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Lettera <strong>di</strong> Giuseppe Garibal<strong>di</strong><br />
ai messinesi<br />
La prima lettera (a lato), su<br />
carta intestata dell’Hotel Belle<br />
Vue a <strong>Messina</strong> vergata con<br />
grafia incerta e sofferta, è in<strong>di</strong>rizzata<br />
ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Messina</strong><br />
da Giuseppe Garibal<strong>di</strong>, fermatosi<br />
nella città per una breve<br />
sosta, prima <strong>di</strong> recarsi a Palermo<br />
ove era atteso per la celebrazione<br />
del VI centenario della<br />
rivolta dei Vespri.<br />
“27 Marzo 1882.<br />
Ai miei cari e pro<strong>di</strong> Messinesi.<br />
Memore <strong>di</strong> quanto operammo<br />
insieme nel 60 e dell’affetto<br />
con cui fui sempre beneficiato<br />
dalla intera Sicilia e da<br />
Voi particolarmente io qui mi<br />
trovo in famiglia e se un dovere<br />
non mi chiamasse altrove<br />
prolungherei certo per più<br />
tempo il mio soggiorno in seno<br />
a questa gloriosa popolazione.<br />
Terra delle gran<strong>di</strong> iniziative io<br />
ricordando alla Sicilia il più grande<br />
eroismo <strong>di</strong> popolo che registri<br />
la storia del mondo: il<br />
Vespro! Ricorderò soltanto che<br />
gli assassini dei nostri padri <strong>di</strong><br />
quell’epoca furono mandati e<br />
benedetti da un papa e che i<br />
successori <strong>di</strong> quell’infallibile<br />
scellerato hanno venduto l’ Italia<br />
settanta e sette volte allo<br />
straniero e che oggi stesso<br />
stanno trattando <strong>di</strong> venderla,<br />
e non vi riescono per mancanza<br />
<strong>di</strong> compratori e perché gli italiani<br />
uniti sterminerebbero<br />
me<strong>di</strong>atori e barattieri.<br />
Vi lascio un saluto <strong>di</strong> cuore e<br />
sono per la vita V.to G. Garibal<strong>di</strong>.<br />
Sulle caratteristiche tipologiche<br />
del documento (la lettera,<br />
con intuibile evidenza, non ha<br />
seguito alcun percorso postale,<br />
in quanto consegnata a<br />
mano da uno dei fedeli e devoti<br />
citta<strong>di</strong>ni che in quella circostanza<br />
si presero cura dell’illustre<br />
ospite), profittiamo del<br />
parere tecnico del già Sovrintendente<br />
dell’Assessorato dei<br />
Beni Culturali ed Ambientali <strong>di</strong><br />
<strong>Messina</strong>, il compianto Prof.<br />
Gianfilippo Villari, esposto nella<br />
sua perizia del 21/10/2008 (n.<br />
<strong>di</strong> prot. 7297), grazie alla quale<br />
si può acquisire che il supporto<br />
è costituito da “foglio <strong>di</strong><br />
carta semi-industriale <strong>di</strong> scadente<br />
qualità della seconda<br />
metà dell’ottocento, con impasto<br />
ovviamente privo <strong>di</strong> filone<br />
e vergelle, ripiegata in due, formando<br />
così due pagine per<br />
quattro facciate complessive”.<br />
La scarsa con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> conservazione<br />
del documento (che<br />
giustifica la carente qualità della<br />
riproduzione fotografica da me<br />
riportata), è dovuta alla combinazione<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori che<br />
concorrono al degrado, in quanto<br />
“la seconda facciata (bianca)<br />
presenta un ampio degrado<br />
da proiezione fotonica dell’UV<br />
che, se pur in<strong>di</strong>retta, ha<br />
quasi del tutto cancellato i quadrelloni<br />
a rettangolo del foglio;<br />
strappo curvilineo <strong>di</strong> circa. 5<br />
cm. alla base; annerimento<br />
fotolitico, me<strong>di</strong>a aci<strong>di</strong>tà della<br />
carta (all’olfatto), tracce <strong>di</strong> ferro<br />
della scrittura a inchiostro pirogallico<br />
della prima facciata”.<br />
Questa “presenta le medesime<br />
caratteristiche <strong>di</strong> degrado<br />
da fotolisi della seconda facciata,<br />
ampiamente ingigantito<br />
da una evidente e continuativa<br />
esposizione alla luce (presuntivamente<br />
a scopo espositivo)<br />
avvenuta in epoca non<br />
identificata. Tale prima facciata<br />
(siglata all’angolo inferiore<br />
sinistro a matita nera col numero<br />
<strong>di</strong> inventario)mostra chiaramente<br />
d’essere carta da lettera<br />
dell’Hotel Belle Vue <strong>di</strong> <strong>Messina</strong>,<br />
la cui intestazione è<br />
impressa <strong>di</strong>rettamente dalla<br />
matrice con inchiostro grasso”.<br />
Il testo riportato è scritto a mano<br />
con inchiostro pirogallico a leggera<br />
composizione ferrosa, e<br />
comunque me<strong>di</strong>amente sbia<strong>di</strong>to<br />
per i motivi su addotti. Trat-<br />
CITTÀ&TERRITORIO<br />
N.1 Gennaio/Febbraio 2012<br />
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