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attitudini personali, alle condizioni ambientali<br />
e climatiche che ci troviamo ad affrontare”.<br />
Il rispetto dell’ambiente e la maggior consapevolezza<br />
sul buon uso delle fonti energetiche,<br />
sono temi di strettissima attualità oltre che<br />
punti nodali per <strong>il</strong> futuro di tutti.<br />
Lo ha ricordato, nella sua relazione, l’assessore<br />
provinciale all’ambiente Gabriele<br />
Berni, che ha posto l’accento sugli effetti causati<br />
dalla convinzione, nel tempo rivelatasi profondamente<br />
errata, che la natura fosse a totale<br />
ed indiscriminata disposizione dell’uomo.<br />
“Dobbiamo educare ed educarci per la costruzione<br />
di una nuova cultura ambientale sul<br />
terreno del risparmio energetico, del riut<strong>il</strong>izzo<br />
dei rifiuti sottoforma di raccolta differenziata<br />
e delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i: a questo proposito<br />
considero lo sport un prezioso alleato per l’autorevole<br />
cassa di risonanza che rappresenta<br />
nelle sue svariate dimensioni”.<br />
“È opportuno riflettere – ha chiosato Berni<br />
– sulle nostre abitudini quotidiane, le quali, da<br />
qualsiasi ambito si producano, generano delle<br />
risposte dal Pianeta, talvolta estreme se consideriamo<br />
l’oggettiva invivib<strong>il</strong>ità di alcune aree.<br />
Formare un consumatore consapevole vuol<br />
dire metterlo in condizione di esigere scelte<br />
ambientali ed energetiche in linea con lo stato<br />
di salute del nostro Pianeta, <strong>il</strong> rischio del suo<br />
riscaldamento e <strong>il</strong> lento ma inevitab<strong>il</strong>e esaurimento<br />
delle fonti non rinnovab<strong>il</strong>i. In questo<br />
senso, grazie alla sensib<strong>il</strong>ità del mondo dello<br />
sport, del Coni in particolare, qualcosa comincia<br />
a muoversi anche all’interno delle società<br />
sportive sull’efficienza degli impianti”.<br />
L’altra ‘A’, iniziale determinante nell’ottimizzazione<br />
del rapporto sport-salute ed elemento<br />
imprescindib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> futuro delle giovani<br />
generazioni, come forma di ‘investimento<br />
sulla vita’ è quella dell’ alimentazione.<br />
Il Prof. Mario Montagnani, già direttore della<br />
Clinica Medica del Centro Malattie Metaboliche<br />
dell’Università di Siena, si è soffermato sulle<br />
regole da seguire per un corretto ed equ<strong>il</strong>ibrato<br />
regime alimentare, spiegando l’ incidenza dei<br />
fattori di rischio a livello cardiovascolare sugli<br />
indici di peso corporeo (quello della massa,<br />
dato dal quoziente tra i ch<strong>il</strong>ogrammi di peso<br />
corporeo e l’altezza in metri al quadrato) e<br />
quello della circonferenza del giro vita al di sotto<br />
o superiore a certi parametri.<br />
Tale parametro identifica, dal punto di vista<br />
medico, soggetti sottopeso (con un indice<br />
di massa corporea inferire a venti), normopeso<br />
(da venti a venticinque), in soprappeso (oltre<br />
venticinque) obesi o grandi obesi (oltre tenta e<br />
fino a quaranta).<br />
“Un’alimentazione corretta deve essere<br />
completa di tutti i principali nutrienti, dai carboidrati<br />
alle proteine fino ai grassi; equ<strong>il</strong>ibrata,<br />
cioè con la giusta proporzione dei componenti<br />
sopra ricordati e adeguata alle<br />
caratteristiche peculiari e al fabbisogno giornaliero<br />
del singolo individuo”.<br />
“La raccomandazione – ha puntualizzato<br />
Montagnani – è quella di fare una buona colazione,<br />
seguita da pasti piccoli e più frequenti<br />
con un pranzo equ<strong>il</strong>ibrato e una cena più leggera.<br />
Il tutto con molta frutta e verdura, alimenti<br />
ricchi di fibre e dalle grandi proprietà antiossidanti.<br />
Magari all’interno della cosiddetta<br />
dieta mediterranea (recentemente riconosciuta<br />
dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità) a<br />
base di cereali e legumi, cercando di ridurre<br />
la quantità di carne in favore del pesce”.<br />
“Contrariamente alle abitudini più diffuse<br />
dobbiamo imparare a bere, anche quando<br />
non ne percepiamo <strong>il</strong> bisogno e non eccedere<br />
nell’apporto di zuccheri, soprattutto quelli semplici<br />
e i grassi saturi di origine animale. Ciò<br />
che integra e meglio si relaziona con la corretta<br />
alimentazione è ovviamente l’attività fisica<br />
che nello sport trova la sua espressione<br />
più autentica”.<br />
A sinistraun’immagine della sessione svoltasi a Palazzo<br />
Patrizi; in alto la stessa iniziativa a Sinalunga