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L'impero degli Italiani - Associazione culturale amici per la storia

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•<br />

. .<br />

L'IMPERO DEGLI ITALIANI<br />


[IMPERO<br />

DEGLI<br />

. ]TALIANI ·<br />

. LA LIBRERIA DELLO STATO · ROMA<br />


PROPRIETÀ LETTERAR IA RISERVATA<br />

I DIIUTTI DI TRAI)UZIONE E DI RII'IHJOIJZ,ONI!. (A,NCHP, m $lllofPLI CI QRA,SI EO ANCIlIl<br />

A MEZZO 1)/ RAO/ODlFFIJ$IONI'.J $ONO RIsERVATI PER , 'lTTTl I pA,al ,<br />

COMPRIISI I REOSI ])I SVEZIA, NORVEGIA, E OI.ANOA<br />

* *<br />

TESTO D I<br />

LUIGI FILIPPO DE MAGISTRIS<br />

Tito<strong>la</strong>re di geografia nel<strong>la</strong> R. Università di Mi<strong>la</strong>no.<br />

SanJepolcri.ta,<br />

GIAN CESARE PICO<br />

R . Direlfore didattico nelle Scuole<br />

di Mi<strong>la</strong>no.<br />

ANNO MCMXL - X VIII<br />

- --- -<br />

STAIULIMENTI GRAPICI A. MONOAOORI - VERONA


•<br />


CARTE STORICH E IraUc nal<strong>la</strong> prima e dal<strong>la</strong> 5«onda dell., <strong>la</strong>"ol" mannreo:<br />

... I<strong>la</strong> Via dell' Im<strong>per</strong>o a Rùma.


vunque compariva GESSI, i ncgrieri<br />

scompadvano e gli schiavi<br />

acq.uistavano <strong>la</strong> libertà, Era il<br />

primo europeo che compiva una<br />

o<strong>per</strong>a come questa, Si amma<strong>la</strong><br />

con alcuni schiavi raccolti in una<br />

barca che faceva ritorno lungo il<br />

Nilo, Desiderava di morire in<br />

Italia, ma il male lo abbatté a<br />

Sùez nel 1881,<br />

GlUSE.PPE GlULIETTI, da Castéggio<br />

(prov. di Pavia), dopo essere<br />

stato nel 1866 volontario con GA­<br />

RIBALDI, vuole con altri esplorare<br />

l'}-Iaràr e <strong>la</strong> Dancàlia. 11 primo<br />

tentativo nun riesce, Al ntorno<br />

dal secondo viaggio è ucciso insieme<br />

con dieci marinai al comando<br />

dci ten, BIGLIERI ( ISSI).<br />

PELLEGRINO MATTEUCCI, nato<br />

a Bologna ma di famiglia ravennate,<br />

è il « Livingstone italiano »,<br />

I NOSTRI PIONIERI<br />

Medico, visita con GE.SSI il Sudàn ANTONro CECCHr ( l8.t9·'896), marchigiano, ha<br />

e con BIANCHI l'Abissìnia. Poi, \' i!l'UlO v"m'anni nell" terre che oggi cO!itituiscono<br />

con ALFONSO MARIA MASSARI, l'A. O. I. sognando ]' halia im<strong>per</strong>iale.<br />

traversa l'Africa dall'Egitto al<strong>la</strong><br />

Nigèria. Muore di febbri ma<strong>la</strong>riche nel 1881, prima d'imbarcarsi <strong>per</strong> l'Eurapa.<br />

QRÀZIO ANTINORI, naturalista e patrizio pcrugino, uno dci difensori del<strong>la</strong><br />

Repubblica romana del 1849, con ah l'i .studiosi comincia le sue esplorazioni<br />

nel IS59, nelle isole Dà<strong>la</strong>c. Poi da Massàua si interna nello Scioa. Ritorna e<br />

riprende instancabile altr.e spedizioni che furono assai fruttuose <strong>per</strong> gli studi<br />

geografici e naluralistici. Muore nel 1882 a Let Marcfià, stazione di proprietà<br />

del<strong>la</strong> Società Geografica Italiana nello Scioa,<br />

GUSTAVO BIANcm, da Argenta, parte con Mattcucci nel 1878 e visita Asmara,<br />

Àrlua, Saltjara, il Lago Tana c il paese dei Gal<strong>la</strong>. Riesce a liberare il<br />

Cecchi dal<strong>la</strong> prigionia (1883). Recatosi fra i Danachili, è trucidato insieme<br />

con i slloi compagni nel 18B4.<br />

GIAN PIETRO dei conti PORRO, nato a Como, presidente del<strong>la</strong><br />

Esplorazioni Geografiche e Commerciali, reduce dal Ciac.o argentino<br />

'5<br />

Società di<br />

orgamzza<br />

Commettiamo alle nuove genetuioni che sorgono <strong>la</strong> fiamma di questa passione:<br />

fare dell'Italia una delle Nazioni senza le quali. c impossibile concepire <strong>la</strong> Storia<br />

futura dell' umanità.


18 VISION I DEL PASSATO<br />

L't\LTIPIAiXO DELL' ASMARA prima del<strong>la</strong> ronduione del<strong>la</strong> cZpitale del<strong>la</strong> Colonia Eritrea,<br />

dC{'retata da F,;aIJl NA.1H>O M ARTIN! ( 1'41-1928) nel 18g7.<br />

tempo fossero tutti presi dal<strong>la</strong> preparazione del<strong>la</strong> seconda Guerra d'Indipendenza,<br />

avrebbero certamente condotto "Italia in Africa. Ma <strong>la</strong> morte repentina<br />

del CAVOUR (6 giugno 1861) procrastinò l'evento.<br />

L'impresa, ben piu. grandiosa, doveva essere preparata e cohdoua a piena<br />

vitloria da un altro grande Statista - BENITO Musso LINI - durante il regno<br />

d 'un altro grande Re - Vll'TÒRIO EMANUELE II I.


IL MAGG. PIETRO l'OSELLI , nalO nel 1865<br />

a Peveragno (Cùneo), eOmandanle dell .. fome di<br />

eopcnura contro l'invasione <strong>degli</strong> Scioani, resi$le<br />

LA FORMAZIONE STORICA 21<br />

IL MAGGIORE GI USEPPE CALLIANO, na_<br />

to nel 18 ... 6 a Vicoforte di Mondovi (C.'ùneo.\,<br />

resi.le valorosamente nel forle di Macllllè, ead ..<br />

e cadt: .ull'Amba A<strong>la</strong>gi il 7 dicembre 18g5. odia battaglia di Adua (" mamo IBlp).<br />

Medaglia d'Oro. Medaglia d'Oro.<br />

esercito quasi dieci volte su<strong>per</strong>iore e forte di quarantadue cannoni Noi eravamo<br />

uno contro otto.<br />

Il valore e l'eroismo dei nostri a nul<strong>la</strong> valsero. Avemmo 6000 morti; da<br />

parte abissina quasi 12 mi<strong>la</strong>. Parecchi <strong>Italiani</strong> vennero fatti prigionieri e orrendamente<br />

mutil ati. Vi trovarono m'orte gloriosa i generali V ITTÒRlO EMA­<br />

NUELE DABòRMIDA e GIUSEPPE AR IMONDl, e altri 266 ufficiali.<br />

FRANCESC9 CRISPJ dovette abbandonare il Governo. AI posto dci generale<br />

BARATIERJ venne mandato subito il generale ANTÒNIO BALDISSERA, ma purtroppo<br />

con l'incarico di metter semplicemente ordine, non di combattere,<br />

non di vendicare i gloriosi Caduti.<br />

Conclusa il 26 ottobre f8g6 <strong>la</strong> pace, fu riconosciuto MENEL1K sovrano ddl'Im<strong>per</strong>o<br />

etiopico.<br />

Qui ha fine <strong>la</strong> cronaca sommaria del<strong>la</strong> prima espansione coloniale dell' Italia<br />

in Africa dal litorale dci Mar Rosso. Si deve aggiungere anche una rinuncia:<br />

nel Natalr;. del 1897 viene ceduta al Regno Unito di Gran Bretagna, alleato,<br />

o meglio protettore dell'Egitto, il punto importante di Càssa<strong>la</strong> che sarebbe<br />

Vogliamo che tutti gl'<strong>Italiani</strong> si considerino come un esercito mobilitato <strong>per</strong> le<br />

o<strong>per</strong>e di pace e, se OCCOtTC, <strong>per</strong> le opc:u di guerra. Noi siamo i te. timoni di<br />

qllesta fede e di questa certezza. Noi yogliamo che l' Ita lia . ia grande, sia sicura,<br />

sia lemu<strong>la</strong>.<br />

"1'\.


CAPITOLO III<br />

LA SOMA LI A<br />

LA FORMAZIONE STORICA<br />

T .... cosi detta Terra dei Somali si stende nel!' estremo lembo orientale del­<br />

L l'Àfrica orientale e precisamente dallo Stretto di Bah cl Màndeb a Ras<br />

Chiambone oltre le foci del Giuba nell'Oceano Indiano. La grande regione<br />

è formata dall'unica quasi-peniso<strong>la</strong> africana, e fino all'agosto 1940 era divisa<br />

come possedimento tra <strong>la</strong> Frància, <strong>la</strong> Gran Bretagna e l'Italia.<br />

La zona costiera, cosparsa di poveri vil<strong>la</strong>ggi e di piccoli porti, era ritenuta<br />

una terra inospitale <strong>per</strong> il clima secco e caldissimo, tormen'ato da vènti impetuosi<br />

detti monsoni, <strong>per</strong> <strong>la</strong> mancanza di vegetazione, e soprattutto <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione mantenu<strong>la</strong>Sl selvaggia e sanguinaria. Era conosciuta dai Romani<br />

<strong>per</strong> il commercio dci profumi.<br />

Le prime OCcupazioni furono quelle <strong>degli</strong> Inglesi e <strong>degli</strong> <strong>Italiani</strong> nel 1885.<br />

t .... COSTA FRANCESE DEI SOM .... L1 è estranea al<strong>la</strong> Somàlia geografica. È<br />

l'unico possesso francese in Àfrica orientale. H a una su<strong>per</strong>ficie di kmq.<br />

21000 (un po' meno dell'Emilia) e una popo<strong>la</strong>zione di 50000 abitanti.<br />

Gibuti, scalo <strong>per</strong> le comunicazioni con l'Àsia e con 1'Europa, è di-<br />

Il Popolo italiano e il Popolo immOr<strong>la</strong>le cbe trova sempre una<br />

le Jue s<strong>per</strong>anze, <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua pusionc, <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua grande.z:J.a.


LA SOMÀLIA<br />

IL GOVERNO DELI.A SOMÀLIA<br />

LA STRUTTURA GEOGRAFICA<br />

I confini orientali e meridionali 'sono segnati dall'Oceano Indiano. A nord,<br />

dopo il breve tratto di confine con <strong>la</strong> Somàlia ex-britànnica, si stendeva l'Etiòpia<br />

negussita su di un confine imprecisato. Oggi il confine del Governo del<strong>la</strong> Somà1i.a<br />

con l'Im<strong>per</strong>o di Etiòpia è portato a contatto con l'Haràr e con il Governo<br />

dei Gal<strong>la</strong>-Sidama. Ad ovest si trova <strong>la</strong> Colonia britànnica del Chènia.<br />

Il territorio ha l'aspetto di una immensa pianura in leggero pendìo, limitata<br />

a nord-est dall'altopiano migiurtino ed a nord-ovest dalle alteterre etiopiche,<br />

con piatta e sabbiosa costa sull'Oceano Indiano.<br />

IL Giuba e lo Uebi Scebeli sono i soli due fiumi benèfici, provvidenziali, di<br />

questa colonia. Nascono tutti e due dai monti dei Sidama. Il Ciuba ha un<br />

<strong>per</strong>corso di 800 chilometri (due volte il Tèvere) e riceve gli alluenti: Dàua<br />

Parma, Canale Dòria, Uebi Cu tro, e si versa nell'oceano presso Giumbo. È<br />

navigabile dal<strong>la</strong> foce a Bardera.<br />

Lo Uebi Scebeli forma un grande arco e poi scorre <strong>per</strong> lungo tratto vicino


32 LA SOMÀLlA<br />

VEGET.'\ZIONE SUL Le RrVE D EL GIUBA<br />

maggIOre sforzo era ostaco<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong> impossibilità di rego<strong>la</strong>re le acque dello<br />

Ucbi Scebcli e del Giuba, le cui sorgenti cadevano in territorio negussita.<br />

Inoltre, le frequenti razzie disturbavano le tranquille popo<strong>la</strong>zioni a noi soggette<br />

lungo i confini che il Ncgus non aveva voluto mai far definire sul lerreno<br />

e dove non era capace di farsi obbedire.<br />

LE RISORSE ECONOMICHE<br />

È un paese tropicale ed equatoriale fuori del<strong>la</strong> zona delle grandi piogge,<br />

quindi <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte stepposo. La popo<strong>la</strong>zione indigena deve dedicarsi<br />

prevalentemente all a pastorizia. Ultimamente si avevano l 850 000 bovini<br />

(quasi due capi <strong>per</strong> abitante), I 8!w 000 ovini e caprini, 780000 camèllidi-,<br />

pochi equini.<br />

L'agricoltura intensiva è possibile, nel bassopiano, ovunque i due maggiori<br />

fiumi consentono <strong>la</strong> derivazione di canali <strong>per</strong> l'irrigazione. Le boscaglie settentrionali<br />

offrono gomma e incenso. Vengono fatte ottime coltivazioni di<br />

cotone, canna da zucchero, banani, sèsamo, aràchidi, ricino, tabacco, ecc. Non<br />

mancano agrumi e ortaggi. Nei nuovi territori esistono buoni pascoli, folte<br />

boscaglie e piantagioni di caffè.<br />

In questi ultimi tempi hanno portato un à lito di vita nuova le concessioni.<br />

Sono estensioni di terreno in affitto a connazionali. Le maggiori sono del<strong>la</strong><br />

i':: l'arau·o che Iraccia il solco, ma e <strong>la</strong> spada che lo difende.


CAMMELLO CORRIDO R E dci presidii eritrd presso il confine (!t-l Sudan anglo_egiziano.


L. \ STRETT.\ D I SU R U, orrida go<strong>la</strong> tra pareti a picco, sul<strong>la</strong> strada d a MaS:>òlua a $,·nal(o.


,.<br />

LA LÌBlA<br />

LE QUATTRO PROVINCIE METROPOLITANE DELLA LlBIA E IL SAHARA LIBICO<br />

(Il confine meddionale è stato denunziato dal Governo fascista.)<br />

faceva capo a GIQVANNI GIOLITTI, rompendo gl'indugi, preparò il ritorno di<br />

Roma sul<strong>la</strong> quarta sponda <strong>per</strong> tagliare in parte l'assedio straniero.<br />

Il padrone nominale del<strong>la</strong> Tripolitània e del<strong>la</strong> Cirenàica, cioè il Sultano di<br />

Turchia, che allora risiedeva a Costantinopoli, si oppose.<br />

Il 29 settembre 1911 l'Italia - rimasto senza risultato un suo ultimatum -<br />

dichiarò guerra al<strong>la</strong> Turchia. Subito <strong>la</strong> nostra Marina con due squadre, al<br />

comando <strong>degli</strong> ammiragli AUBRY e FARAVELLI, bombardò <strong>la</strong> costa lìbica e<br />

fece occupare dai nostri arditi marinai Trìpoli, Bengasi, Derna, Tobrùk. Lo<br />

sbarco a Trìpoli fu effettuato dal capitano di vascello UMBERTO CAGNI con i<br />

suoi «Garibaldini del mare )).<br />

Dopo qualche giorno sbarcava l'esercito comandato dal generale CARLO<br />

Un popolo senza spazio non può vivere, un popold" portatore.<br />

il popolo italiano ha dei diritti sul<strong>la</strong> faccia del<strong>la</strong> Terra.<br />

di civiltà come.


LA FORMAZIONE STORICA 39<br />

LA PITTORESCA,. SALITA DJ BUGHtlLAN sul<strong>la</strong> sirada Trlpoli-Cariàn.<br />

tieri vecchi e insalubri. Si sviluppò <strong>la</strong> viabilità compiendo <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ba strada<br />

litoranea. fino al confine egiziano, furono ampliati i porti di Trìpoli, di Bengasi<br />

e di Dema. Cure partico<strong>la</strong>ri si ebbero e si hanno <strong>per</strong> i resti <strong>degli</strong> antichi<br />

edifici costruiti dai Romani. Se ne trovarono c se ne trovano ovunque si<br />

facciano scavi nei luoghi in cui abitarono Greci e Romani._Vengono razionalmente<br />

ricostruiti .e messi in piena luce <strong>per</strong> attestare che, eredi di Roma, siamo<br />

proprio in casa nostra.<br />

I nostri soldati hanno posto gli accampamenti dove [i posero un giorno<br />

[e quadrate legioni romane. I nostri CO IOOl costruiscono le loro fattorie presso<br />

o<strong>per</strong>e idrauliche romane, protette dagli archi costruiti in onore <strong>degli</strong> Im<strong>per</strong>atori<br />

,di Roma.<br />

Mentre con l'audacia e <strong>la</strong> tenacia fascis ta riguadagniamo il terreno <strong>per</strong>duto,<br />

facciamo del<strong>la</strong> Lìbia uno splendido esempio di modernità non solo <strong>per</strong> i popoli<br />

dell' Àfrica mediterranea.<br />

LA STRUTTURA GEOGRAFICA<br />

L'abbiamo chiamata noi questa terra col nome romano di Libia che diede<br />

il nome al Mar Libico, il mare che bagnava tutta <strong>la</strong> casta africana, dal<strong>la</strong> Tunisia<br />

all'Egitto.<br />

Per gli antichi, Libia fu tutta l'Africa nota, ad occidente dci Nilo. La<br />

nostra comprendeva due territori , <strong>la</strong> T ripolitània e <strong>la</strong> Cir.màica, che meglio si<br />

designano oggi col nome di Libia occid.mtale e Libia orientale.<br />

A ovcst confina con <strong>la</strong> Tunisia e il retroterra dell' Algeri a, a sud con altri<br />

possedimenti francesi, molto estesi, detti Africa occidentale francese (A. O. F.)<br />

c Africa equatoriale francese (A. E. F.). A est <strong>la</strong> frontiera che <strong>la</strong> separa dall'Egitto


LE ISOL E ITALIANE DELL'ECEO 47<br />

T ERME DI CALITE .. \ , p resso Rodi.<br />

RODI : Veduta di Lindo con l'acropoli.


VEDUTA PANORAMICA del<strong>la</strong> Via dell' Im<strong>per</strong>o; a sinistra, il Campidoglio e il Vittoriano.<br />

CAPITOLO VI<br />

IL FASCISMO E L'IMPERO<br />

L'ITALIA DOPO LA GUERRA DEL 1914-18<br />

POSTO di primo piano ebbe l'Italia nel<strong>la</strong> vittoria che determinò <strong>la</strong> fi ne del<strong>la</strong><br />

Guerra del 1914-18. Fu proprio sul Piave, nel<strong>la</strong> Battaglia dci Solstìzio<br />

(15-2 3 giugno 1918) ed a Vittòrio Vèneto (31 ottobre - 3 novembre 1918)<br />

che l'Austria-Ungheria ebbe il colpo decisivo. Sebbene le sue truppe avessero<br />

resisti to tenacemente fin o all'ultimo, a Vittòrio Vèneto <strong>la</strong> sua potenza crollò<br />

<strong>per</strong> sempre. Soltanto <strong>per</strong> <strong>la</strong> nostra vittoria, che metteva fuori glOCO l'Austria­<br />

Ungheria, i nostri alleati, Frància e Gran Bretagna, poterono vincere <strong>la</strong> Germània;<br />

o meglio, poterono obbligar<strong>la</strong> a cedere senza <strong>per</strong>ò una vera sconfitta<br />

delle sue armi.<br />

A Versàglia ( Versailles), presso Parigi, si riunirono i rappresentanti <strong>degli</strong><br />

Stati vincitori <strong>per</strong> dettare le' condizioni di pace ai vinti. lIt<br />

Furono patti duri, come ben sapete. Il grande Im<strong>per</strong>o àustro-ungàrico<br />

scomparve, e <strong>la</strong> Germània, trasformata in repubblica, fu muti<strong>la</strong>ta e privata<br />

di tutte le sue colonie.<br />

L 'Italia fasciS<strong>la</strong> che ascende le cime. del<strong>la</strong> sua nuova <strong>storia</strong>, può dire. <strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />

del<strong>la</strong> sua antica e. moderna saggezza agli allri popoli e aprire il <strong>per</strong>iodo del<strong>la</strong><br />

Civiltà fascista.


5°<br />

IL FASCISMO E L ' IMPERO<br />

AFRJCA<br />

LE COLONIE GERMAN ICHE in Arrica come risultav;mo<br />

all'inizio del<strong>la</strong> Guerra 191'\0-1918.<br />

A]


LA VECCHIA ETIÒPIA<br />

LA NUOVA GOND.4.R<br />

e si succedettero attraverso sistemazioni, avvenimenti, guerre e guerriglie<br />

che l'Europa solo vagamente conobbe. ..<br />

Lontani dal mare e dalle vie di comunicazione, gli abitanti dell'Etiòpia<br />

vissero una vita primitiva, più di quel<strong>la</strong> di altri paesi dcll'Àfrica che poterono<br />

familiarizzarsi con gli Europei.<br />

Ogni tribù, ogni gente d'Etiòpia, aveva il suo Capo o Ras. Questi Capi<br />

dipendevano da un Capo a tutti su<strong>per</strong>iore, detto Negus, Neghesti, o Re dei Re,<br />

o Im<strong>per</strong>atore, che si considerava discendente, nientemeno, da SALOMONE.<br />

TI Negus accentrava in sé i tre poteri : legis<strong>la</strong>tivo, esecutivo c giudiziario con<br />

una forma di governo feudale dove <strong>la</strong> prepotenza e <strong>la</strong> ferocia erano le leggi<br />

dominanti.<br />

Lo schiavismo arricchiva i negrieri e teneva i sudditi in stato bestiale.<br />

II <strong>per</strong>iodo di maggior potenza l'Etiòpia l'ebbe sollo il dominio del Negus<br />

MENELÌK Il {1896-19 13} ambizioso e mtraprendente. Gli successe il nipote<br />

LIGG ] ASÙ, spodest


LA STRUTI'URA GEOGRAFICA 57<br />

L'AITUALE ETIOPIA<br />

LA STRUITURA GEOGRAFICA<br />

\JOMlilJA IIIIITÀNfltCA<br />

M À L<br />

L'Etiòpia negussita, che non corrisponde più all'lm<strong>per</strong>o (italiano) d'Etiòpia,<br />

occupava <strong>la</strong> parte centrale dell'Africa orientale. Alcune parti marginali sono<br />

state aggregate ai Gove"!i dell'Eritrea e del<strong>la</strong> Somàlia.<br />

Senza sbocchi sul mare, stava chiusa fra i possedimenti di tre Potenze europee<br />

(ltalia, Frància, Gran Bretagna) e il condomìnio sul Sudàn egìziobntànnico.<br />

L'estensione precisa del territorio non si conosceVi. Non erano mai<br />

stati eseguiti rilievi topografici e non si possedevano carte geografiche esatte.<br />

Si calco<strong>la</strong>va una su<strong>per</strong>ficie di kmq. I 120000: circa quattro volte <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie<br />

del Regno d'ltalia (senza <strong>la</strong> Sardegna).<br />

Veno <strong>la</strong> re",a debbono volgersi le s<strong>per</strong>anze e le energie dei. popoli <strong>per</strong> attino<br />

gere a questa sorgente prima di pros<strong>per</strong>ità, a quel<strong>la</strong> riserva sempre rinnovel·<br />

<strong>la</strong>noesi, tutta l'energia rigeneratrice, che dovrà dare al mondo <strong>la</strong> sua serenità<br />

e <strong>la</strong> sua ricchezza.


LA STRUTTURA GEOGRAFICA 59<br />

L'Amara, a N. O., che ha <strong>per</strong> principale centro Gondar, <strong>la</strong> città dei Castelli<br />

portoghesi, da antico tempo quasi diroccati, da noi ricostruiti.<br />

Il Gòggiam, vasta e ricchIssima regione, racchiusa dal corso del Nilo Azzurro<br />

(Abbai), con capoluogo Debra Marcos.<br />

L? Uollo,. ad oriente del Gòggiam, ,:on Dessiè, importante nodo di carovamere.<br />

Lo Scioa, nel cuore dell'Etiòpia, con <strong>la</strong> capitale del cessato Im<strong>per</strong>o Qegussita:<br />

Addis Abeba, cioè (( Fiore novello )', fondata da MENELIK II.<br />

COME SI V!AGGIAVA IIcll'Etiòpia lIegussita.<br />

Lo Uòllega, regione ricca di giacimenti metalliferi, presso <strong>la</strong> frontiera del<br />

Sudàn eglzio-britànnico.<br />

Il C'alfa, da considerarsi, con !'I-!aràr, fra le più fertili regioni dcll'Etiòpia.<br />

Le regiQni dei Sidama e dei Gal<strong>la</strong> rispettivamente a S. O. ed a S.<br />

L' Haràr, famosa <strong>per</strong> feracità di suolo; confinante con <strong>la</strong> Somàlia ex-britànnica,<br />

capoluogo Haràr, caratteristica amica città-mercato murata.<br />

La Duncàlia, regione vulcanica quasi desertica, tormentata da terribili<br />

siccità.<br />

Dopo ADDIS ABEBA erano dichiarate città più importanti Haràr, Dire Dàua,<br />

. Àdua, Samara o Debra Tàbor, Condar. Ma erano <strong>per</strong> lo più grossi vil<strong>la</strong>ggi di<br />

A Versaglia fu costruito un sistema. Era il sistema delle pistole punIate contro<br />

<strong>la</strong> Gennania e l'Italia. Ora questo sistema è irreparabilmente crol<strong>la</strong> to.


LE CONDIZIONI ECONOMICH E E CIVILI<br />

LE CASCATE DEL NlLO AZZURRO, a T ilitat.<br />

LA NUOVA DIRE DAuA


68 LA LIBERAZIONE DELL'ETIÒPIA<br />

Nel gennaio 1935 era stato nominato Commissario generale <strong>per</strong> l'A. O. il<br />

generale E.duo DE BONO, Quadrùrnviro del<strong>la</strong> Marcia su Roma, ex·ministro<br />

<strong>per</strong> le Colonie. Nel febbraio era partito <strong>per</strong> <strong>la</strong> Somàlia il generale RODOLFO<br />

GRAZIANI, già governatore del<strong>la</strong> Cirenàica.<br />

Il 3 ottobre 1935 comincia l'avanzata su 'tutti i fronti. Dopo bril<strong>la</strong>nti combattimc:nti<br />

ecco liberati Adigràt, Àdua (5 ottobre), Axùm (J5 ottobre). Altre<br />

terre vengono conquistate in Somàlia. Clero, notabili, uomini e armati si<br />

presentano agl'<strong>Italiani</strong> e si sottomettono. . .<br />

Il 7 novembre è conquistata MacalU. Là dove sorgeva il forte in cui il maggiore<br />

GALLIAi,O fu assediato ( r8g6) si accàmpano le truppe. Poco dopo sale<br />

sul colle un vecchio indigeno muti<strong>la</strong>to che SI appoggia a una gruccia: suda<br />

e fatica, ma non si stanca, vuoi arrivare <strong>la</strong>ssù.<br />

Quando giunge, i soldati rimangono sorpresi di quel<strong>la</strong> bianca apparizione.<br />

II vecchio vuoi vedere il capitano. E quando si presenta scioglie lo sciamma:<br />

sul petto luccica una medaglia. Fa il saluto con <strong>la</strong> sinistra, poi nel suo italiano<br />

dice:<br />

- lo essere stato soldato del maggiore GALLIA NO. lo oggi morire contento.<br />

Viva l' Italia!<br />

II capitano fa mettere in quadrato sull'attenti tutti i soldati e fa l'appello:<br />

- Maggiore Giuseppe Calliano! .<br />

- Prestnu!<br />

II vecchio àscari piangeva.<br />

Era stato muti<strong>la</strong>to cosi barbaramente, secondo <strong>la</strong> inumana consuetudine<br />

<strong>degli</strong> Abissini (piede sinistro e mano destra), quando l'avevano fatto prigioniero<br />

quarant'anni prima.<br />

• •<br />

I combattimenti continuano, <strong>la</strong> marcia gloriosa {l:rogredisce. Il generale<br />

DE BoNO con un proc<strong>la</strong>ma concede in nome del RE libertà a tutti gli schiavi.<br />

Ma l'Italia non deve vincere solo i ras abissini e le loro truppe. Deve vincere<br />

le sanàoni economiche che <strong>la</strong> Società delle N azioni impone con decorrenza<br />

dal 18 novembre 1935. Solo quattro Stati hanno votato contro: l'Austria,<br />

l'Ungheria, l'Albania, il Paraguai. Con essi sono da ricordare altri Stati che<br />

non facevano parte del<strong>la</strong> Società: il Giappone, gli Stati Uniti del Brasile, il<br />

Marocco, l' Is<strong>la</strong>nda c, sopra tutti, <strong>la</strong> Germània e gli Stati Uniti d'Amèrica.<br />

Il Governo oppone le controsanzioni. Non acquista merci dagli Stati sanzionisti.<br />

Limita if consumo del<strong>la</strong> carne, del legname e di altri generi che vengono<br />

anche dall'estero. ln ogni ripostiglio d'Italia si scovano rottami di ferro<br />

e di altri metalli <strong>per</strong> lo -Stato.<br />

E chi può, offre àrgento e oro. Medaglie, ciòndoli, spille, anelli di valore.<br />

Il 18 dicembre ogni sposa d'Italia, e prima fra tutte <strong>la</strong> REGINA ÈLENA, offre<br />

l'anello nuziale, <strong>la</strong> « fede )), testimone di un'unione indissolubile.<br />

La REGINA <strong>la</strong> depone in un elmetto, dinanzi al saccllo del Milite Ignoto, in<br />

Roma capitale, dinanzi alle statue di Roma Madre e del Padre del<strong>la</strong> Patria.<br />

Quale mai Nazione del Mondo ha dato uno spettacolo più commovente,<br />

patriottico, unanime di questo?<br />

] nostri soldati raddoppiano di entusiasmo <strong>per</strong> essere degni delle loro nobili<br />

donne.<br />

Le vittorie suggel<strong>la</strong>no c premiailO l'epopea militare e civile del<strong>la</strong> Nazione.


LA LIBERAZIONE DELL'ETIÒPIA<br />

LA PRINCIPESSA DI PIEMONTE (<strong>la</strong> prima a sinistra) a bordo del<strong>la</strong> R . Nave ospedale ,Cesarea ,.<br />

In· Somàlia, dopo <strong>la</strong> Battaglia di SassabanèJz, veniva occupato DagaJzbùr.<br />

Quindi <strong>la</strong> marcia continua verso Haràr <strong>per</strong> incontrare le non lontane truppe<br />

provenienti dall ' Eritrea. Le terre delle due colonie si congiungono. Il sogno<br />

di ANTòNlo CECCHI si avvera.<br />

Il Negus intanto torna di nascosto al<strong>la</strong> capitale e di là, dopo aver spedito<br />

a Gibuti oro e cose preziose in quantità, fugge di nottetempo vilmente.<br />

Ma prima, il barbaro dava l'ordine di saccheggiare e incendiare <strong>la</strong> città.<br />

Ed i protettori dell'ex-A.rLÈ SELASSIt non arrossiscono!<br />

Le truppe del Maresciallo BADÒOLlO, che avevano iniziato <strong>la</strong> marCIa su<br />

Addis Abeba su miUe autocarri, affrontando luoghi as<strong>per</strong>rimi, mai visti,<br />

giungono al<strong>la</strong> meta.<br />

11 Maresciallo telegrafa al DUCE:<br />

Oggi 5 maggio alle ore 16, al<strong>la</strong> testa delle truppe vittoriose, sono entrato<br />

in Addis Abeba.<br />

L'Etiòpia è liberata.<br />

La civiltà si sostituisce aUa barbarie.<br />

L'Etiòpia è - e sarà in eterno - italiana.<br />

Mussolini ha vinto 52 Stati coalizzati contro di Lui in una alleanza ignobile<br />

e dissennata che ha <strong>per</strong> coronamento il ridicolo.<br />

Ecco il D UCE che chiama il popolo ad un'altra, solenne adunata e dal balcone<br />

dello sto,·ico Pa<strong>la</strong>zzo Venèzia dà l'annuncio all'Italia e al mondo che<br />

<strong>la</strong> pace, <strong>la</strong> pace romana, <strong>la</strong> pace giusta, è ristabilita.<br />

Aprilemi il cu ore e vi leggerele IIna so<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>: Volonlà.


•<br />

LA LIBERAZIONE DELL'ETIÒPIA<br />

IL MARI'.SC!J\LLO F..\1I LIO DE BONO con un<br />

gruppo di ufliciali al Comando Jupc.riore d i Goall!.<br />

(FI)/. LUCE)<br />

sioni speciali in Romania, Stati Uniti<br />

d'Amèrica e Stati Uniti del Brasi le.<br />

Nel 1925 torna in Italia ed è nominato<br />

Governatore del<strong>la</strong> Libia. Egli<br />

ha <strong>la</strong> carica suprema dcll' esercito<br />

dopo il RE : Capo di Stato maggiore<br />

generale delle Forze armate di terra,<br />

del mare c dell'aria.<br />

Dopo <strong>la</strong> liberazione d' Etiòpia è<br />

nominato primo Viccrè d'Etiòpia e<br />

duca di Addis Abeba.<br />

Fine strale\Sa, mente colta, animo<br />

ardito, instancabile.<br />

R ODOU-O GRAZIANI. Nasce nel 1882<br />

a Filettino (oggi Filettino Gra .t.inni ) in<br />

quel di Frosinone. 1 genitori vogliono<br />

farne un avvocato. Egli ottiene<br />

di fare il militare. Presta servizio in<br />

Eritrea parecchi a nni. Nel 1913 passa<br />

in Libia, ma è tosto chiamalo <strong>per</strong><br />

partecipare al<strong>la</strong> Guerra nostra. Viene<br />

promosso capitano e maggiore<br />

<strong>per</strong> merito di guerra.<br />

Ritorna in Libia nel 1921 e 1111zia<br />

una IOlta senza quartiere contro<br />

i ribelli fomentati dal Senussismo,<br />

setta politico-religiosa antieuropea.<br />

Pacifica <strong>la</strong> Cirenàica, e merita di essere chiamato l'iifricl1l1o, come i Romani<br />

fecero con Sci pia ne.<br />

Ed Africano ritorna nel 1935 sbarcando in Somàlia e organizzando, con<br />

rapidità e precisione veramente mirabili, <strong>la</strong> conquista delle terre etiopiche.<br />

La vittoria gli arride sempre. È promosso Mamciallo d' llnlin e nominato<br />

Vietrè. Con l'energia e <strong>la</strong> prontezza che lo distinguono, posate le armi, organizza<br />

e fa progredire <strong>la</strong> civilizzazione del grande Im<strong>per</strong>o. t orgoglioso di consegnare<br />

il posto, nel dicembre 1937, al terzo Vicerè, cioè al DUCA D' AOSTA, primogenito<br />

di Colui che fu l' Invi tto Comandante del<strong>la</strong> Terza Armata durante<br />

<strong>la</strong> Guerra nostra.<br />

• •<br />

Questi capi ebbero dei collnboralori di valore. Nominarli lulti 11M è P OSSIbile,<br />

ma è doveroso ricordare i primi generali che comandarono le prime colonne<br />

vittoriose: ÈTTORE BÀsTlco, VI ETRO MARAVIGNA, P1RZIO-BIRÒU, RUG­<br />

Gt:RO SANTINI, GIUSEPPE SOMMA, ACHILLE. STARACE, MÀRIO ArMONE-CAT,<br />

Capo dell'Aviazione, MELCHIORRE GAB BA, Capo di Stato maggiore, FIDÈN­<br />

ZIO DAI.L'ORA, Intendente generale, ed altri ed altri ancora che ebbero in<br />

ogni momento un solo pensiero: servire- <strong>la</strong> P atria .


•<br />

IL DUCE FONDATORE DELL' J.\IPERO<br />

Apritemi il cuore e VI leggerete una so<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>: Volontà.


. '-LIRE CINQUE<br />

L'Imposta sull'entr.ta non è dovuta dall'acquirente<br />

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