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Da 29 anni <strong>il</strong> mens<strong>il</strong>e senese di critica e attualità sportiva - Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena www.mesesport.it 2, 00 €<br />

L‘ L‘MPS<br />

MPS<br />

torna al tavolo<br />

G4 del G4<br />

Siena:<br />

L‘MPS<br />

50 giorni delG4 alla meta<br />

torna al tavolo<br />

Sien Siena:<br />

50 giorni<br />

alla meta<br />

n. 269 apr<strong>il</strong>e 2011


Fatti, non parole<br />

Si fa presto a dire che Siena è una città in amore con lo sport. Bisogna anche<br />

dimostrarlo. Coi fatti, evidentemente, più che a parole. Il primo di questi fatti potrebbe<br />

essere la conquista della quinta Supercoppa Italiana di basket da parte della Mens Sana ,<br />

per di più a stagione appena iniziata, tanto per abituarci subito a non farci<br />

mancare niente anche quest’anno. Un altro è la stab<strong>il</strong>e posizione di vertice<br />

guadagnata dai bianconeri in serie B, che in astratto non garantisce ancora<br />

niente, ma che testimonia (con buona pace di chi diceva che una volta in B<br />

<strong>il</strong> calcio senese non avrebbe avuto prospettive, tanto da agitare perfino lo<br />

spettro della serie C…. ) quanto sia realistico invece <strong>il</strong> progetto per una<br />

immediata risalita in A.<br />

Poi ci sarebbe la terza Coppa Italia, sempre di basket, che la<br />

Montepaschi ha fatto nuovamente sua a metà febbraio, seguita a marzo da quella<br />

messa in bacheca dalla Virtus a livello di serie A D<strong>il</strong>ettanti. E quanto a trofei per<br />

ora ci fermiamo qui, anche perché sono stati gli unici messi finora in palio.<br />

Come dire: (non) tutto e (ma) di …tutto, parafrasando un abusato slogan.<br />

Ultimo in ordine di tempo, è arrivato <strong>il</strong> pass per le Final Four di<br />

Euroleague, con quattro prestazioni coinvolgenti, esaltanti, per certi aspetti<br />

commoventi. Non si può definire la c<strong>il</strong>iegina sulla torta semplicemente<br />

perchè la torta è ancora in fase di… impasto, ma rappresenta pur sempre un<br />

traguardo a cui è diffic<strong>il</strong>e accostare ogni tipo di aggettivo.<br />

Considerazione questa, che ne introduce immediatamente un’altra:<br />

ma cosa deve (ancora) fare la squadra di Pianigiani per convincere<br />

quei due o tre che – in perfetta buona fede, gli altri non meritano<br />

soddisfazione – di fronte all’ostacolo più alto continuano a dubitare delle<br />

sue sconfinate risorse e della sua reattività, come se non avesse già<br />

dimostrato tante volte di poter ribaltare <strong>il</strong> più sfavorevole dei<br />

pronostici?<br />

Una squadra, quella senese, che non si accontenta evidentemente di<br />

entrare nella storia dello sport senese e del basket italiano, ma che ora – e non da ora – sta allargando sempre di più i suoi confini all’intero<br />

Continente. Perché l’impresa della Montepaschi al Pireo (prima in negativo, con quel meno 48 che ha fatto da detonatore all’orgoglio dei<br />

biancoverdi) dimostra anzitutto che qui si sta parlando di una squadra ben radicata sulla terra, non di una che viene da Marte, nel qual caso non<br />

avrebbe diritto di cittadinanza. No, in quello che ha fatto non c’è nulla di marziano, ma solo tanta applicazione, tanta convinzione e, perché no,<br />

tanto cuore. Ciò che a volte manca a tanti professionisti nati magari dalle nostre parti e meglio pagati.<br />

Quando Simone Pianigiani, fra 30-40 anni, si deciderà a svelare <strong>il</strong> segreto dei suoi successi (anche se dall’intervista concessa a Balestracci<br />

nello scorso numero di <strong>Mese</strong>sport si intuiscono tante cose…), forse si scoprirà che la formula era più semplice di quanto si pensasse. E qui sta<br />

la grandezza di un tecnico che non solo è riuscito a vincere la diffidenza di chi non lo riteneva all’altezza di ereditare <strong>il</strong> compito che era stato di<br />

Recalcati, ma di incarnare sopra ogni ragionevole dubbio (e con <strong>il</strong> determinante contributo di Minucci), <strong>il</strong> tipo di allenatore che ogni giocatore<br />

vorrebbe avere. Cominciando con l’apprezzarne prima di tutto l’uomo. Esattamente come fa lui.<br />

P.S. – Ostacoli tecnici legati alla foliazione del giornale ci impediscono di commentare in questa pagina la trasferta dei bianconeri a<br />

Frosinone. Lo facciamo nella parte centrale della rivista, … non prima di aver benedetto date e orari di gara tanto cervellotici.<br />

Direttore<br />

Mario Ciani<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />

Paolo Corbini<br />

Edito e stampato presso<br />

Arti Grafiche Ticci<br />

Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />

Tel. 05.77.34.92.22<br />

Fax 05.77.34.93.66<br />

redazione@mesesport.it<br />

Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430 del 27.01.1983<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Duccio Balestracci, Roberto Barzanti, Renzo Bechini, Mauro Bindi, Elena Borri, Giancarlo Brocci, Guido Carli, Niccolò Casalsoli,<br />

Mario Ciani, Claudio Coli, Vincenzo Coli, Guido Collodel, Stefano Fini, Fabio Francioni, Em<strong>il</strong>io Giannelli, Daniele Giannini,<br />

Antonio Gigli, Roberto Guiggiani, Luca Luchini, Maurizio Madioni, Laura Massai, Augusto Mattioli, Roberto Morrocchi,<br />

Giuseppe Nigro, Francesco Oporti, Roberto Rosa, Andrea Sbardellati, Senio Sensi, Rudi Simonelli, Antonio Tasso,<br />

Matteo Tasso, Francesco Vannoni.<br />

Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />

Collaborazione fotografica: Andrea Bruschettini, Augusto Bizzi, Lucrezia Fini, Luciano Pancratici e Bernard Chazine<br />

Progetto grafico ed impaginazione: Bernard Chazine<br />

editoriale<br />

n. 269 - apr<strong>il</strong>e 2011 - anno XXIX<br />

1


Tutti<br />

a Barcellona arcellona<br />

pervendicare<br />

pervendicare<br />

<strong>il</strong><br />

2003 2003<br />

3<br />

basket


4 maurobindi<br />

basket<br />

Siena entra nella storia dell’Euroleague con un recupero sull’Olympiacos<br />

che ha del miracoloso - un motivo in più per crederci anche noi<br />

E se ci hanno creduto loro<br />

dopo <strong>il</strong> –48...<br />

Iniziamo con un numero, <strong>il</strong> 48, per consegnare<br />

ai posteri una delle serie più incredib<strong>il</strong>i<br />

che la storia dell’Eurolega può e potrà raccontare<br />

e che vedrà per sempre Siena come<br />

autrice di un’impresa veramente esaltante.<br />

48 come i punti che hanno diviso Olympiacos<br />

e Montepaschi dopo gara uno, distacco<br />

abissale che faceva presagire<br />

o pregustare a seconda<br />

delle diverse appartenenze,<br />

una fine<br />

abbastanza scontata e veloce<br />

del quarto di finale tra<br />

senesi e greci, 48 come le<br />

ore che sono servite a Pianigiani<br />

e ai suoi ragazzi<br />

per ribaltare tutto, <strong>il</strong> risultato<br />

finale della serie<br />

prima di ogni cosa, ma soprattutto<br />

a ricostruire tatticamente<br />

e soprattutto<br />

mentalmente un gruppo<br />

che poteva uscire stritolato<br />

da quel -48.<br />

Un capolavoro, dove<br />

vengono ancora una volta<br />

esaltati i meriti di una società<br />

dove esiste un unico<br />

credo, <strong>il</strong> lavoro, in funzione<br />

al quale si è raggiunto <strong>il</strong> risultato formidab<strong>il</strong>e<br />

che esiste sempre un f<strong>il</strong>o di sobrietà<br />

ed equ<strong>il</strong>ibrio sia nelle vittorie, tante, ma anche<br />

nelle poche sconfitte. E questo non ha<br />

fatto crollare la convinzione di giocarsi fino in<br />

fondo le proprie chance, anche quando delusione,<br />

scherno e una comprensib<strong>il</strong>e convinzione<br />

generale avevano preso piede dopo <strong>il</strong><br />

pesante ko di gara 1 ad Atene.<br />

Oggi in tanti sono pronti a scommettere che<br />

quella gara 1 è stata l’inizio della fine per Ivkovic<br />

e i suoi uomini, travolti loro stessi dalla dimostrazione<br />

di forza dimostrata in quella prima<br />

partita, tanto da aver poi sottovalutato le reali<br />

forze della Montepaschi, non riuscendo a risalire<br />

la china una volta persa l’inerzia della serie.<br />

Ma in questa semplificazione, per certi<br />

versi estrema, non possiamo assolutamente<br />

sorvolare sul grande lavoro fatto dallo staff<br />

tecnico senese, che ha dimostrato anche sul<br />

piano strettamente tattico di essere uscito<br />

stravittorioso dal confronto con uno dei guru<br />

delle panchine continentali come Ivkovic.<br />

Non c ‘è parte del campo dopo <strong>il</strong> soverchiante<br />

predomino di gara 1 non sia stato ribaltato<br />

nelle tre partite successive. La Monte-<br />

paschi è riuscita ad imporre la sua forza sia<br />

sotto canestro, colmando limiti evidenti in termini<br />

di centimetri, muscoli ed esperienza, che<br />

sul perimetro dove lo spauracchio era costituito<br />

dal trio Papaloukas, per otto volte consecutive<br />

alle final four, Spanoulis secondo per<br />

pericolosità offensiva forse al solo Navarro in<br />

Europa e Teodosic miglior giocatore dell’Eurolega<br />

della passata stagione, senza dimenticare<br />

i vari Gordon, Halperin, Pelekanos che<br />

formano uno dei reparti più completi e temib<strong>il</strong>i<br />

d’Europa.<br />

La differenza l’ha fatta <strong>il</strong> gioco di squadra,<br />

<strong>il</strong> sistema Montepaschi, che come ormai le capita<br />

da svariati anni ha ingigantito i meriti dei<br />

singoli nella capacità di farli giocare assieme,<br />

in quella che possiamo definire una sublime<br />

prova di orchestra.<br />

Quella che ci fa dire, dopo aver visto la serie<br />

con l’Olympiacos ed anche molte delle altre<br />

partite di playoff, senza paura di sb<strong>il</strong>anciarci,<br />

che la Montepaschi è in termini di<br />

riconoscib<strong>il</strong>ità di identità di squadra la migliore<br />

in assoluto.<br />

Contro i greci Siena ha sempre attaccato<br />

e difeso con una lucidità ed un sincronismo<br />

tra i vari reparti sensazionale, ha braccato gli<br />

esterni ateniesi costringendoli ad una miriade<br />

di palle perse e a perdere fluidità abusando<br />

oltre le proprie caratteristiche del palleggio,<br />

coinvolgendo poco e male i lunghi e non riuscendo<br />

mai a contenere in difesa <strong>il</strong> gioco di<br />

Siena, che non ha mai smesso di proporre quel<br />

movimento di palla e uomini che ha prodotto<br />

come al solito buoni tiri e opportunità per tutti.<br />

Non a caso nelle varie partite si è assistito<br />

ad un sostanziale passaggio di consegne da<br />

un uomo all’altro, in termini di spinta e prese<br />

di responsab<strong>il</strong>ità, sempre perfettamente miscelate<br />

da Pianigiani, che non ha mai avuto<br />

dai suoi uomini cali di intensità tali da mettere<br />

in discussione <strong>il</strong> risultato finale.<br />

Al di là del pathos inevitab<strong>il</strong>e che circonda<br />

sfide del genere, non può sfuggire come dopo<br />

gara uno la Montepaschi abbia controllato<br />

sempre i vantaggi conquistati, resistendo ai<br />

ritorni dell’Olympiacos senza andare in affanno<br />

e trovando sempre le capacità per respingere<br />

i tentativi di recupero greco con una lucidità<br />

e determinazione uniche. Perfetta la gestione<br />

del gruppo, perfetta la resa dei singoli, anche<br />

coloro che come Michelori e Ress hanno dovuto<br />

saggiare <strong>il</strong> dispiacere dell’esclusione,<br />

hanno poi saputo fornire un contributo importante<br />

alla causa, in un contesto, specie<br />

sotto canestro, dove Pianigiani ha fatto ricorso<br />

a tutte le opzioni possib<strong>il</strong>i.<br />

Perfetto come al solito Stonerook, addirittura<br />

decisivo in attacco con quelle bombe<br />

ad inizio di gara 4 che hanno incanalato nel<br />

migliore dei modi l’ultimo atto della serie; positivo<br />

Rakovic, che in verità ha graffiato più<br />

che azzannato gli avversari, sempre alle prese<br />

con l’ormai cronico problema dei falli; semplicemente<br />

fantastico è stato Lavrinovic, solito<br />

rebus offensivo per gli avversari, con <strong>il</strong> suo<br />

repertorio ampissimo di opzioni e posizioni<br />

sul fronte di attacco avversario.<br />

Ksistof ha giocato indifferentemente da 4<br />

e da 5, una variante tattica che tornerà molto<br />

ut<strong>il</strong>e nel complicato scacchiere che verrà proposto<br />

da Obradovic a Barcellona.<br />

Ma <strong>il</strong> capolavoro di Pianigiani è aver reso<br />

in questi anni Lavrinovic un difensore credib<strong>il</strong>e,<br />

come lo abbiamo visto contro Bourousis<br />

ed in generale contro i lunghi dell’Olympiacos,<br />

decisivo anche nella metà campo di difesa<br />

della Montepaschi, per quella che possiamo<br />

definire la più completa consacrazione<br />

di un talento assoluto.<br />

Tornando al successo contro l’Olympiacos,<br />

è stata la vittoria delle scelte mai rinnegate,<br />

una storia ormai vecchia e sedimentata, che<br />

nel corso delle stagioni ha avuto la faccia di<br />

tanti protagonisti diversi delle vittorie senesi.<br />

Quest’anno trova la sua sublimazione nelle vicende<br />

che riguardano Hairston e Jaric, splendidi<br />

protagonisti della conquista della quarta<br />

Final Four di Eurolega, su nove partecipazioni


nella massima competizione continentale.<br />

La capacità di credere fino in fondo sulle<br />

scelte fatte, ci dimostra le condizioni ottimali<br />

in cui la squadra e i giocatori tutti svolgono <strong>il</strong><br />

loro compito.<br />

Se analizziamo i mesi passati finora a Siena<br />

da Hairston, pensiamo siano pochi coloro che<br />

potevano prevedere un exploit dell’ex San Antonio<br />

Spurs nel corso dei playoff di Eurolega.Tra<br />

infortuni e tormenti vari Hairston è stato circondato<br />

spesso da uno scetticismo che avrebbe<br />

smontato più di un giocatore, per di più giovane<br />

ed inesperto come lui, ma la capacità di<br />

rassicurarlo, di farlo lavorare con la convinzione<br />

di portarlo alla forma ottimale e quindi determinare<br />

quella sicurezza e tranqu<strong>il</strong>lità di poter<br />

crescere nelle proprie capacità, è un qualcosa<br />

che non appartiene a tutti gli ambienti di lavoro,<br />

né tanto meno a quelli sportivi, dove <strong>il</strong><br />

pessimismo esterno spesso ha un valore assoluto<br />

sulla riuscita di certi progetti.<br />

Oggi Hairston, dopo mesi da incognita indecifrab<strong>il</strong>e,<br />

è una risorsa potenzialmente devastante<br />

per la Montepaschi, perché assomma<br />

qualità fisiche e tecniche importanti, ad una<br />

conoscenza ancora relativa del suo gioco e<br />

delle sue caratteristiche, che lo rendono indecifrab<strong>il</strong>e<br />

e poco inquadrab<strong>il</strong>e anche agli occhi<br />

dei coach avversari.<br />

Hairston sa attaccare frontalmente <strong>il</strong> canestro<br />

, in entrata tiene in maniera inusuale<br />

per un esterno la palla sempre così in alto, che<br />

quando stacca da terra, oltre a salire a quote<br />

rimarchevoli, sembra galleggiare in aria per un<br />

tempo impossib<strong>il</strong>e da pareggiare per gli altri.<br />

Ora sta acquisendo sicurezza anche nel gioco<br />

spalle a canestro in post basso, a cui si somma<br />

un più che discreto tiro dalla distanza sia esso<br />

piazzato, che preso in movimento dopo aver<br />

fatto saltare <strong>il</strong> difensore. Inoltre è un rimbalzista,<br />

specie offensivo, devastante, come dimostrato<br />

nella serie contro l’Olympiacos.<br />

Aggiungiamo che alla stregua di chiunque<br />

altro all’interno del gruppo bianco-verde, dimostra<br />

una discreta disponib<strong>il</strong>ità a sbattersi<br />

anche in difesa. Ecco che la fiducia risposta<br />

su Hairston è ripagata in pieno, in un momento<br />

in cui gli esperimenti lasciano lo spazio solo<br />

ai risultati.<br />

Analogo, anche se con sfaccettature diverse,<br />

<strong>il</strong> discorso di Jaric, giocatore certamente<br />

da non scoprire oggi, ma sicuramente da recuperare,<br />

un tentativo inseguito e non riuscito<br />

nemmeno a Messina in quel di Madrid lo scorso<br />

anno e che invece a Siena nel breve volgere di<br />

un paio di mesi e mezzo ha già prodotto risultati<br />

che sono davanti agli occhi di tutti.<br />

La Montepaschi ha restituito al basket italiano<br />

ed europeo un giocatore dalle grandi capacità<br />

e soprattutto dalla personalità e carisma<br />

unici, che dalle perplessità di un ritorno al basket<br />

diffic<strong>il</strong>e sia per <strong>il</strong> livello competitivo, che<br />

per l’esigenza di togliersi di dosso tanta ruggine,<br />

è passato ad ipnotizzare gli avversari già<br />

nel corso di gara 2 ad Atene e poi ad incantare<br />

<strong>il</strong> pubblico del PalaEstra con delle prestazioni<br />

sensazionali per classe e determinazione.<br />

Abbiamo parlato del potenziale degli<br />

esterni dell’Olympiacos, ma dopo la sfida contro<br />

i greci, cosa possiamo dire del reparto dietro<br />

della Montepaschi? Con Zisis che ancora<br />

una volta ha interpretato in maniera egregia<br />

<strong>il</strong> ruolo di mente sapiente del gioco senese, i<br />

vari Kaukenas, Moss, i sopra citati Jaric e Hairston,<br />

senza dimenticare Carraretto e nemmeno<br />

<strong>il</strong> sacrificato Aradori, compongono un backcourt<br />

profondissimo e dalle poliedriche sfaccettature,<br />

che non aspetta altro di recuperare<br />

<strong>il</strong> miglior Bo Mc Calebb, per diventare uno dei<br />

grattacapi più forti per i nostri futuri avversari<br />

del Panathinaikos.<br />

Stiamo parlando in effetti del miglior uomo<br />

della Montepaschi fino al momento del suo infortunio.<br />

Ora, senza nascondere le difficoltà<br />

del suo recupero, che sono innanzitutto fisiche<br />

per la particolarità dell’infortunio, la squadra<br />

è chiamata a far tesoro di quanto prodotto<br />

fino al momento del suo stop, integrandolo<br />

con quello che nell’arco di tre mesi la Montepaschi<br />

è stata chiamata a riorganizzare in sua<br />

assenza. Un’opportunità che amplia ulteriormente<br />

le frecce a diposizione della squadra,<br />

ma che comporta la necessità di adeguarsi ancora<br />

alle caratteristiche nuovamente mutate<br />

della squadra.<br />

La fiducia in Pianigiani in questo senso è<br />

assoluta. Sconfitti nell’arco della stagione Pascual,<br />

Messina, Ivkovic, solo per nominare <strong>il</strong><br />

top dei coach affrontati, Simone può lecitamente<br />

lanciare <strong>il</strong> guanto di sfida ad Obradovic,<br />

che rimane al vertice di questa speciale<br />

graduatoria.<br />

Lo farà in un contesto più neutro che mai,<br />

dopo l’uscita proprio per mano del Panathinaioks<br />

del Barcellona, cosa che ci induce a<br />

fare i complimenti all’Uleb, perché <strong>il</strong> sospetto<br />

che spesso gli interessi possano giocare un<br />

ruolo non secondario è sempre nella mente di<br />

tutti e non vedere nessuna squadra turca a<br />

Barcellona, quando lo sponsor della competizione<br />

è la Turkish Airlines, <strong>il</strong> Barcellona perdere<br />

l’accesso alle Final Four pur partendo dal<br />

vantaggio del fattore campo e vedere Siena<br />

affondare la corazzata Olympiacos, ci fa veramente<br />

dire che <strong>il</strong> parquet è stato <strong>il</strong> vero unico<br />

giudice del risultato finale.<br />

Un grazie va rivolto poi al basket italiano,<br />

in primis la Lega, che ha saputo supportare al<br />

meglio le esigenze di Siena nella preparazione<br />

della sfida contro l’Olympiacos, con una disponib<strong>il</strong>ità<br />

mai così ampia come in questa stagione.<br />

Un modo per dimostrare che rivalità sportiva e<br />

capacità di coesione possono essere facce di un<br />

medesimo modus operandi, dove <strong>il</strong> bene del<br />

movimento diventa un obiettivo perseguib<strong>il</strong>e<br />

insieme con indubbi vantaggi per tutti.<br />

Sarà un caso, ma l’Italia torna a piazzare<br />

due squadre (Siena e Treviso) nel novero delle<br />

formazioni che si contenderanno i massimi trofei<br />

continentali e questo al di là di una presenza<br />

non massiccia di giocatori italiani in<br />

campo, è comunque un segno di rinnovata vivacità<br />

e competitività del basket nostrano.<br />

Tornando alla vittoria contro l’Olympiacos,<br />

essa nasce anche sul solco di un adagio<br />

che spesso abbiamo sentito recitare a Ferdi-<br />

nando Minacci: “migliorarsi partendo dagli errori<br />

commessi”.<br />

Ora non ci sentiamo di parlare di errore<br />

quando si parla di gestione di un’annata sportiva<br />

sotto l’aspetto fisico. È sicuramente più<br />

giusto ritenere che alcune valutazioni producono<br />

all’interno di una stessa stagione momenti<br />

di forma altalenanti, parliamo di professionisti<br />

che svolgono un lavoro oscuro, ma<br />

determinante. Certo nelle passate stagioni i<br />

picchi di rendimento riferib<strong>il</strong>i ad alcuni momenti<br />

chiave avevano prodotto in basso risultati<br />

troppo evidenti, per non pensare di<br />

porci rimedio e nella logica, diffic<strong>il</strong>e, di migliorare<br />

ciò che era già molto buono, Minucci<br />

è riuscito nell’impresa di ritoccare un aspetto<br />

che ha un’importanza essenziale nella volontà<br />

di inseguire al meglio i vari obiettivi. Abbiamo<br />

iniziato parlando di numeri e concludiamo abbandonandoci<br />

nuovamente ad alcune considerazioni<br />

numeriche. È giusto rimarcare che la<br />

Montepaschi è la società italiana con <strong>il</strong> maggior<br />

numero di vittorie in Eurolega, un dato<br />

che messo a confronto con la r<strong>il</strong>evanza del risultato<br />

sportivo conseguito con l’accesso alla<br />

Final Four di Barcellona, ha un valore relativo<br />

e con una valenza soprattutto statistica che<br />

invece fotografa perfettamente la dimensione<br />

di Siena nel contesto europeo. Che è quella<br />

di una società che è grande a prescindere dai<br />

numeri che la caratterizzano (soldi, numero di<br />

tifosi, bacino di interesse), e principalmente<br />

per le idee che sa sv<strong>il</strong>uppare ogni anno.<br />

E partendo proprio da queste idee indirizziamo<br />

<strong>il</strong> timone della nostra rotta verso Barcellona,<br />

inseguendo un’idea pazza, ma che<br />

forse oggi è più concreta che mai.<br />

Crediamoci, come ha dimostrato di crederci<br />

la Montepaschi dopo essere scivolata a<br />

-48, tante volte i sogni diventano realtà. •<br />

maurobindi<br />

basket 5


QUANDO SI DICE... NON FARSI MANCARE NIENTE<br />

[ SENZA RETE] di Roberto Morrocchi<br />

TORNIAMO A BARCELLONA, là dove abbiamo<br />

assaporato per la prima volta nella<br />

nostra storia, l’ebrezza delle finali a quattro<br />

per la conquista dello scettro di regina<br />

d’Europa. Allora in panca c’era Ergin Ataman,<br />

ma accanto a lui c’era già Simone<br />

Pianigiani, colui che i tifosi hanno investito<br />

della carica di “Ministro della Difesa”<br />

e che io mi picco di considerare, ma sì,<br />

l’attuale migliore allenatore del caro Vecchio<br />

Continente, <strong>il</strong> più completo per la difesa,<br />

l’attacco e la gestione degli uomini.<br />

Punto e basta.<br />

Andiamo a Barcellona con pieno merito.<br />

Nessuno ci ha regalato alcunché.<br />

Con la malasorte che non ci ha lasciato<br />

in pace nemmeno per un momento. Nemmeno<br />

quest’anno, dopo averci messo i<br />

bastoni fra le ruote negli ultimi quattrocinque<br />

anni.<br />

Non ci siamo fatti<br />

mancare niente. Ci<br />

siamo permessi perfino<br />

<strong>il</strong> lusso (..ora<br />

possiamo definire<br />

così quella rocambolesca<br />

sconfitta) di<br />

buscare 48 punti in<br />

quel del Pireo in<br />

gara uno dei quarti.<br />

I giochi sembravano<br />

fatti, ma Simone<br />

aveva ancora<br />

in mano la squadra,<br />

sapeva che gli uomini,<br />

come belve ferite,<br />

avrebbero rispo -<br />

sto alle sue<br />

sollecitazioni e da<br />

quel buco nero, nerissimo,<br />

è volato via,<br />

altissimo, uno splendido<br />

aqu<strong>il</strong>one.<br />

Un capolavoro, <strong>il</strong><br />

suo, ma, per una<br />

volta, mi sia concesso di dare a Cesare<br />

quello che a Cesare spetta di diritto. Mi<br />

spiego subito.<br />

Su Hairston non ho nutrito mai <strong>il</strong> minimo<br />

dubbio. Doveva solo recuperare da un<br />

brutto acciacco e credere ancora in se<br />

stesso…ma su Jaric, lo ammetto, non<br />

avrei scommesso un euro, dopo la scialba<br />

stagione vissuta dal campione Serbo, nel<br />

Real Madrid dello scorso anno.<br />

Invece Cesare – alias Ferdinando Minucci<br />

– ha scelto proprio l’ex campione<br />

per sostituire quel Mc Calebb che aveva<br />

fino allora contrassegnato la stagione<br />

mensanina in Italia e in Europa.<br />

È stata questa la mossa vincente in Europa.<br />

Marko Jaric, dopo un inizio stentatissimo,<br />

ha cominciato, piano piano, ma<br />

costantemente, a muovere gambe e braccia.<br />

E queste hanno cominciato a rispondere<br />

agli impulsi del suo lucidissimo cervello<br />

cestistico.<br />

Si è scoperto play aggiunto e ha ritrovato,<br />

come d’incanto, la strada che lo ha<br />

portato a realizzare in entrata, dalla grande<br />

distanza e in arresto e tiro, canestri decisivi.<br />

A lui, a chi lo ha messo in campo –<br />

leggi staff tecnico – a chi lo ha ricostruito (<br />

staff medico e preparatori atletici..) e soprattutto<br />

a chi lo ha acquistato, devo sciogliere<br />

lodi sperticate e convinte.<br />

Lo so, lo faccio con senno di poi, ma è<br />

più onesto così, rispetto a quanti affer-<br />

mano “..io lo sapevo che era ancora un<br />

grande” dopo aver fatto le boccucce al suo<br />

arrivo, intessendo tanti elogi, sì, ma alla<br />

sua splendida consorte.<br />

A Barcellona fra le bellissime quattro<br />

non ci sarà quella che alla vig<strong>il</strong>ia veniva<br />

indicata da tutti, ma proprio tutti, come la<br />

favoritissima della Coppa Campioni. Il<br />

Barcellona ha perso in casa con <strong>il</strong> Panathinaikos,<br />

in gara due, dopo aver rubacchiato<br />

la prima tenzone e non ha saputo<br />

ribaltare i giochi in quel di Atene. E sarà<br />

proprio contro <strong>il</strong> Pana che la Montepaschi<br />

si giocherà l’accesso alla finalissima. Me-<br />

glio <strong>il</strong> Pana dei padroni di casa? Forse,<br />

ma la squadra greca è, credetemi, tostissima<br />

e ci vorrà una Mens Sana davvero<br />

superlativa per metterla al tappeto.<br />

Il Maccabi non ha avuto problemi a sbarazzarsi<br />

del Vitoria, mentre la quarta contendente<br />

uscirà dallo spareggio fra Real<br />

e Valencia.<br />

Se devo mettere in f<strong>il</strong>a le ”quattro belle”<br />

do un pizzico di vantaggio ai greci, ma ad<br />

una mezza incollatura ci sono Siena e Tel<br />

Aviv; un gradino sotto gli spagnoli, Madrid<br />

o Valencia, fa lo stesso.<br />

Ma sono arcisicuro che un po’ tutti si<br />

fasciano la testa, pensando alla Montepaschi.<br />

Questa Montepaschi, diversa e più<br />

completa di quella, comunque forte, che<br />

ha iniziato questa meravigliosa stagione.<br />

E pensare che doveva<br />

essere la stagione del<br />

nuovo corso, della “ricostruzione”,<br />

dopo<br />

aver dato l’addio, in<br />

una volta sola, a tanti<br />

grandi campioni che ci<br />

hanno fatto vivere momenti<br />

esaltanti.<br />

Vallo a spiegare in<br />

Italia e in Europa<br />

come si fa… Ora abbiamo<br />

anche una panchina<br />

lunghissima,<br />

tanto da dover lasciare<br />

fuori, di volta in<br />

volta, eccellenti giocatori<br />

come Aradori,<br />

Akindele, Michelori,<br />

Ress e compagnia<br />

cantante.<br />

Se, come credo e<br />

spero, Mc Calebb avrà<br />

recuperato una buona<br />

condizione psicofisica<br />

e se tutti gli altri si<br />

manterranno sugli standard di rendimento<br />

palesati contro l’Olympiacos, la<br />

Montepaschi potrà davvero puntare al<br />

bersaglio grosso. E non sarebbe più una<br />

sorpresa.<br />

Ma non corriamo troppo. Sarà come<br />

sempre <strong>il</strong> campo a scrivere l’ultima parola.<br />

Io sono convinto però che la nuova “campagna”<br />

catalana sarà comunque bellissima<br />

per la nostra squadra, i nostri incredib<strong>il</strong>i tifosi<br />

e per una città intera che deve andare<br />

orgogliosa di rappresentare l’Italia nel torneo<br />

più bello che c’è in Europa, al di sotto<br />

solo del fantastico mondo della NBA.<br />

7


8 claudiocoli<br />

basket<br />

Otto anni dopo la sconfitta rimediata in semifinale<br />

con Treviso (‘ammazzata’ dai 7 punti finali di Bulleri)<br />

La Mps torna sul<br />

luogo del ...delitto<br />

Quando sente odore di Spagna, la<br />

Mens Sana si scalda e carica. Un po’ come<br />

i tori col rosso durante le corride, tanto per<br />

rimanere in tema. Il dato è: tre Final Four<br />

in terra ispanica, (Barcellona 2003, Madrid<br />

2008, Barcellona 2011) tre volte che Siena<br />

risponde presente all’appello. Una mera<br />

casualità, s’intende; meno casuale invece<br />

è l’approdo dei biancoverdi a quattro Final<br />

Four su otto dal 2003 in poi. Ma esclusa<br />

la prima storica volta alla fase finale dell’Eurolega,<br />

mai tale risultato è stato più<br />

bello ed emozionante. Senza dimenticare<br />

<strong>il</strong> fatto che per Siena, per la città, per la<br />

società e <strong>il</strong> budget investito l’essere tra le<br />

prime 4 d’europa è qualcosa di enorme.<br />

Quando mai si è visto una squadra nuova,<br />

rifatta per sette dodicesimi in estate anche<br />

con alcune scommesse, che ha patito<br />

infortuni importanti (prima McCalebb, poi<br />

Kaukenas e anche Lavrinovic) e ha affrontato<br />

una big come Olympiacos col fattore<br />

campo a sfavore, arrivare in Final Four<br />

spazzando via ogni tipo di pronostico?<br />

Qualcuno dirà: Siena nella prima fase è<br />

stata forse la migliore squadra. Ma da qui<br />

a pensare che sarebbe giunta fra le prime<br />

quattro ce ne passava. Per non parlare dell’eroico<br />

passaggio del turno in top16,<br />

quando dopo le prime due sconfitte tutti<br />

la davano per spacciata.<br />

Ma andiamo per ordine. La prima gara<br />

dei playoff al Pireo è stata una disfatta<br />

senza precedenti: -48, canestro stregato,<br />

devastante parziale di 43 a 9 a metà gara.<br />

Squadra impotente e in balia dell’avversario.<br />

Inizio shock, di quelli che avrebbero<br />

steso un elefante. Pensiero generale:<br />

nella seconda<br />

cerchiamo di<br />

perdere almeno<br />

di 20, limitiamo<br />

i danni. Invece<br />

è in questo momento<br />

che scat -<br />

ta la molla decisiva<br />

e si vede<br />

tutta l’ab<strong>il</strong>ità di<br />

Pianigiani e del<br />

suo staff. Far<br />

giocare tranqu<strong>il</strong> -<br />

li i giocatori,<br />

senza paura di bloccarsi al primo canestro<br />

sbagliato, e infondere loro la certezza<br />

di essere più forti. Roba da matti pensarlo<br />

dopo un -48. E invece no, <strong>il</strong> Pireo ha vinto<br />

meritatamente la prima, ma forse è stata<br />

più la Mens Sana a perderla, per via di<br />

una pessima serata al tiro e di una serie<br />

di circostanze negative (insicurezza, inesperienza<br />

ecc.). L’Olympiacos concedeva<br />

molto in difesa, quello che si capiva è che<br />

in una partita “normale” batterli era possib<strong>il</strong>e.<br />

E cosi è stato nella seconda partita:<br />

Mens Sana tranqu<strong>il</strong>la e autoritaria, difesa<br />

finalmente efficace e attacco letale nei momenti<br />

che contavano. Sugli scudi Hairston<br />

(19 punti e 11 rimbalzi), atleticamente<br />

squassante a rimbalzo d’attacco, Rakovic,<br />

Kaukenas e Jaric. Alla fine è 65 a 82 per<br />

Siena, <strong>il</strong> miracolo si compie, sulla Gazzetta<br />

gli esterrefatti (e gufi) giornalisti f<strong>il</strong>o-Olimpia<br />

M<strong>il</strong>ano intervistano pure una psicologa<br />

sportiva sui motivi di tale impresa.<br />

Pireo spiazzato e forse r<strong>il</strong>assato dopo la<br />

grande vittoria iniziale. I cori irrisori ai canestri<br />

senesi di gara 1 da parte dei tifosi<br />

greci trasformati in grida di preoccupazione.<br />

Come quella dipinta sul volto di<br />

coach Ivkovic, che dopo gara1 aveva fiu-<br />

tato <strong>il</strong> pericolo, rendendosi conto che la<br />

vera Siena non era quella del -48.<br />

Ma i sig<strong>il</strong>li alla serie arrivano nelle due<br />

gare al PalaEstra:<br />

splendi -<br />

da cornice di<br />

pubblico e<br />

una Mens Sa -<br />

na or mai galvanizzata<br />

e sicura<br />

dei suoi<br />

mezzi. Difesa<br />

sempre più<br />

du ra, attacco<br />

fluido guidato<br />

da un super -<br />

bo Jaric, già<br />

de cisivo nella gara 2, che tira fuori dal c<strong>il</strong>indro<br />

una serie di canestri pazzeschi e fa<br />

veramente quello che vuole. In versione<br />

grande slam della Virtus Bologna insomma.<br />

Anche Lavrinovic è diffic<strong>il</strong>mente<br />

marcab<strong>il</strong>e dalla difesa greca, Spanoulis e<br />

Nesterovic fanno quel che possono ma<br />

vengono sempre respinti da Siena, che<br />

sta avanti tutto <strong>il</strong> match e chiude 81-72.<br />

L’atto finale va in scena due giorni dopo,<br />

<strong>il</strong> copione è sim<strong>il</strong>e, cambiano solo gli interpreti:<br />

Olympiacos ormai confuso e tramortito<br />

dalle due sconfitte di f<strong>il</strong>a prova <strong>il</strong><br />

tutto per tutto, ma è stanco e senza particolari<br />

idee. Ivkovic prova diverse soluzioni<br />

ma niente da fare. I greci subiscono<br />

nuovamente l’aggressività difensiva biancoverde<br />

e perdono montagne di palloni,<br />

Siena continua a colpire in attacco e stavolta<br />

<strong>il</strong> mattatore è ancora Hairston, che<br />

firma la sua migliore partita: 25 punti e 7<br />

rimbalzi. Spanoulis è nullo, l’unico che<br />

tiene botta è l’ex fortitudino Gordon che<br />

insacca da 3 e quasi riporta a contatto nel<br />

terzo quarto i biancorossi. Ma ormai l’inerzia<br />

è dalla parte del team di Pianigiani e<br />

Kaukenas, finora abulico e fuori partita,<br />

chiude <strong>il</strong> match spazzando via le residue<br />

QUARTI DI FINALE - Play off<br />

Gara 1<br />

OLYMPIACOS PIREO-MONTEPASCHI SIENA 89-41<br />

Gara 2<br />

OLYMPIACOS PIREO-MONTEPASCHI SIENA 65-82<br />

Gara 3<br />

MONTEPASCHI SIENA-OLYMPIACOS PIREO 81-72<br />

Gara 4<br />

MONTEPASCHI SIENA-OLYMPIACOS PIREO 88-76<br />

Montepaschi Siena promossa alle Final Four di Barcellona<br />

(6-8 maggio 2011)


speranze greche. Finisce la partita, biglietto<br />

per Barcellona in mano. Festa<br />

grande come uno scudetto vinto, e striscione<br />

azzeccatissimo per coach Simone:<br />

Pianigiani ministro della difesa.<br />

A Barcellona, nel week end del 6-7-8<br />

maggio, ci aspettano le ultime e più diffic<strong>il</strong>i<br />

sfide. In semifinale sarà durissima<br />

col Panathinaikos. Che ha clamorosamente<br />

buttato fuori i padroni di casa del<br />

Barcellona con un secco 3 a 1, e si presenterà<br />

da favorita. Dopo aver perso la<br />

prima di un soffio dopo un incredib<strong>il</strong>e finale,<br />

i verdi di Atene hanno fatto l’impresa<br />

battendo i blaugrana di 4 punti, trascinati<br />

da Diamantidis e Sato. La terza in casa è<br />

stata una battaglia, spuntata dai greci all’ultimo,<br />

mentre gara 4 è stata un’affermazione<br />

piuttosto netta su un Barcellona<br />

stanco e con poche speranze. Decisivi<br />

nella serie Sato, Diamantidis, Batiste ma<br />

buone cose anche dal play Calathes e dal<br />

lungo Vougioukas, che sostituiva Maric e<br />

che sono da tenere d’occhio. La squadra<br />

non è quella del 2009, ma guai a sottovalutare<br />

i greci guidati da Obradovic, mister<br />

7 Euroleague vinte. Rincontreremo da<br />

avversario Sato, e farà sicuramente uno<br />

strano effetto. La sfida “aerea” fra lui e<br />

Hairston sarà entusiasmante. La loro forza<br />

comunque è principalmente sotto canestro:<br />

Batiste, Fotsis, Tsartsaris hanno sempre<br />

dato dispiaceri a Siena. E Maric, <strong>il</strong> sostituto<br />

di Pekovic, sta tornando dal suo<br />

lungo infortunio.<br />

L’avversario più tosto e sim<strong>il</strong>e a Siena<br />

è <strong>il</strong> Maccabi. Ha battuto un agguerrito Caja<br />

Laboral Vitoria dopo aver perso la prima<br />

di 6, vinto la seconda di 2 al termine di<br />

una combattutissima partita e vinto nettamente<br />

le due in casa, trascinata dall’esordiente<br />

Jeremy Pargo (26 in gara 4).<br />

Nessun nome altisonante ma tutti giocatori<br />

giovani e vogliosi di emergere (Pargo,<br />

Hendrix, Pnini), insieme a veterani ancora<br />

letali (Bluthental su tutti), e un tifo che<br />

darà una marcia in più ai gialli di Tel Aviv.<br />

La quarta semifinalista sarà decisa dalla<br />

gara 5 della serie tra <strong>il</strong> sorprendente Valencia<br />

di Pesic e <strong>il</strong> Real di Lele Molin, finora<br />

la serie più incerta. Una Final Four<br />

che si preannuncia dunque molto equ<strong>il</strong>ibrata<br />

e che senza i padroni di casa (e<br />

quindi senza arbitraggi casalinghi) darà<br />

pari opportunità a tutti di giocarsela. Nessuno<br />

è imbattib<strong>il</strong>e, Siena è forte e non si<br />

nasconde. Quest’anno l’obbiettivo è provare<br />

a vincere, già dalla semifinale col<br />

Pana, con la voglia di riscattare la cocente<br />

eliminazione del 2009. E sperando che <strong>il</strong><br />

vento di Spagna che ci piace tanto, questa<br />

volta ci porti maggiore fortuna. •<br />

19ª giornata<br />

PEPSI CASERTA<br />

89-84<br />

MONTEPASCHI SIENA 89-<br />

20ª giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA<br />

BENNET CANTÙ 73-63 -63<br />

21ª giornata<br />

ANGELICO BIELLA<br />

67-75<br />

MONTEPASCHI SIENA 67-<br />

22ª giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA<br />

BANCA TERCAS TERAMO 107-71 -71<br />

Classifica MONTEPASCHI SIENA 40<br />

BENNET CANTU’ 36<br />

ARMANI JEANS MILANO 34<br />

AIR AVELLINO 24<br />

CIMBERIO VARESE 24<br />

BENETTON TREVISO 24<br />

CANADIAN SOLAR BOLOGNA 24<br />

SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 22<br />

DINAMO SASSARI 22<br />

LOTTOMATICA ROMA 22<br />

PEPSI CASERTA 22<br />

VANOLI-BRAGA CREMONA 20<br />

FABI SHOES MONTEGRANARO 20<br />

ANGELICO BIELLA 18<br />

BANCA TERCAS TERAMO 14<br />

ENEL BRINDISI 14<br />

Siena 2 partite in meno<br />

M<strong>il</strong>ano e Brindisi 1 in meno


10<br />

SIMONE, NOVELLO RE MIDA<br />

[ VISTA DA LONTANO] di Rudi Simonelli<br />

L’ENNESIMA MAGIA di un viaggio a Siena con<br />

mio padre, l’ennesima tocco di Mida Simone<br />

Pianigiani. ‘Midas’ Touch’ <strong>il</strong> tocco d’oro.<br />

Dopo aver interpretato alla sua maniera<br />

l’All Star Game, è arrivata la serie con<br />

l’Olympiacos e l’azzurro che ha scaldato<br />

gli ultimi giorni dell’inverno del Forum di<br />

Assago non è stato solo una passerella<br />

per applausi, come spesso si fraintendono<br />

gli All Star Game, piuttosto un momento<br />

per raccontare al grande pubblico un modo<br />

di vivere <strong>il</strong> grande basket. Simone si è<br />

messo lì ed ha raccontato un basket che<br />

mentre pensa e ragiona, pondera e sceglie,<br />

con un’altra parte di sé ama <strong>il</strong> gesto<br />

atletico e vuole la bellezza della forza a<br />

sottolineare quanto sia bello volare lassù<br />

dalle parti degli anelli rossi anche se le ali<br />

del piccolo McCalebb si sono spezzate.<br />

Ma <strong>il</strong> tocco di Mida ha avuto i soliti effetti<br />

ed ha cambiato le cose. Me ne vengono in<br />

mente cinque.<br />

PUNTO A) Rimas Kaukenas. Ci aveva<br />

salutato, pancia piena di trionfi, voglia di<br />

cose nuove. Cosa c’era di meglio che andare<br />

al Real Madrid? Nulla. Però quando<br />

Ettore Messina lo metteva in panchina<br />

sempre più volte, quando con la nazionale<br />

Lituana chiudeva ormai la sua storia,<br />

beh qualcuno avrà ben pensato che<br />

<strong>il</strong> fatidico viale del tramonto era stato imboccato.<br />

Ed egli figliol prodigo che stagione<br />

ha tirato fuori a Siena? Leader generoso<br />

e coraggioso, uno contro uno<br />

ancora freschi e vincenti, anche in serate<br />

storte come quelle di gara 4 con l’Olympiacos<br />

ha avuto la forza mentale e la sensib<strong>il</strong>ità<br />

di mettere <strong>il</strong> canestro decisivo, <strong>il</strong><br />

più 15 dell’84 a 69 che chiude.<br />

PUNTO B) Marco Jaric. Lo hanno detto<br />

tutti. Dal non avere la forza di passare la<br />

metà campo a Istanbul fino al fantastico<br />

‘quasi-perfect game’ (10 su 11) di gara 3,<br />

ci passa un lavoro di dialogo, palestra,<br />

forza di volontà, coraggio che non ha<br />

eguali. Non ci ingannino le statistiche. È<br />

vero che Marco prima dei 24 punti di gara<br />

3 viaggiava a 2.9 PPG, ma si era già visto<br />

anche in campionato che stava lentamente<br />

ma inesorab<strong>il</strong>mente emergendo.<br />

Dopo tanti anni riprende confidenza e<br />

parla un italiano fluente, anche se con<br />

qualche ovvio errore grammaticale, vuole<br />

essere un gent<strong>il</strong>uomo in campo e fuori, si<br />

dimostra all’altezza della leggendaria maglia<br />

nera che indossa in Euroleague con<br />

la Mens Sana. Ci fanno notare che <strong>il</strong> suo<br />

record in Eurolega sono i 30 punti segnati<br />

nei quarti di finale del 2001 quando vestiva<br />

la maglia della gloriosa Virtus Kinder Bologna,<br />

ma quei quarti di finale la Virtus li<br />

giocò contro i… London Towers (!!) non me<br />

ne vogliano gli amici Bolognesi, senza<br />

nulla togliere ai loro trionfi ma anche questo<br />

ci dice molto delle diverse difficoltà affrontate<br />

in quella edizione di Euroleague<br />

rispetto a quella di oggi.<br />

PUNTO C) David Moss. Riprendiamo <strong>il</strong><br />

discorso interrotto prima. Richiediamo un<br />

momento di onestà agli amici Bolognesi,<br />

e ci viene in mente quante parole poco<br />

edificanti si siano spese su questo giocatore<br />

la scorsa stagione. Sembrava quasi<br />

una bidonata presa dalla MPS che glielo<br />

aveva prestato. Certo se speravano che<br />

Moss potesse essere <strong>il</strong> LeBron James Italiano<br />

beh allora non parliamo più, ma è<br />

ovvio quanto a Siena si siano evidenziate<br />

le sue qualità di uomo squadra. Avevamo<br />

un problema. La più forte Ala europea, Ro-<br />

main Sato, doveva essere sostituita. La<br />

mossa preventiva di prendere Moss sembrava<br />

un fallimento a posteriori ma per assurdo<br />

un infortunio, un problema di salute<br />

hanno girato le cose. Il malconcio sostituto<br />

di Sato, Mr Hairston, ha ‘costretto’ Minucci<br />

a richiamare Moss, che fin dalle prime apparizioni<br />

è sembrato essere ‘sulla stessa<br />

pagina’ di lettura del gioco di Pianigiani.Grande<br />

senso della posizione, un<br />

gioco ordinato e pulito, ti mette <strong>il</strong> contropiede,<br />

come un’entrata a canestro, ci sta<br />

anche con la tripla, condisce <strong>il</strong> tutto con<br />

passaggi quasi degni di Stonerook poi si<br />

siede in panchina senza problemi quando<br />

l’allenatore richiama. Spanoulis si sarà<br />

chiesto: “ ma da dove salta fuori ‘sto qua<br />

che mi chiude tutte le strade?”<br />

PUNTO D) Malik Hairston. La Gazzetta<br />

ce lo aveva presentato con una foto in un<br />

duello con Kobe Bryant. È arrivato in Toscana<br />

distrutto. Fisicamente KO nell’estate<br />

2010 ce lo siamo ritrovato a fare una coppia<br />

di 3 con Moss che potrebbe valere più<br />

del 3 Sato. Vedremo.<br />

PUNTO E) Esaminiamo <strong>il</strong> quintetto dell’Olympiacos:<br />

Spanoulis. Medaglia d’oro<br />

agli Europei 2005, vice campione del<br />

Mondo nel 2006 dopo aver eliminato gli<br />

USA NBA, vincitore dell’Euroleague 2009<br />

col Pana. Papaloukas, idem come sopra in<br />

più ci sono due Euroleague vinte col<br />

CSKA, un MVP delle finali, due volte primo<br />

assoluto, negli assists Euroleague.<br />

Nesterovic: Euroleague 98 con la Virtus<br />

Bologna, campione NBA nel 2005 con gli<br />

Spurs.<br />

Teodosic: MVP assoluto dell’Euroleague<br />

2010, 24 anni, medaglia d’argento agli Europei<br />

2009 e sarebbe stato anche medaglia<br />

d’argento ai mondiali 2010 se non<br />

fosse per <strong>il</strong> clamoroso errore dei serbi contro<br />

Tunceri nella semifinale contro la Turchia.<br />

Mi sembra chiaro con chi avevamo a<br />

che fare, credo proprio che possa bastare:<br />

cosa succede allora? In gara1 ci danno 50<br />

punti, ovvio. Mi vengono in mente certe batoste<br />

prese nel campionato Propaganda<br />

quando avevo 11 anni.<br />

Domanda: chi scommette sul passaggio<br />

di Siena a questo punto? Nonostante le battutine<br />

dei vari Pozzecco e C. sappiamo quali<br />

sono state le risposte date dal tocco di Mida.<br />

Torno a casa attraversando una Castel Fiorentino<br />

ormai deserta e penso felice ai volti<br />

amici di nuovo incontrati. Grazie agli Italiani<br />

che erano dalla parte del bianco verde, dispiace<br />

invece per i gelosi. Ma questo è un<br />

discorso che abbiamo già fatto.


12<br />

HASTA LUEGO, CABALLEROS, CI<br />

CI SIAMO!<br />

Senza più patemi, attese, dubbi, pronostici…<br />

In barba a tutti i problemi: di sorteggio,<br />

range, logistici…<br />

Alla faccia di tutti gli ostacoli: economici<br />

in primis ma poi anche… arbitrali!<br />

Sopperendo con la forza e la qualità<br />

del Gruppo a tutte le inenarrab<strong>il</strong>i peripezie<br />

fisico atletiche dei singoli che,<br />

puntuali come la bolletta del gas,<br />

hanno punteggiato (con un copione<br />

ormai abituale e nefasto per la Mensanona)<br />

tutto <strong>il</strong> lungo avvicinarsi alla<br />

magica sirena di fine gara 4, fra le<br />

braccia ideali di tutta una tifoseria al<br />

settimo cielo.<br />

Ci siamo!<br />

E nessuno ci potrà negare la possib<strong>il</strong>ità<br />

di misurare le nostre forze di ‘piccolo<br />

Borgo feudale’ (ma se se la tenevano<br />

per sé questa definizione<br />

‘unn’era meglio?...) con le altre Capitali<br />

finaliste: Atene in primis e poi, a<br />

scelta, la Capitale del Mondo Ebraico<br />

o la grande Madrid o Valencia polo dell’Andalusia<br />

più vera.<br />

E del resto, non fummo noi pure, fino<br />

al nefasto 1555, capitale di una Repubblica<br />

mai sottomessa ed indomita?<br />

Fra tutte quelle città, la storia della<br />

PiccolaGrande Siena non sfigura di<br />

certo né, tantomeno, sfigurerà la stella<br />

della nostra Mensanona, assurta ormai<br />

da anni , per risultati e per diritto<br />

all’èlite del canestro che conta!<br />

Ci siamo!<br />

E saremo in tanti, diverse migliaia, a<br />

testimoniare la passione, l’affetto, la riconoscenza<br />

di un popolo nei confronti<br />

di chi – sfavorito o addirittura nemme -<br />

no considerato dai pronostici – ha dato<br />

corpo ad un sogno che – forse – solo<br />

le menti di Ferdinando Minucci e Simone<br />

Pianigiani pensavano si potesse<br />

realizzare in così breve tempo.<br />

Le favorite erano altre! Già <strong>il</strong> superamento<br />

del turno e la conquista delle Top<br />

16 sarebbe apparso traguardo prestigioso:<br />

squadra rinnovata, un anno in<br />

più, i nomi più ricercati e celebrati via<br />

da Viale Sclavo, girone di ferro…<br />

E poi – dannata scarogna che ci perseguita<br />

da anni nei momenti topici –<br />

gli infortuni: dove volete andare senza<br />

Bo McCalleb, senza Kaukenas e con<br />

un Lavrinovic costantemente in preda<br />

al mal di schiena?<br />

Doveee?<br />

Ai quarti di finale!<br />

Sì, ma poi basta: l’avversaria è la pre-<br />

destinata alla vittoria finale, la bella sarà<br />

al Pireo, perdiamo di 48 punti (nemmeno<br />

in chirurgia dopo un intervento te<br />

ne danno tanti così…) in gara uno…<br />

Ma voi lo conoscete <strong>il</strong> nostro<br />

GRUPPO??!?<br />

Gli altri sono Insieme di nomi prestigiosi<br />

la cui sola presenza ti dovrebbe<br />

far tremare le ginocchia, hanno<br />

palasport da ventim<strong>il</strong>a, borselli da decine<br />

e decine di m<strong>il</strong>ioni di euro perché,<br />

la Grecia sarà anche in crisi nera e bisognosa<br />

dell’aiuto europeo ma gli armatori<br />

padroni dell’Olympiacos nonsoffrono<br />

certo di ‘liquidità’… Ma non<br />

sono un Gruppo, una Squadra intesa<br />

anche e soprattutto come unità e comunione<br />

di forze, di volontà, di spiriti.<br />

Gli altri – lo hanno notato in tanti –<br />

vengono a Siena convinti di fare un<br />

boccone della piccola Mensana, turisteggiano<br />

fra i caffè di Piazza del<br />

Campo (divisi, eh!... slavi da una parte,<br />

greci da un’altra, americani da un’altra<br />

ancora), e poi quando alla fine di gara<br />

quattro si rianno dallo stordimento<br />

delle bordate dei nostri, di TUTTI i nostri,<br />

si rendono conto che la loro destinazione<br />

non potrà che essere quella di<br />

partenza, <strong>il</strong> Pireo…<br />

A Barcellona ci va la Mens Sana!<br />

E ORA VENITEMI A PARLA’ dei ‘grandi<br />

allenatori’…<br />

Raccontatemi ancora della ‘famosa<br />

rimonta di M<strong>il</strong>ano’ contro i greci dopo<br />

la batosta esterna…<br />

Vediamo se c’è qualcuno che ha<br />

sempre voglia di fare paragoni fra Messina,<br />

Recalcati, Peterson, Bianchini,<br />

Gamba, Rubini (e <strong>il</strong> prof. Nello Paratore<br />

delle Olimpiadi Romane dove lo<br />

mettete?) e Simone Pianigiani….<br />

Di certo non mancherà chi metterà<br />

a confronto le ‘icòne’ della paniera con<br />

gli incredib<strong>il</strong>i, esaltanti e – soprattutto!!-<br />

‘concreti’ risultati del Cittì Nazional-<br />

Biancoverde, nato all’ombra della bella<br />

Fontenova: Obradovic, Ivanovic, Ivkovic,<br />

Pesic …<br />

Tutta gente in ‘ic’, volponi di quella<br />

terra dove la ‘kosarska’ s’incomincia a<br />

masticarla fin dall’as<strong>il</strong>o e si continua<br />

imperterriti tutta la vita a dispetto delle<br />

divisioni, degli odi e delle bombe Nato!<br />

Tutti ‘grandi nomi’, transitati per le<br />

piazze più famose e – soprattutto – più<br />

dotate di quei m<strong>il</strong>ioni di euro (o di dollari)<br />

capaci di attrarre – al di là di qualsiasi<br />

progetto tecnico – i talenti più validi<br />

e prestigiosi della palla al cesto;


SI VEDE SULLE RAMBLAS!<br />

[ TIRI LIBERI] di Antonio Tasso<br />

osannati, riveriti, sempre in bocca<br />

a chi, del basket, ritiene di saperne<br />

tanto e ama citare, ad ogni pie’ sospinto,<br />

<strong>il</strong> “quando c’era Lui…”<br />

Ma a me – e ai cinquanta o centom<strong>il</strong>a<br />

come me che, dopo le nottate<br />

incredib<strong>il</strong>i di fine marzo, godono<br />

come ricci – dei paragoni, dei<br />

confronti scontati, degli accostamenti<br />

triti e ritriti, non ce ne può importare<br />

di meno!<br />

Siamo a Barcellona!<br />

Per la quarta volta in otto anni fra<br />

le prime quattro d’Europa e per la<br />

seconda volta in tre anni è Lui, Simone<br />

Pianigiani, <strong>il</strong> coach incredib<strong>il</strong>e<br />

che trascina la squadra e la<br />

città tutta sulle calde rive del Mediterraneo<br />

in un fine settimana comunque<br />

storico di un maggio che<br />

resterà nella memoria.<br />

E nel frattempo <strong>il</strong> ‘Ragazzo di<br />

Casa’, <strong>il</strong> Capocoach che è ‘Uno di<br />

noi!’ – come gli canta sempre tutto <strong>il</strong><br />

Palazzo – ci ha già regalato quat tro<br />

scudetti, quattro Supercoppe e –<br />

tanto per gradire – tre Coppe Italia…<br />

Di più: ha tirato fuori dal pantano<br />

storico in cui si era infognata, da<br />

qualche anno a questa parte, la Nazionale<br />

azzurra dandole sostanza,<br />

risultati e credib<strong>il</strong>ità e ammaliando<br />

con la concretezza di progetti che<br />

gli è propria anche quei tre ‘americani’<br />

di cui ogni giorno la rosea ci<br />

tiene <strong>il</strong> diario, dalla colazione al bidet<br />

prima di addormentarsi.<br />

E non ha mai avuto a disposizione<br />

i budgets clamorosi degli altri santoni<br />

né le casse di risonanza mediatica<br />

che gli altri – qualche italiano<br />

in particolare hanno sfruttato nella<br />

buona come nella cattiva sorte,<br />

sempre e comunque giustificati anche<br />

quando facevano ‘bianco’ dopo<br />

aver giurato ‘nero’.<br />

Ha vinto, vince e vincerà nel solco<br />

di un progetto cui si è legato e nel<br />

quale ha creduto, crede e crederà<br />

per esserne stato parte esecutiva<br />

dopo la ‘ideazione’ Minucciana.<br />

Non ha saltato di qua e di là alla<br />

ricerca delle piazze più prestigiose<br />

e – soprattutto – danarose<br />

voltando poi loro le spalle<br />

quando le difficoltà si fanno pesanti<br />

e l’aria incomincia a ‘puzzare’<br />

e le perdite economiche<br />

nell’immediato sono state ampiamente<br />

coperte da annate di<br />

compensi più che dorati anche<br />

in… assenza di risultati!<br />

Non ha mai pensato di assumere<br />

<strong>il</strong> ruolo, comodo invero,<br />

di Direttore Tecnico: lui è<br />

e sarà un coach, un allenatore,<br />

quello che a bordo<br />

campo guida, consiglia, litiga<br />

con gli arbitri, lotta , vince e<br />

(ma di rado!) qualche volta<br />

perde: sempre senza accusare<br />

– Maramaldo – né i giocatori<br />

né la stampa né l’ambiente<br />

o la Società (Pianigiani<br />

– come Luca Banchi – Uno di<br />

Noi!)… mai abbandonando la<br />

lotta anche nel momento più<br />

diffic<strong>il</strong>e : “Al 99 per cento – vi<br />

ricordate dopo <strong>il</strong> Real in casa?<br />

– siamo fuori!”<br />

Fuori?<br />

Siamo dentro alla grande<br />

e, tutti insieme (organizzazione<br />

Bertomeiana permettendo)<br />

si va ad occupare i posti<br />

lasciati liberi dai tifosi di<br />

una di quelle ‘Grandi ed Invincib<strong>il</strong>i<br />

Corazzate’ che ci dovevano<br />

spazzare via!<br />

Si torna a Barcellona otto<br />

anni dopo quell’incredib<strong>il</strong>e<br />

semifinale con i radicchi di<br />

Treviso viziata (fra le tante<br />

cose) dal piede sulla linea di<br />

quel toscanaccio la cui mam -<br />

ma – qui a Siena – è nota<br />

come un fantino del Palio….<br />

E l’ultimo fischio contro<br />

l’Olympiacos l’ha fatto Jose<br />

Martìn , l’arbitro barcellonese<br />

che nel 2003 alzò <strong>il</strong> braccio<br />

segnalando da tre <strong>il</strong> tiro da<br />

due: ve lo ricordavate? Io no,<br />

ma l’altra sera me l’ha ricordato<br />

lui stesso, mesto mesto,<br />

mentre gli arrivava la notizia<br />

che <strong>il</strong> suo Barça <strong>il</strong> 6 di maggio<br />

non ci sarà, al Palau San<br />

Jordi: “Buena suerte, Antonio”<br />

mi ha augurato… ma io<br />

avevo già inf<strong>il</strong>ato la mano<br />

nella tasca dei pantaloni!<br />

Hasta luego, caballeros , ci<br />

si vede sulle Ramblas!!<br />

13


14 matteotasso<br />

basket<br />

Pare che nello spogliatoio, i<br />

suoi com pagni lo abbiano simpaticamente<br />

soprannominato ‘<strong>il</strong><br />

nonno’. Primi capelli grigi a<br />

parte, Tomas Ress (che in realtà<br />

deve ancora compiere 32 anni:<br />

è nato a Salorno, non distante<br />

da Bolzano <strong>il</strong> 22 agosto del<br />

1980) sprizza atletismo da tutti<br />

i pori ed è stato un giocatorechiave<br />

nell’improvvisa accelerazione<br />

verso i titoli (la Supercoppa, la<br />

Coppa Italia, <strong>il</strong> cammino grandioso<br />

in Eurolega, oltre alla leadership assoluta<br />

in campionato) di una Montepaschi<br />

rinnovata eppure subito<br />

vincente. Una Montepaschi che gli<br />

ha dato in custodia ormai da quattro<br />

anni la maglia numero 14 e che<br />

nel finale di stagione si attende dal<br />

lungo alto-atesino <strong>il</strong> solito contributo<br />

di verticalità: schiacciate, stoppate,<br />

rimbalzi ma anche canestri da<br />

fuori, perché la mano del giocatore<br />

col passare degli anni si è sempre più<br />

ammorbidita.<br />

Ress, che effetto le fa continuare<br />

a vincere nonostante la Mens Sana abbia<br />

cambiato moltissimo durante la<br />

scorsa estate?<br />

“L’aspetto più sorprendente, forse, è<br />

l’aver centrato risultati prestigiosi in così<br />

poco tempo. Abbiamo assim<strong>il</strong>ato e reso vincente<br />

una f<strong>il</strong>osofia nuova, probab<strong>il</strong>men te anche<br />

perché leggermente diverso è <strong>il</strong> basket da<br />

quando la linea da tre punti è stata allontanata:<br />

fino alla scorsa stagione avevamo un playmaker<br />

come McIntyre che abusava del pick and<br />

roll e tira va molto, e bene, da tre punti, quest’anno<br />

è arrivato McCalebb che invece penetra<br />

ed apre gli spazi, <strong>il</strong> che significa esserci riscoperti<br />

un po’ tutti tiratori ed avere una<br />

maggiore distribuzione di punti. Se pensiamo<br />

che abbiamo fatto i conti con infortuni anche<br />

gravi, prendo ad esempio quello di<br />

Interprete sopraffino della f<strong>il</strong>osofia biancoverde,<br />

l’alto-atesino non si è ancora stancato di vincere<br />

Tomas,<br />

un ‘nonno’<br />

davvero speciale<br />

Malik ma non è <strong>il</strong> solo, finiamo per renderci conto<br />

dello spessore di questa annata”.<br />

Il suo è un ruolo da ‘specialista’: entra a freddo<br />

dalla panchina e deve tenere alta l’intensità. Non<br />

fac<strong>il</strong>e, anche se è abituato…<br />

“Mi piace molto quando Pianigiani ci dice<br />

che anche pochi minuti, magari un singolo episodio,<br />

possono fare la differenza sul risultato di<br />

una partita. Impattare sugli equ<strong>il</strong>ibri e garantire<br />

energia alla squadra partendo dalla panchina è<br />

un po’ <strong>il</strong> mio compito abituale: non è fac<strong>il</strong>e ma<br />

finisce per diventare un ruolo stimolante, perché<br />

per entrare e sapere dove mettere la palla, a<br />

quale compagno piazzare un blocco oppure su<br />

quale avversario difendere, è necessaria grande<br />

attenzione ai dettagli anche nei 10’, 15’ che trascorro<br />

seduto”.<br />

Aspettando di entrare in campo, o magari in<br />

allenamento, lei e Hairston quelle schiacciate al<br />

volo le studiate in maniera approfondita?<br />

“A me piace schiacciare, sia perché sono sempre<br />

stato un lungo atletico, sia perché queste<br />

azioni fanno divertire <strong>il</strong> pubblico. Diciamo che in<br />

partita, quando ce n’è l’occasione, ci proviamo,<br />

con Malik o con altri compagni che sanno passare<br />

bene la palla ma scordatevi l’idea che dietro ci sia<br />

un lavoro in allenamento: vista l’intensità con la<br />

quale si va in palestra, ti può capitare una volta<br />

ma alla seconda <strong>il</strong> difensore ti placca e ti fa passare<br />

la voglia di dare spettacolo”.<br />

Che b<strong>il</strong>ancio farebbe oggi, a stagione in realtà<br />

ancora da completare, dei suoi anni in biancoverde?<br />

“Sono qui da quattro anni ed in ogni stagione<br />

ho vinto almeno un trofeo, non credo proprio potessi<br />

chiedere di più a questa esperienza con la<br />

Mens Sana. Di sicuro, quando ho firmato nel 2007,<br />

non avrei mai pensato di raccogliere tutti questi<br />

successi: sapevo di entrare a far parte di un grande<br />

club e di un progetto ambizioso, a posteriori posso<br />

solo dire che è stata una scelta eccellente”.<br />

Davvero Siena è una città a misura di… sportivo?<br />

“Mi piace molto lo spirito dei senesi, che al<br />

palasport sono caldi e passionali ma che fuori ti<br />

lasciano vivere in tranqu<strong>il</strong>lità: non nego che sia<br />

una gran bella sensazione essere riconosciuto e,<br />

magari, fermato per scambiare quattro chiacchiere<br />

quando mi capita di passeggiare per le vie<br />

della città, ma qui nessuno è mai invasivo, l’educazione<br />

ed <strong>il</strong> rispetto sono assoluti e questo conferma<br />

la vivib<strong>il</strong>ità di Siena. Anche perchè, seppur<br />

capiti raramente, ogni tanto c’è la necessità di<br />

staccare col basket”.<br />

E in quei rari momenti inizia <strong>il</strong> suo secondo<br />

lavoro, quello di babbo…<br />

“Il tempo libero lo dedico sempre a mia moglie<br />

Katia ed a fare <strong>il</strong> papà. Anche perché seguire<br />

Alice, che ha tre anni e mezzo e non se ne sta mai<br />

ferma un attimo, è davvero un gran bell’impegno.<br />

Christian, che è nato l’estate scorsa, per <strong>il</strong> momento<br />

se ne sta tranqu<strong>il</strong>lo nel passeggino ma…”.<br />

La scorsa estate lei è stato richiamato in Azzurro<br />

per dare una mano al nuovo ciclo del c.t.<br />

Pianigiani. Che idea si è fatto?<br />

“Credo che si dovrebbero concedere più spazi<br />

all’attività della Nazionale per far sì che i giocatori<br />

acquisiscano la mentalità e l’atteggiamento<br />

che <strong>il</strong> c.t. vuole da loro. Pianigiani ha un bel progetto<br />

ma fino ad oggi di tempo per lavorarci su<br />

ne ha avuto poco, perché da noi non esistono periodi<br />

lunghi per assemblare un gruppo: faccio<br />

l’esempio della Spagna o della Grecia, dove c’è<br />

una qualità altissima ma c’è anche un blocco della<br />

nazionale che si conosce da molte stagioni e vive<br />

assieme per alcuni mesi all’anno. Tutta un’altra<br />

storia rispetto ai raduni settimanali che vedono<br />

impegnati gli Azzurri”.<br />

In Spagna ed in Grecia i giovani continuano<br />

ad emergere, da noi stentano. Perché?<br />

“Negli anni Novanta assistemmo al boom dei<br />

settori giovan<strong>il</strong>i e non è un caso che, al termine di<br />

quel decennio, l’Italia abbia vinto l’Europeo con un<br />

gruppo di giocatori di talento assoluto. Io sono<br />

cresciuto nella Virtus Bologna, che era <strong>il</strong> club che<br />

investiva di più sulla linea verde durante quegli<br />

anni, come anche la Mens Sana ha saputo fare più<br />

recentemente: la realtà dei fatti è che adesso la<br />

contingenza economica sconsiglia tali politiche e<br />

che, per vincere, ci si indirizza all’acquisto di giocatori<br />

già affermati. Producendo però una ferita<br />

mortale per i vivai”. •


Appena un anno fa la presentazione della squadra della<br />

Boxe Siena Mens Sana sanciva ufficialmente <strong>il</strong> ritorno della<br />

noble art in Viale Sclavo: nel frattempo i pug<strong>il</strong>i di David Borgogni<br />

si sono dati da fare e nel corso del 2010 hanno ottenuto<br />

risultati strepitosi: oltre alla vittoria di Allegrini al Guanto<br />

d’Oro, al 2° titolo regionale consecutivo di Traversi e al titolo<br />

di vicecampione regionale di Falcinelli nei 52 kg e di Razzano<br />

nei 60 kg si ricordino Rosario Peppe e Simone Bicchi –<br />

quest’ultimo passato in brevissimo tempo dalla 3ª alla 2ª serie<br />

– che hanno dominato <strong>il</strong> Trofeo Etruria rispettivamente nei<br />

64 kg e nei 75 kg, insieme a loro lo youth 75 kg Nuvola,<br />

giunto in finale nella stessa kermesse.<br />

Ma mandata agli archivi una stagione di successi, è tempo<br />

di incrociare ancora i guantoni: Traversi è partito lo scorso 26<br />

febbraio alla volta del Trentino, dove la società Rovereto Boxe<br />

ha organizzato per <strong>il</strong> sesto anno consecutivo <strong>il</strong> trofeo nazionale<br />

riservato a pug<strong>il</strong>i 1ª e 2ª serie italiani e stranieri delle categorie<br />

75, 81 e 91+ kg. Il senese, a dimostrazione della propria<br />

classe, si è guadagnato un posto in finale al cospetto<br />

dell’altra testa di serie Salvatore Grieco, pug<strong>il</strong>e delle fiamme<br />

oro, sul ring da oltre 10 anni e con circa cento incontri all’attivo.<br />

Batterlo significherebbe un salto di qualità e una proiezione<br />

verso scenari davvero prestigiosi. Staremo a vedere...<br />

Intanto Luigi Allegrini, di ritorno dal dual match contro la<br />

Polonia in cui ha riportato un’ottima patta contenendo Bromboszcz,<br />

<strong>il</strong> vicecampione della nazionale biancorossa, resta<br />

titolare nella propria categoria 52 kg nel ritiro azzurro a Santa<br />

Maria degli Angeli da dove effettua un b<strong>il</strong>ancio della propria<br />

intensa carriera agonistica, con un occhio al presente e uno<br />

al passato e con grande, grande fiducia nel futuro.<br />

Tutto è iniziato quando...<br />

Quando a 14 anni mi sono fatto male al tendine d’Ach<strong>il</strong>le<br />

giocando a calcio. Ero un ragazzino vivace e, se devo dire<br />

la verità, anche un po’ manesco. Ero <strong>il</strong> più piccolo di tutti e<br />

per farmi rispettare dagli altri molto spesso usavo le mani. Figurarsi<br />

i miei quando decisi di iscrivermi a pug<strong>il</strong>ato... Mia<br />

madre la prese male, mio padre invece sottovalutava la mia<br />

passione, dicendo: “Ma dove pensi di andare? Quando cominci<br />

a prenderle sul serio vedrai come ci metti poco a tornare<br />

a casa!”<br />

E invece...<br />

E invece mi ha fatto proprio l’effetto contrario: un po’ per<br />

dimostrare a tutti che si sbagliavano, un po’ perché mi piaceva<br />

davvero, ho continuato ad allenarmi. Grazie al pug<strong>il</strong>ato<br />

anche <strong>il</strong> mio carattere è cambiato.<br />

Spiegati meglio...<br />

Ho raggiunto una stab<strong>il</strong>ità che prima non avevo. Ho imparato<br />

ad affrontare la vita con grinta e lealtà, ho provato<br />

emozioni che non immaginavo: timore, sacrificio e tanto,<br />

tanto rispetto. Non per niente ogni incontro si conclude con<br />

un abbraccio, è <strong>il</strong> simbolo della stima che lega i due pug<strong>il</strong>i.<br />

Chi viene in palestra solo per fare a botte, senza capire la f<strong>il</strong>osofia<br />

che c’è dietro, è destinato a smettere in fretta.<br />

Chi è stato <strong>il</strong> tuo primo maestro?<br />

Ho iniziato con Romano Borgogni: facevo <strong>il</strong> mio, senza<br />

essere un fenomeno, poi è arrivato Davide che ha scoperto<br />

in me un talento. Non smetterò mai di ringraziarlo, per me è<br />

stato come un fratello maggiore. Il pug<strong>il</strong>ato non è come <strong>il</strong> calcio,<br />

non c’è una squadra a sostenerti, per questo l’allenatore<br />

è fondamentale, gran parte dei miei successi sono merito suo.<br />

E quindi parliamo un po’ di questi successi...<br />

All’inizio, a dire la verità, sono state più le sfortune. Ho<br />

posticipato di due anni l’esordio nel campionato regionale<br />

per due brutte fratture della mano, sempre cadendo dalla<br />

moto. Poi <strong>il</strong> debutto a Prato contro Antonio Santoro: <strong>il</strong> più<br />

amaro tra i 51 match che ho disputato. Ho perso pur combattendo<br />

alla perfezione, ancora se ci penso non capisco la<br />

ragione del verdetto. Unica consolazione è che lui poco dopo<br />

ha smesso e io invece sono in Nazionale! E poi c’è stato <strong>il</strong><br />

campione regionale Pirtina che ho battuto in un incontro spaventoso,<br />

bellissimo. Quindi <strong>il</strong> membro della nazionale italiana<br />

juniores Mohamed Alì (ovviamente un omonimo!) contro <strong>il</strong><br />

quale ho riportato prima una sconfitta, quindi un pareggio, e<br />

infine una vittoria.<br />

In questo periodo gareggiavi per la categoria 54 kg, poi<br />

c’è stato <strong>il</strong> passaggio ai 51, in generale come gestisci la questione<br />

peso?<br />

Fino a un po’ di tempo fa era un problema. Per esempio<br />

<strong>il</strong> quarto posto ai miei primi Campionati Italiani Junior, ma<br />

anche <strong>il</strong> Guanto d’Argento (anziché d’oro) nel 2007 è dipeso<br />

gran parte dalla difficoltà di raggiungere <strong>il</strong> peso forma.<br />

Tendevo a mettere molta massa muscolare, quindi nei giorni<br />

prima della gara mangiavo poco, con <strong>il</strong> solo risultato di arrivarvi<br />

poco lucido, deb<strong>il</strong>itato e senza forze. Poi Davide mi<br />

ha consigliato di avvalermi della consulenza di un nutrizionista<br />

e da quel momento in poi c’è stata la svolta.<br />

Al 2008 risale infatti <strong>il</strong> primo Guanto d’Oro...<br />

Sì, davvero una soddisfazione enorme: è stata dura però,<br />

ho eliminato due teste di serie e battuto i tre migliori boxeur<br />

d’Italia. Una gioia che purtroppo è stata rimpiazzata ben presto<br />

dall’amarezza per l’ennesimo infortunio. Ero a Wittenhofen<br />

in Germania e per la prima volta salivo sul ring con la<br />

maglia della nazionale italiana, mi sono rotto la mano, ma<br />

ho finito ugualmente l’incontro, perdendo di due punti.<br />

Certo che la fortuna raramente è stata dalla tua...<br />

Effettivamente... Se ripenso agli infortuni che sono venuti<br />

sempre prima dei campionati assoluti, ai sorteggi, che mai,<br />

dico mai mi hanno visto favorito e infine all’ultimo episodio<br />

dell’irregolarità del passaporto che mi ha impedito di partecipare<br />

ad una gara della Nazionale, mi mordo un po’ le<br />

mani. Comunque le mie rivincite me le sono prese: per esempio,<br />

anche se nel 2009 non ho potuto partecipare al Guanto<br />

d’Oro, ho vinto ugualmente gli Assoluti Regionali e agli Assoluti<br />

d’Italia sono stato battuto in finale dall’olimpionico Parrinello.<br />

E poi se non dovesse bastare ho sempre <strong>il</strong> mio paradenti<br />

portafortuna!<br />

Tante vittorie, ma quando sei entrato a far parte della<br />

squadra, avevi un modello di riferimento?<br />

A 14 anni <strong>il</strong> mio idolo (sul piano tecnico ovviamente!)<br />

era Mike Tyson, mentre<br />

all’interno del team guardavo<br />

con ammirazione<br />

Davide Traversi: durante<br />

i suoi allenamenti rubavo<br />

con gli occhi quanto più<br />

possib<strong>il</strong>e. Ha un ottimo<br />

st<strong>il</strong>e, ma pecca un po’ di<br />

testa. Per questo non è riuscito<br />

a superare la soglia<br />

dell’ottavo posto nazionale,<br />

pur detenendo <strong>il</strong> titolo<br />

toscano. Quando<br />

vede di fronte a sé un avversario<br />

importante si<br />

blocca. Senza questo limite,<br />

sono certo, che mi<br />

elenaborri<br />

polisportiva 15<br />

La Mens Sana festeggia con Luigi Allegrini<br />

un anno dal nuovo matrimonio con lo sport che l’aveva resa grande<br />

La Noble Art<br />

è ritornata a casa<br />

avrebbe fatto compagnia negli azzurri.<br />

Invece a te capita l’esatto contrario...<br />

È vero, quando mi si para davanti un nome <strong>il</strong>lustre mi carico<br />

a m<strong>il</strong>le, è troppa la voglia di superare i miei limiti! È accaduto<br />

agli Assoluti 2010 contro Pinto, ma purtroppo con Ferramosca<br />

non è bastato.<br />

Partiamo dall’inizio...<br />

Il primo problema si è presentato con <strong>il</strong> cambiamento<br />

delle categorie di peso: facevo i 54 kg molto bene ma, con<br />

l’ingresso delle donne alle Olimpiadi, una divisione è stata<br />

soppressa. Con <strong>il</strong> mio allenatore dovevamo scegliere se fare<br />

i 56 o i 52: nel primo caso avrei aumentato massa muscolare,<br />

rallentando la capacità di movimento, e poi avrei incontrato<br />

pug<strong>il</strong>i più alti, con minori possib<strong>il</strong>ità di successo.<br />

Quindi abbiamo ripiegato sui 52. Insieme al nutrizionista abbiamo<br />

lavorato per 5 mesi sul peso e ho raggiunto una forma<br />

splendida. Purtroppo non sono uscito testa di serie e, come<br />

detto, in prima battuta ho incontrato Pinto: era al suo 100°<br />

match, non perdeva in Italia da 10 anni, un vero mostro sacro.<br />

Sono riuscito a batterlo per 13-3. Poi <strong>il</strong> secondo giorno,<br />

ai quarti, è stata la volta di Alex Ferramosca: sul 4 pari i giudici<br />

non mi hanno segnato un gancio al volto che mi avrebbe<br />

regalato <strong>il</strong> passaggio in semifinale. Ha vinto lui alle preferenze<br />

dei giudici. Comunque non gli serbo rancore, siamo<br />

insieme in Nazionale, è davvero un’ottima persona.<br />

Carico a m<strong>il</strong>le, Luigi aspetta la fine di apr<strong>il</strong>e quando riprenderà<br />

le competizioni in azzurro nel dual- match con Cuba,<br />

con la speranza che un po’ di Siena figuri anche nei prossimi<br />

Campionati Europei in Bulgaria, e - perchè no? - anche ai Mondiali<br />

in Azerbaigian.<br />

In alto a sinistra Allegrini con Borgogni, a destra in<br />

azione; qui sotto la squadra biancoverde al completo


Il Circolo Tennis Siena, nato nel 1926 all’interno del centro<br />

storico, si trasferisce nel 1962 nell’attuale sede di Vico<br />

Alto, dove, grazie all’impegno dei soci, dispone attualmente<br />

di cinque campi all’aperto in terra rossa (di cui quattro <strong>il</strong>luminati),<br />

due campi coperti in sintetico, uno polivalente (calcetto,<br />

tennis, pallavolo) in erba sintetica, una palestra, una piscina,<br />

e, infine, di una palazzina sociale con bar/ristorante,<br />

spogliatoi tennis e servizi amministrativi. Ha oltre 400 soci e<br />

circa 200 bambini, anche non soci, che frequentano annualmente<br />

la scuola tennis che nel 2004 ha ottenuto la certificazione<br />

del Settore Tecnico Nazionale.<br />

Il Circolo Tennis Siena partecipa da oltre trent’anni al<br />

campionato di serie b femmin<strong>il</strong>e, conquistando nel 1979 <strong>il</strong> titolo<br />

italiano; in questa competizione ha inoltre<br />

I PRESIDENTI DELL’ERA MODERNA<br />

Guido Collodel (2077 - attualmente in carica)<br />

Dante Vannini (2005-2006)<br />

Stefano Ciatti (1999-2004)<br />

Fabio Michelotti (1995-1998)<br />

Rodolfo Casini (1991-1994)<br />

Leonida Maccioni (1989-1990)<br />

Michele Turchi (1985-1988)<br />

Gianni Guasparri (1983-1984)<br />

Franco Dei (1979-1982)<br />

Gian Marco Collodel (1977-1978)<br />

Delfo Orlandini (1973-1976)<br />

Dan<strong>il</strong>o Nannini (1968-1972)<br />

Guccio Bichi Ruspoli Forteguerri (1966-1967)<br />

Domenico D’Antona (1962-1965)<br />

85<br />

1926<br />

201<br />

Circolo Tennis Siena<br />

1926 – Nasce <strong>il</strong> Circolo Tennis Siena<br />

o<br />

un torneo individuale<br />

di seconda categoria<br />

e una decina di edizioni<br />

delle Summer<br />

Cup; nel 2003 e 2008<br />

ha ospitato <strong>il</strong> Campionato<br />

Italiano femmin<strong>il</strong>e<br />

di terza categoria,<br />

nel 2004 quello di<br />

seconda categoria. Dal<br />

2009 organizza un torneo<br />

masch<strong>il</strong>e internazionale con<br />

montepremi da $ 10.000.<br />

raggiunto lo spareggio<br />

per la serie A nel 2005<br />

ed anche nello scorso<br />

mese di maggio. Partecipa<br />

inoltre dagli anni<br />

‘60 al campionato di serie<br />

C masch<strong>il</strong>e riuscendo<br />

agli inizi degli anni ‘80 e<br />

‘90 a raggiungere la serie<br />

cadetta superiore.<br />

Ogni anno iscrive numerose<br />

squadre giovan<strong>il</strong>i<br />

secondo le opportunità<br />

e le disponib<strong>il</strong>ità<br />

offerte dalla scuola. Ha<br />

organizzato per 17 anni<br />

Una Una storia storia<br />

che che viene viene<br />

da da lontano lontano<br />

17


18<br />

85<br />

1926<br />

201<br />

Circolo Tennis Siena<br />

La Scuola Addestramento Tennis del circolo tennis Siena di Vico Alto,<br />

la SAT, è riconosciuta dalla Federazione Italiana Tennis ed è diretta<br />

da maestri federali che si avvalgono della collaborazione di professori di<br />

educazione fisica. La scuola vanta ogni anno iscritti di età compresa fra<br />

i 5 ed i 16 anni che la rendono <strong>il</strong> più importante centro di formazione<br />

della provincia. Le varie strutture di cui dispone <strong>il</strong> circolo permettono<br />

agli allievi di completare i programmi strettamente tennistici con attività<br />

di preparazione atletica realizzati in palestra e nell’adiacente campo<br />

polifunzionale di calcetto-tennis in erba sintetica. La scuola ha fra i suoi<br />

obbiettivi <strong>il</strong> divertimento, la socializzazione, lo sv<strong>il</strong>uppo psico-motorio<br />

ed <strong>il</strong> perfezionamento tecnico.<br />

È prevista, naturalmente, un’accurata selezione dei giovani tennisti<br />

maggiormente dotati e appassionati da inserire nel settore agonistico<br />

per <strong>il</strong> quale sono programmati allenamenti quotidiani; numerosi infatti<br />

i giocatori di livello nazionale che sono usciti nel corso degli anni dalla<br />

Scuola di Vico Alto.<br />

fiore all’occhiello della struttura senese<br />

Senza Senza trascurare trascurare<br />

La Scuola Addestramento Tennis<br />

l‘aspetto l‘aspetto ludico ludico<br />

Andrea Sbardellati<br />

Dall’ottobre 2003 la Scuola Tennis ha<br />

ottenuto la certificazione da parte del<br />

settore Tecnico Giovan<strong>il</strong>e della<br />

Federazione Italiana come riconoscimento<br />

al program -<br />

ma di reclutamento e di<br />

miglioramento tecnico-<br />

agonistico nel reparto del<br />

Minitennis e del Perfezionamento.<br />

Il Circolo<br />

partecipa attualmente al<br />

Piano Integrato d’Area<br />

Toscana 1, coordinato<br />

dalla Florence Accademy<br />

con la collaborazione del<br />

Comitato Toscano.. Importanti<br />

infine le iniziative promozionale<br />

che la Direzione <strong>Sport</strong>iva<br />

propone ai giovani tennisti per l’inserimento<br />

nella compagine sociale.<br />

LE PETIT TENNIS<br />

Il Circolo Tennis Siena organizza anche corsi basati sull’innovativo<br />

progetto di avviamento al gioco del tennis chiamato Le Petit Tennis.<br />

Le Petit Tennis è un nuovo sistema didattico che consente di avviare<br />

al tennis bambini molto piccoli, di età compresa tra tre anni e<br />

mezzo e sei. Si contraddistingue dalla maggior parte dei metodi tradizionali<br />

per l’approccio al tennis che non sarà necessariamente tecnico,<br />

ma modulato sulle esigenze della giovanissima età dei protagonisti;<br />

l’aspetto ludico più che sportivo, <strong>il</strong> libero sfogo alla creatività e<br />

all’immaginazione dei piccoli, l’ut<strong>il</strong>izzo delle fiabe, sono gli strumenti<br />

attraverso i quali i bambini si immergeranno in un mondo magico fatto<br />

di racchette e palline.<br />

Assume importanza, in tale metodo, <strong>il</strong> coinvolgimento attivo dei genitori,<br />

ai quali si richiede di continuare a giocare coi propri figli anche<br />

a casa proseguendo <strong>il</strong> percorso avviato sul campo.<br />

Le Petit Tennis è stato ideato pochi anni fa da Jean-Ph<strong>il</strong>ippe Fleurian,<br />

ex giocatore di Coppa Davis francese, ed è già diffuso in molti Paesi<br />

del mondo. Attualmente Le Petit Tennis è senza dubbio uno dei metodi<br />

propedeutici al tennis più stimolanti e divertenti che un bambino possa<br />

o<br />

1975 – Una foto della scuola<br />

incontrare. Il CT Siena ha appoggiato questo nuovo progetto e la SAT<br />

del Circolo è la prima scuola tennistica in Italia ad organizzare <strong>il</strong> corso.<br />

1979 – Il Circolo Tennis Siena conquista <strong>il</strong> titolo a squadre di serie B<br />

femmin<strong>il</strong>e con Giulia Collodel (a sinistra) ed Elisabetta Tancredi


I VARI LIVELLI DI DIDATTICA DEL TENNIS<br />

Principio della gradualità, metodo complesso e forma ludica con<br />

l’aus<strong>il</strong>io dei moderni sussidi didattici a garanzia,<br />

con le dovute precauzioni, di un allenamento<br />

tecnico-tattico e psico-fisico com-<br />

pleto degli allievi.<br />

I LIVELLO: Prendere dimestichezza con<br />

la palla, con l’attrezzo, con <strong>il</strong> campo e favorirne<br />

l’ingresso negli schemi motori; apprendere i<br />

rudimenti tecnici dei colpi fondamentali, anche<br />

dal punto di vista tattico. Imparare le regole<br />

tennistiche più elementari, migliorare le<br />

capacità fisiche e socializzare con i compagni<br />

amando lo sport praticato.<br />

II LIVELLO: Perfezionare i colpi fondamentali,<br />

palleggiare a lungo con la stessa<br />

palla, imparare ad orientarsi rapidamente<br />

sulla palla, comprendere <strong>il</strong> senso tattico, sv<strong>il</strong>uppare<br />

capacità motorie e coordinative, promuovere<br />

socializzazione e passione, arricchire<br />

la conoscenza dei regolamenti, partecipare a<br />

giochi-gara.<br />

III LIVELLO: Velocizzare i colpi fondamentali,<br />

imparare a dirigere la palla con sicurezza,<br />

apprendere temi tecnici nuovi, trovare<br />

soluzioni tattiche, allenare capacità<br />

coordinative ed organico-muscolari, partecipare<br />

a giochi sportivi, giocare singolo e doppio,<br />

imparare ad arbitrare.<br />

IV LIVELLO: Allenare, individualizzando<br />

più possib<strong>il</strong>e, la tecnica esecutiva dei<br />

colpi di base; perfezionare, completando la<br />

85<br />

1926<br />

201<br />

Circolo Tennis Siena<br />

o<br />

normale preparazione, precisione<br />

e potenza.<br />

Colpi speciali, potenziamento<br />

organico-muscolare<br />

con richiami coordinativi, allenamenti<br />

tecnico-tattici rivolti<br />

al tentativo di avvicinarsi<br />

all’agonismo, ove<br />

possib<strong>il</strong>e tornei F.I.T.<br />

Paolo Lorenzi, punta dell’iceberg<br />

tra gli allievi della scuola tennistica senese<br />

Anche recentemente una grande gioia ci ha regalato <strong>il</strong> miglior prodotto del vivaio senese.<br />

Paolo Lorenzi, qualificatosi nel main draw del Masters 1000 di Miami, ottiene un nuovo<br />

prestigioso successo superando al primo turno l’ex top ten croato Ivan Ljubicic per 7-6 6-1.<br />

Lorenzi, ripetendo l’impresa<br />

del Foro Italico 2010<br />

sullo spagnolo Albert Montanes<br />

n° 31 ATP, ha vinto<br />

annullando al croato un set<br />

point sul 7-6 del tie break<br />

prima di aggiudicarsi la<br />

prima partita. Tutto in discesa<br />

<strong>il</strong> secondo set condotto<br />

con grande padronanza infliggendo<br />

a Ljubicic un severo<br />

6-1.<br />

Per Paolo, best ranking<br />

nel novembre 2009 n° 83 ed<br />

ora n° 154, è <strong>il</strong> secondo successo<br />

in carriera in ordine di<br />

importanza dopo quello ottenuto<br />

a Roma agli ultimi Internazionali davanti agli amici del Circolo Tennis Siena. Uno sportivo<br />

di rango che ha mosso al circolo tennis Siena i suoi primi passi tennistici che lo hanno portato<br />

anche a disputare la Coppa Davis con la maglia azzurra.<br />

Lorenzi è solo la parte emergente dell’iceberg che può rappresentare tutti i tennisti che hanno<br />

avuto modo di passare dai maestri del circolo tennis Siena per poter poi arrivare ad emergere<br />

nelle varie categorie masch<strong>il</strong>i e femmin<strong>il</strong>i.<br />

19


20<br />

85<br />

1926<br />

201<br />

Circolo Tennis Siena<br />

Due battute con <strong>il</strong> Presidente<br />

del Circolo Tennis Siena<br />

Guido Collodel per celebrare<br />

l’85° anniversario dell’associazione,<br />

nata nel 1926 all’interno<br />

del centro storico con due soli<br />

campi e trasferita nel 1962 nell’attuale<br />

e bellissima sede di Vico<br />

Alto, dove oggi dispone di ben otto<br />

campi da tennis, più palestra, piscina<br />

e bar/ristorante.<br />

• Presidente, 85 anni iniziano<br />

a essere tanti…<br />

Sì, poche associazioni raggiungono<br />

questo traguardo, pochissime<br />

attraverso una gestione<br />

autonoma che necessita di continui investimenti<br />

da parte dei soci.<br />

• Come riassumerebbe<br />

l’essenza, <strong>il</strong> ‘fondament’<br />

del Circolo Tennis<br />

Siena ?<br />

Direi che ha due<br />

anime: una tesa al mantenimento<br />

e al miglioramento<br />

della proprietà<br />

immob<strong>il</strong>iare di<br />

cui andiamo particolarmente<br />

orgogliosi; l’altra<br />

volta al consolidamento<br />

della nostra identità spor-<br />

Se ne parla con <strong>il</strong> Presidente Guido Collodel<br />

nel suo 85° compleanno.<br />

Passato, presente e futuro del Circolo di Vico Alto<br />

Un’esperienza Un’esperienza<br />

che merita merita di di<br />

Vanni<br />

vissutaLuca<br />

essere essere vissuta<br />

tiva grazie soprattutto alla<br />

formazione dei giovani tennisti<br />

senesi.<br />

• Qualche obiettivo particolare<br />

per <strong>il</strong> futuro ?<br />

Il Regolamento Urbanistico ci concede nuove opportunità; dobbiamo<br />

capire bene <strong>il</strong> futuro assetto del Circolo per decidere se concentrarci<br />

più sugli impianti sportivi, sulla piscina o sulla club house.<br />

Poi naturalmente dovremo passare dalle parole ai fatti.<br />

• Non abbiamo ancora capito se <strong>il</strong> tennis italiano è in crisi<br />

oppure no<br />

Sono otto anni di f<strong>il</strong>a che <strong>il</strong> tennis cresce su tutti gli indicatori; con<br />

oltre 245.000 tesserati e 75.000 agonisti, è <strong>il</strong> primo sport<br />

individuale in Italia e <strong>il</strong> quarto in assoluto. Gli Internazionali<br />

crescono da sei anni per fatturato, spettatori paganti<br />

e qualità; tre titoli di Fed Cup negli ultimi cinque<br />

anni, <strong>il</strong> recente successo parigino della Schiavone. Nel nostro<br />

piccolo, al Circolo, dal 2007 abbiamo aumentato le<br />

ore giocate del 16%. Quindi direi proprio che <strong>il</strong> tennis<br />

italiano gode ottima salute.<br />

• Quali successi sportivi dopo <strong>il</strong> titolo italiano<br />

della b femmin<strong>il</strong>e del lontano 1979 ?<br />

Non siamo più riusciti a ripetere un tale exploit, ma<br />

ogni anno facciamo risultati importanti. L’anno scorso<br />

abbiamo sfiorato con le ragazze la promozione in serie<br />

o<br />

A, conquistato due titoli toscani e tanti tornei nel settore giovan<strong>il</strong>e.<br />

Proprio di recente Paolo Lorenzi, che per noi è sempre un allievo<br />

del Circolo, cioè uno di noi, ha battuto Ivan Ljubicic n. 31 del mondo.<br />

Certo <strong>il</strong> tennis è uno sport individuale...<br />

• È vero che è diffic<strong>il</strong>e diventare soci del Circolo Tennis ?<br />

Assolutamente no: ci vantiamo sempre di avere un ottimo rapporto<br />

qualità/prezzo per le strutture e i servizi offerti e l’unico requisito<br />

richiesto è la... passione per <strong>il</strong> tennis ! •<br />

vincitore<br />

dell’edizione del torneo<br />

internazionale del 2010


22<br />

E mentre sul parquet va in scena gara tre fra i biancoverdi e gli ateniesi<br />

olimpici, uno si accorge che quelle sensazioni le ha già vissute e provate.<br />

Dico: quelle che presentano manifestazioni fisiologiche e biochimiche (sarà<br />

corretto definirle così? boh, macchennesò. Io faccio un altro mestiere: speriamo<br />

che abbiate capito che cosa voglio dire, sennò, gente, non vi ci posso<br />

far niente. Meglio di così non ci riesco). Riassumiamo contesto e reazioni.<br />

La Mens Sana è in vantaggio. Non tantissimo: varia da un punto a tre. Come<br />

dire che se si sbaglia più del consentito o se non sbagliano quell’altri, <strong>il</strong> risultato<br />

si ribalta e allora son dolori. Del resto, chi è lì è reduce dalla visione<br />

di gara uno e di gara due.<br />

La prima non era stata una partita:<br />

era la versione pallabbalzellesca<br />

di un f<strong>il</strong>m dell’orrore. Si guardavano<br />

Si sta come<br />

cani?<br />

Per forza:<br />

siamo<br />

di Sien Siena...<br />

■ ducciobalestracci<br />

quei brindelloni bianchi e rossi insaccare<br />

a raffica; si assisteva sgomenti<br />

ai palloni che, tirati da tremebonde<br />

mani bianchevverdi, finivano<br />

chissaddove o barullavano sul cerchio<br />

per spegnersi fuori campo o fra<br />

amorose, protese braccia greche,<br />

mentre dalle tribune risuonavano risate,<br />

cachinni, ironie, sarcasmi e presediculo<br />

assortite che non importa se<br />

non si riuscivano a comprendere (data<br />

la scarsa dimestichezza col greco demotikì:<br />

con quello antico è un’altra<br />

solfa. Gente, che s’è fatto <strong>il</strong> Liceone a fare, sennò?) ma si capivano lo stesso.<br />

Ma davvero la Mens Sana era quella? No, dai: ci s’aspettava che comparisse<br />

da un momento all’altro qualcuno a dirci “suvvia, non v’incazzate,<br />

siete su scherzi a parte”. Non era comparso nessuno. E <strong>il</strong> risultato<br />

finale aveva decretato un quasi meno cinquanta. Un<br />

record assoluto. Forse paragonab<strong>il</strong>e a quel che s’era<br />

visto l’anno scorso con la squadra di Napoli (buonanima)<br />

quando la baracca era andata a carte<br />

quarantotto, gli atleti avevano fatto fagotto e<br />

in campo ci avevano mandato i ragazzini a buscarne<br />

da tutti prima<br />

che qualcuno si<br />

rendesse<br />

conto<br />

del-<br />

l’indecenza di<br />

quello spettacolo<br />

e staccasse<br />

la spina. Vabbene<br />

che la Mens Sana è<br />

una squadra che sbalordisce,<br />

ma tutti s’era pensato che<br />

non era così necessario che ci sbalordisse in quel modo.<br />

Poi, gara due era stata un’altra musica. Gli olimpici<br />

mai in partita, rimbussolati bene bene (o fateli ora<br />

- simpaticoni di ateniesi - gli “ooooléééé” e gli applausi<br />

di scherno mentre Siena tirava gli stitici tiri liberi di gara<br />

uno. Applauditeci ‘sto...no: questa <strong>il</strong> direttore non me la passa.<br />

Fate finta che non ho scritto niente). Dicevo: gara due era stata<br />

un’altra musica.<br />

Proprio per questo gara tre era importante: o decretare che la vittoria<br />

senese era stata un caso e rassegnarsi all’inevitab<strong>il</strong>e ri-um<strong>il</strong>iazione, o far<br />

sapere che - ad Atene - su scherzi a parte c’era finito qualcun altro.<br />

E gara tre stava dicendo proprio questo.<br />

Così, mentre i biancoverdi reggevano botta, eccole le sensazioni fisi-<br />

che già altre volte - e in un contesto assolutamente differente - provate. Le<br />

tempie che pulsano come martelli; caldo insopportab<strong>il</strong>e ai bulbi oculari; essudazione<br />

fredda lungo la schiena; tatt<strong>il</strong>ità ridotta e gelo alle falangi; stomaco<br />

chiuso e senso di nausea; riduzione della salivazione fino quasi a zero.<br />

E’ stato a quel punto che - personalmente - mi sono chiesto “o questa roba<br />

dove me la sono risentita addosso?”. E la risposta è stata immediata: nei<br />

lunghi, interminab<strong>il</strong>i momenti in cui i cavalli entrano al canape e si aspetta<br />

che entri la rincorsa. Non nella corsa: che non si ha tempo di provare niente,<br />

tanto è veloce. Nei preliminari di essa, in quei momenti in cui ogni senese<br />

di buonsenso vorrebbe essere nato a Belluno o a Caprarola per non patire<br />

come una bestia rognosa, e in cui, lo stesso senese di buonsenso, ringrazia<br />

dio (o chi per lui) di non essere nato altrove che a Siena perché queste sono<br />

sensazioni che contribuiscono a costruire un pezzettino del senso della vita.<br />

Siamo furbi, noi senesi, oh quanto siamo furbi. Siccome siamo nati qui<br />

e patire per <strong>il</strong> Palio fa parte delle clausole (nemmeno scritte in lettere piccole)<br />

del contratto di nascita che ti fanno firmare quando ti dicono che stai per venire<br />

al mondo in questa gabbia di matti (le puoi anche non firmare, ma sei un<br />

senese per modo di dire. E pensare che c’è anche chi queste stesse clausole<br />

le sottoscrive dopo essere nato da un’altra parte ma gli garba patire lo stesso<br />

per queste stesse cose, <strong>il</strong> ri-furbo...) ci mettiamo, di nostro, anche <strong>il</strong> carico di<br />

briscola: <strong>il</strong> patimento aggiuntivo che viene dallo sport. E che è differente secondo<br />

la specialità, perché noi, furbi senesi, non ci facciamo mancare nulla:<br />

meglio dei raffinati e pervertiti personaggi dei romanzi del signor Leopold<br />

von Sacher Masoch (che non è l’inventore della torta alla cioccolata, buona<br />

quanto volete ma che dà un malditesta fotonico) che godono quando gli fanno<br />

del male, diversifichiamo anche <strong>il</strong> modo di star male. Così abbiamo elaborato<br />

la sofferenza intensa del Palio e delle partite di basket, quando non c’è<br />

tempo per rifiatare fra un’azione di gioco e l’altra, e quella a r<strong>il</strong>ascio lento<br />

delle partite di calcio, quando lo stomaco si chiude all’entrata in campo dei<br />

bianchenneri, poi si r<strong>il</strong>assa, poi si chiude di nuovo se perdi o se, vincendo, te<br />

la fai sotto dalla paura che ti richiappino, soprattutto quando hai da difendere<br />

una posizione in classifica in serie A (dolci memorie) o da difendere la testa<br />

di serie per ritornarci, in serie A (sogno sublime).<br />

Insomma: ma noi che ci s’è capito nella vita? Non si stava bene lo stesso<br />

se si faceva, una volta all’anno, una bella sagra del maiale con le patate alla<br />

fattoressa, seguita da una corsa nei sacchi e dalla partita scapoli ammogliati<br />

(con tanto di rituale scambio di corna e di sega da falegnami)? e non si stava<br />

bene lo stesso se ci s’accontentava di mettere in piedi una squadrina di calcio<br />

fatta di bravi ragazzi d<strong>il</strong>ettanti che giocavano la domenica mattina dalle<br />

11 alle 12 prima di desina? e una bella selezione di pallabbalzellisti da far<br />

esibire nella palestra della scuola media? Ci si poteva cavare facendola allenare<br />

da uno che stava per le mi’ scale. E invece, uno che stava per le mi’<br />

scale s’è andati a cercarlo davvero per farlo allenare, ma allenare che cosa?<br />

una squadra che è campione d’Italia e si gioca, pugnal fra i denti, l’accesso<br />

alle final four di Eurolega.<br />

Maremma, quanto siamo ‘mbec<strong>il</strong>li!<br />

ps: mentre mi accingo a mandare in redazione<br />

questo articolo, mancano appena cinque ore a gara<br />

quattro. Lo stomaco comincia a chiudersi e avverto<br />

leggere scariche adrenaliniche nelle mani<br />

e nei piedi. Ovvài: ci risiamo. S’era appena finito<br />

col “luglio” ed anche sul parquet riè bell’e<br />

agosto.<br />

[aggiunta alle 23.55 del 31 marzo, dopo<br />

gara quattro] E poi, quando arriva alla fine di<br />

una partita così, mentre vedi gli olimpici, mogi<br />

mogi, risalire delusi sugli autobus dai quali erano<br />

discesi con tanta tracotante sicurezza, capisci che tachicardia,<br />

iposalivazione, senso di oppressione alla bocca<br />

dello stomaco, tutto questo ha un senso. Ti viene in mente <strong>il</strong> tifoso<br />

col volto cianotico che ti ha detto, un’ora prima, “io ho 73 anni e guardo<br />

la Mens Sana da sempre, ma tutte le volte sto male come la prima”. E capisci<br />

che è giusto così e che tutto questo ha un senso grande, immenso. Più<br />

o meno come l’amore che portiamo per questa strana città. Un po’ ‘mbec<strong>il</strong>li<br />

lo siamo, ma pazienza... •


Detto così, cinquanta giorni sembrano<br />

un’eternità. Si tratta però di vedere come si<br />

riempiono, e allora di accorgi che otto partite<br />

ancora da giocare nello spazio di neppure due<br />

mesi non sono niente rispetto a tutto <strong>il</strong> tempo<br />

che in estate ci divideva dal sospirato, immediato<br />

ritorno in A. Insomma <strong>il</strong> tormentone sul<br />

campionato più diffic<strong>il</strong>e e lungo resta sì diffic<strong>il</strong>e<br />

fino in fondo, ma sta arrivando al capolinea.<br />

Il Siena, coerente con i suoi programmi,<br />

non è mai sceso dal convoglio, al massimo è<br />

stato costretto a spostarsi in seconda classe,<br />

che è pur sempre un bel viaggiare.<br />

Gli ultimi tre successi consecutivi, di cui<br />

due in trasferta, testimoniano intanto che la<br />

squadra sembra aver finalmente trovato quello<br />

che spesso finora gli era mancato: <strong>il</strong> cinismo.<br />

I successi di Crotone e Frosinone, al di là delle<br />

sofferenze patite per portare a termine <strong>il</strong> risultato<br />

(o forse qualcuno pensava davvero di<br />

non dover neppure soffrire?) hanno dimostrato<br />

che la Robur è cresciuta anche e soprattutto<br />

in personalità – specie nell’impatto<br />

iniziale – e in fiducia. Magari non sarà una<br />

squadra ‘appariscente’ e devastante come<br />

l’Atalanta, però tutti ora riescono a portare <strong>il</strong><br />

I BIANCONERI TORNANO CON TRE PUNTI ANCHE DA FROSINONE<br />

E LASCIANO INTRAVEDERE UN FINALE DI STAGIONE ALL'ALTEZZA<br />

DELLE LORO AMBIZIONI<br />

proprio mattoncino alla causa. Con grande<br />

equ<strong>il</strong>ibrio fra i reparti e senso della manovra.<br />

E se non c’è partita che <strong>il</strong> suo volto non cambi,<br />

<strong>il</strong> prodotto non ne va mai a discapito. Soprattutto<br />

la crescita della difesa (un gol in sette<br />

partite, ultimamente), imperniata su un quartetto<br />

promosso sul campo oramai da tempo ed<br />

in cui le sorprese più belle non sono tanto<br />

quelle dei due esterni quanto quelle dei ‘ritrovati’<br />

Rossettini e Terzi. L’eccesso di confidenza<br />

talvolta sfiora l’indisponib<strong>il</strong>ità, ma di<br />

norma quello che gli viene chiesto da Conte<br />

<strong>il</strong> reparto riesce a farlo bene. E qui <strong>il</strong> pensiero<br />

corre fatalmente ai punti persi in casa col No-<br />

vara, quando questa convinzione forse non<br />

aveva ancora fatto presa nel gruppo.<br />

È vero che nel primo dei quattro incontri<br />

che hanno caratterizzato quest’ultimo mese,<br />

quello con l’Empoli, sono riemersi i limiti già<br />

evidenziati in precedenza: lanci in profondità<br />

generalmente a beneficio dell’avversario, ragnatela<br />

di passaggi e passaggini fac<strong>il</strong>i preda<br />

degli avversari, mai qualcosa in grado di accendere<br />

la fantasia di qualcuno, ma un pareggio<br />

in un derby ci può stare. E poi diciamocelo<br />

pure: la sconfitta col Piacenza non era stata ancora<br />

del tutto metabolizzata, perché nonostante<br />

le due vittorie consecutive contro Modena e<br />

mariociani<br />

calcio 23<br />

Siena, <strong>il</strong> destino<br />

nelle tue mani


24 mariociani<br />

calcio<br />

Triestina si vedeva che la squadra ne aveva sofferto<br />

sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o psicologico. Un colpo alla<br />

sua autostima che per fortuna non ha avuto ulteriori<br />

conseguenze, se è vero che a Crotone <strong>il</strong><br />

gol di Brienza ha fatto da detonatore alla voglia<br />

di riscatto di un gruppo che non ci stava a<br />

rimettere in gioco <strong>il</strong> cacio vinto fino a quel momento.<br />

Poi è arrivata la quaterna col Sassuolo,<br />

qualcuno ha detto portata a casa col… minimo<br />

sindacale, ma questo non rende merito a chi<br />

l’ha propiziata sul campo. Se poi si vuol trovare<br />

in ogni prestazione <strong>il</strong> pretesto per sostenere<br />

certe tesi, liberi di farlo, figuriamoci se <strong>il</strong><br />

calcio con le sue m<strong>il</strong>le sfaccettature intende<br />

negarcelo. Comunque niente a che vedere con<br />

la sana critica che la squadra talvolta si è attirata<br />

nella ricerca, spesso effimera, di un tipo<br />

di manovra evidentemente un po’ troppo ambiziosa<br />

e dispendiosa.<br />

Tutto questo per dire che <strong>il</strong> Siena di oggi<br />

forse è <strong>il</strong> migliore di quello visto finora, preso<br />

nella sua interezza, ma soprattutto può contare<br />

su una varietà di soluzioni che poche altre squadre<br />

possono permettersi. Se può bastare per arrivare<br />

fino in fondo non lo sappiamo, di certo<br />

<strong>il</strong> segnale mandato ultimamente dalle due battistrada<br />

è fin troppo chiaro. È vero che la Robur<br />

dovrà fare sempre i conti con un calendario<br />

non agevole (ma quali sono le partite fac<strong>il</strong>i?)<br />

in cui spiccano praticamente tutte le restanti<br />

trasferte, ma è anche vero che se vincere aiuta<br />

a vincere i nove punti conquistati negli ultimi<br />

tre turni (contro i 7 dell’Atalanta, i 5 del Varese<br />

e i 3 del Novara) ci consentono quantomeno di<br />

affrontare quest’ultimo scorcio di stagione con<br />

la convinzione di essere padroni del proprio destino.<br />

Vantaggio che gli altri non hanno.<br />

Basti pensare che rispetto al girone di andata<br />

i punti conquistati sono già uno in più<br />

(26 a 25) e che questo la dice lunga sulla continuità<br />

che l’undici di Conte ha garantito fino<br />

a questo momento. La continuità, già, proprio<br />

quella alla quale tutti ci appellavamo all’inizio<br />

della stagione per dare gambe all’ambizioso<br />

obiettivo di una pronta risalita. Forse<br />

qualcosa di più e di definitivo capiremo dopo<br />

i prossimi quattro impegni, sulla carta più<br />

complicati degli ultimi quattro. L’importante<br />

è che la squadra non si faccia prendere dal nervosismo<br />

che a tratti è emerso anche a Frosinone<br />

(vero Bolzoni e Terzi?) e faccia leva al<br />

contrario sulle sue convinzioni e possib<strong>il</strong>ità.<br />

p.s. - Ancora prima di sapere come andrà a<br />

fnire la stagione (finora ce lo immaginiamo<br />

soltanto) Mezzaroma ha già dovuto difendersi<br />

sul destino futuro di Portanova. Ancora? E poi<br />

<strong>il</strong> solito triangolo: Siena, mister e… Juventus.<br />

Dopo <strong>il</strong> caso Giampaolo, si paventa già un<br />

nuovo caso con la società piemontese? Speriamo<br />

che l’esperienza almeno abbia insegnato<br />

qualcosa. •<br />

Simone Vergassola,<br />

autore del gol vincente a Frosinone<br />

-0<br />

31ª giornata<br />

SIENA-EMPOLI 0-0<br />

32ª giornata<br />

CROTONE-SIENA 1-2 1-<br />

Pt 1’ Brienza;<br />

st 72’ Reginaldo,<br />

83’ De Giorgio<br />

33ª giornata<br />

SIENA-SASSUOLO 4-0 -0<br />

Pt 1’ e 34’ Calaiò;<br />

st 51’ Reginaldo,<br />

79’ Mastronunzio<br />

34ª giornata<br />

FROSINONE-SIENA 0-1 0-<br />

St 68’ Vergassola,<br />

Classifica<br />

Atalanta 67<br />

Siena 66<br />

Novara 58<br />

Varese 55<br />

Reggina 49<br />

Vincenza 48<br />

Torino 47<br />

Livorno 45<br />

Pescara 45<br />

Modena 45<br />

Empoli 44<br />

Grosseto 44<br />

Padova 42<br />

Piacenza 41<br />

Sassuolo 40<br />

Albinolefe 39<br />

Cittadella 37<br />

Crotone 37<br />

Portogruaro 37<br />

Ascoli 36<br />

Frosinone 33<br />

Triestina 30<br />

Ascoli e Crotone<br />

una partita<br />

in meno.


SCUSATE IL DISTURBO...<br />

[ ATUTTOCAMPO] di Senio Sensi<br />

L’ITALIA S’È DESTA…<br />

Ci sembra appropriato parlarne.<br />

L’Inno Nazionale ha, finalmente, <strong>il</strong> ruolo<br />

e <strong>il</strong> rispetto che merita. Le celebrazioni<br />

per i 150 anni dell’ Unità d’Italia hanno<br />

contribuito in maniera tangib<strong>il</strong>e a ‘risvegliare’<br />

l’identità scomparsa così<br />

some <strong>il</strong> troppo sopito orgoglio. Discorsi<br />

seri, tosti da non confondere con <strong>il</strong> frivolo<br />

mondo del calcio. Vero? Eppure…<br />

eppure anche la nostra Nazionale di<br />

Calcio ha dato un minimo di contributo<br />

a questo evento. Non per le vittorie susseguitesi<br />

negli ultimi giorni di Marzo, ma<br />

per lo spirito battagliero con cui gli azzurri<br />

sono scesi in campo. Una mentalità<br />

nuova indotta da Prandelli (diamo a<br />

‘Cesare’ quello che è di …Cesare), con<br />

gente che non tira indietro la gamba e<br />

con calciatori tenuti immeritatamente in<br />

ombra nella precedente gestione. Età<br />

media abbassata intorno ai 23 anni<br />

(contro gli oltre 26 della Nazionale di<br />

Lippi) e ‘fame’ agonistica, elemento indispensab<strong>il</strong>e<br />

per reggere ai livelli internazionali.<br />

Di questo nuovo spirito ne beneficeranno<br />

anche i Club che magari<br />

saranno anche stimolati a dare più spazio<br />

ai ragazzi di casa nostra!<br />

AD ABETE… CRESCONO I RAMI!<br />

Il numero ‘Uno’ della Federazione<br />

Gioco Calcio Italiana è stato eletto Vice<br />

Presidente dell’Uefa, <strong>il</strong> calcio europeo<br />

diretto da Michel Platini (confermato<br />

alla unanimità dalle 53 federazioni), che<br />

ha voluto al suo fianco l’esperto Giancarlo<br />

Nostro.<br />

Insomma, lassù, qualche venticello<br />

soffia, ma non basta. Abete collaborerà<br />

con l’ex numero 10 juventino ad un programma<br />

di non poco<br />

conto: lotta alla corruzione<br />

e alle scommesse<br />

clandestine;<br />

più spazio alle donne<br />

negli organismi dirigenti<br />

del calcio e –<br />

non certo per ultimo<br />

– la centralizzazione<br />

dei diritti televisivi<br />

per le qualificazioni<br />

ai campionati europei<br />

che si terranno fra poco più di un<br />

anno (e con la …ridestata Italia quasi<br />

qualificata per la fase finale).<br />

Dopo undici anni di assenza dall’apice<br />

del calcio europeo, <strong>il</strong> nostro<br />

Paese avrà la possib<strong>il</strong>ità di svolgere un<br />

ruolo importante per le necessarie riforme<br />

del calcio a tavolino ma anche di<br />

quello giocato. Presidente e Vice, nei rispettivi<br />

ruoli, non hanno, fino ad oggi,<br />

br<strong>il</strong>lato per riformismo, ma sperare non<br />

costa niente. Anche perché se <strong>il</strong> calcio,<br />

europeo e nazionale, non beneficerà di<br />

una ventata innovativa è diffic<strong>il</strong>e prevedere<br />

un futuro roseo.<br />

CALCI… PICCINI<br />

Farebbe bene a tutti, come ho fatto<br />

giorni fa, passare una domenica mattina<br />

nei campetti senesi a veder giocare i giovanissimi.<br />

Quando non sciupano la festa<br />

gli adulti – vedi quello che è successo<br />

in veneto quando i genitori hanno offeso<br />

un ragazzino di colore – è un piacere<br />

profondo vedere lo spirito che anima i<br />

ragazzi di 14/15 anni e oltre che combattono<br />

per la maglia,<br />

per la vittoria<br />

ma soprattutto per<br />

...divertirsi. An che<br />

gli arbitri in erba<br />

danno <strong>il</strong> buon<br />

esempio; spesso<br />

sopperiscono alla<br />

ovvia scarsa preparazione<br />

tecnica<br />

con tanto buon<br />

senso e con l’u -<br />

m<strong>il</strong>tà necessaria. Insomma, vale la pena<br />

tornare un po’ indietro e riscoprire anche<br />

come eravamo noi. Sì, ecco le critiche…<br />

‘la solita nostalgia’. No, è <strong>il</strong> piacere<br />

di vedere ancora i valori giusti incrociarsi<br />

con un pallone!<br />

ZITTI, ZITTI… PIANO, PIANO<br />

Nessuno dei grandi media se ne accorge;<br />

l’Atalanta, dicono, è già in serie A<br />

e chi la distanzia di un solo punto, stando<br />

meglio in media inglese, ha scarsa considerazione.<br />

Certi commentatori della<br />

carta stampata e delle tv si rifugiavano<br />

in un “<strong>il</strong> Siena vince solo in casa, ma fuori<br />

è debole e la A si ottiene solo con miglior<br />

rendimento esterno”. Ora che abbiamo<br />

rimediato anche a questo difettuccio?<br />

“Sì, ma <strong>il</strong> Siena non gioca un buon calcio”!<br />

Serie A o serie B; sia che si lotti per<br />

non retrocedere che per essere promossi,<br />

del Siena si interessano in pochi.<br />

Bene così; sai quanto è meglio <strong>il</strong> Torino<br />

che sono tre anni che spende, cambia<br />

un allenatore al giorno ed è sempre lì, a<br />

mezza classifica, in serie B!<br />

Siena non è simpatica. Ma come – dicono<br />

– una cittadina (?) che tiene <strong>il</strong><br />

passo per sette anni nella massima serie<br />

e poi, dopo una stupida retrocessione,<br />

è lì lì per risalire? Non sia mai.<br />

Poi ci si mette anche la Monte Paschi<br />

Mens Sana ad acquisire ancora le Final<br />

Four, unica squadra italiana in tanti<br />

anni, proprio quando M<strong>il</strong>ano avrebbe<br />

dovuto stracciarla e Roma ridimensionarla…<br />

Qui c’è qualche mistero! Sì: le<br />

dirigenze che sanno programmare, un<br />

pubblico che merita le soddisfazioni che<br />

sta ottenendo, giocatori che lottano e<br />

uno sponsor, comune alle due équipe,<br />

che ha sposato un progetto che è ut<strong>il</strong>e<br />

alla Banca e alla città. Il tutto si chiama<br />

lungimiranza e maturità. Complimenti a<br />

tutti. E..scusate <strong>il</strong> disturbo.<br />

25


26 lucaluchini<br />

calcio<br />

CONFORTATA DALLA NUOVA MENTALITÀ<br />

CHE PERVADE TUTTO IL GRUPPO,<br />

LA ROBUR NON PERDE PIÙ UN COLPO<br />

La grinta<br />

di Conte dietro<br />

l'accelerazione<br />

dei bianconeri<br />

Vola <strong>il</strong> Siena, mentre la grande rivelazione<br />

Novara batte un po’ in testa ed <strong>il</strong> vantaggio<br />

sulla terza inizia ad assumere una consistenza<br />

tale da far davvero sognare.<br />

Indipendentemente dalla splendida classifica,<br />

che ci permette ancora di puntare ad-<br />

dirittura alla conquista del primo posto assoluto,<br />

nonostante anche l’Atalanta abbia innestato<br />

la quinta e non sembri disposta ad alcuna<br />

concessione, quello che più ci conforta è la<br />

nuova mentalità che pare ormai divenuta una<br />

caratteristica ben definita della formazione<br />

bianconera.<br />

La squadra di Conte nelle ultime gare, anche<br />

lontana dalle mura amiche, gioca ormai<br />

da vera leader, convinta dei propri mezzi e<br />

consapevole di poter imporre la sua forza alla<br />

costante ricerca di quella vittoria che è nelle<br />

sue potenzialità, chiunque sia l’avversario da<br />

incontrare.<br />

Gran parte del merito di questa vincente<br />

trasformazione spetta al mister Conte che è<br />

riuscito a trasferire nei suoi ragazzi la grinta<br />

e la voglia di primeggiare, ed i fatti gli stanno<br />

dando ragione, a conferma che, anche senza<br />

bisogno di recriminare eccessivamente su presunti<br />

favori concessi a qualche diretta avversaria,<br />

<strong>il</strong> campo, alla fine, da sempre ragione ai<br />

più forti.<br />

Su questo, infatti, dobbiamo essere molto<br />

chiari. Conte sta facendo molto bene <strong>il</strong> suo lavoro<br />

ed è sulla strada di<br />

raggiungere l’obiettivo per<br />

cui è stato chiamato a<br />

Siena, ma la squadra che<br />

ha a disposizione è davvero<br />

forte e ci sembra giusto<br />

rendere merito alla società<br />

ed a Perinetti di aver<br />

azzeccato quasi tutte le<br />

scelte. Mezzaroma, infatti,<br />

a nostro avviso ha veramente<br />

messo a disposizione<br />

di Conte una “corazzata”,<br />

non tanto per <strong>il</strong><br />

valore degli undici uomini<br />

che di volta in volta scendono<br />

inizialmente in<br />

campo, quanto per quello<br />

dell’intera rosa che è di alcune<br />

spanne superiore all’organico<br />

di tutte le altre<br />

concorrenti, eccezion fatta<br />

per l’Atalanta.<br />

La sorpresa più bella di<br />

questa stagione riguarda a<br />

nostro parere <strong>il</strong> rendimento<br />

del reparto arretrato che,<br />

nonostante le molte perplessità<br />

iniziali (comprese<br />

le nostre), sta disputando<br />

un bellissimo campionato.<br />

È vero, come spesso è stato<br />

detto, che gli attaccanti che<br />

ogni domenica i nostri difensori<br />

devono affrontare<br />

non sono i “mostri sacri”<br />

della serie A che lo scorso<br />

anno ci dettero tanti di-<br />

spiaceri, ma crediamo che questo tipo di analisi<br />

alla fine sia scorretta. Il campionato che<br />

stiamo giocando attualmente è questo ed i nostri<br />

difensori stanno disputando una splendida<br />

stagione; l’anno prossimo ne riparleremo.<br />

Abbiamo iniziato parlando della classifica<br />

e non possiamo fare a meno di tornare sull’argomento<br />

e di fare anche qualche piccolo<br />

conteggio numerico. Mancano ormai otto<br />

giornate al termine del torneo (quindi ci sono<br />

ancora a disposizione 24 punti) ed i bianconeri<br />

vantano otto lunghezze di vantaggio sulla<br />

terza. È vero che <strong>il</strong> calendario prevede ancora<br />

molti duri ostacoli sulla nostra strada (trasferte<br />

di Grosseto e Novara, partite interne con Torino<br />

e Varese) e che ogni gara sarà decisiva,<br />

se non per noi per gli avversari, ma <strong>il</strong> margine<br />

è davvero consistente e gli uomini di Conte<br />

sono in un crescendo fisico e psicologico che<br />

ci da molte certezze.<br />

Vorremmo infine auspicare maggiore serenità<br />

da parte di tutti, sia di quei tifosi che<br />

trovano sempre qualcosa da criticare anche<br />

quando i bianconeri maramaldeggiano con gli<br />

avversari (vedi Sassuolo), sia del nostro allenatore<br />

che non deve rischiare di alimentare<br />

inut<strong>il</strong>i e dannose polemiche con stizzite reazioni<br />

che possono riaccendere <strong>il</strong> fuoco della<br />

polemica. In questa caso confidiamo molto<br />

sul consueto grande equ<strong>il</strong>ibrio di Mezzaroma<br />

e sulla saggezza (frutto anche dell’età e dell’esperienza)<br />

di Perinetti che devono smorzare<br />

qualunque tipo di eventuale tensione che,<br />

in momenti come questi, sarebbe deleterio ed<br />

incomprensib<strong>il</strong>e.<br />

Sono molti mesi che tutti abbiamo detto e<br />

scritto che <strong>il</strong> campionato di serie B è lungo,<br />

diffic<strong>il</strong>e e si vince o si perde a primavera.<br />

Adesso, finalmente, ci siamo arrivati ed <strong>il</strong><br />

Siena sembra essere giunto allo sprint finale<br />

in splendide condizioni. La lucida “follia” di<br />

De Luca, che ci sembra giusto ricordare con<br />

affetto a quattro anni dalla sua scomparsa, potrebbe<br />

nuovamente concretizzarsi. Forza<br />

Siena, <strong>il</strong> traguardo è vicino! •


AL RASTRELLO DI NUOVO DOMENICA<br />

[ FUORIGIOCO] di Roberto Barzanti<br />

“LA SA LA NOTIZIA? Il Novara ha perso<br />

tre a uno e gli poteva andare anche peggio,<br />

hanno rubato un rigore all’Albinoleffe!<br />

Se si vince oggi gli diamo otto punti<br />

di distacco e restano da giocare nove<br />

partite! Ci siamo capiti!”. Chi mi consegna<br />

cortesemente al botteghino degli<br />

accrediti <strong>il</strong> biglietto e gli ammennicoli<br />

che l’accompagnano è euforico e mi mitraglia<br />

addosso una sequenza di cifre<br />

che memorizzo e subito trascrivo. Non<br />

amo le cabale, non so far di conto e non<br />

tengo fac<strong>il</strong>mente a mente i numeri. Un<br />

vero disastro in matematica! Ma nella<br />

matematica di domenica 27 marzo i<br />

conti tornano a pennello e alla fine delle<br />

partita non solo <strong>il</strong> Sassuolo si è visto restituire<br />

i quattro gol incassati all’andata,<br />

ma è rimasto a bocca asciutta. I giornali<br />

scriveranno che Siena vede la A. Scaramanticamente<br />

non conviene esser<br />

troppo sicuri, ma all’uscita dallo stadio<br />

è diffuso nel volto di tutti una gioia contenuta.<br />

Tutti (i senesi) – e butto giù queste<br />

note appena di ritorno a casa – pregustano<br />

positivi sv<strong>il</strong>uppi.<br />

Calaiò<br />

La partita comincia nel migliore<br />

dei modi. Calaiò spedisce<br />

in porta <strong>il</strong> pallone al<br />

primo minuto: un premio alla<br />

puntualità. Molti avevano ancora<br />

da mettersi a sedere. E<br />

i ritardatari son stati puniti<br />

perché hanno perso<br />

un’azione che dir perfetta è<br />

dir poco. L’arciere è sommerso<br />

di abbracci. Imita <strong>il</strong> gesto<br />

di scoccare dall’arco, con<br />

mira implacab<strong>il</strong>e, una delle<br />

sue micidiali frecce. Concederà<br />

<strong>il</strong> bis di lì a poco. Chi l’ha<br />

sempre ammirato per lo st<strong>il</strong>e<br />

che esibisce in campo e la<br />

sobrietà che lo caratterizza<br />

nelle quotidiane abitudini<br />

non può che essere soddisfatto<br />

di questa doppietta<br />

che da euforia e sicurezza.<br />

Seguiranno Reginaldo, che<br />

finalmente smentisce l’impaccio<br />

che spesso lo rallenta,<br />

e Mastronunzio, vele-<br />

Larrondo<br />

noso al momento giusto. Ma tutta la formazione<br />

gira come un meccanismo a<br />

orologeria. Divertendosi a rallentare e<br />

accelerare e padroneggiando <strong>il</strong> gioco<br />

dall’inizio alla fine.<br />

È di nuovo domenica e sarà una domenica<br />

memorab<strong>il</strong>e. In tribuna si è visto<br />

Portanova con figlio entusiasmarsi come<br />

un ragazzo. E lo squalificato – peccato!<br />

– Larrondo coccolato dalla bella fidanzata<br />

con misurato affetto. Allora è tutto<br />

fatto? È sempre prudente aspettare<br />

prima di cantar vittoria. Mi viene in mente<br />

uno schietto verso di Sandro Penna: “Un<br />

sorriso raccolgo ogni tanto”. Le discussioni<br />

che fioriscono sono di quelle oziose<br />

e strologanti: chiosano con compiaciuto<br />

indugio. “Per me questo modulo di Conte<br />

in A non andrà bene per niente!”. “Ora<br />

dovranno fare la squadra, perché questa,<br />

così com’è, non regge la prima serie!<br />

E i soldi dove li trovano? ”. Gli incontentab<strong>il</strong>i<br />

già galoppano con la fantasia e<br />

approntano ricette. Meglio non correr<br />

troppo e assaporarsi una domenica comunque<br />

fuori dall’ordinario. “Si è ritornati<br />

a giocare di domenica, sarà una coincidenza,<br />

ma…”. È di nuovo domenica al<br />

Rastrello che – ha ammonito imperativamente<br />

un coro – “non si tocca”.<br />

27


28<br />

Meglio<br />

pratici<br />

chebelli belli<br />

Forse <strong>il</strong> ‘calcio champagne’ è<br />

un’altra cosa…Forse la squadra che<br />

tutti, in estate, avevano definito una<br />

corazzata è più semplicemente un<br />

organico molto valido. E forse (an-<br />

■ francescovannoni cora) qualcuno non aveva fatto i<br />

conti con le difficoltà e le insidie di<br />

un campionato lungo, incerto, mai avaro di sorprese come la serie bwin.<br />

Non è stata e non sarà una ‘marcia trionfale’ quella della Robur verso<br />

la serie A. Non le veniva richiesto di uccidere <strong>il</strong> campionato (la dea Atalanta<br />

ha qualcosa in più per farlo). Ritrovare ciò che aveva perduto dopo<br />

sette anni è l’unico dovere del quale <strong>il</strong> Siena è stato investito. Il passo dei<br />

bianconeri può essere quello giusto, lineare quanto basta, funzionale all’obiettivo<br />

e in ultima analisi ut<strong>il</strong>e alla bisogna.<br />

Lo abbiamo ripetuto fino alla noia: chi si aspettava la ‘cavalcata in solitario’<br />

ha dovuto ricredersi presto e imparare a soffrire con l’um<strong>il</strong>tà che serve<br />

per far emergere i valori tecnici, unanimemente riconosciuti agli uomini di<br />

Conte, ma che la qualità degli avversari, qualche fisiologico scivolone e, talvolta,<br />

un po’ di quel pericoloso narcisismo di cui si beano i forti (o chi si considera<br />

tale), hanno mascherato e (per fortuna) più raramente capovolto.<br />

Il Siena che cercherà di riprendersi la massima serie è questo: ormai ne<br />

conosciamo l’identità, la f<strong>il</strong>osofia, lo spirito e…i cali di concentrazione<br />

(troppi gli ultimi minuti passati in apnea e i rischi corsi in quella che per la<br />

Benamata è una sorta di ‘zona Cesarini’ al contrario…).<br />

Diffic<strong>il</strong>mente, per necessità oggettive e ristrettezza di tempi da qui alla<br />

fine, i parametri del giocattolo assemblato da Perinetti e plasmato dal tecnico<br />

salentino, potranno modificarsi.<br />

Ammesso che i cambiamenti siano negli auspici: perché, intanto, la<br />

classifica conferma che molto di buono è stato fatto; attesta che altre formazioni<br />

maggiormente accreditate per <strong>il</strong> ‘salto’ (quelle sì, autentiche corazzate)<br />

brancolano nell’anonimato di progetti e scelte sbagliate e dice, in<br />

definitiva, che, d’accordo <strong>il</strong> Siena non sarà bellissimo da vedere, ma i numeri<br />

sono dalla sua parte.<br />

C’è poco spazio per moduli, esperimenti e ritocchi ‘in corsa’. Saranno<br />

fondamentali l’aspetto psicologico e quello motivazionale, input determinanti<br />

nell’ultimo sforzo da compiere per coronare <strong>il</strong> sogno di tutti.<br />

Coloro che hanno ‘fermato <strong>il</strong> tempo’ all’agosto scorso (se tendete l’orecchio<br />

sugli spalti ne troverete un buon numero), hanno ancora in mente la<br />

partita di Coppa Italia con la Ternana e si prefiguravano quarantadue tappe<br />

di gran carriera con manovra perfettamente fluida e un gioco strappa applausi,<br />

saranno fra quelli che non di rado escono dal vecchio ‘Rastrello’ poco<br />

convinti e ancor meno divertiti dall’idea di calcio proposta dal Siena e tradotta<br />

nel credo tattico del suo allenatore.<br />

Chi invece tiene <strong>il</strong> ‘post it’ della memoria alla partita di Modena con <strong>il</strong><br />

Sassuolo (riscattata con una prova…spumeggiante in quello che potrebbe<br />

risultare lo scatto decisivo, a proposito di attimi da cogliere, ma non abbassiamo<br />

la guardia in vista dell’impegno al ‘Matusa’), ha sì dovuto ‘incassare’<br />

un altro colpo sim<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> Piacenza (nella prima sconfitta interna<br />

della stagione), ma ha ritrovato nelle vittorie con Modena e Triestina; nei<br />

pareggi da non buttare con Padova ed Empoli fino alla convincente vittoria<br />

di Crotone, un ambiente compatto, proteso verso la meta e consapevole<br />

della delicatezza del momento, così come la squadra che sembra aver acquisito,<br />

anche in trasferta, la solidità e l’equ<strong>il</strong>ibrio delle grandi.<br />

A chi dovesse ripetervi oggi che ‘<strong>il</strong> campionato è lungo’, secondo un<br />

canovaccio che diventa quasi giaculatoria buona in tutti i momenti, un po’<br />

per non schierarsi o rimandare un’opinione, un po’ per comodo disimpegno<br />

sul tema, fate presente che le nove giornate da disputare prima del traguardo<br />

saranno ‘battaglie sportive’ particolarmente intense. Vere e proprie<br />

‘finali’ – diremmo per inquadrarne <strong>il</strong> peso – passaggi decisivi di programmi<br />

st<strong>il</strong>ati e prospettive delineate, promosse o bocciate dalla classifica.<br />

Per questo ci vorrà <strong>il</strong> vero Siena (“Partita per partita” ha chiarito con puntualità<br />

<strong>il</strong> presidente Mezzaroma), non necessariamente <strong>il</strong> migliore, ma quello<br />

più efficace, concreto e cinico. In grado di costruire e capitalizzare, creare e<br />

concludere, vincere e volare. Il proposito non è campato in aria e si regge sulla<br />

confortante freschezza fisico-atletica palesata da quasi tutti i componenti la<br />

rosa bianconera.<br />

Calendario alla mano, è <strong>il</strong> fattore campo che salta: cinque infatti saranno<br />

le gare in trasferta (Frosinone, Grosseto, Novara, Ascoli e Albinoleffe) e<br />

quattro quelle interne (Vicenza, Portogruaro, Torino e Varese). Sarà al ‘S<strong>il</strong>vio<br />

Piola’ la sfida contro i piemontesi di Tesser. Scenderanno al ‘Franchi’<br />

Giuseppe Sannino e <strong>il</strong> suo Varese. Due ‘incroci pericolosi’ che <strong>il</strong> Siena dovrà<br />

superare senza incidenti di percorso e possib<strong>il</strong>mente già al sicuro.<br />

Condizione, quest’ultima, che passa attraverso snodi cruciali di ultime<br />

chiamate per rimonte miracolose, salvezze disperate o acque meno agitate<br />

di porti tranqu<strong>il</strong>li.<br />

D’ora in avanti non cercheremo parole ad effetto, accostamenti suggestivi,<br />

paragoni roboanti. Se è vero che <strong>il</strong> calcio è anche poesia, diciamo pure che la<br />

‘metrica’ del Siena può non essere perfetta ma dovrà quadrare nello schema di<br />

un progetto che i suoi autori hanno pensato, voluto e creduto vincente.<br />

Poco importa se gli esteti del pallone avranno a che ridire. La musicalità<br />

dello spartito può anche stonare, l’importante è che non ‘stecchi’ l’Opera:<br />

Riportare Siena e <strong>il</strong> Siena là dove stanno meritando di arrivare.<br />

La grande squadra è quella che ottiene ciò che serve alla sua matematica<br />

stagionale: la voce grossa la faranno i risultati e i punti, qualora non dovessero<br />

supportare <strong>il</strong> bel gioco, sarebbero comunque le cifre più ut<strong>il</strong>i, immediate<br />

e gradite.<br />

Adesso più che mai “O Roburrone, Avanti Avanti…”. La serie A è pronta<br />

a riabbracciarti. •


STADIO SÌ, STADIO NO, STADIO FORSE<br />

[ FEBBRE ALTA] di Antonio Gigli<br />

COM’ERA PREVEDIBILE, l’arrivo della<br />

campagna elettorale ha infiammato <strong>il</strong><br />

dibattito sul nuovo impianto che dovrebbe<br />

essere messo a disposizione<br />

della Robur. Non vogliamo<br />

tediarvi facendovi la storia dell’iter<br />

del nuovo impianto, previsto<br />

nella zona di Isola d’Arbia<br />

(loc. Borgovecchio),<br />

del la cui storia, oramai,<br />

ogni sportivo senese conosce<br />

tutti i capitoli. Arriviamo<br />

solo ai giorni nostri.<br />

Il progetto è sempre<br />

in essere, dice <strong>il</strong> Comune,<br />

ma i soldi per costruirlo<br />

non ci sono, quindi chiede<br />

la collaborazione dei privati<br />

interessati, che possono<br />

farsi avanti tramite, inizialmente,<br />

una dimostrazione<br />

d’interesse.<br />

In tempi di campagna elettorale,<br />

come dicevamo, ognuno vuol<br />

dire la sua, ma la tesi che prevale su<br />

tutte è inequivocab<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> Comune non<br />

costruirà (giustamente) lo stadio tutto a<br />

sue spese. I tifosi della Robur non si<br />

sono di certo stracciati le vesti. Il pensiero<br />

di dover traslocare in Val d’Arbia<br />

non ha mai suscitato entusiasmi e <strong>il</strong><br />

fatto di dover lasciare <strong>il</strong> vecchio Rastrello<br />

veniva accettato solo in caso di<br />

obbligatorietà dovuta alle norme, un fattore<br />

questo che è ormai parzialmente<br />

decaduto.<br />

Nel frattempo in Parlamento giace ancora<br />

una legge sulle società di calcio riguardante<br />

la proprietà degli impianti.<br />

Nel nostro paese, infatti, al contrario di<br />

altri in Europa, gli impianti sportivi sono<br />

di proprietà pubblica e non delle singole<br />

società come in Ingh<strong>il</strong>terra, per esempio.<br />

Solo negli ultimi anni si sta muovendo<br />

qualcosa, ma molto lentamente.<br />

La possib<strong>il</strong>ità di avere in proprietà, e<br />

quindi gestire, uno stadio da parte della<br />

società di calcio è un fattore di inevitab<strong>il</strong>e<br />

positività per la vita stessa del club.<br />

Innanzitutto c’è la possib<strong>il</strong>ità di capitalizzare<br />

la struttura, con evidenti benefici<br />

in sede di b<strong>il</strong>ancio, poi quella di sv<strong>il</strong>uppare<br />

attività collaterali, come negozi,<br />

ristoranti, bar, museo, tutto collegato<br />

alla squadra con altrettanto ovvi risvolti<br />

economici positivi.<br />

In attesa di un cambiamento radicale<br />

del modo di gestire le società calcistiche<br />

in Italia, torniamo la problema che<br />

ass<strong>il</strong>la noi tifosi della vecchia Robur. Al<br />

di là dei problemi, lo vogliamo o no un<br />

nuovo impianto? Diffic<strong>il</strong>e trovare unanimità<br />

di consensi, anche se la maggioranza<br />

dei pareri, come dimostrano vari<br />

sondaggi effettuati nel corso degli anni<br />

e anche le intenzioni dei candidati a governare<br />

la città nel futuro, è contraria a<br />

traslocare in quel di Isola d’Arbia.<br />

Troppo tradizionalisti? Può darsi, fatto<br />

sta che certe scelte urbanistiche, fatte<br />

diversi anni fa, sono oggi ridiscusse alla<br />

luce di nuove problematiche. Trovare un<br />

altro sito? Potrebbe essere un’idea e a<br />

tal proposito sta tornando di moda l’idea<br />

di costruirlo nella zona dell’Acquacalda,<br />

dove vari insediamenti sportivi hanno<br />

già la loro ubicazione. L’inserimento di<br />

uno stadio in questa zona porterebbe<br />

l’area ad essere considerata una vera<br />

e propria “Cittadella dello sport”, un’ipotesi<br />

alquanto affascinante.<br />

La discussione sull’argomento stadio<br />

ha preso campo in questi anni e, oltre<br />

all’ubicazione, ha avuto <strong>il</strong> suo sfogo anche<br />

sull’eventuale progetto prescelto,<br />

vincitore di premi internazionali, ma<br />

poco amato da gran parte della tifoseria.<br />

In queste m<strong>il</strong>le congetture, torna di<br />

attualità anche l’idea di ristrutturare<br />

completamente <strong>il</strong> vetusto<br />

Rastrello o Artemio<br />

Franchi o Montepaschi<br />

Arena che dir si voglia.<br />

Il Siena in A o in<br />

B non ha creato<br />

problemi di ordi -<br />

ne pubblico, co -<br />

me molti sospettavano,<br />

l’area di San<br />

Prospero, una<br />

volta ottimizzato<br />

<strong>il</strong> servizio<br />

di ordine pubblico,<br />

non subisce<br />

più stravolgimenti<br />

clamorosi (o per<br />

lo meno non più di<br />

quelli che 52 volte<br />

all’anno subisce in<br />

occasione del mercato<br />

settimanale), la vicinanza<br />

al centro storico<br />

ha contribuito a creare un turismo<br />

sportivo sorprendente e<br />

che andrebbe sv<strong>il</strong>uppato. Allora, in<br />

base a tutto questo, perchè non puntare<br />

ancora sulla conca del Rastrello?<br />

Le prime obiezioni riguardano l’impatto<br />

paesaggistico, in quanto diffic<strong>il</strong>mente<br />

si potranno costruire tribune in cemento<br />

o quant’altro, ma non ci vogliamo<br />

sb<strong>il</strong>anciare, lasciando la palla a<br />

chi di dovere.<br />

Una materia ingarbugliata, come<br />

possiamo vedere, dove nessuno ha la<br />

bacchetta magica. Da tifosi una sola<br />

cosa chiediamo e cioè quella di poter<br />

giocare in uno stadio degno di questo<br />

nome, sia se poi rimane dov’è (meglio)<br />

o se dovesse traslocare, se la proprietà<br />

sarà della società (meglio) o del Comune<br />

a noi poco importa. Il Comune di<br />

Siena nel corso di questi anni ha fatto<br />

onestamente la propria parte cercando<br />

di ristrutturare <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e per permettere<br />

al Siena di giocare a casa sua (non<br />

abbiamo mai saltato una partita casalinga,<br />

e non è poco), ora i tempi sono<br />

diversi, le risorse pubbliche sempre<br />

meno e ogni componente deve fare la<br />

propria parte, interpretandola adattandosi<br />

alle nuove regole di vita. A costo<br />

di apparire noiosi, lo vogliamo ribadire:<br />

la Robur in serie A è una risorsa per<br />

tutta la città.<br />

29


30 danielegiannini<br />

scherma<br />

Per una sola stoccata la fiorettista del Cus Estra-Consum.It<br />

Alice Volpi non entra in medaglia al Campionato<br />

del Mondo under 20 in svolgimento ad Amman, in Giordania;<br />

una sola stoccata, sul 14 pari (si arriva a 15 nella<br />

eliminazione diretta) contro l’americana Kiefer, con le luci<br />

del bersaglio delle due atlete entrambe accese a segnalare<br />

<strong>il</strong> colpo andato segno e con l’urlo liberatorio e lo<br />

sguardo rivolto all’arbitro dell’incontro, l’Ungherese Gatai,<br />

per ascoltarne <strong>il</strong> verdetto.<br />

Azione diffic<strong>il</strong>e da giudicare: l’arbitro guarda una<br />

prima volta <strong>il</strong> video rallentato dell’azione, poi aggiudica la<br />

stoccata vincente alla statunitense. La cussina chiede la controprova<br />

con l’intervento del secondo arbitro, ma dopo la<br />

nuova visione dell’ultima stoccata, <strong>il</strong> giudizio, contestatissimo,<br />

viene confermato relegando la cussina al 6° posto.<br />

A poco vale sapere che, poco più tardi, alcuni arbitri<br />

e membri della commissione arbitrale hanno rivisto<br />

l’azione più volte propendendo per dare ragione all’azione<br />

dell’atleta italiana.<br />

La prova era iniziata con sei vittorie su sei assalti nel<br />

girone di qualificazione che collocavano la schermitrice<br />

senese al 7° posto del tabellone di eliminazione diretta con<br />

accesso diretto nelle ‘64’.<br />

Alla prima vittoria sulla turca Karaca per 15/3, seguiva<br />

<strong>il</strong> successo contro l’ucraina Moskovska per 15/5<br />

con quale Alice aveva accesso al tabellone delle ‘16’; poi<br />

era la volta della cinese Shi sulla quale la cussina si imponeva<br />

per 15/9 portandosi nel tabellone finale delle ‘8’,<br />

risultato che consentiva alla senese di aggiudicarsi la<br />

Coppa del Mondo 2011 di specialità.<br />

La medaglia sfumava come già detto ma rimane comunque<br />

la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo<br />

importante con la Coppa vinta totalizzando ben 209 punti<br />

(al secondo posto l’altra azzurra Monaco a 133 punti ed<br />

al terzo l’americana Prescod con 128) grazie ai tanti risultati<br />

fra i quali spiccano <strong>il</strong> titolo Europeo e le vittorie di Zagabria<br />

e Belgrado, ultima prova del circuito disputata al-<br />

l’inizio del mese di marzo.<br />

Rimane soprattutto una stagione<br />

under 20 che ha visto la giovane<br />

senese cominciare a prendere<br />

consapevolezza del proprio ruolo<br />

di atleta, delle proprie capacità e<br />

soprattutto del ‘sacrificio’ necessario<br />

per raggiungere certi risultati.<br />

Salendo in ascensore per<br />

uscire dalla stupenda struttura affacciata<br />

sul Mar Morto dove è stata<br />

allestita la manifestazione, Alice rifletteva:<br />

“non dovevo farla arrivare<br />

sul 9 a 4’ (riferito al vantaggio della<br />

statunitense a metà incontro) e per<br />

<strong>il</strong> redattore di queste note vuol dire<br />

che la ragazza, l’atleta, comincia<br />

a vedere le cose con la giusta mentalità<br />

… le stoccate sbagliate, e ci riferiamo agli errori arbitrali,<br />

vanno e vengono ma la capacità di essere vincenti<br />

non si perde anzi alla prossima occasione tornerà fuori e<br />

‘si ricorderà’ che non si deve mai lasciare troppo spazio<br />

alle avversarie.<br />

Rimane comunque da disputare la prova a squadre e<br />

l’Italia con Alice Volpi e compagne può sicuramente ambire<br />

ad una medaglia: la voglia di riscatto di certo non manca.<br />

In prospettiva assoluta, Alice, che deve ancora disputare<br />

una stagione under 20, aveva partecipato a metà<br />

marzo alla prova di Coppa del Mondo svoltasi a Torino,<br />

<strong>il</strong> ‘Trofeo Esperienza Italia 150°’; in quell’occasione ha<br />

fatto vedere di poter competere con le grandi e solo la mancanza<br />

di esperienza in questo tipo di competizioni non le<br />

ha permesso, per un soffio, di raggiungere la finale ad ‘8’.<br />

Qualificazione perfetta con tutte vittorie, 6, ed accesso<br />

diretto al tabellone principale da ‘64’ che, in questo tipo<br />

di gare, si svolge nella giornata successiva e dove sono<br />

già posizionate le prime 16 atlete del ranking mondiale.<br />

Nella diretta vince i primi due incontri con parziali impressionanti<br />

in relazione all’esperienza delle avversarie;<br />

infatti le russe Gafurzianova e<br />

Repina sono superate rispettivamente<br />

per 15/6 e 15/3; nel<br />

tabellone da ‘16’ Alice affronta<br />

l’ungherese Kreiss alla quale<br />

cede solo nel finale per 13/15<br />

classificandosi al 14° posto su<br />

oltre 150 atlete partecipanti.<br />

Il mese di marzo ha visto i<br />

cussini impegnati, oltre che in<br />

campo internazionale, anche<br />

nelle altre competizioni previste<br />

dal calendario federale sia a livello<br />

assoluto che giovan<strong>il</strong>e.<br />

A Brindisi, nel Campionato<br />

Italiano under 23, Lorenzo Brut-<br />

Per una contestata stoccata, Alice Volpi non va a<br />

medaglie ai recenti Campionati del Mondo Under 20<br />

... ma si consola con<br />

la Coppa del Mondo<br />

di specialità<br />

tini sfiora la finale nella spada classificandosi al 9° posto;<br />

nella spada femmin<strong>il</strong>e Gaia Fratini si fermava nelle ‘32’<br />

come nel fioretto femmin<strong>il</strong>e Irene Crecchi che chiudeva in<br />

28ª posizione.<br />

Qualificazione alla seconda prova nazionale in programma<br />

a Foligno raggiunta nella prova zonale di Cassino<br />

dalle fiorettiste Irene Crecchi e Sofia Monaci ed in<br />

quella regionale di spada svoltasi a Firenze da Elisabetta<br />

Lastri e Bernardo Crecchi.<br />

A Piombino si è invece disputato <strong>il</strong> Campionato Regionale<br />

under 14 che ha visto i giovanissimi schermitori cussini<br />

protagonisti con tre titoli conquistati e numerosi piazzamenti<br />

nelle finali delle varie categorie.<br />

Campioni Regionali 2011 sono Lorenzo Toracca, che<br />

ha conquistato <strong>il</strong> titolo sia nella spada ‘Ragazzi’ che in quella<br />

‘Allievi’, e Flavia Monaci vincitrice nel fioretto ‘Ragazze’.<br />

Argento per Elena Biagiotti nelle ‘Allieve’ di fioretto superata<br />

nella finale, per una sola stoccata, dalla pistoiese<br />

Burchi; 10ª Maddalena Valacchi, 21ª S<strong>il</strong>via Menchiari.<br />

Nella spada come detto Toracca vinceva 15/7 su Flagella<br />

di Pisa con gli altri cussini, Dimitri Tarantino e Lorenzo Capra<br />

rispettivamente al 9° e 18° posto. Doppio bronzo, fioretto<br />

e spada, per Sofia Brogi seguita nella prova di fioretto<br />

da Mat<strong>il</strong>de Rossi, 5ª, ed Adele Nannetti, 14ª.<br />

Argento nei ‘Maschietti’ fioretto con Emanuele Matachione<br />

superato da Lombardi di Pistoia; al 3° posto Mattia<br />

Brogi mentre nei turni precedenti uscivano Roberto Fontana,<br />

Jacopo Rennenkampff, Duccio Rispoli ed Antonio<br />

Dal Maso.<br />

Titolo perso all’ultima stoccata con Vittoria Pennisi superata<br />

nella finale di spada ‘Giovanissime’ da Querci di<br />

Prato. La stessa Pennisi si classificava al 5° posto nella<br />

prova di fioretto. Finale raggiunta nei ‘Giovanissimi’ fioretto<br />

da Jago Peloquin, classificatosi 8°. Podio nel fioretto<br />

‘Allievi’ con Dimitri Tarantino, 3°, seguito al 6° posto da<br />

Lorenzo Toracca ed al 15° da Lorenzo Capra.<br />

Infine nella spada ‘Allieve’ 5ª Elena Biagiotti, seguita<br />

subito a ridosso della finale da Flavia Monaci, Maddalena<br />

Valacchi e S<strong>il</strong>via Menchiari.<br />

ORO A SQUADRE - CAMPIONATI DEL MONDO UNDER 20 - AMMAN (GIORDANIA)<br />

da sx: Olga Calissi, Alice Volpi, Stefania Straniero, Beatrice Monaco


NON SOLO GIOVANI E GIOVANISSIMI IN NEROVERDE, MA ANCHE UNA SQUADRA DI TERZA CATEGORIA<br />

COMPOSTA DA STUDENTI FUORI SEDE<br />

È <strong>il</strong> luglio del 2005 quando Francesco<br />

Martire accetta l’incarico di allenare la squadra<br />

di Terza Categoria del San Miniato e, come<br />

suo fidato collaboratore, sceglie Roberto Balzano.<br />

I due da allora si dedicano alla gestione<br />

del gruppo impegnandosi senza sosta per portare<br />

avanti un progetto sicuramente ambizioso.<br />

Una squadra composta in maggioranza<br />

da studenti universitari in grado di raggiungere<br />

ogni anno risultati sempre dignitosi fino<br />

a sfiorare, nel 2008, quei “play off” che gli<br />

avrebbero dato l’opportunità di lottare per raggiungere<br />

la promozione. Al gruppo sono peraltro<br />

richieste alcune fondamentali doti: serietà,<br />

educazione, disciplina, rispetto per i<br />

compagni, per gli avversari e per la stessa<br />

classe arbitrale. A conferma di quanto siano<br />

onorati questi principi, durante l’attuale gestione<br />

<strong>il</strong> San Miniato ha vinto per ben tre volte<br />

la “Coppa Disciplina” e per due si è classificata<br />

al secondo posto con unanime soddisfazione<br />

di tutto <strong>il</strong> team.<br />

I ragazzi che fanno parte del gruppo partecipano<br />

sempre numerosi agli allenamenti<br />

che si tengono due volte alla settimana, <strong>il</strong> martedì<br />

e <strong>il</strong> giovedì, in un clima di amicizia, voglia<br />

di divertirsi e stare insieme. Formare insomma<br />

un’unione fra tutti, questo è l’obiettivo<br />

principale, poichè nessuno percepisce alcun<br />

reddito, se non qualche rimborso minimo. Ciò<br />

non impedisce ad ogni ragazzo di impegnarsi<br />

al massimo delle proprie possib<strong>il</strong>ità per raggiungere<br />

i migliori risultati, mettendo in<br />

campo un grande spirito di sacrificio e di com-<br />

pattezza. Sin dall’inizio un grande contributo<br />

è stato offerto da Fausto M<strong>il</strong>anesi, dirigente,<br />

amante dello sport e di questi colori, che ha<br />

sempre dato una mano mettendosi d<strong>il</strong>igentemente<br />

a disposizione delle esigenze del<br />

gruppo. Quest’anno, in particolare, la squadra<br />

ha subìto un forte rinnovamento introducendo<br />

un buon 80% di nuovi elementi, alcuni<br />

di questi molto giovani (19-20 anni), quasi<br />

tutti studenti, fino a divenire la squadra più<br />

giovane del campionato. Per questo motivo<br />

nelle prime battute ha tentennato nel raggiungere<br />

certi risultati, un po’ a causa dell’inesperienza<br />

generale un po’ per mancanza di quell’amalgama<br />

che poi, con <strong>il</strong> lavoro e l’impegno,<br />

è aumentata sempre di più portandola ad occupare<br />

un’accettab<strong>il</strong>e posizione in classifica<br />

e riuscendo a dar del f<strong>il</strong>o da torcere a molte<br />

squadre ben più esperte.<br />

Essendo formata per la maggior parte da<br />

studenti universitari “fuori sede”, la formazione<br />

di Martire talvolta deve far fronte semmai<br />

alla mancanza di alcuni di loro proprio<br />

perché può capitare che tornino a casa per i più<br />

svariati motivi. Inoltre un forte contributo sfavorevole<br />

è stato dato quest’anno dai numerosi<br />

infortuni che hanno colpito molti elementi, in<br />

qualche caso anche fondamentali per l’equ<strong>il</strong>ibrio<br />

del gioco. Ma la difficoltà maggiore è<br />

costituita dal fatto che bisogna farsi carico di<br />

molte funzioni: l’organizzazione e la gestione<br />

degli allenamenti, delle partite, delle trasferte,<br />

la ricerca di giocatori e di sponsorizzazioni….<br />

La medicina migliore per far fronte alle tante<br />

problematiche che si incontrano per strada è,<br />

senza dubbio, la passione per questo sport.<br />

Anno dopo anno Martire e Balzano si sono<br />

impegnati a costruire <strong>il</strong> gruppo con pochissimi<br />

fondi a disposizione, mettendo sul tavolo<br />

delle trattative tutte le loro conoscenze, l’impegno<br />

e <strong>il</strong> sacrificio per dare la possib<strong>il</strong>ità a<br />

tanti ragazzi di riunirsi, divertirsi e giocare insieme.<br />

I risultati del resto sono stati sempre<br />

soddisfacenti, in considerazione del fatto che<br />

di anno in anno è venuto a formarsi sempre un<br />

bellissimo gruppo di amici ben disposto all’accoglienza<br />

di altri giovani come loro.<br />

Naturalmente ogni giocatore è dedito al<br />

raggiungimento dei migliori risultati, dando<br />

sempre <strong>il</strong> massimo in ogni partita. L’obiettivo<br />

finale di Martire e Balzano rimane infatti<br />

proprio quello di costruire prima di tutto<br />

un gruppo di “persone affiatate” che stiano<br />

bene insieme. Offrire loro un punto di ritrovo,<br />

di svago, di divertimento e di sfogo, oltre che<br />

in grado di raggiungere certi traguardi sportivi,<br />

avendo come primo pensiero la salute<br />

dei ragazzi stessi. Non solo, ma è una squadra<br />

che promette molto bene anche per <strong>il</strong> futuro,<br />

e quando l’esperienza e la compattezza<br />

saranno perfezionate, lo sarà ancora maggiormente.<br />

Il San Miniato insomma non deraglia<br />

dai reali valori dello sport che sono appunto<br />

la lealtà, lo spirito di sacrificio, la<br />

compattezza, un sano agonismo, ed <strong>il</strong> rispetto<br />

degli avversari. Virtù che dovrebbero essere<br />

patrimonio di qualsiasi squadra in qualsiasi<br />

categoria essa m<strong>il</strong>iti. •<br />

calcio<br />

San Miniato, un’occasione<br />

per giocare e per studiare<br />

31


Inizia una stagione di grandi impegni per ASD<br />

Giro Bio, <strong>il</strong> gruppo nato dalle passioni e dai successi<br />

de L’Eroica e lanciatosi nell’impresa di contribuire<br />

a rendere trasparenza e credib<strong>il</strong>ità ad un grande<br />

sport come <strong>il</strong> ciclismo, a fare qualcosa di importante<br />

per garantire attività pulita e di livello al movimento<br />

‘D<strong>il</strong>ettanti’, ora siglato sotto varie dizioni ‘Under’.<br />

La candidatura per i Mondiali di ciclismo in Toscana<br />

nel 2013, poi concretizzatasi lo scorso 29<br />

settembre a Melbourne con l’assegnazione UCI, fu<br />

motivo perché <strong>il</strong> presidente mondiale Mc Quaid proponesse<br />

all’ASD Giro Bio anche l’organizzazione<br />

della versione italiana della ‘Coppa delle Nazioni’,<br />

una gara a tappe per squadre nazionali Under 23<br />

provenienti da tutto <strong>il</strong> mondo. È nata così ‘Toscana<br />

Terra di Ciclismo’, manifestazione in 5 tappe interamente<br />

nella nostra Regione, che prenderà <strong>il</strong> via <strong>il</strong><br />

prossimo 19 apr<strong>il</strong>e per concludersi <strong>il</strong> Sabato Santo<br />

(23) con l’ormai tradizionale ep<strong>il</strong>ogo su strade bianche<br />

in Gaiole in Chianti, piccola capitale di queste<br />

prove di ciclismo del futuro.<br />

Si inizierà con una tappa interamente piatta con<br />

partenza ed arrivo a Grosseto ma poi si comincerà<br />

ad andar su e giù per colli da Follonica a Casciana<br />

Alta; la terza tappa insisterà proprio sul percorso<br />

del Mondiale dei Professionisti 2013, con partenza<br />

da Lucca e medesimo itinerario fino a Casalguidi,<br />

casa Franco Ballerini, per poi ritornare a Montecatini<br />

Terme dopo diverse salite vere. Quindi si andrà<br />

da Capannori a Subbiano con <strong>il</strong> modesto ostacolo<br />

di due valichi da turismo come <strong>il</strong> Sugame e la Crocina;<br />

<strong>il</strong> finale, come accennato, sarà tosto, con tanti<br />

saliscendi ed una trentina di ch<strong>il</strong>ometri di strada<br />

bianca, 5 settori non banali e l’aggiunta del Coltibuono<br />

prima e di Castagnoli ad un soffio dall’ultimo<br />

striscione.<br />

Ulteriore sv<strong>il</strong>uppo, quindi, propone <strong>il</strong> progetto<br />

‘Giro Bio’, visto che è stato individuato come affidab<strong>il</strong>e<br />

destinatario del massimo livello internazionale<br />

giovan<strong>il</strong>e, tra l’altro con l’esplicita richiesta di<br />

inserire una tappa con quella strada bianca che è<br />

stato <strong>il</strong> tratto distintivo principe della riproposta di<br />

ciclismo eroico.<br />

In questa chiave va letta anche la gestione della<br />

Coppa Italia, che farà capo anch’essa al gruppo<br />

‘Giro Bio’ ma che si svolgerà attorno al Lago di<br />

Garda dal 12 al 15 maggio. Pure in questo caso la<br />

richiesta è maturata attorno all’idea di valorizzare<br />

strade bianche, quelle che collegano località storiche<br />

dell’entroterra gardesano come San Martino e<br />

Solferino o Peschiera e Valeggio. Il 12 si gareggerà<br />

su pista, nel magnifico impianto di Montichiari, <strong>il</strong> 13<br />

sarà la volta della prova in linea a Lonato del Garda,<br />

sabato 14 si disputerà a Rodigo, vicino Mantova,<br />

la cronosquadre che assegnerà, sommata ai risultati<br />

delle due giornate precedenti, la Coppa Italia<br />

alla società migliore. La domenica, infine ma non<br />

ultima, si disputerà una vera e propria gara d<strong>il</strong>ettanti<br />

‘vintage’; i ragazzi si misureranno in una competizione<br />

vera con bici eroiche, maglie di lana e<br />

macchine d’epoca al seguito, riproponendo un’atmosfera<br />

d’altri tempi ed un’idea di ciclismo che sta<br />

incontrando tanto favore.<br />

Basti pensare, al proposito, che sono già chiuse<br />

le iscrizioni a ‘L’Eroica’, cicloturistica d’epoca madre<br />

di tutto, manifestazione che si svolgerà <strong>il</strong> pros-<br />

giancarlobrocci<br />

ciclismo<br />

L’ASD Giro Bio protagonista dei prossimi eventi a livello d<strong>il</strong>ettantistico organizzati in Italia<br />

Quelli dell’Eroica, una ne fanno...<br />

simo 2 ottobre; 3500 posti limitati sono stati polverizzati<br />

in 2 mesi, ed i primi ad esaurire la loro<br />

quota sono stati gli stranieri, cui erano riservati<br />

700 pettorali.<br />

Resterà margine solo per gli ultrasessantenni, cui<br />

è permesso di iscriversi fino al 6 settembre, <strong>il</strong> che fa<br />

pensare che <strong>il</strong> celebre evento gaiolese vedrà al via<br />

circa 4000 ‘eroici’, tutti rigorosamente in tono.<br />

E non ci siamo addentrati qui sul prossimo ‘Giro<br />

Bio’; sbarcherà al Sud Italia, con partenza dalla Puglia,<br />

arrivi certi in Matera e Benevento ed un disegno<br />

ormai in via di definizione completa: ritrovo l’8<br />

giugno, 9 tappe dal 10 al 19 giugno, intervallate<br />

da un giorno di riposo. Alla prossima puntata per<br />

presentare al meglio quello che è già diventato <strong>il</strong><br />

massimo appuntamento mondiale per gli Under.<br />

33


34 renzobechini<br />

sport per tutti<br />

La formazione chianina si aggiudica l’edizione numero 28 del Campionato provinciale di Basket Amatori Uisp<br />

La favola bella<br />

dell’Asinalonga... Nottigham<br />

Una piccola favola l’ep<strong>il</strong>ogo del 28° Campionato Provinciale<br />

Amatori di Basket UISP, con la sorprendente affermazione<br />

della Polisportiva Asinalonga che nella finalissima<br />

ha sconfitto per 74-64, la più titolata delle società amatoriali,<br />

quella Casa del Materasso, già campione in carica e<br />

iscritta nel passato per ben cinque volte nell’albo d’oro della<br />

manifestazione. Una bella storia quella dell’Asinalonga che<br />

nel suo piccolo ricorda, per certi versi, quella raccontata nel<br />

f<strong>il</strong>m ‘Quel maledetto United’ dove una piccola società di provincia,<br />

<strong>il</strong> Nottigham Forest abituata a lottare tra le retrovie,<br />

arriva prima al vertice della Premier League inglese e poi<br />

addirittura conquista, per due volte, la Coppa dei Campioni.<br />

Arrivata quattro anni fa sul circuito amatoriale senese,<br />

armata di tanta passione e poco più, la compagine<br />

chianina esordiva nel campionato costretta a fare i conti con<br />

una realtà diversa da quella preventivata, rimediando una<br />

sonora quanto amara sconfitta con uno scarto addirittura<br />

superiore ai 60 punti e anche <strong>il</strong> prosieguo non andava meglio,<br />

concludendo alla fine, agli ultimi posti della classifica.<br />

Le avversità del primo anno non scalfivano però minimamente<br />

la grande passione e l’entusiasmo dei ‘rossoblù’, ma<br />

anzi le iniziative legate al basket si ampliavano con l’organizzazione<br />

di una tappa estiva del Summerbasket a Sinalunga,<br />

(<strong>il</strong> 3 contro 3 che si gioca all’aperto) e i primi corsi<br />

di Minibasket. Insomma, una polisportiva attivissima che oltre<br />

a meriti diretti aveva anche riflessi contagiosi nelle zone<br />

limitrofe, trainando dentro gli amatori altre realtà come<br />

Chiusi, Montepulciano e addirittura ‘la straniera’ Cortona.<br />

Non potendo competere con l’élite del campionato, nasceva<br />

così una sorta di sfida per <strong>il</strong> primato territoriale, ma l’Asinalonga,<br />

pur migliorando i propri risultati, non andava oltre<br />

<strong>il</strong> 3° posto in A2, dietro alle rivali Cortona e Chiusi e<br />

fuori dal giro promozione. La svolta la scorsa estate quando<br />

viene allestito <strong>il</strong> roster per la nuova stagione. Gli appassionati<br />

dirigenti, tra cui Parri e Crociani, si muovono in grande<br />

e facendo leva sull’amicizia, la moneta più<br />

importante tra gli amatori, riescono a portare<br />

a Sinalunga giocatori importanti per la<br />

categoria, come Mancini, Carbonella e Ciabatti,<br />

convinti dal pressing asfissiante del<br />

compagno di squadra in stagioni passate<br />

Alessandro Politici che, dalla vecchia guardia<br />

dei vari Santucci, Crociani e Neri, completano<br />

un team di tutto riguardo. E’ allora<br />

che prende forma la ‘Nottigham’ di Sinalunga,<br />

anche se le insidie e le difficoltà come<br />

in ‘Quel maledetto United’ sono sempre in<br />

agguato. Qui però non c’è un Brian Clough,<br />

mister dei miracoli, ad ergersi come protagonista,<br />

ma un gruppo intero, una squadra<br />

di amici ancor prima che giocatori, che continua<br />

a credere nella possib<strong>il</strong>ità di vincere un Campionato,<br />

anche quando le sconfitte pesano e i primi verdetti suonano<br />

come grandi delusioni. Al termine della ‘Fase Regolare’,<br />

l’Asinalonga, dopo aver accarezzato la possib<strong>il</strong>ità di finire<br />

al primo posto, finisce invece al quinto con due sconfitte nelle<br />

ultime due gare che sembrano ridimensionare abbondantemente<br />

sogni e ambizioni e come se non bastasse arriva la<br />

squalifica del cecchino Carbonella, innalzata da 1 a 2 turni<br />

per una ingenuità burocratica. I nuvoloni all’orizzonte si dissolvono<br />

nei ‘Quarti di Finale’ dei Play-Off con l’ostica Fondiaria,<br />

sconfitta in due sole gare e tutto sommato piuttosto<br />

agevolmente. Il capolavoro arriva però in semifinale quando<br />

opposta alla testa di serie n° 1 del tabellone, l’Avis Arbia,<br />

riesce a ribaltare <strong>il</strong> pronostico chiuso, tutto a favore dei biancocelesti,<br />

dominatori incontrastati della prima parte di stagione.<br />

Gara 1, rispettava le previsioni della vig<strong>il</strong>ia con l’Avis<br />

che si aggiudicava <strong>il</strong> primo match per 50-39. Tutt’altra musica<br />

la rivincita, con i sinalunghesi che spinti da un pubblico<br />

numeroso e rumoroso, pareggiavano la serie, imponendosi<br />

nettamente per 67-52 e rimandando tutto a gara 3, ancora<br />

una volta però in programma sul parquet dell’Arbia. Al contrario<br />

di quanto successo sette giorni prima, l’Asinalonga<br />

scende in campo molto più determinata e riesce a tenere<br />

botta al quotato avversario. La gara si consuma in quattro<br />

quarti di assoluto equ<strong>il</strong>ibrio, e sul 62 pari con una manciata<br />

di secondi da giocare, l’overtime sembra inevitab<strong>il</strong>e. Ultimo<br />

possesso è però per i chianini e l’ex Livorno Carbonella, fino<br />

a quel momento sotto i propri standard, diventa improvvisamente<br />

l’eroe della brigata, mettendo a segno la tripla decisiva<br />

che frantuma per<br />

l’ennesima volta gli<br />

obiettivi dell’Avis e porta<br />

i ‘rossoblù’ ad una finale<br />

insperata.<br />

Si arriva così al momento<br />

più importante<br />

della stagione e qui <strong>il</strong> ‘Liverpool’<br />

che separa<br />

l’Asinalonga dal titolo si<br />

chiama Casa del Materasso,<br />

<strong>il</strong> team forse più<br />

importante del circuito<br />

senese e sicuramente <strong>il</strong><br />

più esperto, forte di un<br />

record di sette finali consecutive.<br />

I gialloblù ol-<br />

tretutto arrivano alla finalissima con un percorso netto nei<br />

play-off, iniziato con l’eliminazione del SSD President con<br />

un secco 2-0 e proseguito in semifinale regolando con identico<br />

punteggio <strong>il</strong> Rist. da Michele, n° 2 del tabellone. Pronti<br />

via e la scia dell’entusiasmo della semifinale aleggia ancora<br />

in campo, con un approccio giusto che fa volare l’Asinalonga<br />

sul + 8 alla fine della prima frazione. I campioni in carica<br />

però non ci stanno a recitare <strong>il</strong> ruolo di vittima predestinata<br />

e nei successivi dieci minuti, grazie alla buona regia di Ricci<br />

e alle realizzazioni di Cantagalli e Francesconi, neutralizzano<br />

lo svantaggio e passano a condurre, chiudendo al-<br />

Finalissima 1° e 2° posto<br />

Casa del Materasso - Pol. Asinalonga 64 – 74;<br />

Finale 3° e 4° posto<br />

Avis Arbia – Rist. da Michele 46 - 55;<br />

Classifica Finale<br />

POLISPORTIVA ASINALONGA<br />

CASA DEL MATERASSO<br />

RIST. DA MICHELE – C.S. POGGIO AL VENTO<br />

AVIS ARBIA<br />

Premiati<br />

Francesco Ricci (Casa del Materasso) Miglior giocatore<br />

della Finale.<br />

Leonardo Mancini (Pol. Asinalonga) Miglior marcatore<br />

del Campionato con 307 punti realizzati, media 16,1<br />

l’intervallo lungo avanti di 4 lunghezze (31-27). Sostanziale<br />

equ<strong>il</strong>ibrio nella terza frazione con i due team che ribattono<br />

colpo su colpo e a dieci minuti dalla conclusione è sempre<br />

la Casa del Materasso a condurre, anche se l’esito è tutt’altro<br />

che scontato con <strong>il</strong> divario ristretto ad un solo possesso<br />

di differenza (49-46). La parità arriva per la prima volta a<br />

metà del quarto periodo e la sensazione è che l’inerzia della<br />

partita sia già cambiata. I cecchini sinalunghesi avvertono<br />

le difficoltà avversarie e alla consistente prova sottocanestro<br />

di Politici si affiancano i soliti noti Mancini e Carbonella che<br />

dalla lunga distanza fulminano a più riprese la retina avversaria.<br />

E’ <strong>il</strong> break decisivo e le triple spianano la strada<br />

verso <strong>il</strong> primo storico successo dell’Asinalonga: <strong>il</strong> tabellone<br />

segna 64-74....e Nottigham può festeggiare.


Mentre i campionati professionistici, d<strong>il</strong>ettanti<br />

e giovan<strong>il</strong>i sono in pieno svolgimento,<br />

presso la Delegazione Provinciale di Siena della<br />

F.I.G.C., con <strong>il</strong> patrocinio della Fondazione<br />

MPS e del CONI, si è svolto <strong>il</strong> Corso di qualificazione<br />

per istruttori delle Scuole Calcio.<br />

Le domande di adesione inoltrate alla Delegazione<br />

Provinciale sono state 30; dopo una<br />

necessaria selezione, sono stati ammessi al<br />

corso soltanto canditati provenienti dalle Società<br />

della nostra Provincia.<br />

Le lezioni, che hanno avuto una durata di<br />

molte settimane, sono iniziate <strong>il</strong> 15 novembre<br />

2010 e sono terminate <strong>il</strong> 2 marzo scorso per<br />

complessive 100 ore, durante le quali sono<br />

stati trattati temi di: psicologia e pedagogia<br />

applicati allo sport calcio; sui metodi di allenamento<br />

sportivo giovan<strong>il</strong>e; sull’arbitraggio<br />

nelle categorie di base; sulle ab<strong>il</strong>ità tecniche<br />

(quadro dei gesti tecnici, ab<strong>il</strong>ità conoscenze<br />

tattiche, prestazioni per fasce d’età da 5 a 12<br />

anni, la conduzione del gruppo attraverso l’alternanza<br />

dei metodi, le prestazioni calcistiche<br />

nelle categorie piccoli amici e pulcini ed esordienti,<br />

l’allenamento dei portieri nella scuola<br />

calcio); sull’aspetto medico sportivo.<br />

Le lezioni sono state tenute da docenti qualificati,<br />

tra i quali spiccano i nomi dei prof. Ludovico<br />

Arte e Piero Torellini per la psicologia<br />

e pedagogia nello sport, di Matteo Trefoloni<br />

per <strong>il</strong> regolamento del calcio, del dott. Sergio<br />

Massai per gli aspetti medici. Il prof. Mauro<br />

Bettini e la prof.ssa Tiziana Bocci, oltre a curare<br />

l’organizzazione del corso, si sono alternati<br />

come docenti per gli argomenti specifici di<br />

allenamento per ragazzi e ragazze che vanno<br />

dalla fascia d’età di 5 anni fino a 12 anni.<br />

Alla fine del corso sono stati effettuati test<br />

di valutazione durante i quali i neo-istruttori<br />

hanno presentato specifiche tesine che sono<br />

state discusse con i docenti alla presenza del<br />

presidente provinciale della F.I.G.C. Maurizio<br />

Madioni.<br />

HA RISCOSSO MOLTI CONSENSI IL CORSO DI QUALIFICAZIONE<br />

PER ISTRUTTORI DELLE SCUOLE CALCIO VOLUTO DALLA F.I.G.C.<br />

La qualità dei neo istruttori<br />

di calcio è stata sostanzialmente<br />

buona, gli organizzatori<br />

sperano e si augurano che tutte<br />

le nozioni passate durante le<br />

diverse sessioni del corso<br />

siano applicate nella maniera<br />

giusta sui campi di gioco delle<br />

scuole calcio, in particolare,<br />

quelle pedagogiche e psicologiche<br />

che risultano essere fondamentali<br />

per i giovani delle<br />

suddette fasce d’età.<br />

Coloro che non hanno potuto<br />

prendere parte a questa<br />

edizione del corso potranno<br />

partecipare alla prossima, che sarà effettuata<br />

durante la stagione sportiva 2011-2012.<br />

Ai partecipanti è stata r<strong>il</strong>asciata una tessera<br />

per “Istruttore di scuole calcio” che è valida<br />

per ottenere sei punti per l’ammissione ad<br />

eventuali altri corsi regionali che saranno indetti<br />

dal Settore Tecnico in collaborazione con<br />

<strong>il</strong> Comitato Regionale della F.I.G.C.<br />

La speranza è che questi neo-allenatori trovino<br />

la più completa soddisfazione in questa attività<br />

che è interessante ed importante, ma molto<br />

delicata, poiché ha a che fare con la crescita e<br />

l’educazione dei giovani che giocano al calcio.<br />

A tutti coloro che hanno preso parte a questo<br />

corso va un sincero ed uno sportivo “in<br />

bocca al lupo”. • (m.c.)<br />

35<br />

calcio<br />

Giovani mister...<br />

in carriera<br />

Questi i nominativi dei nuovi istruttori<br />

per le Scuole Calcio<br />

1 Ricucci Giulio 13 Pezzatini Iuri<br />

2 Santi Gianni 14 Spinelli Patrizio<br />

3 Conti Daniele 15 Torroni Alessandro<br />

4 Corrente Vincenzo 16 Turchi Marco<br />

5 Cosimi Rodolfo 17 Valentini Gabriele<br />

6 Neri Giacomo 18 Vannini Algero<br />

7 Didona Guido 19 Del Mastro Michele<br />

8 Grassini Aldo 20 Rossi Alarico Marco<br />

9 Guerri Giulio 21 Assenza Giacomo<br />

10 Conforti Paolo 22 Manganelli Andrea<br />

11 Margiore Giovanni 23 Pelliccione Tiziano Pietro<br />

12 Camo Bledi 24 Martini Federico


La sintesi della stagione di Banca Cras Cus Siena<br />

rugby sta nelle due partite perse di un solo punto,<br />

all’andata e al ritorno, contro la capolista Ferrara,<br />

assoluta dominatrice del campionato interregionale<br />

di C-Élite. Ovvero nella capacità dei bianconeri –<br />

debuttanti in questo torneo – di lottare alla pari contro<br />

i più forti di tutti e di uscire dal campo avversario<br />

– come è accaduto domenica 27 marzo – fra gli<br />

applausi degli appassionati, non solo per aver cercato<br />

la vittoria fino all’ultimo secondo, ma per aver<br />

messo in mostra veramente un bel rugby.<br />

La classifica di questa prima stagione in assoluto<br />

fuori dalla Toscana (Banca Cras è l’unica squadra<br />

della nostra regione iscritta al torneo) parla per<br />

ora di un quinto posto che all’inizio della stagione<br />

poteva essere – ed in verità è – un risultato di cui essere<br />

fieri, anche se qualcosa in più sarebbe stato<br />

forse possib<strong>il</strong>e: la squadra ha pagato per intero lo<br />

scotto della matricola, perdendo qualche partita di<br />

troppo contro avversari assolutamente alla propria<br />

portata. Del resto, non essendo mai saliti a questo<br />

livello di campionato, scalando rapidamente la C2<br />

e la C1, la società aveva affrontato la stagione<br />

senza porsi un obiettivo preciso, se non quello di legittimare<br />

la propria presenza sul piano del gioco e<br />

dei risultati.<br />

La crescita tecnica del gruppo guidato dal tecnico<br />

Fulvio Biagioli è stata anche quest’anno evidente<br />

e, a questo punto, non si può più considerare<br />

una sorpresa. I giocatori sono sostanzialmente gli<br />

stessi da quattro anni fa (con qualche nuovo ingresso<br />

e qualcuno che è rientrato), ma la loro tenacia agonistica<br />

e la loro qualità tecnica si adeguano costantemente<br />

a tornei sempre più impegnativi.<br />

“Andare a giocare in Em<strong>il</strong>ia Romagna e nelle<br />

Marche è stata un’esperienza sportiva molto bella<br />

– spiega Antonio Cinotti, responsab<strong>il</strong>e sezione<br />

rugby del Cus Siena –. Abbiamo trovato squadre<br />

come <strong>il</strong> Noceto con tanti giocatori che giocavano<br />

in serie A solo pochi anni fa e quindi di un livello<br />

tecnico per noi troppo superiore. In generale, abbiamo<br />

trovato un rugby tecnicamente più evoluto di<br />

quello che si vede sui campi della Toscana. Eppure,<br />

la squadra ha saputo immediatamente tener testa<br />

agli avversari. È emersa la forza mentale di un<br />

gruppo che gioca insieme da tanti anni e che risponde<br />

immediatamente alle sollecitazioni del tecnico.<br />

Per Fulvio Biagioli, diciamolo chiaramente, è<br />

stata un’altra stagione da incorniciare. Banca Cras<br />

non sarebbe mai cresciuta così tanto senza la sua<br />

guida tecnica”.<br />

Anche se <strong>il</strong> campionato non è ancora finito, e la<br />

squadra è anzi chiamata a partite molto importanti,<br />

si può già dire che <strong>il</strong> risultato di questa stagione è<br />

davvero <strong>il</strong> frutto di una semina avviata almeno cinque<br />

anni fa, quando si è cominciato a costruire,<br />

pezzo per pezzo, una realtà sportiva che oggi può<br />

legittimamente coltivare l’ambizione di essere una<br />

società sportiva di riferimento per l’intera città. La<br />

scoperta a livello nazionale del rugby come sport<br />

educativo e formativo di eccellenza, vincendo tutti<br />

i pregiudizi sulla durezza degli scontri in campo,<br />

ha certamente aiutato anche Banca Cras Cus Siena,<br />

ma per creare un movimento di 200 tesserati e otto<br />

squadre, ed una formazione di vertice come questa,<br />

non basta di sicuro.<br />

Resta irrisolto soltanto <strong>il</strong> problema del campo<br />

dell’Acquacalda, ormai da anni inadeguato alle dimensioni<br />

e alle ambizioni del rugby senese, che ha<br />

assoluta necessità di avere a disposizione un impianto<br />

moderno ed adeguato. Una necessità – e<br />

questo incoraggia i rugbysti senesi – di cui la città<br />

sta prendendo coscienza.<br />

Si è invece concluso <strong>il</strong> campionato del Siena<br />

Rugby Club 2000, impegnato nel raggruppamento<br />

umbro di serie C, con un b<strong>il</strong>ancio finale di 3 vittorie<br />

e 11 sconfitte, di sicuro inferiore alle aspettative.<br />

Ma <strong>il</strong> progetto affidato al tecnico Andrea Guadagno<br />

per verificare se ci fossero le possib<strong>il</strong>ità di creare<br />

e mantenere una seconda squadra senese può considerarsi<br />

riuscito. Il Siena Rugby Club 2000 è una<br />

realtà consolidata, capace di aggregare tanti giocatori<br />

e di dare quindi un proprio contributo non secondario<br />

all’intero movimento. Cinotti tiene sempre<br />

a sottolineare che, appena dieci anni fa, era diffic<strong>il</strong>e<br />

trovare quindici giocatori ogni domenica e tante<br />

volte <strong>il</strong> Cus Siena affrontava gli avversari in inferiorità<br />

numerica, mentre adesso ad ogni allenamento<br />

delle due squadre si superano regolarmente i 40<br />

atleti in campo.<br />

robertoguiggiani<br />

rugby 37<br />

La matricola Banca Cras Cus<br />

proiettata verso<br />

una onorevolissima posizione<br />

nella prima stagione di “C Élite”<br />

Ora<br />

la palla<br />

ovale è<br />

una realtà<br />

anche<br />

a Siena


38 francescovannoni<br />

cinque cerchi<br />

Convegno sull’ ‘Educazione al consumo consapevole<br />

e al risparmio energetico nello sport giovan<strong>il</strong>e’<br />

Per una nuova<br />

cultura ambientale<br />

“Siano essi tecnici, per la preparazione e<br />

<strong>il</strong> miglioramento di un gesto atletico o etici, fissati<br />

da comportamenti e abitudini improntate<br />

al rispetto delle regole e della cultura socioeducativa,<br />

i fondamentali sono la base dello<br />

sport, in quanto canoni irrinunciab<strong>il</strong>i per<br />

un’esperienza di vita capace di proiettarsi<br />

verso <strong>il</strong> futuro, anche oltre l’attività sportiva,<br />

nella formazione di buoni cittadini”.<br />

Nelle parole di Roberto Montermini, presidente<br />

Provinciale del Coni che ha patrocinato<br />

l’evento, c’è la perfetta sintesi, per contenuti<br />

e finalità, dei lavori del convegno sulla<br />

‘Educazione al consumo consapevole e al risparmio<br />

energetico nello sport giovan<strong>il</strong>e’, promosso<br />

in doppia sessione a Siena in Palazzo<br />

Patrizi e a Sinalunga nella suggestiva cornice<br />

del teatro ‘Ciro Pinsuti’, dalla Federconsumatori<br />

di Siena, coordinato da Giorgio Vaselli<br />

con la collaborazione del Centro Servizi Volontariato<br />

della Toscana e della Confesercenti,<br />

seguito con interesse da alcune nutrite delegazioni<br />

di studenti di scuola media.<br />

“La presenza attiva sul territorio – ha proseguito<br />

Montermini – rafforzata dalla nuova figura<br />

dei fiduciari locali, garantisce l’attenzione<br />

costante verso tutte quelle tematiche di<br />

interesse collettivo per le quali auspico nuove<br />

occasioni di sinergia con la Federconsumatori<br />

e alla cui diffusione e conoscenza lo sport deve<br />

necessariamente fornire <strong>il</strong> proprio contributo”.<br />

Il segmento recettivo verso cui i temi del convegno<br />

intendono rivolgersi è <strong>il</strong> mondo della<br />

scuola, primo e più diretto destinatario delle iniziative<br />

del Coni, in quanto ambito priv<strong>il</strong>egiato<br />

di crescita e sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Il Prof. Francesco Binella, Coordinatore per<br />

l’Educazione fisico-motoria dell’Ufficio Scolastico<br />

Provinciale, ha evidenziato “<strong>il</strong> valore di<br />

queste iniziative, sia come forma di espressione<br />

dell’autonomia scolastica intesa nel<br />

senso di didattica conoscitiva socialmente<br />

ut<strong>il</strong>e, che per la necessità di veicolare, proprio<br />

attraverso gli studenti, un insieme di azioni e<br />

comportamenti che rientrino nella giusta attitudine<br />

mentale del rispetto delle regole e del-<br />

l’osservanza dei principi, in ambito sportivo<br />

ma soprattutto nel percorso di vita”.<br />

Francesco Caroni, componente la Nazionale<br />

Italiana di Ultramaratona, ha invitato a ricercare<br />

un approccio sportivo senza improvvisazioni<br />

o stravaganze. “Fare sport – ha detto<br />

l’Azzurro – vuol dire prepararsi a viverne contesti<br />

e situazioni nella maniera più appropriata,<br />

affidandoci ad operatori e tecnici che<br />

sappiano indicare piani di lavoro congrui e,<br />

aspetto tutt’altro che secondario, suggerire <strong>il</strong><br />

miglior abbigliamento per un’attività davvero<br />

ut<strong>il</strong>e, pienamente sana, che sia conforme alle


attitudini personali, alle condizioni ambientali<br />

e climatiche che ci troviamo ad affrontare”.<br />

Il rispetto dell’ambiente e la maggior consapevolezza<br />

sul buon uso delle fonti energetiche,<br />

sono temi di strettissima attualità oltre che<br />

punti nodali per <strong>il</strong> futuro di tutti.<br />

Lo ha ricordato, nella sua relazione, l’assessore<br />

provinciale all’ambiente Gabriele<br />

Berni, che ha posto l’accento sugli effetti causati<br />

dalla convinzione, nel tempo rivelatasi profondamente<br />

errata, che la natura fosse a totale<br />

ed indiscriminata disposizione dell’uomo.<br />

“Dobbiamo educare ed educarci per la costruzione<br />

di una nuova cultura ambientale sul<br />

terreno del risparmio energetico, del riut<strong>il</strong>izzo<br />

dei rifiuti sottoforma di raccolta differenziata<br />

e delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i: a questo proposito<br />

considero lo sport un prezioso alleato per l’autorevole<br />

cassa di risonanza che rappresenta<br />

nelle sue svariate dimensioni”.<br />

“È opportuno riflettere – ha chiosato Berni<br />

– sulle nostre abitudini quotidiane, le quali, da<br />

qualsiasi ambito si producano, generano delle<br />

risposte dal Pianeta, talvolta estreme se consideriamo<br />

l’oggettiva invivib<strong>il</strong>ità di alcune aree.<br />

Formare un consumatore consapevole vuol<br />

dire metterlo in condizione di esigere scelte<br />

ambientali ed energetiche in linea con lo stato<br />

di salute del nostro Pianeta, <strong>il</strong> rischio del suo<br />

riscaldamento e <strong>il</strong> lento ma inevitab<strong>il</strong>e esaurimento<br />

delle fonti non rinnovab<strong>il</strong>i. In questo<br />

senso, grazie alla sensib<strong>il</strong>ità del mondo dello<br />

sport, del Coni in particolare, qualcosa comincia<br />

a muoversi anche all’interno delle società<br />

sportive sull’efficienza degli impianti”.<br />

L’altra ‘A’, iniziale determinante nell’ottimizzazione<br />

del rapporto sport-salute ed elemento<br />

imprescindib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> futuro delle giovani<br />

generazioni, come forma di ‘investimento<br />

sulla vita’ è quella dell’ alimentazione.<br />

Il Prof. Mario Montagnani, già direttore della<br />

Clinica Medica del Centro Malattie Metaboliche<br />

dell’Università di Siena, si è soffermato sulle<br />

regole da seguire per un corretto ed equ<strong>il</strong>ibrato<br />

regime alimentare, spiegando l’ incidenza dei<br />

fattori di rischio a livello cardiovascolare sugli<br />

indici di peso corporeo (quello della massa,<br />

dato dal quoziente tra i ch<strong>il</strong>ogrammi di peso<br />

corporeo e l’altezza in metri al quadrato) e<br />

quello della circonferenza del giro vita al di sotto<br />

o superiore a certi parametri.<br />

Tale parametro identifica, dal punto di vista<br />

medico, soggetti sottopeso (con un indice<br />

di massa corporea inferire a venti), normopeso<br />

(da venti a venticinque), in soprappeso (oltre<br />

venticinque) obesi o grandi obesi (oltre tenta e<br />

fino a quaranta).<br />

“Un’alimentazione corretta deve essere<br />

completa di tutti i principali nutrienti, dai carboidrati<br />

alle proteine fino ai grassi; equ<strong>il</strong>ibrata,<br />

cioè con la giusta proporzione dei componenti<br />

sopra ricordati e adeguata alle<br />

caratteristiche peculiari e al fabbisogno giornaliero<br />

del singolo individuo”.<br />

“La raccomandazione – ha puntualizzato<br />

Montagnani – è quella di fare una buona colazione,<br />

seguita da pasti piccoli e più frequenti<br />

con un pranzo equ<strong>il</strong>ibrato e una cena più leggera.<br />

Il tutto con molta frutta e verdura, alimenti<br />

ricchi di fibre e dalle grandi proprietà antiossidanti.<br />

Magari all’interno della cosiddetta<br />

dieta mediterranea (recentemente riconosciuta<br />

dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità) a<br />

base di cereali e legumi, cercando di ridurre<br />

la quantità di carne in favore del pesce”.<br />

“Contrariamente alle abitudini più diffuse<br />

dobbiamo imparare a bere, anche quando<br />

non ne percepiamo <strong>il</strong> bisogno e non eccedere<br />

nell’apporto di zuccheri, soprattutto quelli semplici<br />

e i grassi saturi di origine animale. Ciò<br />

che integra e meglio si relaziona con la corretta<br />

alimentazione è ovviamente l’attività fisica<br />

che nello sport trova la sua espressione<br />

più autentica”.<br />

A sinistraun’immagine della sessione svoltasi a Palazzo<br />

Patrizi; in alto la stessa iniziativa a Sinalunga


Trem<strong>il</strong>a innamorati col biglietto Siena-Barcellona in mano, per<br />

inseguire un sogno e dire grazie alla squadra tutta, a Pianigiani, a<br />

Minucci. Quale gioia più grande? Premi <strong>il</strong> pulsante rewind e tra tanti<br />

frames esaltanti te ne resta uno indigesto, che non riesci a cancellare.<br />

Ora non conta più nulla, però ti resta di traverso e allora meglio<br />

farci i conti. La Montepaschi al Pireo rimedia in gara1 una figuraccia<br />

storica e la sera stessa, un po’ abbacchiato, vai a curiosare<br />

su internet nei tanti forum dedicati al basket. Ci resti malissimo:<br />

nove commenti su dieci inneggiano all’Olympiakos e si scagliano<br />

sulla squadra biancoverde da tanti definita “vergogna d’Italia”. Ora<br />

<strong>il</strong> re è nudo, questa la teoria prevalente: <strong>il</strong> bluff è scoperto e dopo la<br />

batosta storica Siena non si riprenderà più, cacciata con disonore dall’Europa<br />

e in difficoltà anche in campionato. Così M<strong>il</strong>ano vincerà<br />

in carrozza <strong>il</strong> tricolore. Sì, perché molti di quei commenti malevoli<br />

sono postati nella capitale lombarda, lo dicono apertamente gli scriventi<br />

o lo si capisce tra le righe. Ma come? ti domandi. Perché tanto<br />

accanimento contro una società che, per quanto rivale, rappresenta<br />

l’Italia intera nella massima competizione continentale? In questi<br />

casi non è certo obbligatorio tifare per una squadra vincente e dunque<br />

antipatica a gran parte dei connazionali, ma qui siamo fuori dal<br />

recinto angusto dello strapaese, non più sotto i cento campan<strong>il</strong>i e le<br />

m<strong>il</strong>le fazioni, ce la giochiamo in Euroleague, che diamine. Un pizzico<br />

di orgoglio nazionale non sarebbe opportuno nel 150esimo dell’unità<br />

d’Italia? Pensi che tanta ingenerosità non è compatib<strong>il</strong>e con<br />

l’immagine che hai di quella grande città. La M<strong>il</strong>ano ricca e generosa<br />

degli anni sessanta e settanta, la M<strong>il</strong>ano vivace e col cuore in<br />

mano, la M<strong>il</strong>ano dei ghisa e dei cumenda, che accoglieva Rocco e i<br />

suoi fratelli con la valigia di cartone e dava loro una casa e un lavoro,<br />

la M<strong>il</strong>ano dei Gufi e di Enzo Jannacci, di Ornella Vanoni e di<br />

Luciano Bianciardi, di Carlo Em<strong>il</strong>io Gadda e del cardinale Martini,<br />

del teatro alla Scala di Maria Callas e di Paolo Grassi, del Piccolo<br />

Teatro di Giorgio Strehler, degli editori coraggiosi e dei<br />

grandi quotidiani, di Piero Manzoni e dei pittori bohemien<br />

di Brera, del banchiere-mecenate Raffaele Mattioli, dei sindaci<br />

che sapevano vedere oltre <strong>il</strong> loro naso. Di recente sei<br />

stato lassù un paio di volte per lavoro e la patria di Cesare<br />

Beccaria non ti è sembrata all’altezza del suo mito. Di cui fa<br />

parte anche la pallacanestro. Quando in Italia e all’estero vinceva<br />

l’Olimpia di Rubini, Gamba e Masini, e poi quella di<br />

Meneghin, D’Antoni e Petersen, Siena, piccola provinciale<br />

anche nel basket, non schizzava rancore, anzi provava sincera<br />

ammirazione, e così<br />

fu anche dopo, quando a<br />

comandare furono Va-<br />

rese, Bologna, Treviso. O<br />

forse allora non c’era internet,<br />

che amplifica<br />

equamente le buone<br />

cause e i pensieri meschini.<br />

Ma sì, pensi che<br />

tutto sommato hai visto<br />

solo un frammento del<br />

paesaggio emotivo nazionale,<br />

non puoi scambiare<br />

la parte per <strong>il</strong> tutto,<br />

venti bischeri non possono<br />

fare opinione. E<br />

premi <strong>il</strong> tasto reset.<br />

Dopo 48 ore la Mon-<br />

Sapessi<br />

come è st stran ano, o,<br />

sentirsi<br />

poco amati<br />

daM<strong>il</strong>ano<br />

<strong>il</strong>ano<br />

■ vincenzocoli<br />

tepaschi risorge clamorosamente, caso limite sportivo e anche<br />

clinico, infatti la Gazzetta intervista una psicologa dello<br />

sport. In rete tacciono corvi e jene, in compenso si affacciano<br />

i tifosi senesi, che rispondono alle provocazioni e anche loro<br />

esagerano. Pochi gli interventi che smorzano i toni e cercano<br />

di ragionare. Ma continui a credere alla assoluta parzialità<br />

e inattendib<strong>il</strong>ità del fenomeno. Poi leggi su Superbasket l’editoriale<br />

del direttore Claudio Limardi, giornalista intelligente ed<br />

equ<strong>il</strong>ibrato, che ti fa sobbalzare: “Le reazioni del tifoso della strada<br />

alla debacle di gara1 sono state ai limiti della gioia irrefrenab<strong>il</strong>e.<br />

Bisogna parlare di “Siena haters” così come una volta in America<br />

c’erano i “Kobe haters”, quelli contro a prescindere… Immagino<br />

che, per coerenza, la strepitosa prestazione di gara2, appena 48 ore<br />

dopo <strong>il</strong> tonfo della prima partita, sia stata assorbita con grande fatica.<br />

Ho ricevuto con gran piacere solo un messaggio di un tifoso<br />

di M<strong>il</strong>ano che si augurava che l’Olimpia possa presto realizzare<br />

imprese come quella di gara2. Intendiamoci: non c’è da scandalizzarci.<br />

L’Italia è fatta così e <strong>il</strong> concetto di tifare per la quadra del proprio<br />

paese è stato sepolto da anni anche – soprattutto – nel calcio…L’Italia<br />

è questa, con pregi e difetti, è l’Italia dei comuni, del<br />

campan<strong>il</strong>ismo, anche delle invidie. E alla fine chi vince tanto, forse<br />

troppo, finisce per tirarsi dietro più odio che rispetto. Però noi siamo<br />

<strong>il</strong> basket, non <strong>il</strong> calcio, siamo uno sport che storicamente ha un livello<br />

di cultura più elevato perché ha sempre affondato le sue radici<br />

in America , quindi è sempre stato aperto al resto del mondo…”<br />

Amaramente sottoscrivi, e la sera stessa Siena vince gara3, e<br />

poi gara 4. Assaporando questa piramidale soddisfazione alla faccia<br />

dei poveri di spirito, non riesci a tenere a bada un retropensiero<br />

maligno. Forse l’Italia era così anche ai tempi di Garibaldi e magari<br />

anche prima, quando i comuni li guidava Alberto da Giussano.<br />

Ma un fatto è acclarato: l’imbarbarimento della società italiana ha<br />

subito un’accelerazione negli ultimi venticinque anni, e <strong>il</strong> fatto che<br />

questo degrado della vita di relazione sia andato di pari passo con<br />

l’avvento di un ciclo politico ed economico che ha diviso in due <strong>il</strong><br />

paese e inasprito gli animi, è una coincidenza quanto meno curiosa.<br />

Meditate gente, meditate. Ma senza alzare la voce e risparmiando<br />

sui punti esclamativi, grazie. •<br />

41


42 lauramassai<br />

associazionismo<br />

Senza soste l’attività dell’A.S.D. Shinan Karate Kai di Siena<br />

tesserata Uisp e aff<strong>il</strong>iata Fikta<br />

Fra sport e cultura<br />

Se l’anno agonistico 2009-2010 per l’associazione senese<br />

ha rappresentato un anno speciale con la presentazione<br />

a palazzo Berlinghieri del volume ‘Shinan Karate Kai trent’anni<br />

di attività’, un diario storico, presentato per raccolta di<br />

articoli e foto pubblicati sui mezzi di informazione dal 1978<br />

al 2008, con inserti inediti di storia e cultura del karaté tradizionale<br />

senese, non dimeno <strong>il</strong> 2010-2011 si presenta ricco di<br />

risultati sportivi ed iniziative culturali.<br />

In ordine di tempo, <strong>il</strong> primo importante risultato è stato<br />

quello che ha visto la UISP in collaborazione con la Shinan<br />

Kai dopo un accurato lavoro di progettazione, aggiudicarsi<br />

insieme ad altre due associazione senesi la gara d’appalto<br />

indetta dal comune di Siena per i corsi femmin<strong>il</strong>i di autodifesa,<br />

da esso patrocinati.<br />

Nel mese di novembre poi, l’associazione con la collaborazione<br />

dell’ufficio sport del comune di Siena ha organizzato<br />

<strong>il</strong> full immersion per istruttori e maestri federali FIKTA.<br />

Al corso hanno partecipato oltre novanta candidati, provenienti<br />

da tutte le parti d’Italia, che si sono impegnati per tre<br />

giorni in lavori inerenti la formazione dei quadri tecnici nazionali,<br />

che prevede l’obbligatorietà, per chi ne abbia i requisiti<br />

di grado, di un corso biennale con esame finale di ben<br />

180 ore di attività didattica, teorica e pratica, suddivisa in<br />

full immersion.<br />

Molto gradito <strong>il</strong> discorso inaugurale dell’assessore allo<br />

sport del comune di Siena, Massimo Bianchi, che oltre a rimarcare<br />

i valori dello sport ha elogiato la serietà ed <strong>il</strong> livello<br />

di questi corsi di formazione, tra le cui f<strong>il</strong>a figurano docenti<br />

di spessore nel panorama nazionale delle scienze motorie.<br />

L’altro intervento molto apprezzato per la sua singolarità, è<br />

stato quello di Francesco Rinaldi che ha destato interesse ed<br />

emozione nella platea, parlando in maniera coinvolgente di<br />

Siena, la sua storia, le contrade e i suoi valori tradizionali.<br />

Un ringraziamento doveroso va anche all’emittente locale<br />

Sienatv per <strong>il</strong> bel servizio messo in onda sull’evento.<br />

Il 2011 poi, è stato subito inaugurato con <strong>il</strong> consueto stage<br />

regionale di Goshindo, tenuto come ogni anno dal grande<br />

maestro giapponese Hiroshi Shirai, massimo carisma mondiale<br />

del Karate tradizionale, l’evento si è svolto nel palazzetto<br />

di Castelnuovo Berardenga dove, ha presentato gli onori di<br />

casa, con un gradito intervento, <strong>il</strong> sindaco Roberto Bozzi.<br />

Appena congedatasi da questi impegni la Shinan kai,<br />

in collaborazione da anni con <strong>il</strong> dipartimento di fisiologia<br />

dell’università di Siena, ha subito ripreso l’attività per la presentazione<br />

di importanti lavori di ricerca scientifica, al Simposio<br />

Internazionale, sulle arti marziali e gli sport da combattimento,<br />

organizzato dall’ISI (Istututo Shotokan Italia) Ente<br />

Morale, che si tiene ogni due anni al L.A.F.A.L. (Laboratorio<br />

di Anatomia Funzionale dell’Apparato Locomotore dell’università<br />

di M<strong>il</strong>ano).<br />

Prima di passare ad <strong>il</strong>lustrare i risultati sportivi di maggior<br />

r<strong>il</strong>ievo che hanno caratterizzato la stagione 2010-2011 è doveroso<br />

fare una piccola parentesi presentando lo staff tecnico<br />

dei maestri ed istruttori della Shinan Karate Kai.<br />

Il direttore tecnico M° Benocci Roberto, medaglia di<br />

bronzo a valor civ<strong>il</strong>e, è arbitro nazionale, 5°Dan di Karate<br />

Shotokan e Kyoshi di GoshinDo, allievo diretto del M° Hiroshi<br />

Shirai riveste attualmente tre importanti cariche federali:<br />

è supervisore dei corsi nazionali istruttori e maestri, membro<br />

della commissione tecnica nazionale e del comitato scientifico<br />

che coordina l’attività di ricerca, in collaborazione con<br />

le università.<br />

Il M° Benocci è affiancato nell’insegnamento e nell’organizzazione<br />

dal M° Massai Laura, 5° Dan Shotokan e Kyoshi<br />

di GoshinDo, allieva diretta del M° Shirai, arbitro nazionale<br />

e responsab<strong>il</strong>e regionale arbitri. Docente ISEF e<br />

specialista nell’insegnamento ai bambini e ragazzi, dirige<br />

personalmente anche i corsi agonisti che da oltre un decennio<br />

hanno raggiunto un livello veramente ragguardevole<br />

piazzandosi sempre nelle zone di vertice in competizioni di<br />

ogni sorta. Impegnata da anni in qualità di insegnante, nel<br />

progetto del C.O.N.I. “Il bambino sceglie lo sport” ha portato<br />

<strong>il</strong> Karate nelle scuole facendo conoscere ai piccoli allievi<br />

e insegnanti gli alti valori educativi e formativi di questa<br />

straordinaria disciplina. Completano l’organigramma<br />

tecnico dello Shinan Karate Kai <strong>il</strong> prezioso e insostituib<strong>il</strong>e contributo<br />

degli istruttori federali e assistenti: l’istruttore Gorelli<br />

Daniele 4° Dan, Shotokan e Renshi di GoshinDo, responsab<strong>il</strong>e<br />

tecnico del Gruppo Karate Bunconvento e Monteroni,<br />

affiancato dall’assistente Tommasi Roberta 2° Dan.<br />

L’istruttore Massai Antonio 3° Dan Shotokan e Renshi di<br />

GoshinDo responsab<strong>il</strong>e<br />

tecnico per <strong>il</strong> Karate a Castelnuovo<br />

Berardenga.<br />

L’istruttore Sestini Simone<br />

3° Dan Shotokan e<br />

Renshi di GoshinDo impegnato<br />

nella sede centrale<br />

di Viale Toselli a<br />

Siena e l’aspirante istruttore<br />

D’Auria Domenico<br />

3° Dan, che oltre ad essere<br />

impegnato nella<br />

sede centrale, dirige <strong>il</strong><br />

gruppo di Karate a Rapolano<br />

Terme.<br />

I risultati agonistici<br />

del periodo 2010-11<br />

sono stati di alto livello.<br />

In particolare l’anno si è<br />

aperto con la vittoria ai Campionati Italiani AICS, come componenti<br />

della rappresentativa della Toscana Karate, di Alessandro<br />

e Lorenzo Dei per <strong>il</strong> Kata cinture verdi preagonisti e<br />

ragazzi e <strong>il</strong> secondo posto di Tommaso Montisci nel Kumite<br />

cinture nere.<br />

Vittoria per <strong>il</strong> quarto anno consecutivo del Trofeo della Befana,<br />

massima manifestazione toscana per <strong>il</strong> karate giovan<strong>il</strong>e,<br />

l’associazione senese si aggiudica per <strong>il</strong> 2011 la nuova Coppa<br />

e le viene assegnata definitivamente la precedente Coppa Befana,<br />

vinta per tre anni dall’associazione.<br />

Partecipazione nella squadra della Toscana al Trofeo<br />

delle Regioni FIKTA, la competizione più elevata nel panorama<br />

giovan<strong>il</strong>e, di F<strong>il</strong>ippo Belli, Francesco Chiavoni e Niccolò<br />

Minucci.<br />

Vittorie e piazzamenti anche al Campionato Italiano<br />

UISP di Karate shotokan tradizionale tenutosi a Scandiano<br />

(RE): 1° posto di Tommaso Montisci nel Kumite cinture nere<br />

– 75 Kg e nel Kata fino 1° Dan, 1° posto per Francesco Marchi<br />

nel Kumite Cinture Nere + 75 Kg e 2°posto nel Kata fino<br />

a 1° Dan, 2° posto nel Kata master oltre <strong>il</strong> 2° Dan di Daniele<br />

Gorelli, 2° posto nel Kata cinture nere femmin<strong>il</strong>e fino a 1°Dan<br />

di Angelica Sodi, 2° posto nel Kata cinture marroni preagonisti<br />

di Edoardo Cerretani, 3° posto nel Kata cinture verdi cadetti<br />

di Nicolas Lenzini.<br />

Infine ai Campionati Regionali FIKTA valevoli anche<br />

come qualificazioni alle finali nazionali di Salsomaggiore<br />

Terme: F<strong>il</strong>ippo Belli 1°classificato Kata individuale 2° classificato<br />

Kumite e 4° classificato Fukugo, Tommaso Montisci<br />

qualificato nel Kata e 2° classificato nel Kumite, Francesco<br />

Chiavoni 2° classificato nel Kata, 3° Kumite, Francesco Marchi<br />

3° nel Kumite e 3° nel Kata, Niccolò Minucci terzo nel<br />

Kumite, Angelica Sodi 3° Kumite e la squadra composta da<br />

Marchi, Belli, Chiavoni e Minucci 1ª classificata Kumite.


La Consum.it si salva, ma è fuori dai play-off.<br />

Con la 16ª sconfitta si chiude una stagione quasi tutta da dimenticare.<br />

Perché non proviamo<br />

a studiare qualcosa?<br />

Chi non ricorda quando <strong>il</strong> babbo, da<br />

piccoli, non appena la discussione su<br />

qualche argomento cominciava ad evidenziare<br />

concreti rischi di polemica interveniva<br />

perentorio con la sua parola<br />

d’ordine: “chiudiamo <strong>il</strong> discorso qui“.<br />

Tale chiusura – ma questo l’abbiamo<br />

capito molto tempo dopo come tutti i figli<br />

che sono in ritardo sulla saggezza dei<br />

genitori – lungi dall’essere imposizione al<br />

s<strong>il</strong>enzio voleva invece portare concordia<br />

al fine di riflettere di più e meglio sulle rispettive<br />

diverse posizioni.<br />

Allora, al termine di questa ennesima<br />

avventura della Consum.it nel campionato<br />

di serie A2, dopo aver confrontato le cose<br />

dette e scritte in questi ultimi mesi e – per<br />

certi confronti – anche negli ultimi trequattro<br />

anni (potenza dell’archivio elettronico!),<br />

dopo un rapido sguardo alla<br />

classifica finale non troviamo di meglio<br />

che voler chiudere <strong>il</strong>… discorso qui. Vogliamo<br />

dirlo in modo chiaro, questa nostra<br />

volontaria ‘lacuna’ non è una critica<br />

globale e senza appello, una specie di<br />

‘Aventino’ giornalistico che potrebbe essere<br />

male interpretato. Niente di tutto questo.<br />

Vogliamo invece far riflettere e riflettere<br />

tutti insieme sul futuro del basket<br />

femmin<strong>il</strong>e a Siena e,soprattutto,sulle strategie<br />

di sv<strong>il</strong>uppo per le giovani generazioni<br />

della nostra città e del territorio provinciale.<br />

Ci viene in mente per esempio un<br />

semplice quesito che poi è anche una proposta:<br />

perchè non provare a sv<strong>il</strong>uppare un<br />

grande progetto integrato (quindi con le<br />

scuole e con eventuali altri sodalizi) di pallacanestro<br />

giovan<strong>il</strong>e che sappia coinvolgere<br />

ed entusiasmare ragazze e ragazzi.<br />

Far crescere la voglia di basket rosa<br />

dedicando le risorse disponib<strong>il</strong>i alle giovani<br />

leve mentre potrebbe terminare<br />

l’esperienza della cadetteria, cioè l’attuale<br />

campionato di serie A2 che dall’anno<br />

2000, quello della promozione dalla serie<br />

B, sembra abbia perduto (ma possiamo<br />

sbagliarci, è una nostra opinione)<br />

quella spinta propulsiva e quel coinvolgimento<br />

che invece abbondava negli anni<br />

2003/2005, quelli del ‘sogno’ e del mitico<br />

dream team.<br />

Intanto l’avventura appenninica è terminata.<br />

Chieti vince nella classifica provvisoria<br />

della regular season mentre Siena<br />

è troppo lontana da ciò che la capitale del<br />

basket italiano e forse di quello europeo<br />

meriterebbe nel settore femmin<strong>il</strong>e.<br />

La nostra passione e <strong>il</strong> nostro entusiasmo<br />

ci porterebbero troppo lontano<br />

violando <strong>il</strong> patto iniziale. Chiudiamo <strong>il</strong> discorso<br />

qui! •<br />

A2 Girone Sud Regular Season<br />

francescooporti<br />

basket 43<br />

classifica punti giocate vinte perse<br />

1. C.U.S. Chieti 44 28 22 6<br />

2. Termocarispe La Spezia 42 28 21 7<br />

3. Gea Magazzini Alcamo 40 28 20 8<br />

4. Passalacqua Spedizioni Ragusa 40 28 20 8<br />

5. Ceprini Costruzioni Orvieto 38 27 19 8<br />

6. Ciplast Battipaglia 30 28 15 13<br />

7. Ants Viterbo 28 27 14 13<br />

8. Risorseimmob<strong>il</strong>iari.it La Spezia 28 28 14 14<br />

9. Saces Napoli 26 28 13 15<br />

10. Consum.it Siena 24 28 12 16<br />

11. RomaSistemi So.Se.Pharm Pomezia 22 28 11 17<br />

12. Ancona Basket 20 28 10 18<br />

13. Il Fotoamatore Firenze 16 28 8 20<br />

14. College Italia 12 28 6 22<br />

15. Calabra Maceri Rende 8 28 4 24


44 stefanofini<br />

basket<br />

In campo giovan<strong>il</strong>e si prof<strong>il</strong>a l’ennesima sfida a due<br />

fra Virtus e Mens Sana a livello Under 19 d’Eccellenza<br />

Appuntamento<br />

alle Finali Nazionali<br />

In questo mese si consumeranno le<br />

ultime gare della fase interregionale del<br />

Campionato Under 19 d’Eccellenza ed al<br />

momento annotiamo le ennesime vittorie<br />

delle senesi, Mens Sana e Virtus, anche<br />

se a favore di quest’ultima è opportuno<br />

evidenziare che nel proprio girone ha riportato<br />

l’undicesimo successo consecutivo<br />

a spese della Computer Grass, ed a<br />

coronamento di un percorso netto che<br />

non ha conosciuto nessuna sconfitta. Pertanto<br />

riflettori accesi a tutto parquet sui<br />

rossoblù virtussini per essere una delle<br />

due squadre dello stivale che in questa<br />

categoria si è aggiudicata la certezza matematica<br />

dell’accesso alle Finali Nazionali<br />

con ben quattro turni d’anticipo.<br />

Tutto come da copione od oltre le<br />

aspettative? Tante vittorie erano nel conto?<br />

“Sinceramente no – risponde Matteo<br />

Mecacci coach degli Under 19 – perché<br />

non sapevamo quale poteva essere <strong>il</strong> valore<br />

del gruppo, dato che quest’anno<br />

erano stati fatti molti cambiamenti: reclutati<br />

nuovi giocatori, formato un gruppo<br />

misto con ben sei Under 17 su dodici elementi.<br />

Però già nella prima fase del cam-<br />

pionato, quella regionale, abbiamo capito<br />

quali potevano essere le nostre potenzialità<br />

giocando alla pari ed arrivando<br />

in classifica addirittura<br />

avanti alla Mens<br />

Sana.”<br />

Cosa ti piace<br />

maggiormente dei<br />

tuoi Under 19?<br />

“È un gruppo che<br />

sa sacrificarsi dato<br />

che quasi tutti vivono<br />

sportivamente<br />

un doppio impegno,<br />

alcuni nel Campionato<br />

A D<strong>il</strong>ettanti ed<br />

altri con gli Under 17<br />

nell’altro Campionato di categoria. È un<br />

gruppo che riesce ad essere unito e<br />

quindi a giocare di squadra; cosa che alcune<br />

volte non è accaduto quando le formazioni<br />

erano troppo debordanti nel talento;<br />

questi, all’indiscusso talento<br />

individuale, hanno la capacità di fare<br />

squadra. Poi tatticamente abbiamo molte<br />

soluzioni: possiamo giocare con più lunghi,<br />

possiamo giocare con più esterni,<br />

tante ali che possono anche trattare la<br />

palla su i 2 metri; insomma un gruppo<br />

dutt<strong>il</strong>e piacevole da allenare.”<br />

Quindi un bel la squadra che a questo<br />

punto del la stagione un obbiettivo se lo<br />

de ve essere posto … quale?<br />

“Dopo aver raggiunto anticipatamente<br />

la matematica certezza delle Finali<br />

Nazionali l’obiettivo è quello di provare<br />

ad essere testa di serie, ovvero arrivare<br />

primi; poi alle finali vedremo gli incroci.<br />

Dobbiamo però fare i conti anche con le<br />

esigenze della prima squadra impegnata<br />

nel periodo più caldo della stagione perché<br />

determinante per la salvezza. Questo<br />

doppio obiettivo che molti ragazzi si trovano<br />

a perseguire, non è fac<strong>il</strong>e da conc<strong>il</strong>iare<br />

per un giovane.<br />

Tornando alle finali, aggiungo che ad<br />

ora non vedo in nessun girone una favorita<br />

per le finali, una squadra che per talento<br />

e gioco è migliore delle altre; certo<br />

è che molte squadre da qui alle finali cambieranno,<br />

per esempio la Mens Sana farà<br />

tornare da Agrigento Sabbatino ed <strong>il</strong><br />

gruppo ’93 vittorioso nel passato può esserlo<br />

anche quest’anno. Vedo una giovanissima<br />

ma interessante Virtus Bologna;<br />

come squadre importanti vedo anche Reggio<br />

Em<strong>il</strong>ia, Biella, Treviso e ritengo che la<br />

grande incognita possa essere Cantù arrivata<br />

prima in Lombardia e, nella seconda<br />

fase, come noi ancora imbattuta.”<br />

Queste le certezze, le speranze e le<br />

previsioni di Matteo Mecacci, giovane coach<br />

virtussino, assistente di Stefano Salieri<br />

e studente all’ultimo anno della facoltà<br />

di Scienze Politiche. È un giovane<br />

che sa fare <strong>il</strong> suo lavoro; è un coach che<br />

ha già respirato l’aria delle finali nazionali<br />

Under 19 a Salsomaggiore ed assaporato<br />

<strong>il</strong> piacere della vittoria nel 2008 con la Selezione<br />

di Siena nel Torneo delle Province<br />

e, con Stefano Salieri, nelle due magnifiche<br />

Coppe Italia A D<strong>il</strong>ettanti vinte dalla<br />

società senese. •<br />

In alto la panchina della Virtus;<br />

a fianco un’immagine dell’ultima partita disputata


Il Costone archivia un altro mese da imbattuto<br />

e si lancia verso i play-off con <strong>il</strong> morale altissimo<br />

ed un buona condizione di forma. Prima<br />

però l’ultimo scoglio della trasferta sul campo<br />

di Montecatini, che deciderà la posizione da occupare<br />

nella griglia della post-season; entrambe<br />

le squadre, data la distanza abissale che le separa<br />

dalla terza classficata, sono già sicure delle<br />

prime due piazze e verosim<strong>il</strong>mente sarà lo scontro<br />

diretto a restituire <strong>il</strong> nome della trionfatrice<br />

nella stagione regolare.<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> marzo appena trascorso,<br />

come detto, la nave gialloverde ha viaggiato<br />

con <strong>il</strong> vento in poppa mettendo in carniere<br />

altri 8 punti e proseguendo nella<br />

cavalcata trionfale di questa splendida annata;<br />

sono arrivati infatti i successi casalinghi ai<br />

danni delle compagini umbre di Assisi e Val di<br />

Ceppo, mentre i campi di Foligno ed Altopascio<br />

non hanno resistito agli arrembaggi dei<br />

corsari guidati da Andrea Zanotti.<br />

Inoltre ben tre dei quattro confronti portati<br />

a casa dalla Conum.it sono stati regolati con<br />

uno scarto superiore alla doppia cifra, due di<br />

questi con oltre venti punti di margine, a testimonianza<br />

della superiorità espressa dallo splendido<br />

gruppo costoniano. In mezzo la bella vittoria<br />

sul campo della Lucky Wind Foligno, una<br />

delle due squadre ad aver violato <strong>il</strong> PalaOrlandi<br />

nel girone di andata, dove <strong>il</strong> Costone si è imposto<br />

per 69 a 66 grazie alla solita prestazione<br />

corale e ad una serata di grazia delle guardie.<br />

E dire che <strong>il</strong> bomber Lorenzo Gambelli, autentico<br />

“crack” in questa stagione, fermo da<br />

febbraio per problemi muscolari, è tornato in<br />

campo per una gara di campionato solo alla<br />

fine di marzo; chi si aspettava una flessione di<br />

tutta la squadra in assenza del suo uomo migliore<br />

si è dovuto ricredere: gli ingranaggi<br />

hanno continuato a girare a meraviglia e Luigi<br />

Bruttini, prodotto del vivaio della Piaggia, ha<br />

vestito con disinvoltura i panni del “Gamba”<br />

inf<strong>il</strong>ando una serie di prestazioni di grande livello<br />

che hanno quasi fatto dimenticare l’assenza<br />

del numero 6.<br />

La squadra della Piaggia veleggia verso i play-off<br />

in attesa di giocarsi <strong>il</strong> primo posto con Montecatini<br />

Il Costone<br />

alza l’asticella<br />

Occhi puntati dunque da ora in avanti sui<br />

play-off che prenderanno <strong>il</strong> via nel corso del<br />

mese di apr<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> Costone avrà <strong>il</strong> vantaggio del<br />

fattore campo nella prima serie (mantenendo favorevole<br />

lo scontro diretto con Montecatini se<br />

lo assicurerebbe anche per l’intera post-season)<br />

ma appare diffic<strong>il</strong>e al momento fare previsioni<br />

su chi potrebbe essere l’avversario dei gialloverdi<br />

nei quarti di finale. Sebbene infatti gli otto<br />

posti che comporranno la griglia siano già matematicamente<br />

assegnati, nella bagarre per la<br />

lotta al quarto gradino sono teoricamente coinvolte<br />

ancora cinque squadre. Al momento la settima<br />

e l’ottava posizione sono occupate da San<br />

Giovanni Valdarno ed Altopascio che inseguono<br />

Foligno e Val di Ceppo con due lunghezze a di-<br />

spetto dei quattro punti ancora disponib<strong>il</strong>i: sembrerebbe<br />

dunque attendib<strong>il</strong>e ricercare in questo<br />

ambito la prima avversaria della Consum.it.<br />

La stagione sta quindi per entrare nella sua<br />

fase più calda: un passo falso ora potrebbe<br />

compromettere <strong>il</strong> lavoro di tutta un’annata, una<br />

serata di grazia potrebbe far volare chi non è<br />

riuscito a decollare nella prima parte di campionato.<br />

Vietato abbassare la concentrazione<br />

quindi, i play-off sono imprevedib<strong>il</strong>i ed <strong>il</strong> Costone<br />

lo sa bene dopo lo scorso anno. Per i ragazzi<br />

capitanati da Niccolò Franceschini è <strong>il</strong> momento<br />

di alzare ancora l’asticella in termini di<br />

rendimento ed ambizioni, ai tifosi gialloverdi<br />

non resta che continuare a seguirli e sperare<br />

nel lieto fine. •<br />

guidocarli<br />

basket 45<br />

Basket in carrozzina<br />

Le Volpi Rosse ospiti al PalaOrlandi<br />

Si è svolta domenica 3 apr<strong>il</strong>e in un clima di<br />

grande fam<strong>il</strong>iarità, la giornata-incontro organizzata<br />

dal Costone con l’Associazione “Wheelchair<br />

<strong>Sport</strong> Firenze - Volpi Rosse”. Questa formazione,<br />

che ha preso parte al Campionato<br />

Nazionale di Basket in carrozzina, è stata ospite<br />

per l’intera giornata al PalaOrlandi assieme ai<br />

dirigenti, tecnici e fam<strong>il</strong>iari al seguito. Il programma<br />

ha previsto, dopo <strong>il</strong> pranzo, lo svolgimento<br />

di una partita amichevole tra due squadre miste composte dalle Volpi Rosse e dagli Under 15<br />

del Costone. All’evento, che per la prima volta si è disputato a Siena, erano presenti l’Assessore alle<br />

Politiche Sociali Maria Teresa Fabbri, l’Assessore allo <strong>Sport</strong> Massimo Bianchi, <strong>il</strong> Presidente del Coni di<br />

Siena Roberto Montermini e <strong>il</strong> Presidente del Comitato Paralimpico Toscano Augusto Ceccherini, i quali<br />

a suo tempo avevano accordato <strong>il</strong> patrocinio all’iniziativa. Dopo la consegna delle medaglie e degli<br />

omaggi ai protagonisti in campo, le Volpi Rosse hanno accompagnato i giocatori della Consum.it Costone<br />

in occasione della presentazione delle squadre poco prima dell’inizio della gara di serie C contro<br />

la Reale Mutua Val di Ceppo.<br />

“Senza dubbio abbiamo avuto modo di vivere una giornata intensa<br />

ed emozionante – ha commentato Alessandra Muzzi, dirigente della SSD<br />

Costone Fides, la quale ha coordinato <strong>il</strong> progetto-incontro – dove ognuno<br />

di noi penso abbia ricevuto qualcosa di molto importante. I genitori e<br />

i dirigenti al seguito dei ragazzi delle Volpi Rosse, erano quasi commossi<br />

al momento dei saluti per dover lasciare un ambiente carico di<br />

affetto e di calorosa accoglienza quale si è dimostrato <strong>il</strong> PalaOrlandi.<br />

Merito di tutto questo va, oltre all’equipe che insieme a me ha curato<br />

l’organizzazione, anche al tecnico Marco Collini e al dirigente Roberto<br />

Nepi che hanno saputo adeguatamente preparare i ragazzi Under 15 (e<br />

i loro genitori) alla giornata, tanto da dimostrare grande serietà e sportività<br />

nel mettersi in gioco.” • r.r.


46 giuseppenigro<br />

basket<br />

Il tardivo risveglio degli universitari alla base del mancato aggancio ai play off<br />

Cus, i due volti<br />

della stessa medaglia<br />

Coach Brunetti<br />

e, sotto, un’immagine<br />

del derby col<br />

Montevarchi<br />

Il Cus visto in certe partite avrebbe potuto<br />

divertirsi molto ai playoff. Il Cus visto<br />

in altre partite avrebbe faticato a salvarsi.<br />

L’esito finale della stagione che si<br />

sta concludendo è la media più o meno<br />

aritmetica di due volti che non paiono<br />

quelli della stessa squadra: “La forbice è<br />

stata evidente anche secondo me – commenta<br />

<strong>il</strong> coach Marco Brunetti –: contro <strong>il</strong><br />

Costone e in casa di Montecatini, le dominatrici<br />

del campionato, ce la siamo giocata<br />

fino in fondo, mettendo qualche granellino<br />

nei loro ingranaggi; abbiamo<br />

battuto Foligno, a Monsummano si è<br />

perso di pochissimo, ad Altopascio si poteva<br />

vincere. Invece poi a Passignano e<br />

in altre occasioni siamo sembrati peggio”.<br />

La svolta positiva è arrivata a fine inverno<br />

con una serie di quattro vittorie<br />

consecutive che in quel momento ha allontanato<br />

la zona retrocessione, anche se<br />

troppo tardi per inseguire i playoff. I motivi<br />

del cambio di passo? Un paio secondo<br />

Brunetti: “L’arrivo di Monaldi, più che per<br />

quello che ha prodotto direttamente talvolta<br />

in termini di punti, ha dato quell’accelerata<br />

al nostro gioco che era quello<br />

che ci serviva, è stato l’unico dei play che<br />

abbiamo avuto che è riuscito a darcela,<br />

produttivo ma in grado di coinvolgere i<br />

compagni, che hanno trovato un po’ più<br />

di spazio visto che su di<br />

lui le difese adeguavano”.<br />

E poi: “La squadra<br />

ha potuto allenarsi<br />

poco insieme coi ragazzi<br />

della Mens Sana<br />

che la compongono e<br />

così ci ha impiegato un<br />

po’ troppo a metabolizzarli.<br />

C’è riuscita solo<br />

ora a fine anno”.<br />

Riguardo agli alti e<br />

bassi della stagione<br />

Brunetti parte da un’autocritica<br />

(“La capacità<br />

mia di leggere le partite:<br />

essendo all’esordio in<br />

un campionato di C1<br />

non sempre ritengo sia stata br<strong>il</strong>lante”) e<br />

arriva a una spiegazione logica: “Abbiamo<br />

giocato un tipo di pallacanestro poco preparata,<br />

sempre per <strong>il</strong> fatto di non essere<br />

riusciti ad allenarci come una normale<br />

squadra di categoria durante la stagione:<br />

determinati meccanismi che ti salvano nei<br />

momenti di difficoltà non sono mai scattati,<br />

e per questo in certe partite non ci<br />

siamo più rialzati dopo aver preso pesanti<br />

parziali. A livello di talento, a parte Montecatini<br />

e Costone, non ho visto squadre<br />

migliori di noi, ma a livello<br />

di organizzazione<br />

quasi tutte. È<br />

vero che fare le cose<br />

semplici serve ai giovani,<br />

ma in un campionato<br />

senior non<br />

puoi fare tutto con le<br />

cose semplici. O se lo<br />

fai, devi allenarti sempre<br />

con lo stesso<br />

gruppo e avere un<br />

vissuto comune”.<br />

L’annata trascorsa<br />

ha detto cose che potranno<br />

essere di lezione<br />

per <strong>il</strong> proseguimento<br />

del progetto,<br />

compresa la collaborazione<br />

con la Mens<br />

Sana. “Il travaso dovrebbe<br />

essere più mi-<br />

rato – è la conclusione di Brunetti –: meno<br />

giocatori con necessità di fare un campionato<br />

senior, sempre gli stessi, e un<br />

gruppo numericamente maggiore di elementi<br />

solo del Cus. Questo permetterebbe<br />

ai giocatori in doppio tesseramento di<br />

non dover fare i protagonisti assoluti, e<br />

nel complesso <strong>il</strong> gruppo può allenarsi davvero.<br />

L’unica alternativa è fare giovan<strong>il</strong>i e<br />

Serie C con lo stesso gruppo”. Del futuro,<br />

questo o di altro tipo, farà parte anche<br />

Brunetti? Ancora presto per saperlo.<br />

Sul suo debutto a livello senior in un<br />

campionato nazionale è lui intanto a dare<br />

una sua valutazione: “Avrei potuto fare di<br />

più: sicuramente la mia idea di pallacanestro<br />

non si è adattata completamente<br />

al campionato di C1 e me ne prendo la<br />

piena responsab<strong>il</strong>ità. Mi sarebbe piaciuto<br />

avere una squadra più di corsa e da pressing,<br />

non è stato possib<strong>il</strong>e con i problemi<br />

che abbiamo avuto ad allenarci”. Quello<br />

che non ha funzionato è comunque una<br />

lezione per <strong>il</strong> futuro: “Ne sono convinto,<br />

ma se alleno di nuovo una squadra in C1<br />

dovrà essere una squadra-squadra. Visto<br />

che le colpe sono sempre almeno al 51%<br />

dell’allenatore, vorrei che fosse colpa mia<br />

per davvero”. Al di là del coach, lo staff<br />

tecnico ha trovato una sua stab<strong>il</strong>ità, <strong>il</strong> roster<br />

dovrà veder proseguito <strong>il</strong> processo di<br />

rafforzamento della componente universitaria<br />

iniziato l’anno scorso. Ma anche<br />

questa estate <strong>il</strong> futuro del Cus si giocherà<br />

soprattutto fuori dal campo. •


Da sicura eliminata a magica vincitrice.<br />

Ha fatto bis la Virtus Siena. Dopo <strong>il</strong><br />

trionfo di M<strong>il</strong>ano nel 2008, per la Consum.it<br />

è arrivata la seconda Coppa Italia LNP,<br />

roba per pochissimi eletti del mondo delle<br />

“minors”.<br />

La bacheca della società di Piazzetta Don<br />

Perucatti si è arricchita di un nuovo, importantissimo<br />

trofeo. Una Coppa insperata. Perché<br />

quando ti presenti a Montecatini senza<br />

Casadei e Casagrande e vinci contro squadre<br />

al completo, la spiegazione è che dentro, hai<br />

qualcosa di speciale. Come recitava una “azzeccatissima”<br />

pubblicità<br />

del anni ‘90, “Two is megl<br />

che one”. Il bis della Virtus<br />

ha radici giovani. Anzi, giovanissime.<br />

I protagonisti di<br />

questo successo hanno<br />

reso ancora più speciale la<br />

festa rossoblù.<br />

Matteo Imbrò e Amedeo<br />

Tessitori. Ecco i due<br />

nomi “nuovi” esplosi nella<br />

kermesse di Montecatini<br />

Terme. Assenti Casadei e<br />

Casagrande, Stefano Salieri<br />

si è affidato ai due classe<br />

‘94 per rinforzare la sua Virtus.<br />

Per <strong>il</strong> tecnico em<strong>il</strong>iano<br />

una soddisfazione doppia.<br />

Seconda Coppa Italia, sempre<br />

con Siena. Insomma,<br />

Sally-Virtus Siena è un binomio<br />

che regala soddisfazioni.<br />

«Vincere questa Cop -<br />

pa Italia è stata una vera impresa<br />

- dice <strong>il</strong> coach di Castel San Pietro<br />

-. A M<strong>il</strong>ano ci arrivammo da<br />

primi in classifica e dominammo<br />

<strong>il</strong> torneo. Era una Virtus forte, qui<br />

invece avevamo assenze pesanti,<br />

ma sul campo abbiamo trovato<br />

nuove certezze».<br />

Difesa, difesa ed ancora difesa,<br />

in due giorni la Virtus ha subito<br />

meno di sessanta punti di<br />

media (decisiva la zona). E ribaltato<br />

due volte <strong>il</strong> pronostico:<br />

prima ci ha rimesso le penne<br />

Ruvo di Puglia, beffata quasi sulla<br />

sirena dal ’93 Marco Pascolo. Poi<br />

ha alzato bandiera bianca Trento<br />

arrivata troppo stanca in finale ed<br />

incapace di trovare i tiri giusti<br />

contro la zona virtussina (4/33<br />

dall’arco). La squadra di Buscaglia<br />

ha accusato la pressione di<br />

una finale in cui era la favorita assoluta,<br />

la Virtus invece ha giocato<br />

con la testa libera, un clima adattissimo<br />

per scatenare la sfrontatezza<br />

dei suoi ragazzi, ben armata<br />

dalla leadership del solito Tomasiello.<br />

Due partite condotte dall’inizio<br />

alla fine, annaspando un po’ a rimbalzo<br />

in finale, ma giocando da squadra vera.<br />

Torniamo però ai giovani. Perché <strong>il</strong> successo<br />

del Palaterme è <strong>il</strong> successo del reclutamento<br />

targato Virtus, del settore giovan<strong>il</strong>e,<br />

della capacità non solo di investire sui giovani,<br />

ma anche sulla sfrontatezza e sulla caparbietà<br />

nel farli giocare. Imbrò è stato <strong>il</strong> dominatore<br />

delle Final Four. Nella finale contro Trento, <strong>il</strong><br />

playmaker sic<strong>il</strong>iano, passateci <strong>il</strong> termine, ha<br />

falsificato la sua carta d’identità, giocando non<br />

da 17enne, ma almeno da 27enne. Leadership,<br />

visione di gioco ed attributi lungo 40 mi-<br />

Speciale Virtus - Coppa Italia<br />

La Virtus si aggiudica<br />

per la seconda volta<br />

nella sua storia<br />

la Coppa Italia LNP<br />

Don Perucatti<br />

sarebbe stato<br />

orgoglioso<br />

47


48<br />

Speciale Virtus - Coppa Italia<br />

Speciale Virtus - Coppa Italia<br />

nuti fantastici. Stesso discorso per Tessitori: <strong>il</strong><br />

lungo pisano, buttato nella mischia, ha dato<br />

prova di grande maturità, chiudendo in doppia<br />

cifra in entrambe le partite. Imbrò dalla<br />

prossima stagione giocherà per la Virtus Bologna;<br />

Tessitori, dopo la vetrina di Montecatini,<br />

ha scatenato l’interesse di procuratori e<br />

addetti ai lavori del mondo del basket professionistico.<br />

Rimarrà a Siena anche per <strong>il</strong> prossimo<br />

anno, ma poi sarà asta fra le big italiane<br />

per accaparrarselo.<br />

Insomma, meglio di così proprio<br />

non poteva andare per la Virtus. «Era<br />

una opportunità per far crescere i<br />

nostri giovani, l’abbiamo sfruttata -<br />

commenta Fabio Bruttini -. Abbiamo<br />

dimostrato all’Italia intera<br />

che i giovani si possono far giocare.<br />

Da anni portiamo avanti un lavoro<br />

sui ragazzi che nessuno fa. Per come<br />

è inteso <strong>il</strong> prossimo campionato di<br />

sv<strong>il</strong>uppo, la Virtus Siena dovrebbe<br />

entrarci di diritto».<br />

Ed ora quindi, che salvezza sia.<br />

Questa Virtus lo merita davvero.<br />

Niccolò Casalsoli<br />

Responsab<strong>il</strong>e sito “seriead<strong>il</strong>ettanti.it”


4PORTANNESE – Il giocatore di maggior<br />

talento della squadra rossoblù è stato limitato<br />

molto dai falli, sia in semifinale che in<br />

finale, e non ha potuto far vedere le meraviglie<br />

tecniche alle quali ci ha abituati. Nonostante<br />

questo ha messo a segno punti importanti<br />

e canestri spettacolari che hanno<br />

fatto sobbalzare dalla sedia i molti tifosi virtussini<br />

presenti al PalaTerme.<br />

6RABAGLIETTI – L’ultimo arrivato in casa<br />

Virtus è stato decisivo nell’economia della<br />

finale, grazie ad una prova superlativa, tutta<br />

concretezza e solidità. ‘Raba’ è rimasto in<br />

campo per molti minuti, vista l’assenza di Casagrande<br />

ed i problemi di falli di Portannese.<br />

Il biondo fiorentino si è messo in mostra come<br />

uno dei migliori nella partita decisiva contro<br />

Trento.<br />

7BERNARDI – Augurargli i successi del<br />

babbo sarebbe chiedere troppo. Il figlio<br />

del grandissimo pallavolista Lorenzo, però,<br />

comincia bene la sua avventura alla Virtus. Subito<br />

una vittoria, speriamo la prima di una<br />

lunga serie. Non ut<strong>il</strong>izzato da Salieri nei 2 incontri<br />

delle Final four, contribuisce incitando<br />

i compagni dalla panchina.<br />

8CASAGRANDE – Il grande assente dell’ultimora<br />

per la Virtus. ‘Richi’ si è fermato<br />

proprio alla vig<strong>il</strong>ia delle final four. Il ginocchio<br />

operato lo scorso anno si è gonfiato e non ha<br />

permesso alla guardia rossoblù di essere in<br />

campo. Ha sofferto insieme a Casadei accanto<br />

alla panchina, incitando i compagni senza sosta<br />

dall’inizio alla fine.<br />

9PASCOLO – C.J., come è stato ribattezzato<br />

amichevolmente all’interno dello<br />

spogliatoio, ha lo sguardo timido del diciottenne,<br />

ma in campo mette in mostra sfrontatezza<br />

e ottime qualità tecniche. Autore del<br />

canestro della vittoria in semifinale contro<br />

Ruvo e di 2 liberi fondamentali in finale, è<br />

stato uno dei protagonisti assoluti della due<br />

giorni termale.<br />

CUCCO – Aggregato con <strong>il</strong> gruppo al-<br />

10 l’ultimo momento stante l’indisponib<strong>il</strong>ità<br />

di Casagrande e di Olleia, <strong>il</strong> playmaker campano<br />

ha sostenuto i compagni dalla panchina<br />

e per lui vale lo stesso discorso fatto per Bernardi.<br />

Se <strong>il</strong> buongiorno si vede dal mattino…<br />

CASADEI – Ha urlato, ha applaudito i<br />

11 compagni, sempre in piedi dietro la panchina<br />

a dispensare consigli ai più giovani. Il<br />

‘Casa’ visto a Montecatini era un leone in gabbia.<br />

La frattura dello scafoide gli ha impedito<br />

di giocare, ma non di esultare per la seconda<br />

Coppa Italia conquistata con la maglia della<br />

Virtus. Il tuffo sul parquet (con un braccio ingessato<br />

ndr) dopo aver alzato la Coppa testimonia<br />

lo spirito di questo ragazzo.<br />

IMBRO’ – Classe 1994. A vederlo in<br />

12 campo non si direbbe. Matteo ha giocato<br />

2 partite mostruose. Si è preso sulle spalle<br />

la squadra, l’ha guidata con saggezza nei momenti<br />

di difficoltà, ha segnato tanto, ma soprattutto<br />

ha messo dentro i canestri decisivi.<br />

Ha fatto stropicciare gli occhi a tutti i presenti<br />

al PalaTerme. In poche parole, è stato superlativo.<br />

Ha conquistato <strong>il</strong> premio come miglior<br />

giocatore della finale e miglior giocatore in assoluto<br />

della manifestazione.<br />

BOZZETTO – l lungo friulano non è<br />

14 riuscito ad entrare in partita nella semifinale<br />

contro Ruvo. Con Trento, invece, si è<br />

fatto valere alla grande segnando 2 canestri<br />

molto importanti nei momenti decisivi del<br />

match, in cui i trentini stavano provando la<br />

rimonta. Limitato dai falli nella finalissima, è<br />

riuscito comunque a dare un buon contributo<br />

alla squadra.<br />

ANDREAUS – Chiude la semifinale<br />

16 contro Ruvo con 14 punti segnati e 20<br />

di valutazione, con una prestazione decisiva<br />

tutta sostanza e carattere. In finale non è fortunato<br />

al tiro, ma lotta come un leone sotto<br />

le plance, giocando addirittura da numero 5<br />

nel finale di match, complici i 5 falli di Bozzetto<br />

e Tessitori. Sommando le due partite è<br />

sicuramente uno dei migliori in assoluto.<br />

TESSITORI – Il ragazzino che gioca da<br />

18 veterano. Due partite fenomenali per lui,<br />

fatte di solidità, di concretezza e di presenza<br />

fisica. Contro avversari scafati e molto più<br />

esperti di lui, sembra trovarsi molto più che a<br />

suo agio. Comanda i giochi sotto i tabelloni,<br />

in alcuni tratti è dominante e nonostante<br />

qualche problema di falli si segnala<br />

come uno dei migliori giocatori<br />

della due giorni tricolore. Vince <strong>il</strong> premio<br />

come miglior under.<br />

TOMASIELLO – Il capitano, or-<br />

20fano della sua spalla Casadei, ha<br />

<strong>il</strong> compito di tenere a bada cotanta gioventù.<br />

Lo fa alla grande, come al suo solito.<br />

Non butta via niente, si prende le<br />

responsab<strong>il</strong>ità nei momenti cruciali dei<br />

due match ed alla fine esulta davanti al<br />

suo pubblico. Se gli scappa anche qualche<br />

lacrima, di fronte alla sua seconda<br />

Coppa Italia, è da capire. Ormai <strong>il</strong> rossoblù<br />

l’ha tatuato sulla pelle.<br />

COACH SALIERI – Signori e signore ecco<br />

a voi ‘Lo Specialista’. Seconda partecipazione<br />

alla Coppa Italia sulla panchina virtussina e<br />

secondo successo. Ormai non ci stupisce più.<br />

Getta in campo tutti i giovani, anche nei momenti<br />

cruciali delle partite ed <strong>il</strong> risultato finale<br />

gli rende enormemente merito. Non molla<br />

mai e non vuole che nessuno cali di concentrazione.<br />

Una sola parola: Chapeau.<br />

Speciale Virtus - Coppa Italia<br />

Quella<br />

magnifica<br />

dozzina<br />

(più uno)<br />

StefanoSalieri con Fabio Bruttini<br />

49


La Virtus ha fatto boom con la seconda<br />

vittoria nella final four di<br />

Coppa Italia d<strong>il</strong>ettanti giocata a<br />

Montecatini. Trofeo che si aggiunge a<br />

quello conquistato nella prima gestione<br />

Salieri, tre anni fa. Un successo che <strong>il</strong><br />

mondo del basket italiano, alla costante<br />

ricerca di giovani talenti, ha guardato con<br />

grande interesse e apprezzamento. La<br />

Virtus battendo prima Ruvo di Puglia e<br />

poi Trento , squadre che nei rispettivi gironi<br />

sono nelle zone alte della classifica,<br />

si è conquistata i titoli della stampa specializzata<br />

e non (La Nazione ha sparato<br />

addirittura la notizia a tutta locandina <strong>il</strong><br />

giorno successivo alla vittoria) proprio<br />

grazie a quei giovanissimi che Stefano Salieri<br />

ha avuto <strong>il</strong> coraggio di lanciare stab<strong>il</strong>mente<br />

in prima squadra con ampi minutaggi:<br />

Imbrò, migliore giocatore della<br />

manifestazione e della finale, Tessitori e<br />

Pascolo che hanno ripagato <strong>il</strong> coach virtussino<br />

della fiducia loro accordata.<br />

In effetti la vittoria della Coppa Italia<br />

LNP è stata una sorpresa per chi segue i<br />

senesi. La Virtus, che sta lottando nel<br />

campionato della serie A d<strong>il</strong>ettanti (che<br />

meriterebbe di essere seguito da chi ama<br />

davvero questo sport) per evitare la retrocessione<br />

diretta, non si presentava all’impegno<br />

di Montecatini nella formazione<br />

migliore per le contemporanee<br />

assenze di Casadei, alle prese con la frattura<br />

allo scafoide e Casagrande che ha<br />

problemi a un ginocchio. Due pezzi importanti<br />

per l’economia della squadra che<br />

stanno gradualmente recuperando in vista<br />

della fase finale del torneo. Il fatto poi<br />

che siano stati proprio i giovanissimi i punti<br />

fermi della vittoria, ha inorgoglito tutto<br />

l’ambiente di via Vivaldi che in tal modo<br />

vede premiati dai risultati <strong>il</strong> lavoro che sta<br />

svolgendo con i suoi tecnici per la valorizzazione<br />

di giovani talenti di livello nazionale.<br />

“Una vittoria che ha acceso i riflettori<br />

sull’impegno che come società stiamo<br />

facendo” - dice soddisfattissimo <strong>il</strong> presidente<br />

Fabio Bruttini, che peraltro non rinuncia<br />

a qualche osservazione critica nei<br />

confronti di una città che ha la pallacanestro<br />

dentro le sue vene ma che stranamente<br />

ha fatto quasi passare sotto s<strong>il</strong>enzio<br />

l’impresa -. “Mentre fuori Siena<br />

l’interesse è stato molto alto, in città l’attenzione<br />

verso ciò che facciamo con i giovani<br />

ce n’è davvero poca”.<br />

In realtà la Siena del basket riserva,<br />

giustamente, maggiore attenzione alla<br />

Mens Sana di Pianigiani, ormai proiettata<br />

su altri palcoscenici. Ma è la città delle<br />

istituzioni che dovrebbe avere maggiore<br />

considerazione per <strong>il</strong> ruolo che questa<br />

piccola-grande realtà senese si è ritagliata<br />

nella pallacanestro italiana, come si sa<br />

quanto mai bisognosa di darsi basi solide<br />

per essere competitiva anche a livello internazionale.<br />

Come? Ad esempio cercando<br />

di non frapporre troppi ostacoli<br />

burocratici ai progetti per un nuovo impianto<br />

sportivo adeguato alle necessità<br />

della società stessa.<br />

Tornando al successo di Coppa Italia,<br />

Salieri - dice ricordando quello precedente<br />

- “… siamo ripartiti da dove avevo<br />

lasciato. La cosa migliore è stata soprattutto<br />

la soddisfazione della società per le<br />

prove dei suoi giovani: da Imbrò, <strong>il</strong> cui<br />

spazio nelle rotazioni era diminuito, a Tessitori<br />

e Pascolo. In tal modo viene raccolto<br />

<strong>il</strong> frutto del lavoro di reclutamento<br />

e di valorizzazione fatto dallo staff dei tecnici<br />

rossoblù. Spero che questo successo<br />

possa dare la carica e la fiducia al gruppo<br />

in vista della fase finale del campionato”.<br />

Che sarà molto dura.<br />

Augusto Mattioli<br />

Speciale Virtus - Coppa Italia<br />

51<br />

La squadra senese<br />

si era aggiudicata<br />

<strong>il</strong> Trofeo già nel 2008<br />

con lo stesso coach<br />

La 'banda'<br />

Salieri concede<br />

<strong>il</strong> bis


52<br />

Duplice soddisfazione<br />

in casa rossoblù<br />

con la promozione<br />

in serie D<br />

della società satellite<br />

Una<br />

Maginot<br />

a difesa<br />

dei valori<br />

virtussini<br />

Quaranta punti, 20 vittorie di<br />

cui 18 consecutive ed una<br />

sola sconfitta. Sono i numeri<br />

strepitosi della Maginot, società satellite<br />

della Virtus Siena, che <strong>il</strong> 24<br />

marzo, battendo al PalaPerucatti <strong>il</strong><br />

BNB Firenze (67-54), ha conquistato<br />

la matematica promozione in serie D<br />

con una giornata di anticipo. È stata<br />

un’autentica cavalcata quella dei ragazzi<br />

terrib<strong>il</strong>i di coach Maurizio Tozzi,<br />

che partiti come una delle outsider<br />

del campionato di Promozione girone<br />

A, rispetto alle più quotate Arezzo,<br />

Figline e Pino Firenze, hanno invece sbaragliato<br />

la concorrenza ottenendo un risultato<br />

sorprendente quanto meritato.<br />

Rispettando la regola ormai decennale<br />

per la formazione del roster, ovvero la<br />

provenienza, la m<strong>il</strong>itanza, o l’attuale appartenenza<br />

di tutti i giocatori alla società<br />

virtussina, in estate i responsab<strong>il</strong>i Simone<br />

Neri, Giovanni Cossa e Lorenzo Bicchi<br />

(anche assistente di coach Tozzi) hanno<br />

messo insieme una squadra composta da<br />

molti ragazzi usciti dalle giovan<strong>il</strong>i rossoblù,<br />

alcuni di ritorno da esperienze in categorie<br />

superiori e 2-3 ‘vecchietti’ a fare<br />

da chioccia ad un gruppo giovanissimo<br />

e di belle speranze.<br />

Che la stoffa c’era si è visto d’altronde<br />

fin dalle prime giornate di campionato. I<br />

risultati, infatti, sono arrivati fin da subito,<br />

seguiti di li a poco anche da un gioco a<br />

tratti spumeggiante, ma soprattutto dalla<br />

grandissima difesa costruita nei minimi<br />

dettagli da coach Maurizio Tozzi, che è<br />

diventata <strong>il</strong> vero e proprio marchio di fabbrica<br />

della compagine di Piazzetta Don<br />

Perucatti. Dopo le 2 vittorie iniziali a Dicomano<br />

e nel derby contro Monteroni,<br />

alla terza di andata è arrivata la prima ed<br />

unica sconfitta (in attesa dell’ultima giornata<br />

ancora da disputare contro Pino Firenze)<br />

sul diffic<strong>il</strong>e parquet fiorentino del<br />

DLF. Da quel momento in poi i virtussini<br />

hanno assaggiato solamemente <strong>il</strong> dolce<br />

sapore della vittoria, battendo settimana<br />

dopo settimana tutte le concorrenti. È<br />

toccato alla corazzata Figline alla quarta<br />

di andata, seguita a ruota da Sancat e<br />

dalla favorita alla vittoria finale ovvero <strong>il</strong><br />

Free basket Arezzo, caduto al PalaPerucatti<br />

dopo un supplementare ed in seguito<br />

ad un match tirato e veramente<br />

molto combattuto e bello da vedere.<br />

Forse è stata proprio la vittoria contro<br />

gli amaranto aretini che ha fatto scoccare<br />

nei ragazzi la scint<strong>il</strong>la e ha dato al gruppo<br />

la consapevolezza della propria forza. La<br />

Maginot, infatti, una volta conquistata la<br />

vetta della classifica, ha chiuso la prima<br />

parte di stagione battendo anche le più<br />

abbordab<strong>il</strong>i Scandicci, Coverciano, Staggia,<br />

BNB e mettendo KO <strong>il</strong> quotato Pino<br />

Firenze nell’ultimo impegno del girone<br />

di andata. Il calendario del girone di ritorno,<br />

però, sembrava poter favorire<br />

Arezzo, visto che la Maginot avrebbe dovuto<br />

affrontare tutti gli scontri diretti in<br />

trasferta, ovvero Figline, Arezzo e Pino Firenze<br />

ed anche l’ostico derby contro i cugini<br />

di Monteroni. Invece la squadra di<br />

Tozzi è riuscita a sorprendere tutti, facendo<br />

piazza pulita e andando a vincere<br />

in ogni campo con autorevolezza. Prima<br />

Monteroni, poi Figline ed infine l’impresa<br />

sul parquet fino a quel momento inviolato<br />

di Arezzo, che ha definitivamente<br />

spianato la strada ai virtussini verso <strong>il</strong><br />

primo posto finale. Da quel momento in<br />

poi, infatti, per la Maginot si è aperto <strong>il</strong><br />

conto alla rovescia verso la certezza matematica<br />

della promozione in serie D. Il<br />

count-down si è trionfalmente concluso<br />

giovedì 24 marzo con la vittoria casalinga<br />

sul BNB alla presenza di moltissimi appassionati<br />

tifosi virtussini che, durante la<br />

stagione, non hanno mai fatto mancare<br />

<strong>il</strong> loro sostegno alla squadra sia in casa<br />

che in trasferta.<br />

Per la Maginot si apre ora un periodo<br />

decisamente interessante in cui verranno<br />

create le basi per <strong>il</strong> futuro. Complimenti<br />

vivissimi, quindi, alla formazione senese,<br />

a coach Tozzi ed a tutti i ragazzi, che rivedremo<br />

<strong>il</strong> prossimo anno calcare i parquet<br />

di serie D e, perché no, magari stupire<br />

tutti ancora una volta.

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