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La sintesi della stagione di Banca Cras Cus Siena<br />

rugby sta nelle due partite perse di un solo punto,<br />

all’andata e al ritorno, contro la capolista Ferrara,<br />

assoluta dominatrice del campionato interregionale<br />

di C-Élite. Ovvero nella capacità dei bianconeri –<br />

debuttanti in questo torneo – di lottare alla pari contro<br />

i più forti di tutti e di uscire dal campo avversario<br />

– come è accaduto domenica 27 marzo – fra gli<br />

applausi degli appassionati, non solo per aver cercato<br />

la vittoria fino all’ultimo secondo, ma per aver<br />

messo in mostra veramente un bel rugby.<br />

La classifica di questa prima stagione in assoluto<br />

fuori dalla Toscana (Banca Cras è l’unica squadra<br />

della nostra regione iscritta al torneo) parla per<br />

ora di un quinto posto che all’inizio della stagione<br />

poteva essere – ed in verità è – un risultato di cui essere<br />

fieri, anche se qualcosa in più sarebbe stato<br />

forse possib<strong>il</strong>e: la squadra ha pagato per intero lo<br />

scotto della matricola, perdendo qualche partita di<br />

troppo contro avversari assolutamente alla propria<br />

portata. Del resto, non essendo mai saliti a questo<br />

livello di campionato, scalando rapidamente la C2<br />

e la C1, la società aveva affrontato la stagione<br />

senza porsi un obiettivo preciso, se non quello di legittimare<br />

la propria presenza sul piano del gioco e<br />

dei risultati.<br />

La crescita tecnica del gruppo guidato dal tecnico<br />

Fulvio Biagioli è stata anche quest’anno evidente<br />

e, a questo punto, non si può più considerare<br />

una sorpresa. I giocatori sono sostanzialmente gli<br />

stessi da quattro anni fa (con qualche nuovo ingresso<br />

e qualcuno che è rientrato), ma la loro tenacia agonistica<br />

e la loro qualità tecnica si adeguano costantemente<br />

a tornei sempre più impegnativi.<br />

“Andare a giocare in Em<strong>il</strong>ia Romagna e nelle<br />

Marche è stata un’esperienza sportiva molto bella<br />

– spiega Antonio Cinotti, responsab<strong>il</strong>e sezione<br />

rugby del Cus Siena –. Abbiamo trovato squadre<br />

come <strong>il</strong> Noceto con tanti giocatori che giocavano<br />

in serie A solo pochi anni fa e quindi di un livello<br />

tecnico per noi troppo superiore. In generale, abbiamo<br />

trovato un rugby tecnicamente più evoluto di<br />

quello che si vede sui campi della Toscana. Eppure,<br />

la squadra ha saputo immediatamente tener testa<br />

agli avversari. È emersa la forza mentale di un<br />

gruppo che gioca insieme da tanti anni e che risponde<br />

immediatamente alle sollecitazioni del tecnico.<br />

Per Fulvio Biagioli, diciamolo chiaramente, è<br />

stata un’altra stagione da incorniciare. Banca Cras<br />

non sarebbe mai cresciuta così tanto senza la sua<br />

guida tecnica”.<br />

Anche se <strong>il</strong> campionato non è ancora finito, e la<br />

squadra è anzi chiamata a partite molto importanti,<br />

si può già dire che <strong>il</strong> risultato di questa stagione è<br />

davvero <strong>il</strong> frutto di una semina avviata almeno cinque<br />

anni fa, quando si è cominciato a costruire,<br />

pezzo per pezzo, una realtà sportiva che oggi può<br />

legittimamente coltivare l’ambizione di essere una<br />

società sportiva di riferimento per l’intera città. La<br />

scoperta a livello nazionale del rugby come sport<br />

educativo e formativo di eccellenza, vincendo tutti<br />

i pregiudizi sulla durezza degli scontri in campo,<br />

ha certamente aiutato anche Banca Cras Cus Siena,<br />

ma per creare un movimento di 200 tesserati e otto<br />

squadre, ed una formazione di vertice come questa,<br />

non basta di sicuro.<br />

Resta irrisolto soltanto <strong>il</strong> problema del campo<br />

dell’Acquacalda, ormai da anni inadeguato alle dimensioni<br />

e alle ambizioni del rugby senese, che ha<br />

assoluta necessità di avere a disposizione un impianto<br />

moderno ed adeguato. Una necessità – e<br />

questo incoraggia i rugbysti senesi – di cui la città<br />

sta prendendo coscienza.<br />

Si è invece concluso <strong>il</strong> campionato del Siena<br />

Rugby Club 2000, impegnato nel raggruppamento<br />

umbro di serie C, con un b<strong>il</strong>ancio finale di 3 vittorie<br />

e 11 sconfitte, di sicuro inferiore alle aspettative.<br />

Ma <strong>il</strong> progetto affidato al tecnico Andrea Guadagno<br />

per verificare se ci fossero le possib<strong>il</strong>ità di creare<br />

e mantenere una seconda squadra senese può considerarsi<br />

riuscito. Il Siena Rugby Club 2000 è una<br />

realtà consolidata, capace di aggregare tanti giocatori<br />

e di dare quindi un proprio contributo non secondario<br />

all’intero movimento. Cinotti tiene sempre<br />

a sottolineare che, appena dieci anni fa, era diffic<strong>il</strong>e<br />

trovare quindici giocatori ogni domenica e tante<br />

volte <strong>il</strong> Cus Siena affrontava gli avversari in inferiorità<br />

numerica, mentre adesso ad ogni allenamento<br />

delle due squadre si superano regolarmente i 40<br />

atleti in campo.<br />

robertoguiggiani<br />

rugby 37<br />

La matricola Banca Cras Cus<br />

proiettata verso<br />

una onorevolissima posizione<br />

nella prima stagione di “C Élite”<br />

Ora<br />

la palla<br />

ovale è<br />

una realtà<br />

anche<br />

a Siena

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