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Fatti, non parole<br />

Si fa presto a dire che Siena è una città in amore con lo sport. Bisogna anche<br />

dimostrarlo. Coi fatti, evidentemente, più che a parole. Il primo di questi fatti potrebbe<br />

essere la conquista della quinta Supercoppa Italiana di basket da parte della Mens Sana ,<br />

per di più a stagione appena iniziata, tanto per abituarci subito a non farci<br />

mancare niente anche quest’anno. Un altro è la stab<strong>il</strong>e posizione di vertice<br />

guadagnata dai bianconeri in serie B, che in astratto non garantisce ancora<br />

niente, ma che testimonia (con buona pace di chi diceva che una volta in B<br />

<strong>il</strong> calcio senese non avrebbe avuto prospettive, tanto da agitare perfino lo<br />

spettro della serie C…. ) quanto sia realistico invece <strong>il</strong> progetto per una<br />

immediata risalita in A.<br />

Poi ci sarebbe la terza Coppa Italia, sempre di basket, che la<br />

Montepaschi ha fatto nuovamente sua a metà febbraio, seguita a marzo da quella<br />

messa in bacheca dalla Virtus a livello di serie A D<strong>il</strong>ettanti. E quanto a trofei per<br />

ora ci fermiamo qui, anche perché sono stati gli unici messi finora in palio.<br />

Come dire: (non) tutto e (ma) di …tutto, parafrasando un abusato slogan.<br />

Ultimo in ordine di tempo, è arrivato <strong>il</strong> pass per le Final Four di<br />

Euroleague, con quattro prestazioni coinvolgenti, esaltanti, per certi aspetti<br />

commoventi. Non si può definire la c<strong>il</strong>iegina sulla torta semplicemente<br />

perchè la torta è ancora in fase di… impasto, ma rappresenta pur sempre un<br />

traguardo a cui è diffic<strong>il</strong>e accostare ogni tipo di aggettivo.<br />

Considerazione questa, che ne introduce immediatamente un’altra:<br />

ma cosa deve (ancora) fare la squadra di Pianigiani per convincere<br />

quei due o tre che – in perfetta buona fede, gli altri non meritano<br />

soddisfazione – di fronte all’ostacolo più alto continuano a dubitare delle<br />

sue sconfinate risorse e della sua reattività, come se non avesse già<br />

dimostrato tante volte di poter ribaltare <strong>il</strong> più sfavorevole dei<br />

pronostici?<br />

Una squadra, quella senese, che non si accontenta evidentemente di<br />

entrare nella storia dello sport senese e del basket italiano, ma che ora – e non da ora – sta allargando sempre di più i suoi confini all’intero<br />

Continente. Perché l’impresa della Montepaschi al Pireo (prima in negativo, con quel meno 48 che ha fatto da detonatore all’orgoglio dei<br />

biancoverdi) dimostra anzitutto che qui si sta parlando di una squadra ben radicata sulla terra, non di una che viene da Marte, nel qual caso non<br />

avrebbe diritto di cittadinanza. No, in quello che ha fatto non c’è nulla di marziano, ma solo tanta applicazione, tanta convinzione e, perché no,<br />

tanto cuore. Ciò che a volte manca a tanti professionisti nati magari dalle nostre parti e meglio pagati.<br />

Quando Simone Pianigiani, fra 30-40 anni, si deciderà a svelare <strong>il</strong> segreto dei suoi successi (anche se dall’intervista concessa a Balestracci<br />

nello scorso numero di <strong>Mese</strong>sport si intuiscono tante cose…), forse si scoprirà che la formula era più semplice di quanto si pensasse. E qui sta<br />

la grandezza di un tecnico che non solo è riuscito a vincere la diffidenza di chi non lo riteneva all’altezza di ereditare <strong>il</strong> compito che era stato di<br />

Recalcati, ma di incarnare sopra ogni ragionevole dubbio (e con <strong>il</strong> determinante contributo di Minucci), <strong>il</strong> tipo di allenatore che ogni giocatore<br />

vorrebbe avere. Cominciando con l’apprezzarne prima di tutto l’uomo. Esattamente come fa lui.<br />

P.S. – Ostacoli tecnici legati alla foliazione del giornale ci impediscono di commentare in questa pagina la trasferta dei bianconeri a<br />

Frosinone. Lo facciamo nella parte centrale della rivista, … non prima di aver benedetto date e orari di gara tanto cervellotici.<br />

Direttore<br />

Mario Ciani<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />

Paolo Corbini<br />

Edito e stampato presso<br />

Arti Grafiche Ticci<br />

Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />

Tel. 05.77.34.92.22<br />

Fax 05.77.34.93.66<br />

redazione@mesesport.it<br />

Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430 del 27.01.1983<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Duccio Balestracci, Roberto Barzanti, Renzo Bechini, Mauro Bindi, Elena Borri, Giancarlo Brocci, Guido Carli, Niccolò Casalsoli,<br />

Mario Ciani, Claudio Coli, Vincenzo Coli, Guido Collodel, Stefano Fini, Fabio Francioni, Em<strong>il</strong>io Giannelli, Daniele Giannini,<br />

Antonio Gigli, Roberto Guiggiani, Luca Luchini, Maurizio Madioni, Laura Massai, Augusto Mattioli, Roberto Morrocchi,<br />

Giuseppe Nigro, Francesco Oporti, Roberto Rosa, Andrea Sbardellati, Senio Sensi, Rudi Simonelli, Antonio Tasso,<br />

Matteo Tasso, Francesco Vannoni.<br />

Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />

Collaborazione fotografica: Andrea Bruschettini, Augusto Bizzi, Lucrezia Fini, Luciano Pancratici e Bernard Chazine<br />

Progetto grafico ed impaginazione: Bernard Chazine<br />

editoriale<br />

n. 269 - apr<strong>il</strong>e 2011 - anno XXIX<br />

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