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Mutinus – Priapus:<br />
divinità minore?<br />
Praedictum tibi ne negare possis: si fur veneris, impudicus ito.<br />
(Non posso negarti la profezia: se sopraggiungi come ladro, sverginato andrai via) Jera<br />
Priapo è il nome greco (; quando cominciò l’ellenizzazione<br />
di Roma anche gli dei considerati minori<br />
si grecizzarono, accadde alle Camene che divennero<br />
le più eleganti Muse; ai Silvani che si tramutarono in<br />
satiri e anche il Dio della sessualità maschile Mutinus<br />
cambiò di nome in Priapo tanto da essere latinizzati<br />
nelle epigrafi votive in Priapus.<br />
Le notizie biografiche di Mutinus sono povere Salvo<br />
richiamare il nome dal sostantivo muto-mutonis:<br />
membro virile.<br />
Di Priapo ci parla,invece Strabone. Figlio d’Afrodite<br />
ed Adone, si trovò a vivere deforme per l’intervento<br />
(non richiesto) d’Era che nel momento più grave del<br />
parto lanciò una maledizione sul piccolo che si ritrovò<br />
con un pene mostruosamente grande. Il Dio però<br />
non si perse d’animo e trasformò questo “handicap”<br />
nella sua precipua dote.<br />
Visse a Lampasco dove fu il centro d’interesse per le<br />
donne locali. Scacciato dai mariti fu richiamato d’urgenza<br />
poiché per ripicca Priapo lanciò un’epidemia<br />
venerea agli ingrati uomini.<br />
Ritornò in patria e continuò la sua professione<br />
d’amante e fertilizzatore con buona pace dei rassegnati<br />
sposi che comunque erano fieri almeno d’essere<br />
cornuti da stirpe divina.<br />
E’ stato già accennato sull’omologo romano. Nella<br />
Roma arcaica Venere era principalmente la divinità<br />
protettrice degli orti e messi perciò si può dedurre<br />
che Mutinus dio della fertilità agreste e dei confini<br />
fosse imparentato con lei. Una statua di Mutinus rea<br />
ancora presente nell’urbe imperiale ed erano condotta<br />
ad essa le future spose quando si spiegavano i<br />
“doveri coniugali” onde ne potessero prendere visione<br />
e deponessero la virginale pudicizia.<br />
L’animale sacro per Munitus era l’asino, guarda caso<br />
l’animale più dotato delle aie.<br />
Il Dio era rappresentato come un giovane brutto,<br />
barbuto e villoso che con la destra regge una falce e<br />
con la sinistra un fallo spropositatamente grande.<br />
Effigi di Mutinus erano poste ai confini dei terreni sia<br />
come augurio di fertilità dei campi che come antifurto:<br />
nella Roma arcaica il ladro sorpreso nei campi<br />
rea sodomizzato appunto col fallo di legno del Dio.<br />
Non esistevano templi per il Dio, ma sacelli ove oltre<br />
i sacrifici si deponevano tavolette votive fon versi<br />
molto grezzi, che o imploravano grazia per una prestazione<br />
sessuale ringraziavano il dio per aver riacceso<br />
certi “ardori”.<br />
Il Dio nell’epoca arcaica riceveva grossi tributi al momento<br />
della semina quando il contadino sapeva che<br />
oltre le fasi manuali dall’aratura, semina e concimazione<br />
bisognava evocare il Nume per essere sicuri<br />
che il raccolto sarebbe maturato ricco. Ed ecco i coiti<br />
rituali celebrati non solo col simulacro divino, ma<br />
con l’esempio pratico del coito del sacerdote con la<br />
terra. Coito eseguito alla presenza di tutta la comunità<br />
agreste perché unione dell’umano col divino.<br />
Dall’altra parte partecipava Venere l’utero terrestre<br />
fecondabile, l’aratro ed il solco. Sopra tutto brillava<br />
la luce della luna che col suo ciclo mensile ricalcava<br />
il ciclo di fertilità femminile. La Luna simbolo di<br />
Venere, la luce a forma di Luna di Mutinus simboli<br />
di penetrazione e di periodico rinnovarsi che sono<br />
indiscindibili l’uno dall’altro.<br />
Nell’epoca imperiale con l’urbanizzazione, il Nostro<br />
perde d’importanza si mette in disparte diventando<br />
ispirazione per poeti come Virgilio che ricordano i<br />
tempi antichi e fanno sfoggio di bravura poetica, o<br />
è usato da Mecenate con attrazione per parlare in<br />
maniera sboccata o alla fine come protettore del<br />
coito fine a se stesso di quel coito che sarà chiamato<br />
“libertino” dal cristianesimo oramai dilagante che,<br />
quando al potere renderà Mutinus-Priapus un demone<br />
rendendone mutilate le effigi.<br />
La storia di questo Dio finisce qui ricordiamo solo<br />
come la fertilità è sempre stata per l’uomo al centro<br />
delle attenzioni creandone le divinità ad hoc maschili<br />
e femminili.<br />
Se poi quella maschile era carica d’erotismo “goliardico”<br />
rose rientra nella natura umana che con lo<br />
Fonti<br />
- G. Caliendo Dai<br />
cieli dell’ellade ai colli<br />
di Roma<br />
- Carmina priapea<br />
- R. Desgraves I miti<br />
greci<br />
- Carry-Scullard Storia<br />
di Roma Vol I<br />
scherno cerca di mascherare la sua paura per il mistero<br />
e quale mistero è più grande di quello della<br />
vita?<br />
Quisquis venerit huc, poeta fiat<br />
et versus mihi dedicerit iocosos<br />
qui non fecerit, inter eruditos<br />
ficosissimus ambulet poetas<br />
(Chiunque mi venera sarà fatto poeta<br />
e potra dedicarmi versi giocosi<br />
quelli che non lo faranno e cammineranno fra i poeti<br />
sapienti<br />
sofrranno pene per le emorroidi)<br />
Si quot habes versus, tot haberes poma, Priape<br />
esses antiquo ditior Alcinoo<br />
(Se avessi tanti versi quante mele, o mio Priapo<br />
sicuramente saresti piu ricco di Alcinoo)<br />
ifesa della tradizione dif