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Censimento delle persone umbre con disabilità ... - Regione Umbria

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Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

<strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong><br />

Direzione Regionale Sanità<br />

e Servizi Sociali<br />

STUDI E RICERCHE<br />

n. 8<br />

Febbraio/ 2006<br />

<strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>, inserite<br />

nelle strutture residenziali<br />

e semiresidenziali<br />

a cura di:<br />

Maria Pia Damiani - Consulente OERU<br />

Lea Leonarda Bresci - Coordinatrice Tecnico Professionale Servizio<br />

Assistenza Sociale Az. USL2<br />

Pierangelo Cenci - Rilevatore - Laurea in Scienze Sociali e del<br />

Servizio Sociale<br />

Fiammetta Marchionni - Neuropsichiatra<br />

Vania Pasquini - Assistente Sezione V - Riabilitazione<br />

Carlo Romagnoli - Responsabile Servizio Programmazione<br />

socio-sanitaria dell'assistenza di base ed<br />

ospedaliera e Osservatorio epidemiologico -<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong><br />

Fabrizio Stracci - Coordinatore Scientifico OERU<br />

Mauro Zampolini - Direttore Dipartimento Riabilitazione Az.<br />

USL 3<br />

Mara Zenzeri - Responsabile Sezione V - Riabilitazione<br />

3


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Indice<br />

Prefazione 9<br />

1. Problematiche esaminate 11<br />

1.1 Normativa di settore 14<br />

1.2 Dati disponibili a livello nazionale 15<br />

2. Obiettivi del censimento 21<br />

3. Materiali e metodi 25<br />

3.1 Materiali 27<br />

3.1.1 La scheda struttura 27<br />

3.1.2 La scheda utente 28<br />

3.1.2.1 Informazioni demografiche 28<br />

3.1.2.2 Condizione socio relazionale, stato e<strong>con</strong>omico<br />

e giuridico 29<br />

3.1.2.3 Tipologia di trattamento 31<br />

3.1.2.4 La valutazione dell'autonomia quotidiana:<br />

le scale ADL e IADL 34<br />

3.2 Metodi 35<br />

3.2.1 Definizione della popolazione da censire 35<br />

3.2.2 Criteri di inclusione ed esclusione 35<br />

3.2.3 Il gruppo di lavoro 36<br />

3.2.4 La individuazione dei rilevatori e la fase<br />

di addestramento 37<br />

3.2.5 La fase di validazione <strong>delle</strong> schede 38<br />

3.2.6 La fase di revisione e adeguamento <strong>delle</strong> schede 38<br />

3.2.7 Modalità di raccolta dei dati 38<br />

3.2.8 I tempi previsti 41<br />

3.2.9 Qualità dei dati 41<br />

4. Risultati 43<br />

4.1 Frequenza <strong>delle</strong> istituzionalizzazioni negli umbri 46<br />

4.1.1 Prevalenza 46<br />

4.1.2 Tassi di accesso nel 2003 48<br />

5


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

6<br />

4.2 Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> istituzionalizzate<br />

in <strong>Umbria</strong> 49<br />

4.2.1 Dati anagrafici 49<br />

4.2.1.1 Sesso ed età 49<br />

4.2.1.2 Stato civile 50<br />

4.2.1.3 Familiare di riferimento 52<br />

4.2.2 Ri<strong>con</strong>oscimento invalidità e accesso ai benefici<br />

di legge 53<br />

4.2.2.1 Percentuale di invalidità 53<br />

4.2.2.2 Indennità di accompagnamento 54<br />

4.2.2.3 Ri<strong>con</strong>oscimento Legge 104/92 54<br />

4.2.2.4 Assegno di frequenza 54<br />

4.2.2.5 Interdizione e inabilitazione 55<br />

4.2.3 Durata della presa in carico 55<br />

4.2.4 Dati clinici 63<br />

4.2.4.1 Distribuzione casi per settore nosologico 63<br />

4.2.4.2 Patologie in base all'insorgenza e alla<br />

stabilizzazione 65<br />

4.2.5 Distribuzione in base alle scale di autonomia 65<br />

4.3 Le strutture che accolgono le <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> censite 69<br />

4.3.1 Distribuzione geografica <strong>delle</strong> strutture che ospitano<br />

<strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> 69<br />

4.3.2 Tipologia di gestione e regime presa in carico 74<br />

4.3.3 Condizione autorizzativa <strong>delle</strong> strutture che in<br />

<strong>Umbria</strong> ospitano <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> 76<br />

4.4 Progetti individuali 77<br />

4.4.1 Frequenza progetti 77<br />

4.4.2 Progetti individualizzati per tipo di struttura 79<br />

4.4.3 Attività comprese nei progetti 83<br />

4.4.4 Attività riabilitative e socio-riabilitative<br />

in relazione ai punteggi di autonomia 85<br />

4.5 Rette 87<br />

4.5.1 Determinanti dell'importo della retta 87<br />

4.5.2 Importo retta e punteggio scale di autonomia 88<br />

4.5.3 Importo retta ed età 89<br />

5. Discussione 91<br />

5.1 Aspetti di merito 93<br />

5.1.1 Le popolazioni censite ed i loro bisogni 93


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

5.1.2 Dispersione e ricorso alla istituzionalizzazione 94<br />

5.1.3 Rete relazionale 95<br />

5.1.4 Appropriatezza 96<br />

5.1.5 Standard per i procedimenti autorizzativi e rette 99<br />

5.2 Aspetti metodologici 100<br />

6. Conclusioni 103<br />

7. Bibliografia 107<br />

8. Allegati 111<br />

8.1 La scheda struttura 113<br />

8.2 La legenda struttura 114<br />

8.3 La scheda utente 117<br />

8.4 La legenda scheda utente 121<br />

9. Indice Figure e Tabelle 129<br />

7


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Prefazione<br />

Tra i molti materiali che, in questo periodo di valutazione dell'applicazione<br />

del PSR 2003-2005, stiamo pubblicando, il presente rapporto<br />

"<strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> inserite nelle strutture<br />

residenziali e semiresidenziali" assume un ruolo particolare.<br />

Esso testimonia in primo luogo la nostra attenzione per un settore di<br />

intervento delicato, quale quello <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>, per l'estrema<br />

vulnerabilità dei diritti sociali di questi cittadini, dove<br />

l'istituzionalizzazione può comportare gravi rischi di emarginazione ove<br />

non regolata e <strong>con</strong>trollata attentamente all'interno di politiche pubbliche<br />

complessive.<br />

In se<strong>con</strong>do luogo il presente censimento vuole costituire un ri<strong>con</strong>oscimento<br />

del lavoro svolto dagli operatori che, a diverso titolo ma sempre<br />

sulla base di una profonda motivazione, dedicano la loro professionalità<br />

allo sviluppo od al mantenimento <strong>delle</strong> funzioni motorie, cognitive,<br />

relazionali e sociali <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>.<br />

Inoltre esso testimonia, sia nella realizzazione che nei risultati che ci<br />

mette a disposizione e nelle riflessioni che ci suscita, l'elevata professionalità<br />

di quanti nelle Aziende Sanitarie Locali e presso l'Osservatorio<br />

Epidemiologico Regionale, hanno collaborato alla sua realizzazione.<br />

Per tali motivi ritengo che questa pubblicazione rappresenti un arricchimento<br />

per tutti noi e una testimonianza dell'impegno che la nostra regione<br />

ed il nostro Servizio Sanitario Regionale dedicano alle <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong>, anche in questi tempi di duri e dissennati tagli ai servizi<br />

sociosanitari.<br />

Essa ci <strong>con</strong>sentirà di programmare meglio i servizi ma anche di verificare<br />

l'effettiva appropriatezza nei processi di personalizzazione dell'assistenza,<br />

necessari per garantire equità anche alle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>.<br />

L'Assessore alla Sanità<br />

Maurizio Rosi<br />

9


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

1.<br />

Problematiche esaminate<br />

11


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Il PSR 2003-2005, nell'affrontare la tematica dell'integrazione socio sanitaria,<br />

si interroga sulle relazioni tra gli effetti desocializzanti <strong>delle</strong> patologie<br />

e quelli patologici della desocializzazione; da qui la scelta di attivare una<br />

politica di globale presa in carico che superi approcci medicalizzanti o istituzionalizzanti,<br />

in quanto basata su valutazioni personalizzate dei bisogni,<br />

per definire ed aggiornare periodicamente percorsi assistenziali<br />

individualizzati e tendenti ad ottenere il massimo di efficacia e di<br />

socializzazione possibile. È ormai comune, fra gli esperti del settore sociale<br />

e sanitario, la <strong>con</strong>vinzione dell'impossibilità di una separazione tra il<br />

cosiddetto "lavoro di cura" nell'ambito socio-relazionale della persona<br />

disabile e quello della prevenzione e della riabilitazione. I vari interventi<br />

devono essere <strong>con</strong>siderati nell'ambito di un percorso integrato che vede al<br />

centro la persona disabile. I servizi alla persona, quindi, debbono offrire<br />

all'individuo una risposta caratterizzata da un'offerta unitaria in ambito sociale<br />

e sanitario.<br />

Per un'adeguata pianificazione occorre avere i dati riguardanti, la<br />

numerosità <strong>delle</strong> <strong>persone</strong>, il percorso svolto e l'impegno e<strong>con</strong>omico esercitato.<br />

É in questa cornice <strong>con</strong>cettuale che si è posto il problema di acquisire<br />

<strong>con</strong>oscenze per rispondere ad alcune domande cruciali:<br />

quante sono le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> istituzionalizzate e quali<br />

sono le loro principali caratteristiche socio demografiche, epidemiologiche<br />

e relazionali?<br />

quali sono gli ambiti geografici della istituzionalizzazione e quale ricorso<br />

fanno ad essa i territori?<br />

in quante e quali strutture si svolge la istituzionalizzazione?<br />

quale giudizio è possibile dare sull'appropriatezza nel ricorso alla<br />

istituzionalizzazione e in quello ai trattamenti erogati a ciascun paziente?<br />

le rette sono adeguate in relazione ai bisogni assistenziali?<br />

di quanta e quale offerta assistenziale ha bisogno un SSR che faccia della<br />

presa in carico globale e personalizzata della persona disabile il suo obiettivo?<br />

Quesiti non sempre di facile e immediata soluzione e che hanno suggerito<br />

all'Osservatorio Epidemiologico Regionale di realizzare una indagine ad<br />

hoc al riguardo, sotto la forma di un primo censimento <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> dovunque istituzionalizzate, indagine che è stata <strong>con</strong>dotta<br />

in collaborazione <strong>con</strong> le quattro Aziende USL del territorio.<br />

13


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

1.1 Normativa di settore<br />

La normativa regionale in materia sociale e sanitaria riafferma l'obiettivo<br />

di garantire e promuovere l'integrazione <strong>delle</strong> attività socio-assistenziali<br />

<strong>con</strong> quelle sanitarie (L.R. 3/97 1 , L.R. 3/98 2 , L.R. 34/98 e L.R. 3/99).<br />

L'esigenza dell'integrazione socio-sanitaria nasce infatti dall'impossibilità<br />

di separare i <strong>con</strong>tenuti di cura, dalla prevenzione, riabilitazione e recupero<br />

sociale alla presenza di bisogni riguardanti aspetti fisici, psichici, relazionali<br />

e socio-ambientali ai quali occorre rispondere <strong>con</strong> un'offerta unitaria in<br />

ambito sanitario e sociale.<br />

Il DPCM 14 febbraio 2001 "Atto di indirizzo e coordinamento sull'integrazione<br />

socio sanitaria" che individua le stesse aree già indicate negli atti<br />

normativi e di programmazione regionale sanitaria e sociale introduce però<br />

1 artt. 39 e 40 La Legge regionale 3/1997, Riorganizzazione della rete di protezione sociale regionale<br />

e riordino <strong>delle</strong> funzioni socio-assistenziali, in Bollettino Ufficiale della <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> 29 Gennaio<br />

1997, n. 6, Articolo 39 (commi 1, 2, 3 e 4): «Assetto organizzativo dei servizi – 1. L’Ente pubblico<br />

gestore organizza, nell’ambito della propria autonomia, l’esercizio <strong>delle</strong> funzioni sociali garantendo la<br />

direzione unitaria degli interventi e degli adempimenti amministrativi, la territorializzazione di un sistema<br />

di servizi a rete e l’attuazione degli interventi mediante l’impiego di équipe interprofessionali territoriali.<br />

2. Le funzioni di direzione e di coordinamento sono assicurate da operatori <strong>con</strong> profilo professionale<br />

di assistenza sociale. 3. Le attività sociali che derivano dalle funzioni proprie dei Comuni sono<br />

realizzate su base territoriale. Il distretto è individuato quale ambito territoriale per la gestione in forma<br />

integrata <strong>delle</strong> attività socio-assistenziali <strong>con</strong> quelle sanitarie facenti capo ai presidî dell’Unità Sanitaria<br />

Locale di appartenenza. 4. I Sindaci dei Comuni ricompresi in un unico ambito distrettuale individuano<br />

fra gli operatori di cui al comma 2 un coordinatore sociale che collabora <strong>con</strong> il coordinatore<br />

sanitario di distretto». Articolo 40 (commi 1, 2, 3 e 4): «Organizzazione dei servizi di assistenza<br />

sociale nella Unità Sanitaria Locale – 1. Per la gestione <strong>delle</strong> attività sociali a rilievo sanitario di cui<br />

all’art. 31 o di quelle eventualmente delegate dai Comuni alla Unità Sanitaria Locale, è istituito in<br />

ognuna di queste, il Servizio di Assistenza Sociale a cui è preposto un responsabile <strong>con</strong> la funzione di<br />

coordinatore sociale in <strong>con</strong>formità al disposto dell’art. 3, commi 3 e 4, del D.lgs. 30 Dicembre 1992,<br />

n. 502 e successive modificazioni. 2. Il direttore generale dell’Unità Sanitaria Locale nomina, d’intesa<br />

<strong>con</strong> la Conferenza dei Sindaci, il coordinatore sociale e ne attribuisce il relativo onere. 3. Il coordinatore<br />

sociale deve possedere i requisiti per l’accesso alle funzioni dirigenziali previste dal D.lgs. 3<br />

Febbraio 1993, n. 29, nonché un adeguato curriculum professionale e formativo in materia sociale. 4.<br />

Spettano al coordinatore sociale, ai sensi dell’art. 3, comma 7, del D.lgs. 30 Dicembre 1992, n. 502 e<br />

successive modificazioni, i seguenti compiti:<br />

• elaborare proposte di organizzazione del servizio e di attuazione dei programmi;<br />

• verificare l’attuazione dei programmi di attività;<br />

• curare l’integrazione <strong>con</strong> le attività sanitarie.<br />

2 La Legge regionale 3/1999, Riordino <strong>delle</strong> funzioni e dei compiti amministrativi del sistema regionale<br />

e locale <strong>delle</strong> Autonomie dell’<strong>Umbria</strong> in attuazione della Legge 15 Marzo 1997, n. 59 e del<br />

Decreto legislativo 31 Marzo 1998, n. 112 in Bollettino Ufficiale della <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> n. 15 del 10<br />

Marzo 1999, di cui l’Articolo 27: «Funzioni <strong>con</strong>ferite ai Comuni – Oltre alle funzioni amministrative<br />

di cui all’articolo 6, comma 3, della Legge regionale 6/1997, i Comuni esercitano, anche in forma<br />

associata, e nelle zone montane, anche attraverso le Comunità montane, le funzioni amministrative<br />

loro trasferite dall’articolo 41, comma 3, del D.lgs. 112/1998».<br />

14


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

alcuni elementi di innovazione nel definire la prestazioni sociosanitarie,<br />

tra cui i criteri dell'appropriatezza, della modulazione di intensità e della<br />

complessità dei fattori predittivi pur non modificando, dal punto di vista<br />

organizzativo, quanto già viene previsto e in parte realizzato nelle Aziende<br />

Sanitarie della <strong>Regione</strong>: in particolare la valutazione multidimenzionale<br />

del bisogno, la predisposizione dei piani individualizzati di assistenza, l'approccio<br />

progettuale.<br />

In alcune aree d'intervento, infatti, vengono coinvolti sia aspetti sanitari<br />

che sociali, perché fin dall'inizio tali aspetti risultano inseparabili o perché,<br />

in alcune fasi dell'azione sanitaria, si inseris<strong>con</strong>o problemi di natura sociale<br />

dalla cui soluzione dipende l'efficacia dell'intervento sanitario.<br />

Sono le cosiddette aree ad elevata integrazione socio-sanitaria, all'interno<br />

<strong>delle</strong> quali le problematiche si modificano nel corso del tempo per l'evolversi<br />

<strong>delle</strong> <strong>con</strong>dizioni dei soggetti seguiti o per il modificarsi del quadro<br />

epidemiologico. Tra queste aree, un ruolo non se<strong>con</strong>dario riguarda l'assistenza<br />

e la riabilitazione <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> e dei portatori di handicap<br />

che interessano l'area dell'integrazione socio sanitaria in relazione a<br />

diverse componenti:<br />

- le caratteristiche dell'intervento che richiede un elevato livello di integrazione<br />

tra attività sociali e sanitarie, nonché d'assistenza tutelare;<br />

- la caratteristica dell'utenza che evidenzia bisogni complessi e<br />

multidimensionali;<br />

- le finalità legate in prevalenza a obiettivi di natura socio-assistenziale e<br />

socio-riabilitativa;<br />

- le modalità di valutazione multidimensionale per l'accesso ai servizi e<br />

alle prestazioni che richiede l'integrazione professionale fra comparto<br />

sanitario e sociale mediante gruppi multidisciplinari di valutazione<br />

(Unità Multidisciplinare di Valutazione per le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

adulte e età evolutiva);<br />

- l'approccio progettuale per ogni singolo soggetto sul quale si interviene.<br />

1.2 Dati disponibili a livello nazionale<br />

Per implementare e sviluppare interventi programmatici orientati a garantire<br />

pari opportunità di integrazione sociale ed ambientale è indispensa<br />

15


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

bile acquisire <strong>con</strong>oscenze, non solo sulla <strong>con</strong>sistenza del fenomeno, ma<br />

soprattutto sulle eterogenee caratteristiche, bisogni e stili di vita <strong>delle</strong> <strong>persone</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>con</strong>siderate sia in generale che come quota di disabili<br />

istituzionalizzati.<br />

La principale fonte di dati utilizzata per stimare il numero dei disabili<br />

presenti in Italia è l'indagine ISTAT "Condizioni di salute e il ricorso ai<br />

servizi sanitari" 3 , indagine campionaria che viene svolta periodicamente<br />

<strong>con</strong> una cadenza di circa cinque anni.<br />

In base alle stime ottenute dall'indagine "Condizioni di salute e il ricorso<br />

ai servizi sanitari" emerge che in Italia le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> siano oltre<br />

2.615.000, pari al 48,5 per mille della popolazione di 6 anni e più che vive<br />

in famiglia. Tale stima non include i bambini disabili fino a 5 anni e le<br />

<strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> che vivono stabilmente in istituzioni. I bambini disabili<br />

non sono compresi poiché le batterie di quesiti utilizzate per la rilevazione<br />

della <strong>disabilità</strong> non sono adatte per queste età.<br />

Considerando quindi le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> in famiglia e le <strong>persone</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> nei presidi si giunge ad una stima complessiva di poco più di<br />

3<br />

Le <strong>con</strong>dizioni di salute della popolazione Indagine Multiscopo sulle famiglie “Condizioni di salute<br />

e ricorso ai servizi sanitari” Anni1999-2000. Si <strong>con</strong>figura come un primo basilare fondamentale<br />

strumento di osservazione <strong>delle</strong> <strong>con</strong>dizioni di salute della popolazione, sulla presenza di malattie<br />

croniche, sulla <strong>disabilità</strong>, sul <strong>con</strong>sumo di farmaci, sull’utilizzo del tempo libero, sul <strong>con</strong>sumo di<br />

tabacco, su gravidanza ed allattamento, sul ricorso ai servizi sanitari per tipologia degli stessi e<br />

sulla <strong>disabilità</strong>, sull’abitazione della famiglia e sulle reti di aiuto ricevute dalla famiglia.<br />

L’indagine costituisce attualmente l’unica fonte di dati organizzata, informatizzata ed uniforme a<br />

livello territoriale che sia capace di fornire un quadro abbastanza completo, sebbene non esaustivo,<br />

sulle <strong>persone</strong> disabili.<br />

Per rilevare il fenomeno della <strong>disabilità</strong> l’ISTAT, nell’indagine campionaria sulle <strong>con</strong>dizioni di salute<br />

e il ricorso ai servizi sanitari, fa riferimento ad una batteria di quesiti, predisposti da un gruppo<br />

di lavoro dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo E<strong>con</strong>omico) sulla base<br />

della classificazione ICIDH dell’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, che permettono di<br />

studiare specifiche dimensioni della <strong>disabilità</strong>:<br />

-la dimensione fisica, riferibile a mobilità e locomozione, che nelle situazioni di gravi limitazioni si<br />

<strong>con</strong>figura come <strong>con</strong>finamento;<br />

- la sfera di autonomia nelle funzioni quotidiane che si riferisce alle attività di cura della persona;<br />

- la dimensione della comunicazione che riguarda le funzioni della vista, dell’udito e della parola<br />

Questa indagine rappresenta l’unica fonte di dati che permette di avere una stratificazione del<br />

fenomeno <strong>disabilità</strong> per gravità ed allo stesso tempo permette di avere una descrizione a livello<br />

socio-strutturale degli individui <strong>con</strong> un quadro patologico complesso nonché un ampio panorama<br />

sul mondo della <strong>disabilità</strong>, fornendo informazioni non solo di tipo strutturale, ma anche sociale, di<br />

impatto sul sistema sanitario, sul <strong>con</strong>testo familiare in cui vive il soggetto disabile, e sul suo<br />

tempo libero.<br />

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Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

2.800.000 <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> 4 .<br />

Per quanto riguarda l'<strong>Umbria</strong> 5 , dalla Tab.1.2.1 risulta che il numero <strong>delle</strong><br />

<strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> è pari al 51 per 1000 <strong>persone</strong> della stessa zona e <strong>con</strong><br />

quozienti standardizzati per età.<br />

Tabella 1.2.1 - Persone di 6 anni e più disabili – tassi grezzi per 1000 abitanti – 1999-2000<br />

Disabili Confinamento<br />

individuale<br />

Disabilità nelle<br />

funzioni<br />

Tipo di <strong>disabilità</strong><br />

Difficoltà nel<br />

movimento<br />

Difficoltà vista<br />

udito e parola<br />

<strong>Umbria</strong> 51,0 20,6 34,3 25,4 14,5<br />

Italia 48,5 21,4 28,8 22,3 11,1<br />

In base a queste stime in <strong>Umbria</strong> le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>con</strong> 6 anni o<br />

più di età ammonterebbero a circa 40-45.000 <strong>persone</strong>.<br />

Altro dato è costituito dalla invalidità (Tab.1.2.2) che non coincide necessariamente<br />

<strong>con</strong> la <strong>disabilità</strong> in quanto non tutte le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

hanno il ri<strong>con</strong>oscimento di invalidità.<br />

Tabella 1.2.2- Persone invalide – tassi grezzi per 1000 abitanti – 1999-2000<br />

Invalidità motorie Insufficienza mentale Cecità Sordomutismo Sordità<br />

<strong>Umbria</strong> 24,6 10,2 9,0 0,4 24,8<br />

Italia 24,7 8,2 6,1 1,6 15,2<br />

Se però usiamo per i <strong>con</strong>fronti i tassi standardizzati per età, forniti dallo<br />

stesso Istituto, abbiamo una situazione differente, in quanto l'<strong>Umbria</strong> si<br />

attesta sul 40,9 per mille <strong>con</strong>tro il 48,5 dell'Italia per la <strong>disabilità</strong>, mentre<br />

4 È bene chiarire ancora che si tratta di stime, che presumibilmente distor<strong>con</strong>o verso il basso il reale<br />

numero di <strong>persone</strong> disabili in Italia. Infatti, poiché le <strong>persone</strong> disabili in famiglia vengono rilevate<br />

tramite indagine campionaria col metodo dell’intervista (direttamente al disabile o a un suo familiare),<br />

non si può escludere che vi sia una sottostima, dipendente dal tipo di <strong>disabilità</strong>, dovuta alla<br />

mancata dichiarazione della presenza di <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> in famiglia.<br />

5 Dalla Proposta di Piano Sanitario Regionale 2003-2005 “Un patto per la salute, l’innovazione e la<br />

sostenibilità” Cap. 2.1.2, F.2 “Evidenze epidemilogiche – Disabilità e invalidità” pag. 24 e seg.<br />

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Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

per l'invalidità i tassi sono rispettivamente pari a 20,6 ed a 29. Per l'invalidità<br />

il dato resta più frastagliato 6 .<br />

Al fine di avere una stima della popolazione disabile sotto i 6 anni di età<br />

si può <strong>con</strong>siderare che nella scuola elementare la percentuale di certificazioni<br />

scolastiche è stata pari all'1,86% nel 2000, mentre le certificazioni presso<br />

la scuola materna hanno riguardato lo 0,88% dei bambini iscritti. Non essendovi<br />

l'obbligo di frequenza della scuola materna, si può ipotizzare che<br />

lo 0,88% sia una sottostima del reale numero. Studi specifici 7 portano ad<br />

una stima 7 di prevalenza alla nascita di <strong>disabilità</strong> pari all'1%. Dobbiamo<br />

chiaramente attenderci che questo valore aumenti all'aumentare dell'età,<br />

poiché alla nascita molte <strong>disabilità</strong> non sono diagnosticabili. Se si ipotizza<br />

un trend lineare nell'aumento della prevalenza di <strong>disabilità</strong> da 0 a 6 anni, e<br />

si <strong>con</strong>sidera come punto di partenza la prevalenza alla nascita dell'1% e di<br />

arrivo la prevalenza a 6 anni dell'1,86%, complessivamente si stima un<br />

numero di bambini disabili fra 0 e 5 anni pari a circa 43.600, <strong>con</strong> un numero<br />

atteso in <strong>Umbria</strong> di circa 650 disabili <strong>con</strong> meno di 6 anni.<br />

Per quanto riguarda la stima <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> che vivono in<br />

residenze e non in famiglia, i primi risultati della "Indagine sui presidi residenziali<br />

socio-assistenziali" 8 indicano la presenza di 29.881 <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> sotto i 65 anni ( numero atteso in <strong>Umbria</strong> paria circa 445) e 139.279<br />

anziani non autosufficienti ospitati nei presidi socio-assistenziali (numero<br />

atteso in <strong>Umbria</strong> pari a 2000-2100).<br />

Tabella 1.2.3 - Numero di disabili e anziani non autosufficienti ospiti nei presidi residenziali socio<br />

assistenziali anno 2000<br />

Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

<strong>con</strong> meno di 18 anni<br />

Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

<strong>con</strong> 18-64 anni<br />

Totale<br />

Anziani non<br />

autosufficienti<br />

Maschi 1.050 14.836 15.886 30.721 46.607<br />

Femmine 841 13.154 13.995 108.558 122.553<br />

Totale 1.891 27.990 29.881 139.279 169.160<br />

6 Le invalidità motorie si avvicinano al dato minimo regionale; l’insufficienza mentale si colloca nella<br />

media nazionale; la cecità e, soprattutto, la sordità superano il dato nazionale; il sordomutismo,<br />

fenomeno comunque raro, si colloca ai livelli minimi.<br />

7 P. Facchin, A. Furlanetto, B Buratto et al. (a cura di), Rapporto <strong>con</strong>clusivo sul progetto di ricerca<br />

dell’Istituto Superiore di Sanità “Prevenzione dei fattori della salute materno-infantile: valutazione<br />

della prevalenza di invalidità infantile di origine sia <strong>con</strong>genita che acquisita” Padova, 1999.<br />

8 La nuova rilevazione sui presidi residenziali socio-assistenziali è stata avviata nel 2000 dall’ISTAT,<br />

in collaborazione <strong>con</strong> il Centro Interregionale per il Sistema Informativo ed il Sistema Statistico<br />

(CISIS). La prima indagine fu avviata dall’ISTAT nel 1951 ed è stata sospesa nel 1994. Gli ultimi dati<br />

pubblicati si riferis<strong>con</strong>o al 31 dicembre del 1992 (ISTAT, Annuario n. 33, 1995). In seguito, l’ISTAT<br />

ha deciso di rilanciare la rilevazione a partire dall’anno di riferimento 1999.<br />

18<br />

Totale


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Sempre in relazione alle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> istituzionalizzate il Compendio<br />

del Servizio Sanitario nazionale, pubblicato on line dal Ministero<br />

della Salute, nella sezione dedicata alla Assistenza riabilitativa territoriale,<br />

facendo coincidere tale attività <strong>con</strong> quella degli istituti ex art. 26 riporta le<br />

seguenti informazioni: "L'intervento riabilitativo ha come obiettivo principale<br />

il recupero di una funzionalità perduta per ragioni patologiche, o la<br />

stimolazione di una funzionalità non comparsa nel corso dello sviluppo,<br />

oppure <strong>con</strong>tenere la regressione funzionale nei casi di malattie cronico -<br />

degenerative. Sul territorio, l'attività riabilitativa è svolta dagli Istituti o<br />

Centri di riabilitazione ex art. 26 L.833/78. Le prestazioni possono essere<br />

erogate in forma residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale, domiciliare<br />

o extra-murale. Il numero dei centri di riabilitazione nel 2003 è pari a 775,<br />

di cui 585 privati accreditati. In tutte le Regioni e Province autonome il<br />

numero di centri privati accreditati è sempre superiore al numero di quelli<br />

pubblici, tranne che in Toscana e Puglia; in sette Regioni i centri di riabilitazione<br />

sono solo privati accreditati.<br />

Nel 2003 i posti in centri di riabilitazione sono 27.486, pari a 48 ogni<br />

Figura 1.2.4 – Distribuzione regionale dei posti per 100.000 abitanti nei centri di riabil tazione ex<br />

art. 26, L. 833/78. Anno 2003<br />

Posti per 100.000 abitanti<br />

110<br />

90<br />

70<br />

50<br />

30<br />

10<br />

-10<br />

4,7<br />

Piemonte<br />

0,0<br />

Valle d'Aosta<br />

74,8<br />

Lombardia<br />

29,3<br />

Prov. Auton. Bolzano<br />

20,3<br />

Prov. Auton. Trento<br />

17,3<br />

Veneto<br />

42,5<br />

Friuli Venezia Giulia<br />

34,0<br />

Liguria<br />

9,5<br />

Emilia Romagna<br />

44,3<br />

Toscana<br />

5,8<br />

<strong>Umbria</strong><br />

56,3<br />

Marche<br />

77,9<br />

Lazio<br />

99,0<br />

Abruzzo<br />

91,3<br />

Molise<br />

69,6<br />

Campania<br />

31,8<br />

Puglia<br />

75,4<br />

Basilicata<br />

44,1<br />

Calabria<br />

39,0<br />

Sicilia<br />

90,4<br />

Sardegna<br />

48,0<br />

ITALIA<br />

19


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

100.000 abitanti. Le Regioni settentrionali sono generalmente al di sotto<br />

di questa media (grafico 2.22). L'attività dei centri di riabilitazione, nel<br />

2003 è pari a 1,3 utenti ogni 1.000 abitanti e 129 giornate di assistenza per<br />

1.000 abitanti; la durata media dell'intervento riabilitativo è pari a 100 giorni".<br />

Prescindendo dall'identificazione tra assistenza riabilitativa territoriale e<br />

istituiti ex art. 26, e quindi dalla sottostima dei posti che la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong><br />

dedicherebbe alla riabilitazione territoriale sulla base dei dati del Ministero,<br />

il valore di 48 posti (di cui 20 in regime residenziale e 28 in<br />

semiresidenziale) ogni 100.000 abitanti, se applicato alla popolazione umbra,<br />

comporterebbe un atteso di circa 400 posti, sovrapponibile a quella derivante<br />

dai dati ISTAT.<br />

Tutti questi dati depongono per un bagaglio informativo scarno e approssimativo,<br />

dove la riflessione sui modelli assistenziali è assente o impropria<br />

e quindi il <strong>con</strong>fronto <strong>con</strong> la situazione regionale, ancorché dovuto, poco<br />

proficuo.<br />

In generale, mentre i dati disponibili sulle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> istituzionalizzate<br />

soffrono di notevoli distorsioni, quelli sulla frequenza della<br />

<strong>disabilità</strong>, riferiti alla popolazione generale non istituzionalizzata, possono<br />

fornirci le seguenti informazioni<br />

- i tassi grezzi, accompagnati dalle tabelle che, almeno a livello italiano,<br />

definis<strong>con</strong>o la distribuzione per età dei fenomeni, possono fornirci<br />

l'ordine di grandezza dei vari problemi assistenziali e il peso percentuale<br />

rispetto al resto del paese di tali problemi assistenziali;<br />

- i tassi standardizzati possono aiutarci a definire gli obiettivi, al netto<br />

della composizione per età della nostra popolazione.<br />

Le varie forme di <strong>disabilità</strong>, inoltre, hanno una diversa distribuzione per<br />

età, anche se nel complesso interessano di più gli anziani.<br />

20


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

2.<br />

Obiettivi del censimento<br />

21


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Sulla base di quanto premesso si è ritenuto fondamentale acquisire una<br />

serie di dati attraverso un censimento ad hoc sulle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

<strong>umbre</strong> istituzionalizzate:<br />

- dati informativi individuali su tutte le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> ovunque<br />

istituzionalizzate;<br />

- dati relativi alle strutture che ospitano le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong>;<br />

- dati sui trattamenti che queste <strong>persone</strong> ricevono.<br />

Più specificamente sono stati definiti i seguenti obiettivi specifici:<br />

a) censire la popolazione disabile umbra inserita nelle strutture residenziali<br />

e semiresidenziali <strong>umbre</strong>, o altrove collocata, nel periodo settembre -<br />

dicembre 2003;<br />

b) descrivere le principali caratteristiche demografiche, socio relazionali,<br />

e<strong>con</strong>omiche, epidemiologiche, cliniche, nonché lo stato giuridico, <strong>delle</strong><br />

<strong>persone</strong> censite di cui all'obiettivo a);<br />

c) descrivere le principali caratteristiche dei trattamenti erogati alle <strong>persone</strong><br />

censite di cui all'obiettivo a);<br />

d) censire le strutture che ospitano <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> in regime<br />

residenziale e semiresidenziale nel periodo settembre - dicembre 2003;<br />

e) descrivere le principali caratteristiche strutturali ed i principali processi<br />

assistenziali erogati alle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> nei strutture censite di<br />

cui all'obiettivo d).<br />

23


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

3.<br />

Materiali e metodi<br />

25


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

3.1 Materiali<br />

In fase di pianificazione dello strumento d'indagine, è stata <strong>con</strong>siderata<br />

la duplicità dell'oggetto da rilevare: da un lato, le Strutture; dall'altro, le<br />

<strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> ivi ospitate. È stato progettato, quindi, un unico questionario<br />

che <strong>con</strong>sta, globalmente, di cinque pagine ed è composto di due<br />

parti autonome: una scheda struttura ed una scheda utente (vedi allegato 1<br />

per le schede e allegato 2 per la legenda - tracciato dei record). Esso prevede<br />

in massima parte quesiti <strong>con</strong> alternativa prefissata, a scelta multipla o a<br />

scelta univoca 9 . I quesiti a risposta aperta sono formati da un'area bianca di<br />

minima ampiezza (campi vuoti numerici e campi-testo). Spazio maggiore,<br />

invece, è riservato alla diagnosi medica e alle eventuali note esplicative. Il<br />

questionario, infine, presenta due riquadri in cui sono racchiusi una serie di<br />

quesiti a scelta multipla, definiti "<strong>con</strong>tingenti" o "a imbuto": sono items la<br />

cui rilevanza è determinata dalla risposta ad una o più domande filtro 10 .<br />

Queste ultime, ubicate rispettivamente sopra ad entrambi i riquadri, sono<br />

due e prevedono una risposta dicotomica "SÌ/NO": se la risposta è affermativa,<br />

si prosegue <strong>con</strong> i riquadri seguenti; altrimenti, si procede <strong>con</strong> le domande<br />

successive.<br />

3.1.1 La scheda struttura<br />

La scheda struttura è composta di tre aree. La prima indaga le cosiddette<br />

"informazioni strutturali" di questa 11 : la denominazione, l'indirizzo, la città,<br />

la provincia ed il numero di telefono; sono richiesti, poi, i recapiti e la<br />

qualifica professionale del Responsabile della stessa. È previsto di segnalare,<br />

inoltre, in quale Azienda USL (regionale o non) insista la struttura.<br />

L'elenco <strong>delle</strong> molteplici tipologie struttura (se<strong>con</strong>da area) è stato ottenuto<br />

mediante l'ausilio della mappatura di quelle presenti in loco fornita<br />

9<br />

I quesiti a scelta multipla si caratterizzano per il fatto di avere variabili precedute del simbolo £;<br />

quelli <strong>con</strong> variabili a scelta univoca, invece, sono preceduti dal simbolo .<br />

10<br />

Kenneth D. Bailey, Metodi della ricerca sociale, Il Mulino, Bologna, 1995, pagg. 167 e ss.; e,<br />

inoltre, Maria C. Pitrone, Il sondaggio, FrancoAngeli, Milano, 1986, pag. 74.<br />

11<br />

PITRONE, Op. cit., pagg. 47 e ss.: «esse riguardano alcuni attributi fondamentali dell’intervistato<br />

(sesso, età, stato civile […], istruzione, composizione del nucleo familiare, etc.): non ci sembra<br />

quindi improprio chiamarle “strutturali”».<br />

27


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

dalle varie Aziende USL, nella quale viene definita, per ciascuna di esse,<br />

la natura giuridico-sociale 12 . La classificazione <strong>delle</strong> otto tipologie di Struttura<br />

presentate dalla scheda è fondata su una sintesi dello status giuridico e<br />

<strong>delle</strong> caratteristiche strutturali degli edifici in cui queste sono ubicate (capienza,<br />

presenza di barriere architettoniche, ecc.), elementi noti a priori.<br />

Il terzo quesito riguarda il regime di presa in carico, vale a dire le ore di<br />

permanenza all'interno della struttura da parte <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>:<br />

un regime "residenziale" prevede una permanenza completa (ore notturne<br />

incluse); quello "semi-residenziale", definito anche "diurno", copre un arco<br />

di tempo che va dalla mattina al primo pomeriggio; l'utenza del regime<br />

"ambulatoriale", infine, si avvale della struttura <strong>con</strong> permanenza oraria strettamente<br />

legata al setting assistenziale-riabilitativo specifico.<br />

Ad ogni regime di presa in carico corrisponde la retta percepita dal centro<br />

e la percentuale a carico del SSN; ipotizzando un diverso impiego di<br />

risorse richieste, questa è stata distinta in base al livello di autosufficienza<br />

<strong>delle</strong> <strong>persone</strong>: "non autosufficienti" e "parzialmente autosufficienti".<br />

3.1.2 La scheda utente<br />

La scheda utente è stata suddivisa in quattro sezioni:<br />

a) informazioni demografiche;<br />

b) dati anamnestici;<br />

c) tipologia d'intervento all'interno del Centro;<br />

d) le due scale di valutazione ADL e IADL.<br />

3.1.2.1 Informazioni demografiche<br />

Le "informazioni demografiche" di questa prima sezione riguardano la<br />

sfera privata della persona e si possono suddividere in due tipologie: le<br />

"informazioni strutturali" (di cui sopra) e i quesiti di rilevanza sociologica.<br />

Tra i primi, rientrano i sedici items iniziali; i restanti quattro, invece, permettono<br />

un'analisi di carattere sociale. Con la domanda "familiare o persona<br />

di riferimento", il questionario ha cercato di indagare colui che mantiene<br />

i <strong>con</strong>tatti <strong>con</strong> la struttura e a quale titolo (familiare, tutore, amico di fami<br />

13 Per <strong>con</strong>venzione è stato stabilito che una patologia fosse da intendere «stabilizzata» qualora non avesse<br />

presentato vistosi segni di peggioramento nei sei mesi antecedenti la rilevazione.<br />

28


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

glia). Il se<strong>con</strong>do ed il terzo quesito, invece, indagano entrambi il<br />

curriculum scolastico degli utenti ospitati: <strong>con</strong> "anni di scolarità" si intende<br />

precisare il numero complessivo di anni frequentati dalla persona nelle aule<br />

scolastiche (sono incluse, pertanto, anche le eventuali ripetizioni del medesimo<br />

anno); <strong>con</strong> "titolo di studio", invece, si intende l'attestato, il diploma o<br />

la laurea <strong>con</strong>seguiti dalla persona. L'ultimo quesito di questa sezione riguarda<br />

lo status sociale in cui si trova la persona al momento della<br />

rilevazione.<br />

3.1.2.2 Condizione socio relazionale, stato e<strong>con</strong>omico e giuridico<br />

Gli undici quesiti della se<strong>con</strong>da sezione denominata "dati anamnestici"<br />

si possono suddividere in due aree: la prima riguarda la patologia della<br />

persona in termini sanitari; la se<strong>con</strong>da, invece, riguarda l'influenza che ha<br />

la stessa in ambito giuridico e sociale (ossia, benefici e<strong>con</strong>omici, diritti,<br />

"capacità di agire", ecc.).<br />

Per quanto riguarda la prima area, il questionario si interessa soprattutto<br />

alla diagnosi medica, cui dedica l'unico campo aperto di più righe. La spiegazione<br />

di tale scelta risulta comprensibile se si <strong>con</strong>sidera l'eterogeneità<br />

<strong>delle</strong> diagnosi mediche riguardo le patologie indagate. A seguito di una loro<br />

comparazione nel corso degli anni, infatti, è emerso che in passato queste si<br />

limitavano a definire "oligofrenia" e "disturbi comportamentali" le<br />

problematiche attinenti all'aspetto cognitivo e relazionale della persona, <strong>con</strong><br />

frequentissimi riferimenti all'ipotetica etiologia non documentati in alcun<br />

modo, da circa due decenni, invece, le diagnosi sono più analitiche e seguono<br />

lo sviluppo della sintomatologia e <strong>delle</strong> patologie nel corso del tempo.<br />

Il questionario, inoltre, ha tenuto <strong>con</strong>to anche dell'eventualità che la<br />

diagnosi risulti "non nota" al momento della rilevazione, ovvero che non<br />

risulti agli atti.<br />

Le restanti domande di questa area presentano un interesse<br />

epidemiologico. Viene indagato se la patologia sia <strong>con</strong>genita o acquisita, se<br />

sia stabilizzata o meno 13 e se, in relazione alla stessa, vengano assunti<br />

farmaci senza indagare i tipo di farmaco assunto.<br />

13 Per <strong>con</strong>venzione è stato stabilito che una patologia fosse da intendere «stabilizzata» qualora non avesse<br />

presentato vistosi segni di peggioramento nei sei mesi antecedenti la rilevazione.<br />

29


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Gli ultimi sette quesiti della sezione "dati anamnestici" indagano l'influenza<br />

della patologia in ambito giuridico e sociale: la percentuale di invalidità,<br />

l'assegno di frequenza, l'indennità di accompagnamento, il ri<strong>con</strong>oscimento<br />

della Legge 104/1992, l'interdizione, l'inabilitazione e la presenza<br />

dell'Amministratore di sostegno. Ad eccezione del campo numerico (percentuale)<br />

relativo alla percentuale d'invalidità della persona, tutti gli altri<br />

quesiti presentano un campo a scelta univoca <strong>con</strong> la dicotomia "SÌ/NO"<br />

(cui si aggiunge la voce "NR", non rilevabile, per i dubbi o le incertezze).<br />

L'"assegno di frequenza" e l'"indennità di accompagnamento" sono due<br />

apporti monetari pertinenti all'invalidità 14 .<br />

Con il quesito relativo alla Legge 104/1992, il questionario accerta quante<br />

famiglie abbiano richiesto il ri<strong>con</strong>oscimento dell'handicap del proprio<br />

familiare, usufruendo così di tutta la gamma di diritti previsti. Il dato che<br />

emerge dal quesito, tuttavia, ha risvolti sociali degni di attenzione qualora<br />

sia negativo: il mancato ri<strong>con</strong>oscimento dell'handicap, infatti, comunica sì<br />

la privazione dei diritti previsti, ma anche - qualora il dato raggiunga un'elevata<br />

entità - una scarsa informazione <strong>delle</strong> famiglie <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> riguardo alle leggi che le tutelano.<br />

Gli ultimi tre quesiti riguardano la "capacità di agire" della persona. Per<br />

quanto riguarda l'"interdizione" e l'"inabilitazione", il questionario ha fatto<br />

fede alla definizione giuridica presentata dal Codice civile 15 ; la richiesta<br />

dell'apertura di un procedimento per l'introduzione della nuova figura giu<br />

14 Entrambi rientrano nell’ambito della protezione sociale dell’invalidità. Il primo provvedimento legislativo risale<br />

alla Legge 406/1968, modificata dalla più nota Legge 118/1971, Conversione in legge del DL 30 gennaio 1971, n.<br />

5 e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili. La disciplina subì variazioni negli anni Ottanta <strong>con</strong> tre<br />

interventi legislativi: la Legge 18/1980, Indennità di accompagnamento agli invalidi civili totalmente inabili, la<br />

Legge 392/1984, Interpretazione autentica dell’articolo 1 della Legge 11 Febbraio 1980, n. 18, in materia di<br />

indennità di accompagnamento agli invalidi civili totalmente inabili, e la Legge 508/1988, Norme integrative in<br />

materia di assistenza e<strong>con</strong>omica agli invalidi civili, ai ciechi civili ed ai sordomuti. Quest’ultima fu modificata<br />

all’inizio del decennio successivo dalla Legge 289/1990, Modifiche alla disciplina <strong>delle</strong> indennità di accompagnamento<br />

di cui alla Legge 21 Novembre 1988, n. 508, recante norme integrative in materia di assistenza e<strong>con</strong>omica<br />

agli invalidi civili, ai ciechi civili ed ai sordomuti e istituzione di un’indennità di frequenza per i minori<br />

invalidi.<br />

15 Cfr.: Codice civile: articolo 414: «Persone che devono essere interdette – Il maggiore di età e il minore emancipato,<br />

i quali si trovano in <strong>con</strong>dizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi,<br />

devo essere interdetti»; e articolo 415 (commi 1 e 3): «Persone che possono essere inabilitate – 1. Il maggiore<br />

di età infermo di mente, lo stato del quale non è talmente grave da far luogo all’interdizione, può essere inabilitato.<br />

[…] 3. Possono infine essere inabilitati il sordomuto e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno<br />

ricevuto un’educazione sufficiente, salva l’applicazione dell’art. 414 quando risulta che essi sono del tutto incapaci<br />

di provvedere ai propri interessi».<br />

30


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

ridica dell'"Amministratore di sostegno" - disciplinata dalla Legge del 9<br />

Gennaio 2004, n. 6 - non risulta essere stata effettuata da nessuna <strong>delle</strong><br />

famiglie <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> censite 16 .<br />

3.1.2.3 Tipologia di trattamento<br />

Con questa sezione l'indagine entra nel merito <strong>delle</strong> attività svolte dalla<br />

persona all'interno del Centro. Prima di far ciò, tuttavia, il questionario si<br />

propone di raccogliere i dati relativi alla modalità d'inserimento della persona<br />

nella struttura e quelli relativi alla ripartizione finanziaria della retta.<br />

L'inserimento è indagato attraverso i quesiti relativi alla data del primo<br />

ingresso nella Struttura da parte della persona, e al tipo di regime assistenziale.<br />

Il questionario, di seguito, prevede la possibilità che la persona abbia<br />

mutato il regime assistenziale durante gli anni di permanenza presso la Struttura:<br />

da diurno a residenziale e viceversa 17 .<br />

Una prima analisi dell'autonomia della persona viene indagata attraverso<br />

il quesito "tipologia utente", per il quale è prevista una domanda a scelta<br />

univoca <strong>con</strong> tre variabili: "non autosufficiente", "parzialmente autosufficiente"<br />

ed "autosufficiente". Tale domanda è sorretta dal principio se<strong>con</strong>do<br />

il quale all'interno della struttura ci sia una retta distinta in base al livello di<br />

autonomia <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> inserite e, quindi, dei <strong>con</strong>seguenti livelli assistenziali<br />

assicurati; la risposta al quesito, pertanto, non richiede una valutazione<br />

basata sul soggettivo parere dell'intervistato, ma sulla base dell'inquadramento<br />

della persona in seguito alla retta giornaliera corrisposta. Questo<br />

campo d'interesse, quindi, è legato maggiormente a fattori e<strong>con</strong>omici che<br />

derivano dal grado di autosufficienza, che non da una valutazione comples<br />

16 La Legge 6/2004, Introduzione nel Libro primo, Titolo XII, del Codice civile del Capo I, relativo all’istituzione<br />

dell’amministrazione di sostegno e modifica degli articoli 388, 414, 417, 418, 424, 426, 427 e 429<br />

del Codice civile in materia di interdizione e di inabilitazione, nonché relative norme di attuazione, di<br />

coordinamento e finali, disciplina l’introduzione di una nuova figura giuridica: l’amministrazione di sostegno.<br />

Egli, nominato dal giudice tutelare, ha la funzione di assistere la persona che, a causa di un’infermità<br />

o di una menomazione fisica o psichica, si trovi nella impossibilità (anche parziale o temporanea) di provvedere<br />

ai propri interessi. La legge, inoltre, esorta i responsabili dei servizi sanitari e sociali direttamente<br />

impegnati nella cura e nell’assistenza della persona a <strong>con</strong>tribuire a rendere opportuna l’apertura di questo<br />

procedimento, pur non potendo ricoprire direttamente tale funzione.<br />

17 I possibili esiti di un mutamento del regime assistenziale sono apprezzabili, dalla presente indagine, solo se<br />

di natura residenziale o semi-residenziale; si noti, infatti, che nel quesito riguardante l’eventuale nuovo<br />

regime («regime di presa in carico 2») non è presente la variabile «ambulatoriale».<br />

31


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

siva e dinamica della <strong>con</strong>dizione di salute della persona.<br />

Il questionario è incentrato in maggior misura sulla spesa sanitaria, pertanto<br />

i quesiti relativi all'integrazione sociale e alla <strong>con</strong>tribuzione dell'assistito<br />

prevedono una semplice risposta dicotomica ("SÌ/NO").<br />

Per le sole <strong>persone</strong> in regime di semiresidenzialità è stato previsto un<br />

campo d'indagine sulle modalità di finanziamento del trasporto, il quale<br />

può essere interamente a carico degli Enti pubblici (Comuni o Aziende<br />

USL), della struttura medesima o dell'utente, ovvero a compartecipazione.<br />

La parte più complessa della scheda è rivolta alle attività riabilitative e<br />

socio-riabilitative-educative. Queste sono racchiuse rispettivamente in due<br />

riquadri, precedute da due domande filtro che indagano se è stato previsto o<br />

meno un progetto personalizzato. Gli spazi adiacenti sono riservati alle ore<br />

settimanali da queste impegnate. Si <strong>con</strong>sideri che la distinzione tra attività<br />

riabilitative in senso sanitario e quelle <strong>con</strong> attinenza socio-riabilitativaeducativa<br />

non è netta; le attività riabilitative in senso stretto, inoltre, hanno<br />

un elenco definito e preciso 18 , mentre le altre - a causa della mancata applicazione<br />

dei LIVEAS 19 - sono raggruppate per prevalenti ambiti d'intervento.<br />

Il principio fondante <strong>delle</strong> attività socio-riabilitative-educative è il mantenimento<br />

<strong>delle</strong> capacità (innate o acquisite) della persona, attraverso una<br />

18 Delle quindici attività riabilitative, si esplicitano solo le abbreviazioni presenti nella scheda: <strong>con</strong> «riabilitazione<br />

cognitiva l/s/c» (individuale o di gruppo) si intende la riabilitazione nella lettura, scrittura e calcolo;<br />

«fkt respiratoria» è la fisiochinesiterapia respiratoria. La terapia occupazionale è un «trattamento di <strong>con</strong>dizioni<br />

fisiche o psichiche attraverso attività specifiche, al fine di aiutare la persona a raggiungere i suoi<br />

massimi livelli di funzione e indipendenza in ogni aspetto della vita quotidiana» (dal: World of Occupational<br />

Therapy definition, Maggio 1989).<br />

19 LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI SOCIALI<br />

Nel sistema dei servizi sociali lo sviluppo normativo dei Livelli essenziali non è identificabile in modo<br />

preciso come nella sanità a causa del carattere locale proprio della matrice storica dei servizi sociali<br />

e della natura stessa degli interventi sociali che si prestano meno, rispetto a quelle sanitari, ad una<br />

rigida categorizzazione.<br />

Quadro normativo di riferimento<br />

1. Art. 38 e 117 Costituzione<br />

2. Dpr 616/1977<br />

3. L. 142/1990<br />

4. D.lgs. 112/1998<br />

5. L. 328/2000<br />

Solo <strong>con</strong> la legge quadro n. 328/2000 il <strong>con</strong>cetto di livelli essenziali compare nella legislazione socioassistenziale<br />

e vengono stabiliti alcuni principi e criteri che devono presiedere alla loro<br />

individuazione.<br />

L. 328/2000, art. 22<br />

a) Definisce i Livelli essenziali <strong>delle</strong> prestazioni sociali (LIVEAS) per macro-aree, come indirizzi e<br />

non come standard di erogazione.<br />

b) Vincola la definizione dei LIVEAS alle risorse e<strong>con</strong>omiche disponibili.<br />

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Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

loro reiterazione costante nel tempo. Nel se<strong>con</strong>do riquadro della scheda<br />

sono elencate nove attività: quattro lavorano sull'ambito "socio-relazionale"<br />

della persona e sono piuttosto simili tra loro, ma si distinguono per il "crescendo"<br />

di competenze richieste; una sviluppa le autonomie di base; due il<br />

movimento; le ultime due l'aspetto creativo-lavorativo 20 .<br />

Gli ultimi due quesiti di questa sezione del questionario indagano sia<br />

l'ambito d'intervento medico o para-medico che la patologia richiede, sia le<br />

c) Rinvia per una definizione più precisa al Piano sociale nazionale2001-2003.<br />

d) Indica 5 tipologie di servizi che costituis<strong>con</strong>o la rete minima negli ambiti territoriali coincidenti<br />

<strong>con</strong> i distretti <strong>delle</strong> ASL:<br />

1) Servizio sociale;<br />

2) Pronto intervento sociale;<br />

3) Assistenza domiciliare;<br />

4) Strutture residenziali;<br />

5) Centri di accoglienza.<br />

Queste tipologie possono essere prese in <strong>con</strong>siderazione come riferimento di base per la definizione<br />

più particolareggiata di ciò che deve essere garantito come LIVEAS.<br />

La definizione e la realizzazione dei LIVEAS deve essere garantita attraverso un percorso<br />

programmatorio necessariamente negoziato e <strong>con</strong>diviso tra i diversi livelli di governo.<br />

Legge Finanziaria 2003 (art. 48) prevede che la determinazione dei LIVEAS sia fatta <strong>con</strong> DPCM,<br />

d’intesa <strong>con</strong> la Conferenza unificata (Stato-regioni-ee.ll).<br />

Distribuzione territoriale dei LIVEAS :necessità che i LIVEAS abbiano una distribuzione territoriale<br />

tale da <strong>con</strong>sentire l’accesso dei cittadini ai servizi.<br />

OGGI:<br />

1) Manca una definizione di dettaglio (qualitativa e quantitativa) dei LIVEAS da parte del governo<br />

centrale.<br />

2) Manca l’individuazione del <strong>con</strong>corso finanziario dello Stato al finanziamento dei LIVEAS.<br />

Manca l’individuazione della misura del co-finanziamento dei LIVEAS <strong>con</strong> risorse proprie da parte di<br />

<strong>Regione</strong> ed enti locali.<br />

20 Nelle «attività educative» la persona utilizza le capacità acquisite nel proprio percorso riabilitativo, sperimentandole<br />

nella quotidianità (leggere, scrivere, usare il PC, ecc.); in quelle «relazionali», invece,<br />

assimila regole di comportamento della vita quotidiana in piccoli gruppi o in <strong>con</strong>testi più allargati, e si<br />

impegna anche a livello cognitivo mediante piccoli acquisti nei negozi (attività utile per cogliere la<br />

padronanza nell’uso del denaro), relazionandosi tra gruppi di pari, ecc.; le «attività di socializzazione»<br />

sono assai simili alle precedenti, ma coinvolgono tutte le attività che la impegnano in riunioni informali<br />

o casuali <strong>con</strong> altre <strong>persone</strong> in luoghi pubblici; le «attività ricreative e di tempo libero» rimandano alle<br />

due precedenti, ma ne sviluppano l’aspetto ricreativo, riferendosi ad attività finalizzate ad aspetti culturali,<br />

ricreativi e di svago, svolte sia all’interno della struttura sia all’esterno (spettacoli cinematografici,<br />

teatrali, soggiorni vacanza, ecc.). Con le «autonomie di base» la persona sviluppa le abilità acquisite<br />

nell’ambito della terapia occupazionale relativamente all’adempimento dei bisogni primari (mangiare,<br />

fare igiene personale, vestirsi, ecc.). Le «attività di movimento» sono finalizzate sia al mantenimento di<br />

capacità relative alla <strong>con</strong>oscenza e alla percezione del proprio corpo nello spazio e nel tempo, sia a<br />

stimolare le capacità sensoriali e dell’espressione corporea come la danza-terapia, musico-terapia,<br />

giochi di movimento, ecc.; le «attività sportive dilettantistiche» sono, invece, tutte le attività esercitate in<br />

forma competitiva o non, organizzate senza scopo di lucro. Le «attività laboratoriali» sono le lavorazioni<br />

artigianali (su legno, vetro, ceramica) e i laboratori produttivi di orto-floricoltura: sviluppano le capacità<br />

manuali stimolando il miglioramento della manualità fine, dell’accuratezza, del coordinamento oculomanuale,<br />

e del potenziamento della creatività. Le «attività correlate alla preparazione di percorsi lavorativi»,<br />

infine, sono attivate solo per le <strong>persone</strong> che si preparano a ricevere una borsa lavoro.<br />

33


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

figure dell'équipe professionale della struttura che sono coinvolte nei suddetti<br />

progetti. Per quanto riguarda il primo quesito ("ambito di intervento<br />

su disturbo, difficoltà e patologia di interesse"), sono elencate le undici<br />

principali branche mediche e para-mediche relative alle attività di riabilitazione<br />

sanitaria precedentemente indicate. Il se<strong>con</strong>do quesito ("figure d'équipe<br />

coinvolte nei progetti"), invece, elenca in ordine alfabetico il personale tecnico<br />

(medico, para-medico, sociale e ausiliario) che viene coinvolto nel<br />

singolo progetto.<br />

3.1.2.4 La valutazione dell'autonomia quotidiana: le scale ADL e<br />

IADL<br />

L'ultima parte del questionario è dedicata alle scale di valutazione dell'autonomia<br />

della persona disabile.<br />

La scala ADL, proposta da S. Katz ed altri nel 1970, valuta l'autonomia<br />

della persona nelle attività primarie della vita quotidiana: fare igiene personale,<br />

vestirsi, usare il gabinetto, avere una maggiore o minore mobilità autonoma,<br />

possedere un <strong>con</strong>trollo degli sfinteri e della vescica ed, infine, alimentarsi.<br />

È una scala diretta in cui il punteggio più alto indica una completa<br />

autonomia. Ogni quesito ha tre possibili modalità di risposta: "SÌ" indica<br />

la piena autonomia ed è stimato un punto; "P" indica un'autonomia parziale<br />

e vale metà; "NO" indica la completa assenza di autonomia, implicando un<br />

punteggio nullo. La totale autonomia è data da un punteggio pari a 6/6.<br />

Nella nostra rilevazione abbiamo usato la scala <strong>con</strong> punteggio inverso<br />

laddove 6/6 rappresenta la totale dipendenza e 0/6 la totale autonomia nelle<br />

attività della vita quotidiana.<br />

La scala IADL, presentata dai ricercatori M. P. Lawton ed E. M. Brody<br />

nel 1969 misura, invece, l'autonomia nelle attività strumentali della vita<br />

quotidiana: usare il telefono, compiere acquisti nei negozi, prendere o guidare<br />

mezzi di trasporto, usare i medicinali ed amministrare le proprie finanze.<br />

Ognuno di questi items è collegato ad una serie di variabili (da un<br />

minimo di tre ad un massimo di cinque) in un <strong>con</strong>tinuum che va dalla più<br />

completa non autosufficienza ("incapace", valore uno) alla più completa<br />

autonomia ("autonomo", valori tre o cinque). La somma complessiva dei<br />

punteggi massimi è 19/19.<br />

Questo tipo di scala è stato adottato in virtù della scarsa distorsione del<br />

dato che si crea al momento della rilevazione, poiché gli operatori intervistati<br />

<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o a fondo i livelli di autosufficienza e di autonomia possedu<br />

34


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

ta dagli utenti.<br />

L'utilizzo <strong>delle</strong> ADL e IADL è stato raccomandato, inoltre, anche dall'Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità, poiché è fedele al <strong>con</strong>cetto di<br />

<strong>disabilità</strong> presente nella già citata Classificazione Internazionale <strong>delle</strong><br />

Menomazioni, Disabilità e Handicaps (ICIDH).<br />

3.2 Metodi<br />

3.2.1 Definizione della popolazione da censire<br />

Il <strong>Censimento</strong> è stato rivolto all'intera popolazione <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> , nella fascia d'età 0-64 anni che, a qualsiasi titolo, è ospitata<br />

nelle strutture di natura pubblica e privata 21 , regionali ed extra-regionali.<br />

Sono state rilevate informazioni anche sulla intera popolazione <strong>delle</strong> <strong>persone</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> non <strong>umbre</strong> della medesima fascia d'età, ospitata in strutture<br />

<strong>umbre</strong>.<br />

3.2.2 Criteri di inclusione ed esclusione<br />

Il <strong>Censimento</strong> non ha riguardato tutta la popolazione disabile umbra istituzionalizzata<br />

in quanto ha operato due tipi di esclusione e rinunciato a<br />

sondare un'area di possibile istituzionalizzazione.<br />

Le esclusioni operate riguardano:<br />

a) la popolazione disabile "anziana" (ultra-sessantaquattrenni);<br />

b) le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> affette da disturbi psichici gravi e che sono<br />

ospitate in strutture psichiatriche extra-ospedaliere.<br />

Non sono state incluse nel censimento le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> inserite<br />

in strutture extra regionali interamente private, in cui né le Aziende USL,<br />

né i Comuni <strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o al pagamento e alla <strong>con</strong>tribuzione della retta.<br />

La ratio di tale scelta risiede nel fatto che il privato rappresenta una soluzione<br />

"sfuggente" al <strong>con</strong>trollo <strong>delle</strong> istituzioni che collaborano <strong>con</strong> la <strong>Regione</strong>,<br />

e che pertanto richiederebbe una tipologia di indagine specifica, <strong>con</strong><br />

appropriati strumenti <strong>con</strong>oscitivi e metodologici, differenti da quelli usati<br />

nel <strong>Censimento</strong> in questione 22 .<br />

21 Con integrazione della retta da parte di comune e/o ASL<br />

22 L’eventuale uso di scale e di strumenti differenti per censire le diverse tipologie di <strong>persone</strong> disabili avrebbe<br />

creato distorsioni dei dati, rendendo precarie le operazioni inferenziali.<br />

35


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

3.2.3 Il gruppo di lavoro<br />

Al fine di garantire la qualità scientifica della rilevazione, di coordinarne<br />

la redazione e validarne i <strong>con</strong>tenuti sia sul piano scientifico che su quello<br />

normativo, l'Osservatorio Epidemiologico Regionale ha individuato le responsabilità<br />

dello studio istituendo un coordinamento regionale composto<br />

da un gruppo di lavoro regionale (Tabella 3.2.1).<br />

Tabella 3.2.1 – Componenti il gruppo di lavoro interno<br />

Ente Ruolo Responsabilità nello studio<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong><br />

Nella prima fase dell'indagine, l'ausilio <strong>delle</strong> quattro Aziende USL, per<br />

ottenere i nominativi <strong>delle</strong> Strutture e il numero degli utenti ospitati è stato<br />

un requisito fondamentale. La Direzione regionale Sanità e Servizi Sociali<br />

ha richiesto formalmente alle quattro Aziende USL della <strong>Regione</strong> l'integrazione<br />

del gruppo di lavoro <strong>con</strong> l'individuazione di almeno un referente<br />

aziendale, così da iniziare la fase preliminare di analisi del <strong>con</strong>testo dell'indagine<br />

<strong>con</strong> un nucleo di operatori esperti nel settore. Tutte le Aziende USL<br />

hanno aderito al progetto, e ciascun referente ha fornito alla <strong>Regione</strong> una<br />

mappatura completa <strong>delle</strong> Strutture presenti nel territorio umbro e di quelli<br />

extra-regionali in cui sono presenti <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong>. La collaborazione<br />

dei referenti <strong>delle</strong> Aziende USL ha <strong>con</strong>tribuito, inoltre, al perfezionamento<br />

del questionario di rilevazione, relativamente all'elencazione<br />

<strong>delle</strong> attività sociali, riabilitative ed educative svolte all'interno <strong>delle</strong> Strutture.<br />

Le Aziende USL, quindi, hanno individuato i seguenti referenti, scelti<br />

tra i coordinatori sociali e/o sanitari, per garantire entrambi gli ambiti 23 :<br />

Il gruppo di lavoro ha iniziato a lavorare partendo dagli elementi "di<br />

certezza" che aveva a disposizione. Si intendono tutte le fonti dati, le ricer<br />

23 Ibidem, nota 4.<br />

36<br />

Direttore Sanità e Servizi Sociali Titolare dello studio<br />

Responsabile Servizio II Direttore scientifico<br />

Coordinatore OERU Coordinatore Scientifico<br />

Responsabile Sezione V – Riabilitazione Responsabile trattamento dei dati<br />

Consulente OERU Responsabile dell’inserimento dei dati


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 3.2.2 – Componenti gruppo di lavoro delegati dalle Az. USL <strong>Umbria</strong><br />

Ente Ruolo Responsabilità nello studio<br />

Az. USL 1<br />

Dir. Medico Distretti<br />

Coordinatore sociale<br />

Delegato Az. USL 1<br />

Delegato Az. USL 1<br />

Az. USL 2 Responsabile socio-sanitario Delegato Az. USL 2<br />

Az. USL 3 Dirigente Servizi Sociali Delegato Az. USL 3<br />

Az. USL 4<br />

Assistente sociale<br />

Dir. Medico II livello<br />

Delegato Az. USL 4<br />

Delegato Az. USL 4<br />

che e le informazioni in possesso <strong>delle</strong> Aziende USL, della <strong>Regione</strong> e<br />

degli Enti locali che per delega trattavano la materia. I delegati Aziendali si<br />

sono incaricati in primo luogo di provvedere ad una ricognizione <strong>delle</strong> strutture<br />

esistenti ciascuno per il proprio ambito territoriale.<br />

Al momento della ricognizione si disponeva dei seguenti elementi:<br />

- dei dati di una precedente indagine relativa all'anno 2001 denominata<br />

"Mappatura <strong>delle</strong> strutture residenziali, diurne, ambulatoriali, insistenti<br />

nel territorio <strong>delle</strong> ASL fuori territorio e fuori regione" elaborata da un<br />

precedente Gruppo di lavoro regionale area disabili - sottogruppo<br />

rilevazione dati demografici ed epidemiologici;<br />

- della modulistica cartacea per la raccolta dati della "II Rilevazione dati<br />

deficit/servizi effettuata dalla <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> - Assessorato alle Politiche<br />

Sociali" 24 .<br />

3.2.4 La individuazione dei rilevatori e la fase di addestramento<br />

Il gruppo tecnico ha individuato quindici rilevatori, per una media di<br />

quattro per ogni Azienda USL dell'<strong>Umbria</strong>, <strong>con</strong> profili professionali differenti<br />

(alcuni dipendenti della stessa Azienda USL, altri studenti tirocinanti<br />

del Corso di Laurea in Servizio Sociale e master di Specializzazione in<br />

Servizio Sociale) cui sono state fornite le indicazioni sulla <strong>con</strong>duzione del<br />

questionario. La scelta dei rilevatori è stata operata in base ad un assunto<br />

ovvio: un rilevatore che <strong>con</strong>osce la materia da indagare, corre un rischio<br />

24 I dati raccolti erano riferiti a <strong>persone</strong> disabili che avevano usufruito di alcuni servizi della L. N. 104<br />

del 05/02/1992 nell’anno 1996. La se<strong>con</strong>da rilevazione, che faceva seguito alla prima terminata<br />

nel dicembre 1996 e pubblicata ne febbraio 1997, era stata avviata nel Marzo 1988.<br />

37


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

minore di distorcere i dati rilevati; ogni rilevatore, infatti, si occupa di<br />

problematiche sociosanitarie.<br />

La formazione dei rilevatori è avventura presso la Direzione regionale<br />

Sanità e Servizi Sociali ed è stata <strong>con</strong>dotta collegialmente dal personale del<br />

gruppo di lavoro dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale dell'<strong>Umbria</strong><br />

e dai delegati referenti <strong>delle</strong> Aziende USL.<br />

3.2.5 La fase di validazione <strong>delle</strong> schede<br />

Il campione su cui si è effettuato il pre-test del <strong>Censimento</strong> 25 è stato<br />

costruito tenendo <strong>con</strong>to <strong>delle</strong> variabili più importanti <strong>delle</strong> Strutture, dividendo<br />

queste in due "macro-categorie": Strutture semiresidenziali e Strutture<br />

residenziali; all'interno di ciascuna macro-categoria si è individuato il<br />

campione <strong>con</strong> le seguenti caratteristiche:<br />

n. 3 Istituti "ex art. 26" (a gestione privata <strong>con</strong>venzionata);<br />

n. 1 Struttura socio-sanitaria (a gestione diretta dell'Azienda USL);<br />

n. 1 Struttura protetta (a gestione privata <strong>con</strong>venzionata);<br />

n. 1 Struttura protetta (a gestione diretta dell'Azienda USL) 26 .<br />

3.2.6 La fase di revisione e adeguamento <strong>delle</strong> schede<br />

La fase successiva alla prova e validazione <strong>delle</strong> schede ha comportato la<br />

revisione <strong>delle</strong> stesse tenendo <strong>con</strong>to dei suggerimenti venuti sia dai rilevatori<br />

sia dagli operatori intervistati che dai responsabili <strong>delle</strong> strutture, inoltre un<br />

adeguamento si è reso necessario per quei campi che venivano lasciati "vuoti"<br />

per mancanza di dati e informazioni da parte degli intervistatori.<br />

3.2.7 Modalità di raccolta dei dati<br />

A differenza di altre indagini, questo <strong>Censimento</strong> ha trovato la piena collaborazione<br />

dei Dirigenti e degli operatori <strong>delle</strong> Strutture, in quanto l'Ente<br />

di ricerca che ha commissionato la rilevazione è stata la <strong>Regione</strong>, un'istitu<br />

25 Corbetta, Op. cit., pag. 221.<br />

26 <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong>, <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> disabili <strong>umbre</strong> inserite nelle Strutture residenziali e<br />

semi-residenziali, (Bozza), Perugia, 2004-2005, pag. 10. Si noti che i tre Istituti «ex art. 26, L. 833/<br />

1978» soddisfano sia le <strong>con</strong>dizioni di residenzialità, sia quelle di semi-residenzialità; la Struttura<br />

socio-sanitaria e la Struttura protetta, a gestione privata <strong>con</strong>venzionata, soddisfano le <strong>con</strong>dizioni di<br />

semi-residenzialità; la Struttura protetta, a gestione diretta dell’Azienda usl, infine, soddisfa la <strong>con</strong>dizione<br />

di residenzialità.<br />

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zione pubblica, che provvede al pagamento <strong>delle</strong> rette degli assistiti in<br />

tutte le strutture direttamente a carico <strong>delle</strong> Aziende USL, e in quelle private,<br />

<strong>con</strong>venzionate <strong>con</strong> le Aziende USL e/o i gli Enti Locali.<br />

Una rilevazione, anche se commissionata dalla <strong>Regione</strong>, non è esonerata<br />

dal dichiarare i propri scopi; è stata realizzata, quindi, una lettera di presentazione<br />

che i rilevatori, hanno <strong>con</strong>segnato agli operatori e/o ai dirigenti<br />

<strong>delle</strong> Strutture.<br />

La presentazione della ricerca è "un'operazione molto delicata" cui si<br />

attribuis<strong>con</strong>o "almeno tre funzioni: presentare le <strong>persone</strong> e/o l'Organizzazione<br />

che <strong>con</strong>du<strong>con</strong>o la ricerca; indicare gli obiettivi […]; infine chiarire<br />

all'intervistato il valore della sua collaborazione" 27 . È possibile individuare<br />

una quarta funzione della presentazione, ossia spiegare "perché è importante<br />

che l'intervistato risponda al questionario" 28 : questa ulteriore funzione<br />

(che si distingue dalla precedente) è di grande rilievo, poiché molti intervistati<br />

ritengono che i risultati dell'indagine non saranno influenzati dal<br />

fatto che essi dedichino o meno il proprio tempo alla rilevazione, dovendolo<br />

sottrarre agli impegni.<br />

La "scheda utente", in alto, sotto il logo regionale, presenta alcuni campi<br />

relativi alla metodologia della rilevazione e, per questa ragione, non sono<br />

stati analizzati assieme agli altri campi di indagine, tra cui il campo<br />

"metodologia indagine", che, pur prevedendo tre tipologie di risposta:<br />

"rilevazione diretta", "rilevazione telefonica" ed "altro", ha visto utilizzare<br />

la sola rilevazione diretta. Infatti la modalità diretta, definita anche "face to<br />

face" 29 , è stata scelta per ragioni di carattere tecnico e logistico. In primo<br />

luogo, la complessità del questionario ha richiesto la necessità, da parte<br />

dell'intervistato, di visionare una serie di documenti, <strong>con</strong>tenuti in diversi<br />

archivi; in se<strong>con</strong>do luogo, il questionario ha previsto una molteplicità di<br />

dati provenienti da professionalità diverse, comportando una cooperazione<br />

tra gli operatori nel rispondere ad una stessa scheda. In terzo luogo, il fattore<br />

tempo è stato essenziale: "un'intervista personale può generalmente durare<br />

senza grossi problemi fino a 45-50 minuti, mentre per un'intervista<br />

27 Pitrone, Op. cit., pag 53.<br />

28 Bailey, Op. cit., pagg. 170 e ss.; si veda, inoltre, Corbetta, Op. cit., pag. 222.<br />

29 Paolo Natale, Il sondaggio, Laterza, Roma-Bari, 2004, pag. 48.<br />

39


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

telefonica è opportuno non superare i 20-25 minuti" 30 . Vi è, infine, un'ulteriore<br />

ragione: il <strong>con</strong>trollo <strong>delle</strong> risposte fornite è stato possibile mediante<br />

la supervisione dei rilevatori, capaci di fornire spiegazioni e di <strong>con</strong>trollare<br />

le risposte.<br />

É stato deciso, inoltre, di far precedere l'intervista da una telefonata attraverso<br />

la quale i rilevatori potessero spiegare i principî della ricerca e le<br />

informazioni richieste.<br />

É stata inoltre prevista l'acquisizione di dati identificativi di: rilevatore,<br />

intervistato, nonché di quelli relativi alla qualifica professionale posseduta<br />

da quest'ultimo. I primi due codici sono formati da quattro cifre e ciascuna<br />

ha la funzione di identificare sia il rilevatore, sia la Struttura in cui lavora<br />

l'intervistato (garantendo l'anonimato di quest'ultimo) 31 . La qualifica dell'operatore<br />

garantisce (implicitamente) il grado di competenza nelle risposte<br />

fornite.<br />

Identificare l'intervistatore è una prerogativa importante durante la immissione<br />

dei dati nel computer, fase successiva alla rilevazione. I rilevatori<br />

hanno utilizzato schede cartacee semplici in cui hanno registrato i dati ottenuti<br />

<strong>con</strong> una comune penna. Al termine <strong>delle</strong> interviste in ciascuna <strong>delle</strong><br />

Strutture, essi hanno inviato il pacco cartaceo al responsabile dell'inserimento<br />

dati, che li ha inseriti nel PC. Poter identificare ogni singolo rilevatore,<br />

quindi, è stato di vitale importanza per la correttezza dell'inserimento dei<br />

dati, poiché i problemi possono essere molti, come la grafia del rilevatore,<br />

non sempre leggibile, le correzioni effettuate a penna, ecc…<br />

30 Ibidem, pag. 49. Il fattore tempo è stato uno dei limiti della rilevazione, poiché i rilevatori hanno<br />

dovuto compiere diversi accessi (di circa un’ora ciascuno) per completare il <strong>Censimento</strong> nelle<br />

Strutture più capienti.<br />

31 Il «codice rilevatore» è formato da quattro cifre: la prima, a partire da sinistra, identifica l’Azienda<br />

ASL per cui il rilevatore ha effettuato il <strong>Censimento</strong>; la se<strong>con</strong>da individua la professionalità del<br />

rilevatore; la terza specifica che tipo di rapporto o di <strong>con</strong>tratto possiede il rilevatore <strong>con</strong> l’Azienda<br />

USL per cui ha effettuato l’indagine; il quarto, infine, indica la persona che ha effettuato la rilevazione.<br />

Il «codice intervistato», come il precedente, <strong>con</strong>sta di quattro cifre: la prima, a partire da sinistra,<br />

identifica l’Azienda USL in cui è ubicata la Struttura che ospita la persona disabile; la se<strong>con</strong>da<br />

cifra individua la tipologia di Struttura (come da elenco proposto nella «scheda struttura»); la<br />

terza cifra specifica la professionalità della persona intervistata; l’ultima cifra è un numero progressivo<br />

dato dal rilevatore che serve ad indicare gli intervistati <strong>con</strong> la medesima qualifica, qualora<br />

ce ne fossero stati più di uno.<br />

40


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

3.2.8 I tempi previsti<br />

Il pre-test è stato svolto nel periodo di tempo che va dal 1° al 30 Giugno<br />

2003. La rilevazione ufficiale, invece, è stata svolta nell'arco di tempo che<br />

va dal 1° Settembre al 31 Dicembre 2003. Successivamente, nel periodo<br />

Gennaio - Maggio 2004 si è provveduto all'inserimento dei dati, alla<br />

ripulitura ed elaborazione degli stessi.<br />

3.2.9 Qualità dei dati<br />

Le schede rilevazione somministrate in 94 strutture per rilevarne le generalità<br />

e quelle che hanno censito le singole <strong>persone</strong> inserite (1069) sono<br />

state tutte compilate. Tuttavia alcuni item presentano una elevata frequenza<br />

di non risposta.<br />

si è deciso di non analizzare gli item che presentavano una frequenza di<br />

non risposta superiore al 10% e che per correttezza e rigore dello studio<br />

sono di seguito elencati in tabella.<br />

Tabella 3.2.3 altri item non rilevati o <strong>con</strong> risposta > 10%<br />

Nome campo Freq. Omissis Percent.<br />

Importo retta 288 32,14%<br />

Inabilitato 232 25,89%<br />

Amministratore di sostegno 232 25,89%<br />

Ri<strong>con</strong>oscimento L.104/92 185 20,65%<br />

Trasporto 175 19,53%<br />

Interdetto 166 18,53%<br />

Assegno di frequenza 162 18,08%<br />

Cod Sanitario 128 14,29%<br />

a) per l'item importo retta per il quale si registra la frequenza di non risposta<br />

più elevata (32,14%) occorre <strong>con</strong>siderare che la maggior parte <strong>delle</strong><br />

strutture direttamente gestite dalle Aziende USL della nostra regione non<br />

prevedono una retta giornaliera per la persona disabile ospitata e il costo<br />

giornaliero è desumibile dall'Azienda stessa solo complessivamente per<br />

la spesa di gestione della struttura a <strong>con</strong>suntivo e non divisibile per ciascun<br />

ospite. Per le strutture gestite dal volontariato che in nessun caso<br />

richiedono una retta da pagare all'utente vale il discorso precedente.<br />

Quindi questo campo è stato descritto nell'analisi tenendo <strong>con</strong>to di questi<br />

fattori determinanti;<br />

b) per i 5 item della tabella 3.2.3 era prevista nella scheda la risposta N.R<br />

(non rilevabile) in quanto la struttura, per la natura di rapporto <strong>con</strong> l'utente,<br />

41


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

poteva non disporre di quella informazione, ma si è ritenuto utile rilevare<br />

ed analizzare il dato per le <strong>persone</strong> <strong>delle</strong> strutture che la possedevano. I<br />

5 item in questione fanno riferimento all'area di <strong>con</strong>tenuto "Ri<strong>con</strong>oscimento<br />

invalidità e accesso ai benefici di legge". Per l'assegno di frequenza,<br />

essendo questo un beneficio erogato solo ai minori di anni 18, il<br />

dato risulta omesso per la parte della popolazione investigata che ha 18<br />

anni o più.<br />

Tabella 3.2.4: Item non rilevati e che prevedevano la risposta NR<br />

Nome campo Freq. NR Percent.<br />

Inabilitato 232 25,89%<br />

Amministratore di sostegno 232 25,89%<br />

Ri<strong>con</strong>oscimento L.104/92 185 20,65%<br />

Interdetto 166 18,53%<br />

Assegno di frequenza 162 18,08%<br />

42


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

4.<br />

Risultati<br />

43


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Sono state in tutto censite 1069 <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>, attribuibili a tre<br />

gruppi:<br />

a) gli umbri ospiti di strutture <strong>con</strong> sede in <strong>Umbria</strong>, che rappresentano il<br />

gruppo di gran lunga più <strong>con</strong>sistente, essendo pari a 896 unità (83,82%)<br />

di cui il 24% in regime residenziale ed il 76% in regime semiresidenziale;<br />

b) gli umbri ospiti di strutture non <strong>umbre</strong> che sono risultati essere il gruppo<br />

meno numeroso, essendo pari a 25 unità (2,34%), tutti in regime residenziale<br />

salvo una unità;<br />

c) i cittadini disabili non umbri ospitati in <strong>Umbria</strong> che sono invece risultati<br />

essere pari a 148 unità (13,8%), anche essi quasi esclusivamente assistiti<br />

in regime residenziale (95%).<br />

Figura 3.2.1 -Provenienza di tutta la popolazione istituzionalizzata censita (1069)<br />

Umbri in <strong>Umbria</strong><br />

83,82%<br />

896<br />

148<br />

Non Umbri in<br />

<strong>Umbria</strong><br />

13,84%<br />

25<br />

Umbri fuori<br />

regione<br />

2,34%<br />

Nel complesso tutti i censiti presentano le seguenti caratteristiche: 452<br />

femmine (42,3%) e 617 maschi (57,7%), età media 32 è di 36,5 anni (SD<br />

32 Gli ultrasessantaquattrenni non sono inclusi nello studio.<br />

45


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

13,6), la mediana di 36 anni, senza significative differenze tra maschi e<br />

femmine, l'età massima per entrambi i sessi è di 64 anni e la minima di 4<br />

anni per entrambi i sessi. La media <strong>delle</strong> ADL (Activities of Daily Living)<br />

- Autonomia nelle attività della vita quotidiana è di 2,45 (F 2,43 M 2,47)<br />

mentre la media <strong>delle</strong> IADL (Instrumental Activities of Daily Living) -<br />

Autonomia nelle attività strumentali della vita quotidiana è di 8,31 (F 8,16<br />

M 8,41); infine il 35% è assistito in regime residenziale ed il 65% in regime<br />

semiresidenziale<br />

L'esiguità numerica del gruppo rappresentato dagli umbri ospiti di strutture<br />

<strong>con</strong> sede non in <strong>Umbria</strong> rappresenta già di pèr sé un risultato su cui<br />

riflettere, tenendo presente che in questo gruppo non sono compresi, come<br />

già ricordato nel capitolo Materiali e metodi, gli umbri eventualmente ospitati<br />

fuori regione senza integrazione della retta da parte di comune o ASL,<br />

una categoria la cui esistenza è possibile, ma la cui <strong>con</strong>sistenza è difficile<br />

da rilevare ancorché stimata esigua 33 .<br />

4.1 Frequenza <strong>delle</strong> istituzionalizzazioni negli umbri<br />

4.1.1 Prevalenza<br />

Se <strong>con</strong>sideriamo i 921 umbri che, in base al censimento, risultano istituzionalizzati,<br />

in <strong>Umbria</strong> e non, abbiamo una prevalenza grezza di<br />

istituzionalizzazione pari in <strong>Umbria</strong> a 141,4 per 100.000 residenti nella<br />

classe di età 0-64 anni, <strong>con</strong> una variabilità intra-regionale piuttosto rilevante<br />

essendo il valore massimo (199 x 100.000, ASL3) quasi il doppio del<br />

valore minimo (101 x 100.000, ASL 4).<br />

Tabella 4.1.1 - Prevalenza dei disabili umbri dovunque istituzionalizzati per ASL di provenienza*<br />

Az. USL di provenienza Popolazione 0-64 Freq. Prevalenza grezza<br />

Az. USL 1 88570 176 198<br />

Az. USL2 265755 318 120<br />

Az. USL 3 128873 257 199<br />

Az. USL4 168354 170 101<br />

Totale 651552 921 141<br />

* Per ASL di provenienza si intende la Azienda che ha deciso l’istituzionalizzazione e ne sopporta l’onere e<strong>con</strong>omco<br />

33 L’onere e<strong>con</strong>omico del mantenimento in struttura sarebbe a totale carico della famiglia.<br />

46


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

É altresì rilevante che le due ASL capoluogo di provincia abbiano valori<br />

di prevalenza notevolmente più bassi di quelli <strong>delle</strong> ASL 1 e 3.<br />

Prendendo successivamente in esame la prevalenza grezza di<br />

istituzionalizzazione per sesso, i valori medi della popolazione generale<br />

lasciano posto a valori quasi ovunque più alti per i maschi che per le femmine,<br />

<strong>con</strong> l'eccezione della ASL 4.<br />

Tabella 4.1.2 - Prevalenza dei disabili umbri dovunque istituzionalizzati per ASL di provenienza* e<br />

sesso<br />

ASL di provenienza Sesso Popolazione 0-64 anni n. casi Prevalenza grezza<br />

ASL 1 M 44.888 105 233,9<br />

F 43.682 71 162,5<br />

ASL 2 M 132.753 190 143,1<br />

F 133.002 128 96,2<br />

ASL 3 M 65.450 139 212,4<br />

F 63.423 118 186,1<br />

ASL 4 M 84.074 84 99,9<br />

F 84.280 86 102,0<br />

Totale M M 327.165 518 158,3<br />

Totale F F 324.387 403 124,2<br />

Totale Umbri MF 651.552 921 141,4<br />

*Per ASL di provenienza si intende la Azienda che ha deciso l’istituzionalizzazione e ne sopporta l’onere e<strong>con</strong>omico<br />

Esaminando infine la prevalenza grezza per regime di presa in carico<br />

(semiresidenziale e residenziale) per ASL di provenienza e sesso, osserviamo<br />

che:<br />

- nel semiresidenziale per entrambi i sessi i tassi maggiori si evidenziano<br />

nelle ASL 3 ed 1 ed i minori nelle ASL 4 e 2;<br />

- nel residenziale per i maschi i tassi maggiori si evidenziano nelle ASL 1 e<br />

2 ed i minori nella ASL 4 e 3, mentre per le femmine i maggiori sono a<br />

carico <strong>delle</strong> ASL 1 e 3 ed i minori nelle ASL 4 e 2.<br />

Tabella 4.1.3 - Prevalenza dei trattamenti in regime residenziale e semiresidenziale per sesso e<br />

ASL di provenienza*<br />

ASL di provenienza Sesso Pop. 0-64° Regime Prevalenza Regime Prevalenza<br />

semiresidenziele semiresidenziele residenziale residenziale<br />

ASL 1 M 44.888 76 169,3 29 64,6<br />

F 43.682 51 116,8 20 45,8<br />

ASL 2 M 132.753 130 97,9 60 45,2<br />

F 133.002 85 63,9 43 32,3<br />

ASL 3 M 65.450 116 177,2 23 35,1<br />

F 63.423 91 143,5 27 42,6<br />

ASL 4 M 84.074 67 79,7 17 20,2<br />

F 84.280 69 81,9 17 20,2<br />

Totale M M 327.165 389 118,9 129 39,4<br />

Totale F F 324.387 296 91,2 107 33,0<br />

Totale Umbri MF 651.552 685 105,1 236 36,2<br />

*Per ASL di provenienza si intende la Azienda che ha deciso l’istituzionalizzazione e ne sopporta l’onere e<strong>con</strong>omico<br />

47


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

4.1.2 Tassi di accesso nel 2003<br />

Se inoltre analizziamo i tassi di accesso in istituzione per <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> nell'anno 2003 possiamo osservare che <strong>delle</strong> 921 <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> ovunque ricoverate da noi censite, 58 avevano avuto accesso<br />

in istituzione nel 2003, <strong>con</strong> la distribuzione per sesso e ASL di provenienza<br />

riportata nella tabella 4.1.4.<br />

Tre (5%) <strong>delle</strong> 58 <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> istituzionalizzate nel 2003<br />

sono state ospitate al di fuori della nostra regione.<br />

Premesso che i 58 eventi censiti nel 2003 hanno la <strong>con</strong>sistenza numerica<br />

propria dei piccoli numeri e che quindi, soprattutto nelle disaggregazioni,<br />

le differenze possono dipendere da fattori casuali e ricordato che l'accesso<br />

a questi servizi ha molteplici determinanti, possiamo osservare che:<br />

- il tasso di accesso regionale ha un valore di 8,9 x 100.000 residenti (M+F)<br />

in età 0-64 a., mentre i tassi di accesso per i regimi residenziale e<br />

semiresidenziale sono pari rispettivamente a 2,3 x 100.000 e 6,6 x 100.000<br />

nella stesse classi di età 0-64 a.;<br />

- a fianco di valori più elevati nelle ASL 1 e 3, abbiamo un valore sostanzialmente<br />

inferiore di quello regionale nella ASL 4;<br />

- le donne, sia per quanto riguarda tutte le nuove istituzionalizzazioni che<br />

per quelle in regime residenziale hanno valori regionali più alti degli uomini,<br />

<strong>con</strong> la <strong>con</strong>sistente eccezione della ASL 3.<br />

Tabella 4.1.4 - Tassi di accesso in regime residenziale e semiresidenziale per ASL di provenienza*<br />

e sesso. 2003<br />

ASL di<br />

provenienza<br />

Sesso<br />

Popolazione<br />

0-64 anni<br />

Nuovi<br />

casi<br />

Nuovi ingressi<br />

residenz.<br />

Nuovi ingressi<br />

semiresidenz<br />

Tasso<br />

residenz.<br />

Tasso<br />

semiresidenz<br />

Tasso accesso<br />

ASL 1 M 44.888 4 0 4 0,0 8,9 8,9<br />

F 43.682 5 1 4 2,3 9,2 11,4<br />

M + F 88.570 9 1 8 1,1 9,0 10,2<br />

ASL 2 M 132.753 9 2 7 1,5 5,3 6,8<br />

F 133.002 16 4 12 3,0 9,0 12,0<br />

M + F 265.755 25 6 19 2,3 7,1 9,4<br />

ASL 3 M 65.450 10 2 8 3,1 12,2 15,3<br />

F 63.423 3 0 3 0,0 4,7 4,7<br />

M + F 128.873 13 2 11 1,6 8,5 10,1<br />

ASL 4 M 84.074 5 2 3 2,4 3,6 5,9<br />

F 84.280 6 4 2 4,7 2,4 7,1<br />

M + F 168.354 11 6 5 3,6 3,0 6,5<br />

Totale M M 327.165 28 6 22 1,8 6,7 8,6<br />

Totale F F 324.387 30 9 21 2,8 6,5 9,2<br />

Totale Umbri M + F 651.552 58 15 43 2,3 6,6 8,9<br />

*Per ASL di provenienza si intende la Azienda che ha deciso l’istituzionalizzazione e quindi ne sopporta l’onere.<br />

48<br />

totale


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

4.2 Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> istituzionalizzate in <strong>Umbria</strong><br />

Per le finalità descrittive della presente indagine censuaria, si è ritenuto<br />

di non dover complicare l'analisi dei risultati <strong>con</strong> riferimenti al gruppo degli<br />

umbri non ospitati da strutture <strong>umbre</strong>, anche perché le disaggregazioni<br />

avrebbero risentito di una forte dispersione nelle diverse categorie analitiche<br />

ed i <strong>con</strong>fronti avrebbero avuto una assai scarsa probabilità di risultare<br />

significativi.<br />

Pertanto i risultati di seguito presentati di riferis<strong>con</strong>o alle <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> ospitate in strutture <strong>umbre</strong>, vale a dire quella popolazione<br />

di 896 (83,82%) <strong>persone</strong> provenienti da una <strong>delle</strong> quattro aziende USL della<br />

regione inserite nelle strutture insistenti nel territorio regionale.<br />

4.2.1 Dati anagrafici<br />

4.2.1.1 Sesso ed età<br />

La popolazione oggetto della presente analisi (896 unità) è rappresentata<br />

da 395 femmine (44,1%) e 501 maschi (55,9%), l'età media è di 37,4 anni<br />

(SD 13,7), 36,5 nei maschi (SD 13,6) e di 38,7 nelle femmine (SD 13,6), la<br />

mediana di 37 anni (38 per le femmine e 36 per i maschi), l'età massima per<br />

entrambi i sessi è di 64 anni (gli ultrasessantaquattrenni non sono inclusi<br />

nello studio in quanto oltrepassata tale età cut-off anche le <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> rientrano nella categoria anziani) e la minima di 4 anni per entrambi<br />

i sessi.<br />

Tabella 4.2.0 - Sesso ed età degli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong><br />

FEMMINE MASCHI Totale<br />

Sesso 395 44,1% 501 55,9% 896<br />

Media di Età 38,7 36,5 37,4<br />

Dev. standard di Età 13,6 13,6 13,7<br />

Mediana 38 36 37<br />

Max di Età 64 64 64<br />

Min di Età 4 4 4<br />

49


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Tabella 4.2.0.1 Distribuzione per sesso e classe d’età degli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong>*<br />

Classe d’età<br />

Sesso<br />

FEMMINE MASCHI<br />

Totale<br />

0-17 21 2,3% 31 3,5% 52 5,8%<br />

18-40 198 22,1% 266 29,7% 464 51,8%<br />

41-64 171 19,1% 194 21,7% 365 40,7%<br />

NR 5 0,6% 10 1,1% 15 1,7%<br />

Totale 395 44,1% 501 55,9% 896 100,0%<br />

* chi 2 p ns<br />

Figura 4.2.3- Distribuzione per sesso ed età degli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong><br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

Femmine<br />

0<br />

4 15 25 35 45 55 NR<br />

Età<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

Maschi<br />

0<br />

4 15 25 35 45 55 NR<br />

Disaggregando i dati per regime assistenziale si evidenzia una età media<br />

pari a 48,5 anni nel residenziale e di 33,9 nel semiresidenziale.<br />

4.2.1.2 Stato civile<br />

La grande maggioranza è composta da celibi e nubili (95.3% nei >18<br />

anni); la quota è lievemente maggiore nei maschi (96.7%) che nelle femmine<br />

(93.4%).<br />

50<br />

Età


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Tabella 4.2.1 - Distribuzione per stato civile degli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> > di 18 anni.<br />

Stato civile >18 anni n. Percent. 0-64 anni n. Percent.<br />

Coniugata/o 16 1,93% 16 1,79%<br />

Convivente 0 0% 1 0,11%<br />

Divorziata/o 2 0,24% 2 0,22%<br />

Nubile/Celibe 790 95,30% 855 95,42%<br />

NR 9 1,09% 10 1,12%<br />

Separata/o 9 1,09% 9 1,00%<br />

Vedova/o 3 0,36% 3 0,33%<br />

Totale 829 100,00% 896 100,00%<br />

Di seguito si riporta la relazione tra stato civile e alcune variabili in studio.<br />

Tabella 4.2.2 - Distribuzione di età, <strong>disabilità</strong>, anni di istituzionalizzazione e quota di casi <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> di origine in base allo stato civile<br />

Stato civile N. Età media Media ADL<br />

Media<br />

IADL<br />

Media anni presa<br />

in carico<br />

% Congenita<br />

Coniugata/o 16 50,6 3,0 9,8 6,8 18,8%<br />

Vedova/o 3 57,0 2,7 10,7 4,0 0,0%<br />

Divorziata/o 2 52,5 2,3 8,5 3,0 50,0%<br />

Separata/o 9 50,7 3,3 10,1 2,8 11,1%<br />

Celibe/Nubile 790 38,5 2,3 8,7 11,2 70,6%<br />

NR 9 45,8 1,7 8,6 8,0 77,8%<br />

Totale 829* 39,0 2,3 8,7 10,9 68,8%<br />

Tabella 4.2.3 Distribuzione per stato civile e titolo di studio <strong>con</strong>seguito (istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> e<br />

>18 anni)<br />

Titolo di Studio Coniugata/o Divorziata/<br />

o<br />

Celibe/Nubile NR Separata/o Vedova/o Totale<br />

Nessuno 1 0,4% 0,0% 236 97,5% 5 2,1% 0,0% 0,0% 242 29%<br />

Elementare 4 2,7% 1 0,7% 140 95,2% 0,0% 2 1,4% 0,0% 147 18%<br />

Media Inferiore 7 2,3% 0,0% 295 95,5% 1 0,3% 4 1,3% 2 0,6% 309 37%<br />

Media Superiore 2 4,5% 1 2,3% 37 84,1% 1 2,3% 3 6,8% 0,0% 44 5%<br />

Laurea 1 33,3% 0,0% 2 66,7% 0,0% 0,0% 0,0% 3 0,4%<br />

Scuola<br />

Alfabetizzazione<br />

0,0% 0,0% 15 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 15 2%<br />

Scuola Speciale 0,0% 0,0% 3 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 3 0,4%<br />

Scuola Differenziale 0,0% 0,0% 1 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1 0,2%<br />

NR 1 1,5% 0,0% 61 93,8% 2 3,1% 0,0% 1 1,5% 65 8%<br />

Totale 16 1,9% 2 0,2% 790 95,3% 9 1,1% 9 1,1% 3 0,4% 829 100,0%<br />

51


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4.2.1.3 Familiare di riferimento<br />

Solo il 2,6% <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> oggetto del censimento non ha<br />

nessun familiare o persona di riferimento, mentre per l'1,5% (13 <strong>persone</strong>)<br />

non si dispone di tale informazione. Le madri costituis<strong>con</strong>o il familiare di<br />

riferimento nel 28,5% dei casi mentre i padri nel 16,1%.<br />

Tabella 4.2.4 - Familiare di riferimento degli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong><br />

Familiare di riferimento Freq. Perc. Cum.<br />

Madre 255 28,5% 28,5%<br />

Sorella/e Fratello/i 250 27,9% 56,4%<br />

Padre 144 16,1% 72,4%<br />

Genitori 103 11,5% 83,9%<br />

Altro familiare 48 5,4% 89,3%<br />

Tutore 32 3,6% 92,9%<br />

Nessuno 23 2,6% 95,4%<br />

NR 13 1,5% 96,9%<br />

Figlio/i 9 1,0% 97,9%<br />

Non Familiare 8 0,9% 98,8%<br />

Moglie/Marito 8 0,9% 99,7%<br />

Genitore/i affidataro/i 3 0,3% 100,0%<br />

Totale 896 100,0%<br />

Se <strong>con</strong>sideriamo però solo le <strong>persone</strong> in regime residenziale si nota che<br />

sono le sorelle o fratelli (37,26%) che fungono da familiare di riferimento<br />

nei <strong>con</strong>fronti della struttura, le madri (9,9%) sono al terzo posto dopo la<br />

figura del tutore (12,3%). Si evidenzia quindi l'importanza della presenza<br />

della figura materna nella famiglia <strong>con</strong> figli disabili quale elemento che ne<br />

previene, ritarda o evita l'istituzionalizzazione in regime residenziale, osservazione<br />

che <strong>con</strong>tribuisce a <strong>con</strong>notare il ricorso a tale regime come associato<br />

anche alla presenza di caregiver diversi dalla figura materna.<br />

52


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 4.2.5 Familiare di riferimento per gli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> in regime residenziale<br />

Familiare di riferimento Freq. Percent. Cum.<br />

Sorella/e Fratello/i 79 37,3% 37,3%<br />

Tutore 26 12,3% 49,5%<br />

Madre 21 9,9% 59,4%<br />

Altro familiare 21 9,9% 69,3%<br />

Padre 19 9,0% 78,3%<br />

Nessuno 15 7,1% 85,4%<br />

NR 8 3,8% 89,2%<br />

Figlio/i 8 3,8% 92,9%<br />

Genitori 6 2,8% 95,8%<br />

Non Familiare 5 2,4% 98,1%<br />

Moglie/Marito 4 1,9% 100,0%<br />

Totale 212 100,0%<br />

4.2.2 Ri<strong>con</strong>oscimento invalidità e accesso ai benefici di legge<br />

4.2.2.1 Percentuale di invalidità<br />

La gran parte dei casi ha una percentuale di invalidità del 100% (93,2%).<br />

Dei 29 (3,2%) <strong>con</strong> percentuale di invalidità pari allo 0%, 3 soggetti risultano<br />

Autosufficienti, 18 Parzialmente autosufficienti e 6 Non autosufficienti;<br />

tutti e 29 sono censiti in strutture semi-residenziali o strutture diurne.<br />

Tabella 4.2.6 - Percentuale di Invalidità<br />

% invalidità Freq. Perc. Cum.<br />

0% 29 3,2% 3,2%<br />

50% 2 0,2% 3,5%<br />

60% 1 0,1% 3,6%<br />

70% 5 0,6% 4,1%<br />

75% 10 1,1% 5,2%<br />

76% 1 0,1% 5,4%<br />

80% 9 1,0% 6,4%<br />

85% 1 0,1% 6,5%<br />

90% 1 0,1% 6,6%<br />

95% 1 0,1% 6,7%<br />

100% 835 93,2% 99,9%<br />

NR 1 0,1% 100,0%<br />

Totale 896 100,0%<br />

53


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4.2.2.2 Indennità di accompagnamento<br />

Delle 106 <strong>persone</strong> (11,8%) che non percepis<strong>con</strong>o indennità di accompagnamento<br />

71 (66,9%) hanno una invalidità del 100%. È da evidenziare che<br />

per le <strong>persone</strong> in regime di residenzailità non percepis<strong>con</strong>o più tale beneficio.<br />

C'è da chiedersi pertanto se tale dato sia falsato dal fatto che l'indennità<br />

di accompagnamento è un emolumento versato alla famiglia e la Struttura,<br />

nel caso di regime semiresidenziale, può non essere a <strong>con</strong>oscenza del dato.<br />

Tabella 4.2.7 - Indennità di accompagnamento<br />

Indennità di accompagnamento Freq. Perc. Cum<br />

Si 735 82,1% 82,1%<br />

No 106 11,8% 94,0%<br />

NR 55 6,0% 100,0%<br />

Totale 896 100,0%<br />

4.2.2.3 Ri<strong>con</strong>oscimento Legge 104/92<br />

Anche se a questo quesito si è registrato un alto tasso di non risposte<br />

(20,6%), appare significativo rilevare un 32,1% di soggetti (288) che non<br />

usufruis<strong>con</strong>o dei benefici della L. 104/92, di questi solo 15 non hanno un<br />

familiare di riferimento.<br />

Tabella 4.2.8 - Ri<strong>con</strong>oscimento dei benefici della L. 104/9<br />

Ri<strong>con</strong>oscimento L.104/92 Freq. Perc. Cum<br />

Si 423 47,2% 47,2%<br />

No 288 32,1% 79,4%<br />

NR 185 20,6% 100,0%<br />

Totale 896 100,0%<br />

4.2.2.4 Assegno di frequenza<br />

Essendo questo beneficio <strong>con</strong>cesso solo al minore disabile è stato calcolato<br />

solo per la popolazione oggetto dell'analisi al di sotto dei 18 anni. Appare<br />

rilevante la percentuale di minori disabili che non beneficiano di tale<br />

<strong>con</strong>tributo (63,5%).<br />

54


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Tabella 4.2.9 - Assegno di frequenza nei minori di 18 anni<br />

Assegno di frequenza Freq. Perc. Cum<br />

No 33 63,5% 63,5%<br />

NR 10 19,2% 82,7%<br />

Si 9 17,3% 100,0%<br />

Totale 52 100,0%<br />

4.2.2.5 Interdizione e inabilitazione<br />

La maggior parte della popolazione oggetto di analisi (43,6%) non è risultata<br />

né interdetta né inabilitata. In ogni caso, l'interdizione, che rappresenta<br />

un livello più grave di alienazione di diritti/doveri, è richiesta in misura<br />

cinque volte superiore rispetto all'inabilitazione 29,1% <strong>con</strong>tro 6,3%.<br />

Tabella 4.2.10 - Interdizione<br />

Interdetto Freq. Perc. Cum<br />

No 469 52,3% 52,3%<br />

Si 261 29,1% 81,5%<br />

NR 166 18,5% 100,0%<br />

Totale 896 100,00%<br />

Tabella 4.2.11 - Inabilitazione<br />

Inabilitato Freq. Perc. Cum<br />

No 608 67,9% 67,9%<br />

Si 232 25,9% 93,8%<br />

NR 56 6,3% 100,0%<br />

Totale 896 100,00%<br />

4.2.3 Durata della presa in carico<br />

La durata media di istituzionalizzazione nella struttura per i presenti al<br />

momento della rilevazione è risultata pari a 10,5 anni <strong>con</strong> una elevata variabilità<br />

(sd 9,7); la mediana è di 8 anni. Per 55 osservazioni (6,1%) il tempo<br />

di presa in carico è inferiore a 1 anno.<br />

55


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Figura 4.2.4 - Anni di presa in carico nella Struttura.<br />

10%<br />

8%<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

0%<br />

56<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Anni<br />

La linea verticale indica il valore mediano


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Tabella 4.2.12 - Distribuzione di frequenza degli anni di presa in carico<br />

Anni presa in carico Freq. Percent. Cum.<br />

0 55 6,1% 6,1%<br />

1 87 9,7% 15,8%<br />

2 68 7,6% 23,4%<br />

3 59 6,6% 30,0%<br />

4 36 4,0% 34,0%<br />

5 54 6,0% 40,1%<br />

6 40 4,5% 44,5%<br />

7 27 3,0% 47,5%<br />

8 44 4,9% 52,5%<br />

9 37 4,1% 56,6%<br />

10 24 2,7% 59,3%<br />

11 25 2,8% 62,1%<br />

12 24 2,7% 64,7%<br />

13 17 1,9% 66,6%<br />

14 35 3,9% 70,5%<br />

15 53 5,9% 76,5%<br />

16 33 3,7% 80,1%<br />

17 11 1,2% 81,4%<br />

18 22 2,5% 83,8%<br />

19 21 2,3% 86,2%<br />

20 13 1,5% 87,6%<br />

21 7 0,8% 88,4%<br />

22 13 1,5% 89,8%<br />

23 11 1,2% 91,1%<br />

24 6 0,7% 91,7%<br />

25 -29 19 2,1% 93,9%<br />

30-34 24 2,7% 96,5%<br />

35-39 15 1,6% 98,2%<br />

40-44 7 0,7% 99,0%<br />

45-49 7 0,7% 99,8%<br />

50-59 2 0,2% 100%<br />

Totale 896 100,0%<br />

57


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Disaggregando il dato per regime di presa in carico notiamo che nel regime<br />

residenziale la durata media di istituzionalizzazione è risultata pari a<br />

15,9 anni <strong>con</strong> una elevata variabilità (sd 14,3); la mediana è di 10 anni. Per<br />

12 osservazioni (5,7%) il tempo di presa in carico è inferiore a 1 anno.<br />

Figura 4.2.5 Anni di presa in carico in regime residenziale<br />

10%<br />

8%<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

0%<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Anni<br />

Nel regime semi-residenziale la durata media di istituzionalizzazione è<br />

inferiore essendo pari a 8,8 anni <strong>con</strong> una variabilità più bassa (sd 7,0); la<br />

mediana è di 8 anni. Per 43 osservazioni (6,3%) il tempo di presa in carico<br />

è inferiore a 1 anno.<br />

58


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Figura 4.2.6 - Anni di presa in carico in regime semi-residenziale<br />

10%<br />

8%<br />

6%<br />

4%<br />

2%<br />

0%<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Anni<br />

La <strong>con</strong>sistente durata della media degli anni di presa in carico rappresenta<br />

un ulteriore elemento che depone, soprattutto nel regime residenziale per<br />

un intervento socio sanitario piuttosto che per un intervento riabilitativo<br />

specifico.<br />

Se invece <strong>con</strong>sideriamo gli anni di istituzionalizzazione per tipologia di<br />

struttura si evidenzia una media di anni di presa in carico più elevato nelle<br />

strutture di tipo privato non <strong>con</strong>venzionato.<br />

59


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 4.2.13 - Anni trascorsi dalla presa in carico per tipologia di struttura<br />

Descrizione Tipologia Struttura Media di anni presa in carico Dev. standard di Anni presa in carico<br />

Ente Locale 3,9 5,2<br />

Ex Art.26 10,4 9,9<br />

Gestione diretta ASL 10,6 8,1<br />

Privato <strong>con</strong>venzionato 3,4 4,6<br />

Privato non <strong>con</strong>venzionato 21,2 15,3<br />

Volontariato/III settore 10,1 6,3<br />

Totale 10,5 9,7<br />

Figura 4.2.7 - Anni di presa in carico nelle Strutture gestite dall’Ente Locale<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

0<br />

3<br />

6<br />

9<br />

12<br />

15<br />

18<br />

21<br />

24<br />

Anni<br />

Figura 4.2.8 - Anni di presa in carico nelle Strutture Ex art. 26 L. 833/78<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

60<br />

0<br />

3<br />

6<br />

9<br />

12<br />

15<br />

18<br />

21<br />

24<br />

Anni<br />

28<br />

28<br />

31<br />

31<br />

34<br />

34<br />

37<br />

37<br />

41<br />

41<br />

46<br />

46<br />

56<br />

56


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Figura 4.2.9 - Anni di presa in carico nelle Strutture a gestione diretta ASL<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

0<br />

3<br />

6<br />

9<br />

12<br />

15<br />

18<br />

21<br />

24<br />

Anni<br />

Figura 4.2.10 - Anni di presa in carico nelle Strutture a gestione privata <strong>con</strong>venzionate<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

0<br />

3<br />

6<br />

9<br />

12<br />

15<br />

18<br />

21<br />

24<br />

Anni<br />

28<br />

28<br />

31<br />

31<br />

34<br />

34<br />

37<br />

37<br />

41<br />

41<br />

46<br />

46<br />

56<br />

56<br />

61


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Figura 4.2.11 - Anni di presa in carico nelle Strutture a gestione privata non <strong>con</strong>venzionate<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

0<br />

3<br />

6<br />

9<br />

12<br />

15<br />

18<br />

21<br />

24<br />

Anni<br />

Figura 4.2.12 - Anni di presa in carico nelle strutture gestite dal Volontariato<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

62<br />

0<br />

3<br />

6<br />

9<br />

12<br />

15<br />

18<br />

21<br />

24<br />

Anni<br />

28<br />

28<br />

31<br />

31<br />

34<br />

34<br />

37<br />

37<br />

41<br />

41<br />

46<br />

46<br />

56<br />

56


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4.2.4 Dati clinici<br />

4.2.4.1 Distribuzione casi per settore nosologico<br />

La rilevazione <strong>delle</strong> patologie che affliggono le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

censite si è s<strong>con</strong>trata <strong>con</strong> la nota inadeguatezza <strong>delle</strong> classificazioni<br />

nosologiche vigenti per rappresentare <strong>con</strong> sufficiente accuratezza fenomeni<br />

complessi ed embricati quali quelli che affliggono molti disabili istituzionalizzati,<br />

riferibili molto spesso a sindromi in cui la distinzione tra una<br />

<strong>con</strong>dizione patologica di base e di comorbosità a questa associate risulta se<br />

non artificiosa, quantomeno grossolana.<br />

La figura 4.2.13 rappresenta i risultati dell'attribuzione a categorie<br />

nosologiche relative alla ICD-10 della patologia riferita come prevalente in<br />

ciascun assistito in ogni struttura: si può osservare come la somma dei casi<br />

attribuiti ai categorie 16 e 17 <strong>con</strong>noti come prevalenti le patologie di origine<br />

<strong>con</strong>genita, mentre risulta di minore rilevanza l'apporto dei traumatismi.<br />

Figura 4.2.13 - Distribuzione dei casi per settore nosologico – Classificazione ICD10<br />

05 Disturbi psichici e comportamentali<br />

06 Malattie del sistema nervoso<br />

17 Malformazioni e deformazioni <strong>con</strong>genite,<br />

anomalie cromosomiche<br />

16 Alcune <strong>con</strong>dizioni morbose che hanno origine nel<br />

periodo perinatale<br />

Diagnosi non nota<br />

09 Malattie del sistema circolatorio<br />

18 Sintomi, segni e risultati anormali di esami clinici<br />

e di laboratorio, non classificati altrove<br />

19 Traumatismi, avvelenamenti ed alcune altre<br />

<strong>con</strong>seguenze di cause esterne<br />

08 Malattie dell'orecchio e dell'apofisi mastoide<br />

01Alcune malattie infettive e parassitarie<br />

07 Malattie dell'occhio e degli annessi oculari<br />

04 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche<br />

99 Altro<br />

0 50 100 150 200 250 300<br />

63


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Leggermente più ricca sul versante descrittivo, anche se sempre gravata<br />

dalle distorsioni prima riferite, risulta la figura 13 in cui la distribuzione dei<br />

casi per diagnosi principali permette di disaggregare grandi categorie<br />

nosologiche, come i disturbi psichici e comportamentali (ICD10) che racchiudono<br />

un ampio ventaglio di patologie (che vanno dai disturbi evolutivi<br />

globali al ritardo mentale di varia entità fino a disturbi comportamentali e<br />

della sfera emozionale <strong>con</strong> esordio abituale nell'infanzia e nell'adolescenza<br />

<strong>con</strong> cui si è classificato l'autismo) e che <strong>con</strong>teneva nella figura precedente<br />

ben il 29% dei casi censiti. Viene ora meglio evidenziato il peso che hanno<br />

all'interno di tutti i casi le patologie di origine <strong>con</strong>genita.<br />

Figura 4.2.14 - Distribuzione dei casi per diagnosi principale – Classificazione ICD10<br />

Altri disturbi comportamentali e della sfera emozionale <strong>con</strong> esordio abituale nell'infanzia e<br />

nell'adolescenza<br />

64<br />

Paralisi cerebrale infantile<br />

Sindrome di Down<br />

Disturbi evolutivi globali<br />

Feto e neonato affetti da altre complicanze del travaglio e del parto<br />

Ritardo mentale di media gravità<br />

Ritardo mentale non specificato<br />

Altre anomalie dei cromosomi non classificate altrove<br />

Epilessia<br />

Ritardo mentale grave<br />

Altri disturbi cerebrali del neonato<br />

Ritardo del normale sviluppo fisiologico<br />

Sclerosi Multipla<br />

Idrocefalo <strong>con</strong>genito<br />

Schizofrenia<br />

Encefalite, mielite ed encefalomielite<br />

Traumatismo intracranico<br />

Sordità da difetto di trasmissione e/o neurosensoriale<br />

Microcefalia<br />

Altre sindromi malformative <strong>con</strong>genite, specificate, di apparati multipli<br />

Sequele di poliomielite<br />

Disturbo evolutivo specifico misto<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Si può ancora osservare come per la gran parte <strong>delle</strong> patologie maggiormente<br />

rappresentate ci si attenderebbe una riduzione dell'incidenza nelle<br />

classi di età più giovani in quanto <strong>con</strong> le moderne tecniche diagnostiche e<br />

di prevenzione sono più attuabili interventi preventivi, terapeutici e riabilitativi.<br />

Tale riduzione potrebbe essere però compensata o addirittura annullata<br />

dalla maggiore sopravvivenza che <strong>con</strong>traddistingue oggi i neonati affetti<br />

da gravi patologie, per effetto della forte riduzione della mortalità<br />

perinatale registrata in <strong>Umbria</strong> negli ultimi 10 anni ( da 10 per mille nel<br />

1995 a 2 per mille nel 2002).<br />

4.2.4.2 Patologie in base all'insorgenza e alla stabilizzazione<br />

Sintetizzando molto le <strong>con</strong>dizioni nosologiche presenti nelle <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> censite si può arrivare a dividerle in due grandi categorie: le <strong>con</strong>genite<br />

e le acquisite, come mostra la tabella seguente.<br />

Tabella 4.2.14 -Distribuzione in base all’insorgenza della patologia e alla stabilizzazione<br />

Insorgenza<br />

Stabilizzazione<br />

stabilizzata non stabilizzata NR<br />

Totale<br />

Acquisita 202 22,5% 32 3,6% 3 0,3% 237 26,5%<br />

Congenita 583 65,1% 27 3,0% 9 1,0% 619 69,1%<br />

NR 1 0,1% 0 0,0% 39 4,4% 40 4,5%<br />

Totale 786 87,7% 59 6,6% 51 5,7% 896 100,0%<br />

Le patologie <strong>con</strong>genite rappresentano il 69,1% del totale e, di esse, quasi<br />

il 90% sono stabilizzate. Le patologie acquisite sono più spesso non stabilizzate.<br />

Per 40 casi (4,5%) non è rilevata l'insorgenza e per 51 (5,7%) il tipo di<br />

patologia in base alla stabilizzazione.<br />

4.2.5 Distribuzione in base alle scale di autonomia<br />

La scala ADL (Activities of Daily Living) - Autonomia nelle attività della<br />

vita quotidiana misura il grado di autonomia della persona sulla base<br />

<strong>delle</strong> capacità motorie e viscerali (anche se in parte sono implicati elementi<br />

cognitivi), esplorando campi come fare il bagno, vestirsi, usare il gabinetto,<br />

camminare, alzarsi e sedersi, <strong>con</strong>trollo sfinteri e alimentazione.<br />

65


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Figura 4.2.15 - Distribuzione del punteggio ADL (6 = non autonomo; 0 = completamente autonomo).<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

19,4%<br />

9,2% 8,5% 9,2% 8,9%<br />

Distribuzione ADL Totale<br />

6,4% 5,7% 5,5% 5,1% 4,2% 4,1% 4,0%<br />

9,6%<br />

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 NR<br />

La scala IADL (Instrumental Activities of Daily Living) - Autonomia<br />

nelle attività strumentali della vita quotidiana misura il grado di autonomia<br />

della persona da un punto di vista <strong>delle</strong> "capacità cognitive e relazionali"<br />

esplorando campi come usare il telefono, fare acquisti, usare i mezzi di<br />

trasporto, capacità di usare medicinali e amministrazione <strong>delle</strong> proprie finanze.<br />

Figura 4.2.16 - Distribuzione del punteggio IADL (5 = non autonomo; 19 = completamente autonomo).<br />

35%<br />

30,4%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

66<br />

7,3%<br />

14,1%<br />

9,3%<br />

7,3%<br />

Distribuzione IADL Totale<br />

0,2%<br />

6,0%<br />

4,4% 4,0% 3,9% 3,7%<br />

2,0% 2,0% 2,3% 2,6%<br />

0,7% 0,2%<br />

5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 NR


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

La mediana <strong>delle</strong> ADL (Activities of Daily Living) - Autonomia nelle<br />

attività della vita quotidiana è di 2 (F 2 M 2) mentre la mediana <strong>delle</strong> IADL<br />

(Instrumental Activities of Daily Living) - Autonomia nelle attività strumentali<br />

della vita quotidiana è di 7 (F 7 M 8).<br />

Tabella 4.2.15 - Distribuzione dei punteggi ADL e IADL per sesso.<br />

Femmine Maschi M + F<br />

Mediana ADL 2 2 2<br />

Mediana IADL 7 8 7<br />

Figura 4.2.17 Distribuzione del punteggi ADL(6 = non autonomo; 0 = completamente autonomo) e<br />

IADL . (5 = non autonomo; 19 = completamente autonomo)<br />

IADL<br />

20<br />

19<br />

18<br />

17<br />

16<br />

15<br />

14<br />

13<br />

12<br />

11<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4-0,5<br />

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5<br />

3<br />

ADL<br />

Dal grafico emerge un chiaro fenomeno: i soggetti presi in carico sono<br />

<strong>persone</strong> che per essendo autonomi nelle ADL hanno problemi cognitivo<br />

relazionali oppure <strong>persone</strong> <strong>con</strong> grave dipendenza nelle IADL e ADL. In<br />

questo caso emerge un nucleo numericamente <strong>con</strong>sistente di 72 soggetti<br />

(8% del totale) totalmente non autonomi nelle attività della vita quotidiana<br />

(ADL) e del tutto "incapace" nelle attività strumentali (IADL), che possiamo<br />

<strong>con</strong>siderare del tutto dipendenti e quindi assolutamente non<br />

autosufficienti. Rientrano in questo nucleo tutte le <strong>persone</strong> non<br />

67


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

autosufficienti da un punto di vista della mobilità e della sfera cognitivorelazionale.<br />

Il grafico mette inoltre in evidenza come l'istituzionalizzazione di <strong>persone</strong><br />

dipendenti per <strong>disabilità</strong> della sfera motoria sia in relazione diretta <strong>con</strong><br />

la capacità cognitiva di tali <strong>persone</strong>, per cui è più raro trovare istituzionalizzata<br />

una persona motoriamente dipendente e cognitivamente autosufficiente<br />

rispetto ad una cognitivamente non autosufficiente.<br />

Figura 4.2.18 - Distribuzione <strong>delle</strong> classi di autonomia se<strong>con</strong>do il punteggio ADL.<br />

45%<br />

40%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

28,6%<br />

32,9%<br />

38,3%<br />

0,2%<br />

ADL 0-0,5 ADL1-2,5 ADL3-6 NR<br />

Figura 4.2.19 - Distribuzione <strong>delle</strong> classi di autonomia se<strong>con</strong>do il punteggio IADL<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

68<br />

9,6%<br />

16,0%<br />

74,2%<br />

0,2%<br />

IADL15-19 IADL11-14 IADL5-10 NR


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

4.3 Le strutture che accolgono le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> censite<br />

Come riferito nel paragrafo 3.2.9 Qualità del dai, le Strutture che ospitano<br />

le 1069 <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> da noi censite, si suddividono nel seguente<br />

modo:<br />

a) 74 strutture ospitano gli 896 umbri in <strong>Umbria</strong> ;<br />

b) 17 strutture, per la maggior parte del Centro, Italia ospitano i 25 umbri<br />

ospitati fuori <strong>Umbria</strong>;<br />

c) i 148 non umbri sono ospitati in tutte le strutture a regime residenziale, di<br />

cui 3 al momento del censimento sono risultate "dedicate" a non umbri 34 .<br />

4.3.1 Distribuzione geografica <strong>delle</strong> strutture che ospitano<br />

<strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong><br />

Delle 77 strutture <strong>umbre</strong> che al periodo del censimento ospitavano <strong>persone</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>, 56 insistono nel territorio della provincia di Perugia e<br />

21 in quella di Terni. In 74 strutture <strong>umbre</strong> è presente utenza della regione<br />

<strong>Umbria</strong> mentre 3 ospitano solamente <strong>persone</strong> provenienti da fuori regione.<br />

Figura 4.3.1 - Percentuale degli istituzionalizzati umbri in <strong>Umbria</strong> strutture per <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> nelle ASL <strong>umbre</strong><br />

28%<br />

17%<br />

ASL 3<br />

ASL 4 ASL 1<br />

ASL 2<br />

34 Si tratta di strutture dedicate agli anziani che accolgono al massimo 2 <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> provenienti da<br />

fuori regione ed è comunque significativo notare che in tali strutture non si trovano <strong>persone</strong> inserite dai<br />

distretti della nostra regione.<br />

19%<br />

36%<br />

69


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

La distribuzione del numero assoluto <strong>delle</strong> strutture è sovrapponibile a<br />

quella <strong>delle</strong> ASL per numerosità dei residenti, ma <strong>con</strong> scostamenti dal valore<br />

regionale del rapporto n. strutture/ n residenti 0-64° che vedono una distribuzione<br />

inversamente proporzionale alla numerosità dei residenti. Infine<br />

il numero assoluto di <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> ospitate nelle strutture<br />

collocate in ciascuna ASL segue un andamento che vede la ASL di Terni,<br />

se<strong>con</strong>da per popolazione, al quarto posto.<br />

Tabella 4.3.1 - Strutture per ASL e DSB e numerosità degli umbri ivi istituzionalizzati<br />

ASL Struttura Residenti 0-64a DSB Struttura<br />

ASL 1<br />

N.<br />

Strutture<br />

Resid./<br />

Struttura<br />

Percent. Utenti Percent.<br />

1 Alto Tevere 7 9,5% 110 12,3%<br />

2 Alto Chiascio 6 8,1% 74 8,3%<br />

Totale Asl 1 88.570 13 6.813 17,6% 184 20,5%<br />

ASL 2<br />

1 Perugino 13 17,6% 160 17,9%<br />

2 Assisano 2 2,7% 28 3,1%<br />

3 M. V. Tevere 6 8,1% 82 9,2%<br />

4 Trasimeno 5 6,8% 51 5,7%<br />

Totale Asl 2 265.755 26 10.021 35,1% 321 35,8%<br />

ASL 3<br />

1 Valnerina 2 2,7% 14 1,6%<br />

2 Spoleto 5 6,8% 91 10,2%<br />

3 Foligno 9 12,2% 130 14,5%<br />

Totale Asl 3 128.873 16 8.054 21,6% 235 26,2%<br />

ASL 4<br />

1 Terni 8 10,8% 87 9,7%<br />

2 Narni - Amelia 7 9,5% 53 5,9%<br />

3 Orvieto 4 5,4% 16 1,8%<br />

Totale Asl 4 168.354 19 8.860 25,7% 156 17,4%<br />

Totale 615.732 74 8.807 100,0% 896 100,0%<br />

70


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 4.3.2 - Strutture per ASL e DSB di collocazione e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 1<br />

ASL Struttura DSB Struttura Denominazione Struttura Totale Percent.<br />

ASL1<br />

1 Alto Tevere Centro diurno "Il Flauto Magico" 38 4,2%<br />

1 Alto Tevere<br />

Totale<br />

Centro Socio riabilitativo "L'Arcobaleno" 16 1,8%<br />

"Opere Pie Riunite" 14 1,6%<br />

Centro Accoglienza "S. Giovanni" per handicappati" 14 1,6%<br />

"Noi di Userna" 11 1,2%<br />

Centro diurno socio-educativo "Alto Mare" 9 1,0%<br />

"Opere Pie Riunite" - "Lo Specchio" 8 0,9%<br />

110 12,3%<br />

2 Alto Chiascio Centro Socio riabilitativo "Centro Accoglienza Aldo Moro" 19 2,1%<br />

2 Alto Chiascio<br />

Totale<br />

Centro Socio Riabilitativo "Il Germoglio" 18 2,0%<br />

Comunità di Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Gubbio 2 "Centro di<br />

Recupero Medico Sociale"<br />

12 1,3%<br />

"Civitas" Soc. Coop Sociale a.r.l. 10 1,1%<br />

Comunità di Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Gubbio 1 "Centro di<br />

Recupero Medico Sociale"<br />

10 1,1%<br />

"Opera Pia Astenotrofio Mosca" Residenza protetta per anziani 5 0,6%<br />

74 8,3%<br />

Totale ASL 1 184 20,5%<br />

71


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 4.3.3 - Strutture per ASL e DSB di collocazione e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 2<br />

ASL Struttura DSB Struttura Denominazione Struttura Totale Percent.<br />

ASL 2<br />

72<br />

1 Perugino Centro di Riabilitazione Sereni "Opera Don Guanella" 33 3,7%<br />

Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) "Santa Margherita" 19 2,1%<br />

C.S.R.E. "Il Bucaneve" 17 1,9%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "Elce" 15 1,7%<br />

Centro di Riabilitazione Cec<strong>con</strong>i 13 1,5%<br />

Comunità della Capodarco di Gubbio Centro diurno "Il Pavone" 13 1,5%<br />

Centro socio-terapeutico "Laboratorio San Costanzo" 12 1,3%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "La Collina" di<br />

Via Caprera<br />

8 0,9%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Prepo 8 0,9%<br />

Coop ASAD "Serra Oliviera" 7 0,8%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "Centro<br />

residenziale a ciclo <strong>con</strong>tunuativo" di Ponte San Giovanni<br />

6 0,7%<br />

Associazione di volontariato "Noi e Voi - Mastri Cartai" 5 0,6%<br />

Fontenuovo - Residenze di ospitalità per anziani Fondazione Onlus 4 0,4%<br />

1 Perugino Totale 160 17,9%<br />

2 Assisano Istituto Serafico per Sordomuti e Ciechi 23 2,6%<br />

Istituto Padre Ludovico da Casoria 5 0,6%<br />

2 Assisano Totale 28 3,1%<br />

3 Media Valle<br />

Tevere<br />

Centro Speranza 45 5,0%<br />

Centro di Riabilitazione Sereni "Opera Don Guanella" di Sant'Elena 14 1,6%<br />

Centro diurno "Libero Spazio" 10 1,1%<br />

Istituto per Inabili al lavoro "Letizia Veralli Giulio ed Angelo Cortesi" 8 0,9%<br />

APPHA - Pro portatori di handicap 4 0,4%<br />

"Casa Vincenziana" G. Andreoli 1 0,1%<br />

3 Media Valle Tevere Totale 82 9,2%<br />

4 Trasimeno Centro diurno "Panicale Piscino" 17 1,9%<br />

"Villa Nazzarena" 16 1,8%<br />

Centro diurno "Sant'Arcangelo" 14 1,6%<br />

Casa di riposo "Creusa Brizzi Bittoni" 3 0,3%<br />

Fondazione Prof. Zeffirino Rinaldi "Casa Serena" 1 0,1%<br />

4 Trasimeno Totale 51 5,7%<br />

Totale ASL 2 321 35,8%


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 4.3.4 - Strutture per ASL e DSB di collocazione e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 3<br />

ASL Struttura DSB Struttura Denominazione Struttura Totale Percent.<br />

ASL 3<br />

1 Valnerina Centro Creativo diurno di Cascia 7 0,8%<br />

Centro Creativo diurno di Norcia 7 0,8%<br />

1 Valnerina Totale 14 1,6%<br />

2 Spoleto Centro Socio Riabilitativo "Il Cerchio" 55 6,1%<br />

"L'Isola che c'è" di Giano dell'<strong>Umbria</strong> 13 1,5%<br />

Istituto "Monsignor Bonilli" di Spoleto 13 1,5%<br />

Opera Assistenza Malati e Impediti O.A.M.I. 9 1,0%<br />

Residenza protetta per anziani "Villa Silvana" 1 0,1%<br />

2 Spoleto Totale 91 10,2%<br />

3 Foligno Centro Socio Riabilitativo di "Prato Smeraldo" 35 3,9%<br />

Centro semiresidenziale "G. Palmas" di Foligno 24 2,7%<br />

Istituto "Monsignor Bonilli" di Trevi 22 2,5%<br />

Centro Socio Riabilitativo "La Serra" di Borroni 20 2,2%<br />

Associazione di volontariato "Arcobaleno" Onlus di Spello 10 1,1%<br />

"Casa Serena" ex-ONPI 8 0,9%<br />

Centro Socio Riabilitativo "Pollicino" per minori disabili gravi 6 0,7%<br />

Comunità residenziale per disabili "Il Melograno" di Foligno 4 0,4%<br />

Centro diurno Alzheimer "La Margherita" 1 0,1%<br />

3 Foligno Totale 130 14,5%<br />

Totale ASL 3 235 26,2%<br />

Tabella 4.3.5 - Strutture per ASL e DSB di collocazione e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 4<br />

ASL Struttura DSB Struttura Denominazione Struttura Totale Percent.<br />

ASL 4<br />

1 Terni Centro diurno "Il Girasole" 27 3,0%<br />

Centro socio-riabilitativo "Arcobaleno" 17 1,9%<br />

Centro socio-riabilitativo "Spazio Insieme" 14 1,6%<br />

Centro integrazione e riabilitazione "Ma<strong>con</strong>do" 12 1,3%<br />

Centro socio-riabilitativo "La Cometa" 12 1,3%<br />

"Grande Albergo Amerino" Welfare Soc. Coop. A.r.l. 2 0,2%<br />

Residenza protetta "Tiffany" 2 0,2%<br />

Residenza comunitaria "Villa Angela" 1 0,1%<br />

1 Terni Totale 87 9,7%<br />

2 Narni - Amelia Centro di Integrazione e Riabilitazione "Il Faro" 27 3,0%<br />

2 Narni - Amelia<br />

Totale<br />

Centro di Integrazione e Riabilitazione di Porchiano 13 1,5%<br />

"Villa Rosalba" S.r.l. 6 0,7%<br />

"Villa Canali" Servizi e strutture Terza Età S.r.l. 3 0,3%<br />

Residenza Comunitaria "Altrocanto" 2 0,2%<br />

"Villa Anna" S.r.l. 1 0,1%<br />

"Villa Regina Margherita" 1 0,1%<br />

53 5,9%<br />

3 Orvieto Centro socio-riabilitativo "L'albero <strong>delle</strong> voci" 8 0,9%<br />

Centro socio-riabilitativo "La porta del sole" 5 0,6%<br />

Casa della Divina Provvidenza per il riposo della vecchiaia 2 0,2%<br />

Istituto San Giovanni Bosco 1 0,1%<br />

3 Orvieto Totale 16 1,8%<br />

Totale ASL 4 156 17,4%<br />

Totale 896 100,0%<br />

73


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Figura 4.3.2 - Strutture <strong>umbre</strong> che ospitano <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> 0-64 anni per DSB in cui<br />

insiste la struttura<br />

Terni; 87; 10%<br />

Foligno; 130; 15%<br />

Spoleto; 91; 10%<br />

Narni - Amelia; 53; 6%<br />

Valnerina; 14; 2%<br />

Trasimeno; 51; 6%<br />

Orvieto; 16; 2%<br />

Media Valle Tevere; 82;<br />

9%<br />

Alto Tevere; 110; 12%<br />

Alto Chiascio; 74; 8%<br />

Assisano; 28; 3%<br />

Perugino; 160; 17%<br />

4.3.2Tipologia di gestione e regime presa in carico<br />

Le 74 strutture <strong>umbre</strong> accolgono da 1 a 55 <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong><br />

<strong>con</strong> una media di 12,1 ospiti ed il regime di presa in carico semi-residenziale<br />

è quello più diffuso (76,3% dei casi), sebbene <strong>con</strong> una evidente variabilità<br />

in base alla natura della struttura, prevalendo nelle strutture ex art. 26 e<br />

nelle private non <strong>con</strong>venzionate <strong>con</strong> il SSR il regime di presa in carico<br />

residenziale.<br />

Tabella 4.3.6 - Regime di presa in carico degli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> per tipologia di<br />

struttura<br />

Descrizione Tipologia Centro<br />

Regime presa in carico<br />

Residenziale Semi-residenziale<br />

Totale<br />

Ente Locale 9 1,0% 59 6,6% 68 7,6%<br />

Ex Art.26 83 9,3% 142 15,8% 225 25,1%<br />

Gestione diretta ASL 28 3,1% 398 44,4% 426 47,5%<br />

Privato <strong>con</strong>venzionato 31 3,5% 17 1,9% 48 5,4%<br />

Privato non <strong>con</strong>venzionato 59 6,6% 12 1,3% 71 7,9%<br />

Volontariato 2 0,2% 56 6,3% 58 6,5%<br />

Totale 212 23,7% 684 76,3% 896 100,0%<br />

74


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 4.3.7 - Strutture <strong>umbre</strong> per tipologia e distribuzione di frequenza degli umbri istituzionalizzati<br />

in <strong>Umbria</strong><br />

Denominazione Struttura Tipologia Struttura Freq. Percent. Cum.<br />

Centro Socio Riabilitativo "Il Cerchio" Gestione diretta ASL 55 6,1% 6,1%<br />

Centro Speranza Ex Art.26 45 5,0% 11,2%<br />

Centro diurno "Il Flauto Magico" Gestione diretta ASL 38 4,2% 15,4%<br />

Centro Socio Riabilitativo di "Prato Smeraldo" Gestione diretta ASL 35 3,9% 19,3%<br />

Centro di Riabilitazione Sereni "Opera Don Guanella" Ex Art.26 33 3,7% 23,0%<br />

Centro di Integrazione e Riabilitazione "Il Faro" Gestione diretta ASL 27 3,0% 26,0%<br />

Centro diurno "Il Girasole" Gestione diretta ASL 27 3,0% 29,0%<br />

Centro semiresidenziale "G. Palmas" di Foligno Ente Locale 24 2,7% 31,7%<br />

Istituto Serafico per Sordomuti e Ciechi Ex Art.26 23 2,6% 34,3%<br />

Istituto "Monsignor Bonilli" di Trevi Privato non <strong>con</strong>venzionato 22 2,5% 36,7%<br />

Centro Socio Riabilitativo "La Serra" di Borroni Gestione diretta ASL 20 2,2% 39,0%<br />

Centro Socio riabilitativo "Centro Accoglienza Aldo Moro" Gestione diretta ASL 19 2,1% 41,1%<br />

Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) "Santa Margherita" Gestione diretta ASL 19 2,1% 43,2%<br />

Centro Socio Riabilitativo "Il Germoglio" Gestione diretta ASL 18 2,0% 45,2%<br />

Centro diurno "Panicale Piscino" Gestione diretta ASL 17 1,9% 47,1%<br />

Centro socio-riabilitativo "Arcobaleno" Gestione diretta ASL 17 1,9% 49,0%<br />

C.S.R.E. "Il Bucaneve" Volontariato 17 1,9% 50,9%<br />

Centro Socio riabilitativo "L'Arcobaleno" Gestione diretta ASL 16 1,8% 52,7%<br />

"Villa Nazzarena" Privato non <strong>con</strong>venzionato 16 1,8% 54,5%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "Elce" Ex Art.26 15 1,7% 56,1%<br />

Centro diurno "Sant'Arcangelo" Gestione diretta ASL 14 1,6% 57,7%<br />

Centro socio-riabilitativo "Spazio Insieme" Gestione diretta ASL 14 1,6% 59,3%<br />

"Opere Pie Riunite" Ex Art.26 14 1,6% 60,8%<br />

Centro Accoglienza "S. Giovanni" per handicappati" Volontariato 14 1,6% 62,4%<br />

Centro di Riabilitazione Sereni "Opera Don Guanella" di Sant'Elena Ex Art.26 14 1,6% 64,0%<br />

Centro di Integrazione e Riabilitazione di Porchiano Gestione diretta ASL 13 1,5% 65,4%<br />

Centro di Riabilitazione Cec<strong>con</strong>i Gestione diretta ASL 13 1,5% 66,9%<br />

"L'Isola che c'è" di Giano dell'<strong>Umbria</strong> Ente Locale 13 1,5% 68,3%<br />

Comunità della Capodarco di Gubbio Centro diurno "Il Pavone" Ex Art.26 13 1,5% 69,8%<br />

Istituto "Monsignor Bonilli" di Spoleto Privato non <strong>con</strong>venzionato 13 1,5% 71,2%<br />

Centro integrazione e riabilitazione "Ma<strong>con</strong>do" Gestione diretta ASL 12 1,3% 72,5%<br />

Centro socio-riabilitativo "La Cometa" Gestione diretta ASL 12 1,3% 73,9%<br />

Centro socio-terapeutico "Laboratorio San Costanzo" Gestione diretta ASL 12 1,3% 75,2%<br />

Comunità di Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Gubbio 2 "Centro di Recupero Medico<br />

Sociale" Ex Art.26 12 1,3% 76,6%<br />

"Noi di Userna" Volontariato 11 1,2% 77,8%<br />

"Civitas" Soc. Coop Sociale a.r.l. Ex Art.26 10 1,1% 78,9%<br />

Associazione di volontariato "Arcobaleno" Onlus di Spello Privato non <strong>con</strong>venzionato 10 1,1% 80,0%<br />

Centro diurno "Libero Spazio" Privato <strong>con</strong>venzionato 10 1,1% 81,1%<br />

Comunità di Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Gubbio 1 "Centro di Recupero Medico<br />

Sociale" Ex Art.26 10 1,1% 82,3%<br />

Centro diurno socio-educativo "Alto Mare" Ente Locale 9 1,0% 83,3%<br />

Opera Assistenza Malati e Impediti O.A.M.I. Privato <strong>con</strong>venzionato 9 1,0% 84,3%<br />

"Casa Serena" ex-ONPI Gestione diretta ASL 8 0,9% 85,2%<br />

Centro socio-riabilitativo "L'albero <strong>delle</strong> voci" Gestione diretta ASL 8 0,9% 86,0%<br />

"Opere Pie Riunite" - "Lo Specchio" Ex Art.26 8 0,9% 86,9%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "La Collina" di Via Caprera Ex Art.26 8 0,9% 87,8%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Prepo Ex Art.26 8 0,9% 88,7%<br />

Istituto per Inabili al lavoro "Letizia Veralli Giulio ed Angelo Cortesi" Ente Locale 8 0,9% 89,6%<br />

Centro Creativo diurno di Cascia Ente Locale 7 0,8% 90,4%<br />

Centro Creativo diurno di Norcia Ente Locale 7 0,8% 91,2%<br />

Coop ASAD "Serra Oliviera" Volontariato 7 0,8% 92,0%<br />

75


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Denominazione Struttura Tipologia Struttura Freq. Percent. Cum.<br />

Centro Socio Riabilitativo "Pollicino" per minori disabili gravi Gestione diretta ASL 6 0,7% 92,6%<br />

"Villa Rosalba" S.r.l. Privato <strong>con</strong>venzionato 6 0,7% 93,3%<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "Centro residenziale a ciclo<br />

<strong>con</strong>tunuativo" di Ponte San Giovanni Ex Art.26 6 0,7% 94,0%<br />

Centro socio-riabilitativo "La porta del sole" Gestione diretta ASL 5 0,6% 94,5%<br />

"Opera Pia Astenotrofio Mosca" Residenza protetta per anziani Privato <strong>con</strong>venzionato 5 0,6% 95,1%<br />

Associazione di volontariato "Noi e Voi - Mastri Cartai" Ex Art.26 5 0,6% 95,6%<br />

Istituto Padre Ludovico da Casoria Ex Art.26 5 0,6% 96,2%<br />

APPHA - Pro portatori di handicap Volontariato 4 0,4% 96,7%<br />

Comunità residenziale per disabili "Il Melograno" di Foligno Privato non <strong>con</strong>venzionato 4 0,4% 97,1%<br />

Fontenuovo - Residenze di ospitalità per anziani Fondazione Onlus Privato <strong>con</strong>venzionato 4 0,4% 97,5%<br />

"Villa Canali" Servizi e strutture Terza Età S.r.l. Privato <strong>con</strong>venzionato 3 0,3% 97,9%<br />

Casa di riposo "Creusa Brizzi Bittoni" Privato <strong>con</strong>venzionato 3 0,3% 98,2%<br />

"Grande Albergo Amerino" Welfare Soc. Coop. A.r.l. Privato <strong>con</strong>venzionato 2 0,2% 98,4%<br />

Casa della Divina Provvidenza per il riposo della vecchiaia Privato <strong>con</strong>venzionato 2 0,2% 98,7%<br />

Residenza Comunitaria "Altrocanto" Privato non <strong>con</strong>venzionato 2 0,2% 98,9%<br />

Residenza protetta "Tiffany" Privato <strong>con</strong>venzionato 2 0,2% 99,1%<br />

Centro diurno Alzheimer "La Margherita" Gestione diretta ASL 1 0,1% 99,2%<br />

"Casa Vincenziana" G. Andreoli Privato <strong>con</strong>venzionato 1 0,1% 99,3%<br />

"Villa Anna" S.r.l. Privato <strong>con</strong>venzionato 1 0,1% 99,4%<br />

"Villa Regina Margherita" Privato non <strong>con</strong>venzionato 1 0,1% 99,6%<br />

Fondazione Prof. Zeffirino Rinaldi "Casa Serena" Privato non <strong>con</strong>venzionato 1 0,1% 99,7%<br />

Istituto San Giovanni Bosco Ex Art.26 1 0,1% 99,8%<br />

Residenza comunitaria "Villa Angela" Privato non <strong>con</strong>venzionato 1 0,1% 99,9%<br />

Residenza protetta per anziani "Villa Silvana" Privato non <strong>con</strong>venzionato 1 0,1% 100,0%<br />

Totale complessivo 896 100,0%<br />

4.3.3 Condizione autorizzativa <strong>delle</strong> strutture che in <strong>Umbria</strong><br />

ospitano <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

La tabella 4.1.3 sintetizza i risultati del censimento rispetto alla <strong>con</strong>dizione<br />

autorizzativa in cui si trovano al 30/9/2005 le strutture <strong>umbre</strong> che<br />

ospitano <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>, sia <strong>umbre</strong> che non: il 58% <strong>delle</strong> strutture<br />

non possiede, alla data del censimento, l'autorizzazione ad ospitare <strong>persone</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>.<br />

In termini di <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> assistite, le 1044 (896 umbri + 148)<br />

<strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> ospitate in <strong>Umbria</strong> si ripartis<strong>con</strong>o tra:<br />

- strutture autorizzate ad ospitarli (42% del totale);<br />

- strutture autorizzate all'assistenza di altra tipologia di utente ( 8%);<br />

- strutture non autorizzate al momento del censimento (50%) , che a loro<br />

volta si distribuis<strong>con</strong>o in:<br />

a) strutture che hanno attivato procedure autorizzative per <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> (11%);<br />

b) strutture che hanno attivato procedure autorizzative per tipologie di<br />

utenza diverse dai disabili (1%);<br />

c) altre strutture (38%).<br />

76


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Tabella 4.3.8 - Distribuzione del numero di strutture autorizzate per tipologia<br />

Tipologia struttura<br />

Autorizzazione<br />

Si No In via di definizione<br />

Gestione pubblica 7 20 3 30<br />

Gestione privata 25 8 9 42<br />

Volontariato 4 1 5<br />

Totale 32 32 13 77<br />

Figura 4.3.3 - Autorizzazioni per tipologia di centro<br />

N. autorizzazioni<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

7<br />

20<br />

3<br />

25<br />

Gestione Pubblica Gestione privata Volontariato<br />

8<br />

Si No In via di definizione<br />

9<br />

4<br />

1<br />

Totale<br />

Il dato, delicato, viene <strong>con</strong>segnato alle ASL sia per le verifiche formali,<br />

che per la messa appunto <strong>delle</strong> misure necessarie per superare tale situazione.<br />

4.4 Progetti individuali<br />

4.4.1 Frequenza progetti<br />

Il progetto riabilitativo è formulato per 314 soggetti pari al 35% della<br />

popolazione umbra istituzionalizzata nella regione.<br />

77


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Tabella 4.4.1 - Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>con</strong> progetto riabilitativo<br />

Progetto riabilitativo Freq. Percent. Cum<br />

No 582 65,0% 65,0%<br />

Si 314 35,0% 100,0%<br />

Totale 896 100,0%<br />

Il progetto socio-riabilitativo è formulato per 836 soggetti pari al 93,3%<br />

della popolazione umbra istituzionalizzata nella regione.<br />

Tabella 4.4.2 - Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>con</strong> progetto socio riabilitativo<br />

Progetto socio riabilitativo Freq. Percent. Cum<br />

No 60 6,7% 6,7%<br />

Si 836 93,3% 100,0%<br />

Totale 896 100,0%<br />

La redazione di un progetto socio riabilitativo è più frequente rispetto a<br />

quella del progetto riabilitativo; tuttavia per una quota ridotta di 53 casi<br />

(5,9%) non è formulata alcuna progettualità.<br />

Tabella 4.4.3 - Compresenza dei progetti riabilitativo e socio riabilitativo<br />

Progetto riabilitativo<br />

Progetto socio riabilitativo<br />

No Percent. Si Percent.<br />

Totale<br />

No 53 5,92% 529 59,04% 582 64,96%<br />

Si 7 0,78% 307 34,26% 314 35,04%<br />

Totale 60 6,70% 836 93,30% 896 100,00%<br />

78


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Tabella 4.4.4 - Probabilità di avere il progetto riabilitativo in relazione al grado di ADL<br />

Progetto riabilitativo<br />

No Percent, Si Percent.<br />

Totale<br />

ADL=0 145 83,33% 29 16,67% 174 100,00%<br />

ADL>0 437 60,53% 285 39,47% 722 100,00%<br />

Totale 582 64,96% 314 35,04% 896 100,00%<br />

La redazione di un progetto riabilitativo è meno probabile in caso di punteggio<br />

ADL pari a 0 (zero).<br />

4.4.2 Progetti individualizzati per tipo di struttura<br />

Sia i progetti riabilitativi che, seppur <strong>con</strong> minore frequenza, quelli socio<br />

riabilitativi sono meno frequenti nelle strutture gestite dagli Enti Locali ed<br />

in quelle a gestione diretta della ASL.<br />

Tabella 4.4.5 -Percentuale dei progetti riabilitativo e socio- riabilitativo per tipologia di struttura<br />

Tipologia Struttura<br />

Progetto riabilitativo Progetto socio riabilitativo<br />

No Si No Si<br />

Ente Locale 66 97,06% 2 2,94% 27 39,71% 41 60,29%<br />

Ex Art.26 23 10,18% 203 89,82% 0,00% 226 100,00%<br />

Gestione diretta ASL 401 94,13% 25 5,87% 3 27,08% 423 72,92%<br />

Privato <strong>con</strong>venzionato 30 62,50% 18 37,50% 13 22,86% 35 77,14%<br />

Privato non <strong>con</strong>venzionato 19 27,14% 51 72,86% 16 1,72% 54 98,28%<br />

Volontariato 43 74,14% 15 25,86% 1 0,70% 57 99,30%<br />

Totale 582 64,96% 314 35,04% 60 6,70% 836 93,30%<br />

Nella gran parte dei casi, nelle strutture di tipo privato ex. art. 26 L833/<br />

78 si attua un progetto riabilitativo individualizzato e in tutti i casi un progetto<br />

socio-riabilitativo.<br />

I casi che non hanno né progetto riabilitativo né socio-riabilitativo (5,9%),<br />

probabilmente beneficiano di una risposta "alberghiera" e di soddisfacimento<br />

di bisogni primari. La maggior parte di questi è in regime semi-residenziale.<br />

79


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Figura 4.4.1 - (%) dei progetti riabilitativi e socio- riabilitativi per tipologia di struttura<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

Ente Locale<br />

Privato <strong>con</strong>venzionato<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

Ex. art. 26<br />

Privato non <strong>con</strong>venzionato<br />

100%<br />

% progetto riabilitativo % progetto socio riabilitativo<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

Gestione diretta ASL<br />

Volontariato<br />

Tabella 4.4.6 - <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> che non hanno alcun tipo di progetto per tipologia struttura e<br />

regime di presa in carico<br />

Tipologia Struttura<br />

Residenziale<br />

No Progetti<br />

Semi-residenziale<br />

No Progetti<br />

Totale<br />

Ente Locale 4 23 27<br />

Gestione diretta ASL 2 1 3<br />

Privato <strong>con</strong>venzionato 7 2 9<br />

Privato non <strong>con</strong>venzionato 3 10 13<br />

Volontariato/III settore 1 1<br />

Totale 17 36 53<br />

80


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 4.4.7 - Progetti riabilitativo e socio-riabilitativo per ogni struttura<br />

Progetto Progetto socio<br />

riabilitativo riabilitativo<br />

Denominazione Centro No Si Si% No Si Si% Totale<br />

Centro Socio Riabilitativo "Il Cerchio" 55 0,0% 55 6,1% 55<br />

Centro Speranza 45 5,0% 45 5,0% 45<br />

Centro diurno "Il Flauto Magico" 38 0,0% 38 4,2% 38<br />

Centro Socio Riabilitativo di "Prato Smeraldo" 35 0,0% 35 3,9% 35<br />

Centro di Riabilitazione Sereni "Opera Don Guanella" 33 3,7% 33 3,7% 33<br />

Centro di Integrazione e Riabilitazione "Il Faro" 27 0,0% 27 3,0% 27<br />

Centro diurno "Il Girasole" 27 0,0% 27 3,0% 27<br />

Centro semiresidenziale "G. Palmas" di Foligno 24 0,0% 24 0,0% 24<br />

Istituto Serafico per Sordomuti e Ciechi 23 2,6% 23 2,6% 23<br />

Istituto "Monsignor Bonilli" di Trevi 22 2,5% 22 2,5% 22<br />

Centro Socio Riabilitativo "La Serra" di Borroni 20 0,0% 20 2,2% 20<br />

Centro Socio riabilitativo "Centro Accoglienza Aldo Moro" 19 0,0% 19 2,1% 19<br />

Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) "Santa Margherita" 15 4 0,4% 2 17 1,9% 19<br />

Centro Socio Riabilitativo "Il Germoglio" 18 0,0% 18 2,0% 18<br />

C.S.R.E. "Il Bucaneve" 16 1 0,1% 17 1,9% 17<br />

Centro diurno "Panicale Piscino" 17 0,0% 17 1,9% 17<br />

Centro socio-riabilitativo "Arcobaleno" 17 0,0% 17 1,9% 17<br />

"Villa Nazzarena" 16 1,8% 16 1,8% 16<br />

Centro Socio riabilitativo "L'Arcobaleno" 16 0,0% 16 1,8% 16<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "Elce" 15 1,7% 15 1,7% 15<br />

"Opere Pie Riunite" 14 0,0% 14 1,6% 14<br />

Centro Accoglienza "S. Giovanni" per handicappati" 14 1,6% 14 1,6% 14<br />

Centro di Riabilitazione Sereni "Opera Don Guanella" di Sant'Elena 1 13 1,5% 14 1,6% 14<br />

Centro diurno "Sant'Arcangelo" 14 0,0% 14 1,6% 14<br />

Centro socio-riabilitativo "Spazio Insieme" 14 0,0% 14 1,6% 14<br />

"L'Isola che c'è" di Giano dell'<strong>Umbria</strong> 13 0,0% 13 1,5% 13<br />

Centro di Integrazione e Riabilitazione di Porchiano 13 0,0% 13 1,5% 13<br />

Centro di Riabilitazione Cec<strong>con</strong>i 13 0,0% 13 1,5% 13<br />

Comunità della Capodarco di Gubbio Centro diurno "Il Pavone" 13 1,5% 13 1,5% 13<br />

Istituto "Monsignor Bonilli" di Spoleto 1 12 1,3% 2 11 1,2% 13<br />

Centro integrazione e riabilitazione "Ma<strong>con</strong>do" 12 0,0% 12 1,3% 12<br />

Centro socio-riabilitativo "La Cometa" 6 6 0,7% 1 11 1,2% 12<br />

Centro socio-terapeutico "Laboratorio San Costanzo" 12 0,0% 12 1,3% 12<br />

Comunità di Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Gubbio 2 "Centro di Recupero Medico Sociale" 12 1,3% 12 1,3% 12<br />

"Noi di Userna" 11 0,0% 11 1,2% 11<br />

"Civitas" Soc. Coop Sociale a.r.l. 10 1,1% 10 1,1% 10<br />

Associazione di volontariato "Arcobaleno" Onlus di Spello 10 0,0% 10 0,0% 10<br />

Centro diurno "Libero Spazio" 10 0,0% 2 8 0,9% 10<br />

Comunità di Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Gubbio 1 "Centro di Recupero Medico Sociale" 10 1,1% 10 1,1% 10<br />

Centro diurno socio-educativo "Alto Mare" 9 0,0% 9 1,0% 9<br />

Opera Assistenza Malati e Impediti O.A.M.I. 9 0,0% 9 1,0% 9<br />

"Casa Serena" ex-ONPI 6 2 0,2% 8 0,9% 8<br />

"Opere Pie Riunite" - "Lo Specchio" 8 0,0% 8 0,9% 8<br />

Centro socio-riabilitativo "L'albero <strong>delle</strong> voci" 8 0,9% 8 0,9% 8<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "La Collina" di Via Caprera 8 0,9% 8 0,9% 8<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus di Prepo 8 0,9% 8 0,9% 8<br />

Istituto per Inabili al lavoro "Letizia Veralli Giulio ed Angelo Cortesi" 6 2 0,2% 3 5 0,6% 8<br />

Centro Creativo diurno di Cascia 7 0,0% 7 0,8% 7<br />

Centro Creativo diurno di Norcia 7 0,0% 7 0,8% 7<br />

Coop ASAD "Serra Oliviera" 7 0,0% 7 0,8% 7<br />

"Villa Rosalba" S.r.l. 4 2 0,2% 6 0,0% 6<br />

Centro Socio Riabilitativo "Pollicino" per minori disabili gravi 6 0,0% 6 0,7% 6<br />

Comunità di Perugia della Capodarco dell'<strong>Umbria</strong> Onlus "Centro residenziale a ciclo <strong>con</strong>tunuativo" di Ponte San Giovanni 6 0,7% 6 0,7% 6<br />

"Opera Pia Astenotrofio Mosca" Residenza protetta per anziani 2 3 0,3% 3 2 0,2% 5<br />

Associazione di volontariato "Noi e Voi - Mastri Cartai" 5 0,0% 5 0,6% 5<br />

Centro socio-riabilitativo "La porta del sole" 1 4 0,4% 5 0,6% 5<br />

Istituto Padre Ludovico da Casoria 5 0,6% 5 0,6% 5<br />

APPHA - Pro portatori di handicap 4 0,0% 1 3 0,3% 4<br />

Comunità residenziale per disabili "Il Melograno" di Foligno 4 0,0% 4 0,4% 4<br />

Fontenuovo - Residenze di ospitalità per anziani Fondazione Onlus 4 0,4% 4 0,4% 4<br />

"Villa Canali" Servizi e strutture Terza Età S.r.l. 1 2 0,2% 3 0,3% 3<br />

Casa di riposo "Creusa Brizzi Bittoni" 3 0,3% 3 0,3% 3<br />

"Grande Albergo Amerino" Welfare Soc. Coop. A.r.l. 2 0,2% 1 1 0,1% 2<br />

Casa della Divina Provvidenza per il riposo della vecchiaia 2 0,0% 2 0,2% 2<br />

Residenza Comunitaria "Altrocanto" 2 0,2% 1 1 0,1% 2<br />

Residenza protetta "Tiffany" 2 0,2% 2 0,2% 2<br />

"Casa Vincenziana" G. Andreoli 1 0,0% 1 0,1% 1<br />

"Villa Anna" S.r.l. 1 0,0% 1 0,0% 1<br />

"Villa Regina Margherita" 1 0,0% 1 0,0% 1<br />

Centro diurno Alzheimer "La Margherita" 1 0,1% 1 0,1% 1<br />

Fondazione Prof. Zeffirino Rinaldi "Casa Serena" 1 0,0% 1 0,0% 1<br />

Istituto San Giovanni Bosco 1 0,1% 1 0,1% 1<br />

Residenza comunitaria "Villa Angela" 1 0,0% 1 0,1% 1<br />

Residenza protetta per anziani "Villa Silvana" 1 0,0% 1 0,0% 1<br />

Totale complessivo 582 314 35,0% 60 836 93,3% 896<br />

81


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

4.4.3 Attività comprese nei progetti<br />

Nei 314 casi che svolgono progetti riabilitativi personalizzati, la riabilitazione<br />

neuromotoria (43,3%) e la terapia occupazionale (39,8%) sono le<br />

attività maggiormente svolte. Da notare che per la stessa persona il progetto<br />

riabilitativo personalizzato può comprendere più attività.<br />

In Figura 4.4.2 vengono illustrate tutte le attività del progetto riabilitativo<br />

e la relativa distribuzione all'interno del gruppo dei 314 soggetti per cui è<br />

realizzato il progetto.<br />

Figura 4.4.2 – Attività svolte dai soggetti per cui è previsto un progetto riabilitativo (n. 314)<br />

Idrochinesiterapia in acqua<br />

Terapia occupazionale<br />

10,5%<br />

39,8%<br />

Addestramenton ausili 2,5% 8<br />

FKT respiratoria 3,2% 10<br />

Riabilitazione funzionalità ortopedica<br />

Psicomotricità di gruppo<br />

Psicomotricità individuale<br />

Riabilitazione neuromotoria<br />

Riabilitazione cognitiva L/S/C di gruppo<br />

Riabilitazione cognitiva L/S/C individuale<br />

4,1%<br />

24,2%<br />

22,3%<br />

43,3%<br />

19,7%<br />

27,7%<br />

Riabilitazione del linguaggio di gruppo 3,5% 11<br />

Riabilitazione del linguaggio individuale<br />

15,0%<br />

Riabilitazione apparato fono-articolatorio 0,3% 1<br />

Psicoterapia di gruppo<br />

Psicoterapia individuale<br />

30,3%<br />

31,8%<br />

13<br />

33<br />

47<br />

62<br />

70<br />

76<br />

0 20 40 60 80 100 120 140 160<br />

Se osserviamo la distribuzione <strong>delle</strong> ore di attività riabilitativa per età<br />

degli assistiti nelle diverse tipologie di strutture che ospitano <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> in <strong>Umbria</strong>, emerge:<br />

- nelle strutture ex art. 26 L 833/78 il numero di ore di riabilitazione erogate<br />

è elevato e diffuso in tutte le età;<br />

- nelle strutture gestite degli enti locali si ris<strong>con</strong>tra la quasi totale assenza di<br />

ore di riabilitazione, per tutte le età; tali strutture svolgono evidentemente<br />

una funzione quasi interamente socio riabilitativa.<br />

82<br />

87<br />

95<br />

100<br />

125<br />

136


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Figura 4.4.3 - Distribuzione <strong>delle</strong> ore totali di riabilitazione svolte in relazione all’età e alla tipologia<br />

di struttura<br />

Le ore di attività socio-riabilitative hanno una distribuzione più omogenea<br />

e distribuita nelle diverse età <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> ospitate nelle<br />

strutture gestite dall'Ente Locale, ex art. 26, a gestione diretta ASL e gestite<br />

dal volontariato.<br />

Figura 4.4.4 - Ore totali di attività socio-riabilitative svolte in relazione all’età e alla tipologia di struttura<br />

83


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

4.4.4 Attività riabilitative e socio-riabilitative in relazione ai<br />

punteggi di autonomia<br />

A fronte di una sostanziale omogeneità nei valori medi <strong>delle</strong> scale di<br />

autonomia ADL (range 2,2 -2,6) e IADL (range 8,2-9,2):<br />

- la media <strong>delle</strong> ore di riabilitazione varia di quasi 4 volte per effetto del<br />

valore ris<strong>con</strong>trato nella ASL 2 (range 1,8 - 6,9), e circa 6 volte, sempre<br />

per effetto del valore ris<strong>con</strong>trato nella ASL 2, la percentuale dei progetti<br />

riabilitativi (range 11,8% - 59,6%);<br />

- la media <strong>delle</strong> ore di "socio-riabilitazione" presenta minori variazioni (range<br />

25 -31,3), mentre la percentuale di progetti socio riabilitativi raddoppia<br />

<strong>con</strong>frontando le percentuali estreme (18,2% - 35,9%), dove quella più<br />

elevata riguarda la ASL 2.<br />

84


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Tabella 4.4.8 - Alcuni indicatori calcolati per le strutture stratificati per ASL e classe di età<br />

ASL 0-17 18-40 41-64 non rilev. Totale<br />

ASL1 n. 95 68 5 168<br />

Media ADL* 1,6 2,8 3,9 2,2<br />

Media IADL* 8,5 7,9 7,6 8,2<br />

Media ore riabilitazione? <br />

1,6 2,8 2,2 2,1<br />

% prog. riabilitativo ? <br />

7,6% 8,0% 0,6% 16,2%<br />

Media ore socio-riabilitazione? * ? *<br />

29,1 19,2 25,4 25,0<br />

% prog. socio-riabilitativo ?? <br />

11,4% 7,8% 0,6% 19,7%<br />

ASL2 n. 37 146 126 309<br />

Media ADL* 3,7 2,4 2,6 2,6<br />

Media IADL* 6,4 8,8 8,6 8,4<br />

Media ore riabilitazione? 8,6 6,6 6,7 6,9<br />

% prog. riabilitativo ? 11% 24,2% 24,2% 0,0% 59,6%<br />

Media ore socio-riabilitazione? ? 26,2 29,0 33,9 30,6<br />

% prog. socio-riabilitativo ?? <br />

<br />

* *<br />

<br />

4,3% 17,2% 14,4% 0,0% 35,9%<br />

ASL3 n. 13 136 96 8 253<br />

Media ADL* 4,5 2,2 2,1 0,9 2,2<br />

Media IADL* 7,7 8,8 9,9 9,5 9,2<br />

Media ore riabilitazione? 0,8 0,6 1,9 0,6 1,1<br />

% prog. riabilitativo ? <br />

<br />

0,6% 3,2% 8,3% 0,3% 12,4%<br />

Media ore socio-riabilitazione? * ? *<br />

18,9 28,6 34,0 29,3 30,2<br />

% prog. socio-riabilitativo ?? <br />

1,3% 13,6% 10,4% 0,8% 26,2%<br />

ASL4 n. 2 87 75 2 166<br />

Media ADL* 3,0 2,3 2,5 1,5 2,4<br />

Media IADL* 7,0 8,6 8,2 9,5 8,4<br />

Media ore riabilitazione? 4,5 1,0 2,6 0,0 1,8<br />

% prog. riabilitativo? 0,6% 5,4% 5,7% 0,0% 11,8%<br />

Media ore socio-riabilitazione? ? 17,5 35,4 26,9 32,5 31,3<br />

% prog. socio-riabilitativo ?? <br />

<br />

* *<br />

<br />

0,2% 10,4% 7,3% 0,2% 18,2%<br />

* valore medio <strong>delle</strong> scale di autonomia ADL e IADL<br />

numero medio di ore dedicate ad attività di riabilitazione<br />

* * numero medio di ore dedicate ad attività di socio-riabilitazione<br />

percentuale dei soggetti sul totale degli istituzionalizzati umbri per i quali è stato formulato un<br />

progetto riabilitativo<br />

percentuale<br />

dei soggetti sul totale degli istituzionalizzati umbri per i quali è stato formulato un<br />

progetto socio-riabilitativo<br />

85


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

4.5 Rette<br />

4.5.1 Determinanti dell'importo della retta<br />

Consideriamo la tipologia della struttura come l'elemento principale dell'analisi,<br />

quello che vogliamo sapere è se la tipologia di struttura è correlato<br />

<strong>con</strong> l'importo della retta pagata.<br />

Premesso che nelle strutture gestite dal volontariato gli utenti non versano<br />

una retta, se <strong>con</strong>frontiamo l'importo pagato in istituti privati <strong>con</strong> quello<br />

<strong>delle</strong> strutture pubbliche, queste ultime risultano avere rette medie inferiori,<br />

dovute al diverso mix di assistiti in regime residenziale (che prevale nei<br />

primi) e semiresidenziale (più frequente nelle se<strong>con</strong>de).<br />

Tabella 4.5.1 -Importo medio e ds della retta per tipologia di struttura umbra per <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong><br />

Tipologia struttura Freq. Media di Importo retta Dev. standard di Importo retta<br />

Ente Locale 68 7,529 14,982<br />

Gestione diretta ASL 426 31,078 29,811<br />

Ex Art.26 225 84,667 28,586<br />

Privato <strong>con</strong>venzionato 49 50,167 21,161<br />

Privato non <strong>con</strong>venzionato 70 42,698 19,629<br />

Volontariato 58 0,000 0,000<br />

Totale 896 42,688 37,673<br />

Figura 4.5.1 - Importo max, min. e medio della retta per tipologia di struttura umbra per <strong>persone</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>.<br />

200,000<br />

180,000<br />

160,000<br />

140,000<br />

120,000<br />

100,000<br />

80,000<br />

60,000<br />

40,000<br />

20,000<br />

0,000<br />

86<br />

Ente Locale Gestione diretta ASL Ex Art.26 Privato<br />

<strong>con</strong>venzionato<br />

Privato non<br />

<strong>con</strong>venzionato<br />

Volontariato


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4.5.2 Importo retta e punteggio scale di autonomia<br />

Analizzando però il livello di etero-dipendenza tramite la combinazione<br />

tra i punteggi ottenuti <strong>con</strong> le scale di autonomia ADL e IADL distintamente<br />

nelle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> prese in carico dalle strutture private e da quelle<br />

pubbliche, emergono profili sostanzialmente sovrapponibili.<br />

Figura 4.5.2 - Relazione punteggio ADL e IADL per tipologia di struttura<br />

Il <strong>con</strong>fronto tra importo della retta nel pubblico e nel privato in relazione<br />

al punteggio ADL evidenzia nel primo valori mediamente più bassi ma<br />

proporzionalmente crescenti <strong>con</strong> l'aumentare del punteggio ADL, effetto<br />

che è ris<strong>con</strong>trabile solo in parte nelle rette del privato.<br />

87


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Figura 4.5.3 - Relazione tra importo della retta e punteggio ADL per tipologia di struttura<br />

4.5.3 Importo retta ed età<br />

Infine la relazione tra 'importo della retta e l'età <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

assistite evidenzia come le rette siano più elevate nelle classi di età più<br />

giovani e decrescano <strong>con</strong> l'aumentare dell'età.<br />

Tabella 4.5.2 - Importo retta per classi di età<br />

Importo<br />

retta in<br />

€<br />

Classi di età<br />

0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 NR<br />

0 1 7 16 30 59 35 34 39 23 17 11 10 6 288<br />

10-29 2 1 2 7 2 3 3 1 1 1 23<br />

30-49 2 4 16 30 29 22 26 15 10 10 8 4 176<br />

50-79 4 11 11 8 18 15 21 11 19 13 3 134<br />

60-79 2 5 6 15 10 9 10 18 16 13 1 105<br />

80-99 2 10 5 9 16 5 13 9 6 8 10 7 5 105<br />

> 100 2 5 7 4 6 4 11 8 9 4 3 2 65<br />

Totale 4 13 17 44 83 119 111 106 103 89 73 67 52 15 896<br />

88<br />

Totale


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Figura 4.5.4 - Variazione dell’importo della retta in base all’età<br />

Nel complesso quindi emergerebbe che le rette:<br />

- sono più elevate nei soggetti più giovani e decres<strong>con</strong>o <strong>con</strong> l'età;<br />

- sono più elevate nel privato che nel pubblico per effetto del diverso mix di<br />

regimi semiresidenziali e residenziali;<br />

- gli importi più elevati del privato non sarebbero però supportati da una<br />

maggiore eterodipendenza nelle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> assistite.<br />

89


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

5.<br />

Discussione<br />

91


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Con la realizzazione del primo censimento <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

<strong>umbre</strong> dovunque istituzionalizzate per la prima volta disponiamo di un corpo<br />

organico di osservazioni che, pur non essendo sempre univoche nelle<br />

interpretazioni, <strong>con</strong>sentono di avere una visione dei grandi problemi di salute<br />

e di assistenza in questo delicatissimo settore, base materiale su cui<br />

pianificare la politica socio-sanitaria inserita nella più estesa rete riabilitativa<br />

<strong>con</strong> le sue altre componenti: quella che interviene prevalentemente in fase<br />

precoce, mirata all'acquisizione <strong>delle</strong> migliori capacità compatibili <strong>con</strong> la<br />

menomazione presente e quella più specificamente socio-assistenziale.<br />

Le <strong>persone</strong> censite erano presenti in diverse decine di istituti caratterizzati<br />

da una vocazione all'intervento socio-sanitario. In particolare gli Istituti<br />

ex articolo 26, oltre all'intervento riabilitativo si caratterizzano per la<br />

rilevante componente di intervento socio-assistenziale.<br />

5.1 Aspetti di merito<br />

5.1.1 Le popolazioni censite ed i loro bisogni<br />

Dunque sono, a fine 2003, 921 le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> dovunque<br />

istituzionalizzate e 148 quelle di altre regioni ospitate in <strong>Umbria</strong>; in tutto<br />

1069 <strong>persone</strong> distribuite in 77 istituti.<br />

Per la prima popolazione possiamo dire che essi, pur essendo quasi il<br />

doppio dell'atteso sulla base dei dati nazionali, rappresentano, nonostante<br />

ciò, una dimensione numerica non soverchiante per i servizi socio sanitari<br />

<strong>delle</strong> 4 ASL, nonché per quelli socio assistenziali dei 12 ambiti<br />

intercomunali. Pochi di essi sono ospitati fuori dall'<strong>Umbria</strong>, la maggior parte<br />

ha bisogni di salute <strong>con</strong>nessi <strong>con</strong> patologie <strong>con</strong>genite, la maggior parte è<br />

assistita in regime semiresidenziale, (il che rinvia ad un <strong>con</strong>testo familiare<br />

e sociale che sembrerebbe non averli "scaricati"), tutti hanno risposte assistenziali<br />

eterogenee, ma, nella quasi totalità dei casi, fornite da personale<br />

<strong>con</strong> esperienza maturata on molti anni di attività.<br />

Tutti sembrano avere un bisogno comune, che è quello di un servizio<br />

socio sanitario che integri i molti soggetti che a diverso titolo si occupano<br />

<strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> istituzionalizzate.<br />

Servono a tal fine due livelli di intervento organizzativo: uno "gestionale",<br />

il distretto, ed uno "professionale", il dipartimento della riabilitazione; ognuno<br />

<strong>con</strong> proprie competenze specifiche, per:<br />

a) coordinare le unità multidisciplinari di valutazione;<br />

93


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

b) differenziare e integrare <strong>con</strong> i territori i livelli di offerta;<br />

c) verificare l'appropriatezza del regime assistenziale e l'efficienza nell'uso<br />

<strong>delle</strong> risorse tramite un'attenta regia <strong>delle</strong> <strong>con</strong>venzioni;<br />

d) mettere a disposizione interventi efficaci, sicuri e forniti da personale<br />

qualificato;<br />

e) attivare <strong>con</strong>testi culturali e reti relazionali;<br />

f) garantire maggiori livelli di integrazione e socializzazione, valutare gli<br />

outcome.<br />

g) verificare la qualità dell'assistenza di quei 25 cittadini umbri che sono<br />

assistiti altrove, insieme alla sussistenza <strong>delle</strong> <strong>con</strong>dizioni che ne hanno<br />

determinato l'emigrazione.<br />

Qui può servire un approfondimento, per cogliere eventuali punti critici<br />

e iniziare a superarli <strong>con</strong> <strong>con</strong>venzioni ad hoc, se del caso integrative, tra il<br />

nostro SSR e quello in cui opera la struttura ospitante.<br />

Per la se<strong>con</strong>da popolazione, pure dotata di una sua <strong>con</strong>sistenza dobbiamo<br />

prendere atto di un minor grado di libertà nel nostro intervento, <strong>con</strong> ciò<br />

intendendo che la globalità della presa in carico sarà quella possibile nei<br />

trattamenti, quasi tutti in regime residenziale, <strong>con</strong> caregiver più lontani e<br />

<strong>con</strong> relazioni <strong>con</strong> i <strong>con</strong>testi di provenienza spesso solo teoriche.<br />

Sappiamo anche che questi soggetti hanno bisogni ancora più forti dei<br />

disabili umbri, perché oltre alle disequità del passato, nel futuro<br />

iperfederalista del Servizio Sanitario Nazionale altre disequità, aggiuntive<br />

sono in agguato. Anche qui s'impone un approfondimento e anche in questa<br />

direzione può essere sperimentata la soluzione di <strong>con</strong>venzioni tra SSR umbro<br />

e quelli di provenienza che punti ad omogeneizzare la qualità dell'assistenza.<br />

Potremmo darci l'obiettivo di effettuare le stesse verifiche (peraltro legislativamente<br />

previste e spesso effettuate dalle UMV) e attivare le stesse<br />

azioni che attiveremmo per le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> ospitate non in<br />

<strong>Umbria</strong>.<br />

5.1.2 Dispersione e ricorso alla istituzionalizzazione<br />

La maggiore o minore dispersione <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> rispetto al<br />

proprio <strong>con</strong>testo territoriale rappresenta una <strong>con</strong>dizione importante per i<br />

processi di socializzazione e/o di reinserimento sociale.<br />

In questa direzione il censimento evidenzia:<br />

- una discreta capacità del servizio sanitario regionale di evitare la disper<br />

94


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

sione dei disabili umbri al di fuori del territorio regionale. Mancano in letteratura<br />

dati per <strong>con</strong>frontare l'indice di fuga umbro <strong>con</strong> quello medio nazionale;<br />

- anche ad un livello più <strong>con</strong>creto - intraregionale - di analisi, la prevalenza<br />

dei trattamenti semiresidenziali (circa ¾ del totale di tutte le<br />

istituzionalizzazioni) depone in generale per un <strong>con</strong>sistente legame tra<br />

territori e <strong>con</strong>testi di origine e sedi dei trattamenti, essendo nella maggior<br />

parte dei casi queste ultime funzionali a garantire la domiciliarità almeno<br />

nel fine settimana.<br />

Rispetto al ricorso alla istituzionalizzazione il censimento <strong>con</strong>segna spunti<br />

importanti sia per la programmazione che per ulteriori ricerche:<br />

- il forte ricorso ai regimi semiresidenziali, affermatosi negli ultimi anni,<br />

diversifica molto il quadro della istituzionalizzazione <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong>;<br />

- la variabilità osservata nella prevalenza di istituzionalizzati <strong>delle</strong> due città<br />

capoluogo di provincia, più bassa di quella ris<strong>con</strong>trata nelle altre due ASL,<br />

rinvia ad una serie di possibili spiegazioni: mentre la diversa incidenza di<br />

patologie <strong>con</strong>genite non risulta suffragata, almeno nell'ultimo decennio<br />

del secolo scorso, dal Registro regionale <strong>delle</strong> malformazioni <strong>con</strong>genite,<br />

potrebbe aver giocato un ruolo rilevante la diversa possibilità di accesso<br />

ai servizi di assistenza medica pre, perinatale e in età evolutiva, storicamente<br />

<strong>con</strong>centrati nei capoluogo di provincia;<br />

- ugualmente una diversa rete di servizi socio assistenziali potrebbe aver<br />

avuto un ruolo, nelle due città più grandi nel sostenere la presa in carico<br />

<strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> da parte dei caregiver;<br />

- fattori socio culturali potrebbero ugualmente aver giocato un ruolo nel<br />

differenziale di ricorso alla istituzionalizzazione.<br />

5.1.3 Rete relazionale<br />

Le nostre analisi evidenziano che ben il 97,4% <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

<strong>umbre</strong> censite risulta avere una rete parentale. La percentuale "scende" al<br />

92,9% per le <strong>persone</strong> che usufruis<strong>con</strong>o di un regime residenziale.<br />

Questi dati sottolineano che le soluzioni della residenzialità e<br />

semiresidenzialità non costituis<strong>con</strong>o di per sé una <strong>con</strong>dizione di abbandono/emarginazione;<br />

anzi, come già sopra accennato, la netta prevalenza di<br />

regimi di presa in carico semi-residenziale indica l'utilizzo prevalente di<br />

queste strutture per programmi di supporto specifico alla domiciliarità.<br />

95


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

La famiglia, e più in particolare la figura materna (28,5%), compatibilmente<br />

<strong>con</strong> l'età e le <strong>con</strong>dizioni di salute, svolgono funzioni di caregiver.<br />

Altri familiari di riferimento importanti risultano essere le sorelle e i fratelli<br />

(27,9%).<br />

Non è possibile dai dati rilevati capire se questo supporto può costituire<br />

la base di un futuro reinserimento sociale, ma certo queste informazioni<br />

depongono per la presenza di risorse relazionali da esplorare, evocare,<br />

supportare.<br />

Il regime residenziale oltre che evidenziare maggiori "mancanze" oggettive<br />

e soggettive della rete familiare, marca il passaggio degli aspetti<br />

relazionali alle figure dei fratelli e tutori. Certamente il ricorso al regime<br />

residenziale, che risulta avere una durata media di 15,9 anni (figura 5), può<br />

costituire in modo <strong>con</strong>sistente un punto di possibile "non ritorno" che può<br />

essere correlato alla gravità della <strong>disabilità</strong>, ma anche alla perdita di "tenuta"<br />

in termini di care da parte dei familiari e dei <strong>con</strong>testi in cui vivono.<br />

Infine la presenza seppur minima di <strong>persone</strong> <strong>con</strong>iugate o separate indica<br />

che in alcuni casi c'è stata una vita probabilmente senza <strong>disabilità</strong> e che la<br />

malattia ha portato ad una istituzionalizzazione. In particolare in questo<br />

gruppo sarebbe da rivedere il progetto riabilitativo al fine di poter valutare<br />

la possibilità di un reinserimento nel <strong>con</strong>testo di via originario.<br />

5.1.4 Appropriatezza<br />

L'appropriatezza 35 rappresenta una <strong>con</strong>dizione centrale nella verifica della<br />

qualità dell'assistenza residenziale alle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> ed il quesito<br />

35 L’appropriatezza rappresenta una <strong>delle</strong> più complesse <strong>con</strong>dizioni che <strong>con</strong>notano la qualità dell’assistenza<br />

e viene distinta in appropriatezza nel ricorso ad un definito regime assistenziale (che<br />

potremmo anche chiamare organizzativa) e in appropriatezza nel ricorso ad un definito trattamento<br />

(che potremmo anche chiamare clinica).<br />

La prima fa riferimento sostanzialmente a tre gruppi di variabili:<br />

1) fattori relativi alle <strong>con</strong>dizioni dei pazienti presi in carico;<br />

2) disponibilità di definiti servizi medici (nel nostro caso riabilitativi)<br />

3) disponibilità di definiti servizi assistenziali (nel nostro caso socio-riabilitativi);<br />

La se<strong>con</strong>da fa riferimento sostanzialmente a cinque gruppi di variabili:<br />

1) evidenze di efficacia dei trattamenti;<br />

2) criteri di selezione dei pazienti;<br />

3) utilità temporale del trattamento in relazione alla storia clinica del paziente .<br />

4) accreditamento professionale del personale;<br />

5) requisiti organizzativi e funzionali del livello organizzativo in cui viene erogato il trattamento.<br />

96


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

"l'assistenza che eroghiamo alle <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> tramite i<br />

trattamenti residenziali e/o semiresidenziali è appropriata?" è <strong>con</strong> tutta evidenza<br />

un quesito centrale al fine di migliorare la qualità dell'assistenza in<br />

questo delicato settore, anche se parallelamente occorre dire che è un quesito<br />

a cui si può difficilmente rispondere in modo accurato <strong>con</strong> un censimento.<br />

Verificare l'appropriatezza organizzativa è infatti un compito prevalentemente<br />

"gestionale" che spetta alla direzione aziendale e al distretto, mentre<br />

la verifica dell'appropriatezza clinica è un compito di più stretta competenza<br />

professionale e spetta(rà) al Dipartimento di Riabilitazione.<br />

Con queste premesse, i risultati del censimento <strong>con</strong>sentono alcune <strong>con</strong>siderazioni.<br />

Il nostro censimento si è limitato in primo luogo a raccogliere informazioni<br />

sull'attuale ricorso ai regimi assistenziali residenziale e<br />

semiresidenziale.<br />

Per gli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong>, pur in mancanza di una regia<br />

complessiva da parte del SSR dedicato, alcune <strong>con</strong>dizioni sono state raggiunte,<br />

prima tra tutte la particolare attenzione, più volte segnalata, per il<br />

semiresidenziale.<br />

D'altra parte la grande quota di <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> ospitate in<br />

strutture non autorizzate depone per una carente attenzione ai requisiti strutturali<br />

da parte <strong>delle</strong> ASL, una carente attenzione che deve essere immediatamente<br />

superata.<br />

Quanto all'appropriatezza nella presa in carico, il minimo che si possa<br />

dire è che siamo di fronte ad una quadro molto eterogeneo alla cui base si<br />

colloca la insufficienza di paradigmi <strong>con</strong>divisi di definizione dei deficit<br />

funzionali; essa infatti trascina a valanga la enorme difficoltà di individuare<br />

i bisogni, sia socio-ambientali che riabilitativi; pertanto è legittimata,<br />

nelle varie istituzioni censite, qualunque iniziativa organizzata intorno al<br />

disabile, attingendo alle categorie professionali più o meno qualificate nell'ambito<br />

<strong>delle</strong> professioni di cura.<br />

Da questo deriva l'altra difficoltà, di individuare il luogo di offerta di<br />

cura più adatto a quel tipo di disabile, che è anche la difficoltà di "costruirsi"<br />

<strong>delle</strong> varie istituzioni se<strong>con</strong>do un modello chiaro, <strong>con</strong> obbiettivi ben<br />

definiti.<br />

Più analiticamente si può dire che la durata della presa in carico, se non<br />

letta <strong>con</strong> le dovute accortezze, può essere <strong>con</strong>fondente, ma c'è da rilevare<br />

che la durata di ricovero in regime residenziale di 10 anni ed oltre rende<br />

97


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

difficile pensare a programmi riabilitativi di così lunga durata. Inoltre la<br />

prevalenza di disturbi psichici e comportamentali riflette la problematica<br />

principale e <strong>delle</strong> <strong>con</strong>dizioni <strong>con</strong>genite o acquisite nel periodo perinatale.<br />

Tra le patologie presenti oltre l'87% risulta stabilizzata, un elemento che<br />

induce alcune riflessioni rispetto all'intervento riabilitativo applicato.<br />

Se intendiamo la riabilitazione come un processo che partendo da una<br />

<strong>con</strong>dizione attua una serie di programmi finalizzati a raggiungere specifici<br />

obiettivi è evidente che la <strong>con</strong>dizione di stabilizzazione risulta in<strong>con</strong>gruente;<br />

c'è però da dire che esistono <strong>con</strong>dizioni gravi dove l'assenza di specifici<br />

progetti riabilitativi precedenti o le mutate <strong>con</strong>dizioni di crescita e di sviluppo<br />

possono giustificare un approccio riabilitativo specifico anche in<br />

<strong>con</strong>dizioni apparentemente stabilizzate.<br />

L'altra riflessione è sul significato della riabilitazione in una <strong>con</strong>dizione<br />

"stabilizzata". Infatti l'interazione ambientale, comunque avvenga, induce<br />

<strong>delle</strong> modifiche <strong>delle</strong> mappe di attività cerebrale che fanno sì che il cervello<br />

sia in ogni momento diverso da quello che era il momento prima. D'altra<br />

parte una "deprivazione" di interazione ambientale produce una regressione<br />

della funzionalità cerebrale e quindi della funzione di interazione ambientale.<br />

È evidente quindi che il mantenimento di attività, in particolare attività<br />

<strong>con</strong>testuali, risulta necessario per evitare un peggioramento della <strong>disabilità</strong><br />

o per indurre un qualche miglioramento. Quest'ultimo tipo di attività non è<br />

da <strong>con</strong>siderarsi di riabilitazione in senso stretto non essendoci il presupposto<br />

di un raggiungimento di specifici obiettivi riabilitativi. Occorre quindi<br />

fare uno sforzo specifico per definire cosa intendiamo per riabilitazione,<br />

per intervento socio-riabilitativo o socio-assistenziale. Ad esempio la presenza<br />

di <strong>persone</strong> <strong>con</strong> sclerosi multipla, traumi cranici ed altre patologie<br />

acquisite è appropriata in termini di necessità di specifici programmi riabilitativi<br />

ma richiede un approfondimento della loro durata essendo <strong>con</strong>dizioni<br />

potenzialmente reinseribili nella comunità e attraverso progetti specifici.<br />

Per quanto riguarda l'autonomia in prevalenza abbiamo pazienti gravi<br />

<strong>con</strong> autonomia scarsa o assente. La residenzialità prevale nelle strutture ex<br />

articolo 26 e nel privato non <strong>con</strong>venzionato. Il progetto riabilitativo è formulato<br />

in una minoranza di casi mentre quello socio-riabilitativo è nettamente<br />

prevalente. Da rilevare che 53 casi non hanno alcun progetto e sono<br />

prevalentemente in regime semi-residenziale. Il 34% ha sia un progetto<br />

riabilitativo che un progetto socio riabilitativo. Il progetto riabilitativo viene<br />

applicato <strong>con</strong> maggiore probabilità per i casi di media gravità. I progetti<br />

98


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

riabilitativi sono nettamente prevalenti nelle strutture ex articolo 26 e<br />

private mentre sono marginali nelle strutture pubbliche o di volontariato/III<br />

settore dove sono ben rappresentati i progetti socio riabilitativi. Le strutture<br />

private applicano i progetti prevalentemente su fasce di età più avanzata<br />

(tra i 40 e 60 anni). In <strong>con</strong>clusione la disomogeneità <strong>delle</strong> tipologie trattate<br />

richiede una definizione dei progetti individuando <strong>con</strong> chiarezza che ha<br />

bisogno di un intervento strettamente riabilitativo, socio-riabilitativo o socio-assistenziale.<br />

Un altro aspetto è quello della gravità di alcune <strong>persone</strong>.<br />

Questa tipologia richiede interventi specifici mirati al recupero <strong>delle</strong> capacità<br />

inespresse e al mantenimento <strong>delle</strong> abilità evitando il decadimento da<br />

scarsa stimolazione ambientale.<br />

5.1.5 Standard per i procedimenti autorizzativi e rette<br />

Sulla base <strong>delle</strong> dotazioni storiche, dei tassi di accesso e dei tassi di uscita<br />

che dovremo costruire tramite una prossima indagine ad hoc, sarà possibile<br />

definire i volumi di posti in residenzialità e semi residenzialità sul territorio<br />

regionale e in ciascuna ASL, in modo da regolare i procedimenti<br />

autorizzativi.<br />

In questo settore una priorità viene rappresentata dall'adeguamento alla<br />

normativa vigente <strong>delle</strong> strutture che ospitano disabili senza averne i requisiti<br />

o essendo in possesso di autorizzazione per altre tipologie di bisogno.<br />

Occorre inserire il processo autorizzativo all'interno di uno schema ben<br />

definito di tipologie di strutture all'interno del quale siano ben definite le<br />

caratteristiche e il mandato. Occorre pensare inoltre al graduale superamento<br />

della tariffazione vincolata alla tipologia di posto letto autorizzato per passare<br />

ad un sistema basato sulla potenzialità di recupero, il livello di <strong>disabilità</strong><br />

e il carico assistenziale della singola persona. È necessario inoltre sviluppare<br />

un sistema di <strong>con</strong>trollo <strong>con</strong>tinuo della qualità e dell'appropriatezza<br />

dell'intervento.<br />

Parallelamente il censimento ci offre una base molto precisa per iniziare<br />

ad applicare, seppur gradualmente, il regime tariffario previsto dalla DGR<br />

21/2005 in materia di interazione socio sanitaria, anche nel quadro del processo<br />

di rivalutazione dei piani assistenziali individuali da parte <strong>delle</strong> U.M.V.<br />

(disabili adulti ed età evolutiva) di cui si è meglio definito il ruolo, la composizione,<br />

i livelli di coordinamento <strong>con</strong> la DRG n. 441 del 24/04/2004 36 .<br />

36 DGR n 441 del 21/04/2004<br />

99


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

5.2 Aspetti metodologici<br />

Per quanto riguarda la scheda struttura, le principali osservazioni critiche<br />

riguardano:<br />

a) la classificazione <strong>delle</strong> strutture: si tratta di una elencazione eterogenea<br />

di tipologie gestionali, che, in quanto frutto di stratificazioni storiche,<br />

persistono in alcuni casi al di là <strong>delle</strong> motivazioni che a suo tempo ne<br />

hanno giustificato l'istituzione; adottata da noi in questo censimento descrive<br />

poco e male e dovrà essere ridefinita in modo più funzionale.<br />

b) la mancata presenza:<br />

degli estremi autorizzativi;<br />

della tipologia di regime assistenziale;<br />

dei relativi posti autorizzati;<br />

<strong>delle</strong> rette percepite;<br />

<strong>delle</strong> caratteristiche professionali del personale presente.<br />

Inoltre non è stata adeguatamente censita l'appartenenza <strong>delle</strong> strutture<br />

del cosiddetto "Terzo settore" finendo per accorparle talora <strong>con</strong> il privato<br />

<strong>con</strong>venzionato (ove la struttura fosse <strong>con</strong>venzionata), talaltra <strong>con</strong> il privato<br />

non <strong>con</strong>venzionato.<br />

Per quanto riguarda la scheda utente le principali osservazioni critiche riguardano:<br />

c) le categorie nosologiche: la descrizione <strong>delle</strong> patologie che hanno compromesso<br />

lo stato di salute <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> e hanno determinato<br />

il ricorso ai diversi regimi di istituzionalizzazione, tramite l'applicazione<br />

<strong>delle</strong> categorie nosologiche previste nella ICD-10, è risultata poco<br />

produttiva di informazioni e complessivamente inadeguata <strong>con</strong> le seguenti<br />

specificazioni:<br />

- le patologie acquisite rappresentano una parte non maggioritaria dei quadri<br />

morbosi che portano alla istituzionalizzazione della persona disabile;<br />

di esse, quelle di origine traumatica, sono le uniche che godono di una<br />

accurata descrizione, in quanto anche per le "sindromi degenerative" l'interessamento<br />

di molteplici funzioni, in genere nella precoce fase di sviluppo<br />

<strong>delle</strong> capacità, viene descritto in modo poco utile da una diagnosi<br />

di patologia "prevalente", che nei fatti risulta attribuita in modo spesso<br />

arbitrario, al di la <strong>delle</strong> intenzioni;<br />

- a maggior ragione le patologie <strong>con</strong>genite riprodu<strong>con</strong>o, amplificandole,<br />

le aporie sopra riferite, arricchendole <strong>con</strong> terminologie la cui genesi e<br />

100


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

motivazione a volte si perdono nel tempo e che, già nella sommarietà <strong>con</strong><br />

cui sono state a loro tempo definite, ci parlano della scarsa fiducia e utilità<br />

di cui godono da parte del personale dedito alla assistenza.<br />

Per comprendere le motivazioni di tutto ciò bisogna scomodare alcune<br />

<strong>con</strong>cause storiche, che derivano dalle infinite modalità <strong>con</strong> cui sono state<br />

definite nel corso degli anni patologie che hanno giustificato le forme di<br />

relegazione sociale, in quanto <strong>con</strong>siderate inemendabili: il grado di <strong>con</strong>oscenze<br />

scientifiche, soprattutto nell'ambito <strong>delle</strong> malattie <strong>con</strong>genite e della<br />

possibilità di sostituire o sussidiare funzioni insufficienti o inesistenti,<br />

ed il <strong>con</strong>seguente livello di aggiornamento, hanno sotteso innumerevoli<br />

definizione, talora fantasiose, di identici sintomi, magari differenti solo<br />

per grado di espressione clinica.<br />

Accanto a questo il comportamento opposto, caratterizzato dalla definizione<br />

tout court del nome della malattia, senza alcun riferimento alla disfunzione<br />

risultante in quel preciso soggetto.<br />

Pertanto le diagnosi cliniche derivate dalla cartelle prese in esame sono<br />

risultate del tutto insufficienti per "rac<strong>con</strong>tare" le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>,<br />

perché spesso sono espresse poco e male sia la qualità, che la eziologia, che<br />

la prognosi della patologia; ancora più lontana è la possibilità di cogliere<br />

una lettura funzionale, cioè una definizione sia di difficoltà preminenti, che<br />

di potenzialità residue; totalmente inesistente infine è un accenno al <strong>con</strong>testo,<br />

come se le patologie invalidanti potessero essere rac<strong>con</strong>tate a prescindere<br />

dal grado di facilitazioni ambientali e relazionali presenti.<br />

In questa cornice il valore descrittivo <strong>delle</strong> categorie nosologiche risulta<br />

limitato e, per tali motivi, una nuova eventuale rilevazione dovrebbe dedicare<br />

una minore quantità di impegno a tale aspetto.<br />

si sono rilevate in<strong>con</strong>gruenze per quanto riguarda la percentuale di invalidità<br />

e l'indennità di accompagnamento. In particolare fra coloro che hanno<br />

una bassa percentuale di invalidità risulta, in alcuni casi, una non<br />

autosufficienza. Un 3,2% risulta non avere un ri<strong>con</strong>oscimento di invalidità<br />

civile a fronte di una parziale o totale non autosufficienza. A tal proposito<br />

possono delinearsi alcune <strong>con</strong>siderazioni:<br />

- la struttura non è a <strong>con</strong>oscenza del dato in quanto gli aspetti previdenziali<br />

e i ri<strong>con</strong>oscimenti per ottenere benefici di legge vengono gestiti dai familiari;<br />

- il ri<strong>con</strong>oscimento di invalidità civile non è stato richiesto perché ritenuto<br />

irrilevante dalla struttura e stigmatizzante dai familiari;<br />

101


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

- il ri<strong>con</strong>oscimento è stato effettuato ma gli emolumenti e<strong>con</strong>omici ad esso<br />

correlati sono sospesi in quanto il disabile è accolto in regime residenziale<br />

<strong>con</strong> retta a totale carico del FSN.<br />

a) Le scale per valutare la non autosufficienza sono risultate limitate nelle<br />

loro capacità descrittive per le diverse <strong>con</strong>dizioni funzionali che dovevano<br />

essere esplorate, senza però che al momento si prospetti una chiara<br />

soluzione alternativa alla loro adozione combinata. Qui si potrebbe recuperare<br />

tutto il complesso dibattito che da molti anni è in corso tra gli<br />

addetti ai lavori, ove addivenisse ad indicazioni <strong>con</strong>cretamente<br />

applicabili.<br />

Infine, per quanto riguarda la metodologia di somministrazione i punti<br />

critici emersi derivano:<br />

a) dalla innovatività dell'esperienza che avrebbe richiesto un ancora maggiore<br />

dettaglio in fase di programmazione;<br />

b) da una fase di rilevazione censuaria più collocata intorno all'ultimo mese<br />

dell'anno in corso in modo da favorire una visione d'insieme sugli eventi<br />

dell'intero anno solare precedente.<br />

c) da un eccessivo trascinamento del periodo di elaborazione;<br />

d) da una certa inaccuratezza da parte di chi ha raccolto le risposte. Certamente<br />

una maggiore attenzione a gratificare l'intervistato non sarebbe<br />

stata superflua: ogni operatore ha dovuto interrompere i propri impegni<br />

per rispondere al questionario che prevedeva la compilazione di una<br />

"scheda utente" per ciascuna persona disabile ospitata nella Struttura;<br />

l'intervista, quindi, durava un tempo piuttosto lungo e richiedeva un notevole<br />

quantitativo di energie;<br />

e) sempre sul piano metodologico, oltre a censire le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

presenti ed i nuovi ingressi, occorre acquisire <strong>con</strong>oscenze ulteriori sulle<br />

<strong>persone</strong> decedute o dimesse nel corso dell'anno della rilevazione, al fine<br />

di poter meglio calcolare la dinamica della popolazione istituzionalizzata.<br />

102


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

6.<br />

Conclusioni<br />

103


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Il censimento <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> dovunque istituzionalizzate<br />

ci permette di avere risposte definite in molti casi e comunque idee<br />

più chiare sulle domande che erano state poste all'inizio.<br />

Sappiamo quanti sono, chi sono, e abbiamo molte informazioni sullo<br />

stato di salute, giuridico e relazionale <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong><br />

istituzionalizzate e su quelle disabili di altre regioni che sono ospitate in<br />

<strong>Umbria</strong>.<br />

Sappiamo da quali territori vengono e abbiamo una esatta <strong>con</strong>oscenza<br />

del ricorso alla istituzionalizzazione da parte <strong>delle</strong> nostre ASL.<br />

Abbiamo costruito una mappa <strong>delle</strong> strutture che li ospitano, ne <strong>con</strong>osciamo<br />

le principali caratteristiche funzionali ed operative, sappiamo anche<br />

cosa migliorare, come migliorarlo e abbiamo iniziato a farlo <strong>con</strong> i territori.<br />

Siamo in grado di fornire alle Unità Valutative Multidisciplinari gli elenchi<br />

degli assistiti in modo che possano valutarne i bisogni e verificare la<br />

qualità dei progetti riabilitativi e socio riabilitativi, così come siamo in grado<br />

di fornire alle direzioni aziendali e dei distretti un quadro d'insieme sul<br />

ricorso ai diversi regimi di trattamento e uscire da una <strong>con</strong>cezione rigida<br />

della retta per adeguarla ai diversi bisogni e <strong>con</strong>dizioni assistenziali, nonché<br />

di proporre ad altre regioni protocolli d'intesa per il miglioramento della<br />

qualità dell'assistenza residenziale ai disabili.<br />

Con un minimo di sforzo potremmo mettere a regime un sistema informativo,<br />

basato sullo schema del censimento, per registrare i dati relativi<br />

alle singole <strong>persone</strong> prese in carico da parte <strong>delle</strong> UVM. In questo modo<br />

sarà possibile avere un monitoraggio in tempo reale <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> istituzionalizzate.<br />

Infine siamo in grado, come programmazione, ancorché in modo grezzo<br />

e sulla base <strong>delle</strong> dotazioni storiche, i volumi di assistenza necessari nel<br />

breve medio periodo e quindi gestire i processi autorizzativi in modo oculato<br />

e <strong>con</strong>giunto <strong>con</strong> il quadro d'insieme.<br />

Ci sono anche indicazioni su alcune indagini ad hoc da attivare nel breve<br />

periodo, almeno per quanto riguarda la misurazione di decessi e dimissioni<br />

annuali, che per quanto riguarda una analisi più approfondita della casistica<br />

in ingresso, al fine di analizzare più a fondo le <strong>con</strong>dizioni di salute ed i<br />

bisogni di assistenza.<br />

Dal punto di vista della programmazione è maturo il tempo per:<br />

- rafforzare ancora la delega ai distretti <strong>delle</strong> attività gestionali e di interazione<br />

105


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

<strong>con</strong> i territori per una maggiore integrazione socio sanitaria;<br />

- <strong>con</strong>segnare al dipartimento di riabilitazione la responsabilità <strong>delle</strong> aree di<br />

miglioramento della qualità di competenza professionale.<br />

Per quanto riguarda le strutture emerge la necessità di definirne <strong>con</strong> chiarezza<br />

il mandato in base non tanto per risparmiare ma per ridistribuire le<br />

rette se<strong>con</strong>do una migliore appropriatezza.<br />

Dal censimento sono emerse anche indicazioni per attivare processi di<br />

ricerca e <strong>con</strong>fronto tra responsabili <strong>delle</strong> scelte cliniche e di quelle gestionali<br />

per:<br />

- migliorare la diagnosi clinica e quella funzionale;<br />

- individuare i criteri che <strong>con</strong>sentono di definire una previsione della prognosi<br />

funzionale e i protocolli di intervento;<br />

- costruire dei percorsi strutturati per indirizzare le <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

verso un corretto percorso basato sulle competenze professionali e di struttura;<br />

- verificare e ridefinire i progetti riabilitativi e socio riabilitativi individuali<br />

nell'ambito <strong>delle</strong> Unità di Valutazione Multidisciplinari;<br />

- censire le possibilità territoriali utili a prevenire le "complicanze sociali"<br />

del deficit organico;<br />

- promuove tutte le possibilità di integrazione tra le offerte;<br />

- aggiornare i sistemi di rilevamento e di verifica attraverso l'utilizzo <strong>delle</strong><br />

moderne tecnologie in modo da rendere permanente il monitoraggio e la<br />

verifica <strong>delle</strong> attività svolte in regime residenziale o semi residenziale;<br />

- definire <strong>con</strong> uno specifico atto le tipologie di strutture disponibili per gli<br />

interventi: riabilitativi, socio-riabilitativi e socio-assistenziali.<br />

106


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

7.<br />

Bibliografia<br />

107


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

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parentali e sociali in "Rapporto e<strong>con</strong>omico e sociale dell'<strong>Umbria</strong> 2002-<br />

2003<br />

2) AA.VV., L'insegnante di sostegno. Metodologia e interventi didattici<br />

per bambini <strong>con</strong> handicap psichici, (a cura di) ANGELA CARLINO<br />

BANDINELLI, MARGHERITA INNOCENZI, ANGELO MAGRINI,<br />

GIUSEPPE PRATO, Utet, Torino, 1993.<br />

3) Bailey Kenneth D., Metodi della ricerca sociale, Il Mulino, Bologna,<br />

1995.<br />

4) Battisti A., Hanau C.,: "Criteri per la definizione <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong>: un'applicazione ai dati italiani". Tendenze Nuove, 3/2004<br />

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5) U. Carlone, Montesperelli P., Primo rapporto sull'infanzia, l'adolescenza<br />

e le famiglie in <strong>Umbria</strong>, Perugia, 2003 <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong><br />

6) Commissione Europea, Definition of disability in Europe. A comparative<br />

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7) Corbetta Piergiorgio, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Il<br />

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8) ISTAT -Indagine Multiscopo sulle famiglie "Condizioni di salute e il<br />

ricorso ai servizi sanitari" Anni 1999-2000 ISTAT (2000)<br />

9) A Gardini (2004) "Verso la qualità" Centro Scientifico Editore, Torino.<br />

10) S Katz, TD Downs, HR Cash, RC Grotz, (1970). "Index of Activities of<br />

Daily Living". The Gerontologist, 1:20-301<br />

11) ISTAT: "L'integrazione sociale <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>" ISTAT 2004<br />

12) ISTAT: "La prima indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali<br />

dei Comuni" ISTAT 2005<br />

13) ISTAT CISIS: "Indagine sui presidi residenziali socio-assistenziali -<br />

Anno 1999" ISTAT-CISIS (2002) 37<br />

14) ISTAT: "L'assistenza residenziale a bambini, ragazzi, adulti e anziani"<br />

ISTAT (2002)<br />

37 Nel volume dell’ISTAT sui presidi sono illustrati i risultati della rilevazione statistica sui presidi<br />

socio-assistenziali svolta nel 2000 dall’ISTAT. I dati si riferis<strong>con</strong>o al 31.12.99. La prima indagine sui<br />

presidi fu avviata dall’ISTAT nel 51 e poi sospesa nel 94. Gli ultimi dati pubblicati si riferis<strong>con</strong>o al<br />

31.12.92<br />

109


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

15) Lawton M.P., Brody E.M.: "Assessment of older people: self-maintaining<br />

and instrumental activities of daily living". Gerontologist 1969;9:179-<br />

185<br />

16) Libro bianco sul Welfare: proposte per una società dinamica e solidale,<br />

Ministero del Lavoro e <strong>delle</strong> Politiche Sociali, febbraio 2003.<br />

17) Macaluso A., Pivetta S., Ronfani L. (Centro per la salute del bambino,<br />

Trieste) e Tamburlini G. (IRCCS Burlo Garofolo, Trieste) "Rapporto<br />

sulla salute del bambino in Italia 2002. Parte I: lo stato di salute." XIV<br />

Congresso dell'ACP, Roma, 10-12 ottobre 2002.<br />

18) Marradi Alberto, Concetti e metodo per la ricerca sociale, La Giuntina,<br />

Firenze, 1980.<br />

19) Ministero della salute (2005) "Compendio del Servizio Sanitario Nazionale"<br />

pubblicazione on line www.ministerosalute.it.<br />

20) Natale Paolo, Il sondaggio, Laterza, Roma-Bari, 2004.<br />

21) Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003. Legge<br />

328 (3 maggio 2001).<br />

22) Pitrone Maria C., Il sondaggio, Franco Angeli, Milano, 1986.<br />

23) <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong>: "Piano Sanitario Regionale 2003-2005." In Bollettino<br />

Ufficiale della <strong>Regione</strong> dell'<strong>Umbria</strong>, serie generale n. 36, Perugia,<br />

2003.<br />

24) <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong>, Piano Sociale Regionale, 2000-2002, Perugia, 2000<br />

25) Sabbadini L.L., Crialesi R., "Aspetti innovativi per migliorare l'informazione<br />

statistica pubblica - Gli indicatori di salute e di performance<br />

del sistema sanitario in Italia" ISTAT - ISS Roma, 2004.<br />

110


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

8.<br />

Allegati<br />

111


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8.1 La scheda struttura<br />

Denominazione Centro<br />

REGIONE UMBRIA<br />

GIUNTA REGIONALE<br />

DIREZIONE REGIONALE SANITÀ E SERVIZI SOCIALI<br />

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE SOCIO-SANITARIA DELL'ASSISTENZA DI BASE ED OSPEDALIERA, OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO<br />

Indirizzo<br />

Tipologia struttura<br />

Regime presa in carico<br />

CAP<br />

N. Tel.<br />

Note<br />

Città<br />

Azienda USL<br />

1 2 3 4 Extra <strong>Regione</strong><br />

Struttura protetta che accoglie <strong>persone</strong> disabili parzialmente o completamente non autosufficienti gestione diretta Az. USL<br />

Struttura protetta per anziani che accoglie anche <strong>persone</strong> disabili parzialmente o completamente non autosufficienti gestione diretta Az. USL<br />

Struttura per disabili gestita dall'Ente Locale<br />

Strutture gestite da Volontariato<br />

Istituti priv ati <strong>con</strong>venzionati ex art.26 L.833/78<br />

Residenze protette che accolgono <strong>persone</strong> disabili a gestione privata <strong>con</strong>venzionata<br />

Residenza protetta che accolgono <strong>persone</strong> disabili a gestione privata non <strong>con</strong>venzionata<br />

Altro...<br />

Residenziale<br />

Importo retta 2<br />

Semi-residenziale Importo retta 3<br />

Ambulatoriale<br />

Importo retta 4<br />

% sanità2<br />

% sanità3<br />

% sanità4<br />

Codice centro<br />

Provincia<br />

Titolo Cognome Nome Qualifica<br />

Non Autosufficienti Parzialmente Autosufficienti<br />

Importo retta 5<br />

Importo retta 6<br />

Importo retta 7<br />

146<br />

% sanità5<br />

% sanità6<br />

% sanità7<br />

113


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

8.2 La legenda struttura<br />

38<br />

La prima cifra a partire da sinistra identifica l’Az. USL in cui il Centro/Struttura che ospita l’utente è ubicato:<br />

1. = Az. USL 1 (Città di Castello, Umbertine, Alto Tevere, Gubbio, Gualdo Tadino);<br />

2. = Az. USL 2 (Perugia, Lago Trasimeno, Media Valle, Trasimeno);<br />

3. = Az. USL 3 (Foligno, Spoleto, Valnerina,);<br />

4. = Az. USL 4 (Terni, Narni, Amelia, Orvieto);<br />

5. = Centro/Struttura fuori regione<br />

La se<strong>con</strong>da cifra a partire da sinistra identifica la tipologia del Centro/Struttura come da legenda che<br />

segue:<br />

1. = Struttura protetta che accoglie <strong>persone</strong> disabili parzialmente o completamente non autosufficienti<br />

gestione diretta Az. USL;<br />

2. = Struttura protetta per anziani che accoglie anche <strong>persone</strong> disabili parzialmente o completamente<br />

non autosufficienti gestione diretta Az. USL;<br />

3. = Struttura per disabili gestita dall’Ente Locale;<br />

4. = Struttura gestita dal volontariato;<br />

5. = Istituti privati <strong>con</strong>venzionati ex art. 26 L. 833/78;<br />

6. = Residenza protetta che accoglie <strong>persone</strong> disabili a gestione privata <strong>con</strong>venzionata;<br />

7. = Residenza protetta che accoglie <strong>persone</strong> disabili a gestione privata non <strong>con</strong>venzionata;<br />

8. = Altro… (specificare sempre)<br />

La terza, quarta e quinta cifra a partire da sinistra identifica il codice ISTAT del Comune in cui il Centro<br />

struttura ha la sede legale.<br />

114


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Nome campo: Tipologia risposta: Esplicativo:<br />

Importo retta 2 Campo vuoto numerico Si intende l’importo giornaliero della retta per la<br />

% sanità2 Campo vuoto numerico espresso in<br />

percentuale<br />

persona non autosufficiente in regime residenziale<br />

espresso in Euro<br />

Si intende la percentuale della retta pagata dal SSN,<br />

cioè corrisposta dall’Az. USL di residenza, per il regime<br />

residenziale per la persona non autosufficiente<br />

Importo retta 3 Campo vuoto numerico Si intende l’importo giornaliero della retta per la<br />

% sanità3 Campo vuoto numerico espresso in<br />

percentuale<br />

persona non autosufficiente in regime semi-<br />

residenziale espresso in Euro<br />

Si intende la percentuale della retta pagata dal SSN,<br />

cioè corrisposta dall’Az. USL di residenza, per il regime<br />

semi-residenziale per la persona non autosufficiente<br />

Importo retta 4 Campo vuoto numerico Si intende l’importo giornaliero della retta per la<br />

% sanità4 Campo vuoto numerico espresso in<br />

percentuale<br />

persona non autosufficiente in regime ambulatoriale<br />

espresso in Euro<br />

Si intende la percentuale della retta pagata dal SSN,<br />

cioè corrisposta dall’Az. USL di residenza, per il regime<br />

ambulatoriale per la persona non autosufficiente<br />

Importo retta 5 Campo vuoto numerico Si intende l’importo giornaliero della retta per la<br />

% sanità5 Campo vuoto numerico espresso in<br />

percentuale<br />

persona parzialmente non autosufficiente in regime<br />

residenziale espresso in Euro<br />

Si intende la percentuale della retta pagata dal SSN,<br />

cioè corrisposta dall’Az. USL di residenza, per il regime<br />

residenziale per la persona parzialmente non<br />

autosufficiente<br />

Importo retta 6 Campo vuoto numerico Si intende l’importo giornaliero della retta per la<br />

% sanità6 Campo vuoto numerico espresso in<br />

percentuale<br />

persona parzialmente non autosufficiente in regime<br />

semi-residenziale espresso in Euro<br />

Si intende la percentuale della retta pagata dal SSN,<br />

cioè corrisposta dall’Az. USL di residenza, per il regime<br />

semi-residenziale per la persona parzialmente non<br />

autosufficiente<br />

Importo retta 7 Campo vuoto numerico Si intende l’importo giornaliero della retta per la<br />

% sanità7 Campo vuoto numerico espresso in<br />

percentuale<br />

persona parzialmente non autosufficiente in regime<br />

ambulatoriale espresso in Euro<br />

Si intende la percentuale della retta pagata dal SSN,<br />

cioè corrisposta dall’Az. USL di residenza, per il regime<br />

ambulatoriale per la persona parzialmente non<br />

autosufficiente<br />

Note Campo Testo su più righe Spazio a disposizione per annotare<br />

115


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

8.3 La scheda utente<br />

REGIONE UMBRIA<br />

Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali<br />

Programmazione Socio-sanitaria dell'Assistenza di Base ed Ospedaliera, Osservatorio Epidemiologico<br />

Quando si completa la scheda occorre utilizzare tutte le informazioni disponibili .<br />

Metodologia indagine<br />

Data rilevazione Data inserimento dati<br />

Codice sanitario<br />

Az. USL provenienza<br />

Cognome Nome<br />

Sesso<br />

Comune di nascita<br />

Nazionalità<br />

Stato civile<br />

<strong>Regione</strong> di residenza<br />

Comune di residenza<br />

Composizione<br />

nucleo familiare<br />

Familiare/persona<br />

di riferimento<br />

Anni di scolarità<br />

Titolo di studio<br />

Condizione professionale<br />

scolastica o di volontariato<br />

Rilevazione diretta<br />

Intervista telefonica<br />

Altro...<br />

F M<br />

Italiana U.E. Extra U.E.<br />

Nubile/Celibe<br />

Coniugata/o<br />

Sola/o<br />

Moglie/Marito<br />

Madre<br />

Informazioni Demografiche<br />

Convivente<br />

Separata/o<br />

Data di nascita<br />

Padre<br />

Sorella/Fratello<br />

Sorelle/Fratelli<br />

Divorziata/o<br />

Vedova/o<br />

Figlia/o<br />

Figlie/i<br />

Nonna/o<br />

Prov.<br />

Nonne/i<br />

Non rilevabile<br />

Altro...<br />

Cod.ISTAT<br />

nessuno elementare media inferiore media superiore laurea Altro...<br />

Dipendente<br />

Lav. autonomo<br />

Volontario<br />

Socio coop tipo B<br />

Dati Anamnestici<br />

Disoccupato<br />

Pensionato<br />

Cod.ISTAT<br />

Borsa lavoro<br />

Studente<br />

Età<br />

Altro...<br />

Patologia1 Congenita Acquisita<br />

Tipo patologia stabilizzata non stabilizzata<br />

Diagnosi medica degli stati principali attuali di salute<br />

Diagnosi nota:<br />

Diagnosi non nota Diagnosi non effettuata Altro...<br />

Perc. invalidità<br />

Assegno di frequenza<br />

Indennità di accompagnamento<br />

Ri<strong>con</strong>oscimento L. 104/92<br />

Si No N.R.<br />

Si No N.R.<br />

Si No N.R.<br />

Codice rilevatore<br />

Codice intervistato<br />

Qualifica intervistato<br />

Az. USL resid.<br />

Prov.<br />

1 2 3 4 Extra regione<br />

Cod. ICD 10<br />

Interdetto<br />

Inabilitato<br />

Amministratore di sostegno<br />

Assume farmaci<br />

per la patologia/e ?<br />

Si No<br />

Si No<br />

Si No<br />

Si No<br />

Si No<br />

Si No N.R.<br />

Si No N.R.<br />

Si No N.R.<br />

117


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

118<br />

Codice sanitario<br />

Data ingresso struttura<br />

Regime presa in carico1<br />

Data presa in carico<br />

Regime presa in carico2<br />

Tipologia utente<br />

Imp. retta giornaliera<br />

E' definito un progetto socio-riabilitativo?<br />

Attività di tipo socio-riabilitativo<br />

Tipologia intervento nel Centro - Struttura<br />

Residenziale Semi-residenziale Ambulatoriale<br />

Residenziale Semi-residenziale<br />

nel regime in cui è attualmente<br />

Prodotti e tecnologia Ambiente naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall'uomo<br />

Si No<br />

Percent. % sanità<br />

Integrazione sociale Si No<br />

Integrazione assistito Si No<br />

Trasporto<br />

E' definito un progetto riabilitativo ?<br />

Attività riabilitative<br />

Psicoterapia individuale<br />

Psicoterapia di gruppo<br />

Riabilitazione apparato fono-articolatorio<br />

Riabilitazione del linguaggio individuale<br />

Riabilitazione del linguaggio di gruppo<br />

Riabilitazione cognitiva L/S/C individuale<br />

Riabilitazione cognitiva L/S/C di gruppo<br />

Riabilitazione neuromotoria<br />

Psicomotricità individuale<br />

Psicomotricità di gruppo<br />

Riabilitazione funzionalità ortopedica<br />

FKT respiratoria<br />

Addestramenton ausili<br />

Terapia occupazionale<br />

Idrochinesiterapia in acqua<br />

Attività educative<br />

Attività relazionali<br />

Autonomie di base<br />

Attività di movimento<br />

Attività sportive dilettantistiche<br />

Attività ricreative/tempo libero<br />

Attività di socializzazione<br />

Attività laboratoriali<br />

a carico dell'Ente pubblico<br />

a carico del Centro/Struttura<br />

Si No<br />

a compartecipazione<br />

a carico dell'utente<br />

si intende il Progetto del Centro - Struttura<br />

Ore settimanali1<br />

Tot. ore riabilitative campo da non compilare<br />

Attività correlate alla preparazione di percorsi lavorativi<br />

si intende il Progetto del Centro - Struttura<br />

Ore settimanali<br />

Tot. ore socio-riabilitative campo da non compilare


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Ambito di intervento su disturbo, difficoltà e patologia di interesse<br />

Cardiologico<br />

Cognitivo<br />

Comunicativo-linguistico<br />

Neuro-motorio<br />

Psicologico<br />

Ortopedico<br />

Psichiatrico<br />

Respiratorio<br />

Sensoriale Udito<br />

Sensoriale Vista<br />

Idrochinesiterapia<br />

Altro...<br />

Figure équipe coinvolte nei progetti<br />

Addetto assistenza<br />

Assistente sociale<br />

Cardiologo<br />

Educatore professionale laureato<br />

Educatore professionale non laureato<br />

Fisiatra<br />

Foniatra<br />

Genetista<br />

Infermiere professionale<br />

Logopedista<br />

Massoterapista<br />

Neurologo<br />

Neuropsichiatria infantile<br />

Nutrizionista<br />

Oculista<br />

Oftalmologo<br />

Ortofonista<br />

Ortopedico<br />

Ortottista<br />

Pedagogista<br />

Pediatra<br />

Pneumologo<br />

Psichiatra<br />

Psicologo<br />

Psicomotricista<br />

Tecnico ortopedico<br />

Terapista della riabilitazione<br />

Terapista occupazionale<br />

Urologo<br />

Altro...<br />

Note<br />

119


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Codice sanitario<br />

Cognome Nome<br />

Activities of Daily Living Scale mod. 1 da Katz S.<br />

Autonomia nelle attività della vita quotidiana ADL<br />

Fare il bagno (riceve assistenza nel lavare non più di una parte del corpo)<br />

Vestirsi (escluso allacciarsi le scarpe)<br />

Uso del gabinetto (vi si reca <strong>con</strong> ausili, si pulisce e riveste da solo)<br />

Mobilità (si alza e si siede sulla sedia senza appoggiarsi, può<br />

usare il bastone)<br />

Continenza (<strong>con</strong>trollo completo di feci ed urine)<br />

Alimentazione (escluso il tagliare la carne)<br />

Si P No<br />

Si P No<br />

Si P No<br />

Si P No<br />

Si P No<br />

Si P No<br />

ADL autonimia Si = 1; P = 0,5; No = 0<br />

/6<br />

Instrumental Activities of Daily Living Scale mod. 2 da Lawton M.P.<br />

Autonomia nelle attività strumentali della vita quotidiana IADL<br />

Uso del telfono<br />

Acquisti nei negozi<br />

Uso dei mezzi di<br />

trasporto<br />

Capacità di usare<br />

medicinali<br />

Amministrazione<br />

<strong>delle</strong> proprie<br />

finanze<br />

4 Autonomo<br />

3 Solo numeri ben noti<br />

2 Risponde non chiama<br />

1 Incapace<br />

4 Autonomo<br />

3 Solo piccoli acquisti<br />

2 Deve essere assistito<br />

1 Incapace<br />

5 Autonomo<br />

4 Solo <strong>con</strong> taxi non usa mezzi pubblici<br />

3 Usa mezzi pubblici solo se accompagnato<br />

2 Taxi o auto <strong>con</strong> aiuto di 1 persona<br />

1 Incapace<br />

3 Autonomo<br />

2 Solo se preparati in singole dosi<br />

1 Incapace<br />

3 Autonomo<br />

2 Solo acquisti modesti non operazioni bancarie<br />

1 Incapace<br />

IADL autonomia /19<br />

120


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8.4 La legenda scheda utente<br />

SCHEDA UTENTE<br />

Nome campo: Tipologia risposta: Esplicativo:<br />

Metodologia indagine Campo a scelta univoca:<br />

? Rilevazione diretta<br />

? Intervista telefonica<br />

? <br />

Altro….<br />

L’intervistatore barra se ha intervistato l’operatore del<br />

centro/struttura direttamente o tramite intervista<br />

telefonica (ammesso solo per i censiti fuori dell’ambito<br />

territoriale della Az. USL dell’intervistatore);<br />

La voce “Altro” implica una specificazione<br />

Codice rilevatore 1 39 Campo vuoto numerico È il codice assegnato all’intervistatore, da compilare<br />

sempre in quanto lo identifica<br />

Codice intervistato 2 40 Campo vuoto numerico È il codice assegnato all’intervistato, da compilare<br />

sempre in quanto lo identifica<br />

Qualifica intervistato Campo Testo Indica la qualifica professionale dell’intervistato: si<br />

Data rilevazione Campo tipo data GG/MM/AAAA Autoesplicativo<br />

specifica che va trascritta la qualifica <strong>con</strong> cui l’operatore<br />

è inquadrato per lo svolgimento del lavoro in quel ruolo 3 41<br />

.<br />

39 Il codice rilevatore è composto da un numero a quattro cifre:<br />

La prima cifra a partire da sinistra identifica l’Az. USL per cui effettua il censimento<br />

1. = Az. USL 1 (Città di Castello, Umbertine, Alto Tevere, Gubbio, Gualdo Tadino);<br />

2. = Az. USL 2 (Perugia, Lago Trasimeno, Media Valle, Trasimeno);<br />

3. = Az. USL 3 (Foligno, Spoleto, Valnerina);<br />

4. = Az. USL 4 (Terni, Narni, Amelia, Orvieto);<br />

5. = Centro/Struttura fuori regione<br />

La se<strong>con</strong>da cifra a partire da sinistra individua la tipologia di rilevatore o la sua professionalità, si allega una breve<br />

legenda per le professionalità individuate, qualora ce ne fossero di mancanti o eccedenti si prevede (prima dell’avvio<br />

del censimento stesso) di provvedere a aggiornare la seguente legenda:<br />

1. = Assistente sociale;<br />

2. = Specializzando Assistente sociale;<br />

3. = Psicologo;<br />

4. = Specializzando psicologo;<br />

5. = Educatore professionale laureato;<br />

6. = Specializzando Educatore professionale laureato;<br />

7. = Altra specializzazione indirizzo psico-sociale;<br />

8. = Altra specializzazione indirizzo medico-clinico;<br />

9. = …………………………………………………….<br />

La terza cifra a partire da sinistra individua la tipologia di rapporto <strong>con</strong> l’Az. Per cui si effettua il censimento, si<br />

allega una breve legenda per le tipologie di rapporto/<strong>con</strong>tratti individuate, qualora ce ne fossero di mancanti o<br />

eccedenti si prevede (prima dell’avvio del censimento stesso) di provvedere a aggiornare la seguente legenda:<br />

1. = dipendente dell’Az. USL;<br />

2. = rapporto di <strong>con</strong>venzione/<strong>con</strong>tratto atipico/libero professionale <strong>con</strong> l’Az. USL;<br />

3. = specializzando dell’Università tirocinante presso l’Az. USL;<br />

4. = specializzando master universitario tirocinante presso l’Az. USL;<br />

5. = …………………………………………………………………………<br />

La quarta cifra a partire da sinistra individua la persona che effettua il censimento, qualora nella stessa Az. USL<br />

due <strong>persone</strong> <strong>con</strong> la stessa qualifica ed identico rapporto professionale fossero incaricate della rilevazione, questo<br />

numero la/lo identifica come è unico. Si lascia la facoltà al/ai responsabile/i aziendale/i di assegnare tale numero<br />

compreso tra 1 e 0 all’intervistatore designato (<strong>con</strong>sigliando di usare il metodo progressivo):<br />

Esempio: lo specializzando universitario Assistente sociale, tirocinante presso l’Az. USL di Perugia (Az. USL 2)<br />

avrà i primi tre numeri composti da 223_ il quarto numero in maniera progressiva a partire da 1 è assegnato dalla<br />

Dott.ssa Lea Bresci qualora ne fossero presenti più di 1 <strong>con</strong> stessa qualifica e posizione <strong>con</strong>trattuale.<br />

121


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

40 Il codice intervistato viene assegnato all’intervistato dall’intervistatore per poter identificare la persona che<br />

ha fornito i dati in caso di criticità in sede di inserimento dati. È composto da un numero a quattro cifre:<br />

La prima cifra a partire da sinistra identifica l’Az. USL in cui il Centro/Struttura che ospita l’utente è<br />

ubicato:<br />

1. = Az. USL 1 (Città di Castello, Umbertine, Alto Tevere, Gubbio, Gualdo Tadino);<br />

2. = Az. USL 2 (Perugia, Lago Trasimeno, Media Valle, Trasimeno);<br />

3. = Az. USL 3 (Foligno, Spoleto, Valnerina);<br />

4. = Az. USL 4 (Terni, Narni, Amelia, Orvieto);<br />

5. = Centro/Struttura fuori regione<br />

La se<strong>con</strong>da cifra a partire da sinistra identifica la tipologia del Centro/Struttura come da legenda che segue:<br />

1. =<br />

2. = Struttura protetta che accoglie <strong>persone</strong> disabili parzialmente o completamente<br />

non autosufficienti gestione diretta Az. USL;<br />

3. = Struttura protetta per anziani che accoglie anche <strong>persone</strong> disabili parzialmente<br />

o completamente non autosufficienti gestione diretta Az. USL;<br />

4. = Struttura per disabili gestita dall’Ente Locale;<br />

5. = Struttura gestita dal volontariato;<br />

6. = Istituti privati <strong>con</strong>venzionati ex art. 26 L. 833/78;<br />

7. = Residenza protetta che accoglie <strong>persone</strong> disabili a gestione privata <strong>con</strong>venzionata;<br />

8. = Residenza protetta che accoglie <strong>persone</strong> disabili a gestione privata non <strong>con</strong>venzionata;<br />

9. = Altro… (specificare sempre)<br />

La terza cifra a partire da sinistra identifica la professionalità della persona designata a rispondere<br />

sulla persona disabile oggetto del censimento:<br />

1 = Addetto assistenza 5 = Medico specialista 9 = Amministrativo<br />

2 = Assistente sociale 6 = Infermiere professionale/Capo sala 0 = Altro………………………………..<br />

3 = Educatore professionale 7 = Logopedista/T.d.R./Terapista occupazionale<br />

4 = Educatore professionale laureato 8 = Direttore Sanitario<br />

La quarta cifra a partire da sinistra identifica la persona ed è assegnata dall’intervistatore se<strong>con</strong>do<br />

un sistema progressivo per cui se nello stesso Centro/Struttura rispondono due o più operatori <strong>con</strong><br />

la stessa qualifica si assegna a ciascuno un numero progressivo compreso tra 1e 0.<br />

Esempio: Se ad essere intervistato è un educatore professionale laureato in un centro direttamente<br />

gestito dalla Az. USL di Foligno (Az. USL 3) ed è il primo ad essere intervistato nel Centro/Struttura<br />

si assegnerà il codiceintervistato 3141<br />

41 Se l'intervistato è un educatore professionale è in possesso del diploma di infermiere professionale<br />

e/o di tecnico informatico, ai fini della presente rilevazione interessa <strong>con</strong>oscere il profilo <strong>con</strong><br />

cui è assunto e non il/i titolo/i in suo possesso per cui si scrive educatore professionale.<br />

122


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Data inserimento dati Campo tipo data GG/MM/AAAA Autoesplicativo<br />

INFORMAZIONI DEMOGRAFICHE<br />

Codice sanitario Campo vuoto numerico Il codice sanitario individuale che individua l’assistito dal<br />

Az. USL residenza Campo a scelta univoca:<br />

?<br />

1<br />

?<br />

2<br />

?<br />

3<br />

?<br />

4<br />

?<br />

Extra regione<br />

residente, se extra regione si specifica nelle note il<br />

numero dell’Az. USL e della <strong>Regione</strong><br />

Az. USL provenienza Campo Testo Inserire il numero dell’Az. USL e della <strong>Regione</strong> di<br />

SSN<br />

Barrare l’Az. USL in cui l’utente è effettivamente<br />

provenienza se diversa dall’<strong>Umbria</strong>:<br />

(Esempio: Az. USL 5/TOSCANA)<br />

- se l’Az. USL di residenza è Extra regione;<br />

- se l’utente ha preso la residenza in <strong>Umbria</strong> ma l’Az.<br />

USL che paga al retta è in <strong>Regione</strong> diversa<br />

dall’<strong>Umbria</strong>:<br />

Cognome Campo Testo Autoesplicativo<br />

Nome Campo Testo Autoesplicativo<br />

Sesso Campo a scelta univoca:<br />

Autoesplicativo<br />

Data di nascita<br />

?<br />

F<br />

?<br />

M<br />

Campo tipo data GG/MM/AAAA Autoesplicativo<br />

Età Campo vuoto numerico Inserire l’età del soggetto al momento della rilevazione, il<br />

campo verrà automaticamente calcolato per verifica al<br />

momento dell’inserimento dati mediante calcolo dalla<br />

data di nascita<br />

Comune di nascita Campo Testo Autoesplicativo<br />

Provincia di nascita Campo Testo Inserire sigla (Es: PG, TR…)<br />

Cod. ISTAT nascita Campo vuoto numerico Campo da non compilare, il programma lo inserisce<br />

Nazionalità Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Italiana<br />

?<br />

U.E.<br />

?<br />

Extra U.E.<br />

Stato civile Campo a scelta univoca<br />

automaticamente una volta immesso il Comune di<br />

nascita<br />

Autoesplicativo<br />

Autoesplicativo<br />

<strong>Regione</strong> di residenza<br />

?<br />

Nubile/Celibe<br />

?<br />

Coniugata/o<br />

?<br />

Convivente<br />

?<br />

Separata/o<br />

? Divorziata/o<br />

?<br />

Vedova/o<br />

Campo Testo Autoesplicativo<br />

Provincia di residenza Campo Testo Inserire sigla (Es: PG, TR…)<br />

Comune di residenza Campo Testo Autoesplicativo<br />

Cod. ISTAT nascita Campo vuoto numerico Campo da non compilare, il programma lo inserisce<br />

automaticamente una volta immesso il Comune di<br />

nascita<br />

123


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Composizione nucleo<br />

familiare<br />

Familiare/persona di<br />

riferimento<br />

124<br />

Campo a scelta multipla<br />

? Sola/o<br />

? Moglie/Marito<br />

? Madre<br />

? Padre<br />

? Sorella/Fratello<br />

? Sorelle/Fratelli<br />

? Figlia/o<br />

? Figlie/i<br />

? Nonna/o<br />

? Nonne/i<br />

? Non rilevabile<br />

? Altro….<br />

Si intendono le <strong>persone</strong> del nucleo familiare di<br />

appartenenza<br />

La voce “Altro” implica una specificazione<br />

Campo Testo Si intende il familiare e /o i familiari <strong>con</strong> le quali la<br />

persona ha <strong>con</strong>tatti frequenti e regolari<br />

Anni di scolarità Campo vuoto numerico Si intendono gli anni complessivamente frequentati.<br />

Titolo di studio Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Nessuno<br />

?<br />

Elementare<br />

?<br />

Media inferiore<br />

?<br />

Media superiore<br />

?<br />

Laurea<br />

?<br />

Altro….<br />

Condizione professionale Campo a scelta multipla<br />

? Dipendente<br />

? Lavoratore autonomo<br />

? Volontario<br />

? Socio Cooperativa B<br />

? Disoccupato<br />

? Pensionato<br />

? Borsa lavoro<br />

? Studente<br />

? Altro…<br />

Patologia Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Congenita<br />

?<br />

Acquisita<br />

Tipo patologia Campo a scelta univoca<br />

Diagnosi medica degli stati<br />

principali attuali di salute<br />

Diagnosi nota:<br />

?<br />

Stabilizzata<br />

?<br />

Non stabilizzata<br />

Campo Testo<br />

Su più righe<br />

DATI ANAMNESTICI<br />

Esempio: se un soggetto raggiunge il V anno di scuola<br />

superiore dopo aver ripetuto 2 volte, gli anni di scolarità<br />

non sono 13 ma 15<br />

Autoesplicativo<br />

La voce “Altro” implica una specificazione<br />

Autoesplicativo<br />

La voce “Altro” implica una specificazione<br />

Autoesplicativo<br />

Per tipo di patologia “stabilizzata” si intende che non ci<br />

sono stati sensibili modificazioni<br />

(miglioramenti/peggioramenti) del quadro clinico negli<br />

ultimi 12 mesi<br />

Si elencano le principali patologie diagnosticate della<br />

persona oggetto dell’indagine ove possibile ri<strong>con</strong>ducibili<br />

alla classificazione statistica internazionale <strong>delle</strong> malattie<br />

e dei problemi sanitari correlati ICD-10


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Qualora la diagnosi della<br />

patologia che determina<br />

<strong>disabilità</strong> sia non nota:<br />

Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Diagnosi non nota<br />

?<br />

Diagnosi non effettuata<br />

?<br />

Altro….<br />

Autoesplicativo<br />

La voce “Altro” implica una specificazione<br />

Cod. ICD-10 Campo vuoto numerico Da non compilare, viene immesso automaticamente dal<br />

programma una volta digitata la diagnosi nota<br />

Assume farmaci per la Campo a scelta univoca<br />

Da compilare per ciascuna <strong>delle</strong> patologie diagnosticate<br />

patologia/e<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

?<br />

N.R.<br />

elencate<br />

Su più righe<br />

Non Rilevabile<br />

Percentuale di invalidità Campo vuoto numerico Percentuale di invalidità ri<strong>con</strong>osciuta alla persona<br />

Assegno di frequenza Campo a scelta univoca<br />

Indennità di<br />

accompagnamento<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

?<br />

N.R.<br />

Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

?<br />

N.R.<br />

Ri<strong>con</strong>oscimento L. 104/92 Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

? No<br />

?<br />

N.R.<br />

Interdetto Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

?<br />

N.R.<br />

Inabilitato Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

? No<br />

? N.R.<br />

Amministratore di sostegno Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

? No<br />

? <br />

N.R.<br />

disabile al momento della rilevazione, se è in corso la<br />

pratica per il ri<strong>con</strong>oscimento/aggravamento di invalidità si<br />

specifica<br />

Assegno e<strong>con</strong>omico <strong>con</strong>cesso al minore disabile<br />

Non Rilevabile<br />

Assegno e<strong>con</strong>omico <strong>con</strong>cesso alla persona disabile<br />

grave<br />

Non Rilevabile<br />

Ri<strong>con</strong>oscimento di persona portatrice di handicap grave<br />

Non Rilevabile<br />

Si intende persona incapace di intendere e volere,<br />

rappresentata da tutore<br />

Non Rilevabile<br />

Si intende persona assistita legalmente da un curatore<br />

circa l’attuazione di attività di rilevanza giuridica<br />

Non Rilevabile<br />

Si intende persona assistita per l’amministrazione e la<br />

gestione dei propri beni<br />

Non Rilevabile<br />

125


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Codice centro Campo vuoto numerico Campo da non compilare il programma inserimento dati<br />

126<br />

lo inserisce automaticamente<br />

TIPOLOGIA INTERVENTO NEL CENTRO - STRUTTURA<br />

Codice sanitario Campo vuoto numerico Il codice sanitario individuale che individua l’assistito dal<br />

SSN<br />

Questo campo può essere omesso in quanto il dato è già<br />

stato inserito nella pagina precedente della scheda.<br />

Serve da verifica per l’immissione dati<br />

Data ingresso struttura Campo tipo data GG/MM/AAAA Si intende la data in cui la persona è stata presa in carico<br />

Regime presa in carico 1 Campo a scelta univoca<br />

Data presa in carico<br />

nel regime in cui è attualmente<br />

Regime presa in carico Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Residenziale<br />

?<br />

Semi-residenziale<br />

Tipologia utente Campo a scelta univoca<br />

al primo accesso nella struttura (anche in un regime<br />

diverso dall’attuale)<br />

Si intende il regime in cui la persona si trovava alla data<br />

?<br />

Residenziale<br />

?<br />

Semi-residenziale<br />

?<br />

Ambulatoriale<br />

del primo accesso nella struttura.<br />

Campo tipo data GG/MM/AAAA Si intende la data in cui è stato fatto l’inserimento della<br />

?<br />

Non autosufficiente<br />

?<br />

Parzialmente autosufficiente<br />

?<br />

Autosufficiente<br />

persona nel Centro/Struttura nel regime in cui si trova<br />

attualmente<br />

Si intende il regime in cui la persona si trova al momento<br />

della rilevazione.<br />

Le <strong>persone</strong> in regime “Ambulatoriale” non sono oggetto<br />

del presente studio<br />

Non è una valutazione fatta sulla sensibilità o il parere<br />

dell’intervistato ma un campo dipendente<br />

dall’inquadramento dell’utente in base all’importo della<br />

retta giornaliera corrisposta<br />

Importo retta giornaliera Campo vuoto numerico Si intende la retta giornaliera totale corrisposta per la<br />

persona, ossia il costo totale per die di quella persona da<br />

qualsiasi fonte erogato<br />

% sanità Campo vuoto numerico Percentuale sanità<br />

Integrazione sociale Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

Integrazione assistito Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

Trasporto Campo a scelta univoca<br />

È definito un progetto<br />

riabilitativo<br />

?<br />

a carico dell’Ente pubblico<br />

? a carico del Centro/Struttura<br />

?<br />

a compartecipazione<br />

?<br />

a carico dell’utente<br />

Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

Si intende la percentuale della retta pagata dal<br />

SSN ossia corrisposta per la persona dall’Az, USL<br />

di residenza.<br />

TALE CAMPO VA SEMPRE COMPILATO<br />

Si intende la quota della retta pagata dal Comune<br />

Si intende la quota della retta pagata dalla persona<br />

disabile<br />

Tale campo va compilato solamente per le <strong>persone</strong><br />

ospitate in regime di semi-residenzialità in quanto<br />

necessitano di raggiungere il Centro/Struttura. Per gli<br />

utenti in regime residenziale non si compila.<br />

Autoesplicativo


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Attività riabilitative Campo a scelta multipla<br />

? Psicoterapia individuale<br />

? Psicoterapia di gruppo<br />

? Riabilitazione apparato fono-articolatorio<br />

? Riabilitazione del linguaggio individuale<br />

? Riabilitazione del linguaggio di gruppo<br />

? Riabilitazione cognitiva L/S/C individuale<br />

? Riabilitazione cognitiva L/S/C di gruppo<br />

? Riabilitazione neuromotoria<br />

? Psicomotricità individuale<br />

? Psicomotricità di gruppo<br />

? Riabilitazione funzionalità ortopedica<br />

? FKT respiratoria<br />

? Addestramento ausili<br />

? Terapia occupazionale<br />

? Idrochinesiterapia in acqua<br />

Le attività riabilitative elencate sono quelle desunte<br />

dall’elenco che codifica e norma le attività riabilitative in<br />

<strong>Umbria</strong><br />

L/S/C = Lettura Scrittura Calcolo<br />

L/S/C = Lettura Scrittura Calcolo<br />

FKT = Fisiocinesiterapia<br />

Per “Terapia occupazionale” si intende il<br />

trattamento di <strong>con</strong>dizioni fisiche o<br />

psichiatriche attraverso attività specifiche al<br />

fine di aiutare la persona a raggiungere i<br />

suoi massimi livelli di funzione e<br />

indipendenza in ogni aspetto della vita<br />

quotidiana 1 si sottolinea che la Terapia<br />

occupazionale è svolta solamente da<br />

personale professionale qualificato<br />

(Terapista della Riabilitazione o Terapista<br />

occupazionale)<br />

Ore settimanali Campo vuoto numerico Ore settimanali dedicate se<strong>con</strong>do il Progetto Riabilitativo<br />

Tot. Ore riabilitative<br />

alle singole attività elencate<br />

Campo vuoto numerico Campo da non compilare il programma inserimento dati<br />

esegue il calcolo automaticamente<br />

È definito un progetto socio- Campo a scelta univoca<br />

Si intende il Progetto socio-riabilitativo che la persona<br />

riabilitativo?<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

No<br />

svolge all’interno del Centro/Struttura<br />

Attività di tipo socio- Campo a scelta multipla Attività educative: tutte le attività che tendono ad<br />

127


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Attività di tipo socio- Campo a scelta multipla<br />

riabilitativo<br />

128<br />

? Attività educative<br />

? Attività relazionali<br />

? Autonomie di base<br />

? Attività di movimento<br />

? Attività sportive dilettantistiche<br />

? Attività ricreative/tempo libero<br />

? Attività di socializzazione<br />

? Attività laboratoriali<br />

? Attività correlate alla preparazione di<br />

percorsi lavorativi<br />

Attività educative: tutte le attività che tendono ad<br />

utilizzare le capacità acquisite nel percorso riabilitativo<br />

sperimentandole nella quotidianità (es: leggere riviste,<br />

giornali, copiare, scrivere, usare il PC…)<br />

Attività relazionali: tutte le attività che supportano le<br />

capacità di relazione in piccoli gruppi, in <strong>con</strong>testi più<br />

allargati, tenendo <strong>con</strong>to <strong>delle</strong> regole sociali e dei<br />

comportamenti <strong>con</strong>divisi nella vita quotidiana<br />

(relazionarsi nei negozi, tra gruppi di pari, al ristorante, al<br />

cinema, ecc…)<br />

Autonomie di base: tutte le attività che sostengono e<br />

sviluppano le abilità acquisite nell’ambito della<br />

riabilitazione/Terapia occupazionale che riguardano il<br />

soddisfacimento dei bisogni primari (mangiare, fare<br />

igiene personale, vestirsi, ecc…)<br />

Attività di movimento: tutte le attività finalizzate al<br />

mantenimento di capacità relative alla <strong>con</strong>oscenza e alla<br />

percezione del proprio corpo nello spazio e nel tempo e<br />

a stimolare le capacità sensoriali e dell’espressione<br />

corporea (danza, ginnastica, giochi di movimento, ecc…)<br />

Attività sportive dilettantistiche: tutte le attività<br />

esercitate in forma competitiva o non competitiva sia<br />

singola sia associata, organizzate senza scopo di lucro e<br />

che non comportino rapporti fra atleti e associazioni o<br />

società di appartenenza che prevedano compensi di<br />

natura <strong>con</strong>trattuale (calcetto, bocce, carte, nuoto, ecc..)<br />

Attività ricreative/tempo libero: tutte le attività<br />

finalizzate ad aspetti culturali, ricreativi e di svago svolti<br />

sia internamente che esternamente alla struttura (visione<br />

spettacoli cinematografici, teatrali, visite a musei,<br />

soggiorni estivi, invernali, ecc…)<br />

Attività di socializzazione: tutte le attività che<br />

impegnano in riunioni informali o casuali <strong>con</strong> altri (far<br />

visita ad amici o parenti, in<strong>con</strong>trarsi in modo informale in<br />

luoghi pubblici ecc…)<br />

Attività laboratoriali: tutte le attività volte a sviluppare le<br />

capacità manuali stimolando il miglioramento della<br />

manualità fine, l’accuratezza dell’osservazione, il<br />

coordinamento oculo-manuale, il potenziamento della<br />

creatività, per attività laboratoriali si intendono:<br />

• Lavorazioni artigianali (legno, vetro, ceramica, ecc…)<br />

• Laboratori produttivi di orto-floricoltura<br />

Attività correlate alla preparazione di percorsi<br />

lavorativi: tutte le attività <strong>con</strong>nesse alla realizzazione di<br />

percorsi lavorativi come svolgere compiti semplici e<br />

rispettare regole afferenti al mondo del lavoro


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Ore settimanali Campo vuoto numerico Ore settimanali dedicate se<strong>con</strong>do il Progetto Riabilitativo<br />

alle singole attività elencate<br />

Tot. Ore socio-riabilitative Campo vuoto numerico Campo da non compilare il programma inserimento dati<br />

Ambito di intervento su Campo a scelta multipla<br />

disturbo, difficoltà e<br />

patologia di interesse<br />

? Cardiologico<br />

? Cognitivo<br />

? Comunicativo-linguistico<br />

? Neuro-motorio<br />

? Psicologico<br />

? Ortopedico<br />

? Psichiatrico<br />

? Respiratorio<br />

? Sensoriale udito<br />

? Sensoriale vista<br />

? Idrochinesiterapia<br />

? Altro…<br />

Figure équipe coinvolte nel Campo a scelta multipla<br />

progetto<br />

? Addetto assistenza<br />

? Assistente sociale<br />

? Cardiologo<br />

? Educatore professionale laureato<br />

? Educatore professionale non laureato<br />

? Fisiatra<br />

? Foniatra<br />

? Genetista<br />

? Infermiere professionale<br />

? Logopedista<br />

? Massoterapista<br />

? Neurologo<br />

? Neuropsichiatria infantile<br />

? Nutrizionista<br />

? Oculista<br />

? Oftalmologo<br />

? Ortofonista<br />

? Ortopedico<br />

? Ortottista<br />

? Pedagogista<br />

? Pediatra<br />

? Pneumologo<br />

? Psichiatra<br />

? Psicologo<br />

? Psicomotricista<br />

? Tecnico ortopedico<br />

? Terapista della riabilitazione<br />

? Terapista occupazionale<br />

? Urologo<br />

? Altro…<br />

esegue il calcolo automaticamente<br />

Si intende l’ambito o gli ambiti sui quali viene indirizzato<br />

l’intervento<br />

Note Campo Testo Autoesplicativo:<br />

La voce “Altro” implica una specificazione<br />

Si intendono tutte le figure professionali dell’area sociale,<br />

sanitaria ed educativa coinvolte nel progetto<br />

La voce “Altro” implica una specificazione<br />

Si possono annotare tutte le osservazioni che si<br />

ritengono utili riguardanti la persona oggetto del<br />

censimento che l’intervistato fornisce e che non trovano<br />

collocazione nei campi definiti.<br />

129


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Codice sanitario Campo vuoto numerico Il codice sanitario individuale che individua l’assistito dal<br />

130<br />

SSN (campo già inserito)<br />

Cognome Campo Testo Autoesplicativo<br />

Nome Campo Testo Autoesplicativo<br />

Activities of Dayly Living Scale mod. 1 da Katz S. (Autonomia nelle attività della vita quotidiana ADL)<br />

Fare il bagno Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

? P<br />

?<br />

No<br />

Vestirsi Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

P<br />

?<br />

No<br />

Uso del gabinetto Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

P<br />

?<br />

No<br />

Mobilità Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

P<br />

?<br />

No<br />

Continenza Campo a scelta univoca<br />

?<br />

Si<br />

?<br />

P<br />

?<br />

No<br />

Alimentazione Campo a scelta univoca<br />

Si intende il grado di autonomia che la persona possiede<br />

nel lavarsi (può ricevere assistenza nel lavare non più di<br />

una parte del proprio corpo)<br />

P = Parzialmente<br />

Si intende il grado di autonomia che la persona possiede<br />

nel vestirsi (escluso allacciarsi le scarpe)<br />

Si intende il grado di autonomia che la persona possiede<br />

nell’uso del gabinetto: recarvisi da solo o <strong>con</strong> ausili,<br />

pulirsi e rivestirsi da solo o <strong>con</strong> aiuto<br />

Si intende il grado di autonomia che la persona possiede<br />

nel muoversi: alzarsi e sedersi appoggiandosi o meno,<br />

camminare usando o meno il bastone o altro ausilio<br />

Si intende il grado di autonomia che la persona possiede<br />

nel <strong>con</strong>trollo completo di feci e urine<br />

Si intende il grado di autonomia che la persona possiede<br />

?<br />

Si<br />

nell’alimentarsi da sola (esclusa il tagliare la carne da<br />

?<br />

P<br />

?<br />

No<br />

sola)<br />

ADL autonomia Campo vuoto numerico Esprime il grado di autonomia che la persona possiede<br />

Uso del telefono Campo a scelta univoca<br />

nelle attività della vita quotidiana.<br />

Si attribuisce 1 punto ai “si”, ½ punto alle risposte “P”,<br />

per cui un punteggio di 6/6 denota una persona<br />

totalmente dipendente nelle ADL<br />

Instrumental Activities of Daily Scale mod. 2 da Lawton M.P.<br />

(Autonomia nelle attività strumentali della vita quotidiana IADL)<br />

?<br />

4 Autonomo<br />

?<br />

3 Solo numeri ben noti<br />

?<br />

2 Risponde non chiama<br />

?<br />

1 incapace<br />

Acquisti nei negozi Campo a scelta univoca<br />

?<br />

4 Autonomo<br />

?<br />

3 Solo piccoli acquisti<br />

?<br />

2 Deve essere assistito<br />

?<br />

1 incapace<br />

Si intende il livello di autonomia della persona nell’utilizzo<br />

dell’apparecchio telefonico. Inserire numero<br />

corrispondente nella casella a fianco del campo a scelta<br />

univoca. Inserire numero corrispondente nella casella a<br />

fianco del campo a scelta univoca<br />

Si intende il livello di autonomia della persona nel<br />

compiere acquisti nei negozi autonomamente o <strong>con</strong><br />

l’aiuto di un accompagnatore. Inserire numero<br />

corrispondente nella casella a fianco del campo a scelta<br />

univoca<br />

Uso dei mezzi di trasporto Campo a scelta univoca<br />

Si intende il livello di autonomia della persona<br />

?<br />

5 Autonomo<br />

nell’utilizzare i mezzi di trasporto autonomamente o<br />

?<br />

4 Solo <strong>con</strong> taxi non usa mezzi pubblici<br />

<br />

accompagnato: automobili, taxi e mezzi pubblici. Inserire<br />

? 3 Usa mezzi pubblici solo se accompagnato<br />

?<br />

2 Taxi o auto <strong>con</strong> aiuto di una persona numero corrispondente nella casella a fianco del campo<br />

?<br />

1 Incapace<br />

a scelta univoca<br />

Capacità di usare medicinali Campo a scelta univoca<br />

Amministrazione <strong>delle</strong><br />

proprie finanze<br />

?<br />

3 Autonomo<br />

?<br />

Solo se preparate in singole dosi<br />

?<br />

1 Incapace<br />

Campo a scelta univoca<br />

Si intende il livello di autonomia della persona nel gestire<br />

il dosaggio e l’assunzione dei propri medicinali. Inserire<br />

numero corrispondente nella casella a fianco del campo<br />

a scelta univoca<br />

Si intende il livello di autonomia della persona nel gestire<br />

?<br />

3 Autonomo<br />

le proprie finanze: la capacità di amministrare le proprie<br />

?<br />

2 Solo acquisti modesti non operazioni<br />

entrate. Inserire numero corrispondente nella casella a<br />

bancarie<br />

?<br />

1 Incapace<br />

fianco del campo a scelta univoca<br />

IADL autonomia Campo vuoto numerico È la somma dei punteggi ottenuti dal test


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

9.<br />

Indice Figure e Tabelle<br />

131


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Figura 1.2.4 - Distribuzione regionale dei posti per 19<br />

100.000 abitanti nei centri di riabil tazione<br />

ex art. 26, L. 833/78. Anno 2003<br />

Figura 3.2.1 - Provenienza di tutta la popolazione<br />

istituzionalizzata censita (1069) 45<br />

Figura 4.2.3 - Distribuzione per sesso ed età degli umbri<br />

istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> 50<br />

Figura 4.2.4 - Anni di presa in carico nella Struttura 56<br />

Figura 4.2.5 - Anni di presa in carico in regime residenziale 58<br />

Figura 4.2.6 - Anni di presa in carico in regime<br />

semi-residenziale 59<br />

Figura 4.2.7 - Anni di presa in carico nelle Strutture gestite<br />

dall’Ente Locale 60<br />

Figura 4.2.8 - Anni di presa in carico nelle Strutture<br />

Ex art. 26 L. 833/78 60<br />

Figura 4.2.9 - Anni di presa in carico nelle Strutture<br />

a gestione diretta ASL 61<br />

Figura 4.2.10 - Anni di presa in carico nelle Strutture<br />

a gestione privata <strong>con</strong>venzionate 61<br />

Figura 4.2.11 - Anni di presa in carico nelle Strutture<br />

a gestione privata non <strong>con</strong>venzionate 62<br />

Figura 4.2.12 - Anni di presa in carico nelle strutture gestite<br />

dal Volontariato 62<br />

Figura 4.2.13 - Distribuzione dei casi per settore nosologico<br />

– Classificazione ICD10 63<br />

Figura 4.2.14 - Distribuzione dei casi per diagnosi principale<br />

– Classificazione ICD10 64<br />

Figura 4.2.15 - Distribuzione del punteggio ADL (6 = non<br />

autonomo; 0 = completamente autonomo) 66<br />

Figura 4.2.16 - Distribuzione del punteggio IADL (5 = non<br />

autonomo; 19 = completamente autonomo) 66<br />

Figura 4.2.17 - Distribuzione del punteggi ADL(6 = non<br />

autonomo; 0 = completamente autonomo) e<br />

IADL . (5 = non autonomo; 19 = completamente<br />

autonomo) 67<br />

Figura 4.2.18 - Distribuzione <strong>delle</strong> classi di autonomia<br />

se<strong>con</strong>do il punteggio ADL 68<br />

133


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

134<br />

Figura 4.2.19 - Distribuzione <strong>delle</strong> classi di autonomia<br />

se<strong>con</strong>do il punteggio IADL 68<br />

Figura 4.3.1 - Percentuale degli istituzionalizzati umbri<br />

in <strong>Umbria</strong> strutture per <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> nelle ASL <strong>umbre</strong> 69<br />

Figura 4.3.2 - Strutture <strong>umbre</strong> che ospitano <strong>persone</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>umbre</strong> 0-64 anni per DSB<br />

in cui insiste la struttura 74<br />

Figura 4.3.3 - Autorizzazioni per tipologia di centro 77<br />

Figura 4.4.1 - (%) dei progetti riabilitativi e socio -<br />

riabilitativi per tipologia di struttura 80<br />

Figura 4.4.2 - Attività svolte dai soggetti per cui è previsto<br />

un progetto riabilitativo (n. 314) 83<br />

Figura 4.4.3 - Distribuzione <strong>delle</strong> ore totali di riabilitazione<br />

svolte in relazione all’età e alla tipologia di<br />

struttura 83<br />

Figura 4.4.4 - Ore totali di attività socio-riabilitative svolte<br />

in relazione all’età e alla tipologia di struttura 83<br />

Figura 4.5.1 - Importo max, min. e medio della retta<br />

per tipologia di struttura umbra per <strong>persone</strong> <strong>con</strong><br />

<strong>disabilità</strong> 86<br />

Figura 4.5.2 - Relazione punteggio ADL e IADL per<br />

tipologia di struttura 87<br />

Figura 4.5.3 - Relazione tra importo della retta e punteggio<br />

ADL per tipologia di struttura 88<br />

Figura 4.5.4 - Variazione dell’importo della retta in<br />

base all’età 89


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

Tabella 1.2.1 - Persone di 6 anni e più disabili – tassi<br />

grezzi per 1000 abitanti – 1999-2000 17<br />

Tabella 1.2.2 - Persone invalide – tassi grezzi per 1000<br />

abitanti – 1999-2000 17<br />

Tabella 1.2.3 - Numero di disabili e anziani non<br />

autosufficienti ospiti nei presidi residenziali<br />

socio assistenziali anno 2000 18<br />

Tabella 3.2.1 - Componenti il gruppo di lavoro interno 36<br />

Tabella 3.2.2 - Componenti gruppo di lavoro delegati<br />

dalle Az. USL <strong>Umbria</strong> 37<br />

Tabella 3.2.3 - altri item non rilevati o <strong>con</strong> risposta > 10% 41<br />

Tabella 3.2.4 - Item non rilevati e che prevedevano la<br />

risposta NR 42<br />

Tabella 4.1.1 - Prevalenza dei disabili umbri dovunque<br />

istituzionalizzati per ASL di provenienza* 46<br />

Tabella 4.1.2 - Prevalenza dei disabili umbri dovunque<br />

istituzionalizzati per ASL di provenienza*<br />

e sesso 47<br />

Tabella 4.1.3 - Prevalenza dei trattamenti in regime<br />

residenziale e semiresidenziale per sesso<br />

e ASL di provenienza* 47<br />

Tabella 4.1.4 - Tassi di accesso in regime residenziale e<br />

semiresidenziale per ASL di provenienza*<br />

e sesso. 2003 48<br />

Tabella 4.2.0 - Sesso ed età degli umbri istituzionalizzati in<br />

<strong>Umbria</strong> 49<br />

Tabella 4.2.0.1 - Distribuzione per sesso e classe d’età<br />

degli umbri istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong>* 50<br />

Tabella 4.2.1 - Distribuzione per stato civile degli umbri<br />

istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> > di 18 anni 51<br />

Tabella 4.2.2 - Distribuzione di età, <strong>disabilità</strong>, anni di<br />

istituzionalizzazione e quota di casi<br />

<strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> di origine in base allo<br />

stato civile 51<br />

Tabella 4.2.3 - Distribuzione per stato civile e titolo di studio<br />

<strong>con</strong>seguito (istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> e >18<br />

anni) 51<br />

135


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

136<br />

Tabella 4.2.4 - Familiare di riferimento degli umbri<br />

istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> 52<br />

Tabella 4.2.5 - Familiare di riferimento per gli umbri<br />

istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> in regime<br />

residenziale 53<br />

Tabella 4.2.6 - Percentuale di Invalidità 53<br />

Tabella 4.2.7 - Indennità di accompagnamento 54<br />

Tabella 4.2.8 - Ri<strong>con</strong>oscimento dei benefici della L. 104/9 54<br />

Tabella 4.2.9 - Assegno di frequenza nei minori di 18 anni 55<br />

Tabella 4.2.10 - Interdizione 55<br />

Tabella 4.2.11 - Inabilitazione 55<br />

Tabella 4.2.12 - Distribuzione di frequenza degli anni di<br />

presa in carico 57<br />

Tabella 4.2.13 - Anni trascorsi dalla presa in carico per<br />

tipologia di struttura 60<br />

Tabella 4.2.14 - Distribuzione in base all’insorgenza della<br />

patologia e alla stabilizzazione 65<br />

Tabella 4.2.15 - Distribuzione dei punteggi ADL e IADL<br />

per sesso 67<br />

Tabella 4.3.1 - Strutture per ASL e DSB e numerosità<br />

degli umbri ivi istituzionalizzati 70<br />

Tabella 4.3.2 - Strutture per ASL e DSB di collocazione<br />

e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 1 71<br />

Tabella 4.3.3 - Strutture per ASL e DSB di collocazione<br />

e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 2 72<br />

Tabella 4.3.4 - Strutture per ASL e DSB di collocazione<br />

e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 3 73<br />

Tabella 4.3.5 - Strutture per ASL e DSB di collocazione<br />

e relativa numerosità di umbri istituzionalizzati<br />

– ASL 4 73<br />

Tabella 4.3.6 - Regime di presa in carico degli umbri<br />

istituzionalizzati in <strong>Umbria</strong> per tipologia di<br />

struttura 74<br />

Tabella 4.3.7 - Strutture <strong>umbre</strong> per tipologia e distribuzio-


Collana I Quaderni - Studi e Ricerche - <strong>Censimento</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> <strong>umbre</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong><br />

ne di frequenza degli umbri istituzionalizzati<br />

in <strong>Umbria</strong> 75<br />

Tabella 4.3.8 - Distribuzione del numero di strutture autorizzate<br />

per tipologia 77<br />

Tabella 4.4.1 - Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>con</strong> progetto<br />

riabilitativo 78<br />

Tabella 4.4.2 - Persone <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> <strong>con</strong> progetto socio<br />

riabilitativo 78<br />

Tabella 4.4.3 - Compresenza dei progetti riabilitativo e<br />

socio riabilitativo 78<br />

Tabella 4.4.4 - Probabilità di avere il progetto riabilitativo<br />

in relazione al grado di ADL 79<br />

Tabella 4.4.5 - Percentuale dei progetti riabilitativo e socioriabilitativo<br />

per tipologia di struttura 79<br />

Tabella 4.4.6 - <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> che non hanno alcun<br />

tipo di progetto per tipologia struttura e<br />

regime di presa in carico 80<br />

Tabella 4.4.7 - Progetti riabilitativo e socio-riabilitativo<br />

per ogni struttura 81<br />

Tabella 4.4.8 - Aalcuni indicatori calcolati per le strutture<br />

stratificati per ASL e classe di età 85<br />

Tabella 4.5.1 - Importo medio e ds della retta per tipologia<br />

di struttura umbra per <strong>persone</strong> <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong> 86<br />

Tabella 4.5.2 - Importo retta per classi di età 88<br />

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