AA.VV. Itinerario Virgiliano - Ecomuseo e Agenda 21 Parabiago
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<strong>Itinerario</strong><br />
VIRGILIANO<br />
Morus<br />
Il Gelso<br />
Famiglia: Moraceae<br />
Un po’ di storia…<br />
Il gelso, originario dell’Asia centrale, venne introdotto a<br />
Costantinopoli da alcuni monaci nel 500 d.C. e da lì, in seguito alle<br />
invasioni arabe, si diffuse anche in Europa. In Italia in particolare, la<br />
pianta cominciò a diffondersi in modo esteso nel corso del XV secolo,<br />
dopo il ritorno di Marco Polo<br />
dal suo viaggio in Cina, mentre<br />
tradizionalmente si fa risalire<br />
la coltura del gelso in<br />
Lombardia solo alla fine del<br />
secolo, durante il ducato di<br />
Ludovico Maria Sforza.<br />
Secondo alcuni, l’appellativo<br />
Il Moro attribuito al signore di<br />
Milano, deriverebbe dal vocabolo<br />
milanese muròn (a sua<br />
volta dal latino morus, che<br />
indica il genere della pianta,<br />
dotata di frutti simili alle<br />
more), questo proprio a sottolineare<br />
l’attività di promozione<br />
della bachicoltura svolta<br />
dal duca.<br />
L’importanza del gelso è infatti<br />
legata al suo utilizzo nella coltura del baco da seta, attività questa<br />
che fino alla prima metà del XX secolo ha rappresentato una significativa<br />
fonte integrativa di reddito per molte famiglie contadine del<br />
nostro territorio. Agli inizi del 1700, le foglie di tale pianta – unico<br />
alimento dei bachi – furono al centro di aspre contese e di accertamenti<br />
fiscali, al punto che l’autorità austriaca dispose persino una<br />
verifica catastale che decretò la presenza – solo a <strong>Parabiago</strong> – di<br />
6.417 gelsi. Inoltre, vista la grande importanza economica del gelso,<br />
severe sanzioni erano previste per coloro che rubavano le foglie o<br />
danneggiavano la pianta.<br />
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