ra i rapporti annuali dell'arte - The European Foundation Centre
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4 Fondazioni di origine bancaria<br />
Quanto<br />
Nel 2010 la caduta delle erogazioni si stabilizza<br />
2000<br />
1800<br />
1600<br />
1400<br />
1200<br />
1000<br />
800<br />
600<br />
400<br />
200<br />
0<br />
1993<br />
Importi erogati (1993-2000) e delibe<strong>ra</strong>ti (2001-2010) complessivamente e nel settore arte<br />
e cultu<strong>ra</strong>. Fonte: XVI Rapporto Acri. Importi in milioni di euro.<br />
Il 2011 è un anno che pesa. Le anticipazioni<br />
sugli stanziamenti in arte e cultu<strong>ra</strong> nel 2012<br />
Anno Erogazioni Erogazioni % Arte e cultu<strong>ra</strong><br />
totali arte su erogazioni<br />
e cultu<strong>ra</strong> totali<br />
2010 976.392.738 299.889.398 30,7%<br />
2011 (stima) 884.760.920 259.819.942 29,4%<br />
2012 (stanziamenti) 680.872.868 210.455.815 30,9%<br />
Importi erogati e stanziati in arte e cultu<strong>ra</strong> (2010-2012). Fonte: Il Giornale dell’Arte XI-<br />
RA Fondazioni. Dichia<strong>ra</strong>zioni di 66 FOB. Importi in milioni di euro.<br />
Come si muovono i numeri nell’arte e nella cultu<strong>ra</strong><br />
per le fondazioni «Top Ten»<br />
Come<br />
NON CLASSIFICATO<br />
EDITORIA E ALTRI MEZZI<br />
DI COMUNICAZIONE DI MASSA<br />
ATTIVITÀ DI BIBLIOTECHE<br />
E ARCHIVI<br />
ARTI VISIVE<br />
ATTIVITÀ DEI MUSEI<br />
ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI<br />
E ARTISTICHE<br />
CREAZIONI E INTERPRETAZIONI<br />
ARTISTICHE E LETTERARIE<br />
CONSERVAZIONE PATRIMONIO<br />
Importi totali<br />
Importi arte e cultu<strong>ra</strong><br />
Arte e cultu<strong>ra</strong> sono anco<strong>ra</strong> il primo settore d’intervento<br />
SICUREZZA ALIMENTARE<br />
E AGRICOLTURA DI QUALITÀ<br />
PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ<br />
E SICUREZZA PUBBLICA<br />
RELIGIONE E SVILUPPO SPIRITUALE<br />
DIRITTI CIVILI<br />
FAMIGLIA E VALORI CONNESSI<br />
ATTIVITÀ SPORTIVA<br />
PROTEZIONE E QUALITÀ AMBIENTALE<br />
SALUTE PUBBLICA MEDICINA<br />
PREVENTIVA E RIABILITATIVA<br />
ASSISTENZA AGLI ANZIANI/SOCIALE<br />
VOLONTARIATO, FILANTROPIA<br />
E BENEFICENZA<br />
EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E FORMAZIONE<br />
SVILUPPO LOCALE ED EDILIZIA<br />
POPOLARE LOCALE<br />
RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA<br />
1994<br />
1995<br />
1996<br />
1997<br />
1998<br />
1999<br />
2000<br />
2001<br />
2002<br />
2003<br />
2004<br />
2005<br />
2006<br />
Distribuzione percentuale delle erogazioni per settore beneficiario (2008-2010).<br />
Fonte: XVI Rapporto Acri<br />
2010<br />
2009<br />
2008<br />
Dopo la riduzione, stabili gli investimenti sul patrimonio<br />
storico-artistico<br />
MILIONI DI EURO 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180<br />
Composizione interna delle erogazioni relative al settore Arte, attività e beni cultu<strong>ra</strong>li<br />
(2008-2010). Fonte: XVI Rapporto Acri<br />
Aumenta la progettualità propria<br />
Area 2008 2009 2010<br />
geog<strong>ra</strong>fica importo % importo % importo %<br />
Richieste di terzi 65,3 59,7 55,5<br />
Progetti propri 13,8 18,5 23,3<br />
Bandi 21,0 21,8 21,2<br />
Totale 100 % 100 % 100 %<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
2010<br />
Fondazione Erogazioni Arte e Erogazioni Arte e Erogazioni Arte<br />
totali cultu<strong>ra</strong> totali cultu<strong>ra</strong> totali e cultu<strong>ra</strong><br />
2010 2010 2011 2011 2012 2012<br />
% (stima) % (stanziamento) %<br />
Cariplo 187,3 35,1 163,4 30,1 160,0 21,9<br />
Compagnia<br />
di San Paolo 122,8<br />
Monte dei<br />
Paschi<br />
27,2 125,0 25,5 131,0 23,7<br />
di Siena<br />
CR Verona<br />
Vicenza<br />
Belluno<br />
105,6 22,1 22,8 32,0 n.d. n.d.<br />
e Ancona 157,6 25,4 118,6 24,5 60,0 40,7<br />
CRT<br />
CR Padova<br />
123,0 22,0 65,0 41,5 50,0 41,0<br />
e Rovigo 60,8 14,1 62,1 13,4 51,0 15,7<br />
Roma* 44,3 35,6 51,4 51,8 n.d. n.d.<br />
CR Cuneo<br />
Ente CR<br />
26,7 22,8 26,0 20,9 18,2 20,0<br />
Firenze 39.9 52,6 30,1 47,2 20,0 38,0<br />
CR Lucca 25,5 39,7 23,3 44,9 24,6<br />
Le prime 10 fondazioni per patrimonio. Erogazioni totali e importi erogati in arte e<br />
cultu<strong>ra</strong> (2010-2012). Fonte: Il Giornale dell’Arte X RA Fondazioni.<br />
Importi in milioni di euro. * non associata Acri<br />
ARTE, ATTIVITÀ E BENI CULTURALI<br />
EURO 0 100.000.000 200.000.000 300.000.000 400.000.000 500.000.000 600.000.000<br />
Distribuzione percentuale delle erogazioni in relazione all’origine dei progetti<br />
(2008-2010). Fonte: XVI Rapporto Acri<br />
2010<br />
2009<br />
2008<br />
Professor Cammelli, per vent’anni le fondazioni di origine<br />
bancaria sono state le major dell’investimento in arte e cultu<strong>ra</strong>.<br />
Una voce molto rilevante in valori assoluti, sempre al<br />
primo posto del monte erogazioni. Qual è il bilancio dei vostri<br />
interventi?<br />
I dati del XVI Rapporto Acri (2011) most<strong>ra</strong>no che il monte<br />
erogazioni si è ridotto, ma la percentuale d’investimento<br />
sul settore rimane alta, anzi è cresciuta rispetto all’esercizio<br />
precedente (+31%), per 423 milioni di euro spesi complessivamente.<br />
La destinazione più significativa delle erogazioni<br />
riguarda la conservazione e la valorizzazione dei beni architettonici<br />
e archeologici (recupero, restauro, valorizzazione,<br />
utilizzazione e agevolazione alla fruizione) ed è pari a circa<br />
un terzo della capacità del settore. Al secondo posto abbiamo<br />
il sostegno alla produzione di attività cultu<strong>ra</strong>li e artistiche,<br />
che <strong>ra</strong>ppresenta il 20% del settore, seguito dall’intervento<br />
in favore dei musei, biblioteche e archivi. Per quanto concerne<br />
la qualità, l’evoluzione è a velocità differenziata e si<br />
muove nel segno di tre temi: il passaggio a una progettualità<br />
autonoma, l’innovazione, le partnership, sia con altri<br />
soggetti pubblici e privati sia con altre fondazioni, un capito-<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 321, GIUGNO 2012<br />
MARCO CAMMELLI, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA ACRI<br />
Pa<strong>ra</strong>dossalmente sono le piccole<br />
fondazioni a sopportare meglio la crisi<br />
Le FOB sono i «g<strong>ra</strong>ndi ricchi» del nostro<br />
tempo. Casseforti oggetto del desiderio,<br />
costantemente accusate di essere centri<br />
di potere con attacchi spesso pretestuosi<br />
(come nel caso dell’IMU per cui hanno le<br />
agevolazioni concesse ai beni filantropici).<br />
La loro azione è «importantissima, senza<br />
la quale tanti servizi sociali essenziali non<br />
potrebbero essere realizzati, con un<br />
ulteriore aumento delle condizioni di<br />
disagio» dice Andrea Olivero, Portavoce<br />
del Forum del Terzo Settore.<br />
GIORGIO RIGHETTI, DIRETTORE GENERALE DELL’ACRI<br />
Le nuove regole sancite<br />
dalla «magna» carta<br />
I l<br />
primo centenario dell’Acri,<br />
l’associazione delle fondazioni<br />
di origine bancaria e delle<br />
casse di risparmio italiane, coincide<br />
con il suo XXII Congresso<br />
Nazionale, l’importante appuntamento<br />
triennale, sempre molto<br />
atteso dal sistema per il quadro<br />
che ne emerge e le tendenze evolutive<br />
delle st<strong>ra</strong>tegie dei principali<br />
attori del privato sociale.<br />
Vent’anni sono passati dalla<br />
«Legge Amato» istitutiva delle<br />
FOB e molta st<strong>ra</strong>da è stata com- Giorgio Righetti<br />
piuta, ma l’ultimo biennio, così<br />
t<strong>ra</strong>umatico sotto il profilo economico-finanziario, segnato dalla<br />
f<strong>ra</strong>gilità pubblica, da pesanti, nuove emergenze sociali e dalla profonda<br />
t<strong>ra</strong>sformazione del sistema bancario, impone un cambio<br />
di pa<strong>ra</strong>digma, per tutti. Giorgio Righetti, direttore gene<strong>ra</strong>le dell’Acri<br />
dal 2010, dopo un’esperienza triennale alla guida della Fondazione<br />
con il Sud e manager di lungo corso nel campo finanziario<br />
e commerciale, ci anticipa l’agenda del Congresso.<br />
Dottor Righetti, molti economisti indicano l’evoluzione delle fondazioni<br />
di origine bancaria come l’ago di bilancia nella crisi.<br />
Quali sfide e temi avete messo nell’agenda del Congresso?<br />
Non si può pensare che la soluzione all’attuale stato di crisi, conclamato<br />
e g<strong>ra</strong>voso, possa provenire solo dalle fondazioni di origine<br />
bancaria. Come indica la legge, operiamo in un’ottica di sussidiarietà,<br />
non di sostituzione al Pubblico. Non chiarire questo<br />
punto potrebbe gene<strong>ra</strong>re aspettative mal riposte. Oggi, il ruolo<br />
delle fondazioni è più profondo e articolato rispetto al passato,<br />
ma esiste una g<strong>ra</strong>nde risorsa nell’opportunità di coope<strong>ra</strong>zione<br />
che possono gene<strong>ra</strong>re nei territori, conoscendoli in<br />
profondità ed essendone parte. Fintanto che sa<strong>ra</strong>nno viste come<br />
una fonte finanziaria e non come risorsa sociale, risulterà difficile<br />
instau<strong>ra</strong>re una coope<strong>ra</strong>zione e si corre il rischio di una competizione<br />
per l’accapar<strong>ra</strong>mento delle risorse. Il tema della coope<strong>ra</strong>zione,<br />
del fare rete, è oggi cent<strong>ra</strong>le e condiviso. Un secondo<br />
tema è l’applicazione della Carta delle fondazioni.<br />
lo nuovo che sicu<strong>ra</strong>mente verrà<br />
ampliato dalla saggezza degli<br />
uomini e dallo stato natu<strong>ra</strong>le<br />
delle cose.<br />
La risposta delle fondazioni alle<br />
emergenze sociali necessariamente<br />
influirà sugli investimenti<br />
in arte e cultu<strong>ra</strong>, a favore del<br />
welfare e dell’educazione. Come<br />
pensate di coniugare la cont<strong>ra</strong>zione<br />
delle risorse con l’aumento<br />
della domanda?<br />
Pa<strong>ra</strong>dossalmente la crisi è<br />
Marco Cammelli<br />
sopportata meglio dalle piccole<br />
fondazioni, o comunque dalle<br />
meno progettuali, perché il bricolage è più facilmente assottigliabile.<br />
La crisi «batte in breccia» alla progettazione più<br />
complessa, sia perché è di dimensioni maggiori, sia perché implica<br />
la relazione con più soggetti, ent<strong>ra</strong>ti a loro volta in crisi.<br />
La coope<strong>ra</strong>zione è una ricchezza ma, se si mettono insieme le<br />
criticità, t<strong>ra</strong>scina, come in cordata, verso il basso. Oggi le fondazioni<br />
devono essere molto avvertite rispetto a questo dato,<br />
perché non possono stare ferme: o fanno un passo avanti o<br />
fanno un passo indietro. La sfida è non ridurre la progettualità<br />
e comporta rimodulare, ripensare, reinventare le metodologie.<br />
Un buon esempio è la maggiore coope<strong>ra</strong>zione f<strong>ra</strong><br />
fondazioni sui meccanismi della produzione cultu<strong>ra</strong>le.<br />
Questo significa avere fantasia e attenzione. Non c’è più spazio<br />
per accademismi o le «riserve» degli addetti ai lavori. Se<br />
questo non è il momento più indicato per realizzare una pinacoteca,<br />
può esserlo ad esempio per dar vita a fondi di restauro<br />
per opere minori. Siamo in possesso di un patrimonio di<br />
beni cultu<strong>ra</strong>li che va deterio<strong>ra</strong>ndosi: distribuire gli interventi di<br />
tutela su labo<strong>ra</strong>tori di restauro, probabilmente privi di committenza<br />
in questo momento, può essere un’occasione di sviluppo<br />
per ope<strong>ra</strong>tori qualificati, con una ricaduta sociale, psicologica<br />
ed economica, oltre che cultu<strong>ra</strong>le, tutt’altro che t<strong>ra</strong>scu<strong>ra</strong>bile.<br />
Come si muove la Commissione Cultu<strong>ra</strong> dell’ACRI?<br />
Individuando priorità nei processi che gene<strong>ra</strong>no innovazione.<br />
Questa è la base del «Fondo per l’impresa giovanile in<br />
materia cultu<strong>ra</strong>le», avviato a metà maggio, che impegna dieci<br />
fondazioni (Lombardia, area torinese, Cagliari, Livorno, La<br />
Ci spiega in che cosa si sostanzia e come può essere t<strong>ra</strong>dotta<br />
in p<strong>ra</strong>tica?<br />
È un documento che l’Assemblea Acri ha approvato all’unanimità<br />
a inizio aprile 2012, nato da un percorso avviato a fine<br />
2010 in occasione di un seminario interno sulle prospettive delle<br />
fondazioni cui parteciparono la g<strong>ra</strong>n parte dei loro presidenti<br />
e amminist<strong>ra</strong>tori. Risponde all’esigenza di definire un codice<br />
di autoregolamentazione volontaria per affiancare la<br />
«Legge Ciampi», punto di riferimento normativo. La «Carta<br />
delle Fondazioni» si è sviluppata secondo tre linee direttrici: la<br />
governance, l’attività istituzionale e la gestione del patrimonio.<br />
Att<strong>ra</strong>verso un percorso fortemente partecipato, circa 90<br />
amminist<strong>ra</strong>tori, funzionari e dirigenti sono stati coinvolti in 3<br />
gruppi di lavoro sulle 3 tematiche fondamentali. Insieme a un<br />
sistema di principi, la Carta ha la funzione di indirizzarle in<br />
un’ottica di efficienza, efficacia, responsabilità, t<strong>ra</strong>sparenza<br />
e autonomia dai condizionamenti esterni. O<strong>ra</strong> necessita di un<br />
percorso applicativo, poiché la maggior parte dei principi dovrebbe<br />
incidere negli statuti e nei regolamenti delle fondazioni.<br />
Un percorso di adeguamento che potrebbe richiedere almeno<br />
un anno.<br />
Iter veloce per un tema complesso, indice di un’urgenza sentita<br />
di rilettu<strong>ra</strong> identitaria e risposta alle forti istanze che provengono<br />
dall’esterno?<br />
Le fondazioni esistono da vent’anni, ma la piena attività è iniziata<br />
da un decennio. Si è avvertita l’esigenza di uno sviluppo<br />
ulteriore della capacità di essere un corpo intermedio all’interno<br />
della società, nell’ottica di un miglio<strong>ra</strong>mento continuo,<br />
nonché di completamento fattuale e ope<strong>ra</strong>tivo della «Legge<br />
Ciampi». Nel contempo, è spinta dalla diversificazione e dall’aumento<br />
dell’intensità dei bisogni, sempre più complessi, che<br />
emergono dai territori. Se le istanze sono molte, la risposta deve<br />
essere efficace e <strong>ra</strong>zionale, oltre che t<strong>ra</strong>sparente e documentabile.<br />
La Carta, nel rispetto delle autonomie e dell’indipendenza<br />
delle fondazioni, lascia spazi di adeguamento per tener<br />
conto delle specificità territoriali, dimensionali e organizzative,<br />
evitando applicazioni standardizzate che potrebbero risultare<br />
inadeguate in alcuni contesti. CSM<br />
Giorgio Righetti è Direttore Gene<strong>ra</strong>le dell’Acri dal 2010.