Censimento delle persone umbre con disabilità ... - Regione Umbria
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Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />
loro reiterazione costante nel tempo. Nel se<strong>con</strong>do riquadro della scheda<br />
sono elencate nove attività: quattro lavorano sull'ambito "socio-relazionale"<br />
della persona e sono piuttosto simili tra loro, ma si distinguono per il "crescendo"<br />
di competenze richieste; una sviluppa le autonomie di base; due il<br />
movimento; le ultime due l'aspetto creativo-lavorativo 20 .<br />
Gli ultimi due quesiti di questa sezione del questionario indagano sia<br />
l'ambito d'intervento medico o para-medico che la patologia richiede, sia le<br />
c) Rinvia per una definizione più precisa al Piano sociale nazionale2001-2003.<br />
d) Indica 5 tipologie di servizi che costituis<strong>con</strong>o la rete minima negli ambiti territoriali coincidenti<br />
<strong>con</strong> i distretti <strong>delle</strong> ASL:<br />
1) Servizio sociale;<br />
2) Pronto intervento sociale;<br />
3) Assistenza domiciliare;<br />
4) Strutture residenziali;<br />
5) Centri di accoglienza.<br />
Queste tipologie possono essere prese in <strong>con</strong>siderazione come riferimento di base per la definizione<br />
più particolareggiata di ciò che deve essere garantito come LIVEAS.<br />
La definizione e la realizzazione dei LIVEAS deve essere garantita attraverso un percorso<br />
programmatorio necessariamente negoziato e <strong>con</strong>diviso tra i diversi livelli di governo.<br />
Legge Finanziaria 2003 (art. 48) prevede che la determinazione dei LIVEAS sia fatta <strong>con</strong> DPCM,<br />
d’intesa <strong>con</strong> la Conferenza unificata (Stato-regioni-ee.ll).<br />
Distribuzione territoriale dei LIVEAS :necessità che i LIVEAS abbiano una distribuzione territoriale<br />
tale da <strong>con</strong>sentire l’accesso dei cittadini ai servizi.<br />
OGGI:<br />
1) Manca una definizione di dettaglio (qualitativa e quantitativa) dei LIVEAS da parte del governo<br />
centrale.<br />
2) Manca l’individuazione del <strong>con</strong>corso finanziario dello Stato al finanziamento dei LIVEAS.<br />
Manca l’individuazione della misura del co-finanziamento dei LIVEAS <strong>con</strong> risorse proprie da parte di<br />
<strong>Regione</strong> ed enti locali.<br />
20 Nelle «attività educative» la persona utilizza le capacità acquisite nel proprio percorso riabilitativo, sperimentandole<br />
nella quotidianità (leggere, scrivere, usare il PC, ecc.); in quelle «relazionali», invece,<br />
assimila regole di comportamento della vita quotidiana in piccoli gruppi o in <strong>con</strong>testi più allargati, e si<br />
impegna anche a livello cognitivo mediante piccoli acquisti nei negozi (attività utile per cogliere la<br />
padronanza nell’uso del denaro), relazionandosi tra gruppi di pari, ecc.; le «attività di socializzazione»<br />
sono assai simili alle precedenti, ma coinvolgono tutte le attività che la impegnano in riunioni informali<br />
o casuali <strong>con</strong> altre <strong>persone</strong> in luoghi pubblici; le «attività ricreative e di tempo libero» rimandano alle<br />
due precedenti, ma ne sviluppano l’aspetto ricreativo, riferendosi ad attività finalizzate ad aspetti culturali,<br />
ricreativi e di svago, svolte sia all’interno della struttura sia all’esterno (spettacoli cinematografici,<br />
teatrali, soggiorni vacanza, ecc.). Con le «autonomie di base» la persona sviluppa le abilità acquisite<br />
nell’ambito della terapia occupazionale relativamente all’adempimento dei bisogni primari (mangiare,<br />
fare igiene personale, vestirsi, ecc.). Le «attività di movimento» sono finalizzate sia al mantenimento di<br />
capacità relative alla <strong>con</strong>oscenza e alla percezione del proprio corpo nello spazio e nel tempo, sia a<br />
stimolare le capacità sensoriali e dell’espressione corporea come la danza-terapia, musico-terapia,<br />
giochi di movimento, ecc.; le «attività sportive dilettantistiche» sono, invece, tutte le attività esercitate in<br />
forma competitiva o non, organizzate senza scopo di lucro. Le «attività laboratoriali» sono le lavorazioni<br />
artigianali (su legno, vetro, ceramica) e i laboratori produttivi di orto-floricoltura: sviluppano le capacità<br />
manuali stimolando il miglioramento della manualità fine, dell’accuratezza, del coordinamento oculomanuale,<br />
e del potenziamento della creatività. Le «attività correlate alla preparazione di percorsi lavorativi»,<br />
infine, sono attivate solo per le <strong>persone</strong> che si preparano a ricevere una borsa lavoro.<br />
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