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Biografico - Comune di Bologna

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Dizionario <strong>Biografico</strong> Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

dalle colonne <strong>di</strong> questo perio<strong>di</strong>co condusse una dura polemica contro il Fascio bolognese. Pubblicò<br />

le sue note nella rubrica «Sull'incu<strong>di</strong>ne» firmandole «il fabbro» e «L'ex scribacchino della Squilla».<br />

Pubblicò articoli contro il fascismo anche su “L'Iniziativa”, il settimanale regionale del PRI. Per<br />

questa sua attività pubblicistica antifascista subì varie aggressioni. Il 13/2/22, mentre si trovava nel<br />

caffè Me<strong>di</strong>ca, il ritrovo dei fascisti bolognesi, fu aggre<strong>di</strong>to da alcuni squadristi guidati da Gino<br />

Baroncini. L'Associazione stampa protestò contro l'aggressione, a <strong>di</strong>fferenza de “il Resto del<br />

Carlino”, il giornale dove lavorava, che cercò <strong>di</strong> minimizzare. La sera del 10/3/22 — al termine <strong>di</strong><br />

una celebrazione <strong>di</strong> Giuseppe Mazzini, organizzata dal PRI — stava camminando sotto le logge del<br />

Pavaglione con alcuni amici, quando fu aggre<strong>di</strong>to e picchiato a sangue, con una spranga <strong>di</strong> ferro, da<br />

una squadra fascista guidata da Arconovaldo Bonacorsi. Questi incitava gli squadristi gridando:<br />

«Dalli al fabbro!». Per le gravissime ferite riportate, rimase in ospedale quasi un mese. Qualche<br />

tempo dopo abbandonò <strong>Bologna</strong> e si recò a Milano dove <strong>di</strong>venne redattore de “La Giustizia”, il<br />

quoti<strong>di</strong>ano del PSUI. Nel 1927 fu espulso dall'Albo dei giornalisti perché non iscritto al PNF. Il<br />

17/2/38 fu ra<strong>di</strong>ato dall’elenco dei sovversivi. [O]<br />

Lucchetti Domenico, «Lungo», da Giuseppe e Imelde Vincinelli; n. il 27/10/1927 a Camugnano.<br />

Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Studente. Militò nella brg GL Montagna e operò a Gaggio Montano.<br />

Riconosciuto partigiano dal 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Lucchetti Mario, da Amedeo; n. 1'11/4/1920 a Livorno. Fu attivo nella 9 a brg S.Justa.<br />

Riconosciuto patriota dal 15/3/44 alla Liberazione.<br />

Lucchi Ada, da Adelmo e Maddalena Sassaro; n. il 9/2/1923 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Impiegata. Fu membro del CUMER. Riconosciuta<br />

partigiana con il grado <strong>di</strong> capitano dall'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Lucchi Alfa, da Adelmo e Maddalena Sassaro; n. il 19/9/1924 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Infermiera. Militò nella 63 a brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta partigiana con il grado <strong>di</strong> sottotenente dall'1/10/43 alla Liberazione.<br />

Lucchi Angiolina, da Raffaele ed Erminia Comani; n. il 2/5/1909 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Operaia.<br />

Iscritta al PCI. Il 30/8/39 - dopo la condanna del marito Libero Malaguti*, ad opera del Tribunale<br />

speciale - venne ammonita. Il 18/8/43 - dopo la caduta del regime - nella sua pratica fu annotato:<br />

«non ha dato finoggi prove concrete e sicure <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento. Viene vigilata».[O]<br />

Lucchi Armando, da Giuseppe ed Ernesta Cerioli; n. il 24/4/1906 a Monterenzio; iviresidente nel<br />

1943. 3 a elementare. Bracciante. Militò nella 66 a brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Ca' del Vento<br />

(Monterenzio). Riconosciuto partigiano dal 13/11/43 alla Liberazione.<br />

Lucchi Aurelio, da Giacomo ed Adele Emilia Cocchi; n. il 20/5/1892 a Rimini. Operaio. Iscritto al<br />

PSI e poi al PCI. La sera del 28/5/21 si trovava nella sede del circolo socialista A. Costa, in vicolo<br />

Bighini a Imola, dove stava partecipando a una festa, quando nel locale fecero irruzione numerosi<br />

fascisti armati che spararono ripetutamente sui presenti. Nella sparatoria rimase ferito unitamente a<br />

Paolo Baroncini*, Eugenio Casa<strong>di</strong>o Pirazzoli*, Luigi Dar<strong>di</strong>*, Domenico Ferri*, Carlo Loreti* ed<br />

Ezio Zanelli*. Arrestato nell'autunno 1926 a seguito della scoperta dell'organizzazione comunista<br />

imolese, con sentenza del 13/6/27 fu prosciolto per non luogo a procedere. La sentenza investì 276<br />

antifascisti, 19 dei quali furono rinviati al Tribunale speciale, mentre gli altri 257 vennero prosciolti<br />

perché le prove a loro carico erano limitate agli anni antecedenti le leggi eccezionali. Con sentenza<br />

del 16/8/28 fu nuovamente prosciolto dall'accusa <strong>di</strong> associazione comunista e propaganda<br />

sovversiva per non luogo a procedere. [B-O]<br />

Lucchi Aurora, da Massimo ed Elisa Coriandoli; n. il 9/1/1902 a Castel d'Aiano. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Possidente. Militò nella brg GL Montagna. Il 28/9/44 fu<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.

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