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Figure di madre - Palumbo Editore

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MODULO TEMATICO INTERDISCIPLINARE <strong>Figure</strong> <strong>di</strong> <strong>madre</strong><br />

1<br />

S2<br />

La relazione <strong>madre</strong>-figlio prima del moderno<br />

Il Trovatore <strong>di</strong> Giuseppe Ver<strong>di</strong><br />

M2<br />

on line<br />

L’opera, composta nel 1853 su libretto <strong>di</strong> Salvatore Cammarano,<br />

fa parte della cosiddetta “trilogia popolare” (le altre<br />

due sono Rigoletto e La Traviata). L’ambientazione me<strong>di</strong>evale,<br />

la vicenda truce, il conflitto in<strong>di</strong>viduo/società, lo scatenarsi<br />

<strong>di</strong> passioni violente e inesorabili fanno dell’opera uno<br />

dei casi <strong>di</strong> più netta adesione <strong>di</strong> Ver<strong>di</strong> ai caratteri del Romanticismo.<br />

Manrico è figlio della zingara Azucena, cui è legato<br />

da intenso amore filiale. Tuttavia, tra i due c’è un mistero,<br />

che la <strong>madre</strong> conosce e il figlio invece ignora: Manrico è<br />

il figlio del Conte <strong>di</strong> Luna e non <strong>di</strong> Azucena. Ora il nuovo Conte<br />

<strong>di</strong> Luna, fratello naturale <strong>di</strong> Manrico all’insaputa <strong>di</strong> entrambi,<br />

è suo nemico politico e suo rivale in amore: entrambi<br />

amano Leonora, che ricambia però il solo Manrico. Nel<br />

tentativo <strong>di</strong> salvare Azucena dal rogo, Manrico si getta in una<br />

battaglia senza speranza, viene arrestato dal rivale e messo<br />

in cella con la <strong>madre</strong>. Leonora tenta inutilmente <strong>di</strong> salvarlo,<br />

3<br />

offrendosi al Conte <strong>di</strong> Luna dopo aver bevuto del veleno. Scoperto<br />

l’inganno, il Conte fa decapitare Manrico, venendo a<br />

sapere da Azucena, appena un attimo dopo, che si trattava<br />

proprio del fratello creduto morto e lungamente ricercato invano.<br />

L’intricata inverosimiglianza della vicenda serve a mettere<br />

tuttavia in luce l’ambivalenza dell’atteggiamento materno<br />

in Azucena: il suo amore per Manrico è turbato dalla inosservanza<br />

della raccomandazione ricevuta dalla <strong>madre</strong> morente,<br />

che le ha chiesto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>carla. Azucena sa <strong>di</strong> non aver<br />

obbe<strong>di</strong>to a causa dello scambio del bambino. Così, ella ama<br />

Manrico ma anche ne persegue oscuramente la rovina, che<br />

infine si realizza. E alla vista del figlio decapitato, il primo suo<br />

grido è: «Sei ven<strong>di</strong>cata, o <strong>madre</strong>!». Manrico subisce da parte<br />

sua la rovinosa male<strong>di</strong>zione della <strong>madre</strong>, e gli viene per<br />

questa ragione ostacolata la realizzazione del legame d’amore<br />

con Leonora e portata al fallimento l’attività pubblica.<br />

Luperini, Catal<strong>di</strong>, Marchiani, Marchese, La letteratura come <strong>di</strong>alogo [G.B. <strong>Palumbo</strong> E<strong>di</strong>tore]<br />

Scene del Trovatore <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Ver<strong>di</strong>. Figurine Liebig.

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