br />
tranqu<strong>il</strong>lità che crediamo di meritarci. Sarà<br />
così <strong>il</strong> futuro prossimo?<br />
Fatto l’elenco dei buoni propositi per l’inizio<br />
della stagione, aspettiamo i regali di<br />
Babbo Natale.... ■
11/ polemiche<br />
ZAMPARINI,<br />
DI CIÒ CHE NON SI CONOSCE, SI TACE<br />
di Duccio Balestracci<br />
Bisognerebbe fare annualmente la classifica delle scemenze che si dicono nel mondo<br />
sportivo e allora è probab<strong>il</strong>e che la nomination all’oscar per la stagione 2004-2005 spetterebbe<br />
al vicepresidente della lega calcio, Maurizio Zamparini. Che cosa ha detto di così<br />
interessante? Semplicemente che nel mondo del calcio ci vogliono delle regole perché<br />
non è mica <strong>il</strong> Palio di Siena, dove le regole non esistono.<br />
Ecco: adesso contiamo fino a venti, anzi no. Fino a cento. Poi tiriamo un respirone per<br />
r<strong>il</strong>assarci e, con santa pazienza (per esercitare la quale, peraltro, non siamo nemmeno pagati),<br />
spieghiamo due cosette a questo signore.<br />
Prima cosetta: nel Palio esiste la regola fondamentale che è quella di vincere. Non di<br />
partecipare e basta. Qui da noi, <strong>il</strong> barone de Coubertin non avrebbe avuto vita fac<strong>il</strong>e, oppure<br />
sarebbe stato considerato alla stregua di uno strullaccio che quando apre bocca dice<br />
bischerate per far ridere.<br />
Seconda cosetta: per conseguire <strong>il</strong> risultato di cui alla cosetta numero uno ci sono regole<br />
eccome. Regole ferree e antichissime: ci resterebbe di stucco lo Zamparini se sapesse<br />
che risalgono al Seicento; se qualcuno gli dicesse che per elaborarle e farle adottare e<br />
rispettare è dovuto intervenire <strong>il</strong> governatore di Siena (lo Stato, in definitiva); che le suddette<br />
regole si sono consolidate negli anni Venti del Settecento in un testo che ha fatto,<br />
come si dice, “giurisprudenza” e che è stato l’ossatura portante di ogni ulteriore elaborazione<br />
delle norme del Palio fino ai nostri giorni.<br />
Queste sono le regole scritte (se Zamparini lo desidera possiamo fornirgli <strong>il</strong> regolamento<br />
del Palio e degli eccellenti testi di storici che ne hanno analizzato la genesi).<br />
Poi ci sono le regole non scritte, che sono altrettanto ferree delle altre. Che la parola<br />
data non si infrange, ad esempio. Che quel che è stato pattuito viene rigorosamente corrisposto,<br />
per esempio. Soprattutto, che<br />
chi, nel Palio, perde non ricorre a tribunali.<br />
Mette capo in cassetta, smoccola e<br />
pensa a rifarsi. E, infine, che chi ritiene di<br />
aver subìto un torto non ricorre né al Tar regionale,<br />
né alla magistratura ordinaria, né<br />
brucia i cassonetti, né blocca <strong>il</strong> traffico. Accetta,<br />
anche se obtorto collo, la sentenza<br />
dell’unico tribunale ammesso: quello dell’Amministrazione<br />
Comunale che è la garante<br />
del Palio.<br />
Magari <strong>il</strong> presidente Zamparini potrebbe<br />
riflettere sul fatto che <strong>il</strong> modello del<br />
Palio, che non prevede giudici esterni ad<br />
esso, potrebbe essere copiato per stab<strong>il</strong>ire<br />
una volta per tutte che le decisioni della<br />
giustizia sportiva – quali che esse siano –<br />
sono inappellab<strong>il</strong>i presso tribunali ordinari.<br />
Poi potrebbe riflettere sul fatto che, citare<br />
a orecchio, e pensare che <strong>il</strong> Palio sia<br />
una corsa anarchica (a quando i mitragliatori<br />
ai fantini al posto del nerbo di bue?)<br />
non è esercizio molto acuto.<br />
Un grande f<strong>il</strong>osofo diceva “di ciò che<br />
non si conosce è meglio tacere” ed Einaudi,<br />
per parte sua, raccomandava sempre “e<br />
prima conoscere” (sottinteso: prima di<br />
aprire bocca). Ah: Einaudi Luigi, <strong>il</strong> Capo<br />
dello Stato. Non Einaudi Giulio, l’editore di<br />
Torino. ■
Dopo anni di oblio, <strong>il</strong> Siena torna<br />
a dialogare con Luciano Moggi<br />
e ad allargare i suoi orizzonti<br />
Il feeling<br />
ritrovato<br />
Luciano Moggi<br />
a Wall Street<br />
12 ca l c i o<br />
Pensiamo di non essere molto di<br />
fuori, indicandolo come uno dei dieci<br />
volti più noti d’Italia. Inseguito come<br />
una star del cinema, richiesto da radio<br />
e tv con la frequenza di un politico di<br />
rango, rispettato re del mercato, Luciano<br />
Moggi è in realtà un personaggio abbastanza<br />
semplice, distante dallo ste-<br />
reotipo che i media ci propongono. Il<br />
problema (per gli altri) è che vince troppo,<br />
e questo non lo rende simpatico.<br />
Ma lui a questo non ci tiene, tira dritto.<br />
In fondo cosa deve chiedere ancora alla<br />
sua professione? Vince tutto quello che<br />
c’è da vincere (tanto per gradire 7 Scudetti,<br />
2 Coppa Italia, 5 Supercoppa Europea,<br />
1 Champions League, 1 Coppa<br />
Uefa, 1 Coppa Intercontinentale), tiene<br />
i b<strong>il</strong>anci sotto controllo, nei limiti del<br />
possib<strong>il</strong>e cerca di contenere <strong>il</strong> mercato<br />
delle avversarie. In poche parole è un<br />
uomo vincente.<br />
Ecco, di questa figura e del ruolo che<br />
ricopre nel mondo del calcio oggi, <strong>il</strong><br />
Siena ne ha fatto a meno fino a ieri. Poi,<br />
quando <strong>il</strong> gioco si è fatto pesante…,<br />
giocoforza la società bianconera è andata<br />
a bussare alla sua porta. E l’ha trovata<br />
già aperta. Complice l’allontanamento<br />
di Ricci (“ma queste sono solo<br />
malignità”, ribatte), nella scrivania del<br />
buon Nelso si è seduto Giorgio Perinetti,<br />
legato da lunga data al dirigente juventino,<br />
e per <strong>il</strong> Siena è cominciata una<br />
nuova era. Intendiamoci, con quello che<br />
gli ha passato <strong>il</strong> convento in 17 anni<br />
Ricci ha fatto anche troppo, portando la<br />
squadra dalla C2 alla serie A senza mai<br />
retrocedere, ma l’avvento del nuovo Ds<br />
ha aperto al Siena nuovi orizzonti, d<strong>il</strong>atato<br />
<strong>il</strong> bacino in cui muoversi, accresciuto<br />
la sua visib<strong>il</strong>ità all’esterno. Ed i frutti<br />
sono stati subito evidenti. Almeno che<br />
qualcuno non pensi che gli arrivi di Maccarone<br />
e Tudor, decisivi ai fini della salvezza<br />
l’anno scorso, siano stati casuali.<br />
Per tutti questi motivi, Moggi è sicuramente<br />
<strong>il</strong> più adatto a dare un giudizio<br />
sul Siena edizione 2005/2006, e non<br />
solo perché alcuni elementi provengono<br />
direttamente dal vivaio Juve.<br />
“Non vorrei creare fac<strong>il</strong>i <strong>il</strong>lusioni, ma<br />
questa mi sembra davvero una buona<br />
squadra. Decisamente migliore di quella<br />
vecchia. Dirò di più, per me ha buonissime<br />
possib<strong>il</strong>ità di salvarsi anche<br />
quest’anno. Entrando nel dettaglio,<br />
forse è davanti che non la vedo ancora<br />
completa, ma ha tutto <strong>il</strong> tempo per rimediare.<br />
Anche se uno come Bogdani,<br />
sia chiaro, non ce l’hanno in molti in<br />
serie A. Dopotutto se è stato <strong>il</strong> miglior<br />
attaccante dell’ultima stagione cadetta,<br />
un motivo ci dev’essere. Insomma ha<br />
tutte le caratteristiche per fare una bella<br />
figura anche nella massima serie”.<br />
Nella ridda di voci che sono circolate<br />
a proposito di mercato, un nome mai<br />
fatto prima, ma ben noto ai tifosi senesi,<br />
è stato quello di Balzaretti, svincola-<br />
tosi dal Torino dopo le note vicende che<br />
l’hanno rimandato in B. E la notizia era<br />
questa: la Juventus provvede al suo acquisto<br />
e poi lo gira al Siena per fare gavetta.<br />
Una ipotesi realistica, invece…<br />
“La notizia che Balzaretti sarebbe<br />
venuto da noi corrispondeva a verità,<br />
che lo avremmo dato in prestito al<br />
Siena, un po’ meno. Almeno per ora.<br />
Ma non vorremmo fare una squadra<br />
troppo forte, che poi magari ci toglie<br />
qualche punto pesante…”.<br />
La cosa è fattib<strong>il</strong>e, ma finora non è<br />
mai successo. Anzi, la Juventus è l’unica<br />
fra le avversarie affrontate dal Siena<br />
in questi due anni a non aver concesso<br />
un solo punto ai bianconeri. È vero che<br />
c’è sempre tempo per cominciare ma…<br />
“Calma – se n’esce Moggi –. Un<br />
conto è l’amicizia che mi lega a Siena ed<br />
al Siena, un altro è regalare punti. Non<br />
l’abbiamo mai fatto e non credo inizieremo<br />
proprio ora. Però sono contento se<br />
farà punti contro le nostre avversarie…”<br />
Tornando al mercato, quante sono<br />
le speranze di rivedere Tudor alla corte<br />
di De Canio, e quali sono le credenziali<br />
dei nuovi giovani targati Juve arrivati<br />
questa estate?<br />
“Per quanto riguarda Tudor, la vedo<br />
un po’ diffic<strong>il</strong>e. Però Legrottaglie non è<br />
inferiore al croato, potenzialmente è un<br />
elemento che in difesa può risolvere<br />
tante situazioni, ed a Siena troverà l’ambiente<br />
adatto per ritornare <strong>il</strong> giocatore<br />
che era due anni fa quando lo prelevammo<br />
dal Chievo. Quanto ai giovani,<br />
che devo dire, sono tutti buoni. Mirante<br />
è un grande portiere, in B non è stato<br />
secondo a nessuno e senza tema di<br />
smentita posso dire che nel suo futuro<br />
c’è la porta di titolare della stessa Juve.<br />
Però non sottovaluterei neppure Paro e<br />
Gastaldello, due giovani che possono<br />
trovare adeguato spazio in una squadra<br />
formata da un buon mix fra anziani e<br />
promesse”.<br />
Dopo essersi ignorati per anni, <strong>il</strong><br />
Siena e Moggi hanno dunque ripreso a<br />
parlarsi, anzi a collaborare. Sono ormai<br />
lontani i tempi in cui i tifosi bianconeri<br />
storcevano la bocca di fronte all’eventualità<br />
di legarsi a qualche grande club.<br />
“Noi siamo <strong>il</strong> Siena – dicevano – non dobbiamo<br />
essere ‘sgabelli’ di nessuno” . A dimostrazione<br />
di come si possa fare un<br />
pessimo uso della terminologia paliesca<br />
senza conoscerne le dirette conseguenze.<br />
In questo caso un isolamento dal<br />
quale non saremmo mai usciti da soli.<br />
Crescere, vuol dire anche questo. ■<br />
m.c.
La vig<strong>il</strong>ia della nuova stagione agitata da una serie di problemi<br />
che rischiano di sgonfiare definitivamente <strong>il</strong> pallone<br />
Fermate tutto,<br />
voglio scendere<br />
• Mauro Mancini Proietti<br />
Praticamente è <strong>il</strong> tutti contro tutti<br />
e…scava scava…di sicuro qualche irregolarità<br />
la trovi sempre.<br />
È un po’ questa la morale dell’ ennesima<br />
estate al foto finish giustiziale a<br />
cui da qualche anno ci ha abituato <strong>il</strong> bel<br />
mondo del calcio italico. Già perché<br />
quello che accade in Italia ha sempre le<br />
caratteristiche di essere qualcosa di<br />
unico. Un m<strong>il</strong>iardo e mezzo di euro<br />
(molto più che una manovra di b<strong>il</strong>ancio)<br />
di debito contab<strong>il</strong>e, ben oltre seicentom<strong>il</strong>a<br />
euro di debito con le agenzie delle<br />
entrate e, come se non bastasse, b<strong>il</strong>anci<br />
che privi della loro spessa cosmesi<br />
contab<strong>il</strong>e presenterebbero delle voragini<br />
da profondo rosso che <strong>il</strong> crac Parmalat<br />
al confronto apparirebbe una rosea<br />
situazione finanziaria.<br />
È questa la situazione che si presenterà<br />
al prossimo fischio d’ inizio che,<br />
salvo imprevisti dell’ ultima ora (Genoa<br />
docet), darà <strong>il</strong> via alla stagione di calcio<br />
2005-2006. E se qualcuno pensa o afferma<br />
che i problemi sono per ora rimandati<br />
alla prossima estate o è pazzo<br />
o è in malafede.<br />
L’ agenda dei guai è infatti densamente<br />
ricca di problemi.<br />
Si comincia appunto da quelli finanziari,<br />
ove i vari “decreti salva calcio” con<br />
debiti finanziari e fiscali spalmati negli<br />
esercizi a venire (pagherà Pantalone)<br />
sono già stati bocciati dalla Comunità<br />
europea e vanno rivisti e corretti al ribasso.<br />
E, per rimanere in tema, giusto<br />
perché piova sul bagnato, sarà da<br />
quest’ anno che la torta dei diritti televisivi<br />
con l’ ingresso del digitale terrestre<br />
ed i primi barlumi di libera concorrenza<br />
non sarà più così ricca come ci poteva<br />
sembrare; e se per i grandi club nulla di<br />
estremamente preoccupante, per i piccoli<br />
club della serie A, serie B e serie minori<br />
la debacle è totale e le recenti battaglie<br />
e divisioni non ancora sopite in<br />
seno alla Lega (tutti contro tutti appunto)<br />
ne sono la riprova.<br />
Sfogliando l’ agenda si presenterà<br />
poi anche qui puntuale come sempre <strong>il</strong><br />
problema della violenza con le solite<br />
bande di teppisti che saranno liberi di<br />
scorrazzare in lungo e in largo per la penisola<br />
distruggendo e devastando tutto<br />
ciò che capiterà loro a tiro inscenando<br />
poi guerriglie urbane dentro e fuori gli<br />
stadi con buona pace di giudici ed avvocati<br />
che si arrovelleranno a discutere<br />
per poi assolvere o annullare provvedimenti<br />
interdettivi ponendosi lo spinoso<br />
e decisivo problema (che verrà risolto<br />
da una acuta sentenza della Cassazione)<br />
se la telecamera che riprendeva<br />
tizio mentre spaccava la testa a Caio risultava<br />
di quelle omologate prima o<br />
dopo una certa data o se la distruzione<br />
dell’ autogr<strong>il</strong>l sia stata f<strong>il</strong>mata con sistemi<br />
di video ripresa di cui risultavano<br />
ben visib<strong>il</strong>i i relativi avvisi a tutela della<br />
privacy dell’ incendiario di turno.<br />
Sembrerebbe finita, ma allora come<br />
non dimenticare gli errori arbitrali pena<br />
e delizia di tutti i giornalisti e moviolisti<br />
che potranno scrivere e dibattere tra<br />
loro sei giorni su sette, 20 ore su ventiquattro,<br />
congetturando congiure di palazzo,<br />
campionato falsato e d<strong>il</strong>ettanti<br />
allo sbaraglio.<br />
Ma, tutto sommato, quest’ ultimo<br />
problema è forse un bene. Sarà questa<br />
forse l’ unica risorsa e soluzione possib<strong>il</strong>e<br />
che ci permetterà nell’ oblio del<br />
chiacchiericcio di dormire tranqu<strong>il</strong>li e di<br />
pensare che in fondo è tutto quasi normale<br />
e che lo spettacolo potrà andare<br />
avanti.<br />
Il tutto, ovviamente, aspettando i benefici<br />
effetti di una riforma del diritto societario<br />
e finanziario che prenda in speciale<br />
considerazione le società<br />
proprietarie di società sportive; di una<br />
riforma della giurisdizione che risolverà <strong>il</strong><br />
veto incrociato di sei o sette gradi di giudizio<br />
tra giurisdizione ordinaria e sportiva;<br />
di un sistema di riforma dei sistemi di<br />
controllo contab<strong>il</strong>e delle società che non<br />
si risolva nel controllo di fine anno all’atto<br />
dell’iscrizione ai relativi campionati<br />
con la puntuale scoperta dell’acqua<br />
calda. Ed infine i cosiddetti decreti antiviolenza,<br />
per la cui applicazione più che<br />
<strong>il</strong> cav<strong>il</strong>lo burocratico general garantista<br />
all’ infinito, si opterà per una pragmatica<br />
quanto più efficace e realmente deter-<br />
rente tolleranza zero sia<br />
amministrativa che giurisdizionale.<br />
Si dimenticavano gli<br />
errori arbitrali….ma per quelli<br />
rassegniamoci….non c’è rimedio.<br />
■<br />
ca l c i o 13
Rischio partenza anche per <strong>il</strong> capitano bianconero che intanto<br />
si avvia a conquistare <strong>il</strong> secondo posto assoluto fra i ‘fedelissimi’<br />
Mignani,<br />
l’ultima bandiera<br />
Forse non ce la farà mai a raggiungere a<br />
quota 368 <strong>il</strong> rimpianto Antonio Monguzzi,<br />
saldamente in testa alla classifica dei giocatori<br />
che hanno vestito <strong>il</strong> maggior numero di<br />
volte la maglia bianconera, ma almeno a superare<br />
<strong>il</strong> buon Tosolini, attestato a 242, ci<br />
starà pensando sicuramente. Si, perché Michele<br />
Mignani, classe 1972, di professione<br />
difensore centrale e ’capitano’ per meriti acquisiti<br />
sul campo, con 237 gettoni spalmati<br />
nell’arco di 9 stagioni, ha la concreta possib<strong>il</strong>ità<br />
di portarsi definitivamente al secondo<br />
posto della graduatoria dei ‘’fedelissimi’ di<br />
tutti i tempi. Quelli che entrano di diritto nella<br />
storia di una squadra e di una società. Tanto<br />
più ora, che non c’è più Stefano Arg<strong>il</strong>li (fermatosi<br />
a 226) a cercare di superarlo.<br />
“Una gran bella soddisfazione – ammette<br />
sorpreso Mignani – non lo sapevo. Quantomeno<br />
non avevo mai fatto calcoli del genere.<br />
Figuriamoci se quando sono arrivato a<br />
Siena potevo lontanamente pensare ad una<br />
cosa del genere. Però ora che ne sono venuto<br />
a conoscenza, mi riempie d’orgoglio.<br />
Spero di farne ancora tante di partite con<br />
questa maglia, ma la concorrenza è sempre<br />
maggiore e sempre più agguerrita.”<br />
Quella di Mignani è la storia in parallelo<br />
del Siena di questi ultimi dieci anni. Un<br />
periodo in cui sono cambiate tante cose,<br />
non solo nel calcio, è vero, ma anche nel<br />
calcio. Nel ’96 ad esempio <strong>il</strong> difensore genovese<br />
portava <strong>il</strong> numero 6 sulle spalle e si<br />
chiamava ‘libero’. Oggi invece…<br />
“…oggi ci siamo trasformati in difensori<br />
centrali, ci sono i numeri fissi, <strong>il</strong> ruolo che<br />
ricoprivo a metà degli anni novanta di fatto<br />
non c’è più, come quella di stopper. D’altronde<br />
ora la vita viaggia a 2000 ch<strong>il</strong>ometri<br />
all’ora, ed anche <strong>il</strong> calcio si è dovuto adeguare,<br />
è andato avanti. Anche nel Siena le<br />
cose non sono più le stesse di allora, non<br />
soltanto sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della terminologia.”<br />
Capitan Mignani nella sua carriera in<br />
bianconero ha giocato al fianco di decine<br />
di compagni: ce n’è uno che l’ha colpita in<br />
particolare?<br />
“Sul piano tecnico non ho dubbi, scelgo<br />
Pinga. Sicuramente è stato <strong>il</strong> giocatore<br />
più talentuoso che ho conosciuto. Eccezionale.<br />
Per quanto è bravo non ha raggiunto<br />
ancora la posizione che si merita.”<br />
Se <strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano conquista la palma del migliore<br />
in assoluto, con quali compagni invece<br />
ha legato di più <strong>il</strong> ‘capitano’ bianconero?<br />
“Sul piano della stima e dell’amicizia<br />
direi Arcadio, Antonio Arcadio. Era un ragazzo<br />
di compagnia, sempre pronto a<br />
scherzare su tutti e di tutto.”<br />
E poi ci sono quelli coi quali ha legato<br />
invece un po’ meno, anche se fare nomi è<br />
sempre antipatico:<br />
“Infatti non ne faccio. Mi limito a dire<br />
che per costruire un certo tipo di rapporto<br />
ci vuole tempo, e con quelli che si limitano<br />
ad una ‘toccata e fuga’ è sempre diffic<strong>il</strong>e<br />
riuscirci. Più in generale direi comunque<br />
che tutta la stagione caratterizzata dalla gestione<br />
SNAI non mi ha suscitato grandi entusiasmi,<br />
proprio a livello amicizie”.<br />
Ed invece fra gli allenatori, tanti e molti<br />
anche con un discreto pedigree (nell’ordine,<br />
escluso naturalmente De Canio: Orrico, Savoldi,<br />
Nicolini, S<strong>il</strong>ipo, Di Franco, Buffoni, Di<br />
Chiara, Sala, Papadopulo, Guerini e Simoni),<br />
quale ti ha lasciato un ricordo particolare?<br />
“Direi <strong>il</strong> primo, Orrico. Con lui ci siamo<br />
divertiti molto, anche se ci siamo tolti la voglia<br />
di lavorare …Era un tipo che sapeva<br />
stare allo scherzo, dava soprannomi a tutti,<br />
ma soprattutto era preparato. A me, ad<br />
esempio, ha insegnato molto come difensore.<br />
Però non sottovaluterei neppure Di Chiara,<br />
a suo modo un personaggio anche lui. Si<br />
presentava con modi stravaganti, ma sapeva<br />
quello che voleva e da tutti riusciva a cavare<br />
<strong>il</strong> meglio. Poi c’è Papadopulo, col quale<br />
ho raccolto le soddisfazioni più grandi ed offerto,<br />
forse, anche le prestazioni migliori.”<br />
Ma <strong>il</strong> calcio non è solo rapporti umani,<br />
è anche, se non soprattutto, schemi tattici.<br />
“Quale preferisco? – si interroga – Mi ritengo<br />
un elemento abbastanza dutt<strong>il</strong>e, quindi<br />
mi trovo bene sia nella difesa a 3 che a 4.<br />
Di certo la soluzione scelta da De Canio mi<br />
piace, di questo sono sicuro”.<br />
Il campionato oramai è alle porte, i pronostici<br />
si sprecano: ma qual è <strong>il</strong> segreto (<br />
se c’è) per confermarsi per la terza volta<br />
consecutiva in serie A?<br />
“Lavoro e costanza – è la risposta pronta<br />
del capitano – e poi un grande slancio.<br />
Ma in questo calcio un peso sempre maggiore<br />
lo recitano i b<strong>il</strong>anci delle società. Il<br />
campo non è più tutto, basta vedere che<br />
fine hanno fatto certi club. Per quanto ci riguarda,<br />
comunque, ci sentiamo al sicuro:<br />
la società è più forte ed assestata, seria,<br />
con uno sponsor importante e forte. Il<br />
primo anno di serie A forse c’era un po’ di<br />
casualità, ora no.”<br />
Ma questa squadra, si fa preferire a<br />
quella dell’anno scorso o no?<br />
“Non si può dire. Rispetto all’nizio dell’ultimo<br />
campionato è sicuramente più<br />
completa e quindi anche più forte. Ma un<br />
giudizio in prospettiva non riesco a darlo.”<br />
Ogni difensore ha la sua bestia nera<br />
(che a volte è più d’una…). Quelle di Mignani<br />
come si chiamano?<br />
“Non tengo, in tal senso, una statistica.<br />
Sono certo però di non sbagliare di molto<br />
dicendo che le due coppie Martins-Adriano<br />
e Trezeguet-Ibrahimovic sono in testa ai<br />
nostri pensieri. Uno col quale mi sono trovato<br />
sempre a mio agio è Bazzani, ma con<br />
<strong>il</strong> sampdoriano <strong>il</strong> confronto diretto è rinviato<br />
per ora all’anno nuovo. Auguri di pronta<br />
guarigione”.<br />
Per un difensore <strong>il</strong> gol non sono pane<br />
quotidiano, ma danno una sensazione<br />
unica. Mignani nella sua carriera in bianconero<br />
ne ha messi a segno 6, di cui l’ultimo,<br />
peraltro inut<strong>il</strong>e, in occasione dell’1/3 col<br />
Bologna del campionato 2003/2004. A<br />
quando <strong>il</strong> prossimo?<br />
“Ammetto che la sensazione di spingere<br />
la palla in rete è bellissima, ma non ne<br />
farei una malattia se <strong>il</strong> 7° dovesse tardare<br />
ancora un po’: l’importante è che ci pensino<br />
gli altri”.<br />
In chiusura, la domanda che Mignani si<br />
aspettava e che non gli è stata rivolta:<br />
“Forse quante partite spero ancora di<br />
giocare in bianconero. Ma forse ho già risposto<br />
anche a questa. Naturalmente mi<br />
auguro diverse, molte. Monguzzi è fuori<br />
dalla mia portata, è troppo lontano. Mi accontento<br />
di arrivare dietro di lui e di conquistare<br />
<strong>il</strong> secondo posto assoluto di tutti i<br />
tempi. Non mi sentirei per niente sminuito<br />
da questo piazzamento. Anzi”. ■<br />
ca l c i o 15
Da qui<br />
alla salvezza<br />
16 ca l c i o<br />
1 a giornata 28/8/05 18/1/06<br />
Ascoli-M<strong>il</strong>an<br />
Fiorentina-Sampdoria<br />
Inter-Treviso<br />
Juventus-Chievo<br />
Lazio-Messina<br />
Livorno-Lecce<br />
Parma-Palermo<br />
Reggina-Roma<br />
Siena-Cagliari<br />
Udinese-Empoli<br />
2 a giornata 11/9/05 22/1/06<br />
Cagliari-Lazio<br />
Chievo-Parma<br />
Empoli-Juventus<br />
Lecce-Ascoli<br />
Messina-Fiorentina<br />
M<strong>il</strong>an-Siena<br />
Palermo-Inter<br />
Roma-Udinese<br />
Sampdoria-Reggina<br />
Treviso-Livorno<br />
3 a giornata 18/9/05 29/1/06<br />
Cagliari-Messina<br />
Fiorentina-Udinese<br />
Inter-Lecce<br />
Juventus-Ascoli<br />
Lazio-Treviso<br />
Livorno-Roma<br />
Parma-Empoli<br />
Regggina-Chievo<br />
Sampdoria-M<strong>il</strong>an<br />
Siena-Palermo<br />
4 a giornata 21/9/05 5/2/06<br />
Ascoli-Siena<br />
Chievo-Inter<br />
Empoli-Cagliari<br />
Lecce-Fiorentina<br />
Messina-Livorno<br />
M<strong>il</strong>an-Lazio<br />
Palermo-Reggina<br />
Roma-Parma<br />
Treviso-Sampdoria<br />
Udinese-Juventus<br />
5 a giornata 25/9/05 8/2/06<br />
Cagliari-Roma<br />
Empoli-Lecce<br />
Inter-Fiorentina<br />
Lazio-Palermo<br />
Livorno-Ascoli<br />
Parma-Juventus<br />
Reggina-Udinese<br />
Sampdoria-Chievo<br />
Siena-Messina<br />
Treviso-M<strong>il</strong>an<br />
6 a giornata 2/10/05 12/2/06<br />
Ascoli-Parma<br />
Chievo-Treviso<br />
Fiorentina-Livorno<br />
Juventus-Inter<br />
Lecce-Cagliari<br />
Messina-Sampdoria<br />
M<strong>il</strong>an-Reggina<br />
Palermo-Empoli<br />
Roma-Siena<br />
Udinese-Lazio<br />
7 a giornata 16/10/05 19/2/06<br />
Ascoli-Sampdoria<br />
Cagliari-M<strong>il</strong>an<br />
Empoli-Roma<br />
Inter-Livorno<br />
Juventus-Messina<br />
Lazio-Fiorentina<br />
Palermo-Chievo<br />
Parma-Treviso<br />
Reggina-Lecce<br />
Siena-Udinese<br />
8 a giornata 23/10/05 26/2/06<br />
Chievo-Cagliari<br />
Fiorentina-Parma<br />
Lecce-Juventus<br />
Livorno-Reggina<br />
Messina-Ascoli<br />
M<strong>il</strong>an-Palermo<br />
Roma-Lazio<br />
Sampdoria-Siena<br />
Treviso-Empoli<br />
Udinese-Inter<br />
9 a giornata 26/10/05 5/3/06<br />
Ascoli-Udinese<br />
Cagliari-Livorno<br />
Empoli-M<strong>il</strong>an<br />
Inter-Roma<br />
Juventus-Sampdoria<br />
Lazio-Chievo<br />
Palermo-Lecce<br />
Parma-Messina<br />
Reggina-Treviso<br />
Siena-Fiorentina
10 a giornata 30/10/05 12/3/06<br />
Chievo-Empoli<br />
Fiorentina-Cagliari<br />
Lecce-Messina<br />
Livorno-Parma<br />
M<strong>il</strong>an-Juventus<br />
Reggina-Lazio<br />
Roma-Ascoli<br />
Sampdoria-Inter<br />
Treviso-Siena<br />
Udinese-Palermo<br />
11 a giornata 6/11/05 19/3/06<br />
Ascoli-Fiorentina<br />
Cagliari-Treviso<br />
Empoli-Reggina<br />
Juventus-Livorno<br />
Lazio-Inter<br />
Messina-Roma<br />
M<strong>il</strong>an-Udinese<br />
Palermo-Sampdoria<br />
Parma-Lecce<br />
Siena-Chievo<br />
12 a giornata 20/11/05 26/3/06<br />
Chievo-Ascoli<br />
Fiorentina-M<strong>il</strong>an<br />
Inter-Parma<br />
Lecce-Siena<br />
Livorno-Empoli<br />
Reggina-Cagliari<br />
Roma-Juventus<br />
Sampdoria-Lazio<br />
Treviso-Palermo<br />
Udinese-Messina<br />
13 a giornata 27/11/05 2/4/06<br />
Ascoli-Palermo<br />
Cagliari-Sampdoria<br />
Empoli-Lazio<br />
Juventus-Treviso<br />
Livorno-Chievo<br />
Messina-Inter<br />
M<strong>il</strong>an-Lecce<br />
Parma-Udinese<br />
Roma-Fiorentina<br />
Siena-Reggina<br />
14 a giornata 4/12/05 9/4/06<br />
Chievo-M<strong>il</strong>an<br />
Fiorentina-Juventus<br />
Inter-Ascoli<br />
Lazio-Siena<br />
Lecce-Roma<br />
Palermo-Cagliari<br />
Reggina-Parma<br />
Sampdoria-Empoli<br />
Treviso-Messina<br />
Udinese-Livorno<br />
15 a giornata 11/12/05 15/4/06<br />
Ascoli-Reggina<br />
Fiorentina-Treviso<br />
Inter-M<strong>il</strong>an<br />
Juventus-Cagliari<br />
Livorno-Lazio<br />
Messina-Chievo<br />
Parma-Sampdoria<br />
Roma-Palermo<br />
Siena-Empoli<br />
Udinese-Lecce<br />
16 a giornata 18/12/05 23/4/06<br />
Cagliari-Ascoli<br />
Chievo-Udinese<br />
Empoli-Fiorentina<br />
Lazio-Juventus<br />
M<strong>il</strong>an-Messina<br />
Palermo-Livorno<br />
Reggina-Inter<br />
Sampdoria-Roma<br />
Siena-Parma<br />
Treviso-Lecce<br />
17 a giornata 21/12/05 30/4/06<br />
Ascoli-Treviso<br />
Fiorentina-Palermo<br />
Inter-Empoli<br />
Juventus-Siena<br />
Lecce-Lazio<br />
Livorno-M<strong>il</strong>an<br />
Messina-Reggina<br />
Parma-Cagliari<br />
Roma-Chievo<br />
Udinese-Sampdoria<br />
18 a giornata 8/1/06 7/5/06<br />
Cagliari-Udinese<br />
Chievo-Lecce<br />
Empoli-Messina<br />
Lazio-Ascoli<br />
M<strong>il</strong>an-Parma<br />
Palermo-Juventus<br />
Reggina-Fiorentina<br />
Sampdoria-Livorno<br />
Siena-Inter<br />
Treviso-Roma<br />
19 a giornata 15/1/06 14/5/06<br />
Ascoli-Empoli<br />
Fiorentina-Chievo<br />
Inter-Cagliari<br />
Juventus-Reggina<br />
Lecce-Sampdoria<br />
Livorno-Siena<br />
Messina-Palermo<br />
Parma-Lazio<br />
Roma-M<strong>il</strong>an<br />
Udinese-Treviso<br />
ca l c i o 17
La ‘rosa’ provvisoria<br />
2005/2006<br />
Portieri:<br />
14 Marco Fortin 1974<br />
30 Adriano Zancopè 1971<br />
83 Antonio Mirante 1983<br />
Difensori:<br />
2 Paolo Negro 1972<br />
3 Gianluca Falsini 1975<br />
4 Michele Mignani 1972<br />
5 Francesco Colonnese 1971<br />
31 Paolo Foglio 1975<br />
46 Daniele Gastaldello 1983<br />
66 Nicola Legrottaglie 1976<br />
90 Daniele Portanova 1978<br />
18 ca l c i o<br />
Centrocampisti:<br />
6 Simone Vergassola 1976<br />
19 Matteo Paro 1983<br />
20 Tomas Locatelli 1976<br />
23 Roberto D’Aversa 1975<br />
35 Francesco Cozza 1974<br />
65 Gennaro Esposito 1984<br />
75 Alberto Do Carmo Neto 1975<br />
Attaccanti:<br />
9 Roberto Antonio Nanni 1981<br />
10 Enrico Chiesa 1970<br />
11 Rey Volpato 1986<br />
81 Erjon Bogdani 1977
Arg<strong>il</strong>li, Pinga e Taddei. Tre nomi che<br />
hanno in comune la condizione di ‘ex’, ciascuno<br />
con la propria storia personale, la<br />
propria personalità. Da quella del difensore-centrocampista<br />
che in 9 anni scala i vertici<br />
del calcio nazionale con gli stessi colori,<br />
a quella dei due bras<strong>il</strong>iani che per la<br />
prima volta hanno fatto sentire importanti<br />
ed orgogliosi anche i tifosi del Siena. E da<br />
questi amati e vezzeggiati, al pari del primo.<br />
Ora di ciascuno resta un ricordo diverso,<br />
che suscita reazioni contrastanti, perché<br />
diversa è stata la loro sensib<strong>il</strong>ità, <strong>il</strong><br />
modo di approcciarsi ad un distacco che<br />
nel calcio è consuetudine, è vero, ma che<br />
dev’essere sempre improntato al rispetto.<br />
ARGILLI,<br />
UNO DI NOI<br />
Siamo sinceri:<br />
la partenza del mercato<br />
non è stata<br />
delle migliori. Rinunciare<br />
così a<br />
cuor leggero ad una<br />
delle rare bandiere<br />
dell’ultimo decennio<br />
e fra le più amate della storia bianconera,<br />
è stata una mossa che ha sorpreso<br />
un po’ tutti, ma soprattutto quei tifosi che<br />
qualche ora prima gli avevano dedicato<br />
addirittura un club. Anche sul piano della<br />
forma, perché se <strong>il</strong> giocatore non rientrava<br />
più nei piani della società sarebbe stato<br />
più elegante parlarci subito ed evitare<br />
quell’imbarazzante s<strong>il</strong>enzio che ha indotto<br />
poi lo stesso Arg<strong>il</strong>li a guardarsi intorno ed<br />
a firmare per <strong>il</strong> miglior offerente, risultato<br />
poi <strong>il</strong> Modena.<br />
Ma al di là della trascuratezza di certi<br />
rapporti personali (denunciata dallo stesso<br />
giocatore in una lettera di commiato<br />
abbastanza adirata nei confronti della società),<br />
è proprio sul piano tecnico-sportivo<br />
che la mossa non c’è piaciuta. Quello che<br />
per anni è stato un autentico jolly della<br />
squadra senese, forse non avrebbe garantito<br />
nella prossima stagione <strong>il</strong> rendimento<br />
offerto nell’ultima (ma s’era detto anche in<br />
occasione del passaggio in serie B e poi in<br />
serie A…), ma di un elemento disposto a<br />
giocare in tutti i ruoli dal centrocampo in<br />
giù (escluso <strong>il</strong> portiere); che non fa storie<br />
se c’è da andare in panca o in tribuna, ma<br />
soprattutto in grado di garantire sempre<br />
un attaccamento alla maglia non comune,<br />
quanti ce ne sono in giro? Senza contare<br />
che di un elemento con queste caratteristiche,<br />
De Canio avrà comunque bisogno<br />
nell’arco del campionato.<br />
Peccato, perché in queste due prime<br />
stagioni di serie A <strong>il</strong> riminese aveva dimostrato<br />
che volontà ed impegno possono<br />
supplire a qualsiasi limite tecnico. Quest’anno<br />
si è perfino superato, con 24 presenze<br />
e 3 gol (di cui uno in faccia a Maldini<br />
a San Siro, uno nel ‘set’ vincente di<br />
Livorno e l’ultimo quello valevole per la<br />
Sia pure per motivi diversi, i casi di Arg<strong>il</strong>li, Pinga e Taddei<br />
lasciano l’amaro in bocca alla tifoseria bianconera<br />
A.A.A.<br />
riconoscenza cercasi<br />
salvezza con l’Atalanta). Insomma un elemento<br />
che meritava sicuramente qualcosa<br />
di più dalla società nella quale e con la<br />
quale è cresciuto. Ma la riconoscenza, si<br />
sa, non è di questo mondo.<br />
‘Arg<strong>il</strong>lone’ lascia <strong>il</strong> Siena con un bottino<br />
del tutto invidiab<strong>il</strong>e di 226 presenze e<br />
12 gol, quarto assoluto di tutti i tempi dietro<br />
a Mignani, Tosolini e Monguzzi. Particolare<br />
non trascurab<strong>il</strong>e: quando non è<br />
stato fermato da infortuni particolarmente<br />
gravi, ha collezionato fra i 32 ed i 37 gettoni<br />
a stagione. Quindi uno che ha sempre<br />
fatto della continuità <strong>il</strong> suo maggior pregio.<br />
Per tutti questi motivi, c’ è sembrata<br />
quantomeno ipocrita la decisione di ritirare<br />
quella maglia numero 8 che ha indossato<br />
con tanta dignità dal 1996 ad oggi. Bastava<br />
presentargli uno straccio di<br />
contratto!<br />
PINGA:<br />
LONTANO DAGLI<br />
OCCHI…<br />
A proposito di<br />
riconoscenza. Se<br />
Arg<strong>il</strong>li pensava intimamente<br />
di meritarla,<br />
<strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano<br />
non sa neppure<br />
dove sta di casa.<br />
Raggiunta la serie A con <strong>il</strong> Torino (finito poi<br />
come sappiamo, e di questo tutti i sinceri<br />
sportivi devono dispiacersi), se n’è uscito<br />
infatti con una frase che poteva proprio risparmiarsi<br />
e che suonava più o meno così:<br />
“…questa promozione è semplicemente<br />
meravigliosa, assolutamente non paragonab<strong>il</strong>e<br />
con quella che avevo conquistato a<br />
Siena quand’ero in prestito: anche se <strong>il</strong><br />
Siena non era mai arrivato prima in A…”<br />
A parte l’opportunità di cancellare con<br />
un colpo di spugna un’esperienza così<br />
fondamentale per la maturazione dell’uomo<br />
e del calciatore, possib<strong>il</strong>e che un elemento<br />
che non ha neppure la fama di<br />
grande parlatore, apra bocca per dire queste<br />
cose? E poi di Siena e del Siena, che<br />
l’hanno accolto con un entusiasmo ed un<br />
calore, decisivi anche per <strong>il</strong> suo r<strong>il</strong>ancio<br />
sportivo. Oppure si è già dimenticato dei<br />
precedenti trascorsi granata, definiti con i<br />
peggiori aggettivi quando vestiva <strong>il</strong> bianconero<br />
(che sia un vizio, allora?). Evidentemente<br />
è possib<strong>il</strong>e, ma a differenza del<br />
caso Arg<strong>il</strong>li nel suo è la società, e soprattutto<br />
i tifosi, a sentirsi colpiti da un’uscita<br />
che giudicare infelice è troppo poco.<br />
TADDEI, COME<br />
VOLEVASI<br />
DIMOSTRARE<br />
Strano forse no,<br />
ma curioso sì. Nel<br />
momento in cui <strong>il</strong><br />
bras<strong>il</strong>iano ha rifiutato<br />
<strong>il</strong> rinnovo del<br />
contratto propostogli<br />
da De Luca, la<br />
convinzione di tutti è stata quella che <strong>il</strong><br />
giocatore si fosse già promesso alla<br />
Roma. A parte l’errore di non averlo firmato<br />
in tempi non sospetti, cioè con largo anticipo<br />
rispetto alla scadenza del contratto<br />
stesso, tutto l’enturage del bras<strong>il</strong>iano si è<br />
preoccupato da settembre in poi di una<br />
cosa sola: smentire <strong>il</strong> presunto accordo<br />
con Sensi. Tanto è vero che dopo <strong>il</strong> suo<br />
reintegro in squadra si è (si sarebbe…) accentrato<br />
su di lui l’interesse di mezza serie<br />
A: dall’Inter alla Juventus. Insomma l’ipotesi<br />
giallorossa si è andata via via def<strong>il</strong>ando<br />
fino a scomparire quasi del tutto. Intanto<br />
<strong>il</strong> giocatore chiude <strong>il</strong> campionato in<br />
sordina, non br<strong>il</strong>la com’e nelle sue possib<strong>il</strong>ità,<br />
si lascia impartire lezioni di combattività<br />
da Tudor (che a retrocedere non ci<br />
sta proprio), dà l’impressione che la testa<br />
ormai sia altrove.<br />
Poi la sorpresa (si fa per dire): si apre<br />
ufficialmente <strong>il</strong> mercato e Taddei finisce<br />
puntualmente alla corte di Spalletti, anzi è<br />
fra i primi ad accasarsi in un mercato che<br />
si trascina stancamente per tutta l’estate.<br />
Ora non ci sono più remore, la pantomima<br />
è finita, e pazienza se i tifosi bianconeri<br />
sono stati presi in giro per mesi: sbagliamo,<br />
o questa ipotesi era stata sempre<br />
sdegnatamente rigettata sia dal giocatore<br />
che dal suo procuratore? E come mai<br />
quello che tutti avevano già intuito fin dal<br />
primo momento, si è poi regolarmente verificato?<br />
Beffati sì, ma scemi no.<br />
Ora non ci resta che una speranza:<br />
che al primo gol in giallorosso <strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano<br />
ci risparmi <strong>il</strong> movimento della mano sotto<br />
la maglia all’altezza del cuore che nel<br />
Siena aveva un significato preciso, mentre<br />
con un’altra suonerebbe decisamente<br />
blasfemo.<br />
Arg<strong>il</strong>li, Pinga e Taddei. Tre modi di<br />
comportarsi, tre modi di intendere un rapporto<br />
che si è spezzato. I tifosi sapranno<br />
fare tesoro di questa lezione. ■<br />
ca l c i o 19
In vista del nuovo campionato, introdotte alcune interessanti novità<br />
in campo regolamentare<br />
Tempi duri<br />
per i troppo furbi<br />
• Mario Lisi<br />
20 ca l c i o<br />
Nello scorso numero di <strong>Mese</strong>sport<br />
avevamo preso atto di come <strong>il</strong> gioco del<br />
calcio stenti a darsi regole pienamente<br />
al passo con i tempi come, ad esempio,<br />
avviene nel basket. E puntualmente non<br />
si sono r<strong>il</strong>evate grosse sorprese quando,<br />
nell’imminenza della stagione sportiva<br />
2005/2006 iniziata ufficialmente lo scorso<br />
1° luglio, sono state rese note le ultimissime<br />
modifiche al Regolamento decise,<br />
da parte della FIFA sentite le<br />
Federazioni Nazionali, fin dal febbraio<br />
scorso in una riunione tenutasi a Vale of<br />
Glamorgan (Galles).<br />
Tuttavia è bene conoscere ciò che di<br />
nuovo è stato introdotto, non senza peraltro<br />
sottolineare come, in genere, si<br />
tratti solo di opportuni aggiustamenti<br />
delle regole in conseguenza di certi<br />
comportamenti sleali dei calciatori, del<br />
resto sempre più frequenti.<br />
La principale novità riguarda l’esecuzione<br />
dei calci di rigore. Fino ad oggi, in<br />
caso di infrazione commessa da chi<br />
batte <strong>il</strong> rigore o da un suo compagno,<br />
l’arbitro era tenuto ad attendere l’esito<br />
del tiro e di farlo ripetere in caso di rete<br />
segnata perché irregolare; diversamente<br />
<strong>il</strong> gioco veniva fatto proseguire. D’ora<br />
in poi, invece, <strong>il</strong> giocatore che ha trasgredito<br />
le regole sarà punito ed <strong>il</strong> gioco<br />
riprenderà con un calcio di punizione indiretto<br />
a favore della squadra avversaria<br />
dal punto in cui è stata commessa l’infrazione.<br />
E dunque, per fare qualche<br />
esempio, quando chi batte interromperà<br />
astutamente la propria rincorsa per una<br />
finta irregolare o, come spessissimo capita,<br />
un suo compagno si avvicinerà a<br />
meno dei fatidici metri 9,15 prima che la<br />
palla sia stata calciata dal fatidico dischetto,<br />
qualora non vi sia da far ripetere<br />
<strong>il</strong> tiro finito irregolarmente in rete ci<br />
sarà calcio di punizione ad impedire,<br />
come adesso poteva accadere, che<br />
qualcuno, nel prosieguo dell’azione,<br />
possa comunque trarre un qualche vantaggio<br />
dall’essere entrato in area di rigore<br />
prima del tempo.<br />
Altra sensib<strong>il</strong>e innovazione è quella<br />
per cui, da quest’anno, quando un giocatore<br />
effettuerà una rimessa dalla linea<br />
laterale, tutti gli avversari dovranno trovarsi<br />
ad una distanza di almeno due<br />
metri dal punto in cui avviene la rimessa<br />
in gioco. L’intento della modifica regolamentare<br />
è chiaramente quello di scongiurare<br />
<strong>il</strong> malvezzo (che diversi calciatori<br />
avevano…) di andare a disturbare<br />
l’avversario impegnato a rimettere <strong>il</strong> pallone<br />
con le mani con la conseguenza<br />
frequente, oltre alla perdita di tempo a<br />
danno della fluidità del gioco e quindi<br />
dello spettacolo, di veder insorgere pericolosi<br />
battibecchi tra i due.<br />
A ben guardare, tuttavia, le novità più<br />
interessanti sono da ricercare nelle proposte<br />
di modifica prospettate in Galles<br />
per l’immediato futuro, in particolare a<br />
proposito del comportamento antisportivo<br />
che, giustamente, si vuole bandire dai<br />
campi di calcio. Nel Mondiale Juniores<br />
svoltosi in Olanda, così come nel Campionato<br />
Mondiale Under 17 in Perù, si sta<br />
infatti sperimentando la possib<strong>il</strong>ità di punire<br />
con l’ammonizione quei calciatori<br />
che volontariamente vanno a toccare <strong>il</strong><br />
pallone dopo che l’arbitro ha concesso<br />
alla squadra avversaria un calcio di punizione,<br />
un calcio d’angolo o una rimessa<br />
laterale oppure che vanno a prendere la<br />
palla in fondo al sacco dopo che la propria<br />
squadra ha segnato una rete.<br />
Ma a farla da padrone, in tema di novità,<br />
è sicuramente la decisione della<br />
nostra Federcalcio di adeguarsi alla normativa<br />
UEFA a proposito della cosiddetta<br />
“prova televisiva”. Dalla stagione che<br />
va ad iniziare, infatti, la prova TV non<br />
sarà riservata solo ad episodi particolarmente<br />
violenti sfuggiti all’arbitro ed ai<br />
suoi collaboratori ma sarà, potremmo<br />
dire, senza limiti e diventerà un potente<br />
strumento per contrastare anche quei<br />
gesti antisportivi che diseducativamente<br />
costellano le gare di calcio dei nostri<br />
massimi campionati professionistici.<br />
Grazie alle immagini televisive, dunque,<br />
potranno essere squalificati non solo i<br />
calciatori colpevoli di aver colpito l’avversario<br />
ma anche quei tanti furbi che<br />
con la mano saranno riusciti, ingannando<br />
la terna arbitrale, a mettere a segno<br />
un gol o ad impedirlo. E con loro si spera<br />
che finalmente possano avere vita dura<br />
anche gli affezionati del tuffo (per intenderci<br />
i simulatori), così come coloro che<br />
commettono falli provocatori o si abbandonano<br />
(loro, poveri m<strong>il</strong>ionari) a<br />
gesti isterici.<br />
Nonostante tutto, insomma, si può<br />
dire che qualcosa nel mondo del football<br />
si muove. Anche se (sic!) è presto pretendere<br />
regole severe ed uguali per tutti<br />
anche fuori del rettangolo di gioco, ad<br />
esempio per allontanare una volta per<br />
tutte da questo sport i tanti personaggi<br />
che vi sono entrati per interessi molto<br />
poco sportivi e che, magari mentre denunciano<br />
chissà quali torti arbitrali subiti,<br />
sono avvezzi ad agire loro nell’<strong>il</strong>legalità,<br />
come lo è acquistare e pagare<br />
giocatori con <strong>il</strong> denaro dovuto invece all’erario.<br />
Anche se poi, ironia della sorte,<br />
lo stesso Stato concede benignamente<br />
loro di spalmare i propri debiti nell’arco<br />
degli anni come fossero altrettanti burrosi<br />
formaggini. ■
Senza risparmio l’attività del settore giovan<strong>il</strong>e bianconero,<br />
al via con sette formazioni diverse<br />
Il dovere<br />
di crederci<br />
• Chiara Cicali<br />
Se la stagione calcistica del settore<br />
giovan<strong>il</strong>e appena trascorsa poteva essere<br />
paragonata all’anno zero (era la prima volta<br />
che l’A.C. Siena prendeva parte con squadre<br />
quali gli Esordienti e Giovanissimi ai<br />
vari tornei di categoria su scala nazionale)<br />
quella che sta per iniziare di certo non sarà<br />
l’anno dieci, ma <strong>il</strong> lavoro svolto dagli oltre<br />
40 addetti che seguono le 7 squadre che<br />
si presenteranno con i colori della Balzana<br />
ai nastri di partenza, fanno ben auspicare.<br />
Il Siena “dei grandi” è per <strong>il</strong> terzo anno<br />
consecutivo nella massima serie del panorama<br />
calcistico e di certo <strong>il</strong> lavoro che viene<br />
svolto alla base della piramide, tanto per paragonare<br />
le squadre del settore giovan<strong>il</strong>e in<br />
una prospettiva di crescita, è stato improntato<br />
affinché fra qualche anno <strong>il</strong> nome del<br />
Siena Calcio, nel settore citato, diventi una<br />
vera e propria affermazione, sia con la presenza<br />
a tutti i campionati sia con discreti risultati<br />
finali.<br />
L’ing. Paolo De Luca, in qualità di presidente,<br />
Claudio Mangiavacchi, come vice,<br />
l’inossidab<strong>il</strong>e Giuseppe Cianciolo quale responsab<strong>il</strong>e<br />
tecnico e Giorgio Perinetti direttore<br />
generale, stanno portando avanti <strong>il</strong><br />
progetto intrapreso l’anno passato di valorizzare<br />
<strong>il</strong> territorio della provincia di Siena,<br />
attingendo appunto dalle squadre dei<br />
paesi limitrofi.<br />
Per paesi limitrofi si intendono pure<br />
quelli della provincia di Firenze, Grosseto,<br />
Pistoia da dove sono stati presi dei giocatori<br />
che andranno a rinforzare le varie squadre;<br />
altri arriveranno da regioni un po’ più<br />
lontane quali la Campania, <strong>il</strong> Lazio, la Calabria<br />
e addirittura uno dall’estero, dal Belgio<br />
(Pepe, una scommessa, un ragazzo allenato<br />
da Brio che ha debuttato già nella serie A<br />
belga): questo per dare più spessore e qualità<br />
alle squadre che comunque rimangono<br />
composte da ragazzi delle nostre zone.<br />
Da sottolineare come, quest’anno,<br />
ogni squadra avrà <strong>il</strong> suo staff composto,<br />
oltre che dall’allenatore e dal vice, da un<br />
dottore, un dirigente accompagnatore, un<br />
massaggiatore e 3 preparatori dei portieri,<br />
questo sempre nella prospettiva di dare<br />
un’immagine di professionalità che comunque<br />
neppure l’anno passato è venuta<br />
mai a mancare, grazie anche ai contributi<br />
del Monte dei Paschi che ha permesso ad<br />
ogni squadra di avere la propria divisa, di<br />
spostarsi con i pulman e di pernottare a<br />
fronte di lunghe trasferte…<br />
Partendo dai più piccoli, troviamo gli<br />
Esordienti professionisti anno 1993, guidati<br />
da Simone Gasperini, arrivato quest’anno<br />
alla corte del settore giovan<strong>il</strong>e bianconero,<br />
squadra composta interamente da<br />
ragazzi della provincia di Siena, che si alleneranno<br />
e giocheranno sul campo del San<br />
Miniato la domenica mattina.<br />
I Giovanissimi B anno 1992 prenderanno<br />
parte al campionato regionale professionisti<br />
guidati da Gianni Maestrini che ha<br />
tenuto <strong>il</strong> gruppo dei ragazzi che l’anno<br />
scorso prese parte, con risultati davvero<br />
inaspettati, al campionato Esordienti professionisti,<br />
anche se in parte è stato reimpostato<br />
con arrivi dalla provincia, in special<br />
modo dal Sansovino.Loro si alleneranno e<br />
giocheranno a San Miniato di sabato pomeriggio.<br />
I Giovanissimi nazionali anno 1991, anch’essi<br />
tutti della provincia, saranno allenati<br />
da una “vecchia” conoscenza del calcio<br />
senese, tale Simone Mucciarelli: forse questa<br />
è la squadra che pagherà lo scotto di<br />
doversi confrontare con altre compagini già<br />
da diversi anni presenti in tale campionato,<br />
essendo la prima volta che vi prendono<br />
parte e provenendo tutti o quasi dal settore<br />
provinciale (3 di loro dal vicino Cecina).<br />
Questo potrebbe essere lo stimolo a migliorarsi<br />
nella prospettiva di passare poi l’anno<br />
successivo agli Allievi nazionali. Si alleneranno<br />
e giocheranno a Torre Fiorentina, di<br />
domenica pomeriggio.<br />
Passando agli Allievi, troviamo una<br />
prima squadra formata da ragazzi nati nel<br />
1990, sotto la guida dell’esperto Riccardo<br />
Giacopelli, che affronteranno <strong>il</strong> campionato<br />
regionale professionisti. Questa squadra<br />
vanta <strong>il</strong> merito di aver mandato un ragazzo<br />
nell’under 15 nazionale (Scarpelli) e quest’anno<br />
è stata rinforzata con alcuni elementi<br />
provenienti da fuori: due attaccanti,<br />
Capozzi preso dal S. Lorenzo di Roma e<br />
Buccafunni dall’Aglianese, e un trequartista<br />
proveniente dalla Fermana, Maiorano. Si alleneranno<br />
a Torre Fiorentina e giocheranno<br />
a Badesse, la domenica mattina.<br />
Passando alla categoria superiore, gli<br />
Allievi nazionali del 1989, troviamo la conferma<br />
del mister Gianni Solinas, una squadra<br />
dove è stato investito molto, e rinforza-<br />
ta in maniera massiccia anche con giocatori<br />
di fuori che gli addetti ai lavori garantiscono<br />
ne sentiremo parlare. Tanto per citarne<br />
qualcuno, De Crescenzo, ex Reggiana, centravanti;<br />
Desiderio, altra punta, e Russo,<br />
centrocampista proveniente dalla scuola<br />
calcio del Napoli di un vero talent scout qual<br />
è Carmine Guascone, un altro attaccante<br />
dal Grosseto, Vento, da Tornelli dal Fonteblanda<br />
che andranno ad affiancare i vari<br />
Spada, Romano, Caporosso.La vedremo<br />
giocare a Staggia ed allenarsi a Uopini, la<br />
domenica mattina.<br />
La squadra della Beretti, non obbligatoria<br />
per le formazioni di serie A ma che è stata<br />
ugualmente allestita perché <strong>il</strong> salto di “qualità<br />
di gioco” dalla categoria Allievi alla Primavera<br />
sarebbe comunque troppo grosso,<br />
sarà composta da molti 1988 e qualche<br />
1987, con alcuni elementi nuovi provenienti<br />
anche da Firenze (ben 5 dalla Cattolica Virtus)<br />
e Grosseto (dal Sauro), Scandicci, Sansovino<br />
più due giocatori ex Parma. Sarà affidata<br />
anche quest’anno alla guida di Giulio<br />
Pelati che l’anno passato centrò la terza posizione<br />
nell’omonimo campionato; si allenerà<br />
a Staggia e si sposterà a giocare a<br />
Ponte d’Arbia, di sabato pomeriggio.<br />
Infine troviamo la Primavera, ove alla<br />
guida c’è stato un cambio tecnico: quest’anno<br />
troveremo un’altra ex bandiera del<br />
calcio senese, Luciano Bruni, campione<br />
nazionale con <strong>il</strong> Verona e dai lunghi trascorsi<br />
anche nella Fiorentina. Attualmente<br />
la rosa a sua disposizione comprende circa<br />
28 giocatori (fra 1986 e, la maggior parte,<br />
1987) e dovrà essere sfoltita prima dell’inizio<br />
del campionato, fissato per <strong>il</strong> 17 settembre<br />
(si alleneranno e giocheranno, di<br />
sabato, sul campo di Staggia). Sono stati<br />
fatti diversi investimenti su varie individualità,<br />
come appunto <strong>il</strong> sopraccitato Pepe,<br />
Chiarelli che proviene dalla Fortis Juventus,<br />
Cerrone dal Ladispoli (serie D), Arfè<br />
dalla Colligiana, Brandi dal S. Gimignano,<br />
sempre dall’Eccellenza. Giocatori che, se<br />
faranno bene, in un futuro prossimo potranno<br />
arrivare a calcare i campi delle categorie<br />
superiori. ■<br />
La formazione<br />
che ha preso parte<br />
all’ultima edizione<br />
del ‘Viareggio’<br />
ca l c i o 21
Al suo terzo mandato consecutivo, Maurizio Madioni traccia un b<strong>il</strong>ancio della Figc senese e si apre al futuro<br />
Valorizzare l’autentico<br />
messaggio sportivo<br />
Madioni fra<br />
Mazzini e Bresci,<br />
rispettivamente vicepresidente<br />
nazionale<br />
Figc e presidente<br />
regionale<br />
22 ca l c i o<br />
Mentre la macchina del calcio continua<br />
ad incepparsi sotto i colpi inferti alla sua già<br />
scricchiolante credib<strong>il</strong>ità dalle sentenze di<br />
questo o quel tribunale, nell’ “inferno” di dirigenti<br />
inibiti e procedimenti sospesi, <strong>il</strong> pallone<br />
senese conferma i suoi vertici federali<br />
e scegliendo ancora Maurizio Madioni<br />
manda un segnale importante di solida coesione<br />
ed efficace continuità.<br />
“Apro con entusiasmo <strong>il</strong> mio terzo mandato<br />
consecutivo. L’esperienza precedentemente<br />
maturata all’interno delle società, mi<br />
ha aiutato ad affrontare questo delicato impegno<br />
che ha arricchito la mia preparazione<br />
e formazione all’interno dello sport.<br />
Per quanto concerne le prossime priorità,<br />
a breve dovremo strutturare i campionati e<br />
formulare i calendari tenendo conto, per<br />
quanto possib<strong>il</strong>e, delle esigenze di ogni società.<br />
A fine stagione organizzeremo la quinta<br />
edizione del Premio Cicali, una manifestazione<br />
che ha assunto ormai r<strong>il</strong>evanza regionale”.<br />
Il presidente Madioni e la sua “squadra”<br />
dovranno lavorare alacremente, ma la riconferma<br />
plebiscitaria ne rafforza l’efficacia<br />
programmatica ed operativa.<br />
“Ricevere la totalità dei consensi – sottolinea<br />
Madioni – fa molto piacere: questa<br />
larga convergenza sul mio nome mi riempie<br />
di orgoglio considerando anche <strong>il</strong> riconoscimento<br />
ottenuto a Prato come presidente<br />
provinciale più votato in Toscana, e mi sprona<br />
a ricercare ogni stimolo per migliorare.<br />
Cercheremo di offrire ulteriori servizi alle società<br />
e di perfezionare l’organizzazione interna<br />
del Comitato per confermare gli ottimi<br />
risultati ottenuti fino ad oggi grazie alla proficua<br />
collaborazione di tutti”.<br />
L’universo d<strong>il</strong>ettantistico è latore di un<br />
monito per <strong>il</strong> malandato fratello maggiore,<br />
che sembra aver smarrito i contenuti più<br />
nob<strong>il</strong>i del messaggio sportivo, sacrificandoli<br />
sull’altare del business dai molti zeri.<br />
“L’attuale situazione del calcio professionistico<br />
– riprende Madioni – non è sicuramente<br />
da portare d’esempio. A Siena<br />
stiamo vivendo momenti magici che non<br />
vorremmo assolutamente perdere. Anch’io<br />
cerco di offrire, nel mio piccolo, un contributo<br />
alla società bianconera affinché si rapporti<br />
sempre di più al calcio d<strong>il</strong>ettantistico,<br />
tenutario di valori che <strong>il</strong> professionismo sa di<br />
dover recuperare.<br />
La Vecchia Robur è l’unica nostra realtà<br />
che m<strong>il</strong>ita nella massima serie: anche per<br />
questo dovrebbe essere un punto di riferimento,<br />
soprattutto per quanto riguarda <strong>il</strong><br />
settore giovan<strong>il</strong>e. L’attuale dirigenza ha impostato<br />
un piano strategico per costruire<br />
una rete di rapporti con le società d<strong>il</strong>ettantistiche<br />
della zona. Sono disponib<strong>il</strong>e per proporre<br />
ed incentivare ogni forma di collaborazione<br />
che instauri sinergie di reciproca<br />
soddisfazione.”<br />
L’intervento delle istituzioni è diventato<br />
imprescindib<strong>il</strong>e e Siena può contare sul sostanzioso<br />
e fondamentale apporto della<br />
“sua” banca, che sta facendo moltissimo<br />
per lo sport.<br />
“Anche i Comuni e la Provincia, infatti,<br />
stanno muovendosi molto bene. Per quanto<br />
ci riguarda, cerchiamo di favorire forme di<br />
aggregazione tra paesi territorialmente vicini:<br />
dalla fusione delle energie strutturali trae<br />
giovamento la competitività tecnica generale,<br />
specie a livello giovan<strong>il</strong>e.<br />
A tal proposito, non dobbiamo trascurare<br />
di lavorare sulle rappresentative che tante<br />
soddisfazzioni regalano al nostro Comitato<br />
provinciale senese in special modo quella dei<br />
Giovanissimi e degli Juniores, che hanno<br />
gratificato la mia presidenza vincendo rispettivamente<br />
tre e due titoli regionali. Siamo l’unico<br />
Comitato Toscano che ha vinto per due<br />
volte <strong>il</strong> Trofeo Regionale “Massimo Paterni”<br />
per rappresentative Juniores. È un record<br />
per una provincia che può contare solo su 62<br />
società ed una ventina di squadre della categoria.<br />
Per questo un sincero ringraziamento<br />
va ai tecnici e ai dirigenti, che ci mettono a disposizione<br />
ragazzi ben preparati dal punto di<br />
vista tecnico ed agonistico, e a tutti i selezio-<br />
natori che si sono avvicendati alla guida delle<br />
rappresentative”.<br />
La F.I.G.C. e più precisamente <strong>il</strong> Settore<br />
Giovan<strong>il</strong>e e Scolastico, sotto la Presidenza<br />
dell’attuale vice presidente nazionale della<br />
F.I.G.C. Innocenzo Mazzini, ha colto più volte<br />
l’occasione per r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> calcio all’interno<br />
delle scuole, dove vengono praticate prevalentemente<br />
discipline sportive come l’atletica,<br />
la pallavolo e la pallacanestro.<br />
“Nell’ambito di un Convegno che ha riunito<br />
i responsab<strong>il</strong>i degli enti locali, i provveditori<br />
agli studi, e gli insegnanti di educazione<br />
fisica, oltre ai presidenti regionali e provinciali<br />
della F.I.G.C., è stato presentato <strong>il</strong> progetto<br />
di attività sportiva e scolastica “<strong>Sport</strong> per<br />
tutti”, attuato in alcune province della Toscana<br />
(Siena tra queste) e di tutte le altre regioni.<br />
Tale progetto prevede di realizzare intese<br />
sul territorio con società ed associazioni<br />
sportive per la messa a disposizione di strutture,<br />
consulenze, materiale didattico sportivo,<br />
nell’intento di raggiungere un totale coinvolgimento<br />
delle scolaresche. In ambito<br />
scolastico, infatti, <strong>il</strong> calcio favorisce l’acquisizione<br />
di ab<strong>il</strong>ità motorie di base in quanto<br />
gioco di squadra che esalta <strong>il</strong> gruppo, determinando<br />
nei giovani la crescita di valori di solidarietà,<br />
relazione, rispetto dell’avversario e<br />
delle regole, fondamenti irrinunciab<strong>il</strong>i per un<br />
corretto costume sportivo e sociale. Il Comitato<br />
di Siena, organizza, come naturale proseguimento<br />
del progetto “<strong>Sport</strong> per tutti”,<br />
due manifestazioni come “Stradacalciando”<br />
e Fuoriclasse Cup”. Entrambe iniziative<br />
hanno avuto particolari riflessi e riconoscimenti<br />
a livello Regionale e Nazionale.”<br />
La solita sofferta estate del pallone è all’ep<strong>il</strong>ogo:<br />
<strong>il</strong> campo sta per tornare protagonista<br />
assoluto delle nostre domeniche e<br />
Maurizio Madioni si rivolge, in conclusione,<br />
a tutti gli “attori” che mettono in scena,<br />
anche nella nostra provincia, lo spettacolo<br />
popolare della “pedata”.<br />
“Auspico che tutto si svolga nel rispetto<br />
delle regole e dell’etica comportamentale.<br />
L’augurio che rivolgo a tutti – giocatori, dirigenti<br />
e tecnici – è quello di raggiungere gli<br />
obiettivi, operando sempre secondo i principi<br />
di lealtà e correttezza sportiva, anche attraverso<br />
la collaborazione con arbitri e assistenti,<br />
perché <strong>il</strong> nostro calcio possa tornare<br />
ad essere un’esemplare scuola di vita ”. ■<br />
f.v.
cinque cerchi•Francesco Vannoni<br />
Prende corpo <strong>il</strong> progetto ‘Asma e sport in età pediatrica’ curato dal Coni Provinciale<br />
in collaborazione con le strutture pubbliche<br />
• Lo sport come servizio sociale<br />
24<br />
È ormai universalmente noto come la pratica sportiva rappresenti<br />
non soltanto uno degli aspetti fondamentali di formazione<br />
e integrazione sociale, ma anche una opportunità di coordinamento<br />
strettamente legata alle condizioni di salute<br />
dell’individuo.<br />
I progressi compiuti dalla medicina dello sport, i suoi vasti<br />
campi di ricerca e applicazione, anche e soprattutto a livello<br />
preventivo, rafforzano la r<strong>il</strong>evanza della componente sanitaria<br />
legata ad una corretta attività sportiva. Né bisogna dimenticare<br />
che, talvolta, è la pratica sportiva stessa ad evidenziare<br />
l’insorgenza di piccole o grandi patologie precedentemente<br />
sconosciute nell’anamnesi del paziente - atleta, le quali se curate<br />
adeguatamente e con la giusta tempestività, oltre a consentire<br />
un regolare proseguimento dell’attività svolta non ne<br />
influenzano l’esito tecnico.<br />
“Il ragionamento – sottolinea <strong>il</strong> Dott. Andrea Luchini, presidente<br />
provinciale dei Medici <strong>Sport</strong>ivi e vice presidente del<br />
Coni senese – vale a prescindere dalla disciplina e dal livello delle<br />
prestazioni, ma acquista un “peso” maggiore nel caso dei bambini. Il<br />
raggiungimento dell’età scolare corrisponde, molto spesso, con l’inizio<br />
dell’attività sportiva e un’ indicazione su eventuali problematiche di<br />
carattere fisico legate all’ambiente (interno o esterno) o alla tipologia<br />
di una particolare disciplina, diventa prezioso bagaglio informativo<br />
per tecnici, dirigenti e genitori, ma anche, naturalmente, per <strong>il</strong> futuro<br />
del soggetto interessato. Per la delicatezza del proprio ruolo, <strong>il</strong> medico<br />
sportivo dovrebbe agire secondo i principi della corretta etica professionale;<br />
non di rado, invece, sentiamo parlare di sostanze proibite,<br />
doping e quant’altro. Lo sport ha bisogno di “ritrovarsi” trasmettendo<br />
dei messaggi “puliti”, anche attraverso l’operato di quanti sono<br />
chiamati a garantire l’integrità fisica dei suoi “interpreti” nell’interesse<br />
generale e a beneficio di tutti”.<br />
Con queste precise finalità, <strong>il</strong> Comitato provinciale del<br />
Coni, ha convintamente sostenuto, curandone gli aspetti logistici<br />
ed organizzativi, <strong>il</strong> progetto denominato “Asma e <strong>Sport</strong> in<br />
età pediatrica”.
“È un’ iniziativa che rientra nel solco di una linea programmatica<br />
alla quale <strong>il</strong> Coni di Siena – evidenzia <strong>il</strong> presidente Roberto<br />
Montermini – è da sempre particolarmente sensib<strong>il</strong>e e che riguarda<br />
la tutela sanitaria dello sport. Vieppiù se si considera anche<br />
la convergenza esistente tra <strong>il</strong> Coni nazionale ed <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione,<br />
dell’Università e della Ricerca Scientifica, sprona anche i<br />
comitati provinciali, a rapportarsi con crescente attenzione verso <strong>il</strong><br />
mondo dei giovani nel suo insieme.<br />
La piena disponib<strong>il</strong>ità tecnica e strutturale dell’Azienda Ospedaliera<br />
Universitaria Senese e la specifica competenza del dipartimento<br />
di Pediatria, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, costituiscono<br />
le necessarie pezze d’appoggio per le ambizioni di un progetto di grande<br />
ut<strong>il</strong>ità sociale”.<br />
Un concetto ribadito anche dalla Dott.ssa Francesca Macucci<br />
che, insieme al Dott. Luciano Guerrini, è l’autentico<br />
braccio operativo del progetto, per <strong>il</strong> quale ha ricevuto anche<br />
un assegno universitario di ricerca dal nostro ateneo in seno<br />
all’unità di Pediatria Preventiva, diretta dalla Prof.ssa Mirella<br />
Strambi.<br />
“ Ci conforta <strong>il</strong> gradimento che <strong>il</strong> progetto “Asma e <strong>Sport</strong>” ha<br />
incontrato tra i genitori, i quali hanno ben compreso <strong>il</strong> lavoro compiuto<br />
nell’esclusivo interesse della salute dei bambini”.<br />
“Prevenire è meglio che curare” recitava un popolarissimo<br />
slogan e a questo si rifà <strong>il</strong> Dott. Giovanni Scalera, psicologo<br />
e collaboratore del Coni provinciale <strong>il</strong> quale ribadisce<br />
“l’importanza nella precocità della diagnosi di eventuali anomalie<br />
che, anche se dovessero comportare l’indicazione di un’attività alternativa<br />
o, in casi estremi, dolorose rinunce ad un certo tipo di attività,<br />
avranno comunque messo a conoscenza genitori e figli di una<br />
situazione da esaminare in maniera più approfondita. La gratitudine<br />
che i genitori hanno manifestato è già uno stimolo a proseguire<br />
su questa strada”.<br />
“L’ampia area applicativa che al termine della prima fase ha riguardato<br />
352 soggetti, espressione di 23 società sportive – prosegue<br />
la Dott.ssa Macucci – dimostra la già buona copertura territoriale<br />
estesa a tutta la provincia e riguardante sia le discipline di squadra<br />
come <strong>il</strong> calcio, <strong>il</strong> basket ed <strong>il</strong> volley, sia alcune specialità individuali<br />
ovvero l’atletica, <strong>il</strong> tennis, <strong>il</strong> judo e lo sci. Il passaggio iniziale consisteva<br />
nella comp<strong>il</strong>azione di un questionario inerente la tipologia sintomatica<br />
eventualmente avvertita durante la pratica sportiva e le immediate<br />
conseguenze sul comportamento del soggetto; l’uso di farmaci<br />
antiallergici o contro l’asma; o per valutare la predisposizione fam<strong>il</strong>iare<br />
verso alcuni tipi di patologie. È giusto r<strong>il</strong>evare anche l’attenzione<br />
con la quale le società sportive individuate nel nostro monitoraggio,<br />
hanno fornito ogni collaborazione per <strong>il</strong> corretto svolgimento dei<br />
controlli, anche se, in qualche caso, le società non sono state forse sufficientemente<br />
tempestive nei riscontri informativi”.<br />
“Ciò denota l’esigenza – riprende Roberto Montermini – di<br />
sensib<strong>il</strong>izzare maggiormente i dirigenti sportivi, perché la loro instancab<strong>il</strong>e<br />
opera di volontariato all’interno dei vari sodalizi sia<br />
sempre più qualificata e consapevole delle svariate implicazioni che<br />
una gestione a tutto tondo, immancab<strong>il</strong>mente comporta”.<br />
“L’apporto degli ambulatori di Medicina dello <strong>Sport</strong> è stato determinante<br />
per la buona riuscita di questa prima fase. Per la successiva,<br />
che verrà avviata nel mese di settembre – r<strong>il</strong>eva ancora<br />
Francesca Macucci – sarebbe auspicab<strong>il</strong>e poter dotare <strong>il</strong> nostro reparto<br />
di ulteriori risorse e mezzi per permettere l’effettuazione di<br />
tutti i controlli previsti dal piano di prevenzione esclusivamente nell’ambito<br />
ospedaliero, in modo da ridurre i costi e correggere disagi<br />
tecnico-logistici e consentire interventi rapidi ed efficaci in caso di urgenze<br />
o comunque in situazioni di particolare gravità”.<br />
La speranza è che l’ottimo riscontro che <strong>il</strong> progetto ha<br />
avuto, l’unicità di un’iniziativa organica rivolta al vastissimo<br />
mondo dello sport (in letteratura non si ritrovano esempi in tal<br />
senso), e la ferma volontà di tutte le parti coinvolte, nel proseguire<br />
ed allargare <strong>il</strong> progetto stesso ad altre discipline sportive,<br />
possano in qualche modo stimolare le istituzioni locali a<br />
sposarne gli importanti obiettivi.<br />
Soddisfatta del percorso sinora compiuto, e impegnata a<br />
migliorarne le criticità, anche la Prof.ssa Mirella Strambi,<br />
coordinatrice del progetto, nonché assessore alla sanità del<br />
Comune di Siena dal 1993 al 2000: “Mi sono sempre occupata di<br />
prevenzione: ritengo che questo progetto sia <strong>il</strong> ‘fiore all’occhiello’<br />
della nostra attività. Il nostro gruppo di lavoro sta pensando di<br />
realizzare una pubblicazione scientifica dove poter <strong>il</strong>lustrare dettagliatamente<br />
le diverse fasi progettuali spiegandone metodologie, finalità<br />
e riscontri operativi. Spero vivamente che l’iniziativa possa<br />
costituire un nuovo metodo di lavoro che sappia proporsi come una<br />
nuova opportunità di interscambio nel processo educativo del bambino,<br />
perché possa raccogliere tutti i frutti di una fattiva collaborazione<br />
tra genitori e personale sanitario, impegnati, nello sport come<br />
nella vita, in un ‘gioco di squadra’ per <strong>il</strong> suo futuro”.■<br />
25
cicloturismo•Giancarlo Brocci<br />
La nuova edizione dell’Eroica già in calendario<br />
per <strong>il</strong> 2 ottobre, preceduta dalla polemica<br />
sollevata dagli organizzatori<br />
•Giù le mani<br />
dalle strade bianche!<br />
26<br />
Domenica 2 ottobre 2005, data de “L’Eroica” prossima.<br />
La cicloturistica d’epoca che parte e arriva a Gaiole in Chianti,<br />
attraversando gran parte del senese e sprofondandosi in<br />
paesaggi che nessun sceneggiatore di gran pregio saprebbe<br />
mai mettere assieme, tra Chianti e Crete, Val d’Arbia, d’Asso<br />
e d’Orcia, ha “bucato” <strong>il</strong> mondo, è approdata su tutte le riviste,<br />
di settore e non solo, e si prepara all’assalto di ciclisti da<br />
ogni dove alla ricerca di sensazioni uniche.<br />
Ma la battaglia per preservare le sue strade bianche non è<br />
vinta, a prescindere da tante belle enunciazioni, proclami più<br />
o meno elettorali, sorrisi ai molti giornalisti che accorrono a<br />
magnificare un giacimento paesaggistico unico al mondo.<br />
Si va preparando la segnaletica permanente del percorso,<br />
si lavora al ‘Catasto strade bianche’ ma si continua a non capire<br />
bene se l’intento dell’Amministrazione Provinciale sia<br />
realmente quello di garantirne la tutela. Anche fra i nostri Comuni,<br />
pur prevalendo l’intento preservatore, spesso si deve<br />
dar conto a spinte di vario genere, col rischio che lo st<strong>il</strong>licidio<br />
del pezzo per pezzo finisca per “leopardare” una serie di strade<br />
per poi condurle alla naturale (e di manutenzione ben più<br />
economica) deriva dell’asfalto.<br />
Per questo stavolta, più che presentare una manifestazione<br />
in sé che si preannuncia grandiosa (e ci rifaremo a breve),<br />
vogliamo cogliere l’opportunità di questo spazio per rendere<br />
pubblica la lettera con cui l’Associazione Parco Ciclistico del<br />
Chianti si è rivolta alla Sovrintendenza senese ai Beni Ambientali<br />
per chiedere adeguato supporto alla causa; sempre<br />
più “eroica” anch’essa.<br />
“La presente per segnalare un problema che questa Associazione<br />
sta da tempo cercando di risolvere con notevole, volontaristico<br />
impegno e con risultati alterni: la difesa delle ultime strade bianche<br />
senesi dall’assalto dell’asfalto.<br />
Che queste siano un bene paesaggistico ci parrebbe innegab<strong>il</strong>e,<br />
visto come quasi tutti i calendari che si vendono proprio in città ne<br />
mostrino foto di straordinaria suggestione; che siano sotto tutela è<br />
invece un’aspirazione ancora lontana dal trovare concretizzazione.<br />
Enunciazioni di principio sulla qualità del nostro paesaggio e<br />
sulle attenzioni di Enti Locali più bravi che altrove se ne fanno<br />
molte, spesso veritiere, ma se non si riescono in tempi brevi a coordinare<br />
sforzi, propositi e strumenti regolatori nel settore, <strong>il</strong> rischio è<br />
che si vada avanti per st<strong>il</strong>licidio, un pezzo di asfalto per volta, cedendo<br />
a questa o quella pressione più o meno forte o ben posta.<br />
Il Comune più a rischio, in questi ultimi tempi, è senz’altro Castelnuovo<br />
Berardenga, sempre più cintura suburbana, sempre più<br />
sottoposto a dover affrontare richieste di “cittadini” che in campagna<br />
trovano casa e chiedono, talora pretendono, servizi, infrastrutture<br />
st<strong>il</strong>e Petriccio – San Miniato.<br />
Certo è che tutti abbiamo presenti problemi reali, quali la polvere<br />
presso le abitazioni, la diffic<strong>il</strong>e ed onerosa manutenzione, ma<br />
di sicuro un conto è dover intervenire sul valore condiviso strada<br />
bianca (per brevi tratti mirati, con coperture chiare, ecocompatib<strong>il</strong>i<br />
ecc.) un altro è assistere alla protervia vincente (come è successo pochi<br />
giorni fa a Borgo Scopeto, con la rapidità di un blitz) di qualche investitore<br />
m<strong>il</strong>iardario cortomirante che vuol garantire al cliente di<br />
non impolverare <strong>il</strong> macchinone.<br />
La nostra Associazione, a suo tempo, ha lanciato “L’Eroica”,<br />
cicloturistica d’epoca che fa della strada bianca la materia prima<br />
per riproporre scenari ed ambienti del ciclismo che fu.<br />
Come si vede dagli allegati, <strong>il</strong> successo mondiale riscosso testimonia<br />
di quanto questo magico scenario delle Terre di Siena abbia<br />
colpito l’immaginario collettivo e di come proprio la strada bianca<br />
ne sia diventata un elemento imprescindib<strong>il</strong>e, da mettere sotto seria<br />
tutela quanto prima.<br />
Al proposito, non mancano pronunciamenti pubblici né buonissime<br />
intenzioni: ne è prova anche l’altro allegato, <strong>il</strong> progetto per <strong>il</strong><br />
Catasto delle Strade Bianche, voluto dall’Amministrazione Provinciale<br />
e da molti Comuni senesi, finanziato anche dalla Fondazione<br />
MPS.<br />
Ma se non si arriverà presto ad offrire ad alcuni Sindaci un efficace<br />
“ombrello” per la pioggia di spintarelle, più o meno delicate<br />
o VIP, <strong>il</strong> rischio è che uno dei quadri più belli che Uomo Ruralis e<br />
Madre Natura abbiano mai disegnato, venga sfregiato da altre pennellate<br />
di nero vergate a caso.<br />
Per quanto ci è stato riferito, crediamo di trovare presso Codesto<br />
Ufficio la giusta attenzione; noi, di certo, oltre a chiedere un incontro<br />
<strong>il</strong> più a breve possib<strong>il</strong>e, ci dichiariamo disponib<strong>il</strong>i a fornire<br />
ogni ulteriore elemento”. ■
tennis •Andrea Sbardellati<br />
Definitiva consacrazione del Torneo<br />
organizzato dal C.T. Match Ball<br />
•Monteroni, capitale<br />
del tennis toscano<br />
28<br />
Corinna Dentoni e<br />
Verdiana Verardi<br />
(a destra), prima e<br />
seconda a Monteroni<br />
A Monteroni <strong>il</strong> tennis di altissimo livello è ormai diventato un appuntamento<br />
fisso nel cuore dell’estate senese. Nel ridente circolo tennis<br />
Match Ball, <strong>il</strong> presidente Giancarlo Trapani può vantare un nutritissimo<br />
stuolo di soci e collaboratori che hanno senz’altro impreziosito<br />
<strong>il</strong> torneo internazionale femmin<strong>il</strong>e giunto alla sua quarta edizione.<br />
Rende onore a tutto <strong>il</strong> circolo questo prestigioso torneo che è diventato,<br />
con l’ampliamento e <strong>il</strong> miglioramento<br />
della struttura, un motivo di<br />
vanto per tutti coloro che hanno a<br />
cuore lo sport della racchetta di casa<br />
nostra. L’incoronazione della reginetta<br />
dell’anno 2005, la quindicenne di Marina<br />
di Carrara Corinna Dentoni, è stata<br />
la degna conclusione di una gara che<br />
per molti giorni ha tenuto con <strong>il</strong> fiato<br />
sospeso tutti coloro che l’hanno potuta<br />
seguire a Monteroni dal vivo, ma anche<br />
via internet attraverso <strong>il</strong> puntuale collegamento<br />
telematico con <strong>il</strong> campo<br />
centrale e con la precisione e la puntualità<br />
dei comunicati stampa curati da<br />
Enrico Campana, già addetto stampa<br />
della Federazione Italiana Tennis e<br />
forte, in quel di Monteroni,<br />
della preziosa<br />
collaborazione di Olga<br />
Fiorini.<br />
Oltre al titolo di<br />
“reginetta del tennis<br />
senese” (e anche toscano),<br />
la 15enne di<br />
Marina di Carrara, più giovane vincitrice di un torneo<br />
del circuito internazionale ITF, ha trovato al CT<br />
Match Ball un gruppetto di giovani tifosi per i quali<br />
è “La Squaletta” che ha dato vita anche a dei programmi<br />
televisivi curati da Teleidea che ha trasmesso<br />
<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m della fortunata edizione, e le novità del futuro.<br />
Ma l’incoronazione della Dentoni, per ora, è<br />
stata soltanto simbolica, affidata alla sapiente matita<br />
dell’artista Sergio Manni, che fin dalla prima edizione<br />
del torneo tennistico internazionale femmin<strong>il</strong>e<br />
del CT Match Ball offre alla vincitrice un singolarissimo<br />
trofeo: una caricatura come quelle che disegnò<br />
per gli azzurri nell’anno della finale di Coppa Davis<br />
a M<strong>il</strong>ano. Il successo dell’iniziativa potrebbe indurre gli organizzatori,<br />
fin dal prossimo anno, ad offrire al pubblico una cerimonia in costume,<br />
con tanto di coroncina cesellata sul capo della vincitrice. Per<br />
ora una corona d’inchiostro a china marca bene le qualità di Corinna<br />
Dentoni, che ha le carte in regola per scalare velocemente la classifica<br />
mondiale. E proprio la vig<strong>il</strong>ia del 16° anno, compiuto lo scorso<br />
30 luglio, ha dato forza ai sogni della f<strong>il</strong>iforme ragazza di Marina di<br />
Carrara che arriva ai tornei col suo bassottino Nino Duval e viene<br />
protetta da una famiglia tennistica molto unita, semplice, sportiva,<br />
dove spicca un padre severo ma giusto che ha giocato e fatto l’alle-<br />
natore di volley mettendo <strong>il</strong> pallone fra le mani a Maurizia Cacciatori,<br />
una delle due glorie sportive, con Buffon, della cittadina apuana.<br />
Corinna, che ha un fratello maggiore campione italiano e olimpionico<br />
di judo, che da qualche giorno si trova in Iraq con la Folgore,<br />
e una sorella che ha lasciato <strong>il</strong> volley per <strong>il</strong> pianoforte, pensa ai<br />
grandi traguardi, senza superbia o l’aria sognante delle ragazzine.<br />
Dopo <strong>il</strong> suo primo successo nel circuito internazionale ITF, grazie al<br />
quale guadagna oltre a un assegno di 1580 euro anche i primi punti<br />
per entrare nella classifica mondiale, ha affermato di voler entrare,<br />
un giorno, fra le prime dieci.<br />
Il suo modello è la campionessa russa Sharapova, rovescio “assassino”<br />
a due mani anticipato o lungolinea, un bagaglio da grande giocatrice:<br />
riflessi e mob<strong>il</strong>ità e struttura mentale (in semifinale e finale ha<br />
perso <strong>il</strong> 2° set, riprendendo con autorità in mano la gara nel 3° set).<br />
Nata a Pietrasanta <strong>il</strong> 30 luglio 1989, è tesserata per <strong>il</strong> TC Prato, si allena<br />
al Lido di Camaiore sotto la guida di Gianluca Rossi, un bravissimo<br />
coach, ed è seguita da vicino dal CT dell’Attività Giovan<strong>il</strong>e Azzurra<br />
Giancarlo Palumbo che farà conto su questa vincente per eccellenza<br />
(quest’anno ha firmato <strong>il</strong> torneo dell’Avvenire, giocato partite importanti<br />
fra le quali a Wimbledon) alla fine della prossima settimana. La<br />
vedremo infatti all’opera a Livorno nelle qualificazioni della Coppa<br />
Helvetia, l’europeo femmin<strong>il</strong>e “under 16”, dove si radunerà anche <strong>il</strong><br />
neonato “Corinna Fans Club” che l’ha soprannominata “La Squaletta”<br />
regalandole, dopo <strong>il</strong> successo, una maglietta nera con questa speciale<br />
dedica in rima, per sottolineare le sue qualità, soprattutto la capacità<br />
di mimetizzarsi e colpire all’improvviso : “Corinna è uno squalo<br />
senza pinna…/aff<strong>il</strong>a i Dentoni e morde a bocconi…”.<br />
Al CT Match Ball sono ovviamente felici per aver vissuto un’edizione<br />
storica, dalle qualificazioni a 48 giocatrici grazie alla realizzazione<br />
di un 3° campo, alla pennellata di tricolore senza precedenti (7<br />
giocatrici italiane su 8 nei quarti, semifinali e finali e finale del doppio<br />
tutte in “famiglia”) che ha fatto comprendere quanto questo<br />
sport abbia soppiantato quello masch<strong>il</strong>e. Un primato ben sottolineato<br />
dal vice-presidente vicario Alfredo Bartolini per <strong>il</strong> quale “con 8<br />
giocatrici fra le prime 100, <strong>il</strong> tennis italiano femmin<strong>il</strong>e è vincente nel<br />
mondo”. Inoltre, a parte <strong>il</strong> primato di ben 2 finali “All Italy” , e le<br />
prospettive future legate alla finale della 4.a edizione, anche per le<br />
qualità di Verdiana Verardi,<br />
17enne spezzina che a sua<br />
volta ha raggiunto per la<br />
prima volta una finale ITF<br />
in una stagione dove ha ottenuto<br />
importanti risultati<br />
all’estero, importanti sono i<br />
“ritorni” sulla scena dopo<br />
infortuni o altri problemi di<br />
alcune pecorelle smarrite,<br />
come la livornese Tognetti,<br />
la ligure Mortello, la romana<br />
Ivone che hanno ripreso<br />
quota. Attestazioni di stima<br />
sono giunte anche dalla mitica<br />
Lea Pericoli, bandiera<br />
del tennis italiano, che ha<br />
ringraziato per i soldi raccolti<br />
a favore della Lega<br />
contro i Tumori.<br />
Il b<strong>il</strong>ancio del presidente<br />
del CT Giancarlo Trapani e le prospettive per <strong>il</strong> futuro, sono<br />
sicuramente rosee e degne di ulteriori sv<strong>il</strong>uppi (anche l’anno prossimo<br />
l’appuntamento delle Crete sarà <strong>il</strong> clou toscano!). Giancarlo Palumbo<br />
ha preferito regalare a Monteroni l’ultima w<strong>il</strong>d card della stagione<br />
dell’astro nascente del tennis femmin<strong>il</strong>e. Dopo <strong>il</strong> successo<br />
della Virg<strong>il</strong>i, un’altra w<strong>il</strong>d card ha premiato infatti le scelte di Monteroni<br />
che si è fatto la fama del torneo “funny”, delle innovazioni,<br />
come l’offerta degli incontri in web cam sul sito Internet “www.matchballmonteroni.it”<br />
grazie al Dipartimento di Scienza delle Comunicazioni<br />
di Siena. ■
zapping<br />
E stasera tutti a bere da Nanni<br />
Vincenzo Coli<br />
Sarà una Mens Sana più giovane, più<br />
aggressiva, più incline a difendere, più<br />
adatta a giocare di squadra, più affamata<br />
di vittorie. Cinque volte <strong>il</strong> segno più, cinque<br />
qualità che riporteranno i biancoverdi ad<br />
essere competitivi per scudetto e Euroleague,<br />
parola di Ferdinando Minucci. E di<br />
quanto dice Minucci, visti i risultati straordinari<br />
della sua gestione, non è lecito dubitare.<br />
Anche se le proiezioni del gm si basano<br />
su due soli dati oggettivi (l’anagrafe<br />
e <strong>il</strong> palmarès per ora esiguo dei neoacquisti)<br />
e tre buone intenzioni che <strong>il</strong> campo<br />
dovrà confermare. Ci sarebbe per la verità<br />
un segno meno, anche questo assolutamente<br />
oggettivo: meno centimetri. Una<br />
prerogativa che probab<strong>il</strong>mente farà della<br />
nuova Mens Sana una piccola grande<br />
squadra. Confermati Chiacig e Eze, pareggiati<br />
i 206 cm del fuggitivo Kakiouzis<br />
con l’identico metraggio del pariruolo<br />
Boisa, via Galanda (210 cm) e Rentzias<br />
(212), a rimpiazzare questi ultimi ci sarà <strong>il</strong><br />
solo Stonerook (201 compresa l’incredib<strong>il</strong>e<br />
matassa di capelli afro): sotto canestro,<br />
in Europa almeno, sarà dura. Curiosa inversione<br />
di marcia, per una squadra che,<br />
dai tempi lontanissimi del primo doppio<br />
pivot Bovone-Johnson, lassù dove osano<br />
le aqu<strong>il</strong>e ha puntato storicamente sulle<br />
guglie. Dando per sicura la buona qualità<br />
delle new entry sul perimetro, è questo l’unico<br />
dubbio che increspa la lunghissima<br />
vig<strong>il</strong>ia. A fugarlo ci penserà mago Charlie<br />
di ritorno dagli Europei (ma come fa a non<br />
‘staccare’ nemmeno un giorno?). Per <strong>il</strong><br />
prossimo mese e mezzo converrà seminare<br />
la curiosità e coltivare la fiducia verso<br />
chi torna o ri-torna sul parquet. E nutrire un<br />
sentimento di riconoscenza nei confronti<br />
di coloro che hanno restituito le chiavi dell’armadietto.<br />
Il grande Vrbica Stefanov,<br />
metronomo generoso dall’entrata immarcab<strong>il</strong>e<br />
e - non dimentichiamolo - innamorato<br />
di Siena; Bootsy Thornton elegante,<br />
tecnico e sempre redditizio, David Vanterpool<br />
polivalente, potente e carismatico;<br />
Jack Galanda triplista micidiale, ut<strong>il</strong>issimo<br />
<strong>il</strong> primo anno quanto impalpab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> secondo;<br />
Michalis Kakiouzis guerriero adrenalinico<br />
e asso della rimessa, che però non ce la<br />
doveva fare la carognata di salutarci via internet,<br />
<strong>il</strong>luderci mettendosi all’asta e poi svignarsela<br />
definitivamente appena ottenuto<br />
l’aumento dell’ingaggio. Sono gli uomini<br />
che, insieme all’eterno Minda e a capitan<br />
Ghiaccio, lungo l’asse Ataman-Recalcati,<br />
hanno segnato <strong>il</strong> ciclo 2001-2005, dalla<br />
Coppa Saporta alle due final four europee<br />
fino al primo scudetto. I campioni che<br />
hanno fatto di una società ricca di storia<br />
ma dalla bacheca spoglia, una potenza<br />
continentale. Grazie e buona fortuna, dovunque<br />
andrete a dispensare scint<strong>il</strong>le<br />
della vostra classe. Beh, quando, e se, capiterà<br />
di incrociare le canotte biancoverdi,<br />
speriamo vi si scarichi la dinamo.<br />
Non è piaciuta alla Gazzetta dello<br />
<strong>Sport</strong> la campagna acquisti della Robur<br />
(“Troppi giocatori nuovi, e presi a caso”).<br />
Una severità che ci sembra eccessiva.<br />
Certo, alcuni colpi sono stati di tutto rispetto,<br />
e l’accordo con la Juventus dovrebbe<br />
dare frutti interessanti, ma la qualità<br />
tecnica c’è, e la salvezza potrebbe<br />
venire prima dell’ultima giornata, considerando<br />
che la promozione per via giudiziaria<br />
di Treviso e Ascoli dovrebbe consegnare<br />
al calendario due formazioni allestite in<br />
pochi giorni e con un budget non irresistib<strong>il</strong>e.<br />
E poi c’è aria di casa, proprio nel<br />
nome di un giocatore tra i più esotici: l’argentino<br />
Nanni. A Siena chi non ha un<br />
nonno, uno zio, un amico o un collega di<br />
lavoro con questo nome? Da Nanni: non<br />
sembra l’insegna dal sapore et<strong>il</strong>ico di una<br />
vecchia mescita metà Novecento?<br />
29
30/<br />
TROPPA GRAZIA... di Mario Ciani<br />
Anche nello sport, come nella vita, quello che non<br />
succede in un secolo può accadere in cinque anni. Ne<br />
sanno qualcosa quei tifosi bianconeri e biancoverdi<br />
che in quest’ultimo lustro non hanno fatto che collezionare<br />
soddisfazioni su soddisfazioni in un crescendo<br />
di ‘tutto e di più’ che ha trasformato questo inizio secolo<br />
nel momento più alto mai raggiunto dallo sport<br />
senese di squadra.<br />
L’evento che ha interrotto <strong>il</strong> suo secolare e monotono<br />
tran tran di tranqu<strong>il</strong>la città di provincia, è datato<br />
nientemeno che Duem<strong>il</strong>a, passaggio epocale fra un<br />
m<strong>il</strong>lennio e l’altro, quando <strong>il</strong> Siena di Antonio Sala<br />
conquista a sorpresa quella serie B da sempre agognata<br />
e mai raggiunta, solo sfiorata. È una svolta storica<br />
per la Vecchia Robur, ormai consolidatasi da dieci<br />
anni in C1, ma fino a quel momento incapace di qualsiasi<br />
scatto d’orgoglio.<br />
È <strong>il</strong> successo di un gruppo che giornata dopo giornata<br />
prende coscienza delle proprie possib<strong>il</strong>ità, senza<br />
grandi stelle (figuriamoci, <strong>il</strong> capocannoniere Pagano<br />
ne mette dentro appena 7 !), ma con grandi risorse caratteriali. Sul finire del campionato<br />
rischia addirittura di farsi raggiungere dal Pisa, che poi <strong>scarica</strong> la propria rabbia buttandola<br />
sulla diffamazione, ma <strong>il</strong> Siena è in B a dispetto di tutto e di tutti. Appena dodici<br />
mesi dopo essere uscita miracolosamente <strong>il</strong>lesa dal rischio C2.<br />
Passano due anni, ed è la Mens Sana a salire agli onori della cronaca sportiva con la<br />
conquista della sua prima Coppa europea, la Saporta, curiosamente all’ultima edizione.<br />
Per festeggiare l’evento, a fine apr<strong>il</strong>e, un pezzo di città si trasferisce in massa a Lione, sede<br />
della finale con <strong>il</strong> Valencia, dove la squadra di Ergin Ataman scrive la più bella pagina della<br />
sua storia. Erano i tempi di Gorenc e di Naumoski, di Topic e Tolbert, tutta gente che resterà<br />
impressa per sempre nella memoria dei tifosi biancoverdi. Come sarà diffic<strong>il</strong>e scordare<br />
quel simpatico ‘sciamare’ fra le strade del capoluogo del dipartimento del Rodano<br />
trasformate in tante affollate Banchi di Sopra… L’mpresa della Montepaschi, espressione<br />
pur sempre di una piccola città, cattura l’attenzione dell’intero mondo cestistico continentale,<br />
che comincia a vedere nella squadra allestita da Minucci un fenomeno tutt’altro<br />
che passeggero, come confermeranno le due successive partecipazioni alle Fina Four di<br />
Euroleague.<br />
Ma <strong>il</strong> bello deve ancora arrivare, perché un anno dopo <strong>il</strong> Siena di Papadopulo, a dir<br />
poco a sorpresa ma senza rubare nulla (tanto da precedere addirittura la Sampdoria in<br />
testa alla classifica finale), conquista la massima serie di calcio e va a festeggiare i suoi<br />
primi cento anni di vita dove mai nessuno avrebbe scommesso, se non passando per<br />
pazzo. Di per sé però non si può dire che fosse un appuntamento atteso, perché l’ipotesi<br />
in realtà non era mai stata presa seriamente in considerazione. Neppure dal più inguarib<strong>il</strong>e<br />
ottimista dei tifosi. Il Siena in A è un evento che scuote l’intera città, anche quella<br />
che non si era mai interessata direttamente di calcio. Per tanti giorni diventa l’argomento<br />
del giorno, se ne parla per <strong>il</strong> Corso come al mercato, sui tram ed in f<strong>il</strong>a alla Posta, ma<br />
soprattutto ne parlano tutti. Qualcuno, per non rischiare di doversi difendere dall’accusa<br />
di essere salito sul carro dei vincitori all’ultimo momento e dimostrare la sua ‘eterna’ passione<br />
per la Robur, si inventa improbab<strong>il</strong>i formazioni del passato e situazioni mai esistite.<br />
È la solita storia che si ripete dai tempi della Mens Sana che giocava a Sant’Agata, con l’unica<br />
differenza che nei confronti dei bianconeri c’è sempre stata per la verità un’attenzione<br />
dialettica particolare, al di là della presenza fisica allo stadio. Resta <strong>il</strong> fatto che non<br />
c’è persona che non avverta <strong>il</strong> significato di questo traguardo raggiunto dalla società di<br />
Via Montanini in capo ad un compleanno che altri sodalizi vivono e vivranno con l’incubo<br />
della sparizione. Insomma un bel copione recitato magnificamente da chi, appena<br />
qualche anno prima, si era esibito solo sui palcoscenici di provincia.<br />
Arriva <strong>il</strong> 2004, e qui l’impresa non è meno storica della precedente. Anzi. Per la prima<br />
volta infatti una squadra senese conquista lo scudetto in una disciplina importante come
<strong>il</strong> basket, secondo sport<br />
d’Italia dopo <strong>il</strong> calcio, non<br />
uno qualsiasi dunque, con<br />
tutto <strong>il</strong> rispetto per gli altri.<br />
Ad appuntarsi l’ambito<br />
triangolino sul petto è la<br />
‘solita’ Montepaschi Mens<br />
Sana guidata in campo da<br />
Carlo Recalcati e dietro la<br />
scrivania da Ferdinando<br />
Minucci. Anche in questo<br />
caso l’evento è di tali proporzioni<br />
che qualcuno<br />
stenta a crederci: com’è<br />
possib<strong>il</strong>e che la piccola<br />
Siena, dal…basso dei suoi<br />
cinquantam<strong>il</strong>a abitanti,<br />
riesca a dare scacco matto<br />
ad una concorrenza che si<br />
misura in m<strong>il</strong>ioni di abitanti?<br />
È possib<strong>il</strong>e, ed a parte<br />
qualche irriducib<strong>il</strong>e che c’è<br />
sempre da una parte e dall’altra,<br />
all’esultanza dei<br />
tifosi biancoverdi partecipano tutti gli autentici sportivi senesi.<br />
Come aderiscono in massa alla soddisfazione per la prima salvezza dei bianconeri in serie<br />
A, virtualmente pesante come una seconda promozione. Il Siena nella massima serie costituisce<br />
…un’anomalia per molti, per questo la sua conferma a fianco di alcune fra le più grandi<br />
squadre europee di calcio, scomoda aggettivi in quantità industriale. E come tale viene<br />
percepita a qualsiasi latitudine (cioè oltre i confini bianconeri), perché l’impresa dei ragazzi<br />
di Papadopulo, soprattutto se abbinata alla conquista del tricolore da parte dei biancoverdi,<br />
pone la città sotto la lente di ingrandimento dell’intero mondo dell’informazione sportiva,<br />
e non solo sportiva. Anche se per <strong>il</strong> nostro gusto sempre troppo poco.<br />
Infine <strong>il</strong> 2005. Per la seconda volta consecutiva e senza gli strascichi polemici che l’anno<br />
prima avevano inquinato <strong>il</strong> dopo salvezza<br />
della Robur, la squadra ora guidata da Gigi De<br />
Canio (successore a sua volta di un altro Gigi,<br />
Simoni), guadagna <strong>il</strong> diritto a giocare per <strong>il</strong><br />
terzo anno consecutivo nella serie A di calcio,<br />
che tradotto in soldoni significa misurarsi nuovamente<br />
con Juventus, Inter, M<strong>il</strong>an e compagnia<br />
bella. Roba da non crederci. Tra l’altro per<br />
i più pessimisti l’avventura dei bianconeri era<br />
già finita da un pezzo, perché la mentalità è<br />
sempre quella. In pochi riescono ad entrare nell’ordine<br />
di idee che qui si sta parlando del più<br />
diffic<strong>il</strong>e campionato del mondo, e pertanto un<br />
po’ di tolleranza in più –che diamine!- non guasterebbe.<br />
Gli scontenti dunque d<strong>il</strong>agano, quelli<br />
che ‘io l’avevo detto’ si compiacciono per l’intuizione,<br />
ma la cara Vecchia Robur non ci sta. Si<br />
salva sì all’ultimo tuffo, ma questo non fa che<br />
accrescere la soddisfazione di quanti non avevano<br />
mai smesso di sperare, anche di fronte all’evidenza.<br />
Tutto questo è successo negli ultimi cinque<br />
anni a dispetto di chi non si è mai avvicinato ai<br />
colori delle nostre due più importanti realtà<br />
sportive (ci sono, ci sono…), oppure che deluso<br />
o amareggiato da un passato fin troppo anonimo,<br />
ha voltato loro le spalle. Di sicuro, comunque,<br />
ci sarà sempre qualcuno che dirà: ‘A<br />
Siena? Non succede mai niente. Che barba, che<br />
noia, che barba…’ ■
atletica leggera •Andrea Bruschettini<br />
Il velocista dell’Uliveto Uisp Siena<br />
ad un passo dalla prima storica<br />
impresa di un senese in azzurro<br />
•La quasi medaglia<br />
di Emanuele Magi...<br />
32<br />
Scuote la testa sconsolata, e non ti guarda in faccia. Non<br />
sa darsi pace Elisa Palmieri, anche se gli Europei under 23<br />
sono terminati da alcuni giorni, anche se ormai è tornata di<br />
nuovo sulla pedana amica del Campo Scuola, lasciando ad Erfurt<br />
<strong>il</strong> brutto ricordo di un miglior lancio a 57,07m, che le è<br />
valso la decima posizione nel proprio gruppo di qualificazione,<br />
e la ventesima assoluta.<br />
“Non potete capire, questa occasione non torna più – continua<br />
a ripetere la giovane dell’Uliveto Uisp Siena – con poco<br />
più di 60m si poteva entrare in finale, ed ora non avrò un’altra<br />
chance. Dal prossimo anno non sarò più nella categoria<br />
promesse, e tra le assolute per ambire alla maglia azzurra ci vogliono<br />
70m”.<br />
Poco più là, la ascolta in s<strong>il</strong>enzio Luca Calzeroni, che,<br />
mentre Elisa rappresentava l’Italia agli europei under 23, a<br />
Marrakesh lanciava <strong>il</strong> martello con i colori azzurri nei Campionati<br />
mondiali giovan<strong>il</strong>i (under 18).<br />
Se per la portacolori dell’Uliveto Uisp Siena <strong>il</strong> momento<br />
dell’autocritica coincide con l’impossib<strong>il</strong>ità di spiegare una<br />
controprestazione non motivata da apparenti ragioni tecniche<br />
o emotive, <strong>il</strong> possente lanciatore, classe 1988, candidamente<br />
ammette l’emozione che lo ha limitato in Marocco.<br />
Con 57,70m (ben lontano dal personale di 62m) l’istriciaiolo<br />
Luca Calzeroni è giunto tredicesimo nel proprio gruppo<br />
di qualificazione e ventiquattresimo assoluto.<br />
Se per Elisa in parte è condivisib<strong>il</strong>e lo scoramento manifestato,<br />
a cui sarebbe però da opporre una maggiore sicurezza<br />
nei propri mezzi ed un approccio psicologico più r<strong>il</strong>assato ai<br />
grandi eventi, per Luca non mancheranno occasioni di rifarsi,<br />
già a partire dai prossimi impegni agonistici, quando dall’alto<br />
delle graduatorie stagionali potrà andare a caccia del titolo italiano<br />
allievi.<br />
Capitolo in parte diverso quello invece relativo ad Emanuele<br />
Magi. L’atleta allenato dalla professoressa Angela Fè<br />
dopo i mondiali juniores dello scorso anno, è stato di nuovo<br />
convocato in nazionale, quest’anno per i campionati europei<br />
juniores che si sono svolti a fine luglio a Kaunas.<br />
Ancora inserito nella staffetta 4x400m, <strong>il</strong> velocista della<br />
Val di Chiana ha dato <strong>il</strong> proprio contributo ai compagni Licciardello,<br />
Turchi e Quirico per entrare in una prestigiosa (e<br />
storica per i colori senesi) finale continentale in 3’10”05.<br />
Con non celate ambizioni, <strong>il</strong> quartetto azzurro si è presentato<br />
alla finale alla ricerca di un possib<strong>il</strong>e piazzamento sul<br />
podio, che è sfumato proprio nell’ultimo metro. Emanuele,
che aveva ricevuto <strong>il</strong> testimone da Quirico in terza posizione,<br />
lo ha lasciato poi a Licciardello in quarta. Quest’ultimo (grande<br />
talento dell’atletica azzurra e primatista italiano di categoria)<br />
si è prodigato in una fantastica rimonta, conclusa con un<br />
po’ di fiato corto ed <strong>il</strong> ritorno dal quarto posto di un agguerrito<br />
rivale polacco, che con le ultime energie in serbo lo ha superato<br />
sulla linea d’arrivo. Il portacolori azzurro, nel disperato<br />
tentativo di difendere la terza piazza è caduto, tagliando <strong>il</strong><br />
traguardo senza testimone, e costringendo la staffetta azzurra<br />
alla squalifica, quando erano riusciti a correre pur sempre in<br />
un ottimo 3’09”77.<br />
Inut<strong>il</strong>e provare ad immaginare l’enorme delusione di<br />
Emanuele, ma anche di tutti noi sportivi senesi che in un batter<br />
di ciglia abbiamo sognato e poi abbiamo perso la prima medaglia<br />
internazionale dell’atletica senese.<br />
Nonostante questa cronaca dei risultati dei tre atleti dell’Uliveto<br />
Uisp Siena che nel corso dell’estate hanno vestito la<br />
maglia azzurra sembri quasi lasciare un po’ di amaro in bocca<br />
per l’esito delle loro prestazioni rispetto al potenziale, non bisogna<br />
dimenticare che l’atletica senese si è affacciata nel grande<br />
contesto internazionale solo negli ultimi due anni, e solo con<br />
Emanuele Magi ha manifestato concrete possib<strong>il</strong>ità di podio.<br />
Non allineandoci alle varie voci critiche imperanti in questa<br />
estate secondo cui l’atletica azzurra è valutab<strong>il</strong>e positivamente<br />
solo in funzione delle medaglie raccolte, vorremmo<br />
sottolineare che i vari Calzeroni, Magi e Palmieri sono solo dei<br />
volenterosi giovani che tutti i giorni s’impegnano in allenamento,<br />
senza alcun ritorno di alcun genere, se non la soddisfazione<br />
di vedere i propri sforzi premiati in gara con buone<br />
performance. La convocazione in azzurro, oltre ad uno stimolo<br />
maggiore ad incrementare <strong>il</strong> proprio impegno, rappresenta<br />
in taluni casi un traguardo enorme, che anche la Siena sportiva<br />
dovrebbe riconoscere e prendere opportunamente in considerazione.<br />
Chiuso <strong>il</strong> capitolo “azzurro”, l’Uliveto Uisp Siena ha vissuto<br />
un’ottima estate anche su altri fronti. Intanto la giovanissima<br />
Alice D’Auria, ancora cadetta, è riuscita a portarsi nel<br />
salto in alto a 1,58m e ha vinto <strong>il</strong> titolo toscano di categoria di<br />
pentathlon, mentre sulla sua scia Elisa Pieri, Andrea Coghe e<br />
Michele Raspanti nella velocità, e Lorenzo Morellini tra i ragazzi<br />
hanno mostrato ancora una buona base qualitativa e<br />
grandi margini di miglioramento.<br />
Maurizio Cito, che nel 2005 è stato <strong>il</strong> quarto azzurro in casa<br />
Uliveto, ha impressionato per l’ottima gara agli Italiani juniores<br />
di Grosseto dove sui 5000m con 15’02”57 è terminato<br />
quarto siglando dopo 33 anni <strong>il</strong> nuovo primato provinciale di<br />
categoria. Non contento, a distanza di circa 20 giorni, e nonostante<br />
una condizione in calo, ha tentato sulla pista del campo<br />
scuola “Renzo Corsi” l’assalto al minimo per gli europei juniores<br />
sui 10000m.<br />
Accompagnato dall’allenatore Abdellah Abdelhak e dal<br />
compagno di squadra Ph<strong>il</strong>ippe Niragira, è rimasto in linea con<br />
<strong>il</strong> tempo richiesto fino a metà gara, per poi spegnersi lentamente,<br />
fino a concludere in un pur sempre ottimo 32’28”, nuovo record<br />
provinciale juniores, migliorato di oltre un minuto.<br />
Sempre a Grosseto, sono giunte le medaglie d’argento di<br />
Elisa Palmieri nel martello promesse (55,76m), e <strong>il</strong> bronzo di<br />
Emanuele Magi nei 200m (22”56).<br />
Nella gara in cui difendeva <strong>il</strong> titolo italiano dello scorso<br />
anno, i 400m, Emanuele ha compiuto un capolavoro, perchè<br />
pur giungendo quarto (<strong>il</strong> vincitore Licciardello si è imposto a<br />
ritmo di record italiano: 46”47) ha cancellato dopo 12 anni <strong>il</strong><br />
vecchio record provinciale assoluto della distanza (48”87 di<br />
Cristian Melis nel 1993) scendendo a 48”59. Con questo risultato<br />
Magi ha inoltre riportato finalmente un record provinciale<br />
masch<strong>il</strong>e ad un atleta senese, dopo che agli inizi degli<br />
anni 90 la semi professionistica Libertas aveva cancellato tutti<br />
i record con l’ingaggio di ottimi atleti in tutta Italia.<br />
A conclusione della panoramica sull’attività estiva dell’Uliveto<br />
Uisp Siena, bisogna ricordare che nell’ultimo numero<br />
di <strong>Mese</strong>sport ci eravamo lasciati con la concreta possib<strong>il</strong>ità di<br />
vedere la formazione masch<strong>il</strong>e assoluta qualificata alla finale<br />
nazionale serie B.<br />
L’ipotesi si è effettivamente concretizzata, e per l’ennesima<br />
volta nell’ultimo lustro <strong>il</strong> club senese ha potuto prendere<br />
parte a questo evento in programma a Fabriano.<br />
Di fronte a dodici squadre di Toscana, Marche, Umbria ed<br />
Em<strong>il</strong>ia Romagna, i portacolori senesi sono giunti decimi, migliorando<br />
l’undicesimo posto con <strong>il</strong> quale avevano avuto accesso<br />
alla finale. ■<br />
Sopra: Una fase della<br />
preparazione al Campo<br />
scuola ‘Renzo Corsi’.<br />
Pagina precedente:<br />
Magi (sulla sinistra) mentre<br />
riceve <strong>il</strong> testimone nella<br />
gara di Kaunas (foto<br />
Omega/Fidal).<br />
33
35/ anniversari<br />
LORENZO, CAMPIONE DI GRAZIA E DI CIVILTÀ<br />
di Paolo Maccherini<br />
A vent’anni dalla scomparsa di Lorenzo Ghiselli, avvenuta <strong>il</strong> 28 luglio<br />
1985, riproponiamo integralmente <strong>il</strong> ricordo che ne fece Paolo<br />
Maccherini in occasione del conferimento al centauro senese della Medaglia<br />
d’Oro alla memoria, nell’ambito della consegna dei Premi<br />
Mangia di quell’anno.<br />
Cari amici, siamo qui, alla vig<strong>il</strong>ia del Palio dell’Assunta, a ricordare<br />
Lorenzo Ghiselli; giorno della memoria e degli affetti, ma non giorno<br />
dell’addio. Nel tempo in cui si ritrovano i figli migliori della città,<br />
nel momento della riconoscenza civica, <strong>il</strong> tema della vita pesa più<br />
della morte; <strong>il</strong> conto delle cose fatte acquista un eccezionale r<strong>il</strong>ievo di<br />
fronte anche al carico inesprimib<strong>il</strong>e di dolore che la scomparsa di Lorenzo<br />
ha comportato per la moglie Patrizia, i genitori, <strong>il</strong> fratello, la<br />
contrada e gli amici che lo hanno seguito in questi ultimi anni.<br />
È <strong>il</strong> dolore anche di un’intera comunità cittadina che in Ghiselli<br />
aveva da tempo trovato una dimensione, individuale e collettiva, in cui<br />
specchiarsi e riconoscersi: la dimensione del coraggio dell’operosità,<br />
della tensione a migliorare, della fantasia a supporto della razionalità.<br />
Eppure non è <strong>il</strong> giorno di un addio disperato e vuoto, perché Lorenzo<br />
Ghiselli, campione italiano di motociclismo, era prima uomo a<br />
tutta prova, campione di grazia e di civ<strong>il</strong>tà, senese profondamente radicato<br />
alle sue origini popolari e insieme raffinate, egli non rappresenta<br />
l’effimero di uno sport diffic<strong>il</strong>e e crudele che vuole le sue giovani<br />
vittime, bensì <strong>il</strong> determinato impegno, la costante tendenza a<br />
trovare opportunità sempre migliori e nuove, la convinzione di vivere<br />
per un ideale di perfezione da realizzare ogni giorno.<br />
La perfezione è la chiave per capire la personalità e la psicologia di<br />
Lorenzo: ovvero chiedere sempre qualcosa di nuovo a se stesso. Questa<br />
vocazione l’aveva respirata in famiglia: la straordinaria<br />
capacità del padre Sergio di essere artigiano<br />
capace, umanista, integrato nel tessuto contradaiolo<br />
e cittadino, dove la bottega era mezzo di legami<br />
solidali e continui; dove la professione, onorata tutto<br />
<strong>il</strong> giorno, si sposava perfettamente all’amore per la<br />
musica, praticata con piena adesione di spirito e intenti;<br />
<strong>il</strong> fratello estroverso ed eclettico spirito della<br />
nostra generazione collegato sempre alla qualità tradizionale<br />
della vita senese; la premurosa attenzione<br />
della mamma e <strong>il</strong> ricordo ancora presente degli zii.<br />
Questi erano e sono i Ghiselli: una famiglia del<br />
Bruco, quasi un reperto della nostra comune origine<br />
senese, la somma dei nostri pregi e forse difetti:<br />
la contrada, <strong>il</strong> lavoro, la famiglia e la città; una<br />
vita da costruire idealmente sul tema della perfezione<br />
in cui innestare certi parametri obbligati: l’onestà,<br />
<strong>il</strong> rigore, l’esclusività diciamo gelosa dei propri<br />
affetti, la solidale accettazione e comprensione<br />
degli altri, infine una gagliarda e vir<strong>il</strong>e capacità di affermazione. Nel<br />
piccolo universo tipico della città dentro le mura, Lorenzo Ghiselli costruì<br />
se stesso; non scelse <strong>il</strong> violoncello del babbo per provare l’estro<br />
di famiglia; fu zio Antonio ad insegnargli come si fa un motorino e lui<br />
scelse la via della perfezione partendo dal Bruco e dall’officina del<br />
Giannettoni per arrivare ai circuiti di tutto <strong>il</strong> mondo; prima i tortuosi<br />
percorsi in salita, poi Monza, Imola, Imatra in Finlandia, la Spagna,<br />
l’Austria, la Francia, S<strong>il</strong>verstone in Ingh<strong>il</strong>terra; quanta strada fatta da<br />
un ragazzo del Bruco accompagnato dal fratello Giuliano e poi dalla<br />
moglie Patrizia che si rivelerà collaboratrice perfetta e indispensab<strong>il</strong>e.<br />
Sul tema degli affetti e della solidarietà Ghiselli ha realizzato se medesimo,<br />
sfidando con la semplicità dei suoi modi e la ferrea determi-<br />
nazione del suo carattere i grandi interessi dello sport motoristico<br />
fatto di team computer elettronica e investimenti di m<strong>il</strong>iardi. E spesso<br />
Lorenzo, p<strong>il</strong>ota perfetto, collaudatore impareggiab<strong>il</strong>e, tecnico e artigiano<br />
senese spinto alla perfezione col suo mezzo riusciva a battere<br />
tutti facendo anche arrabbiare di brutto le case ufficiali incapaci di capire<br />
perché quel ragazzino dai modi gent<strong>il</strong>i, dallo sguardo intelligente<br />
e cordiale fosse spesso davanti: alla 200 miglia di Imola, al gran premio<br />
di Finlandia, al campionato italiano dell’anno scorso. Correva con<br />
i colori della Contrada, la sua moto in gergo era chiamata la ‘gialla’,<br />
quasi espressione simbolo, segno di quel fondo oro che testimonia<br />
nei secoli e nel divenire eterno del tempo e della stagione di una città,<br />
l’arte, ovvero la perfezione dei grandi artigiani primitivi senesi.<br />
Fu campione in gara e anche nella vita; se ebbe, dicevano alcuni,<br />
un caratteraccio era perché aveva un grande carattere; chiuso e un po’<br />
schivo; cosciente dell’inut<strong>il</strong>ità di riconoscimenti esterni; teso a gratificazioni<br />
personali e intime frutto del lavoro di mesi, dell’attesa della vig<strong>il</strong>ia,<br />
delle corse, dell’appassionata ricerca di laboratorio con i suoi amici<br />
meccanici; portato alla passione intensa di vivere <strong>il</strong> fatto sportivo e agonistico<br />
senza chiedere poi un tornaconto.<br />
Cavaliere di ventura o eroe romantico come da definizione di un<br />
vecchio amico maestro di giornalismo. Un campione vero e, come<br />
tale, eroe; non uomo duro e impenetrab<strong>il</strong>e, inaccessib<strong>il</strong>e e invincib<strong>il</strong>e.<br />
L’eroe è ingenuo, l’eroe è indifeso; vive solo con la testimonianza<br />
della propria vita, come sempre vince e paga di persona.<br />
Ora è lecito ed inquietante chiedersi se per uno sport, anche se<br />
praticato con la testa e <strong>il</strong> cuore, sia lecito morire; lasciamo una risposta<br />
che non ci sarà mai per sottolineare invece come <strong>il</strong> sacrificio sul<br />
campo di uomini come Ghiselli abbia in sé contenuto di indubitab<strong>il</strong>e<br />
valore etico; la sua vita intensa ne esalta la brevità;<br />
la scelta del coraggio riscatta la vita del quotidiano<br />
che spesso ci difende; la concezione di vivere per<br />
un ideale che aveva <strong>il</strong> profumo di vittoria e soltanto<br />
quello, nob<strong>il</strong>ita un mondo oppresso dal potere,<br />
impoverito dal denaro.<br />
Questi ragazzi che ci lasciano così presto sono<br />
quelli che indicano con la loro esaltante esperienza<br />
e con la loro sofferenza, la strada da percorrere<br />
con nob<strong>il</strong>tà e sacrificio.<br />
Ringraziamo Lorenzo Ghiselli per quanto ha<br />
fatto per noi; rimane ora <strong>il</strong> commiato che si deve a<br />
un amico, perché l’amicizia, e solo quella, giustifica<br />
la mia presenza in questa sede. Era molto contento,<br />
quest’anno; difendeva <strong>il</strong> titolo italiano,<br />
aveva un programma tranqu<strong>il</strong>lo, con qualche<br />
amico sponsor, meditava a 32 anni un ritiro da<br />
campione. Non ne ha avuto <strong>il</strong> tempo; ci ha dato<br />
l’ultima immagine di sé in tre mesi e mezzo di infermità<br />
sopportata con dignità e grandezza secondo <strong>il</strong> suo modello,<br />
sofferenza condivisa quotidianamente dalla moglie, i fam<strong>il</strong>iari.<br />
Era anche contento per <strong>il</strong> rapporto con la banca, <strong>il</strong> Monte dei Paschi,<br />
dove lavorava e dove aveva trovato amici e colleghi e un presidente<br />
sportivo con <strong>il</strong> quale aveva scambiato impressioni sullo sport<br />
diffic<strong>il</strong>e e affascinante che aveva scelto, in maniera semplice e spiccia,<br />
senza orpelli di carattere formale.<br />
Il commiato che gli dobbiamo è un saluto tra amici senza cedimenti<br />
o lacrime retoriche, a Lorenzo non si deve la compassione bensì<br />
una grande ammirazione e un costante ringraziamento; per questo<br />
basta un applauso che sia come l’ennesimo riconoscimento al vincitore.<br />
■
senesi in trasferta<br />
Rabizzi, <strong>il</strong> cuore oltre ‘l’ostacolo’<br />
Francesco Vannoni<br />
Vivere lo sport significa sostenere una<br />
causa universale di valori unificanti che,<br />
oggi come non mai, sappiano abbattere<br />
barriere sociali, culturali e linguistiche in<br />
nome di quegli ideali che stanno alla base<br />
della crescita civ<strong>il</strong>e. Questo grande patrimonio<br />
di insegnamenti ed esperienze è,<br />
per quanti ne seguono <strong>il</strong> divenire con passione<br />
e competenza, una palestra di vita<br />
capace di educare alla sana competizione,<br />
all’etica comportamentale e all’integrità<br />
morale. Parole alte per una testimonianza<br />
sportiva autentica, vissuta con<br />
quello spirito di servizio nel quale entusiasmo<br />
e abnegazione fanno emergere persone<br />
di una non comune levatura morale<br />
e instancab<strong>il</strong>e volontà operativa. Gli uomini<br />
di sport, insomma, di quelli che sanno<br />
adoperarsi con una spinta e un coinvolgimento<br />
che diventa vocazione.<br />
Ernesto Rabizzi, senese, rieletto per <strong>il</strong><br />
secondo mandato presidente del Coni regionale<br />
Toscano e per un trentennio rimasto<br />
all’interno del Comitato Provinciale di<br />
Siena, prima come dirigente e poi, dal<br />
1986 al 2001 alla presidenza, è un “uomo<br />
di sport” che ha saputo farsi apprezzare<br />
anche oltre <strong>il</strong> contesto cittadino, tanto da<br />
essere chiamato al delicato, ma gratificante<br />
impegno di guidare lo sport regionale.<br />
Un curriculum assolutamente prestigioso<br />
per <strong>il</strong> quale Ernesto Rabizzi ha ricevuto,<br />
dalle mani del presidente nazionale Gianni<br />
Petrucci, la Stella d’Oro al Merito <strong>Sport</strong>ivo,<br />
<strong>il</strong> massimo riconoscimento conferito dal<br />
Comitato Olimpico Nazionale Italiano.<br />
Dopo sei lustri nella città della Balzana,<br />
eccolo all’opera in trasferta, sulle sponde<br />
dell’Arno, ma vicinissimo alle vicende “nostrane”<br />
che può osservare nel complesso<br />
come un movimento in continua evoluzione<br />
sia per quanto riguarda la partecipazione<br />
popolare che i traguardi raggiunti.<br />
“È per me un motivo di soddisfazione e<br />
di orgoglio poter vivere i successi che<br />
hanno portato lo sport senese al vertice<br />
delle due maggiori discipline nazionali,<br />
anche in relazione ad una crescita d’insieme<br />
che ha investito tutto <strong>il</strong> movimento, sia<br />
cittadino che provinciale, con riscontri eccellenti<br />
tenuto conto delle dimensioni demografiche”.<br />
L’elevata diffusione della pratica sportiva<br />
è un dato evidente in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale,<br />
ma specialmente in Toscana dove<br />
esiste una concentrazione di impiantistica<br />
superiore alla media delle altre regioni.<br />
La Toscana vanta, ad oggi, una “popo-<br />
lazione sportiva” pari al 67,7% dei suoi<br />
abitanti, dispone di circa 8000 impianti e<br />
può contare su oltre 9400 società.<br />
“Anche in funzione di tali risultanze –<br />
precisa Rabizzi – è nostro intendimento<br />
lavorare per consentire ai cittadini le più<br />
ampie possib<strong>il</strong>ità di esercitare <strong>il</strong> proprio diritto<br />
allo sport come forma per una migliore<br />
qualità della vita.<br />
Per <strong>il</strong> raggiungimento di questo obiettivo,<br />
ambizioso ma al quale è doveroso indirizzare<br />
tutte le energie e le risorse possib<strong>il</strong>i<br />
– sono fondamentali l’appoggio e la<br />
collaborazione innanzitutto della scuola,<br />
perché possa creare nuovi modelli didattici<br />
nuovi ambiti educativi nei quali anche lo<br />
sport possa riconoscersi come prezioso<br />
veicolo di integrazione sociale e culturale,<br />
e degli enti locali che rappresentano una<br />
garanzia di continuità per <strong>il</strong> potenziamento<br />
e la promozione della pratica sportiva”.<br />
Una diffusione cap<strong>il</strong>lare per cui non si<br />
può prescindere da una piena convergenza<br />
d’intenti a livello periferico che, tanto i<br />
comitati provinciali del Coni quanto le locali<br />
amministrazioni ( attraverso la definizione<br />
dei rispettivi Piani Provinciali per lo<br />
<strong>Sport</strong> per tracciare le linee guida delle attività<br />
programmate sul territorio di riferimento),<br />
hanno costantemente perseguito<br />
e rafforzato.<br />
“Lo sport, come fenomeno di massa,<br />
ha bisogno del sostegno collettivo di idee<br />
da confrontare, proposte da valutare e opportunità<br />
da cogliere. La novità, in questo<br />
senso, è rappresentata dal nuovo ruolo<br />
degli Enti di Promozione, che – secondo<br />
Rabizzi – entrano finalmente a far parte<br />
36<br />
degli organismi gestionali dello sport sul<br />
territorio come nuova linfa per riaffermare<br />
l’unitarietà del movimento sportivo.”<br />
La Regione Toscana, prima in Italia a<br />
dotarsi di una legge specifica sullo <strong>Sport</strong>,<br />
nonché di una scuola che ha attivato<br />
anche quest’anno ben 85 corsi gratuiti per<br />
tecnici e dirigenti per qualificarne <strong>il</strong> ruolo<br />
organizzativo e migliorarne le capacità di<br />
adattamento alle mutevoli esigenze,<br />
dovrà in futuro cercare di valutarne le iniziative<br />
più opportune per allargare, integrare<br />
e rinnovare l’offerta di sport ad una<br />
domanda crescente e diversificata.<br />
Siena è , in questo senso, un esempio<br />
lampante di integrazione e complementarietà<br />
fra <strong>il</strong> vasto universo d<strong>il</strong>ettantistico e le<br />
maggiori realtà sportive: <strong>il</strong> radicamento sul<br />
territorio dei singoli sodalizi non solo valorizza<br />
gli stimoli e i contenuti di un’opera<br />
educativa, ma favorisce quel coordinamento<br />
tra le piccole società e la grande squadra,<br />
due dimensioni erroneamente distinte<br />
eppure così reciprocamente vicine.<br />
“L’impegno è quello di attuare iniziative<br />
valide perché i vari progetti di sv<strong>il</strong>uppo<br />
posseggano le necessarie referenze qualitative<br />
e sappiano concorrere alla valorizzazione<br />
della realtà territoriale che vanno<br />
a servire”.<br />
Servizio, passione, competenza ed<br />
equ<strong>il</strong>ibrio. Amare lo sport vuol dire prima<br />
praticarlo e poi guidarlo tenendo ben presenti<br />
questi quattro capisaldi, basi solide di<br />
uno spessore morale che Ernesto Rabizzi<br />
incarna pienamente. Un uomo di sport con<br />
<strong>il</strong> contributo del quale questo mondo può<br />
guardare lontano e crescere nel solco di<br />
una felice tradizione: quella di tanti concittadini<br />
che, chiamati a ricoprire incarichi di r<strong>il</strong>ievo,<br />
hanno saputo onorare Siena portando<br />
“in trasferta” anche un pizzico di quei<br />
tratti che, campan<strong>il</strong>ismo a parte, in molti riconoscono<br />
come garanzia di qualità. ■<br />
Rabizzi ieri (a sinistra), azzurro nel ‘62<br />
nell’incontro Italia-Spagna a Barcellona e<br />
...oggi, dirigente Coni.
Sono state ben 27 le volte che lo speaker del Campionato Nazionale<br />
Libertas di atletica leggera, ha chiamato gli atleti della<br />
Libertas Valdelsa per la cerimonia delle premiazioni. Tante sono<br />
state infatti le medaglie conquistate a La Spezia dalla selezione<br />
colligiana, dove alla 52^ edizione della manifestazione si era presentata<br />
con un gruppo capace di fare la sua figura, come poi ha<br />
fatto, sia sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o quantitativo che qualitativo.<br />
Nella due giorni di gare che hanno caratterizzato i Campionati,<br />
svoltisi nell’accogliente impianto della Marina M<strong>il</strong>itare, gli atleti<br />
colligiani sono saliti otto volte sul gradino più alto del podio, altrettante<br />
hanno sfiorato <strong>il</strong> titolo italiano conquistando <strong>il</strong> secondo<br />
posto, in altre sedici si sono dovuti accontentare del bronzo. In<br />
virtù di questi risultati, la società di Colle Val d’Elsa si è imposta<br />
nella classifica Amatori Master masch<strong>il</strong>i e femmin<strong>il</strong>i, è arrivata seconda<br />
nella classifica assoluta e sesta in quella giovan<strong>il</strong>e.<br />
Tre autentiche perle, accompagnate dal secondo posto fatto<br />
registrare nella classifica combinata che teneva conto della<br />
somma delle tre graduatorie, alle spalle della forte compagine<br />
della Libertas Tonon di Vittorio Veneto che, da diverse edizioni<br />
ormai, conquista <strong>il</strong> primo posto sia agli Italiani su pista che in<br />
quelli di campestre. Tenendo conto solo delle medaglie, la Libertas<br />
Atletica Valdelsa sarebbe risultata, invece, al primo posto.<br />
Ma veniamo ai medagliati. Campioni Italiani 2005: Veronica<br />
Rossi, 2 km di marcia ragazze; Chiara Giachi, 400 hs JPS (Juniores,<br />
Promesse, Senior); Serena Tronnolone, giavellotto JPS;<br />
Chiara Marzi, salto in lungo JPS; Simon Lorenzini, salto in lungo<br />
e 400 hs JPS; GianClaudio Petreni, lancio del martello JPS; Alberto<br />
Alberti, mt 800 master over 60.<br />
Medaglie d’argento: Giulia Alberti, triathlon esordienti (60<br />
hs, lungo e vortex); Clizia Miglianti, lancio del martello JPS; Daniela<br />
Marchetti mt 800 JSP; staffetta 4x400 JPS (Chiara Giachi,<br />
Daniela Marchetti, Nawar Latallati e Chiara Marzi); staffetta<br />
4x100 ragazzi (Alessandro D’Amico, Mattia Semboli, Alessandro<br />
Giovanniello e Francesco Fabiani); Mattia Semboli, salto in<br />
alto ragazzi; Luca Semboli, mt 5000 master 40/50; Alberto Alberti,<br />
mt 5000 master over 60.<br />
Medaglie di bronzo: Marta Massini, peso ragazze; Daniela<br />
Marchetti, mt 200 JPS; Serena Tronnolone, salto in lungo JPS;<br />
S<strong>il</strong>vio Lorini, 2 km. di marcia ragazzi; Mattia Semboli, mt 60 hs<br />
ragazzi; Francesco Fabiani, peso ragazzi; Marco Melani, asta<br />
JPS; GianClaudio Petreni, disco JPS; Angelo Cardone, mt 800<br />
master 40/50 ; Massim<strong>il</strong>iano Alberti, giavellotto JPS; staffetta<br />
4x400 JPS (Marco Melani, Edoardo Calovi, Vieri Tereni e Simon<br />
Lorenzini).<br />
Non sono invece riusciti ad entrare nei primi tre, ma hanno portato<br />
comunque punti importanti per le varie classifiche di società:<br />
Sara Latallati e Roberto Floris, triathlon esordienti; Isabel Floris,<br />
mt 1000 cadette; Federica Pini, mt 200 e salto in lungo allieve; Stefano<br />
Sic<strong>il</strong>iano, mt 60 hs e salto in alto ragazzi; Jacopo Cardone, Papisse<br />
Fall e Riccardo Pecciarini, mt 1000 e peso cadetti.<br />
Dunque una bella affermazione di gruppo per l’Atletica Valdelsa,<br />
che conferma la bontà di una scuola in grado di reggere <strong>il</strong><br />
confronto, a livello nazionale Libertas, con le migliori d’Italia. ■<br />
•appuntamenti<br />
Br<strong>il</strong>lanti risultati ottenuti dai colligiani ai Campionati italiani Libertas<br />
•L’Atletica Valdelsa si accontenta del 2° posto<br />
Serena tronnolone<br />
sul podio del Giavelloto<br />
assoluto (in alto)<br />
e foto di gruppo<br />
37
Per una stella assoluta, Bodiroga, che<br />
torna a calcare i parquet italiani, sono almeno<br />
dieci i protagonisti degli ultimi campionati<br />
(Bas<strong>il</strong>e, Marconato, Smodis, Douglas,<br />
Edney, Penberthy, Pozzecco ed i “nostri”<br />
Vanterpool, Thorton, Kakiouzis, Stefanov),<br />
che lasciano <strong>il</strong> nostro basket. E questo è<br />
senza dubbio l’aspetto che colpisce maggiormente<br />
di questa estate che ha ridisegnato,<br />
ad organici peraltro non ancora ultimati,<br />
in maniera considerevole, <strong>il</strong> volto di molte<br />
squadre e forse in maniera imprevedib<strong>il</strong>e gli<br />
equ<strong>il</strong>ibri dello stesso campionato.<br />
È <strong>il</strong> segno di un equ<strong>il</strong>ibrio economico<br />
che in Europa mette davanti a tutti lo strapotere<br />
delle società russe e di molte squadre<br />
spagnole, un mercato diventato punto di riferimento<br />
per Siena negli ultimi anni e che,<br />
nella sua attuale evoluzione, ha visto la società<br />
biancoverde e più in generale i club italiani<br />
muoversi, ad esclusione di pochissime<br />
eccezioni (M<strong>il</strong>ano e Roma in primis), in seconda<br />
f<strong>il</strong>a.<br />
Un mercato molto diverso rispetto al<br />
passato, che ha preso le mosse, prima di<br />
tutto, dagli avvicendamenti che hanno caratterizzato<br />
alcune delle panchine più blasonate<br />
d’ Europa: Messina alla guida del<br />
CSKA Mosca, Ivanovic (più Savic dietro la<br />
scrivania) a guidare Barcellona, non a caso<br />
due tra le squadre maggiormente deluse dall’andamento<br />
dell’ultima stagione e che<br />
hanno letteralmente mob<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> mercato,<br />
“saccheggiando” in particolar modo <strong>il</strong> campionato<br />
italiano.<br />
Un basket, quello azzurro, che in ottica<br />
Eurolega esce ridimensionato, ma per capire<br />
effettivamente quanta competitività abbiano<br />
perso le nostre squadre sarà necessario<br />
affidarsi realmente ai risultati acquisiti<br />
sul campo, perché, pur nella constatazione<br />
di una perdita reale in termini numerici di<br />
protagonisti, rimane comunque la sensazione<br />
che i club italiani abbiano comunque<br />
fatto scelte di mercato molto mirate e che<br />
potrebbero portare a risultati meno deludenti<br />
di quanto le considerazioni attuali lasciano<br />
presagire.<br />
Certo è che <strong>il</strong> discorso Euroleague avrà<br />
in questa stagione 2005/06 una valenza soprattutto<br />
interna, cioè nazionale, perché finita<br />
l’era delle “concessioni statutarie”,<br />
quelle, tanto per intendersi, di cui hanno goduto<br />
finora le due squadre bolognesi e Treviso,<br />
inizia, da questa stagione, la nuova era<br />
dell’acquisizione a partecipare in funzione<br />
ai risultati delle ultime due stagioni.<br />
Un diritto che si materializza sommando<br />
i punti relativi ai piazzamenti conseguiti<br />
nelle ultime due stagioni in Coppa Italia,<br />
stagione regolare e playoff e che permetterà<br />
alle prime due di questa speciale classifica<br />
di acquisire <strong>il</strong> diritto di partecipazione al-<br />
RADICALE RINNOVAMENTO DELLA FORMAZIONE<br />
BIANCOVERDE, TESA A MANTENERE LE POSIZIONI ACQUISITE<br />
La Montepaschi<br />
gioca a nascondino<br />
l’Eurolega per tre anni consecutivi senza<br />
l’obbligo della qualificazione, come invece<br />
è accaduto alla Mens Sana in questi anni.<br />
Certo rimangono ancora due posti liberi<br />
da giocarsi in funzione dei risultati della<br />
stagione, come accade anche oggi, ma la<br />
concessione triennale è un boccone che fa<br />
gola a tutti per ovvi motivi e quindi è sin<br />
troppo scontato come <strong>il</strong> massimo delle attenzione<br />
da parte delle varie società si concentrerà<br />
soprattutto in ambito campionato.<br />
Si parte a questo proposito con Bologna<br />
logicamente prima (36 punti), con Treviso<br />
(29) e Siena (28) a ruota e M<strong>il</strong>ano (15) che<br />
è attualmente più staccata, ma non per questo<br />
fuori dai giochi, anzi l’Armani Jeans<br />
punta fortissimo sulla prossima stagione per<br />
confermare <strong>il</strong> suo posto in Europa dopo tanti<br />
anni di mediocrità.<br />
Rimane un po’ più spiazzata in questa<br />
ottica Roma, ma la corsa degli uomini di<br />
Pesic prevedib<strong>il</strong>mente sarà di quelle da primato<br />
e per questo se a livello europeo, forse,<br />
non vivremo come italiani una stagione br<strong>il</strong>lantissima,<br />
sicuramente in ambito nazionale<br />
ci sono tutte le condizioni per assistere ad<br />
una lotta che avrà ancora più implicazioni<br />
ed interesse.<br />
Persi tanti protagonisti, <strong>il</strong> campionato italiano<br />
rimescola fortemente le sue carte: in<br />
ambito nazionale a fare la voce grossa sono<br />
soprattutto le metropoli M<strong>il</strong>ano e Roma; Treviso,<br />
Bologna Fortitudo e Siena hanno scelto,<br />
per motivi fortemente diversi, di rifondare<br />
i propri organici, mentre si riaffaccia sul<br />
massimo palcoscenico l’altra bolognese, la<br />
Virtus, che torna ai livelli che gli competono,<br />
mentre è scomparsa Pesaro, tra l’incredulità<br />
di chi ha sempre creduto che fosse soprattutto<br />
la passione di una città, <strong>il</strong> miglior antidoto<br />
di fronte a qualsiasi pericolo di crisi.<br />
Proprio la parabola incredib<strong>il</strong>e di Pesaro<br />
ci impone di riproporre una riflessione, ormai<br />
datata nel tempo, ma ancora più che mai attuale<br />
e soprattutto concreta, proprio alla luce<br />
di quanto accaduto nella città marchigiana:<br />
sapere che <strong>il</strong> basket senese è patrimonio<br />
ormai acquisito dell’intera collettività e che<br />
ciò si traduce in un coinvolgimento diretto<br />
delle maggiori istituzioni cittadine, ci porta a<br />
dire che ancora una volta Siena è stata capa-<br />
ce di precorrere i tempi e di risolvere questioni<br />
che, in un luogo al di sopra di ogni sospetto<br />
quanto a passione per <strong>il</strong> basket come<br />
Pesaro, hanno generato un risultato tanto inaspettato<br />
quanto emblematico, in termini di<br />
assoluto disprezzo della passione di un’intera<br />
città e di una lunga tradizione.<br />
Teniamoci quindi stretto <strong>il</strong> “progetto<br />
Siena”, che riesce ad assorbire con la solita<br />
grande partecipazione sia l’entusiasmo<br />
delle vittorie, che la delusione delle sconfitte,<br />
tenendo fissa la barra su un controllo costante<br />
della gestione in modo da preservare<br />
tradizione e passione come merita <strong>il</strong> blasone<br />
conquistato negli anni.<br />
E la regola di non spendere mai un centesimo<br />
più del dovuto è <strong>il</strong> tramite essenziale<br />
per dare continuità al progetto, consapevoli<br />
che l’apporto della banca Monte dei Paschi è<br />
una dote importante, ma sicuramente non più<br />
di primissima fascia, perlomeno in Europa,<br />
ed allora a contare è soprattutto l’ab<strong>il</strong>ità di<br />
muoversi in un mercato sempre più diffic<strong>il</strong>e<br />
in termini di concorrenza interna ed europea.<br />
Individuare strategie, giocatori e quindi<br />
muoversi in anticipo sugli altri, è la ricetta<br />
usata da sempre da Ferdinando Minucci ed<br />
anche in questa tornata di mercato <strong>il</strong> plenipotenziario<br />
senese ha operato bruciando più<br />
di una società sul tempo.<br />
Ne è venuta fuori una campagna di<br />
rafforzamento per certi versi già annunciata,<br />
per lo meno per quello che riguarda qualche<br />
MAURO BINDI<br />
ba s ke t 39
I nuovi<br />
Vladimer Boisa<br />
(pagina precedente)<br />
e Rimantas Kaukenas<br />
(sotto).<br />
40 ba s ke t<br />
uomo, come ad esempio l’acquisizione del<br />
georgiano neo-sloveno Vladimer Boisa, uno<br />
di quei colpi passati quasi in s<strong>il</strong>enzio, ma che<br />
hanno un valore aggiunto notevolissimo vista<br />
la giovane età del giocatore, le sue caratteristiche<br />
tecniche e non ultimo l’esperienza coltivata<br />
già da diversi anni ai massimi livelli.<br />
L’arrivo di Boisa è proprio l’emblema di<br />
come ci si deve muovere per arginare la lievitazione<br />
dei prezzi determinata dalla concorrenza,<br />
infatti la trattativa con l’ex giocatore<br />
di Lubiana è stata siglata formalmente<br />
nel corso della stagione a prezzi senza dubbio<br />
molto più bassi rispetto a quanto sarebbe<br />
potuto accadere a fine stagione, quando<br />
soggetti futurib<strong>il</strong>i come Boisa diventano<br />
prede pressoché impossib<strong>il</strong>i da afferrare.<br />
Ma Boisa non è l’unico rinforzo puntato<br />
e centrato dalla Montepaschi. L’idea di<br />
rifondare pressoché totalmente <strong>il</strong> gruppo<br />
vittorioso lo scorso campionato, è maturata<br />
nel corso della stagione, causando la progressiva<br />
perdita di stimoli di molti di quei<br />
protagonisti, unita alla scarsa volontà di<br />
sentirsi partecipi di un progetto intrigante,<br />
ma indubbiamente diffic<strong>il</strong>e come quello che<br />
prevedeva l’innesto di Myers.<br />
Un processo, quello di rifondare la squadra,<br />
che è tanto logico oggi, quanto non lo<br />
sarebbe stato un anno fa. E sinceramente<br />
l’esperienza vissuta in questo momento post<br />
scudetto da Bologna, non induce a pensare<br />
che sarebbe stato meglio operare allora quei<br />
cambiamenti che la situazione di fine campionato<br />
ha reso oggi necessari.<br />
L’unica vera certezza che emerge,<br />
rafforzata dalle vicende che hanno interessato<br />
la Fortitudo Bologna, è che non puoi<br />
trattenere un giocatore che non vuole più restare.<br />
È capitato quest’anno con i vari Bas<strong>il</strong>e<br />
e Smodis, ma è successo anche alla Mens<br />
Sana con Andersen lo scorso anno. E questa<br />
è la constatazione più evidente: che non esistono<br />
più giocatori che vivono la sintonia<br />
con <strong>il</strong> proprio club in maniera assoluta.<br />
Di bandiere, intese come uomini simbolo<br />
di una squadra, ormai non ce ne sono più,<br />
oggi contano soprattutto le motivazioni ed è<br />
in queste pieghe che si devono trovare gli<br />
stimoli giusti.<br />
In tal senso la strada intrapresa in viale<br />
Sclavo in questa estate, ricalca moltissimo<br />
quanto fatto due stagioni or sono: prendere<br />
giocatori di rendimento da un lato e allo<br />
stesso tempo valorizzare quanto di meglio<br />
può venire dal campionato italiano e non<br />
solo, alla ricerca di quei giocatori sullo st<strong>il</strong>e<br />
di Vanterpool che hanno rappresentato quel<br />
quid in più necessario a valorizzare un buon<br />
mix atletico e di talento.<br />
Non a caso tra gli uomini di sicuro rendimento<br />
sono arrivati giocatori come<br />
Kaukenas e Stonerook (quest’ultimo da italiano,<br />
cosa tutt’altro che trascurab<strong>il</strong>e), che<br />
nei loro trascorsi canturini hanno dato sostanza<br />
al gioco brianzolo in ogni parte del<br />
campo; come Boisa, giocatore da quasi 16<br />
punti e 6 rimbalzi di media in Eurolega. Ma<br />
sono arrivati anche giocatori come<br />
Woodward, autore di una stagione eccellente<br />
e soprattutto di playoff da favola con la<br />
maglia di Roseto, che può essere, con le debite<br />
differenze tecniche, <strong>il</strong> nuovo Vanterpool;<br />
o lo stesso Pec<strong>il</strong>e, autore di due stagioni<br />
ottime in Spagna, che ritorna in Italia<br />
per riprendersi un ruolo di sicuro protagonista,<br />
già suo, peraltro, ad inizio carriera. Carriera<br />
già ricca di buone affermazioni personali,<br />
nonostante i soli 25 anni, insieme a<br />
qualche delusione.<br />
Circostanze che oggi potrebbero averlo<br />
reso ancor più forte rispetto alle aspettative<br />
iniziali, che già lo avevano proposto all’attenzione<br />
con la maglia azzurra ai campionati<br />
Europei in Turchia nel 2001.<br />
Quella del progressivo abbattimento<br />
dell’età media della squadra è comunque<br />
una caratteristica essenziale del nuovo gruppo<br />
a disposizione di Recalcati, con Chiacig<br />
e Zukauskas a fare da chiocce.<br />
Il resto del gruppo è tutto sotto i trenta<br />
anni, quindi un organico molto futurib<strong>il</strong>e, con<br />
giocatori in piena evoluzione che possono<br />
rappresentare delle vere e proprie sorprese.<br />
È un po’ <strong>il</strong> caso, ad esempio, del nuovo<br />
play Ham<strong>il</strong>ton, neo vincitore del campionato<br />
spagnolo con la canotta del Real Madrid,<br />
con la quale ha disputato l’ep<strong>il</strong>ogo della stagione<br />
iberica. Un giocatore di cui si parla<br />
molto bene per la consistenza difensiva e<br />
per l’ab<strong>il</strong>ità nel fornire assist, ma le sue cifre<br />
offrono anche la dimensione di una crescita<br />
costante anche in chiave offensiva, potenzialmente<br />
<strong>il</strong> suo limite più evidente e che potrebbe<br />
essere meno marcato di quanto le sue<br />
statistiche possano far pensare.<br />
Nel suo complesso la Montepaschi sembra<br />
squadra molto ben b<strong>il</strong>anciata; dietro Ham<strong>il</strong>ton,<br />
Pec<strong>il</strong>e e lo stesso Woodward garantiscono<br />
spinta e capacità di gestione della<br />
palla ad ottimi livelli. L’ex rosetano, in coppia<br />
con Kaukenas, offre pericolosità sia sul<br />
perimetro che in avvicinamento al canestro,<br />
Boisa e Stonerook possono tranqu<strong>il</strong>lamente<br />
fare <strong>il</strong> Galanda della situazione (e sicuramente<br />
anche di più, specie considerando<br />
l’ultima annata del neo-m<strong>il</strong>anese) giocando<br />
tranqu<strong>il</strong>lamente sia spalle a canestro che<br />
fronte, fondendosi con Eze e Chiacig in un<br />
reparto lunghi tosto fisicamente e assolutamente<br />
intercambiab<strong>il</strong>e, come è nella f<strong>il</strong>osofia<br />
di gioco di Recalcati.<br />
A ciò si aggiunge una matrice difensiva<br />
certa, che scaturisce proprio dalle caratteristiche<br />
dei singoli che, o vengono da realtà<br />
dove la disciplina difensiva era un credo<br />
(vedi gli ex canturini), o altrimenti si portano<br />
dietro caratteristiche personali in grado<br />
di dare già consistenza nella propria metà<br />
campo al progetto senese.<br />
In molti speravano che l’ultimo tassello<br />
del mosaico disegnato da Minucci potesse<br />
essere un nome più esaltante di quanto non<br />
sia <strong>il</strong> neo biancoverde Melvin Sanders, ma a<br />
parte la considerazione che l’identikit tracciato<br />
del giocatore richiesto si ritaglia perfettamente<br />
con le caratteristiche dell’ex varesino,<br />
occorre dire che al pari di Ham<strong>il</strong>ton,<br />
anche nel caso di Sanders (anch’egli ventiquattrenne),<br />
ci troviamo di fronte ad un giocatore<br />
completo, fisicamente validissimo e<br />
soprattutto in crescita, come dimostra la sua<br />
convocazione ai trials americani per la preparazione<br />
ai campionati statunitensi.<br />
Intanto tutti ci auguriamo che sia veramente<br />
l’anno della consacrazione di Benjamin<br />
Eze e quello del lancio concreto di<br />
Luigi Datome, i giocatori forse più vicini<br />
alla NBA dell’intero gruppo biancoverde.<br />
Un organico quello senese che partirà<br />
con l’handicap di conoscersi in maniera tangib<strong>il</strong>e<br />
solo pochi giorni prima del campionato,<br />
ma questo è un problema che ormai Simone<br />
Pianigiani ha dimostrato di saper<br />
gestire al meglio nel corso della prima parte<br />
della preparazione e che poi Recalcati, con<br />
pazienza, risolverà nell’arco della stagione,<br />
<strong>il</strong> tutto facendo leva sulla voglia di emergere<br />
di tanti protagonisti di questo gruppo,<br />
cosa sulla quale ha scommesso forte la dirigenza<br />
senese e sulla quale anche noi siamo<br />
pronti a scommettere. ■
Shaun Stonerook, ala<br />
ba s ke t 41
diario<br />
Al campo le risposte che mancano<br />
Roberto Morrocchi<br />
Walter Fuochi, su Repubblica,<br />
parla apertamente di crisi.<br />
Sergio Scariolo gli fa eco una<br />
settimana dopo su Stadio, paragonando<br />
<strong>il</strong> paradiso spagnolo al<br />
purgatorio italiano.<br />
Possib<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> nostro movimento<br />
cestistico si stia ridimensionando,<br />
anche se la prepotente<br />
scalata al vertice di M<strong>il</strong>ano<br />
e Roma non può passare sotto<br />
s<strong>il</strong>enzio, ma non è certo la fuga<br />
di tanti nostri campioni - leggi<br />
Bas<strong>il</strong>e, Marconato, Smodis,<br />
Vanterpool, Kakiouzis - verso<br />
Spagna e Russia ad aprire e<br />
determinare la supposta crisi.<br />
Sono perdite pesanti, per<br />
carità, ma quando superpotenze<br />
come Barcellona e Mosca<br />
buttano sul piatto della b<strong>il</strong>ancia<br />
25-30 m<strong>il</strong>ioni di Euro per rivaleggiare<br />
con <strong>il</strong> Maccabi e conquistare<br />
la leadership europea,<br />
non c’è barba di cappuccino<br />
che tenga.<br />
Sarebbe stato, forse, più<br />
giusto sbandierare la parola<br />
“crisi” dinanzi alla resa di uno<br />
storico caposaldo della nostra<br />
pallacanestro, come Pesaro,<br />
costretto a ripartire dalla B,<br />
causa un deficit di cassa tutto<br />
sommato marginale.<br />
Viene ripescata Reggio Calabria,<br />
però, e ritorna in sella la<br />
mitica Virtus Bologna.<br />
Dispiace per Pesaro, anche<br />
se sono sicuro che la rivedremo<br />
ai massimi livelli in tempi brevi,<br />
soprattutto ora che Walter Scavolini<br />
ha ripreso le redini troppo<br />
disinvoltamente lasciate nelle<br />
mani di Amadio, ma non mi<br />
pare che si debba parlare di<br />
movimento alla canna del gas.<br />
Il saccheggio dei roster delle<br />
squadre che hanno conquistato<br />
gli ultimi tre scudetti può avere<br />
più di una chiave di lettura.<br />
Seragnoli ha speso una autentica<br />
fortuna nell’ultimo decennio<br />
per fregiarsi del titolo. È<br />
comprensib<strong>il</strong>e che non abbia<br />
voluto sottostare ad aste senza<br />
senso per cercare di trattenere<br />
43<br />
Smodis e soprattutto la bandiera Bas<strong>il</strong>e.<br />
Ha perso due giocatori importantissimi, è<br />
vero, ma attorno a Bellinelli, Lorbek, Mancinelli<br />
e Bagaric ha inserito Kommatos,<br />
Garris Watson e Ress, allestendo una formazione<br />
in grado, secondo me, di difendere<br />
la supremazia appena conquistata,<br />
dando una bella rinfrescata al b<strong>il</strong>ancio.<br />
Treviso perde Marconato e Bulleri, ma<br />
Popovic,Mordente, Nicholas e Zisis non<br />
sono figurine di secondo piano, da mettere<br />
accanto a Siskaukas, Goree, Bargnani<br />
e Soragna.<br />
E veniamo a noi. A Stefanov, Vanterpool<br />
e Thornton abbiamo rinunciato, per<br />
più ragioni consapevolmente, così come a<br />
Galanda. Kakiouzis ha scelto Barcellona<br />
semplicemente perché Barcellona, o<br />
Mosca (vedi Andersen lo scorso anno..)<br />
hanno più fascino e soldi di Siena. Punto e<br />
a capo.<br />
La squadra che Minucci ha messo su è<br />
completa in ogni reparto. Tosta, più fresca<br />
e più affamata di quella talentuosa, ma alla<br />
resa dei conti frag<strong>il</strong>e, dello scorso anno.<br />
Ci sarà modo nei prossimi numeri di<br />
<strong>Mese</strong>sport di tratteggiarne la cifra tecnica,<br />
ma sono convinto che se Ham<strong>il</strong>ton e Pec<strong>il</strong>e<br />
ci assicureranno regia, fantasia, difesa<br />
e una manciata di canestri – tutte prerogative<br />
peraltro in loro possesso – la Montepaschi<br />
dirà una parola importante in<br />
campionato e non tremerà in Eurolega.<br />
Mi dispiace solo che da più parti si<br />
siano messe in risalto le partenze, senza<br />
considerare nella giusta dimensione gli arrivi.Ma<br />
tocca a noi, alla Società, a Recalcati<br />
e ai suoi collaboratori, dare sul campo<br />
le attese risposte.<br />
Rispondo a quel tifoso che avrebbe<br />
fatto “carte false” per mettere sotto contratto<br />
Bulleri, un Toscano come noi.È una<br />
battuta, lo so, ma con le “carte false” si fa<br />
la fine delle V nere o della Scavolini….in<br />
viale Sclavo ci siamo imposti una linea di<br />
condotta che priv<strong>il</strong>egia l’attenzione ai b<strong>il</strong>anci<br />
e che alle parole preferisce i fatti.<br />
Sono parole quelle di Kakiouzis che professa<br />
un amore sconfinato per Siena per<br />
giocare al rialzo con Barcellona, sono fatti<br />
quelli di un Kaukenas, di un Boisa, di uno<br />
Stonerook, di un Woodward che scelgono<br />
Siena e la Mens Sana per crescere ed imporsi<br />
in campo nazionale ed internazionale,<br />
così come fecero Stefanov, Vanterpool<br />
e Thornton. Alla prossima..■
I PRONOSTICI DI DIECI PERSONAGGI DEL BASKET<br />
ATTRAVERSO LE DOMANDE DI MESESPORT<br />
A M<strong>il</strong>ano e Bodiroga<br />
gli Oscar dell’estate<br />
44 ba s ke t<br />
Pensate se <strong>il</strong> mercato (nella sua accezione<br />
sportiva, non economica) fosse una scienza<br />
esatta, una specie di modello economico<br />
nel quale ad una spesa corrisponde sempre<br />
un guadagno proporzionale. Le modifiche<br />
che <strong>il</strong> nostro st<strong>il</strong>e di vita subirebbe sarebbero<br />
quantomeno problematiche. Primo: la disoccupazione<br />
in Italia assumerebbe dimensioni<br />
ancora superiori a quelle (per molti già<br />
preoccupanti) attuali, a causa del licenziamento<br />
di general manager, agenti, consulen-<br />
LUCA BIANCHIN<br />
ti di mercato e di una buona percentuale dei<br />
giornalisti sportivi che, notoriamente, in<br />
estate vivono di scoop, indiscrezioni e smentite<br />
sui progetti per la stagione in divenire.<br />
Per di più, nessuno si sarebbe arricchito inventando<br />
fantacalcio e fantabasket. Secondo:<br />
la domenica pomeriggio perderebbe<br />
buona parte del suo fascino, tra partite dall’esito<br />
scontato e pronostici puntualmente rispettati.<br />
Terzo: lo sportivo senese medio,<br />
tifoso di Robur e Mens Sana, in cambio di<br />
una buona dose di sofferenze risparmiate<br />
(è sufficiente non dover<br />
vedere Rentzias in biancoverde<br />
due mesi dopo aver dato l’addio a<br />
David Andersen?) dovrebbe rinunciare<br />
alla sinistra consolazione<br />
data dal parlare di calcio con <strong>il</strong> vicino<br />
di casa che, interista dalla nascita,<br />
ha visto <strong>il</strong> suo Presidente<br />
spendere decine di m<strong>il</strong>iardi di vecchie<br />
lire per Vampeta e Pancev,<br />
Sforza e Rambert, Pistone e Robbie<br />
Keane.<br />
Nel mondo reale, per fortuna, si<br />
può ancora passare qualche ora,<br />
poche settimane prima della fine<br />
dell’estate, a chiedersi quale squadra<br />
abbia “indovinato” le strategie<br />
di mercato e chi invece abbia posto<br />
le basi per la più classica delle stagioni<br />
fallimentari.<br />
Noi abbiamo girato queste ed<br />
altre domande a dieci personaggi<br />
che di basket, più o meno, vivono e<br />
che nel panorama dei giornalisti e<br />
degli addetti ai lavori italiani rappresentano<br />
un campione quantomeno<br />
attendib<strong>il</strong>e: Flavio Tranqu<strong>il</strong>lo<br />
(Sky <strong>Sport</strong>, “Dreamteam”),<br />
Roberto Brunamonti (GM Virtus<br />
Roma), Giovanni Perdichizzi (Allenatore<br />
Upea Capo d’Orlando),<br />
Mario Oioli (GM Pallacanestro Varese),<br />
Gianni Pascucci e Stefano<br />
Pini (Eurobasket.com), Massimo<br />
Oriani (“La Gazzetta dello <strong>Sport</strong>”),<br />
Swami Pellegrini e Carlo Perotti<br />
(Basketnet.it) e Gianmaria Vacirca<br />
(GM Ignis Castelletto Ticino) . Le<br />
risposte, come prevedib<strong>il</strong>e, sono<br />
state in alcuni casi scontate, in molti altri interessanti,<br />
in alcuni persino clamorose.<br />
Quale squadra ha compiuto <strong>il</strong> miglior<br />
mercato?<br />
RISPOSTE: M<strong>il</strong>ano: 5 preferenze<br />
Napoli: 1,5<br />
Siena: 1,5<br />
Biella: 1<br />
Reggio Em<strong>il</strong>ia: 1<br />
COMMENTO: due i dati che balzano agli occhi.<br />
Oltre al sostanziale accordo nel premiare<br />
le spese (in alcuni casi folli, in altre più<br />
oculate) di Giorgio Armani e dei suoi uomini<br />
di riferimento nel front office m<strong>il</strong>anese,<br />
colpiscono le due preferenze per <strong>il</strong><br />
mercato mensanino, per <strong>il</strong> quale stravedono<br />
Mario Oioli e Carlo Perotti (che divide<br />
<strong>il</strong> suo voto tra due risposte). Il merito<br />
è delle scelte anticonformiste di<br />
Minucci, raro esempio di GM che si affida<br />
ad un play mai testato nel campionato<br />
italiano e che, contemporaneamente, sceglie<br />
per lo spot di guardia tre giocatori<br />
(Kaukenas, Woodward, Sanders) con<br />
zero minuti complessivi di Eurolega all’attivo.<br />
Menzione d’onore per <strong>il</strong> coraggio<br />
di Swami Pellegrini che, oltre a premiare<br />
M<strong>il</strong>ano, demolisce <strong>il</strong> mercato dei<br />
Campioni d’Italia della Fortitudo e del<br />
suo GM Alibegovic che, a suo dire, “sfalda<br />
una squadra vincente ricostruendola<br />
male e rinunciando a un fuoriclasse che<br />
si era trovato in casa come Shumpert”.<br />
Un macigno.<br />
Quale è stato <strong>il</strong> grande colpo del<br />
mercato?<br />
RISPOSTE: Bodiroga 5 preferenze<br />
Bulleri 2<br />
Shumpert 1<br />
Watson 1<br />
Ham<strong>il</strong>ton 1<br />
COMMENTO: sorvolando sul mezzo plebiscito<br />
ottenuto dalla classe di Bodiroga, ci<br />
sembra più interessante <strong>il</strong> contrasto di<br />
pareri suscitato dal vero enigma del<br />
mercato mensanino: Justin Ham<strong>il</strong>ton.<br />
Le posizioni assunte degli addetti ai<br />
lavori variano dal pessimismo di Stefano<br />
Pini all’entusiasmo di Carlo Perotti,<br />
che giudica Ham<strong>il</strong>ton un “play favoloso,<br />
forse l’acquisto dell’anno”. Nella babele<br />
di pareri al riguardo, conforta l’opinione<br />
di chi ha visto giocare l’ex Real<br />
con continuità: Juanjo Martin e Serafim<br />
Karaiskakis, corrispondenti per Eurobasket.com<br />
dalla Spagna e dalla Grecia, le<br />
ultime due “patrie cestistiche” di Ham<strong>il</strong>ton.<br />
Martin descrive l’erede di Stefanov<br />
come “un gran giocatore, molto rapido<br />
e capace di controllare <strong>il</strong> gioco. In<br />
attacco sa aprire le difese in penetrazione
e dalla lunga distanza tira con buone percentuali.<br />
Credo che Siena con lui abbia<br />
fatto un grande acquisto, anche se considero<br />
Ham<strong>il</strong>ton più una guardia che un<br />
play. Un giocatore alla Louis Bullock, insomma”.<br />
Sulla stessa lunghezza d’onda<br />
le parole di Karaiskakis, che vede nel neo<br />
acquisto senese “una guardia senza troppa<br />
propensione per l’assist, ma incontenib<strong>il</strong>e<br />
nell’uno contro uno. Un giocatore<br />
atletico capace di farsi sentire anche a<br />
rimbalzo; <strong>il</strong> suo difetto è l’incostanza: se<br />
in alcuni momenti della gara può segnare<br />
anche 10 punti consecitivi, in altri può<br />
andare incontro a passaggi a vuoto anche<br />
molto lunghi”.<br />
Qual è <strong>il</strong> miglior acquisto fatto<br />
dall’estero?<br />
RISPOSTE: Bodiroga 5 preferenze<br />
Katelynas 1<br />
Ham<strong>il</strong>ton 1<br />
Watson 1<br />
Blatt 1<br />
Boisa 1<br />
COMMENTO: <strong>il</strong> voto per Ham<strong>il</strong>ton è, come<br />
avrete capito, di Carlo Perotti, quello per<br />
Boisa di Pellegrini. Applausi all’originalità<br />
di Perdichizzi, che dimostra di conoscere<br />
e di aver probab<strong>il</strong>mente scoutato <strong>il</strong><br />
simbolo della nuova frontiera del Baltico<br />
cestistico, Mindaugas Katelynas.<br />
Come giudicate <strong>il</strong> mercato della Mens<br />
Sana?<br />
RISPOSTE: Ottimo 3 preferenze<br />
Buono 4<br />
Discreto 1<br />
Appena sufficiente 0<br />
Deludente 1<br />
Pessimo 0<br />
Non risponde 1<br />
COMMENTO: opinioni tutto sommato lusinghiere<br />
per <strong>il</strong> lavoro svolto da Ferdinando<br />
Minucci. Le perlessità arrivano da<br />
Massimo Oriani, responsab<strong>il</strong>e dell’unica<br />
insufficienza nella “pagella” mensanina,<br />
da Swami Pellegrini (“Troppe perdite,<br />
buoni acquisti anche se non<br />
ottimi”) e da Gianni Pascucci (“Siena ha<br />
due scommesse da vincere: Ham<strong>il</strong>ton e<br />
Woodward, che rappresentano un backcourt<br />
non testato a livello di Eurolega e<br />
vertici di serie A”).<br />
Chi considerate la favorita per lo<br />
scudetto?<br />
RISPOSTE: M<strong>il</strong>ano 5,2 preferenze<br />
Roma 3,2<br />
Fortitudo 0,2<br />
Siena 0,2<br />
Treviso 0,2<br />
Non risponde 1<br />
COMMENTO: i soldi delle grandi città attirano<br />
<strong>il</strong> voto di quasi tutti gli intervistati,<br />
che vedono M<strong>il</strong>ano in pole position.<br />
Fanno eccezione un prudente Gianni Pascucci,<br />
che vede tutte le favorite sulla<br />
stessa linea, e Roberto Brunamonti che,<br />
oltre ad essere l’unico a non rispondere,<br />
è anche - non a caso - l’unico esperto<br />
coinvolto in prima persona dal quesito.<br />
Quale sarà la squadra sorpresa del<br />
campionato?<br />
RISPOSTE: Virtus BO 2,5 preferenze<br />
Varese 2<br />
Biella 1<br />
Capo Orlando 1<br />
Treviso 1<br />
Teramo 1<br />
Reggio Em. 0,5<br />
Non risponde 1<br />
COMMENTO: se stavate cercando la prova del<br />
fatto che <strong>il</strong> mercato non suscita mai reazioni<br />
omogenee, avete raggiunto <strong>il</strong> vostro<br />
obiettivo.<br />
Che ruolo assegnate alla Mens Sana?<br />
RISPOSTE: Favorita 1 preferenza<br />
Seconda forza 5<br />
Solo da semifinale 2<br />
Solo da playoff 1<br />
Non risponde 1<br />
COMMENTO: Mens Sana sconfitta in finale?<br />
Come ogni situazione avrebbe i suoi aspetti<br />
positivi e negativi. I primi sono riassunti<br />
dall’automatica partecipazione all’Eurolega<br />
2006-07, quanto ai secondi… c’è qualcuno<br />
in città che vuole perdere l’ultimo<br />
duello contro Roma o M<strong>il</strong>ano? ■<br />
Pagina precedente:<br />
Andrea Pec<strong>il</strong>e, uno<br />
degli ultimi acquisti...<br />
ed <strong>il</strong> riconfermato<br />
Benjamin Eze (sopra).<br />
ba s ke t 45
Breve l’estate per chi cerca riposo e tranqu<strong>il</strong>lità<br />
da un anno di stress lavorativo, fam<strong>il</strong>iare,<br />
scolastico o quel che volete voi….<br />
lunga l’estate per chi, malato di cestof<strong>il</strong>ia, si<br />
trova già da due mesi in crisi di astinenza<br />
dopo la delusione “romana” del play off con<br />
la prospettiva di dover attendere ancora altri<br />
due mesi o giù di lì, prima di poter riascoltare<br />
<strong>il</strong> ciuff della palla nel canestro avversario!<br />
Meno male c’è <strong>il</strong> mercato: le voci che s’incrociano,<br />
i giornali che le sparano grosse, i desideri<br />
dei presidenti, le furbate dei procuratori,<br />
le squadre “ideali” dei tifosi, fanno sì che la<br />
pressione resti alta anche qui dove - dopo <strong>il</strong><br />
mortaretto del 16 sera cala l’inverno anticipato<br />
per quindici popoli – nella smania di quella<br />
che sarà la “Beneamata” del 2005-2006.<br />
La prima palla a due sarà d’ottobre, ma di<br />
qui ad allora ci sarà di che parlarne!<br />
“Certo che quest’anno avete speso pochino,<br />
eh?!”<br />
La domanda “tormentone” dell’estate – assioma<br />
che non attende risposte - ti aspetta all’Angolo<br />
dell’Unto, nelle stanze del Monte, ti<br />
segue sulla spiaggia di Follonica, nelle piscine<br />
termali di Rapolano, perfino sulle funivie<br />
dolomitiche… basta incontrare un senese et<br />
vo<strong>il</strong>a! “Avete speso pochino, eh?!”<br />
Hai voglia a sfegatarti nel rispondere cercando<br />
di far capire che ormai <strong>il</strong> basket europeo<br />
è condizionato dai dollari (non rubli, attenti!)<br />
russi o da quelli –infinitamente minori<br />
ma sempre tanti tanti- spagnoli; inut<strong>il</strong>e<br />
profondersi in dettagliati esami comparativi<br />
sul rapporto investimenti-risultati della Mens<br />
Sana e quello dell’Armata Rossa dei petrolieri<br />
russi; del tutto sprecato <strong>il</strong> fiato speso per<br />
far comprendere che dietro <strong>il</strong> Maccabi c’è<br />
una nazione, dietro Barcellona c’è una Società<br />
di centom<strong>il</strong>a soci e dietro Mosca c’è….<br />
“chi lo sa?” ….<br />
”Avete speso pochino, eh?!”<br />
Ma, in fin dei conti, è arrivata a Siena gente<br />
del calibro di Boisa (“bisogna pescare a Lubiana,<br />
lì c’è roba!” ha sentenziato per tutta la<br />
stagione uno che <strong>il</strong> Galanda di questi due anni<br />
lo vedeva come <strong>il</strong> fumo nell’occhi), Kaukenas<br />
(“ci ha fatto un c… così in Coppa Italia!” diceva<br />
fino al giorno prima un supertifoso della<br />
curva), Stonerook (“sarà un pulcioso e canturino<br />
ma noi ci ha sempre fatto danna’, confidava<br />
una gent<strong>il</strong>e signora con la puzza sotto al<br />
naso dopo la sconfitta a Cantù), Woodward<br />
(“ha fatto un play off da favola!”), Pec<strong>il</strong>e (“in<br />
Spagna era <strong>il</strong> capitano!”), Ham<strong>il</strong>ton (“se si liberasse<br />
quel play del Real Madrid…”). Per<br />
non parlare di Sanders.<br />
In fin dei conti, Gigi Datome è ancora con<br />
noi e Charlie Recalcati ha promesso di farlo<br />
tiri liberi<br />
I conti in tasca<br />
Antonio Tasso<br />
giocare e lo volevano in tanti, lui, uno dei migliori<br />
prospetti d’Europa!<br />
“Avete speso pochino eh?”<br />
E vagli a spiegare che, se te dici “dieci”,<br />
Barcellona r<strong>il</strong>ancia subito a “undici” e poi arriva<br />
Mosca che, senza fare una piega, dice<br />
“trenta!”…<br />
Vagli a ricordare che Pesaro non c’è più,<br />
sparita dalla mattina alla sera, con un palazzetto<br />
da dodicim<strong>il</strong>a posti, una tradizione quarantennale,<br />
due scudetti, l’ultima Eurolega in<br />
top sixteen…<br />
Mettigli sul piatto la Benetton, che non ha<br />
potuto tenere i due migliori giocatori dello<br />
scorso anno… raccontagli della Fortitudo<br />
che, vinto lo scudetto, ha dovuto smantellare<br />
la squadra davanti alle sirene economiche di<br />
Russia e Spagna…<br />
Prova a farli ragionare sul fatto che, in<br />
quattro stagioni, hai vinto una Saporta, uno<br />
Scudetto, una Supercoppa di Lega, hai fatto<br />
due Final Four di Eurolega, sei diventata <strong>il</strong><br />
centro del basket giovan<strong>il</strong>e italiano con scudetti<br />
“a ritrecine”…macchè!...<br />
“Avete speso pochino, eh?!”<br />
Partono in tanti ( e altrettanti, forse di<br />
ugual valore o forse meglio, ne arrivano!) da<br />
viale Sclavo e gli addii, si sa, sono sempre fastidiosi.<br />
Nello sport professionistico poi, una volta<br />
raggiunto l’accordo economico al trasferimento,<br />
incomincia la sequela di “dichiarazioni<br />
d’amore”: non scorderò mai la città, i tifosi,<br />
<strong>il</strong> calore del palazzo, le emozioni passate qui<br />
etc etc.<br />
E intanto, le stesse identiche dichiarazioni,<br />
sono rese alla città d’arrivo: ho sempre sognato<br />
di venire a vivere qui, i tifosi sono i migliori<br />
d’Europa, <strong>il</strong> palasport è un tempio<br />
conosciuto ovunque, è un’emozione incredib<strong>il</strong>e<br />
giocare qui…etc etc<br />
Ma tanto, si sa, i tifosi sono abituati a queste<br />
“sceneggiate” e, per uno che va un altro arriva<br />
–si spera migliore come giocatore e come<br />
uomo- ed a restare è solo la Società: La Mens<br />
Sana è una fede, gli uomini passano.<br />
Ma a qualcuno sono più attaccato che ad<br />
altri (che magari hanno fatto nient’altro che <strong>il</strong><br />
loro onesto mestiere di saltatori dietro ai rimbalzi<br />
di una palla):Vrbica Stefanov mi resterà<br />
nel cuore.<br />
Lui, macedone, non sarà stato “magno”<br />
come <strong>il</strong> conterraneo Alessandro anzi, piccolo<br />
e quasi spaurito davanti ai tanti fisicacci<br />
del basket moderno, mi predisponeva ( e cinquem<strong>il</strong>a<br />
come me!) alla tenerezza, alla pro-<br />
46<br />
tezione; innatamente gent<strong>il</strong>e, garbatamente<br />
discreto e rispettoso, diffic<strong>il</strong>mente da lui ti saresti<br />
aspettato gesti plateali. Ma sul campo<br />
Vriza ha volato alto, altissimo, come pochi ne<br />
abbiamo avuti in trent’anni di serie A e fuori<br />
dal campo lo ricorderò sempre per quella sua<br />
innata disponib<strong>il</strong>ità ad un rapporto umano.<br />
Un unico difetto? Quello di esser troppo<br />
disponib<strong>il</strong>e ad ….aiutare in casa …<br />
Auguri infiniti, Vriza -do novyi streci!.... e,<br />
i letti, falli rifare alla signora! ..<br />
Parte anche Lorenzo Marruganti, amico e<br />
compagno fedele ed appassionato di quattordici<br />
stagioni biancoverdi, nella cattiva<br />
come nella buona –anzi, splendida- sorte<br />
Mensanina.<br />
Va a Teramo, dove un altro ex, Cesare-indimenticato-Pancotto,<br />
ha ben lavorato e seminato.<br />
Farà <strong>il</strong> Direttore <strong>Sport</strong>ivo e, a metà costa<br />
tra <strong>il</strong> Gran Sasso e l’Adriatico, porterà agli<br />
entusiasti abruzzesi di patron Antonetti l’esperienza<br />
accumulata in tanti anni di m<strong>il</strong>izia<br />
senese - attraverso Ciccarelli, Ciupi, Rossi,<br />
fino all’empireo di Minucci & Co.- e le capacità<br />
innate affinate in m<strong>il</strong>le battaglie da Vigna<br />
di Valle a Tel Aviv, passando da Lione e da<br />
–perché no?- Kazan!<br />
Porterà quel modo di fare a metà tra <strong>il</strong> “ci<br />
sei o ci fai?” che l’hanno reso ormai famoso fra<br />
noi addetti ai lavori … e con la scusa della<br />
miopìa riuscirà sicuramente a prendere i tempi<br />
giusti per focalizzare al meglio le necessità<br />
della società di approdo e porvi rimedio.<br />
Manterrà –e non potrebbe essere altrimenti<br />
se lo conosco un poco- quella passione<br />
mensanina che in lui è vera e propria fede da<br />
una vita: prima <strong>il</strong> risultato di Teramo ma subito<br />
dopo, lo so : “Che ha fatto la Mens Sana??”<br />
E Mattìa, trasferito nella terra di D’Annunzio<br />
(<strong>il</strong> Vate vero, non come Bianchini!!!) crescerà<br />
sì sul parquet teramano ma avrà sempre<br />
pronta nel cassetto la gloriosa canotta<br />
biancoverde e l’unica cosa che gli mancherà<br />
tanto sarà <strong>il</strong> canto della Verbena ad inizio<br />
gara…<br />
“Birbo <strong>il</strong> Minucci – mi dice sottovoce un<br />
personaggio grosso dell’Angolo dell’Untoma<br />
lo sai che prevede <strong>il</strong> contratto del Marruganti<br />
a Teramo?... lo stipendio, la casa, due<br />
viaggi in Russia per la moglie e, soprattutto…<br />
quattro punti alla Mens Sana, due all’andata<br />
e due al ritorno!! E così si tira in<br />
tasca alla Benetton!”<br />
In bocca al lupo (e nel Parco d’Abruzzo<br />
non mancano di certo) Lorenzo: “ni pucha ni<br />
pierò!” ■
LA PRIMA ‘OPERAZIONE DI MERCATO’, È STATA LA CONFERMA<br />
DI SIMONE NEL RUOLO DI VICE RECALCATI<br />
Pianigiani a scuola<br />
di head coach<br />
48 ba s ke t<br />
C’è stata anche per Simone Pianigiani la<br />
rivoluzione del basket mensanino. L’anno<br />
sportivo che va ad incominciare lo vedrà ancora<br />
vice coach di Carlo Recalcati. Ma non<br />
più come responsab<strong>il</strong>e del settore giovan<strong>il</strong>e.<br />
Pianigiani, rimasto a Siena nonostante qualche<br />
proposta proveniente non soltanto da<br />
società italiane si occuperà soltanto della<br />
prima squadra. Un incarico che di lavoro ne<br />
da tantissimo, come del resto <strong>il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e.<br />
“Per allenare i giovani ci vuole<br />
molta maturità. L’allenatore è anche un<br />
punto di riferimento per loro”. Ora quel<br />
“capitolo straordinario “, come lo definisce,<br />
si è chiuso. Ora comincia una nuova storia.<br />
Quella di un tecnico che si avvia alla maturità<br />
e “studia” ancora per prendersi responsab<strong>il</strong>ità<br />
ancora più grandi. Magari tra qualche<br />
anno in prima persona. Forse Pianigiani<br />
non pensava di arrivare così in alto quando<br />
conclusa la traf<strong>il</strong>a delle giovan<strong>il</strong>i nella Mens<br />
Sana ( “giocavo da esterno ma non ero un<br />
duro, difendevo poco”, dice sottolineando i<br />
suoi difetti), ha cominciato a pensare di dedicarsi<br />
alla panchina. “ Ma già allenavo seguendo<br />
Giorgio Brenci. Allora ho capito<br />
che la cosa mi piaceva e ho continuato” .<br />
Dopo lo Scientifico si è iscritto a Giurisprudenza.<br />
Gli restano alcuni esami per finire.<br />
Forse riuscirà a laurearsi. Forse no . Certo<br />
oggi <strong>il</strong> basket non gli lascia tanto tempo.<br />
“Devo dire che ho avuto fortuna. Sono stato<br />
libero di fare le mie scelte di vita”.<br />
Tra l’altro lo sport era di casa in famiglia.<br />
Suo fratello più grande giocava a pallavolo a<br />
livelli di serie A. Questo ragazzo f<strong>il</strong>iforme<br />
deve essere piaciuto al dg mensanino Ferdinando<br />
Minucci. Così a poco più di vent’anni<br />
ha deciso di tentare e di capire se era adatto<br />
per fare <strong>il</strong> coach. E c’è riuscito, perché in<br />
serie A c’è da undici anni. Indubbiamente<br />
l’attività giovan<strong>il</strong>e per lui è stata una palestra<br />
importante che gli piace ricordare anche sul<br />
piano umano. “Guarda, ogni giocatore è diverso<br />
dagli altri e sta all’allenatore cercare<br />
di capirne le differenze”. Il giovane tecnico<br />
mensanino, 36 anni, senese della Lupa (che<br />
per comprensib<strong>il</strong>i ragioni di tempo non frequenta<br />
molto), padre di un bambino di due<br />
anni, preferisce non fare alcun nome di giocatori<br />
che ha allenato. “Farei torto a qualcu-<br />
AUGUSTO MATTIOLI<br />
no. Mi piace ricordare però tutti quelli che<br />
non sono andati avanti, quelli che non hanno<br />
fatto una professione della pallacanestro ,<br />
quelli che hanno giocato ma poi hanno scelto<br />
altre strade. Con molti di loro ho ancora<br />
dei bei rapporti”. A quelli insomma che<br />
hanno dato comunque <strong>il</strong> massimo di se nello<br />
sport e che cercano di fare altrettanto nella<br />
loro quotidianità. “Credo che questo sia fondamentale<br />
in una persona. Cercare di dare<br />
tutto oltre che nello sport anche nella vita di<br />
ogni giorno”.<br />
I risultati tecnici non sono mancati grazie<br />
al lavori di questi anni. Anche se in<br />
prima squadra i giovani cresciuti nel ricco<br />
vivaio mensanino, prodigo anche di scudet-<br />
ti tricolori, non sono entrati stab<strong>il</strong>mente.<br />
Spiega Pianigiani: “ Fare giocatori per la<br />
fascia della Mens Sana è diffic<strong>il</strong>issimo. E<br />
anche in Europa quanti giovani ci sono?.<br />
Ma abbiamo preparato tanti giocatori che<br />
fanno del basket <strong>il</strong> loro lavoro”.<br />
Nel prossimo campionato <strong>il</strong> pensiero dei<br />
giovan<strong>il</strong>i non lo ass<strong>il</strong>lerà. Ogni giorno <strong>il</strong> suo<br />
solo pensiero sarà la nuova prima squadra<br />
completamente rifatta. “Che a me piace<br />
molto. Si tratta di una Mens Sana dutt<strong>il</strong>e e<br />
intercambiab<strong>il</strong>e nei ruoli, dalle caratteristiche<br />
aggressive. Che ha fame”. Contrariamente<br />
a quella che lo scorso anno si sedette<br />
sugli allori dello scudetto tricolore. Sarà <strong>il</strong><br />
lavoro da molte ore al giorno che dovrà fare<br />
assieme a Recalcati. “Una persona molto<br />
trasparente e limpida con la quale c’è un<br />
rapporto chiaro che permette di potersi dire<br />
tutto. In questo lavoro non si stacca mai.<br />
Anche quando sei a casa. Ma lo fai perché<br />
hai degli stimoli che te lo consentono”.<br />
Stimoli, e questo per <strong>il</strong> tecnico non sembra<br />
un aspetto secondario, che sono dati<br />
anche dal conoscere altre città, altri paesi.<br />
“Quando è possib<strong>il</strong>e – rivela – preferisco<br />
prendere un taxi e andare un po’ in giro per<br />
vedere e per capire”. ■
50 ba s ke t<br />
Justin Ham<strong>il</strong>ton, play
MENS SANA E VIRTUS SONO STATE FRA LE SOCIETÀ CHE HANNO FORNITO<br />
PIÙ ELEMENTI ALLE DIVERSE RAPPRESENTATIVE AZZURRE<br />
La calda estate<br />
del basket giovan<strong>il</strong>e<br />
Nella logica attuale imposta dai ritmi<br />
del nostro vivere quotidiano anche nel basket,<br />
lo sport nato nell’ ultimo decennio del<br />
“secolo dei baffi”, i tempi d’ inerzia sportiva<br />
si riducono o scompaiono; <strong>il</strong> gioco non<br />
conosce pause estive ed i movimenti di mercato,<br />
proprio in questo periodo, raggiungono<br />
<strong>il</strong> massimo livello nella scala degli interessi<br />
dei media. Anche <strong>il</strong> basket giovan<strong>il</strong>e<br />
rientra in questa logica di “eterna continuità”<br />
e pertanto troviamo molti dei nostri<br />
giovani impegnati a sudare più che mai, data<br />
la stagione, sui diversi parquet, in faticosi<br />
allenamenti od in impegnative rassegne cestistiche<br />
nazionali e continentali. Gli Europei<br />
di Cechov, Belgrado e Leon, per le varie<br />
categorie (Under 20, 18 e 16), sono stati gli<br />
appuntamenti di maggiore r<strong>il</strong>ievo ed hanno<br />
visto impegnati molti dei nostri giovani<br />
ormai da tempo abbonati alle maglie azzurre<br />
delle varie nazionali di categoria. Lechthaler,<br />
Vitali, Fattori, Marino, Castelluc-<br />
cia, Da Tome, Bruttini, Gergati, Barozzi, De<br />
Bartolo, Cutolo, Rullo fanno parte di quella<br />
che non è più una sparuta pattuglia azzurra<br />
di giovani cestisti m<strong>il</strong>itanti nelle due maggiori<br />
società senesi, ma un vero e proprio<br />
esercito proveniente dalla Basket City giovan<strong>il</strong>e,<br />
Siena.<br />
Questi Europei, nelle diverse categorie,<br />
hanno ribadito concetti vecchi ma hanno<br />
anche mostrato aspetti nuovi. “Ai nostri giovani<br />
- come ha evidenziato Fabrizio Frates,<br />
tecnico degli Under20 - manca l’ abitudine<br />
al gioco, manca <strong>il</strong> campo, l’ esperienza ad<br />
alti livelli; non riconoscono le situazioni di<br />
gioco, <strong>il</strong> momento cruciale della gara; questo<br />
continuerà ad essere fino a quando non<br />
avranno la possib<strong>il</strong>ità di giocare a lungo in<br />
serie A”.<br />
Vecchia storia; tanto vecchia quanto<br />
vera anche se i fatti hanno dimostrato, in alcuni<br />
casi, <strong>il</strong> contrario. Il fortitudino Belinelli,<br />
giocatore con maggiore esperienza e mi-<br />
STEFANO FINI<br />
nutaggio in serie A, ha terminato gli europei<br />
Under20 con percentuali al tiro poco soddisfacenti<br />
(esempio 2/11 da 3 contro la Grecia)<br />
mentre le sorprese positive sono venute<br />
proprio dai senesi Lechthaler, sempre in<br />
doppia cifra ed in alcune partite vero protagonista<br />
(con Israele 19p.; 6/13 e 7/15) e Fattori,<br />
tanto bravo da indurre <strong>il</strong> suo tecnico,<br />
Frates, a richiederlo con insistenza alla<br />
Montepaschi per portarlo a Reggio Em<strong>il</strong>ia,<br />
in serie A, nella sua squadra. Solo loro<br />
hanno saputo dare qualcosa in più, insieme<br />
al friulano Antonutti, a questa nazionale<br />
Under20; troppo poco per poter ambire ad<br />
un risultato migliore di quel settimo posto<br />
ottenuto.<br />
La sorpresa positiva è venuta dagli<br />
Under18 di Antonio Bocchino che hanno<br />
dato all’Italia del basket-giovan<strong>il</strong>e, dopo<br />
molti anni, un podio tanto insperato quanto<br />
meritato. Gli artefici di questo magnifico<br />
successo sono stati proprio i due senesi Da-<br />
I mensanini<br />
Lechthaler, Datome,<br />
Marino e Vitali in<br />
una rappresentativa<br />
azzurra (a fianco).<br />
Pagina successiva:<br />
<strong>il</strong> virtussino<br />
Roberto Rullo con<br />
la maglia dell’Italia.<br />
ba s ke t 52
53 ba s ke t<br />
tome (Mens Sana) e Bruttini (Virtus), definiti,<br />
forse in modo eccessivo da alcuna<br />
stampa specialistica, “ la coppia delle meraviglie”.<br />
Il loro apporto non è misurab<strong>il</strong>e solo<br />
nell’ aspetto numerico e prettamente tecnico,<br />
ma anche in quello umano e caratteriale;<br />
hanno saputo trasmettere al gruppo tranqu<strong>il</strong>lità,<br />
voglia di lavorare e di vincere. La<br />
perla offerta dai due senesi a questi Europei<br />
di Belgrado è stata la partita contro la Francia<br />
che ha fatto approdare l’Italia in semifinale<br />
e che gli ha visti fornire due prestazioni<br />
eccellenti: Luigi Datome 33 punti, 7<br />
rimbalzi, 4 recuperi; David Bruttini 19<br />
punti, 11 rimbalzi.<br />
Quindi sul fronte del basket giocato<br />
sono arrivate importanti e belle notizie per<br />
la pallacanestro giovan<strong>il</strong>e senese durante<br />
questa estate dai connotati variab<strong>il</strong>i e, sotto<br />
certi aspetti, anche preoccupanti.<br />
Per l’ altro basket, quello giocato sulle<br />
scrivanie dai general menagers o dai vari<br />
agents, quello che rimbalza da cellulare a<br />
cellulare prima di approdare sulla carta<br />
stampata, quello che viene identificato nei<br />
movimenti di mercato, le cose sono andate<br />
un pò diversamente. Siena, anche nel settore<br />
giovan<strong>il</strong>e, ha conosciuto un momento di<br />
flessione; la Basket City dei giovani resta<br />
ancora tale ma <strong>il</strong> reclutamento ha visto altre<br />
società maggiormente protagoniste a differenza<br />
di quello che era accaduto negli anni<br />
precedenti. L’ Olimpia ArmaniJeans M<strong>il</strong>ano<br />
oltre a riprendersi dalla Mens Sana <strong>il</strong> giovane<br />
ed interessantissimo Marko Micevic si è<br />
elevata a protagonista del mercato nazionale<br />
estivo reclutando <strong>il</strong> giovane più ambito, <strong>il</strong><br />
talentuoso figlio d’ arte Dan<strong>il</strong>o Gallinari. In<br />
risposta la Benetton è riuscita ad andare<br />
oltre ingaggiando l’ ala-guardia lettone di<br />
203 cm Kalve, miglior marcatore in assoluto<br />
ai Campionati Europei Under18 di Belgrado.<br />
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Virtus, operazione<br />
simpatia e non solo ANDREA<br />
Una salvezza colta solo all’ultimo turno<br />
di playout giocati contro corrente, adrenalina<br />
a fiumi e la solita, spiacevole sensazione<br />
che qualcuno alla vig<strong>il</strong>ia del primo torneo di<br />
B Eccellenza nella storia ultra-cinquantennale<br />
della Virtus (stagione 1998-1999) abbia<br />
rotto uno specchio attirando su di lei i proverbiali<br />
sette anni di guai. Stavolta toccherà<br />
a Luigi Piatti sfregare ‘o curniciello per<br />
scacciare la jella; <strong>il</strong> trentanovenne coach varesino,<br />
alla sua seconda stagione a Siena<br />
dopo una prima parte di carriera spesa nella<br />
pallacanestro femmin<strong>il</strong>e in quel di Scandiano,<br />
ha ricevuto ufficialmente le chiavi della<br />
squadra a fine giugno con una missione:<br />
vincere, far crescere i giovani del vivaio e<br />
condurre in porto l’operazione-simpatia dimostrando<br />
che in Piazzetta Don Perucatti si<br />
è esaurita la fame di allenatori, inghiottiti<br />
come pasticceria mignon nel corso delle ultime<br />
cinque stagioni.<br />
Il progetto, interessante, nasce sulla scia<br />
della galoppata condotta dallo stesso Piatti<br />
alle Finali Nazionali Juniores di Lignano<br />
Sabbiadoro, un vero e proprio miracolo tecnico-gestionale<br />
che ha portato la navicella<br />
rossoblù, accreditata al più di chances minime<br />
di passaggio del primo turno, a giocarsi<br />
la finalissima tricolore contro la Mens Sana<br />
dei fenomenissimi reclutati fuori porta.<br />
Quell’impresa estiva ha messo stab<strong>il</strong>mente<br />
sulla mappa teenager del calibro di Marco<br />
Giuri, play tutto talento e sfacciataggine,<br />
Luigi Spinelli, centro delle grandi promesse<br />
con bagaglio tecnico da prima serie, nonché<br />
quel Davide Bruttini freschissimo di firma<br />
pluriennale con i Campioni d’Italia della<br />
Fortitudo Climamio Bologna, evidentemente<br />
lieti di proseguire in una f<strong>il</strong>osofia che<br />
rende la città delle due torri l’unico posto<br />
nella penisola dove si può sperare di vedere<br />
un giovane scendere in campo per obiettivi<br />
importanti. La Virtus ha deciso di ripartire<br />
dai tre virgulti, godendosi ancora per una<br />
stagione un Bruttini trascinatore della Nazionale<br />
di bronzo agli Europei Under 18<br />
prima dell’arrivederci a fine carriera: accanto<br />
a loro <strong>il</strong> confermato Massimo Macaro,<br />
raro esempio di correttezza in campo e in<br />
spogliatoio, titolare del non fac<strong>il</strong>e compito<br />
di legare <strong>il</strong> gruppo, chiudere la porta in fac-<br />
cia alle polemiche e dispensare esperienza<br />
nelle mani di Giuri e dell’89 Alessandri,<br />
anche lui giovane marine d’assalto gettato<br />
nella mischia della B Eccellenza.<br />
Via Burini, che ha tinto d’inchiostro con<br />
Lumezzane uno dei primi contratti vergati in<br />
estate; via Scorrano, l’entusiasmante cavallo<br />
pazzo arrivato a metà della scorsa stagione<br />
per chiudere con alterne fortune parte della<br />
falla-Ragionieri; via Raschi, atleta pregiatissimo<br />
con ragguardevoli doti tecniche tendenzialmente<br />
(e sfortunatamente) annacquate da<br />
istinti non proprio primordiali; via Marconato,<br />
sceso in B2 a cercare di far grande Arezzo<br />
dopo un campionato tutt’altro che da ricordare;<br />
via Brigo, in leggero calo di<br />
gradimento dopo un quadriennio caratterizzato<br />
da durezza, professionalità, poche bizze<br />
e tante cifre; via al 99% Soro, che da queste<br />
parti ha messo su famiglia ma nel contempo<br />
rimane uno dei numeri quattro più produttivi<br />
(e conseguentemente lussuosi) di questo crogiolo<br />
bollente a 32 squadre.<br />
Il nuovo corso della Montepaschi Vita<br />
porta la baby face di Massimo Gattoni, uno<br />
che a 36 anni più che suonati si permette<br />
sempre <strong>il</strong> lusso di scrivere 30’ e la doppia<br />
cifra in LegAdue non disdegnando sfide tardive<br />
ad un campionato, quello cadetto, mai<br />
conosciuto prima d’ora; porta soprattutto la<br />
faccia dell’esperto David Farinon, di natali<br />
guelfi ma attitudine girovaga dopo le tappe<br />
in carriera a Pozzuoli, Cento, Viterbo, Montichiari,<br />
Castenaso e Montecatini, <strong>il</strong> pinnacolo<br />
d’area cui saranno affidate per intero le<br />
responsab<strong>il</strong>ità sotto i vetri di Colle Val d’Elsa.<br />
In ala due giovanissimi: <strong>il</strong> talentuoso ’84<br />
Francesco Amoni, colui che nel 2004 aveva<br />
dato una bella mano di coppale alla salvezza<br />
virtussina nella serie contro Padova salvo<br />
finire nei mesi successivi alla corte fortitudina<br />
per un intensissimo training a base di<br />
pesi, atletica e trovate pozzecchiane per far<br />
poi nuovamente ritorno alla base, ed <strong>il</strong> comasco<br />
ex Argenta Simone Gatti, ’82 pred<strong>il</strong>etto<br />
da Luigi Piatti che proprio a Varese<br />
(sponda Robur Et Fides) l’aveva osservato<br />
nel suo straripante atletismo. Mancava un<br />
crack per chiudere <strong>il</strong> cerchio: puntuale è arrivato<br />
Francesco Gori da Livorno, uno dei<br />
giustizieri in maglia pavese nella stagione<br />
BARLUCCHI<br />
che avrebbe dovuto concludersi con la scalata<br />
della Virtus di Lombardi alla serie A2.<br />
Correva la stagione 2000-2001 e da allora la<br />
guardia triestina, prelevata da Ozzano, non<br />
ha perso <strong>il</strong> piacere di far frusciare la retina<br />
da lontano. In panca insieme a Piatti ci sarà<br />
Guido Boni, uno che nella scorsa stagione<br />
ha avuto <strong>il</strong> coraggio di affrontare la C1 con<br />
una squadra composta da due atleti del<br />
1985, due del 1987 e sei del 1988 dimostrando<br />
che far giocare i giovani è <strong>il</strong> modo<br />
migliore per valorizzarli. Questa è la Montepaschi<br />
Vita Virtus 2005-2006, quella dell’operazione<br />
simpatia. Speriamo in bene. ■<br />
ba s ke t 55
Virtus,<br />
tutti i giorni<br />
della rivincita<br />
56 ba s ke t<br />
1 a giornata 2/10/05 15/1/06<br />
Veroli–Brindisi<br />
Cento–Mpv Virtus Siena<br />
Firenze–Pistoia<br />
Atri–Cecina<br />
Fidenza–Ozzano<br />
S. Antimo–Patti<br />
Ragusa–Ribera<br />
Forlì-Latina<br />
2 a giornata 9/10/05 22/1/06<br />
Cecina–Firenze<br />
Latina–S. Antimo<br />
Ozzano–Forlì<br />
Patti–Ragusa<br />
Pistoia–Cento<br />
Brindisi–Fidenza<br />
Ribera–Veroli<br />
Mpv Virtus Siena-Atri<br />
3 a giornata 16/10/05 29/1/06<br />
Veroli–Cecina<br />
Cento–Latina<br />
Firenze–Patti<br />
Atri–Ozzano<br />
Fidenza–Mpv Virtus Siena<br />
S. Antimo–Ribera<br />
Ragusa–Pistoia<br />
Forlì-Brindisi<br />
4 a giornata 23/10/05 4/2/06<br />
Cecina–Forlì<br />
Latina–Fidenza<br />
Ozzano–S. Antimo<br />
Patti–Veroli<br />
Pistoia–Atri<br />
Brindisi–Cento<br />
Ribera–Firenze<br />
Mpv Virtus Siena-Ragusa<br />
5 a giornata 30/10/05 12/02/06<br />
Veroli–Ozzano<br />
Cento–Ribera<br />
Firenze–Ragusa<br />
Atri–Latina<br />
Fidenza–Cecina<br />
Brindisi–Mpv Virtus Siena<br />
S. Antimo–Pistoia<br />
Forlì-Patti
6a giornata 6/11/05 18/2/06<br />
Veroli–Forlì<br />
Cecina–Mpv Virtus Siena<br />
Firenze–Cento<br />
Latina–Brindisi<br />
Patti–Fidenza<br />
Pistoia–Ozzano<br />
Ribera–Atri<br />
Ragusa–S. Antimo<br />
7 a giornata 13/11/05 26/2/06<br />
Cecina–Pistoia<br />
Cento–S. Antimo<br />
Ozzano–Ribera<br />
Atri–Ragusa<br />
Fidenza–Veroli<br />
Brindisi–Patti<br />
Mpv Virtus Siena–Latina<br />
Forlì-Firenze<br />
8 a giornata 20/11/05 04/03/06<br />
Veroli–Mpv Virtus Siena<br />
Cento–Atri<br />
Firenze–Ozzano<br />
Patti–Cecina<br />
Pistoia–Latina<br />
Ribera–Brindisi<br />
S. Antimo–Forlì<br />
Ragusa-Fidenza<br />
9 a giornata 27/11/05 11/3/06<br />
Cecina–S. Antimo<br />
Latina–Ragusa<br />
Ozzano–Cento<br />
Atri–Veroli<br />
Pistoia–Ribera<br />
Fidenza–Forlì<br />
Brindisi–Firenze<br />
Mpv Virtus Siena-Patti<br />
10 a giornata 4/12/05 19/3/06<br />
Veroli–Pistoia<br />
Cento–Fidenza<br />
Firenze–Atri<br />
Patti–Latina<br />
Ribera–Cecina<br />
S. Antimo–Brindisi<br />
Ragusa–Ozzano<br />
Forlì–Mpv Virtus Siena<br />
11 a giornata 8/12/05 25/03/06<br />
Cecina–Brindisi<br />
Latina–Veroli<br />
Ozzano–Patti<br />
Atri–S. Antimo<br />
Pistoia–Forlì<br />
Ribera–Fidenza<br />
Ragusa–Cento<br />
Mpv Virtus Siena-Firenze<br />
12 a giornata 11/12/05 2/4/06<br />
Veroli–Ragusa<br />
Latina–Cecina<br />
Patti–Ribera<br />
Fidenza–Atri<br />
Brindisi–Pistoia<br />
S. Antimo–Firenze<br />
Mpv Virtus Siena–Ozzano<br />
Forlì-Cento<br />
13 a giornata 17/12/05 8/4/06<br />
Cento–Patti<br />
Firenze–Veroli<br />
Ozzano–Cecina<br />
Atri–Brindisi<br />
Pistoia–Mpv Virtus Siena<br />
Ribera–Latina<br />
S. Antimo–Fidenza<br />
Ragusa-Forlì<br />
14 a giornata 5/1/06 15/4/06<br />
Veroli–S. Antimo<br />
Cecina–Cento<br />
Latina–Ozzano<br />
Patti–Pistoia<br />
Fidenza–Firenze<br />
Brindisi–Ragusa<br />
Mpv Virtus Siena–Ribera<br />
Forlì-Atri<br />
15 a giornata 7/1/06 23/4/06<br />
Cento–Veroli<br />
Firenze–Latina<br />
Ozzano–Brindisi<br />
Atri–Patti<br />
Pistoia–Fidenza<br />
Ribera–Forlì<br />
S. Antimo–Mpv Virtus Siena<br />
Ragusa-Cecina<br />
ba s ke t 57
Storia, Tradizione e Futuro. Il maiuscolo è rigoroso, proprio<br />
per evidenziare la necessaria complementarietà di tre capisaldi<br />
sui quali poggiano le fondamenta di un legame, com’è<br />
quello tra Siena e la pallacanestro, fatto non solo di risultati<br />
sportivi, ma anche e soprattutto di valori educativi. Prima<br />
nella dura superficie dell’asfalto e poi sulle tavole del parquet<br />
sono nate e cresciute generazioni di senesi, forgiati alla scuola<br />
della vita grazie ad una passione comune e al carisma di<br />
grandi uomini.<br />
Nelle secolari vicissitudini cestistiche di una piazza che<br />
oggi si colloca tra le grandi d’Europa, <strong>il</strong> nome di Ida Nomi Pesciolini<br />
non è <strong>il</strong> solo a richiamare l’alto tributo che meritano i<br />
precursori; quella di Don Armando Perucatti e di Monsignor<br />
Nazzareno Orlandi, fondatore del Costone, o, ancora, di Don<br />
Vittorio Bonci che per molti anni ne è stata l’insostituib<strong>il</strong>e<br />
guida, è una compagnia assai autorevole nella “galleria” degli<br />
iniziatori della “palla a cesto” e testimonia, a proposito di tradizione,<br />
un’operosità ancestrale che ha animato instancab<strong>il</strong>i<br />
uomini di chiesa nella convinzione che lo sport, in quanto<br />
esperienza condivisa, fosse un prezioso veicolo per l’educazione<br />
giovan<strong>il</strong>e.<br />
Deve averlo pensato anche Don Gaetano Rut<strong>il</strong>o quando,<br />
come parroco costoniano, r<strong>il</strong>anciò l’idea di una nuova “casa”<br />
per la crescente realtà sportiva del Costone la quale, di fronte<br />
ad esigenze sempre diverse, considerando la dimensione che<br />
<strong>il</strong> sodalizio di Vallepiatta stava venendo ad assumere anche in<br />
virtù di ragguardevoli traguardi raggiunti, necessitava di<br />
nuovi spazi e più adeguate strutture.<br />
“Siamo felici ed orgogliosi – esordisce Don Giuseppe Acampa,<br />
attuale coordinatore dell’Associazione Costone Ricreatorio<br />
“Pio II” – di aver potuto avviare i lavori per la realizzazione<br />
del ‘nostro’ Palasport concretizzando un sogno nel cassetto che già<br />
<strong>il</strong> nostro fondatore cullava e che Don Rut<strong>il</strong>o ha avuto <strong>il</strong> merito di<br />
riproporre”.<br />
Il grande lavoro compiuto dalle due società che formano<br />
la ‘costola sportiva’, la formazione masch<strong>il</strong>e dell’A.S. Costone<br />
e quella femmin<strong>il</strong>e dell’A.P.F. Costone, ha consentito, insieme<br />
al sostegno determinante delle istituzioni – dalla Fondazione<br />
Monte dei Paschi alle amministrazioni comunali territorialmente<br />
coinvolte di Siena e di Monteriggioni – di<br />
definire tutta una serie di progetti connessi alla nuova costruzione<br />
e che porteranno, tra l’altro, r<strong>il</strong>evanti benefici alla rete<br />
viaria della zona con nuove arterie di collegamento tra la città<br />
e le sue aree limitrofe.<br />
“Effettivamente – sottolinea Don Acampa – sorgere nella<br />
zona di Montarioso, praticamente al confine comunale tra Monteriggioni<br />
e Siena, significherà, per <strong>il</strong> palasport del Costone, trovarsi<br />
in un punto strategico, sia per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali<br />
previsti e in qualche modo finalizzati al nuovo plesso, che<br />
per quanto concerne fruib<strong>il</strong>ità ed ut<strong>il</strong>izzo”.<br />
Un ut<strong>il</strong>izzo che, è bene ricordarlo, riguarderà non soltanto<br />
le due formazioni costoniane, ma anche buona parte del settore<br />
giovan<strong>il</strong>e della Montepaschi, come prevede un accordo<br />
di collaborazione tra le due società, ieri acerrime rivali per la<br />
supremazia cittadina sullo stesso palcoscenico, oggi registi di<br />
un’importante sinergia dalla reciproca e grande ut<strong>il</strong>ità, seppure<br />
su potenzialità e ambizioni profondamente differenti.<br />
Le logiche campan<strong>il</strong>istiche, che se vissute con <strong>il</strong> giusto<br />
equ<strong>il</strong>ibrio rappresentano un ingrediente capace di insaporire<br />
la competizione sportiva, appartengono ad un passato ricco di<br />
scontri epici, grandi sfottò e alterne fortune che oggi hanno lasciato<br />
<strong>il</strong> posto ad un lavoro in comune nell’interesse di tutto <strong>il</strong><br />
movimento.<br />
Ma <strong>il</strong> passato è, per definizione, anche un grande contenitore<br />
di ricordi legato a quell’appartenenza che nello spirito<br />
costoniano era come una carta d’identità per la vita.<br />
“Per questo vorremmo che la nuova ‘casa’ del sodalizio gialloverde<br />
diventasse un punto di riferimento dove tanti nostri giovani<br />
possano, in futuro, identificarsi, riconoscersi proprio come nel caso<br />
dei loro genitori, secondo quel normale andamento ciclico della vita<br />
che avvicenda gli uomini ma può tramandare i valori più veri”.<br />
Pensato anche come struttura di servizio per <strong>il</strong> tessuto<br />
socio-economico senese, <strong>il</strong> PalaCostone, ben inserito nel contesto<br />
architettonico della zona, potrà contare su una polivalenza<br />
di spazi e attività: all’interno, una palestra, un’area ristorazione<br />
ed altri ambienti destinati ad uffici e ambulatori,<br />
coinvolgendo un’utenza diversificata e completando le risorse<br />
di una struttura dutt<strong>il</strong>e e funzionale per le molteplici esigenze<br />
che potrà soddisfare.<br />
“Il 2006 – conclude Don Acampa – sarà per noi un anno storico:<br />
<strong>il</strong> Costone festeggerà infatti <strong>il</strong> centenario della fondazione e<br />
l’auspicio è quello di ricevere questo regalo proprio in occasione della<br />
speciale ricorrenza”.<br />
Il nuovo palasport non solo rafforza la vocazione sportiva<br />
di Siena, dove, come detto, la cultura di una crescita armonica<br />
nella mente e nel corpo va ben oltre uno storico slogan, ma<br />
dota di spazi idonei una delle sue più antiche ed amate realtà<br />
sportive locali.<br />
Il futuro è già cominciato e la ‘famiglia’ potrà ulteriormente<br />
allargarsi: ora che, come la Virtus prima e la Mens Sana<br />
poi, anche <strong>il</strong> Costone ha la sua ‘casa’, Siena scrive un nuovo<br />
capitolo della sua storia cestistica confermandosi la ‘città del<br />
basket’, dove fare sport vuol dire solo viverne <strong>il</strong> sano agonismo,<br />
ma soprattutto apprenderne i valori più autentici per trasmetterne<br />
l’essenza. ■<br />
Francesco Vannoni •traguardi<br />
Dopo anni di attesa, nel 2006 vedrà finalmente la luce la nuova ‘casa’ del sodalizio gialloverde<br />
• Per i suoi 100 anni <strong>il</strong> Costone si fa <strong>il</strong> regalo più bello<br />
59
sport per tutti •Paolo Ridolfi<br />
Dopo aver riportato a Siena lo Scudetto<br />
del Basket con la Casa del Materasso<br />
•L’Uisp progetta<br />
nuovi traguardi<br />
La formazione della Casa<br />
del Materasso, Campione<br />
d’Italia Uisp<br />
In alto da sinistra:<br />
Claudio Candidori (all.),<br />
Roberto Battaglini,<br />
Federico Frati,<br />
Fabio Colonnello,<br />
Gigi Puccetti, Roberto Bruttini,<br />
Andrea Rinaldi,.<br />
In basso: Michele Fiorini,<br />
Stefano Papini,<br />
Giuseppe Pluchinotta,<br />
Franco Sannelli,<br />
Francesco Guerrini,<br />
Nicola Lorenzetti,<br />
assente Francesco Ricci.<br />
A sinistra un’immagine di<br />
Estate <strong>Sport</strong>.<br />
60<br />
<strong>Mese</strong>sport, quest’anno, apre un po’ in anticipo, legato,<br />
come è normale, alle logiche del campionato di calcio. In questa<br />
fase le sensazioni e gli avvenimenti di una stagione sportiva<br />
che finisce, si intrecciano con le speranze e l’impegno per<br />
organizzare le nuove iniziative del Comitato Uisp.<br />
L’ultimo flash della scorsa stagione è legato all’impresa<br />
della Casa del Materasso che ha riportato a Siena lo scudetto<br />
della pallacanestro amatoriale. Alle finali di Piombino erano<br />
ben due le formazioni giunte per difendere i colori della Balzana.<br />
Assieme ai gialli neo scudettati erano presenti infatti<br />
anche i neri dell’Odissea, a dimostrazione del grande valore<br />
tecnico del nostro campionato. L’impresa dei “ragazzi” di<br />
Candidori aprirà le porte, probab<strong>il</strong>mente, ad un evento di livello<br />
addirittura mondiale. È giunto infatti dallo CSIT ( organismo<br />
internazionale che comprende le varie associazioni nazionali<br />
di sport amatoriale) l’invito a partecipare, in<br />
novembre, ad un torneo a Città del Messico, una sorta di campionato<br />
del mondo di basket amatoriale. Pare che giocatori<br />
come Colonnello, concupito da diverse società che partecipano<br />
ai tornei federali, abbia garantito un contratto a vita con la<br />
Casa del Materasso solo in cambio di una notte in Plaza Garibaldi<br />
ad ascoltare <strong>il</strong> ritmo dei Mariachi accompagnato da tacos<br />
e cerveza. Anche l’Odissea, comunque si sta dando da fare e<br />
piovono sul tavolo di Giuliano Sampieri, ancor prima dell’ufficializzazione,<br />
le adesioni per una non meglio precisata tournee<br />
nei paesi baltici.<br />
Il presente del comitato è invece assorbito dall’appuntamento<br />
di estate sport che, dopo la sosta paliesca, ha visto andare<br />
in onda gli ultimi turni. Anche quest’anno, grazie alla Uisp,<br />
circa cinquecento ragazzi hanno avuto la possib<strong>il</strong>ità di trascorrere<br />
in modo diverso le giornate estive sperimentando i gesti<br />
naturali dell’atletica e del nuoto, sv<strong>il</strong>uppando la capacità di<br />
stare assieme e giocare all’aperto. I fine settimana sono dedicati<br />
al contatto con la natura durante le escursioni in bici e le “regate”<br />
in canoa nei dintorni di Siena. Particolare successo ha<br />
avuto anche <strong>il</strong> progetto Austria, dedicato ai più grandi, che<br />
hanno trascorso alcuni giorni lontano dai ritmi quotidiani in assoluta<br />
sintonia con la magica atmosfera della montagna.<br />
Come ogni anno poi la Uisp si onora di dare la possib<strong>il</strong>ità<br />
ai bambini di Chernob<strong>il</strong>, ospiti del Comune di Siena e della<br />
Pubblica Assistenza, di frequentare gratuitamente gli impianti<br />
sportivi che <strong>il</strong> Comune gli ha affidato in gestione.<br />
Se spostiamo lo sguardo in avanti, si rischia di rimanere paralizzati<br />
dalla preoccupazione per l’inizio della stagione invernale<br />
in piscina. Dai primi di settembre i telefoni, i fax e le caselle<br />
di posta elettronica del comitato, saranno presi d’assalto<br />
dai vecchi e nuovi soci che frequenteranno i corsi di nuoto.<br />
All’inizio di settembre poi la Uisp si farà coinvolgere, con<br />
grande entusiasmo, da un’iniziativa promossa dal Comitato<br />
delle Associazioni sportive senesi, guidato da Mariarosa Lapi,<br />
che si aprirà <strong>il</strong> 10 e l’11 settembre presso gli impianti sportivi<br />
dell’Acquacalda. L’evento si “intitola” “sport un’occasione<br />
per tutti”. L’idea è proprio quella di dare a tutti la possib<strong>il</strong>ità<br />
di conoscere e praticare lo sport. Sarà infatti possib<strong>il</strong>e provare<br />
ad andare in barca a vela, tirare di scherma...e con l’arco, immergersi<br />
con o senza bombole oppure ancora lanciarsi in bici<br />
sul velodromo o ammirare moto d’epoca ed esibizioni di pallanuoto<br />
e nuoto sincronizzato. La manifestazione avrà poi un<br />
seguito <strong>il</strong> fine settimana successivo presso gli impianti di San<br />
Miniato, dove ci sarà spazio per i motori, i cavalli, le mountain<br />
bike, <strong>il</strong> pattinaggio ed <strong>il</strong> calcio.<br />
In autunno inoltrato sarà <strong>il</strong> momento di riflettere su aspetti<br />
meno esplorati dello sport e dell’associazionismo in generale.<br />
Saranno infatti organizzate due tavole rotonde dedicate alla<br />
scienza applicata allo sport, e viceversa, ed agli aspetti fiscali<br />
dell’associazionismo sportivo. A febbraio sarà poi allestita una<br />
mostra dedicata interamente allo sport, ed in particolare a quel<br />
tipo di sport che si vede meno ma che si pratica di più: quello<br />
degli amatori, dei disab<strong>il</strong>i, degli anziani, dei detenuti.<br />
Con l’autunno riprenderanno anche tutte le attività torneistiche<br />
della Uisp che, assieme gli altri enti di promozione sportiva<br />
della provincia, si prodigherà, come fa da oltre cinquant’anni,<br />
per dare a tutti la possib<strong>il</strong>ità di fare sport con <strong>il</strong> solo<br />
unico e sacrosanto obiettivo di divertirsi, stare in compagnia, e<br />
ricercare l’equ<strong>il</strong>ibrio che solo l’attività fisica riesce a garantire.<br />
Nell’augurare a tutti una splendida stagione sportiva, non<br />
resta che dare appuntamento ai prossimi numeri per raccontare<br />
i piccoli e grandi successi dello sport amatoriale. ■