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La ManipolazioneDestiny<br />
introduzione ai successivi articoli attualita’<br />
Iniziai un discorso per quanto riguarda l’influenza sociale,<br />
in un altro articolo, sempre sulle colonne di <strong>Thule</strong>-<strong>Italia</strong>.<br />
Voglio prendere ora in considerazione,con questo articolo,<br />
la manipolazione a livello comunicativo, nei vari aspetti,<br />
manipolazione che influenza o può influenzare atteggiamenti<br />
sociali,scelte,comportamenti. Questa riflessione<br />
sarà da introduzione a successivi approfondimenti.<br />
Bisogna iniziare col dire che la manipolazione è una forma<br />
o anche una tecnica che si serve di varie forma di comunicazione<br />
a servizio del contenuto e non un contenuto in<br />
sé. Detto questo possiamo analizzare le varie definizioni di<br />
manipolazione e nello specifico quelle che hanno riscontri<br />
sul concreto.<br />
Molti definiscono la manipolazione come un arma ed effettivamente<br />
può essere un arma che appunto il manipolatore<br />
può servirsi per ottenere risultati positivi o negativi<br />
per se stesso o per chi ha di fronte. Un manipolatore, in<br />
linea di massima non si serve della manipolazione per<br />
ottenere risultati negativi per se stesso,di conseguenza il<br />
campo si restringe all’ottenere risultati positivi o negativi<br />
per chi ha di fronte. Tra l’altro bisogna tener presente la<br />
possibilità in cui il manipolatore usi la sua arma su se stesso,<br />
ossia l’auto-manipolazione. Le forme comunicative con<br />
cui si può utilizzare la manipolazione sono diverse come<br />
anche gli strumenti:<br />
1.A ordina a B<br />
2.A risveglia il desiderio in B per il quale B chiede ad A<br />
quello che A vuole da B ( questa formula può far ottenere<br />
risultati positivi o negativi per il manipolato,tutto sta nelle<br />
intenzioni del manipolatore)<br />
Da queste schematiche definizioni possiamo dire che la<br />
manipolazione è:<br />
•l’allontanarsi dalle emozioni,dall’irrazionalità e l’avvicinarsi<br />
al modo di pensare altrui guidando in modo cosciente.<br />
•la messa in scena di un comportamento, di un carisma, di<br />
un linguaggio, in modo abile, finalizzato, calcolato e spontaneo.<br />
Successivamente entreremo nel significato di queste definizioni.,<br />
già abbiamo fatto accenno comunque a delle<br />
caratteristiche della manipolazione in queste definizioni<br />
quali: carisma comportamento linguaggio.<br />
Parlando del linguaggio ossia della comunicazione possiamo<br />
fare una distinzione e dei piccoli esempi riguardanti<br />
appunto i tipi di linguaggio utilizzato dai manipolatori:<br />
linguaggio verbale e linguaggio non verbale e successivamente<br />
possiamo trattare riguardo i mezzi dove è adoperata<br />
la comunicazione per manipolare gli atteggiamenti<br />
sociali, i comportamenti, le scelte su vasta scala: ossia la<br />
pubblicità.<br />
Per quanto riguarda il linguaggio verbale, noto ai più, gli<br />
strumenti possono essere la retorica e la dialettica, arti antiche<br />
dei nostri padri.<br />
Per quanto riguarda il linguaggio non verbale ci sono molti<br />
aspetti sconosciuti ai più, non per questo meno significativi,<br />
quali: il linguaggio del corpo, dei suoni, dei colori, a<br />
volte dell’irrazionale.<br />
Bisogna considerare oltretutto anche la decodifica di chi<br />
riceve un messaggio di qualunque tipo sia,o verbale o non<br />
verbale, e bisogna considerare il che gli studi finora fatti in<br />
campo comunicativo attestano che il non verbale comunica<br />
fino al 55%, il verbale fino al 38% e il paraverbale (fare<br />
immaginare qualcosa) fino al 7%.<br />
Alcuni gesti del linguaggio non verbale e nello specifico<br />
del linguaggio del corpo possono essere nella mimica gesti<br />
ampi che denotano sicurezza, gesti stretti insicurezza, le<br />
mani sul naso come reazione istintiva denotano insicurezza,<br />
come anche la mano sulla bocca comunica di aver sbagliato,<br />
girando la testa a destra mentre si denota uno stato<br />
razionale mentre a sinistra uno stato emozionale,mentre il<br />
tintinnio degli occhi denota stress e la mano dietro la testa<br />
è perdita dell’argomento. Un assaggio di ciò che riguarda<br />
la comunicazione non verbale e nello specifico il linguaggio<br />
del corpo, può essere un simpatico esempio, che non<br />
ha la pretesa di esaurire l’argomento, ma semplicemente<br />
di introdurlo e approfondirlo, sperando di ottenere riflessioni:<br />
Gli occhi specchio dell’anima:<br />
ci sono dei gesti istintivi e automatici che i nostri occhi<br />
fanno e sono espressione degli stati mentali e dell’uso che<br />
il cervello fa del pensiero, sono gesti velocissimi e appena<br />
percettibili dello sguardo che mentre il cervello elabora<br />
un pensiero, un ricordo, un’azione, si volge a destra e a sinistra<br />
per una frazione di secondo:<br />
sguardo a Sinistra:<br />
in alto a sinistra: ricorda qualcosa di reale<br />
di lato a sinistra: un ricordo sentito ma non vissuto<br />
in basso a sinistra pensa al passato e si concentra<br />
sguardo a Destra:<br />
in alto a destra: si immagina e si concentra su come potrebbe<br />
essere<br />
di lato a destra: si concentra su quanto sentito<br />
in basso a destra:ansie timori paure.<br />
Attraverso il riconoscimento di questo linguaggio i manipolatori<br />
“diretti” riescono a capire la situazione che hanno<br />
di fronte e ad agire di conseguenza.<br />
Come lavora la comunicazione pubblicitaria?<br />
La pubblicità rappresenta una forma di comunicazione<br />
unilaterale. Colui che promuove la pubblicità, è sempre<br />
esplicitato. Deve risultare immediatamente riconoscibile<br />
chi trae i principali vantaggi in quanto ciò rientra tra i<br />
doveri della pubblicità. La pubblicità impiega, prevalentemente,<br />
come veicolo i grandi mezzi di comunicazione<br />
di massa. Esistono anche altre forme di pubblicità (ad es.<br />
diretta, sul punto vendita, ecc.) che non vi fanno ricorso,<br />
ma è proprio nella relazione con i media che si colgono gli<br />
aspetti più salienti della pubblicità.<br />
La sua principale finalità è suscitare la propensione al consumo<br />
e non la funzione di induzione all’acquisto che tradizionalmente<br />
le era stata attribuita.<br />
La pubblicità lavora su modelli di azione ben definiti:<br />
impatto, presupposto fondamentale per un messaggio<br />
persuasorio, anche se non sufficiente;<br />
interesse, continuum della fase precedente che si verifica<br />
nel caso in cui la comunicazione riesce a proporre qualcosa<br />
di rilevante per i suoi bisogni, pratici e ideali;<br />
identificazione nella situazione pubblicitaria, attraverso<br />
cui il soggetto, a seguito della familiarizzazione con il contenuto<br />
e il conseguente coinvolgimento emotivo, giungerà<br />
all’elaborazione di un atteggiamento favorevole verso<br />
la comunicazione ed il prodotto;<br />
informazione, fase in cui il potenziale consumatore apprende<br />
le caratteristiche del prodotto in modo da poter<br />
attuare il confronto con le nozioni già possedute;<br />
comprensione, requisito indispensabile per l’efficacia del<br />
processo comunicativo e persuasivo; il testo deve essere<br />
di facile ed non equivoca lettura;<br />
credibilità del messaggio: evitare “errori di inverosimiglianza<br />
emozionale”, lasciando al ricevente una sorta di<br />
incredulità che stimoli l’attenzione ed aumenti il grado di<br />
interesse;<br />
coerenza tra messaggio (nella forma e nel contenuto) e<br />
prodotto pubblicizzato, per evitare l’esclusione di uno dei<br />
due elementi dal contesto comunicativo e mantenere un<br />
filo conduttore tra le componenti di una campagna e l’immagine<br />
di marca;<br />
convinzione: fase conclusiva di stimolo per la propensione<br />
all’acquisto (e non per il comportamento).<br />
Gia da queste brevi puntualizzazioni, da approfondire,si<br />
può riflettere riguardo la truffa sui messaggi subliminali<br />
del signor James Vicary e della sua Subliminal Projection<br />
& Co, argomento anche questo che approfondiremo negli<br />
articoli successivi.