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€uurroo 2,,000 www.mesesport.it<br />

Mens<strong>il</strong>e di critica e attualità sportiva - 211 - settembre 2005<br />

Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena<br />

tutto fo’o<br />

verso un’altra<br />

storica impresa<br />

ALa nuova stagione parte fra speranze e timori


Direttore<br />

Mario Ciani<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />

Paolo Corbini<br />

Direzione – Redazione – Fotolito<br />

Bernard & Co.<br />

Strada di Busseto 18 -C2/3 – Siena<br />

Tel. 05.77.28.53.74<br />

Fax 05.77.22.10.14<br />

E-ma<strong>il</strong>: redazione@mesesport.it<br />

Edito e stampato presso<br />

Arti Grafiche Ticci<br />

Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />

Tel. 05.77.34.92.22<br />

Fax 05.77.34.93.66<br />

Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />

del 27.01.1983<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Duccio Balestracci, Andrea Barlucchi, Luca Bianchin, Mauro Bindi, Giancarlo Brocci, Andrea Bruschettini,<br />

Maurizio Cenni, Barbara Cerretani, Mario Ciani, Chiara Cicali, Vincenzo Coli, Stefano Fini, Em<strong>il</strong>io Giannelli,<br />

Antonio Gigli, Mario Lisi, Luca Luchini, Paolo Maccherini, Mauro Mancini Proietti, Augusto Mattioli,<br />

Roberto Morrocchi, Paolo Ridolfi, Andrea Sbardellati, Senio Sensi, Antonio Tasso, Francesco Vannoni.<br />

Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />

Collaborazione fotografica: Fabio Di Pietro<br />

Editing: Francesco Vannoni – Sito web: Olivia Agnelli<br />

Progetto grafico: Bernard Chazine<br />

editoriale<br />

Alla riscoperta<br />

della meraviglia<br />

Dove eravamo rimasti?<br />

Il Siena sicuramente in serie<br />

A, a dispetto di quelli che lo<br />

ritenevano incapace di farcela<br />

perché <strong>il</strong> bacino d’utenza<br />

è troppo limitato, perché <strong>il</strong><br />

Palazzo non ci ama, perché la<br />

società non ha peso, perchè…Insomma<br />

siamo sempre i soliti,<br />

incorregib<strong>il</strong>i, diffidenti:<br />

ieri in C2, oggi<br />

nella massima serie.<br />

Dobbiamo sempre trovare<br />

un pretesto per<br />

non goderci niente e<br />

in ogni situazione<br />

dobbiamo sentirci<br />

sempre provvisori<br />

(a maggior<br />

ragione se<br />

è prestigiosa<br />

come l’attuale),<br />

invece<br />

qui c’è bisogno<br />

di riscoprire<br />

una volta per sempre<br />

<strong>il</strong> senso della meraviglia<br />

ed apprezzare, per quella<br />

che è, un’avventura andata<br />

già al di là di ogni<br />

più rosea previsione.<br />

Una riprova?<br />

www.mesesport.it<br />

numero<br />

211<br />

settembre2005<br />

ANNO XXIII<br />

Nel 2004 Siena è riuscita, nel suo piccolo, a conquistare<br />

lo scudetto nel basket ed a confermarsi in<br />

A coi bianconeri. Un duplice obiettivo che non ha<br />

centrato, ad esempio, una piazza storicamente più<br />

importante come Bologna. A conferma che solo<br />

attraverso <strong>il</strong> paragone emerge più evidente lo<br />

sforzo che la città sta compiendo in questo momento<br />

per mantenersi a certi livelli di eccellenza.<br />

Un momento che non dura da ora, e che speriamo<br />

possa durare ancora a lungo.<br />

Anche la Mens Sana l’avevamo lasciata in A (ci<br />

mancherebbe…), ma orfana di quel triangolino<br />

che per un anno aveva fatto sfoggio sulle sue maglie.<br />

E con esso se ne sono andati anche tanti protagonisti<br />

di quella fantastica stagione ai quali era<br />

stata offerta la possib<strong>il</strong>ità di confermarsi. Invece<br />

non è successo, e qualcuno, col senno di poi, rimpiange<br />

che sia stato fatto soltanto oggi quello che<br />

andava fatto ieri. Sì, ma la piazza come avrebbe<br />

reagito ad un repulisti come quello che ha caratterizzato<br />

<strong>il</strong> dopo scudetto della Fortitudo? Come<br />

minimo Minucci avrebbe rischiato <strong>il</strong> linciaggio.<br />

Ma nell’ottica di una crescita graduale e costante<br />

(se vogliamo <strong>il</strong> titolo dell’anno scorso arrivò<br />

quasi in anticipo), la Montepaschi non ha abdicato<br />

al proprio ruolo. A qualcuno è sembrato che<br />

la sua sia stata una campagna acquisti di basso<br />

prof<strong>il</strong>o, rispetto almeno al recente passato, ma le<br />

squadre non si costruiscono coi nomi e la volontà<br />

di volare alto è ancora intatta. E poi ci basta sapere<br />

che è tutta gente che ha fame, come quella<br />

del primo anno di Ataman per intenderci, autentico<br />

punto di svolta nella storia biancoverde.<br />

L’importante è che la conquista dello scudetto<br />

non diventi un freno, ma agisca da stimolo a tutto<br />

un ambiente che non deve vivere solo del recente<br />

passato, ma godere concretamente <strong>il</strong> presente.<br />

Questi sono i temi più attuali che l’inizio della<br />

nuova stagione ci propone. Ma fin d’ora sappiamo<br />

che <strong>il</strong> contorno non sarà da meno della pietanza<br />

e <strong>Mese</strong>sport, come fa ininterrottamente dal<br />

1983, sarà qui a dare puntuale e fedele testimonianza<br />

di quanto di buono (speriamo tanto) e di<br />

cattivo (speriamo poco) saprà offrirci.<br />

L’importante, come sempre, è esserci.


2/<br />

IL NOSTRO SPORT<br />

NON RESTERÀ MAI SOLO<br />

Ripartiamo verso la nuova stagione agonistica con obiettivi ambiziosi.<br />

Ac Siena e Mens Sana basket sono ancora ai vertici dei rispettivi movimenti<br />

sportivi nazionali e con le carte in regola per ben figurare.<br />

Non è stata un’estate semplice per gli sport professionistici italiani. Le<br />

vicissitudini di tante e blasonate società sportive, sia nel calcio, che nel basket,<br />

fanno capire come è complesso oggi far quadrare i conti ottenendo risultati<br />

di r<strong>il</strong>ievo.<br />

Non serve solo vincere sul campo, così come non è sufficiente pensare<br />

solo al b<strong>il</strong>ancio. Nello sport professionistico di oggi sono due fattori di<br />

uguale importanza, entrambi vitali, entrambi indispensab<strong>il</strong>i.<br />

È con questa convinzione che le massime espressioni dello sport senese<br />

si apprestano ad affrontare i rispettivi campionati.<br />

La città sta facendo <strong>il</strong> massimo per supportare queste affascinanti sfide.<br />

L’Ac Siena è rimasto fuori dalle polemiche estive che hanno infiammato<br />

<strong>il</strong> calcio e questo deve essere considerato già un grande risultato, raggiunto<br />

grazie all’impegno della società e di tutta la città. Come premio per i risultati<br />

fin qui ottenuti, la banca Monte Paschi ha inoltre deciso di ritoccare<br />

in alto la sponsorizzazione per la squadra bianconera.<br />

L’Amministrazione Comunale conferma <strong>il</strong> suo impegno verso l’Ac Siena<br />

portando avanti senza indugi <strong>il</strong> progetto di realizzazione del nuovo stadio<br />

ad Isola d’Arbia che sarà dotato di tutte le infrastrutture necessarie per lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico della società.<br />

Adesso l’attenzione si sposta sulla stagione agonistica e su ciò che riuscirà<br />

ad ottenere mister De Canio dai propri giocatori. Fare pronostici e previsioni<br />

in campo sportivo è sempre azzardato, ma l’organico assemblato<br />

dal ds Perinetti è senza dubbio in grado di garantire un buon campionato<br />

da metà classifica. Se poi la fortuna volesse aiutarci… è possib<strong>il</strong>e anche sognare<br />

qualcosa in più. È sempre meglio però restare con i piedi per terra.<br />

Anche la Montepaschi Mens Sana Basket è pronta per la nuova stagione<br />

e, grazie all’ottimo lavoro del gm Ferdinando Minucci, la rifondazione<br />

del gruppo da mettere a disposizione di coach Recalcati è stata completata<br />

con successo.<br />

Dobbiamo dare tempo ai nuovi arrivati di amalgamarsi in una squadra,<br />

ma ripartiamo sapendo di poterci giocare lo scudetto con le metropoli italiane<br />

tornate grandi protagoniste in questo sport, portando maggior interesse<br />

del pubblico ed un livello di competitività più alto. Vincere oggi è più<br />

diffic<strong>il</strong>e ma non per questo Siena si tirerà indietro.<br />

Concludo ricordando che se Ac Siena e Mens Sana Basket sono i vertici<br />

agonistici del nostro sport, accanto a loro abbiamo altre società importanti<br />

che si distinguono per impegno, capacità e risultati nei rispettivi campionati<br />

e un massiccio movimento di base, appassionati un po’ in tutte le fasce<br />

di età.<br />

Siena ama lo sport e non si limita a tifare per i colori bianconeri e biancoverdi.<br />

Siena pratica lo sport attraverso l’attività, spesso volontaristica, di<br />

tanti dirigenti e tecnici che organizzano campionati amatoriali, squadre,<br />

tornei in ogni disciplina sportiva.<br />

Dagli oltre 2400 soci della Polisportiva Mens Sana, di cui quasi duem<strong>il</strong>a<br />

sono praticanti in oltre tredici discipline (anche con risultati di r<strong>il</strong>ievo assoluto),<br />

alle migliaia di partecipanti dei tornei calcistici, delle gare podistiche,<br />

ciclistiche che animano la stagione sportiva senese.<br />

A tutti i migliori auguri. Ricordate sempre, sia come tifosi, sia come praticanti,<br />

che lo sport è prima di tutto divertimento e lealtà.<br />

Maurizio Cenni, Sindaco di Siena<br />

foto Bernard Chazine


Per <strong>il</strong> terzo anno consecutivo la Robur<br />

si schiera ai nastri di partenza della serie A<br />

Per favore,<br />

non svegliateci!<br />

• Mario Ciani<br />

Dunque si riparte, e si riparte dal<br />

punto in cui tutti giuravano fosse più<br />

diffic<strong>il</strong>e confermarsi che arrivarci.<br />

Si riparte da quello che un recente<br />

studio della Federazione Internazionale<br />

di Storia e Statistiche del calcio (FFHS),<br />

ritiene <strong>il</strong> più diffic<strong>il</strong>e e competitivo campionato<br />

del mondo, seguito subito dopo<br />

dalla Premier League inglese. Questo<br />

per rendere l’idea del tipo di avventura<br />

che la Vecchia Robur si appresta a vivere<br />

per <strong>il</strong> terzo anno consecutivo e per evitare<br />

che <strong>il</strong> rischio assuefazione scolorisca<br />

l’entusiasmo iniziale.<br />

Il Siena che si è salvato l’ultima giornata<br />

della stagione scorsa, è già un ricordo.<br />

Ma resta pur sempre uno zoccolo<br />

duro di quella squadra che, nelle<br />

intenzioni, necessitava solo di aggiusta-<br />

menti. Ed in realtà, poi, è stato così, perché<br />

in ogni reparto insieme a volti già<br />

noti si sono aggiunti altri, tutti praticamente<br />

da scoprire. Non tanto sul piano<br />

delle potenzialità (gente come Legrottaglie,<br />

Negro e Locatelli non temono questo<br />

tipo di verifica), quanto di condizione,<br />

inserimento, voglia di soffrire.<br />

L’obiettivo di partenza è quello di confermare<br />

la fama che Siena ed <strong>il</strong> Siena si<br />

sono conquistate in questi anni a proposito<br />

della loro capacità di ricostruire elementi<br />

che a vario titolo si sono ‘persi’. È<br />

una sorta di scommessa, dunque, quella<br />

che hanno fatto Perinetti e De Canio,<br />

convinti che vincendola hanno posto le<br />

basi per una stagione meno tribolata<br />

della precedente.<br />

Sugli altri nuovi arrivi aspettiamo ve-<br />

rifiche più probanti per dare un giudizio<br />

che tuttavia non sarà mai definitivo<br />

prima di 6/7 gare di campionato. La sensazione<br />

però è quella di trovarci di fronte<br />

ad un gruppo bene assortito, un gruppo<br />

in cui coesistono, insieme ad alcuni<br />

elementi di categoria che molti ci invidiano,<br />

un nutrito stuolo di giovani che<br />

aspetta solo di essere messo alla prova<br />

e, possib<strong>il</strong>mente, di esplodere. Può darsi<br />

che non succeda (Chiumiento docet),<br />

ma bisogna avere ugualmente <strong>il</strong> coraggio<br />

di inserirli, perché <strong>il</strong> futuro del calcio,<br />

almeno limitatamente ad una piccola<br />

realtà come la nostra, passa proprio<br />

dalla capacità di ringiovanirsi e rinnovarsi<br />

ogni anno. Perché i giovani costano<br />

meno, hanno più ‘fame’ di quelli già affermati<br />

e garantiti da contratti m<strong>il</strong>ionari,<br />

Ultima di<br />

campionato:<br />

Siena-Atalanta 2-1.<br />

I bianconeri ripartono<br />

da qui.<br />

ca l c i o 3


Luigi De Canio<br />

4 ca l c i o<br />

alzano <strong>il</strong> livello della grinta e del carattere<br />

di una squadra. Presupposti imprescindib<strong>il</strong>i<br />

per chi è chiamato solo a salvarsi<br />

e deve lasciare forzatamente ad<br />

altri <strong>il</strong> compito di divertire.<br />

La salvezza, dunque, dev’essere,<br />

chiaramente, l’obiettivo principale<br />

anche di quest’anno. Rincorrere traguardi<br />

improbab<strong>il</strong>i rischia solo di creare<br />

fac<strong>il</strong>i <strong>il</strong>lusioni ed aumentare intorno alla<br />

squadra quella pressione che invece<br />

deve essere riservata solo alla ricerca<br />

della conferma nella categoria. Però <strong>il</strong><br />

fatto che la squadra senese non si<br />

senta più la cenerentola della serie A, è<br />

<strong>il</strong>luminante del clima positivo che si è<br />

creato intorno ad essa. Clima giustificato<br />

anche dal contributo di uno staff sicuramente<br />

affidab<strong>il</strong>e, davvero da serie<br />

A, ancorché tutto da verificare.<br />

Resta inteso che sul piano tecnico<br />

qualche ritocco, strada facendo, andrà<br />

fatto. Sia in termini quantitativi che qualitativi.<br />

Per prima cosa c’è da risolvere <strong>il</strong><br />

problema del portiere, che problema<br />

ancora non è ma che può diventarlo se<br />

Mirante non riuscirà a confermare,<br />

anche in serie A, quello che ha fatto vedere<br />

in B. Di certo per avere a questa<br />

età la personalità per guidare una difesa<br />

della massima divisione, deve essere<br />

bravo, molto bravo. Ma <strong>il</strong> fatto che si<br />

siano fatti altri nomi per quel ruolo, non<br />

depone certo a favore di una convinta<br />

unanimità sull’ex Crotone. E poi c’è <strong>il</strong><br />

discorso delle punte. Al di là di quello<br />

che potranno garantire i vari Volpato,<br />

Nanni, Bogdani ecc., resta la sensazione<br />

che le partenze di Flo e Maccarone<br />

(perso, a quanto pare, per un pugno di<br />

euro…), non siano state ancora adeguatamente<br />

rimpiazzate.<br />

Nel contesto invece di una inversione<br />

graduale, ma convinta, delle strategie<br />

di mercato, plaudiamo al fatto che<br />

finalmente si cerchi di creare un gruppo<br />

di elementi di proprietà che nel tempo<br />

possano sostituire, tutti o in parte, i tanti<br />

prestiti sui quali anche oggi la squadra<br />

bianconera si poggia. Prima di tutto per<br />

evitare che si ripeta quello che è già<br />

successo nella stagione scorsa con i<br />

vari Tudor e Maccarone, dei quali <strong>il</strong><br />

Siena è rimasto orfano dopo averli recuperati<br />

a beneficio delle società di appartenenza.<br />

Al di là dell’attenzione che<br />

in questi casi va prestata sempre all’uomo,<br />

più che al giocatore, per evitare<br />

<strong>il</strong> ripetersi di casi come quello di<br />

Roque Junior.<br />

Quando tutto intorno alla casa brucia,<br />

non si può guardare però al nostro<br />

orticello e basta. Il calcio esce (?) praticamente<br />

distrutto da un’estate che<br />

ogni anno è sempre peggiore di quella<br />

precedente. Un’estate in cui tutti possono<br />

ricorrere a tutto (un comico ha<br />

detto che manca solo la…Sacra Rota),<br />

avvitandosi sempre di più intorno alle<br />

sue leggi interne, ma soprattutto esterne.<br />

Si diceva che tre gradi di giudizio<br />

erano pochi, ebbene ne sono stati aggiunti<br />

altri due, <strong>il</strong> Tar del Lazio ed <strong>il</strong> Consiglio<br />

di Stato. Sembravano sufficienti,<br />

visto che una giustizia così garantista<br />

negli altri posti se la sognano. Ed invece<br />

no, c’è chi è voluto andare oltre, accendendo<br />

una miccia dalle conseguenze<br />

imprevedib<strong>il</strong>i.<br />

Da tutto questo, per fortuna, <strong>il</strong> Siena<br />

è rimasto fuori, ma certi campanelli<br />

d‘allarme devono far riflettere. Che tutti<br />

gli anni al momento dell’iscrizione si<br />

trovi sempre a camminare sul baratro, è<br />

un dato di fatto. Anche questa volta è<br />

stata trovata una soluzione con l’inter-<br />

vento in extremis del Monte, ma presto<br />

arriveranno a scadenza le cambiali firmate<br />

in quell’occasione, ed allora <strong>il</strong> teatrino<br />

De Luca-istituzioni tornerà a rianimarsi.<br />

Anche di questa storia i tifosi sono<br />

francamente stufi, oltre che disorientati.<br />

Ribadiamo che <strong>il</strong> Siena prima di De<br />

Luca non aveva mai raggiunto certi livelli,<br />

così come lui prima di approdare a<br />

Siena non aveva vinto nulla. Quindi non<br />

si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra,<br />

ma di rendere evidente questa<br />

realtà e cercare di metterla a frutto nei<br />

modi migliori. Invece no, sembra che<br />

per forza ci si debba schierare da una<br />

parte o dall’altra, quando invece l’interesse<br />

comune è solo quello di garantire<br />

alla Vecchia Robur continuità di risultati<br />

e visib<strong>il</strong>ità.<br />

E poi una cosa dev’essere chiara: i<br />

senesi sono prima cittadini e poi tifosi.<br />

Che c’entra? C’entra c’entra… ■


a tutto campo<br />

La puzza sotto <strong>il</strong> naso<br />

Senio Sensi<br />

Sì, siamo gente strana noi di Siena. La<br />

“B” ci sembrava già un evento straordinario;<br />

acquisita la “A” sentivi sussurrare: “Ma<br />

ci pensi, al Rastrello, SIENA- INTER!!!!”.<br />

Eccoci, invece, al terzo anno del massimo<br />

campionato e gli “OH”…di meraviglia<br />

non esistono più. Quasi quasi ci sembra<br />

poco e qualcuno aspira, chissà, allo scudetto.<br />

Minino, la Champion…<br />

E la sottoscrizione degli abbonamenti,<br />

almeno quando scriviamo, va a r<strong>il</strong>ento.<br />

Diamo la colpa al Palio!<br />

Amici diamoci una mossa: siamo nell’élite<br />

del calcio; si gioca con squadre stratosferiche<br />

come Juve e M<strong>il</strong>an; ci permettiamo<br />

di rimandare a casa battuti i gigliati<br />

e i diavoli di Berlusconi. Mica noccioline…<br />

E sono cominciati i distinguo: “Io l’abbonamento<br />

non lo fo: tra sabati sera e turni<br />

infrasettimanali, quando lavoro o vado al<br />

mare, ci rimetto”. Oppure: “La squadra mi<br />

sembra debole in attacco: andrò al vecchio<br />

Rastrello solo se siamo a metà classifica<br />

e/o di volta in volta in base alla squadra<br />

che ospitiamo…”<br />

Siamo gente strana, ripeto. Ci si abitua<br />

subito ai grandi risultati e manchiamo di<br />

modestia.<br />

L’appello è sempre lo stesso: svegliamoci<br />

e rendiamoci conto che se non si<br />

rema tutti nella stessa direzione, <strong>il</strong> pallone<br />

si sgonfia e si torna in basso. Molto in<br />

basso. Godiamoci questa nuova stagione<br />

in serie A con la bellezza di tre ( x 2: andata<br />

e ritorno) derby e diamo <strong>il</strong> nostro apporto.<br />

Che Siena-Roma se no la risogneremo<br />

per decenni….<br />

CIAO STEFANO<br />

Dice: le bandiere nel calcio non esistono<br />

più: i giocatori sono davvero degli irriconoscenti<br />

e cambiano maglia per venalità<br />

e per colpa del loro pessimo carattere.<br />

Già, ma <strong>il</strong> grande Arg<strong>il</strong>li, l’Arg<strong>il</strong>li nostro che<br />

non ha mai detto di no (né alla panchina<br />

né ad entrare per tre minuti; né a giocare<br />

terzino o stopper né centrocampista); l’Arg<strong>il</strong>li<br />

che fece gonfiare la rete del Livorno in<br />

serie C; che ha segnato un gol a San Siro<br />

al grande M<strong>il</strong>an; l’Arg<strong>il</strong>li che ci ha concesso<br />

di rimanere in A con <strong>il</strong> gol all’Atalanta<br />

all’81’ (sempre da difensore); l’Arg<strong>il</strong>li uomo<br />

mite ma combattente indomito… non fa<br />

più parte della rosa. Perché? Io non lo so<br />

e voi?<br />

Io so solo che oggi, 17 Agosto 2005,<br />

leggo le dichiarazioni del Mister <strong>il</strong> quale<br />

dice: siamo pochi…troppo pochi. Qualcu-<br />

no dice: ci vuole un<br />

centrocampista…un<br />

jolly. E Stefano che<br />

era? Sembrava davvero<br />

sprecato, per lui,<br />

uno stipendio come<br />

ne abbiamo dati ad<br />

altri meno meritevoli,<br />

più polemici e meno<br />

legati alla maglia?<br />

Misteri; come è un<br />

mistero sapere chi ha<br />

deciso la partenza:<br />

mister, presidente,<br />

direttore sportivo…<br />

In attesa di conoscere, mando un grazie<br />

grande così ad Arg<strong>il</strong>li e sono fiero che<br />

<strong>il</strong> mio nipotino abbia una maglia bianconera<br />

con un bell’8 dietro e con <strong>il</strong> suo nome.<br />

Troppo meglio, che so, della maglia di Totti,<br />

o di Cassano, o di Taddei.<br />

IL RIGORE È DI RIGORE<br />

Manco a dirlo: nella passata stagione<br />

44 partite (compresa la Coppitalia) e nemmeno<br />

un rigore; Tosatti sussurra agli arbitri<br />

che <strong>il</strong> Siena, non avendo avuto nemmeno<br />

un penalty, forse…nel palazzo non è<br />

amata, ed ecco Cassarà (che in passato<br />

non ci ha mai voluto un gran bene), contro<br />

l’Avellino, ne decreta subito uno a nostro<br />

favore. Che sia cambiato <strong>il</strong> vento? Che abbiano<br />

messo la mano sulla coscienza?<br />

Che sia solo per dar fumo negli occhi,<br />

della serie: quando si scherza (Coppitalia)<br />

vi si danno, quando incontrerete le grandi….<br />

scordatevelo. Ho paura che sia così!<br />

E si riparte: per la prima volta in A da<br />

un primo incontro casalingo, abbordab<strong>il</strong>e,<br />

e poi in sette gare: M<strong>il</strong>ano, Palermo,<br />

Roma, Udinese, Samp e Fiorentina. Ossia<br />

le migliori del campionato eccettuato Juve<br />

e Inter che incontreremo, a f<strong>il</strong>a, a fine girone.<br />

Della serie: vi diamo una mano a partire<br />

bene e se a maggio 2006 avrete bisogno<br />

di punti per salvarvi…poveri <strong>il</strong>lusi.<br />

C’è ottimismo in giro. Io sono più realista<br />

e aspetto. Aspetto che i calciatori da riciclare<br />

diano gli stessi risultati di quelli che<br />

hanno indossato la maglia sette mesi fa,<br />

ad esempio, Tudor e Alberto.<br />

IL CALCIO IN TRIBUNALE<br />

Ricordate? Due anni fa i Gaucci fecero<br />

riammetere <strong>il</strong> Catania grazie a sentenze<br />

della Magistratura ordinaria; un anno fa le<br />

5<br />

carte bollate divennero compagne della<br />

stagione estiva; quest’anno è stato un flor<strong>il</strong>egio<br />

di avvocati, ricorsi al TAR, conflitti di<br />

competenze tra giustizia sportiva e magistratura<br />

ordinaria. Scene incredib<strong>il</strong>i con<br />

calendari non comp<strong>il</strong>ati, con recuperi di<br />

squadre (in B e in C) retrocesse sul<br />

campo. Il calcio in balìa dei giudici. Gente<br />

seria come Gazzoni (Presidente del Bologna)<br />

che si batte fino all’inverosim<strong>il</strong>e, nei<br />

tribunali, per far riammettere i felsinei in A<br />

dimenticandosi degli accordi da lui sottoscritti<br />

circa l’impegno a non rivolgersi a<br />

sedi estranee al mondo del calcio.<br />

Occorre mantenere fede alla strada intrapresa<br />

dai vertici del calcio: fermezza e<br />

chi sbaglia paga. Chi non ha b<strong>il</strong>anci seri ricomincia<br />

dai d<strong>il</strong>ettanti e forse i campionati<br />

saranno più equ<strong>il</strong>ibrati e, certo, molto più<br />

corretti.<br />

ED INFINE:<br />

rivoluzione negli arbitri (molti i nuovi e<br />

molti i collocati in pensione prima del<br />

tempo). Nuovo <strong>il</strong> designatore; unico e non<br />

in coppia. Collina riceve <strong>il</strong> regalo – per meriti<br />

sportivi – di arbitrare ancora un anno,<br />

facendo una eccezione ai regolamenti che<br />

prescrivono la cessazione dell’attività a 45<br />

anni (lui ne avrà 46, presto). E lui che fa?<br />

Si fa sponsorizzare la divisa dalla stessa<br />

casa automob<strong>il</strong>istica che sponsorizza <strong>il</strong><br />

M<strong>il</strong>an. Ma non ci sarà un conflitto di interessi,<br />

termine tanto di moda?<br />

Ancora si discute sulla moviola in<br />

campo o meno. Forse si arriverà ai sensori<br />

sulla porta (ma non nel campionato) per<br />

verificare se un pallone è entrato o no. E <strong>il</strong><br />

calcio, con i suoi troppi interessi e dubbi, è<br />

soggetto sempre allo sbaglio (?) umano.<br />

Quando svecchiamo??? ■


Il nuovo Siena nasce fra qualche rimpianto e perplessità,<br />

ma nell’insieme <strong>il</strong> gruppo è affidab<strong>il</strong>e<br />

È la serenità<br />

l’uomo in più<br />

• Luca Luchini<br />

Dopo i patimenti e le sofferenze<br />

della scorsa estate, quest’anno la campagna<br />

acquisti-vendite del Siena è<br />

stata per tutti noi appassionati una vicenda<br />

quasi id<strong>il</strong>liaca e distensiva.<br />

Acquisti mirati, giocatori scelti e non<br />

presi come ripiego, squadra quasi fatta<br />

dopo pochi giorni con la possib<strong>il</strong>ità che<br />

Mister De Canio arrivi alla partenza del<br />

campionato con un gruppo affiatato,<br />

adeguatamente allenato e che possa<br />

aver assim<strong>il</strong>ato da subito la sua f<strong>il</strong>osofia.<br />

Anche sul piano dello staff tecnico,<br />

pur ritenendo doveroso sottolineare<br />

quanto di buono era stato fatto in passato<br />

dal duo Bartoli-Bartali, crediamo<br />

che l’arrivo di Ventrone abbia portato un<br />

valore aggiunto che potremo apprezzare<br />

soltanto nel corso del campionato.<br />

Sul piano squisitamente tecnico, nel<br />

momento in cui scriviamo manca ancora<br />

un laterale sinistro da affiancare a<br />

Falsini (visti i problemi che ancora incontra<br />

la vicenda Bachini) ed un centrale<br />

di esperienza e classe che possa<br />

alternarsi, senza creare scompensi, a<br />

Vergassola e D’Aversa.<br />

Dando per ben assemblati, dopo<br />

l’arrivo dei due uomini sopra menzionati,<br />

centrocampo e difesa, per l’attacco,<br />

nonostante l’ingaggio dei vari Nanni,<br />

Volpato e Bogdani (quest’ultimo ha già<br />

dimostrato di avere <strong>il</strong> fiuto del goal,<br />

mentre gli altri due sono interessanti<br />

scommesse) resta <strong>il</strong> rimpianto per Maccarone<br />

e qualche perplessità su Chiesa.<br />

Maccarone ci aveva convinto sia<br />

come uomo che come atleta. Una volta<br />

ritrovata la forma fisica, aveva dimostrato<br />

di poter garantire un buon numero<br />

di reti e sapeva dare profondità alla<br />

squadra come pochi. Per quanto riguarda<br />

Chiesa <strong>il</strong> dubbio che ass<strong>il</strong>la tutti<br />

è soltanto uno: riuscirà a ripetere la<br />

strepitosa passata stagione? Non dimentichiamo<br />

che <strong>il</strong> nostro bomber lo<br />

scorso anno non soltanto é stato fondamentale<br />

sul piano realizzativo, ma ha<br />

rappresentato un indispensab<strong>il</strong>e punto<br />

di riferimento in campo per i compagni,<br />

sia sul piano caratteriale che su quello<br />

tecnico-tattico. Se Chiesa riuscirà a ripetersi,<br />

ed i dubbi possono riguardare<br />

soltanto l’aspetto fisico, <strong>il</strong> reparto avanzato<br />

del Siena non dovrebbe aver problemi,<br />

fermo restando che De Canio e<br />

tutti noi ci aspettiamo molto sia da<br />

Cozza che da Locatelli, due giocatori<br />

capaci di fare la differenza.<br />

Resta qualche perplessità sul reparto<br />

portieri, quello sulla carta numericamente<br />

più fornito, forse anche troppo.<br />

Due giocatori che conosciamo molto<br />

bene ed un giovane di grandi speranze<br />

che in questo momento lasciano qualche<br />

dubbio sulla loro resa, considerando<br />

che stiamo parlando di un ruolo fondamentale<br />

per tutte le squadre, ma<br />

ancor di più per quelle impegnate nella<br />

rincorsa alla salvezza.<br />

Si è sentito parlare a lungo di un possib<strong>il</strong>e<br />

arrivo di Pagliuca nel caso <strong>il</strong> Bologna<br />

fosse rimasto in serie B e francamente,<br />

pur con tutto l’affetto che<br />

nutriamo per Fortin e la fiducia che possiamo<br />

avere nel giovane Mirante, questa<br />

a nostro modesto avviso sarebbe una<br />

carta importantissima da giocare per<br />

dare consistenza a tutta la squadra.<br />

Abbiamo detto in apertura della serenità<br />

che ha contraddistinto <strong>il</strong> cammino<br />

del Siena nella formazione<br />

del gruppo a disposizione di<br />

De Canio. Peccato che tutto<br />

ciò sia stato ampiamente sciupato<br />

dal marciume che ormai<br />

contraddistingue <strong>il</strong> mondo del<br />

calcio. Se non fossimo innamorati<br />

irrecuperab<strong>il</strong>i di questo<br />

sport, verrebbe la voglia di<br />

dare un calcio a tutto ed allontanarsi<br />

da un ambiente che fa<br />

letteralmente schifo.<br />

Denaro ed avventurieri<br />

hanno ormai sciupato (irrimediab<strong>il</strong>mente?)<br />

l’ambiente calcistico,<br />

dove la composizione<br />

dei tornei è ormai affidata ad<br />

avvocati, tribunali civ<strong>il</strong>i, TAR,<br />

Corti Costituzionali e chi più<br />

ha, più ne metta, e chi paga regolarmente<br />

tasse e contributi<br />

rischia spesso di fare la figura del fesso.<br />

Le conseguenze? Gloriose società<br />

fallite e cancellate dal panorama calcistico<br />

con i tifosi irrisi da chi dal calcio è<br />

riuscito ad ottenere notorietà e spesso<br />

anche tanti soldi. Ma non basta. Esiste<br />

anche <strong>il</strong> malcostume di una parte dei<br />

tifosi che, solo in quanto tali, possono<br />

fermare servizi pubblici, distruggere arredi<br />

cittadini e beni di privati e mettere<br />

a ferro e fuoco le città, certi della loro<br />

impunità in quanto paladini dei “diritti”<br />

lesi della loro squadra.<br />

E cosa dire dei giocatori che, pur<br />

prendendo ingaggi da favola (e con le<br />

debite proporzioni ciò vale a tutti i livelli<br />

professionistici) pretendono di scegliere<br />

squadre e destinazioni, mettendo<br />

spesso in grandi difficoltà quelle stesse<br />

società che hanno permesso loro di<br />

fare una vita agiata ed invidiata?<br />

Problemi gravissimi, purtroppo, che<br />

esigerebbero rigore e fermezza da<br />

parte dei signori del calcio (<strong>il</strong> cui unico<br />

interesse è quello di conservare la loro<br />

dorata poltrona) e di chi gestisce l’ordine<br />

pubblico, e che invece da troppo<br />

tempo sono stati sottovalutati.<br />

Nel nostro piccolo, anche noi abbiamo<br />

le nostre belle preoccupazioni.<br />

Quanto è accaduto alla vig<strong>il</strong>ia delle<br />

iscrizioni del campionato, con <strong>il</strong> Siena<br />

che ha rischiato di essere cancellato<br />

dalla serie A e che è stato salvato, come<br />

al solito, dalla plurisecolare banca cittadina,<br />

non deve più accadere.<br />

Se occorre risolvere certi equ<strong>il</strong>ibri e<br />

precisi problemi, chi di dovere lo faccia<br />

nei giusti tempi perché Siena non vuol vivere<br />

le drammatiche esperienze toccate<br />

purtroppo a molte gloriose società. ■<br />

L’ultimo ‘mucchio’<br />

della stagione<br />

2004/2005<br />

ca l c i o 7


Due immagini delle<br />

partite con M<strong>il</strong>an e<br />

Fiorentina (stagione<br />

2004/5)<br />

È vero, i numeri non sono tutto, ma<br />

spesso aiutano a capire meglio. Nel caso<br />

specifico, se i due campionati del Siena in<br />

serie A bastano a fare della Vecchia Robur<br />

‘una squadra di serie A’. Giocarvi soltanto<br />

infatti non basta.<br />

Per r<strong>il</strong>evarlo, non c’è niente di meglio<br />

che andare a vedere com’è stato <strong>il</strong> suo inserimento<br />

nella nuova prestigiosa categoria<br />

Se, e in che modo, ha assorbito <strong>il</strong> traumatico<br />

passaggio dal giocare con Sandonà, Lumezzane,<br />

Montevarchi e via dicendo, a<br />

confrontarsi con le più titolate squadre italiane<br />

ed in qualche caso europee.<br />

Il quadro che ne viene fuori è largamente<br />

positivo (e questo a dirlo sono<br />

prima di tutto le classifiche finali delle due<br />

stagioni), ma anche l’impatto con le diverse<br />

avversarie non è stato così devastante<br />

come molti temevano. L’integrazione<br />

dunque c’è stata, quantomeno è in atto, e<br />

questa si r<strong>il</strong>eva proprio da una analisi dei<br />

confronti diretti.<br />

Cominciamo col dire che solamente<br />

una squadra, in queste due prime esperienze<br />

di serie A, non ha fatto concessioni<br />

ai bianconeri conquistando tutti e 12 i<br />

punti a disposizione, e questa non poteva<br />

essere che la Juventus. Ma la squadra di<br />

Luciano Moggi è la ‘bestia nera’ di tante<br />

squadre, non solo del Siena, quindi non<br />

c’è niente da vergognarsi. Con tutte le<br />

altre, al contrario, ha ‘raccattato’ sempre<br />

qualcosa.<br />

Ad esempio con l’Inter di Adriano, vittoriosa<br />

tre volte su quattro, ma costretta a<br />

cedere almeno un punto nella gara di andata<br />

di quest’anno, quando al Rastrello<br />

ha rischiato di lasciare l’intera posta se<br />

non fosse intervenuto un gol di Vieri nei<br />

minuti di recupero.<br />

Con M<strong>il</strong>an e Brescia, accreditate, contro<br />

i bianconeri, di tre vittorie a testa ed una<br />

sconfitta, <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio è sempre in negativo,<br />

ma i tre punti conquistati dai bianconeri al<br />

Franchi a spese dei campioni d’Italia in<br />

piena bagarre promozione, ha fatto decisamente<br />

epoca. Semmai sono le concessioni<br />

fatte alle Rondinelle, potenziali concorrenti<br />

dei bianconeri nella lotta per la<br />

Il Siena dimostra coi fatti di meritarsi ampiamente la massima serie<br />

Insieme alle grandi.<br />

Non a caso.<br />

8 ca l c i o<br />

salvezza, a lasciare un po’ perplessi.<br />

Col Parma è andata già meglio, perché<br />

due sconfitte e due pareggi non costituiranno<br />

un grande bottino, ma denotano<br />

quantomeno che la squadra senese<br />

non si è fatta intimidire da un avversario<br />

dal futuro forse incerto, ma dal passato sicuramente<br />

prestigioso.<br />

Roma, Chievo e Udinese sono altri tre<br />

avversarie che non possono vantarsi di<br />

aver ‘asfaltato’ la Vecchia Robur, essendosi<br />

dovute accontentare di due vittorie<br />

ed un pareggio a testa, salvo uscire sconfitte<br />

una volta. E sono state vittorie pesanti<br />

per i bianconeri, soprattutto quelle<br />

conquistate in trasferta sul campo delle<br />

prime due.<br />

Contro Reggina e Bologna le cose<br />

sono andate ancora meglio, anche se <strong>il</strong><br />

valore assoluto delle due avversarie alla<br />

lunga si è rivelato abbastanza modesto.<br />

Ma una sola sconfitta, a fronte di tre pareggi,<br />

dimostra che <strong>il</strong> divario fra queste tre<br />

squadre non era poi così abissale quanto<br />

si voleva far credere.<br />

Decisamente positivo anche <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio<br />

con la Sampdoria, contro la quale<br />

l’undici senese ha conquistato gli stessi<br />

punti di quanti ne ha concessi, frutto di<br />

una vittoria, una sconfritta e due pareggi<br />

per parte.<br />

Addirittura di lusso è andata invece<br />

contro la Lazio, alla quale i bianconeri<br />

hanno strappato complessivamente 7<br />

punti (due vittorie e un pareggio), mentre i<br />

biancocelesti si sono dovuti accontentare<br />

di una sola vittoria. E con <strong>il</strong> Lecce, accreditato<br />

di soli 3 punti (frutto di altrettanti<br />

pareggi), contro i 6 conquistati dal Siena<br />

attraverso una vittoria ed i tre citati ‘ics’,<br />

Questo per quanto riguarda gli avversari<br />

affrontati complessivamente quattro<br />

volte, due nel primo campionato di serie A<br />

e due nel secondo. Poi ci sono quelli che<br />

hanno incrociato i tacchetti dei bianconeri<br />

solo in due occasioni, e qui la palma<br />

delle squadre più ‘toste’ va decisamente<br />

a Palermo, Cagliari e Messina, che con<br />

una vittoria ed un pareggio hanno finito<br />

per concedere ai bianconeri solo le briciole<br />

(cioè un punto).<br />

Leggermente meglio è andata con<br />

l’Empoli, tre punti a testa, risultato di una<br />

vittoria per parte.<br />

Dove la Robur ha fatto registrare <strong>il</strong> suo<br />

acuto è stato con Perugia, Ancona, Fiorentina,<br />

Livorno e Atalanta alle quali ha<br />

concesso solo la miseria di un punto<br />

prendendone a sua volta 4, conseguenza<br />

di una vittoria ed un pareggio.<br />

La squadra materasso dei bianconeri<br />

è risultato comunque <strong>il</strong> Modena, che su<br />

due partite le ha perse entrambe, ricevendo<br />

una spinta non indifferente verso <strong>il</strong> baratro<br />

della serie B.<br />

Ricapitolando: una sola squadra non<br />

ha mai dato scampo ai bianconeri (la Juventus);<br />

contro sette non hanno mai vinto<br />

(Inter, Parma, Reggina, Bologna, Palermo,<br />

Cagliari e Messina); non hanno mai<br />

perso invece contro altre sette (Perugia,<br />

Lecce, Ancona, Modena, Fiorentina, Livorno<br />

e Atalanta); infine contro Empoli,<br />

M<strong>il</strong>an e Brescia non hanno mai pareggiato,<br />

solo vinto o perso. Con tutte le altre<br />

(Roma, Chievo, Udinese, Lazio, e Sampdoria)<br />

non si sono fatti mancare nulla: vittorie,<br />

pareggi e sconfitte.<br />

Complessivamente, dunque, c’è da<br />

essere soddisfatti. Almeno la parte dello<br />

‘zerbino’ che molti avevano frettolosamente<br />

assegnato al Siena alla vig<strong>il</strong>ia del<br />

debutto in A, gli è stata risparmiata. Al<br />

contrario, <strong>il</strong> fatto che solo una squadra<br />

delle 23 affrontate in questi due primi<br />

campionati di serie A, si sia rivelata così<br />

ostica da non concedere neppure un<br />

punto, mentre a tutte le altre ha sottratto<br />

sempre qualcosa, legittima <strong>il</strong> diritto della<br />

Vecchia Robur a restare dov’è. Senza<br />

dover ringraziare nessuno. ■


OTTIMISMO<br />

Dopo l’ennesima estate dei veleni, <strong>il</strong><br />

buon senso e un pizzico di giustizia in più<br />

(degli scorsi anni) hanno fatto sì che <strong>il</strong><br />

campionato di calcio abbia <strong>il</strong> suo regolare<br />

inizio. Proprio quando avevamo perso ogni<br />

speranza, ecco l’ufficialità: <strong>il</strong> 28 agosto si<br />

torna in campo. Chi se ne importa del<br />

resto, di presidenti che non accettano <strong>il</strong><br />

verdetto del campo, di ricorsi e contro ricorsi,<br />

di proteste di piazza, di cassonetti<br />

bruciati, di Galliani e Carraro, di valigette<br />

piene di soldi, di telefonate scottanti, finalmente<br />

<strong>il</strong> pallone torna ad essere protagonista<br />

e per la terza volta consecutiva <strong>il</strong><br />

Siena riparte dalla massima serie. Un traguardo<br />

storico, l’ennesimo, che ci siamo<br />

potuti gustare un po’ di più del recente passato,<br />

e soprattutto con una tranqu<strong>il</strong>lità, in<br />

fase di campagna acquisti, che sognavamo<br />

da tempo. Se <strong>il</strong> buongiorno si vede la<br />

mattino, non si può che aspettare l’inizio<br />

del torneo con <strong>il</strong> sorriso sulle labbra, certi<br />

che la società questa volta abbia fatto <strong>il</strong><br />

possib<strong>il</strong>e, come i primi risultati sul campo<br />

stanno dimostrando. Siamo esagerati ?<br />

No, semplicemente realisti, vedendo i<br />

nomi in squadra e soprattutto vedendo<br />

quelli delle avversarie dirette. Non sarà fac<strong>il</strong>e,<br />

inut<strong>il</strong>e <strong>il</strong>ludersi, ma questo terzo anno<br />

ci appare quello della maturità in tutti i<br />

sensi, compresa quella della società che si<br />

è arricchita di nomi importanti del mondo<br />

calcistico nazionale. Dal preparatore al<br />

febbre alta<br />

L’anno della maturità<br />

Antonio Gigli<br />

vice di mister De Canio, da giocatori come<br />

Locatelli, Negro, Bogdani, Legrottaglie,<br />

allo stesso massaggiatore Dati, un vero e<br />

proprio personaggio, lo staff ci fa sognare<br />

per lo meno un torneo con molti meno patemi<br />

d’animo di quelli degli ultimi anni.<br />

ARRIVEDERCI ARGILLI<br />

Tra tante note positive, però, in quanto<br />

tifosi e innamorati della Robur e di tutte le<br />

sue bandiere, non possiamo non sottolineare<br />

una nota negativa, stonata. L’assenza<br />

dalla rosa della prossima stagione di<br />

Arg<strong>il</strong>li dopo quasi dieci anni di più che onorata<br />

carriera e di attaccamento d’altri<br />

tempi, ci rattrista e non poco. L’aver tolto la<br />

maglia n. 8, quella del mitico Arg<strong>il</strong>lone, non<br />

ci può consolare più di tanto. Il mancato<br />

rinnovo del contratto di Arg<strong>il</strong>li ci è parso un<br />

fatto anomalo, soprattutto perché non stiamo<br />

parlando di cifre da capogiro e nemmeno<br />

di un giocatore che crea o ha creato<br />

problemi di nessun genere. Purtroppo <strong>il</strong><br />

calcio moderno è profondamente cambiato,<br />

questo lo sappiamo bene, le bandiere<br />

non esistono più, così come le mezze stagioni,<br />

ma proprio per questo speravamo di<br />

vivere in un’oasi felice, speravamo che <strong>il</strong><br />

buon senso prevalesse e invece niente.<br />

Non è stato ad aspettare, giustamente, ed<br />

ha lasciato Siena per Modena, dove spera<br />

di poter ripetere le gesta bianconere. Inut<strong>il</strong>e<br />

ribadire che gli auguriamo tutto <strong>il</strong> bene<br />

possib<strong>il</strong>e, oltre che ricordargli che non po-<br />

9<br />

tremo dimenticare la sua “crapa” pelata<br />

che dai campetti della C1 ci ha condotto<br />

con forza e tenacia ai massimi vertici del<br />

calcio italiano. A reggere la bandiera della<br />

centenaria Robur è rimasto (per ora…)<br />

solo <strong>il</strong> “senese” Mignani, un veterano sempre<br />

giovane.<br />

Non vogliamo più soffrire. Sì, basta<br />

davvero. Anche se ad una grande sofferenza,<br />

sportivamente parlando, si associa<br />

poi una grande gioia. Per un anno (e<br />

anche tanti di più) non vorremmo più patire<br />

le pene dell’inferno. Prima <strong>il</strong> risultato<br />

calcistico incerto fino all’ultimo minuto (letteralmente),<br />

poi i problemi finanziari risolti<br />

sul f<strong>il</strong>o di lana. È arrivato <strong>il</strong> momento, con<br />

tranqu<strong>il</strong>lità, di dire basta. Non abbiamo mai<br />

pensato di sognare scudetti o coppe, ma<br />

abbiamo sempre e solo chiesto quella<br />

tranqu<strong>il</strong>lità che crediamo di meritarci. Sarà<br />

così <strong>il</strong> futuro prossimo?<br />

Fatto l’elenco dei buoni propositi per l’inizio<br />

della stagione, aspettiamo i regali di<br />

Babbo Natale.... ■


11/ polemiche<br />

ZAMPARINI,<br />

DI CIÒ CHE NON SI CONOSCE, SI TACE<br />

di Duccio Balestracci<br />

Bisognerebbe fare annualmente la classifica delle scemenze che si dicono nel mondo<br />

sportivo e allora è probab<strong>il</strong>e che la nomination all’oscar per la stagione 2004-2005 spetterebbe<br />

al vicepresidente della lega calcio, Maurizio Zamparini. Che cosa ha detto di così<br />

interessante? Semplicemente che nel mondo del calcio ci vogliono delle regole perché<br />

non è mica <strong>il</strong> Palio di Siena, dove le regole non esistono.<br />

Ecco: adesso contiamo fino a venti, anzi no. Fino a cento. Poi tiriamo un respirone per<br />

r<strong>il</strong>assarci e, con santa pazienza (per esercitare la quale, peraltro, non siamo nemmeno pagati),<br />

spieghiamo due cosette a questo signore.<br />

Prima cosetta: nel Palio esiste la regola fondamentale che è quella di vincere. Non di<br />

partecipare e basta. Qui da noi, <strong>il</strong> barone de Coubertin non avrebbe avuto vita fac<strong>il</strong>e, oppure<br />

sarebbe stato considerato alla stregua di uno strullaccio che quando apre bocca dice<br />

bischerate per far ridere.<br />

Seconda cosetta: per conseguire <strong>il</strong> risultato di cui alla cosetta numero uno ci sono regole<br />

eccome. Regole ferree e antichissime: ci resterebbe di stucco lo Zamparini se sapesse<br />

che risalgono al Seicento; se qualcuno gli dicesse che per elaborarle e farle adottare e<br />

rispettare è dovuto intervenire <strong>il</strong> governatore di Siena (lo Stato, in definitiva); che le suddette<br />

regole si sono consolidate negli anni Venti del Settecento in un testo che ha fatto,<br />

come si dice, “giurisprudenza” e che è stato l’ossatura portante di ogni ulteriore elaborazione<br />

delle norme del Palio fino ai nostri giorni.<br />

Queste sono le regole scritte (se Zamparini lo desidera possiamo fornirgli <strong>il</strong> regolamento<br />

del Palio e degli eccellenti testi di storici che ne hanno analizzato la genesi).<br />

Poi ci sono le regole non scritte, che sono altrettanto ferree delle altre. Che la parola<br />

data non si infrange, ad esempio. Che quel che è stato pattuito viene rigorosamente corrisposto,<br />

per esempio. Soprattutto, che<br />

chi, nel Palio, perde non ricorre a tribunali.<br />

Mette capo in cassetta, smoccola e<br />

pensa a rifarsi. E, infine, che chi ritiene di<br />

aver subìto un torto non ricorre né al Tar regionale,<br />

né alla magistratura ordinaria, né<br />

brucia i cassonetti, né blocca <strong>il</strong> traffico. Accetta,<br />

anche se obtorto collo, la sentenza<br />

dell’unico tribunale ammesso: quello dell’Amministrazione<br />

Comunale che è la garante<br />

del Palio.<br />

Magari <strong>il</strong> presidente Zamparini potrebbe<br />

riflettere sul fatto che <strong>il</strong> modello del<br />

Palio, che non prevede giudici esterni ad<br />

esso, potrebbe essere copiato per stab<strong>il</strong>ire<br />

una volta per tutte che le decisioni della<br />

giustizia sportiva – quali che esse siano –<br />

sono inappellab<strong>il</strong>i presso tribunali ordinari.<br />

Poi potrebbe riflettere sul fatto che, citare<br />

a orecchio, e pensare che <strong>il</strong> Palio sia<br />

una corsa anarchica (a quando i mitragliatori<br />

ai fantini al posto del nerbo di bue?)<br />

non è esercizio molto acuto.<br />

Un grande f<strong>il</strong>osofo diceva “di ciò che<br />

non si conosce è meglio tacere” ed Einaudi,<br />

per parte sua, raccomandava sempre “e<br />

prima conoscere” (sottinteso: prima di<br />

aprire bocca). Ah: Einaudi Luigi, <strong>il</strong> Capo<br />

dello Stato. Non Einaudi Giulio, l’editore di<br />

Torino. ■


Dopo anni di oblio, <strong>il</strong> Siena torna<br />

a dialogare con Luciano Moggi<br />

e ad allargare i suoi orizzonti<br />

Il feeling<br />

ritrovato<br />

Luciano Moggi<br />

a Wall Street<br />

12 ca l c i o<br />

Pensiamo di non essere molto di<br />

fuori, indicandolo come uno dei dieci<br />

volti più noti d’Italia. Inseguito come<br />

una star del cinema, richiesto da radio<br />

e tv con la frequenza di un politico di<br />

rango, rispettato re del mercato, Luciano<br />

Moggi è in realtà un personaggio abbastanza<br />

semplice, distante dallo ste-<br />

reotipo che i media ci propongono. Il<br />

problema (per gli altri) è che vince troppo,<br />

e questo non lo rende simpatico.<br />

Ma lui a questo non ci tiene, tira dritto.<br />

In fondo cosa deve chiedere ancora alla<br />

sua professione? Vince tutto quello che<br />

c’è da vincere (tanto per gradire 7 Scudetti,<br />

2 Coppa Italia, 5 Supercoppa Europea,<br />

1 Champions League, 1 Coppa<br />

Uefa, 1 Coppa Intercontinentale), tiene<br />

i b<strong>il</strong>anci sotto controllo, nei limiti del<br />

possib<strong>il</strong>e cerca di contenere <strong>il</strong> mercato<br />

delle avversarie. In poche parole è un<br />

uomo vincente.<br />

Ecco, di questa figura e del ruolo che<br />

ricopre nel mondo del calcio oggi, <strong>il</strong><br />

Siena ne ha fatto a meno fino a ieri. Poi,<br />

quando <strong>il</strong> gioco si è fatto pesante…,<br />

giocoforza la società bianconera è andata<br />

a bussare alla sua porta. E l’ha trovata<br />

già aperta. Complice l’allontanamento<br />

di Ricci (“ma queste sono solo<br />

malignità”, ribatte), nella scrivania del<br />

buon Nelso si è seduto Giorgio Perinetti,<br />

legato da lunga data al dirigente juventino,<br />

e per <strong>il</strong> Siena è cominciata una<br />

nuova era. Intendiamoci, con quello che<br />

gli ha passato <strong>il</strong> convento in 17 anni<br />

Ricci ha fatto anche troppo, portando la<br />

squadra dalla C2 alla serie A senza mai<br />

retrocedere, ma l’avvento del nuovo Ds<br />

ha aperto al Siena nuovi orizzonti, d<strong>il</strong>atato<br />

<strong>il</strong> bacino in cui muoversi, accresciuto<br />

la sua visib<strong>il</strong>ità all’esterno. Ed i frutti<br />

sono stati subito evidenti. Almeno che<br />

qualcuno non pensi che gli arrivi di Maccarone<br />

e Tudor, decisivi ai fini della salvezza<br />

l’anno scorso, siano stati casuali.<br />

Per tutti questi motivi, Moggi è sicuramente<br />

<strong>il</strong> più adatto a dare un giudizio<br />

sul Siena edizione 2005/2006, e non<br />

solo perché alcuni elementi provengono<br />

direttamente dal vivaio Juve.<br />

“Non vorrei creare fac<strong>il</strong>i <strong>il</strong>lusioni, ma<br />

questa mi sembra davvero una buona<br />

squadra. Decisamente migliore di quella<br />

vecchia. Dirò di più, per me ha buonissime<br />

possib<strong>il</strong>ità di salvarsi anche<br />

quest’anno. Entrando nel dettaglio,<br />

forse è davanti che non la vedo ancora<br />

completa, ma ha tutto <strong>il</strong> tempo per rimediare.<br />

Anche se uno come Bogdani,<br />

sia chiaro, non ce l’hanno in molti in<br />

serie A. Dopotutto se è stato <strong>il</strong> miglior<br />

attaccante dell’ultima stagione cadetta,<br />

un motivo ci dev’essere. Insomma ha<br />

tutte le caratteristiche per fare una bella<br />

figura anche nella massima serie”.<br />

Nella ridda di voci che sono circolate<br />

a proposito di mercato, un nome mai<br />

fatto prima, ma ben noto ai tifosi senesi,<br />

è stato quello di Balzaretti, svincola-<br />

tosi dal Torino dopo le note vicende che<br />

l’hanno rimandato in B. E la notizia era<br />

questa: la Juventus provvede al suo acquisto<br />

e poi lo gira al Siena per fare gavetta.<br />

Una ipotesi realistica, invece…<br />

“La notizia che Balzaretti sarebbe<br />

venuto da noi corrispondeva a verità,<br />

che lo avremmo dato in prestito al<br />

Siena, un po’ meno. Almeno per ora.<br />

Ma non vorremmo fare una squadra<br />

troppo forte, che poi magari ci toglie<br />

qualche punto pesante…”.<br />

La cosa è fattib<strong>il</strong>e, ma finora non è<br />

mai successo. Anzi, la Juventus è l’unica<br />

fra le avversarie affrontate dal Siena<br />

in questi due anni a non aver concesso<br />

un solo punto ai bianconeri. È vero che<br />

c’è sempre tempo per cominciare ma…<br />

“Calma – se n’esce Moggi –. Un<br />

conto è l’amicizia che mi lega a Siena ed<br />

al Siena, un altro è regalare punti. Non<br />

l’abbiamo mai fatto e non credo inizieremo<br />

proprio ora. Però sono contento se<br />

farà punti contro le nostre avversarie…”<br />

Tornando al mercato, quante sono<br />

le speranze di rivedere Tudor alla corte<br />

di De Canio, e quali sono le credenziali<br />

dei nuovi giovani targati Juve arrivati<br />

questa estate?<br />

“Per quanto riguarda Tudor, la vedo<br />

un po’ diffic<strong>il</strong>e. Però Legrottaglie non è<br />

inferiore al croato, potenzialmente è un<br />

elemento che in difesa può risolvere<br />

tante situazioni, ed a Siena troverà l’ambiente<br />

adatto per ritornare <strong>il</strong> giocatore<br />

che era due anni fa quando lo prelevammo<br />

dal Chievo. Quanto ai giovani,<br />

che devo dire, sono tutti buoni. Mirante<br />

è un grande portiere, in B non è stato<br />

secondo a nessuno e senza tema di<br />

smentita posso dire che nel suo futuro<br />

c’è la porta di titolare della stessa Juve.<br />

Però non sottovaluterei neppure Paro e<br />

Gastaldello, due giovani che possono<br />

trovare adeguato spazio in una squadra<br />

formata da un buon mix fra anziani e<br />

promesse”.<br />

Dopo essersi ignorati per anni, <strong>il</strong><br />

Siena e Moggi hanno dunque ripreso a<br />

parlarsi, anzi a collaborare. Sono ormai<br />

lontani i tempi in cui i tifosi bianconeri<br />

storcevano la bocca di fronte all’eventualità<br />

di legarsi a qualche grande club.<br />

“Noi siamo <strong>il</strong> Siena – dicevano – non dobbiamo<br />

essere ‘sgabelli’ di nessuno” . A dimostrazione<br />

di come si possa fare un<br />

pessimo uso della terminologia paliesca<br />

senza conoscerne le dirette conseguenze.<br />

In questo caso un isolamento dal<br />

quale non saremmo mai usciti da soli.<br />

Crescere, vuol dire anche questo. ■<br />

m.c.


La vig<strong>il</strong>ia della nuova stagione agitata da una serie di problemi<br />

che rischiano di sgonfiare definitivamente <strong>il</strong> pallone<br />

Fermate tutto,<br />

voglio scendere<br />

• Mauro Mancini Proietti<br />

Praticamente è <strong>il</strong> tutti contro tutti<br />

e…scava scava…di sicuro qualche irregolarità<br />

la trovi sempre.<br />

È un po’ questa la morale dell’ ennesima<br />

estate al foto finish giustiziale a<br />

cui da qualche anno ci ha abituato <strong>il</strong> bel<br />

mondo del calcio italico. Già perché<br />

quello che accade in Italia ha sempre le<br />

caratteristiche di essere qualcosa di<br />

unico. Un m<strong>il</strong>iardo e mezzo di euro<br />

(molto più che una manovra di b<strong>il</strong>ancio)<br />

di debito contab<strong>il</strong>e, ben oltre seicentom<strong>il</strong>a<br />

euro di debito con le agenzie delle<br />

entrate e, come se non bastasse, b<strong>il</strong>anci<br />

che privi della loro spessa cosmesi<br />

contab<strong>il</strong>e presenterebbero delle voragini<br />

da profondo rosso che <strong>il</strong> crac Parmalat<br />

al confronto apparirebbe una rosea<br />

situazione finanziaria.<br />

È questa la situazione che si presenterà<br />

al prossimo fischio d’ inizio che,<br />

salvo imprevisti dell’ ultima ora (Genoa<br />

docet), darà <strong>il</strong> via alla stagione di calcio<br />

2005-2006. E se qualcuno pensa o afferma<br />

che i problemi sono per ora rimandati<br />

alla prossima estate o è pazzo<br />

o è in malafede.<br />

L’ agenda dei guai è infatti densamente<br />

ricca di problemi.<br />

Si comincia appunto da quelli finanziari,<br />

ove i vari “decreti salva calcio” con<br />

debiti finanziari e fiscali spalmati negli<br />

esercizi a venire (pagherà Pantalone)<br />

sono già stati bocciati dalla Comunità<br />

europea e vanno rivisti e corretti al ribasso.<br />

E, per rimanere in tema, giusto<br />

perché piova sul bagnato, sarà da<br />

quest’ anno che la torta dei diritti televisivi<br />

con l’ ingresso del digitale terrestre<br />

ed i primi barlumi di libera concorrenza<br />

non sarà più così ricca come ci poteva<br />

sembrare; e se per i grandi club nulla di<br />

estremamente preoccupante, per i piccoli<br />

club della serie A, serie B e serie minori<br />

la debacle è totale e le recenti battaglie<br />

e divisioni non ancora sopite in<br />

seno alla Lega (tutti contro tutti appunto)<br />

ne sono la riprova.<br />

Sfogliando l’ agenda si presenterà<br />

poi anche qui puntuale come sempre <strong>il</strong><br />

problema della violenza con le solite<br />

bande di teppisti che saranno liberi di<br />

scorrazzare in lungo e in largo per la penisola<br />

distruggendo e devastando tutto<br />

ciò che capiterà loro a tiro inscenando<br />

poi guerriglie urbane dentro e fuori gli<br />

stadi con buona pace di giudici ed avvocati<br />

che si arrovelleranno a discutere<br />

per poi assolvere o annullare provvedimenti<br />

interdettivi ponendosi lo spinoso<br />

e decisivo problema (che verrà risolto<br />

da una acuta sentenza della Cassazione)<br />

se la telecamera che riprendeva<br />

tizio mentre spaccava la testa a Caio risultava<br />

di quelle omologate prima o<br />

dopo una certa data o se la distruzione<br />

dell’ autogr<strong>il</strong>l sia stata f<strong>il</strong>mata con sistemi<br />

di video ripresa di cui risultavano<br />

ben visib<strong>il</strong>i i relativi avvisi a tutela della<br />

privacy dell’ incendiario di turno.<br />

Sembrerebbe finita, ma allora come<br />

non dimenticare gli errori arbitrali pena<br />

e delizia di tutti i giornalisti e moviolisti<br />

che potranno scrivere e dibattere tra<br />

loro sei giorni su sette, 20 ore su ventiquattro,<br />

congetturando congiure di palazzo,<br />

campionato falsato e d<strong>il</strong>ettanti<br />

allo sbaraglio.<br />

Ma, tutto sommato, quest’ ultimo<br />

problema è forse un bene. Sarà questa<br />

forse l’ unica risorsa e soluzione possib<strong>il</strong>e<br />

che ci permetterà nell’ oblio del<br />

chiacchiericcio di dormire tranqu<strong>il</strong>li e di<br />

pensare che in fondo è tutto quasi normale<br />

e che lo spettacolo potrà andare<br />

avanti.<br />

Il tutto, ovviamente, aspettando i benefici<br />

effetti di una riforma del diritto societario<br />

e finanziario che prenda in speciale<br />

considerazione le società<br />

proprietarie di società sportive; di una<br />

riforma della giurisdizione che risolverà <strong>il</strong><br />

veto incrociato di sei o sette gradi di giudizio<br />

tra giurisdizione ordinaria e sportiva;<br />

di un sistema di riforma dei sistemi di<br />

controllo contab<strong>il</strong>e delle società che non<br />

si risolva nel controllo di fine anno all’atto<br />

dell’iscrizione ai relativi campionati<br />

con la puntuale scoperta dell’acqua<br />

calda. Ed infine i cosiddetti decreti antiviolenza,<br />

per la cui applicazione più che<br />

<strong>il</strong> cav<strong>il</strong>lo burocratico general garantista<br />

all’ infinito, si opterà per una pragmatica<br />

quanto più efficace e realmente deter-<br />

rente tolleranza zero sia<br />

amministrativa che giurisdizionale.<br />

Si dimenticavano gli<br />

errori arbitrali….ma per quelli<br />

rassegniamoci….non c’è rimedio.<br />

■<br />

ca l c i o 13


Rischio partenza anche per <strong>il</strong> capitano bianconero che intanto<br />

si avvia a conquistare <strong>il</strong> secondo posto assoluto fra i ‘fedelissimi’<br />

Mignani,<br />

l’ultima bandiera<br />

Forse non ce la farà mai a raggiungere a<br />

quota 368 <strong>il</strong> rimpianto Antonio Monguzzi,<br />

saldamente in testa alla classifica dei giocatori<br />

che hanno vestito <strong>il</strong> maggior numero di<br />

volte la maglia bianconera, ma almeno a superare<br />

<strong>il</strong> buon Tosolini, attestato a 242, ci<br />

starà pensando sicuramente. Si, perché Michele<br />

Mignani, classe 1972, di professione<br />

difensore centrale e ’capitano’ per meriti acquisiti<br />

sul campo, con 237 gettoni spalmati<br />

nell’arco di 9 stagioni, ha la concreta possib<strong>il</strong>ità<br />

di portarsi definitivamente al secondo<br />

posto della graduatoria dei ‘’fedelissimi’ di<br />

tutti i tempi. Quelli che entrano di diritto nella<br />

storia di una squadra e di una società. Tanto<br />

più ora, che non c’è più Stefano Arg<strong>il</strong>li (fermatosi<br />

a 226) a cercare di superarlo.<br />

“Una gran bella soddisfazione – ammette<br />

sorpreso Mignani – non lo sapevo. Quantomeno<br />

non avevo mai fatto calcoli del genere.<br />

Figuriamoci se quando sono arrivato a<br />

Siena potevo lontanamente pensare ad una<br />

cosa del genere. Però ora che ne sono venuto<br />

a conoscenza, mi riempie d’orgoglio.<br />

Spero di farne ancora tante di partite con<br />

questa maglia, ma la concorrenza è sempre<br />

maggiore e sempre più agguerrita.”<br />

Quella di Mignani è la storia in parallelo<br />

del Siena di questi ultimi dieci anni. Un<br />

periodo in cui sono cambiate tante cose,<br />

non solo nel calcio, è vero, ma anche nel<br />

calcio. Nel ’96 ad esempio <strong>il</strong> difensore genovese<br />

portava <strong>il</strong> numero 6 sulle spalle e si<br />

chiamava ‘libero’. Oggi invece…<br />

“…oggi ci siamo trasformati in difensori<br />

centrali, ci sono i numeri fissi, <strong>il</strong> ruolo che<br />

ricoprivo a metà degli anni novanta di fatto<br />

non c’è più, come quella di stopper. D’altronde<br />

ora la vita viaggia a 2000 ch<strong>il</strong>ometri<br />

all’ora, ed anche <strong>il</strong> calcio si è dovuto adeguare,<br />

è andato avanti. Anche nel Siena le<br />

cose non sono più le stesse di allora, non<br />

soltanto sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della terminologia.”<br />

Capitan Mignani nella sua carriera in<br />

bianconero ha giocato al fianco di decine<br />

di compagni: ce n’è uno che l’ha colpita in<br />

particolare?<br />

“Sul piano tecnico non ho dubbi, scelgo<br />

Pinga. Sicuramente è stato <strong>il</strong> giocatore<br />

più talentuoso che ho conosciuto. Eccezionale.<br />

Per quanto è bravo non ha raggiunto<br />

ancora la posizione che si merita.”<br />

Se <strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano conquista la palma del migliore<br />

in assoluto, con quali compagni invece<br />

ha legato di più <strong>il</strong> ‘capitano’ bianconero?<br />

“Sul piano della stima e dell’amicizia<br />

direi Arcadio, Antonio Arcadio. Era un ragazzo<br />

di compagnia, sempre pronto a<br />

scherzare su tutti e di tutto.”<br />

E poi ci sono quelli coi quali ha legato<br />

invece un po’ meno, anche se fare nomi è<br />

sempre antipatico:<br />

“Infatti non ne faccio. Mi limito a dire<br />

che per costruire un certo tipo di rapporto<br />

ci vuole tempo, e con quelli che si limitano<br />

ad una ‘toccata e fuga’ è sempre diffic<strong>il</strong>e<br />

riuscirci. Più in generale direi comunque<br />

che tutta la stagione caratterizzata dalla gestione<br />

SNAI non mi ha suscitato grandi entusiasmi,<br />

proprio a livello amicizie”.<br />

Ed invece fra gli allenatori, tanti e molti<br />

anche con un discreto pedigree (nell’ordine,<br />

escluso naturalmente De Canio: Orrico, Savoldi,<br />

Nicolini, S<strong>il</strong>ipo, Di Franco, Buffoni, Di<br />

Chiara, Sala, Papadopulo, Guerini e Simoni),<br />

quale ti ha lasciato un ricordo particolare?<br />

“Direi <strong>il</strong> primo, Orrico. Con lui ci siamo<br />

divertiti molto, anche se ci siamo tolti la voglia<br />

di lavorare …Era un tipo che sapeva<br />

stare allo scherzo, dava soprannomi a tutti,<br />

ma soprattutto era preparato. A me, ad<br />

esempio, ha insegnato molto come difensore.<br />

Però non sottovaluterei neppure Di Chiara,<br />

a suo modo un personaggio anche lui. Si<br />

presentava con modi stravaganti, ma sapeva<br />

quello che voleva e da tutti riusciva a cavare<br />

<strong>il</strong> meglio. Poi c’è Papadopulo, col quale<br />

ho raccolto le soddisfazioni più grandi ed offerto,<br />

forse, anche le prestazioni migliori.”<br />

Ma <strong>il</strong> calcio non è solo rapporti umani,<br />

è anche, se non soprattutto, schemi tattici.<br />

“Quale preferisco? – si interroga – Mi ritengo<br />

un elemento abbastanza dutt<strong>il</strong>e, quindi<br />

mi trovo bene sia nella difesa a 3 che a 4.<br />

Di certo la soluzione scelta da De Canio mi<br />

piace, di questo sono sicuro”.<br />

Il campionato oramai è alle porte, i pronostici<br />

si sprecano: ma qual è <strong>il</strong> segreto (<br />

se c’è) per confermarsi per la terza volta<br />

consecutiva in serie A?<br />

“Lavoro e costanza – è la risposta pronta<br />

del capitano – e poi un grande slancio.<br />

Ma in questo calcio un peso sempre maggiore<br />

lo recitano i b<strong>il</strong>anci delle società. Il<br />

campo non è più tutto, basta vedere che<br />

fine hanno fatto certi club. Per quanto ci riguarda,<br />

comunque, ci sentiamo al sicuro:<br />

la società è più forte ed assestata, seria,<br />

con uno sponsor importante e forte. Il<br />

primo anno di serie A forse c’era un po’ di<br />

casualità, ora no.”<br />

Ma questa squadra, si fa preferire a<br />

quella dell’anno scorso o no?<br />

“Non si può dire. Rispetto all’nizio dell’ultimo<br />

campionato è sicuramente più<br />

completa e quindi anche più forte. Ma un<br />

giudizio in prospettiva non riesco a darlo.”<br />

Ogni difensore ha la sua bestia nera<br />

(che a volte è più d’una…). Quelle di Mignani<br />

come si chiamano?<br />

“Non tengo, in tal senso, una statistica.<br />

Sono certo però di non sbagliare di molto<br />

dicendo che le due coppie Martins-Adriano<br />

e Trezeguet-Ibrahimovic sono in testa ai<br />

nostri pensieri. Uno col quale mi sono trovato<br />

sempre a mio agio è Bazzani, ma con<br />

<strong>il</strong> sampdoriano <strong>il</strong> confronto diretto è rinviato<br />

per ora all’anno nuovo. Auguri di pronta<br />

guarigione”.<br />

Per un difensore <strong>il</strong> gol non sono pane<br />

quotidiano, ma danno una sensazione<br />

unica. Mignani nella sua carriera in bianconero<br />

ne ha messi a segno 6, di cui l’ultimo,<br />

peraltro inut<strong>il</strong>e, in occasione dell’1/3 col<br />

Bologna del campionato 2003/2004. A<br />

quando <strong>il</strong> prossimo?<br />

“Ammetto che la sensazione di spingere<br />

la palla in rete è bellissima, ma non ne<br />

farei una malattia se <strong>il</strong> 7° dovesse tardare<br />

ancora un po’: l’importante è che ci pensino<br />

gli altri”.<br />

In chiusura, la domanda che Mignani si<br />

aspettava e che non gli è stata rivolta:<br />

“Forse quante partite spero ancora di<br />

giocare in bianconero. Ma forse ho già risposto<br />

anche a questa. Naturalmente mi<br />

auguro diverse, molte. Monguzzi è fuori<br />

dalla mia portata, è troppo lontano. Mi accontento<br />

di arrivare dietro di lui e di conquistare<br />

<strong>il</strong> secondo posto assoluto di tutti i<br />

tempi. Non mi sentirei per niente sminuito<br />

da questo piazzamento. Anzi”. ■<br />

ca l c i o 15


Da qui<br />

alla salvezza<br />

16 ca l c i o<br />

1 a giornata 28/8/05 18/1/06<br />

Ascoli-M<strong>il</strong>an<br />

Fiorentina-Sampdoria<br />

Inter-Treviso<br />

Juventus-Chievo<br />

Lazio-Messina<br />

Livorno-Lecce<br />

Parma-Palermo<br />

Reggina-Roma<br />

Siena-Cagliari<br />

Udinese-Empoli<br />

2 a giornata 11/9/05 22/1/06<br />

Cagliari-Lazio<br />

Chievo-Parma<br />

Empoli-Juventus<br />

Lecce-Ascoli<br />

Messina-Fiorentina<br />

M<strong>il</strong>an-Siena<br />

Palermo-Inter<br />

Roma-Udinese<br />

Sampdoria-Reggina<br />

Treviso-Livorno<br />

3 a giornata 18/9/05 29/1/06<br />

Cagliari-Messina<br />

Fiorentina-Udinese<br />

Inter-Lecce<br />

Juventus-Ascoli<br />

Lazio-Treviso<br />

Livorno-Roma<br />

Parma-Empoli<br />

Regggina-Chievo<br />

Sampdoria-M<strong>il</strong>an<br />

Siena-Palermo<br />

4 a giornata 21/9/05 5/2/06<br />

Ascoli-Siena<br />

Chievo-Inter<br />

Empoli-Cagliari<br />

Lecce-Fiorentina<br />

Messina-Livorno<br />

M<strong>il</strong>an-Lazio<br />

Palermo-Reggina<br />

Roma-Parma<br />

Treviso-Sampdoria<br />

Udinese-Juventus<br />

5 a giornata 25/9/05 8/2/06<br />

Cagliari-Roma<br />

Empoli-Lecce<br />

Inter-Fiorentina<br />

Lazio-Palermo<br />

Livorno-Ascoli<br />

Parma-Juventus<br />

Reggina-Udinese<br />

Sampdoria-Chievo<br />

Siena-Messina<br />

Treviso-M<strong>il</strong>an<br />

6 a giornata 2/10/05 12/2/06<br />

Ascoli-Parma<br />

Chievo-Treviso<br />

Fiorentina-Livorno<br />

Juventus-Inter<br />

Lecce-Cagliari<br />

Messina-Sampdoria<br />

M<strong>il</strong>an-Reggina<br />

Palermo-Empoli<br />

Roma-Siena<br />

Udinese-Lazio<br />

7 a giornata 16/10/05 19/2/06<br />

Ascoli-Sampdoria<br />

Cagliari-M<strong>il</strong>an<br />

Empoli-Roma<br />

Inter-Livorno<br />

Juventus-Messina<br />

Lazio-Fiorentina<br />

Palermo-Chievo<br />

Parma-Treviso<br />

Reggina-Lecce<br />

Siena-Udinese<br />

8 a giornata 23/10/05 26/2/06<br />

Chievo-Cagliari<br />

Fiorentina-Parma<br />

Lecce-Juventus<br />

Livorno-Reggina<br />

Messina-Ascoli<br />

M<strong>il</strong>an-Palermo<br />

Roma-Lazio<br />

Sampdoria-Siena<br />

Treviso-Empoli<br />

Udinese-Inter<br />

9 a giornata 26/10/05 5/3/06<br />

Ascoli-Udinese<br />

Cagliari-Livorno<br />

Empoli-M<strong>il</strong>an<br />

Inter-Roma<br />

Juventus-Sampdoria<br />

Lazio-Chievo<br />

Palermo-Lecce<br />

Parma-Messina<br />

Reggina-Treviso<br />

Siena-Fiorentina


10 a giornata 30/10/05 12/3/06<br />

Chievo-Empoli<br />

Fiorentina-Cagliari<br />

Lecce-Messina<br />

Livorno-Parma<br />

M<strong>il</strong>an-Juventus<br />

Reggina-Lazio<br />

Roma-Ascoli<br />

Sampdoria-Inter<br />

Treviso-Siena<br />

Udinese-Palermo<br />

11 a giornata 6/11/05 19/3/06<br />

Ascoli-Fiorentina<br />

Cagliari-Treviso<br />

Empoli-Reggina<br />

Juventus-Livorno<br />

Lazio-Inter<br />

Messina-Roma<br />

M<strong>il</strong>an-Udinese<br />

Palermo-Sampdoria<br />

Parma-Lecce<br />

Siena-Chievo<br />

12 a giornata 20/11/05 26/3/06<br />

Chievo-Ascoli<br />

Fiorentina-M<strong>il</strong>an<br />

Inter-Parma<br />

Lecce-Siena<br />

Livorno-Empoli<br />

Reggina-Cagliari<br />

Roma-Juventus<br />

Sampdoria-Lazio<br />

Treviso-Palermo<br />

Udinese-Messina<br />

13 a giornata 27/11/05 2/4/06<br />

Ascoli-Palermo<br />

Cagliari-Sampdoria<br />

Empoli-Lazio<br />

Juventus-Treviso<br />

Livorno-Chievo<br />

Messina-Inter<br />

M<strong>il</strong>an-Lecce<br />

Parma-Udinese<br />

Roma-Fiorentina<br />

Siena-Reggina<br />

14 a giornata 4/12/05 9/4/06<br />

Chievo-M<strong>il</strong>an<br />

Fiorentina-Juventus<br />

Inter-Ascoli<br />

Lazio-Siena<br />

Lecce-Roma<br />

Palermo-Cagliari<br />

Reggina-Parma<br />

Sampdoria-Empoli<br />

Treviso-Messina<br />

Udinese-Livorno<br />

15 a giornata 11/12/05 15/4/06<br />

Ascoli-Reggina<br />

Fiorentina-Treviso<br />

Inter-M<strong>il</strong>an<br />

Juventus-Cagliari<br />

Livorno-Lazio<br />

Messina-Chievo<br />

Parma-Sampdoria<br />

Roma-Palermo<br />

Siena-Empoli<br />

Udinese-Lecce<br />

16 a giornata 18/12/05 23/4/06<br />

Cagliari-Ascoli<br />

Chievo-Udinese<br />

Empoli-Fiorentina<br />

Lazio-Juventus<br />

M<strong>il</strong>an-Messina<br />

Palermo-Livorno<br />

Reggina-Inter<br />

Sampdoria-Roma<br />

Siena-Parma<br />

Treviso-Lecce<br />

17 a giornata 21/12/05 30/4/06<br />

Ascoli-Treviso<br />

Fiorentina-Palermo<br />

Inter-Empoli<br />

Juventus-Siena<br />

Lecce-Lazio<br />

Livorno-M<strong>il</strong>an<br />

Messina-Reggina<br />

Parma-Cagliari<br />

Roma-Chievo<br />

Udinese-Sampdoria<br />

18 a giornata 8/1/06 7/5/06<br />

Cagliari-Udinese<br />

Chievo-Lecce<br />

Empoli-Messina<br />

Lazio-Ascoli<br />

M<strong>il</strong>an-Parma<br />

Palermo-Juventus<br />

Reggina-Fiorentina<br />

Sampdoria-Livorno<br />

Siena-Inter<br />

Treviso-Roma<br />

19 a giornata 15/1/06 14/5/06<br />

Ascoli-Empoli<br />

Fiorentina-Chievo<br />

Inter-Cagliari<br />

Juventus-Reggina<br />

Lecce-Sampdoria<br />

Livorno-Siena<br />

Messina-Palermo<br />

Parma-Lazio<br />

Roma-M<strong>il</strong>an<br />

Udinese-Treviso<br />

ca l c i o 17


La ‘rosa’ provvisoria<br />

2005/2006<br />

Portieri:<br />

14 Marco Fortin 1974<br />

30 Adriano Zancopè 1971<br />

83 Antonio Mirante 1983<br />

Difensori:<br />

2 Paolo Negro 1972<br />

3 Gianluca Falsini 1975<br />

4 Michele Mignani 1972<br />

5 Francesco Colonnese 1971<br />

31 Paolo Foglio 1975<br />

46 Daniele Gastaldello 1983<br />

66 Nicola Legrottaglie 1976<br />

90 Daniele Portanova 1978<br />

18 ca l c i o<br />

Centrocampisti:<br />

6 Simone Vergassola 1976<br />

19 Matteo Paro 1983<br />

20 Tomas Locatelli 1976<br />

23 Roberto D’Aversa 1975<br />

35 Francesco Cozza 1974<br />

65 Gennaro Esposito 1984<br />

75 Alberto Do Carmo Neto 1975<br />

Attaccanti:<br />

9 Roberto Antonio Nanni 1981<br />

10 Enrico Chiesa 1970<br />

11 Rey Volpato 1986<br />

81 Erjon Bogdani 1977


Arg<strong>il</strong>li, Pinga e Taddei. Tre nomi che<br />

hanno in comune la condizione di ‘ex’, ciascuno<br />

con la propria storia personale, la<br />

propria personalità. Da quella del difensore-centrocampista<br />

che in 9 anni scala i vertici<br />

del calcio nazionale con gli stessi colori,<br />

a quella dei due bras<strong>il</strong>iani che per la<br />

prima volta hanno fatto sentire importanti<br />

ed orgogliosi anche i tifosi del Siena. E da<br />

questi amati e vezzeggiati, al pari del primo.<br />

Ora di ciascuno resta un ricordo diverso,<br />

che suscita reazioni contrastanti, perché<br />

diversa è stata la loro sensib<strong>il</strong>ità, <strong>il</strong><br />

modo di approcciarsi ad un distacco che<br />

nel calcio è consuetudine, è vero, ma che<br />

dev’essere sempre improntato al rispetto.<br />

ARGILLI,<br />

UNO DI NOI<br />

Siamo sinceri:<br />

la partenza del mercato<br />

non è stata<br />

delle migliori. Rinunciare<br />

così a<br />

cuor leggero ad una<br />

delle rare bandiere<br />

dell’ultimo decennio<br />

e fra le più amate della storia bianconera,<br />

è stata una mossa che ha sorpreso<br />

un po’ tutti, ma soprattutto quei tifosi che<br />

qualche ora prima gli avevano dedicato<br />

addirittura un club. Anche sul piano della<br />

forma, perché se <strong>il</strong> giocatore non rientrava<br />

più nei piani della società sarebbe stato<br />

più elegante parlarci subito ed evitare<br />

quell’imbarazzante s<strong>il</strong>enzio che ha indotto<br />

poi lo stesso Arg<strong>il</strong>li a guardarsi intorno ed<br />

a firmare per <strong>il</strong> miglior offerente, risultato<br />

poi <strong>il</strong> Modena.<br />

Ma al di là della trascuratezza di certi<br />

rapporti personali (denunciata dallo stesso<br />

giocatore in una lettera di commiato<br />

abbastanza adirata nei confronti della società),<br />

è proprio sul piano tecnico-sportivo<br />

che la mossa non c’è piaciuta. Quello che<br />

per anni è stato un autentico jolly della<br />

squadra senese, forse non avrebbe garantito<br />

nella prossima stagione <strong>il</strong> rendimento<br />

offerto nell’ultima (ma s’era detto anche in<br />

occasione del passaggio in serie B e poi in<br />

serie A…), ma di un elemento disposto a<br />

giocare in tutti i ruoli dal centrocampo in<br />

giù (escluso <strong>il</strong> portiere); che non fa storie<br />

se c’è da andare in panca o in tribuna, ma<br />

soprattutto in grado di garantire sempre<br />

un attaccamento alla maglia non comune,<br />

quanti ce ne sono in giro? Senza contare<br />

che di un elemento con queste caratteristiche,<br />

De Canio avrà comunque bisogno<br />

nell’arco del campionato.<br />

Peccato, perché in queste due prime<br />

stagioni di serie A <strong>il</strong> riminese aveva dimostrato<br />

che volontà ed impegno possono<br />

supplire a qualsiasi limite tecnico. Quest’anno<br />

si è perfino superato, con 24 presenze<br />

e 3 gol (di cui uno in faccia a Maldini<br />

a San Siro, uno nel ‘set’ vincente di<br />

Livorno e l’ultimo quello valevole per la<br />

Sia pure per motivi diversi, i casi di Arg<strong>il</strong>li, Pinga e Taddei<br />

lasciano l’amaro in bocca alla tifoseria bianconera<br />

A.A.A.<br />

riconoscenza cercasi<br />

salvezza con l’Atalanta). Insomma un elemento<br />

che meritava sicuramente qualcosa<br />

di più dalla società nella quale e con la<br />

quale è cresciuto. Ma la riconoscenza, si<br />

sa, non è di questo mondo.<br />

‘Arg<strong>il</strong>lone’ lascia <strong>il</strong> Siena con un bottino<br />

del tutto invidiab<strong>il</strong>e di 226 presenze e<br />

12 gol, quarto assoluto di tutti i tempi dietro<br />

a Mignani, Tosolini e Monguzzi. Particolare<br />

non trascurab<strong>il</strong>e: quando non è<br />

stato fermato da infortuni particolarmente<br />

gravi, ha collezionato fra i 32 ed i 37 gettoni<br />

a stagione. Quindi uno che ha sempre<br />

fatto della continuità <strong>il</strong> suo maggior pregio.<br />

Per tutti questi motivi, c’ è sembrata<br />

quantomeno ipocrita la decisione di ritirare<br />

quella maglia numero 8 che ha indossato<br />

con tanta dignità dal 1996 ad oggi. Bastava<br />

presentargli uno straccio di<br />

contratto!<br />

PINGA:<br />

LONTANO DAGLI<br />

OCCHI…<br />

A proposito di<br />

riconoscenza. Se<br />

Arg<strong>il</strong>li pensava intimamente<br />

di meritarla,<br />

<strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano<br />

non sa neppure<br />

dove sta di casa.<br />

Raggiunta la serie A con <strong>il</strong> Torino (finito poi<br />

come sappiamo, e di questo tutti i sinceri<br />

sportivi devono dispiacersi), se n’è uscito<br />

infatti con una frase che poteva proprio risparmiarsi<br />

e che suonava più o meno così:<br />

“…questa promozione è semplicemente<br />

meravigliosa, assolutamente non paragonab<strong>il</strong>e<br />

con quella che avevo conquistato a<br />

Siena quand’ero in prestito: anche se <strong>il</strong><br />

Siena non era mai arrivato prima in A…”<br />

A parte l’opportunità di cancellare con<br />

un colpo di spugna un’esperienza così<br />

fondamentale per la maturazione dell’uomo<br />

e del calciatore, possib<strong>il</strong>e che un elemento<br />

che non ha neppure la fama di<br />

grande parlatore, apra bocca per dire queste<br />

cose? E poi di Siena e del Siena, che<br />

l’hanno accolto con un entusiasmo ed un<br />

calore, decisivi anche per <strong>il</strong> suo r<strong>il</strong>ancio<br />

sportivo. Oppure si è già dimenticato dei<br />

precedenti trascorsi granata, definiti con i<br />

peggiori aggettivi quando vestiva <strong>il</strong> bianconero<br />

(che sia un vizio, allora?). Evidentemente<br />

è possib<strong>il</strong>e, ma a differenza del<br />

caso Arg<strong>il</strong>li nel suo è la società, e soprattutto<br />

i tifosi, a sentirsi colpiti da un’uscita<br />

che giudicare infelice è troppo poco.<br />

TADDEI, COME<br />

VOLEVASI<br />

DIMOSTRARE<br />

Strano forse no,<br />

ma curioso sì. Nel<br />

momento in cui <strong>il</strong><br />

bras<strong>il</strong>iano ha rifiutato<br />

<strong>il</strong> rinnovo del<br />

contratto propostogli<br />

da De Luca, la<br />

convinzione di tutti è stata quella che <strong>il</strong><br />

giocatore si fosse già promesso alla<br />

Roma. A parte l’errore di non averlo firmato<br />

in tempi non sospetti, cioè con largo anticipo<br />

rispetto alla scadenza del contratto<br />

stesso, tutto l’enturage del bras<strong>il</strong>iano si è<br />

preoccupato da settembre in poi di una<br />

cosa sola: smentire <strong>il</strong> presunto accordo<br />

con Sensi. Tanto è vero che dopo <strong>il</strong> suo<br />

reintegro in squadra si è (si sarebbe…) accentrato<br />

su di lui l’interesse di mezza serie<br />

A: dall’Inter alla Juventus. Insomma l’ipotesi<br />

giallorossa si è andata via via def<strong>il</strong>ando<br />

fino a scomparire quasi del tutto. Intanto<br />

<strong>il</strong> giocatore chiude <strong>il</strong> campionato in<br />

sordina, non br<strong>il</strong>la com’e nelle sue possib<strong>il</strong>ità,<br />

si lascia impartire lezioni di combattività<br />

da Tudor (che a retrocedere non ci<br />

sta proprio), dà l’impressione che la testa<br />

ormai sia altrove.<br />

Poi la sorpresa (si fa per dire): si apre<br />

ufficialmente <strong>il</strong> mercato e Taddei finisce<br />

puntualmente alla corte di Spalletti, anzi è<br />

fra i primi ad accasarsi in un mercato che<br />

si trascina stancamente per tutta l’estate.<br />

Ora non ci sono più remore, la pantomima<br />

è finita, e pazienza se i tifosi bianconeri<br />

sono stati presi in giro per mesi: sbagliamo,<br />

o questa ipotesi era stata sempre<br />

sdegnatamente rigettata sia dal giocatore<br />

che dal suo procuratore? E come mai<br />

quello che tutti avevano già intuito fin dal<br />

primo momento, si è poi regolarmente verificato?<br />

Beffati sì, ma scemi no.<br />

Ora non ci resta che una speranza:<br />

che al primo gol in giallorosso <strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano<br />

ci risparmi <strong>il</strong> movimento della mano sotto<br />

la maglia all’altezza del cuore che nel<br />

Siena aveva un significato preciso, mentre<br />

con un’altra suonerebbe decisamente<br />

blasfemo.<br />

Arg<strong>il</strong>li, Pinga e Taddei. Tre modi di<br />

comportarsi, tre modi di intendere un rapporto<br />

che si è spezzato. I tifosi sapranno<br />

fare tesoro di questa lezione. ■<br />

ca l c i o 19


In vista del nuovo campionato, introdotte alcune interessanti novità<br />

in campo regolamentare<br />

Tempi duri<br />

per i troppo furbi<br />

• Mario Lisi<br />

20 ca l c i o<br />

Nello scorso numero di <strong>Mese</strong>sport<br />

avevamo preso atto di come <strong>il</strong> gioco del<br />

calcio stenti a darsi regole pienamente<br />

al passo con i tempi come, ad esempio,<br />

avviene nel basket. E puntualmente non<br />

si sono r<strong>il</strong>evate grosse sorprese quando,<br />

nell’imminenza della stagione sportiva<br />

2005/2006 iniziata ufficialmente lo scorso<br />

1° luglio, sono state rese note le ultimissime<br />

modifiche al Regolamento decise,<br />

da parte della FIFA sentite le<br />

Federazioni Nazionali, fin dal febbraio<br />

scorso in una riunione tenutasi a Vale of<br />

Glamorgan (Galles).<br />

Tuttavia è bene conoscere ciò che di<br />

nuovo è stato introdotto, non senza peraltro<br />

sottolineare come, in genere, si<br />

tratti solo di opportuni aggiustamenti<br />

delle regole in conseguenza di certi<br />

comportamenti sleali dei calciatori, del<br />

resto sempre più frequenti.<br />

La principale novità riguarda l’esecuzione<br />

dei calci di rigore. Fino ad oggi, in<br />

caso di infrazione commessa da chi<br />

batte <strong>il</strong> rigore o da un suo compagno,<br />

l’arbitro era tenuto ad attendere l’esito<br />

del tiro e di farlo ripetere in caso di rete<br />

segnata perché irregolare; diversamente<br />

<strong>il</strong> gioco veniva fatto proseguire. D’ora<br />

in poi, invece, <strong>il</strong> giocatore che ha trasgredito<br />

le regole sarà punito ed <strong>il</strong> gioco<br />

riprenderà con un calcio di punizione indiretto<br />

a favore della squadra avversaria<br />

dal punto in cui è stata commessa l’infrazione.<br />

E dunque, per fare qualche<br />

esempio, quando chi batte interromperà<br />

astutamente la propria rincorsa per una<br />

finta irregolare o, come spessissimo capita,<br />

un suo compagno si avvicinerà a<br />

meno dei fatidici metri 9,15 prima che la<br />

palla sia stata calciata dal fatidico dischetto,<br />

qualora non vi sia da far ripetere<br />

<strong>il</strong> tiro finito irregolarmente in rete ci<br />

sarà calcio di punizione ad impedire,<br />

come adesso poteva accadere, che<br />

qualcuno, nel prosieguo dell’azione,<br />

possa comunque trarre un qualche vantaggio<br />

dall’essere entrato in area di rigore<br />

prima del tempo.<br />

Altra sensib<strong>il</strong>e innovazione è quella<br />

per cui, da quest’anno, quando un giocatore<br />

effettuerà una rimessa dalla linea<br />

laterale, tutti gli avversari dovranno trovarsi<br />

ad una distanza di almeno due<br />

metri dal punto in cui avviene la rimessa<br />

in gioco. L’intento della modifica regolamentare<br />

è chiaramente quello di scongiurare<br />

<strong>il</strong> malvezzo (che diversi calciatori<br />

avevano…) di andare a disturbare<br />

l’avversario impegnato a rimettere <strong>il</strong> pallone<br />

con le mani con la conseguenza<br />

frequente, oltre alla perdita di tempo a<br />

danno della fluidità del gioco e quindi<br />

dello spettacolo, di veder insorgere pericolosi<br />

battibecchi tra i due.<br />

A ben guardare, tuttavia, le novità più<br />

interessanti sono da ricercare nelle proposte<br />

di modifica prospettate in Galles<br />

per l’immediato futuro, in particolare a<br />

proposito del comportamento antisportivo<br />

che, giustamente, si vuole bandire dai<br />

campi di calcio. Nel Mondiale Juniores<br />

svoltosi in Olanda, così come nel Campionato<br />

Mondiale Under 17 in Perù, si sta<br />

infatti sperimentando la possib<strong>il</strong>ità di punire<br />

con l’ammonizione quei calciatori<br />

che volontariamente vanno a toccare <strong>il</strong><br />

pallone dopo che l’arbitro ha concesso<br />

alla squadra avversaria un calcio di punizione,<br />

un calcio d’angolo o una rimessa<br />

laterale oppure che vanno a prendere la<br />

palla in fondo al sacco dopo che la propria<br />

squadra ha segnato una rete.<br />

Ma a farla da padrone, in tema di novità,<br />

è sicuramente la decisione della<br />

nostra Federcalcio di adeguarsi alla normativa<br />

UEFA a proposito della cosiddetta<br />

“prova televisiva”. Dalla stagione che<br />

va ad iniziare, infatti, la prova TV non<br />

sarà riservata solo ad episodi particolarmente<br />

violenti sfuggiti all’arbitro ed ai<br />

suoi collaboratori ma sarà, potremmo<br />

dire, senza limiti e diventerà un potente<br />

strumento per contrastare anche quei<br />

gesti antisportivi che diseducativamente<br />

costellano le gare di calcio dei nostri<br />

massimi campionati professionistici.<br />

Grazie alle immagini televisive, dunque,<br />

potranno essere squalificati non solo i<br />

calciatori colpevoli di aver colpito l’avversario<br />

ma anche quei tanti furbi che<br />

con la mano saranno riusciti, ingannando<br />

la terna arbitrale, a mettere a segno<br />

un gol o ad impedirlo. E con loro si spera<br />

che finalmente possano avere vita dura<br />

anche gli affezionati del tuffo (per intenderci<br />

i simulatori), così come coloro che<br />

commettono falli provocatori o si abbandonano<br />

(loro, poveri m<strong>il</strong>ionari) a<br />

gesti isterici.<br />

Nonostante tutto, insomma, si può<br />

dire che qualcosa nel mondo del football<br />

si muove. Anche se (sic!) è presto pretendere<br />

regole severe ed uguali per tutti<br />

anche fuori del rettangolo di gioco, ad<br />

esempio per allontanare una volta per<br />

tutte da questo sport i tanti personaggi<br />

che vi sono entrati per interessi molto<br />

poco sportivi e che, magari mentre denunciano<br />

chissà quali torti arbitrali subiti,<br />

sono avvezzi ad agire loro nell’<strong>il</strong>legalità,<br />

come lo è acquistare e pagare<br />

giocatori con <strong>il</strong> denaro dovuto invece all’erario.<br />

Anche se poi, ironia della sorte,<br />

lo stesso Stato concede benignamente<br />

loro di spalmare i propri debiti nell’arco<br />

degli anni come fossero altrettanti burrosi<br />

formaggini. ■


Senza risparmio l’attività del settore giovan<strong>il</strong>e bianconero,<br />

al via con sette formazioni diverse<br />

Il dovere<br />

di crederci<br />

• Chiara Cicali<br />

Se la stagione calcistica del settore<br />

giovan<strong>il</strong>e appena trascorsa poteva essere<br />

paragonata all’anno zero (era la prima volta<br />

che l’A.C. Siena prendeva parte con squadre<br />

quali gli Esordienti e Giovanissimi ai<br />

vari tornei di categoria su scala nazionale)<br />

quella che sta per iniziare di certo non sarà<br />

l’anno dieci, ma <strong>il</strong> lavoro svolto dagli oltre<br />

40 addetti che seguono le 7 squadre che<br />

si presenteranno con i colori della Balzana<br />

ai nastri di partenza, fanno ben auspicare.<br />

Il Siena “dei grandi” è per <strong>il</strong> terzo anno<br />

consecutivo nella massima serie del panorama<br />

calcistico e di certo <strong>il</strong> lavoro che viene<br />

svolto alla base della piramide, tanto per paragonare<br />

le squadre del settore giovan<strong>il</strong>e in<br />

una prospettiva di crescita, è stato improntato<br />

affinché fra qualche anno <strong>il</strong> nome del<br />

Siena Calcio, nel settore citato, diventi una<br />

vera e propria affermazione, sia con la presenza<br />

a tutti i campionati sia con discreti risultati<br />

finali.<br />

L’ing. Paolo De Luca, in qualità di presidente,<br />

Claudio Mangiavacchi, come vice,<br />

l’inossidab<strong>il</strong>e Giuseppe Cianciolo quale responsab<strong>il</strong>e<br />

tecnico e Giorgio Perinetti direttore<br />

generale, stanno portando avanti <strong>il</strong><br />

progetto intrapreso l’anno passato di valorizzare<br />

<strong>il</strong> territorio della provincia di Siena,<br />

attingendo appunto dalle squadre dei<br />

paesi limitrofi.<br />

Per paesi limitrofi si intendono pure<br />

quelli della provincia di Firenze, Grosseto,<br />

Pistoia da dove sono stati presi dei giocatori<br />

che andranno a rinforzare le varie squadre;<br />

altri arriveranno da regioni un po’ più<br />

lontane quali la Campania, <strong>il</strong> Lazio, la Calabria<br />

e addirittura uno dall’estero, dal Belgio<br />

(Pepe, una scommessa, un ragazzo allenato<br />

da Brio che ha debuttato già nella serie A<br />

belga): questo per dare più spessore e qualità<br />

alle squadre che comunque rimangono<br />

composte da ragazzi delle nostre zone.<br />

Da sottolineare come, quest’anno,<br />

ogni squadra avrà <strong>il</strong> suo staff composto,<br />

oltre che dall’allenatore e dal vice, da un<br />

dottore, un dirigente accompagnatore, un<br />

massaggiatore e 3 preparatori dei portieri,<br />

questo sempre nella prospettiva di dare<br />

un’immagine di professionalità che comunque<br />

neppure l’anno passato è venuta<br />

mai a mancare, grazie anche ai contributi<br />

del Monte dei Paschi che ha permesso ad<br />

ogni squadra di avere la propria divisa, di<br />

spostarsi con i pulman e di pernottare a<br />

fronte di lunghe trasferte…<br />

Partendo dai più piccoli, troviamo gli<br />

Esordienti professionisti anno 1993, guidati<br />

da Simone Gasperini, arrivato quest’anno<br />

alla corte del settore giovan<strong>il</strong>e bianconero,<br />

squadra composta interamente da<br />

ragazzi della provincia di Siena, che si alleneranno<br />

e giocheranno sul campo del San<br />

Miniato la domenica mattina.<br />

I Giovanissimi B anno 1992 prenderanno<br />

parte al campionato regionale professionisti<br />

guidati da Gianni Maestrini che ha<br />

tenuto <strong>il</strong> gruppo dei ragazzi che l’anno<br />

scorso prese parte, con risultati davvero<br />

inaspettati, al campionato Esordienti professionisti,<br />

anche se in parte è stato reimpostato<br />

con arrivi dalla provincia, in special<br />

modo dal Sansovino.Loro si alleneranno e<br />

giocheranno a San Miniato di sabato pomeriggio.<br />

I Giovanissimi nazionali anno 1991, anch’essi<br />

tutti della provincia, saranno allenati<br />

da una “vecchia” conoscenza del calcio<br />

senese, tale Simone Mucciarelli: forse questa<br />

è la squadra che pagherà lo scotto di<br />

doversi confrontare con altre compagini già<br />

da diversi anni presenti in tale campionato,<br />

essendo la prima volta che vi prendono<br />

parte e provenendo tutti o quasi dal settore<br />

provinciale (3 di loro dal vicino Cecina).<br />

Questo potrebbe essere lo stimolo a migliorarsi<br />

nella prospettiva di passare poi l’anno<br />

successivo agli Allievi nazionali. Si alleneranno<br />

e giocheranno a Torre Fiorentina, di<br />

domenica pomeriggio.<br />

Passando agli Allievi, troviamo una<br />

prima squadra formata da ragazzi nati nel<br />

1990, sotto la guida dell’esperto Riccardo<br />

Giacopelli, che affronteranno <strong>il</strong> campionato<br />

regionale professionisti. Questa squadra<br />

vanta <strong>il</strong> merito di aver mandato un ragazzo<br />

nell’under 15 nazionale (Scarpelli) e quest’anno<br />

è stata rinforzata con alcuni elementi<br />

provenienti da fuori: due attaccanti,<br />

Capozzi preso dal S. Lorenzo di Roma e<br />

Buccafunni dall’Aglianese, e un trequartista<br />

proveniente dalla Fermana, Maiorano. Si alleneranno<br />

a Torre Fiorentina e giocheranno<br />

a Badesse, la domenica mattina.<br />

Passando alla categoria superiore, gli<br />

Allievi nazionali del 1989, troviamo la conferma<br />

del mister Gianni Solinas, una squadra<br />

dove è stato investito molto, e rinforza-<br />

ta in maniera massiccia anche con giocatori<br />

di fuori che gli addetti ai lavori garantiscono<br />

ne sentiremo parlare. Tanto per citarne<br />

qualcuno, De Crescenzo, ex Reggiana, centravanti;<br />

Desiderio, altra punta, e Russo,<br />

centrocampista proveniente dalla scuola<br />

calcio del Napoli di un vero talent scout qual<br />

è Carmine Guascone, un altro attaccante<br />

dal Grosseto, Vento, da Tornelli dal Fonteblanda<br />

che andranno ad affiancare i vari<br />

Spada, Romano, Caporosso.La vedremo<br />

giocare a Staggia ed allenarsi a Uopini, la<br />

domenica mattina.<br />

La squadra della Beretti, non obbligatoria<br />

per le formazioni di serie A ma che è stata<br />

ugualmente allestita perché <strong>il</strong> salto di “qualità<br />

di gioco” dalla categoria Allievi alla Primavera<br />

sarebbe comunque troppo grosso,<br />

sarà composta da molti 1988 e qualche<br />

1987, con alcuni elementi nuovi provenienti<br />

anche da Firenze (ben 5 dalla Cattolica Virtus)<br />

e Grosseto (dal Sauro), Scandicci, Sansovino<br />

più due giocatori ex Parma. Sarà affidata<br />

anche quest’anno alla guida di Giulio<br />

Pelati che l’anno passato centrò la terza posizione<br />

nell’omonimo campionato; si allenerà<br />

a Staggia e si sposterà a giocare a<br />

Ponte d’Arbia, di sabato pomeriggio.<br />

Infine troviamo la Primavera, ove alla<br />

guida c’è stato un cambio tecnico: quest’anno<br />

troveremo un’altra ex bandiera del<br />

calcio senese, Luciano Bruni, campione<br />

nazionale con <strong>il</strong> Verona e dai lunghi trascorsi<br />

anche nella Fiorentina. Attualmente<br />

la rosa a sua disposizione comprende circa<br />

28 giocatori (fra 1986 e, la maggior parte,<br />

1987) e dovrà essere sfoltita prima dell’inizio<br />

del campionato, fissato per <strong>il</strong> 17 settembre<br />

(si alleneranno e giocheranno, di<br />

sabato, sul campo di Staggia). Sono stati<br />

fatti diversi investimenti su varie individualità,<br />

come appunto <strong>il</strong> sopraccitato Pepe,<br />

Chiarelli che proviene dalla Fortis Juventus,<br />

Cerrone dal Ladispoli (serie D), Arfè<br />

dalla Colligiana, Brandi dal S. Gimignano,<br />

sempre dall’Eccellenza. Giocatori che, se<br />

faranno bene, in un futuro prossimo potranno<br />

arrivare a calcare i campi delle categorie<br />

superiori. ■<br />

La formazione<br />

che ha preso parte<br />

all’ultima edizione<br />

del ‘Viareggio’<br />

ca l c i o 21


Al suo terzo mandato consecutivo, Maurizio Madioni traccia un b<strong>il</strong>ancio della Figc senese e si apre al futuro<br />

Valorizzare l’autentico<br />

messaggio sportivo<br />

Madioni fra<br />

Mazzini e Bresci,<br />

rispettivamente vicepresidente<br />

nazionale<br />

Figc e presidente<br />

regionale<br />

22 ca l c i o<br />

Mentre la macchina del calcio continua<br />

ad incepparsi sotto i colpi inferti alla sua già<br />

scricchiolante credib<strong>il</strong>ità dalle sentenze di<br />

questo o quel tribunale, nell’ “inferno” di dirigenti<br />

inibiti e procedimenti sospesi, <strong>il</strong> pallone<br />

senese conferma i suoi vertici federali<br />

e scegliendo ancora Maurizio Madioni<br />

manda un segnale importante di solida coesione<br />

ed efficace continuità.<br />

“Apro con entusiasmo <strong>il</strong> mio terzo mandato<br />

consecutivo. L’esperienza precedentemente<br />

maturata all’interno delle società, mi<br />

ha aiutato ad affrontare questo delicato impegno<br />

che ha arricchito la mia preparazione<br />

e formazione all’interno dello sport.<br />

Per quanto concerne le prossime priorità,<br />

a breve dovremo strutturare i campionati e<br />

formulare i calendari tenendo conto, per<br />

quanto possib<strong>il</strong>e, delle esigenze di ogni società.<br />

A fine stagione organizzeremo la quinta<br />

edizione del Premio Cicali, una manifestazione<br />

che ha assunto ormai r<strong>il</strong>evanza regionale”.<br />

Il presidente Madioni e la sua “squadra”<br />

dovranno lavorare alacremente, ma la riconferma<br />

plebiscitaria ne rafforza l’efficacia<br />

programmatica ed operativa.<br />

“Ricevere la totalità dei consensi – sottolinea<br />

Madioni – fa molto piacere: questa<br />

larga convergenza sul mio nome mi riempie<br />

di orgoglio considerando anche <strong>il</strong> riconoscimento<br />

ottenuto a Prato come presidente<br />

provinciale più votato in Toscana, e mi sprona<br />

a ricercare ogni stimolo per migliorare.<br />

Cercheremo di offrire ulteriori servizi alle società<br />

e di perfezionare l’organizzazione interna<br />

del Comitato per confermare gli ottimi<br />

risultati ottenuti fino ad oggi grazie alla proficua<br />

collaborazione di tutti”.<br />

L’universo d<strong>il</strong>ettantistico è latore di un<br />

monito per <strong>il</strong> malandato fratello maggiore,<br />

che sembra aver smarrito i contenuti più<br />

nob<strong>il</strong>i del messaggio sportivo, sacrificandoli<br />

sull’altare del business dai molti zeri.<br />

“L’attuale situazione del calcio professionistico<br />

– riprende Madioni – non è sicuramente<br />

da portare d’esempio. A Siena<br />

stiamo vivendo momenti magici che non<br />

vorremmo assolutamente perdere. Anch’io<br />

cerco di offrire, nel mio piccolo, un contributo<br />

alla società bianconera affinché si rapporti<br />

sempre di più al calcio d<strong>il</strong>ettantistico,<br />

tenutario di valori che <strong>il</strong> professionismo sa di<br />

dover recuperare.<br />

La Vecchia Robur è l’unica nostra realtà<br />

che m<strong>il</strong>ita nella massima serie: anche per<br />

questo dovrebbe essere un punto di riferimento,<br />

soprattutto per quanto riguarda <strong>il</strong><br />

settore giovan<strong>il</strong>e. L’attuale dirigenza ha impostato<br />

un piano strategico per costruire<br />

una rete di rapporti con le società d<strong>il</strong>ettantistiche<br />

della zona. Sono disponib<strong>il</strong>e per proporre<br />

ed incentivare ogni forma di collaborazione<br />

che instauri sinergie di reciproca<br />

soddisfazione.”<br />

L’intervento delle istituzioni è diventato<br />

imprescindib<strong>il</strong>e e Siena può contare sul sostanzioso<br />

e fondamentale apporto della<br />

“sua” banca, che sta facendo moltissimo<br />

per lo sport.<br />

“Anche i Comuni e la Provincia, infatti,<br />

stanno muovendosi molto bene. Per quanto<br />

ci riguarda, cerchiamo di favorire forme di<br />

aggregazione tra paesi territorialmente vicini:<br />

dalla fusione delle energie strutturali trae<br />

giovamento la competitività tecnica generale,<br />

specie a livello giovan<strong>il</strong>e.<br />

A tal proposito, non dobbiamo trascurare<br />

di lavorare sulle rappresentative che tante<br />

soddisfazzioni regalano al nostro Comitato<br />

provinciale senese in special modo quella dei<br />

Giovanissimi e degli Juniores, che hanno<br />

gratificato la mia presidenza vincendo rispettivamente<br />

tre e due titoli regionali. Siamo l’unico<br />

Comitato Toscano che ha vinto per due<br />

volte <strong>il</strong> Trofeo Regionale “Massimo Paterni”<br />

per rappresentative Juniores. È un record<br />

per una provincia che può contare solo su 62<br />

società ed una ventina di squadre della categoria.<br />

Per questo un sincero ringraziamento<br />

va ai tecnici e ai dirigenti, che ci mettono a disposizione<br />

ragazzi ben preparati dal punto di<br />

vista tecnico ed agonistico, e a tutti i selezio-<br />

natori che si sono avvicendati alla guida delle<br />

rappresentative”.<br />

La F.I.G.C. e più precisamente <strong>il</strong> Settore<br />

Giovan<strong>il</strong>e e Scolastico, sotto la Presidenza<br />

dell’attuale vice presidente nazionale della<br />

F.I.G.C. Innocenzo Mazzini, ha colto più volte<br />

l’occasione per r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> calcio all’interno<br />

delle scuole, dove vengono praticate prevalentemente<br />

discipline sportive come l’atletica,<br />

la pallavolo e la pallacanestro.<br />

“Nell’ambito di un Convegno che ha riunito<br />

i responsab<strong>il</strong>i degli enti locali, i provveditori<br />

agli studi, e gli insegnanti di educazione<br />

fisica, oltre ai presidenti regionali e provinciali<br />

della F.I.G.C., è stato presentato <strong>il</strong> progetto<br />

di attività sportiva e scolastica “<strong>Sport</strong> per<br />

tutti”, attuato in alcune province della Toscana<br />

(Siena tra queste) e di tutte le altre regioni.<br />

Tale progetto prevede di realizzare intese<br />

sul territorio con società ed associazioni<br />

sportive per la messa a disposizione di strutture,<br />

consulenze, materiale didattico sportivo,<br />

nell’intento di raggiungere un totale coinvolgimento<br />

delle scolaresche. In ambito<br />

scolastico, infatti, <strong>il</strong> calcio favorisce l’acquisizione<br />

di ab<strong>il</strong>ità motorie di base in quanto<br />

gioco di squadra che esalta <strong>il</strong> gruppo, determinando<br />

nei giovani la crescita di valori di solidarietà,<br />

relazione, rispetto dell’avversario e<br />

delle regole, fondamenti irrinunciab<strong>il</strong>i per un<br />

corretto costume sportivo e sociale. Il Comitato<br />

di Siena, organizza, come naturale proseguimento<br />

del progetto “<strong>Sport</strong> per tutti”,<br />

due manifestazioni come “Stradacalciando”<br />

e Fuoriclasse Cup”. Entrambe iniziative<br />

hanno avuto particolari riflessi e riconoscimenti<br />

a livello Regionale e Nazionale.”<br />

La solita sofferta estate del pallone è all’ep<strong>il</strong>ogo:<br />

<strong>il</strong> campo sta per tornare protagonista<br />

assoluto delle nostre domeniche e<br />

Maurizio Madioni si rivolge, in conclusione,<br />

a tutti gli “attori” che mettono in scena,<br />

anche nella nostra provincia, lo spettacolo<br />

popolare della “pedata”.<br />

“Auspico che tutto si svolga nel rispetto<br />

delle regole e dell’etica comportamentale.<br />

L’augurio che rivolgo a tutti – giocatori, dirigenti<br />

e tecnici – è quello di raggiungere gli<br />

obiettivi, operando sempre secondo i principi<br />

di lealtà e correttezza sportiva, anche attraverso<br />

la collaborazione con arbitri e assistenti,<br />

perché <strong>il</strong> nostro calcio possa tornare<br />

ad essere un’esemplare scuola di vita ”. ■<br />

f.v.


cinque cerchi•Francesco Vannoni<br />

Prende corpo <strong>il</strong> progetto ‘Asma e sport in età pediatrica’ curato dal Coni Provinciale<br />

in collaborazione con le strutture pubbliche<br />

• Lo sport come servizio sociale<br />

24<br />

È ormai universalmente noto come la pratica sportiva rappresenti<br />

non soltanto uno degli aspetti fondamentali di formazione<br />

e integrazione sociale, ma anche una opportunità di coordinamento<br />

strettamente legata alle condizioni di salute<br />

dell’individuo.<br />

I progressi compiuti dalla medicina dello sport, i suoi vasti<br />

campi di ricerca e applicazione, anche e soprattutto a livello<br />

preventivo, rafforzano la r<strong>il</strong>evanza della componente sanitaria<br />

legata ad una corretta attività sportiva. Né bisogna dimenticare<br />

che, talvolta, è la pratica sportiva stessa ad evidenziare<br />

l’insorgenza di piccole o grandi patologie precedentemente<br />

sconosciute nell’anamnesi del paziente - atleta, le quali se curate<br />

adeguatamente e con la giusta tempestività, oltre a consentire<br />

un regolare proseguimento dell’attività svolta non ne<br />

influenzano l’esito tecnico.<br />

“Il ragionamento – sottolinea <strong>il</strong> Dott. Andrea Luchini, presidente<br />

provinciale dei Medici <strong>Sport</strong>ivi e vice presidente del<br />

Coni senese – vale a prescindere dalla disciplina e dal livello delle<br />

prestazioni, ma acquista un “peso” maggiore nel caso dei bambini. Il<br />

raggiungimento dell’età scolare corrisponde, molto spesso, con l’inizio<br />

dell’attività sportiva e un’ indicazione su eventuali problematiche di<br />

carattere fisico legate all’ambiente (interno o esterno) o alla tipologia<br />

di una particolare disciplina, diventa prezioso bagaglio informativo<br />

per tecnici, dirigenti e genitori, ma anche, naturalmente, per <strong>il</strong> futuro<br />

del soggetto interessato. Per la delicatezza del proprio ruolo, <strong>il</strong> medico<br />

sportivo dovrebbe agire secondo i principi della corretta etica professionale;<br />

non di rado, invece, sentiamo parlare di sostanze proibite,<br />

doping e quant’altro. Lo sport ha bisogno di “ritrovarsi” trasmettendo<br />

dei messaggi “puliti”, anche attraverso l’operato di quanti sono<br />

chiamati a garantire l’integrità fisica dei suoi “interpreti” nell’interesse<br />

generale e a beneficio di tutti”.<br />

Con queste precise finalità, <strong>il</strong> Comitato provinciale del<br />

Coni, ha convintamente sostenuto, curandone gli aspetti logistici<br />

ed organizzativi, <strong>il</strong> progetto denominato “Asma e <strong>Sport</strong> in<br />

età pediatrica”.


“È un’ iniziativa che rientra nel solco di una linea programmatica<br />

alla quale <strong>il</strong> Coni di Siena – evidenzia <strong>il</strong> presidente Roberto<br />

Montermini – è da sempre particolarmente sensib<strong>il</strong>e e che riguarda<br />

la tutela sanitaria dello sport. Vieppiù se si considera anche<br />

la convergenza esistente tra <strong>il</strong> Coni nazionale ed <strong>il</strong> Ministero dell’Istruzione,<br />

dell’Università e della Ricerca Scientifica, sprona anche i<br />

comitati provinciali, a rapportarsi con crescente attenzione verso <strong>il</strong><br />

mondo dei giovani nel suo insieme.<br />

La piena disponib<strong>il</strong>ità tecnica e strutturale dell’Azienda Ospedaliera<br />

Universitaria Senese e la specifica competenza del dipartimento<br />

di Pediatria, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, costituiscono<br />

le necessarie pezze d’appoggio per le ambizioni di un progetto di grande<br />

ut<strong>il</strong>ità sociale”.<br />

Un concetto ribadito anche dalla Dott.ssa Francesca Macucci<br />

che, insieme al Dott. Luciano Guerrini, è l’autentico<br />

braccio operativo del progetto, per <strong>il</strong> quale ha ricevuto anche<br />

un assegno universitario di ricerca dal nostro ateneo in seno<br />

all’unità di Pediatria Preventiva, diretta dalla Prof.ssa Mirella<br />

Strambi.<br />

“ Ci conforta <strong>il</strong> gradimento che <strong>il</strong> progetto “Asma e <strong>Sport</strong>” ha<br />

incontrato tra i genitori, i quali hanno ben compreso <strong>il</strong> lavoro compiuto<br />

nell’esclusivo interesse della salute dei bambini”.<br />

“Prevenire è meglio che curare” recitava un popolarissimo<br />

slogan e a questo si rifà <strong>il</strong> Dott. Giovanni Scalera, psicologo<br />

e collaboratore del Coni provinciale <strong>il</strong> quale ribadisce<br />

“l’importanza nella precocità della diagnosi di eventuali anomalie<br />

che, anche se dovessero comportare l’indicazione di un’attività alternativa<br />

o, in casi estremi, dolorose rinunce ad un certo tipo di attività,<br />

avranno comunque messo a conoscenza genitori e figli di una<br />

situazione da esaminare in maniera più approfondita. La gratitudine<br />

che i genitori hanno manifestato è già uno stimolo a proseguire<br />

su questa strada”.<br />

“L’ampia area applicativa che al termine della prima fase ha riguardato<br />

352 soggetti, espressione di 23 società sportive – prosegue<br />

la Dott.ssa Macucci – dimostra la già buona copertura territoriale<br />

estesa a tutta la provincia e riguardante sia le discipline di squadra<br />

come <strong>il</strong> calcio, <strong>il</strong> basket ed <strong>il</strong> volley, sia alcune specialità individuali<br />

ovvero l’atletica, <strong>il</strong> tennis, <strong>il</strong> judo e lo sci. Il passaggio iniziale consisteva<br />

nella comp<strong>il</strong>azione di un questionario inerente la tipologia sintomatica<br />

eventualmente avvertita durante la pratica sportiva e le immediate<br />

conseguenze sul comportamento del soggetto; l’uso di farmaci<br />

antiallergici o contro l’asma; o per valutare la predisposizione fam<strong>il</strong>iare<br />

verso alcuni tipi di patologie. È giusto r<strong>il</strong>evare anche l’attenzione<br />

con la quale le società sportive individuate nel nostro monitoraggio,<br />

hanno fornito ogni collaborazione per <strong>il</strong> corretto svolgimento dei<br />

controlli, anche se, in qualche caso, le società non sono state forse sufficientemente<br />

tempestive nei riscontri informativi”.<br />

“Ciò denota l’esigenza – riprende Roberto Montermini – di<br />

sensib<strong>il</strong>izzare maggiormente i dirigenti sportivi, perché la loro instancab<strong>il</strong>e<br />

opera di volontariato all’interno dei vari sodalizi sia<br />

sempre più qualificata e consapevole delle svariate implicazioni che<br />

una gestione a tutto tondo, immancab<strong>il</strong>mente comporta”.<br />

“L’apporto degli ambulatori di Medicina dello <strong>Sport</strong> è stato determinante<br />

per la buona riuscita di questa prima fase. Per la successiva,<br />

che verrà avviata nel mese di settembre – r<strong>il</strong>eva ancora<br />

Francesca Macucci – sarebbe auspicab<strong>il</strong>e poter dotare <strong>il</strong> nostro reparto<br />

di ulteriori risorse e mezzi per permettere l’effettuazione di<br />

tutti i controlli previsti dal piano di prevenzione esclusivamente nell’ambito<br />

ospedaliero, in modo da ridurre i costi e correggere disagi<br />

tecnico-logistici e consentire interventi rapidi ed efficaci in caso di urgenze<br />

o comunque in situazioni di particolare gravità”.<br />

La speranza è che l’ottimo riscontro che <strong>il</strong> progetto ha<br />

avuto, l’unicità di un’iniziativa organica rivolta al vastissimo<br />

mondo dello sport (in letteratura non si ritrovano esempi in tal<br />

senso), e la ferma volontà di tutte le parti coinvolte, nel proseguire<br />

ed allargare <strong>il</strong> progetto stesso ad altre discipline sportive,<br />

possano in qualche modo stimolare le istituzioni locali a<br />

sposarne gli importanti obiettivi.<br />

Soddisfatta del percorso sinora compiuto, e impegnata a<br />

migliorarne le criticità, anche la Prof.ssa Mirella Strambi,<br />

coordinatrice del progetto, nonché assessore alla sanità del<br />

Comune di Siena dal 1993 al 2000: “Mi sono sempre occupata di<br />

prevenzione: ritengo che questo progetto sia <strong>il</strong> ‘fiore all’occhiello’<br />

della nostra attività. Il nostro gruppo di lavoro sta pensando di<br />

realizzare una pubblicazione scientifica dove poter <strong>il</strong>lustrare dettagliatamente<br />

le diverse fasi progettuali spiegandone metodologie, finalità<br />

e riscontri operativi. Spero vivamente che l’iniziativa possa<br />

costituire un nuovo metodo di lavoro che sappia proporsi come una<br />

nuova opportunità di interscambio nel processo educativo del bambino,<br />

perché possa raccogliere tutti i frutti di una fattiva collaborazione<br />

tra genitori e personale sanitario, impegnati, nello sport come<br />

nella vita, in un ‘gioco di squadra’ per <strong>il</strong> suo futuro”.■<br />

25


cicloturismo•Giancarlo Brocci<br />

La nuova edizione dell’Eroica già in calendario<br />

per <strong>il</strong> 2 ottobre, preceduta dalla polemica<br />

sollevata dagli organizzatori<br />

•Giù le mani<br />

dalle strade bianche!<br />

26<br />

Domenica 2 ottobre 2005, data de “L’Eroica” prossima.<br />

La cicloturistica d’epoca che parte e arriva a Gaiole in Chianti,<br />

attraversando gran parte del senese e sprofondandosi in<br />

paesaggi che nessun sceneggiatore di gran pregio saprebbe<br />

mai mettere assieme, tra Chianti e Crete, Val d’Arbia, d’Asso<br />

e d’Orcia, ha “bucato” <strong>il</strong> mondo, è approdata su tutte le riviste,<br />

di settore e non solo, e si prepara all’assalto di ciclisti da<br />

ogni dove alla ricerca di sensazioni uniche.<br />

Ma la battaglia per preservare le sue strade bianche non è<br />

vinta, a prescindere da tante belle enunciazioni, proclami più<br />

o meno elettorali, sorrisi ai molti giornalisti che accorrono a<br />

magnificare un giacimento paesaggistico unico al mondo.<br />

Si va preparando la segnaletica permanente del percorso,<br />

si lavora al ‘Catasto strade bianche’ ma si continua a non capire<br />

bene se l’intento dell’Amministrazione Provinciale sia<br />

realmente quello di garantirne la tutela. Anche fra i nostri Comuni,<br />

pur prevalendo l’intento preservatore, spesso si deve<br />

dar conto a spinte di vario genere, col rischio che lo st<strong>il</strong>licidio<br />

del pezzo per pezzo finisca per “leopardare” una serie di strade<br />

per poi condurle alla naturale (e di manutenzione ben più<br />

economica) deriva dell’asfalto.<br />

Per questo stavolta, più che presentare una manifestazione<br />

in sé che si preannuncia grandiosa (e ci rifaremo a breve),<br />

vogliamo cogliere l’opportunità di questo spazio per rendere<br />

pubblica la lettera con cui l’Associazione Parco Ciclistico del<br />

Chianti si è rivolta alla Sovrintendenza senese ai Beni Ambientali<br />

per chiedere adeguato supporto alla causa; sempre<br />

più “eroica” anch’essa.<br />

“La presente per segnalare un problema che questa Associazione<br />

sta da tempo cercando di risolvere con notevole, volontaristico<br />

impegno e con risultati alterni: la difesa delle ultime strade bianche<br />

senesi dall’assalto dell’asfalto.<br />

Che queste siano un bene paesaggistico ci parrebbe innegab<strong>il</strong>e,<br />

visto come quasi tutti i calendari che si vendono proprio in città ne<br />

mostrino foto di straordinaria suggestione; che siano sotto tutela è<br />

invece un’aspirazione ancora lontana dal trovare concretizzazione.<br />

Enunciazioni di principio sulla qualità del nostro paesaggio e<br />

sulle attenzioni di Enti Locali più bravi che altrove se ne fanno<br />

molte, spesso veritiere, ma se non si riescono in tempi brevi a coordinare<br />

sforzi, propositi e strumenti regolatori nel settore, <strong>il</strong> rischio è<br />

che si vada avanti per st<strong>il</strong>licidio, un pezzo di asfalto per volta, cedendo<br />

a questa o quella pressione più o meno forte o ben posta.<br />

Il Comune più a rischio, in questi ultimi tempi, è senz’altro Castelnuovo<br />

Berardenga, sempre più cintura suburbana, sempre più<br />

sottoposto a dover affrontare richieste di “cittadini” che in campagna<br />

trovano casa e chiedono, talora pretendono, servizi, infrastrutture<br />

st<strong>il</strong>e Petriccio – San Miniato.<br />

Certo è che tutti abbiamo presenti problemi reali, quali la polvere<br />

presso le abitazioni, la diffic<strong>il</strong>e ed onerosa manutenzione, ma<br />

di sicuro un conto è dover intervenire sul valore condiviso strada<br />

bianca (per brevi tratti mirati, con coperture chiare, ecocompatib<strong>il</strong>i<br />

ecc.) un altro è assistere alla protervia vincente (come è successo pochi<br />

giorni fa a Borgo Scopeto, con la rapidità di un blitz) di qualche investitore<br />

m<strong>il</strong>iardario cortomirante che vuol garantire al cliente di<br />

non impolverare <strong>il</strong> macchinone.<br />

La nostra Associazione, a suo tempo, ha lanciato “L’Eroica”,<br />

cicloturistica d’epoca che fa della strada bianca la materia prima<br />

per riproporre scenari ed ambienti del ciclismo che fu.<br />

Come si vede dagli allegati, <strong>il</strong> successo mondiale riscosso testimonia<br />

di quanto questo magico scenario delle Terre di Siena abbia<br />

colpito l’immaginario collettivo e di come proprio la strada bianca<br />

ne sia diventata un elemento imprescindib<strong>il</strong>e, da mettere sotto seria<br />

tutela quanto prima.<br />

Al proposito, non mancano pronunciamenti pubblici né buonissime<br />

intenzioni: ne è prova anche l’altro allegato, <strong>il</strong> progetto per <strong>il</strong><br />

Catasto delle Strade Bianche, voluto dall’Amministrazione Provinciale<br />

e da molti Comuni senesi, finanziato anche dalla Fondazione<br />

MPS.<br />

Ma se non si arriverà presto ad offrire ad alcuni Sindaci un efficace<br />

“ombrello” per la pioggia di spintarelle, più o meno delicate<br />

o VIP, <strong>il</strong> rischio è che uno dei quadri più belli che Uomo Ruralis e<br />

Madre Natura abbiano mai disegnato, venga sfregiato da altre pennellate<br />

di nero vergate a caso.<br />

Per quanto ci è stato riferito, crediamo di trovare presso Codesto<br />

Ufficio la giusta attenzione; noi, di certo, oltre a chiedere un incontro<br />

<strong>il</strong> più a breve possib<strong>il</strong>e, ci dichiariamo disponib<strong>il</strong>i a fornire<br />

ogni ulteriore elemento”. ■


tennis •Andrea Sbardellati<br />

Definitiva consacrazione del Torneo<br />

organizzato dal C.T. Match Ball<br />

•Monteroni, capitale<br />

del tennis toscano<br />

28<br />

Corinna Dentoni e<br />

Verdiana Verardi<br />

(a destra), prima e<br />

seconda a Monteroni<br />

A Monteroni <strong>il</strong> tennis di altissimo livello è ormai diventato un appuntamento<br />

fisso nel cuore dell’estate senese. Nel ridente circolo tennis<br />

Match Ball, <strong>il</strong> presidente Giancarlo Trapani può vantare un nutritissimo<br />

stuolo di soci e collaboratori che hanno senz’altro impreziosito<br />

<strong>il</strong> torneo internazionale femmin<strong>il</strong>e giunto alla sua quarta edizione.<br />

Rende onore a tutto <strong>il</strong> circolo questo prestigioso torneo che è diventato,<br />

con l’ampliamento e <strong>il</strong> miglioramento<br />

della struttura, un motivo di<br />

vanto per tutti coloro che hanno a<br />

cuore lo sport della racchetta di casa<br />

nostra. L’incoronazione della reginetta<br />

dell’anno 2005, la quindicenne di Marina<br />

di Carrara Corinna Dentoni, è stata<br />

la degna conclusione di una gara che<br />

per molti giorni ha tenuto con <strong>il</strong> fiato<br />

sospeso tutti coloro che l’hanno potuta<br />

seguire a Monteroni dal vivo, ma anche<br />

via internet attraverso <strong>il</strong> puntuale collegamento<br />

telematico con <strong>il</strong> campo<br />

centrale e con la precisione e la puntualità<br />

dei comunicati stampa curati da<br />

Enrico Campana, già addetto stampa<br />

della Federazione Italiana Tennis e<br />

forte, in quel di Monteroni,<br />

della preziosa<br />

collaborazione di Olga<br />

Fiorini.<br />

Oltre al titolo di<br />

“reginetta del tennis<br />

senese” (e anche toscano),<br />

la 15enne di<br />

Marina di Carrara, più giovane vincitrice di un torneo<br />

del circuito internazionale ITF, ha trovato al CT<br />

Match Ball un gruppetto di giovani tifosi per i quali<br />

è “La Squaletta” che ha dato vita anche a dei programmi<br />

televisivi curati da Teleidea che ha trasmesso<br />

<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m della fortunata edizione, e le novità del futuro.<br />

Ma l’incoronazione della Dentoni, per ora, è<br />

stata soltanto simbolica, affidata alla sapiente matita<br />

dell’artista Sergio Manni, che fin dalla prima edizione<br />

del torneo tennistico internazionale femmin<strong>il</strong>e<br />

del CT Match Ball offre alla vincitrice un singolarissimo<br />

trofeo: una caricatura come quelle che disegnò<br />

per gli azzurri nell’anno della finale di Coppa Davis<br />

a M<strong>il</strong>ano. Il successo dell’iniziativa potrebbe indurre gli organizzatori,<br />

fin dal prossimo anno, ad offrire al pubblico una cerimonia in costume,<br />

con tanto di coroncina cesellata sul capo della vincitrice. Per<br />

ora una corona d’inchiostro a china marca bene le qualità di Corinna<br />

Dentoni, che ha le carte in regola per scalare velocemente la classifica<br />

mondiale. E proprio la vig<strong>il</strong>ia del 16° anno, compiuto lo scorso<br />

30 luglio, ha dato forza ai sogni della f<strong>il</strong>iforme ragazza di Marina di<br />

Carrara che arriva ai tornei col suo bassottino Nino Duval e viene<br />

protetta da una famiglia tennistica molto unita, semplice, sportiva,<br />

dove spicca un padre severo ma giusto che ha giocato e fatto l’alle-<br />

natore di volley mettendo <strong>il</strong> pallone fra le mani a Maurizia Cacciatori,<br />

una delle due glorie sportive, con Buffon, della cittadina apuana.<br />

Corinna, che ha un fratello maggiore campione italiano e olimpionico<br />

di judo, che da qualche giorno si trova in Iraq con la Folgore,<br />

e una sorella che ha lasciato <strong>il</strong> volley per <strong>il</strong> pianoforte, pensa ai<br />

grandi traguardi, senza superbia o l’aria sognante delle ragazzine.<br />

Dopo <strong>il</strong> suo primo successo nel circuito internazionale ITF, grazie al<br />

quale guadagna oltre a un assegno di 1580 euro anche i primi punti<br />

per entrare nella classifica mondiale, ha affermato di voler entrare,<br />

un giorno, fra le prime dieci.<br />

Il suo modello è la campionessa russa Sharapova, rovescio “assassino”<br />

a due mani anticipato o lungolinea, un bagaglio da grande giocatrice:<br />

riflessi e mob<strong>il</strong>ità e struttura mentale (in semifinale e finale ha<br />

perso <strong>il</strong> 2° set, riprendendo con autorità in mano la gara nel 3° set).<br />

Nata a Pietrasanta <strong>il</strong> 30 luglio 1989, è tesserata per <strong>il</strong> TC Prato, si allena<br />

al Lido di Camaiore sotto la guida di Gianluca Rossi, un bravissimo<br />

coach, ed è seguita da vicino dal CT dell’Attività Giovan<strong>il</strong>e Azzurra<br />

Giancarlo Palumbo che farà conto su questa vincente per eccellenza<br />

(quest’anno ha firmato <strong>il</strong> torneo dell’Avvenire, giocato partite importanti<br />

fra le quali a Wimbledon) alla fine della prossima settimana. La<br />

vedremo infatti all’opera a Livorno nelle qualificazioni della Coppa<br />

Helvetia, l’europeo femmin<strong>il</strong>e “under 16”, dove si radunerà anche <strong>il</strong><br />

neonato “Corinna Fans Club” che l’ha soprannominata “La Squaletta”<br />

regalandole, dopo <strong>il</strong> successo, una maglietta nera con questa speciale<br />

dedica in rima, per sottolineare le sue qualità, soprattutto la capacità<br />

di mimetizzarsi e colpire all’improvviso : “Corinna è uno squalo<br />

senza pinna…/aff<strong>il</strong>a i Dentoni e morde a bocconi…”.<br />

Al CT Match Ball sono ovviamente felici per aver vissuto un’edizione<br />

storica, dalle qualificazioni a 48 giocatrici grazie alla realizzazione<br />

di un 3° campo, alla pennellata di tricolore senza precedenti (7<br />

giocatrici italiane su 8 nei quarti, semifinali e finali e finale del doppio<br />

tutte in “famiglia”) che ha fatto comprendere quanto questo<br />

sport abbia soppiantato quello masch<strong>il</strong>e. Un primato ben sottolineato<br />

dal vice-presidente vicario Alfredo Bartolini per <strong>il</strong> quale “con 8<br />

giocatrici fra le prime 100, <strong>il</strong> tennis italiano femmin<strong>il</strong>e è vincente nel<br />

mondo”. Inoltre, a parte <strong>il</strong> primato di ben 2 finali “All Italy” , e le<br />

prospettive future legate alla finale della 4.a edizione, anche per le<br />

qualità di Verdiana Verardi,<br />

17enne spezzina che a sua<br />

volta ha raggiunto per la<br />

prima volta una finale ITF<br />

in una stagione dove ha ottenuto<br />

importanti risultati<br />

all’estero, importanti sono i<br />

“ritorni” sulla scena dopo<br />

infortuni o altri problemi di<br />

alcune pecorelle smarrite,<br />

come la livornese Tognetti,<br />

la ligure Mortello, la romana<br />

Ivone che hanno ripreso<br />

quota. Attestazioni di stima<br />

sono giunte anche dalla mitica<br />

Lea Pericoli, bandiera<br />

del tennis italiano, che ha<br />

ringraziato per i soldi raccolti<br />

a favore della Lega<br />

contro i Tumori.<br />

Il b<strong>il</strong>ancio del presidente<br />

del CT Giancarlo Trapani e le prospettive per <strong>il</strong> futuro, sono<br />

sicuramente rosee e degne di ulteriori sv<strong>il</strong>uppi (anche l’anno prossimo<br />

l’appuntamento delle Crete sarà <strong>il</strong> clou toscano!). Giancarlo Palumbo<br />

ha preferito regalare a Monteroni l’ultima w<strong>il</strong>d card della stagione<br />

dell’astro nascente del tennis femmin<strong>il</strong>e. Dopo <strong>il</strong> successo<br />

della Virg<strong>il</strong>i, un’altra w<strong>il</strong>d card ha premiato infatti le scelte di Monteroni<br />

che si è fatto la fama del torneo “funny”, delle innovazioni,<br />

come l’offerta degli incontri in web cam sul sito Internet “www.matchballmonteroni.it”<br />

grazie al Dipartimento di Scienza delle Comunicazioni<br />

di Siena. ■


zapping<br />

E stasera tutti a bere da Nanni<br />

Vincenzo Coli<br />

Sarà una Mens Sana più giovane, più<br />

aggressiva, più incline a difendere, più<br />

adatta a giocare di squadra, più affamata<br />

di vittorie. Cinque volte <strong>il</strong> segno più, cinque<br />

qualità che riporteranno i biancoverdi ad<br />

essere competitivi per scudetto e Euroleague,<br />

parola di Ferdinando Minucci. E di<br />

quanto dice Minucci, visti i risultati straordinari<br />

della sua gestione, non è lecito dubitare.<br />

Anche se le proiezioni del gm si basano<br />

su due soli dati oggettivi (l’anagrafe<br />

e <strong>il</strong> palmarès per ora esiguo dei neoacquisti)<br />

e tre buone intenzioni che <strong>il</strong> campo<br />

dovrà confermare. Ci sarebbe per la verità<br />

un segno meno, anche questo assolutamente<br />

oggettivo: meno centimetri. Una<br />

prerogativa che probab<strong>il</strong>mente farà della<br />

nuova Mens Sana una piccola grande<br />

squadra. Confermati Chiacig e Eze, pareggiati<br />

i 206 cm del fuggitivo Kakiouzis<br />

con l’identico metraggio del pariruolo<br />

Boisa, via Galanda (210 cm) e Rentzias<br />

(212), a rimpiazzare questi ultimi ci sarà <strong>il</strong><br />

solo Stonerook (201 compresa l’incredib<strong>il</strong>e<br />

matassa di capelli afro): sotto canestro,<br />

in Europa almeno, sarà dura. Curiosa inversione<br />

di marcia, per una squadra che,<br />

dai tempi lontanissimi del primo doppio<br />

pivot Bovone-Johnson, lassù dove osano<br />

le aqu<strong>il</strong>e ha puntato storicamente sulle<br />

guglie. Dando per sicura la buona qualità<br />

delle new entry sul perimetro, è questo l’unico<br />

dubbio che increspa la lunghissima<br />

vig<strong>il</strong>ia. A fugarlo ci penserà mago Charlie<br />

di ritorno dagli Europei (ma come fa a non<br />

‘staccare’ nemmeno un giorno?). Per <strong>il</strong><br />

prossimo mese e mezzo converrà seminare<br />

la curiosità e coltivare la fiducia verso<br />

chi torna o ri-torna sul parquet. E nutrire un<br />

sentimento di riconoscenza nei confronti<br />

di coloro che hanno restituito le chiavi dell’armadietto.<br />

Il grande Vrbica Stefanov,<br />

metronomo generoso dall’entrata immarcab<strong>il</strong>e<br />

e - non dimentichiamolo - innamorato<br />

di Siena; Bootsy Thornton elegante,<br />

tecnico e sempre redditizio, David Vanterpool<br />

polivalente, potente e carismatico;<br />

Jack Galanda triplista micidiale, ut<strong>il</strong>issimo<br />

<strong>il</strong> primo anno quanto impalpab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> secondo;<br />

Michalis Kakiouzis guerriero adrenalinico<br />

e asso della rimessa, che però non ce la<br />

doveva fare la carognata di salutarci via internet,<br />

<strong>il</strong>luderci mettendosi all’asta e poi svignarsela<br />

definitivamente appena ottenuto<br />

l’aumento dell’ingaggio. Sono gli uomini<br />

che, insieme all’eterno Minda e a capitan<br />

Ghiaccio, lungo l’asse Ataman-Recalcati,<br />

hanno segnato <strong>il</strong> ciclo 2001-2005, dalla<br />

Coppa Saporta alle due final four europee<br />

fino al primo scudetto. I campioni che<br />

hanno fatto di una società ricca di storia<br />

ma dalla bacheca spoglia, una potenza<br />

continentale. Grazie e buona fortuna, dovunque<br />

andrete a dispensare scint<strong>il</strong>le<br />

della vostra classe. Beh, quando, e se, capiterà<br />

di incrociare le canotte biancoverdi,<br />

speriamo vi si scarichi la dinamo.<br />

Non è piaciuta alla Gazzetta dello<br />

<strong>Sport</strong> la campagna acquisti della Robur<br />

(“Troppi giocatori nuovi, e presi a caso”).<br />

Una severità che ci sembra eccessiva.<br />

Certo, alcuni colpi sono stati di tutto rispetto,<br />

e l’accordo con la Juventus dovrebbe<br />

dare frutti interessanti, ma la qualità<br />

tecnica c’è, e la salvezza potrebbe<br />

venire prima dell’ultima giornata, considerando<br />

che la promozione per via giudiziaria<br />

di Treviso e Ascoli dovrebbe consegnare<br />

al calendario due formazioni allestite in<br />

pochi giorni e con un budget non irresistib<strong>il</strong>e.<br />

E poi c’è aria di casa, proprio nel<br />

nome di un giocatore tra i più esotici: l’argentino<br />

Nanni. A Siena chi non ha un<br />

nonno, uno zio, un amico o un collega di<br />

lavoro con questo nome? Da Nanni: non<br />

sembra l’insegna dal sapore et<strong>il</strong>ico di una<br />

vecchia mescita metà Novecento?<br />

29


30/<br />

TROPPA GRAZIA... di Mario Ciani<br />

Anche nello sport, come nella vita, quello che non<br />

succede in un secolo può accadere in cinque anni. Ne<br />

sanno qualcosa quei tifosi bianconeri e biancoverdi<br />

che in quest’ultimo lustro non hanno fatto che collezionare<br />

soddisfazioni su soddisfazioni in un crescendo<br />

di ‘tutto e di più’ che ha trasformato questo inizio secolo<br />

nel momento più alto mai raggiunto dallo sport<br />

senese di squadra.<br />

L’evento che ha interrotto <strong>il</strong> suo secolare e monotono<br />

tran tran di tranqu<strong>il</strong>la città di provincia, è datato<br />

nientemeno che Duem<strong>il</strong>a, passaggio epocale fra un<br />

m<strong>il</strong>lennio e l’altro, quando <strong>il</strong> Siena di Antonio Sala<br />

conquista a sorpresa quella serie B da sempre agognata<br />

e mai raggiunta, solo sfiorata. È una svolta storica<br />

per la Vecchia Robur, ormai consolidatasi da dieci<br />

anni in C1, ma fino a quel momento incapace di qualsiasi<br />

scatto d’orgoglio.<br />

È <strong>il</strong> successo di un gruppo che giornata dopo giornata<br />

prende coscienza delle proprie possib<strong>il</strong>ità, senza<br />

grandi stelle (figuriamoci, <strong>il</strong> capocannoniere Pagano<br />

ne mette dentro appena 7 !), ma con grandi risorse caratteriali. Sul finire del campionato<br />

rischia addirittura di farsi raggiungere dal Pisa, che poi <strong>scarica</strong> la propria rabbia buttandola<br />

sulla diffamazione, ma <strong>il</strong> Siena è in B a dispetto di tutto e di tutti. Appena dodici<br />

mesi dopo essere uscita miracolosamente <strong>il</strong>lesa dal rischio C2.<br />

Passano due anni, ed è la Mens Sana a salire agli onori della cronaca sportiva con la<br />

conquista della sua prima Coppa europea, la Saporta, curiosamente all’ultima edizione.<br />

Per festeggiare l’evento, a fine apr<strong>il</strong>e, un pezzo di città si trasferisce in massa a Lione, sede<br />

della finale con <strong>il</strong> Valencia, dove la squadra di Ergin Ataman scrive la più bella pagina della<br />

sua storia. Erano i tempi di Gorenc e di Naumoski, di Topic e Tolbert, tutta gente che resterà<br />

impressa per sempre nella memoria dei tifosi biancoverdi. Come sarà diffic<strong>il</strong>e scordare<br />

quel simpatico ‘sciamare’ fra le strade del capoluogo del dipartimento del Rodano<br />

trasformate in tante affollate Banchi di Sopra… L’mpresa della Montepaschi, espressione<br />

pur sempre di una piccola città, cattura l’attenzione dell’intero mondo cestistico continentale,<br />

che comincia a vedere nella squadra allestita da Minucci un fenomeno tutt’altro<br />

che passeggero, come confermeranno le due successive partecipazioni alle Fina Four di<br />

Euroleague.<br />

Ma <strong>il</strong> bello deve ancora arrivare, perché un anno dopo <strong>il</strong> Siena di Papadopulo, a dir<br />

poco a sorpresa ma senza rubare nulla (tanto da precedere addirittura la Sampdoria in<br />

testa alla classifica finale), conquista la massima serie di calcio e va a festeggiare i suoi<br />

primi cento anni di vita dove mai nessuno avrebbe scommesso, se non passando per<br />

pazzo. Di per sé però non si può dire che fosse un appuntamento atteso, perché l’ipotesi<br />

in realtà non era mai stata presa seriamente in considerazione. Neppure dal più inguarib<strong>il</strong>e<br />

ottimista dei tifosi. Il Siena in A è un evento che scuote l’intera città, anche quella<br />

che non si era mai interessata direttamente di calcio. Per tanti giorni diventa l’argomento<br />

del giorno, se ne parla per <strong>il</strong> Corso come al mercato, sui tram ed in f<strong>il</strong>a alla Posta, ma<br />

soprattutto ne parlano tutti. Qualcuno, per non rischiare di doversi difendere dall’accusa<br />

di essere salito sul carro dei vincitori all’ultimo momento e dimostrare la sua ‘eterna’ passione<br />

per la Robur, si inventa improbab<strong>il</strong>i formazioni del passato e situazioni mai esistite.<br />

È la solita storia che si ripete dai tempi della Mens Sana che giocava a Sant’Agata, con l’unica<br />

differenza che nei confronti dei bianconeri c’è sempre stata per la verità un’attenzione<br />

dialettica particolare, al di là della presenza fisica allo stadio. Resta <strong>il</strong> fatto che non<br />

c’è persona che non avverta <strong>il</strong> significato di questo traguardo raggiunto dalla società di<br />

Via Montanini in capo ad un compleanno che altri sodalizi vivono e vivranno con l’incubo<br />

della sparizione. Insomma un bel copione recitato magnificamente da chi, appena<br />

qualche anno prima, si era esibito solo sui palcoscenici di provincia.<br />

Arriva <strong>il</strong> 2004, e qui l’impresa non è meno storica della precedente. Anzi. Per la prima<br />

volta infatti una squadra senese conquista lo scudetto in una disciplina importante come


<strong>il</strong> basket, secondo sport<br />

d’Italia dopo <strong>il</strong> calcio, non<br />

uno qualsiasi dunque, con<br />

tutto <strong>il</strong> rispetto per gli altri.<br />

Ad appuntarsi l’ambito<br />

triangolino sul petto è la<br />

‘solita’ Montepaschi Mens<br />

Sana guidata in campo da<br />

Carlo Recalcati e dietro la<br />

scrivania da Ferdinando<br />

Minucci. Anche in questo<br />

caso l’evento è di tali proporzioni<br />

che qualcuno<br />

stenta a crederci: com’è<br />

possib<strong>il</strong>e che la piccola<br />

Siena, dal…basso dei suoi<br />

cinquantam<strong>il</strong>a abitanti,<br />

riesca a dare scacco matto<br />

ad una concorrenza che si<br />

misura in m<strong>il</strong>ioni di abitanti?<br />

È possib<strong>il</strong>e, ed a parte<br />

qualche irriducib<strong>il</strong>e che c’è<br />

sempre da una parte e dall’altra,<br />

all’esultanza dei<br />

tifosi biancoverdi partecipano tutti gli autentici sportivi senesi.<br />

Come aderiscono in massa alla soddisfazione per la prima salvezza dei bianconeri in serie<br />

A, virtualmente pesante come una seconda promozione. Il Siena nella massima serie costituisce<br />

…un’anomalia per molti, per questo la sua conferma a fianco di alcune fra le più grandi<br />

squadre europee di calcio, scomoda aggettivi in quantità industriale. E come tale viene<br />

percepita a qualsiasi latitudine (cioè oltre i confini bianconeri), perché l’impresa dei ragazzi<br />

di Papadopulo, soprattutto se abbinata alla conquista del tricolore da parte dei biancoverdi,<br />

pone la città sotto la lente di ingrandimento dell’intero mondo dell’informazione sportiva,<br />

e non solo sportiva. Anche se per <strong>il</strong> nostro gusto sempre troppo poco.<br />

Infine <strong>il</strong> 2005. Per la seconda volta consecutiva e senza gli strascichi polemici che l’anno<br />

prima avevano inquinato <strong>il</strong> dopo salvezza<br />

della Robur, la squadra ora guidata da Gigi De<br />

Canio (successore a sua volta di un altro Gigi,<br />

Simoni), guadagna <strong>il</strong> diritto a giocare per <strong>il</strong><br />

terzo anno consecutivo nella serie A di calcio,<br />

che tradotto in soldoni significa misurarsi nuovamente<br />

con Juventus, Inter, M<strong>il</strong>an e compagnia<br />

bella. Roba da non crederci. Tra l’altro per<br />

i più pessimisti l’avventura dei bianconeri era<br />

già finita da un pezzo, perché la mentalità è<br />

sempre quella. In pochi riescono ad entrare nell’ordine<br />

di idee che qui si sta parlando del più<br />

diffic<strong>il</strong>e campionato del mondo, e pertanto un<br />

po’ di tolleranza in più –che diamine!- non guasterebbe.<br />

Gli scontenti dunque d<strong>il</strong>agano, quelli<br />

che ‘io l’avevo detto’ si compiacciono per l’intuizione,<br />

ma la cara Vecchia Robur non ci sta. Si<br />

salva sì all’ultimo tuffo, ma questo non fa che<br />

accrescere la soddisfazione di quanti non avevano<br />

mai smesso di sperare, anche di fronte all’evidenza.<br />

Tutto questo è successo negli ultimi cinque<br />

anni a dispetto di chi non si è mai avvicinato ai<br />

colori delle nostre due più importanti realtà<br />

sportive (ci sono, ci sono…), oppure che deluso<br />

o amareggiato da un passato fin troppo anonimo,<br />

ha voltato loro le spalle. Di sicuro, comunque,<br />

ci sarà sempre qualcuno che dirà: ‘A<br />

Siena? Non succede mai niente. Che barba, che<br />

noia, che barba…’ ■


atletica leggera •Andrea Bruschettini<br />

Il velocista dell’Uliveto Uisp Siena<br />

ad un passo dalla prima storica<br />

impresa di un senese in azzurro<br />

•La quasi medaglia<br />

di Emanuele Magi...<br />

32<br />

Scuote la testa sconsolata, e non ti guarda in faccia. Non<br />

sa darsi pace Elisa Palmieri, anche se gli Europei under 23<br />

sono terminati da alcuni giorni, anche se ormai è tornata di<br />

nuovo sulla pedana amica del Campo Scuola, lasciando ad Erfurt<br />

<strong>il</strong> brutto ricordo di un miglior lancio a 57,07m, che le è<br />

valso la decima posizione nel proprio gruppo di qualificazione,<br />

e la ventesima assoluta.<br />

“Non potete capire, questa occasione non torna più – continua<br />

a ripetere la giovane dell’Uliveto Uisp Siena – con poco<br />

più di 60m si poteva entrare in finale, ed ora non avrò un’altra<br />

chance. Dal prossimo anno non sarò più nella categoria<br />

promesse, e tra le assolute per ambire alla maglia azzurra ci vogliono<br />

70m”.<br />

Poco più là, la ascolta in s<strong>il</strong>enzio Luca Calzeroni, che,<br />

mentre Elisa rappresentava l’Italia agli europei under 23, a<br />

Marrakesh lanciava <strong>il</strong> martello con i colori azzurri nei Campionati<br />

mondiali giovan<strong>il</strong>i (under 18).<br />

Se per la portacolori dell’Uliveto Uisp Siena <strong>il</strong> momento<br />

dell’autocritica coincide con l’impossib<strong>il</strong>ità di spiegare una<br />

controprestazione non motivata da apparenti ragioni tecniche<br />

o emotive, <strong>il</strong> possente lanciatore, classe 1988, candidamente<br />

ammette l’emozione che lo ha limitato in Marocco.<br />

Con 57,70m (ben lontano dal personale di 62m) l’istriciaiolo<br />

Luca Calzeroni è giunto tredicesimo nel proprio gruppo<br />

di qualificazione e ventiquattresimo assoluto.<br />

Se per Elisa in parte è condivisib<strong>il</strong>e lo scoramento manifestato,<br />

a cui sarebbe però da opporre una maggiore sicurezza<br />

nei propri mezzi ed un approccio psicologico più r<strong>il</strong>assato ai<br />

grandi eventi, per Luca non mancheranno occasioni di rifarsi,<br />

già a partire dai prossimi impegni agonistici, quando dall’alto<br />

delle graduatorie stagionali potrà andare a caccia del titolo italiano<br />

allievi.<br />

Capitolo in parte diverso quello invece relativo ad Emanuele<br />

Magi. L’atleta allenato dalla professoressa Angela Fè<br />

dopo i mondiali juniores dello scorso anno, è stato di nuovo<br />

convocato in nazionale, quest’anno per i campionati europei<br />

juniores che si sono svolti a fine luglio a Kaunas.<br />

Ancora inserito nella staffetta 4x400m, <strong>il</strong> velocista della<br />

Val di Chiana ha dato <strong>il</strong> proprio contributo ai compagni Licciardello,<br />

Turchi e Quirico per entrare in una prestigiosa (e<br />

storica per i colori senesi) finale continentale in 3’10”05.<br />

Con non celate ambizioni, <strong>il</strong> quartetto azzurro si è presentato<br />

alla finale alla ricerca di un possib<strong>il</strong>e piazzamento sul<br />

podio, che è sfumato proprio nell’ultimo metro. Emanuele,


che aveva ricevuto <strong>il</strong> testimone da Quirico in terza posizione,<br />

lo ha lasciato poi a Licciardello in quarta. Quest’ultimo (grande<br />

talento dell’atletica azzurra e primatista italiano di categoria)<br />

si è prodigato in una fantastica rimonta, conclusa con un<br />

po’ di fiato corto ed <strong>il</strong> ritorno dal quarto posto di un agguerrito<br />

rivale polacco, che con le ultime energie in serbo lo ha superato<br />

sulla linea d’arrivo. Il portacolori azzurro, nel disperato<br />

tentativo di difendere la terza piazza è caduto, tagliando <strong>il</strong><br />

traguardo senza testimone, e costringendo la staffetta azzurra<br />

alla squalifica, quando erano riusciti a correre pur sempre in<br />

un ottimo 3’09”77.<br />

Inut<strong>il</strong>e provare ad immaginare l’enorme delusione di<br />

Emanuele, ma anche di tutti noi sportivi senesi che in un batter<br />

di ciglia abbiamo sognato e poi abbiamo perso la prima medaglia<br />

internazionale dell’atletica senese.<br />

Nonostante questa cronaca dei risultati dei tre atleti dell’Uliveto<br />

Uisp Siena che nel corso dell’estate hanno vestito la<br />

maglia azzurra sembri quasi lasciare un po’ di amaro in bocca<br />

per l’esito delle loro prestazioni rispetto al potenziale, non bisogna<br />

dimenticare che l’atletica senese si è affacciata nel grande<br />

contesto internazionale solo negli ultimi due anni, e solo con<br />

Emanuele Magi ha manifestato concrete possib<strong>il</strong>ità di podio.<br />

Non allineandoci alle varie voci critiche imperanti in questa<br />

estate secondo cui l’atletica azzurra è valutab<strong>il</strong>e positivamente<br />

solo in funzione delle medaglie raccolte, vorremmo<br />

sottolineare che i vari Calzeroni, Magi e Palmieri sono solo dei<br />

volenterosi giovani che tutti i giorni s’impegnano in allenamento,<br />

senza alcun ritorno di alcun genere, se non la soddisfazione<br />

di vedere i propri sforzi premiati in gara con buone<br />

performance. La convocazione in azzurro, oltre ad uno stimolo<br />

maggiore ad incrementare <strong>il</strong> proprio impegno, rappresenta<br />

in taluni casi un traguardo enorme, che anche la Siena sportiva<br />

dovrebbe riconoscere e prendere opportunamente in considerazione.<br />

Chiuso <strong>il</strong> capitolo “azzurro”, l’Uliveto Uisp Siena ha vissuto<br />

un’ottima estate anche su altri fronti. Intanto la giovanissima<br />

Alice D’Auria, ancora cadetta, è riuscita a portarsi nel<br />

salto in alto a 1,58m e ha vinto <strong>il</strong> titolo toscano di categoria di<br />

pentathlon, mentre sulla sua scia Elisa Pieri, Andrea Coghe e<br />

Michele Raspanti nella velocità, e Lorenzo Morellini tra i ragazzi<br />

hanno mostrato ancora una buona base qualitativa e<br />

grandi margini di miglioramento.<br />

Maurizio Cito, che nel 2005 è stato <strong>il</strong> quarto azzurro in casa<br />

Uliveto, ha impressionato per l’ottima gara agli Italiani juniores<br />

di Grosseto dove sui 5000m con 15’02”57 è terminato<br />

quarto siglando dopo 33 anni <strong>il</strong> nuovo primato provinciale di<br />

categoria. Non contento, a distanza di circa 20 giorni, e nonostante<br />

una condizione in calo, ha tentato sulla pista del campo<br />

scuola “Renzo Corsi” l’assalto al minimo per gli europei juniores<br />

sui 10000m.<br />

Accompagnato dall’allenatore Abdellah Abdelhak e dal<br />

compagno di squadra Ph<strong>il</strong>ippe Niragira, è rimasto in linea con<br />

<strong>il</strong> tempo richiesto fino a metà gara, per poi spegnersi lentamente,<br />

fino a concludere in un pur sempre ottimo 32’28”, nuovo record<br />

provinciale juniores, migliorato di oltre un minuto.<br />

Sempre a Grosseto, sono giunte le medaglie d’argento di<br />

Elisa Palmieri nel martello promesse (55,76m), e <strong>il</strong> bronzo di<br />

Emanuele Magi nei 200m (22”56).<br />

Nella gara in cui difendeva <strong>il</strong> titolo italiano dello scorso<br />

anno, i 400m, Emanuele ha compiuto un capolavoro, perchè<br />

pur giungendo quarto (<strong>il</strong> vincitore Licciardello si è imposto a<br />

ritmo di record italiano: 46”47) ha cancellato dopo 12 anni <strong>il</strong><br />

vecchio record provinciale assoluto della distanza (48”87 di<br />

Cristian Melis nel 1993) scendendo a 48”59. Con questo risultato<br />

Magi ha inoltre riportato finalmente un record provinciale<br />

masch<strong>il</strong>e ad un atleta senese, dopo che agli inizi degli<br />

anni 90 la semi professionistica Libertas aveva cancellato tutti<br />

i record con l’ingaggio di ottimi atleti in tutta Italia.<br />

A conclusione della panoramica sull’attività estiva dell’Uliveto<br />

Uisp Siena, bisogna ricordare che nell’ultimo numero<br />

di <strong>Mese</strong>sport ci eravamo lasciati con la concreta possib<strong>il</strong>ità di<br />

vedere la formazione masch<strong>il</strong>e assoluta qualificata alla finale<br />

nazionale serie B.<br />

L’ipotesi si è effettivamente concretizzata, e per l’ennesima<br />

volta nell’ultimo lustro <strong>il</strong> club senese ha potuto prendere<br />

parte a questo evento in programma a Fabriano.<br />

Di fronte a dodici squadre di Toscana, Marche, Umbria ed<br />

Em<strong>il</strong>ia Romagna, i portacolori senesi sono giunti decimi, migliorando<br />

l’undicesimo posto con <strong>il</strong> quale avevano avuto accesso<br />

alla finale. ■<br />

Sopra: Una fase della<br />

preparazione al Campo<br />

scuola ‘Renzo Corsi’.<br />

Pagina precedente:<br />

Magi (sulla sinistra) mentre<br />

riceve <strong>il</strong> testimone nella<br />

gara di Kaunas (foto<br />

Omega/Fidal).<br />

33


35/ anniversari<br />

LORENZO, CAMPIONE DI GRAZIA E DI CIVILTÀ<br />

di Paolo Maccherini<br />

A vent’anni dalla scomparsa di Lorenzo Ghiselli, avvenuta <strong>il</strong> 28 luglio<br />

1985, riproponiamo integralmente <strong>il</strong> ricordo che ne fece Paolo<br />

Maccherini in occasione del conferimento al centauro senese della Medaglia<br />

d’Oro alla memoria, nell’ambito della consegna dei Premi<br />

Mangia di quell’anno.<br />

Cari amici, siamo qui, alla vig<strong>il</strong>ia del Palio dell’Assunta, a ricordare<br />

Lorenzo Ghiselli; giorno della memoria e degli affetti, ma non giorno<br />

dell’addio. Nel tempo in cui si ritrovano i figli migliori della città,<br />

nel momento della riconoscenza civica, <strong>il</strong> tema della vita pesa più<br />

della morte; <strong>il</strong> conto delle cose fatte acquista un eccezionale r<strong>il</strong>ievo di<br />

fronte anche al carico inesprimib<strong>il</strong>e di dolore che la scomparsa di Lorenzo<br />

ha comportato per la moglie Patrizia, i genitori, <strong>il</strong> fratello, la<br />

contrada e gli amici che lo hanno seguito in questi ultimi anni.<br />

È <strong>il</strong> dolore anche di un’intera comunità cittadina che in Ghiselli<br />

aveva da tempo trovato una dimensione, individuale e collettiva, in cui<br />

specchiarsi e riconoscersi: la dimensione del coraggio dell’operosità,<br />

della tensione a migliorare, della fantasia a supporto della razionalità.<br />

Eppure non è <strong>il</strong> giorno di un addio disperato e vuoto, perché Lorenzo<br />

Ghiselli, campione italiano di motociclismo, era prima uomo a<br />

tutta prova, campione di grazia e di civ<strong>il</strong>tà, senese profondamente radicato<br />

alle sue origini popolari e insieme raffinate, egli non rappresenta<br />

l’effimero di uno sport diffic<strong>il</strong>e e crudele che vuole le sue giovani<br />

vittime, bensì <strong>il</strong> determinato impegno, la costante tendenza a<br />

trovare opportunità sempre migliori e nuove, la convinzione di vivere<br />

per un ideale di perfezione da realizzare ogni giorno.<br />

La perfezione è la chiave per capire la personalità e la psicologia di<br />

Lorenzo: ovvero chiedere sempre qualcosa di nuovo a se stesso. Questa<br />

vocazione l’aveva respirata in famiglia: la straordinaria<br />

capacità del padre Sergio di essere artigiano<br />

capace, umanista, integrato nel tessuto contradaiolo<br />

e cittadino, dove la bottega era mezzo di legami<br />

solidali e continui; dove la professione, onorata tutto<br />

<strong>il</strong> giorno, si sposava perfettamente all’amore per la<br />

musica, praticata con piena adesione di spirito e intenti;<br />

<strong>il</strong> fratello estroverso ed eclettico spirito della<br />

nostra generazione collegato sempre alla qualità tradizionale<br />

della vita senese; la premurosa attenzione<br />

della mamma e <strong>il</strong> ricordo ancora presente degli zii.<br />

Questi erano e sono i Ghiselli: una famiglia del<br />

Bruco, quasi un reperto della nostra comune origine<br />

senese, la somma dei nostri pregi e forse difetti:<br />

la contrada, <strong>il</strong> lavoro, la famiglia e la città; una<br />

vita da costruire idealmente sul tema della perfezione<br />

in cui innestare certi parametri obbligati: l’onestà,<br />

<strong>il</strong> rigore, l’esclusività diciamo gelosa dei propri<br />

affetti, la solidale accettazione e comprensione<br />

degli altri, infine una gagliarda e vir<strong>il</strong>e capacità di affermazione. Nel<br />

piccolo universo tipico della città dentro le mura, Lorenzo Ghiselli costruì<br />

se stesso; non scelse <strong>il</strong> violoncello del babbo per provare l’estro<br />

di famiglia; fu zio Antonio ad insegnargli come si fa un motorino e lui<br />

scelse la via della perfezione partendo dal Bruco e dall’officina del<br />

Giannettoni per arrivare ai circuiti di tutto <strong>il</strong> mondo; prima i tortuosi<br />

percorsi in salita, poi Monza, Imola, Imatra in Finlandia, la Spagna,<br />

l’Austria, la Francia, S<strong>il</strong>verstone in Ingh<strong>il</strong>terra; quanta strada fatta da<br />

un ragazzo del Bruco accompagnato dal fratello Giuliano e poi dalla<br />

moglie Patrizia che si rivelerà collaboratrice perfetta e indispensab<strong>il</strong>e.<br />

Sul tema degli affetti e della solidarietà Ghiselli ha realizzato se medesimo,<br />

sfidando con la semplicità dei suoi modi e la ferrea determi-<br />

nazione del suo carattere i grandi interessi dello sport motoristico<br />

fatto di team computer elettronica e investimenti di m<strong>il</strong>iardi. E spesso<br />

Lorenzo, p<strong>il</strong>ota perfetto, collaudatore impareggiab<strong>il</strong>e, tecnico e artigiano<br />

senese spinto alla perfezione col suo mezzo riusciva a battere<br />

tutti facendo anche arrabbiare di brutto le case ufficiali incapaci di capire<br />

perché quel ragazzino dai modi gent<strong>il</strong>i, dallo sguardo intelligente<br />

e cordiale fosse spesso davanti: alla 200 miglia di Imola, al gran premio<br />

di Finlandia, al campionato italiano dell’anno scorso. Correva con<br />

i colori della Contrada, la sua moto in gergo era chiamata la ‘gialla’,<br />

quasi espressione simbolo, segno di quel fondo oro che testimonia<br />

nei secoli e nel divenire eterno del tempo e della stagione di una città,<br />

l’arte, ovvero la perfezione dei grandi artigiani primitivi senesi.<br />

Fu campione in gara e anche nella vita; se ebbe, dicevano alcuni,<br />

un caratteraccio era perché aveva un grande carattere; chiuso e un po’<br />

schivo; cosciente dell’inut<strong>il</strong>ità di riconoscimenti esterni; teso a gratificazioni<br />

personali e intime frutto del lavoro di mesi, dell’attesa della vig<strong>il</strong>ia,<br />

delle corse, dell’appassionata ricerca di laboratorio con i suoi amici<br />

meccanici; portato alla passione intensa di vivere <strong>il</strong> fatto sportivo e agonistico<br />

senza chiedere poi un tornaconto.<br />

Cavaliere di ventura o eroe romantico come da definizione di un<br />

vecchio amico maestro di giornalismo. Un campione vero e, come<br />

tale, eroe; non uomo duro e impenetrab<strong>il</strong>e, inaccessib<strong>il</strong>e e invincib<strong>il</strong>e.<br />

L’eroe è ingenuo, l’eroe è indifeso; vive solo con la testimonianza<br />

della propria vita, come sempre vince e paga di persona.<br />

Ora è lecito ed inquietante chiedersi se per uno sport, anche se<br />

praticato con la testa e <strong>il</strong> cuore, sia lecito morire; lasciamo una risposta<br />

che non ci sarà mai per sottolineare invece come <strong>il</strong> sacrificio sul<br />

campo di uomini come Ghiselli abbia in sé contenuto di indubitab<strong>il</strong>e<br />

valore etico; la sua vita intensa ne esalta la brevità;<br />

la scelta del coraggio riscatta la vita del quotidiano<br />

che spesso ci difende; la concezione di vivere per<br />

un ideale che aveva <strong>il</strong> profumo di vittoria e soltanto<br />

quello, nob<strong>il</strong>ita un mondo oppresso dal potere,<br />

impoverito dal denaro.<br />

Questi ragazzi che ci lasciano così presto sono<br />

quelli che indicano con la loro esaltante esperienza<br />

e con la loro sofferenza, la strada da percorrere<br />

con nob<strong>il</strong>tà e sacrificio.<br />

Ringraziamo Lorenzo Ghiselli per quanto ha<br />

fatto per noi; rimane ora <strong>il</strong> commiato che si deve a<br />

un amico, perché l’amicizia, e solo quella, giustifica<br />

la mia presenza in questa sede. Era molto contento,<br />

quest’anno; difendeva <strong>il</strong> titolo italiano,<br />

aveva un programma tranqu<strong>il</strong>lo, con qualche<br />

amico sponsor, meditava a 32 anni un ritiro da<br />

campione. Non ne ha avuto <strong>il</strong> tempo; ci ha dato<br />

l’ultima immagine di sé in tre mesi e mezzo di infermità<br />

sopportata con dignità e grandezza secondo <strong>il</strong> suo modello,<br />

sofferenza condivisa quotidianamente dalla moglie, i fam<strong>il</strong>iari.<br />

Era anche contento per <strong>il</strong> rapporto con la banca, <strong>il</strong> Monte dei Paschi,<br />

dove lavorava e dove aveva trovato amici e colleghi e un presidente<br />

sportivo con <strong>il</strong> quale aveva scambiato impressioni sullo sport<br />

diffic<strong>il</strong>e e affascinante che aveva scelto, in maniera semplice e spiccia,<br />

senza orpelli di carattere formale.<br />

Il commiato che gli dobbiamo è un saluto tra amici senza cedimenti<br />

o lacrime retoriche, a Lorenzo non si deve la compassione bensì<br />

una grande ammirazione e un costante ringraziamento; per questo<br />

basta un applauso che sia come l’ennesimo riconoscimento al vincitore.<br />


senesi in trasferta<br />

Rabizzi, <strong>il</strong> cuore oltre ‘l’ostacolo’<br />

Francesco Vannoni<br />

Vivere lo sport significa sostenere una<br />

causa universale di valori unificanti che,<br />

oggi come non mai, sappiano abbattere<br />

barriere sociali, culturali e linguistiche in<br />

nome di quegli ideali che stanno alla base<br />

della crescita civ<strong>il</strong>e. Questo grande patrimonio<br />

di insegnamenti ed esperienze è,<br />

per quanti ne seguono <strong>il</strong> divenire con passione<br />

e competenza, una palestra di vita<br />

capace di educare alla sana competizione,<br />

all’etica comportamentale e all’integrità<br />

morale. Parole alte per una testimonianza<br />

sportiva autentica, vissuta con<br />

quello spirito di servizio nel quale entusiasmo<br />

e abnegazione fanno emergere persone<br />

di una non comune levatura morale<br />

e instancab<strong>il</strong>e volontà operativa. Gli uomini<br />

di sport, insomma, di quelli che sanno<br />

adoperarsi con una spinta e un coinvolgimento<br />

che diventa vocazione.<br />

Ernesto Rabizzi, senese, rieletto per <strong>il</strong><br />

secondo mandato presidente del Coni regionale<br />

Toscano e per un trentennio rimasto<br />

all’interno del Comitato Provinciale di<br />

Siena, prima come dirigente e poi, dal<br />

1986 al 2001 alla presidenza, è un “uomo<br />

di sport” che ha saputo farsi apprezzare<br />

anche oltre <strong>il</strong> contesto cittadino, tanto da<br />

essere chiamato al delicato, ma gratificante<br />

impegno di guidare lo sport regionale.<br />

Un curriculum assolutamente prestigioso<br />

per <strong>il</strong> quale Ernesto Rabizzi ha ricevuto,<br />

dalle mani del presidente nazionale Gianni<br />

Petrucci, la Stella d’Oro al Merito <strong>Sport</strong>ivo,<br />

<strong>il</strong> massimo riconoscimento conferito dal<br />

Comitato Olimpico Nazionale Italiano.<br />

Dopo sei lustri nella città della Balzana,<br />

eccolo all’opera in trasferta, sulle sponde<br />

dell’Arno, ma vicinissimo alle vicende “nostrane”<br />

che può osservare nel complesso<br />

come un movimento in continua evoluzione<br />

sia per quanto riguarda la partecipazione<br />

popolare che i traguardi raggiunti.<br />

“È per me un motivo di soddisfazione e<br />

di orgoglio poter vivere i successi che<br />

hanno portato lo sport senese al vertice<br />

delle due maggiori discipline nazionali,<br />

anche in relazione ad una crescita d’insieme<br />

che ha investito tutto <strong>il</strong> movimento, sia<br />

cittadino che provinciale, con riscontri eccellenti<br />

tenuto conto delle dimensioni demografiche”.<br />

L’elevata diffusione della pratica sportiva<br />

è un dato evidente in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale,<br />

ma specialmente in Toscana dove<br />

esiste una concentrazione di impiantistica<br />

superiore alla media delle altre regioni.<br />

La Toscana vanta, ad oggi, una “popo-<br />

lazione sportiva” pari al 67,7% dei suoi<br />

abitanti, dispone di circa 8000 impianti e<br />

può contare su oltre 9400 società.<br />

“Anche in funzione di tali risultanze –<br />

precisa Rabizzi – è nostro intendimento<br />

lavorare per consentire ai cittadini le più<br />

ampie possib<strong>il</strong>ità di esercitare <strong>il</strong> proprio diritto<br />

allo sport come forma per una migliore<br />

qualità della vita.<br />

Per <strong>il</strong> raggiungimento di questo obiettivo,<br />

ambizioso ma al quale è doveroso indirizzare<br />

tutte le energie e le risorse possib<strong>il</strong>i<br />

– sono fondamentali l’appoggio e la<br />

collaborazione innanzitutto della scuola,<br />

perché possa creare nuovi modelli didattici<br />

nuovi ambiti educativi nei quali anche lo<br />

sport possa riconoscersi come prezioso<br />

veicolo di integrazione sociale e culturale,<br />

e degli enti locali che rappresentano una<br />

garanzia di continuità per <strong>il</strong> potenziamento<br />

e la promozione della pratica sportiva”.<br />

Una diffusione cap<strong>il</strong>lare per cui non si<br />

può prescindere da una piena convergenza<br />

d’intenti a livello periferico che, tanto i<br />

comitati provinciali del Coni quanto le locali<br />

amministrazioni ( attraverso la definizione<br />

dei rispettivi Piani Provinciali per lo<br />

<strong>Sport</strong> per tracciare le linee guida delle attività<br />

programmate sul territorio di riferimento),<br />

hanno costantemente perseguito<br />

e rafforzato.<br />

“Lo sport, come fenomeno di massa,<br />

ha bisogno del sostegno collettivo di idee<br />

da confrontare, proposte da valutare e opportunità<br />

da cogliere. La novità, in questo<br />

senso, è rappresentata dal nuovo ruolo<br />

degli Enti di Promozione, che – secondo<br />

Rabizzi – entrano finalmente a far parte<br />

36<br />

degli organismi gestionali dello sport sul<br />

territorio come nuova linfa per riaffermare<br />

l’unitarietà del movimento sportivo.”<br />

La Regione Toscana, prima in Italia a<br />

dotarsi di una legge specifica sullo <strong>Sport</strong>,<br />

nonché di una scuola che ha attivato<br />

anche quest’anno ben 85 corsi gratuiti per<br />

tecnici e dirigenti per qualificarne <strong>il</strong> ruolo<br />

organizzativo e migliorarne le capacità di<br />

adattamento alle mutevoli esigenze,<br />

dovrà in futuro cercare di valutarne le iniziative<br />

più opportune per allargare, integrare<br />

e rinnovare l’offerta di sport ad una<br />

domanda crescente e diversificata.<br />

Siena è , in questo senso, un esempio<br />

lampante di integrazione e complementarietà<br />

fra <strong>il</strong> vasto universo d<strong>il</strong>ettantistico e le<br />

maggiori realtà sportive: <strong>il</strong> radicamento sul<br />

territorio dei singoli sodalizi non solo valorizza<br />

gli stimoli e i contenuti di un’opera<br />

educativa, ma favorisce quel coordinamento<br />

tra le piccole società e la grande squadra,<br />

due dimensioni erroneamente distinte<br />

eppure così reciprocamente vicine.<br />

“L’impegno è quello di attuare iniziative<br />

valide perché i vari progetti di sv<strong>il</strong>uppo<br />

posseggano le necessarie referenze qualitative<br />

e sappiano concorrere alla valorizzazione<br />

della realtà territoriale che vanno<br />

a servire”.<br />

Servizio, passione, competenza ed<br />

equ<strong>il</strong>ibrio. Amare lo sport vuol dire prima<br />

praticarlo e poi guidarlo tenendo ben presenti<br />

questi quattro capisaldi, basi solide di<br />

uno spessore morale che Ernesto Rabizzi<br />

incarna pienamente. Un uomo di sport con<br />

<strong>il</strong> contributo del quale questo mondo può<br />

guardare lontano e crescere nel solco di<br />

una felice tradizione: quella di tanti concittadini<br />

che, chiamati a ricoprire incarichi di r<strong>il</strong>ievo,<br />

hanno saputo onorare Siena portando<br />

“in trasferta” anche un pizzico di quei<br />

tratti che, campan<strong>il</strong>ismo a parte, in molti riconoscono<br />

come garanzia di qualità. ■<br />

Rabizzi ieri (a sinistra), azzurro nel ‘62<br />

nell’incontro Italia-Spagna a Barcellona e<br />

...oggi, dirigente Coni.


Sono state ben 27 le volte che lo speaker del Campionato Nazionale<br />

Libertas di atletica leggera, ha chiamato gli atleti della<br />

Libertas Valdelsa per la cerimonia delle premiazioni. Tante sono<br />

state infatti le medaglie conquistate a La Spezia dalla selezione<br />

colligiana, dove alla 52^ edizione della manifestazione si era presentata<br />

con un gruppo capace di fare la sua figura, come poi ha<br />

fatto, sia sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o quantitativo che qualitativo.<br />

Nella due giorni di gare che hanno caratterizzato i Campionati,<br />

svoltisi nell’accogliente impianto della Marina M<strong>il</strong>itare, gli atleti<br />

colligiani sono saliti otto volte sul gradino più alto del podio, altrettante<br />

hanno sfiorato <strong>il</strong> titolo italiano conquistando <strong>il</strong> secondo<br />

posto, in altre sedici si sono dovuti accontentare del bronzo. In<br />

virtù di questi risultati, la società di Colle Val d’Elsa si è imposta<br />

nella classifica Amatori Master masch<strong>il</strong>i e femmin<strong>il</strong>i, è arrivata seconda<br />

nella classifica assoluta e sesta in quella giovan<strong>il</strong>e.<br />

Tre autentiche perle, accompagnate dal secondo posto fatto<br />

registrare nella classifica combinata che teneva conto della<br />

somma delle tre graduatorie, alle spalle della forte compagine<br />

della Libertas Tonon di Vittorio Veneto che, da diverse edizioni<br />

ormai, conquista <strong>il</strong> primo posto sia agli Italiani su pista che in<br />

quelli di campestre. Tenendo conto solo delle medaglie, la Libertas<br />

Atletica Valdelsa sarebbe risultata, invece, al primo posto.<br />

Ma veniamo ai medagliati. Campioni Italiani 2005: Veronica<br />

Rossi, 2 km di marcia ragazze; Chiara Giachi, 400 hs JPS (Juniores,<br />

Promesse, Senior); Serena Tronnolone, giavellotto JPS;<br />

Chiara Marzi, salto in lungo JPS; Simon Lorenzini, salto in lungo<br />

e 400 hs JPS; GianClaudio Petreni, lancio del martello JPS; Alberto<br />

Alberti, mt 800 master over 60.<br />

Medaglie d’argento: Giulia Alberti, triathlon esordienti (60<br />

hs, lungo e vortex); Clizia Miglianti, lancio del martello JPS; Daniela<br />

Marchetti mt 800 JSP; staffetta 4x400 JPS (Chiara Giachi,<br />

Daniela Marchetti, Nawar Latallati e Chiara Marzi); staffetta<br />

4x100 ragazzi (Alessandro D’Amico, Mattia Semboli, Alessandro<br />

Giovanniello e Francesco Fabiani); Mattia Semboli, salto in<br />

alto ragazzi; Luca Semboli, mt 5000 master 40/50; Alberto Alberti,<br />

mt 5000 master over 60.<br />

Medaglie di bronzo: Marta Massini, peso ragazze; Daniela<br />

Marchetti, mt 200 JPS; Serena Tronnolone, salto in lungo JPS;<br />

S<strong>il</strong>vio Lorini, 2 km. di marcia ragazzi; Mattia Semboli, mt 60 hs<br />

ragazzi; Francesco Fabiani, peso ragazzi; Marco Melani, asta<br />

JPS; GianClaudio Petreni, disco JPS; Angelo Cardone, mt 800<br />

master 40/50 ; Massim<strong>il</strong>iano Alberti, giavellotto JPS; staffetta<br />

4x400 JPS (Marco Melani, Edoardo Calovi, Vieri Tereni e Simon<br />

Lorenzini).<br />

Non sono invece riusciti ad entrare nei primi tre, ma hanno portato<br />

comunque punti importanti per le varie classifiche di società:<br />

Sara Latallati e Roberto Floris, triathlon esordienti; Isabel Floris,<br />

mt 1000 cadette; Federica Pini, mt 200 e salto in lungo allieve; Stefano<br />

Sic<strong>il</strong>iano, mt 60 hs e salto in alto ragazzi; Jacopo Cardone, Papisse<br />

Fall e Riccardo Pecciarini, mt 1000 e peso cadetti.<br />

Dunque una bella affermazione di gruppo per l’Atletica Valdelsa,<br />

che conferma la bontà di una scuola in grado di reggere <strong>il</strong><br />

confronto, a livello nazionale Libertas, con le migliori d’Italia. ■<br />

•appuntamenti<br />

Br<strong>il</strong>lanti risultati ottenuti dai colligiani ai Campionati italiani Libertas<br />

•L’Atletica Valdelsa si accontenta del 2° posto<br />

Serena tronnolone<br />

sul podio del Giavelloto<br />

assoluto (in alto)<br />

e foto di gruppo<br />

37


Per una stella assoluta, Bodiroga, che<br />

torna a calcare i parquet italiani, sono almeno<br />

dieci i protagonisti degli ultimi campionati<br />

(Bas<strong>il</strong>e, Marconato, Smodis, Douglas,<br />

Edney, Penberthy, Pozzecco ed i “nostri”<br />

Vanterpool, Thorton, Kakiouzis, Stefanov),<br />

che lasciano <strong>il</strong> nostro basket. E questo è<br />

senza dubbio l’aspetto che colpisce maggiormente<br />

di questa estate che ha ridisegnato,<br />

ad organici peraltro non ancora ultimati,<br />

in maniera considerevole, <strong>il</strong> volto di molte<br />

squadre e forse in maniera imprevedib<strong>il</strong>e gli<br />

equ<strong>il</strong>ibri dello stesso campionato.<br />

È <strong>il</strong> segno di un equ<strong>il</strong>ibrio economico<br />

che in Europa mette davanti a tutti lo strapotere<br />

delle società russe e di molte squadre<br />

spagnole, un mercato diventato punto di riferimento<br />

per Siena negli ultimi anni e che,<br />

nella sua attuale evoluzione, ha visto la società<br />

biancoverde e più in generale i club italiani<br />

muoversi, ad esclusione di pochissime<br />

eccezioni (M<strong>il</strong>ano e Roma in primis), in seconda<br />

f<strong>il</strong>a.<br />

Un mercato molto diverso rispetto al<br />

passato, che ha preso le mosse, prima di<br />

tutto, dagli avvicendamenti che hanno caratterizzato<br />

alcune delle panchine più blasonate<br />

d’ Europa: Messina alla guida del<br />

CSKA Mosca, Ivanovic (più Savic dietro la<br />

scrivania) a guidare Barcellona, non a caso<br />

due tra le squadre maggiormente deluse dall’andamento<br />

dell’ultima stagione e che<br />

hanno letteralmente mob<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> mercato,<br />

“saccheggiando” in particolar modo <strong>il</strong> campionato<br />

italiano.<br />

Un basket, quello azzurro, che in ottica<br />

Eurolega esce ridimensionato, ma per capire<br />

effettivamente quanta competitività abbiano<br />

perso le nostre squadre sarà necessario<br />

affidarsi realmente ai risultati acquisiti<br />

sul campo, perché, pur nella constatazione<br />

di una perdita reale in termini numerici di<br />

protagonisti, rimane comunque la sensazione<br />

che i club italiani abbiano comunque<br />

fatto scelte di mercato molto mirate e che<br />

potrebbero portare a risultati meno deludenti<br />

di quanto le considerazioni attuali lasciano<br />

presagire.<br />

Certo è che <strong>il</strong> discorso Euroleague avrà<br />

in questa stagione 2005/06 una valenza soprattutto<br />

interna, cioè nazionale, perché finita<br />

l’era delle “concessioni statutarie”,<br />

quelle, tanto per intendersi, di cui hanno goduto<br />

finora le due squadre bolognesi e Treviso,<br />

inizia, da questa stagione, la nuova era<br />

dell’acquisizione a partecipare in funzione<br />

ai risultati delle ultime due stagioni.<br />

Un diritto che si materializza sommando<br />

i punti relativi ai piazzamenti conseguiti<br />

nelle ultime due stagioni in Coppa Italia,<br />

stagione regolare e playoff e che permetterà<br />

alle prime due di questa speciale classifica<br />

di acquisire <strong>il</strong> diritto di partecipazione al-<br />

RADICALE RINNOVAMENTO DELLA FORMAZIONE<br />

BIANCOVERDE, TESA A MANTENERE LE POSIZIONI ACQUISITE<br />

La Montepaschi<br />

gioca a nascondino<br />

l’Eurolega per tre anni consecutivi senza<br />

l’obbligo della qualificazione, come invece<br />

è accaduto alla Mens Sana in questi anni.<br />

Certo rimangono ancora due posti liberi<br />

da giocarsi in funzione dei risultati della<br />

stagione, come accade anche oggi, ma la<br />

concessione triennale è un boccone che fa<br />

gola a tutti per ovvi motivi e quindi è sin<br />

troppo scontato come <strong>il</strong> massimo delle attenzione<br />

da parte delle varie società si concentrerà<br />

soprattutto in ambito campionato.<br />

Si parte a questo proposito con Bologna<br />

logicamente prima (36 punti), con Treviso<br />

(29) e Siena (28) a ruota e M<strong>il</strong>ano (15) che<br />

è attualmente più staccata, ma non per questo<br />

fuori dai giochi, anzi l’Armani Jeans<br />

punta fortissimo sulla prossima stagione per<br />

confermare <strong>il</strong> suo posto in Europa dopo tanti<br />

anni di mediocrità.<br />

Rimane un po’ più spiazzata in questa<br />

ottica Roma, ma la corsa degli uomini di<br />

Pesic prevedib<strong>il</strong>mente sarà di quelle da primato<br />

e per questo se a livello europeo, forse,<br />

non vivremo come italiani una stagione br<strong>il</strong>lantissima,<br />

sicuramente in ambito nazionale<br />

ci sono tutte le condizioni per assistere ad<br />

una lotta che avrà ancora più implicazioni<br />

ed interesse.<br />

Persi tanti protagonisti, <strong>il</strong> campionato italiano<br />

rimescola fortemente le sue carte: in<br />

ambito nazionale a fare la voce grossa sono<br />

soprattutto le metropoli M<strong>il</strong>ano e Roma; Treviso,<br />

Bologna Fortitudo e Siena hanno scelto,<br />

per motivi fortemente diversi, di rifondare<br />

i propri organici, mentre si riaffaccia sul<br />

massimo palcoscenico l’altra bolognese, la<br />

Virtus, che torna ai livelli che gli competono,<br />

mentre è scomparsa Pesaro, tra l’incredulità<br />

di chi ha sempre creduto che fosse soprattutto<br />

la passione di una città, <strong>il</strong> miglior antidoto<br />

di fronte a qualsiasi pericolo di crisi.<br />

Proprio la parabola incredib<strong>il</strong>e di Pesaro<br />

ci impone di riproporre una riflessione, ormai<br />

datata nel tempo, ma ancora più che mai attuale<br />

e soprattutto concreta, proprio alla luce<br />

di quanto accaduto nella città marchigiana:<br />

sapere che <strong>il</strong> basket senese è patrimonio<br />

ormai acquisito dell’intera collettività e che<br />

ciò si traduce in un coinvolgimento diretto<br />

delle maggiori istituzioni cittadine, ci porta a<br />

dire che ancora una volta Siena è stata capa-<br />

ce di precorrere i tempi e di risolvere questioni<br />

che, in un luogo al di sopra di ogni sospetto<br />

quanto a passione per <strong>il</strong> basket come<br />

Pesaro, hanno generato un risultato tanto inaspettato<br />

quanto emblematico, in termini di<br />

assoluto disprezzo della passione di un’intera<br />

città e di una lunga tradizione.<br />

Teniamoci quindi stretto <strong>il</strong> “progetto<br />

Siena”, che riesce ad assorbire con la solita<br />

grande partecipazione sia l’entusiasmo<br />

delle vittorie, che la delusione delle sconfitte,<br />

tenendo fissa la barra su un controllo costante<br />

della gestione in modo da preservare<br />

tradizione e passione come merita <strong>il</strong> blasone<br />

conquistato negli anni.<br />

E la regola di non spendere mai un centesimo<br />

più del dovuto è <strong>il</strong> tramite essenziale<br />

per dare continuità al progetto, consapevoli<br />

che l’apporto della banca Monte dei Paschi è<br />

una dote importante, ma sicuramente non più<br />

di primissima fascia, perlomeno in Europa,<br />

ed allora a contare è soprattutto l’ab<strong>il</strong>ità di<br />

muoversi in un mercato sempre più diffic<strong>il</strong>e<br />

in termini di concorrenza interna ed europea.<br />

Individuare strategie, giocatori e quindi<br />

muoversi in anticipo sugli altri, è la ricetta<br />

usata da sempre da Ferdinando Minucci ed<br />

anche in questa tornata di mercato <strong>il</strong> plenipotenziario<br />

senese ha operato bruciando più<br />

di una società sul tempo.<br />

Ne è venuta fuori una campagna di<br />

rafforzamento per certi versi già annunciata,<br />

per lo meno per quello che riguarda qualche<br />

MAURO BINDI<br />

ba s ke t 39


I nuovi<br />

Vladimer Boisa<br />

(pagina precedente)<br />

e Rimantas Kaukenas<br />

(sotto).<br />

40 ba s ke t<br />

uomo, come ad esempio l’acquisizione del<br />

georgiano neo-sloveno Vladimer Boisa, uno<br />

di quei colpi passati quasi in s<strong>il</strong>enzio, ma che<br />

hanno un valore aggiunto notevolissimo vista<br />

la giovane età del giocatore, le sue caratteristiche<br />

tecniche e non ultimo l’esperienza coltivata<br />

già da diversi anni ai massimi livelli.<br />

L’arrivo di Boisa è proprio l’emblema di<br />

come ci si deve muovere per arginare la lievitazione<br />

dei prezzi determinata dalla concorrenza,<br />

infatti la trattativa con l’ex giocatore<br />

di Lubiana è stata siglata formalmente<br />

nel corso della stagione a prezzi senza dubbio<br />

molto più bassi rispetto a quanto sarebbe<br />

potuto accadere a fine stagione, quando<br />

soggetti futurib<strong>il</strong>i come Boisa diventano<br />

prede pressoché impossib<strong>il</strong>i da afferrare.<br />

Ma Boisa non è l’unico rinforzo puntato<br />

e centrato dalla Montepaschi. L’idea di<br />

rifondare pressoché totalmente <strong>il</strong> gruppo<br />

vittorioso lo scorso campionato, è maturata<br />

nel corso della stagione, causando la progressiva<br />

perdita di stimoli di molti di quei<br />

protagonisti, unita alla scarsa volontà di<br />

sentirsi partecipi di un progetto intrigante,<br />

ma indubbiamente diffic<strong>il</strong>e come quello che<br />

prevedeva l’innesto di Myers.<br />

Un processo, quello di rifondare la squadra,<br />

che è tanto logico oggi, quanto non lo<br />

sarebbe stato un anno fa. E sinceramente<br />

l’esperienza vissuta in questo momento post<br />

scudetto da Bologna, non induce a pensare<br />

che sarebbe stato meglio operare allora quei<br />

cambiamenti che la situazione di fine campionato<br />

ha reso oggi necessari.<br />

L’unica vera certezza che emerge,<br />

rafforzata dalle vicende che hanno interessato<br />

la Fortitudo Bologna, è che non puoi<br />

trattenere un giocatore che non vuole più restare.<br />

È capitato quest’anno con i vari Bas<strong>il</strong>e<br />

e Smodis, ma è successo anche alla Mens<br />

Sana con Andersen lo scorso anno. E questa<br />

è la constatazione più evidente: che non esistono<br />

più giocatori che vivono la sintonia<br />

con <strong>il</strong> proprio club in maniera assoluta.<br />

Di bandiere, intese come uomini simbolo<br />

di una squadra, ormai non ce ne sono più,<br />

oggi contano soprattutto le motivazioni ed è<br />

in queste pieghe che si devono trovare gli<br />

stimoli giusti.<br />

In tal senso la strada intrapresa in viale<br />

Sclavo in questa estate, ricalca moltissimo<br />

quanto fatto due stagioni or sono: prendere<br />

giocatori di rendimento da un lato e allo<br />

stesso tempo valorizzare quanto di meglio<br />

può venire dal campionato italiano e non<br />

solo, alla ricerca di quei giocatori sullo st<strong>il</strong>e<br />

di Vanterpool che hanno rappresentato quel<br />

quid in più necessario a valorizzare un buon<br />

mix atletico e di talento.<br />

Non a caso tra gli uomini di sicuro rendimento<br />

sono arrivati giocatori come<br />

Kaukenas e Stonerook (quest’ultimo da italiano,<br />

cosa tutt’altro che trascurab<strong>il</strong>e), che<br />

nei loro trascorsi canturini hanno dato sostanza<br />

al gioco brianzolo in ogni parte del<br />

campo; come Boisa, giocatore da quasi 16<br />

punti e 6 rimbalzi di media in Eurolega. Ma<br />

sono arrivati anche giocatori come<br />

Woodward, autore di una stagione eccellente<br />

e soprattutto di playoff da favola con la<br />

maglia di Roseto, che può essere, con le debite<br />

differenze tecniche, <strong>il</strong> nuovo Vanterpool;<br />

o lo stesso Pec<strong>il</strong>e, autore di due stagioni<br />

ottime in Spagna, che ritorna in Italia<br />

per riprendersi un ruolo di sicuro protagonista,<br />

già suo, peraltro, ad inizio carriera. Carriera<br />

già ricca di buone affermazioni personali,<br />

nonostante i soli 25 anni, insieme a<br />

qualche delusione.<br />

Circostanze che oggi potrebbero averlo<br />

reso ancor più forte rispetto alle aspettative<br />

iniziali, che già lo avevano proposto all’attenzione<br />

con la maglia azzurra ai campionati<br />

Europei in Turchia nel 2001.<br />

Quella del progressivo abbattimento<br />

dell’età media della squadra è comunque<br />

una caratteristica essenziale del nuovo gruppo<br />

a disposizione di Recalcati, con Chiacig<br />

e Zukauskas a fare da chiocce.<br />

Il resto del gruppo è tutto sotto i trenta<br />

anni, quindi un organico molto futurib<strong>il</strong>e, con<br />

giocatori in piena evoluzione che possono<br />

rappresentare delle vere e proprie sorprese.<br />

È un po’ <strong>il</strong> caso, ad esempio, del nuovo<br />

play Ham<strong>il</strong>ton, neo vincitore del campionato<br />

spagnolo con la canotta del Real Madrid,<br />

con la quale ha disputato l’ep<strong>il</strong>ogo della stagione<br />

iberica. Un giocatore di cui si parla<br />

molto bene per la consistenza difensiva e<br />

per l’ab<strong>il</strong>ità nel fornire assist, ma le sue cifre<br />

offrono anche la dimensione di una crescita<br />

costante anche in chiave offensiva, potenzialmente<br />

<strong>il</strong> suo limite più evidente e che potrebbe<br />

essere meno marcato di quanto le sue<br />

statistiche possano far pensare.<br />

Nel suo complesso la Montepaschi sembra<br />

squadra molto ben b<strong>il</strong>anciata; dietro Ham<strong>il</strong>ton,<br />

Pec<strong>il</strong>e e lo stesso Woodward garantiscono<br />

spinta e capacità di gestione della<br />

palla ad ottimi livelli. L’ex rosetano, in coppia<br />

con Kaukenas, offre pericolosità sia sul<br />

perimetro che in avvicinamento al canestro,<br />

Boisa e Stonerook possono tranqu<strong>il</strong>lamente<br />

fare <strong>il</strong> Galanda della situazione (e sicuramente<br />

anche di più, specie considerando<br />

l’ultima annata del neo-m<strong>il</strong>anese) giocando<br />

tranqu<strong>il</strong>lamente sia spalle a canestro che<br />

fronte, fondendosi con Eze e Chiacig in un<br />

reparto lunghi tosto fisicamente e assolutamente<br />

intercambiab<strong>il</strong>e, come è nella f<strong>il</strong>osofia<br />

di gioco di Recalcati.<br />

A ciò si aggiunge una matrice difensiva<br />

certa, che scaturisce proprio dalle caratteristiche<br />

dei singoli che, o vengono da realtà<br />

dove la disciplina difensiva era un credo<br />

(vedi gli ex canturini), o altrimenti si portano<br />

dietro caratteristiche personali in grado<br />

di dare già consistenza nella propria metà<br />

campo al progetto senese.<br />

In molti speravano che l’ultimo tassello<br />

del mosaico disegnato da Minucci potesse<br />

essere un nome più esaltante di quanto non<br />

sia <strong>il</strong> neo biancoverde Melvin Sanders, ma a<br />

parte la considerazione che l’identikit tracciato<br />

del giocatore richiesto si ritaglia perfettamente<br />

con le caratteristiche dell’ex varesino,<br />

occorre dire che al pari di Ham<strong>il</strong>ton,<br />

anche nel caso di Sanders (anch’egli ventiquattrenne),<br />

ci troviamo di fronte ad un giocatore<br />

completo, fisicamente validissimo e<br />

soprattutto in crescita, come dimostra la sua<br />

convocazione ai trials americani per la preparazione<br />

ai campionati statunitensi.<br />

Intanto tutti ci auguriamo che sia veramente<br />

l’anno della consacrazione di Benjamin<br />

Eze e quello del lancio concreto di<br />

Luigi Datome, i giocatori forse più vicini<br />

alla NBA dell’intero gruppo biancoverde.<br />

Un organico quello senese che partirà<br />

con l’handicap di conoscersi in maniera tangib<strong>il</strong>e<br />

solo pochi giorni prima del campionato,<br />

ma questo è un problema che ormai Simone<br />

Pianigiani ha dimostrato di saper<br />

gestire al meglio nel corso della prima parte<br />

della preparazione e che poi Recalcati, con<br />

pazienza, risolverà nell’arco della stagione,<br />

<strong>il</strong> tutto facendo leva sulla voglia di emergere<br />

di tanti protagonisti di questo gruppo,<br />

cosa sulla quale ha scommesso forte la dirigenza<br />

senese e sulla quale anche noi siamo<br />

pronti a scommettere. ■


Shaun Stonerook, ala<br />

ba s ke t 41


diario<br />

Al campo le risposte che mancano<br />

Roberto Morrocchi<br />

Walter Fuochi, su Repubblica,<br />

parla apertamente di crisi.<br />

Sergio Scariolo gli fa eco una<br />

settimana dopo su Stadio, paragonando<br />

<strong>il</strong> paradiso spagnolo al<br />

purgatorio italiano.<br />

Possib<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> nostro movimento<br />

cestistico si stia ridimensionando,<br />

anche se la prepotente<br />

scalata al vertice di M<strong>il</strong>ano<br />

e Roma non può passare sotto<br />

s<strong>il</strong>enzio, ma non è certo la fuga<br />

di tanti nostri campioni - leggi<br />

Bas<strong>il</strong>e, Marconato, Smodis,<br />

Vanterpool, Kakiouzis - verso<br />

Spagna e Russia ad aprire e<br />

determinare la supposta crisi.<br />

Sono perdite pesanti, per<br />

carità, ma quando superpotenze<br />

come Barcellona e Mosca<br />

buttano sul piatto della b<strong>il</strong>ancia<br />

25-30 m<strong>il</strong>ioni di Euro per rivaleggiare<br />

con <strong>il</strong> Maccabi e conquistare<br />

la leadership europea,<br />

non c’è barba di cappuccino<br />

che tenga.<br />

Sarebbe stato, forse, più<br />

giusto sbandierare la parola<br />

“crisi” dinanzi alla resa di uno<br />

storico caposaldo della nostra<br />

pallacanestro, come Pesaro,<br />

costretto a ripartire dalla B,<br />

causa un deficit di cassa tutto<br />

sommato marginale.<br />

Viene ripescata Reggio Calabria,<br />

però, e ritorna in sella la<br />

mitica Virtus Bologna.<br />

Dispiace per Pesaro, anche<br />

se sono sicuro che la rivedremo<br />

ai massimi livelli in tempi brevi,<br />

soprattutto ora che Walter Scavolini<br />

ha ripreso le redini troppo<br />

disinvoltamente lasciate nelle<br />

mani di Amadio, ma non mi<br />

pare che si debba parlare di<br />

movimento alla canna del gas.<br />

Il saccheggio dei roster delle<br />

squadre che hanno conquistato<br />

gli ultimi tre scudetti può avere<br />

più di una chiave di lettura.<br />

Seragnoli ha speso una autentica<br />

fortuna nell’ultimo decennio<br />

per fregiarsi del titolo. È<br />

comprensib<strong>il</strong>e che non abbia<br />

voluto sottostare ad aste senza<br />

senso per cercare di trattenere<br />

43<br />

Smodis e soprattutto la bandiera Bas<strong>il</strong>e.<br />

Ha perso due giocatori importantissimi, è<br />

vero, ma attorno a Bellinelli, Lorbek, Mancinelli<br />

e Bagaric ha inserito Kommatos,<br />

Garris Watson e Ress, allestendo una formazione<br />

in grado, secondo me, di difendere<br />

la supremazia appena conquistata,<br />

dando una bella rinfrescata al b<strong>il</strong>ancio.<br />

Treviso perde Marconato e Bulleri, ma<br />

Popovic,Mordente, Nicholas e Zisis non<br />

sono figurine di secondo piano, da mettere<br />

accanto a Siskaukas, Goree, Bargnani<br />

e Soragna.<br />

E veniamo a noi. A Stefanov, Vanterpool<br />

e Thornton abbiamo rinunciato, per<br />

più ragioni consapevolmente, così come a<br />

Galanda. Kakiouzis ha scelto Barcellona<br />

semplicemente perché Barcellona, o<br />

Mosca (vedi Andersen lo scorso anno..)<br />

hanno più fascino e soldi di Siena. Punto e<br />

a capo.<br />

La squadra che Minucci ha messo su è<br />

completa in ogni reparto. Tosta, più fresca<br />

e più affamata di quella talentuosa, ma alla<br />

resa dei conti frag<strong>il</strong>e, dello scorso anno.<br />

Ci sarà modo nei prossimi numeri di<br />

<strong>Mese</strong>sport di tratteggiarne la cifra tecnica,<br />

ma sono convinto che se Ham<strong>il</strong>ton e Pec<strong>il</strong>e<br />

ci assicureranno regia, fantasia, difesa<br />

e una manciata di canestri – tutte prerogative<br />

peraltro in loro possesso – la Montepaschi<br />

dirà una parola importante in<br />

campionato e non tremerà in Eurolega.<br />

Mi dispiace solo che da più parti si<br />

siano messe in risalto le partenze, senza<br />

considerare nella giusta dimensione gli arrivi.Ma<br />

tocca a noi, alla Società, a Recalcati<br />

e ai suoi collaboratori, dare sul campo<br />

le attese risposte.<br />

Rispondo a quel tifoso che avrebbe<br />

fatto “carte false” per mettere sotto contratto<br />

Bulleri, un Toscano come noi.È una<br />

battuta, lo so, ma con le “carte false” si fa<br />

la fine delle V nere o della Scavolini….in<br />

viale Sclavo ci siamo imposti una linea di<br />

condotta che priv<strong>il</strong>egia l’attenzione ai b<strong>il</strong>anci<br />

e che alle parole preferisce i fatti.<br />

Sono parole quelle di Kakiouzis che professa<br />

un amore sconfinato per Siena per<br />

giocare al rialzo con Barcellona, sono fatti<br />

quelli di un Kaukenas, di un Boisa, di uno<br />

Stonerook, di un Woodward che scelgono<br />

Siena e la Mens Sana per crescere ed imporsi<br />

in campo nazionale ed internazionale,<br />

così come fecero Stefanov, Vanterpool<br />

e Thornton. Alla prossima..■


I PRONOSTICI DI DIECI PERSONAGGI DEL BASKET<br />

ATTRAVERSO LE DOMANDE DI MESESPORT<br />

A M<strong>il</strong>ano e Bodiroga<br />

gli Oscar dell’estate<br />

44 ba s ke t<br />

Pensate se <strong>il</strong> mercato (nella sua accezione<br />

sportiva, non economica) fosse una scienza<br />

esatta, una specie di modello economico<br />

nel quale ad una spesa corrisponde sempre<br />

un guadagno proporzionale. Le modifiche<br />

che <strong>il</strong> nostro st<strong>il</strong>e di vita subirebbe sarebbero<br />

quantomeno problematiche. Primo: la disoccupazione<br />

in Italia assumerebbe dimensioni<br />

ancora superiori a quelle (per molti già<br />

preoccupanti) attuali, a causa del licenziamento<br />

di general manager, agenti, consulen-<br />

LUCA BIANCHIN<br />

ti di mercato e di una buona percentuale dei<br />

giornalisti sportivi che, notoriamente, in<br />

estate vivono di scoop, indiscrezioni e smentite<br />

sui progetti per la stagione in divenire.<br />

Per di più, nessuno si sarebbe arricchito inventando<br />

fantacalcio e fantabasket. Secondo:<br />

la domenica pomeriggio perderebbe<br />

buona parte del suo fascino, tra partite dall’esito<br />

scontato e pronostici puntualmente rispettati.<br />

Terzo: lo sportivo senese medio,<br />

tifoso di Robur e Mens Sana, in cambio di<br />

una buona dose di sofferenze risparmiate<br />

(è sufficiente non dover<br />

vedere Rentzias in biancoverde<br />

due mesi dopo aver dato l’addio a<br />

David Andersen?) dovrebbe rinunciare<br />

alla sinistra consolazione<br />

data dal parlare di calcio con <strong>il</strong> vicino<br />

di casa che, interista dalla nascita,<br />

ha visto <strong>il</strong> suo Presidente<br />

spendere decine di m<strong>il</strong>iardi di vecchie<br />

lire per Vampeta e Pancev,<br />

Sforza e Rambert, Pistone e Robbie<br />

Keane.<br />

Nel mondo reale, per fortuna, si<br />

può ancora passare qualche ora,<br />

poche settimane prima della fine<br />

dell’estate, a chiedersi quale squadra<br />

abbia “indovinato” le strategie<br />

di mercato e chi invece abbia posto<br />

le basi per la più classica delle stagioni<br />

fallimentari.<br />

Noi abbiamo girato queste ed<br />

altre domande a dieci personaggi<br />

che di basket, più o meno, vivono e<br />

che nel panorama dei giornalisti e<br />

degli addetti ai lavori italiani rappresentano<br />

un campione quantomeno<br />

attendib<strong>il</strong>e: Flavio Tranqu<strong>il</strong>lo<br />

(Sky <strong>Sport</strong>, “Dreamteam”),<br />

Roberto Brunamonti (GM Virtus<br />

Roma), Giovanni Perdichizzi (Allenatore<br />

Upea Capo d’Orlando),<br />

Mario Oioli (GM Pallacanestro Varese),<br />

Gianni Pascucci e Stefano<br />

Pini (Eurobasket.com), Massimo<br />

Oriani (“La Gazzetta dello <strong>Sport</strong>”),<br />

Swami Pellegrini e Carlo Perotti<br />

(Basketnet.it) e Gianmaria Vacirca<br />

(GM Ignis Castelletto Ticino) . Le<br />

risposte, come prevedib<strong>il</strong>e, sono<br />

state in alcuni casi scontate, in molti altri interessanti,<br />

in alcuni persino clamorose.<br />

Quale squadra ha compiuto <strong>il</strong> miglior<br />

mercato?<br />

RISPOSTE: M<strong>il</strong>ano: 5 preferenze<br />

Napoli: 1,5<br />

Siena: 1,5<br />

Biella: 1<br />

Reggio Em<strong>il</strong>ia: 1<br />

COMMENTO: due i dati che balzano agli occhi.<br />

Oltre al sostanziale accordo nel premiare<br />

le spese (in alcuni casi folli, in altre più<br />

oculate) di Giorgio Armani e dei suoi uomini<br />

di riferimento nel front office m<strong>il</strong>anese,<br />

colpiscono le due preferenze per <strong>il</strong><br />

mercato mensanino, per <strong>il</strong> quale stravedono<br />

Mario Oioli e Carlo Perotti (che divide<br />

<strong>il</strong> suo voto tra due risposte). Il merito<br />

è delle scelte anticonformiste di<br />

Minucci, raro esempio di GM che si affida<br />

ad un play mai testato nel campionato<br />

italiano e che, contemporaneamente, sceglie<br />

per lo spot di guardia tre giocatori<br />

(Kaukenas, Woodward, Sanders) con<br />

zero minuti complessivi di Eurolega all’attivo.<br />

Menzione d’onore per <strong>il</strong> coraggio<br />

di Swami Pellegrini che, oltre a premiare<br />

M<strong>il</strong>ano, demolisce <strong>il</strong> mercato dei<br />

Campioni d’Italia della Fortitudo e del<br />

suo GM Alibegovic che, a suo dire, “sfalda<br />

una squadra vincente ricostruendola<br />

male e rinunciando a un fuoriclasse che<br />

si era trovato in casa come Shumpert”.<br />

Un macigno.<br />

Quale è stato <strong>il</strong> grande colpo del<br />

mercato?<br />

RISPOSTE: Bodiroga 5 preferenze<br />

Bulleri 2<br />

Shumpert 1<br />

Watson 1<br />

Ham<strong>il</strong>ton 1<br />

COMMENTO: sorvolando sul mezzo plebiscito<br />

ottenuto dalla classe di Bodiroga, ci<br />

sembra più interessante <strong>il</strong> contrasto di<br />

pareri suscitato dal vero enigma del<br />

mercato mensanino: Justin Ham<strong>il</strong>ton.<br />

Le posizioni assunte degli addetti ai<br />

lavori variano dal pessimismo di Stefano<br />

Pini all’entusiasmo di Carlo Perotti,<br />

che giudica Ham<strong>il</strong>ton un “play favoloso,<br />

forse l’acquisto dell’anno”. Nella babele<br />

di pareri al riguardo, conforta l’opinione<br />

di chi ha visto giocare l’ex Real<br />

con continuità: Juanjo Martin e Serafim<br />

Karaiskakis, corrispondenti per Eurobasket.com<br />

dalla Spagna e dalla Grecia, le<br />

ultime due “patrie cestistiche” di Ham<strong>il</strong>ton.<br />

Martin descrive l’erede di Stefanov<br />

come “un gran giocatore, molto rapido<br />

e capace di controllare <strong>il</strong> gioco. In<br />

attacco sa aprire le difese in penetrazione


e dalla lunga distanza tira con buone percentuali.<br />

Credo che Siena con lui abbia<br />

fatto un grande acquisto, anche se considero<br />

Ham<strong>il</strong>ton più una guardia che un<br />

play. Un giocatore alla Louis Bullock, insomma”.<br />

Sulla stessa lunghezza d’onda<br />

le parole di Karaiskakis, che vede nel neo<br />

acquisto senese “una guardia senza troppa<br />

propensione per l’assist, ma incontenib<strong>il</strong>e<br />

nell’uno contro uno. Un giocatore<br />

atletico capace di farsi sentire anche a<br />

rimbalzo; <strong>il</strong> suo difetto è l’incostanza: se<br />

in alcuni momenti della gara può segnare<br />

anche 10 punti consecitivi, in altri può<br />

andare incontro a passaggi a vuoto anche<br />

molto lunghi”.<br />

Qual è <strong>il</strong> miglior acquisto fatto<br />

dall’estero?<br />

RISPOSTE: Bodiroga 5 preferenze<br />

Katelynas 1<br />

Ham<strong>il</strong>ton 1<br />

Watson 1<br />

Blatt 1<br />

Boisa 1<br />

COMMENTO: <strong>il</strong> voto per Ham<strong>il</strong>ton è, come<br />

avrete capito, di Carlo Perotti, quello per<br />

Boisa di Pellegrini. Applausi all’originalità<br />

di Perdichizzi, che dimostra di conoscere<br />

e di aver probab<strong>il</strong>mente scoutato <strong>il</strong><br />

simbolo della nuova frontiera del Baltico<br />

cestistico, Mindaugas Katelynas.<br />

Come giudicate <strong>il</strong> mercato della Mens<br />

Sana?<br />

RISPOSTE: Ottimo 3 preferenze<br />

Buono 4<br />

Discreto 1<br />

Appena sufficiente 0<br />

Deludente 1<br />

Pessimo 0<br />

Non risponde 1<br />

COMMENTO: opinioni tutto sommato lusinghiere<br />

per <strong>il</strong> lavoro svolto da Ferdinando<br />

Minucci. Le perlessità arrivano da<br />

Massimo Oriani, responsab<strong>il</strong>e dell’unica<br />

insufficienza nella “pagella” mensanina,<br />

da Swami Pellegrini (“Troppe perdite,<br />

buoni acquisti anche se non<br />

ottimi”) e da Gianni Pascucci (“Siena ha<br />

due scommesse da vincere: Ham<strong>il</strong>ton e<br />

Woodward, che rappresentano un backcourt<br />

non testato a livello di Eurolega e<br />

vertici di serie A”).<br />

Chi considerate la favorita per lo<br />

scudetto?<br />

RISPOSTE: M<strong>il</strong>ano 5,2 preferenze<br />

Roma 3,2<br />

Fortitudo 0,2<br />

Siena 0,2<br />

Treviso 0,2<br />

Non risponde 1<br />

COMMENTO: i soldi delle grandi città attirano<br />

<strong>il</strong> voto di quasi tutti gli intervistati,<br />

che vedono M<strong>il</strong>ano in pole position.<br />

Fanno eccezione un prudente Gianni Pascucci,<br />

che vede tutte le favorite sulla<br />

stessa linea, e Roberto Brunamonti che,<br />

oltre ad essere l’unico a non rispondere,<br />

è anche - non a caso - l’unico esperto<br />

coinvolto in prima persona dal quesito.<br />

Quale sarà la squadra sorpresa del<br />

campionato?<br />

RISPOSTE: Virtus BO 2,5 preferenze<br />

Varese 2<br />

Biella 1<br />

Capo Orlando 1<br />

Treviso 1<br />

Teramo 1<br />

Reggio Em. 0,5<br />

Non risponde 1<br />

COMMENTO: se stavate cercando la prova del<br />

fatto che <strong>il</strong> mercato non suscita mai reazioni<br />

omogenee, avete raggiunto <strong>il</strong> vostro<br />

obiettivo.<br />

Che ruolo assegnate alla Mens Sana?<br />

RISPOSTE: Favorita 1 preferenza<br />

Seconda forza 5<br />

Solo da semifinale 2<br />

Solo da playoff 1<br />

Non risponde 1<br />

COMMENTO: Mens Sana sconfitta in finale?<br />

Come ogni situazione avrebbe i suoi aspetti<br />

positivi e negativi. I primi sono riassunti<br />

dall’automatica partecipazione all’Eurolega<br />

2006-07, quanto ai secondi… c’è qualcuno<br />

in città che vuole perdere l’ultimo<br />

duello contro Roma o M<strong>il</strong>ano? ■<br />

Pagina precedente:<br />

Andrea Pec<strong>il</strong>e, uno<br />

degli ultimi acquisti...<br />

ed <strong>il</strong> riconfermato<br />

Benjamin Eze (sopra).<br />

ba s ke t 45


Breve l’estate per chi cerca riposo e tranqu<strong>il</strong>lità<br />

da un anno di stress lavorativo, fam<strong>il</strong>iare,<br />

scolastico o quel che volete voi….<br />

lunga l’estate per chi, malato di cestof<strong>il</strong>ia, si<br />

trova già da due mesi in crisi di astinenza<br />

dopo la delusione “romana” del play off con<br />

la prospettiva di dover attendere ancora altri<br />

due mesi o giù di lì, prima di poter riascoltare<br />

<strong>il</strong> ciuff della palla nel canestro avversario!<br />

Meno male c’è <strong>il</strong> mercato: le voci che s’incrociano,<br />

i giornali che le sparano grosse, i desideri<br />

dei presidenti, le furbate dei procuratori,<br />

le squadre “ideali” dei tifosi, fanno sì che la<br />

pressione resti alta anche qui dove - dopo <strong>il</strong><br />

mortaretto del 16 sera cala l’inverno anticipato<br />

per quindici popoli – nella smania di quella<br />

che sarà la “Beneamata” del 2005-2006.<br />

La prima palla a due sarà d’ottobre, ma di<br />

qui ad allora ci sarà di che parlarne!<br />

“Certo che quest’anno avete speso pochino,<br />

eh?!”<br />

La domanda “tormentone” dell’estate – assioma<br />

che non attende risposte - ti aspetta all’Angolo<br />

dell’Unto, nelle stanze del Monte, ti<br />

segue sulla spiaggia di Follonica, nelle piscine<br />

termali di Rapolano, perfino sulle funivie<br />

dolomitiche… basta incontrare un senese et<br />

vo<strong>il</strong>a! “Avete speso pochino, eh?!”<br />

Hai voglia a sfegatarti nel rispondere cercando<br />

di far capire che ormai <strong>il</strong> basket europeo<br />

è condizionato dai dollari (non rubli, attenti!)<br />

russi o da quelli –infinitamente minori<br />

ma sempre tanti tanti- spagnoli; inut<strong>il</strong>e<br />

profondersi in dettagliati esami comparativi<br />

sul rapporto investimenti-risultati della Mens<br />

Sana e quello dell’Armata Rossa dei petrolieri<br />

russi; del tutto sprecato <strong>il</strong> fiato speso per<br />

far comprendere che dietro <strong>il</strong> Maccabi c’è<br />

una nazione, dietro Barcellona c’è una Società<br />

di centom<strong>il</strong>a soci e dietro Mosca c’è….<br />

“chi lo sa?” ….<br />

”Avete speso pochino, eh?!”<br />

Ma, in fin dei conti, è arrivata a Siena gente<br />

del calibro di Boisa (“bisogna pescare a Lubiana,<br />

lì c’è roba!” ha sentenziato per tutta la<br />

stagione uno che <strong>il</strong> Galanda di questi due anni<br />

lo vedeva come <strong>il</strong> fumo nell’occhi), Kaukenas<br />

(“ci ha fatto un c… così in Coppa Italia!” diceva<br />

fino al giorno prima un supertifoso della<br />

curva), Stonerook (“sarà un pulcioso e canturino<br />

ma noi ci ha sempre fatto danna’, confidava<br />

una gent<strong>il</strong>e signora con la puzza sotto al<br />

naso dopo la sconfitta a Cantù), Woodward<br />

(“ha fatto un play off da favola!”), Pec<strong>il</strong>e (“in<br />

Spagna era <strong>il</strong> capitano!”), Ham<strong>il</strong>ton (“se si liberasse<br />

quel play del Real Madrid…”). Per<br />

non parlare di Sanders.<br />

In fin dei conti, Gigi Datome è ancora con<br />

noi e Charlie Recalcati ha promesso di farlo<br />

tiri liberi<br />

I conti in tasca<br />

Antonio Tasso<br />

giocare e lo volevano in tanti, lui, uno dei migliori<br />

prospetti d’Europa!<br />

“Avete speso pochino eh?”<br />

E vagli a spiegare che, se te dici “dieci”,<br />

Barcellona r<strong>il</strong>ancia subito a “undici” e poi arriva<br />

Mosca che, senza fare una piega, dice<br />

“trenta!”…<br />

Vagli a ricordare che Pesaro non c’è più,<br />

sparita dalla mattina alla sera, con un palazzetto<br />

da dodicim<strong>il</strong>a posti, una tradizione quarantennale,<br />

due scudetti, l’ultima Eurolega in<br />

top sixteen…<br />

Mettigli sul piatto la Benetton, che non ha<br />

potuto tenere i due migliori giocatori dello<br />

scorso anno… raccontagli della Fortitudo<br />

che, vinto lo scudetto, ha dovuto smantellare<br />

la squadra davanti alle sirene economiche di<br />

Russia e Spagna…<br />

Prova a farli ragionare sul fatto che, in<br />

quattro stagioni, hai vinto una Saporta, uno<br />

Scudetto, una Supercoppa di Lega, hai fatto<br />

due Final Four di Eurolega, sei diventata <strong>il</strong><br />

centro del basket giovan<strong>il</strong>e italiano con scudetti<br />

“a ritrecine”…macchè!...<br />

“Avete speso pochino, eh?!”<br />

Partono in tanti ( e altrettanti, forse di<br />

ugual valore o forse meglio, ne arrivano!) da<br />

viale Sclavo e gli addii, si sa, sono sempre fastidiosi.<br />

Nello sport professionistico poi, una volta<br />

raggiunto l’accordo economico al trasferimento,<br />

incomincia la sequela di “dichiarazioni<br />

d’amore”: non scorderò mai la città, i tifosi,<br />

<strong>il</strong> calore del palazzo, le emozioni passate qui<br />

etc etc.<br />

E intanto, le stesse identiche dichiarazioni,<br />

sono rese alla città d’arrivo: ho sempre sognato<br />

di venire a vivere qui, i tifosi sono i migliori<br />

d’Europa, <strong>il</strong> palasport è un tempio<br />

conosciuto ovunque, è un’emozione incredib<strong>il</strong>e<br />

giocare qui…etc etc<br />

Ma tanto, si sa, i tifosi sono abituati a queste<br />

“sceneggiate” e, per uno che va un altro arriva<br />

–si spera migliore come giocatore e come<br />

uomo- ed a restare è solo la Società: La Mens<br />

Sana è una fede, gli uomini passano.<br />

Ma a qualcuno sono più attaccato che ad<br />

altri (che magari hanno fatto nient’altro che <strong>il</strong><br />

loro onesto mestiere di saltatori dietro ai rimbalzi<br />

di una palla):Vrbica Stefanov mi resterà<br />

nel cuore.<br />

Lui, macedone, non sarà stato “magno”<br />

come <strong>il</strong> conterraneo Alessandro anzi, piccolo<br />

e quasi spaurito davanti ai tanti fisicacci<br />

del basket moderno, mi predisponeva ( e cinquem<strong>il</strong>a<br />

come me!) alla tenerezza, alla pro-<br />

46<br />

tezione; innatamente gent<strong>il</strong>e, garbatamente<br />

discreto e rispettoso, diffic<strong>il</strong>mente da lui ti saresti<br />

aspettato gesti plateali. Ma sul campo<br />

Vriza ha volato alto, altissimo, come pochi ne<br />

abbiamo avuti in trent’anni di serie A e fuori<br />

dal campo lo ricorderò sempre per quella sua<br />

innata disponib<strong>il</strong>ità ad un rapporto umano.<br />

Un unico difetto? Quello di esser troppo<br />

disponib<strong>il</strong>e ad ….aiutare in casa …<br />

Auguri infiniti, Vriza -do novyi streci!.... e,<br />

i letti, falli rifare alla signora! ..<br />

Parte anche Lorenzo Marruganti, amico e<br />

compagno fedele ed appassionato di quattordici<br />

stagioni biancoverdi, nella cattiva<br />

come nella buona –anzi, splendida- sorte<br />

Mensanina.<br />

Va a Teramo, dove un altro ex, Cesare-indimenticato-Pancotto,<br />

ha ben lavorato e seminato.<br />

Farà <strong>il</strong> Direttore <strong>Sport</strong>ivo e, a metà costa<br />

tra <strong>il</strong> Gran Sasso e l’Adriatico, porterà agli<br />

entusiasti abruzzesi di patron Antonetti l’esperienza<br />

accumulata in tanti anni di m<strong>il</strong>izia<br />

senese - attraverso Ciccarelli, Ciupi, Rossi,<br />

fino all’empireo di Minucci & Co.- e le capacità<br />

innate affinate in m<strong>il</strong>le battaglie da Vigna<br />

di Valle a Tel Aviv, passando da Lione e da<br />

–perché no?- Kazan!<br />

Porterà quel modo di fare a metà tra <strong>il</strong> “ci<br />

sei o ci fai?” che l’hanno reso ormai famoso fra<br />

noi addetti ai lavori … e con la scusa della<br />

miopìa riuscirà sicuramente a prendere i tempi<br />

giusti per focalizzare al meglio le necessità<br />

della società di approdo e porvi rimedio.<br />

Manterrà –e non potrebbe essere altrimenti<br />

se lo conosco un poco- quella passione<br />

mensanina che in lui è vera e propria fede da<br />

una vita: prima <strong>il</strong> risultato di Teramo ma subito<br />

dopo, lo so : “Che ha fatto la Mens Sana??”<br />

E Mattìa, trasferito nella terra di D’Annunzio<br />

(<strong>il</strong> Vate vero, non come Bianchini!!!) crescerà<br />

sì sul parquet teramano ma avrà sempre<br />

pronta nel cassetto la gloriosa canotta<br />

biancoverde e l’unica cosa che gli mancherà<br />

tanto sarà <strong>il</strong> canto della Verbena ad inizio<br />

gara…<br />

“Birbo <strong>il</strong> Minucci – mi dice sottovoce un<br />

personaggio grosso dell’Angolo dell’Untoma<br />

lo sai che prevede <strong>il</strong> contratto del Marruganti<br />

a Teramo?... lo stipendio, la casa, due<br />

viaggi in Russia per la moglie e, soprattutto…<br />

quattro punti alla Mens Sana, due all’andata<br />

e due al ritorno!! E così si tira in<br />

tasca alla Benetton!”<br />

In bocca al lupo (e nel Parco d’Abruzzo<br />

non mancano di certo) Lorenzo: “ni pucha ni<br />

pierò!” ■


LA PRIMA ‘OPERAZIONE DI MERCATO’, È STATA LA CONFERMA<br />

DI SIMONE NEL RUOLO DI VICE RECALCATI<br />

Pianigiani a scuola<br />

di head coach<br />

48 ba s ke t<br />

C’è stata anche per Simone Pianigiani la<br />

rivoluzione del basket mensanino. L’anno<br />

sportivo che va ad incominciare lo vedrà ancora<br />

vice coach di Carlo Recalcati. Ma non<br />

più come responsab<strong>il</strong>e del settore giovan<strong>il</strong>e.<br />

Pianigiani, rimasto a Siena nonostante qualche<br />

proposta proveniente non soltanto da<br />

società italiane si occuperà soltanto della<br />

prima squadra. Un incarico che di lavoro ne<br />

da tantissimo, come del resto <strong>il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e.<br />

“Per allenare i giovani ci vuole<br />

molta maturità. L’allenatore è anche un<br />

punto di riferimento per loro”. Ora quel<br />

“capitolo straordinario “, come lo definisce,<br />

si è chiuso. Ora comincia una nuova storia.<br />

Quella di un tecnico che si avvia alla maturità<br />

e “studia” ancora per prendersi responsab<strong>il</strong>ità<br />

ancora più grandi. Magari tra qualche<br />

anno in prima persona. Forse Pianigiani<br />

non pensava di arrivare così in alto quando<br />

conclusa la traf<strong>il</strong>a delle giovan<strong>il</strong>i nella Mens<br />

Sana ( “giocavo da esterno ma non ero un<br />

duro, difendevo poco”, dice sottolineando i<br />

suoi difetti), ha cominciato a pensare di dedicarsi<br />

alla panchina. “ Ma già allenavo seguendo<br />

Giorgio Brenci. Allora ho capito<br />

che la cosa mi piaceva e ho continuato” .<br />

Dopo lo Scientifico si è iscritto a Giurisprudenza.<br />

Gli restano alcuni esami per finire.<br />

Forse riuscirà a laurearsi. Forse no . Certo<br />

oggi <strong>il</strong> basket non gli lascia tanto tempo.<br />

“Devo dire che ho avuto fortuna. Sono stato<br />

libero di fare le mie scelte di vita”.<br />

Tra l’altro lo sport era di casa in famiglia.<br />

Suo fratello più grande giocava a pallavolo a<br />

livelli di serie A. Questo ragazzo f<strong>il</strong>iforme<br />

deve essere piaciuto al dg mensanino Ferdinando<br />

Minucci. Così a poco più di vent’anni<br />

ha deciso di tentare e di capire se era adatto<br />

per fare <strong>il</strong> coach. E c’è riuscito, perché in<br />

serie A c’è da undici anni. Indubbiamente<br />

l’attività giovan<strong>il</strong>e per lui è stata una palestra<br />

importante che gli piace ricordare anche sul<br />

piano umano. “Guarda, ogni giocatore è diverso<br />

dagli altri e sta all’allenatore cercare<br />

di capirne le differenze”. Il giovane tecnico<br />

mensanino, 36 anni, senese della Lupa (che<br />

per comprensib<strong>il</strong>i ragioni di tempo non frequenta<br />

molto), padre di un bambino di due<br />

anni, preferisce non fare alcun nome di giocatori<br />

che ha allenato. “Farei torto a qualcu-<br />

AUGUSTO MATTIOLI<br />

no. Mi piace ricordare però tutti quelli che<br />

non sono andati avanti, quelli che non hanno<br />

fatto una professione della pallacanestro ,<br />

quelli che hanno giocato ma poi hanno scelto<br />

altre strade. Con molti di loro ho ancora<br />

dei bei rapporti”. A quelli insomma che<br />

hanno dato comunque <strong>il</strong> massimo di se nello<br />

sport e che cercano di fare altrettanto nella<br />

loro quotidianità. “Credo che questo sia fondamentale<br />

in una persona. Cercare di dare<br />

tutto oltre che nello sport anche nella vita di<br />

ogni giorno”.<br />

I risultati tecnici non sono mancati grazie<br />

al lavori di questi anni. Anche se in<br />

prima squadra i giovani cresciuti nel ricco<br />

vivaio mensanino, prodigo anche di scudet-<br />

ti tricolori, non sono entrati stab<strong>il</strong>mente.<br />

Spiega Pianigiani: “ Fare giocatori per la<br />

fascia della Mens Sana è diffic<strong>il</strong>issimo. E<br />

anche in Europa quanti giovani ci sono?.<br />

Ma abbiamo preparato tanti giocatori che<br />

fanno del basket <strong>il</strong> loro lavoro”.<br />

Nel prossimo campionato <strong>il</strong> pensiero dei<br />

giovan<strong>il</strong>i non lo ass<strong>il</strong>lerà. Ogni giorno <strong>il</strong> suo<br />

solo pensiero sarà la nuova prima squadra<br />

completamente rifatta. “Che a me piace<br />

molto. Si tratta di una Mens Sana dutt<strong>il</strong>e e<br />

intercambiab<strong>il</strong>e nei ruoli, dalle caratteristiche<br />

aggressive. Che ha fame”. Contrariamente<br />

a quella che lo scorso anno si sedette<br />

sugli allori dello scudetto tricolore. Sarà <strong>il</strong><br />

lavoro da molte ore al giorno che dovrà fare<br />

assieme a Recalcati. “Una persona molto<br />

trasparente e limpida con la quale c’è un<br />

rapporto chiaro che permette di potersi dire<br />

tutto. In questo lavoro non si stacca mai.<br />

Anche quando sei a casa. Ma lo fai perché<br />

hai degli stimoli che te lo consentono”.<br />

Stimoli, e questo per <strong>il</strong> tecnico non sembra<br />

un aspetto secondario, che sono dati<br />

anche dal conoscere altre città, altri paesi.<br />

“Quando è possib<strong>il</strong>e – rivela – preferisco<br />

prendere un taxi e andare un po’ in giro per<br />

vedere e per capire”. ■


50 ba s ke t<br />

Justin Ham<strong>il</strong>ton, play


MENS SANA E VIRTUS SONO STATE FRA LE SOCIETÀ CHE HANNO FORNITO<br />

PIÙ ELEMENTI ALLE DIVERSE RAPPRESENTATIVE AZZURRE<br />

La calda estate<br />

del basket giovan<strong>il</strong>e<br />

Nella logica attuale imposta dai ritmi<br />

del nostro vivere quotidiano anche nel basket,<br />

lo sport nato nell’ ultimo decennio del<br />

“secolo dei baffi”, i tempi d’ inerzia sportiva<br />

si riducono o scompaiono; <strong>il</strong> gioco non<br />

conosce pause estive ed i movimenti di mercato,<br />

proprio in questo periodo, raggiungono<br />

<strong>il</strong> massimo livello nella scala degli interessi<br />

dei media. Anche <strong>il</strong> basket giovan<strong>il</strong>e<br />

rientra in questa logica di “eterna continuità”<br />

e pertanto troviamo molti dei nostri<br />

giovani impegnati a sudare più che mai, data<br />

la stagione, sui diversi parquet, in faticosi<br />

allenamenti od in impegnative rassegne cestistiche<br />

nazionali e continentali. Gli Europei<br />

di Cechov, Belgrado e Leon, per le varie<br />

categorie (Under 20, 18 e 16), sono stati gli<br />

appuntamenti di maggiore r<strong>il</strong>ievo ed hanno<br />

visto impegnati molti dei nostri giovani<br />

ormai da tempo abbonati alle maglie azzurre<br />

delle varie nazionali di categoria. Lechthaler,<br />

Vitali, Fattori, Marino, Castelluc-<br />

cia, Da Tome, Bruttini, Gergati, Barozzi, De<br />

Bartolo, Cutolo, Rullo fanno parte di quella<br />

che non è più una sparuta pattuglia azzurra<br />

di giovani cestisti m<strong>il</strong>itanti nelle due maggiori<br />

società senesi, ma un vero e proprio<br />

esercito proveniente dalla Basket City giovan<strong>il</strong>e,<br />

Siena.<br />

Questi Europei, nelle diverse categorie,<br />

hanno ribadito concetti vecchi ma hanno<br />

anche mostrato aspetti nuovi. “Ai nostri giovani<br />

- come ha evidenziato Fabrizio Frates,<br />

tecnico degli Under20 - manca l’ abitudine<br />

al gioco, manca <strong>il</strong> campo, l’ esperienza ad<br />

alti livelli; non riconoscono le situazioni di<br />

gioco, <strong>il</strong> momento cruciale della gara; questo<br />

continuerà ad essere fino a quando non<br />

avranno la possib<strong>il</strong>ità di giocare a lungo in<br />

serie A”.<br />

Vecchia storia; tanto vecchia quanto<br />

vera anche se i fatti hanno dimostrato, in alcuni<br />

casi, <strong>il</strong> contrario. Il fortitudino Belinelli,<br />

giocatore con maggiore esperienza e mi-<br />

STEFANO FINI<br />

nutaggio in serie A, ha terminato gli europei<br />

Under20 con percentuali al tiro poco soddisfacenti<br />

(esempio 2/11 da 3 contro la Grecia)<br />

mentre le sorprese positive sono venute<br />

proprio dai senesi Lechthaler, sempre in<br />

doppia cifra ed in alcune partite vero protagonista<br />

(con Israele 19p.; 6/13 e 7/15) e Fattori,<br />

tanto bravo da indurre <strong>il</strong> suo tecnico,<br />

Frates, a richiederlo con insistenza alla<br />

Montepaschi per portarlo a Reggio Em<strong>il</strong>ia,<br />

in serie A, nella sua squadra. Solo loro<br />

hanno saputo dare qualcosa in più, insieme<br />

al friulano Antonutti, a questa nazionale<br />

Under20; troppo poco per poter ambire ad<br />

un risultato migliore di quel settimo posto<br />

ottenuto.<br />

La sorpresa positiva è venuta dagli<br />

Under18 di Antonio Bocchino che hanno<br />

dato all’Italia del basket-giovan<strong>il</strong>e, dopo<br />

molti anni, un podio tanto insperato quanto<br />

meritato. Gli artefici di questo magnifico<br />

successo sono stati proprio i due senesi Da-<br />

I mensanini<br />

Lechthaler, Datome,<br />

Marino e Vitali in<br />

una rappresentativa<br />

azzurra (a fianco).<br />

Pagina successiva:<br />

<strong>il</strong> virtussino<br />

Roberto Rullo con<br />

la maglia dell’Italia.<br />

ba s ke t 52


53 ba s ke t<br />

tome (Mens Sana) e Bruttini (Virtus), definiti,<br />

forse in modo eccessivo da alcuna<br />

stampa specialistica, “ la coppia delle meraviglie”.<br />

Il loro apporto non è misurab<strong>il</strong>e solo<br />

nell’ aspetto numerico e prettamente tecnico,<br />

ma anche in quello umano e caratteriale;<br />

hanno saputo trasmettere al gruppo tranqu<strong>il</strong>lità,<br />

voglia di lavorare e di vincere. La<br />

perla offerta dai due senesi a questi Europei<br />

di Belgrado è stata la partita contro la Francia<br />

che ha fatto approdare l’Italia in semifinale<br />

e che gli ha visti fornire due prestazioni<br />

eccellenti: Luigi Datome 33 punti, 7<br />

rimbalzi, 4 recuperi; David Bruttini 19<br />

punti, 11 rimbalzi.<br />

Quindi sul fronte del basket giocato<br />

sono arrivate importanti e belle notizie per<br />

la pallacanestro giovan<strong>il</strong>e senese durante<br />

questa estate dai connotati variab<strong>il</strong>i e, sotto<br />

certi aspetti, anche preoccupanti.<br />

Per l’ altro basket, quello giocato sulle<br />

scrivanie dai general menagers o dai vari<br />

agents, quello che rimbalza da cellulare a<br />

cellulare prima di approdare sulla carta<br />

stampata, quello che viene identificato nei<br />

movimenti di mercato, le cose sono andate<br />

un pò diversamente. Siena, anche nel settore<br />

giovan<strong>il</strong>e, ha conosciuto un momento di<br />

flessione; la Basket City dei giovani resta<br />

ancora tale ma <strong>il</strong> reclutamento ha visto altre<br />

società maggiormente protagoniste a differenza<br />

di quello che era accaduto negli anni<br />

precedenti. L’ Olimpia ArmaniJeans M<strong>il</strong>ano<br />

oltre a riprendersi dalla Mens Sana <strong>il</strong> giovane<br />

ed interessantissimo Marko Micevic si è<br />

elevata a protagonista del mercato nazionale<br />

estivo reclutando <strong>il</strong> giovane più ambito, <strong>il</strong><br />

talentuoso figlio d’ arte Dan<strong>il</strong>o Gallinari. In<br />

risposta la Benetton è riuscita ad andare<br />

oltre ingaggiando l’ ala-guardia lettone di<br />

203 cm Kalve, miglior marcatore in assoluto<br />

ai Campionati Europei Under18 di Belgrado.<br />

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DELLA SQUADRA ROSSOBLÙ, L’OTTAVA CONSECUTIVA IN B1<br />

Virtus, operazione<br />

simpatia e non solo ANDREA<br />

Una salvezza colta solo all’ultimo turno<br />

di playout giocati contro corrente, adrenalina<br />

a fiumi e la solita, spiacevole sensazione<br />

che qualcuno alla vig<strong>il</strong>ia del primo torneo di<br />

B Eccellenza nella storia ultra-cinquantennale<br />

della Virtus (stagione 1998-1999) abbia<br />

rotto uno specchio attirando su di lei i proverbiali<br />

sette anni di guai. Stavolta toccherà<br />

a Luigi Piatti sfregare ‘o curniciello per<br />

scacciare la jella; <strong>il</strong> trentanovenne coach varesino,<br />

alla sua seconda stagione a Siena<br />

dopo una prima parte di carriera spesa nella<br />

pallacanestro femmin<strong>il</strong>e in quel di Scandiano,<br />

ha ricevuto ufficialmente le chiavi della<br />

squadra a fine giugno con una missione:<br />

vincere, far crescere i giovani del vivaio e<br />

condurre in porto l’operazione-simpatia dimostrando<br />

che in Piazzetta Don Perucatti si<br />

è esaurita la fame di allenatori, inghiottiti<br />

come pasticceria mignon nel corso delle ultime<br />

cinque stagioni.<br />

Il progetto, interessante, nasce sulla scia<br />

della galoppata condotta dallo stesso Piatti<br />

alle Finali Nazionali Juniores di Lignano<br />

Sabbiadoro, un vero e proprio miracolo tecnico-gestionale<br />

che ha portato la navicella<br />

rossoblù, accreditata al più di chances minime<br />

di passaggio del primo turno, a giocarsi<br />

la finalissima tricolore contro la Mens Sana<br />

dei fenomenissimi reclutati fuori porta.<br />

Quell’impresa estiva ha messo stab<strong>il</strong>mente<br />

sulla mappa teenager del calibro di Marco<br />

Giuri, play tutto talento e sfacciataggine,<br />

Luigi Spinelli, centro delle grandi promesse<br />

con bagaglio tecnico da prima serie, nonché<br />

quel Davide Bruttini freschissimo di firma<br />

pluriennale con i Campioni d’Italia della<br />

Fortitudo Climamio Bologna, evidentemente<br />

lieti di proseguire in una f<strong>il</strong>osofia che<br />

rende la città delle due torri l’unico posto<br />

nella penisola dove si può sperare di vedere<br />

un giovane scendere in campo per obiettivi<br />

importanti. La Virtus ha deciso di ripartire<br />

dai tre virgulti, godendosi ancora per una<br />

stagione un Bruttini trascinatore della Nazionale<br />

di bronzo agli Europei Under 18<br />

prima dell’arrivederci a fine carriera: accanto<br />

a loro <strong>il</strong> confermato Massimo Macaro,<br />

raro esempio di correttezza in campo e in<br />

spogliatoio, titolare del non fac<strong>il</strong>e compito<br />

di legare <strong>il</strong> gruppo, chiudere la porta in fac-<br />

cia alle polemiche e dispensare esperienza<br />

nelle mani di Giuri e dell’89 Alessandri,<br />

anche lui giovane marine d’assalto gettato<br />

nella mischia della B Eccellenza.<br />

Via Burini, che ha tinto d’inchiostro con<br />

Lumezzane uno dei primi contratti vergati in<br />

estate; via Scorrano, l’entusiasmante cavallo<br />

pazzo arrivato a metà della scorsa stagione<br />

per chiudere con alterne fortune parte della<br />

falla-Ragionieri; via Raschi, atleta pregiatissimo<br />

con ragguardevoli doti tecniche tendenzialmente<br />

(e sfortunatamente) annacquate da<br />

istinti non proprio primordiali; via Marconato,<br />

sceso in B2 a cercare di far grande Arezzo<br />

dopo un campionato tutt’altro che da ricordare;<br />

via Brigo, in leggero calo di<br />

gradimento dopo un quadriennio caratterizzato<br />

da durezza, professionalità, poche bizze<br />

e tante cifre; via al 99% Soro, che da queste<br />

parti ha messo su famiglia ma nel contempo<br />

rimane uno dei numeri quattro più produttivi<br />

(e conseguentemente lussuosi) di questo crogiolo<br />

bollente a 32 squadre.<br />

Il nuovo corso della Montepaschi Vita<br />

porta la baby face di Massimo Gattoni, uno<br />

che a 36 anni più che suonati si permette<br />

sempre <strong>il</strong> lusso di scrivere 30’ e la doppia<br />

cifra in LegAdue non disdegnando sfide tardive<br />

ad un campionato, quello cadetto, mai<br />

conosciuto prima d’ora; porta soprattutto la<br />

faccia dell’esperto David Farinon, di natali<br />

guelfi ma attitudine girovaga dopo le tappe<br />

in carriera a Pozzuoli, Cento, Viterbo, Montichiari,<br />

Castenaso e Montecatini, <strong>il</strong> pinnacolo<br />

d’area cui saranno affidate per intero le<br />

responsab<strong>il</strong>ità sotto i vetri di Colle Val d’Elsa.<br />

In ala due giovanissimi: <strong>il</strong> talentuoso ’84<br />

Francesco Amoni, colui che nel 2004 aveva<br />

dato una bella mano di coppale alla salvezza<br />

virtussina nella serie contro Padova salvo<br />

finire nei mesi successivi alla corte fortitudina<br />

per un intensissimo training a base di<br />

pesi, atletica e trovate pozzecchiane per far<br />

poi nuovamente ritorno alla base, ed <strong>il</strong> comasco<br />

ex Argenta Simone Gatti, ’82 pred<strong>il</strong>etto<br />

da Luigi Piatti che proprio a Varese<br />

(sponda Robur Et Fides) l’aveva osservato<br />

nel suo straripante atletismo. Mancava un<br />

crack per chiudere <strong>il</strong> cerchio: puntuale è arrivato<br />

Francesco Gori da Livorno, uno dei<br />

giustizieri in maglia pavese nella stagione<br />

BARLUCCHI<br />

che avrebbe dovuto concludersi con la scalata<br />

della Virtus di Lombardi alla serie A2.<br />

Correva la stagione 2000-2001 e da allora la<br />

guardia triestina, prelevata da Ozzano, non<br />

ha perso <strong>il</strong> piacere di far frusciare la retina<br />

da lontano. In panca insieme a Piatti ci sarà<br />

Guido Boni, uno che nella scorsa stagione<br />

ha avuto <strong>il</strong> coraggio di affrontare la C1 con<br />

una squadra composta da due atleti del<br />

1985, due del 1987 e sei del 1988 dimostrando<br />

che far giocare i giovani è <strong>il</strong> modo<br />

migliore per valorizzarli. Questa è la Montepaschi<br />

Vita Virtus 2005-2006, quella dell’operazione<br />

simpatia. Speriamo in bene. ■<br />

ba s ke t 55


Virtus,<br />

tutti i giorni<br />

della rivincita<br />

56 ba s ke t<br />

1 a giornata 2/10/05 15/1/06<br />

Veroli–Brindisi<br />

Cento–Mpv Virtus Siena<br />

Firenze–Pistoia<br />

Atri–Cecina<br />

Fidenza–Ozzano<br />

S. Antimo–Patti<br />

Ragusa–Ribera<br />

Forlì-Latina<br />

2 a giornata 9/10/05 22/1/06<br />

Cecina–Firenze<br />

Latina–S. Antimo<br />

Ozzano–Forlì<br />

Patti–Ragusa<br />

Pistoia–Cento<br />

Brindisi–Fidenza<br />

Ribera–Veroli<br />

Mpv Virtus Siena-Atri<br />

3 a giornata 16/10/05 29/1/06<br />

Veroli–Cecina<br />

Cento–Latina<br />

Firenze–Patti<br />

Atri–Ozzano<br />

Fidenza–Mpv Virtus Siena<br />

S. Antimo–Ribera<br />

Ragusa–Pistoia<br />

Forlì-Brindisi<br />

4 a giornata 23/10/05 4/2/06<br />

Cecina–Forlì<br />

Latina–Fidenza<br />

Ozzano–S. Antimo<br />

Patti–Veroli<br />

Pistoia–Atri<br />

Brindisi–Cento<br />

Ribera–Firenze<br />

Mpv Virtus Siena-Ragusa<br />

5 a giornata 30/10/05 12/02/06<br />

Veroli–Ozzano<br />

Cento–Ribera<br />

Firenze–Ragusa<br />

Atri–Latina<br />

Fidenza–Cecina<br />

Brindisi–Mpv Virtus Siena<br />

S. Antimo–Pistoia<br />

Forlì-Patti


6a giornata 6/11/05 18/2/06<br />

Veroli–Forlì<br />

Cecina–Mpv Virtus Siena<br />

Firenze–Cento<br />

Latina–Brindisi<br />

Patti–Fidenza<br />

Pistoia–Ozzano<br />

Ribera–Atri<br />

Ragusa–S. Antimo<br />

7 a giornata 13/11/05 26/2/06<br />

Cecina–Pistoia<br />

Cento–S. Antimo<br />

Ozzano–Ribera<br />

Atri–Ragusa<br />

Fidenza–Veroli<br />

Brindisi–Patti<br />

Mpv Virtus Siena–Latina<br />

Forlì-Firenze<br />

8 a giornata 20/11/05 04/03/06<br />

Veroli–Mpv Virtus Siena<br />

Cento–Atri<br />

Firenze–Ozzano<br />

Patti–Cecina<br />

Pistoia–Latina<br />

Ribera–Brindisi<br />

S. Antimo–Forlì<br />

Ragusa-Fidenza<br />

9 a giornata 27/11/05 11/3/06<br />

Cecina–S. Antimo<br />

Latina–Ragusa<br />

Ozzano–Cento<br />

Atri–Veroli<br />

Pistoia–Ribera<br />

Fidenza–Forlì<br />

Brindisi–Firenze<br />

Mpv Virtus Siena-Patti<br />

10 a giornata 4/12/05 19/3/06<br />

Veroli–Pistoia<br />

Cento–Fidenza<br />

Firenze–Atri<br />

Patti–Latina<br />

Ribera–Cecina<br />

S. Antimo–Brindisi<br />

Ragusa–Ozzano<br />

Forlì–Mpv Virtus Siena<br />

11 a giornata 8/12/05 25/03/06<br />

Cecina–Brindisi<br />

Latina–Veroli<br />

Ozzano–Patti<br />

Atri–S. Antimo<br />

Pistoia–Forlì<br />

Ribera–Fidenza<br />

Ragusa–Cento<br />

Mpv Virtus Siena-Firenze<br />

12 a giornata 11/12/05 2/4/06<br />

Veroli–Ragusa<br />

Latina–Cecina<br />

Patti–Ribera<br />

Fidenza–Atri<br />

Brindisi–Pistoia<br />

S. Antimo–Firenze<br />

Mpv Virtus Siena–Ozzano<br />

Forlì-Cento<br />

13 a giornata 17/12/05 8/4/06<br />

Cento–Patti<br />

Firenze–Veroli<br />

Ozzano–Cecina<br />

Atri–Brindisi<br />

Pistoia–Mpv Virtus Siena<br />

Ribera–Latina<br />

S. Antimo–Fidenza<br />

Ragusa-Forlì<br />

14 a giornata 5/1/06 15/4/06<br />

Veroli–S. Antimo<br />

Cecina–Cento<br />

Latina–Ozzano<br />

Patti–Pistoia<br />

Fidenza–Firenze<br />

Brindisi–Ragusa<br />

Mpv Virtus Siena–Ribera<br />

Forlì-Atri<br />

15 a giornata 7/1/06 23/4/06<br />

Cento–Veroli<br />

Firenze–Latina<br />

Ozzano–Brindisi<br />

Atri–Patti<br />

Pistoia–Fidenza<br />

Ribera–Forlì<br />

S. Antimo–Mpv Virtus Siena<br />

Ragusa-Cecina<br />

ba s ke t 57


Storia, Tradizione e Futuro. Il maiuscolo è rigoroso, proprio<br />

per evidenziare la necessaria complementarietà di tre capisaldi<br />

sui quali poggiano le fondamenta di un legame, com’è<br />

quello tra Siena e la pallacanestro, fatto non solo di risultati<br />

sportivi, ma anche e soprattutto di valori educativi. Prima<br />

nella dura superficie dell’asfalto e poi sulle tavole del parquet<br />

sono nate e cresciute generazioni di senesi, forgiati alla scuola<br />

della vita grazie ad una passione comune e al carisma di<br />

grandi uomini.<br />

Nelle secolari vicissitudini cestistiche di una piazza che<br />

oggi si colloca tra le grandi d’Europa, <strong>il</strong> nome di Ida Nomi Pesciolini<br />

non è <strong>il</strong> solo a richiamare l’alto tributo che meritano i<br />

precursori; quella di Don Armando Perucatti e di Monsignor<br />

Nazzareno Orlandi, fondatore del Costone, o, ancora, di Don<br />

Vittorio Bonci che per molti anni ne è stata l’insostituib<strong>il</strong>e<br />

guida, è una compagnia assai autorevole nella “galleria” degli<br />

iniziatori della “palla a cesto” e testimonia, a proposito di tradizione,<br />

un’operosità ancestrale che ha animato instancab<strong>il</strong>i<br />

uomini di chiesa nella convinzione che lo sport, in quanto<br />

esperienza condivisa, fosse un prezioso veicolo per l’educazione<br />

giovan<strong>il</strong>e.<br />

Deve averlo pensato anche Don Gaetano Rut<strong>il</strong>o quando,<br />

come parroco costoniano, r<strong>il</strong>anciò l’idea di una nuova “casa”<br />

per la crescente realtà sportiva del Costone la quale, di fronte<br />

ad esigenze sempre diverse, considerando la dimensione che<br />

<strong>il</strong> sodalizio di Vallepiatta stava venendo ad assumere anche in<br />

virtù di ragguardevoli traguardi raggiunti, necessitava di<br />

nuovi spazi e più adeguate strutture.<br />

“Siamo felici ed orgogliosi – esordisce Don Giuseppe Acampa,<br />

attuale coordinatore dell’Associazione Costone Ricreatorio<br />

“Pio II” – di aver potuto avviare i lavori per la realizzazione<br />

del ‘nostro’ Palasport concretizzando un sogno nel cassetto che già<br />

<strong>il</strong> nostro fondatore cullava e che Don Rut<strong>il</strong>o ha avuto <strong>il</strong> merito di<br />

riproporre”.<br />

Il grande lavoro compiuto dalle due società che formano<br />

la ‘costola sportiva’, la formazione masch<strong>il</strong>e dell’A.S. Costone<br />

e quella femmin<strong>il</strong>e dell’A.P.F. Costone, ha consentito, insieme<br />

al sostegno determinante delle istituzioni – dalla Fondazione<br />

Monte dei Paschi alle amministrazioni comunali territorialmente<br />

coinvolte di Siena e di Monteriggioni – di<br />

definire tutta una serie di progetti connessi alla nuova costruzione<br />

e che porteranno, tra l’altro, r<strong>il</strong>evanti benefici alla rete<br />

viaria della zona con nuove arterie di collegamento tra la città<br />

e le sue aree limitrofe.<br />

“Effettivamente – sottolinea Don Acampa – sorgere nella<br />

zona di Montarioso, praticamente al confine comunale tra Monteriggioni<br />

e Siena, significherà, per <strong>il</strong> palasport del Costone, trovarsi<br />

in un punto strategico, sia per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali<br />

previsti e in qualche modo finalizzati al nuovo plesso, che<br />

per quanto concerne fruib<strong>il</strong>ità ed ut<strong>il</strong>izzo”.<br />

Un ut<strong>il</strong>izzo che, è bene ricordarlo, riguarderà non soltanto<br />

le due formazioni costoniane, ma anche buona parte del settore<br />

giovan<strong>il</strong>e della Montepaschi, come prevede un accordo<br />

di collaborazione tra le due società, ieri acerrime rivali per la<br />

supremazia cittadina sullo stesso palcoscenico, oggi registi di<br />

un’importante sinergia dalla reciproca e grande ut<strong>il</strong>ità, seppure<br />

su potenzialità e ambizioni profondamente differenti.<br />

Le logiche campan<strong>il</strong>istiche, che se vissute con <strong>il</strong> giusto<br />

equ<strong>il</strong>ibrio rappresentano un ingrediente capace di insaporire<br />

la competizione sportiva, appartengono ad un passato ricco di<br />

scontri epici, grandi sfottò e alterne fortune che oggi hanno lasciato<br />

<strong>il</strong> posto ad un lavoro in comune nell’interesse di tutto <strong>il</strong><br />

movimento.<br />

Ma <strong>il</strong> passato è, per definizione, anche un grande contenitore<br />

di ricordi legato a quell’appartenenza che nello spirito<br />

costoniano era come una carta d’identità per la vita.<br />

“Per questo vorremmo che la nuova ‘casa’ del sodalizio gialloverde<br />

diventasse un punto di riferimento dove tanti nostri giovani<br />

possano, in futuro, identificarsi, riconoscersi proprio come nel caso<br />

dei loro genitori, secondo quel normale andamento ciclico della vita<br />

che avvicenda gli uomini ma può tramandare i valori più veri”.<br />

Pensato anche come struttura di servizio per <strong>il</strong> tessuto<br />

socio-economico senese, <strong>il</strong> PalaCostone, ben inserito nel contesto<br />

architettonico della zona, potrà contare su una polivalenza<br />

di spazi e attività: all’interno, una palestra, un’area ristorazione<br />

ed altri ambienti destinati ad uffici e ambulatori,<br />

coinvolgendo un’utenza diversificata e completando le risorse<br />

di una struttura dutt<strong>il</strong>e e funzionale per le molteplici esigenze<br />

che potrà soddisfare.<br />

“Il 2006 – conclude Don Acampa – sarà per noi un anno storico:<br />

<strong>il</strong> Costone festeggerà infatti <strong>il</strong> centenario della fondazione e<br />

l’auspicio è quello di ricevere questo regalo proprio in occasione della<br />

speciale ricorrenza”.<br />

Il nuovo palasport non solo rafforza la vocazione sportiva<br />

di Siena, dove, come detto, la cultura di una crescita armonica<br />

nella mente e nel corpo va ben oltre uno storico slogan, ma<br />

dota di spazi idonei una delle sue più antiche ed amate realtà<br />

sportive locali.<br />

Il futuro è già cominciato e la ‘famiglia’ potrà ulteriormente<br />

allargarsi: ora che, come la Virtus prima e la Mens Sana<br />

poi, anche <strong>il</strong> Costone ha la sua ‘casa’, Siena scrive un nuovo<br />

capitolo della sua storia cestistica confermandosi la ‘città del<br />

basket’, dove fare sport vuol dire solo viverne <strong>il</strong> sano agonismo,<br />

ma soprattutto apprenderne i valori più autentici per trasmetterne<br />

l’essenza. ■<br />

Francesco Vannoni •traguardi<br />

Dopo anni di attesa, nel 2006 vedrà finalmente la luce la nuova ‘casa’ del sodalizio gialloverde<br />

• Per i suoi 100 anni <strong>il</strong> Costone si fa <strong>il</strong> regalo più bello<br />

59


sport per tutti •Paolo Ridolfi<br />

Dopo aver riportato a Siena lo Scudetto<br />

del Basket con la Casa del Materasso<br />

•L’Uisp progetta<br />

nuovi traguardi<br />

La formazione della Casa<br />

del Materasso, Campione<br />

d’Italia Uisp<br />

In alto da sinistra:<br />

Claudio Candidori (all.),<br />

Roberto Battaglini,<br />

Federico Frati,<br />

Fabio Colonnello,<br />

Gigi Puccetti, Roberto Bruttini,<br />

Andrea Rinaldi,.<br />

In basso: Michele Fiorini,<br />

Stefano Papini,<br />

Giuseppe Pluchinotta,<br />

Franco Sannelli,<br />

Francesco Guerrini,<br />

Nicola Lorenzetti,<br />

assente Francesco Ricci.<br />

A sinistra un’immagine di<br />

Estate <strong>Sport</strong>.<br />

60<br />

<strong>Mese</strong>sport, quest’anno, apre un po’ in anticipo, legato,<br />

come è normale, alle logiche del campionato di calcio. In questa<br />

fase le sensazioni e gli avvenimenti di una stagione sportiva<br />

che finisce, si intrecciano con le speranze e l’impegno per<br />

organizzare le nuove iniziative del Comitato Uisp.<br />

L’ultimo flash della scorsa stagione è legato all’impresa<br />

della Casa del Materasso che ha riportato a Siena lo scudetto<br />

della pallacanestro amatoriale. Alle finali di Piombino erano<br />

ben due le formazioni giunte per difendere i colori della Balzana.<br />

Assieme ai gialli neo scudettati erano presenti infatti<br />

anche i neri dell’Odissea, a dimostrazione del grande valore<br />

tecnico del nostro campionato. L’impresa dei “ragazzi” di<br />

Candidori aprirà le porte, probab<strong>il</strong>mente, ad un evento di livello<br />

addirittura mondiale. È giunto infatti dallo CSIT ( organismo<br />

internazionale che comprende le varie associazioni nazionali<br />

di sport amatoriale) l’invito a partecipare, in<br />

novembre, ad un torneo a Città del Messico, una sorta di campionato<br />

del mondo di basket amatoriale. Pare che giocatori<br />

come Colonnello, concupito da diverse società che partecipano<br />

ai tornei federali, abbia garantito un contratto a vita con la<br />

Casa del Materasso solo in cambio di una notte in Plaza Garibaldi<br />

ad ascoltare <strong>il</strong> ritmo dei Mariachi accompagnato da tacos<br />

e cerveza. Anche l’Odissea, comunque si sta dando da fare e<br />

piovono sul tavolo di Giuliano Sampieri, ancor prima dell’ufficializzazione,<br />

le adesioni per una non meglio precisata tournee<br />

nei paesi baltici.<br />

Il presente del comitato è invece assorbito dall’appuntamento<br />

di estate sport che, dopo la sosta paliesca, ha visto andare<br />

in onda gli ultimi turni. Anche quest’anno, grazie alla Uisp,<br />

circa cinquecento ragazzi hanno avuto la possib<strong>il</strong>ità di trascorrere<br />

in modo diverso le giornate estive sperimentando i gesti<br />

naturali dell’atletica e del nuoto, sv<strong>il</strong>uppando la capacità di<br />

stare assieme e giocare all’aperto. I fine settimana sono dedicati<br />

al contatto con la natura durante le escursioni in bici e le “regate”<br />

in canoa nei dintorni di Siena. Particolare successo ha<br />

avuto anche <strong>il</strong> progetto Austria, dedicato ai più grandi, che<br />

hanno trascorso alcuni giorni lontano dai ritmi quotidiani in assoluta<br />

sintonia con la magica atmosfera della montagna.<br />

Come ogni anno poi la Uisp si onora di dare la possib<strong>il</strong>ità<br />

ai bambini di Chernob<strong>il</strong>, ospiti del Comune di Siena e della<br />

Pubblica Assistenza, di frequentare gratuitamente gli impianti<br />

sportivi che <strong>il</strong> Comune gli ha affidato in gestione.<br />

Se spostiamo lo sguardo in avanti, si rischia di rimanere paralizzati<br />

dalla preoccupazione per l’inizio della stagione invernale<br />

in piscina. Dai primi di settembre i telefoni, i fax e le caselle<br />

di posta elettronica del comitato, saranno presi d’assalto<br />

dai vecchi e nuovi soci che frequenteranno i corsi di nuoto.<br />

All’inizio di settembre poi la Uisp si farà coinvolgere, con<br />

grande entusiasmo, da un’iniziativa promossa dal Comitato<br />

delle Associazioni sportive senesi, guidato da Mariarosa Lapi,<br />

che si aprirà <strong>il</strong> 10 e l’11 settembre presso gli impianti sportivi<br />

dell’Acquacalda. L’evento si “intitola” “sport un’occasione<br />

per tutti”. L’idea è proprio quella di dare a tutti la possib<strong>il</strong>ità<br />

di conoscere e praticare lo sport. Sarà infatti possib<strong>il</strong>e provare<br />

ad andare in barca a vela, tirare di scherma...e con l’arco, immergersi<br />

con o senza bombole oppure ancora lanciarsi in bici<br />

sul velodromo o ammirare moto d’epoca ed esibizioni di pallanuoto<br />

e nuoto sincronizzato. La manifestazione avrà poi un<br />

seguito <strong>il</strong> fine settimana successivo presso gli impianti di San<br />

Miniato, dove ci sarà spazio per i motori, i cavalli, le mountain<br />

bike, <strong>il</strong> pattinaggio ed <strong>il</strong> calcio.<br />

In autunno inoltrato sarà <strong>il</strong> momento di riflettere su aspetti<br />

meno esplorati dello sport e dell’associazionismo in generale.<br />

Saranno infatti organizzate due tavole rotonde dedicate alla<br />

scienza applicata allo sport, e viceversa, ed agli aspetti fiscali<br />

dell’associazionismo sportivo. A febbraio sarà poi allestita una<br />

mostra dedicata interamente allo sport, ed in particolare a quel<br />

tipo di sport che si vede meno ma che si pratica di più: quello<br />

degli amatori, dei disab<strong>il</strong>i, degli anziani, dei detenuti.<br />

Con l’autunno riprenderanno anche tutte le attività torneistiche<br />

della Uisp che, assieme gli altri enti di promozione sportiva<br />

della provincia, si prodigherà, come fa da oltre cinquant’anni,<br />

per dare a tutti la possib<strong>il</strong>ità di fare sport con <strong>il</strong> solo<br />

unico e sacrosanto obiettivo di divertirsi, stare in compagnia, e<br />

ricercare l’equ<strong>il</strong>ibrio che solo l’attività fisica riesce a garantire.<br />

Nell’augurare a tutti una splendida stagione sportiva, non<br />

resta che dare appuntamento ai prossimi numeri per raccontare<br />

i piccoli e grandi successi dello sport amatoriale. ■

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