AA.VV. Itinerario Virgiliano - Ecomuseo e Agenda 21 Parabiago
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<strong>Itinerario</strong><br />
VIRGILIANO<br />
La chiesa della Madonna<br />
di Dio ‘l Sa<br />
Storia di <strong>Parabiago</strong><br />
“Nel silenzioso e squallido vano, o sotto il pronao, fissi gli occhi<br />
all’altare attraverso la feritoia delle elemosine, succede spesso<br />
vedere il viandante sostare in preghiere e dar sfogo all’ambascia<br />
segreta o render grazie d’intime speranze maturate...<br />
Quante mamme hanno peregrinato fin lì a pregar la Madonna per<br />
il figlio che il turbine della guerra aveva portato lontano? Quante<br />
altre qui ritorneranno a chieder pace al cuore ferito per il figlio che<br />
più non torna?<br />
Arte, anime, gioie e dolori, timori e speranze: tutto è monumento;<br />
monumento della pietra e delle creature, meta di spirituali incontri<br />
del tempo, levato al ciclo nella solitudine della campagna come<br />
la testimonianza più certa della fede parabiaghese.”<br />
Mons. Marco Ceriani<br />
Il Santuario della Madonna di Dio‘l sa, sul confine con Nerviano, sorse<br />
-probabilmente per sciogliere un voto- sulle rovine di una piccola cappella<br />
campestre di proprietà dei monaci di S. Ambrogio.<br />
Ritenuta da alcuni opera di Donato Bramante, sembra tuttavia più verosimile<br />
attribuirla (come fa Mons. Ceriani) ad un suo allievo lombardo, forse<br />
il frate umiliato Giacomo Lampugnano, legnanese che in seguito avrebbe<br />
curato i lavori della chiesa di S. Magno. Non possediamo notizie certe neppure<br />
sulla data di costruzione, sembra però probabile far risalire la sua realizzazione<br />
al XVI secolo: la chiesa è infatti stata consacrata nel 1551.<br />
E’ però il Seicento il secolo di maggior sviluppo dell’edificio: a questo<br />
periodo risalgono infatti le statue in gesso di S. Ambrogio, S. Carlo,<br />
S. Giacomo e S. Filippo, collocate all’interno della chiesa, e quelle esterne<br />
di S. Cristoforo e S. Antonio. Inoltre, la data 1626 incisa su uno dei pilastri<br />
sta ad indicare che in quell’anno la chiesa ha subito un restauro.<br />
Per la sua posizione isolata e lontana dai centri abitati, la chiesa venne<br />
impiegata come Lazzaretto già ai tempi di San Carlo. In seguito, ogni volta<br />
che scoppiava un’epidemia di colera, i parabiaghesi ricorrevano alla<br />
Madonna, mettendo sotto la sua protezione quanti ne venivano colpiti.<br />
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