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nella massima competizione continentale.<br />

La capacità di credere fino in fondo sulle<br />

scelte fatte, ci dimostra le condizioni ottimali<br />

in cui la squadra e i giocatori tutti svolgono <strong>il</strong><br />

loro compito.<br />

Se analizziamo i mesi passati finora a Siena<br />

da Hairston, pensiamo siano pochi coloro che<br />

potevano prevedere un exploit dell’ex San Antonio<br />

Spurs nel corso dei playoff di Eurolega.Tra<br />

infortuni e tormenti vari Hairston è stato circondato<br />

spesso da uno scetticismo che avrebbe<br />

smontato più di un giocatore, per di più giovane<br />

ed inesperto come lui, ma la capacità di<br />

rassicurarlo, di farlo lavorare con la convinzione<br />

di portarlo alla forma ottimale e quindi determinare<br />

quella sicurezza e tranqu<strong>il</strong>lità di poter<br />

crescere nelle proprie capacità, è un qualcosa<br />

che non appartiene a tutti gli ambienti di lavoro,<br />

né tanto meno a quelli sportivi, dove <strong>il</strong><br />

pessimismo esterno spesso ha un valore assoluto<br />

sulla riuscita di certi progetti.<br />

Oggi Hairston, dopo mesi da incognita indecifrab<strong>il</strong>e,<br />

è una risorsa potenzialmente devastante<br />

per la Montepaschi, perché assomma<br />

qualità fisiche e tecniche importanti, ad una<br />

conoscenza ancora relativa del suo gioco e<br />

delle sue caratteristiche, che lo rendono indecifrab<strong>il</strong>e<br />

e poco inquadrab<strong>il</strong>e anche agli occhi<br />

dei coach avversari.<br />

Hairston sa attaccare frontalmente <strong>il</strong> canestro<br />

, in entrata tiene in maniera inusuale<br />

per un esterno la palla sempre così in alto, che<br />

quando stacca da terra, oltre a salire a quote<br />

rimarchevoli, sembra galleggiare in aria per un<br />

tempo impossib<strong>il</strong>e da pareggiare per gli altri.<br />

Ora sta acquisendo sicurezza anche nel gioco<br />

spalle a canestro in post basso, a cui si somma<br />

un più che discreto tiro dalla distanza sia esso<br />

piazzato, che preso in movimento dopo aver<br />

fatto saltare <strong>il</strong> difensore. Inoltre è un rimbalzista,<br />

specie offensivo, devastante, come dimostrato<br />

nella serie contro l’Olympiacos.<br />

Aggiungiamo che alla stregua di chiunque<br />

altro all’interno del gruppo bianco-verde, dimostra<br />

una discreta disponib<strong>il</strong>ità a sbattersi<br />

anche in difesa. Ecco che la fiducia risposta<br />

su Hairston è ripagata in pieno, in un momento<br />

in cui gli esperimenti lasciano lo spazio solo<br />

ai risultati.<br />

Analogo, anche se con sfaccettature diverse,<br />

<strong>il</strong> discorso di Jaric, giocatore certamente<br />

da non scoprire oggi, ma sicuramente da recuperare,<br />

un tentativo inseguito e non riuscito<br />

nemmeno a Messina in quel di Madrid lo scorso<br />

anno e che invece a Siena nel breve volgere di<br />

un paio di mesi e mezzo ha già prodotto risultati<br />

che sono davanti agli occhi di tutti.<br />

La Montepaschi ha restituito al basket italiano<br />

ed europeo un giocatore dalle grandi capacità<br />

e soprattutto dalla personalità e carisma<br />

unici, che dalle perplessità di un ritorno al basket<br />

diffic<strong>il</strong>e sia per <strong>il</strong> livello competitivo, che<br />

per l’esigenza di togliersi di dosso tanta ruggine,<br />

è passato ad ipnotizzare gli avversari già<br />

nel corso di gara 2 ad Atene e poi ad incantare<br />

<strong>il</strong> pubblico del PalaEstra con delle prestazioni<br />

sensazionali per classe e determinazione.<br />

Abbiamo parlato del potenziale degli<br />

esterni dell’Olympiacos, ma dopo la sfida contro<br />

i greci, cosa possiamo dire del reparto dietro<br />

della Montepaschi? Con Zisis che ancora<br />

una volta ha interpretato in maniera egregia<br />

<strong>il</strong> ruolo di mente sapiente del gioco senese, i<br />

vari Kaukenas, Moss, i sopra citati Jaric e Hairston,<br />

senza dimenticare Carraretto e nemmeno<br />

<strong>il</strong> sacrificato Aradori, compongono un backcourt<br />

profondissimo e dalle poliedriche sfaccettature,<br />

che non aspetta altro di recuperare<br />

<strong>il</strong> miglior Bo Mc Calebb, per diventare uno dei<br />

grattacapi più forti per i nostri futuri avversari<br />

del Panathinaikos.<br />

Stiamo parlando in effetti del miglior uomo<br />

della Montepaschi fino al momento del suo infortunio.<br />

Ora, senza nascondere le difficoltà<br />

del suo recupero, che sono innanzitutto fisiche<br />

per la particolarità dell’infortunio, la squadra<br />

è chiamata a far tesoro di quanto prodotto<br />

fino al momento del suo stop, integrandolo<br />

con quello che nell’arco di tre mesi la Montepaschi<br />

è stata chiamata a riorganizzare in sua<br />

assenza. Un’opportunità che amplia ulteriormente<br />

le frecce a diposizione della squadra,<br />

ma che comporta la necessità di adeguarsi ancora<br />

alle caratteristiche nuovamente mutate<br />

della squadra.<br />

La fiducia in Pianigiani in questo senso è<br />

assoluta. Sconfitti nell’arco della stagione Pascual,<br />

Messina, Ivkovic, solo per nominare <strong>il</strong><br />

top dei coach affrontati, Simone può lecitamente<br />

lanciare <strong>il</strong> guanto di sfida ad Obradovic,<br />

che rimane al vertice di questa speciale<br />

graduatoria.<br />

Lo farà in un contesto più neutro che mai,<br />

dopo l’uscita proprio per mano del Panathinaioks<br />

del Barcellona, cosa che ci induce a<br />

fare i complimenti all’Uleb, perché <strong>il</strong> sospetto<br />

che spesso gli interessi possano giocare un<br />

ruolo non secondario è sempre nella mente di<br />

tutti e non vedere nessuna squadra turca a<br />

Barcellona, quando lo sponsor della competizione<br />

è la Turkish Airlines, <strong>il</strong> Barcellona perdere<br />

l’accesso alle Final Four pur partendo dal<br />

vantaggio del fattore campo e vedere Siena<br />

affondare la corazzata Olympiacos, ci fa veramente<br />

dire che <strong>il</strong> parquet è stato <strong>il</strong> vero unico<br />

giudice del risultato finale.<br />

Un grazie va rivolto poi al basket italiano,<br />

in primis la Lega, che ha saputo supportare al<br />

meglio le esigenze di Siena nella preparazione<br />

della sfida contro l’Olympiacos, con una disponib<strong>il</strong>ità<br />

mai così ampia come in questa stagione.<br />

Un modo per dimostrare che rivalità sportiva e<br />

capacità di coesione possono essere facce di un<br />

medesimo modus operandi, dove <strong>il</strong> bene del<br />

movimento diventa un obiettivo perseguib<strong>il</strong>e<br />

insieme con indubbi vantaggi per tutti.<br />

Sarà un caso, ma l’Italia torna a piazzare<br />

due squadre (Siena e Treviso) nel novero delle<br />

formazioni che si contenderanno i massimi trofei<br />

continentali e questo al di là di una presenza<br />

non massiccia di giocatori italiani in<br />

campo, è comunque un segno di rinnovata vivacità<br />

e competitività del basket nostrano.<br />

Tornando alla vittoria contro l’Olympiacos,<br />

essa nasce anche sul solco di un adagio<br />

che spesso abbiamo sentito recitare a Ferdi-<br />

nando Minacci: “migliorarsi partendo dagli errori<br />

commessi”.<br />

Ora non ci sentiamo di parlare di errore<br />

quando si parla di gestione di un’annata sportiva<br />

sotto l’aspetto fisico. È sicuramente più<br />

giusto ritenere che alcune valutazioni producono<br />

all’interno di una stessa stagione momenti<br />

di forma altalenanti, parliamo di professionisti<br />

che svolgono un lavoro oscuro, ma<br />

determinante. Certo nelle passate stagioni i<br />

picchi di rendimento riferib<strong>il</strong>i ad alcuni momenti<br />

chiave avevano prodotto in basso risultati<br />

troppo evidenti, per non pensare di<br />

porci rimedio e nella logica, diffic<strong>il</strong>e, di migliorare<br />

ciò che era già molto buono, Minucci<br />

è riuscito nell’impresa di ritoccare un aspetto<br />

che ha un’importanza essenziale nella volontà<br />

di inseguire al meglio i vari obiettivi. Abbiamo<br />

iniziato parlando di numeri e concludiamo abbandonandoci<br />

nuovamente ad alcune considerazioni<br />

numeriche. È giusto rimarcare che la<br />

Montepaschi è la società italiana con <strong>il</strong> maggior<br />

numero di vittorie in Eurolega, un dato<br />

che messo a confronto con la r<strong>il</strong>evanza del risultato<br />

sportivo conseguito con l’accesso alla<br />

Final Four di Barcellona, ha un valore relativo<br />

e con una valenza soprattutto statistica che<br />

invece fotografa perfettamente la dimensione<br />

di Siena nel contesto europeo. Che è quella<br />

di una società che è grande a prescindere dai<br />

numeri che la caratterizzano (soldi, numero di<br />

tifosi, bacino di interesse), e principalmente<br />

per le idee che sa sv<strong>il</strong>uppare ogni anno.<br />

E partendo proprio da queste idee indirizziamo<br />

<strong>il</strong> timone della nostra rotta verso Barcellona,<br />

inseguendo un’idea pazza, ma che<br />

forse oggi è più concreta che mai.<br />

Crediamoci, come ha dimostrato di crederci<br />

la Montepaschi dopo essere scivolata a<br />

-48, tante volte i sogni diventano realtà. •<br />

maurobindi<br />

basket 5

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