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Da 29 anni <strong>il</strong> mens<strong>il</strong>e senese di critica e attualità sportiva - Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena www.mesesport.it 2, 00 €<br />
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G4 del G4<br />
Siena:<br />
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50 giorni delG4 alla meta<br />
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Sien Siena:<br />
50 giorni<br />
alla meta<br />
n. 269 apr<strong>il</strong>e 2011
Fatti, non parole<br />
Si fa presto a dire che Siena è una città in amore con lo sport. Bisogna anche<br />
dimostrarlo. Coi fatti, evidentemente, più che a parole. Il primo di questi fatti potrebbe<br />
essere la conquista della quinta Supercoppa Italiana di basket da parte della Mens Sana ,<br />
per di più a stagione appena iniziata, tanto per abituarci subito a non farci<br />
mancare niente anche quest’anno. Un altro è la stab<strong>il</strong>e posizione di vertice<br />
guadagnata dai bianconeri in serie B, che in astratto non garantisce ancora<br />
niente, ma che testimonia (con buona pace di chi diceva che una volta in B<br />
<strong>il</strong> calcio senese non avrebbe avuto prospettive, tanto da agitare perfino lo<br />
spettro della serie C…. ) quanto sia realistico invece <strong>il</strong> progetto per una<br />
immediata risalita in A.<br />
Poi ci sarebbe la terza Coppa Italia, sempre di basket, che la<br />
Montepaschi ha fatto nuovamente sua a metà febbraio, seguita a marzo da quella<br />
messa in bacheca dalla Virtus a livello di serie A D<strong>il</strong>ettanti. E quanto a trofei per<br />
ora ci fermiamo qui, anche perché sono stati gli unici messi finora in palio.<br />
Come dire: (non) tutto e (ma) di …tutto, parafrasando un abusato slogan.<br />
Ultimo in ordine di tempo, è arrivato <strong>il</strong> pass per le Final Four di<br />
Euroleague, con quattro prestazioni coinvolgenti, esaltanti, per certi aspetti<br />
commoventi. Non si può definire la c<strong>il</strong>iegina sulla torta semplicemente<br />
perchè la torta è ancora in fase di… impasto, ma rappresenta pur sempre un<br />
traguardo a cui è diffic<strong>il</strong>e accostare ogni tipo di aggettivo.<br />
Considerazione questa, che ne introduce immediatamente un’altra:<br />
ma cosa deve (ancora) fare la squadra di Pianigiani per convincere<br />
quei due o tre che – in perfetta buona fede, gli altri non meritano<br />
soddisfazione – di fronte all’ostacolo più alto continuano a dubitare delle<br />
sue sconfinate risorse e della sua reattività, come se non avesse già<br />
dimostrato tante volte di poter ribaltare <strong>il</strong> più sfavorevole dei<br />
pronostici?<br />
Una squadra, quella senese, che non si accontenta evidentemente di<br />
entrare nella storia dello sport senese e del basket italiano, ma che ora – e non da ora – sta allargando sempre di più i suoi confini all’intero<br />
Continente. Perché l’impresa della Montepaschi al Pireo (prima in negativo, con quel meno 48 che ha fatto da detonatore all’orgoglio dei<br />
biancoverdi) dimostra anzitutto che qui si sta parlando di una squadra ben radicata sulla terra, non di una che viene da Marte, nel qual caso non<br />
avrebbe diritto di cittadinanza. No, in quello che ha fatto non c’è nulla di marziano, ma solo tanta applicazione, tanta convinzione e, perché no,<br />
tanto cuore. Ciò che a volte manca a tanti professionisti nati magari dalle nostre parti e meglio pagati.<br />
Quando Simone Pianigiani, fra 30-40 anni, si deciderà a svelare <strong>il</strong> segreto dei suoi successi (anche se dall’intervista concessa a Balestracci<br />
nello scorso numero di <strong>Mese</strong>sport si intuiscono tante cose…), forse si scoprirà che la formula era più semplice di quanto si pensasse. E qui sta<br />
la grandezza di un tecnico che non solo è riuscito a vincere la diffidenza di chi non lo riteneva all’altezza di ereditare <strong>il</strong> compito che era stato di<br />
Recalcati, ma di incarnare sopra ogni ragionevole dubbio (e con <strong>il</strong> determinante contributo di Minucci), <strong>il</strong> tipo di allenatore che ogni giocatore<br />
vorrebbe avere. Cominciando con l’apprezzarne prima di tutto l’uomo. Esattamente come fa lui.<br />
P.S. – Ostacoli tecnici legati alla foliazione del giornale ci impediscono di commentare in questa pagina la trasferta dei bianconeri a<br />
Frosinone. Lo facciamo nella parte centrale della rivista, … non prima di aver benedetto date e orari di gara tanto cervellotici.<br />
Direttore<br />
Mario Ciani<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />
Paolo Corbini<br />
Edito e stampato presso<br />
Arti Grafiche Ticci<br />
Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />
Tel. 05.77.34.92.22<br />
Fax 05.77.34.93.66<br />
redazione@mesesport.it<br />
Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430 del 27.01.1983<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Duccio Balestracci, Roberto Barzanti, Renzo Bechini, Mauro Bindi, Elena Borri, Giancarlo Brocci, Guido Carli, Niccolò Casalsoli,<br />
Mario Ciani, Claudio Coli, Vincenzo Coli, Guido Collodel, Stefano Fini, Fabio Francioni, Em<strong>il</strong>io Giannelli, Daniele Giannini,<br />
Antonio Gigli, Roberto Guiggiani, Luca Luchini, Maurizio Madioni, Laura Massai, Augusto Mattioli, Roberto Morrocchi,<br />
Giuseppe Nigro, Francesco Oporti, Roberto Rosa, Andrea Sbardellati, Senio Sensi, Rudi Simonelli, Antonio Tasso,<br />
Matteo Tasso, Francesco Vannoni.<br />
Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />
Collaborazione fotografica: Andrea Bruschettini, Augusto Bizzi, Lucrezia Fini, Luciano Pancratici e Bernard Chazine<br />
Progetto grafico ed impaginazione: Bernard Chazine<br />
editoriale<br />
n. 269 - apr<strong>il</strong>e 2011 - anno XXIX<br />
1
Tutti<br />
a Barcellona arcellona<br />
pervendicare<br />
pervendicare<br />
<strong>il</strong><br />
2003 2003<br />
3<br />
basket
4 maurobindi<br />
basket<br />
Siena entra nella storia dell’Euroleague con un recupero sull’Olympiacos<br />
che ha del miracoloso - un motivo in più per crederci anche noi<br />
E se ci hanno creduto loro<br />
dopo <strong>il</strong> –48...<br />
Iniziamo con un numero, <strong>il</strong> 48, per consegnare<br />
ai posteri una delle serie più incredib<strong>il</strong>i<br />
che la storia dell’Eurolega può e potrà raccontare<br />
e che vedrà per sempre Siena come<br />
autrice di un’impresa veramente esaltante.<br />
48 come i punti che hanno diviso Olympiacos<br />
e Montepaschi dopo gara uno, distacco<br />
abissale che faceva presagire<br />
o pregustare a seconda<br />
delle diverse appartenenze,<br />
una fine<br />
abbastanza scontata e veloce<br />
del quarto di finale tra<br />
senesi e greci, 48 come le<br />
ore che sono servite a Pianigiani<br />
e ai suoi ragazzi<br />
per ribaltare tutto, <strong>il</strong> risultato<br />
finale della serie<br />
prima di ogni cosa, ma soprattutto<br />
a ricostruire tatticamente<br />
e soprattutto<br />
mentalmente un gruppo<br />
che poteva uscire stritolato<br />
da quel -48.<br />
Un capolavoro, dove<br />
vengono ancora una volta<br />
esaltati i meriti di una società<br />
dove esiste un unico<br />
credo, <strong>il</strong> lavoro, in funzione<br />
al quale si è raggiunto <strong>il</strong> risultato formidab<strong>il</strong>e<br />
che esiste sempre un f<strong>il</strong>o di sobrietà<br />
ed equ<strong>il</strong>ibrio sia nelle vittorie, tante, ma anche<br />
nelle poche sconfitte. E questo non ha<br />
fatto crollare la convinzione di giocarsi fino in<br />
fondo le proprie chance, anche quando delusione,<br />
scherno e una comprensib<strong>il</strong>e convinzione<br />
generale avevano preso piede dopo <strong>il</strong><br />
pesante ko di gara 1 ad Atene.<br />
Oggi in tanti sono pronti a scommettere che<br />
quella gara 1 è stata l’inizio della fine per Ivkovic<br />
e i suoi uomini, travolti loro stessi dalla dimostrazione<br />
di forza dimostrata in quella prima<br />
partita, tanto da aver poi sottovalutato le reali<br />
forze della Montepaschi, non riuscendo a risalire<br />
la china una volta persa l’inerzia della serie.<br />
Ma in questa semplificazione, per certi<br />
versi estrema, non possiamo assolutamente<br />
sorvolare sul grande lavoro fatto dallo staff<br />
tecnico senese, che ha dimostrato anche sul<br />
piano strettamente tattico di essere uscito<br />
stravittorioso dal confronto con uno dei guru<br />
delle panchine continentali come Ivkovic.<br />
Non c ‘è parte del campo dopo <strong>il</strong> soverchiante<br />
predomino di gara 1 non sia stato ribaltato<br />
nelle tre partite successive. La Monte-<br />
paschi è riuscita ad imporre la sua forza sia<br />
sotto canestro, colmando limiti evidenti in termini<br />
di centimetri, muscoli ed esperienza, che<br />
sul perimetro dove lo spauracchio era costituito<br />
dal trio Papaloukas, per otto volte consecutive<br />
alle final four, Spanoulis secondo per<br />
pericolosità offensiva forse al solo Navarro in<br />
Europa e Teodosic miglior giocatore dell’Eurolega<br />
della passata stagione, senza dimenticare<br />
i vari Gordon, Halperin, Pelekanos che<br />
formano uno dei reparti più completi e temib<strong>il</strong>i<br />
d’Europa.<br />
La differenza l’ha fatta <strong>il</strong> gioco di squadra,<br />
<strong>il</strong> sistema Montepaschi, che come ormai le capita<br />
da svariati anni ha ingigantito i meriti dei<br />
singoli nella capacità di farli giocare assieme,<br />
in quella che possiamo definire una sublime<br />
prova di orchestra.<br />
Quella che ci fa dire, dopo aver visto la serie<br />
con l’Olympiacos ed anche molte delle altre<br />
partite di playoff, senza paura di sb<strong>il</strong>anciarci,<br />
che la Montepaschi è in termini di<br />
riconoscib<strong>il</strong>ità di identità di squadra la migliore<br />
in assoluto.<br />
Contro i greci Siena ha sempre attaccato<br />
e difeso con una lucidità ed un sincronismo<br />
tra i vari reparti sensazionale, ha braccato gli<br />
esterni ateniesi costringendoli ad una miriade<br />
di palle perse e a perdere fluidità abusando<br />
oltre le proprie caratteristiche del palleggio,<br />
coinvolgendo poco e male i lunghi e non riuscendo<br />
mai a contenere in difesa <strong>il</strong> gioco di<br />
Siena, che non ha mai smesso di proporre quel<br />
movimento di palla e uomini che ha prodotto<br />
come al solito buoni tiri e opportunità per tutti.<br />
Non a caso nelle varie partite si è assistito<br />
ad un sostanziale passaggio di consegne da<br />
un uomo all’altro, in termini di spinta e prese<br />
di responsab<strong>il</strong>ità, sempre perfettamente miscelate<br />
da Pianigiani, che non ha mai avuto<br />
dai suoi uomini cali di intensità tali da mettere<br />
in discussione <strong>il</strong> risultato finale.<br />
Al di là del pathos inevitab<strong>il</strong>e che circonda<br />
sfide del genere, non può sfuggire come dopo<br />
gara uno la Montepaschi abbia controllato<br />
sempre i vantaggi conquistati, resistendo ai<br />
ritorni dell’Olympiacos senza andare in affanno<br />
e trovando sempre le capacità per respingere<br />
i tentativi di recupero greco con una lucidità<br />
e determinazione uniche. Perfetta la gestione<br />
del gruppo, perfetta la resa dei singoli, anche<br />
coloro che come Michelori e Ress hanno dovuto<br />
saggiare <strong>il</strong> dispiacere dell’esclusione,<br />
hanno poi saputo fornire un contributo importante<br />
alla causa, in un contesto, specie<br />
sotto canestro, dove Pianigiani ha fatto ricorso<br />
a tutte le opzioni possib<strong>il</strong>i.<br />
Perfetto come al solito Stonerook, addirittura<br />
decisivo in attacco con quelle bombe<br />
ad inizio di gara 4 che hanno incanalato nel<br />
migliore dei modi l’ultimo atto della serie; positivo<br />
Rakovic, che in verità ha graffiato più<br />
che azzannato gli avversari, sempre alle prese<br />
con l’ormai cronico problema dei falli; semplicemente<br />
fantastico è stato Lavrinovic, solito<br />
rebus offensivo per gli avversari, con <strong>il</strong> suo<br />
repertorio ampissimo di opzioni e posizioni<br />
sul fronte di attacco avversario.<br />
Ksistof ha giocato indifferentemente da 4<br />
e da 5, una variante tattica che tornerà molto<br />
ut<strong>il</strong>e nel complicato scacchiere che verrà proposto<br />
da Obradovic a Barcellona.<br />
Ma <strong>il</strong> capolavoro di Pianigiani è aver reso<br />
in questi anni Lavrinovic un difensore credib<strong>il</strong>e,<br />
come lo abbiamo visto contro Bourousis<br />
ed in generale contro i lunghi dell’Olympiacos,<br />
decisivo anche nella metà campo di difesa<br />
della Montepaschi, per quella che possiamo<br />
definire la più completa consacrazione<br />
di un talento assoluto.<br />
Tornando al successo contro l’Olympiacos,<br />
è stata la vittoria delle scelte mai rinnegate,<br />
una storia ormai vecchia e sedimentata, che<br />
nel corso delle stagioni ha avuto la faccia di<br />
tanti protagonisti diversi delle vittorie senesi.<br />
Quest’anno trova la sua sublimazione nelle vicende<br />
che riguardano Hairston e Jaric, splendidi<br />
protagonisti della conquista della quarta<br />
Final Four di Eurolega, su nove partecipazioni
nella massima competizione continentale.<br />
La capacità di credere fino in fondo sulle<br />
scelte fatte, ci dimostra le condizioni ottimali<br />
in cui la squadra e i giocatori tutti svolgono <strong>il</strong><br />
loro compito.<br />
Se analizziamo i mesi passati finora a Siena<br />
da Hairston, pensiamo siano pochi coloro che<br />
potevano prevedere un exploit dell’ex San Antonio<br />
Spurs nel corso dei playoff di Eurolega.Tra<br />
infortuni e tormenti vari Hairston è stato circondato<br />
spesso da uno scetticismo che avrebbe<br />
smontato più di un giocatore, per di più giovane<br />
ed inesperto come lui, ma la capacità di<br />
rassicurarlo, di farlo lavorare con la convinzione<br />
di portarlo alla forma ottimale e quindi determinare<br />
quella sicurezza e tranqu<strong>il</strong>lità di poter<br />
crescere nelle proprie capacità, è un qualcosa<br />
che non appartiene a tutti gli ambienti di lavoro,<br />
né tanto meno a quelli sportivi, dove <strong>il</strong><br />
pessimismo esterno spesso ha un valore assoluto<br />
sulla riuscita di certi progetti.<br />
Oggi Hairston, dopo mesi da incognita indecifrab<strong>il</strong>e,<br />
è una risorsa potenzialmente devastante<br />
per la Montepaschi, perché assomma<br />
qualità fisiche e tecniche importanti, ad una<br />
conoscenza ancora relativa del suo gioco e<br />
delle sue caratteristiche, che lo rendono indecifrab<strong>il</strong>e<br />
e poco inquadrab<strong>il</strong>e anche agli occhi<br />
dei coach avversari.<br />
Hairston sa attaccare frontalmente <strong>il</strong> canestro<br />
, in entrata tiene in maniera inusuale<br />
per un esterno la palla sempre così in alto, che<br />
quando stacca da terra, oltre a salire a quote<br />
rimarchevoli, sembra galleggiare in aria per un<br />
tempo impossib<strong>il</strong>e da pareggiare per gli altri.<br />
Ora sta acquisendo sicurezza anche nel gioco<br />
spalle a canestro in post basso, a cui si somma<br />
un più che discreto tiro dalla distanza sia esso<br />
piazzato, che preso in movimento dopo aver<br />
fatto saltare <strong>il</strong> difensore. Inoltre è un rimbalzista,<br />
specie offensivo, devastante, come dimostrato<br />
nella serie contro l’Olympiacos.<br />
Aggiungiamo che alla stregua di chiunque<br />
altro all’interno del gruppo bianco-verde, dimostra<br />
una discreta disponib<strong>il</strong>ità a sbattersi<br />
anche in difesa. Ecco che la fiducia risposta<br />
su Hairston è ripagata in pieno, in un momento<br />
in cui gli esperimenti lasciano lo spazio solo<br />
ai risultati.<br />
Analogo, anche se con sfaccettature diverse,<br />
<strong>il</strong> discorso di Jaric, giocatore certamente<br />
da non scoprire oggi, ma sicuramente da recuperare,<br />
un tentativo inseguito e non riuscito<br />
nemmeno a Messina in quel di Madrid lo scorso<br />
anno e che invece a Siena nel breve volgere di<br />
un paio di mesi e mezzo ha già prodotto risultati<br />
che sono davanti agli occhi di tutti.<br />
La Montepaschi ha restituito al basket italiano<br />
ed europeo un giocatore dalle grandi capacità<br />
e soprattutto dalla personalità e carisma<br />
unici, che dalle perplessità di un ritorno al basket<br />
diffic<strong>il</strong>e sia per <strong>il</strong> livello competitivo, che<br />
per l’esigenza di togliersi di dosso tanta ruggine,<br />
è passato ad ipnotizzare gli avversari già<br />
nel corso di gara 2 ad Atene e poi ad incantare<br />
<strong>il</strong> pubblico del PalaEstra con delle prestazioni<br />
sensazionali per classe e determinazione.<br />
Abbiamo parlato del potenziale degli<br />
esterni dell’Olympiacos, ma dopo la sfida contro<br />
i greci, cosa possiamo dire del reparto dietro<br />
della Montepaschi? Con Zisis che ancora<br />
una volta ha interpretato in maniera egregia<br />
<strong>il</strong> ruolo di mente sapiente del gioco senese, i<br />
vari Kaukenas, Moss, i sopra citati Jaric e Hairston,<br />
senza dimenticare Carraretto e nemmeno<br />
<strong>il</strong> sacrificato Aradori, compongono un backcourt<br />
profondissimo e dalle poliedriche sfaccettature,<br />
che non aspetta altro di recuperare<br />
<strong>il</strong> miglior Bo Mc Calebb, per diventare uno dei<br />
grattacapi più forti per i nostri futuri avversari<br />
del Panathinaikos.<br />
Stiamo parlando in effetti del miglior uomo<br />
della Montepaschi fino al momento del suo infortunio.<br />
Ora, senza nascondere le difficoltà<br />
del suo recupero, che sono innanzitutto fisiche<br />
per la particolarità dell’infortunio, la squadra<br />
è chiamata a far tesoro di quanto prodotto<br />
fino al momento del suo stop, integrandolo<br />
con quello che nell’arco di tre mesi la Montepaschi<br />
è stata chiamata a riorganizzare in sua<br />
assenza. Un’opportunità che amplia ulteriormente<br />
le frecce a diposizione della squadra,<br />
ma che comporta la necessità di adeguarsi ancora<br />
alle caratteristiche nuovamente mutate<br />
della squadra.<br />
La fiducia in Pianigiani in questo senso è<br />
assoluta. Sconfitti nell’arco della stagione Pascual,<br />
Messina, Ivkovic, solo per nominare <strong>il</strong><br />
top dei coach affrontati, Simone può lecitamente<br />
lanciare <strong>il</strong> guanto di sfida ad Obradovic,<br />
che rimane al vertice di questa speciale<br />
graduatoria.<br />
Lo farà in un contesto più neutro che mai,<br />
dopo l’uscita proprio per mano del Panathinaioks<br />
del Barcellona, cosa che ci induce a<br />
fare i complimenti all’Uleb, perché <strong>il</strong> sospetto<br />
che spesso gli interessi possano giocare un<br />
ruolo non secondario è sempre nella mente di<br />
tutti e non vedere nessuna squadra turca a<br />
Barcellona, quando lo sponsor della competizione<br />
è la Turkish Airlines, <strong>il</strong> Barcellona perdere<br />
l’accesso alle Final Four pur partendo dal<br />
vantaggio del fattore campo e vedere Siena<br />
affondare la corazzata Olympiacos, ci fa veramente<br />
dire che <strong>il</strong> parquet è stato <strong>il</strong> vero unico<br />
giudice del risultato finale.<br />
Un grazie va rivolto poi al basket italiano,<br />
in primis la Lega, che ha saputo supportare al<br />
meglio le esigenze di Siena nella preparazione<br />
della sfida contro l’Olympiacos, con una disponib<strong>il</strong>ità<br />
mai così ampia come in questa stagione.<br />
Un modo per dimostrare che rivalità sportiva e<br />
capacità di coesione possono essere facce di un<br />
medesimo modus operandi, dove <strong>il</strong> bene del<br />
movimento diventa un obiettivo perseguib<strong>il</strong>e<br />
insieme con indubbi vantaggi per tutti.<br />
Sarà un caso, ma l’Italia torna a piazzare<br />
due squadre (Siena e Treviso) nel novero delle<br />
formazioni che si contenderanno i massimi trofei<br />
continentali e questo al di là di una presenza<br />
non massiccia di giocatori italiani in<br />
campo, è comunque un segno di rinnovata vivacità<br />
e competitività del basket nostrano.<br />
Tornando alla vittoria contro l’Olympiacos,<br />
essa nasce anche sul solco di un adagio<br />
che spesso abbiamo sentito recitare a Ferdi-<br />
nando Minacci: “migliorarsi partendo dagli errori<br />
commessi”.<br />
Ora non ci sentiamo di parlare di errore<br />
quando si parla di gestione di un’annata sportiva<br />
sotto l’aspetto fisico. È sicuramente più<br />
giusto ritenere che alcune valutazioni producono<br />
all’interno di una stessa stagione momenti<br />
di forma altalenanti, parliamo di professionisti<br />
che svolgono un lavoro oscuro, ma<br />
determinante. Certo nelle passate stagioni i<br />
picchi di rendimento riferib<strong>il</strong>i ad alcuni momenti<br />
chiave avevano prodotto in basso risultati<br />
troppo evidenti, per non pensare di<br />
porci rimedio e nella logica, diffic<strong>il</strong>e, di migliorare<br />
ciò che era già molto buono, Minucci<br />
è riuscito nell’impresa di ritoccare un aspetto<br />
che ha un’importanza essenziale nella volontà<br />
di inseguire al meglio i vari obiettivi. Abbiamo<br />
iniziato parlando di numeri e concludiamo abbandonandoci<br />
nuovamente ad alcune considerazioni<br />
numeriche. È giusto rimarcare che la<br />
Montepaschi è la società italiana con <strong>il</strong> maggior<br />
numero di vittorie in Eurolega, un dato<br />
che messo a confronto con la r<strong>il</strong>evanza del risultato<br />
sportivo conseguito con l’accesso alla<br />
Final Four di Barcellona, ha un valore relativo<br />
e con una valenza soprattutto statistica che<br />
invece fotografa perfettamente la dimensione<br />
di Siena nel contesto europeo. Che è quella<br />
di una società che è grande a prescindere dai<br />
numeri che la caratterizzano (soldi, numero di<br />
tifosi, bacino di interesse), e principalmente<br />
per le idee che sa sv<strong>il</strong>uppare ogni anno.<br />
E partendo proprio da queste idee indirizziamo<br />
<strong>il</strong> timone della nostra rotta verso Barcellona,<br />
inseguendo un’idea pazza, ma che<br />
forse oggi è più concreta che mai.<br />
Crediamoci, come ha dimostrato di crederci<br />
la Montepaschi dopo essere scivolata a<br />
-48, tante volte i sogni diventano realtà. •<br />
maurobindi<br />
basket 5
QUANDO SI DICE... NON FARSI MANCARE NIENTE<br />
[ SENZA RETE] di Roberto Morrocchi<br />
TORNIAMO A BARCELLONA, là dove abbiamo<br />
assaporato per la prima volta nella<br />
nostra storia, l’ebrezza delle finali a quattro<br />
per la conquista dello scettro di regina<br />
d’Europa. Allora in panca c’era Ergin Ataman,<br />
ma accanto a lui c’era già Simone<br />
Pianigiani, colui che i tifosi hanno investito<br />
della carica di “Ministro della Difesa”<br />
e che io mi picco di considerare, ma sì,<br />
l’attuale migliore allenatore del caro Vecchio<br />
Continente, <strong>il</strong> più completo per la difesa,<br />
l’attacco e la gestione degli uomini.<br />
Punto e basta.<br />
Andiamo a Barcellona con pieno merito.<br />
Nessuno ci ha regalato alcunché.<br />
Con la malasorte che non ci ha lasciato<br />
in pace nemmeno per un momento. Nemmeno<br />
quest’anno, dopo averci messo i<br />
bastoni fra le ruote negli ultimi quattrocinque<br />
anni.<br />
Non ci siamo fatti<br />
mancare niente. Ci<br />
siamo permessi perfino<br />
<strong>il</strong> lusso (..ora<br />
possiamo definire<br />
così quella rocambolesca<br />
sconfitta) di<br />
buscare 48 punti in<br />
quel del Pireo in<br />
gara uno dei quarti.<br />
I giochi sembravano<br />
fatti, ma Simone<br />
aveva ancora<br />
in mano la squadra,<br />
sapeva che gli uomini,<br />
come belve ferite,<br />
avrebbero rispo -<br />
sto alle sue<br />
sollecitazioni e da<br />
quel buco nero, nerissimo,<br />
è volato via,<br />
altissimo, uno splendido<br />
aqu<strong>il</strong>one.<br />
Un capolavoro, <strong>il</strong><br />
suo, ma, per una<br />
volta, mi sia concesso di dare a Cesare<br />
quello che a Cesare spetta di diritto. Mi<br />
spiego subito.<br />
Su Hairston non ho nutrito mai <strong>il</strong> minimo<br />
dubbio. Doveva solo recuperare da un<br />
brutto acciacco e credere ancora in se<br />
stesso…ma su Jaric, lo ammetto, non<br />
avrei scommesso un euro, dopo la scialba<br />
stagione vissuta dal campione Serbo, nel<br />
Real Madrid dello scorso anno.<br />
Invece Cesare – alias Ferdinando Minucci<br />
– ha scelto proprio l’ex campione<br />
per sostituire quel Mc Calebb che aveva<br />
fino allora contrassegnato la stagione<br />
mensanina in Italia e in Europa.<br />
È stata questa la mossa vincente in Europa.<br />
Marko Jaric, dopo un inizio stentatissimo,<br />
ha cominciato, piano piano, ma<br />
costantemente, a muovere gambe e braccia.<br />
E queste hanno cominciato a rispondere<br />
agli impulsi del suo lucidissimo cervello<br />
cestistico.<br />
Si è scoperto play aggiunto e ha ritrovato,<br />
come d’incanto, la strada che lo ha<br />
portato a realizzare in entrata, dalla grande<br />
distanza e in arresto e tiro, canestri decisivi.<br />
A lui, a chi lo ha messo in campo –<br />
leggi staff tecnico – a chi lo ha ricostruito (<br />
staff medico e preparatori atletici..) e soprattutto<br />
a chi lo ha acquistato, devo sciogliere<br />
lodi sperticate e convinte.<br />
Lo so, lo faccio con senno di poi, ma è<br />
più onesto così, rispetto a quanti affer-<br />
mano “..io lo sapevo che era ancora un<br />
grande” dopo aver fatto le boccucce al suo<br />
arrivo, intessendo tanti elogi, sì, ma alla<br />
sua splendida consorte.<br />
A Barcellona fra le bellissime quattro<br />
non ci sarà quella che alla vig<strong>il</strong>ia veniva<br />
indicata da tutti, ma proprio tutti, come la<br />
favoritissima della Coppa Campioni. Il<br />
Barcellona ha perso in casa con <strong>il</strong> Panathinaikos,<br />
in gara due, dopo aver rubacchiato<br />
la prima tenzone e non ha saputo<br />
ribaltare i giochi in quel di Atene. E sarà<br />
proprio contro <strong>il</strong> Pana che la Montepaschi<br />
si giocherà l’accesso alla finalissima. Me-<br />
glio <strong>il</strong> Pana dei padroni di casa? Forse,<br />
ma la squadra greca è, credetemi, tostissima<br />
e ci vorrà una Mens Sana davvero<br />
superlativa per metterla al tappeto.<br />
Il Maccabi non ha avuto problemi a sbarazzarsi<br />
del Vitoria, mentre la quarta contendente<br />
uscirà dallo spareggio fra Real<br />
e Valencia.<br />
Se devo mettere in f<strong>il</strong>a le ”quattro belle”<br />
do un pizzico di vantaggio ai greci, ma ad<br />
una mezza incollatura ci sono Siena e Tel<br />
Aviv; un gradino sotto gli spagnoli, Madrid<br />
o Valencia, fa lo stesso.<br />
Ma sono arcisicuro che un po’ tutti si<br />
fasciano la testa, pensando alla Montepaschi.<br />
Questa Montepaschi, diversa e più<br />
completa di quella, comunque forte, che<br />
ha iniziato questa meravigliosa stagione.<br />
E pensare che doveva<br />
essere la stagione del<br />
nuovo corso, della “ricostruzione”,<br />
dopo<br />
aver dato l’addio, in<br />
una volta sola, a tanti<br />
grandi campioni che ci<br />
hanno fatto vivere momenti<br />
esaltanti.<br />
Vallo a spiegare in<br />
Italia e in Europa<br />
come si fa… Ora abbiamo<br />
anche una panchina<br />
lunghissima,<br />
tanto da dover lasciare<br />
fuori, di volta in<br />
volta, eccellenti giocatori<br />
come Aradori,<br />
Akindele, Michelori,<br />
Ress e compagnia<br />
cantante.<br />
Se, come credo e<br />
spero, Mc Calebb avrà<br />
recuperato una buona<br />
condizione psicofisica<br />
e se tutti gli altri si<br />
manterranno sugli standard di rendimento<br />
palesati contro l’Olympiacos, la<br />
Montepaschi potrà davvero puntare al<br />
bersaglio grosso. E non sarebbe più una<br />
sorpresa.<br />
Ma non corriamo troppo. Sarà come<br />
sempre <strong>il</strong> campo a scrivere l’ultima parola.<br />
Io sono convinto però che la nuova “campagna”<br />
catalana sarà comunque bellissima<br />
per la nostra squadra, i nostri incredib<strong>il</strong>i tifosi<br />
e per una città intera che deve andare<br />
orgogliosa di rappresentare l’Italia nel torneo<br />
più bello che c’è in Europa, al di sotto<br />
solo del fantastico mondo della NBA.<br />
7
8 claudiocoli<br />
basket<br />
Otto anni dopo la sconfitta rimediata in semifinale<br />
con Treviso (‘ammazzata’ dai 7 punti finali di Bulleri)<br />
La Mps torna sul<br />
luogo del ...delitto<br />
Quando sente odore di Spagna, la<br />
Mens Sana si scalda e carica. Un po’ come<br />
i tori col rosso durante le corride, tanto per<br />
rimanere in tema. Il dato è: tre Final Four<br />
in terra ispanica, (Barcellona 2003, Madrid<br />
2008, Barcellona 2011) tre volte che Siena<br />
risponde presente all’appello. Una mera<br />
casualità, s’intende; meno casuale invece<br />
è l’approdo dei biancoverdi a quattro Final<br />
Four su otto dal 2003 in poi. Ma esclusa<br />
la prima storica volta alla fase finale dell’Eurolega,<br />
mai tale risultato è stato più<br />
bello ed emozionante. Senza dimenticare<br />
<strong>il</strong> fatto che per Siena, per la città, per la<br />
società e <strong>il</strong> budget investito l’essere tra le<br />
prime 4 d’europa è qualcosa di enorme.<br />
Quando mai si è visto una squadra nuova,<br />
rifatta per sette dodicesimi in estate anche<br />
con alcune scommesse, che ha patito<br />
infortuni importanti (prima McCalebb, poi<br />
Kaukenas e anche Lavrinovic) e ha affrontato<br />
una big come Olympiacos col fattore<br />
campo a sfavore, arrivare in Final Four<br />
spazzando via ogni tipo di pronostico?<br />
Qualcuno dirà: Siena nella prima fase è<br />
stata forse la migliore squadra. Ma da qui<br />
a pensare che sarebbe giunta fra le prime<br />
quattro ce ne passava. Per non parlare dell’eroico<br />
passaggio del turno in top16,<br />
quando dopo le prime due sconfitte tutti<br />
la davano per spacciata.<br />
Ma andiamo per ordine. La prima gara<br />
dei playoff al Pireo è stata una disfatta<br />
senza precedenti: -48, canestro stregato,<br />
devastante parziale di 43 a 9 a metà gara.<br />
Squadra impotente e in balia dell’avversario.<br />
Inizio shock, di quelli che avrebbero<br />
steso un elefante. Pensiero generale:<br />
nella seconda<br />
cerchiamo di<br />
perdere almeno<br />
di 20, limitiamo<br />
i danni. Invece<br />
è in questo momento<br />
che scat -<br />
ta la molla decisiva<br />
e si vede<br />
tutta l’ab<strong>il</strong>ità di<br />
Pianigiani e del<br />
suo staff. Far<br />
giocare tranqu<strong>il</strong> -<br />
li i giocatori,<br />
senza paura di bloccarsi al primo canestro<br />
sbagliato, e infondere loro la certezza<br />
di essere più forti. Roba da matti pensarlo<br />
dopo un -48. E invece no, <strong>il</strong> Pireo ha vinto<br />
meritatamente la prima, ma forse è stata<br />
più la Mens Sana a perderla, per via di<br />
una pessima serata al tiro e di una serie<br />
di circostanze negative (insicurezza, inesperienza<br />
ecc.). L’Olympiacos concedeva<br />
molto in difesa, quello che si capiva è che<br />
in una partita “normale” batterli era possib<strong>il</strong>e.<br />
E cosi è stato nella seconda partita:<br />
Mens Sana tranqu<strong>il</strong>la e autoritaria, difesa<br />
finalmente efficace e attacco letale nei momenti<br />
che contavano. Sugli scudi Hairston<br />
(19 punti e 11 rimbalzi), atleticamente<br />
squassante a rimbalzo d’attacco, Rakovic,<br />
Kaukenas e Jaric. Alla fine è 65 a 82 per<br />
Siena, <strong>il</strong> miracolo si compie, sulla Gazzetta<br />
gli esterrefatti (e gufi) giornalisti f<strong>il</strong>o-Olimpia<br />
M<strong>il</strong>ano intervistano pure una psicologa<br />
sportiva sui motivi di tale impresa.<br />
Pireo spiazzato e forse r<strong>il</strong>assato dopo la<br />
grande vittoria iniziale. I cori irrisori ai canestri<br />
senesi di gara 1 da parte dei tifosi<br />
greci trasformati in grida di preoccupazione.<br />
Come quella dipinta sul volto di<br />
coach Ivkovic, che dopo gara1 aveva fiu-<br />
tato <strong>il</strong> pericolo, rendendosi conto che la<br />
vera Siena non era quella del -48.<br />
Ma i sig<strong>il</strong>li alla serie arrivano nelle due<br />
gare al PalaEstra:<br />
splendi -<br />
da cornice di<br />
pubblico e<br />
una Mens Sa -<br />
na or mai galvanizzata<br />
e sicura<br />
dei suoi<br />
mezzi. Difesa<br />
sempre più<br />
du ra, attacco<br />
fluido guidato<br />
da un super -<br />
bo Jaric, già<br />
de cisivo nella gara 2, che tira fuori dal c<strong>il</strong>indro<br />
una serie di canestri pazzeschi e fa<br />
veramente quello che vuole. In versione<br />
grande slam della Virtus Bologna insomma.<br />
Anche Lavrinovic è diffic<strong>il</strong>mente<br />
marcab<strong>il</strong>e dalla difesa greca, Spanoulis e<br />
Nesterovic fanno quel che possono ma<br />
vengono sempre respinti da Siena, che<br />
sta avanti tutto <strong>il</strong> match e chiude 81-72.<br />
L’atto finale va in scena due giorni dopo,<br />
<strong>il</strong> copione è sim<strong>il</strong>e, cambiano solo gli interpreti:<br />
Olympiacos ormai confuso e tramortito<br />
dalle due sconfitte di f<strong>il</strong>a prova <strong>il</strong><br />
tutto per tutto, ma è stanco e senza particolari<br />
idee. Ivkovic prova diverse soluzioni<br />
ma niente da fare. I greci subiscono<br />
nuovamente l’aggressività difensiva biancoverde<br />
e perdono montagne di palloni,<br />
Siena continua a colpire in attacco e stavolta<br />
<strong>il</strong> mattatore è ancora Hairston, che<br />
firma la sua migliore partita: 25 punti e 7<br />
rimbalzi. Spanoulis è nullo, l’unico che<br />
tiene botta è l’ex fortitudino Gordon che<br />
insacca da 3 e quasi riporta a contatto nel<br />
terzo quarto i biancorossi. Ma ormai l’inerzia<br />
è dalla parte del team di Pianigiani e<br />
Kaukenas, finora abulico e fuori partita,<br />
chiude <strong>il</strong> match spazzando via le residue<br />
QUARTI DI FINALE - Play off<br />
Gara 1<br />
OLYMPIACOS PIREO-MONTEPASCHI SIENA 89-41<br />
Gara 2<br />
OLYMPIACOS PIREO-MONTEPASCHI SIENA 65-82<br />
Gara 3<br />
MONTEPASCHI SIENA-OLYMPIACOS PIREO 81-72<br />
Gara 4<br />
MONTEPASCHI SIENA-OLYMPIACOS PIREO 88-76<br />
Montepaschi Siena promossa alle Final Four di Barcellona<br />
(6-8 maggio 2011)
speranze greche. Finisce la partita, biglietto<br />
per Barcellona in mano. Festa<br />
grande come uno scudetto vinto, e striscione<br />
azzeccatissimo per coach Simone:<br />
Pianigiani ministro della difesa.<br />
A Barcellona, nel week end del 6-7-8<br />
maggio, ci aspettano le ultime e più diffic<strong>il</strong>i<br />
sfide. In semifinale sarà durissima<br />
col Panathinaikos. Che ha clamorosamente<br />
buttato fuori i padroni di casa del<br />
Barcellona con un secco 3 a 1, e si presenterà<br />
da favorita. Dopo aver perso la<br />
prima di un soffio dopo un incredib<strong>il</strong>e finale,<br />
i verdi di Atene hanno fatto l’impresa<br />
battendo i blaugrana di 4 punti, trascinati<br />
da Diamantidis e Sato. La terza in casa è<br />
stata una battaglia, spuntata dai greci all’ultimo,<br />
mentre gara 4 è stata un’affermazione<br />
piuttosto netta su un Barcellona<br />
stanco e con poche speranze. Decisivi<br />
nella serie Sato, Diamantidis, Batiste ma<br />
buone cose anche dal play Calathes e dal<br />
lungo Vougioukas, che sostituiva Maric e<br />
che sono da tenere d’occhio. La squadra<br />
non è quella del 2009, ma guai a sottovalutare<br />
i greci guidati da Obradovic, mister<br />
7 Euroleague vinte. Rincontreremo da<br />
avversario Sato, e farà sicuramente uno<br />
strano effetto. La sfida “aerea” fra lui e<br />
Hairston sarà entusiasmante. La loro forza<br />
comunque è principalmente sotto canestro:<br />
Batiste, Fotsis, Tsartsaris hanno sempre<br />
dato dispiaceri a Siena. E Maric, <strong>il</strong> sostituto<br />
di Pekovic, sta tornando dal suo<br />
lungo infortunio.<br />
L’avversario più tosto e sim<strong>il</strong>e a Siena<br />
è <strong>il</strong> Maccabi. Ha battuto un agguerrito Caja<br />
Laboral Vitoria dopo aver perso la prima<br />
di 6, vinto la seconda di 2 al termine di<br />
una combattutissima partita e vinto nettamente<br />
le due in casa, trascinata dall’esordiente<br />
Jeremy Pargo (26 in gara 4).<br />
Nessun nome altisonante ma tutti giocatori<br />
giovani e vogliosi di emergere (Pargo,<br />
Hendrix, Pnini), insieme a veterani ancora<br />
letali (Bluthental su tutti), e un tifo che<br />
darà una marcia in più ai gialli di Tel Aviv.<br />
La quarta semifinalista sarà decisa dalla<br />
gara 5 della serie tra <strong>il</strong> sorprendente Valencia<br />
di Pesic e <strong>il</strong> Real di Lele Molin, finora<br />
la serie più incerta. Una Final Four<br />
che si preannuncia dunque molto equ<strong>il</strong>ibrata<br />
e che senza i padroni di casa (e<br />
quindi senza arbitraggi casalinghi) darà<br />
pari opportunità a tutti di giocarsela. Nessuno<br />
è imbattib<strong>il</strong>e, Siena è forte e non si<br />
nasconde. Quest’anno l’obbiettivo è provare<br />
a vincere, già dalla semifinale col<br />
Pana, con la voglia di riscattare la cocente<br />
eliminazione del 2009. E sperando che <strong>il</strong><br />
vento di Spagna che ci piace tanto, questa<br />
volta ci porti maggiore fortuna. •<br />
19ª giornata<br />
PEPSI CASERTA<br />
89-84<br />
MONTEPASCHI SIENA 89-<br />
20ª giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA<br />
BENNET CANTÙ 73-63 -63<br />
21ª giornata<br />
ANGELICO BIELLA<br />
67-75<br />
MONTEPASCHI SIENA 67-<br />
22ª giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA<br />
BANCA TERCAS TERAMO 107-71 -71<br />
Classifica MONTEPASCHI SIENA 40<br />
BENNET CANTU’ 36<br />
ARMANI JEANS MILANO 34<br />
AIR AVELLINO 24<br />
CIMBERIO VARESE 24<br />
BENETTON TREVISO 24<br />
CANADIAN SOLAR BOLOGNA 24<br />
SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 22<br />
DINAMO SASSARI 22<br />
LOTTOMATICA ROMA 22<br />
PEPSI CASERTA 22<br />
VANOLI-BRAGA CREMONA 20<br />
FABI SHOES MONTEGRANARO 20<br />
ANGELICO BIELLA 18<br />
BANCA TERCAS TERAMO 14<br />
ENEL BRINDISI 14<br />
Siena 2 partite in meno<br />
M<strong>il</strong>ano e Brindisi 1 in meno
10<br />
SIMONE, NOVELLO RE MIDA<br />
[ VISTA DA LONTANO] di Rudi Simonelli<br />
L’ENNESIMA MAGIA di un viaggio a Siena con<br />
mio padre, l’ennesima tocco di Mida Simone<br />
Pianigiani. ‘Midas’ Touch’ <strong>il</strong> tocco d’oro.<br />
Dopo aver interpretato alla sua maniera<br />
l’All Star Game, è arrivata la serie con<br />
l’Olympiacos e l’azzurro che ha scaldato<br />
gli ultimi giorni dell’inverno del Forum di<br />
Assago non è stato solo una passerella<br />
per applausi, come spesso si fraintendono<br />
gli All Star Game, piuttosto un momento<br />
per raccontare al grande pubblico un modo<br />
di vivere <strong>il</strong> grande basket. Simone si è<br />
messo lì ed ha raccontato un basket che<br />
mentre pensa e ragiona, pondera e sceglie,<br />
con un’altra parte di sé ama <strong>il</strong> gesto<br />
atletico e vuole la bellezza della forza a<br />
sottolineare quanto sia bello volare lassù<br />
dalle parti degli anelli rossi anche se le ali<br />
del piccolo McCalebb si sono spezzate.<br />
Ma <strong>il</strong> tocco di Mida ha avuto i soliti effetti<br />
ed ha cambiato le cose. Me ne vengono in<br />
mente cinque.<br />
PUNTO A) Rimas Kaukenas. Ci aveva<br />
salutato, pancia piena di trionfi, voglia di<br />
cose nuove. Cosa c’era di meglio che andare<br />
al Real Madrid? Nulla. Però quando<br />
Ettore Messina lo metteva in panchina<br />
sempre più volte, quando con la nazionale<br />
Lituana chiudeva ormai la sua storia,<br />
beh qualcuno avrà ben pensato che<br />
<strong>il</strong> fatidico viale del tramonto era stato imboccato.<br />
Ed egli figliol prodigo che stagione<br />
ha tirato fuori a Siena? Leader generoso<br />
e coraggioso, uno contro uno<br />
ancora freschi e vincenti, anche in serate<br />
storte come quelle di gara 4 con l’Olympiacos<br />
ha avuto la forza mentale e la sensib<strong>il</strong>ità<br />
di mettere <strong>il</strong> canestro decisivo, <strong>il</strong><br />
più 15 dell’84 a 69 che chiude.<br />
PUNTO B) Marco Jaric. Lo hanno detto<br />
tutti. Dal non avere la forza di passare la<br />
metà campo a Istanbul fino al fantastico<br />
‘quasi-perfect game’ (10 su 11) di gara 3,<br />
ci passa un lavoro di dialogo, palestra,<br />
forza di volontà, coraggio che non ha<br />
eguali. Non ci ingannino le statistiche. È<br />
vero che Marco prima dei 24 punti di gara<br />
3 viaggiava a 2.9 PPG, ma si era già visto<br />
anche in campionato che stava lentamente<br />
ma inesorab<strong>il</strong>mente emergendo.<br />
Dopo tanti anni riprende confidenza e<br />
parla un italiano fluente, anche se con<br />
qualche ovvio errore grammaticale, vuole<br />
essere un gent<strong>il</strong>uomo in campo e fuori, si<br />
dimostra all’altezza della leggendaria maglia<br />
nera che indossa in Euroleague con<br />
la Mens Sana. Ci fanno notare che <strong>il</strong> suo<br />
record in Eurolega sono i 30 punti segnati<br />
nei quarti di finale del 2001 quando vestiva<br />
la maglia della gloriosa Virtus Kinder Bologna,<br />
ma quei quarti di finale la Virtus li<br />
giocò contro i… London Towers (!!) non me<br />
ne vogliano gli amici Bolognesi, senza<br />
nulla togliere ai loro trionfi ma anche questo<br />
ci dice molto delle diverse difficoltà affrontate<br />
in quella edizione di Euroleague<br />
rispetto a quella di oggi.<br />
PUNTO C) David Moss. Riprendiamo <strong>il</strong><br />
discorso interrotto prima. Richiediamo un<br />
momento di onestà agli amici Bolognesi,<br />
e ci viene in mente quante parole poco<br />
edificanti si siano spese su questo giocatore<br />
la scorsa stagione. Sembrava quasi<br />
una bidonata presa dalla MPS che glielo<br />
aveva prestato. Certo se speravano che<br />
Moss potesse essere <strong>il</strong> LeBron James Italiano<br />
beh allora non parliamo più, ma è<br />
ovvio quanto a Siena si siano evidenziate<br />
le sue qualità di uomo squadra. Avevamo<br />
un problema. La più forte Ala europea, Ro-<br />
main Sato, doveva essere sostituita. La<br />
mossa preventiva di prendere Moss sembrava<br />
un fallimento a posteriori ma per assurdo<br />
un infortunio, un problema di salute<br />
hanno girato le cose. Il malconcio sostituto<br />
di Sato, Mr Hairston, ha ‘costretto’ Minucci<br />
a richiamare Moss, che fin dalle prime apparizioni<br />
è sembrato essere ‘sulla stessa<br />
pagina’ di lettura del gioco di Pianigiani.Grande<br />
senso della posizione, un<br />
gioco ordinato e pulito, ti mette <strong>il</strong> contropiede,<br />
come un’entrata a canestro, ci sta<br />
anche con la tripla, condisce <strong>il</strong> tutto con<br />
passaggi quasi degni di Stonerook poi si<br />
siede in panchina senza problemi quando<br />
l’allenatore richiama. Spanoulis si sarà<br />
chiesto: “ ma da dove salta fuori ‘sto qua<br />
che mi chiude tutte le strade?”<br />
PUNTO D) Malik Hairston. La Gazzetta<br />
ce lo aveva presentato con una foto in un<br />
duello con Kobe Bryant. È arrivato in Toscana<br />
distrutto. Fisicamente KO nell’estate<br />
2010 ce lo siamo ritrovato a fare una coppia<br />
di 3 con Moss che potrebbe valere più<br />
del 3 Sato. Vedremo.<br />
PUNTO E) Esaminiamo <strong>il</strong> quintetto dell’Olympiacos:<br />
Spanoulis. Medaglia d’oro<br />
agli Europei 2005, vice campione del<br />
Mondo nel 2006 dopo aver eliminato gli<br />
USA NBA, vincitore dell’Euroleague 2009<br />
col Pana. Papaloukas, idem come sopra in<br />
più ci sono due Euroleague vinte col<br />
CSKA, un MVP delle finali, due volte primo<br />
assoluto, negli assists Euroleague.<br />
Nesterovic: Euroleague 98 con la Virtus<br />
Bologna, campione NBA nel 2005 con gli<br />
Spurs.<br />
Teodosic: MVP assoluto dell’Euroleague<br />
2010, 24 anni, medaglia d’argento agli Europei<br />
2009 e sarebbe stato anche medaglia<br />
d’argento ai mondiali 2010 se non<br />
fosse per <strong>il</strong> clamoroso errore dei serbi contro<br />
Tunceri nella semifinale contro la Turchia.<br />
Mi sembra chiaro con chi avevamo a<br />
che fare, credo proprio che possa bastare:<br />
cosa succede allora? In gara1 ci danno 50<br />
punti, ovvio. Mi vengono in mente certe batoste<br />
prese nel campionato Propaganda<br />
quando avevo 11 anni.<br />
Domanda: chi scommette sul passaggio<br />
di Siena a questo punto? Nonostante le battutine<br />
dei vari Pozzecco e C. sappiamo quali<br />
sono state le risposte date dal tocco di Mida.<br />
Torno a casa attraversando una Castel Fiorentino<br />
ormai deserta e penso felice ai volti<br />
amici di nuovo incontrati. Grazie agli Italiani<br />
che erano dalla parte del bianco verde, dispiace<br />
invece per i gelosi. Ma questo è un<br />
discorso che abbiamo già fatto.
12<br />
HASTA LUEGO, CABALLEROS, CI<br />
CI SIAMO!<br />
Senza più patemi, attese, dubbi, pronostici…<br />
In barba a tutti i problemi: di sorteggio,<br />
range, logistici…<br />
Alla faccia di tutti gli ostacoli: economici<br />
in primis ma poi anche… arbitrali!<br />
Sopperendo con la forza e la qualità<br />
del Gruppo a tutte le inenarrab<strong>il</strong>i peripezie<br />
fisico atletiche dei singoli che,<br />
puntuali come la bolletta del gas,<br />
hanno punteggiato (con un copione<br />
ormai abituale e nefasto per la Mensanona)<br />
tutto <strong>il</strong> lungo avvicinarsi alla<br />
magica sirena di fine gara 4, fra le<br />
braccia ideali di tutta una tifoseria al<br />
settimo cielo.<br />
Ci siamo!<br />
E nessuno ci potrà negare la possib<strong>il</strong>ità<br />
di misurare le nostre forze di ‘piccolo<br />
Borgo feudale’ (ma se se la tenevano<br />
per sé questa definizione<br />
‘unn’era meglio?...) con le altre Capitali<br />
finaliste: Atene in primis e poi, a<br />
scelta, la Capitale del Mondo Ebraico<br />
o la grande Madrid o Valencia polo dell’Andalusia<br />
più vera.<br />
E del resto, non fummo noi pure, fino<br />
al nefasto 1555, capitale di una Repubblica<br />
mai sottomessa ed indomita?<br />
Fra tutte quelle città, la storia della<br />
PiccolaGrande Siena non sfigura di<br />
certo né, tantomeno, sfigurerà la stella<br />
della nostra Mensanona, assurta ormai<br />
da anni , per risultati e per diritto<br />
all’èlite del canestro che conta!<br />
Ci siamo!<br />
E saremo in tanti, diverse migliaia, a<br />
testimoniare la passione, l’affetto, la riconoscenza<br />
di un popolo nei confronti<br />
di chi – sfavorito o addirittura nemme -<br />
no considerato dai pronostici – ha dato<br />
corpo ad un sogno che – forse – solo<br />
le menti di Ferdinando Minucci e Simone<br />
Pianigiani pensavano si potesse<br />
realizzare in così breve tempo.<br />
Le favorite erano altre! Già <strong>il</strong> superamento<br />
del turno e la conquista delle Top<br />
16 sarebbe apparso traguardo prestigioso:<br />
squadra rinnovata, un anno in<br />
più, i nomi più ricercati e celebrati via<br />
da Viale Sclavo, girone di ferro…<br />
E poi – dannata scarogna che ci perseguita<br />
da anni nei momenti topici –<br />
gli infortuni: dove volete andare senza<br />
Bo McCalleb, senza Kaukenas e con<br />
un Lavrinovic costantemente in preda<br />
al mal di schiena?<br />
Doveee?<br />
Ai quarti di finale!<br />
Sì, ma poi basta: l’avversaria è la pre-<br />
destinata alla vittoria finale, la bella sarà<br />
al Pireo, perdiamo di 48 punti (nemmeno<br />
in chirurgia dopo un intervento te<br />
ne danno tanti così…) in gara uno…<br />
Ma voi lo conoscete <strong>il</strong> nostro<br />
GRUPPO??!?<br />
Gli altri sono Insieme di nomi prestigiosi<br />
la cui sola presenza ti dovrebbe<br />
far tremare le ginocchia, hanno<br />
palasport da ventim<strong>il</strong>a, borselli da decine<br />
e decine di m<strong>il</strong>ioni di euro perché,<br />
la Grecia sarà anche in crisi nera e bisognosa<br />
dell’aiuto europeo ma gli armatori<br />
padroni dell’Olympiacos nonsoffrono<br />
certo di ‘liquidità’… Ma non<br />
sono un Gruppo, una Squadra intesa<br />
anche e soprattutto come unità e comunione<br />
di forze, di volontà, di spiriti.<br />
Gli altri – lo hanno notato in tanti –<br />
vengono a Siena convinti di fare un<br />
boccone della piccola Mensana, turisteggiano<br />
fra i caffè di Piazza del<br />
Campo (divisi, eh!... slavi da una parte,<br />
greci da un’altra, americani da un’altra<br />
ancora), e poi quando alla fine di gara<br />
quattro si rianno dallo stordimento<br />
delle bordate dei nostri, di TUTTI i nostri,<br />
si rendono conto che la loro destinazione<br />
non potrà che essere quella di<br />
partenza, <strong>il</strong> Pireo…<br />
A Barcellona ci va la Mens Sana!<br />
E ORA VENITEMI A PARLA’ dei ‘grandi<br />
allenatori’…<br />
Raccontatemi ancora della ‘famosa<br />
rimonta di M<strong>il</strong>ano’ contro i greci dopo<br />
la batosta esterna…<br />
Vediamo se c’è qualcuno che ha<br />
sempre voglia di fare paragoni fra Messina,<br />
Recalcati, Peterson, Bianchini,<br />
Gamba, Rubini (e <strong>il</strong> prof. Nello Paratore<br />
delle Olimpiadi Romane dove lo<br />
mettete?) e Simone Pianigiani….<br />
Di certo non mancherà chi metterà<br />
a confronto le ‘icòne’ della paniera con<br />
gli incredib<strong>il</strong>i, esaltanti e – soprattutto!!-<br />
‘concreti’ risultati del Cittì Nazional-<br />
Biancoverde, nato all’ombra della bella<br />
Fontenova: Obradovic, Ivanovic, Ivkovic,<br />
Pesic …<br />
Tutta gente in ‘ic’, volponi di quella<br />
terra dove la ‘kosarska’ s’incomincia a<br />
masticarla fin dall’as<strong>il</strong>o e si continua<br />
imperterriti tutta la vita a dispetto delle<br />
divisioni, degli odi e delle bombe Nato!<br />
Tutti ‘grandi nomi’, transitati per le<br />
piazze più famose e – soprattutto – più<br />
dotate di quei m<strong>il</strong>ioni di euro (o di dollari)<br />
capaci di attrarre – al di là di qualsiasi<br />
progetto tecnico – i talenti più validi<br />
e prestigiosi della palla al cesto;
SI VEDE SULLE RAMBLAS!<br />
[ TIRI LIBERI] di Antonio Tasso<br />
osannati, riveriti, sempre in bocca<br />
a chi, del basket, ritiene di saperne<br />
tanto e ama citare, ad ogni pie’ sospinto,<br />
<strong>il</strong> “quando c’era Lui…”<br />
Ma a me – e ai cinquanta o centom<strong>il</strong>a<br />
come me che, dopo le nottate<br />
incredib<strong>il</strong>i di fine marzo, godono<br />
come ricci – dei paragoni, dei<br />
confronti scontati, degli accostamenti<br />
triti e ritriti, non ce ne può importare<br />
di meno!<br />
Siamo a Barcellona!<br />
Per la quarta volta in otto anni fra<br />
le prime quattro d’Europa e per la<br />
seconda volta in tre anni è Lui, Simone<br />
Pianigiani, <strong>il</strong> coach incredib<strong>il</strong>e<br />
che trascina la squadra e la<br />
città tutta sulle calde rive del Mediterraneo<br />
in un fine settimana comunque<br />
storico di un maggio che<br />
resterà nella memoria.<br />
E nel frattempo <strong>il</strong> ‘Ragazzo di<br />
Casa’, <strong>il</strong> Capocoach che è ‘Uno di<br />
noi!’ – come gli canta sempre tutto <strong>il</strong><br />
Palazzo – ci ha già regalato quat tro<br />
scudetti, quattro Supercoppe e –<br />
tanto per gradire – tre Coppe Italia…<br />
Di più: ha tirato fuori dal pantano<br />
storico in cui si era infognata, da<br />
qualche anno a questa parte, la Nazionale<br />
azzurra dandole sostanza,<br />
risultati e credib<strong>il</strong>ità e ammaliando<br />
con la concretezza di progetti che<br />
gli è propria anche quei tre ‘americani’<br />
di cui ogni giorno la rosea ci<br />
tiene <strong>il</strong> diario, dalla colazione al bidet<br />
prima di addormentarsi.<br />
E non ha mai avuto a disposizione<br />
i budgets clamorosi degli altri santoni<br />
né le casse di risonanza mediatica<br />
che gli altri – qualche italiano<br />
in particolare hanno sfruttato nella<br />
buona come nella cattiva sorte,<br />
sempre e comunque giustificati anche<br />
quando facevano ‘bianco’ dopo<br />
aver giurato ‘nero’.<br />
Ha vinto, vince e vincerà nel solco<br />
di un progetto cui si è legato e nel<br />
quale ha creduto, crede e crederà<br />
per esserne stato parte esecutiva<br />
dopo la ‘ideazione’ Minucciana.<br />
Non ha saltato di qua e di là alla<br />
ricerca delle piazze più prestigiose<br />
e – soprattutto – danarose<br />
voltando poi loro le spalle<br />
quando le difficoltà si fanno pesanti<br />
e l’aria incomincia a ‘puzzare’<br />
e le perdite economiche<br />
nell’immediato sono state ampiamente<br />
coperte da annate di<br />
compensi più che dorati anche<br />
in… assenza di risultati!<br />
Non ha mai pensato di assumere<br />
<strong>il</strong> ruolo, comodo invero,<br />
di Direttore Tecnico: lui è<br />
e sarà un coach, un allenatore,<br />
quello che a bordo<br />
campo guida, consiglia, litiga<br />
con gli arbitri, lotta , vince e<br />
(ma di rado!) qualche volta<br />
perde: sempre senza accusare<br />
– Maramaldo – né i giocatori<br />
né la stampa né l’ambiente<br />
o la Società (Pianigiani<br />
– come Luca Banchi – Uno di<br />
Noi!)… mai abbandonando la<br />
lotta anche nel momento più<br />
diffic<strong>il</strong>e : “Al 99 per cento – vi<br />
ricordate dopo <strong>il</strong> Real in casa?<br />
– siamo fuori!”<br />
Fuori?<br />
Siamo dentro alla grande<br />
e, tutti insieme (organizzazione<br />
Bertomeiana permettendo)<br />
si va ad occupare i posti<br />
lasciati liberi dai tifosi di<br />
una di quelle ‘Grandi ed Invincib<strong>il</strong>i<br />
Corazzate’ che ci dovevano<br />
spazzare via!<br />
Si torna a Barcellona otto<br />
anni dopo quell’incredib<strong>il</strong>e<br />
semifinale con i radicchi di<br />
Treviso viziata (fra le tante<br />
cose) dal piede sulla linea di<br />
quel toscanaccio la cui mam -<br />
ma – qui a Siena – è nota<br />
come un fantino del Palio….<br />
E l’ultimo fischio contro<br />
l’Olympiacos l’ha fatto Jose<br />
Martìn , l’arbitro barcellonese<br />
che nel 2003 alzò <strong>il</strong> braccio<br />
segnalando da tre <strong>il</strong> tiro da<br />
due: ve lo ricordavate? Io no,<br />
ma l’altra sera me l’ha ricordato<br />
lui stesso, mesto mesto,<br />
mentre gli arrivava la notizia<br />
che <strong>il</strong> suo Barça <strong>il</strong> 6 di maggio<br />
non ci sarà, al Palau San<br />
Jordi: “Buena suerte, Antonio”<br />
mi ha augurato… ma io<br />
avevo già inf<strong>il</strong>ato la mano<br />
nella tasca dei pantaloni!<br />
Hasta luego, caballeros , ci<br />
si vede sulle Ramblas!!<br />
13
14 matteotasso<br />
basket<br />
Pare che nello spogliatoio, i<br />
suoi com pagni lo abbiano simpaticamente<br />
soprannominato ‘<strong>il</strong><br />
nonno’. Primi capelli grigi a<br />
parte, Tomas Ress (che in realtà<br />
deve ancora compiere 32 anni:<br />
è nato a Salorno, non distante<br />
da Bolzano <strong>il</strong> 22 agosto del<br />
1980) sprizza atletismo da tutti<br />
i pori ed è stato un giocatorechiave<br />
nell’improvvisa accelerazione<br />
verso i titoli (la Supercoppa, la<br />
Coppa Italia, <strong>il</strong> cammino grandioso<br />
in Eurolega, oltre alla leadership assoluta<br />
in campionato) di una Montepaschi<br />
rinnovata eppure subito<br />
vincente. Una Montepaschi che gli<br />
ha dato in custodia ormai da quattro<br />
anni la maglia numero 14 e che<br />
nel finale di stagione si attende dal<br />
lungo alto-atesino <strong>il</strong> solito contributo<br />
di verticalità: schiacciate, stoppate,<br />
rimbalzi ma anche canestri da<br />
fuori, perché la mano del giocatore<br />
col passare degli anni si è sempre più<br />
ammorbidita.<br />
Ress, che effetto le fa continuare<br />
a vincere nonostante la Mens Sana abbia<br />
cambiato moltissimo durante la<br />
scorsa estate?<br />
“L’aspetto più sorprendente, forse, è<br />
l’aver centrato risultati prestigiosi in così<br />
poco tempo. Abbiamo assim<strong>il</strong>ato e reso vincente<br />
una f<strong>il</strong>osofia nuova, probab<strong>il</strong>men te anche<br />
perché leggermente diverso è <strong>il</strong> basket da<br />
quando la linea da tre punti è stata allontanata:<br />
fino alla scorsa stagione avevamo un playmaker<br />
come McIntyre che abusava del pick and<br />
roll e tira va molto, e bene, da tre punti, quest’anno<br />
è arrivato McCalebb che invece penetra<br />
ed apre gli spazi, <strong>il</strong> che significa esserci riscoperti<br />
un po’ tutti tiratori ed avere una<br />
maggiore distribuzione di punti. Se pensiamo<br />
che abbiamo fatto i conti con infortuni anche<br />
gravi, prendo ad esempio quello di<br />
Interprete sopraffino della f<strong>il</strong>osofia biancoverde,<br />
l’alto-atesino non si è ancora stancato di vincere<br />
Tomas,<br />
un ‘nonno’<br />
davvero speciale<br />
Malik ma non è <strong>il</strong> solo, finiamo per renderci conto<br />
dello spessore di questa annata”.<br />
Il suo è un ruolo da ‘specialista’: entra a freddo<br />
dalla panchina e deve tenere alta l’intensità. Non<br />
fac<strong>il</strong>e, anche se è abituato…<br />
“Mi piace molto quando Pianigiani ci dice<br />
che anche pochi minuti, magari un singolo episodio,<br />
possono fare la differenza sul risultato di<br />
una partita. Impattare sugli equ<strong>il</strong>ibri e garantire<br />
energia alla squadra partendo dalla panchina è<br />
un po’ <strong>il</strong> mio compito abituale: non è fac<strong>il</strong>e ma<br />
finisce per diventare un ruolo stimolante, perché<br />
per entrare e sapere dove mettere la palla, a<br />
quale compagno piazzare un blocco oppure su<br />
quale avversario difendere, è necessaria grande<br />
attenzione ai dettagli anche nei 10’, 15’ che trascorro<br />
seduto”.<br />
Aspettando di entrare in campo, o magari in<br />
allenamento, lei e Hairston quelle schiacciate al<br />
volo le studiate in maniera approfondita?<br />
“A me piace schiacciare, sia perché sono sempre<br />
stato un lungo atletico, sia perché queste<br />
azioni fanno divertire <strong>il</strong> pubblico. Diciamo che in<br />
partita, quando ce n’è l’occasione, ci proviamo,<br />
con Malik o con altri compagni che sanno passare<br />
bene la palla ma scordatevi l’idea che dietro ci sia<br />
un lavoro in allenamento: vista l’intensità con la<br />
quale si va in palestra, ti può capitare una volta<br />
ma alla seconda <strong>il</strong> difensore ti placca e ti fa passare<br />
la voglia di dare spettacolo”.<br />
Che b<strong>il</strong>ancio farebbe oggi, a stagione in realtà<br />
ancora da completare, dei suoi anni in biancoverde?<br />
“Sono qui da quattro anni ed in ogni stagione<br />
ho vinto almeno un trofeo, non credo proprio potessi<br />
chiedere di più a questa esperienza con la<br />
Mens Sana. Di sicuro, quando ho firmato nel 2007,<br />
non avrei mai pensato di raccogliere tutti questi<br />
successi: sapevo di entrare a far parte di un grande<br />
club e di un progetto ambizioso, a posteriori posso<br />
solo dire che è stata una scelta eccellente”.<br />
Davvero Siena è una città a misura di… sportivo?<br />
“Mi piace molto lo spirito dei senesi, che al<br />
palasport sono caldi e passionali ma che fuori ti<br />
lasciano vivere in tranqu<strong>il</strong>lità: non nego che sia<br />
una gran bella sensazione essere riconosciuto e,<br />
magari, fermato per scambiare quattro chiacchiere<br />
quando mi capita di passeggiare per le vie<br />
della città, ma qui nessuno è mai invasivo, l’educazione<br />
ed <strong>il</strong> rispetto sono assoluti e questo conferma<br />
la vivib<strong>il</strong>ità di Siena. Anche perchè, seppur<br />
capiti raramente, ogni tanto c’è la necessità di<br />
staccare col basket”.<br />
E in quei rari momenti inizia <strong>il</strong> suo secondo<br />
lavoro, quello di babbo…<br />
“Il tempo libero lo dedico sempre a mia moglie<br />
Katia ed a fare <strong>il</strong> papà. Anche perché seguire<br />
Alice, che ha tre anni e mezzo e non se ne sta mai<br />
ferma un attimo, è davvero un gran bell’impegno.<br />
Christian, che è nato l’estate scorsa, per <strong>il</strong> momento<br />
se ne sta tranqu<strong>il</strong>lo nel passeggino ma…”.<br />
La scorsa estate lei è stato richiamato in Azzurro<br />
per dare una mano al nuovo ciclo del c.t.<br />
Pianigiani. Che idea si è fatto?<br />
“Credo che si dovrebbero concedere più spazi<br />
all’attività della Nazionale per far sì che i giocatori<br />
acquisiscano la mentalità e l’atteggiamento<br />
che <strong>il</strong> c.t. vuole da loro. Pianigiani ha un bel progetto<br />
ma fino ad oggi di tempo per lavorarci su<br />
ne ha avuto poco, perché da noi non esistono periodi<br />
lunghi per assemblare un gruppo: faccio<br />
l’esempio della Spagna o della Grecia, dove c’è<br />
una qualità altissima ma c’è anche un blocco della<br />
nazionale che si conosce da molte stagioni e vive<br />
assieme per alcuni mesi all’anno. Tutta un’altra<br />
storia rispetto ai raduni settimanali che vedono<br />
impegnati gli Azzurri”.<br />
In Spagna ed in Grecia i giovani continuano<br />
ad emergere, da noi stentano. Perché?<br />
“Negli anni Novanta assistemmo al boom dei<br />
settori giovan<strong>il</strong>i e non è un caso che, al termine di<br />
quel decennio, l’Italia abbia vinto l’Europeo con un<br />
gruppo di giocatori di talento assoluto. Io sono<br />
cresciuto nella Virtus Bologna, che era <strong>il</strong> club che<br />
investiva di più sulla linea verde durante quegli<br />
anni, come anche la Mens Sana ha saputo fare più<br />
recentemente: la realtà dei fatti è che adesso la<br />
contingenza economica sconsiglia tali politiche e<br />
che, per vincere, ci si indirizza all’acquisto di giocatori<br />
già affermati. Producendo però una ferita<br />
mortale per i vivai”. •
Appena un anno fa la presentazione della squadra della<br />
Boxe Siena Mens Sana sanciva ufficialmente <strong>il</strong> ritorno della<br />
noble art in Viale Sclavo: nel frattempo i pug<strong>il</strong>i di David Borgogni<br />
si sono dati da fare e nel corso del 2010 hanno ottenuto<br />
risultati strepitosi: oltre alla vittoria di Allegrini al Guanto<br />
d’Oro, al 2° titolo regionale consecutivo di Traversi e al titolo<br />
di vicecampione regionale di Falcinelli nei 52 kg e di Razzano<br />
nei 60 kg si ricordino Rosario Peppe e Simone Bicchi –<br />
quest’ultimo passato in brevissimo tempo dalla 3ª alla 2ª serie<br />
– che hanno dominato <strong>il</strong> Trofeo Etruria rispettivamente nei<br />
64 kg e nei 75 kg, insieme a loro lo youth 75 kg Nuvola,<br />
giunto in finale nella stessa kermesse.<br />
Ma mandata agli archivi una stagione di successi, è tempo<br />
di incrociare ancora i guantoni: Traversi è partito lo scorso 26<br />
febbraio alla volta del Trentino, dove la società Rovereto Boxe<br />
ha organizzato per <strong>il</strong> sesto anno consecutivo <strong>il</strong> trofeo nazionale<br />
riservato a pug<strong>il</strong>i 1ª e 2ª serie italiani e stranieri delle categorie<br />
75, 81 e 91+ kg. Il senese, a dimostrazione della propria<br />
classe, si è guadagnato un posto in finale al cospetto<br />
dell’altra testa di serie Salvatore Grieco, pug<strong>il</strong>e delle fiamme<br />
oro, sul ring da oltre 10 anni e con circa cento incontri all’attivo.<br />
Batterlo significherebbe un salto di qualità e una proiezione<br />
verso scenari davvero prestigiosi. Staremo a vedere...<br />
Intanto Luigi Allegrini, di ritorno dal dual match contro la<br />
Polonia in cui ha riportato un’ottima patta contenendo Bromboszcz,<br />
<strong>il</strong> vicecampione della nazionale biancorossa, resta<br />
titolare nella propria categoria 52 kg nel ritiro azzurro a Santa<br />
Maria degli Angeli da dove effettua un b<strong>il</strong>ancio della propria<br />
intensa carriera agonistica, con un occhio al presente e uno<br />
al passato e con grande, grande fiducia nel futuro.<br />
Tutto è iniziato quando...<br />
Quando a 14 anni mi sono fatto male al tendine d’Ach<strong>il</strong>le<br />
giocando a calcio. Ero un ragazzino vivace e, se devo dire<br />
la verità, anche un po’ manesco. Ero <strong>il</strong> più piccolo di tutti e<br />
per farmi rispettare dagli altri molto spesso usavo le mani. Figurarsi<br />
i miei quando decisi di iscrivermi a pug<strong>il</strong>ato... Mia<br />
madre la prese male, mio padre invece sottovalutava la mia<br />
passione, dicendo: “Ma dove pensi di andare? Quando cominci<br />
a prenderle sul serio vedrai come ci metti poco a tornare<br />
a casa!”<br />
E invece...<br />
E invece mi ha fatto proprio l’effetto contrario: un po’ per<br />
dimostrare a tutti che si sbagliavano, un po’ perché mi piaceva<br />
davvero, ho continuato ad allenarmi. Grazie al pug<strong>il</strong>ato<br />
anche <strong>il</strong> mio carattere è cambiato.<br />
Spiegati meglio...<br />
Ho raggiunto una stab<strong>il</strong>ità che prima non avevo. Ho imparato<br />
ad affrontare la vita con grinta e lealtà, ho provato<br />
emozioni che non immaginavo: timore, sacrificio e tanto,<br />
tanto rispetto. Non per niente ogni incontro si conclude con<br />
un abbraccio, è <strong>il</strong> simbolo della stima che lega i due pug<strong>il</strong>i.<br />
Chi viene in palestra solo per fare a botte, senza capire la f<strong>il</strong>osofia<br />
che c’è dietro, è destinato a smettere in fretta.<br />
Chi è stato <strong>il</strong> tuo primo maestro?<br />
Ho iniziato con Romano Borgogni: facevo <strong>il</strong> mio, senza<br />
essere un fenomeno, poi è arrivato Davide che ha scoperto<br />
in me un talento. Non smetterò mai di ringraziarlo, per me è<br />
stato come un fratello maggiore. Il pug<strong>il</strong>ato non è come <strong>il</strong> calcio,<br />
non c’è una squadra a sostenerti, per questo l’allenatore<br />
è fondamentale, gran parte dei miei successi sono merito suo.<br />
E quindi parliamo un po’ di questi successi...<br />
All’inizio, a dire la verità, sono state più le sfortune. Ho<br />
posticipato di due anni l’esordio nel campionato regionale<br />
per due brutte fratture della mano, sempre cadendo dalla<br />
moto. Poi <strong>il</strong> debutto a Prato contro Antonio Santoro: <strong>il</strong> più<br />
amaro tra i 51 match che ho disputato. Ho perso pur combattendo<br />
alla perfezione, ancora se ci penso non capisco la<br />
ragione del verdetto. Unica consolazione è che lui poco dopo<br />
ha smesso e io invece sono in Nazionale! E poi c’è stato <strong>il</strong><br />
campione regionale Pirtina che ho battuto in un incontro spaventoso,<br />
bellissimo. Quindi <strong>il</strong> membro della nazionale italiana<br />
juniores Mohamed Alì (ovviamente un omonimo!) contro <strong>il</strong><br />
quale ho riportato prima una sconfitta, quindi un pareggio, e<br />
infine una vittoria.<br />
In questo periodo gareggiavi per la categoria 54 kg, poi<br />
c’è stato <strong>il</strong> passaggio ai 51, in generale come gestisci la questione<br />
peso?<br />
Fino a un po’ di tempo fa era un problema. Per esempio<br />
<strong>il</strong> quarto posto ai miei primi Campionati Italiani Junior, ma<br />
anche <strong>il</strong> Guanto d’Argento (anziché d’oro) nel 2007 è dipeso<br />
gran parte dalla difficoltà di raggiungere <strong>il</strong> peso forma.<br />
Tendevo a mettere molta massa muscolare, quindi nei giorni<br />
prima della gara mangiavo poco, con <strong>il</strong> solo risultato di arrivarvi<br />
poco lucido, deb<strong>il</strong>itato e senza forze. Poi Davide mi<br />
ha consigliato di avvalermi della consulenza di un nutrizionista<br />
e da quel momento in poi c’è stata la svolta.<br />
Al 2008 risale infatti <strong>il</strong> primo Guanto d’Oro...<br />
Sì, davvero una soddisfazione enorme: è stata dura però,<br />
ho eliminato due teste di serie e battuto i tre migliori boxeur<br />
d’Italia. Una gioia che purtroppo è stata rimpiazzata ben presto<br />
dall’amarezza per l’ennesimo infortunio. Ero a Wittenhofen<br />
in Germania e per la prima volta salivo sul ring con la<br />
maglia della nazionale italiana, mi sono rotto la mano, ma<br />
ho finito ugualmente l’incontro, perdendo di due punti.<br />
Certo che la fortuna raramente è stata dalla tua...<br />
Effettivamente... Se ripenso agli infortuni che sono venuti<br />
sempre prima dei campionati assoluti, ai sorteggi, che mai,<br />
dico mai mi hanno visto favorito e infine all’ultimo episodio<br />
dell’irregolarità del passaporto che mi ha impedito di partecipare<br />
ad una gara della Nazionale, mi mordo un po’ le<br />
mani. Comunque le mie rivincite me le sono prese: per esempio,<br />
anche se nel 2009 non ho potuto partecipare al Guanto<br />
d’Oro, ho vinto ugualmente gli Assoluti Regionali e agli Assoluti<br />
d’Italia sono stato battuto in finale dall’olimpionico Parrinello.<br />
E poi se non dovesse bastare ho sempre <strong>il</strong> mio paradenti<br />
portafortuna!<br />
Tante vittorie, ma quando sei entrato a far parte della<br />
squadra, avevi un modello di riferimento?<br />
A 14 anni <strong>il</strong> mio idolo (sul piano tecnico ovviamente!)<br />
era Mike Tyson, mentre<br />
all’interno del team guardavo<br />
con ammirazione<br />
Davide Traversi: durante<br />
i suoi allenamenti rubavo<br />
con gli occhi quanto più<br />
possib<strong>il</strong>e. Ha un ottimo<br />
st<strong>il</strong>e, ma pecca un po’ di<br />
testa. Per questo non è riuscito<br />
a superare la soglia<br />
dell’ottavo posto nazionale,<br />
pur detenendo <strong>il</strong> titolo<br />
toscano. Quando<br />
vede di fronte a sé un avversario<br />
importante si<br />
blocca. Senza questo limite,<br />
sono certo, che mi<br />
elenaborri<br />
polisportiva 15<br />
La Mens Sana festeggia con Luigi Allegrini<br />
un anno dal nuovo matrimonio con lo sport che l’aveva resa grande<br />
La Noble Art<br />
è ritornata a casa<br />
avrebbe fatto compagnia negli azzurri.<br />
Invece a te capita l’esatto contrario...<br />
È vero, quando mi si para davanti un nome <strong>il</strong>lustre mi carico<br />
a m<strong>il</strong>le, è troppa la voglia di superare i miei limiti! È accaduto<br />
agli Assoluti 2010 contro Pinto, ma purtroppo con Ferramosca<br />
non è bastato.<br />
Partiamo dall’inizio...<br />
Il primo problema si è presentato con <strong>il</strong> cambiamento<br />
delle categorie di peso: facevo i 54 kg molto bene ma, con<br />
l’ingresso delle donne alle Olimpiadi, una divisione è stata<br />
soppressa. Con <strong>il</strong> mio allenatore dovevamo scegliere se fare<br />
i 56 o i 52: nel primo caso avrei aumentato massa muscolare,<br />
rallentando la capacità di movimento, e poi avrei incontrato<br />
pug<strong>il</strong>i più alti, con minori possib<strong>il</strong>ità di successo.<br />
Quindi abbiamo ripiegato sui 52. Insieme al nutrizionista abbiamo<br />
lavorato per 5 mesi sul peso e ho raggiunto una forma<br />
splendida. Purtroppo non sono uscito testa di serie e, come<br />
detto, in prima battuta ho incontrato Pinto: era al suo 100°<br />
match, non perdeva in Italia da 10 anni, un vero mostro sacro.<br />
Sono riuscito a batterlo per 13-3. Poi <strong>il</strong> secondo giorno,<br />
ai quarti, è stata la volta di Alex Ferramosca: sul 4 pari i giudici<br />
non mi hanno segnato un gancio al volto che mi avrebbe<br />
regalato <strong>il</strong> passaggio in semifinale. Ha vinto lui alle preferenze<br />
dei giudici. Comunque non gli serbo rancore, siamo<br />
insieme in Nazionale, è davvero un’ottima persona.<br />
Carico a m<strong>il</strong>le, Luigi aspetta la fine di apr<strong>il</strong>e quando riprenderà<br />
le competizioni in azzurro nel dual- match con Cuba,<br />
con la speranza che un po’ di Siena figuri anche nei prossimi<br />
Campionati Europei in Bulgaria, e - perchè no? - anche ai Mondiali<br />
in Azerbaigian.<br />
In alto a sinistra Allegrini con Borgogni, a destra in<br />
azione; qui sotto la squadra biancoverde al completo
Il Circolo Tennis Siena, nato nel 1926 all’interno del centro<br />
storico, si trasferisce nel 1962 nell’attuale sede di Vico<br />
Alto, dove, grazie all’impegno dei soci, dispone attualmente<br />
di cinque campi all’aperto in terra rossa (di cui quattro <strong>il</strong>luminati),<br />
due campi coperti in sintetico, uno polivalente (calcetto,<br />
tennis, pallavolo) in erba sintetica, una palestra, una piscina,<br />
e, infine, di una palazzina sociale con bar/ristorante,<br />
spogliatoi tennis e servizi amministrativi. Ha oltre 400 soci e<br />
circa 200 bambini, anche non soci, che frequentano annualmente<br />
la scuola tennis che nel 2004 ha ottenuto la certificazione<br />
del Settore Tecnico Nazionale.<br />
Il Circolo Tennis Siena partecipa da oltre trent’anni al<br />
campionato di serie b femmin<strong>il</strong>e, conquistando nel 1979 <strong>il</strong> titolo<br />
italiano; in questa competizione ha inoltre<br />
I PRESIDENTI DELL’ERA MODERNA<br />
Guido Collodel (2077 - attualmente in carica)<br />
Dante Vannini (2005-2006)<br />
Stefano Ciatti (1999-2004)<br />
Fabio Michelotti (1995-1998)<br />
Rodolfo Casini (1991-1994)<br />
Leonida Maccioni (1989-1990)<br />
Michele Turchi (1985-1988)<br />
Gianni Guasparri (1983-1984)<br />
Franco Dei (1979-1982)<br />
Gian Marco Collodel (1977-1978)<br />
Delfo Orlandini (1973-1976)<br />
Dan<strong>il</strong>o Nannini (1968-1972)<br />
Guccio Bichi Ruspoli Forteguerri (1966-1967)<br />
Domenico D’Antona (1962-1965)<br />
85<br />
1926<br />
201<br />
Circolo Tennis Siena<br />
1926 – Nasce <strong>il</strong> Circolo Tennis Siena<br />
o<br />
un torneo individuale<br />
di seconda categoria<br />
e una decina di edizioni<br />
delle Summer<br />
Cup; nel 2003 e 2008<br />
ha ospitato <strong>il</strong> Campionato<br />
Italiano femmin<strong>il</strong>e<br />
di terza categoria,<br />
nel 2004 quello di<br />
seconda categoria. Dal<br />
2009 organizza un torneo<br />
masch<strong>il</strong>e internazionale con<br />
montepremi da $ 10.000.<br />
raggiunto lo spareggio<br />
per la serie A nel 2005<br />
ed anche nello scorso<br />
mese di maggio. Partecipa<br />
inoltre dagli anni<br />
‘60 al campionato di serie<br />
C masch<strong>il</strong>e riuscendo<br />
agli inizi degli anni ‘80 e<br />
‘90 a raggiungere la serie<br />
cadetta superiore.<br />
Ogni anno iscrive numerose<br />
squadre giovan<strong>il</strong>i<br />
secondo le opportunità<br />
e le disponib<strong>il</strong>ità<br />
offerte dalla scuola. Ha<br />
organizzato per 17 anni<br />
Una Una storia storia<br />
che che viene viene<br />
da da lontano lontano<br />
17
18<br />
85<br />
1926<br />
201<br />
Circolo Tennis Siena<br />
La Scuola Addestramento Tennis del circolo tennis Siena di Vico Alto,<br />
la SAT, è riconosciuta dalla Federazione Italiana Tennis ed è diretta<br />
da maestri federali che si avvalgono della collaborazione di professori di<br />
educazione fisica. La scuola vanta ogni anno iscritti di età compresa fra<br />
i 5 ed i 16 anni che la rendono <strong>il</strong> più importante centro di formazione<br />
della provincia. Le varie strutture di cui dispone <strong>il</strong> circolo permettono<br />
agli allievi di completare i programmi strettamente tennistici con attività<br />
di preparazione atletica realizzati in palestra e nell’adiacente campo<br />
polifunzionale di calcetto-tennis in erba sintetica. La scuola ha fra i suoi<br />
obbiettivi <strong>il</strong> divertimento, la socializzazione, lo sv<strong>il</strong>uppo psico-motorio<br />
ed <strong>il</strong> perfezionamento tecnico.<br />
È prevista, naturalmente, un’accurata selezione dei giovani tennisti<br />
maggiormente dotati e appassionati da inserire nel settore agonistico<br />
per <strong>il</strong> quale sono programmati allenamenti quotidiani; numerosi infatti<br />
i giocatori di livello nazionale che sono usciti nel corso degli anni dalla<br />
Scuola di Vico Alto.<br />
fiore all’occhiello della struttura senese<br />
Senza Senza trascurare trascurare<br />
La Scuola Addestramento Tennis<br />
l‘aspetto l‘aspetto ludico ludico<br />
Andrea Sbardellati<br />
Dall’ottobre 2003 la Scuola Tennis ha<br />
ottenuto la certificazione da parte del<br />
settore Tecnico Giovan<strong>il</strong>e della<br />
Federazione Italiana come riconoscimento<br />
al program -<br />
ma di reclutamento e di<br />
miglioramento tecnico-<br />
agonistico nel reparto del<br />
Minitennis e del Perfezionamento.<br />
Il Circolo<br />
partecipa attualmente al<br />
Piano Integrato d’Area<br />
Toscana 1, coordinato<br />
dalla Florence Accademy<br />
con la collaborazione del<br />
Comitato Toscano.. Importanti<br />
infine le iniziative promozionale<br />
che la Direzione <strong>Sport</strong>iva<br />
propone ai giovani tennisti per l’inserimento<br />
nella compagine sociale.<br />
LE PETIT TENNIS<br />
Il Circolo Tennis Siena organizza anche corsi basati sull’innovativo<br />
progetto di avviamento al gioco del tennis chiamato Le Petit Tennis.<br />
Le Petit Tennis è un nuovo sistema didattico che consente di avviare<br />
al tennis bambini molto piccoli, di età compresa tra tre anni e<br />
mezzo e sei. Si contraddistingue dalla maggior parte dei metodi tradizionali<br />
per l’approccio al tennis che non sarà necessariamente tecnico,<br />
ma modulato sulle esigenze della giovanissima età dei protagonisti;<br />
l’aspetto ludico più che sportivo, <strong>il</strong> libero sfogo alla creatività e<br />
all’immaginazione dei piccoli, l’ut<strong>il</strong>izzo delle fiabe, sono gli strumenti<br />
attraverso i quali i bambini si immergeranno in un mondo magico fatto<br />
di racchette e palline.<br />
Assume importanza, in tale metodo, <strong>il</strong> coinvolgimento attivo dei genitori,<br />
ai quali si richiede di continuare a giocare coi propri figli anche<br />
a casa proseguendo <strong>il</strong> percorso avviato sul campo.<br />
Le Petit Tennis è stato ideato pochi anni fa da Jean-Ph<strong>il</strong>ippe Fleurian,<br />
ex giocatore di Coppa Davis francese, ed è già diffuso in molti Paesi<br />
del mondo. Attualmente Le Petit Tennis è senza dubbio uno dei metodi<br />
propedeutici al tennis più stimolanti e divertenti che un bambino possa<br />
o<br />
1975 – Una foto della scuola<br />
incontrare. Il CT Siena ha appoggiato questo nuovo progetto e la SAT<br />
del Circolo è la prima scuola tennistica in Italia ad organizzare <strong>il</strong> corso.<br />
1979 – Il Circolo Tennis Siena conquista <strong>il</strong> titolo a squadre di serie B<br />
femmin<strong>il</strong>e con Giulia Collodel (a sinistra) ed Elisabetta Tancredi
I VARI LIVELLI DI DIDATTICA DEL TENNIS<br />
Principio della gradualità, metodo complesso e forma ludica con<br />
l’aus<strong>il</strong>io dei moderni sussidi didattici a garanzia,<br />
con le dovute precauzioni, di un allenamento<br />
tecnico-tattico e psico-fisico com-<br />
pleto degli allievi.<br />
I LIVELLO: Prendere dimestichezza con<br />
la palla, con l’attrezzo, con <strong>il</strong> campo e favorirne<br />
l’ingresso negli schemi motori; apprendere i<br />
rudimenti tecnici dei colpi fondamentali, anche<br />
dal punto di vista tattico. Imparare le regole<br />
tennistiche più elementari, migliorare le<br />
capacità fisiche e socializzare con i compagni<br />
amando lo sport praticato.<br />
II LIVELLO: Perfezionare i colpi fondamentali,<br />
palleggiare a lungo con la stessa<br />
palla, imparare ad orientarsi rapidamente<br />
sulla palla, comprendere <strong>il</strong> senso tattico, sv<strong>il</strong>uppare<br />
capacità motorie e coordinative, promuovere<br />
socializzazione e passione, arricchire<br />
la conoscenza dei regolamenti, partecipare a<br />
giochi-gara.<br />
III LIVELLO: Velocizzare i colpi fondamentali,<br />
imparare a dirigere la palla con sicurezza,<br />
apprendere temi tecnici nuovi, trovare<br />
soluzioni tattiche, allenare capacità<br />
coordinative ed organico-muscolari, partecipare<br />
a giochi sportivi, giocare singolo e doppio,<br />
imparare ad arbitrare.<br />
IV LIVELLO: Allenare, individualizzando<br />
più possib<strong>il</strong>e, la tecnica esecutiva dei<br />
colpi di base; perfezionare, completando la<br />
85<br />
1926<br />
201<br />
Circolo Tennis Siena<br />
o<br />
normale preparazione, precisione<br />
e potenza.<br />
Colpi speciali, potenziamento<br />
organico-muscolare<br />
con richiami coordinativi, allenamenti<br />
tecnico-tattici rivolti<br />
al tentativo di avvicinarsi<br />
all’agonismo, ove<br />
possib<strong>il</strong>e tornei F.I.T.<br />
Paolo Lorenzi, punta dell’iceberg<br />
tra gli allievi della scuola tennistica senese<br />
Anche recentemente una grande gioia ci ha regalato <strong>il</strong> miglior prodotto del vivaio senese.<br />
Paolo Lorenzi, qualificatosi nel main draw del Masters 1000 di Miami, ottiene un nuovo<br />
prestigioso successo superando al primo turno l’ex top ten croato Ivan Ljubicic per 7-6 6-1.<br />
Lorenzi, ripetendo l’impresa<br />
del Foro Italico 2010<br />
sullo spagnolo Albert Montanes<br />
n° 31 ATP, ha vinto<br />
annullando al croato un set<br />
point sul 7-6 del tie break<br />
prima di aggiudicarsi la<br />
prima partita. Tutto in discesa<br />
<strong>il</strong> secondo set condotto<br />
con grande padronanza infliggendo<br />
a Ljubicic un severo<br />
6-1.<br />
Per Paolo, best ranking<br />
nel novembre 2009 n° 83 ed<br />
ora n° 154, è <strong>il</strong> secondo successo<br />
in carriera in ordine di<br />
importanza dopo quello ottenuto<br />
a Roma agli ultimi Internazionali davanti agli amici del Circolo Tennis Siena. Uno sportivo<br />
di rango che ha mosso al circolo tennis Siena i suoi primi passi tennistici che lo hanno portato<br />
anche a disputare la Coppa Davis con la maglia azzurra.<br />
Lorenzi è solo la parte emergente dell’iceberg che può rappresentare tutti i tennisti che hanno<br />
avuto modo di passare dai maestri del circolo tennis Siena per poter poi arrivare ad emergere<br />
nelle varie categorie masch<strong>il</strong>i e femmin<strong>il</strong>i.<br />
19
20<br />
85<br />
1926<br />
201<br />
Circolo Tennis Siena<br />
Due battute con <strong>il</strong> Presidente<br />
del Circolo Tennis Siena<br />
Guido Collodel per celebrare<br />
l’85° anniversario dell’associazione,<br />
nata nel 1926 all’interno<br />
del centro storico con due soli<br />
campi e trasferita nel 1962 nell’attuale<br />
e bellissima sede di Vico<br />
Alto, dove oggi dispone di ben otto<br />
campi da tennis, più palestra, piscina<br />
e bar/ristorante.<br />
• Presidente, 85 anni iniziano<br />
a essere tanti…<br />
Sì, poche associazioni raggiungono<br />
questo traguardo, pochissime<br />
attraverso una gestione<br />
autonoma che necessita di continui investimenti<br />
da parte dei soci.<br />
• Come riassumerebbe<br />
l’essenza, <strong>il</strong> ‘fondament’<br />
del Circolo Tennis<br />
Siena ?<br />
Direi che ha due<br />
anime: una tesa al mantenimento<br />
e al miglioramento<br />
della proprietà<br />
immob<strong>il</strong>iare di<br />
cui andiamo particolarmente<br />
orgogliosi; l’altra<br />
volta al consolidamento<br />
della nostra identità spor-<br />
Se ne parla con <strong>il</strong> Presidente Guido Collodel<br />
nel suo 85° compleanno.<br />
Passato, presente e futuro del Circolo di Vico Alto<br />
Un’esperienza Un’esperienza<br />
che merita merita di di<br />
Vanni<br />
vissutaLuca<br />
essere essere vissuta<br />
tiva grazie soprattutto alla<br />
formazione dei giovani tennisti<br />
senesi.<br />
• Qualche obiettivo particolare<br />
per <strong>il</strong> futuro ?<br />
Il Regolamento Urbanistico ci concede nuove opportunità; dobbiamo<br />
capire bene <strong>il</strong> futuro assetto del Circolo per decidere se concentrarci<br />
più sugli impianti sportivi, sulla piscina o sulla club house.<br />
Poi naturalmente dovremo passare dalle parole ai fatti.<br />
• Non abbiamo ancora capito se <strong>il</strong> tennis italiano è in crisi<br />
oppure no<br />
Sono otto anni di f<strong>il</strong>a che <strong>il</strong> tennis cresce su tutti gli indicatori; con<br />
oltre 245.000 tesserati e 75.000 agonisti, è <strong>il</strong> primo sport<br />
individuale in Italia e <strong>il</strong> quarto in assoluto. Gli Internazionali<br />
crescono da sei anni per fatturato, spettatori paganti<br />
e qualità; tre titoli di Fed Cup negli ultimi cinque<br />
anni, <strong>il</strong> recente successo parigino della Schiavone. Nel nostro<br />
piccolo, al Circolo, dal 2007 abbiamo aumentato le<br />
ore giocate del 16%. Quindi direi proprio che <strong>il</strong> tennis<br />
italiano gode ottima salute.<br />
• Quali successi sportivi dopo <strong>il</strong> titolo italiano<br />
della b femmin<strong>il</strong>e del lontano 1979 ?<br />
Non siamo più riusciti a ripetere un tale exploit, ma<br />
ogni anno facciamo risultati importanti. L’anno scorso<br />
abbiamo sfiorato con le ragazze la promozione in serie<br />
o<br />
A, conquistato due titoli toscani e tanti tornei nel settore giovan<strong>il</strong>e.<br />
Proprio di recente Paolo Lorenzi, che per noi è sempre un allievo<br />
del Circolo, cioè uno di noi, ha battuto Ivan Ljubicic n. 31 del mondo.<br />
Certo <strong>il</strong> tennis è uno sport individuale...<br />
• È vero che è diffic<strong>il</strong>e diventare soci del Circolo Tennis ?<br />
Assolutamente no: ci vantiamo sempre di avere un ottimo rapporto<br />
qualità/prezzo per le strutture e i servizi offerti e l’unico requisito<br />
richiesto è la... passione per <strong>il</strong> tennis ! •<br />
vincitore<br />
dell’edizione del torneo<br />
internazionale del 2010
22<br />
E mentre sul parquet va in scena gara tre fra i biancoverdi e gli ateniesi<br />
olimpici, uno si accorge che quelle sensazioni le ha già vissute e provate.<br />
Dico: quelle che presentano manifestazioni fisiologiche e biochimiche (sarà<br />
corretto definirle così? boh, macchennesò. Io faccio un altro mestiere: speriamo<br />
che abbiate capito che cosa voglio dire, sennò, gente, non vi ci posso<br />
far niente. Meglio di così non ci riesco). Riassumiamo contesto e reazioni.<br />
La Mens Sana è in vantaggio. Non tantissimo: varia da un punto a tre. Come<br />
dire che se si sbaglia più del consentito o se non sbagliano quell’altri, <strong>il</strong> risultato<br />
si ribalta e allora son dolori. Del resto, chi è lì è reduce dalla visione<br />
di gara uno e di gara due.<br />
La prima non era stata una partita:<br />
era la versione pallabbalzellesca<br />
di un f<strong>il</strong>m dell’orrore. Si guardavano<br />
Si sta come<br />
cani?<br />
Per forza:<br />
siamo<br />
di Sien Siena...<br />
■ ducciobalestracci<br />
quei brindelloni bianchi e rossi insaccare<br />
a raffica; si assisteva sgomenti<br />
ai palloni che, tirati da tremebonde<br />
mani bianchevverdi, finivano<br />
chissaddove o barullavano sul cerchio<br />
per spegnersi fuori campo o fra<br />
amorose, protese braccia greche,<br />
mentre dalle tribune risuonavano risate,<br />
cachinni, ironie, sarcasmi e presediculo<br />
assortite che non importa se<br />
non si riuscivano a comprendere (data<br />
la scarsa dimestichezza col greco demotikì:<br />
con quello antico è un’altra<br />
solfa. Gente, che s’è fatto <strong>il</strong> Liceone a fare, sennò?) ma si capivano lo stesso.<br />
Ma davvero la Mens Sana era quella? No, dai: ci s’aspettava che comparisse<br />
da un momento all’altro qualcuno a dirci “suvvia, non v’incazzate,<br />
siete su scherzi a parte”. Non era comparso nessuno. E <strong>il</strong> risultato<br />
finale aveva decretato un quasi meno cinquanta. Un<br />
record assoluto. Forse paragonab<strong>il</strong>e a quel che s’era<br />
visto l’anno scorso con la squadra di Napoli (buonanima)<br />
quando la baracca era andata a carte<br />
quarantotto, gli atleti avevano fatto fagotto e<br />
in campo ci avevano mandato i ragazzini a buscarne<br />
da tutti prima<br />
che qualcuno si<br />
rendesse<br />
conto<br />
del-<br />
l’indecenza di<br />
quello spettacolo<br />
e staccasse<br />
la spina. Vabbene<br />
che la Mens Sana è<br />
una squadra che sbalordisce,<br />
ma tutti s’era pensato che<br />
non era così necessario che ci sbalordisse in quel modo.<br />
Poi, gara due era stata un’altra musica. Gli olimpici<br />
mai in partita, rimbussolati bene bene (o fateli ora<br />
- simpaticoni di ateniesi - gli “ooooléééé” e gli applausi<br />
di scherno mentre Siena tirava gli stitici tiri liberi di gara<br />
uno. Applauditeci ‘sto...no: questa <strong>il</strong> direttore non me la passa.<br />
Fate finta che non ho scritto niente). Dicevo: gara due era stata<br />
un’altra musica.<br />
Proprio per questo gara tre era importante: o decretare che la vittoria<br />
senese era stata un caso e rassegnarsi all’inevitab<strong>il</strong>e ri-um<strong>il</strong>iazione, o far<br />
sapere che - ad Atene - su scherzi a parte c’era finito qualcun altro.<br />
E gara tre stava dicendo proprio questo.<br />
Così, mentre i biancoverdi reggevano botta, eccole le sensazioni fisi-<br />
che già altre volte - e in un contesto assolutamente differente - provate. Le<br />
tempie che pulsano come martelli; caldo insopportab<strong>il</strong>e ai bulbi oculari; essudazione<br />
fredda lungo la schiena; tatt<strong>il</strong>ità ridotta e gelo alle falangi; stomaco<br />
chiuso e senso di nausea; riduzione della salivazione fino quasi a zero.<br />
E’ stato a quel punto che - personalmente - mi sono chiesto “o questa roba<br />
dove me la sono risentita addosso?”. E la risposta è stata immediata: nei<br />
lunghi, interminab<strong>il</strong>i momenti in cui i cavalli entrano al canape e si aspetta<br />
che entri la rincorsa. Non nella corsa: che non si ha tempo di provare niente,<br />
tanto è veloce. Nei preliminari di essa, in quei momenti in cui ogni senese<br />
di buonsenso vorrebbe essere nato a Belluno o a Caprarola per non patire<br />
come una bestia rognosa, e in cui, lo stesso senese di buonsenso, ringrazia<br />
dio (o chi per lui) di non essere nato altrove che a Siena perché queste sono<br />
sensazioni che contribuiscono a costruire un pezzettino del senso della vita.<br />
Siamo furbi, noi senesi, oh quanto siamo furbi. Siccome siamo nati qui<br />
e patire per <strong>il</strong> Palio fa parte delle clausole (nemmeno scritte in lettere piccole)<br />
del contratto di nascita che ti fanno firmare quando ti dicono che stai per venire<br />
al mondo in questa gabbia di matti (le puoi anche non firmare, ma sei un<br />
senese per modo di dire. E pensare che c’è anche chi queste stesse clausole<br />
le sottoscrive dopo essere nato da un’altra parte ma gli garba patire lo stesso<br />
per queste stesse cose, <strong>il</strong> ri-furbo...) ci mettiamo, di nostro, anche <strong>il</strong> carico di<br />
briscola: <strong>il</strong> patimento aggiuntivo che viene dallo sport. E che è differente secondo<br />
la specialità, perché noi, furbi senesi, non ci facciamo mancare nulla:<br />
meglio dei raffinati e pervertiti personaggi dei romanzi del signor Leopold<br />
von Sacher Masoch (che non è l’inventore della torta alla cioccolata, buona<br />
quanto volete ma che dà un malditesta fotonico) che godono quando gli fanno<br />
del male, diversifichiamo anche <strong>il</strong> modo di star male. Così abbiamo elaborato<br />
la sofferenza intensa del Palio e delle partite di basket, quando non c’è<br />
tempo per rifiatare fra un’azione di gioco e l’altra, e quella a r<strong>il</strong>ascio lento<br />
delle partite di calcio, quando lo stomaco si chiude all’entrata in campo dei<br />
bianchenneri, poi si r<strong>il</strong>assa, poi si chiude di nuovo se perdi o se, vincendo, te<br />
la fai sotto dalla paura che ti richiappino, soprattutto quando hai da difendere<br />
una posizione in classifica in serie A (dolci memorie) o da difendere la testa<br />
di serie per ritornarci, in serie A (sogno sublime).<br />
Insomma: ma noi che ci s’è capito nella vita? Non si stava bene lo stesso<br />
se si faceva, una volta all’anno, una bella sagra del maiale con le patate alla<br />
fattoressa, seguita da una corsa nei sacchi e dalla partita scapoli ammogliati<br />
(con tanto di rituale scambio di corna e di sega da falegnami)? e non si stava<br />
bene lo stesso se ci s’accontentava di mettere in piedi una squadrina di calcio<br />
fatta di bravi ragazzi d<strong>il</strong>ettanti che giocavano la domenica mattina dalle<br />
11 alle 12 prima di desina? e una bella selezione di pallabbalzellisti da far<br />
esibire nella palestra della scuola media? Ci si poteva cavare facendola allenare<br />
da uno che stava per le mi’ scale. E invece, uno che stava per le mi’<br />
scale s’è andati a cercarlo davvero per farlo allenare, ma allenare che cosa?<br />
una squadra che è campione d’Italia e si gioca, pugnal fra i denti, l’accesso<br />
alle final four di Eurolega.<br />
Maremma, quanto siamo ‘mbec<strong>il</strong>li!<br />
ps: mentre mi accingo a mandare in redazione<br />
questo articolo, mancano appena cinque ore a gara<br />
quattro. Lo stomaco comincia a chiudersi e avverto<br />
leggere scariche adrenaliniche nelle mani<br />
e nei piedi. Ovvài: ci risiamo. S’era appena finito<br />
col “luglio” ed anche sul parquet riè bell’e<br />
agosto.<br />
[aggiunta alle 23.55 del 31 marzo, dopo<br />
gara quattro] E poi, quando arriva alla fine di<br />
una partita così, mentre vedi gli olimpici, mogi<br />
mogi, risalire delusi sugli autobus dai quali erano<br />
discesi con tanta tracotante sicurezza, capisci che tachicardia,<br />
iposalivazione, senso di oppressione alla bocca<br />
dello stomaco, tutto questo ha un senso. Ti viene in mente <strong>il</strong> tifoso<br />
col volto cianotico che ti ha detto, un’ora prima, “io ho 73 anni e guardo<br />
la Mens Sana da sempre, ma tutte le volte sto male come la prima”. E capisci<br />
che è giusto così e che tutto questo ha un senso grande, immenso. Più<br />
o meno come l’amore che portiamo per questa strana città. Un po’ ‘mbec<strong>il</strong>li<br />
lo siamo, ma pazienza... •
Detto così, cinquanta giorni sembrano<br />
un’eternità. Si tratta però di vedere come si<br />
riempiono, e allora di accorgi che otto partite<br />
ancora da giocare nello spazio di neppure due<br />
mesi non sono niente rispetto a tutto <strong>il</strong> tempo<br />
che in estate ci divideva dal sospirato, immediato<br />
ritorno in A. Insomma <strong>il</strong> tormentone sul<br />
campionato più diffic<strong>il</strong>e e lungo resta sì diffic<strong>il</strong>e<br />
fino in fondo, ma sta arrivando al capolinea.<br />
Il Siena, coerente con i suoi programmi,<br />
non è mai sceso dal convoglio, al massimo è<br />
stato costretto a spostarsi in seconda classe,<br />
che è pur sempre un bel viaggiare.<br />
Gli ultimi tre successi consecutivi, di cui<br />
due in trasferta, testimoniano intanto che la<br />
squadra sembra aver finalmente trovato quello<br />
che spesso finora gli era mancato: <strong>il</strong> cinismo.<br />
I successi di Crotone e Frosinone, al di là delle<br />
sofferenze patite per portare a termine <strong>il</strong> risultato<br />
(o forse qualcuno pensava davvero di<br />
non dover neppure soffrire?) hanno dimostrato<br />
che la Robur è cresciuta anche e soprattutto<br />
in personalità – specie nell’impatto<br />
iniziale – e in fiducia. Magari non sarà una<br />
squadra ‘appariscente’ e devastante come<br />
l’Atalanta, però tutti ora riescono a portare <strong>il</strong><br />
I BIANCONERI TORNANO CON TRE PUNTI ANCHE DA FROSINONE<br />
E LASCIANO INTRAVEDERE UN FINALE DI STAGIONE ALL'ALTEZZA<br />
DELLE LORO AMBIZIONI<br />
proprio mattoncino alla causa. Con grande<br />
equ<strong>il</strong>ibrio fra i reparti e senso della manovra.<br />
E se non c’è partita che <strong>il</strong> suo volto non cambi,<br />
<strong>il</strong> prodotto non ne va mai a discapito. Soprattutto<br />
la crescita della difesa (un gol in sette<br />
partite, ultimamente), imperniata su un quartetto<br />
promosso sul campo oramai da tempo ed<br />
in cui le sorprese più belle non sono tanto<br />
quelle dei due esterni quanto quelle dei ‘ritrovati’<br />
Rossettini e Terzi. L’eccesso di confidenza<br />
talvolta sfiora l’indisponib<strong>il</strong>ità, ma di<br />
norma quello che gli viene chiesto da Conte<br />
<strong>il</strong> reparto riesce a farlo bene. E qui <strong>il</strong> pensiero<br />
corre fatalmente ai punti persi in casa col No-<br />
vara, quando questa convinzione forse non<br />
aveva ancora fatto presa nel gruppo.<br />
È vero che nel primo dei quattro incontri<br />
che hanno caratterizzato quest’ultimo mese,<br />
quello con l’Empoli, sono riemersi i limiti già<br />
evidenziati in precedenza: lanci in profondità<br />
generalmente a beneficio dell’avversario, ragnatela<br />
di passaggi e passaggini fac<strong>il</strong>i preda<br />
degli avversari, mai qualcosa in grado di accendere<br />
la fantasia di qualcuno, ma un pareggio<br />
in un derby ci può stare. E poi diciamocelo<br />
pure: la sconfitta col Piacenza non era stata ancora<br />
del tutto metabolizzata, perché nonostante<br />
le due vittorie consecutive contro Modena e<br />
mariociani<br />
calcio 23<br />
Siena, <strong>il</strong> destino<br />
nelle tue mani
24 mariociani<br />
calcio<br />
Triestina si vedeva che la squadra ne aveva sofferto<br />
sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o psicologico. Un colpo alla<br />
sua autostima che per fortuna non ha avuto ulteriori<br />
conseguenze, se è vero che a Crotone <strong>il</strong><br />
gol di Brienza ha fatto da detonatore alla voglia<br />
di riscatto di un gruppo che non ci stava a<br />
rimettere in gioco <strong>il</strong> cacio vinto fino a quel momento.<br />
Poi è arrivata la quaterna col Sassuolo,<br />
qualcuno ha detto portata a casa col… minimo<br />
sindacale, ma questo non rende merito a chi<br />
l’ha propiziata sul campo. Se poi si vuol trovare<br />
in ogni prestazione <strong>il</strong> pretesto per sostenere<br />
certe tesi, liberi di farlo, figuriamoci se <strong>il</strong><br />
calcio con le sue m<strong>il</strong>le sfaccettature intende<br />
negarcelo. Comunque niente a che vedere con<br />
la sana critica che la squadra talvolta si è attirata<br />
nella ricerca, spesso effimera, di un tipo<br />
di manovra evidentemente un po’ troppo ambiziosa<br />
e dispendiosa.<br />
Tutto questo per dire che <strong>il</strong> Siena di oggi<br />
forse è <strong>il</strong> migliore di quello visto finora, preso<br />
nella sua interezza, ma soprattutto può contare<br />
su una varietà di soluzioni che poche altre squadre<br />
possono permettersi. Se può bastare per arrivare<br />
fino in fondo non lo sappiamo, di certo<br />
<strong>il</strong> segnale mandato ultimamente dalle due battistrada<br />
è fin troppo chiaro. È vero che la Robur<br />
dovrà fare sempre i conti con un calendario<br />
non agevole (ma quali sono le partite fac<strong>il</strong>i?)<br />
in cui spiccano praticamente tutte le restanti<br />
trasferte, ma è anche vero che se vincere aiuta<br />
a vincere i nove punti conquistati negli ultimi<br />
tre turni (contro i 7 dell’Atalanta, i 5 del Varese<br />
e i 3 del Novara) ci consentono quantomeno di<br />
affrontare quest’ultimo scorcio di stagione con<br />
la convinzione di essere padroni del proprio destino.<br />
Vantaggio che gli altri non hanno.<br />
Basti pensare che rispetto al girone di andata<br />
i punti conquistati sono già uno in più<br />
(26 a 25) e che questo la dice lunga sulla continuità<br />
che l’undici di Conte ha garantito fino<br />
a questo momento. La continuità, già, proprio<br />
quella alla quale tutti ci appellavamo all’inizio<br />
della stagione per dare gambe all’ambizioso<br />
obiettivo di una pronta risalita. Forse<br />
qualcosa di più e di definitivo capiremo dopo<br />
i prossimi quattro impegni, sulla carta più<br />
complicati degli ultimi quattro. L’importante<br />
è che la squadra non si faccia prendere dal nervosismo<br />
che a tratti è emerso anche a Frosinone<br />
(vero Bolzoni e Terzi?) e faccia leva al<br />
contrario sulle sue convinzioni e possib<strong>il</strong>ità.<br />
p.s. - Ancora prima di sapere come andrà a<br />
fnire la stagione (finora ce lo immaginiamo<br />
soltanto) Mezzaroma ha già dovuto difendersi<br />
sul destino futuro di Portanova. Ancora? E poi<br />
<strong>il</strong> solito triangolo: Siena, mister e… Juventus.<br />
Dopo <strong>il</strong> caso Giampaolo, si paventa già un<br />
nuovo caso con la società piemontese? Speriamo<br />
che l’esperienza almeno abbia insegnato<br />
qualcosa. •<br />
Simone Vergassola,<br />
autore del gol vincente a Frosinone<br />
-0<br />
31ª giornata<br />
SIENA-EMPOLI 0-0<br />
32ª giornata<br />
CROTONE-SIENA 1-2 1-<br />
Pt 1’ Brienza;<br />
st 72’ Reginaldo,<br />
83’ De Giorgio<br />
33ª giornata<br />
SIENA-SASSUOLO 4-0 -0<br />
Pt 1’ e 34’ Calaiò;<br />
st 51’ Reginaldo,<br />
79’ Mastronunzio<br />
34ª giornata<br />
FROSINONE-SIENA 0-1 0-<br />
St 68’ Vergassola,<br />
Classifica<br />
Atalanta 67<br />
Siena 66<br />
Novara 58<br />
Varese 55<br />
Reggina 49<br />
Vincenza 48<br />
Torino 47<br />
Livorno 45<br />
Pescara 45<br />
Modena 45<br />
Empoli 44<br />
Grosseto 44<br />
Padova 42<br />
Piacenza 41<br />
Sassuolo 40<br />
Albinolefe 39<br />
Cittadella 37<br />
Crotone 37<br />
Portogruaro 37<br />
Ascoli 36<br />
Frosinone 33<br />
Triestina 30<br />
Ascoli e Crotone<br />
una partita<br />
in meno.
SCUSATE IL DISTURBO...<br />
[ ATUTTOCAMPO] di Senio Sensi<br />
L’ITALIA S’È DESTA…<br />
Ci sembra appropriato parlarne.<br />
L’Inno Nazionale ha, finalmente, <strong>il</strong> ruolo<br />
e <strong>il</strong> rispetto che merita. Le celebrazioni<br />
per i 150 anni dell’ Unità d’Italia hanno<br />
contribuito in maniera tangib<strong>il</strong>e a ‘risvegliare’<br />
l’identità scomparsa così<br />
some <strong>il</strong> troppo sopito orgoglio. Discorsi<br />
seri, tosti da non confondere con <strong>il</strong> frivolo<br />
mondo del calcio. Vero? Eppure…<br />
eppure anche la nostra Nazionale di<br />
Calcio ha dato un minimo di contributo<br />
a questo evento. Non per le vittorie susseguitesi<br />
negli ultimi giorni di Marzo, ma<br />
per lo spirito battagliero con cui gli azzurri<br />
sono scesi in campo. Una mentalità<br />
nuova indotta da Prandelli (diamo a<br />
‘Cesare’ quello che è di …Cesare), con<br />
gente che non tira indietro la gamba e<br />
con calciatori tenuti immeritatamente in<br />
ombra nella precedente gestione. Età<br />
media abbassata intorno ai 23 anni<br />
(contro gli oltre 26 della Nazionale di<br />
Lippi) e ‘fame’ agonistica, elemento indispensab<strong>il</strong>e<br />
per reggere ai livelli internazionali.<br />
Di questo nuovo spirito ne beneficeranno<br />
anche i Club che magari<br />
saranno anche stimolati a dare più spazio<br />
ai ragazzi di casa nostra!<br />
AD ABETE… CRESCONO I RAMI!<br />
Il numero ‘Uno’ della Federazione<br />
Gioco Calcio Italiana è stato eletto Vice<br />
Presidente dell’Uefa, <strong>il</strong> calcio europeo<br />
diretto da Michel Platini (confermato<br />
alla unanimità dalle 53 federazioni), che<br />
ha voluto al suo fianco l’esperto Giancarlo<br />
Nostro.<br />
Insomma, lassù, qualche venticello<br />
soffia, ma non basta. Abete collaborerà<br />
con l’ex numero 10 juventino ad un programma<br />
di non poco<br />
conto: lotta alla corruzione<br />
e alle scommesse<br />
clandestine;<br />
più spazio alle donne<br />
negli organismi dirigenti<br />
del calcio e –<br />
non certo per ultimo<br />
– la centralizzazione<br />
dei diritti televisivi<br />
per le qualificazioni<br />
ai campionati europei<br />
che si terranno fra poco più di un<br />
anno (e con la …ridestata Italia quasi<br />
qualificata per la fase finale).<br />
Dopo undici anni di assenza dall’apice<br />
del calcio europeo, <strong>il</strong> nostro<br />
Paese avrà la possib<strong>il</strong>ità di svolgere un<br />
ruolo importante per le necessarie riforme<br />
del calcio a tavolino ma anche di<br />
quello giocato. Presidente e Vice, nei rispettivi<br />
ruoli, non hanno, fino ad oggi,<br />
br<strong>il</strong>lato per riformismo, ma sperare non<br />
costa niente. Anche perché se <strong>il</strong> calcio,<br />
europeo e nazionale, non beneficerà di<br />
una ventata innovativa è diffic<strong>il</strong>e prevedere<br />
un futuro roseo.<br />
CALCI… PICCINI<br />
Farebbe bene a tutti, come ho fatto<br />
giorni fa, passare una domenica mattina<br />
nei campetti senesi a veder giocare i giovanissimi.<br />
Quando non sciupano la festa<br />
gli adulti – vedi quello che è successo<br />
in veneto quando i genitori hanno offeso<br />
un ragazzino di colore – è un piacere<br />
profondo vedere lo spirito che anima i<br />
ragazzi di 14/15 anni e oltre che combattono<br />
per la maglia,<br />
per la vittoria<br />
ma soprattutto per<br />
...divertirsi. An che<br />
gli arbitri in erba<br />
danno <strong>il</strong> buon<br />
esempio; spesso<br />
sopperiscono alla<br />
ovvia scarsa preparazione<br />
tecnica<br />
con tanto buon<br />
senso e con l’u -<br />
m<strong>il</strong>tà necessaria. Insomma, vale la pena<br />
tornare un po’ indietro e riscoprire anche<br />
come eravamo noi. Sì, ecco le critiche…<br />
‘la solita nostalgia’. No, è <strong>il</strong> piacere<br />
di vedere ancora i valori giusti incrociarsi<br />
con un pallone!<br />
ZITTI, ZITTI… PIANO, PIANO<br />
Nessuno dei grandi media se ne accorge;<br />
l’Atalanta, dicono, è già in serie A<br />
e chi la distanzia di un solo punto, stando<br />
meglio in media inglese, ha scarsa considerazione.<br />
Certi commentatori della<br />
carta stampata e delle tv si rifugiavano<br />
in un “<strong>il</strong> Siena vince solo in casa, ma fuori<br />
è debole e la A si ottiene solo con miglior<br />
rendimento esterno”. Ora che abbiamo<br />
rimediato anche a questo difettuccio?<br />
“Sì, ma <strong>il</strong> Siena non gioca un buon calcio”!<br />
Serie A o serie B; sia che si lotti per<br />
non retrocedere che per essere promossi,<br />
del Siena si interessano in pochi.<br />
Bene così; sai quanto è meglio <strong>il</strong> Torino<br />
che sono tre anni che spende, cambia<br />
un allenatore al giorno ed è sempre lì, a<br />
mezza classifica, in serie B!<br />
Siena non è simpatica. Ma come – dicono<br />
– una cittadina (?) che tiene <strong>il</strong><br />
passo per sette anni nella massima serie<br />
e poi, dopo una stupida retrocessione,<br />
è lì lì per risalire? Non sia mai.<br />
Poi ci si mette anche la Monte Paschi<br />
Mens Sana ad acquisire ancora le Final<br />
Four, unica squadra italiana in tanti<br />
anni, proprio quando M<strong>il</strong>ano avrebbe<br />
dovuto stracciarla e Roma ridimensionarla…<br />
Qui c’è qualche mistero! Sì: le<br />
dirigenze che sanno programmare, un<br />
pubblico che merita le soddisfazioni che<br />
sta ottenendo, giocatori che lottano e<br />
uno sponsor, comune alle due équipe,<br />
che ha sposato un progetto che è ut<strong>il</strong>e<br />
alla Banca e alla città. Il tutto si chiama<br />
lungimiranza e maturità. Complimenti a<br />
tutti. E..scusate <strong>il</strong> disturbo.<br />
25
26 lucaluchini<br />
calcio<br />
CONFORTATA DALLA NUOVA MENTALITÀ<br />
CHE PERVADE TUTTO IL GRUPPO,<br />
LA ROBUR NON PERDE PIÙ UN COLPO<br />
La grinta<br />
di Conte dietro<br />
l'accelerazione<br />
dei bianconeri<br />
Vola <strong>il</strong> Siena, mentre la grande rivelazione<br />
Novara batte un po’ in testa ed <strong>il</strong> vantaggio<br />
sulla terza inizia ad assumere una consistenza<br />
tale da far davvero sognare.<br />
Indipendentemente dalla splendida classifica,<br />
che ci permette ancora di puntare ad-<br />
dirittura alla conquista del primo posto assoluto,<br />
nonostante anche l’Atalanta abbia innestato<br />
la quinta e non sembri disposta ad alcuna<br />
concessione, quello che più ci conforta è la<br />
nuova mentalità che pare ormai divenuta una<br />
caratteristica ben definita della formazione<br />
bianconera.<br />
La squadra di Conte nelle ultime gare, anche<br />
lontana dalle mura amiche, gioca ormai<br />
da vera leader, convinta dei propri mezzi e<br />
consapevole di poter imporre la sua forza alla<br />
costante ricerca di quella vittoria che è nelle<br />
sue potenzialità, chiunque sia l’avversario da<br />
incontrare.<br />
Gran parte del merito di questa vincente<br />
trasformazione spetta al mister Conte che è<br />
riuscito a trasferire nei suoi ragazzi la grinta<br />
e la voglia di primeggiare, ed i fatti gli stanno<br />
dando ragione, a conferma che, anche senza<br />
bisogno di recriminare eccessivamente su presunti<br />
favori concessi a qualche diretta avversaria,<br />
<strong>il</strong> campo, alla fine, da sempre ragione ai<br />
più forti.<br />
Su questo, infatti, dobbiamo essere molto<br />
chiari. Conte sta facendo molto bene <strong>il</strong> suo lavoro<br />
ed è sulla strada di<br />
raggiungere l’obiettivo per<br />
cui è stato chiamato a<br />
Siena, ma la squadra che<br />
ha a disposizione è davvero<br />
forte e ci sembra giusto<br />
rendere merito alla società<br />
ed a Perinetti di aver<br />
azzeccato quasi tutte le<br />
scelte. Mezzaroma, infatti,<br />
a nostro avviso ha veramente<br />
messo a disposizione<br />
di Conte una “corazzata”,<br />
non tanto per <strong>il</strong><br />
valore degli undici uomini<br />
che di volta in volta scendono<br />
inizialmente in<br />
campo, quanto per quello<br />
dell’intera rosa che è di alcune<br />
spanne superiore all’organico<br />
di tutte le altre<br />
concorrenti, eccezion fatta<br />
per l’Atalanta.<br />
La sorpresa più bella di<br />
questa stagione riguarda a<br />
nostro parere <strong>il</strong> rendimento<br />
del reparto arretrato che,<br />
nonostante le molte perplessità<br />
iniziali (comprese<br />
le nostre), sta disputando<br />
un bellissimo campionato.<br />
È vero, come spesso è stato<br />
detto, che gli attaccanti che<br />
ogni domenica i nostri difensori<br />
devono affrontare<br />
non sono i “mostri sacri”<br />
della serie A che lo scorso<br />
anno ci dettero tanti di-<br />
spiaceri, ma crediamo che questo tipo di analisi<br />
alla fine sia scorretta. Il campionato che<br />
stiamo giocando attualmente è questo ed i nostri<br />
difensori stanno disputando una splendida<br />
stagione; l’anno prossimo ne riparleremo.<br />
Abbiamo iniziato parlando della classifica<br />
e non possiamo fare a meno di tornare sull’argomento<br />
e di fare anche qualche piccolo<br />
conteggio numerico. Mancano ormai otto<br />
giornate al termine del torneo (quindi ci sono<br />
ancora a disposizione 24 punti) ed i bianconeri<br />
vantano otto lunghezze di vantaggio sulla<br />
terza. È vero che <strong>il</strong> calendario prevede ancora<br />
molti duri ostacoli sulla nostra strada (trasferte<br />
di Grosseto e Novara, partite interne con Torino<br />
e Varese) e che ogni gara sarà decisiva,<br />
se non per noi per gli avversari, ma <strong>il</strong> margine<br />
è davvero consistente e gli uomini di Conte<br />
sono in un crescendo fisico e psicologico che<br />
ci da molte certezze.<br />
Vorremmo infine auspicare maggiore serenità<br />
da parte di tutti, sia di quei tifosi che<br />
trovano sempre qualcosa da criticare anche<br />
quando i bianconeri maramaldeggiano con gli<br />
avversari (vedi Sassuolo), sia del nostro allenatore<br />
che non deve rischiare di alimentare<br />
inut<strong>il</strong>i e dannose polemiche con stizzite reazioni<br />
che possono riaccendere <strong>il</strong> fuoco della<br />
polemica. In questa caso confidiamo molto<br />
sul consueto grande equ<strong>il</strong>ibrio di Mezzaroma<br />
e sulla saggezza (frutto anche dell’età e dell’esperienza)<br />
di Perinetti che devono smorzare<br />
qualunque tipo di eventuale tensione che,<br />
in momenti come questi, sarebbe deleterio ed<br />
incomprensib<strong>il</strong>e.<br />
Sono molti mesi che tutti abbiamo detto e<br />
scritto che <strong>il</strong> campionato di serie B è lungo,<br />
diffic<strong>il</strong>e e si vince o si perde a primavera.<br />
Adesso, finalmente, ci siamo arrivati ed <strong>il</strong><br />
Siena sembra essere giunto allo sprint finale<br />
in splendide condizioni. La lucida “follia” di<br />
De Luca, che ci sembra giusto ricordare con<br />
affetto a quattro anni dalla sua scomparsa, potrebbe<br />
nuovamente concretizzarsi. Forza<br />
Siena, <strong>il</strong> traguardo è vicino! •
AL RASTRELLO DI NUOVO DOMENICA<br />
[ FUORIGIOCO] di Roberto Barzanti<br />
“LA SA LA NOTIZIA? Il Novara ha perso<br />
tre a uno e gli poteva andare anche peggio,<br />
hanno rubato un rigore all’Albinoleffe!<br />
Se si vince oggi gli diamo otto punti<br />
di distacco e restano da giocare nove<br />
partite! Ci siamo capiti!”. Chi mi consegna<br />
cortesemente al botteghino degli<br />
accrediti <strong>il</strong> biglietto e gli ammennicoli<br />
che l’accompagnano è euforico e mi mitraglia<br />
addosso una sequenza di cifre<br />
che memorizzo e subito trascrivo. Non<br />
amo le cabale, non so far di conto e non<br />
tengo fac<strong>il</strong>mente a mente i numeri. Un<br />
vero disastro in matematica! Ma nella<br />
matematica di domenica 27 marzo i<br />
conti tornano a pennello e alla fine delle<br />
partita non solo <strong>il</strong> Sassuolo si è visto restituire<br />
i quattro gol incassati all’andata,<br />
ma è rimasto a bocca asciutta. I giornali<br />
scriveranno che Siena vede la A. Scaramanticamente<br />
non conviene esser<br />
troppo sicuri, ma all’uscita dallo stadio<br />
è diffuso nel volto di tutti una gioia contenuta.<br />
Tutti (i senesi) – e butto giù queste<br />
note appena di ritorno a casa – pregustano<br />
positivi sv<strong>il</strong>uppi.<br />
Calaiò<br />
La partita comincia nel migliore<br />
dei modi. Calaiò spedisce<br />
in porta <strong>il</strong> pallone al<br />
primo minuto: un premio alla<br />
puntualità. Molti avevano ancora<br />
da mettersi a sedere. E<br />
i ritardatari son stati puniti<br />
perché hanno perso<br />
un’azione che dir perfetta è<br />
dir poco. L’arciere è sommerso<br />
di abbracci. Imita <strong>il</strong> gesto<br />
di scoccare dall’arco, con<br />
mira implacab<strong>il</strong>e, una delle<br />
sue micidiali frecce. Concederà<br />
<strong>il</strong> bis di lì a poco. Chi l’ha<br />
sempre ammirato per lo st<strong>il</strong>e<br />
che esibisce in campo e la<br />
sobrietà che lo caratterizza<br />
nelle quotidiane abitudini<br />
non può che essere soddisfatto<br />
di questa doppietta<br />
che da euforia e sicurezza.<br />
Seguiranno Reginaldo, che<br />
finalmente smentisce l’impaccio<br />
che spesso lo rallenta,<br />
e Mastronunzio, vele-<br />
Larrondo<br />
noso al momento giusto. Ma tutta la formazione<br />
gira come un meccanismo a<br />
orologeria. Divertendosi a rallentare e<br />
accelerare e padroneggiando <strong>il</strong> gioco<br />
dall’inizio alla fine.<br />
È di nuovo domenica e sarà una domenica<br />
memorab<strong>il</strong>e. In tribuna si è visto<br />
Portanova con figlio entusiasmarsi come<br />
un ragazzo. E lo squalificato – peccato!<br />
– Larrondo coccolato dalla bella fidanzata<br />
con misurato affetto. Allora è tutto<br />
fatto? È sempre prudente aspettare<br />
prima di cantar vittoria. Mi viene in mente<br />
uno schietto verso di Sandro Penna: “Un<br />
sorriso raccolgo ogni tanto”. Le discussioni<br />
che fioriscono sono di quelle oziose<br />
e strologanti: chiosano con compiaciuto<br />
indugio. “Per me questo modulo di Conte<br />
in A non andrà bene per niente!”. “Ora<br />
dovranno fare la squadra, perché questa,<br />
così com’è, non regge la prima serie!<br />
E i soldi dove li trovano? ”. Gli incontentab<strong>il</strong>i<br />
già galoppano con la fantasia e<br />
approntano ricette. Meglio non correr<br />
troppo e assaporarsi una domenica comunque<br />
fuori dall’ordinario. “Si è ritornati<br />
a giocare di domenica, sarà una coincidenza,<br />
ma…”. È di nuovo domenica al<br />
Rastrello che – ha ammonito imperativamente<br />
un coro – “non si tocca”.<br />
27
28<br />
Meglio<br />
pratici<br />
chebelli belli<br />
Forse <strong>il</strong> ‘calcio champagne’ è<br />
un’altra cosa…Forse la squadra che<br />
tutti, in estate, avevano definito una<br />
corazzata è più semplicemente un<br />
organico molto valido. E forse (an-<br />
■ francescovannoni cora) qualcuno non aveva fatto i<br />
conti con le difficoltà e le insidie di<br />
un campionato lungo, incerto, mai avaro di sorprese come la serie bwin.<br />
Non è stata e non sarà una ‘marcia trionfale’ quella della Robur verso<br />
la serie A. Non le veniva richiesto di uccidere <strong>il</strong> campionato (la dea Atalanta<br />
ha qualcosa in più per farlo). Ritrovare ciò che aveva perduto dopo<br />
sette anni è l’unico dovere del quale <strong>il</strong> Siena è stato investito. Il passo dei<br />
bianconeri può essere quello giusto, lineare quanto basta, funzionale all’obiettivo<br />
e in ultima analisi ut<strong>il</strong>e alla bisogna.<br />
Lo abbiamo ripetuto fino alla noia: chi si aspettava la ‘cavalcata in solitario’<br />
ha dovuto ricredersi presto e imparare a soffrire con l’um<strong>il</strong>tà che serve<br />
per far emergere i valori tecnici, unanimemente riconosciuti agli uomini di<br />
Conte, ma che la qualità degli avversari, qualche fisiologico scivolone e, talvolta,<br />
un po’ di quel pericoloso narcisismo di cui si beano i forti (o chi si considera<br />
tale), hanno mascherato e (per fortuna) più raramente capovolto.<br />
Il Siena che cercherà di riprendersi la massima serie è questo: ormai ne<br />
conosciamo l’identità, la f<strong>il</strong>osofia, lo spirito e…i cali di concentrazione<br />
(troppi gli ultimi minuti passati in apnea e i rischi corsi in quella che per la<br />
Benamata è una sorta di ‘zona Cesarini’ al contrario…).<br />
Diffic<strong>il</strong>mente, per necessità oggettive e ristrettezza di tempi da qui alla<br />
fine, i parametri del giocattolo assemblato da Perinetti e plasmato dal tecnico<br />
salentino, potranno modificarsi.<br />
Ammesso che i cambiamenti siano negli auspici: perché, intanto, la<br />
classifica conferma che molto di buono è stato fatto; attesta che altre formazioni<br />
maggiormente accreditate per <strong>il</strong> ‘salto’ (quelle sì, autentiche corazzate)<br />
brancolano nell’anonimato di progetti e scelte sbagliate e dice, in<br />
definitiva, che, d’accordo <strong>il</strong> Siena non sarà bellissimo da vedere, ma i numeri<br />
sono dalla sua parte.<br />
C’è poco spazio per moduli, esperimenti e ritocchi ‘in corsa’. Saranno<br />
fondamentali l’aspetto psicologico e quello motivazionale, input determinanti<br />
nell’ultimo sforzo da compiere per coronare <strong>il</strong> sogno di tutti.<br />
Coloro che hanno ‘fermato <strong>il</strong> tempo’ all’agosto scorso (se tendete l’orecchio<br />
sugli spalti ne troverete un buon numero), hanno ancora in mente la<br />
partita di Coppa Italia con la Ternana e si prefiguravano quarantadue tappe<br />
di gran carriera con manovra perfettamente fluida e un gioco strappa applausi,<br />
saranno fra quelli che non di rado escono dal vecchio ‘Rastrello’ poco<br />
convinti e ancor meno divertiti dall’idea di calcio proposta dal Siena e tradotta<br />
nel credo tattico del suo allenatore.<br />
Chi invece tiene <strong>il</strong> ‘post it’ della memoria alla partita di Modena con <strong>il</strong><br />
Sassuolo (riscattata con una prova…spumeggiante in quello che potrebbe<br />
risultare lo scatto decisivo, a proposito di attimi da cogliere, ma non abbassiamo<br />
la guardia in vista dell’impegno al ‘Matusa’), ha sì dovuto ‘incassare’<br />
un altro colpo sim<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> Piacenza (nella prima sconfitta interna<br />
della stagione), ma ha ritrovato nelle vittorie con Modena e Triestina; nei<br />
pareggi da non buttare con Padova ed Empoli fino alla convincente vittoria<br />
di Crotone, un ambiente compatto, proteso verso la meta e consapevole<br />
della delicatezza del momento, così come la squadra che sembra aver acquisito,<br />
anche in trasferta, la solidità e l’equ<strong>il</strong>ibrio delle grandi.<br />
A chi dovesse ripetervi oggi che ‘<strong>il</strong> campionato è lungo’, secondo un<br />
canovaccio che diventa quasi giaculatoria buona in tutti i momenti, un po’<br />
per non schierarsi o rimandare un’opinione, un po’ per comodo disimpegno<br />
sul tema, fate presente che le nove giornate da disputare prima del traguardo<br />
saranno ‘battaglie sportive’ particolarmente intense. Vere e proprie<br />
‘finali’ – diremmo per inquadrarne <strong>il</strong> peso – passaggi decisivi di programmi<br />
st<strong>il</strong>ati e prospettive delineate, promosse o bocciate dalla classifica.<br />
Per questo ci vorrà <strong>il</strong> vero Siena (“Partita per partita” ha chiarito con puntualità<br />
<strong>il</strong> presidente Mezzaroma), non necessariamente <strong>il</strong> migliore, ma quello<br />
più efficace, concreto e cinico. In grado di costruire e capitalizzare, creare e<br />
concludere, vincere e volare. Il proposito non è campato in aria e si regge sulla<br />
confortante freschezza fisico-atletica palesata da quasi tutti i componenti la<br />
rosa bianconera.<br />
Calendario alla mano, è <strong>il</strong> fattore campo che salta: cinque infatti saranno<br />
le gare in trasferta (Frosinone, Grosseto, Novara, Ascoli e Albinoleffe) e<br />
quattro quelle interne (Vicenza, Portogruaro, Torino e Varese). Sarà al ‘S<strong>il</strong>vio<br />
Piola’ la sfida contro i piemontesi di Tesser. Scenderanno al ‘Franchi’<br />
Giuseppe Sannino e <strong>il</strong> suo Varese. Due ‘incroci pericolosi’ che <strong>il</strong> Siena dovrà<br />
superare senza incidenti di percorso e possib<strong>il</strong>mente già al sicuro.<br />
Condizione, quest’ultima, che passa attraverso snodi cruciali di ultime<br />
chiamate per rimonte miracolose, salvezze disperate o acque meno agitate<br />
di porti tranqu<strong>il</strong>li.<br />
D’ora in avanti non cercheremo parole ad effetto, accostamenti suggestivi,<br />
paragoni roboanti. Se è vero che <strong>il</strong> calcio è anche poesia, diciamo pure che la<br />
‘metrica’ del Siena può non essere perfetta ma dovrà quadrare nello schema di<br />
un progetto che i suoi autori hanno pensato, voluto e creduto vincente.<br />
Poco importa se gli esteti del pallone avranno a che ridire. La musicalità<br />
dello spartito può anche stonare, l’importante è che non ‘stecchi’ l’Opera:<br />
Riportare Siena e <strong>il</strong> Siena là dove stanno meritando di arrivare.<br />
La grande squadra è quella che ottiene ciò che serve alla sua matematica<br />
stagionale: la voce grossa la faranno i risultati e i punti, qualora non dovessero<br />
supportare <strong>il</strong> bel gioco, sarebbero comunque le cifre più ut<strong>il</strong>i, immediate<br />
e gradite.<br />
Adesso più che mai “O Roburrone, Avanti Avanti…”. La serie A è pronta<br />
a riabbracciarti. •
STADIO SÌ, STADIO NO, STADIO FORSE<br />
[ FEBBRE ALTA] di Antonio Gigli<br />
COM’ERA PREVEDIBILE, l’arrivo della<br />
campagna elettorale ha infiammato <strong>il</strong><br />
dibattito sul nuovo impianto che dovrebbe<br />
essere messo a disposizione<br />
della Robur. Non vogliamo<br />
tediarvi facendovi la storia dell’iter<br />
del nuovo impianto, previsto<br />
nella zona di Isola d’Arbia<br />
(loc. Borgovecchio),<br />
del la cui storia, oramai,<br />
ogni sportivo senese conosce<br />
tutti i capitoli. Arriviamo<br />
solo ai giorni nostri.<br />
Il progetto è sempre<br />
in essere, dice <strong>il</strong> Comune,<br />
ma i soldi per costruirlo<br />
non ci sono, quindi chiede<br />
la collaborazione dei privati<br />
interessati, che possono<br />
farsi avanti tramite, inizialmente,<br />
una dimostrazione<br />
d’interesse.<br />
In tempi di campagna elettorale,<br />
come dicevamo, ognuno vuol<br />
dire la sua, ma la tesi che prevale su<br />
tutte è inequivocab<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> Comune non<br />
costruirà (giustamente) lo stadio tutto a<br />
sue spese. I tifosi della Robur non si<br />
sono di certo stracciati le vesti. Il pensiero<br />
di dover traslocare in Val d’Arbia<br />
non ha mai suscitato entusiasmi e <strong>il</strong><br />
fatto di dover lasciare <strong>il</strong> vecchio Rastrello<br />
veniva accettato solo in caso di<br />
obbligatorietà dovuta alle norme, un fattore<br />
questo che è ormai parzialmente<br />
decaduto.<br />
Nel frattempo in Parlamento giace ancora<br />
una legge sulle società di calcio riguardante<br />
la proprietà degli impianti.<br />
Nel nostro paese, infatti, al contrario di<br />
altri in Europa, gli impianti sportivi sono<br />
di proprietà pubblica e non delle singole<br />
società come in Ingh<strong>il</strong>terra, per esempio.<br />
Solo negli ultimi anni si sta muovendo<br />
qualcosa, ma molto lentamente.<br />
La possib<strong>il</strong>ità di avere in proprietà, e<br />
quindi gestire, uno stadio da parte della<br />
società di calcio è un fattore di inevitab<strong>il</strong>e<br />
positività per la vita stessa del club.<br />
Innanzitutto c’è la possib<strong>il</strong>ità di capitalizzare<br />
la struttura, con evidenti benefici<br />
in sede di b<strong>il</strong>ancio, poi quella di sv<strong>il</strong>uppare<br />
attività collaterali, come negozi,<br />
ristoranti, bar, museo, tutto collegato<br />
alla squadra con altrettanto ovvi risvolti<br />
economici positivi.<br />
In attesa di un cambiamento radicale<br />
del modo di gestire le società calcistiche<br />
in Italia, torniamo la problema che<br />
ass<strong>il</strong>la noi tifosi della vecchia Robur. Al<br />
di là dei problemi, lo vogliamo o no un<br />
nuovo impianto? Diffic<strong>il</strong>e trovare unanimità<br />
di consensi, anche se la maggioranza<br />
dei pareri, come dimostrano vari<br />
sondaggi effettuati nel corso degli anni<br />
e anche le intenzioni dei candidati a governare<br />
la città nel futuro, è contraria a<br />
traslocare in quel di Isola d’Arbia.<br />
Troppo tradizionalisti? Può darsi, fatto<br />
sta che certe scelte urbanistiche, fatte<br />
diversi anni fa, sono oggi ridiscusse alla<br />
luce di nuove problematiche. Trovare un<br />
altro sito? Potrebbe essere un’idea e a<br />
tal proposito sta tornando di moda l’idea<br />
di costruirlo nella zona dell’Acquacalda,<br />
dove vari insediamenti sportivi hanno<br />
già la loro ubicazione. L’inserimento di<br />
uno stadio in questa zona porterebbe<br />
l’area ad essere considerata una vera<br />
e propria “Cittadella dello sport”, un’ipotesi<br />
alquanto affascinante.<br />
La discussione sull’argomento stadio<br />
ha preso campo in questi anni e, oltre<br />
all’ubicazione, ha avuto <strong>il</strong> suo sfogo anche<br />
sull’eventuale progetto prescelto,<br />
vincitore di premi internazionali, ma<br />
poco amato da gran parte della tifoseria.<br />
In queste m<strong>il</strong>le congetture, torna di<br />
attualità anche l’idea di ristrutturare<br />
completamente <strong>il</strong> vetusto<br />
Rastrello o Artemio<br />
Franchi o Montepaschi<br />
Arena che dir si voglia.<br />
Il Siena in A o in<br />
B non ha creato<br />
problemi di ordi -<br />
ne pubblico, co -<br />
me molti sospettavano,<br />
l’area di San<br />
Prospero, una<br />
volta ottimizzato<br />
<strong>il</strong> servizio<br />
di ordine pubblico,<br />
non subisce<br />
più stravolgimenti<br />
clamorosi (o per<br />
lo meno non più di<br />
quelli che 52 volte<br />
all’anno subisce in<br />
occasione del mercato<br />
settimanale), la vicinanza<br />
al centro storico<br />
ha contribuito a creare un turismo<br />
sportivo sorprendente e<br />
che andrebbe sv<strong>il</strong>uppato. Allora, in<br />
base a tutto questo, perchè non puntare<br />
ancora sulla conca del Rastrello?<br />
Le prime obiezioni riguardano l’impatto<br />
paesaggistico, in quanto diffic<strong>il</strong>mente<br />
si potranno costruire tribune in cemento<br />
o quant’altro, ma non ci vogliamo<br />
sb<strong>il</strong>anciare, lasciando la palla a<br />
chi di dovere.<br />
Una materia ingarbugliata, come<br />
possiamo vedere, dove nessuno ha la<br />
bacchetta magica. Da tifosi una sola<br />
cosa chiediamo e cioè quella di poter<br />
giocare in uno stadio degno di questo<br />
nome, sia se poi rimane dov’è (meglio)<br />
o se dovesse traslocare, se la proprietà<br />
sarà della società (meglio) o del Comune<br />
a noi poco importa. Il Comune di<br />
Siena nel corso di questi anni ha fatto<br />
onestamente la propria parte cercando<br />
di ristrutturare <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e per permettere<br />
al Siena di giocare a casa sua (non<br />
abbiamo mai saltato una partita casalinga,<br />
e non è poco), ora i tempi sono<br />
diversi, le risorse pubbliche sempre<br />
meno e ogni componente deve fare la<br />
propria parte, interpretandola adattandosi<br />
alle nuove regole di vita. A costo<br />
di apparire noiosi, lo vogliamo ribadire:<br />
la Robur in serie A è una risorsa per<br />
tutta la città.<br />
29
30 danielegiannini<br />
scherma<br />
Per una sola stoccata la fiorettista del Cus Estra-Consum.It<br />
Alice Volpi non entra in medaglia al Campionato<br />
del Mondo under 20 in svolgimento ad Amman, in Giordania;<br />
una sola stoccata, sul 14 pari (si arriva a 15 nella<br />
eliminazione diretta) contro l’americana Kiefer, con le luci<br />
del bersaglio delle due atlete entrambe accese a segnalare<br />
<strong>il</strong> colpo andato segno e con l’urlo liberatorio e lo<br />
sguardo rivolto all’arbitro dell’incontro, l’Ungherese Gatai,<br />
per ascoltarne <strong>il</strong> verdetto.<br />
Azione diffic<strong>il</strong>e da giudicare: l’arbitro guarda una<br />
prima volta <strong>il</strong> video rallentato dell’azione, poi aggiudica la<br />
stoccata vincente alla statunitense. La cussina chiede la controprova<br />
con l’intervento del secondo arbitro, ma dopo la<br />
nuova visione dell’ultima stoccata, <strong>il</strong> giudizio, contestatissimo,<br />
viene confermato relegando la cussina al 6° posto.<br />
A poco vale sapere che, poco più tardi, alcuni arbitri<br />
e membri della commissione arbitrale hanno rivisto<br />
l’azione più volte propendendo per dare ragione all’azione<br />
dell’atleta italiana.<br />
La prova era iniziata con sei vittorie su sei assalti nel<br />
girone di qualificazione che collocavano la schermitrice<br />
senese al 7° posto del tabellone di eliminazione diretta con<br />
accesso diretto nelle ‘64’.<br />
Alla prima vittoria sulla turca Karaca per 15/3, seguiva<br />
<strong>il</strong> successo contro l’ucraina Moskovska per 15/5<br />
con quale Alice aveva accesso al tabellone delle ‘16’; poi<br />
era la volta della cinese Shi sulla quale la cussina si imponeva<br />
per 15/9 portandosi nel tabellone finale delle ‘8’,<br />
risultato che consentiva alla senese di aggiudicarsi la<br />
Coppa del Mondo 2011 di specialità.<br />
La medaglia sfumava come già detto ma rimane comunque<br />
la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo<br />
importante con la Coppa vinta totalizzando ben 209 punti<br />
(al secondo posto l’altra azzurra Monaco a 133 punti ed<br />
al terzo l’americana Prescod con 128) grazie ai tanti risultati<br />
fra i quali spiccano <strong>il</strong> titolo Europeo e le vittorie di Zagabria<br />
e Belgrado, ultima prova del circuito disputata al-<br />
l’inizio del mese di marzo.<br />
Rimane soprattutto una stagione<br />
under 20 che ha visto la giovane<br />
senese cominciare a prendere<br />
consapevolezza del proprio ruolo<br />
di atleta, delle proprie capacità e<br />
soprattutto del ‘sacrificio’ necessario<br />
per raggiungere certi risultati.<br />
Salendo in ascensore per<br />
uscire dalla stupenda struttura affacciata<br />
sul Mar Morto dove è stata<br />
allestita la manifestazione, Alice rifletteva:<br />
“non dovevo farla arrivare<br />
sul 9 a 4’ (riferito al vantaggio della<br />
statunitense a metà incontro) e per<br />
<strong>il</strong> redattore di queste note vuol dire<br />
che la ragazza, l’atleta, comincia<br />
a vedere le cose con la giusta mentalità<br />
… le stoccate sbagliate, e ci riferiamo agli errori arbitrali,<br />
vanno e vengono ma la capacità di essere vincenti<br />
non si perde anzi alla prossima occasione tornerà fuori e<br />
‘si ricorderà’ che non si deve mai lasciare troppo spazio<br />
alle avversarie.<br />
Rimane comunque da disputare la prova a squadre e<br />
l’Italia con Alice Volpi e compagne può sicuramente ambire<br />
ad una medaglia: la voglia di riscatto di certo non manca.<br />
In prospettiva assoluta, Alice, che deve ancora disputare<br />
una stagione under 20, aveva partecipato a metà<br />
marzo alla prova di Coppa del Mondo svoltasi a Torino,<br />
<strong>il</strong> ‘Trofeo Esperienza Italia 150°’; in quell’occasione ha<br />
fatto vedere di poter competere con le grandi e solo la mancanza<br />
di esperienza in questo tipo di competizioni non le<br />
ha permesso, per un soffio, di raggiungere la finale ad ‘8’.<br />
Qualificazione perfetta con tutte vittorie, 6, ed accesso<br />
diretto al tabellone principale da ‘64’ che, in questo tipo<br />
di gare, si svolge nella giornata successiva e dove sono<br />
già posizionate le prime 16 atlete del ranking mondiale.<br />
Nella diretta vince i primi due incontri con parziali impressionanti<br />
in relazione all’esperienza delle avversarie;<br />
infatti le russe Gafurzianova e<br />
Repina sono superate rispettivamente<br />
per 15/6 e 15/3; nel<br />
tabellone da ‘16’ Alice affronta<br />
l’ungherese Kreiss alla quale<br />
cede solo nel finale per 13/15<br />
classificandosi al 14° posto su<br />
oltre 150 atlete partecipanti.<br />
Il mese di marzo ha visto i<br />
cussini impegnati, oltre che in<br />
campo internazionale, anche<br />
nelle altre competizioni previste<br />
dal calendario federale sia a livello<br />
assoluto che giovan<strong>il</strong>e.<br />
A Brindisi, nel Campionato<br />
Italiano under 23, Lorenzo Brut-<br />
Per una contestata stoccata, Alice Volpi non va a<br />
medaglie ai recenti Campionati del Mondo Under 20<br />
... ma si consola con<br />
la Coppa del Mondo<br />
di specialità<br />
tini sfiora la finale nella spada classificandosi al 9° posto;<br />
nella spada femmin<strong>il</strong>e Gaia Fratini si fermava nelle ‘32’<br />
come nel fioretto femmin<strong>il</strong>e Irene Crecchi che chiudeva in<br />
28ª posizione.<br />
Qualificazione alla seconda prova nazionale in programma<br />
a Foligno raggiunta nella prova zonale di Cassino<br />
dalle fiorettiste Irene Crecchi e Sofia Monaci ed in<br />
quella regionale di spada svoltasi a Firenze da Elisabetta<br />
Lastri e Bernardo Crecchi.<br />
A Piombino si è invece disputato <strong>il</strong> Campionato Regionale<br />
under 14 che ha visto i giovanissimi schermitori cussini<br />
protagonisti con tre titoli conquistati e numerosi piazzamenti<br />
nelle finali delle varie categorie.<br />
Campioni Regionali 2011 sono Lorenzo Toracca, che<br />
ha conquistato <strong>il</strong> titolo sia nella spada ‘Ragazzi’ che in quella<br />
‘Allievi’, e Flavia Monaci vincitrice nel fioretto ‘Ragazze’.<br />
Argento per Elena Biagiotti nelle ‘Allieve’ di fioretto superata<br />
nella finale, per una sola stoccata, dalla pistoiese<br />
Burchi; 10ª Maddalena Valacchi, 21ª S<strong>il</strong>via Menchiari.<br />
Nella spada come detto Toracca vinceva 15/7 su Flagella<br />
di Pisa con gli altri cussini, Dimitri Tarantino e Lorenzo Capra<br />
rispettivamente al 9° e 18° posto. Doppio bronzo, fioretto<br />
e spada, per Sofia Brogi seguita nella prova di fioretto<br />
da Mat<strong>il</strong>de Rossi, 5ª, ed Adele Nannetti, 14ª.<br />
Argento nei ‘Maschietti’ fioretto con Emanuele Matachione<br />
superato da Lombardi di Pistoia; al 3° posto Mattia<br />
Brogi mentre nei turni precedenti uscivano Roberto Fontana,<br />
Jacopo Rennenkampff, Duccio Rispoli ed Antonio<br />
Dal Maso.<br />
Titolo perso all’ultima stoccata con Vittoria Pennisi superata<br />
nella finale di spada ‘Giovanissime’ da Querci di<br />
Prato. La stessa Pennisi si classificava al 5° posto nella<br />
prova di fioretto. Finale raggiunta nei ‘Giovanissimi’ fioretto<br />
da Jago Peloquin, classificatosi 8°. Podio nel fioretto<br />
‘Allievi’ con Dimitri Tarantino, 3°, seguito al 6° posto da<br />
Lorenzo Toracca ed al 15° da Lorenzo Capra.<br />
Infine nella spada ‘Allieve’ 5ª Elena Biagiotti, seguita<br />
subito a ridosso della finale da Flavia Monaci, Maddalena<br />
Valacchi e S<strong>il</strong>via Menchiari.<br />
ORO A SQUADRE - CAMPIONATI DEL MONDO UNDER 20 - AMMAN (GIORDANIA)<br />
da sx: Olga Calissi, Alice Volpi, Stefania Straniero, Beatrice Monaco
NON SOLO GIOVANI E GIOVANISSIMI IN NEROVERDE, MA ANCHE UNA SQUADRA DI TERZA CATEGORIA<br />
COMPOSTA DA STUDENTI FUORI SEDE<br />
È <strong>il</strong> luglio del 2005 quando Francesco<br />
Martire accetta l’incarico di allenare la squadra<br />
di Terza Categoria del San Miniato e, come<br />
suo fidato collaboratore, sceglie Roberto Balzano.<br />
I due da allora si dedicano alla gestione<br />
del gruppo impegnandosi senza sosta per portare<br />
avanti un progetto sicuramente ambizioso.<br />
Una squadra composta in maggioranza<br />
da studenti universitari in grado di raggiungere<br />
ogni anno risultati sempre dignitosi fino<br />
a sfiorare, nel 2008, quei “play off” che gli<br />
avrebbero dato l’opportunità di lottare per raggiungere<br />
la promozione. Al gruppo sono peraltro<br />
richieste alcune fondamentali doti: serietà,<br />
educazione, disciplina, rispetto per i<br />
compagni, per gli avversari e per la stessa<br />
classe arbitrale. A conferma di quanto siano<br />
onorati questi principi, durante l’attuale gestione<br />
<strong>il</strong> San Miniato ha vinto per ben tre volte<br />
la “Coppa Disciplina” e per due si è classificata<br />
al secondo posto con unanime soddisfazione<br />
di tutto <strong>il</strong> team.<br />
I ragazzi che fanno parte del gruppo partecipano<br />
sempre numerosi agli allenamenti<br />
che si tengono due volte alla settimana, <strong>il</strong> martedì<br />
e <strong>il</strong> giovedì, in un clima di amicizia, voglia<br />
di divertirsi e stare insieme. Formare insomma<br />
un’unione fra tutti, questo è l’obiettivo<br />
principale, poichè nessuno percepisce alcun<br />
reddito, se non qualche rimborso minimo. Ciò<br />
non impedisce ad ogni ragazzo di impegnarsi<br />
al massimo delle proprie possib<strong>il</strong>ità per raggiungere<br />
i migliori risultati, mettendo in<br />
campo un grande spirito di sacrificio e di com-<br />
pattezza. Sin dall’inizio un grande contributo<br />
è stato offerto da Fausto M<strong>il</strong>anesi, dirigente,<br />
amante dello sport e di questi colori, che ha<br />
sempre dato una mano mettendosi d<strong>il</strong>igentemente<br />
a disposizione delle esigenze del<br />
gruppo. Quest’anno, in particolare, la squadra<br />
ha subìto un forte rinnovamento introducendo<br />
un buon 80% di nuovi elementi, alcuni<br />
di questi molto giovani (19-20 anni), quasi<br />
tutti studenti, fino a divenire la squadra più<br />
giovane del campionato. Per questo motivo<br />
nelle prime battute ha tentennato nel raggiungere<br />
certi risultati, un po’ a causa dell’inesperienza<br />
generale un po’ per mancanza di quell’amalgama<br />
che poi, con <strong>il</strong> lavoro e l’impegno,<br />
è aumentata sempre di più portandola ad occupare<br />
un’accettab<strong>il</strong>e posizione in classifica<br />
e riuscendo a dar del f<strong>il</strong>o da torcere a molte<br />
squadre ben più esperte.<br />
Essendo formata per la maggior parte da<br />
studenti universitari “fuori sede”, la formazione<br />
di Martire talvolta deve far fronte semmai<br />
alla mancanza di alcuni di loro proprio<br />
perché può capitare che tornino a casa per i più<br />
svariati motivi. Inoltre un forte contributo sfavorevole<br />
è stato dato quest’anno dai numerosi<br />
infortuni che hanno colpito molti elementi, in<br />
qualche caso anche fondamentali per l’equ<strong>il</strong>ibrio<br />
del gioco. Ma la difficoltà maggiore è<br />
costituita dal fatto che bisogna farsi carico di<br />
molte funzioni: l’organizzazione e la gestione<br />
degli allenamenti, delle partite, delle trasferte,<br />
la ricerca di giocatori e di sponsorizzazioni….<br />
La medicina migliore per far fronte alle tante<br />
problematiche che si incontrano per strada è,<br />
senza dubbio, la passione per questo sport.<br />
Anno dopo anno Martire e Balzano si sono<br />
impegnati a costruire <strong>il</strong> gruppo con pochissimi<br />
fondi a disposizione, mettendo sul tavolo<br />
delle trattative tutte le loro conoscenze, l’impegno<br />
e <strong>il</strong> sacrificio per dare la possib<strong>il</strong>ità a<br />
tanti ragazzi di riunirsi, divertirsi e giocare insieme.<br />
I risultati del resto sono stati sempre<br />
soddisfacenti, in considerazione del fatto che<br />
di anno in anno è venuto a formarsi sempre un<br />
bellissimo gruppo di amici ben disposto all’accoglienza<br />
di altri giovani come loro.<br />
Naturalmente ogni giocatore è dedito al<br />
raggiungimento dei migliori risultati, dando<br />
sempre <strong>il</strong> massimo in ogni partita. L’obiettivo<br />
finale di Martire e Balzano rimane infatti<br />
proprio quello di costruire prima di tutto<br />
un gruppo di “persone affiatate” che stiano<br />
bene insieme. Offrire loro un punto di ritrovo,<br />
di svago, di divertimento e di sfogo, oltre che<br />
in grado di raggiungere certi traguardi sportivi,<br />
avendo come primo pensiero la salute<br />
dei ragazzi stessi. Non solo, ma è una squadra<br />
che promette molto bene anche per <strong>il</strong> futuro,<br />
e quando l’esperienza e la compattezza<br />
saranno perfezionate, lo sarà ancora maggiormente.<br />
Il San Miniato insomma non deraglia<br />
dai reali valori dello sport che sono appunto<br />
la lealtà, lo spirito di sacrificio, la<br />
compattezza, un sano agonismo, ed <strong>il</strong> rispetto<br />
degli avversari. Virtù che dovrebbero essere<br />
patrimonio di qualsiasi squadra in qualsiasi<br />
categoria essa m<strong>il</strong>iti. •<br />
calcio<br />
San Miniato, un’occasione<br />
per giocare e per studiare<br />
31
Inizia una stagione di grandi impegni per ASD<br />
Giro Bio, <strong>il</strong> gruppo nato dalle passioni e dai successi<br />
de L’Eroica e lanciatosi nell’impresa di contribuire<br />
a rendere trasparenza e credib<strong>il</strong>ità ad un grande<br />
sport come <strong>il</strong> ciclismo, a fare qualcosa di importante<br />
per garantire attività pulita e di livello al movimento<br />
‘D<strong>il</strong>ettanti’, ora siglato sotto varie dizioni ‘Under’.<br />
La candidatura per i Mondiali di ciclismo in Toscana<br />
nel 2013, poi concretizzatasi lo scorso 29<br />
settembre a Melbourne con l’assegnazione UCI, fu<br />
motivo perché <strong>il</strong> presidente mondiale Mc Quaid proponesse<br />
all’ASD Giro Bio anche l’organizzazione<br />
della versione italiana della ‘Coppa delle Nazioni’,<br />
una gara a tappe per squadre nazionali Under 23<br />
provenienti da tutto <strong>il</strong> mondo. È nata così ‘Toscana<br />
Terra di Ciclismo’, manifestazione in 5 tappe interamente<br />
nella nostra Regione, che prenderà <strong>il</strong> via <strong>il</strong><br />
prossimo 19 apr<strong>il</strong>e per concludersi <strong>il</strong> Sabato Santo<br />
(23) con l’ormai tradizionale ep<strong>il</strong>ogo su strade bianche<br />
in Gaiole in Chianti, piccola capitale di queste<br />
prove di ciclismo del futuro.<br />
Si inizierà con una tappa interamente piatta con<br />
partenza ed arrivo a Grosseto ma poi si comincerà<br />
ad andar su e giù per colli da Follonica a Casciana<br />
Alta; la terza tappa insisterà proprio sul percorso<br />
del Mondiale dei Professionisti 2013, con partenza<br />
da Lucca e medesimo itinerario fino a Casalguidi,<br />
casa Franco Ballerini, per poi ritornare a Montecatini<br />
Terme dopo diverse salite vere. Quindi si andrà<br />
da Capannori a Subbiano con <strong>il</strong> modesto ostacolo<br />
di due valichi da turismo come <strong>il</strong> Sugame e la Crocina;<br />
<strong>il</strong> finale, come accennato, sarà tosto, con tanti<br />
saliscendi ed una trentina di ch<strong>il</strong>ometri di strada<br />
bianca, 5 settori non banali e l’aggiunta del Coltibuono<br />
prima e di Castagnoli ad un soffio dall’ultimo<br />
striscione.<br />
Ulteriore sv<strong>il</strong>uppo, quindi, propone <strong>il</strong> progetto<br />
‘Giro Bio’, visto che è stato individuato come affidab<strong>il</strong>e<br />
destinatario del massimo livello internazionale<br />
giovan<strong>il</strong>e, tra l’altro con l’esplicita richiesta di<br />
inserire una tappa con quella strada bianca che è<br />
stato <strong>il</strong> tratto distintivo principe della riproposta di<br />
ciclismo eroico.<br />
In questa chiave va letta anche la gestione della<br />
Coppa Italia, che farà capo anch’essa al gruppo<br />
‘Giro Bio’ ma che si svolgerà attorno al Lago di<br />
Garda dal 12 al 15 maggio. Pure in questo caso la<br />
richiesta è maturata attorno all’idea di valorizzare<br />
strade bianche, quelle che collegano località storiche<br />
dell’entroterra gardesano come San Martino e<br />
Solferino o Peschiera e Valeggio. Il 12 si gareggerà<br />
su pista, nel magnifico impianto di Montichiari, <strong>il</strong> 13<br />
sarà la volta della prova in linea a Lonato del Garda,<br />
sabato 14 si disputerà a Rodigo, vicino Mantova,<br />
la cronosquadre che assegnerà, sommata ai risultati<br />
delle due giornate precedenti, la Coppa Italia<br />
alla società migliore. La domenica, infine ma non<br />
ultima, si disputerà una vera e propria gara d<strong>il</strong>ettanti<br />
‘vintage’; i ragazzi si misureranno in una competizione<br />
vera con bici eroiche, maglie di lana e<br />
macchine d’epoca al seguito, riproponendo un’atmosfera<br />
d’altri tempi ed un’idea di ciclismo che sta<br />
incontrando tanto favore.<br />
Basti pensare, al proposito, che sono già chiuse<br />
le iscrizioni a ‘L’Eroica’, cicloturistica d’epoca madre<br />
di tutto, manifestazione che si svolgerà <strong>il</strong> pros-<br />
giancarlobrocci<br />
ciclismo<br />
L’ASD Giro Bio protagonista dei prossimi eventi a livello d<strong>il</strong>ettantistico organizzati in Italia<br />
Quelli dell’Eroica, una ne fanno...<br />
simo 2 ottobre; 3500 posti limitati sono stati polverizzati<br />
in 2 mesi, ed i primi ad esaurire la loro<br />
quota sono stati gli stranieri, cui erano riservati<br />
700 pettorali.<br />
Resterà margine solo per gli ultrasessantenni, cui<br />
è permesso di iscriversi fino al 6 settembre, <strong>il</strong> che fa<br />
pensare che <strong>il</strong> celebre evento gaiolese vedrà al via<br />
circa 4000 ‘eroici’, tutti rigorosamente in tono.<br />
E non ci siamo addentrati qui sul prossimo ‘Giro<br />
Bio’; sbarcherà al Sud Italia, con partenza dalla Puglia,<br />
arrivi certi in Matera e Benevento ed un disegno<br />
ormai in via di definizione completa: ritrovo l’8<br />
giugno, 9 tappe dal 10 al 19 giugno, intervallate<br />
da un giorno di riposo. Alla prossima puntata per<br />
presentare al meglio quello che è già diventato <strong>il</strong><br />
massimo appuntamento mondiale per gli Under.<br />
33
34 renzobechini<br />
sport per tutti<br />
La formazione chianina si aggiudica l’edizione numero 28 del Campionato provinciale di Basket Amatori Uisp<br />
La favola bella<br />
dell’Asinalonga... Nottigham<br />
Una piccola favola l’ep<strong>il</strong>ogo del 28° Campionato Provinciale<br />
Amatori di Basket UISP, con la sorprendente affermazione<br />
della Polisportiva Asinalonga che nella finalissima<br />
ha sconfitto per 74-64, la più titolata delle società amatoriali,<br />
quella Casa del Materasso, già campione in carica e<br />
iscritta nel passato per ben cinque volte nell’albo d’oro della<br />
manifestazione. Una bella storia quella dell’Asinalonga che<br />
nel suo piccolo ricorda, per certi versi, quella raccontata nel<br />
f<strong>il</strong>m ‘Quel maledetto United’ dove una piccola società di provincia,<br />
<strong>il</strong> Nottigham Forest abituata a lottare tra le retrovie,<br />
arriva prima al vertice della Premier League inglese e poi<br />
addirittura conquista, per due volte, la Coppa dei Campioni.<br />
Arrivata quattro anni fa sul circuito amatoriale senese,<br />
armata di tanta passione e poco più, la compagine<br />
chianina esordiva nel campionato costretta a fare i conti con<br />
una realtà diversa da quella preventivata, rimediando una<br />
sonora quanto amara sconfitta con uno scarto addirittura<br />
superiore ai 60 punti e anche <strong>il</strong> prosieguo non andava meglio,<br />
concludendo alla fine, agli ultimi posti della classifica.<br />
Le avversità del primo anno non scalfivano però minimamente<br />
la grande passione e l’entusiasmo dei ‘rossoblù’, ma<br />
anzi le iniziative legate al basket si ampliavano con l’organizzazione<br />
di una tappa estiva del Summerbasket a Sinalunga,<br />
(<strong>il</strong> 3 contro 3 che si gioca all’aperto) e i primi corsi<br />
di Minibasket. Insomma, una polisportiva attivissima che oltre<br />
a meriti diretti aveva anche riflessi contagiosi nelle zone<br />
limitrofe, trainando dentro gli amatori altre realtà come<br />
Chiusi, Montepulciano e addirittura ‘la straniera’ Cortona.<br />
Non potendo competere con l’élite del campionato, nasceva<br />
così una sorta di sfida per <strong>il</strong> primato territoriale, ma l’Asinalonga,<br />
pur migliorando i propri risultati, non andava oltre<br />
<strong>il</strong> 3° posto in A2, dietro alle rivali Cortona e Chiusi e<br />
fuori dal giro promozione. La svolta la scorsa estate quando<br />
viene allestito <strong>il</strong> roster per la nuova stagione. Gli appassionati<br />
dirigenti, tra cui Parri e Crociani, si muovono in grande<br />
e facendo leva sull’amicizia, la moneta più<br />
importante tra gli amatori, riescono a portare<br />
a Sinalunga giocatori importanti per la<br />
categoria, come Mancini, Carbonella e Ciabatti,<br />
convinti dal pressing asfissiante del<br />
compagno di squadra in stagioni passate<br />
Alessandro Politici che, dalla vecchia guardia<br />
dei vari Santucci, Crociani e Neri, completano<br />
un team di tutto riguardo. E’ allora<br />
che prende forma la ‘Nottigham’ di Sinalunga,<br />
anche se le insidie e le difficoltà come<br />
in ‘Quel maledetto United’ sono sempre in<br />
agguato. Qui però non c’è un Brian Clough,<br />
mister dei miracoli, ad ergersi come protagonista,<br />
ma un gruppo intero, una squadra<br />
di amici ancor prima che giocatori, che continua<br />
a credere nella possib<strong>il</strong>ità di vincere un Campionato,<br />
anche quando le sconfitte pesano e i primi verdetti suonano<br />
come grandi delusioni. Al termine della ‘Fase Regolare’,<br />
l’Asinalonga, dopo aver accarezzato la possib<strong>il</strong>ità di finire<br />
al primo posto, finisce invece al quinto con due sconfitte nelle<br />
ultime due gare che sembrano ridimensionare abbondantemente<br />
sogni e ambizioni e come se non bastasse arriva la<br />
squalifica del cecchino Carbonella, innalzata da 1 a 2 turni<br />
per una ingenuità burocratica. I nuvoloni all’orizzonte si dissolvono<br />
nei ‘Quarti di Finale’ dei Play-Off con l’ostica Fondiaria,<br />
sconfitta in due sole gare e tutto sommato piuttosto<br />
agevolmente. Il capolavoro arriva però in semifinale quando<br />
opposta alla testa di serie n° 1 del tabellone, l’Avis Arbia,<br />
riesce a ribaltare <strong>il</strong> pronostico chiuso, tutto a favore dei biancocelesti,<br />
dominatori incontrastati della prima parte di stagione.<br />
Gara 1, rispettava le previsioni della vig<strong>il</strong>ia con l’Avis<br />
che si aggiudicava <strong>il</strong> primo match per 50-39. Tutt’altra musica<br />
la rivincita, con i sinalunghesi che spinti da un pubblico<br />
numeroso e rumoroso, pareggiavano la serie, imponendosi<br />
nettamente per 67-52 e rimandando tutto a gara 3, ancora<br />
una volta però in programma sul parquet dell’Arbia. Al contrario<br />
di quanto successo sette giorni prima, l’Asinalonga<br />
scende in campo molto più determinata e riesce a tenere<br />
botta al quotato avversario. La gara si consuma in quattro<br />
quarti di assoluto equ<strong>il</strong>ibrio, e sul 62 pari con una manciata<br />
di secondi da giocare, l’overtime sembra inevitab<strong>il</strong>e. Ultimo<br />
possesso è però per i chianini e l’ex Livorno Carbonella, fino<br />
a quel momento sotto i propri standard, diventa improvvisamente<br />
l’eroe della brigata, mettendo a segno la tripla decisiva<br />
che frantuma per<br />
l’ennesima volta gli<br />
obiettivi dell’Avis e porta<br />
i ‘rossoblù’ ad una finale<br />
insperata.<br />
Si arriva così al momento<br />
più importante<br />
della stagione e qui <strong>il</strong> ‘Liverpool’<br />
che separa<br />
l’Asinalonga dal titolo si<br />
chiama Casa del Materasso,<br />
<strong>il</strong> team forse più<br />
importante del circuito<br />
senese e sicuramente <strong>il</strong><br />
più esperto, forte di un<br />
record di sette finali consecutive.<br />
I gialloblù ol-<br />
tretutto arrivano alla finalissima con un percorso netto nei<br />
play-off, iniziato con l’eliminazione del SSD President con<br />
un secco 2-0 e proseguito in semifinale regolando con identico<br />
punteggio <strong>il</strong> Rist. da Michele, n° 2 del tabellone. Pronti<br />
via e la scia dell’entusiasmo della semifinale aleggia ancora<br />
in campo, con un approccio giusto che fa volare l’Asinalonga<br />
sul + 8 alla fine della prima frazione. I campioni in carica<br />
però non ci stanno a recitare <strong>il</strong> ruolo di vittima predestinata<br />
e nei successivi dieci minuti, grazie alla buona regia di Ricci<br />
e alle realizzazioni di Cantagalli e Francesconi, neutralizzano<br />
lo svantaggio e passano a condurre, chiudendo al-<br />
Finalissima 1° e 2° posto<br />
Casa del Materasso - Pol. Asinalonga 64 – 74;<br />
Finale 3° e 4° posto<br />
Avis Arbia – Rist. da Michele 46 - 55;<br />
Classifica Finale<br />
POLISPORTIVA ASINALONGA<br />
CASA DEL MATERASSO<br />
RIST. DA MICHELE – C.S. POGGIO AL VENTO<br />
AVIS ARBIA<br />
Premiati<br />
Francesco Ricci (Casa del Materasso) Miglior giocatore<br />
della Finale.<br />
Leonardo Mancini (Pol. Asinalonga) Miglior marcatore<br />
del Campionato con 307 punti realizzati, media 16,1<br />
l’intervallo lungo avanti di 4 lunghezze (31-27). Sostanziale<br />
equ<strong>il</strong>ibrio nella terza frazione con i due team che ribattono<br />
colpo su colpo e a dieci minuti dalla conclusione è sempre<br />
la Casa del Materasso a condurre, anche se l’esito è tutt’altro<br />
che scontato con <strong>il</strong> divario ristretto ad un solo possesso<br />
di differenza (49-46). La parità arriva per la prima volta a<br />
metà del quarto periodo e la sensazione è che l’inerzia della<br />
partita sia già cambiata. I cecchini sinalunghesi avvertono<br />
le difficoltà avversarie e alla consistente prova sottocanestro<br />
di Politici si affiancano i soliti noti Mancini e Carbonella che<br />
dalla lunga distanza fulminano a più riprese la retina avversaria.<br />
E’ <strong>il</strong> break decisivo e le triple spianano la strada<br />
verso <strong>il</strong> primo storico successo dell’Asinalonga: <strong>il</strong> tabellone<br />
segna 64-74....e Nottigham può festeggiare.
Mentre i campionati professionistici, d<strong>il</strong>ettanti<br />
e giovan<strong>il</strong>i sono in pieno svolgimento,<br />
presso la Delegazione Provinciale di Siena della<br />
F.I.G.C., con <strong>il</strong> patrocinio della Fondazione<br />
MPS e del CONI, si è svolto <strong>il</strong> Corso di qualificazione<br />
per istruttori delle Scuole Calcio.<br />
Le domande di adesione inoltrate alla Delegazione<br />
Provinciale sono state 30; dopo una<br />
necessaria selezione, sono stati ammessi al<br />
corso soltanto canditati provenienti dalle Società<br />
della nostra Provincia.<br />
Le lezioni, che hanno avuto una durata di<br />
molte settimane, sono iniziate <strong>il</strong> 15 novembre<br />
2010 e sono terminate <strong>il</strong> 2 marzo scorso per<br />
complessive 100 ore, durante le quali sono<br />
stati trattati temi di: psicologia e pedagogia<br />
applicati allo sport calcio; sui metodi di allenamento<br />
sportivo giovan<strong>il</strong>e; sull’arbitraggio<br />
nelle categorie di base; sulle ab<strong>il</strong>ità tecniche<br />
(quadro dei gesti tecnici, ab<strong>il</strong>ità conoscenze<br />
tattiche, prestazioni per fasce d’età da 5 a 12<br />
anni, la conduzione del gruppo attraverso l’alternanza<br />
dei metodi, le prestazioni calcistiche<br />
nelle categorie piccoli amici e pulcini ed esordienti,<br />
l’allenamento dei portieri nella scuola<br />
calcio); sull’aspetto medico sportivo.<br />
Le lezioni sono state tenute da docenti qualificati,<br />
tra i quali spiccano i nomi dei prof. Ludovico<br />
Arte e Piero Torellini per la psicologia<br />
e pedagogia nello sport, di Matteo Trefoloni<br />
per <strong>il</strong> regolamento del calcio, del dott. Sergio<br />
Massai per gli aspetti medici. Il prof. Mauro<br />
Bettini e la prof.ssa Tiziana Bocci, oltre a curare<br />
l’organizzazione del corso, si sono alternati<br />
come docenti per gli argomenti specifici di<br />
allenamento per ragazzi e ragazze che vanno<br />
dalla fascia d’età di 5 anni fino a 12 anni.<br />
Alla fine del corso sono stati effettuati test<br />
di valutazione durante i quali i neo-istruttori<br />
hanno presentato specifiche tesine che sono<br />
state discusse con i docenti alla presenza del<br />
presidente provinciale della F.I.G.C. Maurizio<br />
Madioni.<br />
HA RISCOSSO MOLTI CONSENSI IL CORSO DI QUALIFICAZIONE<br />
PER ISTRUTTORI DELLE SCUOLE CALCIO VOLUTO DALLA F.I.G.C.<br />
La qualità dei neo istruttori<br />
di calcio è stata sostanzialmente<br />
buona, gli organizzatori<br />
sperano e si augurano che tutte<br />
le nozioni passate durante le<br />
diverse sessioni del corso<br />
siano applicate nella maniera<br />
giusta sui campi di gioco delle<br />
scuole calcio, in particolare,<br />
quelle pedagogiche e psicologiche<br />
che risultano essere fondamentali<br />
per i giovani delle<br />
suddette fasce d’età.<br />
Coloro che non hanno potuto<br />
prendere parte a questa<br />
edizione del corso potranno<br />
partecipare alla prossima, che sarà effettuata<br />
durante la stagione sportiva 2011-2012.<br />
Ai partecipanti è stata r<strong>il</strong>asciata una tessera<br />
per “Istruttore di scuole calcio” che è valida<br />
per ottenere sei punti per l’ammissione ad<br />
eventuali altri corsi regionali che saranno indetti<br />
dal Settore Tecnico in collaborazione con<br />
<strong>il</strong> Comitato Regionale della F.I.G.C.<br />
La speranza è che questi neo-allenatori trovino<br />
la più completa soddisfazione in questa attività<br />
che è interessante ed importante, ma molto<br />
delicata, poiché ha a che fare con la crescita e<br />
l’educazione dei giovani che giocano al calcio.<br />
A tutti coloro che hanno preso parte a questo<br />
corso va un sincero ed uno sportivo “in<br />
bocca al lupo”. • (m.c.)<br />
35<br />
calcio<br />
Giovani mister...<br />
in carriera<br />
Questi i nominativi dei nuovi istruttori<br />
per le Scuole Calcio<br />
1 Ricucci Giulio 13 Pezzatini Iuri<br />
2 Santi Gianni 14 Spinelli Patrizio<br />
3 Conti Daniele 15 Torroni Alessandro<br />
4 Corrente Vincenzo 16 Turchi Marco<br />
5 Cosimi Rodolfo 17 Valentini Gabriele<br />
6 Neri Giacomo 18 Vannini Algero<br />
7 Didona Guido 19 Del Mastro Michele<br />
8 Grassini Aldo 20 Rossi Alarico Marco<br />
9 Guerri Giulio 21 Assenza Giacomo<br />
10 Conforti Paolo 22 Manganelli Andrea<br />
11 Margiore Giovanni 23 Pelliccione Tiziano Pietro<br />
12 Camo Bledi 24 Martini Federico
La sintesi della stagione di Banca Cras Cus Siena<br />
rugby sta nelle due partite perse di un solo punto,<br />
all’andata e al ritorno, contro la capolista Ferrara,<br />
assoluta dominatrice del campionato interregionale<br />
di C-Élite. Ovvero nella capacità dei bianconeri –<br />
debuttanti in questo torneo – di lottare alla pari contro<br />
i più forti di tutti e di uscire dal campo avversario<br />
– come è accaduto domenica 27 marzo – fra gli<br />
applausi degli appassionati, non solo per aver cercato<br />
la vittoria fino all’ultimo secondo, ma per aver<br />
messo in mostra veramente un bel rugby.<br />
La classifica di questa prima stagione in assoluto<br />
fuori dalla Toscana (Banca Cras è l’unica squadra<br />
della nostra regione iscritta al torneo) parla per<br />
ora di un quinto posto che all’inizio della stagione<br />
poteva essere – ed in verità è – un risultato di cui essere<br />
fieri, anche se qualcosa in più sarebbe stato<br />
forse possib<strong>il</strong>e: la squadra ha pagato per intero lo<br />
scotto della matricola, perdendo qualche partita di<br />
troppo contro avversari assolutamente alla propria<br />
portata. Del resto, non essendo mai saliti a questo<br />
livello di campionato, scalando rapidamente la C2<br />
e la C1, la società aveva affrontato la stagione<br />
senza porsi un obiettivo preciso, se non quello di legittimare<br />
la propria presenza sul piano del gioco e<br />
dei risultati.<br />
La crescita tecnica del gruppo guidato dal tecnico<br />
Fulvio Biagioli è stata anche quest’anno evidente<br />
e, a questo punto, non si può più considerare<br />
una sorpresa. I giocatori sono sostanzialmente gli<br />
stessi da quattro anni fa (con qualche nuovo ingresso<br />
e qualcuno che è rientrato), ma la loro tenacia agonistica<br />
e la loro qualità tecnica si adeguano costantemente<br />
a tornei sempre più impegnativi.<br />
“Andare a giocare in Em<strong>il</strong>ia Romagna e nelle<br />
Marche è stata un’esperienza sportiva molto bella<br />
– spiega Antonio Cinotti, responsab<strong>il</strong>e sezione<br />
rugby del Cus Siena –. Abbiamo trovato squadre<br />
come <strong>il</strong> Noceto con tanti giocatori che giocavano<br />
in serie A solo pochi anni fa e quindi di un livello<br />
tecnico per noi troppo superiore. In generale, abbiamo<br />
trovato un rugby tecnicamente più evoluto di<br />
quello che si vede sui campi della Toscana. Eppure,<br />
la squadra ha saputo immediatamente tener testa<br />
agli avversari. È emersa la forza mentale di un<br />
gruppo che gioca insieme da tanti anni e che risponde<br />
immediatamente alle sollecitazioni del tecnico.<br />
Per Fulvio Biagioli, diciamolo chiaramente, è<br />
stata un’altra stagione da incorniciare. Banca Cras<br />
non sarebbe mai cresciuta così tanto senza la sua<br />
guida tecnica”.<br />
Anche se <strong>il</strong> campionato non è ancora finito, e la<br />
squadra è anzi chiamata a partite molto importanti,<br />
si può già dire che <strong>il</strong> risultato di questa stagione è<br />
davvero <strong>il</strong> frutto di una semina avviata almeno cinque<br />
anni fa, quando si è cominciato a costruire,<br />
pezzo per pezzo, una realtà sportiva che oggi può<br />
legittimamente coltivare l’ambizione di essere una<br />
società sportiva di riferimento per l’intera città. La<br />
scoperta a livello nazionale del rugby come sport<br />
educativo e formativo di eccellenza, vincendo tutti<br />
i pregiudizi sulla durezza degli scontri in campo,<br />
ha certamente aiutato anche Banca Cras Cus Siena,<br />
ma per creare un movimento di 200 tesserati e otto<br />
squadre, ed una formazione di vertice come questa,<br />
non basta di sicuro.<br />
Resta irrisolto soltanto <strong>il</strong> problema del campo<br />
dell’Acquacalda, ormai da anni inadeguato alle dimensioni<br />
e alle ambizioni del rugby senese, che ha<br />
assoluta necessità di avere a disposizione un impianto<br />
moderno ed adeguato. Una necessità – e<br />
questo incoraggia i rugbysti senesi – di cui la città<br />
sta prendendo coscienza.<br />
Si è invece concluso <strong>il</strong> campionato del Siena<br />
Rugby Club 2000, impegnato nel raggruppamento<br />
umbro di serie C, con un b<strong>il</strong>ancio finale di 3 vittorie<br />
e 11 sconfitte, di sicuro inferiore alle aspettative.<br />
Ma <strong>il</strong> progetto affidato al tecnico Andrea Guadagno<br />
per verificare se ci fossero le possib<strong>il</strong>ità di creare<br />
e mantenere una seconda squadra senese può considerarsi<br />
riuscito. Il Siena Rugby Club 2000 è una<br />
realtà consolidata, capace di aggregare tanti giocatori<br />
e di dare quindi un proprio contributo non secondario<br />
all’intero movimento. Cinotti tiene sempre<br />
a sottolineare che, appena dieci anni fa, era diffic<strong>il</strong>e<br />
trovare quindici giocatori ogni domenica e tante<br />
volte <strong>il</strong> Cus Siena affrontava gli avversari in inferiorità<br />
numerica, mentre adesso ad ogni allenamento<br />
delle due squadre si superano regolarmente i 40<br />
atleti in campo.<br />
robertoguiggiani<br />
rugby 37<br />
La matricola Banca Cras Cus<br />
proiettata verso<br />
una onorevolissima posizione<br />
nella prima stagione di “C Élite”<br />
Ora<br />
la palla<br />
ovale è<br />
una realtà<br />
anche<br />
a Siena
38 francescovannoni<br />
cinque cerchi<br />
Convegno sull’ ‘Educazione al consumo consapevole<br />
e al risparmio energetico nello sport giovan<strong>il</strong>e’<br />
Per una nuova<br />
cultura ambientale<br />
“Siano essi tecnici, per la preparazione e<br />
<strong>il</strong> miglioramento di un gesto atletico o etici, fissati<br />
da comportamenti e abitudini improntate<br />
al rispetto delle regole e della cultura socioeducativa,<br />
i fondamentali sono la base dello<br />
sport, in quanto canoni irrinunciab<strong>il</strong>i per<br />
un’esperienza di vita capace di proiettarsi<br />
verso <strong>il</strong> futuro, anche oltre l’attività sportiva,<br />
nella formazione di buoni cittadini”.<br />
Nelle parole di Roberto Montermini, presidente<br />
Provinciale del Coni che ha patrocinato<br />
l’evento, c’è la perfetta sintesi, per contenuti<br />
e finalità, dei lavori del convegno sulla<br />
‘Educazione al consumo consapevole e al risparmio<br />
energetico nello sport giovan<strong>il</strong>e’, promosso<br />
in doppia sessione a Siena in Palazzo<br />
Patrizi e a Sinalunga nella suggestiva cornice<br />
del teatro ‘Ciro Pinsuti’, dalla Federconsumatori<br />
di Siena, coordinato da Giorgio Vaselli<br />
con la collaborazione del Centro Servizi Volontariato<br />
della Toscana e della Confesercenti,<br />
seguito con interesse da alcune nutrite delegazioni<br />
di studenti di scuola media.<br />
“La presenza attiva sul territorio – ha proseguito<br />
Montermini – rafforzata dalla nuova figura<br />
dei fiduciari locali, garantisce l’attenzione<br />
costante verso tutte quelle tematiche di<br />
interesse collettivo per le quali auspico nuove<br />
occasioni di sinergia con la Federconsumatori<br />
e alla cui diffusione e conoscenza lo sport deve<br />
necessariamente fornire <strong>il</strong> proprio contributo”.<br />
Il segmento recettivo verso cui i temi del convegno<br />
intendono rivolgersi è <strong>il</strong> mondo della<br />
scuola, primo e più diretto destinatario delle iniziative<br />
del Coni, in quanto ambito priv<strong>il</strong>egiato<br />
di crescita e sv<strong>il</strong>uppo.<br />
Il Prof. Francesco Binella, Coordinatore per<br />
l’Educazione fisico-motoria dell’Ufficio Scolastico<br />
Provinciale, ha evidenziato “<strong>il</strong> valore di<br />
queste iniziative, sia come forma di espressione<br />
dell’autonomia scolastica intesa nel<br />
senso di didattica conoscitiva socialmente<br />
ut<strong>il</strong>e, che per la necessità di veicolare, proprio<br />
attraverso gli studenti, un insieme di azioni e<br />
comportamenti che rientrino nella giusta attitudine<br />
mentale del rispetto delle regole e del-<br />
l’osservanza dei principi, in ambito sportivo<br />
ma soprattutto nel percorso di vita”.<br />
Francesco Caroni, componente la Nazionale<br />
Italiana di Ultramaratona, ha invitato a ricercare<br />
un approccio sportivo senza improvvisazioni<br />
o stravaganze. “Fare sport – ha detto<br />
l’Azzurro – vuol dire prepararsi a viverne contesti<br />
e situazioni nella maniera più appropriata,<br />
affidandoci ad operatori e tecnici che<br />
sappiano indicare piani di lavoro congrui e,<br />
aspetto tutt’altro che secondario, suggerire <strong>il</strong><br />
miglior abbigliamento per un’attività davvero<br />
ut<strong>il</strong>e, pienamente sana, che sia conforme alle
attitudini personali, alle condizioni ambientali<br />
e climatiche che ci troviamo ad affrontare”.<br />
Il rispetto dell’ambiente e la maggior consapevolezza<br />
sul buon uso delle fonti energetiche,<br />
sono temi di strettissima attualità oltre che<br />
punti nodali per <strong>il</strong> futuro di tutti.<br />
Lo ha ricordato, nella sua relazione, l’assessore<br />
provinciale all’ambiente Gabriele<br />
Berni, che ha posto l’accento sugli effetti causati<br />
dalla convinzione, nel tempo rivelatasi profondamente<br />
errata, che la natura fosse a totale<br />
ed indiscriminata disposizione dell’uomo.<br />
“Dobbiamo educare ed educarci per la costruzione<br />
di una nuova cultura ambientale sul<br />
terreno del risparmio energetico, del riut<strong>il</strong>izzo<br />
dei rifiuti sottoforma di raccolta differenziata<br />
e delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i: a questo proposito<br />
considero lo sport un prezioso alleato per l’autorevole<br />
cassa di risonanza che rappresenta<br />
nelle sue svariate dimensioni”.<br />
“È opportuno riflettere – ha chiosato Berni<br />
– sulle nostre abitudini quotidiane, le quali, da<br />
qualsiasi ambito si producano, generano delle<br />
risposte dal Pianeta, talvolta estreme se consideriamo<br />
l’oggettiva invivib<strong>il</strong>ità di alcune aree.<br />
Formare un consumatore consapevole vuol<br />
dire metterlo in condizione di esigere scelte<br />
ambientali ed energetiche in linea con lo stato<br />
di salute del nostro Pianeta, <strong>il</strong> rischio del suo<br />
riscaldamento e <strong>il</strong> lento ma inevitab<strong>il</strong>e esaurimento<br />
delle fonti non rinnovab<strong>il</strong>i. In questo<br />
senso, grazie alla sensib<strong>il</strong>ità del mondo dello<br />
sport, del Coni in particolare, qualcosa comincia<br />
a muoversi anche all’interno delle società<br />
sportive sull’efficienza degli impianti”.<br />
L’altra ‘A’, iniziale determinante nell’ottimizzazione<br />
del rapporto sport-salute ed elemento<br />
imprescindib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> futuro delle giovani<br />
generazioni, come forma di ‘investimento<br />
sulla vita’ è quella dell’ alimentazione.<br />
Il Prof. Mario Montagnani, già direttore della<br />
Clinica Medica del Centro Malattie Metaboliche<br />
dell’Università di Siena, si è soffermato sulle<br />
regole da seguire per un corretto ed equ<strong>il</strong>ibrato<br />
regime alimentare, spiegando l’ incidenza dei<br />
fattori di rischio a livello cardiovascolare sugli<br />
indici di peso corporeo (quello della massa,<br />
dato dal quoziente tra i ch<strong>il</strong>ogrammi di peso<br />
corporeo e l’altezza in metri al quadrato) e<br />
quello della circonferenza del giro vita al di sotto<br />
o superiore a certi parametri.<br />
Tale parametro identifica, dal punto di vista<br />
medico, soggetti sottopeso (con un indice<br />
di massa corporea inferire a venti), normopeso<br />
(da venti a venticinque), in soprappeso (oltre<br />
venticinque) obesi o grandi obesi (oltre tenta e<br />
fino a quaranta).<br />
“Un’alimentazione corretta deve essere<br />
completa di tutti i principali nutrienti, dai carboidrati<br />
alle proteine fino ai grassi; equ<strong>il</strong>ibrata,<br />
cioè con la giusta proporzione dei componenti<br />
sopra ricordati e adeguata alle<br />
caratteristiche peculiari e al fabbisogno giornaliero<br />
del singolo individuo”.<br />
“La raccomandazione – ha puntualizzato<br />
Montagnani – è quella di fare una buona colazione,<br />
seguita da pasti piccoli e più frequenti<br />
con un pranzo equ<strong>il</strong>ibrato e una cena più leggera.<br />
Il tutto con molta frutta e verdura, alimenti<br />
ricchi di fibre e dalle grandi proprietà antiossidanti.<br />
Magari all’interno della cosiddetta<br />
dieta mediterranea (recentemente riconosciuta<br />
dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità) a<br />
base di cereali e legumi, cercando di ridurre<br />
la quantità di carne in favore del pesce”.<br />
“Contrariamente alle abitudini più diffuse<br />
dobbiamo imparare a bere, anche quando<br />
non ne percepiamo <strong>il</strong> bisogno e non eccedere<br />
nell’apporto di zuccheri, soprattutto quelli semplici<br />
e i grassi saturi di origine animale. Ciò<br />
che integra e meglio si relaziona con la corretta<br />
alimentazione è ovviamente l’attività fisica<br />
che nello sport trova la sua espressione<br />
più autentica”.<br />
A sinistraun’immagine della sessione svoltasi a Palazzo<br />
Patrizi; in alto la stessa iniziativa a Sinalunga
Trem<strong>il</strong>a innamorati col biglietto Siena-Barcellona in mano, per<br />
inseguire un sogno e dire grazie alla squadra tutta, a Pianigiani, a<br />
Minucci. Quale gioia più grande? Premi <strong>il</strong> pulsante rewind e tra tanti<br />
frames esaltanti te ne resta uno indigesto, che non riesci a cancellare.<br />
Ora non conta più nulla, però ti resta di traverso e allora meglio<br />
farci i conti. La Montepaschi al Pireo rimedia in gara1 una figuraccia<br />
storica e la sera stessa, un po’ abbacchiato, vai a curiosare<br />
su internet nei tanti forum dedicati al basket. Ci resti malissimo:<br />
nove commenti su dieci inneggiano all’Olympiakos e si scagliano<br />
sulla squadra biancoverde da tanti definita “vergogna d’Italia”. Ora<br />
<strong>il</strong> re è nudo, questa la teoria prevalente: <strong>il</strong> bluff è scoperto e dopo la<br />
batosta storica Siena non si riprenderà più, cacciata con disonore dall’Europa<br />
e in difficoltà anche in campionato. Così M<strong>il</strong>ano vincerà<br />
in carrozza <strong>il</strong> tricolore. Sì, perché molti di quei commenti malevoli<br />
sono postati nella capitale lombarda, lo dicono apertamente gli scriventi<br />
o lo si capisce tra le righe. Ma come? ti domandi. Perché tanto<br />
accanimento contro una società che, per quanto rivale, rappresenta<br />
l’Italia intera nella massima competizione continentale? In questi<br />
casi non è certo obbligatorio tifare per una squadra vincente e dunque<br />
antipatica a gran parte dei connazionali, ma qui siamo fuori dal<br />
recinto angusto dello strapaese, non più sotto i cento campan<strong>il</strong>i e le<br />
m<strong>il</strong>le fazioni, ce la giochiamo in Euroleague, che diamine. Un pizzico<br />
di orgoglio nazionale non sarebbe opportuno nel 150esimo dell’unità<br />
d’Italia? Pensi che tanta ingenerosità non è compatib<strong>il</strong>e con<br />
l’immagine che hai di quella grande città. La M<strong>il</strong>ano ricca e generosa<br />
degli anni sessanta e settanta, la M<strong>il</strong>ano vivace e col cuore in<br />
mano, la M<strong>il</strong>ano dei ghisa e dei cumenda, che accoglieva Rocco e i<br />
suoi fratelli con la valigia di cartone e dava loro una casa e un lavoro,<br />
la M<strong>il</strong>ano dei Gufi e di Enzo Jannacci, di Ornella Vanoni e di<br />
Luciano Bianciardi, di Carlo Em<strong>il</strong>io Gadda e del cardinale Martini,<br />
del teatro alla Scala di Maria Callas e di Paolo Grassi, del Piccolo<br />
Teatro di Giorgio Strehler, degli editori coraggiosi e dei<br />
grandi quotidiani, di Piero Manzoni e dei pittori bohemien<br />
di Brera, del banchiere-mecenate Raffaele Mattioli, dei sindaci<br />
che sapevano vedere oltre <strong>il</strong> loro naso. Di recente sei<br />
stato lassù un paio di volte per lavoro e la patria di Cesare<br />
Beccaria non ti è sembrata all’altezza del suo mito. Di cui fa<br />
parte anche la pallacanestro. Quando in Italia e all’estero vinceva<br />
l’Olimpia di Rubini, Gamba e Masini, e poi quella di<br />
Meneghin, D’Antoni e Petersen, Siena, piccola provinciale<br />
anche nel basket, non schizzava rancore, anzi provava sincera<br />
ammirazione, e così<br />
fu anche dopo, quando a<br />
comandare furono Va-<br />
rese, Bologna, Treviso. O<br />
forse allora non c’era internet,<br />
che amplifica<br />
equamente le buone<br />
cause e i pensieri meschini.<br />
Ma sì, pensi che<br />
tutto sommato hai visto<br />
solo un frammento del<br />
paesaggio emotivo nazionale,<br />
non puoi scambiare<br />
la parte per <strong>il</strong> tutto,<br />
venti bischeri non possono<br />
fare opinione. E<br />
premi <strong>il</strong> tasto reset.<br />
Dopo 48 ore la Mon-<br />
Sapessi<br />
come è st stran ano, o,<br />
sentirsi<br />
poco amati<br />
daM<strong>il</strong>ano<br />
<strong>il</strong>ano<br />
■ vincenzocoli<br />
tepaschi risorge clamorosamente, caso limite sportivo e anche<br />
clinico, infatti la Gazzetta intervista una psicologa dello<br />
sport. In rete tacciono corvi e jene, in compenso si affacciano<br />
i tifosi senesi, che rispondono alle provocazioni e anche loro<br />
esagerano. Pochi gli interventi che smorzano i toni e cercano<br />
di ragionare. Ma continui a credere alla assoluta parzialità<br />
e inattendib<strong>il</strong>ità del fenomeno. Poi leggi su Superbasket l’editoriale<br />
del direttore Claudio Limardi, giornalista intelligente ed<br />
equ<strong>il</strong>ibrato, che ti fa sobbalzare: “Le reazioni del tifoso della strada<br />
alla debacle di gara1 sono state ai limiti della gioia irrefrenab<strong>il</strong>e.<br />
Bisogna parlare di “Siena haters” così come una volta in America<br />
c’erano i “Kobe haters”, quelli contro a prescindere… Immagino<br />
che, per coerenza, la strepitosa prestazione di gara2, appena 48 ore<br />
dopo <strong>il</strong> tonfo della prima partita, sia stata assorbita con grande fatica.<br />
Ho ricevuto con gran piacere solo un messaggio di un tifoso<br />
di M<strong>il</strong>ano che si augurava che l’Olimpia possa presto realizzare<br />
imprese come quella di gara2. Intendiamoci: non c’è da scandalizzarci.<br />
L’Italia è fatta così e <strong>il</strong> concetto di tifare per la quadra del proprio<br />
paese è stato sepolto da anni anche – soprattutto – nel calcio…L’Italia<br />
è questa, con pregi e difetti, è l’Italia dei comuni, del<br />
campan<strong>il</strong>ismo, anche delle invidie. E alla fine chi vince tanto, forse<br />
troppo, finisce per tirarsi dietro più odio che rispetto. Però noi siamo<br />
<strong>il</strong> basket, non <strong>il</strong> calcio, siamo uno sport che storicamente ha un livello<br />
di cultura più elevato perché ha sempre affondato le sue radici<br />
in America , quindi è sempre stato aperto al resto del mondo…”<br />
Amaramente sottoscrivi, e la sera stessa Siena vince gara3, e<br />
poi gara 4. Assaporando questa piramidale soddisfazione alla faccia<br />
dei poveri di spirito, non riesci a tenere a bada un retropensiero<br />
maligno. Forse l’Italia era così anche ai tempi di Garibaldi e magari<br />
anche prima, quando i comuni li guidava Alberto da Giussano.<br />
Ma un fatto è acclarato: l’imbarbarimento della società italiana ha<br />
subito un’accelerazione negli ultimi venticinque anni, e <strong>il</strong> fatto che<br />
questo degrado della vita di relazione sia andato di pari passo con<br />
l’avvento di un ciclo politico ed economico che ha diviso in due <strong>il</strong><br />
paese e inasprito gli animi, è una coincidenza quanto meno curiosa.<br />
Meditate gente, meditate. Ma senza alzare la voce e risparmiando<br />
sui punti esclamativi, grazie. •<br />
41
42 lauramassai<br />
associazionismo<br />
Senza soste l’attività dell’A.S.D. Shinan Karate Kai di Siena<br />
tesserata Uisp e aff<strong>il</strong>iata Fikta<br />
Fra sport e cultura<br />
Se l’anno agonistico 2009-2010 per l’associazione senese<br />
ha rappresentato un anno speciale con la presentazione<br />
a palazzo Berlinghieri del volume ‘Shinan Karate Kai trent’anni<br />
di attività’, un diario storico, presentato per raccolta di<br />
articoli e foto pubblicati sui mezzi di informazione dal 1978<br />
al 2008, con inserti inediti di storia e cultura del karaté tradizionale<br />
senese, non dimeno <strong>il</strong> 2010-2011 si presenta ricco di<br />
risultati sportivi ed iniziative culturali.<br />
In ordine di tempo, <strong>il</strong> primo importante risultato è stato<br />
quello che ha visto la UISP in collaborazione con la Shinan<br />
Kai dopo un accurato lavoro di progettazione, aggiudicarsi<br />
insieme ad altre due associazione senesi la gara d’appalto<br />
indetta dal comune di Siena per i corsi femmin<strong>il</strong>i di autodifesa,<br />
da esso patrocinati.<br />
Nel mese di novembre poi, l’associazione con la collaborazione<br />
dell’ufficio sport del comune di Siena ha organizzato<br />
<strong>il</strong> full immersion per istruttori e maestri federali FIKTA.<br />
Al corso hanno partecipato oltre novanta candidati, provenienti<br />
da tutte le parti d’Italia, che si sono impegnati per tre<br />
giorni in lavori inerenti la formazione dei quadri tecnici nazionali,<br />
che prevede l’obbligatorietà, per chi ne abbia i requisiti<br />
di grado, di un corso biennale con esame finale di ben<br />
180 ore di attività didattica, teorica e pratica, suddivisa in<br />
full immersion.<br />
Molto gradito <strong>il</strong> discorso inaugurale dell’assessore allo<br />
sport del comune di Siena, Massimo Bianchi, che oltre a rimarcare<br />
i valori dello sport ha elogiato la serietà ed <strong>il</strong> livello<br />
di questi corsi di formazione, tra le cui f<strong>il</strong>a figurano docenti<br />
di spessore nel panorama nazionale delle scienze motorie.<br />
L’altro intervento molto apprezzato per la sua singolarità, è<br />
stato quello di Francesco Rinaldi che ha destato interesse ed<br />
emozione nella platea, parlando in maniera coinvolgente di<br />
Siena, la sua storia, le contrade e i suoi valori tradizionali.<br />
Un ringraziamento doveroso va anche all’emittente locale<br />
Sienatv per <strong>il</strong> bel servizio messo in onda sull’evento.<br />
Il 2011 poi, è stato subito inaugurato con <strong>il</strong> consueto stage<br />
regionale di Goshindo, tenuto come ogni anno dal grande<br />
maestro giapponese Hiroshi Shirai, massimo carisma mondiale<br />
del Karate tradizionale, l’evento si è svolto nel palazzetto<br />
di Castelnuovo Berardenga dove, ha presentato gli onori di<br />
casa, con un gradito intervento, <strong>il</strong> sindaco Roberto Bozzi.<br />
Appena congedatasi da questi impegni la Shinan kai,<br />
in collaborazione da anni con <strong>il</strong> dipartimento di fisiologia<br />
dell’università di Siena, ha subito ripreso l’attività per la presentazione<br />
di importanti lavori di ricerca scientifica, al Simposio<br />
Internazionale, sulle arti marziali e gli sport da combattimento,<br />
organizzato dall’ISI (Istututo Shotokan Italia) Ente<br />
Morale, che si tiene ogni due anni al L.A.F.A.L. (Laboratorio<br />
di Anatomia Funzionale dell’Apparato Locomotore dell’università<br />
di M<strong>il</strong>ano).<br />
Prima di passare ad <strong>il</strong>lustrare i risultati sportivi di maggior<br />
r<strong>il</strong>ievo che hanno caratterizzato la stagione 2010-2011 è doveroso<br />
fare una piccola parentesi presentando lo staff tecnico<br />
dei maestri ed istruttori della Shinan Karate Kai.<br />
Il direttore tecnico M° Benocci Roberto, medaglia di<br />
bronzo a valor civ<strong>il</strong>e, è arbitro nazionale, 5°Dan di Karate<br />
Shotokan e Kyoshi di GoshinDo, allievo diretto del M° Hiroshi<br />
Shirai riveste attualmente tre importanti cariche federali:<br />
è supervisore dei corsi nazionali istruttori e maestri, membro<br />
della commissione tecnica nazionale e del comitato scientifico<br />
che coordina l’attività di ricerca, in collaborazione con<br />
le università.<br />
Il M° Benocci è affiancato nell’insegnamento e nell’organizzazione<br />
dal M° Massai Laura, 5° Dan Shotokan e Kyoshi<br />
di GoshinDo, allieva diretta del M° Shirai, arbitro nazionale<br />
e responsab<strong>il</strong>e regionale arbitri. Docente ISEF e<br />
specialista nell’insegnamento ai bambini e ragazzi, dirige<br />
personalmente anche i corsi agonisti che da oltre un decennio<br />
hanno raggiunto un livello veramente ragguardevole<br />
piazzandosi sempre nelle zone di vertice in competizioni di<br />
ogni sorta. Impegnata da anni in qualità di insegnante, nel<br />
progetto del C.O.N.I. “Il bambino sceglie lo sport” ha portato<br />
<strong>il</strong> Karate nelle scuole facendo conoscere ai piccoli allievi<br />
e insegnanti gli alti valori educativi e formativi di questa<br />
straordinaria disciplina. Completano l’organigramma<br />
tecnico dello Shinan Karate Kai <strong>il</strong> prezioso e insostituib<strong>il</strong>e contributo<br />
degli istruttori federali e assistenti: l’istruttore Gorelli<br />
Daniele 4° Dan, Shotokan e Renshi di GoshinDo, responsab<strong>il</strong>e<br />
tecnico del Gruppo Karate Bunconvento e Monteroni,<br />
affiancato dall’assistente Tommasi Roberta 2° Dan.<br />
L’istruttore Massai Antonio 3° Dan Shotokan e Renshi di<br />
GoshinDo responsab<strong>il</strong>e<br />
tecnico per <strong>il</strong> Karate a Castelnuovo<br />
Berardenga.<br />
L’istruttore Sestini Simone<br />
3° Dan Shotokan e<br />
Renshi di GoshinDo impegnato<br />
nella sede centrale<br />
di Viale Toselli a<br />
Siena e l’aspirante istruttore<br />
D’Auria Domenico<br />
3° Dan, che oltre ad essere<br />
impegnato nella<br />
sede centrale, dirige <strong>il</strong><br />
gruppo di Karate a Rapolano<br />
Terme.<br />
I risultati agonistici<br />
del periodo 2010-11<br />
sono stati di alto livello.<br />
In particolare l’anno si è<br />
aperto con la vittoria ai Campionati Italiani AICS, come componenti<br />
della rappresentativa della Toscana Karate, di Alessandro<br />
e Lorenzo Dei per <strong>il</strong> Kata cinture verdi preagonisti e<br />
ragazzi e <strong>il</strong> secondo posto di Tommaso Montisci nel Kumite<br />
cinture nere.<br />
Vittoria per <strong>il</strong> quarto anno consecutivo del Trofeo della Befana,<br />
massima manifestazione toscana per <strong>il</strong> karate giovan<strong>il</strong>e,<br />
l’associazione senese si aggiudica per <strong>il</strong> 2011 la nuova Coppa<br />
e le viene assegnata definitivamente la precedente Coppa Befana,<br />
vinta per tre anni dall’associazione.<br />
Partecipazione nella squadra della Toscana al Trofeo<br />
delle Regioni FIKTA, la competizione più elevata nel panorama<br />
giovan<strong>il</strong>e, di F<strong>il</strong>ippo Belli, Francesco Chiavoni e Niccolò<br />
Minucci.<br />
Vittorie e piazzamenti anche al Campionato Italiano<br />
UISP di Karate shotokan tradizionale tenutosi a Scandiano<br />
(RE): 1° posto di Tommaso Montisci nel Kumite cinture nere<br />
– 75 Kg e nel Kata fino 1° Dan, 1° posto per Francesco Marchi<br />
nel Kumite Cinture Nere + 75 Kg e 2°posto nel Kata fino<br />
a 1° Dan, 2° posto nel Kata master oltre <strong>il</strong> 2° Dan di Daniele<br />
Gorelli, 2° posto nel Kata cinture nere femmin<strong>il</strong>e fino a 1°Dan<br />
di Angelica Sodi, 2° posto nel Kata cinture marroni preagonisti<br />
di Edoardo Cerretani, 3° posto nel Kata cinture verdi cadetti<br />
di Nicolas Lenzini.<br />
Infine ai Campionati Regionali FIKTA valevoli anche<br />
come qualificazioni alle finali nazionali di Salsomaggiore<br />
Terme: F<strong>il</strong>ippo Belli 1°classificato Kata individuale 2° classificato<br />
Kumite e 4° classificato Fukugo, Tommaso Montisci<br />
qualificato nel Kata e 2° classificato nel Kumite, Francesco<br />
Chiavoni 2° classificato nel Kata, 3° Kumite, Francesco Marchi<br />
3° nel Kumite e 3° nel Kata, Niccolò Minucci terzo nel<br />
Kumite, Angelica Sodi 3° Kumite e la squadra composta da<br />
Marchi, Belli, Chiavoni e Minucci 1ª classificata Kumite.
La Consum.it si salva, ma è fuori dai play-off.<br />
Con la 16ª sconfitta si chiude una stagione quasi tutta da dimenticare.<br />
Perché non proviamo<br />
a studiare qualcosa?<br />
Chi non ricorda quando <strong>il</strong> babbo, da<br />
piccoli, non appena la discussione su<br />
qualche argomento cominciava ad evidenziare<br />
concreti rischi di polemica interveniva<br />
perentorio con la sua parola<br />
d’ordine: “chiudiamo <strong>il</strong> discorso qui“.<br />
Tale chiusura – ma questo l’abbiamo<br />
capito molto tempo dopo come tutti i figli<br />
che sono in ritardo sulla saggezza dei<br />
genitori – lungi dall’essere imposizione al<br />
s<strong>il</strong>enzio voleva invece portare concordia<br />
al fine di riflettere di più e meglio sulle rispettive<br />
diverse posizioni.<br />
Allora, al termine di questa ennesima<br />
avventura della Consum.it nel campionato<br />
di serie A2, dopo aver confrontato le cose<br />
dette e scritte in questi ultimi mesi e – per<br />
certi confronti – anche negli ultimi trequattro<br />
anni (potenza dell’archivio elettronico!),<br />
dopo un rapido sguardo alla<br />
classifica finale non troviamo di meglio<br />
che voler chiudere <strong>il</strong>… discorso qui. Vogliamo<br />
dirlo in modo chiaro, questa nostra<br />
volontaria ‘lacuna’ non è una critica<br />
globale e senza appello, una specie di<br />
‘Aventino’ giornalistico che potrebbe essere<br />
male interpretato. Niente di tutto questo.<br />
Vogliamo invece far riflettere e riflettere<br />
tutti insieme sul futuro del basket<br />
femmin<strong>il</strong>e a Siena e,soprattutto,sulle strategie<br />
di sv<strong>il</strong>uppo per le giovani generazioni<br />
della nostra città e del territorio provinciale.<br />
Ci viene in mente per esempio un<br />
semplice quesito che poi è anche una proposta:<br />
perchè non provare a sv<strong>il</strong>uppare un<br />
grande progetto integrato (quindi con le<br />
scuole e con eventuali altri sodalizi) di pallacanestro<br />
giovan<strong>il</strong>e che sappia coinvolgere<br />
ed entusiasmare ragazze e ragazzi.<br />
Far crescere la voglia di basket rosa<br />
dedicando le risorse disponib<strong>il</strong>i alle giovani<br />
leve mentre potrebbe terminare<br />
l’esperienza della cadetteria, cioè l’attuale<br />
campionato di serie A2 che dall’anno<br />
2000, quello della promozione dalla serie<br />
B, sembra abbia perduto (ma possiamo<br />
sbagliarci, è una nostra opinione)<br />
quella spinta propulsiva e quel coinvolgimento<br />
che invece abbondava negli anni<br />
2003/2005, quelli del ‘sogno’ e del mitico<br />
dream team.<br />
Intanto l’avventura appenninica è terminata.<br />
Chieti vince nella classifica provvisoria<br />
della regular season mentre Siena<br />
è troppo lontana da ciò che la capitale del<br />
basket italiano e forse di quello europeo<br />
meriterebbe nel settore femmin<strong>il</strong>e.<br />
La nostra passione e <strong>il</strong> nostro entusiasmo<br />
ci porterebbero troppo lontano<br />
violando <strong>il</strong> patto iniziale. Chiudiamo <strong>il</strong> discorso<br />
qui! •<br />
A2 Girone Sud Regular Season<br />
francescooporti<br />
basket 43<br />
classifica punti giocate vinte perse<br />
1. C.U.S. Chieti 44 28 22 6<br />
2. Termocarispe La Spezia 42 28 21 7<br />
3. Gea Magazzini Alcamo 40 28 20 8<br />
4. Passalacqua Spedizioni Ragusa 40 28 20 8<br />
5. Ceprini Costruzioni Orvieto 38 27 19 8<br />
6. Ciplast Battipaglia 30 28 15 13<br />
7. Ants Viterbo 28 27 14 13<br />
8. Risorseimmob<strong>il</strong>iari.it La Spezia 28 28 14 14<br />
9. Saces Napoli 26 28 13 15<br />
10. Consum.it Siena 24 28 12 16<br />
11. RomaSistemi So.Se.Pharm Pomezia 22 28 11 17<br />
12. Ancona Basket 20 28 10 18<br />
13. Il Fotoamatore Firenze 16 28 8 20<br />
14. College Italia 12 28 6 22<br />
15. Calabra Maceri Rende 8 28 4 24
44 stefanofini<br />
basket<br />
In campo giovan<strong>il</strong>e si prof<strong>il</strong>a l’ennesima sfida a due<br />
fra Virtus e Mens Sana a livello Under 19 d’Eccellenza<br />
Appuntamento<br />
alle Finali Nazionali<br />
In questo mese si consumeranno le<br />
ultime gare della fase interregionale del<br />
Campionato Under 19 d’Eccellenza ed al<br />
momento annotiamo le ennesime vittorie<br />
delle senesi, Mens Sana e Virtus, anche<br />
se a favore di quest’ultima è opportuno<br />
evidenziare che nel proprio girone ha riportato<br />
l’undicesimo successo consecutivo<br />
a spese della Computer Grass, ed a<br />
coronamento di un percorso netto che<br />
non ha conosciuto nessuna sconfitta. Pertanto<br />
riflettori accesi a tutto parquet sui<br />
rossoblù virtussini per essere una delle<br />
due squadre dello stivale che in questa<br />
categoria si è aggiudicata la certezza matematica<br />
dell’accesso alle Finali Nazionali<br />
con ben quattro turni d’anticipo.<br />
Tutto come da copione od oltre le<br />
aspettative? Tante vittorie erano nel conto?<br />
“Sinceramente no – risponde Matteo<br />
Mecacci coach degli Under 19 – perché<br />
non sapevamo quale poteva essere <strong>il</strong> valore<br />
del gruppo, dato che quest’anno<br />
erano stati fatti molti cambiamenti: reclutati<br />
nuovi giocatori, formato un gruppo<br />
misto con ben sei Under 17 su dodici elementi.<br />
Però già nella prima fase del cam-<br />
pionato, quella regionale, abbiamo capito<br />
quali potevano essere le nostre potenzialità<br />
giocando alla pari ed arrivando<br />
in classifica addirittura<br />
avanti alla Mens<br />
Sana.”<br />
Cosa ti piace<br />
maggiormente dei<br />
tuoi Under 19?<br />
“È un gruppo che<br />
sa sacrificarsi dato<br />
che quasi tutti vivono<br />
sportivamente<br />
un doppio impegno,<br />
alcuni nel Campionato<br />
A D<strong>il</strong>ettanti ed<br />
altri con gli Under 17<br />
nell’altro Campionato di categoria. È un<br />
gruppo che riesce ad essere unito e<br />
quindi a giocare di squadra; cosa che alcune<br />
volte non è accaduto quando le formazioni<br />
erano troppo debordanti nel talento;<br />
questi, all’indiscusso talento<br />
individuale, hanno la capacità di fare<br />
squadra. Poi tatticamente abbiamo molte<br />
soluzioni: possiamo giocare con più lunghi,<br />
possiamo giocare con più esterni,<br />
tante ali che possono anche trattare la<br />
palla su i 2 metri; insomma un gruppo<br />
dutt<strong>il</strong>e piacevole da allenare.”<br />
Quindi un bel la squadra che a questo<br />
punto del la stagione un obbiettivo se lo<br />
de ve essere posto … quale?<br />
“Dopo aver raggiunto anticipatamente<br />
la matematica certezza delle Finali<br />
Nazionali l’obiettivo è quello di provare<br />
ad essere testa di serie, ovvero arrivare<br />
primi; poi alle finali vedremo gli incroci.<br />
Dobbiamo però fare i conti anche con le<br />
esigenze della prima squadra impegnata<br />
nel periodo più caldo della stagione perché<br />
determinante per la salvezza. Questo<br />
doppio obiettivo che molti ragazzi si trovano<br />
a perseguire, non è fac<strong>il</strong>e da conc<strong>il</strong>iare<br />
per un giovane.<br />
Tornando alle finali, aggiungo che ad<br />
ora non vedo in nessun girone una favorita<br />
per le finali, una squadra che per talento<br />
e gioco è migliore delle altre; certo<br />
è che molte squadre da qui alle finali cambieranno,<br />
per esempio la Mens Sana farà<br />
tornare da Agrigento Sabbatino ed <strong>il</strong><br />
gruppo ’93 vittorioso nel passato può esserlo<br />
anche quest’anno. Vedo una giovanissima<br />
ma interessante Virtus Bologna;<br />
come squadre importanti vedo anche Reggio<br />
Em<strong>il</strong>ia, Biella, Treviso e ritengo che la<br />
grande incognita possa essere Cantù arrivata<br />
prima in Lombardia e, nella seconda<br />
fase, come noi ancora imbattuta.”<br />
Queste le certezze, le speranze e le<br />
previsioni di Matteo Mecacci, giovane coach<br />
virtussino, assistente di Stefano Salieri<br />
e studente all’ultimo anno della facoltà<br />
di Scienze Politiche. È un giovane<br />
che sa fare <strong>il</strong> suo lavoro; è un coach che<br />
ha già respirato l’aria delle finali nazionali<br />
Under 19 a Salsomaggiore ed assaporato<br />
<strong>il</strong> piacere della vittoria nel 2008 con la Selezione<br />
di Siena nel Torneo delle Province<br />
e, con Stefano Salieri, nelle due magnifiche<br />
Coppe Italia A D<strong>il</strong>ettanti vinte dalla<br />
società senese. •<br />
In alto la panchina della Virtus;<br />
a fianco un’immagine dell’ultima partita disputata
Il Costone archivia un altro mese da imbattuto<br />
e si lancia verso i play-off con <strong>il</strong> morale altissimo<br />
ed un buona condizione di forma. Prima<br />
però l’ultimo scoglio della trasferta sul campo<br />
di Montecatini, che deciderà la posizione da occupare<br />
nella griglia della post-season; entrambe<br />
le squadre, data la distanza abissale che le separa<br />
dalla terza classficata, sono già sicure delle<br />
prime due piazze e verosim<strong>il</strong>mente sarà lo scontro<br />
diretto a restituire <strong>il</strong> nome della trionfatrice<br />
nella stagione regolare.<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> marzo appena trascorso,<br />
come detto, la nave gialloverde ha viaggiato<br />
con <strong>il</strong> vento in poppa mettendo in carniere<br />
altri 8 punti e proseguendo nella<br />
cavalcata trionfale di questa splendida annata;<br />
sono arrivati infatti i successi casalinghi ai<br />
danni delle compagini umbre di Assisi e Val di<br />
Ceppo, mentre i campi di Foligno ed Altopascio<br />
non hanno resistito agli arrembaggi dei<br />
corsari guidati da Andrea Zanotti.<br />
Inoltre ben tre dei quattro confronti portati<br />
a casa dalla Conum.it sono stati regolati con<br />
uno scarto superiore alla doppia cifra, due di<br />
questi con oltre venti punti di margine, a testimonianza<br />
della superiorità espressa dallo splendido<br />
gruppo costoniano. In mezzo la bella vittoria<br />
sul campo della Lucky Wind Foligno, una<br />
delle due squadre ad aver violato <strong>il</strong> PalaOrlandi<br />
nel girone di andata, dove <strong>il</strong> Costone si è imposto<br />
per 69 a 66 grazie alla solita prestazione<br />
corale e ad una serata di grazia delle guardie.<br />
E dire che <strong>il</strong> bomber Lorenzo Gambelli, autentico<br />
“crack” in questa stagione, fermo da<br />
febbraio per problemi muscolari, è tornato in<br />
campo per una gara di campionato solo alla<br />
fine di marzo; chi si aspettava una flessione di<br />
tutta la squadra in assenza del suo uomo migliore<br />
si è dovuto ricredere: gli ingranaggi<br />
hanno continuato a girare a meraviglia e Luigi<br />
Bruttini, prodotto del vivaio della Piaggia, ha<br />
vestito con disinvoltura i panni del “Gamba”<br />
inf<strong>il</strong>ando una serie di prestazioni di grande livello<br />
che hanno quasi fatto dimenticare l’assenza<br />
del numero 6.<br />
La squadra della Piaggia veleggia verso i play-off<br />
in attesa di giocarsi <strong>il</strong> primo posto con Montecatini<br />
Il Costone<br />
alza l’asticella<br />
Occhi puntati dunque da ora in avanti sui<br />
play-off che prenderanno <strong>il</strong> via nel corso del<br />
mese di apr<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> Costone avrà <strong>il</strong> vantaggio del<br />
fattore campo nella prima serie (mantenendo favorevole<br />
lo scontro diretto con Montecatini se<br />
lo assicurerebbe anche per l’intera post-season)<br />
ma appare diffic<strong>il</strong>e al momento fare previsioni<br />
su chi potrebbe essere l’avversario dei gialloverdi<br />
nei quarti di finale. Sebbene infatti gli otto<br />
posti che comporranno la griglia siano già matematicamente<br />
assegnati, nella bagarre per la<br />
lotta al quarto gradino sono teoricamente coinvolte<br />
ancora cinque squadre. Al momento la settima<br />
e l’ottava posizione sono occupate da San<br />
Giovanni Valdarno ed Altopascio che inseguono<br />
Foligno e Val di Ceppo con due lunghezze a di-<br />
spetto dei quattro punti ancora disponib<strong>il</strong>i: sembrerebbe<br />
dunque attendib<strong>il</strong>e ricercare in questo<br />
ambito la prima avversaria della Consum.it.<br />
La stagione sta quindi per entrare nella sua<br />
fase più calda: un passo falso ora potrebbe<br />
compromettere <strong>il</strong> lavoro di tutta un’annata, una<br />
serata di grazia potrebbe far volare chi non è<br />
riuscito a decollare nella prima parte di campionato.<br />
Vietato abbassare la concentrazione<br />
quindi, i play-off sono imprevedib<strong>il</strong>i ed <strong>il</strong> Costone<br />
lo sa bene dopo lo scorso anno. Per i ragazzi<br />
capitanati da Niccolò Franceschini è <strong>il</strong> momento<br />
di alzare ancora l’asticella in termini di<br />
rendimento ed ambizioni, ai tifosi gialloverdi<br />
non resta che continuare a seguirli e sperare<br />
nel lieto fine. •<br />
guidocarli<br />
basket 45<br />
Basket in carrozzina<br />
Le Volpi Rosse ospiti al PalaOrlandi<br />
Si è svolta domenica 3 apr<strong>il</strong>e in un clima di<br />
grande fam<strong>il</strong>iarità, la giornata-incontro organizzata<br />
dal Costone con l’Associazione “Wheelchair<br />
<strong>Sport</strong> Firenze - Volpi Rosse”. Questa formazione,<br />
che ha preso parte al Campionato<br />
Nazionale di Basket in carrozzina, è stata ospite<br />
per l’intera giornata al PalaOrlandi assieme ai<br />
dirigenti, tecnici e fam<strong>il</strong>iari al seguito. Il programma<br />
ha previsto, dopo <strong>il</strong> pranzo, lo svolgimento<br />
di una partita amichevole tra due squadre miste composte dalle Volpi Rosse e dagli Under 15<br />
del Costone. All’evento, che per la prima volta si è disputato a Siena, erano presenti l’Assessore alle<br />
Politiche Sociali Maria Teresa Fabbri, l’Assessore allo <strong>Sport</strong> Massimo Bianchi, <strong>il</strong> Presidente del Coni di<br />
Siena Roberto Montermini e <strong>il</strong> Presidente del Comitato Paralimpico Toscano Augusto Ceccherini, i quali<br />
a suo tempo avevano accordato <strong>il</strong> patrocinio all’iniziativa. Dopo la consegna delle medaglie e degli<br />
omaggi ai protagonisti in campo, le Volpi Rosse hanno accompagnato i giocatori della Consum.it Costone<br />
in occasione della presentazione delle squadre poco prima dell’inizio della gara di serie C contro<br />
la Reale Mutua Val di Ceppo.<br />
“Senza dubbio abbiamo avuto modo di vivere una giornata intensa<br />
ed emozionante – ha commentato Alessandra Muzzi, dirigente della SSD<br />
Costone Fides, la quale ha coordinato <strong>il</strong> progetto-incontro – dove ognuno<br />
di noi penso abbia ricevuto qualcosa di molto importante. I genitori e<br />
i dirigenti al seguito dei ragazzi delle Volpi Rosse, erano quasi commossi<br />
al momento dei saluti per dover lasciare un ambiente carico di<br />
affetto e di calorosa accoglienza quale si è dimostrato <strong>il</strong> PalaOrlandi.<br />
Merito di tutto questo va, oltre all’equipe che insieme a me ha curato<br />
l’organizzazione, anche al tecnico Marco Collini e al dirigente Roberto<br />
Nepi che hanno saputo adeguatamente preparare i ragazzi Under 15 (e<br />
i loro genitori) alla giornata, tanto da dimostrare grande serietà e sportività<br />
nel mettersi in gioco.” • r.r.
46 giuseppenigro<br />
basket<br />
Il tardivo risveglio degli universitari alla base del mancato aggancio ai play off<br />
Cus, i due volti<br />
della stessa medaglia<br />
Coach Brunetti<br />
e, sotto, un’immagine<br />
del derby col<br />
Montevarchi<br />
Il Cus visto in certe partite avrebbe potuto<br />
divertirsi molto ai playoff. Il Cus visto<br />
in altre partite avrebbe faticato a salvarsi.<br />
L’esito finale della stagione che si<br />
sta concludendo è la media più o meno<br />
aritmetica di due volti che non paiono<br />
quelli della stessa squadra: “La forbice è<br />
stata evidente anche secondo me – commenta<br />
<strong>il</strong> coach Marco Brunetti –: contro <strong>il</strong><br />
Costone e in casa di Montecatini, le dominatrici<br />
del campionato, ce la siamo giocata<br />
fino in fondo, mettendo qualche granellino<br />
nei loro ingranaggi; abbiamo<br />
battuto Foligno, a Monsummano si è<br />
perso di pochissimo, ad Altopascio si poteva<br />
vincere. Invece poi a Passignano e<br />
in altre occasioni siamo sembrati peggio”.<br />
La svolta positiva è arrivata a fine inverno<br />
con una serie di quattro vittorie<br />
consecutive che in quel momento ha allontanato<br />
la zona retrocessione, anche se<br />
troppo tardi per inseguire i playoff. I motivi<br />
del cambio di passo? Un paio secondo<br />
Brunetti: “L’arrivo di Monaldi, più che per<br />
quello che ha prodotto direttamente talvolta<br />
in termini di punti, ha dato quell’accelerata<br />
al nostro gioco che era quello<br />
che ci serviva, è stato l’unico dei play che<br />
abbiamo avuto che è riuscito a darcela,<br />
produttivo ma in grado di coinvolgere i<br />
compagni, che hanno trovato un po’ più<br />
di spazio visto che su di<br />
lui le difese adeguavano”.<br />
E poi: “La squadra<br />
ha potuto allenarsi<br />
poco insieme coi ragazzi<br />
della Mens Sana<br />
che la compongono e<br />
così ci ha impiegato un<br />
po’ troppo a metabolizzarli.<br />
C’è riuscita solo<br />
ora a fine anno”.<br />
Riguardo agli alti e<br />
bassi della stagione<br />
Brunetti parte da un’autocritica<br />
(“La capacità<br />
mia di leggere le partite:<br />
essendo all’esordio in<br />
un campionato di C1<br />
non sempre ritengo sia stata br<strong>il</strong>lante”) e<br />
arriva a una spiegazione logica: “Abbiamo<br />
giocato un tipo di pallacanestro poco preparata,<br />
sempre per <strong>il</strong> fatto di non essere<br />
riusciti ad allenarci come una normale<br />
squadra di categoria durante la stagione:<br />
determinati meccanismi che ti salvano nei<br />
momenti di difficoltà non sono mai scattati,<br />
e per questo in certe partite non ci<br />
siamo più rialzati dopo aver preso pesanti<br />
parziali. A livello di talento, a parte Montecatini<br />
e Costone, non ho visto squadre<br />
migliori di noi, ma a livello<br />
di organizzazione<br />
quasi tutte. È<br />
vero che fare le cose<br />
semplici serve ai giovani,<br />
ma in un campionato<br />
senior non<br />
puoi fare tutto con le<br />
cose semplici. O se lo<br />
fai, devi allenarti sempre<br />
con lo stesso<br />
gruppo e avere un<br />
vissuto comune”.<br />
L’annata trascorsa<br />
ha detto cose che potranno<br />
essere di lezione<br />
per <strong>il</strong> proseguimento<br />
del progetto,<br />
compresa la collaborazione<br />
con la Mens<br />
Sana. “Il travaso dovrebbe<br />
essere più mi-<br />
rato – è la conclusione di Brunetti –: meno<br />
giocatori con necessità di fare un campionato<br />
senior, sempre gli stessi, e un<br />
gruppo numericamente maggiore di elementi<br />
solo del Cus. Questo permetterebbe<br />
ai giocatori in doppio tesseramento di<br />
non dover fare i protagonisti assoluti, e<br />
nel complesso <strong>il</strong> gruppo può allenarsi davvero.<br />
L’unica alternativa è fare giovan<strong>il</strong>i e<br />
Serie C con lo stesso gruppo”. Del futuro,<br />
questo o di altro tipo, farà parte anche<br />
Brunetti? Ancora presto per saperlo.<br />
Sul suo debutto a livello senior in un<br />
campionato nazionale è lui intanto a dare<br />
una sua valutazione: “Avrei potuto fare di<br />
più: sicuramente la mia idea di pallacanestro<br />
non si è adattata completamente<br />
al campionato di C1 e me ne prendo la<br />
piena responsab<strong>il</strong>ità. Mi sarebbe piaciuto<br />
avere una squadra più di corsa e da pressing,<br />
non è stato possib<strong>il</strong>e con i problemi<br />
che abbiamo avuto ad allenarci”. Quello<br />
che non ha funzionato è comunque una<br />
lezione per <strong>il</strong> futuro: “Ne sono convinto,<br />
ma se alleno di nuovo una squadra in C1<br />
dovrà essere una squadra-squadra. Visto<br />
che le colpe sono sempre almeno al 51%<br />
dell’allenatore, vorrei che fosse colpa mia<br />
per davvero”. Al di là del coach, lo staff<br />
tecnico ha trovato una sua stab<strong>il</strong>ità, <strong>il</strong> roster<br />
dovrà veder proseguito <strong>il</strong> processo di<br />
rafforzamento della componente universitaria<br />
iniziato l’anno scorso. Ma anche<br />
questa estate <strong>il</strong> futuro del Cus si giocherà<br />
soprattutto fuori dal campo. •
Da sicura eliminata a magica vincitrice.<br />
Ha fatto bis la Virtus Siena. Dopo <strong>il</strong><br />
trionfo di M<strong>il</strong>ano nel 2008, per la Consum.it<br />
è arrivata la seconda Coppa Italia LNP,<br />
roba per pochissimi eletti del mondo delle<br />
“minors”.<br />
La bacheca della società di Piazzetta Don<br />
Perucatti si è arricchita di un nuovo, importantissimo<br />
trofeo. Una Coppa insperata. Perché<br />
quando ti presenti a Montecatini senza<br />
Casadei e Casagrande e vinci contro squadre<br />
al completo, la spiegazione è che dentro, hai<br />
qualcosa di speciale. Come recitava una “azzeccatissima”<br />
pubblicità<br />
del anni ‘90, “Two is megl<br />
che one”. Il bis della Virtus<br />
ha radici giovani. Anzi, giovanissime.<br />
I protagonisti di<br />
questo successo hanno<br />
reso ancora più speciale la<br />
festa rossoblù.<br />
Matteo Imbrò e Amedeo<br />
Tessitori. Ecco i due<br />
nomi “nuovi” esplosi nella<br />
kermesse di Montecatini<br />
Terme. Assenti Casadei e<br />
Casagrande, Stefano Salieri<br />
si è affidato ai due classe<br />
‘94 per rinforzare la sua Virtus.<br />
Per <strong>il</strong> tecnico em<strong>il</strong>iano<br />
una soddisfazione doppia.<br />
Seconda Coppa Italia, sempre<br />
con Siena. Insomma,<br />
Sally-Virtus Siena è un binomio<br />
che regala soddisfazioni.<br />
«Vincere questa Cop -<br />
pa Italia è stata una vera impresa<br />
- dice <strong>il</strong> coach di Castel San Pietro<br />
-. A M<strong>il</strong>ano ci arrivammo da<br />
primi in classifica e dominammo<br />
<strong>il</strong> torneo. Era una Virtus forte, qui<br />
invece avevamo assenze pesanti,<br />
ma sul campo abbiamo trovato<br />
nuove certezze».<br />
Difesa, difesa ed ancora difesa,<br />
in due giorni la Virtus ha subito<br />
meno di sessanta punti di<br />
media (decisiva la zona). E ribaltato<br />
due volte <strong>il</strong> pronostico:<br />
prima ci ha rimesso le penne<br />
Ruvo di Puglia, beffata quasi sulla<br />
sirena dal ’93 Marco Pascolo. Poi<br />
ha alzato bandiera bianca Trento<br />
arrivata troppo stanca in finale ed<br />
incapace di trovare i tiri giusti<br />
contro la zona virtussina (4/33<br />
dall’arco). La squadra di Buscaglia<br />
ha accusato la pressione di<br />
una finale in cui era la favorita assoluta,<br />
la Virtus invece ha giocato<br />
con la testa libera, un clima adattissimo<br />
per scatenare la sfrontatezza<br />
dei suoi ragazzi, ben armata<br />
dalla leadership del solito Tomasiello.<br />
Due partite condotte dall’inizio<br />
alla fine, annaspando un po’ a rimbalzo<br />
in finale, ma giocando da squadra vera.<br />
Torniamo però ai giovani. Perché <strong>il</strong> successo<br />
del Palaterme è <strong>il</strong> successo del reclutamento<br />
targato Virtus, del settore giovan<strong>il</strong>e,<br />
della capacità non solo di investire sui giovani,<br />
ma anche sulla sfrontatezza e sulla caparbietà<br />
nel farli giocare. Imbrò è stato <strong>il</strong> dominatore<br />
delle Final Four. Nella finale contro Trento, <strong>il</strong><br />
playmaker sic<strong>il</strong>iano, passateci <strong>il</strong> termine, ha<br />
falsificato la sua carta d’identità, giocando non<br />
da 17enne, ma almeno da 27enne. Leadership,<br />
visione di gioco ed attributi lungo 40 mi-<br />
Speciale Virtus - Coppa Italia<br />
La Virtus si aggiudica<br />
per la seconda volta<br />
nella sua storia<br />
la Coppa Italia LNP<br />
Don Perucatti<br />
sarebbe stato<br />
orgoglioso<br />
47
48<br />
Speciale Virtus - Coppa Italia<br />
Speciale Virtus - Coppa Italia<br />
nuti fantastici. Stesso discorso per Tessitori: <strong>il</strong><br />
lungo pisano, buttato nella mischia, ha dato<br />
prova di grande maturità, chiudendo in doppia<br />
cifra in entrambe le partite. Imbrò dalla<br />
prossima stagione giocherà per la Virtus Bologna;<br />
Tessitori, dopo la vetrina di Montecatini,<br />
ha scatenato l’interesse di procuratori e<br />
addetti ai lavori del mondo del basket professionistico.<br />
Rimarrà a Siena anche per <strong>il</strong> prossimo<br />
anno, ma poi sarà asta fra le big italiane<br />
per accaparrarselo.<br />
Insomma, meglio di così proprio<br />
non poteva andare per la Virtus. «Era<br />
una opportunità per far crescere i<br />
nostri giovani, l’abbiamo sfruttata -<br />
commenta Fabio Bruttini -. Abbiamo<br />
dimostrato all’Italia intera<br />
che i giovani si possono far giocare.<br />
Da anni portiamo avanti un lavoro<br />
sui ragazzi che nessuno fa. Per come<br />
è inteso <strong>il</strong> prossimo campionato di<br />
sv<strong>il</strong>uppo, la Virtus Siena dovrebbe<br />
entrarci di diritto».<br />
Ed ora quindi, che salvezza sia.<br />
Questa Virtus lo merita davvero.<br />
Niccolò Casalsoli<br />
Responsab<strong>il</strong>e sito “seriead<strong>il</strong>ettanti.it”
4PORTANNESE – Il giocatore di maggior<br />
talento della squadra rossoblù è stato limitato<br />
molto dai falli, sia in semifinale che in<br />
finale, e non ha potuto far vedere le meraviglie<br />
tecniche alle quali ci ha abituati. Nonostante<br />
questo ha messo a segno punti importanti<br />
e canestri spettacolari che hanno<br />
fatto sobbalzare dalla sedia i molti tifosi virtussini<br />
presenti al PalaTerme.<br />
6RABAGLIETTI – L’ultimo arrivato in casa<br />
Virtus è stato decisivo nell’economia della<br />
finale, grazie ad una prova superlativa, tutta<br />
concretezza e solidità. ‘Raba’ è rimasto in<br />
campo per molti minuti, vista l’assenza di Casagrande<br />
ed i problemi di falli di Portannese.<br />
Il biondo fiorentino si è messo in mostra come<br />
uno dei migliori nella partita decisiva contro<br />
Trento.<br />
7BERNARDI – Augurargli i successi del<br />
babbo sarebbe chiedere troppo. Il figlio<br />
del grandissimo pallavolista Lorenzo, però,<br />
comincia bene la sua avventura alla Virtus. Subito<br />
una vittoria, speriamo la prima di una<br />
lunga serie. Non ut<strong>il</strong>izzato da Salieri nei 2 incontri<br />
delle Final four, contribuisce incitando<br />
i compagni dalla panchina.<br />
8CASAGRANDE – Il grande assente dell’ultimora<br />
per la Virtus. ‘Richi’ si è fermato<br />
proprio alla vig<strong>il</strong>ia delle final four. Il ginocchio<br />
operato lo scorso anno si è gonfiato e non ha<br />
permesso alla guardia rossoblù di essere in<br />
campo. Ha sofferto insieme a Casadei accanto<br />
alla panchina, incitando i compagni senza sosta<br />
dall’inizio alla fine.<br />
9PASCOLO – C.J., come è stato ribattezzato<br />
amichevolmente all’interno dello<br />
spogliatoio, ha lo sguardo timido del diciottenne,<br />
ma in campo mette in mostra sfrontatezza<br />
e ottime qualità tecniche. Autore del<br />
canestro della vittoria in semifinale contro<br />
Ruvo e di 2 liberi fondamentali in finale, è<br />
stato uno dei protagonisti assoluti della due<br />
giorni termale.<br />
CUCCO – Aggregato con <strong>il</strong> gruppo al-<br />
10 l’ultimo momento stante l’indisponib<strong>il</strong>ità<br />
di Casagrande e di Olleia, <strong>il</strong> playmaker campano<br />
ha sostenuto i compagni dalla panchina<br />
e per lui vale lo stesso discorso fatto per Bernardi.<br />
Se <strong>il</strong> buongiorno si vede dal mattino…<br />
CASADEI – Ha urlato, ha applaudito i<br />
11 compagni, sempre in piedi dietro la panchina<br />
a dispensare consigli ai più giovani. Il<br />
‘Casa’ visto a Montecatini era un leone in gabbia.<br />
La frattura dello scafoide gli ha impedito<br />
di giocare, ma non di esultare per la seconda<br />
Coppa Italia conquistata con la maglia della<br />
Virtus. Il tuffo sul parquet (con un braccio ingessato<br />
ndr) dopo aver alzato la Coppa testimonia<br />
lo spirito di questo ragazzo.<br />
IMBRO’ – Classe 1994. A vederlo in<br />
12 campo non si direbbe. Matteo ha giocato<br />
2 partite mostruose. Si è preso sulle spalle<br />
la squadra, l’ha guidata con saggezza nei momenti<br />
di difficoltà, ha segnato tanto, ma soprattutto<br />
ha messo dentro i canestri decisivi.<br />
Ha fatto stropicciare gli occhi a tutti i presenti<br />
al PalaTerme. In poche parole, è stato superlativo.<br />
Ha conquistato <strong>il</strong> premio come miglior<br />
giocatore della finale e miglior giocatore in assoluto<br />
della manifestazione.<br />
BOZZETTO – l lungo friulano non è<br />
14 riuscito ad entrare in partita nella semifinale<br />
contro Ruvo. Con Trento, invece, si è<br />
fatto valere alla grande segnando 2 canestri<br />
molto importanti nei momenti decisivi del<br />
match, in cui i trentini stavano provando la<br />
rimonta. Limitato dai falli nella finalissima, è<br />
riuscito comunque a dare un buon contributo<br />
alla squadra.<br />
ANDREAUS – Chiude la semifinale<br />
16 contro Ruvo con 14 punti segnati e 20<br />
di valutazione, con una prestazione decisiva<br />
tutta sostanza e carattere. In finale non è fortunato<br />
al tiro, ma lotta come un leone sotto<br />
le plance, giocando addirittura da numero 5<br />
nel finale di match, complici i 5 falli di Bozzetto<br />
e Tessitori. Sommando le due partite è<br />
sicuramente uno dei migliori in assoluto.<br />
TESSITORI – Il ragazzino che gioca da<br />
18 veterano. Due partite fenomenali per lui,<br />
fatte di solidità, di concretezza e di presenza<br />
fisica. Contro avversari scafati e molto più<br />
esperti di lui, sembra trovarsi molto più che a<br />
suo agio. Comanda i giochi sotto i tabelloni,<br />
in alcuni tratti è dominante e nonostante<br />
qualche problema di falli si segnala<br />
come uno dei migliori giocatori<br />
della due giorni tricolore. Vince <strong>il</strong> premio<br />
come miglior under.<br />
TOMASIELLO – Il capitano, or-<br />
20fano della sua spalla Casadei, ha<br />
<strong>il</strong> compito di tenere a bada cotanta gioventù.<br />
Lo fa alla grande, come al suo solito.<br />
Non butta via niente, si prende le<br />
responsab<strong>il</strong>ità nei momenti cruciali dei<br />
due match ed alla fine esulta davanti al<br />
suo pubblico. Se gli scappa anche qualche<br />
lacrima, di fronte alla sua seconda<br />
Coppa Italia, è da capire. Ormai <strong>il</strong> rossoblù<br />
l’ha tatuato sulla pelle.<br />
COACH SALIERI – Signori e signore ecco<br />
a voi ‘Lo Specialista’. Seconda partecipazione<br />
alla Coppa Italia sulla panchina virtussina e<br />
secondo successo. Ormai non ci stupisce più.<br />
Getta in campo tutti i giovani, anche nei momenti<br />
cruciali delle partite ed <strong>il</strong> risultato finale<br />
gli rende enormemente merito. Non molla<br />
mai e non vuole che nessuno cali di concentrazione.<br />
Una sola parola: Chapeau.<br />
Speciale Virtus - Coppa Italia<br />
Quella<br />
magnifica<br />
dozzina<br />
(più uno)<br />
StefanoSalieri con Fabio Bruttini<br />
49
La Virtus ha fatto boom con la seconda<br />
vittoria nella final four di<br />
Coppa Italia d<strong>il</strong>ettanti giocata a<br />
Montecatini. Trofeo che si aggiunge a<br />
quello conquistato nella prima gestione<br />
Salieri, tre anni fa. Un successo che <strong>il</strong><br />
mondo del basket italiano, alla costante<br />
ricerca di giovani talenti, ha guardato con<br />
grande interesse e apprezzamento. La<br />
Virtus battendo prima Ruvo di Puglia e<br />
poi Trento , squadre che nei rispettivi gironi<br />
sono nelle zone alte della classifica,<br />
si è conquistata i titoli della stampa specializzata<br />
e non (La Nazione ha sparato<br />
addirittura la notizia a tutta locandina <strong>il</strong><br />
giorno successivo alla vittoria) proprio<br />
grazie a quei giovanissimi che Stefano Salieri<br />
ha avuto <strong>il</strong> coraggio di lanciare stab<strong>il</strong>mente<br />
in prima squadra con ampi minutaggi:<br />
Imbrò, migliore giocatore della<br />
manifestazione e della finale, Tessitori e<br />
Pascolo che hanno ripagato <strong>il</strong> coach virtussino<br />
della fiducia loro accordata.<br />
In effetti la vittoria della Coppa Italia<br />
LNP è stata una sorpresa per chi segue i<br />
senesi. La Virtus, che sta lottando nel<br />
campionato della serie A d<strong>il</strong>ettanti (che<br />
meriterebbe di essere seguito da chi ama<br />
davvero questo sport) per evitare la retrocessione<br />
diretta, non si presentava all’impegno<br />
di Montecatini nella formazione<br />
migliore per le contemporanee<br />
assenze di Casadei, alle prese con la frattura<br />
allo scafoide e Casagrande che ha<br />
problemi a un ginocchio. Due pezzi importanti<br />
per l’economia della squadra che<br />
stanno gradualmente recuperando in vista<br />
della fase finale del torneo. Il fatto poi<br />
che siano stati proprio i giovanissimi i punti<br />
fermi della vittoria, ha inorgoglito tutto<br />
l’ambiente di via Vivaldi che in tal modo<br />
vede premiati dai risultati <strong>il</strong> lavoro che sta<br />
svolgendo con i suoi tecnici per la valorizzazione<br />
di giovani talenti di livello nazionale.<br />
“Una vittoria che ha acceso i riflettori<br />
sull’impegno che come società stiamo<br />
facendo” - dice soddisfattissimo <strong>il</strong> presidente<br />
Fabio Bruttini, che peraltro non rinuncia<br />
a qualche osservazione critica nei<br />
confronti di una città che ha la pallacanestro<br />
dentro le sue vene ma che stranamente<br />
ha fatto quasi passare sotto s<strong>il</strong>enzio<br />
l’impresa -. “Mentre fuori Siena<br />
l’interesse è stato molto alto, in città l’attenzione<br />
verso ciò che facciamo con i giovani<br />
ce n’è davvero poca”.<br />
In realtà la Siena del basket riserva,<br />
giustamente, maggiore attenzione alla<br />
Mens Sana di Pianigiani, ormai proiettata<br />
su altri palcoscenici. Ma è la città delle<br />
istituzioni che dovrebbe avere maggiore<br />
considerazione per <strong>il</strong> ruolo che questa<br />
piccola-grande realtà senese si è ritagliata<br />
nella pallacanestro italiana, come si sa<br />
quanto mai bisognosa di darsi basi solide<br />
per essere competitiva anche a livello internazionale.<br />
Come? Ad esempio cercando<br />
di non frapporre troppi ostacoli<br />
burocratici ai progetti per un nuovo impianto<br />
sportivo adeguato alle necessità<br />
della società stessa.<br />
Tornando al successo di Coppa Italia,<br />
Salieri - dice ricordando quello precedente<br />
- “… siamo ripartiti da dove avevo<br />
lasciato. La cosa migliore è stata soprattutto<br />
la soddisfazione della società per le<br />
prove dei suoi giovani: da Imbrò, <strong>il</strong> cui<br />
spazio nelle rotazioni era diminuito, a Tessitori<br />
e Pascolo. In tal modo viene raccolto<br />
<strong>il</strong> frutto del lavoro di reclutamento<br />
e di valorizzazione fatto dallo staff dei tecnici<br />
rossoblù. Spero che questo successo<br />
possa dare la carica e la fiducia al gruppo<br />
in vista della fase finale del campionato”.<br />
Che sarà molto dura.<br />
Augusto Mattioli<br />
Speciale Virtus - Coppa Italia<br />
51<br />
La squadra senese<br />
si era aggiudicata<br />
<strong>il</strong> Trofeo già nel 2008<br />
con lo stesso coach<br />
La 'banda'<br />
Salieri concede<br />
<strong>il</strong> bis
52<br />
Duplice soddisfazione<br />
in casa rossoblù<br />
con la promozione<br />
in serie D<br />
della società satellite<br />
Una<br />
Maginot<br />
a difesa<br />
dei valori<br />
virtussini<br />
Quaranta punti, 20 vittorie di<br />
cui 18 consecutive ed una<br />
sola sconfitta. Sono i numeri<br />
strepitosi della Maginot, società satellite<br />
della Virtus Siena, che <strong>il</strong> 24<br />
marzo, battendo al PalaPerucatti <strong>il</strong><br />
BNB Firenze (67-54), ha conquistato<br />
la matematica promozione in serie D<br />
con una giornata di anticipo. È stata<br />
un’autentica cavalcata quella dei ragazzi<br />
terrib<strong>il</strong>i di coach Maurizio Tozzi,<br />
che partiti come una delle outsider<br />
del campionato di Promozione girone<br />
A, rispetto alle più quotate Arezzo,<br />
Figline e Pino Firenze, hanno invece sbaragliato<br />
la concorrenza ottenendo un risultato<br />
sorprendente quanto meritato.<br />
Rispettando la regola ormai decennale<br />
per la formazione del roster, ovvero la<br />
provenienza, la m<strong>il</strong>itanza, o l’attuale appartenenza<br />
di tutti i giocatori alla società<br />
virtussina, in estate i responsab<strong>il</strong>i Simone<br />
Neri, Giovanni Cossa e Lorenzo Bicchi<br />
(anche assistente di coach Tozzi) hanno<br />
messo insieme una squadra composta da<br />
molti ragazzi usciti dalle giovan<strong>il</strong>i rossoblù,<br />
alcuni di ritorno da esperienze in categorie<br />
superiori e 2-3 ‘vecchietti’ a fare<br />
da chioccia ad un gruppo giovanissimo<br />
e di belle speranze.<br />
Che la stoffa c’era si è visto d’altronde<br />
fin dalle prime giornate di campionato. I<br />
risultati, infatti, sono arrivati fin da subito,<br />
seguiti di li a poco anche da un gioco a<br />
tratti spumeggiante, ma soprattutto dalla<br />
grandissima difesa costruita nei minimi<br />
dettagli da coach Maurizio Tozzi, che è<br />
diventata <strong>il</strong> vero e proprio marchio di fabbrica<br />
della compagine di Piazzetta Don<br />
Perucatti. Dopo le 2 vittorie iniziali a Dicomano<br />
e nel derby contro Monteroni,<br />
alla terza di andata è arrivata la prima ed<br />
unica sconfitta (in attesa dell’ultima giornata<br />
ancora da disputare contro Pino Firenze)<br />
sul diffic<strong>il</strong>e parquet fiorentino del<br />
DLF. Da quel momento in poi i virtussini<br />
hanno assaggiato solamemente <strong>il</strong> dolce<br />
sapore della vittoria, battendo settimana<br />
dopo settimana tutte le concorrenti. È<br />
toccato alla corazzata Figline alla quarta<br />
di andata, seguita a ruota da Sancat e<br />
dalla favorita alla vittoria finale ovvero <strong>il</strong><br />
Free basket Arezzo, caduto al PalaPerucatti<br />
dopo un supplementare ed in seguito<br />
ad un match tirato e veramente<br />
molto combattuto e bello da vedere.<br />
Forse è stata proprio la vittoria contro<br />
gli amaranto aretini che ha fatto scoccare<br />
nei ragazzi la scint<strong>il</strong>la e ha dato al gruppo<br />
la consapevolezza della propria forza. La<br />
Maginot, infatti, una volta conquistata la<br />
vetta della classifica, ha chiuso la prima<br />
parte di stagione battendo anche le più<br />
abbordab<strong>il</strong>i Scandicci, Coverciano, Staggia,<br />
BNB e mettendo KO <strong>il</strong> quotato Pino<br />
Firenze nell’ultimo impegno del girone<br />
di andata. Il calendario del girone di ritorno,<br />
però, sembrava poter favorire<br />
Arezzo, visto che la Maginot avrebbe dovuto<br />
affrontare tutti gli scontri diretti in<br />
trasferta, ovvero Figline, Arezzo e Pino Firenze<br />
ed anche l’ostico derby contro i cugini<br />
di Monteroni. Invece la squadra di<br />
Tozzi è riuscita a sorprendere tutti, facendo<br />
piazza pulita e andando a vincere<br />
in ogni campo con autorevolezza. Prima<br />
Monteroni, poi Figline ed infine l’impresa<br />
sul parquet fino a quel momento inviolato<br />
di Arezzo, che ha definitivamente<br />
spianato la strada ai virtussini verso <strong>il</strong><br />
primo posto finale. Da quel momento in<br />
poi, infatti, per la Maginot si è aperto <strong>il</strong><br />
conto alla rovescia verso la certezza matematica<br />
della promozione in serie D. Il<br />
count-down si è trionfalmente concluso<br />
giovedì 24 marzo con la vittoria casalinga<br />
sul BNB alla presenza di moltissimi appassionati<br />
tifosi virtussini che, durante la<br />
stagione, non hanno mai fatto mancare<br />
<strong>il</strong> loro sostegno alla squadra sia in casa<br />
che in trasferta.<br />
Per la Maginot si apre ora un periodo<br />
decisamente interessante in cui verranno<br />
create le basi per <strong>il</strong> futuro. Complimenti<br />
vivissimi, quindi, alla formazione senese,<br />
a coach Tozzi ed a tutti i ragazzi, che rivedremo<br />
<strong>il</strong> prossimo anno calcare i parquet<br />
di serie D e, perché no, magari stupire<br />
tutti ancora una volta.