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TRISTAN und ISOLDE - Il giornale dei Grandi Eventi

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10 Tristan <strong>und</strong> Isolde <strong>Il</strong><br />

arte ha<br />

avuto sempre da<br />

mia<br />

«La<br />

lodarsi de’ cuori<br />

muliebri, e ciò deriva senza<br />

dubbio dal fatto che fra tutta<br />

la volgarità regnante riesce<br />

sempre ormai difficile<br />

alle donne far indurire così<br />

completamente le loro anime<br />

come è il caso <strong>dei</strong> nostri<br />

politicanti del sesso forte.<br />

Le donne sono veramente la<br />

musica della vita…».<br />

E’ un passo di una lettera<br />

di Wagner a Theodor<br />

Uhlig da Zurigo il 27 dicembre<br />

1849.<br />

Wagner ha sempre goduto<br />

di particolari attenzioni<br />

femminili. Sarà stata<br />

la sua musica, passionale<br />

e seducente, la galleria<br />

delle sue eroine mitologiche<br />

o, più probabilmente,<br />

la personalità<br />

vivace, scapestrata, rivoluzionaria;<br />

fatto sta che<br />

oltre alle due mogli ufficiali,<br />

Minna Planer e Cosima<br />

Liszt, il grande musicista<br />

si circondò di un<br />

nugolo di ammiratrici.<br />

Fra queste, certamente la<br />

più celebre fu Mathilde<br />

Luckmeyer Wesendonk,<br />

nata nel 1828, moglie di<br />

un ricco commerciante<br />

svizzero presso il quale<br />

Wagner trovò ospitalità<br />

durante il suo esilio.<br />

Mathilde e Wagner si incontraronoprobabilmente<br />

in casa di amici a<br />

Zurigo nel 1851. L’amore<br />

scoppiò nel 1854.<br />

Wagner identificò l’idillio<br />

con quello di Siegm<strong>und</strong><br />

e Sieglinde del<br />

suo “Anello”, come attestano<br />

le allusioni a<br />

Mathilde, sotto forma di<br />

iniziali decifrate nel manoscritto<br />

del primo atto<br />

di Walkiria.<br />

Dall’Anello al Tristano<br />

Improvvisamente Wagner<br />

mise da parte la<br />

composizione<br />

dell’“Anello” e si gettò a<br />

capofitto in quella del<br />

“Tristano” di cui completò<br />

il poema nel settembre<br />

1857.<br />

<strong>Il</strong> 18 settembre Wagner<br />

lesse a Mathilde il poema.<br />

Convinta di essere la<br />

vera ispiratrice del<br />

dramma, la donna si<br />

commosse, strinse fra le<br />

braccia Richard e gli disse<br />

(secondo una testimonianza,<br />

non sappiamo<br />

quanto attendibile, di<br />

Wagner stesso): «D’ora<br />

in poi non avrò altri<br />

desideri e non<br />

mi resta altro che<br />

morire».<br />

Sulla reale influenzaesercitata<br />

da Mathilde<br />

sulla genesi del<br />

“Tristano” esistono<br />

tuttavia non<br />

pochi dubbi.<br />

«Wagner – ha<br />

scritto ad esempio<br />

il biografo<br />

Ernst Newman -<br />

non ha mai permesso<br />

che le donne<br />

influenzassero la<br />

sua arte. Sono al<br />

contrario i bisogni della sua<br />

arte che lo portano incessantemente<br />

a idealizzare la<br />

donna che, in quel momento,<br />

pare armonizzare nel<br />

modo più perfetto con il suo<br />

mondo interiore… La sua<br />

vita non ha mai determinato<br />

la sua arte tanto quanto<br />

la sua arte ha colorato la<br />

sua vita».<br />

Pochi giorni dopo, Wagner<br />

lesse il poema in casa<br />

sua davanti ad alcuni<br />

amici. C’erano la moglie<br />

Minna, i coniugi Wesendonk<br />

e il direttore d’orchestra<br />

Hans von Bulow<br />

con la giovane moglie<br />

Cosima figlia di Franz<br />

Liszt. Un quadretto francamente<br />

divertente: c’erano<br />

infatti, inconsapevolmente<br />

riunite, la moglie<br />

ufficiale, l’amante e<br />

la futura seconda moglie<br />

di Wagner, Cosima, appunto.<br />

<strong>Il</strong> 23 dicembre per<br />

il compleanno di Mathilde,<br />

approfittando che il<br />

marito Otto era in viaggio,<br />

Wagner organizzò<br />

una serenata davanti alla<br />

villa. E il 31 dicembre le<br />

offrì lo schizzo del “Tristano”<br />

(primo atto) dedicandole<br />

questi versi:<br />

Felice beato,<br />

al dolore strappato,<br />

in purezza e libertà,<br />

tuo per l’eternità<br />

d’Isolde e Tristan i lamenti,<br />

e le rinunce,<br />

in casti aurei accenti,<br />

i loro baci e lacrime amare<br />

ai tuoi piedi voglio lasciare<br />

acciocchè l’angelo possan lodare,<br />

che tanto mi seppe innalzare!<br />

<strong>Il</strong> 6 aprile 1858 Wagner si<br />

recò in casa Wesendonk.<br />

Mathilde era in compagnia<br />

di due amici, uno<br />

<strong>dei</strong> quali il letterato<br />

Francesco De Santis. In<br />

uno slancio di gelosia,<br />

Wagner si gettò a capofitto<br />

in una violenta discussione<br />

con la donna a<br />

proposito del Faust di<br />

Goethe. Probabilmente<br />

trascese se la mattina dopo<br />

si sentì in dovere di<br />

indirizzare a Mathilde<br />

una lettera di otto<br />

pagine, condita<br />

di dolcezze<br />

e di richieste di<br />

perdono.<br />

Sfortunatamente<br />

la lettera finì<br />

nelle mani di<br />

Minna che fece<br />

al musicista una<br />

vera e propria<br />

scenata come ha<br />

ricordato ironicamente<br />

lo stesso<br />

Wagner nelle<br />

sue fantasiose<br />

“Memorie”: «Mia<br />

moglie da qualche<br />

tempo aveva cominciato a<br />

mostrarsi insoddisfatta <strong>dei</strong><br />

suoi rapporti con la nostra<br />

vicina; … e soprattutto trovava<br />

che nei nostri rapporti<br />

di vicini di casa, le visite della<br />

nostra amica fossero assai<br />

più per me che per lei. Tuttavia,<br />

veri e propri sospetti<br />

di gelosia, Minna finora non<br />

ne aveva ancor manifestati.<br />

Ora trovandosi quel mattino<br />

in giardino, ella s’imbatté<br />

per caso nel mio invio, lo tolse<br />

dalle mani del domestico e<br />

aprì la lettera. Assolutamente<br />

incapace di comprendere<br />

lo stato d’animo espresso in<br />

quelle righe, ella si attenne<br />

tanto più fermamente ad un<br />

triviale significato letterale,<br />

quello che a lei era consueto<br />

e si credette perciò in dirit-<br />

Giornale <strong>dei</strong> <strong>Grandi</strong> <strong>Eventi</strong><br />

L’influenza di Mathilde Luckmeyer Wesendonk sella genesi del “Tristano”<br />

Wagner e le sue Isotte<br />

Mathilde Wesendonk<br />

Villa Wesendonk<br />

Cosima Wagner<br />

to di piombare in camera<br />

mia per farmi i più straordinari<br />

rimproveri in seguito<br />

alla terribile scoperta che<br />

credeva d’aver fatto…».<br />

La fiamma dell’amore<br />

fra Mathilde e Wagner<br />

gradualmente si spense<br />

negli anni successivi,<br />

quando i due amanti dovettero<br />

vivere lontano,<br />

mantenendo per lungo<br />

tempo solo un rapporto<br />

epistolare. Wagner compose<br />

i celebri Wesendonk<br />

Lieder su testi poetici della<br />

donna amata. E qua e<br />

là nelle sue lettere fece<br />

riaffiorare la sua antica<br />

passione, anche se a<br />

Mathilde seguirono altre,<br />

rapide infatuazioni.<br />

L’amore per Mina comunque<br />

sfiorì e la moglie,<br />

infelice e ammalata<br />

di cuore, indirizzò alla<br />

rivale un biglietto significativamente<br />

duro:<br />

«Debbo dirle con il cuore<br />

sanguinante che lei è riuscita<br />

a separare mio marito<br />

da me, dopo quasi ventidue<br />

anni di matrimonio. Possa<br />

questa nobile azione contribuire<br />

alla pace del suo spirito<br />

e alla sua felicità».<br />

Nel 1866 Minna si spense<br />

e poco dopo nella vita<br />

di Wagner entrò Cosima,<br />

la sua seconda moglie.<br />

Da notare che sia Otto<br />

Wesendonk, sia Hans<br />

von Bulow furono fra gli<br />

amici più stretti di Wagner,<br />

pronti non solo ad<br />

ammirarlo, ma ad aiutarlo<br />

concretamente.<br />

Wagner, insomma, provava<br />

una particolare attrazione<br />

per le mogli degli<br />

amici più fedeli!<br />

Roberto Iovino

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