settembre-ottobre - Carte Bollate
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Eravamo tutti emozionati, noi detenuti<br />
marocchini, per l’arrivo<br />
del console del regno del Marocco, El<br />
Kadiri Mohi Eddine in visita al carcere<br />
di <strong>Bollate</strong>. Non capita tutti i giorni<br />
che un’autorità diplomatica si rechi<br />
ad incontrare la sua comunità in una<br />
struttura penitenziaria.<br />
Il console è arrivato intorno alle<br />
14 del 6 giugno scorso, prima che<br />
l’indulto svuotasse <strong>Bollate</strong> di tanto<br />
nostri connazionali, accompagnato<br />
dalla direttrice Lucia Castellano e dal<br />
suo staff .<br />
Dopo le presentazioni, il console<br />
ha preso la parola ringraziando la direzione<br />
del carcere ed i volontari del<br />
gruppo carcere Cuminetti che ha organizzato<br />
l’incontro.<br />
Nella prima parte del suo intervento<br />
El Kadiri Mohi Eddine si è<br />
rivolto al pubblico interpretando il<br />
ruolo di padre che si rivolge ai fi gli<br />
dando consigli e incoraggiamenti per<br />
il futuro, sollecitazioni per aiutarli a<br />
superare le diffi coltà del momento.<br />
Ripeteva spesso: “siete giovani, e la<br />
vita non fi nisce qui”.<br />
Aspettavamo tutti il momento per<br />
spiegargli i nostri problemi in carcere,<br />
ognuno di noi aveva una domanda e<br />
cercava le parole giuste per porla nella<br />
fase successiva della visita.<br />
La seconda parte del suo discorso<br />
ha esaminato i nostri problemi di detenuti,<br />
per lo più di natura burocratica<br />
(come rinnovare il passaporto o<br />
la carta d’identità, come riuscire ad<br />
eff ettuare collegamenti telefonici con<br />
i propri parenti residenti in Marocco,<br />
come ottenere lo stato di famiglia)<br />
ed altro. Io personalmente mi sono<br />
meravigliato del fatto che fosse perfettamente<br />
a conoscenza dei nostri<br />
problemi prima ancora che tutti noi<br />
li esponessimo. Si era evidentemente<br />
preparato all’incontro e ha anche preso<br />
nota di alcuni casi particolari.<br />
Tutti quelli che hanno chiesto<br />
chiarimenti hanno avuto una risposta<br />
o una spiegazione: inoltre il console si<br />
è preso l’impegno di snellire le pratiche<br />
burocratiche che spesso bloccano<br />
le nostre aspettative.<br />
Prima di terminare la visita El Ka-<br />
IL CONSOLE DEL MAROCCO<br />
VISITA IL CARCERE<br />
diri Mohi Eddine ha chiesto di visitare<br />
la mia cella, la moschea del III<br />
reparto ed alcune delle attività lavorative<br />
presso l’aria industriale (Wsc,<br />
Pcdet, Falegnameria, Getronics).<br />
Nel tardo pomeriggio l’ho accompagnato<br />
all’uscita (sin dove mi è stato<br />
possibile) ringraziandolo per la sua<br />
disponibilità.<br />
E lui nel salutarmi e nel stringermi<br />
la mano mi ha detto con amabilità<br />
e simpatia: “Quando uscirai di qui<br />
vieni a prendere un bicchiere di té<br />
alla menta con me”.<br />
Che dire di più: con la sua visita<br />
abbiamo avuto la gradita sorpresa<br />
di conoscere una persona cordiale<br />
e disponibile, attenta alle nostre<br />
diffi coltà e nel contempo ricca di<br />
consigli circa la nostra vita sia essa<br />
vissuta nel nostro Paese d’origine<br />
che in questo che ci ospita.<br />
Ricordando le sue parole lo salutiamo<br />
idealmente dalle pagine del<br />
nostro giornale.<br />
Cherqaoui Redouane<br />
COLLOQUI? A BOLLATE<br />
NETTO MIGLIORAMENTO<br />
Per diverso tempo si era parlato e scritto del cattivo funzionamento del<br />
colloquio. Diversi sono stati i tentativi fatti per migliorare la situazione<br />
ma qualche cosa faceva sempre naufragare gli sforzi del gruppo agenti addetto<br />
al controllo parenti. Il problema purtroppo non riguardava solamente il<br />
personale di Polizia Penitenziaria, ma ricadeva anche su alcuni detenuti che<br />
alla chiamata dell’agente che annunciava il colloquio, incuranti dei propri<br />
compagni che attendevano di incontrare i loro cari, si facevano toilette oppure<br />
il caff é, allungando così i tempi di aspettativa sia dei famigliari che degli stessi<br />
compagni.<br />
Studiata una nuova soluzione, questo gruppo di agenti ben preparati è riuscito<br />
ad imporre quella giusta accelerazione che ha evitato code e reclami sia<br />
da parte dei detenuti che dei parenti stressati dall’attesa.<br />
Aprendo a tutti gli ospiti l’area verde la direttrice dell’istituto Lucia<br />
Castellano ha contribuito a dare una impronta diversa all’istituzione del colloquio.<br />
Ricordiamo le salette dove la respirazione diventava diffi cile a causa<br />
della mancata aerazione e dove per farsi capire bisognava urlare perché anche<br />
un bisbiglio mormorato da trenta persone rimbombava fragorosamente.<br />
Con questo radicale cambiamento il piacere di incontrare i propri cari nel<br />
verde ha reso il colloquio molto gradevole dando inoltre la possibilità anche ai<br />
bambini che vengono a trovare i loro nonni di potersi svagare. Credo che sia<br />
fondamentale, anche a nome delle nostre famiglie, ringraziare tutti coloro che<br />
lavorano per darci un Istituto sempre migliore.<br />
carte<strong>Bollate</strong> 10<br />
Mario Curtone