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speranze greche. Finisce la partita, biglietto per Barcellona in mano. Festa grande come uno scudetto vinto, e striscione azzeccatissimo per coach Simone: Pianigiani ministro della difesa. A Barcellona, nel week end del 6-7-8 maggio, ci aspettano le ultime e più difficili sfide. In semifinale sarà durissima col Panathinaikos. Che ha clamorosamente buttato fuori i padroni di casa del Barcellona con un secco 3 a 1, e si presenterà da favorita. Dopo aver perso la prima di un soffio dopo un incredibile finale, i verdi di Atene hanno fatto l’impresa battendo i blaugrana di 4 punti, trascinati da Diamantidis e Sato. La terza in casa è stata una battaglia, spuntata dai greci all’ultimo, mentre gara 4 è stata un’affermazione piuttosto netta su un Barcellona stanco e con poche speranze. Decisivi nella serie Sato, Diamantidis, Batiste ma buone cose anche dal play Calathes e dal lungo Vougioukas, che sostituiva Maric e che sono da tenere d’occhio. La squadra non è quella del 2009, ma guai a sottovalutare i greci guidati da Obradovic, mister 7 Euroleague vinte. Rincontreremo da avversario Sato, e farà sicuramente uno strano effetto. La sfida “aerea” fra lui e Hairston sarà entusiasmante. La loro forza comunque è principalmente sotto canestro: Batiste, Fotsis, Tsartsaris hanno sempre dato dispiaceri a Siena. E Maric, il sostituto di Pekovic, sta tornando dal suo lungo infortunio. L’avversario più tosto e simile a Siena è il Maccabi. Ha battuto un agguerrito Caja Laboral Vitoria dopo aver perso la prima di 6, vinto la seconda di 2 al termine di una combattutissima partita e vinto nettamente le due in casa, trascinata dall’esordiente Jeremy Pargo (26 in gara 4). Nessun nome altisonante ma tutti giocatori giovani e vogliosi di emergere (Pargo, Hendrix, Pnini), insieme a veterani ancora letali (Bluthental su tutti), e un tifo che darà una marcia in più ai gialli di Tel Aviv. La quarta semifinalista sarà decisa dalla gara 5 della serie tra il sorprendente Valencia di Pesic e il Real di Lele Molin, finora la serie più incerta. Una Final Four che si preannuncia dunque molto equilibrata e che senza i padroni di casa (e quindi senza arbitraggi casalinghi) darà pari opportunità a tutti di giocarsela. Nessuno è imbattibile, Siena è forte e non si nasconde. Quest’anno l’obbiettivo è provare a vincere, già dalla semifinale col Pana, con la voglia di riscattare la cocente eliminazione del 2009. E sperando che il vento di Spagna che ci piace tanto, questa volta ci porti maggiore fortuna. • 19ª giornata PEPSI CASERTA 89-84 MONTEPASCHI SIENA 89- 20ª giornata MONTEPASCHI SIENA BENNET CANTÙ 73-63 -63 21ª giornata ANGELICO BIELLA 67-75 MONTEPASCHI SIENA 67- 22ª giornata MONTEPASCHI SIENA BANCA TERCAS TERAMO 107-71 -71 Classifica MONTEPASCHI SIENA 40 BENNET CANTU’ 36 ARMANI JEANS MILANO 34 AIR AVELLINO 24 CIMBERIO VARESE 24 BENETTON TREVISO 24 CANADIAN SOLAR BOLOGNA 24 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 22 DINAMO SASSARI 22 LOTTOMATICA ROMA 22 PEPSI CASERTA 22 VANOLI-BRAGA CREMONA 20 FABI SHOES MONTEGRANARO 20 ANGELICO BIELLA 18 BANCA TERCAS TERAMO 14 ENEL BRINDISI 14 Siena 2 partite in meno Milano e Brindisi 1 in meno
10 SIMONE, NOVELLO RE MIDA [ VISTA DA LONTANO] di Rudi Simonelli L’ENNESIMA MAGIA di un viaggio a Siena con mio padre, l’ennesima tocco di Mida Simone Pianigiani. ‘Midas’ Touch’ il tocco d’oro. Dopo aver interpretato alla sua maniera l’All Star Game, è arrivata la serie con l’Olympiacos e l’azzurro che ha scaldato gli ultimi giorni dell’inverno del Forum di Assago non è stato solo una passerella per applausi, come spesso si fraintendono gli All Star Game, piuttosto un momento per raccontare al grande pubblico un modo di vivere il grande basket. Simone si è messo lì ed ha raccontato un basket che mentre pensa e ragiona, pondera e sceglie, con un’altra parte di sé ama il gesto atletico e vuole la bellezza della forza a sottolineare quanto sia bello volare lassù dalle parti degli anelli rossi anche se le ali del piccolo McCalebb si sono spezzate. Ma il tocco di Mida ha avuto i soliti effetti ed ha cambiato le cose. Me ne vengono in mente cinque. PUNTO A) Rimas Kaukenas. Ci aveva salutato, pancia piena di trionfi, voglia di cose nuove. Cosa c’era di meglio che andare al Real Madrid? Nulla. Però quando Ettore Messina lo metteva in panchina sempre più volte, quando con la nazionale Lituana chiudeva ormai la sua storia, beh qualcuno avrà ben pensato che il fatidico viale del tramonto era stato imboccato. Ed egli figliol prodigo che stagione ha tirato fuori a Siena? Leader generoso e coraggioso, uno contro uno ancora freschi e vincenti, anche in serate storte come quelle di gara 4 con l’Olympiacos ha avuto la forza mentale e la sensibilità di mettere il canestro decisivo, il più 15 dell’84 a 69 che chiude. PUNTO B) Marco Jaric. Lo hanno detto tutti. Dal non avere la forza di passare la metà campo a Istanbul fino al fantastico ‘quasi-perfect game’ (10 su 11) di gara 3, ci passa un lavoro di dialogo, palestra, forza di volontà, coraggio che non ha eguali. Non ci ingannino le statistiche. È vero che Marco prima dei 24 punti di gara 3 viaggiava a 2.9 PPG, ma si era già visto anche in campionato che stava lentamente ma inesorabilmente emergendo. Dopo tanti anni riprende confidenza e parla un italiano fluente, anche se con qualche ovvio errore grammaticale, vuole essere un gentiluomo in campo e fuori, si dimostra all’altezza della leggendaria maglia nera che indossa in Euroleague con la Mens Sana. Ci fanno notare che il suo record in Eurolega sono i 30 punti segnati nei quarti di finale del 2001 quando vestiva la maglia della gloriosa Virtus Kinder Bologna, ma quei quarti di finale la Virtus li giocò contro i… London Towers (!!) non me ne vogliano gli amici Bolognesi, senza nulla togliere ai loro trionfi ma anche questo ci dice molto delle diverse difficoltà affrontate in quella edizione di Euroleague rispetto a quella di oggi. PUNTO C) David Moss. Riprendiamo il discorso interrotto prima. Richiediamo un momento di onestà agli amici Bolognesi, e ci viene in mente quante parole poco edificanti si siano spese su questo giocatore la scorsa stagione. Sembrava quasi una bidonata presa dalla MPS che glielo aveva prestato. Certo se speravano che Moss potesse essere il LeBron James Italiano beh allora non parliamo più, ma è ovvio quanto a Siena si siano evidenziate le sue qualità di uomo squadra. Avevamo un problema. La più forte Ala europea, Ro- main Sato, doveva essere sostituita. La mossa preventiva di prendere Moss sembrava un fallimento a posteriori ma per assurdo un infortunio, un problema di salute hanno girato le cose. Il malconcio sostituto di Sato, Mr Hairston, ha ‘costretto’ Minucci a richiamare Moss, che fin dalle prime apparizioni è sembrato essere ‘sulla stessa pagina’ di lettura del gioco di Pianigiani.Grande senso della posizione, un gioco ordinato e pulito, ti mette il contropiede, come un’entrata a canestro, ci sta anche con la tripla, condisce il tutto con passaggi quasi degni di Stonerook poi si siede in panchina senza problemi quando l’allenatore richiama. Spanoulis si sarà chiesto: “ ma da dove salta fuori ‘sto qua che mi chiude tutte le strade?” PUNTO D) Malik Hairston. La Gazzetta ce lo aveva presentato con una foto in un duello con Kobe Bryant. È arrivato in Toscana distrutto. Fisicamente KO nell’estate 2010 ce lo siamo ritrovato a fare una coppia di 3 con Moss che potrebbe valere più del 3 Sato. Vedremo. PUNTO E) Esaminiamo il quintetto dell’Olympiacos: Spanoulis. Medaglia d’oro agli Europei 2005, vice campione del Mondo nel 2006 dopo aver eliminato gli USA NBA, vincitore dell’Euroleague 2009 col Pana. Papaloukas, idem come sopra in più ci sono due Euroleague vinte col CSKA, un MVP delle finali, due volte primo assoluto, negli assists Euroleague. Nesterovic: Euroleague 98 con la Virtus Bologna, campione NBA nel 2005 con gli Spurs. Teodosic: MVP assoluto dell’Euroleague 2010, 24 anni, medaglia d’argento agli Europei 2009 e sarebbe stato anche medaglia d’argento ai mondiali 2010 se non fosse per il clamoroso errore dei serbi contro Tunceri nella semifinale contro la Turchia. Mi sembra chiaro con chi avevamo a che fare, credo proprio che possa bastare: cosa succede allora? In gara1 ci danno 50 punti, ovvio. Mi vengono in mente certe batoste prese nel campionato Propaganda quando avevo 11 anni. Domanda: chi scommette sul passaggio di Siena a questo punto? Nonostante le battutine dei vari Pozzecco e C. sappiamo quali sono state le risposte date dal tocco di Mida. Torno a casa attraversando una Castel Fiorentino ormai deserta e penso felice ai volti amici di nuovo incontrati. Grazie agli Italiani che erano dalla parte del bianco verde, dispiace invece per i gelosi. Ma questo è un discorso che abbiamo già fatto.
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