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Sommario - OMCEO VR

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EDITORIALE<br />

5 Sogni e fantasie...in una notte di mezza estate<br />

NOTIZIE DALL'ORDINE<br />

6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni<br />

7 Il Presidente a Parodi sulle quote da versare<br />

all’ENPAM<br />

27 Inaugurazione della nuova Sede<br />

27 Convocazione Assemblea Ordinaria 2009<br />

28 Bilancio 2008-2010<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

8 Verbali della Commissione Odontoiatri<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

10 Direttive anticipate di trattamento:<br />

sul documento approvato a Terni dalla FNOMCeO<br />

11 Ieri, oggi, e domani?<br />

CONVEGNI E CONGRESSI<br />

13 Convegni e Congressi<br />

AGGIORNAMENTO<br />

14 Il Carcinoma Prostatico localizzato, T1-T3b.<br />

Approccio diagnostico e generalità sui trattamenti (Parte I)<br />

SOMMARIO<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

32 Analgesici oppioidi: semplificata la prescrizione<br />

34 Prestazioni di Pronto Soccorso: chi paga il ticket?<br />

ATTUALITÀ<br />

38 Ictus cerebrale e forame ovale pervio.<br />

Il modello assistenziale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria<br />

di Verona<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

41 Charles De Gaulle e l’aneurisma<br />

42 Un curioso ricettario del Seicento<br />

ENPAM<br />

49 Pro-memoria previdenziale<br />

ASSOCIAZIONI<br />

50 Gita sociale Federspev - Verona<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

51 Guida alla Moderna Chirurgia Vascolare 2009<br />

51 I tumori del cavo orale<br />

GIOVANI E PROFESSIONE<br />

52 S.O.S. - Sostituzioni<br />

TEMPO LIBERO<br />

54 Chi cerca... trova<br />

ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VR</strong><br />

NUOVO ORARIO DI APERTURA<br />

DELLA SEGRETERIA DELL’ORDINE<br />

Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Martedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />

Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />

Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Sabato chiuso<br />

VERONA MEDICA 3


VERONA MEDICA<br />

Bimestrale di informazione medica<br />

Bollettino Ufficiale dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona<br />

Anno XXXXIIII n. 4 Settembre 2009<br />

Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />

Registrazione del Tribunale di Verona<br />

n.153 del 20/3/1962<br />

Direzione, Redazione, Amministrazione<br />

Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1<br />

37122 Verona, tel. 8006112/596745<br />

Direttore Responsabile<br />

Roberto Mora<br />

Comitato di Redazione<br />

Beltrame Mario, Mora Roberto,Insacco Rocco Elio, Bovolin Francesco<br />

Peroni Alberto, Marchi Carlo, Tosi Gelmino, Marchioretto Fabio<br />

Dalla Riva Alessandro, Battaglia Giuseppe, Gadioli Paolo<br />

Consiglio Direttivo<br />

Presidente: Franco Alberton<br />

Vice-Presidente: Roberto Mora<br />

Segretario: Giorgio Carrara<br />

Tesoriere: Fabio Marchioretto<br />

Consiglieri<br />

Francesco Bovolin, Vania Braga, Orazio Codella, Franco Colletta, Fabio Facincani,<br />

Roberto Fostini, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Franca Mirandola,<br />

Annamaria Molino, Francesco Oreglia, Bianca Rosa, Carlo Soraci<br />

Revisori dei Conti<br />

Claudio Balestriero, Mario Beltrame, Mario Celebrano<br />

Revisore dei Conti Supplente<br />

Giuseppe Battaglia<br />

Commissione Odontoiatri<br />

Claudio Arrichiello, Francesco Bovolin,<br />

Gino Cavallini, Francesco Oreglia, Giampaolo Paoletti<br />

Fotocomposizione Videoimpaginazione<br />

e stampa<br />

Girardi Print Factory<br />

Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)<br />

tel. 0442 600401<br />

Foto di Copertina<br />

Roberto Mora<br />

– Settembre –<br />

INSERZIONI PUBBLICITARIE SUL BOLLETTINO<br />

SPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE<br />

1/2 pagina interna (bianco e nero) € 450,00 € 350,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)<br />

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4 VERONA MEDICA


VERONA MEDICA<br />

EDITORIALE<br />

Sogni e fantasie …<br />

in una notte di mezza estate<br />

Qualche tempo fa ci ha scritto un<br />

collega, infastidito perché la farmacia<br />

del suo paese prescriveva diete ai suoi<br />

pazienti.<br />

Dopo le opportune “indagini” abbiamo<br />

scoperto che le diete arrivavano<br />

prescritte da una dottoressa che da<br />

Roma riceveva dalla farmacia anamnesi<br />

e dati obiettivi (peso, altezza e<br />

pressione arteriosa) rilevati dal farmacista<br />

e provvedeva poi all’invio in<br />

farmacia delle sue indicazioni<br />

dietetiche.<br />

Ne abbiamo interessato l’Ordine di<br />

Roma ipotizzando per la collega<br />

l’ipotesi di violazione dell’articolo 67<br />

(prestanomismo).<br />

Il 13 Agosto, TG1 economia ha illustrato<br />

il progetto che prevede di affidare<br />

alle farmacie la prenotazione, per conto<br />

del SSN, delle indagini cliniche , delle<br />

visite specialistiche, il ritiro dei referti,<br />

l’avvio delle pratiche per la richiesta di<br />

assistenza domiciliare, le prenotazioni<br />

ed il ritiro di materiali e referti nelle<br />

campagne di screening oncologico.<br />

Un illustre farmacista (mi pare fosse il<br />

Presidente Nazionale della FOFI) , spiegava<br />

che già ora le farmacie sono in<br />

grado di fornire una quantità di servizi<br />

sanitari, dal controllo della pressione<br />

arteriosa al dosaggio di molti parametri<br />

di laboratorio (come glicemia, colesterolo,<br />

trigliceridi), di eseguire un test<br />

di gravidanza, ma anche registrare un<br />

ECG (con la visita cardiologica “a<br />

distanza” e la refertazione direttamente<br />

in farmacia) o eseguire “ricerche cliniche”<br />

più delicate.<br />

Chissà perché mi è venuta subito in<br />

mente quella della ricerca delle<br />

“intolleranze alimentari”…. ?<br />

Di poco tempo prima la proposta,<br />

tuttora al vaglio dei nostri governanti,<br />

di inserire nell’organico delle farmacie<br />

l’infermiere. Si potrebbero così eseguire<br />

direttamente in farmacia le medi-<br />

cazioni, le iniezioni intramuscolari, le<br />

fleboclisi reidratanti e persino le vaccinazioni<br />

antinfluenzali ed i clisteri.<br />

Una collega, commentando via e-mail<br />

le notizie di TG1Economia ha scritto<br />

“Diagnosi e terapia in farmacia ! Che<br />

bello !! Possiamo chiudere i nostri<br />

ambulatori”.<br />

La Regione Toscana ha avviato, per chi<br />

si presenta ai Pronto Soccorso, un<br />

nuovo percorso assistenziale chiamato<br />

“See and Treat”.<br />

Vi si prevede che in fase di “triage” i<br />

pazienti con un codice bianco possano<br />

essere inviati per la visita ed il trattamento<br />

indifferentemente dal medico o<br />

dall’infermiere.<br />

Quest’ultimo potrà operare autonomamente<br />

(senza la supervisione del<br />

medico) facendo diagnosi ed assegnando<br />

terapie.<br />

La delibera, voluta per ridurre i tempi<br />

di attesa nei Pronto Soccorso, è già<br />

operativa.<br />

Con questo caldo mi capita di avere<br />

delle notti insonni. Quella trascorsa è<br />

stata una di quelle.<br />

Ho cominciato a pensare che se<br />

l’infermiere può fare diagnosi e terapia<br />

al Pronto Soccorso, perché non<br />

potrebbe farle anche in farmacia?<br />

L’ipotesi della nostra collega mi è<br />

sembrata subito tutt’altro che peregrina.<br />

Ho cominciato ad immaginare che in<br />

farmacia ci si potrebbe anche<br />

impiantare una specie di Pronto<br />

Soccorso.<br />

La tecnologia delle comunicazioni,<br />

oggi, permette di tutto.<br />

Il collegamento con un cardiologo può<br />

permettere di avere referti ECG e visite<br />

cardiologiche “on line”.<br />

Ma la presenza dell’infermiere può<br />

anche permettere al medico di far<br />

eseguire da quest’ultimo manovre più<br />

delicate come la somministrazione per<br />

fleboclisi di un antiaritmico per correggere<br />

una fibrillazione atriale.<br />

Si potrebbe anche sistemare in<br />

farmacia un lettino e fornire, a chi lo<br />

vuole, una seduta di psicoterapia in<br />

collegamento “on line” con uno<br />

psicologo o uno psichiatra.<br />

Mi è venuto in mente il film di Alberto<br />

Sordi “il medico della mutua” dove<br />

l’Albertone Nazionale alla fine visitava<br />

“a distanza” usando l’infermiera ed il<br />

telefono e standosene comodamente<br />

sdraiato sul terrazzo di casa.<br />

Ma mi è venuta in mente anche l’altra<br />

possibilità.<br />

Perché non cominciare noi a distribuire<br />

i farmaci?<br />

Ricetta e farmaco direttamente dal<br />

medico di famiglia !<br />

Niente più problemi con i generici;<br />

niente più malintesi su formulazioni e<br />

dosaggi; non più conflitti con le note,<br />

le esenzioni, la prescrivibilità in fascia<br />

A o C.<br />

E poi potremmo vendere ai nostri pazienti<br />

non solo farmaci, ma anche zoccoli,<br />

cavigliere, calze, panciere,<br />

reggiseni, pannolini, sospensori,<br />

tisane, profumi ed essenze ….!<br />

Insomma perché non trasformare i<br />

nostri studi in farmacie ?<br />

Economicamente potrebbe essere un<br />

affare molto interessante.<br />

ROBERTO MORA<br />

5


Verbali<br />

del Consiglio<br />

e delle<br />

Commissioni<br />

VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />

DEL 27 MAGGIO 2009<br />

Presenti: Alberton, Mora, Carrara.<br />

Marchioretto, Bovolin, Codella,<br />

Colletta, Guglielmi Lombardo,<br />

Mirandola, Oreglia, Rosa,Soraci.<br />

Revisori dei Conti: Beltrame,<br />

Celebrano, Battaglia.<br />

Direttore: Cerioni<br />

Assenti Giustificati: Braga,<br />

Facincani, Fostini, Molino,<br />

Balestriero.<br />

1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />

VERBALE CONSIGLIO PRECEDENTE<br />

Viene data lettura del verbale relativo<br />

al Consiglio del 01.04.2009, che viene<br />

approvato con una modifica.<br />

2) COMUNICAZIONI DEL PRESI-<br />

DENTE<br />

a) Vengono illustrate e poste all’attenzione<br />

del Consiglio le modalità<br />

di uso interno delle sale dell’Ordine<br />

e dei relativi parcheggi per le<br />

autovetture.<br />

Il Consiglio approva.<br />

b) Il Presidente relaziona sul Consiglio<br />

Nazionale FNOMCeO, svoltosi nei<br />

giorni 16 e 17 aprile u.s.- In tale<br />

convocazione è stato rieletto il Dott.<br />

Bianco quale Presidente della<br />

FNOMCeO e tutti i candidati della<br />

lista da lui presentata.<br />

Nella medesima seduta sono state<br />

evidenziate alcune proposte a<br />

sostegno dei terremotati dell’Abruzzo.<br />

6<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

c) Il Presidente illustra brevemente<br />

sui due incontri avuti con i Presidenti<br />

degli Ordini dei Medici C. e<br />

O. del Veneto tenutisi il 6 aprile ed<br />

il 25 maggio u.s., ove è stata rilevata<br />

la necessità di istaurare un<br />

rapporto di fattiva collaborazione<br />

con i rappresentanti della Regione<br />

referenti per l’E.C.M, e la Legge<br />

Regionale 22/2002.<br />

d) Il Presidente pone all’attenzione<br />

dei presenti l’opportunità di una<br />

condotta riservata sulle decisioni<br />

adottate dal Consiglio.<br />

e) Il Presidente informa il Consiglio<br />

che l’antitrust ha ribadito la “liberalizzazione”<br />

della pubblicità sanitaria<br />

di cui alla L. nr. 248 del<br />

4.8.2007, meglio conosciuta come<br />

“Legge Bersani”; pertanto il<br />

compito degli Ordini dei Medici C.<br />

e O. sarà quello di vigilare sui testi<br />

pubblicitari dei propri iscritti esclusivamente<br />

sul piano deontologico.<br />

f) Viene data la parola al Dott. Celebrano,<br />

quale Referente del<br />

“Gruppo di Coordinamento della<br />

Formazione e Ricerca in Medicina<br />

Generale” recentemente costituitosi<br />

a Verona, il quale chiede di<br />

poter destinare presso la sede<br />

dell’Ordine la posta dell’Associazione<br />

da Lui rappresentata.<br />

Il Consiglio approva.<br />

g) Viene consegnata a tutti i presenti<br />

la documentazione pervenuta<br />

dall’Ordine dei Medici C. e O. di<br />

Arezzo che sarà oggetto di<br />

discussione alla prossima seduta<br />

di Consiglio.<br />

h) Su segnalazione dell’Ordine dei<br />

Medici C. e O. di Trento, vengono<br />

esaminati sul piano deontologico,<br />

i testi pubblicitari effettuati da due<br />

Colleghi iscritti al nostro Ordine.<br />

Il Consiglio da mandato al Presidente<br />

di convocarli per gli accertamenti<br />

del caso.<br />

i) In merito a spese da rimborsare ai<br />

Consiglieri per partecipazioni a<br />

Convegni e/o altre manifestazioni<br />

di carattere sanitario, il Presidente<br />

propone che gli stessi avvengano<br />

previo atto di delega con relativa<br />

richiesta formale, da inviare<br />

all’Ordine in data precedente<br />

all’evento.<br />

3) GRUPPI DI LAVORO<br />

Il Consiglio approva la costituzione dei<br />

Gruppi di Lavoro di cui all’allegato<br />

elenco, parte integrante del presente<br />

verbale. I Referenti dovranno periodicamente<br />

relazionare al Consiglio<br />

sull’attività svolta.<br />

4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />

Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />

approvate<br />

MEDICI - CHIRURGHI<br />

Iscrizioni neo-abilitati:<br />

Dott. IMPUSINO Antonio<br />

Dott. LAZAR Angela<br />

Dott. VALCHEVA Milkova<br />

Iscrizioni per trasferimento da altro<br />

Ordine:<br />

Dott. BUFANO Susanna da MILANO<br />

Dott. GIORDANO Giuseppe<br />

da PALERMO<br />

Dott. PERRONE Dominga da BARI<br />

Dott. SQUINTANI Giovanna M.<br />

da MILANO<br />

Cancellazioni per decesso:<br />

Dott. AGOSTINI Roberto<br />

Prof. RIZZOTTI Paolo<br />

Cancellazioni su richiesta:<br />

Dott. CALETTI Andrea<br />

Prof. BELLAVITE Paolo<br />

Cancellazioni per trasferimento ad<br />

altro Ordine:<br />

Dott. MICHELOTTO Marta a PADOVA<br />

Reiscrizioni:<br />

Dott. RINAWI Madhat<br />

ODONTOIATRI<br />

Iscrizioni per trasferimento da altro<br />

Ordine:<br />

Dott. ROMEO Mariastella da ROMA<br />

Reiscrizioni:<br />

Dott. RINAWI Madhat<br />

PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELA-<br />

ZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DAL-<br />

LA SALA I CONSIGLIERI ODONTO-<br />

IATRI , I REVISORI DEI CONTI ED IL<br />

DIRETTORE.<br />

COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICI<br />

CHIRURGHI<br />

OMISSIS...<br />

Il Segretario<br />

GIORGIO CARRARA<br />

Il Presidente<br />

FRANCO ALBERTON<br />

VERONA MEDICA


GRUPPI DI LAVORO<br />

VERONA MEDICA<br />

COMUNICAZIONE E RAPPORTI<br />

CON LA STAMPA<br />

Referente: Dott. Roberto MORA<br />

Componenti:<br />

Dott. Giuseppe BATTAGLIA<br />

Dott. Mario BELTRAME<br />

Dott. Francesco BOVOLIN<br />

Dott. Fabio MARCHIORETTO<br />

PSICOTERAPEUTI<br />

Referente: Dott. Franco ALBERTON<br />

Componenti:<br />

Prof. Antonio BALESTRIERI<br />

Prof. Luciano BONUZZI<br />

Dott. Flavio NOSE’<br />

AGGIORNAMENTO – ECM<br />

PROBLEMI GIOVANILI<br />

Referente: Prof.Alfredo GUGLIELMI<br />

Componenti:<br />

Dott. Giuseppe BATTAGLIA<br />

Dott. Mario CELEBRANO<br />

Dott. Orazio Michele CODELLA<br />

Dott. Franco COLLETTA<br />

Dott. Annamaria MOLINO<br />

Dott. Francesco OREGLIA<br />

PARI OPPORTUNITÀ<br />

Referente: Dott. Bianca ROSA<br />

Componenti:<br />

Dott. Vania Teresa BRAGA<br />

Dott. Annamaria MOLINO<br />

PUBBLICITÀ SANITARIA<br />

Referente: Dott. Fabio FACINCANI<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

Componenti:<br />

Dott. Claudio ARRICHIELLO<br />

Dott. Mario BELTRAME<br />

DEONTOLOGIA<br />

Referente: Dott. Roberto FOSTINI<br />

Componenti:<br />

Dott. Franco ALBERTON<br />

Dott. Giorgio CARRARA<br />

PREVIDENZA ENPAM<br />

Referente: Dott. Franco ALBERTON<br />

Componenti:<br />

Dott. Giuseppe BATTAGLIA<br />

Dott. Giorgio CARRARA<br />

Dott. Gino CAVALLINI<br />

Dott. Franca MIRANDOLA<br />

Dott. Giovanni Carlo SORACI<br />

RAPPORTI CON INPS<br />

Referente:<br />

Dott. Giorgio CARRARA<br />

Componenti:<br />

Dott. Giuseppe BATTAGLIA<br />

Dott. Mario CELEBRANO<br />

Dott. Giuseppe LOMBARDO<br />

Dott. Bianca ROSA<br />

FEDERAZIONE REGIONALE<br />

Referente: Dott. Franco ALBERTON<br />

Componenti:<br />

Dott. Francesco BOVOLIN<br />

Dott. Giorgio CARRARA<br />

Dott. Roberto MORA<br />

AUTORIZZAZIONI ACCREDITAMENTO<br />

– PRIVACY – LEGGE 81/08 (EX 626)<br />

Componenti:<br />

Dott. Claudio ARRICHIELLO<br />

Il Presidente a Parodi<br />

sulle quote da versare all’ENPAM<br />

Chiar.mo Presidente,<br />

in questi giorni stanno giungendo,<br />

anche ai medici veronesi dipendenti,<br />

gli avvisi /con relative sanzioni) per il<br />

mancato pagamento delle quote<br />

dovute all’ENPAM sul reddito libero<br />

professionale dichiarato al “rigo B dati<br />

fiscali”. Vorrei qui rappresentarLe la<br />

preoccupazione dei tanti medici che,<br />

per disinformazione ma in perfetta<br />

buona fede, hanno omesso tali pagamenti<br />

ed ora si trovano sottoposti a<br />

richieste di rilevanti esborsi.<br />

Chiederei quindi, a nome di questi<br />

Dott. Giuseppe LOMBARDO<br />

Dott. Roberto MORA<br />

Dott. Giampaolo PAOLETTI<br />

Dott. Vincenzo SCOLA<br />

Rappresentanti SPISAL ULSS 20-21-22<br />

VIABILITÀ<br />

Referente: Dott. Bianca ROSA<br />

Componenti:<br />

Dott. Franco COLLETTA<br />

RAPPORTI TERRITORIO –<br />

DIPENDENZA- CONTINUITÀ<br />

ASSISTENZIALE-AZIENDE/ULSS:<br />

Referente: Dott. Mario CELEBRANO<br />

Componenti:<br />

Dott. Claudio BALESTRIERO<br />

Dott. Vania Teresa BRAGA<br />

Dott. Orazio Michele CODELLA<br />

Dott. Franco COLLETTA<br />

Dott. Fabio FACINCANI<br />

Dott. Roberto FOSTINI<br />

Prof. Alfredo GUGLIELMI<br />

Dott. Giuseppe LOMBARDO<br />

Dott. Franca MIRANDOLA<br />

Dott. Giampaolo PAOLETTI<br />

Dott. Bianca ROSA<br />

INFORMATIZZAZIONE<br />

Referente:<br />

Dott. Fabio MARCHIORETTO<br />

Componenti:<br />

Dott. Giuseppe BATTAGLIA<br />

Dott. Vania Teresa BRAGA<br />

Dott. Mario CELEBRANO<br />

Dott. Orazio Michele CODELLA<br />

colleghi, di valutare la possibilità di<br />

attenuare e/o diluire il rigore dei<br />

provvedimenti sanzionatori, con la<br />

speranza l’auspicio di evitare, in futuro,<br />

il ripetersi di tali incresciose situazioni.<br />

IL PRESIDENTE<br />

FRANCO ALBERTON<br />

VERONA MEDICA 7


VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />

ODONTOIATRI DEL 13 MAGGIO 2009<br />

Presenti: Dott. C. Arrichiello,<br />

Dott. F. Bovolin, Dott. G. Cavallini,<br />

Dott. F. Oreglia, Dott. G. Paoletti.<br />

Lettura ed approvazione verbale<br />

precedente: il verbale della seduta<br />

precedente viene approvato con una<br />

modifica.<br />

Comunicazioni del Presidente:<br />

1) Legittimità e modalità di implantologia<br />

da parte dello specialista in<br />

chirurgia maxillo facciale: il Presidente<br />

informa i presenti circa un documento,<br />

a firma del Dott. Leonardi, Direttore<br />

generale del Ministero della Salute<br />

avente come oggetto: “competenze<br />

degli odontoiatri e dei chirurghi maxillo<br />

facciali nel campo dell’implantologia” .<br />

Il Dott. Cavallini propone di inviare agli<br />

uffici legali delle ULSS veronesi copia<br />

telematica del documento. La decisione<br />

è stata approvata.<br />

2) Prestazioni gratuite: il Presidente relaziona<br />

su una circolare Fnomceo a firma<br />

del Dott.Renzo avente come oggetto:<br />

Prestazioni professionali gratuite: art.<br />

54 codice di Deontologia che recita:<br />

- Onorari professionali -<br />

Nell'esercizio libero professionale, fermo<br />

restando il principio dell’intesa diretta<br />

tra medico e cittadino e nel rispetto del<br />

decoro professionale, l’onorario deve<br />

essere commisurato alla difficoltà,<br />

alla complessità e alla qualità della<br />

prestazione, tenendo conto delle<br />

competenze e dei mezzi impegnati.<br />

Il medico è tenuto a far conoscere il suo<br />

onorario preventivamente al cittadino.<br />

La corresponsione dei compensi per le<br />

prestazioni professionali non deve<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

Verbali della Commissione<br />

Odontoiatri<br />

8<br />

essere subordinata ai risultati delle<br />

prestazioni medesime.<br />

Il medico può, in particolari circostanze,<br />

prestare gratuitamente la sua opera<br />

purché tale comportamento non costituisca<br />

concorrenza sleale o illecito<br />

accaparramento di clientela. . Dopo<br />

ampio dibattito il Dott. Arrichiello<br />

propone che ne venga data notizia su<br />

Verona Medica.<br />

3) Il Presidente aggiorna il caso riguardante<br />

2 Sanitari:<br />

Dott. WX: si comunicano alla Commissione<br />

ulteriori informazioni che potrebbero<br />

aggravare la posizione del collega.<br />

Dott.ssa YJ: il Presidente ha informato<br />

del caso il sindacato SUMAI, che provvederà<br />

a verificare le modalità di assunzione<br />

della Dott.ssa, da parte dell’ULSS<br />

22, nel ruolo di odontoiatra ambulatoriale<br />

presso l’ospedale civile di Bussolengo.<br />

4) Studio dentistico “il Sorriso”: il Presidente<br />

aggiorna il caso riguardante lo<br />

studio dentistico di proprietà del Sig.<br />

Azzolini. A seguito della richiesta inviata<br />

al Comune di Bardolino di modifica<br />

dell’autorizzazione all’esercizio, lo stesso<br />

Comune ha provveduto alle modifiche<br />

richieste dall’ODMeO. Nel frattempo il<br />

Dott. KX ha presentato le proprie dimissioni<br />

dall’incarico di direttore sanitario.<br />

Il nuovo direttore sanitario della struttura<br />

risulta essere il Dott. XYZ, il quale è stato<br />

invitato a colloquio innanzi il Dott.<br />

Bovolin per chiarimenti.<br />

5) Il Presidente riferisce di essere venuto<br />

a conoscenza di un documento riguardante<br />

un paziente curato presso la<br />

Clinica odontoiatrica in seguito a trauma<br />

stradale. A termine del suo percorso<br />

terapeutico il percorso riabilitativo è stato<br />

interpretato in modo tale da richiedere<br />

l’attenzione di questa CAO. Da tale<br />

esame tuttavia non risultano esservi<br />

evidenti violazioni del codice deontologico.<br />

6) Il presidente informa i presenti su una<br />

circolare pervenuta dalla Federazione<br />

Nazionale riguardante un documento<br />

dell’antitrust. Tale documento illustra il<br />

progetto di abolire la programmazione<br />

numerica degli accessi ai corsi di laurea<br />

in generale, alla laurea in odontoiatria<br />

nel caso di specie. Naturalmente la<br />

Commissione Odontoiatri, sia locale che<br />

a livello nazionale, non approva ne<br />

intende appoggiare tale documento.<br />

Il Dott. Paoletti ricorda alla CAO il caso<br />

del Dott. Lunardi il quale chiedeva informazioni<br />

riguardanti l’accesso ai<br />

concorsi pubblici per gli odontoiatri.<br />

Illustrata la vicenda la CAO ritiene<br />

opportuno portare tale problematica in<br />

ambito nazionale durante la prossima<br />

assemblea.<br />

CENTRO REGIONALE<br />

DI RIFERIMENTO<br />

PER LA MEDICINA<br />

CONVENZIONATA<br />

DI ASSISTENZA<br />

PRIMARIA<br />

Dal 17 dicembre 2007 gli uffici<br />

del Centro Regionale di Riferimento<br />

per la Medicina Convenzionata<br />

presenti a Preganziol (TV)<br />

in via Terraglio 58<br />

si trasferiranno al seguente indirizzo:<br />

VIA PISA 14 - 31100 – TREVISO<br />

I nuovi numeri di telefono sono:<br />

Segreteria Centro Regionale:<br />

Tel.: 0422 – 323071<br />

Segreteria<br />

Scuola di Formazione<br />

Specifica in Medicina Generale:<br />

Tel.: 0422 – 323070<br />

Fax: 0422 – 323066<br />

Gli indirizzi e-mail restano invariati:<br />

segcrrmedicinaconvenzionata@ulss.tv.it<br />

direzionescuolamg@ulss.tv.it<br />

VERONA MEDICA


VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />

ODONTOIATRI DEL 10 GIUGNO 2009<br />

Presenti: Dott. C. Arrichiello,<br />

Dott. F. Bovolin, Dott. G. Cavallini,<br />

Dott. F. Oreglia, Dott. G. Paoletti<br />

Comunicazioni del Presidente:<br />

1) Il Presidente informa che il 3 e 4<br />

luglio prossimi si terrà a Roma il Consiglio<br />

Nazionale CAO.<br />

2) Il Presidente chiede ai referenti dei<br />

gruppi di lavoro “Leggi” ed “ENPAM” di<br />

aggiornare i presenti sul lavoro che<br />

stanno svolgendo. Il Dott. Arrichiello riferisce<br />

che la mole di lavoro è notevole e<br />

per questo intende trovare dei collaboratori.<br />

Il Dott. Cavallini riferisce ai<br />

presenti alcune notizie riguardanti i<br />

fondi ENPAM evidenziando la differenza<br />

di prestazioni che emergono tra liberi<br />

professionisti e dipendenti.<br />

3) Il Presidente informa di aver preso<br />

visione di una sentenza riguardante la<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

radiazione disciplinare dalla professione<br />

medica, e poiché tale sentenza è riconducibile<br />

a casi specifici aperti presso<br />

questa CAO,si può ipotizzare una<br />

possibile scissione tra procedimento<br />

ordinistico e procedimento di giustizia<br />

ordinaria. Si rende necessaria l’analisi<br />

accurata dei contratti assicurativi<br />

appena stipulati dall’Ordine dei Medici<br />

in funzione dei ruoli e dei compiti svolti<br />

dai componenti.<br />

Relazioni istruttorie:<br />

1) Dott. XX: il Presidente riferisce ai<br />

presenti il caso del Dott. X il quale ha<br />

dei forti attriti con il Dott. YYY con il<br />

quale condivide lo studio. Le problematiche<br />

insorte tra i due colleghi sono<br />

di carattere economico e/o civilistico,<br />

pertanto non di competenza di questa<br />

CAO. All’unanimità si decide di non<br />

aprire alcun procedimento disciplinare.<br />

Sarà data adeguata informazione ai<br />

colleghi.<br />

2) Dott. WW: il Presidente espone il<br />

caso riguardante il Sanitario il quale è<br />

stato convocato per ipotesi di favoreg-<br />

dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.<br />

ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI<br />

REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<br />

MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA<br />

giamento dell’esercizio abusivo della<br />

professione odontoiatrica. La CAO<br />

decide di procedere a supplementi di<br />

indagine.<br />

3) Dott.ssa KK: il Presidente informa la<br />

CAO di aver invitato a colloquio la<br />

Dottoressa per essere sentita circa la<br />

sua attività in qualità di Direttore Sanitario,<br />

nello studio di proprietà della<br />

Sig.ra JJ la quale è apparsa su un<br />

volantino di propaganda elettorale<br />

fregiandosi del titolo, non posseduto, di<br />

“dentista”. La CAO chiede che l’Ordine<br />

dei Medici, in base all’art. 498 C.P.,<br />

quereli la Sig.ra J per usurpazione di<br />

titoli.<br />

Procedimenti disciplinari:<br />

Dott. QQ: il Presidente aggiorna il caso<br />

e illustra ai membri il significato dettagliato<br />

della sentenza emessa dal<br />

giudice Dott. Federica Tondin con particolare<br />

riguardo all’art. 129 del CCP. Si<br />

decide di Chiedere al consulente legale<br />

dell’Ordine un parere scritto sull’itere da<br />

seguire per l’eventuale riapertura del<br />

procedimento disciplinare.<br />

37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836<br />

Fax 045/8006737<br />

VERONA MEDICA 9


1) Condividiamo la preoccupazione<br />

del documento e la richiesta della<br />

formulazione di “un diritto mite”.<br />

Infatti è il medico il responsabile<br />

della salute del paziente e come<br />

tale il vincolo è posto in essere non<br />

da un progetto di legge estraneo<br />

al sapere scientifico, ma da un<br />

criterio etico-deontologico che è<br />

anche scientifico.<br />

2) Da tempo la stessa FN<strong>OMCEO</strong> si<br />

è espressa favorevolmente sulla<br />

necessità della stesura di un<br />

progetto di legge che tenga conto<br />

della Carta Costituzionale, dell’autodeterminazione<br />

del paziente e<br />

dell’autonomia della Professione<br />

Medica dentro l’alleanza terapeutica.<br />

L’attuale DDL sulle DAT approvato<br />

al Senato il 26 marzo u.s.,<br />

riconosce al paziente la libertà di<br />

esprimere le proprie volontà e al<br />

medico la libertà della professione<br />

all’Art. 7, là dove stabilisce che il<br />

medico non è vincolato a ottemperare<br />

alle decisioni del suo<br />

paziente, ma a tenere in conto le<br />

volontà espresse.<br />

3) Nel documento il Consiglio Nazionale<br />

ribadisce a pagina 3 che<br />

“secondo il Codice Deontologico<br />

il principio dell’obbligo di garanzia<br />

(beneficialità-non maleficità)<br />

viene infranto quando il medico,<br />

intenzionalmente e con mezzi<br />

idonei, opera per la fine della vita<br />

anche se ciò è richiesto dal<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

Direttive anticipate di trattamento:<br />

sul documento approvato a Terni dalla FNOMCeO<br />

10<br />

paziente (eutanasia) o insiste in<br />

trattamenti futili e sproporzionati dai<br />

quali cioè fondatamente non ci si<br />

può attendere un miglioramento<br />

della malattia o della qualità di vita<br />

(accanimento diagnosticoterapeutico)”.<br />

Facciamo tuttavia notare<br />

che nonostante la presenza di<br />

“norme internazionali” quali la<br />

Convenzione di Oviedo e il Codice<br />

di Deontologia Medica, “riconosciute<br />

positivamente dalla dottrina<br />

giuridica e dalla più autorevole<br />

giurisprudenza” nel nostro Paese<br />

il 20 dicembre 2006 e il 9 febbraio<br />

2009 sono stati portati a morte due<br />

pazienti, entrambi in condizioni<br />

cliniche stabili, non terminali,<br />

(Welby ed Englaro) con successiva<br />

impunità nonostante la innegabile<br />

trasgressione delle norme<br />

testè citate, quali il Codice Deontologico,<br />

la Costituzione Italiana, il<br />

Codice Penale. È ormai inevitabile<br />

una legge che con maggior chiarezza<br />

e minor interpretabilità ribadisca<br />

tali norme.<br />

4) Un progetto di legge non può<br />

entrare in ogni specifica situazione<br />

di patologia. Questo è compito<br />

delle Società Scientifiche, mediante<br />

l’elaborazione di Linee Guida di<br />

assistenza a partire dai riferimenti<br />

legislativi una volta approvati. In<br />

questo non condividiamo il documento<br />

della FNOMCeO che<br />

dapprima rivela preoccupazione<br />

Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi<br />

e degli Odontoiatri di Verona<br />

www.omceovr.it<br />

Informazioni e servizi “on line”<br />

per un eventuale intralcio da parte<br />

del legislatore al lavoro professionale<br />

del medico e successivamente<br />

invoca dal livello legislativo<br />

la suddivisione e l’analisi di gruppi<br />

di patologie che invece compete<br />

al livello specialistico e professionale<br />

(in questo senso da parte<br />

delle Società Scientifiche - e non<br />

da parte del legislatore - avrebbe<br />

significato ad esempio differenziare<br />

quando idratazione a alimentazione<br />

costituiscono accanimento,<br />

ad esempio nella categoria dei<br />

malati terminali, oncologici, e<br />

invece terapia di sostegno vitale<br />

da continuare in qualsivoglia condizione<br />

“cronica” di pazienti non<br />

terminali). In questo il DDL si dimostra<br />

corretto: lascia al medico e alla<br />

sua responsabilità professionale la<br />

gestione circa alimentazione e idratazione<br />

che non possono costituire<br />

per quanto detto sopra oggetto di<br />

dichiarazione anticipata.<br />

5) Concordiamo infine totalmente<br />

sulla necessità di processi assistenziali,<br />

programmi osservazionali<br />

e un forte impegno della ricerca<br />

oltre che sulla necessità di una<br />

assistenza diretta alle famiglie e ai<br />

pazienti cronici inguaribili,<br />

mediante una gestione domiciliare<br />

plurispecialistica e mediante<br />

prestazioni inquadrabili nei LEA.<br />

MEDICINA & PERSONA<br />

VERONA MEDICA


Ieri, oggi, e domani?<br />

Non è un caso probabilmente se la<br />

lebbra viene citata col termine di<br />

“kushta” già nei testi Veda del XV<br />

secolo avanti Cristo in India.<br />

Sembra che il termine derivi da<br />

“kushnai” che significa “mangiare via”<br />

in sanscrito. Come è noto questa<br />

infezione provocata dal Mycobacterium<br />

leprae causa negli anni delle<br />

mutilazioni agli arti e deformazioni al<br />

viso tali da giustificare questo appellativo.<br />

Endemica sicuramente in Cina,<br />

Mesopotamia, Palestina e Fenicia, è<br />

giunta probabilmente in occidente<br />

passando dall’Egitto dove la prima<br />

mummia che presenta indiscutibili<br />

segni della patologia è databile al II<br />

secolo a.C. Acquista così il nome che<br />

conosciamo dalla parola greca<br />

“lepros” che significa scaglie. La<br />

desquamazione della pelle è infatti<br />

un’altra tipica manifestazione che si<br />

può riscontrare nella fase iniziale di<br />

questa malattia. I Romani con le loro<br />

campagne militari, poi, la diffusero nel<br />

resto d’Europa: Spagna, Francia, Gran<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

Bretagna. Oggi, 2009, a nord di Mumbay,<br />

che indiani e non, chiamano da<br />

sempre affettuosamente Bombè, ho<br />

avuto modo di visitare ad un lebbrosario.<br />

Il significato che assume ora un<br />

luogo come questo non è probabilmente<br />

molto diverso da quello che già<br />

all’inizio del Medioevo avevano queste<br />

prime sedi di isolamento degli sfortunati<br />

contagiati da tale malattia.<br />

A causa di ulcere, piaghe, deformità<br />

che accompagnano la lebbra, oggi<br />

come ieri questa patologia è stata ed<br />

è investita di un corredo di vergogna,<br />

onta, peccato, infamia che ha necessitato<br />

da sempre l’isolamento, la separazione<br />

dal resto della comunità.<br />

Essere lebbrosi non è una sventura è<br />

una colpa. Anche oggi, è la stessa<br />

famiglia, per prima, ad allontanare il<br />

malato. Nei villaggi che ho visitato nelle<br />

vicinanze della città di Talasari, le<br />

Suore Canossiane si occupano quotidianamente<br />

di queste persone. Le visite,<br />

la distribuzione regolare dei farmaci<br />

per una corretta assunzione della<br />

terapia, porta in uno o due anni, a<br />

seconda dei casi, alla completa guarigione.<br />

In molti paesi in cui la lebbra è<br />

endemica, e l’India è uno di questi,<br />

esistono programmi nazionali per il trattamento<br />

di questa patologia, attraverso<br />

l’utilizzo di farmaci donati o venduti a<br />

basso costo dallo stato per incoraggiare<br />

l’aderenza alla terapia. Dispensari<br />

presenti un po’ in tutto il paese<br />

dovrebbero garantire, ma ancora non<br />

ci riescono completamente, una copertura<br />

territoriale efficace, tale da consentire<br />

l’accesso al trattamento a tutti i<br />

malati, compresi i più indigenti. Ma la<br />

lacuna maggiore mi è sembrato essere<br />

l’educazione alle norme igienico-sanitarie<br />

di base, che nella maggior parte<br />

dei casi, assieme ad un corretto utilizzo<br />

dei medicinali, sono il sistema più<br />

semplice ed efficace per ridurre la<br />

trasmissione della malattia. Infatti,<br />

come per la tubercolosi in passato, la<br />

lebbra è da sempre una malattia<br />

soprattutto “dei poveri” e basterebbe<br />

migliorare anche di poco le condizioni<br />

sociali e sanitarie di molte persone che<br />

vivono in una persistenze situazione di<br />

disagio, per diminuire di molto l’entità<br />

di diffusione di questa infezione. Ed è<br />

VERONA MEDICA 11


proprio su questo aspetto che le Suore<br />

Canossiane che ho incontrato, lavoratrici<br />

infaticabili, cercano di sensibilizzare<br />

le persone spiegando non solo i<br />

comportamenti igienici più adeguati,<br />

ma anche come non debba più essere<br />

motivo di vergogna scoprirsi affetti da<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

questa malattia. Con loro mi sono<br />

recata in un centro completamente<br />

gestito da questi malati, ormai definitivamente<br />

allontanati dalle loro famiglie.<br />

Campi, orti, animali, vengono lavorati<br />

ed accuditi autonomamente da queste<br />

persone per garantirsi l’auto-sussis-<br />

tenza.. Mi ha colpito, oltre che la<br />

perfetta organizzazione del lavoro e la<br />

encomiabile pulizia di ogni stanza,<br />

camera o ripostiglio, la dignità con la<br />

quale vivono questa condizione che si<br />

va ad aggiungere ad una situazione di<br />

già grande povertà. Con l’aiuto e<br />

l’affetto della comunità delle Suore<br />

Canossiane di Talasari anch’essi sono<br />

riusciti a trovare un piccolo angolo di<br />

serenità e mostrano con giusto<br />

orgoglio il loro villaggio e i pochi effetti<br />

personali che rivelano gli interessi di<br />

ognuno. Ho visto immagini di Gesù<br />

guardare negli occhi un sorridente e<br />

coloratissimo Ganesh: felici di essere<br />

adorati entrambi con lo stesso ardore.<br />

Mi hanno mostrato oggetti di legno<br />

abilmente intagliato e collane di perline<br />

colorate. Mi hanno accolto con un<br />

sorriso e mi hanno lasciato con una<br />

grande lezione di rispetto, per sé stessi<br />

e per gli altri.<br />

VERONICA DEL PUNTA<br />

Lachiver Servizi S.r.l. Ambiente, sicurezza, qualità<br />

Siamo consulenti qualificati, con forte specializzazione,<br />

a servizio delle Strutture Sanitarie del Veneto che<br />

vogliono raggiungere l’Accreditamento Regionale<br />

La nostra organizzazione, composta da consulenti esperti nelle varie discipline richieste per la<br />

valutazione in conformità alla L.R. 22/02, è a disposizione per:<br />

la verifica dei requisiti generali e specifici richiesti dalla Regione per l’Autorizzazione<br />

all’esercizio e per l’Accreditamento istituzionale<br />

il rapporto di rispondenza con le indicazioni per l’adeguamento<br />

l’elaborazione dei documenti da presentare in Regione<br />

l’elaborazioni degli indicatori per il miglioramento<br />

Via Leoncino, 10 — 37121 Verona; tel. 045/8009014 fax 045/8032918<br />

www.lachiver.com — servizi@lachiver.com<br />

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2000<br />

12 VERONA MEDICA


Convegni e<br />

Congressi<br />

13° CORSO DI GERIATRIA<br />

anno 2009<br />

23 Settembre 2009<br />

I grandi Temi Geriatrici<br />

7 Ottobre 2009<br />

La Prevenzione<br />

della Cronicità<br />

21 Ottobre 2009<br />

La Condivisione<br />

delle Responsabilità<br />

4 Novembre 2009<br />

La Continuità Assistenziale<br />

Azienda Locale Socio Sanitaria 21,<br />

Legnago;<br />

Unità Operativa Complessa<br />

di Geriatria,<br />

Dipartimento di Continuità<br />

Assistenziale.<br />

Legnago, Teatro Dante<br />

di San Pietro di Legnago<br />

Inizio lavori ore 14.00<br />

Iscrizione obbligatoria.<br />

Quota di partecipazione al Corso:<br />

Euro 30,00 + 1,81 (Bollo),<br />

da versare alla Tesoreria dell'Azienda<br />

ULSS 21 - UNICREDIT BANCA S.P.A.<br />

entro il 10/09/2009 sul C/C Bancario:<br />

UNICREDITBANCA S. P. A. Cod. IBAN:<br />

lT59A02 0 085954000 0 0 0 3 51 0827<br />

lndicando come causale:<br />

13° Corso di Geriatria anno 2009.<br />

VERONA MEDICA<br />

CONVEGNI E CONGRESSI<br />

25 Settembre 2009<br />

X Congresso della Sezione<br />

Triveneta S.I.S.A.<br />

Nuove Acquisizioni in Tema<br />

di Aterosclerosi.<br />

Azienda Integrata Ospedaliera<br />

Universitaria di Verona;<br />

Unità Operativa<br />

di Riabilitazione Vascolare.<br />

Verona, Policlinico G.B. Rossi.<br />

Inizio lavori ore 8.45<br />

8-9 Ottobre 2009<br />

5th International Summit on<br />

Advanced Cardiac Care<br />

Azienda Integrata Ospedaliera<br />

Universitaria di Verona,<br />

Divisione Clinicizzata di Cardiologia.<br />

Verona, Palazzo della Gran Guardia.<br />

Inizio lavori ore 8.30<br />

9-10-11 Ottobre 2009<br />

Le Cellule Staminali:<br />

attualità, miti, prospettive<br />

Associazione Mogli Medici Italiani,<br />

Sezione di Verona.<br />

Verona, Palazzo della Gran Guardia<br />

24 Ottobre 2009<br />

AIDS oggi: l’eperienza<br />

Ospedaliera e l’esperienza<br />

della Casa Alloggio.<br />

30 anni di progresso medico<br />

e di solidarietà<br />

Associazione Medici Cattolici Italiani,<br />

Sezione di Verona.<br />

Verona, Policlinico Univers. G.B.Rossi.<br />

Inizio lavori ore 9.30<br />

14 Novembre 2009<br />

Convegno Nazionale<br />

AIDAP 2009<br />

Associazione Italiana<br />

Disturbi dell’Alimentazione<br />

e del Peso (AIDAP)<br />

Verona, Centro Congressi<br />

Hotel San Marco, Via Longhena 42<br />

Segreteria Organizzativa:<br />

Positive Press Via Sansovino 16,<br />

37138 Verona<br />

Tel. 045 8103932<br />

Fax 045 8102884 E-mail:<br />

positivepress@tin.it<br />

11 Dicembre 2009<br />

Convegno di Studio<br />

su Sanità a Verona<br />

e nel Veneto<br />

Società Italiana di Medicina<br />

di Laboratorio (SIMeL)<br />

Verona, Palazzo della Gran Guardia<br />

Inizio lavori ore 9.30<br />

12 Dicembre 2009<br />

IV Convegno Laser<br />

e Nuove Tecnologie<br />

in Odontoiatria.<br />

I Memorial Ruggero Cavaliere<br />

Azienda ULSS 20 di Verona;<br />

Servizio di Odontostomatologia<br />

per Disabili “Ruggero Cavaliere”.<br />

Verona, Sala Maffeiana<br />

Teatro Filarmonico.<br />

Inizio lavori ore 8.00<br />

ART. 14 DEL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA<br />

Sicurezza del paziente e prevenzione del rischio clinico<br />

Il medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e contribuire<br />

all'adeguamento dell'organizzazione sanitaria, alla prevenzione e gestione del rischio clinico anche<br />

attraverso la rilevazione, segnalazione e valutazione degli errori al fine del miglioramento della qualità<br />

delle cure. Il medico a tal fine deve utilizzare tutti gli strumenti disponibili per comprendere le cause<br />

di un evento avverso e mettere in atto i comportamenti necessari per evitarne la ripetizione; tali strumenti<br />

costituiscono esclusiva riflessione tecnico-professionale, riservata, volta alla identificazione dei<br />

rischi, alla correzione delle procedure e alla modifica dei comportamenti.<br />

13


Dott. FRANCO CAMPOSTRINI<br />

Direttore della U.O. di Radioterapia<br />

Oncologica e Medicina Nucleare.<br />

Ospedale “Mater Salutis”, Legnago.<br />

Tel. 0442 632440<br />

e-mail: franco.campostrini@aulsslegnago.it<br />

A) INTRODUZIONE<br />

Il carcinoma della prostata (Ca Pr) è<br />

una neoplasia in costante aumento nel<br />

mondo. In Italia, secondo i dati dell’Istituto<br />

Superiore della Sanità del 2005,<br />

l’incidenza è di circa 23000 nuovi<br />

casi/anno di CaPr, con un tasso di 28<br />

/100.000 abitanti.<br />

Oltre il 70 % dei pazienti ha sopravvivenza<br />

a 5 anni, ma la malattia può<br />

manifestare un decorso molto aggressivo.<br />

La diffusione ormai capillare del<br />

dosaggio del PSA (Prostate Specific<br />

Antigen) come metodo di screening ha<br />

portato ad un importante abbassamento<br />

(downstaging) dello stadio del<br />

CaPr alla diagnosi. Ad esempio negli<br />

Stati Uniti si è registrata una drastica<br />

riduzione dei casi metastatici al momento<br />

della diagnosi, scesi dal 20%<br />

nel periodo 1974-1985 al 5% nell’arco<br />

di tempo 1995-2000 (41).<br />

I CaPr moderni risultano più piccoli e<br />

con stadio e grading istologici più<br />

favorevoli rispetto a 20 anni or sono,<br />

ma ugualmente pongono difficili sfide<br />

di tipo prognostico e nelle scelte o non<br />

scelte terapeutiche.<br />

Questa rassegna si propone di offrire<br />

gli elementi essenziali per un approccio<br />

ragionato al CaPr localizzato,<br />

ovvero al tumore limitato alla sola<br />

prostata o con estensione non oltre le<br />

vescicole (categorie T1-T3b secondo<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Il Carcinoma Prostatico localizzato, T1-T3b.<br />

Approccio diagnostico e generalità<br />

sui trattamenti (Parte I)<br />

14<br />

TNM). Vengono discussi ed illustrati<br />

gli aspetti generali e le conoscenze<br />

di base utili per comprendere e<br />

curare la malattia. Per una presentazione<br />

quanto più aggiornata possibile<br />

della materia, ma necessariamente<br />

incompleta, sono stati<br />

considerati e riferiti i lavori scientifici<br />

più influenti per ogni argomento trattato,<br />

con ovvia priorità per i trials<br />

prospettici randomizzati. Inevitabilmente<br />

altri importanti contributi clinici<br />

e sperimentali non appariranno nell’elenco<br />

bibliografico, data la vastissima<br />

ed incessante produzione di ricerche<br />

riguardanti il CaPr.<br />

Nel prossimo numero di questa Rivista<br />

Medica avranno una dettagliata descrizione<br />

i vari trattamenti del CaPr localizzato,<br />

riferendo i protocolli delle lineeguida<br />

più autorevoli ed i risultati ottenuti,<br />

con il criterio della “evidence based<br />

medicine”. La Radioterapia (RT)<br />

verrà approfondita con speciale riguar-<br />

TAB. I - Acronimi impiegati nel testo<br />

do e ponendola a confronto con gli altri<br />

comuni approcci al CaPr.<br />

Purtroppo in questa e nella prossima<br />

occasione non verranno illustrate<br />

metodiche alternative a quelle tradizionali<br />

e di grande interesse, come la<br />

Crioterapia e la HIFU (High–Intensity<br />

Focused Ultrasounds) che richiedono<br />

delle descrizioni complete e specifiche.<br />

Ci sembra ora utile precedere il lavoro<br />

con una tabella dei più ricorrenti<br />

acronimi e definizioni abbreviazioni che<br />

appariranno nell ’articolo (Tabella I).<br />

B) GENERALITÀ PROPEDEUTICHE<br />

AI TRATTAMENTI<br />

1) Anatomia normale<br />

La prostata (Pr) ha sede nella pelvi<br />

dietro alla metà posteriore della sinfisi<br />

pubica che oltrepassa in basso di<br />

mezzo centimetro, davanti all’ampolla<br />

rettale ed attorno all ’uretra prossimale.<br />

AAnS: anti Androgeni non Steroidei<br />

aAS anti Androgeni Steroidei<br />

BAT Blocco Androgenico Totale<br />

BRT Brachiterapia<br />

Ca Pr Carcinoma Prostatico<br />

DHT Diidrotestosterone<br />

CSS Cause Specific Survival<br />

Gy Unità di misura della dose erogata in RT<br />

OT Ormonoterapia<br />

PR Prostatectomia Radicale<br />

RT Radioterapia<br />

RTE Radioterapia Esterna<br />

TST Testosterone<br />

VERONA MEDICA


Presenta una forma piramidale, “a<br />

castagna”, con una base, un apice,<br />

una faccia posteriore, una faccia anteriore<br />

e due facce infero-laterali. La<br />

capsula prostatica deriva dalla fascia<br />

pelvica parietale e riveste la faccia<br />

posteriore e le facce laterali della<br />

ghiandola.<br />

La faccia posteriore della prostata ha<br />

uno strettissimo rapporto con la parete<br />

anteriore dell’intestino retto, dal quale<br />

è separata dalla sola capsula che<br />

diventa in questo interstizio particolarmente<br />

robusta ed è rappresentata dalla<br />

fascia retto-vescicale del Denonvilliers.<br />

Tale disposizione rende agevole<br />

l’esplorazione digitale rettale (DRE) per<br />

il riscontro di noduli periferici.<br />

L’apice è diretto in basso verso<br />

l’angolo del pube, va in contatto con<br />

il trigono urogenitale e condivide fibre<br />

muscolari con il muscolo sfintere<br />

striato dell’uretra. Questo rapporto<br />

spiega il rischio di incontinenza<br />

urinaria dopo prostatectomia radicale<br />

La componente ghiandolare costituisce<br />

il 70% della prostata ed è prevalente<br />

nelle regioni laterali e posteriori.<br />

È costituita da dotti ed acini rivestiti da<br />

epitelio cilindrico che drenano nella<br />

faccia posteriore dell’uretra prostatica.<br />

La componente fibromuscolare rappresenta<br />

il 30 % e prevale nel segmento<br />

anteriore.<br />

All’incirca la lunghezza della ghiandola<br />

è di 3 cm., il diametro antero-posteriore<br />

di 2 cm. il diametro latero-laterale<br />

di 4 cm., il peso di 20 gr. ed il volume<br />

di 20-25 ml. Questi valori tendono ad<br />

aumentare con l’età. Da un punto di<br />

vista anatomo-topografico è ormai<br />

adottata in modo unanime la suddivisione<br />

di Mc Neal (65) che riconosce<br />

nella prostata 4 parti istologicamente<br />

e biologicamente diverse:<br />

- la zona periferica, posta esternamente,<br />

rappresenta circa i 2/3 dell’intero<br />

organo e contiene il 70% del<br />

tessuto ghiandolare.Vi insorgono la<br />

maggioranza dei tumori ed è la parte<br />

anatomica apprezzabile all’esplorazione<br />

rettale,<br />

- la zona centrale: contiene circa il<br />

25% delle ghiandole ed è relativamente<br />

resistente sia al carcinoma<br />

come ad altre malattie,<br />

- la zona di transizione: costituita da<br />

AGGIORNAMENTO<br />

due piccoli lobi che circondano l’uretra<br />

prostatica, contiene il 5% delle<br />

ghiandole e può dare origine a tumori<br />

ma con prognosi più favorevole (103).<br />

È la sede principale d’origine dell’ipertrofia<br />

prostatica,<br />

- la zona anteriore rappresentata da<br />

stroma fibromuscolare.<br />

2) Anatomia patologica del carcinoma<br />

prostatico (CaPr)<br />

L’adenocarcinoma acinare costituisce<br />

l’istotipo principale tra i carcinomi<br />

epiteliali prostatici e di esso esistono<br />

molte varianti istologiche (es. atrofico,<br />

foamy, colloide…).<br />

I restanti istotipi di natura epiteliale (a<br />

piccole cellule, duttale etc) sono molto<br />

infrequenti, cosi come le neoplasie<br />

mesenchimali, le forme ematologiche<br />

e le metastasi (65,92). Per la loro descrizione<br />

si rimanda ai trattati specialisitici<br />

(120).<br />

Ci soffermiamo invece su alcune entità<br />

istopatologiche “border-line”, che ancora<br />

generano difficoltà interpretative<br />

e decisionali.<br />

• Prostatic Intraepithelial Neoplasia<br />

(PIN). La neoplasia intraepiteliale della<br />

prostata è caratterizzata da cellule<br />

atipiche originatesi dai dotti escretori<br />

e dagli acini prostatici dove è possibile<br />

riconoscere lo strato cellulare<br />

basale (la cui assenza è un criterio<br />

patognomonico per adenocarcinoma).<br />

Le atipie di tali cellule possono<br />

assumere vari gradi e negli anni si è<br />

arrivati a classificare la PIN in differenti<br />

maniere fino all’attuale distinzione<br />

che prevede una PIN di basso grado<br />

(LGPIN, corrispondente alla vecchia<br />

PIN 1) e una PIN di alto grado<br />

(HGPIN, in sosti tuzione delle precedenti<br />

PIN2 e PIN3).<br />

La HGPIN, che si riscontra nel 2%-<br />

16,5% delle biopsie, è considerata un<br />

precursore diretto dell’adenocarcinoma<br />

prostatico ed in modo analogo vanta<br />

alcune varianti (15, 82, 120). Il riscontro<br />

bioptico di HGPIN aumenta il rischio<br />

di CaPr alle successive biopsie di circa<br />

15 volte, valore corrispondente ad una<br />

percentuale di positività del 16%-50%<br />

(17, 26, 52, 79,82).Il rischio può arrivare<br />

fino al 100% se la palpazione rettale è<br />

so spet ta (34).<br />

Pertanto, dal punto di vista pratico, la<br />

diagnosi di HGPIN impone un proseguimento<br />

dell’iter diagnostico con<br />

follow-up a lungo termine e biopsie.<br />

I soggetti con diagnosi di LGPIN e<br />

basso PSA sembrano correre un<br />

rischio irrilevante di CaPr, ma se il<br />

riscontro di LGPIN è associato a PSA><br />

10 ng/ml, le probabilità di malattia<br />

diverrebbero simili ai casi con HGPIN,<br />

e come in questi ultimi andrebbe praticata<br />

una ri-biopsia (128).<br />

•Atypical Small Acinar Proliferation<br />

(ASAP). La proliferazione microacinare<br />

atipica si riscontra nel 1%-5% (66, 82)<br />

delle biopsie ed è costituita da acini<br />

prostatici istologicamente sospetti ma<br />

ancora privi di tutti i criteri diagnostici<br />

tipici del CaPr (45, 46), da cui è derivata<br />

la denominazione di ASAP. In realtà il<br />

termine è aspecifico e molto discusso<br />

(79). In generale, questa designazione<br />

comprende tutte quelle lesioni troppo<br />

piccole o prive di sufficienti caratteri<br />

per formulare la diagnosi di adenocarcinoma<br />

(79). Negli anni l’utilizzo di<br />

marcatori immunoistochimici che<br />

evidenziano lo strato basale (assente,<br />

come detto, nell’adenocarcinoma) ha<br />

ridotto l’incidenza delle diagnosi di<br />

ASAP.<br />

È stato riferito che il riscontro di ASAP<br />

è predittivo di CaPr nelle successive<br />

biopsie nel 27 % -42% dei casi (17, 34,<br />

79, 82, 128). Le linee-guida delle Società<br />

Scientifiche raccomandano quindi di<br />

ribiopsiare almeno una volta anche i<br />

pazienti con positività a questa entità<br />

istopatologica (20, 93 116).<br />

• Gleason score. Per il grading istologico,<br />

il sistema di Gleason è considerato<br />

il metodo di riferimento internazionale<br />

(anche se esistono grading<br />

alternativi come quello proposto da<br />

Mostofi).<br />

Il Gleason si basa sulla valutazione<br />

morfologica del CaPr in cui sono stati<br />

individuati e descritti cinque aspetti<br />

(“pattern”, classificati da 1 a 5) in<br />

relazione all’architettura istologica<br />

(29, 30).<br />

All’esame istologico in ogni CaPr<br />

vengono definiti un pattern primario<br />

(di cui è costituito la maggior parte<br />

della neoplasia) ed un pattern secon-<br />

VERONA MEDICA 15


dario (componente quantitativamente<br />

minore della neoplasia). La loro<br />

somma rappresenta il grado combinato<br />

di Gleason che può quindi<br />

variare da 2 (1+1) a 10 (5+5) ed<br />

assumere tutti i valori di intermezzo.<br />

In alcuni carcinomi può essere<br />

presente un pattern terziario (quando<br />

si riconoscono tre pattern differenti),<br />

che risulterà la componente meno<br />

rappresentata. Un pattern terziario di<br />

alto grado ha un valore prognostico.<br />

È dimostrato che la prognosi peggiora<br />

all’aumentare del grading, ma gli<br />

score tra 2 e 4 hanno la stessa prognosi,<br />

così come quelli tra 8 e 10. Il<br />

grado 7 ha una prognosi intermedia<br />

tra gli score 5-6 e 8-10 e prognosi<br />

peggiore quando il pattern primario è<br />

4 (4+3) rispetto a 3 (3+4).<br />

Per convenzione, ad un tumore del<br />

tutto omogeneo e con un solo pattern<br />

verrà comunque assegnato lo stesso<br />

valore raddoppiato (Es: 3+3).<br />

In casistiche di pazienti sottoposti a<br />

screening per diagnosi precoce di Ca<br />

Pr, la frequenza dello score di Gleason<br />

per valori di 2-4, 5-6, 7, 8-9 è risultata<br />

< 5%, 60-65%, 15-20% e 10 % rispettivamente.<br />

Il grading di Gleason non va utilizzato<br />

nei tumori sottoposti a trattamento<br />

ormonale neoadiuvante; in questi casi<br />

si deve utilizzare il Gleason bioptico<br />

precedente alla terapia.<br />

3) Il PSA<br />

Il PSA (Prostate Specific Antigen) a<br />

partire dalla sua presentazione alla<br />

Scienza Medica come marker altamente<br />

sensibile avvenuta nel 1987<br />

(102) ha rivoluzionato la diagnosi, la<br />

cura ed il follow- up del carcinoma<br />

prostatico (CaPr) e costituisce il riferimento<br />

pratico, economico ed imprescindibile<br />

che accompagna il paziente<br />

per tutto il percorso della sua malattia.<br />

L’approfondita visitazione di questo<br />

prezioso marcatore richiederebbe un<br />

capitolo aggiuntivo che non è previsto<br />

nella presente rassegna. Ci limiteremo<br />

pertanto a riportare i dati più incisivi<br />

che riguardano il ruolo della molecola<br />

nella diagnosi e nel trattamento del<br />

CaPr iniziale. Chimicamente il PSA è<br />

una proteasi glicoproteica appartenente<br />

alla famiglia delle callicreine<br />

16<br />

AGGIORNAMENTO<br />

ghiandolari, prodotta quasi esclusivamente<br />

dalle cellule cilindriche che<br />

rivestono acini e dotti delle ghiandole<br />

prostatiche (65). La componente<br />

polipeptidica della molecola è costituita<br />

da una singola sequenza di 240<br />

aminoacidi (119). La funzione del PSA<br />

è di mantenere fluido il liquido seminale<br />

per la fecondazione. Il marker e’<br />

organo-specifico ma non cancrospecifico<br />

poiché può elevarsi indistintamente<br />

in tutte le malattie prostatiche<br />

proliferative (ipertrofia, carcinoma),od<br />

infiammatorie. Tuttavia un<br />

netto incremento della molecola<br />

rispetto alla norma costituisce un indicatore<br />

di carcinoma più sicuro di una<br />

diagnosi solo sospetta dopo esplorazione<br />

rettale ed esame ECO (19).<br />

A livello clinico il PSA ha importanza<br />

nella diagnosi (a), nella stadiazione e<br />

prognosi (b) e nel follow-up (c).<br />

a) Importanza del PSA per la dia -<br />

gno si primitiva di CaPr<br />

Nel sospetto di CaPr, alcuni dati e<br />

tests riguardanti il marker possono<br />

servire per indirizzare il paziente ad<br />

una biopsia definitiva.<br />

- Il cut-off fra valore (i) normale (i) o<br />

patologico (i) è stato oggetto di<br />

intense ricerche, ma probabilmente<br />

rimarrà senza risposta negli anni a<br />

venire. Comunemente un livello di PSA<br />

> 4 ng/ml è ritenuto sospetto di<br />

malattia e meritevole di accertamenti,<br />

ma da alcuni Autori sono stati proposti<br />

livelli sierici anche inferiori, con<br />

riscontri di CaPr ugualmente elevati<br />

(40). Si riportano a sostegno di tale<br />

imprevedibilità i risultati di alcune<br />

estese ricerche.<br />

- In una indagine di screening (1385<br />

pazienti) basata sulla sola determinazione<br />

del PSA, il rischio di diagnosi<br />

di CaPr a 5 anni è stato del 34%, 44 %<br />

e 71 % per valori del marker di 3-6, 6-<br />

10 e > 10 ng/ml rispettivamente (8).<br />

- Un recente screening disegnato in<br />

modo simile su 2950 pazienti, range<br />

di età 62-91 anni, con PSA “normale”<br />

in tutta la loro storia clinica (nessun<br />

valore > 4 ng/ml), ha rivelato le<br />

percentuali di CaPr specificate nella<br />

Tabella II (111).<br />

- In una casistica di pazienti con età<br />

50-66 anni, il tasso di CaPr nel range<br />

TAB. II - Rischio di CaPr in relazione<br />

a livelli “normali” di PSA<br />

Livello PSA Rischio di CaPr<br />

0-0.5 6.6%<br />

0.6-1 10.1%<br />

1.1-2 17.0%<br />

2.1-3 23.9%<br />

3.1-4 26.9%<br />

di valori di 3-4ng/ml è stato del<br />

13.2% (58).<br />

- PSA density (PSAd). Questo parametro<br />

rappresenta il quoziente PSAematico<br />

/volume della prostata, calcolato<br />

con Ecografia (115) o RMN (12). Un<br />

valore 30% era prognostico per CaPr nel<br />

16% dei casi, mentre un quoziente<br />


In una documentata ricerca retrospettiva<br />

si è visto che in soggetti con<br />

CaPr localizzato una PSAV >2<br />

ng/ml/anno nei nove mesi precedenti<br />

alla prostatectomia era associato a<br />

sopravvivenze causa specifica (CSS)<br />

e globale significativamente peggiori<br />

(rispettivamente p< 0.001 e p< 0.01)<br />

rispetto ai pazienti con PSAV < 2<br />

ng/ml/anno (24, 118).<br />

Nei soggetti < 50 anni un PSAV ><br />

0.60 ng/ml/anno è ritenuto sufficiente<br />

per procedere con biopsia prostatica<br />

(105, 118).<br />

- Il tempo di raddoppiamento del PSA<br />

(PSADT) si collega indirettamente con<br />

il precedente e può costituire un<br />

indice prognostico di valore aggiuntivo.In<br />

una ampia casistica di pazienti<br />

operati per CaPr localizzato il calcolo<br />

del PSADT preoperatorio ha per -<br />

messo di stabilire che il rischio di<br />

morte cancro-specifica risultava significativamente<br />

più elevato in soggetti<br />

con PSADT < 18 mesi, rispetto a quelli<br />

con raddoppiamenti > 18 mesi (p<<br />

0.0001) (100).<br />

- In un paziente con biopsia positiva<br />

le probabilità di una estensione extracapsulare<br />

sembrano strettamente<br />

correlate con i livelli di PSA: nel<br />

dettaglio sono stati indicati i seguenti<br />

tassi di rischio per valori crescenti di<br />

PSA: 0-4 ng/ml: 10%; 4-10 ng/ml:<br />

30%; > 10ng/ml: 50 % (59).<br />

La conoscenza di questi dati ha ovviamente<br />

impatto sulla scelta chirurgica<br />

o conservativa.<br />

c) Importanza del PSA nel follow-up<br />

Il PSA è il mezzo più sicuro per<br />

definire l’evoluzione della malattia. In<br />

una ampia serie di circa 2000 casi è<br />

stato dimostrato che nessun paziente<br />

seguito per almeno 5 anni ha sviluppato<br />

una ripresa di malattia senza<br />

corrispettivo aumento del PSA (84).<br />

4) LʼEsplorazione rettale (Digital<br />

Rectal Examination: DRE).<br />

L’esplorazione rettale della prostata è<br />

un esame fisico che necessita sempre<br />

di un riscontro strumentale poichè la<br />

sua accuratezza diagnostica ha<br />

dimostrato bassi valori di sensibilità<br />

(31%) a fronte di una elevata specificità<br />

(91 %) (97). La DRE è molto<br />

AGGIORNAMENTO<br />

raccomandata nelle Scuole Americane<br />

e consente di apprezzare le<br />

facce posteriore e laterali della<br />

prostata, dove insorgono la maggioranza<br />

dei CaPr. Si tratta di una<br />

manovra alla portata di ogni medico,<br />

ma in realtà è ormai praticata dai soli<br />

Urologi.<br />

Numerosi studi hanno descritto una<br />

stretta correlazione fra livelli di PSA e<br />

rischio di CaPr dopo DRE positiva,<br />

come è esposto nella Tabella III (7,18,<br />

19, 27).<br />

TAB. III - Rischio di CaPr dopo DRE<br />

positiva in relazione al PSA<br />

Livello PSA Probabilità<br />

di CaPr (%)<br />

0-1 2.8-5<br />

1-2.5 10.5-14<br />

2.5-4 22-30<br />

4-10 41<br />

>10 69<br />

5) LʼEcografia diagnostica (ECO)<br />

(Tab. IV)<br />

In presenza di sospetto CaPr (PSA<br />

alterato e/o DRE positiva) l’ indagine<br />

ecografia (ECO) costituisce la me -<br />

todica prioritaria ed insostituibile per il<br />

più immediato approccio diagnostico.<br />

L’esame viene condotto per mezzo di<br />

Ecografi che producono ultrasuoni ad<br />

alta frequenza (6-10 MHz) e con<br />

sonde transrettali.<br />

L’ECO è la guida indispensabile per<br />

eseguire la biopsia prostatica (41) e<br />

può determinare con precisione il<br />

volume e descrivere l’anatomia zonale<br />

della prostata, ma la sua accuratezza<br />

diagnostica per il carcinoma intracapsulare<br />

è modesta, con valori di<br />

sensibilità e specificità attorno al 40-<br />

50% (11, 73, 114).<br />

I CaPr normalmente appaiono ipoecogeni<br />

rispetto alla regione periferica<br />

prostatica e solo l’1% sono iperecogeni<br />

(101). Tuttavia molti tumori, ed in<br />

particolare i più piccoli, risultano<br />

isoecogeni e quindi molto difficili da<br />

evidenziare. Inoltre focolai ipoecogeni<br />

possono corrispondere a delle alterazioni<br />

aspecifiche e benigne (55).<br />

Ricerche preliminari con mezzo di<br />

contrasto (microbolle endovena di<br />

esafluoruro di zolfo) hanno dimostrato<br />

una sensibilità nella identificazione di<br />

lesioni fino al 100% ma con bassa<br />

specificità (48%) (109). L’apporto del<br />

contrasto non costituisce però un<br />

vantaggio sostanziale ed il compito<br />

precipuo dell’ ECO rimane la esatta<br />

identificazione del CaPr per orientare<br />

l’esame bioptico della anomalia rilevata<br />

(7). Questo ultimo accertamento<br />

spesso non risulta decisivo e può<br />

ancora dare falsi negativi fino al 40 %<br />

dei casi (56, 107).<br />

La recente e sofisticata Eco-Doppler<br />

(color, power) ha suscitato nuovo interesse<br />

per l’identificazione dei tumori<br />

nelle aree ipervascolari, ma il gua -<br />

dagno in termini di sensibilità e specificità<br />

rimane da accertare (21, 53).<br />

L’accuratezza diagnostica dell’esame<br />

ECO per lo studio del CaPr intracapsulare<br />

è posta sullo stesso piano<br />

della palpazione prostatica transrettale<br />

(DRE). Tumori palpabili non sono<br />

visibili all’ECO ed altri ecograficamente<br />

evidenti non risultano palpabili<br />

(75, 76).<br />

Per quanto invece riguarda la determinazione<br />

dell’invasione extracapsulare<br />

e/o delle vescicole seminali i<br />

moderni nomogrammi sembrano più<br />

adeguati dell’ esplorazione ecografica<br />

(77,78).<br />

In sintesi, l’ECO è ritenuta generalmente<br />

insufficiente per l’identificazione<br />

e stadiazione del CaPr localizzato (41,<br />

55, 114).<br />

C) STADIAZIONE CLINICA DOPO<br />

BIOPSIA POSITIVA<br />

Ottenuta la positività bioptica per<br />

CaPr, è fondamentale conoscere la<br />

dimensione del tumore, la sua sede<br />

intra od extracapsulare e la eventuale<br />

concomitanza di foci secondari linfonodali.<br />

Nel sospetto di un CaPr localizzato,<br />

(categorie T1-T3b secondo TNM) che<br />

costituisce il tema di questo lavoro,<br />

vengono utilizzate in clinica, senza<br />

precise linee-guida, sia la RMN come<br />

la TAC, ma l’accuratezza delle due<br />

metodologie varia in rapporto ai livelli<br />

anatomici in esame.<br />

VERONA MEDICA 17


1) Risonanza Magnetica Nucleare<br />

standard (RMN) (Tab. IV)<br />

È l’esame più indicato per lo studio<br />

della prostata.<br />

Al presente l’imaging standard viene<br />

comunemente praticato con apparecchiature<br />

a 1.5 TESLA, impiegando<br />

sequenze T2 pesate, bobine esterne<br />

e mezzo di contrasto con sali di<br />

Gadolinio che enfatizza l’anatomia<br />

della ghiandola.<br />

L’imaging ottimale richiederebbe in -<br />

vece l’uso di una bobina endorettale<br />

ed una elaborazione spettroscopica<br />

dei dati della scansione. Ma ancora<br />

pochi Centri si avvalgono di questa<br />

sofisticata opzioni. In condizioni<br />

tecniche normali la sensibilità della<br />

RMN è più elevata per i tumori della<br />

zona periferica, ma quando si affiancano<br />

l’esame standard e la valutazione<br />

spettroscopica diventano<br />

riconoscibili anche CaPr della zona di<br />

transizione (125).<br />

Esistono ancora controversie sulla<br />

reale efficacia della RMN nella diagnosi<br />

del CaPr iniziale, tuttavia è stato<br />

dimostrato che l’accuratezza diagnostica<br />

della metodica è significativamente<br />

superiore sia alla esplorazione<br />

digitale (DRE) sia all’accer ta mento<br />

bioptico ECO-guidato (p 1 cm. e<br />

questo avviene piuttosto tardivamente<br />

nell’evoluzione della malattia.<br />

Attualmente la maggioranza dei pazienti<br />

con nuova diagnosi di CaPr sono<br />

a basso rischio, ed in questi soggetti<br />

l’accuratezza della TAC per il CaPr<br />

localizzato rimane piuttosto bassa (41).<br />

3) PET/TAC (Tab. IV)<br />

Il ruolo della PET/TAC per la identificazione<br />

ed il bilancio spaziale dei<br />

CaPr localizzati non può ancora<br />

essere stabilito e necessita di ulteriori<br />

studi su ampie casistiche (86).<br />

4) Scintigrafia Ossea (Tab. IV)<br />

Nel sospetto di malattia metastatica<br />

ha un ruolo prioritario e tradizionale<br />

per lo studio scheletrico.<br />

Tuttavia l’esame scintigrafico esula da<br />

questa trattazione che riguarda<br />

l’imaging per la l’identificazione del<br />

tumore primitivo nella malattia clinicamente<br />

localizzata.<br />

Alla conclusione della nostra dissertazione<br />

sul ruolo dell’imaging nella<br />

stadiazione del CaPr localizzato si<br />

propone una tabella riassuntiva che<br />

elenca tutte le metodiche presentate<br />

con relativo giudizio di accuratezza<br />

diagnostica e disponibilità pratica<br />

(Tab. IV).<br />

5) Il valore del numero positivo delle<br />

biopsie<br />

Ormai tramontata l’agobiopsia prostatica<br />

con guida palpatoria, la procedura<br />

standard consiste ora in una agobiopsia<br />

Eco-guidata con ago 18 G, che<br />

ha un basso rischio di complicazioni,<br />

se attuata con accuratezza.<br />

Normalmente vengono praticate 6/12<br />

biopsie, ottenendosi altrettanti frustoli<br />

di materiale per l’esame istologico. I<br />

protocolli con 21 biopsie sono più<br />

sensibili per l’identificazione del<br />

tumore, ma ovviamente con peggiore<br />

tolleranza dei pazienti.<br />

Numerosi studi hanno esplorato la<br />

correlazione fra percentuali di biopsie<br />

prostatiche positive (PBPP) rispetto ai<br />

frustoli asportati e prognosi del CaPr<br />

dopo Radioterapia esterna (RTE) o<br />

Brachiterapia (BRT).<br />

Per la RTE i tassi di controllo del PSA<br />

(25, 99) e la sopravvivenza libera da<br />

malattia (99) sono risultati superiori a 5<br />

anni, con alta significatività statistica<br />

nei pazienti con PBPP 50%.<br />

Per quanto invece riguarda la BRT il<br />

medesimo concetto è pienamente<br />

confermato (91) o posto in dubbio (68)<br />

in 2 importanti casistiche.<br />

Altre ricerche hanno analizzato anche<br />

VERONA MEDICA


la “lunghezza” massima del tumore nei<br />

frustoli bioptici per stabilire un cut–off<br />

di rischio, ma senza conclusioni definitive<br />

per la pratica clinica (37).<br />

Anche se non ancora validato come<br />

importante fattore di rischio nelle lineeguida,<br />

la PBPP > 50% ha una sufficiente<br />

base scientifica per giustificare<br />

un atteggiamento aggressivo nelle<br />

decisioni terapeutiche per il CaPr localizzato.<br />

6) I Nomogrammi<br />

Il trattamento ottimale del carcinoma<br />

prostatico richiede una preliminare<br />

valutazione delle probabilità di invasione<br />

extracapsulare, linfonodale e di<br />

metastasi a distanza.<br />

La storia clinica del CaPr è determinata<br />

dallo stadio TNM clinico, dal<br />

AGGIORNAMENTO<br />

TAB. IV - Modalità di imaging per la stadiazione del CaPr (92)<br />

Metodica Diagnosi ed accuratezza diagnostica Indicazioni Disponibilità<br />

di stadiazione<br />

T PRIMITIVO<br />

ECOGRAFIA SE elevata, SP bassa Impiego standard per biopsia prostatica +++<br />

TAC Non utile per lesioni T1-T2,<br />

dubbia per T3 e valida per T4 Sospette lesioni T3-T4 +++<br />

RMNs È la più sensibile per il T intraprostatico Sospette lesioni T1-T4 +++<br />

RMNsp Migliora la specificità della RMNs Sospette lesioni T1-T4 -+<br />

RMN mp Migliora (ulteriormente) la specificità della RMNs Sospette lesioni T1-T4 -+<br />

LINFONODI<br />

TAC Eccellente per l’identificazione di N > 1cm. Metodica di scelta per la stadiazione linfonodale +++<br />

RMNs Eccellente se il linfonodo è massivamente invaso Metodica di seconda scelta per il costo e complessità +++<br />

METASTASI<br />

Sc. Ossea SE elevata, SP bassa Indicata per paz. con PSA > 10 ng/ml,<br />

Gleason> 8 o T3-T4<br />

+++<br />

TAC SE elevata per le metastasi polmonari, epatiche, linfatiche Indicazione dubbia per pazienti con PSA ≤ 20ng/ml, +++<br />

ed addominali, < RMNs per le metastasi ossee per la scarsa SE<br />

PET /TAC SE e SP elevate per le metastasi polmonari,<br />

epatiche, linfatiche, addominali ed ossee<br />

Malattia avanzata (è sperimentale per il CaPr localizzato) -+<br />

Legenda:<br />

RMNs, sp, mp: RMN standard, spettroscopica, multiparametrica,<br />

SE: sensibilità, SP: specificità<br />

grado di Gleason e dai livelli di PSA.<br />

Ciascuno di questi elementi-chiave è<br />

indicativo dello stadio patologico e<br />

della prognosi, ma le informazioni<br />

predittive più efficaci derivano dalla<br />

loro combinazione.<br />

Utilizzando tali dati, negli anni sono<br />

stati elaborati dei nomogrammi<br />

(“tavole”) (62,77, 78,87) per una previsione<br />

dello stadio patologico (utile<br />

soprattutto per l ‘indicazione chirurgica)<br />

della malattia, suddividendola in<br />

4 gruppi: a) intraprostatica, b) estesa<br />

oltre la capsula, c) infiltrante le vescicole<br />

seminali, d) diffusa ai linfonodi.<br />

Altri nomogrammi possono predire il<br />

rischio di invasione linfonodale (88) e<br />

l’andamento biochimico dopo<br />

chirurgia (49), od anche orientare la<br />

scelta terapeutica in favore della<br />

chirurgia (104, 127) della Radioterapia<br />

esterna (127) o della Brachiterapia (48).<br />

Esistono nuovi algoritmi accessibili online<br />

che offrono le opzioni terapeutiche<br />

più aggiornate in base alle caratteristiche<br />

ed allo stadio della malattia (42).<br />

Infine la combinazione di TNM,<br />

Gleason e PSA ha portato ad una<br />

suddivisione in classi di rischio dei<br />

pazienti, che costituisce la base ormai<br />

universalmente adottata per le<br />

strategie di cura dopo diagnosi di<br />

CaPr. Di questo aspetto parleremo nel<br />

prossimo numero della rivista (II Parte).<br />

D) STADIAZIONE TNM<br />

Completati tutti gli accertamenti<br />

clinico-strumentali propedeutici riferiti<br />

precedentemente, può essere finalmente<br />

definito lo stadio TNM della<br />

VERONA MEDICA 19


malattia che ha un vitale ruolo prognostico<br />

e condiziona il tipo di cura. La<br />

stadiazione T N M (Tumor, Nodes,<br />

Metastases) più recente, in vigore dal<br />

I gennaio 2003, è un estratto dall’omo -<br />

nima edizione americana con titolo<br />

American Joint Committee on Cancer<br />

(AJCC) Cancer Staging Manual VI<br />

edition (9, 92).<br />

Essa prevede 4 stadi di estensione<br />

crescente della malattia.<br />

La tabella V riproduce la classificazione<br />

TNM in corso.<br />

E) GENERALITÀ SUI TRATTAMENTI<br />

1) La Chirurgia<br />

La chirurgia radicale della prostata<br />

(Prostatectomia radicale: PR) fu de -<br />

scritta per la prima volta da Young nel<br />

1904 (124) e da allora rappresenta la<br />

modalità terapeutica di riferimento per<br />

il CaPr localizzato.<br />

La descrizione approfondita di questo<br />

capitolo non rientra nei nostri obiettivi<br />

richiedendo un largo spazio. Ci<br />

TAB.V - Stadiazione clinica TNM del CaPr (9, 92)<br />

20<br />

AGGIORNAMENTO<br />

limiteremo quindi a riferire le informazioni<br />

più utili riguardanti le tecniche<br />

della PR nell’approccio al CaPr ed<br />

alcuni cenni introduttivi sui risultati<br />

chirurgici rispetto alle altre modalità di<br />

cura.<br />

• Tipi di chirurgia<br />

- Schematicamente gli approcci chirurgici<br />

moderni, sono i seguenti: Prostatectomia<br />

retropubica retropubica (67),<br />

retropubica nerve-sparing (117), laparoscopica<br />

(14, 33, 98) robotica (4) transperineale<br />

(ormai quasi abbandonata). La<br />

PR può essere integrata con una<br />

linfadenectomia pelvica stadiativa o<br />

terapeutica, secondo indicazioni non<br />

ancora condivise in ambito Urologico.<br />

Si è detto che la PR è il termine di<br />

confronto per tutte le possibili opzioni<br />

di cura nel CaPr localizzato, ma non<br />

esistono studi prospettici randomizzati<br />

di paragone fra le diverse soluzioni<br />

terapeutiche ed in particolare fra PR e<br />

Radioterapia (RT). Per quanto siano in<br />

corso indagini comparative su larga<br />

scala dei risultati della PR rispetto alle<br />

Definizione del Tumore (T) Stadiazione AJCC<br />

altre cure, attualmente è disponibile<br />

una sola ricerca randomizzata che<br />

riguarda i differenti outcomes di pazienti<br />

con o senza PR. In questo studio<br />

sono stati confrontati prospetticamente<br />

347 e 348 soggetti sottoposti rispettivamente<br />

a PR e vigile attesa (watchful<br />

waiting): w.w. ed osservati con un<br />

follow-up medio di 8.2 anni. Alla<br />

conclusione il rischio di morte per CaPr<br />

risultò statisticamente superiore nel<br />

gruppo con w.w. vs. PR (p= 0.04) (13).<br />

- Un altro studio disegnato molto<br />

correttamente ma solo retrospettivoosservazionale<br />

su una vasta popolazione<br />

di pazienti con CaPr localizzato,<br />

ha dimostrato a 12 anni di followup<br />

un significativo guadagno nella<br />

sopravvivenza causa specifica (CSS)<br />

in 7630 pazienti (23.% mortalità) sottoposti<br />

a terapia (PR o RT od ormonale)<br />

versus 4663 soggetti (37% mortalità)<br />

non trattati (p= 0.001) (123).<br />

- Mancano ancora dei trials con pre -<br />

gio statistico di confronto fra PR e<br />

tecniche di Radioterapia nel CaPr<br />

localizzato. Rispetto al parametro<br />

T1: T non palpabile e non visibile all’imaging. STADIO I<br />

T1a: Ca scoperto casualmente in < 5% del tessuto asportato T1a N0 M0, Gleason 2-4 (G1)<br />

T1b: Ca scoperto casualmente in > 5% del tessuto asportato<br />

T1c: Ca identificato con agobiopsia (Es: a causa di elevato PSA)<br />

T2: Tumore intraprostatico STADIO II<br />

T2a: T che interessa la metà o meno di un lobo T1a N0 M0, Gleason 5-6 (G2)<br />

T2b:T che interessa più della metà di un lobo ma non entrambi i lobi T1b N0 M0, Ogni Gleason<br />

T2c: T che interessa entrambi i lobi T1c N0 M0, Ogni Gleason<br />

T1 N0 M0, Ogni Gleason<br />

T2 N0 M0, Ogni Gleason<br />

T3: T che interessa la capsula prostatica* STADIO III<br />

T3a: Estensione oltre la capsula (uni- o bilaterale T3 N0 M0, Ogni Gleason<br />

T3b Invasione della (e) vescicola (e) seminale (i)<br />

T4: T fisso o infiltrante le strutture adiacenti STADIO IV<br />

(collo vescicale, retto, sfintere esterno, muscoli elevatori e/o parete pelvica) T4 N0 M0, Ogni Gleason<br />

Ogni T N1 M0, Ogni Gleason<br />

Ogni T, Ogni N, M1, Ogni Gleason<br />

Legenda: N1: metastasi in linfonodo (i) regionale (i). M1 metastasi a distanza<br />

Nota:* L’invasione dell’apice prostatico o della capsula ma non oltre, rimangono T2<br />

VERONA MEDICA


CSS, attualmente sembra sostenibile<br />

un lieve vantaggio della PR rispetto<br />

alla RTE (35, 83, 110).<br />

- Passando al confronto con la<br />

Brachiterapia (BRT), dall’esame degli<br />

studi retrospettivi disponibili non<br />

emerge ancora una convincente<br />

superiorità della PR nel controllo<br />

biochimico della malattia a parità di<br />

stadio, ed alle due metodiche viene<br />

assegnata una efficacia equivalente.<br />

Paragonando invece coorti di pazienti<br />

con simili caratteristiche ma descritti in<br />

lavori separati, si osserva un possibile<br />

vantaggio della PR versus la BRT nel<br />

controllo biochimico a 10 anni (74%<br />

per RP, 60 % per BRT) (35, 36, 50).<br />

• Tecniche chirurgiche a confronto<br />

Per guidare la scelta fra le varie<br />

tecniche chirurgiche nei pazienti con<br />

CaPr localizzato, non sono state finora<br />

prodotte convincenti argomentazioni,<br />

di evidenza statistica, che dimostrino<br />

la superiorità di un approccio rispetto<br />

all’altro.<br />

È opinione di alcuni A. che fra le due<br />

metodiche a cielo aperto, l’approccio<br />

perineale (in netto declino) sia meno<br />

invasivo rispetto alla PR retropubica<br />

(95). Riguardo l’efficacia terapeutica,<br />

studi comparativi “testa a testa” retrospettivi<br />

non hanno dimostrato alcuna<br />

differenza nella percentuale di margini<br />

positivi o di controllo biochimico (54)<br />

fra accesso retropubico o perineale<br />

(51). La via perineale tuttavia sarebbe<br />

associata a minori emorragia intraoperatoria<br />

(54) e danno sessuale, ed a più<br />

frequenti lesioni rettali.<br />

Nel confronto fra le tecniche mininvasive<br />

(laparoscopica robotica), man -<br />

cano ancora follow-up sufficientemente<br />

estesi ed ogni giudizio sembra<br />

prematuro. Dagli studi retrospettivi<br />

disponibili non si notano differenze<br />

significative nelle percentuali di margini<br />

positivi o nella sopravvivenza libera da<br />

recidiva fa laparoscopica intra od<br />

extraperitoneale o fra laparoscopica e<br />

robotica (63, 113).<br />

Analoghe considerazioni valgono<br />

anche nel confronto fra tecniche<br />

laparoscopiche e PR a cielo aperto,<br />

che si sono rivelate equivalenti nei<br />

parametri di radicalità chirurgica (23).<br />

In conclusione, non sono stati ancora<br />

AGGIORNAMENTO<br />

prodotti reports scientifici comparativi<br />

su base prospettica e randomizzata<br />

che permettano di stabilire i reali<br />

vantaggi di alcune tecniche rispetto<br />

ad altre (89).<br />

Ogni decisione sul tipo di Chirurgia<br />

deriverà quindi dai risultati delle esperienze<br />

riferite in letteratura e dalle<br />

singole capacità e convinzioni degli<br />

Operatori.<br />

2) La Radioterapia esterna (RTE) e<br />

la Brachiterapia (BRT) (7, 72, 121)<br />

(Tab. VI)<br />

Vengono descritti i principi generali<br />

delle due metodiche e le tecniche di<br />

base.<br />

La II parte (in pubblicazione) sarà<br />

dedicata ai risultati e complicanze,<br />

con relativa bibliografia.<br />

• La Radioterapia esterna è realizzata<br />

con Acceleratori Lineari (Linac) che<br />

producono sia particelle cariche negativamente<br />

(“elettroni accelerati”) sia<br />

onde elettromagnetiche altamente<br />

energetiche (“fotoni” da 6-10-15 Megavolt)<br />

ad elevata penetrazione nei tessuti<br />

ed impiegate per la cura dei tumori<br />

profondi.<br />

I fasci di fotoni vengono emessi da una<br />

sorgente posta nella testata dell’Acceleratore<br />

ad una distanza di 100 cm.<br />

dal target anatomico. Per tale motivo<br />

si parla anche di Teleradioterapia.<br />

- Modernamente la RTE attuata a<br />

scopo curativo per il CaPr è sempre di<br />

tipo conformazionale.Si definisce come<br />

tale una tecnica di alta precisione,<br />

basata sulla definizione tridimensionale<br />

(3-D) dell’area patologica e degli organi<br />

critici circostanti. La ricostruzione è<br />

resa possibile dalla acquisizione di una<br />

serie di scansioni TAC che serviranno<br />

come immagini di partenza per il piano<br />

di trattamento. Con la RTE 3-D si ottengono<br />

delle distribuzioni di dose modellate<br />

attorno al bersaglio neoplastico,<br />

con risparmio nettamente superiore<br />

rispetto alle tecniche convenzionali<br />

degli organi indenni (in particolare retto<br />

e vescica nel caso di RTE per CaPr.).<br />

Il calcolo della dose avviene su tutto il<br />

volume trattato, e non su una sola<br />

superficie ricavata dal contorno<br />

corporeo, come in passato.<br />

In rapporto alla sofisticazione delle<br />

apparecchiature e delle tecniche utiliz-<br />

zate, sono disponibili tre livelli di conformazione<br />

sempre più selettiva della<br />

dose che definiscono altrettante moda -<br />

lità di cura: la standard 3-D, la IMRT<br />

(Intensity Modulated Radiation<br />

Therapy), la IGRT (Image Guided Radiation<br />

Therapy) e la Tomoterapia. Le<br />

prime due sono realizzabili con normali<br />

Linac adeguatamente integrati da<br />

specifici dispositivi e software.<br />

La Tomoterapia è invece una apparecchiatura<br />

di concezione diversa, che<br />

riunisce le funzioni di un Linac e di una<br />

TAC (con imaging istantaneo), per il<br />

continuo monitoraggio in corso di cura<br />

della correttezza del trattamento. Essa<br />

permette un’irradiazione estremamente<br />

accurata della malattia con una ottimale<br />

salvaguardia degli organi sani e<br />

di erogare dosi più elevate e circoscritte<br />

rispetto alle tecniche 3-D standard.<br />

Per tecniche e dosaggi si rimanda alla<br />

tabella VI.<br />

3) La Brachiterapia (BRT) (22, 72,<br />

121) (Tab VI)<br />

La BRT è una forma di Radioterapia<br />

che si basa sul diretta inserimento con<br />

tecniche invasive, ma ormai prive di<br />

rischio, di preparati radioattivi nel<br />

contesto della ghiandola prostatica.<br />

Si distinguono 2 modalità di applicazione<br />

della BRT:<br />

• La BRT con impianti permanenti<br />

impiega delle sorgenti radioattive<br />

(definiti “semi”, con lunghezza di circa<br />

5 mm. e spessore di 0.8 mm.) conte -<br />

nute in capsule di titanio.<br />

I preparati normalmente utilizzati sono<br />

lo Iodio-125 (I-125) ed il Palladio-103<br />

(Pd-103), con grande prevalenza del<br />

primo, che realizzano una irradiazione<br />

a bassa intensità di dose (Low Dose<br />

Rate: LDR; 0,1 Gy/h).<br />

I semi vengono inseriti manualmente<br />

nella prostata sotto guida ecografia;<br />

la procedura richiede una anestesia<br />

spinale e si attua in un’unica seduta<br />

operatoria della durata di circa 90<br />

minuti.<br />

Ciascun seme rilascia continuamente<br />

una quantità di energia radiante ad un<br />

volume molto limitato di ghiandola e<br />

la dose declina rapidamente oltre i<br />

confini dell’organo. Il ristretto raggio<br />

VERONA MEDICA 21


d’azione dei corpuscoli radioattivi<br />

permette di risparmiare le strutture<br />

contigue alla prostata, come il retto e<br />

la vescica, in modo più vantaggioso<br />

rispetto alla Radioterapia a fasci<br />

esterni. Normalmente servono molte<br />

decine di sorgenti (circa 80-100 per il<br />

Pd-103 e 70-90 per lo I-125) che<br />

consentono di trattare le neoplasie<br />

con dosi di radiazioni estremamente<br />

elevate (140-145 Gy per lo I-125 e 135<br />

Gy per il PD-103), creando le premes -<br />

se per il successo terapeutico.<br />

Dal punto di vista fisico lo I-125 emette<br />

radiazioni elettromagnetiche da 28<br />

keV (kilo-electron-Volt), ha un tempo<br />

di dimezzamento (T ½) di 60 giorni e<br />

diventa inerte in circa 1 anno.<br />

Il Pd -103 invece produce radiazioni<br />

da 21 KeV, ha un T ½ di 17 giorni e<br />

perde tutta la sua energia in circa 6<br />

mesi.<br />

- In relazione al T½ delle sorgenti<br />

radioattive che sono state permanentemente<br />

collocate nella sua prostata,<br />

il paziente emetterà delle radiazioni<br />

AGGIORNAMENTO<br />

TAB. VI - <strong>Sommario</strong> sulle tecniche e dosaggi di Radioterapia (RTE + BRT)<br />

22<br />

MODALITÀ DI RADIOTERAPIA INDICAZIONI Tecniche, dosi e durata<br />

• RADIOTERAPIA ESTERNA (RTE) Tutti i CaPr localizzati (T1-T3b) - 70-76 Gy totali standard<br />

Si esegue con:<br />

- 78-80 Gy totali sperimentali<br />

- Acceleratori Lineari (Linac) ± Ormonoterapia<br />

- 2Gy/die /5volte/settimana<br />

- Apparecchi per Tomoterapia - Durata ciclo:7-8 settimane<br />

- 35/40 sedute<br />

- Ogni seduta: 10-15 minuti complessivi<br />

• BRACHITERAPIA (BRT) Tutti i CaPr “LR” (5) Impianto endoprostatico permanente<br />

AD IMPIANTO PERMANENTE<br />

CON Low Dose Rate<br />

di semi di Iodio - 125 o Palladio - 103<br />

Si esegue con apparecchiature per BRT<br />

e caricamento manuale Eco-guidato dei semi Volume prostatico: 20-50 ml<br />

- Dose totale: I-125: 140 Gy<br />

Pd-103: 135 Gy<br />

- Unica seduta: 90 minuti<br />

• BRACHITERAPIA (BRT) - Tutti i CaPr “LR” Irradiazione temporanea prostatica<br />

AD IMPIANTO TEMPORANEO - Opzionale nei CaPr “IR” con fili di Iridio - 192<br />

CON High Dose Rate - Sperimentale nei CaPr “HR” Dose totale:<br />

Si esegue con apparecchiature per BRT<br />

con caricamento della sorgente dall’esterno Volume prostatico: 20-50 ml<br />

BRT esclusiva:<br />

38 Gy in 4 frazioni (9.5 singola) in 2 giorni<br />

(remote loading)<br />

+ RTE nei casi IR e HR<br />

BRT dopo RTE:<br />

19 Gy in 2 frazioni in 1 giorno<br />

Ogni seduta: 7-10 minuti<br />

Legenda:<br />

LR = Basso rischio : T1c, T2a e PSA ≤ 10 ng/ml e Gleason score ≤ 6 (ammesso: 7= 3+4)<br />

IR = Rischio Intermedio : T2b o PSA > 10 e ≤ 20 ng/ml o Gleason score 7<br />

HR = Rischio elevato : T2c o PSA > 20ng/ml o Gleason score ≥ 8<br />

fotoniche potenzialmente rischiose per<br />

le persone esposte. Sono state<br />

pertanto formulate delle norme radioprotezionistiche<br />

che egli dovrà seguire<br />

per il periodo di residua attività dei<br />

radioisotopi. Ad esempio fino ad 8 (Pd-<br />

103) o sedici settimane dall’impianto<br />

(I-125) si manterrà alla distanza di<br />

circa 1 metro dalle persone vicine ed<br />

in particolare da bambini, adolescenti<br />

e donne in gravidanza.<br />

Trascorse invece le sedici- ventiquattro<br />

settimane non vi sarà più<br />

alcuna limitazione..<br />

I semi completamente “spenti” rimarranno<br />

per tutta la vita, senza conse -<br />

guenze o disturbi, nella prostata del<br />

paziente.<br />

• La BRT ad impianto temporaneo<br />

rispetto all’impianto permanente<br />

consiste nell’irradiazione per brevi<br />

periodi di tempo (8-10 minuti) della<br />

prostata con sorgenti radioattive che<br />

vengono inserite all’interno della<br />

ghiandola attraverso sottili cateteri<br />

(applicatori) precedentemente infissi<br />

per via transperineale. In presenza di<br />

tumori a rischio intermedio ed elevato<br />

questa modalità di BRT può essere<br />

integrata da un ciclo di RTE (Tab. VI).<br />

- Il trasferimento diretto delle sorgenti<br />

all’interno degli applicatori e quindi<br />

nella prostata avviene automaticamente<br />

mediante appositi proiettori<br />

comandati a distanza (remote loa -<br />

ding), con com pleta protezione per gli<br />

Operatori.<br />

Una volta somministrata la dose<br />

stabilita i preparati vengono retratti.<br />

Attualmente il radioisotopo universale<br />

per questa metodica è l’Iridio -192 che<br />

produce radiazioni elettromagnetiche<br />

da 160 keV ad alta intensità di dose<br />

(High Dose Rate: HDR; 100 Gy/h).<br />

Si calcola che rispetto alle sorgenti<br />

LDR, l’intensità di dose con le<br />

tecniche HDR sia mille volte superiore.<br />

2) LʼOrmonoterapia (OT)<br />

L’ormonoterapia non ha indicazioni nei<br />

pazienti con CaPr localizzato ed a<br />

VERONA MEDICA


asso rischio (per i gruppi di rischio<br />

vedi tab. VI), nei quali andrebbe evitata<br />

come mezzo terapeutico di prima<br />

scelta (61, 72). La OT ingiustificata, oltre<br />

ai danni iatrogeni può dare anche una<br />

ormono-resistenza entro 24 mesi dal<br />

suo impiego.<br />

È fortemente raccomandata (categoria<br />

1), da sola od in associazione con la<br />

RTE, nei pazienti a rischio elevato ed<br />

è opzionale nei casi a rischio intermedio<br />

(72).<br />

La OT ha il suo più esteso campo<br />

d’azione nel CaPr avanzato e metastatico,<br />

ma ugualmente verrà commentata<br />

in modo sintetico in questa sede,<br />

elencandone i principi generali e gli<br />

effetti collaterali.<br />

Nel 1941 Huggins e Hodges dimo -<br />

strarono l’ormono-dipendenza dei<br />

pazienti con CaPr avanzato (43, 44) e<br />

da allora la manipolazione ormonale<br />

è progressivamente dive nuta un<br />

cardine nella cura dei CaPr a rischio<br />

evolutivo e nella palliazione della<br />

malattia. Tutte le strategie impiegate<br />

nelle cure ormonali mirano a sop -<br />

primere la produzione del Testosterone<br />

in sede testicolare, oppure a<br />

neutralizzare con meccanismi com -<br />

petitivi l’azione degli androgeni a<br />

livello prostatico.<br />

Per ottenere tale effetti sono ormai<br />

bene conosciuti i principi fisiologici ed<br />

i farmaci più efficaci, mentre non vi è<br />

ancora pieno accordo circa il timing,<br />

la durata della ormonoterapia (OT) e<br />

le sue indicazioni per ogni gruppo di<br />

rischio nei pazienti con Ca Pr localizzato<br />

(7, 72).<br />

• Cenni sulla fisiopatologia degli<br />

androgeni (6, 7, 60, 70, 72, 106)<br />

Il Testosterone (TST) è essenziale per<br />

lo sviluppo ed il trofismo della prostata<br />

e quando l’apporto dell’ormone viene<br />

meno, le cellule muoiono per apoptosi<br />

(morte cellulare programmata) (108,<br />

112). La secrezione del TST è regolata<br />

dall’asse ipotalamico-ipofisario–gona -<br />

dico. L’ormone ipotalamico LHRH<br />

(Luteinizing Hormone Releasing<br />

Hormone) stimola il lobo anteriore<br />

ipofisario alla produzione degli ormoni<br />

luteinizzante (LH) e follicolo stimolante<br />

(FSH) L’ LH agisce direttamente sulle<br />

cellule interstiziali testicolari di Leydig<br />

AGGIORNAMENTO<br />

TAB. VII - Valori di riferimento del Testosterone<br />

TESTOSTERONE LIBERO<br />

VALORI NORMALI<br />

TESTOSTERONE TOTALE<br />

50 anni: 6-19 ng/L >50 anni: 1.8–7.7 microgr/L<br />

Valori di castrazione: < 30-50 ng/dl<br />

provocando la secrezione di TST ed<br />

ha importanza anche a livello dei<br />

tubuli seminiferi nella regolazione della<br />

spermatogenesi.<br />

L’FSH di cui non ci occuperemo, ha<br />

un ruolo-chiave nei processi della<br />

spermatogenesi stessa.<br />

In circolo il TST si trova legato in gran<br />

parte (98% nell’uomo) a specifiche<br />

proteine plasmatiche (6), ed a livello<br />

laboratoristico è possibile dosarne la<br />

quota libera e la quantità totale<br />

(Tabella VII).<br />

L’ormone entra nel citoplasma delle<br />

cellule prostatiche dove è largamente<br />

metabolizzato a Diidrotestosterone<br />

(DHT) dall’enzima 5-α-reduttasi (tipi I<br />

e II). Sia il TST come il DHT possono<br />

legarsi al recettore androgenico (AR)<br />

citoplasmatico, formando un complesso<br />

che trasloca nel nucleo per svolgere<br />

la specifica azione di proliferazione<br />

cellulare e mantenimento del<br />

trofismo ghiandolare. Tuttavia il DHT<br />

ha un’affinità nettamente superiore per<br />

l’AR (da 2 a 15 volte), ed induce una<br />

conformazione recettoriale più re -<br />

sistente alla degradazione. Queste<br />

proprietà conferiscono al DHT una<br />

attività biologica 2-10 volte più potente<br />

del progenitore (32, 69, 112).<br />

Si è detto che il TST è prodotto nella<br />

massima parte dai testicoli, ma una<br />

limitata quota dell ‘ormone circolante<br />

(5-10 %) deriva dalle ghiandole surrenali<br />

a partire dal colesterolo,<br />

Alla luce di tali concetti, la soppressione<br />

androgenica può essere ot -<br />

tenuta con (a) una diretta abolizione<br />

della produzione gonadica del TST,<br />

oppure(b) impiegando sostanze, chiamate<br />

antiandrogeni, che bloccano con<br />

un meccanismo competitivo i recettori<br />

cellulari degli androgeni circolanti (7,<br />

108). Molto spesso le due modalità<br />

sono associate in modo da ottenere il<br />

cosiddetto blocco androgenico totale<br />

(BAT).<br />

a) Abolizione diretta androgenica<br />

- Castrazione chirurgica: l’orchiectomia<br />

bilaterale è stata la prima forma di<br />

abolizione androgenica impiegata e<br />

tuttora è considerata il gold standard<br />

di riferimento per le altre modalità di<br />

castrazione (7, 31). La procedura, pur<br />

dotata di un effetto clinico immediato<br />

e priva di rischi, nell’ultimo decennio è<br />

stata progressivamente abbandonata,<br />

soprattutto per l’avversione psicologica<br />

dei pazienti.<br />

- Somministrazione di Estrogeni: Il più<br />

comune principio è il Dietilstilbestrolo<br />

(DES), che agisce con un meccanismo<br />

multimodale, mediante una deregolazione<br />

della secrezione di LHRH, inattivando<br />

gli androgeni, sopprimendo<br />

direttamente la funzionalità delle cellule<br />

di Leydig e con altre modalità non<br />

ancora del tutto conosciute (7).<br />

Agli estrogeni è stata attribuita la stessa<br />

efficacia della castrazione, tuttavia data<br />

la loro frequente e severa tossicità<br />

cardiovasale, hanno solo marginali indicazioni<br />

e non trovano più impiego<br />

come farmaci di prima linea a livello<br />

mondiale (57, 74).<br />

- Somministrazione di agonisti (ana -<br />

loghi) del LHRH: questi agenti farmacologici<br />

rappresentano lo standard<br />

mondiale della cura ormonale e praticamente<br />

si identificano con essa. Essi<br />

hanno di fatto sostituito la castrazione<br />

chirurgica nelle preferenze dei Medici<br />

e dei pazienti, potendo ottenere un<br />

abbattimento degli androgeni circo -<br />

lanti, senza il ricorso all’orchiecto mia.<br />

Chimicamente sono degli analoghi<br />

sintetici del LHRH che all’inizio sti -<br />

molano l’ipofisi alla produzione di LH e<br />

FSH.<br />

Si avrà quindi una fisiologica iperin-<br />

VERONA MEDICA 23


crezione di Testosterone (TST) testicolare<br />

responsabile del fenomeno<br />

noto come “flare up“ o “testosterone<br />

surge”. Tale fase, dovuta ad una<br />

rapida “attivazione” delle cellule neo -<br />

plastiche, può manifestarsi con vari<br />

livelli di gravità, da un rialzo brusco<br />

del PSA senza manifestazioni cliniche<br />

nei casi localizzati, fino ad una esacerbazione<br />

della sintomatologia clinica<br />

nei pazienti metastatici. Ha inizio dopo<br />

due-tre giorni dall’iniezione dell’ana -<br />

logo protraendosi per circa 2 settimane<br />

Per neutralizzare il “flare” ai<br />

pazienti vengono somministrati degli<br />

antiandrogeni (normalmente la bicalutamide)<br />

in concomitanza con<br />

l’iniezione dell’analogo e mantenuti per<br />

circa 10 giorni (1).<br />

Successivamente il valore del TST<br />

diminuisce a livello di castrazione (<<br />

30-50 D/L), tuttavia nel 10% dei pazienti<br />

questo effetto non viene rag -<br />

giunto.<br />

Elenco degli analoghi LHRH: Buse -<br />

relin (Suprefact), Goserelin (Zoladex),<br />

Leuprolerina (Enantone) Triptorelina<br />

(Decapeptyl).<br />

- Somministrazione di Antagonisti del<br />

LHRH (Abarelix,). Questi composti si<br />

legano immediatamente con un<br />

meccanismo competitivo ai recettori<br />

ipofisari del LHRH provocando a<br />

cascata una rapida diminuzione di LH<br />

FSH e TST, senza il “flare”. La loro<br />

azione è molto attraente per l’impiego<br />

clinico ma gli effetti collaterali, soprattutto<br />

di tipo allergico, ne hanno limitato<br />

l’uso alla pura fase sperimentale<br />

od in pazienti molto selezionati (7).<br />

b) Impiego di farmaci ad attività<br />

antiandrogenica<br />

Rispetto alla diretta soppressione testicolare<br />

della sintesi di Testosterone<br />

(TST), i farmaci antiandrogeni inibiscono<br />

od annullano l’attività stimolante<br />

dell’ormone sulle cellule prostatiche<br />

normali e neoplastiche. Essi agiscono<br />

competitivamente legandosi al recettore<br />

androgenico intracellulare del TST<br />

e Diidrotestosterone (3, 69, 108).<br />

In relazione alla loro struttura chimica<br />

si distinguono 2 classi di antiandrogeni<br />

(aA):<br />

- Antiandrogeni steroidei (aAS). Sono<br />

dei derivati sintetici dell’Idrossiprog-<br />

24<br />

AGGIORNAMENTO<br />

esterone che mediante un meccanismo<br />

multiplo bloccano i recettori degli<br />

androgemi prostatici ed inibiscono la<br />

secrezione di LH e FSH. Inoltre sopprimono<br />

l’attività adrenalica.<br />

Il veterano di questi composti è il<br />

ciproterone acetato (Androcur), che<br />

oggi trova impiego solo in seconda<br />

linea.<br />

- Antiandrogeni non steroidei (aAnS).<br />

Chimicamente gli aAnS sono delle<br />

amidi complesse, sintetizzate a partire<br />

dagli anni 80.<br />

Il loro principio d’azione è ancora una<br />

volta di tipo competitivo: essi fungono<br />

da falsi mediatori occupando i recettori<br />

androgenici nelle cellule prostatiche<br />

e neutralizzando in questo modo<br />

lo stimolo degli androgeni alla proliferazione<br />

ed alla crescita neoplastica.<br />

Il Testosterone circolante non viene<br />

influenzato poiché la sua secrezione<br />

da parte delle cellule di Leydig<br />

permane immutata. Gli aAnS dovrebbero<br />

quindi consentire ai pazienti una<br />

migliore qualità di vita rispetto agli<br />

aAS, con mantenimento della libido<br />

ed inferiore danno minerale osseo (47).<br />

Tuttavia tali vantaggi sono ancora da<br />

dimostrare con ricerche sistemiche sui<br />

pazienti.<br />

Elenco degli aAnS: Bicalutamide:<br />

(Casodex), Flutamide (Eulexin), Nilutamide<br />

(Nilandron Anandron).<br />

• Strategie di cura ormonale<br />

- Blocco androgenico totale (BAT:<br />

analogo + antiandrogeno). È stato<br />

prima riferito che la castrazione<br />

(chirurgica o farmacologia) abbatte<br />

fino al 95% il livello del testosterone<br />

(TST) sierico. Tuttavia rimane in circolo<br />

una piccola quota di androgeni ad<br />

origine surrenalica che nella prostata<br />

ven gono convertiti dall’enzima<br />

5–reduttasi nel DHT in grado di stimolare<br />

con pieno effetto le cellule<br />

neoplastiche.<br />

Il duplice razionale del BAT è quindi<br />

da un lato di inibire la secrezione del<br />

TST con la castrazione chimica e<br />

dall’altro di bloccare l’ancoraggio del<br />

DHT ai recettori cellulari prostatici.<br />

Sulla opportunità clinica di un BAT<br />

rispetto alla monoterapia (con solo<br />

bicalutamide od analogo LHRH) sono<br />

stati condotti numerosi trials, con risul-<br />

tati non conclusivi.<br />

Una metanalisi del 2001, realizzata dal<br />

Prostate Cancer Trialists' Collaborative<br />

Group (85) ha dimostrato solo un<br />

piccolo vantaggio, dell’ordine del 2-<br />

3%, nella sopravvivenza globale a 5<br />

anni impiegando il BAT rispetto alla<br />

monoterapia con analogo LHRH.<br />

Questo studio rappresenta ancora il<br />

riferimento più attendibile nella scelta<br />

della OT per i pazienti con Ca Pr (7).<br />

L’impiego del BAT costituisce la scelta<br />

ormonale di prima linea nella cura del<br />

CaPr a rischio elevato e talora intermedio<br />

sia in modo esclusivo, sia in<br />

combinazione con la RT. Tuttavia nella<br />

pratica clinica l’analogo del LHRH<br />

viene sempre più usato singolarmente.<br />

- Blocco androgenico intermittente. La<br />

terapia ormonale del CaPr con BAT<br />

porta alla morte cellulare per apoptosi<br />

di gran parte della popolazione<br />

neoplastica, ma dopo un periodo<br />

medio di circa 24 mesi il tumore<br />

diventa ormonorefrattario e riprende<br />

a proliferare. Il blocco androgenico<br />

intermittente consiste nella periodica<br />

sospensione della OT per anticipare<br />

la differenziazione dei cloni ormonoresistenti<br />

e ridurre nello stesso tempo gli<br />

effetti collaterali negativi dei farmaci.<br />

La strategia ha un presupposto logico<br />

e trova frequente impiego in clinica,<br />

ma mancano ancora studi randomizzati<br />

che ne dimostrino i vantaggi<br />

sostanziali rispetto alla OT continuativa<br />

(16, 80).<br />

- Blocco androgenico periferico. La<br />

finasteride riduce il livello intraprostatico<br />

di DHT inibendo l’azione della 5α-reduttasi,<br />

mentre gli antiandrogeni<br />

non steroidei impediscono il legame<br />

del DHT residuo al suo recettore cellulare.<br />

La combinazione di questi<br />

farmaci sembra un presidio molto<br />

razionale, consentendo ai pazienti di<br />

mantenere entro i limiti fisiologici la<br />

testosteronemia e quindi salvaguardando<br />

la loro qualità di vita. Si è<br />

visto in studi preliminari che la combinazione<br />

può dare un abbattimento del<br />

PSA fino al 96% dei valori d’esordio (7).<br />

Tuttavia il blocco androgenico pe -<br />

riferico dopo un promettente esordio<br />

è ora pressoché dimenticato nelle<br />

linee-guida per il CaPr.<br />

- Monoterapia. Nella pratica clinica si<br />

VERONA MEDICA


Tab VIII - Principali effetti collaterali della ormonoterapia<br />

ricorre spesso a singole sostanze ad<br />

effetto antiandrogenico, sia in prima<br />

linea per la cura radicale del CaPr (±<br />

in associazione con la RT), sia in<br />

seconda linea per la malattia avanzata,<br />

dopo fallimento delle cure precedenti.<br />

I farmaci del primo gruppo maggiormente<br />

impiegati sono i plurimenzionati<br />

analoghi del LHRH e la Bicalutamide.Mentre<br />

l’ analogo è largamente<br />

approvato in combinazione con la RT<br />

per la cura radicale del CaPr localizzato<br />

ad alto rischio (Categoria 1) (72),<br />

non vi è ancora accordo sull’utilità<br />

della Bicalutamide impiegata come<br />

monoterapia (72).<br />

Passando invece ai secondi farmaci,<br />

entriamo nel grande capitolo della<br />

malattia avanzata, che richiede una trattazione<br />

molto ampia ed articolata; si<br />

citano soltanto alcune di queste<br />

sostanze: Aminoglutetimide, Abiratero -<br />

ne ace tato, Dietilstilbestrolo, Tamoxifene<br />

Estramustina fosfato Megestrolo acetato<br />

Medrossiprogesterone aceta to.<br />

La tabella VIII elenca gli effetti collat-<br />

AGGIORNAMENTO<br />

CASTRAZIONE<br />

(chirurgica o medica con LHRH analogo) (2, 7, 39, 64, 72)<br />

• “Hot flashes” 19.6%-80%<br />

• Ginecomastia e mastodinia (50% con BAT, 10-20% con sola castrazione)<br />

• Osteoporosi severa, aumento di peso corporeo, atrofia muscolare, anemia (severa nel 13% dei casi con BAT)<br />

• Rinofaringite e dolori dorsali (> 10 %)<br />

• Aumento di ALP, ALT, AST, GGT, LDH (ciascuna: < 10%)<br />

• Diabete, aumento trigliceridi e colesterolo, prurito, eczema, artralgie (< 10% ?)<br />

• Declino cognitivo<br />

ESTROGENI (DES)<br />

• Tossicità cardiovascolare (infarto miocardio, scompenso cardiaco, ictus cerebri, trombosi venosa, embolia polmonare), Ginecomastia e mastodinia<br />

(49-80 %)<br />

ANTIANDROGENI<br />

• Non Steroidei<br />

- Bicalutamide: Ginecomastia (16%-80%), Mastodinia, (24%-76%), hot flashes (5-28%)<br />

- Flutamide: Ginecomastia (13%-86%), mastodinia (36%-47%), hot flashes (2-3%), disfunzioni epatiche, diarrea severa<br />

- Nilutamide: polmonite interstiziale ed epatotossicità<br />

• Steroidei (Ciproterone acetato)<br />

- Perdita di libido e potenza sessuale, ginecomastia rara.<br />

- Tossicità cardiovascolare ed epatica<br />

Legenda: DES: dietilstilbestrolo, BAT: blocco androgenico totale<br />

erali della OT come riferiti dai reports<br />

più attendibili in letteratura e preci -<br />

sando che esistono ampie oscillazioni<br />

nelle percentuali dei vari Autori, od<br />

anche segnalazioni di disturbi severi<br />

senza indicazioni della loro effettiva<br />

incidenza.<br />

CONCLUSIONI<br />

La diagnosi di Carcinoma prostatico<br />

(Ca Pr) localizzato (T1-T3b) è di basilare<br />

importanza perché l’approccio<br />

terapeutico cambia sostanzialmente<br />

rispetto alle forme avanzate.<br />

La fase diagnostica è multidisciplinare<br />

e richiede la stretta collaborazione<br />

degli Specialisti di varia<br />

provenienza impegnati in questo<br />

diffuso capitolo di patologia neoplastica.<br />

Nonostante una ricca gamma di<br />

indagini oggigiorno disponibili spesso<br />

la definizione di CaPr localizzato<br />

rimane incerta.<br />

- Ottenuta la biopsia positiva per CaPr<br />

si procederà alla stadiazione della<br />

malattia, basata soprattutto sull’ima -<br />

ging.<br />

- La RMN sembra l’esame più informativo<br />

sulla natura intra od extracapsulare<br />

del CaPr, mentre la TAC è<br />

l’indagine di riferimento per la valutazione<br />

dello stato linfonodale.<br />

- Altri elementi come il PSA ed i nomogrammi<br />

possono aiutare nella valutazione<br />

prognostica della malattia od<br />

anche suggerirne lo stato patologico.<br />

- Effettuata la stadiazione TNM con i<br />

dati a disposizione, si procederà alla<br />

scelta terapeutica che per il CaPr<br />

ammette due possibilità equivalenti:<br />

la Chirurgia e la Radioterapia, una<br />

opzione di tipo ormonale per i casi più<br />

a rischio, ed anche l’astensione da<br />

ogni trattamento.<br />

Gli aspetti generali di alcuni trattamenti<br />

sono stati discussi nel lavoro.<br />

Nella II parte in pubblicazione sul<br />

prossimo numero di questa Rivista<br />

Medica si parlerà dettagliatamente<br />

dei protocolli di cura attuali per il Ca<br />

Pr, dei loro risultati e complicanze.<br />

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VERONA MEDICA 25


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77.Partin AW, Kattan MW, Subong ENP, et al. Combination<br />

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score to predict pathological stage of localized prostate<br />

cancer. A multi- institutional update. JAMA 1997; 277: 1445-<br />

1451.<br />

VERONA MEDICA


VERONA MEDICA<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

INAUGURAZIONE<br />

della<br />

NUOVA SEDE DELL’ORDINE<br />

SABATO 24 OTTOBRE, ore 11.00<br />

Alla presenza delle Autorità sarà inaugurata la nuova Sede dell’Ordine e la sala Riunioni<br />

che verrà intitolata alla memoria del Presidente Pier Marcello Fazzini.<br />

TUTTI I COLLEGHI SONO INVITATI<br />

Convocazione<br />

Assemblea Ordinaria Annuale<br />

A TUTTI I SIGNORI MEDICI<br />

CHIRURGHI E ODONTOIATRI<br />

ISCRITTI ALL’ALBO PROFESSIONALE<br />

di VERONA<br />

LORO SEDI<br />

Egregio Collega,<br />

Ti invitiamo a partecipare all’Assemblea Ordinaria Annuale degli Iscritti che si terrà<br />

SABATO 21 NOVEMBRE 2009 in 1ª Convocazione alle ore 07.00 ed in 2ª<br />

Convocazione alle ore 09.00 presso la Sede dellʼOrdine dei Medici C. e O. in Verona<br />

Via Locatelli1, per discutere il seguente<br />

ORDINE DEL GIORNO<br />

1) Relazione del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri<br />

2) Relazione del Presidente della Commissione Albo Odontoiatri<br />

3) Relazione del Tesoriere: - Bilancio Consuntivo 2008<br />

- Bilancio Preventivo 2010<br />

4) Varie ed eventuali<br />

5) Premiazione Colleghi con 50 anni di laurea<br />

Il Presidente<br />

Dott. Franco Alberton<br />

Ai sensi del 3º comma dell’Art. 24 del DPR 221/50 “Nessun Iscritto può essere investito di più di due<br />

deleghe”. “La delega deve essere apposta in calce all’avviso di convocazione rimesso al delegato”.<br />

DELEGA:<br />

Il sottoscritto Dott. ....................................................................................................................................................... delega a rappresentarlo<br />

nell’Assemblea Ordinaria Annuale del 21/11/2009 il Dott. ................................................................................................................<br />

In fede<br />

.....................................................................................................<br />

27


28<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

Bilancio Consuntivo esercizio 2008<br />

ENTRATE<br />

Avanzo di amministrazione all’inizio dell’esercizio 2007 Cassa e Banca € 2.261.778,89 =<br />

Entrate Correnti Ruoli principali e brevi manu € 838.490,87 =<br />

Entrate per prestazioni di servizi (certificati, pareri congruità, prima iscrizione) € 23.409,89 =<br />

Entrate redditi e proventi (interessi attivi su depositi) € 53.664,94 =<br />

Entrate compensative di spese correnti € 3.604,23 =<br />

Entrate per alienazione beni immobili € 0,00 =<br />

Entrate per assunzione mutui (ENPAM) per sede € 0,00 =<br />

Entrate per partite di giro € 270.904,15 =<br />

per un TOTALE di ENTRATE pari a € 3.451.852,97 =<br />

USCITE<br />

Spese Correnti ordinarie € 165.892,71 =<br />

Spese di rappresentanza (onorificenze agli iscritti, necrologi e varie) € 16.626,43 =<br />

Spese per il funzionamento di organi e Commissioni (Fed.ne Reg.le) € 7.795,52 =<br />

Aggiornamento professionale e culturale, convegni , congressi e manifestazioni € 0,00 =<br />

Spese per il bollettino <strong>VR</strong>-MEDICA € 26.601,24 =<br />

Spese per abbonamenti a Gazzette Ufficiali, BUR, riviste e giornali € 2.276,02 =<br />

Spese per il personale € 411.425,19 =<br />

Spese per oneri e compensi per incarichi speciali<br />

(Avvocato, Consulente del lavoro, Consulente Fiscale, Consulente Immobiliare) € 133.339,34 =<br />

Spese per la Sede (assicurazioni, spese condominiali, enel, riscaldamento, € 30.481,36 =<br />

pulizia locali, manutenzione e riparazioni impianti)<br />

Spese per uffici (cancelleria, assistenza e riparazione attrezzature, macchine<br />

e mobili, materiali di consumo e varie) € 22.203,35 =<br />

Spese postali, telefoniche, fax e sito internet € 47.107,41 =<br />

Imposte, tasse, tributi e oneri finanziari e quote non dovute iscritti € 8.369,46 =<br />

Oneri finanziari € 1.019,35 =<br />

Restituzione quote erroneamente versate € 1.339,15 =<br />

Spese per acquisizione beni immobili € 960.000,00 =<br />

Spese in conto capitale per acquisto beni strumentali € 220,44 =<br />

Accantonamento indennità anzianità e similari € 5.880,70 =<br />

Rimborso quote sottoscrizione mutuo ENPAM € 174.681,91 =<br />

Uscite per partite di giro € 270.187,15 =<br />

per un TOTALE di USCITE pari a € 2.285.446,73 =<br />

SALDO ATTIVO AL 31/12/2008 € 1.166.406,24 =<br />

VERONA MEDICA


NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

Bilancio Preventivo esercizio 2010 - entrate<br />

QUADRO GENERALE ENTRATE<br />

Codice Descrizione Competenza Cassa<br />

A-0 AVANZO DI AMMINISTRAZIONE € +415.480,43 € +0,00<br />

A-1 FONDO DI CASSA € +0,00 € +415.480,43<br />

E-1 TITOLO I - ENTRATE CONTRIBUTIVE € +0,00 € +0,00<br />

E-1-01 CATEGORIA I - Contributi associativi € +801.500,00 € +801.500,00<br />

TOTALI TITOLO I E-1 €+801.500,00 €+801.500,00<br />

E-2 TITOLO II - ENTRATE DIVERSE € +0,00 € +0,00<br />

E-2-02 CATEGORIA II - Entrate per la prestazione di servizi € +13.600,00 € +13.600,00<br />

E-2-03 CATEGORIA III - Redditi e proventi patrimoniali € +3.000,00 € +3.000,00<br />

E-2-04 CATEGORIA IV - Poste correttive e compensative di spese correnti € +1.500,00 € +1.500,00<br />

E-2-05 CATEGORIA V - Entrate non classificabili in altre voci € +0,00 € +0,00<br />

TOTALI TITOLO II E-2 €+18.100,00 €+18.100,00<br />

E-3 TITOLO III - ENTRATE PER ALIENAZIONE DI BENI PATRIMONIALI € +0,00 € +0,00<br />

E-3-06 CATEGORIA VI - Alienazione beni mobili € +0,00 € +0,00<br />

E-3-07 CATEGORIA VII - Alienazione beni immobili € +0,00 € +0,00<br />

TOTALI TITOLO III E-3 €+0,00 €+0,00<br />

E-4 TITOLO IV - ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI E MUTUI € +0,00 € +0,00<br />

E-4-08 CATEGORIA VIII - Assunzione mutui e prestiti € +0,00 € +0,00<br />

E-4-09 CATEGORIA IX - Riscossione di crediti € +0,00 € +0,00<br />

TOTALI TITOLO IV E-4 €+0,00 €+0,00<br />

E-5 TITOLO V - ENTRATE PER PARTITE DI GIRO € +0,00 € +0,00<br />

E-5-10 CATEGORIA X - Entrate aventi natura di partite di giro € +239.050,00 € +239.050,00<br />

TOTALI TITOLO V E-5 €+239.050,00 €+239.050,00<br />

TOTALE GENERALE Entrate €+1.474.130,43 €+1.474.130,43<br />

VERONA MEDICA 29


NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

Bilancio Preventivo esercizio 2010 - uscite<br />

Codice Descrizione Competenza Cassa<br />

P-0 DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE € +0,00 € +0,00<br />

U-1 TITOLO I - SPESE CORRENTI € +0,00 € +0,00<br />

U-1-01 CATEGORIA I - Spese per gli organi istituzionali € +116.700,00 € +116.700,00<br />

U-1-02 CATEGORIA II - Spese di rappresentanza € +19.000,00 € +19.000,00<br />

U-1-03 CATEGORIA III - Spese per il funzionamento di organi e commissioni € +6.500,00 € +6.500,00<br />

U-1-04 CATEGORIA IV - Promozione culturale, convegni, congressi e altre manifestazioni € +8.000,00 € +8.000,00<br />

U-1-05 CATEGORIA V - Spese pubblicazioni, acquisto libri, riviste, e altre pubblicazioni € +43.000,00 € +43.000,00<br />

U-1-06 CATEGORIA VI - Spese per il personale € +363.500,00 € +363.500,00<br />

U-1-07 CATEGORIA VII - Spese per accertamenti sanitari € +0,00 € +0,00<br />

U-1-08 CATEGORIA VIII - Oneri e compensi per speciali incarichi € +34.500,00 €+34.500,00<br />

U-1-09 CATEGORIA IX - Spese per la sede € +50.000,00 € +50.000,00<br />

U-1-10 CATEGORIA X - Spese funzionamento, acquisto beni consumo, servizi, € +50.000,00 € +50.000,00<br />

manutenzioni, noleggio materiali<br />

U-1-11 CATEGORIA XI - Spese postali, telefoniche, telegrafiche e internet € +40.000,00 € +40.000,00<br />

U-1-12 CATEGORIA XII - Oneri tributari € +15.000,0 € +15.000,0<br />

U-1-13 CATEGORIA XIII - Oneri finanziari € +1.500,00 € +1.500,00<br />

U-1-14 CATEGORIA XIV - Poste correttive e compensative entrate correnti €+1.100,00 € +1.100,00<br />

U-1-15 CATEGORIA XV - Spese non classificabili in altre voci € +50.000,00 € +50.000,00<br />

U-1-16 CATEGORIA XVI - Fondo di riserva per stanziamenti insufficienti € +50.000,00 € +50.000,00<br />

TOTALI TITOLO I U-1 €+848.800,00 €+848.800,00<br />

U-2 TITOLO II - SPESE IN CONTO CAPITALE € +0,00 € +0,00<br />

U-2-17 CATEGORIA XVII - Spese beni patrimoniali € +0,00 € +0,00<br />

U-2-18 CATEGORIA XVIII - Spese per immobilizzazioni tecniche € +25.000,00 € +25.000,00<br />

U-2-19 CATEGORIA XIX - Accantonamento indennità anzianità e similari € +6.000,00 € +6.000,00<br />

TOTALI TITOLO II U-2 €+31.000,00 €+31.000,00<br />

U-3 TITOLO III - ESTINZIONE DI MUTUI E ANTICIPAZIONI € +0,00 € +0,00<br />

U-3-20 CATEGORIA XX - Quote mutui € +180.000,00 € +180.000,00<br />

TOTALI TITOLO III U-3 €+180.000,00 €+180.000,00<br />

U-4 TITOLO IV - USCITE PER PARTITE DI GIRO € +0,00 € +0,00<br />

U-4-21 CATEGORIA XXI - Spese aventi natura di partite di giro € +239.050,00 € +239.050,00<br />

TOTALI TITOLO IV U-4 €+239.050,00 €+239.050,00<br />

TOTALE GENERALE Uscite €+1.298.850,00 €+1.298.850,00<br />

30 VERONA MEDICA


78.Partin AW, Mangold LA, Lamn DM et al. Contemporary<br />

update of prostate cancer staging nomograms (Partin<br />

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82. Plousssard G, Plennevaux G, Allory Y et al. High-grade<br />

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and implications for patients care and surveillance.<br />

World J Urol 2009, in press<br />

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stage T1-T2 prostate cancer:radical prostatectomy, external<br />

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89. Romero- Otero J, Touijer K, Guillonneau B. Laparoscopic<br />

radical prostatectomy: contemporary comparison with open<br />

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imaging in the evaluation of seminal vesicle invasion: diagnsotic<br />

accuracy and multivariate feature analysis. Radiology<br />

2006: 238: 929-937.<br />

INFO ENPAM<br />

AGGIORNAMENTO<br />

95. Salomon L, Sebe P, De la Taille A, et al. Open versus<br />

radical prostatectomy: part I. BJU Int 2004; 94: 238-43.<br />

96. Scheidler J, Hricak H, Vigneron DB et al. Prostate cancer:<br />

localization with three-dimensional proton MR spectroscopic<br />

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cancer. Int J Radiat Oncol Biol Phys 2003; 4: 963-967.<br />

100. Sengupta S, Myers RP, Slezak JM et al. Preoperative<br />

prostate specific antigen doubling time and the velocity are<br />

strong and independent predictors of outcomes following<br />

radical prostatectomy. J Urol 2005; 174: 2191-2196.<br />

101. Shinohara K, Wheeler TM, Scardino PT. The appearance<br />

of prostate cancer on transrectal ultrasonography:<br />

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102. Stamey TA, Yang N, Hay AR et al.prostate-specific<br />

antigen as a serum marker for adenocarcinoma of the<br />

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103. Stamey TA, Dietrick DD, Issa MM et al. Large, organ<br />

confined, impalpable transition zone cancer: Association<br />

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104. Stephenson AJ, Scardino PT, Eastham JA et al. Preoperative<br />

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prostate cancer recurrence after radical prostatectomy. J<br />

Natl Cancer Inst 2008; 98: 715-717.<br />

105. Sun L, Moul JW, Hotaling JM et al. Prostate– specific<br />

antigen (PSA) and PSA velocity for prostate cancer detection<br />

in men aged


Si comunica che nella Gazzetta Ufficiale<br />

n. 141 del 20 giugno u.s. è stata<br />

pubblicata l’Ordinanza del Ministero<br />

del Lavoro, della Salute e delle<br />

Politiche Sociali del 16 giugno 2009<br />

che semplifica la prescrizione dei<br />

farmaci analgesici oppioidi orali e trandermici<br />

dell’allegato III-bis utilizzati nel<br />

trattamento del dolore.<br />

L’Ordinanza, in vigore dal giorno della<br />

sua pubblicazione - 20 giugno 2009 -<br />

è stata emanata con provvedimento<br />

d’urgenza temporaneo, in attesa di una<br />

modifica più ponderata del DPR<br />

309/1990 “Testo Unico Stupefacenti”<br />

e, in ogni caso, per non oltre 12 mesi,<br />

sulla base delle seguenti considerazioni:<br />

- ancora oggi in Italia è difficile<br />

accedere ai farmaci per combattere<br />

il dolore, queste difficoltà ci pongono<br />

agli ultimi posti in Europa per le<br />

prescrizioni dei farmaci oppiacei che<br />

servono a combattere il dolore di<br />

gravi malattie come il cancro, ma<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

Analgesici oppioidi:<br />

semplificata la prescrizione<br />

32<br />

PRINCIPIO ATTIVO MEDICINALE AIC<br />

Buprenorfina TRANSTEC*3CER 20MG 35MCG/ORA 035568017<br />

Buprenorfina TRANSTEC*3CER 30MG 52,5MCG/ORA 035568043<br />

Buprenorfina TRANSTEC*3CER 40MG 70MCG/ORA 035568070<br />

Fentanil DUROGESIC*3CER 100MCG/ORA MATRICE 029212089<br />

Fentanil DUROGESIC*3CER 25MCG/ORA MATRICE 029212053<br />

Fentanil DUROGESIC*3CER 50MCG/ORA MATRICE 029212065<br />

Fentanil DUROGESIC*3CER 75MCG/ORA MATRICE 029212077<br />

Fentanil FENTANIL HEXAL*3CER 100MCG/ORA 036730188<br />

Fentanil FENTANIL HEXAL*3CER 25MCG/ORA 036730012<br />

Fentanil FENTANIL HEXAL*3CER 50MCG/ORA 036730075<br />

Fentanil FENTANIL HEXAL*3CER 75MCG/ORA 036730240<br />

Fentanil FENTANIL RATIO*3CER 100MCG/ORA 037563133<br />

Fentanil FENTANIL RATIO*3CER 12MCG/ORA 037563222<br />

Fentanil FENTANIL RATIO*3CER 25MCG/ORA 037563018<br />

Fentanil FENTANIL RATIO*3CER 50MCG/ORA 037563057<br />

Fentanil FENTANIL RATIO*3CER 75MCG/ORA 037563095<br />

Fentanil FENTANIL SA.GMBH*3CER 100MCG/ORA 038407223<br />

Fentanil FENTANIL SA.GMBH*3CER 25MCG/ORA 038407019<br />

Fentanil FENTANIL SA.GMBH*3CER 50MCG/ORA 038407084<br />

anche da patologie croniche e invalidanti<br />

o comunque da gravi traumi;<br />

- una delle cause che rendono difficile<br />

l’accesso alla terapia del dolore<br />

risulta essere la necessità dell’utilizzo<br />

di un ricettario speciale per la<br />

prescrizione;<br />

- una ricollocazione dei medicinali<br />

analgesici oppiacei per la terapia del<br />

dolore elencati nell’allegato III-bis del<br />

testo unico, dalla tabella II sezione<br />

A alla tabella II sezione D, rende più<br />

semplice la prescrizione consentendo<br />

al medico di utilizzare il<br />

ricettario normale anziché quello<br />

speciale ed eliminando così le difficoltà<br />

burocratiche che spesso scoraggiano<br />

tali prescrizioni.<br />

I medicinali oggetto del provvedimento,<br />

che esclude tutti i preparati<br />

iniettabili ed i composti ad uso orale di<br />

metadone e buprenorfina, saranno<br />

pertanto soggetti alla ricetta nonripetibile<br />

(non essendo più richiesto il<br />

ricettario speciale in triplice copia a<br />

ricalco) senza formalità di acquisto e<br />

di registrazione dei movimenti (niente<br />

buono acquisto, né registro di carico<br />

e scarico e conservazione in armadio<br />

chiuso a chiave).<br />

Per quanto riguarda la prescrivibilità a<br />

carico del SSN delle confezioni in<br />

classe A, la Direzione Piani e<br />

Programmi Socio-Sanitari della<br />

Regione Veneto con nota del<br />

22.06.2009 prot. n. 337472 conferma<br />

le disposizioni vigenti in ambito<br />

regionale in merito a rimborsabilità ed<br />

esenzioni.<br />

In attesa di chiarimenti ministeriali e<br />

regionali, è preferibile seguire le<br />

seguenti indicazioni :<br />

- indicare sulla ricetta la posologia/die<br />

per un numero di confezioni sufficienti<br />

a coprire una terapia massima<br />

di 30 giorni;<br />

- prescrivere 2 confezioni per ricetta,<br />

come per gli altri farmaci, oppure 3<br />

in caso di esenzione per patologia.<br />

Si ricorda che le esenzioni che<br />

danno diritto alla pluriprescrizione<br />

sono artrite reumatoide (006),<br />

diabete mellito limitatamente ai<br />

pazienti affetti da neuropatia<br />

diabetica (013), neoplasie (048),<br />

spondilite anchilosante (054), altre<br />

patologie degenerative non identificabili<br />

(L12).<br />

Si riporta l’elenco dei medicinali in<br />

commercio interessati dal cambio di<br />

tabella e prescrizione.<br />

PRINCIPIO ATTIVO MEDICINALE AIC<br />

Fentanil FENTANIL SA.GMBH*3CER 75MCG/ORA 038407159<br />

Fentanil FENTANIL SAND*3CER TRAN 100MCG 036750192<br />

Fentanil FENTANIL SAND*3CER TRANSD50MCG 036750077<br />

Fentanil FENTANIL SAND*3CER TRANSD75MCG 036750139<br />

Fentanil FENTANIL SANDOZ*3CER 25MCG/ORA 036750014<br />

Fentanil FENTANIL WINTH*3CER 100MCG/ORA 037609132<br />

Fentanil FENTANIL WINTH*3CER 25MCG/ORA 037609017<br />

Fentanil FENTANIL WINTH*3CER 50MCG/ORA 037609056<br />

Fentanil FENTANIL WINTH*3CER 75MCG/ORA 037609094<br />

Fentanil MATRIFEN*3CER TRANSD 100MCG/ORA 037405228<br />

Fentanil MATRIFEN*3CER TRANSD 12MCG/ORA 037405026<br />

Fentanil MATRIFEN*3CER TRANSD 25MCG/ORA 037405077<br />

Fentanil MATRIFEN*3CER TRANSD 50MCG/ORA 037405127<br />

Fentanil MATRIFEN*3CER TRANSD 75MCG/ORA 037405178<br />

Fentanil QUATROFEN*3CER TRANSD 100MCG/ORA 037783228<br />

Fentanil QUATROFEN*3CER TRANSD 12MCG/ORA 037783026<br />

Fentanil QUATROFEN*3CER TRANSD 25MCG/ORA 037783077<br />

Fentanil QUATROFEN*3CER TRANSD 50MCG/ORA 037783127<br />

Fentanil QUATROFEN*3CER TRANSD 75MCG/ORA 037783178<br />

VERONA MEDICA


PRINCIPIO ATTIVO MEDICINALE AIC<br />

Fentanil Citrato ACTIQ*3PASTL MUCOSA OS 1200MCG 035399171<br />

Fentanil Citrato ACTIQ*3PASTL MUCOSA OS 1600MCG 035399219<br />

Fentanil Citrato ACTIQ*3PASTL MUCOSA OS 200MCG 035399017<br />

Fentanil Citrato ACTIQ*3PASTL MUCOSA OS 400MCG 035399056<br />

Fentanil Citrato ACTIQ*3PASTL MUCOSA OS 600MCG 035399094<br />

Fentanil Citrato ACTIQ*3PASTL MUCOSA OS 800MCG 035399132<br />

Idromorfone Cloridrato JURNISTA*14CPR 16MG R.P. 037396153<br />

Idromorfone Cloridrato JURNISTA*14CPR 32MG R.P. 037396278<br />

Idromorfone Cloridrato JURNISTA*14CPR 4MG R.P. 037396518<br />

Idromorfone Cloridrato JURNISTA*14CPR 8MG R.P. 037396037<br />

Morfina Solfato MSCONTIN*16CPR 100MG R.P. 025624040<br />

Morfina Solfato MSCONTIN*16CPR 10MG R.P. 025624014<br />

Morfina Solfato MSCONTIN*16CPR 30MG R.P. 025624026<br />

Morfina Solfato MSCONTIN*16CPR 60MG R.P. 025624038<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

MEDICINA DI FAMIGLIA<br />

COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO<br />

AL SOSTITUTO<br />

PRINCIPIO ATTIVO MEDICINALE AIC<br />

Morfina Solfato ORAMORPH*OS 20FL 1D 5ML 10MG 031507039<br />

Morfina Solfato ORAMORPH*OS 20FL 1D 5ML 30MG 031507041<br />

Morfina Solfato ORAMORPH*OS FL 100ML 20MG/ML 031507092<br />

Morfina Solfato ORAMORPH*OS FL 20ML 20MG/ML 031507104<br />

Morfina Solfato ORAMORPH*SCIR FL 100ML 2MG/ML 031507015<br />

Morfina Solfato ORAMORPH*SCIR FL 250ML 2MG/ML 031507066<br />

Morfina Solfato TWICE*16CPS 100MG R.P. 033484041<br />

Morfina Solfato TWICE*16CPS 10MG R.P. 033484015<br />

Morfina Solfato TWICE*16CPS 30MG R.P. 033484027<br />

Morfina Solfato TWICE*16CPS 60MG R.P. 033484039<br />

Oxicodone Cloridrato OXYCONTIN*28CPR 20MG R.P. 034435077<br />

Oxicodone Cloridrato OXYCONTIN*28CPR 40MG R.P. 034435139<br />

Oxicodone Cloridrato OXYCONTIN*28CPR 80MG R.P. 034435192<br />

Oxicodone Cloridrato/Paracetamolo DEPALGOS*28CPR RIV 20MG+325MG 035313081<br />

TRIBUNALE DI TORINO<br />

GRATUITA LA DIFFUSIONE DI MUSICA NEGLI STUDI MEDICI<br />

La riproduzione musicale in uno studio medico – medico-dentistico nel caso specificato – non può ritenersi effettuata a scopo di lucro, neppure<br />

indirettamente. Il medico dentista, ha osservato il Tribunale di Torino, ascolta la musica mentre lavora soltanto per diletto mentre il paziente è<br />

indifferente al fatto che nello studio venga trasmessa della musica, né è indotto a scegliere un dentista piuttosto che un altro in base al fatto che nello<br />

studio si ascolti della musica. Consegue che il medico non è tenuto al versamento di compensi in favore del produttore di fonogrammi, nonché gli<br />

artisti interpreti e gli artisti esecutori che abbiano compiuto l’interpretazione o l’esecuzione fissata o riprodotta nei fonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)<br />

Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza<br />

Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:<br />

“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”<br />

Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.<br />

Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione<br />

avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.<br />

In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:<br />

Compenso forfetario X 70% : 30 = X<br />

(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)<br />

X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo<br />

X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre<br />

VERONA MEDICA 33


L’attuale normativa regionale e la legge<br />

finanziaria dello Stato prevedono, in caso<br />

di accessi in pronto Soccorso per<br />

patologie non urgenti, la compartecipazione<br />

da parte del cittadino alla spesa<br />

sanitaria (cosiddetto ticket sul pronto<br />

soccorso). Pur essendo questo un atto<br />

puramente amministrativo, le amministrazioni<br />

delle Aziende sanitarie locali ma<br />

anche Ospedaliere, hanno stabilito che<br />

il pagamento del ticket da parte del<br />

cittadino sia correlata al giudizio clinico<br />

espresso, all’atto della dimissione, dal<br />

medico del Dipartimento di Emergenza.<br />

Ne consegue che una patologia clinicamente<br />

non urgente, e pertanto gestibile<br />

anche dal medico di medicina generale<br />

o dal pediatra di libera scelta, determina<br />

il pagamento del ticket da parte del<br />

paziente. Nella provincia di Verona,<br />

d’altronde, esistono 8 strutture di Pronto<br />

Soccorso (pubbli che e private convenzionate)<br />

cui i pazienti possono rivolgersi.<br />

Onde evitare disparità di valutazione tra<br />

i vari Pronto Soccorso provinciali e<br />

superare, almeno in parte, l’impasse data<br />

dalla coincidenza tra valutazione clinica<br />

e risvolto amministrativo, il Comitato del<br />

Dipartimento Provinciale di Emergenza<br />

e Urgenza ha elaborato un protocollo<br />

relativo alle “Nuove Modalità di<br />

Compartecipazione alla Spesa Sanitaria<br />

da Parte dei Cittadini per le Prestazioni<br />

di Pronto Soccorso” (vedi allegato). Si<br />

tratta di un lavoro, coordinato dal<br />

C.R.E.U. Veneto, cui hanno partecipato<br />

i rappresentanti, medici e infermieristici,<br />

di tutti i Pronto Soccorso provinciali. Il<br />

lavoro, una volta definitivo e licenziato<br />

dal comitato, è stato trasmesso ai Direttori<br />

Sanitarie delle Aziende Sanitari e<br />

dell’Azienda Ospe daliera. In base a detto<br />

protocollo, un paziente affetto da una<br />

patologia identificata non urgente avrà<br />

la stessa valutazione in qualsiasi degli<br />

otto Pronto Soccorso provinciali esso<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

Prestazioni di Pronto Soccorso:<br />

chi paga il ticket?<br />

34<br />

afferisca. Questo evita, inoltre, il sorgere<br />

di disparità di valutazione e conseguente<br />

applicazione della normativa sul ticket di<br />

Pronto Soccorso, spesso fonte di<br />

spiacevoli discussioni tra paziente e<br />

personale del Dipartimento di Emergenza<br />

e Urgenza, il cui compito è assistere<br />

il paziente e non dedicare tempo ed<br />

energie a giustificare scelte operative<br />

con valenza economica.<br />

FABIO FACINCANI<br />

NUOVE MODALITÀ DI COMPARTECI-<br />

PAZIONE ALLA SPESA SANITARIA DA<br />

PARTE DEI CITTADINI PER LE<br />

PRESTAZIONE DI PRONTO SOC -<br />

CORSO<br />

Comitato Dipartimento di Emergenza<br />

e Urgenza: Dr. Francesco Buonocore -<br />

Responsabile CREU Veneto e referente<br />

Direttori Sanitari Provincia di Verona, Dr.<br />

Giampaolo Battizocco - Pronto Soccorso<br />

Ospedale Bussolengo ULSS 22 (<strong>VR</strong>), Dr.<br />

Giovanni Cipolotti - SUEM 118 Verona<br />

Emergenza ULSS 20, AFD Said El Khannossi<br />

- Pronto Soccorso Casa di Cura G.<br />

Pederzoli Peschiera del Garda (<strong>VR</strong>), Dr.<br />

Fabio Facincani - Pronto Soccorso Casa<br />

di Cura G. Pederzoli Peschiera del Garda<br />

(<strong>VR</strong>), IP Michele Frigotto - Pronto<br />

Soccorso Ospedale Civile Maggiore<br />

Azienda Ospedaliera di Verona, AFD<br />

Ivano Giacopuzzi - Pronto Soccorso<br />

Ospedale di Negrar (<strong>VR</strong>), AFD Nicola<br />

Leardini - Pronto Soccorso Ospedale<br />

San Bonifacio ULSS 20 (<strong>VR</strong>), Dr. Osvaldo<br />

Orsi - Pronto Soccorso Ospedale San<br />

Bonifacio ULSS 20 (<strong>VR</strong>), Dr. Claudio<br />

Pistorelli - Pronto Soccorso Policlinico GB<br />

Rossi Azienda Ospe daliera di Verona,<br />

Dr. Maurizio Pozzani - Pronto Soccorso<br />

Ospedale di Negrar (<strong>VR</strong>), Dr. Scipione<br />

Raggio - Pronto Soccorso Ospedale di<br />

Legnago ULSS 21 (<strong>VR</strong>), Dr. Giuseppe<br />

Sipala - Pronto Soccorso Ospedale di<br />

Villafranca ULSS 22 (<strong>VR</strong>), AFD Ines<br />

Vacca - Pronto Soccorso Ospedale Civile<br />

Maggiore Azienda Ospedaliera di<br />

Verona,. Dr. Massimo Zannoni - Pronto<br />

Soccorso Ospedale Civile Maggiore<br />

Azienda Ospedaliera di Verona,<br />

Fonti normative di riferimento più<br />

recenti e concetti principali.<br />

− Legge 549/95 art. 2, punto 2, dà<br />

facoltà alle Regioni di disporre la partecipazione<br />

del cittadino alla spesa per<br />

le prestazioni di Pronto Soccorso.<br />

− Nota regionale n. 1740/20253 del 4<br />

marzo 1996 dà indirizzi di massima in<br />

ordine alle prestazioni erogate dalle<br />

strutture di Pronto Soccorso, dalla<br />

quale emerge che il criterio di<br />

assoggettabilità al pagamento del<br />

ticket è quello della differibilità o meno<br />

della prestazione richiesta.<br />

− DGRV n. 1229 del 14.04.1998 sta bi -<br />

lisce le funzioni che la struttura di<br />

Pronto Soccorso è deputata a svolgere.<br />

− DGRV n. 446 del 15.02.2000: Presta -<br />

zioni di assistenza specialistica<br />

erogate dal Pronto Soccorso<br />

Ospedaliero. Disciplina per l’assog -<br />

gettamento alla partecipa zione alla<br />

spesa sanitaria, art. 8, 15° comma, L.<br />

24.12.1993, n. 537 e successive modificazioni.<br />

− Circolare regionale n. 148119/<br />

50.05.00 del 14.03.2007 contenente<br />

precisazioni applicative relativamente<br />

al pagamento del ticket per le pre -<br />

stazioni rese dal Pronto Soccorso<br />

ospedaliero.<br />

− Il medico di Pronto Soccorso decide<br />

per l’urgenza o la differibilità del caso<br />

secondo criteri clinici e orientamenti<br />

della pratica medica, avuto presente<br />

l’Accordo Stato Regioni del 25 Ottobre<br />

2001 (Linee guida sul sistema di emer-<br />

VERONA MEDICA


genza sanitaria con cer nente il triage<br />

intrao spedaliero).<br />

− La differibilità o meno della pre sta zione<br />

può essere stabilita solamente alla fine<br />

dell’iter diagnostico, pertanto l’utente<br />

al mo mento dell’accettazione deve<br />

essere informato sull’eventualità di<br />

dover provvedere al pagamento delle<br />

presta zioni.<br />

Prestazioni da erogarsi senza oneri a<br />

carico dellʼassistito (anche pediatrico)<br />

– DGRV n. 446 del 15.02.2000. (Si<br />

intende che tutte le altre pre st a zioni<br />

sono sottoposte al pagamento del<br />

ticket)<br />

- Prestazioni seguite da ricovero<br />

- Ferite che necessitano di sintesi<br />

- Fratture<br />

- Lussazioni<br />

- Ustioni di secondo e terzo grado<br />

- Amputazioni di segmenti distali<br />

- Emorragie esterne non controllabili con<br />

metodiche di base<br />

- Lesioni traumatiche degli organi di<br />

senso<br />

- Lesioni traumatiche degli organi genitali<br />

- Prestazioni che hanno evidenziato<br />

condizioni di rischio correlate allo stato<br />

di gravidanza<br />

Alle prestazioni sopra evidenziate,<br />

sono da equiparare (non soggette a<br />

partecipazione alla spesa):<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

- prestazioni erogate a seguito di infortunio<br />

sul lavoro per assicurati INAIL<br />

- prestazioni erogate su formale richiesta<br />

scritta degli organi di Pubblica<br />

Sicurezza e Polizia Giudiziaria<br />

CONTROLLI SUCCESSIVI AL PRIMO.<br />

- MEDICAZIONI<br />

Il ticket deve essere pagato:<br />

Per le medicazioni o i controlli successivi<br />

al primo accesso, che di norma<br />

devono essere affettuate dal medico di<br />

medicina generale o dall’UO competente.<br />

Potranno essere erogate dal Pronto<br />

Soccorso in regime ambulatoriale<br />

secondo le modalità e procedure<br />

dell’erogazione dell’assistenza specialistica<br />

ambulatoriale, previo accesso<br />

programmato (con eventuale impegnativa,<br />

a seconda dell’organizzazione<br />

locale).<br />

Il ticket non deve essere pagato:<br />

per gli eventuali controlli successivi, richiesti<br />

dal medico di Pronto Soccorso entro<br />

le 24 ore dall’accesso, finalizzati alla valutazione<br />

clinica definitiva della paziente.<br />

Non necessitano della prescrizione del<br />

medico di medicina generale o del pediatra<br />

di libera scelta, in quanto sono da<br />

considerarsi a completamento dell’iter<br />

diagnostico e pertanto senza oneri<br />

aggiuntivi a carico dell’assistito. Si<br />

conviene che alle prestazioni richieste<br />

NO ALL’USO INGANNEVOLE<br />

DELL’IMMAGINE DEL MEDICO<br />

dal medico di PS eseguite durante un<br />

accesso successivo al primo (es. invito<br />

a ripresentarsi per vis. dermatologica)<br />

non dovrà susseguire il pagamento di<br />

due prestazioni di “visita medica di<br />

pronto soccorso”. Il ticket finale (se<br />

dovuto) dovrà comprendere, di norma,<br />

solo la “visita specialistica”. In merito<br />

all’accesso in pronto soccorso dei pazienti<br />

pediatrici (< di anni 14), in base alla<br />

normativa, la visita del medico ac cettante<br />

non dovrà essere soggetta a ticket.<br />

Quindi se viene eseguita la visita dal<br />

medico di pronto soccorso e in seguito<br />

viene richiesta la consulenza del pediatra,<br />

dovrà essere caricato il ticket solo<br />

per la prestazione di consulenza.<br />

Nell’ipotesi di un accesso diretto alla<br />

pediatria attraverso il Pronto Soccorso<br />

(accettazione esclusivamente amministrativa)<br />

non dovrà comparire la<br />

prestazione di visita del medico di ps.<br />

Esemplificazioni di alcune situazioni<br />

di assistenza specialistica afferenti al<br />

servizio di Pronto Soccorso, ai fine<br />

della partecipazione alla spesa<br />

Gli elenchi di seguito presentati, sono da<br />

intendersi esemplificativi e non esaustivi<br />

dell’argomento. Al medico del Pronto<br />

Soccorso viene comunque lasciata la<br />

discrezionalità di decidere dipendentemente<br />

dalle condizioni specifiche del<br />

caso.<br />

In merito ai messaggi radiofonici e sulla carta stampata, relativi a contratti di telefonia di una nota azienda del campo, la Federazione Nazionale<br />

degli Organi dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dichiara:<br />

1) Di essere totalemte estranea all’uso dell’immagine del medico che in questa pubblicità viene fatto.<br />

2) Di avere elaborato un esposto al Garante del Mercato sulla liceità di tale comunicazione, che usa l’autorevolezza di una categoria<br />

professionale per validare la propria offerta commerciale.<br />

3) Di avere intrapreso una valutazione legale su eventuali profili di responsabilità civile nell’uso illegittimo dell’immagine del medico,<br />

che incide sul decoro e sull’indipendenza della stessa, alla cui tutela è preposto. con obbligo di legge (DLCPS n. 233/46), l’Ordine<br />

professionale.<br />

VERONA MEDICA 35


OCULISTICA<br />

Non soggette a partecipazione alla spesa<br />

− Ferita del bulbo oculare<br />

− Perdita improvvisa del visus<br />

− Dolore violento del bulbo oculare<br />

− Ferita congiuntivale<br />

− Ferite perforanti, anche piccole<br />

− Perdita del visus insorta nelle 12 ore precedenti<br />

− Blefarospasmo, fotofobia intensa con o senza anamnesi di trauma<br />

− Corpo estraneo corneale<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Congiuntiviti<br />

− Emorragie sottocongiuntivali<br />

− Patologie palpebrali e degli annessi oculari (orzaioli, calazi) esclusi i<br />

corpi estranei infissi<br />

ORL/ODONTOSTOMATOLOGIA<br />

Non soggette a partecipazione alla spesa<br />

− Edema delle prime vie<br />

− Emorragia improvvisa delle prime vie<br />

− Ipoacusia improvvisa (escluso il tappo di cerume).<br />

− Ascessi<br />

− Otiti medie acute<br />

− Sinusiti acute complicate<br />

− Sindromi vertiginose acute<br />

− Corpi estranei<br />

− Tonsilliti acute<br />

− Edema engioneurotico (senza dispnea)<br />

− Ferite<br />

− Paralisi del 7° nervo cranico<br />

− Flogosi acuta delle ghiandole salivari<br />

− Disfagia<br />

− Adenopatie, fratture nasali<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Tappi di cerume con o senza otalgia<br />

− Otalgie, otiti, acufeni, ipoacusie<br />

− Dermatite del CUE<br />

− Faringite, laringite, tracheite<br />

− Pregressa epistassi non in terapia anticoagulante<br />

− Odontalgia, carie, gengivite, stomatite, afte, ascessi odontogeni.<br />

− Sindrome vertiginosa cronica<br />

− Senso di corpo estraneo ipofaringeo (faringiti catarrali,)<br />

− Tonsillite cronica<br />

DERMATOLOGIA<br />

Non soggette a partecipazione alla spesa<br />

DERMATOSI INFETTIVE<br />

− Erisipela, impetigine diffusa<br />

− Herpes zoster<br />

− Herpes simplex ed eruzione varicelliforme<br />

− Varicella, scarlattina<br />

DERMATOSI INFIAMMATORIE<br />

− Orticaria acuta, angioedema<br />

− Dermatite atopica riacutizzata<br />

− Dermatite eczematosa diffusa<br />

− Psoriasi pustolosa diffusa<br />

− Psoriasi eritrodermica<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

− Rash cutanei diffusi<br />

− Dermatiti bollose<br />

− Vasculiti<br />

− Fotodermatosi di grave entità<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Punture di insetto con reazione solo locale<br />

− Eritemi solari o da lampada<br />

− Infezioni cutanee localizzate senza raccolta ascessuale<br />

− Dermatite da contatto non riacutizzate<br />

− Pitiriasi<br />

− Disidrosi<br />

− Parassitosi cutanee<br />

− Prurito diffuso senza manifestazioni cutanee<br />

− Verruche, nevi.<br />

TRAUMATOLOGIA<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Ferite superficiali che non necessitano di sutura, abrasioni,<br />

escoriazioni<br />

− Contusioni, distorsioni non complicate<br />

− Distrazione muscolare senza impotenza funzionale<br />

− Colpi di frusta cervicali e distorsioni lombari non complicate<br />

PATOLOGIE OSTEARTICOLARI<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Artralgie non traumatiche: artrosi, artriti, periartriti non complicate<br />

− Sintomatologie algiche osteo – muscolari<br />

MALATTIE INFETTIVE<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Sindrome influenzale<br />

− Febbre senza complicanze<br />

− Malattie esantematiche e tumefazioni ghiandolari non complicate<br />

− Malattie a trasmissione sessuale<br />

PATOLOGIA APPARATO URO-GENITALE<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Infezioni delle vie urinarie non complicate<br />

− Sostituzione di catetere vescicale<br />

− Vaginiti e patologie ginecologiche minori, test di gravidanza di<br />

esclusione<br />

PATOLOGIA GASTROINTESTINALE<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Gastroenterite non complicata<br />

− Sindrome dispeptica, singhiozzo<br />

− Stipsi cronica (fecaloma), sindrome emorroidaria non complicata<br />

PATOLOGIA IPERTENSIVA<br />

Soggette a partecipazione<br />

− Misurazione della PA per controllo<br />

36 VERONA MEDICA


PUBBLICITÀ


Gruppo interdisciplinare per la<br />

diagnosi e il trattamento dellʼictus<br />

criptogenetico giovanile correlato<br />

a forame ovale pervio.<br />

Il forame ovale pervio, in Inglese patent<br />

foramen ovale (PFO), è un vestigio della<br />

circolazione fetale presente nel 25% della<br />

popolazione generale (1,2); a causa della<br />

sua frequenza non viene pertanto<br />

riconosciuto come una condizione patologica<br />

di per sé, benchè di fatto costituisca<br />

una possibile via di embolizzazione<br />

paradossa tramite il cosiddetto “shunt<br />

destra-sinistra”. Per questa via, il PFO<br />

potrebbe essere causa di ictus cerebrale,<br />

assieme ad un altro ipotetico meccanismo<br />

patogenetico che è la trombosi in situ del<br />

“canale” fra septum primum e septum<br />

secundum del setto interatriale. In effetti,<br />

la prevalenza di PFO aumenta di molto in<br />

popolazioni selezionate, come in soggetti<br />

con ictus giovanile (


Fig. 3/A - Ecocardiografia transesofagea, atrio<br />

sinistro e atrio destro separati dal setto<br />

interatriale, nel contesto del setto è ricono -<br />

scibile una struttura iperecogena a binario<br />

costituita dai due dischi appaiati del device di<br />

chiusura del forame ovale pervio.<br />

con diversi tipi di protesi siano incoraggianti<br />

(6), al momento non esistono studi<br />

che indirizzino verso la chiusura trans-<br />

Legenda<br />

ASI: aneurisma del setto interatriale<br />

DTC: Doppler trans-cranico<br />

ETE: ecocardiografia transesofagea<br />

MB: micro bolle<br />

MDC: mezzo di contrasto<br />

PFO “ampio”= > 4 mm al TEE e/o shunt >20 MB<br />

RC: rete di Chiari<br />

RM: risonanza magnetica<br />

VE: valvola di Eustachio<br />

1 Singolo evento: unico evento clinico (ictus o TIA) con<br />

Fig. RM 4 - congrua Algoritmo con diagnostico<br />

l’evento (unica lesione o negativa)<br />

2 Eventi multipli: multipli eventi clinici + multiple lesioni alla RM,<br />

o singolo evento clinico + multiple lesioni alla RM.<br />

ATTUALITÀ<br />

catetere né rispetto alla terapia medica,<br />

né rispetto alla chiusura chirurgica.<br />

Attualmente sono in atto alcuni trial<br />

randomizzati di prevenzione secondaria<br />

dell’ictus in pazienti con pre gressi accidenti<br />

cerebrovascolari, con un braccio<br />

interventistico (chiu sura percutanea del<br />

PFO) ed uno medico con trattamento antiaggregante<br />

o anticoagulante orale, non<br />

ancora conclusi. Di conseguenza, seb -<br />

bene sulla tera pia dei pazienti con PFO ed<br />

ictus criptogenetico esistano indicazioni<br />

fornite dalle linee guida internazionali e<br />

nazionali, queste non raggiungono un<br />

livello di evidenza di indiscutibile va lidità.<br />

Per tale ragione, queste indica zioni<br />

vengono spesso disattese. La mancanza<br />

di chiare indicazioni alla modalità di trattamento<br />

genera una disomogeneità<br />

Legenda<br />

Fig. 3/B - Dispositivo di chiusura del forame<br />

ovale pervio. Esempio di un dispositivo con<br />

struttura a maglia metallica formato da due<br />

dischi autoespandibili che dopo posizio -<br />

namento percutaneo dalla vena femorale<br />

vengono rilasciati sotto controllo ecografico,<br />

uno a contatto con la superficie atriale sinistra<br />

del setto interatriale e l’altro a contatto della<br />

superficie atriale destra con la conseguente<br />

obliterazione del forame ovale ed eliminazione<br />

della comunicazione destro-sinistra.<br />

FLOW CHART DIAGNOSTICO-TERAPEUTICA:<br />

PFO IN PAZIENTI DI ETA’ INFERIORE AI 55 ANNI CON TIA/ICTUS CRIPTOGENETICO<br />

NO<br />

Terapia medica<br />

ASI -<br />

singolo evento: clinico ± RM 1<br />

•Trombofilia<br />

•TVP in atto<br />

•Evento prec. da Valsalva<br />

•Giovane età<br />

SI<br />

DTC con MDC<br />

per ricerca di shunt DXSX<br />

ETE<br />

+<br />

multipli eventi: clinici e/o RM 2<br />

ASI: aneurisma del setto Discuti interatriale<br />

Chiusura transcatetere<br />

DTC: Doppler trans-cranico<br />

•DTC 25 MB<br />

ETE: ecocardiografia transesofagea<br />

•ETE: PFO “piccolo”<br />

•ETE: PFO “ampio”<br />

MB: micro bolle<br />

•VE/RC<br />

•VE/RC<br />

MDC: mezzo di contrasto<br />

PFO “ampio”= > 4 mm al TEE e/o shunt >20 MB<br />

RC: rete di Chiari<br />

RM: risonanza magnetica<br />

VE: valvola di Eustachio<br />

1 Singolo evento: unico evento clinico (ictus o TIA) con<br />

RM congrua con l’evento (unica lesione o negativa)<br />

2 Eventi multipli: multipli eventi clinici + multiple lesioni alla RM,<br />

o singolo evento clinico + multiple lesioni alla RM.<br />

VERONA MEDICA 39<br />

-<br />

ASI +<br />

singolo evento: clinico ± RM 1 multipli eventi: clinici e/o RM 2<br />

NO •Trombofilia<br />

•TVP in atto<br />

•Evento prec. da Valsalva<br />

•Giovane età<br />

SI<br />

Comunque ETE per completamento<br />

diagnostico ictus criptogenetico


nell’approccio al problema della prevenzione<br />

della recidiva di ictus ischemico in<br />

pazienti con ictus criptogenetico e PFO,<br />

che è disorientante non solo per i pazienti,<br />

ma anche per i medici. Infatti, in ospe dali<br />

poco distanti o addirittura in unità operative<br />

dello stesso ospedale spesso sus -<br />

sistono approcci comple tamente di ver si,<br />

per cui non è strano che un paziente<br />

riceva indicazioni terapeutiche opposte<br />

per lo stesso quesito clinico: “Ho un<br />

paziente che ha avuto un ictus ischemico<br />

cerebrale a quarant’anni ed ha un PFO:<br />

che terapia devo con sigliargli?”<br />

A questo scopo nel febbraio 2006, presso<br />

l’Azienda Ospedaliera di Verona si è costituito<br />

un “Gruppo interdisciplinare per la<br />

diagnosi e il trattamento dell’ictus criptogenetico<br />

correlato a pervietà del forame<br />

ovale in pazienti di età inferiore ai 55 anni”.<br />

Obiettivo di questo gruppo è uniformare il<br />

percorso diagnostico e terapeutico di tali<br />

pazienti, seguendo un algoritmo formulato<br />

e condiviso dai membri del gruppo sulla<br />

base delle migliori evidenze esistenti in<br />

letteratura. (Fig. 4)<br />

I casi dei pazienti di età inferiore o uguale<br />

ai 55 anni con ictus criptogenetico e PFO<br />

afferiti alle UO partecipanti al gruppo<br />

vengono discussi durante incontri che si<br />

tengono mensilmente. La strategia tera -<br />

peutica viene discussa collegialmente sulla<br />

base dell’algoritmo e trasmessa al paziente<br />

ed al suo medico curante in maniera<br />

formale tramite un’apposita modulistica.<br />

Ogni paziente viene inserito in un database<br />

e seguito dal medico referente,<br />

secondo uno schema prestabilito in base<br />

al tipo di terapia scelta.<br />

Questi incontri garantiscono l’inte grazione<br />

fra diversi specialisti coinvolti nella diagnosi<br />

e nel trattamento dell’ictus e con -<br />

40<br />

ATTUALITÀ<br />

sentono un omogeneo e non arbitrario<br />

approccio a tale patologia. Mirano ad<br />

evitare ai pazienti un incongruo iter diagnostico<br />

e una terapia che spesso rischia<br />

di essere ancora più incongrua. Nel corso<br />

dell'ultimo anno, all’iniziativa hanno aderito<br />

al nostro gruppo le unità operative di<br />

Cardiologia e di Neu rologia dell’Ospedale<br />

di San Bonifacio e l’unità operativa di<br />

Neurologia del l’Ospedale di Rovereto.<br />

Dall’inizio dell’attività del gruppo sono stati<br />

valutati oltre un centinaio di giovani pazienti<br />

con diagnosi di ischemia cerebrale ed<br />

associato PFO, per i quali è stata discussa<br />

ed im postata una terapia il cui risultato<br />

viene regolarmente verificato dai membri<br />

del gruppo.<br />

L’invio di pazienti per esami ecocardiografici<br />

e visite specialistiche anche da<br />

parte dei medici del territorio è sempre più<br />

frequente.<br />

Per questo il gruppo del l’Azienda<br />

Ospedaliero-Universitaria di Ve rona<br />

desidera ren dere noto questo modello<br />

operativo, invitando i colleghi interessati a<br />

con tattare nei casi di necessità uno dei<br />

membri del nostro gruppo, così costituito:<br />

Sara Mazzucco e Silvia Olivato<br />

Clinica Neurologica del Policlinico G.B.<br />

Rossi, diretta dal Prof. Antonio Fiaschi<br />

Tel. 045 812 4285<br />

Paolo Bovi e Giampaolo Tomelleri<br />

U.O. di Neurologia dell’Ospedale Civi le<br />

Maggiore, diretta dal Dott. Giu sep pe<br />

Moretto. Tel. 045 812 2672<br />

Giorgio Golia, Daniele Nicolis,<br />

Gabriele Pesarini, Antonia Prioli,<br />

Flavio Ribichini, Monica Carletti*,<br />

Andrea Variola* e Laura Rossi*<br />

Clinica Cardiologica dell’Ospedale Civile<br />

Maggiore diretta dal Prof. Corrado<br />

Vassanelli. Tel. 045 812 2320 (Divisione<br />

Clinicizzata di Cardiologia) e 045 812<br />

2614 (SSO di Cardiologia Ospedale<br />

Geriatrico)*<br />

Adolfo Benini, Federico Beltrame,<br />

Isabella Lo Schiavo<br />

U.O. di Cardiologia del Policlinico G.B.<br />

Rossi diretta dal Prof. Paolo Benussi<br />

Tel. 045 812 4450<br />

Maurizio Anselmi,<br />

Direttore U.O. di Cardiologia<br />

del l’O spe dale di San Bonifacio<br />

Tel. 045 613 8526.<br />

Chiara Stegagno<br />

U.O di Neurologia del Presidio Ospe -<br />

daliero di Rovereto, Servizi Sanitari di<br />

Trento, diretta dal Dott. Giorgio Rossi<br />

Tel. 0464 403512<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Homma S, Sacco RL. Patent foramen ovale and<br />

stroke. Circulation. 2005; 112:1063-72<br />

2) Kizer JR, Devereux RB. Patent foramen ovale<br />

in young adults with unexplained stroke. N Engl<br />

J Med 2005;353:2361-72<br />

3) Cabanes L et al. Atrial septal aneurysm and<br />

patent foramen ovale as risk factors for cryptogenic<br />

stroke in patients less than 55 years of<br />

age. a study using transesophageal echocardiography.<br />

Stroke. 1993;24:1865–1873<br />

4) Handke M, Harloff A, Olschewski M, Hetzel<br />

Ageibel A. Patent Foramen Ovale and Cryptogenic<br />

Stroke in Older Patients. N Engl J Med<br />

2007; 357:2262-8<br />

5) Dorr M, Hummel A. Paradoxical embolism.<br />

Thrombus in a patent foramen ovale. N Engl J<br />

Med 2007; 29:2285<br />

6) Onorato E et al. Patent foramen ovale with paradoxical<br />

emobilsm: mid-term results of transcatheter<br />

closure in 256 patients. J Interven<br />

Cardiol 2003;16:43-50<br />

COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO<br />

È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA<br />

Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine<br />

di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.<br />

Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed<br />

al Codice Deontologico (artt. 59,59,62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.<br />

VERONA MEDICA


Charles De Gaulle<br />

e l’aneurisma<br />

Il generale Charles De Gaulle, presidente<br />

della repubblica Francese, non<br />

si accorse subito di essere affetto da<br />

diabete mellito. Inizialmente non se ne<br />

preoccupò molto non conoscendo<br />

(neanche i medici di allora) i silenti<br />

importanti effetti di questa malattia sul<br />

cuore e sui vasi sanguigni. Credeva<br />

che tutto potesse risolversi con il suo<br />

proverbiale coraggio mostrato già nella<br />

1° guerra mondiale quando, ferito a un<br />

mano e a una gamba da un colpo di<br />

bajonetta, aveva stoicamente rifiutato<br />

ogni aiuto. Risaliti tutti i gradi della<br />

carriera militare, era andato in pensione<br />

con la qualifica di generale di Brigata.<br />

Richiamato in servizio con lo scoppio<br />

della 2° guerra mondiale, il 6 giugno<br />

1940, aveva lanciato un disastroso<br />

quanto inutile attacco contro i tedeschi<br />

con la sua IV Divisione corazzata. Poi<br />

la rovinosa fuga da Dun kerque insieme<br />

a quello che restava dell’esercito<br />

francese. E poi il famoso annuncio<br />

radiofonico lanciato il 18 giugno 1940<br />

dai microfoni di Radio Londra in cui<br />

chiese ai Francesi di raccogliersi<br />

attorno a lui per “costruire la resistenza<br />

all’invasione delle forze dell’Asse”. Tre<br />

anni dopo rientrava a Parigi (il 23<br />

agosto 1943) alla testa dei suoi soldati,<br />

accolto dalla folla in delirio come il liberatore<br />

della Francia.<br />

Il dottor Lichtwitz, suo medico<br />

personale, gli aveva scoperto alcuni<br />

anni prima una lieve forma di diabete<br />

mellito che cercò di curare con la dieta.<br />

Ma di fatto il paziente non la faceva,<br />

visceralmente avverso a qualsiasi limitazione<br />

alimentare. Chi ci andava di<br />

mezzo era la moglie che lo vedeva<br />

“costruire un muro ogni volta che si<br />

metteva a tavola”. Quando lo accompagnava<br />

nei viaggi ufficiali, elargiba<br />

furtivamente laute mance ai maitres<br />

perché non lo invogliassero troppo a<br />

servirsi due volte o a indulgere col vino.<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

Come diabetico non si comportava<br />

certamente come paziente ideale per<br />

il suo medico. Così come in ogni<br />

paziente in cui il diabete mellito non<br />

viene ben controllato, anche il generale<br />

ebbe un significativo calo della vista.<br />

Dopo qualche anno subentrò una<br />

cataratta bilaterale che impose<br />

l’asportazione dei cristallini. Allora si<br />

trattava di un intervento particolarmente<br />

complesso e rischioso ed il generale<br />

dovette portare speciali occhiai dalle<br />

lenti molto spesse, con i quali addosso,<br />

però, rifiutò sempre di mostrarsi in<br />

pubblico. E pur temendo fortemente di<br />

diventare completamente cieco, si<br />

oppose fermamente alle esortazioni del<br />

medico di smettere di fumare o almeno<br />

limitarsi. “Le mie sessanta sigarette al<br />

giorno sono sufficienti ad ammazzare<br />

ogni microbo” amava ripetere a<br />

Lichtwitz.<br />

Nonostante la politica filo-occidentale<br />

della Francia, De Gaulle era un antiamericano<br />

incallito. Al punto che,<br />

quando la sua prostata incominciò a<br />

ingrossarsi e si rese necessario un<br />

catetere a permanenza per evacuare<br />

l’urina, si rifiutò recisamente di portarlo<br />

avendo saputo che i cateterei erano<br />

prodotti da una casa americana. Di<br />

fronte alle insistenze di Lichtwitz e<br />

all’obiettivo peggioramento della<br />

minzione, il presidente si arrese solo “a<br />

patto” furono le sue testuali parole “che<br />

i Francesi non sappiano che porto<br />

addosso un catetere americano.<br />

Consideratelo un segreto di stato”!<br />

Poco tempo dopo Lichtwitz constatò<br />

che il generale soffriva anche di<br />

ipertensione arteriosa sistemica e di<br />

arteriosclerosi diffusa evidentemente<br />

associata al diabete mellito e all’iper -<br />

tensione, ma anche all’età (il paziente<br />

aveva ormai circa ottant’anni). Del resto<br />

la vita che conduceva non era proprio<br />

l’ideale per il suo sistema cardiovascolare:<br />

lavorava alacremente dieci ore<br />

al giorno che salivano a quattordici nei<br />

periodi di crisi e di tensioni internazionali.<br />

Un brutto momento per lui fu quando<br />

gli fu riscontrato un aneurisma dell’aorta<br />

di dimensioni allarmanti. Questa volta<br />

il presidente (lo era diventato nel 1968),<br />

sempre così sicuro di sé ed ossessionato<br />

dalla vecchiaia, si preoccupò<br />

seriamente (e finalmente!). All’Eliseo ci<br />

si preparò al peggio e venne attrezzata<br />

una efficientissima unità di pronto<br />

soccorso, compresa una sala di rianimazione.<br />

Era ancora vivo allora il<br />

ricordo di Pierre De Gaulle, fratello del<br />

presidente, che, colpito da cardiopatia<br />

ischemica acuta nel ’59, proprio mentre<br />

si trovava all’Eliseo, era morto due ore<br />

dopo, forse proprio perché non si trovò<br />

un medico e l’infermeria disponeva solo<br />

di un po’ d’Aspirina.<br />

Quando, il 2 novembre 1970, l’a -<br />

neurisma dell’aorta si ruppe, non vi fu<br />

neppure il tempo di soccorrere il<br />

generale. La morte sopravvenne<br />

fulminea. Per celebrarlo si prevedevano<br />

favolose onoranze e fu addirittura progettata<br />

la costruzione di un mausoleo.<br />

Ma il generale aveva anticipato tutti<br />

facendo suo il detto di Chateabriand:<br />

“Ai piccoli uomini i mausolei, ai grandi<br />

solo una pie tra e un nome”.<br />

CARLO MARCHI<br />

VERONA MEDICA 41


di GIANNA FERRARI DE SALVO<br />

È davvero affascinante ripercorrere<br />

l’evoluzione dei farmaci; infatti, si è scritto<br />

molto in proposito. Abbiamo ritrovato la<br />

presente documentazione appartenente<br />

alla famiglia Montesor, che fu proprietaria<br />

della villa Vecelli Cavriani di Mozzecane<br />

(confluita nel fondo Maffei-Salerno<br />

depositato preso l’Archivio di Stato di<br />

Verona); ci sembra cosa interessante e<br />

divertente pubblicare le seguenti ricette<br />

raccolte e collaudate da Ambrogio<br />

Montesor, del fu Giacomo, nella seconda<br />

metà del Seicento 1 .<br />

Questo secolo, caratterizzato dall’introduzione<br />

di nuove ‘droghe’ — tra le quali<br />

la più importante fu la corteccia di china<br />

importata dall’America intorno al 1625,<br />

contemporaneamente a caffè e cacao<br />

— fu segnato da grandi scoperte scientifiche<br />

originatedall’osservazione (si veda<br />

l’osser va zione dell’orina) e dall’esperimento.<br />

Si studiarono le piante officinali<br />

con metodi più complessi e moderni per<br />

appurare le loro attività medicamentose.<br />

La terapia però non dimostrò grandi innovazioni.<br />

La sperimentazione invece fu indirizzata<br />

ad un uso ragionato delle composizioni<br />

chimico-farmaceutiche, con il fine di liberarsi<br />

di tutto ciò che sembrava inutile. Si<br />

utilizzarono solo i principi attivi. Fu un<br />

periodo molto contraddittorio, ebbero vita<br />

facile i medici – ciarlatani e i ciarlatani<br />

– medici che spacciavano composizioni<br />

dall’effetto miracoloso come lʼOrvietano,<br />

dalla formula sco nosciuta, l’Unguento<br />

degli Apostoli, il Balsamo Tranquillo,<br />

il Balsamo del Fioravanti, ecc.<br />

La trascrizione delle ricette è, per quanto<br />

possibile, fedele all’originale. Si è ritenuto<br />

opportuno uniformare la punteggiatura e<br />

l’ortografia all’uso moderno; rendere in<br />

lingua la maggior parte dei lemmi per<br />

offrire un testo più comprensibile a chi<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

Un curioso ricettario<br />

del Seicento<br />

42<br />

non avesse dimestichezza con voci<br />

arcaiche, latine o prettamente venete.<br />

Purtroppo non è stato possibile interpretare<br />

tutto a causa della pessima scrittura<br />

(anche i medici del Seicento peccavano<br />

in calligrafia!) e dell’uso di parole a<br />

noi ormai sco nosciute. Ci si è avvalsi dei<br />

puntini di sospensione laddove è impossibile<br />

decifrare una o più parole.<br />

Il «Secreto del vino per il mal francese»<br />

non appartiene alla ‘collezione’ Mon tesor.<br />

Di autore anonimo e scritto su di un<br />

pezzetto di carta, è stato rinvenuto nel<br />

fondo Ufficio Sanità presso l’Archivio di<br />

Stato di Verona 2 .<br />

************<br />

Di Ambrogio Montesor anche il calendario<br />

dei giorni critici:<br />

Gennaio 1-2-6-8-16<br />

Febbraio 11-17-19<br />

Marzo 16-17-18<br />

Aprile 1-11 (satiossimo = saziosissimo,<br />

quindi con valore di “giorno interamente<br />

sfortunato”?)<br />

Maggio 7-17-27<br />

Giugno 21-27<br />

Luglio 6<br />

Agosto 9 (satiossimo) – 18-19<br />

Settembre 6-18-30<br />

Ottobre 16<br />

Novembre 16 -17-30<br />

Dicembre 6 -7-17<br />

Nei quali giorni se si comincia qualche<br />

negoçio (affare) disfortunato succede,<br />

sive (cioè) cattivo.<br />

************<br />

Agosto 1689, ricette di Ambrogio<br />

Montesor del fu Gaspare e della fu<br />

Onesta Maffei.<br />

● Quando non si può andar di corpo<br />

e lʼuomo ne ha gran volontà con<br />

premiti e dolore<br />

La decozione del fieno greco bevuta,<br />

giova mirabilmente.<br />

● A far andar di corpo senza pigliar per<br />

bocca<br />

Piglia escula, e harmorlattile, coloquintide,<br />

elleboro nero e bianco, aloe, di ciascuna<br />

cosa in parte uguale fanne<br />

unguento con succo di brionia. Ungi le<br />

piante dei piedi e ti gioverà quanto ogni<br />

medicina solutiva presa per bocca.<br />

Oppure: piglia la radice di pan porcino,<br />

pestata e tritata ponila sopra l’ombelico.<br />

● Al flusso del corpo<br />

Al duro (seme) del pomo granato cavane<br />

il succo. seccato e polverizzato<br />

posto nei cibi restringe il flusso.<br />

Oppure: Lénte cotte con radici di rovere<br />

o quercia, con aggiunta di olio comune,<br />

giovano.<br />

Oppure: Il sangue di capra, di becco, di<br />

lepre o di cervo, fritto nella padella e<br />

mangiato, è di grande giovamento.<br />

Oppure: Il succo di cotogni con dentro<br />

fiori di lambrussa polverizzati, bevuto,<br />

stagna ogni sorte di flusso, come […] di<br />

aria e dissenteria.<br />

● Ricetta per i vermi che patiscono i<br />

figlioli piccoli e anche grandi. Perfetta<br />

e sicura.<br />

Piglia polvere di aloe e stemperalo con<br />

aceto forte e ungi la gola. Poi piglia una<br />

pezzetta e inzuppala nel detto aloe e<br />

aceto e mettila sopra il cuore e un’altra<br />

pezzetta, bagnata come sopra,<br />

sull’ombelico.<br />

Oppure: l’acqua rosa bevuta con<br />

succo di limone e zafferano ammazza<br />

valorosamente i vermi.<br />

Oppure: piglia mezzo bicchiere di acqua<br />

o un bicchiere, come tu vuoi, e buttagli<br />

dentro due o tre gocce di olio di solfer<br />

secondo la quantità dell’acqua, sì che<br />

assaggiandone l’acqua abbia dell’agretto,<br />

ma guarda che non sia troppo<br />

forte, nel qual caso gli aggiungerai<br />

dell’altra acqua.<br />

Danne a bere al fanciullo alla meglio che<br />

puoi perché ammazzerà immediatamente<br />

i vermi e resterà libero. È approvatissimo.<br />

● Ricetta per stagnare il sangue dal<br />

naso ai fanciulli e alle persone di altra<br />

età. Approvatissima …e facile<br />

Piglia sterco ovvero “pettoloni” di cavallo<br />

e falli seccare nel forno ovvero sopra una<br />

graticola con sotto le braci, poi pestali<br />

minuti e di quella polvere con aceto di<br />

vino schietto, forte e buono, fanne<br />

empiastro. Distendilo sopra una pezzetta,<br />

mettilo sulla fronte e legalo con un bindelletto<br />

(striscia di stoffa) leggermente e<br />

vedrai mirabile effetto.<br />

VERONA MEDICA


Oppure: piglia aceto forte e gesso, mettilo<br />

insieme con chiara d’uovo e fa impiastro<br />

e ponilo sopra la fronte legato ben stretto.<br />

● Per fermare il singhiozzo che sia<br />

grande quanto si vuole<br />

Metti la punta e unghia del dito grosso di<br />

tutte e due le mani nel segno della prima<br />

giuntura e nodo di tutte due le dita<br />

piccole appresso all’unghia e ivi tieni<br />

fermo il dito grosso. Si fermerà e cesserà<br />

il singhiozzo. È provatissimo.<br />

● Ricetta per la rogna, pizza (?) e<br />

croste che vengono ai figlioli piccoli<br />

benché fossero in fasce e lattanti.<br />

Approvata e facile.<br />

Piglia lachà dagli speziali e lavala bene<br />

a nove acque e altrettanto butirro fresco<br />

lavato parimenti come sopra. Mescola il<br />

tutto con tanto succo di limone e rigira<br />

ogni ora fino a che si faccia unguentino<br />

liquido. Ungi sottilmente dov’è il male,<br />

benché fosse per tutto il corpo e in qualsiasi<br />

luogo, ogni altra sera per tre sere,<br />

una sì e una no, e noterai che la prima<br />

sera, nel principio, il male darà fuori<br />

maggiormente per tutto il corpo, ma poi<br />

si dissecherà e resterà libero e netto.<br />

Approvato e perfettissimo.<br />

● Ricetta perfetissima e sicura per il<br />

male della pietra<br />

Prendi 100 midolle di pesca, 200<br />

midolline di ciliegia e once 4 di fiore di<br />

béda. Pesta ogni cosa insieme nel<br />

mortaio tanto che le suddette midolle<br />

siano ben rotte. Poi piglia una boccetta<br />

di vetro che contenga 3 inghistare di<br />

malvasia e poni dentro dette midolle e<br />

béde. Tenere in decozione 24 ore, poi si<br />

fa lambiccare e dell’acqua che ne viene<br />

se ne pigliano 4 once per volta.<br />

Questa rompe e spezza ogni sorte di<br />

pietra ma, nota che questo è rimedio<br />

ferroso, perciò si deve molto ben<br />

compensare.<br />

● Perché la donna non disperda (non<br />

abortisca)<br />

Piglia il braccio dritto d’un nespolo onde<br />

leva il sole e prima che levi il sole e<br />

quando la luna ha il colmo, fanne dei<br />

rametti piccoli e legane uno per braccio<br />

alla donna gravida sino a quando deve<br />

partorire. Allora levale perché non<br />

potrebbe partorire se non fossero levate<br />

(è sperimentato).<br />

● Ricetta perfettissima per le scottature<br />

sia di fuoco o acqua bollente<br />

Piglia vino bianco schietto una scodella<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

o due, o quello che tu vuoi secondo la<br />

quantità dell’unguento che vuoi fare<br />

secondo il bisogno.<br />

Mettilo a bollire e mentre bolle piglia<br />

retrigierio d’oro (?) e buttalo dentro a poco<br />

a poco e con una bacchettina, o altra<br />

cosa, vai miscelando sino a che venga<br />

come unguentino liquido. Poi piglia olio<br />

rosato e buttalo dentro il tutto, ma sempre<br />

a fuoco lento e che bolla, e mescola<br />

come sopra sino a che farà corpo come<br />

unguentino. Poi levalo, e con una penna<br />

vai ungendo sottilmente ov’ è il male,<br />

mettendo però prima sopra il male un<br />

velo sottile di seta e di sopra al velo devi<br />

dare unguento sera e mattina lasciandovi<br />

sempre sopra il velo. In poco tempo sarà<br />

guarito né lascerà macchia, né segno di<br />

sorte alcuna.<br />

Oppure: piglia sapone comune e grattane<br />

quanto vuoi, poi piglia olio comune<br />

e mescola ogni cosa insieme sì che si<br />

stemperi il sapone nell’olio e diventi come<br />

unguentino. Ungi ov’è il male e vedrai<br />

mirabile effetto (è provatissimo).<br />

● A far unʼacqua che imbianchisce le<br />

mani e lava ogni macchia e negritudine<br />

Piglia succo di limoni e in detto succo<br />

metti un poco di sale comune, e con<br />

detto succo lavati le mani, poi lascia asciugare<br />

da se. Poi lavati con acqua chiara<br />

e verranno bianchissime. Leva<br />

anche le scottature del sole.<br />

● Al dolor della testa causato da<br />

frigidità<br />

Se il dolore di testa procederà da<br />

cagione fredda si conoscerà dai molti<br />

starnuti e dalla gravezza del sonno. La<br />

sua causa sarà nella parte dove si sentirà<br />

il dolore. La menta, parimenti cotta con<br />

orzo e posta sopra la fronte leva il dolore.<br />

● Al dolor di testa causato da calidità<br />

o frenesia<br />

Il dolor di testa causato da calidità si<br />

conoscerà dall’ infiammazione e rossezza<br />

delle guancie.<br />

Piglia aceto e acqua rosa e tirala su<br />

per il naso che immantinente leverà il<br />

dolore, ma se vi sarà frenesia mettasi la<br />

sanguetta alle emorroidi.<br />

L’opinione della maggior parte dei medici<br />

è che il miglior rimedio per il dolore di<br />

testa sia il mangiare e bere poco e il<br />

dormire sia assai.<br />

● Per febbre maligna, lente e petecchie<br />

Il brodo di lente è miracoloso.<br />

● Per mal di fegato<br />

Piglia piantaggine, radicchio e malva,<br />

pestalo e ponilo sul male.<br />

● Al mal della formica<br />

Piglia una fetta di grasso e porla in luogo<br />

ove vivono delle formiche e carica che<br />

sia (di formiche) legala stretta ove è il<br />

male acciò non scappino via prima che<br />

abbiano mangiato il grasso, poi mangeranno<br />

la carne marcia e guarirà.<br />

● Lìsia per i capelli<br />

Farai cenere di vigna bianca, pomele de<br />

vivolor secche, cipolle secche, fieno<br />

greco e fai bollire ogni cosa insieme con<br />

acqua comune in un sacchetto e con<br />

quella lavati capelli e capo; cresceranno<br />

e verranno bellissimi e lunghi.<br />

● A far che i capelli vengano ricci<br />

Piglia radice di felce e mettila a bollire<br />

nella lìsia e lavati il capo e verranno i<br />

capelli ricci e lustri in poco tempo.<br />

● A far nascere i capelli<br />

Piglia nosèle e pestale e piglia della<br />

sonza dell’orso e incorpora insieme.<br />

Ungiti il capo e i capelli nasceranno in<br />

pochissimo tempo.<br />

● A far cascar i capelli e che non<br />

nascano più<br />

Piglia sapone di goma (?) e vino once 3,<br />

oropigmento once ½, sugo di cicuta once<br />

3, e fa un unguento con della cera. Dove<br />

vuoi che i peli caschino ungiti la sera, la<br />

mattina lavati e i capelli cascheranno. Poi<br />

piglia un ligadór e scorticalo e con quella<br />

pelle fregati con la parte di<br />

dentro due o tre volte ove sono cascati i<br />

peli e non nasceranno più.<br />

Oppure: la farina di lupini con l’orina di<br />

fanciullo vergine fa cascar i capelli e più<br />

non nasceranno ove con quella si tocca.<br />

● A far che i capelli non caschino<br />

Piglia penne di colombino e bruciale,<br />

metti la cenere nella lìsia e lavati.<br />

● Rimedio per i capelli che cascano<br />

Per ritenere i capelli e che non caschino,<br />

lavali spesso con l’orina del cane che<br />

questo è un rimedio perfettissimo per<br />

ogni sorte di “pellarella” e non lascia venir<br />

l’uomo calvo, anzi fa nascer i capelli ove<br />

mancano.<br />

● A far biondi i capelli<br />

Piglia dell’edera orba, seccala e bruciala<br />

e fanne cenere, con quella farai la lìsia.<br />

Lavati il capo continuando per due mesi<br />

e si faranno biondi.<br />

Oppure: piglia fave corvine e falle bollire<br />

con acqua comune e con quella lavati il<br />

VERONA MEDICA 43


capo e dopo che sarà asciutto ungi i<br />

capelli con olio di mandole dolci e<br />

verranno biondi.<br />

● A far i capelli neri<br />

Ma se vorrai tardar la canutezza e far i<br />

capelli neri, brucia i funghi che nascono<br />

sopra le nogàre, stempera la loro cenere<br />

con olio di oliva e ungi i capelli.<br />

● A far che i capelli non vengano<br />

canuti<br />

Piglia del latte di cagna e con quello<br />

ungiti i capelli e non diventeranno mai<br />

canuti usando la detta unzione.<br />

● Secreto mirabile per i capelli per farli<br />

crescere<br />

Piglia due ligadori e mettili a cuocere in<br />

olio di mandorle amare tanto che siano<br />

disfatti.<br />

Pestali, poi rimettili in detto olio e fai dar<br />

un bollore, poi, ancora caldo, cola il tutto<br />

con una pezza bianca e conservalo.<br />

Ungiti spesso i capelli e cresceranno<br />

bellissimi.<br />

● A far nascere la barba a un giovane<br />

anzi tempo<br />

Piglia delle api quando fanno il miele e<br />

una di quelle case nelle quali loro fanno<br />

il miele che si «adimandano pettini». Falle<br />

seccare al fuoco e fanne polvere.<br />

Impasta con olio di mandorle amare e<br />

con quello ungiti più volte (sperimentata<br />

più volte con successo).<br />

● A cacciar via i coregóni o ruzóni (?)<br />

dai capelli<br />

Piglia delle fave corvine e mettile a bagno<br />

in acqua per tre giorni, ovvero dai un<br />

bollore e cavale fuori e con detta lìsia<br />

lavati le cime dei capelli, ovvero la testa.<br />

Se i coregóni sono da<br />

per tutto, lava tre o quattro volte e<br />

andranno via sicuramente. È provato.<br />

● A far i capelli e barba bianca nerissimi<br />

Piglia delle foglie di fico, seccale e fanne<br />

polvere e impastala con olio di camomilla<br />

e ungiti la barba e i capelli che verranno<br />

nerissimi.<br />

● A guarir le tignole dei capelli<br />

Piglia aloe e stemperalo con aceto e<br />

lavati le cime di capelli e vedrai l’effetto.<br />

● Ricetta per lo scolamento del mem -<br />

bro dellʼhomo<br />

La radice della ninfea bevuta con acqua<br />

di piantaggine, cava la gonorrea cioè lo<br />

scolamento.<br />

La radice di erigero mangiata cruda,<br />

giova. Se lo scolamento sarà con ardore<br />

44<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

si adacquerà il vino con acqua di<br />

regolìzia.<br />

● Alla durezza del dolore di testicoli<br />

Piglia farina di fava e cotta con aceto<br />

applicala sopra i testicoli, leverà la<br />

durezza del dolore.<br />

● Emorroidi<br />

Piglia una lucertola e friggila nell’olio con<br />

un poco di cera e fa un unguentino e con<br />

quello ungi le emorroidi e vedrai l’effetto.<br />

Oppure: olio di menta e infrangi erba<br />

cembellaria e prezzemolo tanto che l’olio<br />

li copra. Poi fa bollire sino che siano<br />

secche. Poi piglia unguento populeo e<br />

grani quattro apio e ungi la parte<br />

che disseccando leverà il dolore.<br />

Oppure: manda dallo speziale che farà<br />

lui la combustione. Unguento populeo<br />

once 1, olio violato once 1, zucchero di<br />

saturno mezza dramma, zafferano mezza<br />

dramma, e del sale<br />

comune. Mettere il tutto in un bassolo di<br />

terracotta. Aggiungere una chiara d’uovo<br />

e pane grosso tanto quanto una noce,<br />

ammollato prima in acqua fresca.<br />

Impastare il tutto con le mani e gettarlo<br />

nel bassolo ove sta l’altra roba e mescolare<br />

bene. Con questo unguento ungi le<br />

emorroidi e vedrai che farà effetto.<br />

Oppure: piglia verga di pastore e cuocila<br />

con vino, e con quello bagna con cura le<br />

emorroidi di dentro; la polvere d’aloe le<br />

secca.<br />

● A levar il dolore delle emorroidi<br />

Piglia grasso fresco di gallina e d’oca<br />

once una, olio rosato once due, cera<br />

quanto basta e disfa insieme sul fuoco.<br />

Quando sarà freddo aggiungi oppio<br />

dramme due, zafferano dram me una, e<br />

con rosso d’uovo fa un guen to e metti<br />

sopra le emorroidi: leverà il dolore.<br />

● Per il catarro salso<br />

Brodo di sardenelle e ungi con quello<br />

ov’è il male. Sana mirabilmente.<br />

● Segni di morte nellʼorina<br />

Quando l’infermo farà l’orina nera e quasi<br />

verde e poca, denota morte. L’orina con<br />

molta feccia nel fondo e con nuvola nera<br />

a modo di caligine = morte. L’orina che<br />

non tiene il colore fermo (costante) in<br />

colui che ha febbre = morte. L’orina che<br />

ha colore di fiele in febbre acuta, e nel<br />

fondo a modo di semola = morte. L’orina<br />

varia, cioè di molti colori = morte.<br />

L’orina con sangue nel fondo = morte.<br />

L’orina molto rossa in quello che non<br />

suda, qualche volta morte. L’orina molto<br />

bianca in quello che ha febbre = morte.<br />

L’orina poca e squamosa,<br />

spessa e spumosa, specie nella donna<br />

= morte. L’orina che ha buon colore<br />

quando esce, fredda e subito muta<br />

colore = morte. L’orina rossa e poca, che<br />

abbia spuma sopra, e in mezzo sangue<br />

appresso il fondo, significa grande dolore<br />

di capo, di stomaco e di rene e del tutto<br />

= morte.<br />

L’orina in quantità, nell’infermo denota<br />

liberazione del male.<br />

L’orina che prima ha brutto colore poi si<br />

muta in migliore, denota liberazione.<br />

L’orina che abbonda assai e dura assai<br />

con il suo colore significa liberazione.<br />

● Per chi non potesse orinare<br />

Piglia levante del più vecchio quanto un<br />

uovo e stempralo con aceto forte. A<br />

modo d’impiastro ponilo sopra il petenéchio<br />

e replica alcune volte, ma che sia<br />

caldo, vedrai bellissimo secreto.<br />

● Lʼorina della donna<br />

L’orina della donna è molto differita da<br />

quella dell’uomo, poiché l’orina del<br />

maschio in ogni sua divisione ha i colori<br />

più pieni rispetto a quella della femmina.<br />

● Orina della donna vergine<br />

L’orina della donna vergine è lucida e<br />

chiara con apparenze sottili e s’accosta<br />

al colore citrino in tempo di sanità. L’orina<br />

della donna non ver-gine si mostra tutta<br />

al contrario, cioè è alquanto torbida, né<br />

mai si mostra chiara, se non quando è<br />

gravida nei tre mesi. L’orina della donna<br />

gravida nel tempo dell’estate è alquanto<br />

sanguinea e nel tempo dell’inverno è<br />

molto bianca.<br />

● A procurar orina<br />

Goma di ciliegie bevuta nel vino bianco<br />

provoca l’orina. La decozione di radice<br />

d’altea fatta nel vino e bevuta, giova alla<br />

difficoltà dell’orina.<br />

● A ritener lʼorina a quelli che pi scia -<br />

no in letto<br />

Mirra e calamento bevuti in acqua innanzi<br />

cena, giovano a coloro che pisciano in<br />

letto. Per le donne, piglia succo di foglie<br />

di cipresso e olio di sesamo once due<br />

per sorte e amalgamale. Da bere la<br />

mattina e quando si va a dormire, e per<br />

tre dì non si mangi cose acetose né<br />

erbaggi.<br />

● A far andar via le volatiche dalla<br />

faccia<br />

Piglia una radice che si chiama Palma<br />

Christi e bagnata in aceto fortissimo<br />

VERONA MEDICA


fregherai con quella ove hai la volàdega<br />

e andrà via.<br />

● A cavar le lentiggini dalla faccia<br />

Piglia farina di fave corvine e mescola<br />

con fiele di capra e fa a modo di<br />

unguento; con questo ungi la faccia e<br />

andrà via subito.<br />

● A far smarìr le macchie dal viso<br />

Piglia la radice di serpentinaria e cuocila<br />

con vino bianco tanto che cali un terzo,<br />

colala con pezza di lino e con quella<br />

lavati il viso.<br />

● A guarir il gozzo della gola<br />

Piglia una paletta di ferro nuova e ponila<br />

sopra della sponga zentile. Seccala,<br />

tanto che diventi polvere e bevila in vino<br />

la sera quando vai a dormire. Dopo che<br />

hai bevuto mettine un poco sulla lingua<br />

e tienila senza inghiottirla. Sforzati di<br />

addormentarti con il corpo in suso e con<br />

la polvere in bocca e continuando, in<br />

breve tempo si assottiglierà la gola e<br />

guarirà. È provata e certa.<br />

● A guarir i calli dei piedi<br />

Piglia due parti di calcina viva e una di<br />

oropigmento e del miele. Incorpora<br />

insieme, metti sopra il callo e andrà via<br />

subito.<br />

● A guarir i porri delle mani<br />

Piglia la spuma della lìsia quando bolle<br />

con la cenere e mettila più calda che puoi<br />

sopportare sui porri e andranno via. È<br />

provato.<br />

● A procurar i mestrui o purghe delle<br />

donne ritenute<br />

Piglia una brancà di pulezzol, due di<br />

radice di valeriana e dei pizóli rotti e fa<br />

bollire ogni cosa sino a che i pizóli siano<br />

cotti. Dà a bere di quel brodo la mattina<br />

per tempo come si fa anche con gli<br />

sciroppi. Quando non si potesse aver<br />

valeriana piglia un poco di zafferano e<br />

mettilo a bollire in cambio di quella.<br />

Oppure: stempera una noce di levante in<br />

un goto di vino bianco e bevi a digiuno.<br />

● A far ritornar la madre al suo loco,<br />

quando uscisse fuori dalla natura della<br />

donna (prolasso uterino)<br />

Brucia e fa fumo di rami di bosso alla<br />

natura e tornerà la madre al suo loco.<br />

● A proibire che non venga latte nelle<br />

tette delle donne<br />

Bagna una pezza in succo di menta e<br />

ponila sopra le tette della donna.<br />

Proibisce la generazione del latte.<br />

● A far ritornar il latte<br />

Far bollire del ravano con della semola<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

nel vino e poi colalo e berne un bicchiere<br />

alla volta per tre mattine.<br />

● Rimedio per una donna che non<br />

potesse partorire<br />

Piglia una pelle di bis(s)o e legagliela alla<br />

cintura e falle bere latte di donna con<br />

dentro mezzo scrupolo di lamina con<br />

altrettanto di polvere di boraso minerale<br />

e subito partorirà anche se<br />

avesse la creatura morta. Rimedio efficacissimo.<br />

● Segni per conoscere se la donna è<br />

gravida di maschio o femmina<br />

Si conoscono le donne gravide di<br />

maschio quando hanno buon colore e<br />

buona gravidanza e quando è sentito in<br />

quaranta giorni. All’incontrario avviene<br />

alla gravida di femmina perché la gravidanza<br />

è molto più cattiva e non sente<br />

sino in capo ai novanta giorni, il latte è<br />

poco e viscoso se è maschio, e annacquato<br />

se è femmina.<br />

● Al dolore di denti<br />

Piglia la coda della pastinaca marina e<br />

tocca il dente che subito cesserà il<br />

dolore.<br />

Oppure: piglia la foglia dell’erba regina<br />

e fanne una pallina e mettila sotto il dente<br />

che ti duole e leverà il dolore.<br />

Questa non falla: piglia della radice di<br />

cerogna o cirigogna e fa toccar il dente,<br />

ma quel solo e non gli altri. Leva il dolore<br />

che non vien più. Provato da me<br />

Ambrosio, dal 1689. Questa erba è attaccata<br />

alle muraglie.<br />

Piglia pilatro e masticalo che ti guarirà;<br />

ovvero, fallo bollire con aceto e quello<br />

terrai sotto il dente. Vedrai che ti riuscirà.<br />

● A fermar i denti<br />

Lavati la bocca e denti con aceto scillitico<br />

che ferma i denti e leva la putredine e il<br />

fetore.<br />

● A far bianchi i denti<br />

Corno di capra o di cervo bruciato e con<br />

quella cenere, o polvere, fregati i denti.<br />

Li fa bianchi e restringe le gengive. Prendi<br />

corallo rosso, ossi di datteri, ossi di<br />

seppia e sale in parti uguali e pesta bene<br />

ogni cosa. Fregando i denti con detta<br />

polvere li farai bianchissimi.<br />

Oppure: piglia rosmarino secco, brucialo<br />

e fanne polvere e mettila su una pezzetta<br />

bianca bagnata di vino bianco e fregati i<br />

denti.<br />

Allo stesso modo, piglia salnitro e allume<br />

di rocca cerula e distilla. La prima acqua<br />

che uscirà conservala in un’ampolla e<br />

con detta acqua bagnati i denti fregandoli<br />

con una pezzetta di lino.<br />

Quelli tentennanti si conficcheranno e<br />

diverranno bianchissimi.<br />

● A guarir le gengive guaste<br />

Piglia il succo di foglie di vigna e stemperala<br />

con miele, ungi le gengive e la<br />

lingua e guarirai, anche se fossero tutte<br />

marce.<br />

***********<br />

● Secreto del vino per il mal francese<br />

In mezza secchia di vino bianco schietto<br />

si mettono a bollire le infrascritte polveri,<br />

cioè:<br />

Legno Santo in polvere, once 10<br />

Salsapariglia, once 6<br />

Senna in polvere, once 4<br />

Si pigliano tutte le infrascritte cose e si<br />

fanno bollire nel vino sino a che calerà<br />

del terzo e così caldo metterlo in un’ altra<br />

mezza secchia di vino bianco. Lasciarlo<br />

stare 40 ore, poi berlo a pasto e fuor di<br />

pasto e non si beva altro vino né acqua.<br />

Non mangiare cose asciutte, cioè arrostite,<br />

e non mangiare minestra se non<br />

pane in brodo. Si mangi l’uovo bevendo<br />

ancora mezzo bicchiere di detto vino. Si<br />

levino poi dieci once di sangue dalla<br />

vena del fegato «e si lasci star il coito<br />

sopra tutto».<br />

GLOSSARIO<br />

Aceto scillitico (o squilitico) — da scilla,<br />

pianta delle gigliacee. Dai bulbi macerati<br />

in aceto di vino si ricavava un medicinale<br />

usato come diuretico e espettorante. La<br />

stessa preparazione veniva effettuata<br />

anche con la Andropogon schoenanthus,<br />

una graminacea ampiamente prescritta<br />

per favorire la diuresi e le mestruazioni.<br />

Acqua di rosa — era impiegata principalmente<br />

in profumeria.<br />

Allume di rocca cerula — solfato doppio<br />

di alluminio, usato come emostatico,<br />

astringente nelle gengiviti e nelle piaghe,<br />

digestivo, antiemorroidario.<br />

Aloe (epatico/socotrino) — pianta medicinale<br />

perenne dalla quale si ricava un<br />

succo amarissimo usato come purgante<br />

blando o drastico secondo la dose.<br />

Altea — erba perenne della famiglia delle<br />

Malvacee il cui nome in greco significa<br />

guarisco o guarigione. Tutte le parti della<br />

pianta, ricche di mucillagini, venivano<br />

usate come emollienti ed espettoranti<br />

nelle patologie broncopolmonari, ma<br />

anche per curare afte, ascessi, cistiti,<br />

VERONA MEDICA 45


diarree, gengiviti, insonnia, stitichezza,<br />

ecc.<br />

Apio — sedano selvatico. Della pianta<br />

venivano utilizzate radici, foglie, semi per<br />

curare: albuminuria, allattamento, artrite,<br />

contusione, litiasi, meteorismo, tosse.<br />

Bassolo — catino di terracotta di varie<br />

dimensioni per la preparazione di<br />

medicamenti liquidi.<br />

Béda (barbabietola) — per il suo alto<br />

contenuto di ferro e vitamine era<br />

consigliata nelle forme anemiche, ma<br />

anche per il suo effetto emolliente come<br />

lassativo e in caso di cistite.<br />

Bis(s)o — biscia, serpe.<br />

Boraso (borace minerale) — tetraborato<br />

di sodio, usato come lieve disinfettante<br />

e cicatrizzante e, nel Medioevo,<br />

anche come emmenagogo.<br />

Bosso — le foglie e la scorza della<br />

radice venivano usate come coleretico,<br />

depurativo, febbrifugo, lassativo e<br />

sudorifero. Nel Rinascimento, era ritenuto<br />

efficace contro la calvizie.<br />

Brancà — manciata.<br />

Brodo di lénte (lenticchie) — usato in<br />

molte preparazioni e anche per attenuare<br />

le lentiggini, secondo la teoria della<br />

segnatura, per la similitudine morfologica<br />

del frutto.<br />

Brodo di sardenelle — brodo di<br />

sardine?<br />

Brionia —della famiglia delle Cucurbitacee;<br />

possiede azione purgativa drastica<br />

e diuretica.<br />

Calamento — rizoma dell’Acorus<br />

calamus della famiglia delle Aracee dal<br />

caratteristico sapore amaro e speziato<br />

dal quale si estraeva un olio essenziale<br />

antireumatico. L’acqua di calamo, nell’antichità,<br />

era usata contro la gotta, come<br />

sedativo, come emmenagogo, sudorifero<br />

e per le sue capacità emuntorie. Applicato<br />

esternamente serviva ad eliminare<br />

le ecchimosi.<br />

Cera — bianca o gialla, in farmaceutica<br />

serviva per la preparazione di unguenti,<br />

pomate, cerotti, impiastri.<br />

Cerògna o Ciregògna — celidonia<br />

(Chelidonium majus), pianta appartenendo<br />

alla famiglia dei papaveri, contiene<br />

alcaloidi tossici. Con proprietà antispasmodiche,<br />

coleretiche, ipotensive e purgative,<br />

era usata anche contro i porri e le<br />

verruche.<br />

Cicuta — erba velenosa i cui semi entravano<br />

in numerosi empiastri ed unguenti<br />

46<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

che venivano applicati localmente come<br />

sedativi negli stati infiammatori di fegato<br />

e milza.<br />

Cipolla — ortaggio dalle mille virtù.<br />

Coloquintide — pianta simile al<br />

cocomero selvatico (Citrullus colocyntis)<br />

usata inizialmente contro la sterilità, e<br />

descritta nel papiro di Ebers come<br />

purgante drastico e calmante della tosse.<br />

In seguito venne utilizzata contro i<br />

pidocchi, l’epilessia, la sciatica, la sifilide,<br />

e come aperitivo, calmante, astringente,<br />

vulnerario e nelle malattie del fegato e<br />

della milza.<br />

Corallo rosso — usato fin dal Medioevo<br />

sciolto nel latte di donna per preservare<br />

i neonati dall’epilessia, fu impiegato per<br />

ridurre le mestruazioni abbondanti,<br />

guarire la gonorrea e l’emottisi. Famosa<br />

fu la confezione giacintina dove il corallo,<br />

usato con altre pietre preziose ridotte in<br />

polvere, era consigliato per curare la<br />

dissenteria e le coliche biliari, contro la<br />

peste e per togliere …l’angoscia.<br />

Coregóni o ruzoni — voci non identificate.<br />

Nel Veronese il lavarello è detto<br />

coregóne. Non è certo il nostro caso, qui<br />

si avrà voluto indicare le lendini dei<br />

pidocchi o altri parassiti dei capelli.<br />

Corno — il corno più spesso utilizzato<br />

era quello di cervo e di rinoceronte,<br />

quest’ultimo solo a scopo afrodisiaco. Il<br />

corno di cervo, limato o pestato, serviva<br />

a preparare una gelatina da usare continuamente<br />

per ottenere un prolungamento<br />

della vita. Fu adoperato come antiemorragico,<br />

antidiarroico e tonico cardiaco.<br />

Celso ne riconobbe le proprietà purgative<br />

e, carbonizzato e lavato, fu impiegato<br />

per preparare un collirio.<br />

Dramma — equivale a 3,278844 grammi.<br />

Edera orba — potrebbe trattarsi di un<br />

refuso dello scrivano con dimenticanza<br />

del segno di abbreviazione. Forse intendeva<br />

«edera arborea».<br />

Elleboro nero e bianco — la radice<br />

dell’elleboro nero bollita, veniva somministrata<br />

nella pazzia, nella pleurite, nelle<br />

malattie del fegato, come purgativo, e<br />

consigliato contro la letargia e<br />

l’apoplessia e come pessario nelle<br />

malattie ginecologiche.<br />

La radice dell’elleboro bianco pestata,<br />

veniva prescritta per curare localmente il<br />

gozzo tiroideo.<br />

Erba cembellaria — non identificata.<br />

Erba regina — di difficile identificazione<br />

in quanto molte erbe medicinali furono<br />

volgarmente definite con tale nome:<br />

asperula, basilico, elleboro, tabacco, ecc.<br />

Erigero (radice) — con proprietà antinfiammatorie<br />

e diuretiche, fu usato per<br />

curare l’albuminuria, artrite, cistite,<br />

diarrea, gotta e leucorrea.<br />

Escula — dovrebbe trattarsi dell’Eu for -<br />

bia escula, pianta grassa proveniente<br />

dalle zone desertiche. Le virtù medicamentose<br />

della sua latto-resina furono<br />

riconosciute dal medico Euforbio. Classificata<br />

fra i purganti più attivi e valenti,<br />

venne in seguito impiegata come vescicatoria<br />

e detergente e, preparata in pillole<br />

con altri ingedienti, anche contro la peste.<br />

Fave corvine — il decotto del guscio si<br />

usava contro i calcoli renali e vescicali,<br />

l’infuso della pianta per la pulizia della<br />

pelle, e la farina per cataplasmi da applicare<br />

caldi al fine di eliminare le sostanze<br />

nocive che sovraccaricano gli ipocondri,<br />

affaticano la respirazione o causano<br />

disordini in una parte del corpo. Gli arabi<br />

la usavano come lassativo e, secondo<br />

Dioscoride, era utile nell’infiammazione<br />

dei testicoli.<br />

Flusso — diarrea.<br />

Formica (mal della formiga) — con il<br />

male della formica si indicava un “ favo<br />

o vespaio”.<br />

Gesso — usato come aggregante.<br />

Goma di ciliege — gommo resina<br />

secreta dal tronco e dai rami di molte<br />

specie arboree, provocata da una<br />

malattia fungina (gommosi).<br />

Granata — frutto dell’albero del melograno<br />

con proprietà astringenti che,<br />

insieme alla corteccia veniva usato contro<br />

la tenia e atri parassiti, la minzione<br />

dolorosa, le difficoltà digestive, le emorragie<br />

e, con aggiunta di menta, contro il<br />

singhiozzo, la tosse e il vomito.<br />

Grasso animale — le spezierie erano<br />

fornitissime di molte specie di grassi<br />

animali e non mancava certo quello<br />

humano, sia per le effettive virtù terapeutiche,<br />

sia per quelle ottenute in sinergia<br />

con altre sostanze.<br />

Felce (radice) — pianta con proprietà<br />

antiparassitarie, astringenti, diuretiche,<br />

purgative, vermifughe, toniche e vulnerarie.<br />

Utilizzata anche per curare le piaghe<br />

e i reumatismi.<br />

Fieno greco – pianta proprietà annuale<br />

molto diffusa con proprietà aperitive,<br />

emollienti, ipoglicemizzanti, lassative e<br />

VERONA MEDICA


toniche. I suoi semi esplicano un’azione<br />

sul metabolismo dei grassi e, preparando<br />

con essi un cataplasma caldo si può far<br />

maturare agevolmente gli ascessi.<br />

Harmorlattile (Ermordattile) —tubero<br />

del Colchicum luteum, con virtù prevalentemente<br />

purgative, fu usato per curare<br />

i dolori articolari e la gotta.<br />

Inghistara — specie di caraffa usata<br />

come misura di capacità per liquidi<br />

corrispondente a litri 0.954, suddivisa a<br />

sua volta in 4 gotti, 1 gotto 2,38 decilitri.<br />

Lachà – si trattava sicuramente di<br />

Gomma lacca che in medicina veniva<br />

usata come emolliente.<br />

Lambrussa (ambrosia) — erba della<br />

famiglia delle Chenopodacee, dal sapore<br />

piccante, venne usata nelle malattie<br />

nervose, come tonico dello stomaco e<br />

nelle isterie. Per similitudine del nome<br />

(Chenopodium ambrosioides) con il cibo<br />

degli dei immortali, alcuni medici<br />

ritenevano che prolungasse la vita a chi<br />

ne faceva uso frequente.<br />

Lamina (laminaria) — alga bruna che si<br />

raccoglie sulle rive del mare in bassa<br />

marea, con proprietà remineralizzanti e<br />

stimolanti, usata principalmente contro<br />

l’affaticamento e il gozzo.<br />

Legno Santo o Legno di Guaiaco —<br />

pianta di origine americana dalla quale<br />

si ricava una resina che entrò in competizione<br />

con il mercurio contro la sifilide.<br />

Usato come sudorifero, trovò applicazione<br />

nell’emicrania, nella tisi e nella<br />

gotta.<br />

Lénte — efelidi, lentiggini. C’è da ricordare<br />

che erano dette lénte anche le<br />

lenticchie.<br />

Levante — lievito.<br />

Ligadór — ramarro.<br />

Limone — molteplici i suoi impieghi:<br />

antiemorragico, antiscorbutico, antisettico,<br />

febbrifugo, rinfrescante, schiarente,<br />

tonico.<br />

Lìsia — lisciva, ranno.<br />

Lupini —semi ricchi di proteine con<br />

proprietà antidiabetiche ed emollienti,<br />

usati come empiastro per curare ascessi,<br />

eczema e parassitosi.<br />

Malva — calmante, emoliente e lassativa,<br />

usata per curare afte, ascessi, asma,<br />

bronchite, denti, emorroidi, faringiti, nervosismo,<br />

occhi, punture d’insetti, tosse, ecc.<br />

Mela cotogna — frutto considerato fra i<br />

più salutari e utili per la sua azione astringente<br />

e reputato anche un prezioso anti-<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

doto contro i veleni. Usato anche per<br />

curare afte, angine, coliche, emorroidi,<br />

geloni, leucorrea, scottature, screpolature<br />

e rughe.<br />

Menta — con proprietà antalgiche, antisettiche,<br />

antispasmodiche, digestive,<br />

sedative e stimolanti. Si credeva che<br />

introdotta in vagina prima del coito<br />

impedisse il concepimento.<br />

Natura — vagina.<br />

Mirra — astringente e antisettica, fu usata<br />

contro varie malattie. Venne prescritta per<br />

prevenire la debolezza cardiaca e tonificare<br />

l’organismo, nelle malattie degli<br />

occhi e in quelle femminili. Usata come<br />

antinfiammatoria e lassativa, fu ritenuta<br />

un ottimo emolliente, curativa nelle<br />

malattie della bocca e antielmintica.<br />

Ninfea (radice) — impiegata come sedativo<br />

generale ed anafrodisiaco, i fiori e le<br />

radici venivano usati sotto forma di olio o<br />

empiastro nelle flogosi articolari. Sotto<br />

forma di sciroppo veniva somministrato<br />

come umettante, rinfrescante e diuretico.<br />

Nogàre — piante di noci.<br />

Nosèle e Nosélete — il Mattioli riteneva<br />

che la mandorla del nocciolo di alcuni<br />

frutti, sbucciata e mescolata col grasso<br />

d’orso, fosse infallibile per la crescita dei<br />

capelli.<br />

Olio rosato — l’olio di rose veniva usato<br />

semplice o composto nella preparazioni<br />

di empiastri. Dopo l’operazione di calcoli<br />

vescicali, la sutura veniva coperta con<br />

olio rosato sbattuto con chiara d’uovo.<br />

Olio di solfer (zolfo) — lo zolfo, fatto<br />

evaporare sul fuoco, veniva impiegato<br />

per disinfettare e deodorare gli ambienti.<br />

Sotto forma di fumigazioni fu usato nelle<br />

malattie della pelle, in quelle infiammatorie<br />

dei genitali, nelle difficoltà di respiro<br />

e nell’isteria. L’olio di zolfo venne largamente<br />

utilizzato nella preparazione di<br />

unguenti contro la scrofola dei bambini<br />

e, addizionato a perle pestate, contro la<br />

scabbia inguaribile. Addizionato a<br />

bacche di alloro, cera ed altri oli, per<br />

curare la tigna del capo, mentre le<br />

fumigazioni con zolfo, coloquintide, aloe<br />

e catrame serviva a far espellere la<br />

placenta dopo il parto.<br />

Olio violato — ottenuto con la macerazione<br />

di viole in olio d’oliva o olio di<br />

mandorle, veniva usato nella scabbia o<br />

per far uscire un corpo estraneo dall’orecchio.<br />

Oncia — 26,230750= 8 dramme.<br />

Oppio — entrava frequentemente in molti<br />

preparati del ‘600 con dosaggi, però,<br />

molto bassi.<br />

Oropigmento — si tratta presumibilmente<br />

dell’ orpimento, trisolfuro<br />

d’arsenico usato come depilatorio, bollito<br />

con acqua di calce per formare una<br />

pasta liquida.<br />

Orzo — innumerevoli gli impieghi<br />

dell’orzo sia da solo o con altri cereali per<br />

le sue proprietà antidiarroiche,<br />

cardiotoniche, emollienti, risolventi e<br />

sedative. I dolori, di probabile natura<br />

reumatica, trovano beneficio dall’applicazione<br />

di poltiglie di orzo tiepide.<br />

Palma Cristi — radice della pianta del<br />

ricino?<br />

Pan porcino — tubero del ciclamino,<br />

così chiamato poiché i maiali si cibano di<br />

esso. Nell'uso popolare trovava applicazione<br />

la polvere del tubero, in qualità<br />

di purgante e vermifugo; l'uso esterno del<br />

tubero fresco, come analgesico. Anticamente<br />

i contadini mettevano a cuocere<br />

sulla brace il tubero del ciclamino incavato<br />

e riempito d'olio, che poi usavano<br />

per calmare il mal d'orecchie. Il tubero<br />

torrefatto perde la sua tossicità e fornisce<br />

fecola usata come sostanza alimentare<br />

per animali.<br />

Un tempo, utilizzata perfino dall'uo mo, la<br />

pianta era anche detta pan terreno.<br />

Pastinaca marina — probabilmente si<br />

tratta della Pastinaca sativa, pianta dalla<br />

radice carnosa e di buon sapore usata<br />

per le sue proprietà depurative, diuretiche<br />

e sedative.<br />

Petenéchio — pube.<br />

Piantaggine — astringente, cicatrizzante,<br />

depurativa, diuretica, emolliente, espettorante,<br />

risolvente. Le foglie, messe in un<br />

sacchetto di tela appeso al collo, erano<br />

considerate un preventivo della peste.<br />

Pietro Ispano scrisse che la radice «posta<br />

in su li<br />

occhi con la bambagia» in nove giorni<br />

avrebbe sanato la fistola e il cancro. Per<br />

Plinio curava tutti i mali delle dita, mentre<br />

per il Durante, tre radici di piantaggine<br />

cotte in vino, guarivano la febbre terzana,<br />

e quattro la quartana.<br />

Pilatro (Piletro o Piretro) — pianta medicinale<br />

antiparassitaria, non tossica per<br />

l’uomo, impiegata contro la pediculosi.<br />

Pizóli — ceci.<br />

Pomele de vivolor — bacche di alloro.<br />

Prezzemolo —<br />

VERONA MEDICA 47


Pulezzól — corrispondere alla Mentha<br />

pulegium detta volgarmente puleggio. Il<br />

pulegio scaldato in teglia, senza alcun<br />

liquido e posto in un sacchetto sopra il<br />

capo, era efficace contro l’areuma fredda,<br />

mentre addizionato al vino serviva ad<br />

aumentare la lattazione.<br />

Radicchio (cicoria) — ricco di sali<br />

minerali e vitamine, veniva usato nelle<br />

cure primaverili per le sue proprietà aperitive,<br />

colagoghe, col eretiche, depurative,<br />

diuretiche, lassative, stomachiche, ecc.<br />

Ravano (rapano) — in medicina era usato<br />

il Raphanus niger, il cui succo era<br />

somministrato ai sofferenti di fegato. Con<br />

proprietà antiscorbutiche, aperitive,<br />

bechiche e toniche, era impiegato per<br />

curare: demineralizzazione, artrite, meteorismo,<br />

tosse, vescichetta biliare.<br />

Regolìzia (liquirizia) —usata in<br />

numerose preparazioni per le sue<br />

proprietà bechiche ed emollienti. Il succo<br />

concentrato di liquirizia era considerato<br />

un buon medicamento nei bruciori di<br />

stomaco, nei dolori di petto e di fegato;<br />

bevuto con vino dolce giovevole nei<br />

crampi vescicali e nei dolori renali<br />

Retrigierio dʼoro — non identificato.<br />

Rosmarino — dai grandi medici dell’antichità<br />

venne usato come antiepilettico ed<br />

antiflogistico. Il Mattioli lo considerava<br />

quasi un rimedio universale.<br />

Rovere — il decotto di parti di questa<br />

pianta, insieme con altri prodotti, era<br />

usato per la sua azione astringente.<br />

Salnitro — nitrato di potassio di sapore<br />

amaro, nauseante e fresco, che s’ottiene<br />

lisciviando le terre delle nitriere e i calcinacci<br />

dei muri vecchi e umidi. Se ne sfruttarono<br />

le proprietà corrosive e detersive<br />

per curare piaghe, fistole e come antinfiammatorio<br />

per impacchi nella zona ano<br />

genitale. Un infuso di salnitro in aceto<br />

molto forte riusciva a far scoppiare in<br />

circa due ore la radice del dente. La<br />

Scuola Salernitana lo riteneva utile per<br />

infrangere i calcoli urinari.<br />

Salsapariglia — pianta americana importata<br />

dagli spagnoli nel 1536 la cui radice<br />

amara è sudorifera e diuretica. Ebbe<br />

rapida diffusione con fama di droga antisifilitica.<br />

Nel ‘700 fu proposta la sua eliminazione<br />

dalla Farmacopea per la sua<br />

inutilità.<br />

Sangue di capra, ecc. — non sono note<br />

le proprietà del sangue animale. Si<br />

credeva che quello umano, usato per via<br />

48<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

orale, potesse far ringiovanire. Nella<br />

macchinosa preparazione del Cerotto di<br />

pelle arietina d’Arnaldo — la cui base era<br />

la pelle di montone cotta per 24 ore —<br />

uno dei componenti era il sangue di<br />

uomo morto, possibilmente di pelo rosso.<br />

Con la polvere di sangue bruciato nel XIV<br />

sec. si curava la calvizie.<br />

Sanguetta o sanguisuga — nome<br />

volgare degli Anellidi Irudinei (Hirudo<br />

medicinalis) che vivono nelle acque stagnanti.<br />

L’applicazione terapeutica di san -<br />

guisughe sulla cute (usata anche nella<br />

seconda metà del secolo appena tra -<br />

scorso) serviva per decongestionare, con<br />

estrazione di sangue (salasso), gli organi<br />

profondi.<br />

Sapone comune — non se ne<br />

conoscono le proprietà.<br />

Sapone di goma — non identificato.<br />

Scrupolo — equivale a 1,092948 grammi<br />

Senna — pianta originaria dell’Asia e<br />

dell’Africa con proprietà blandamente<br />

lassative e purgative.<br />

Serpentinaria — potrebbe trattarsi della<br />

Bistorta (Polygonium bistorta), erba<br />

volgarmente detta serpentaria per le sue<br />

radici ricurve. Il rizoma era usato come<br />

antidiarroico, antiemorragico e<br />

antiabortivo per le sue virtù astringenti.<br />

Smarìr — schiarire.<br />

Sonza — usatissimi i grassi animali sia<br />

per le intrinseche virtù terapeutiche, sia<br />

per quelle ottenute in sinergismo con altre<br />

sostanze animali, vegetali o minerali che<br />

venivano incorporate nelle varie<br />

preparazioni.<br />

Sponga zentile — si tratta di una<br />

spugna; di difficile identificazione<br />

Sterco — non infrequente l’uso di sterco<br />

animale nelle preparazioni farmaceutiche.<br />

Non se ne conoscono le …virtù.<br />

Suso — supino.<br />

Unguento polpuleo — preparazione<br />

untuosa a base di gemme di pioppo<br />

usato per curare: capelli, dermatosi,<br />

emorroidi, indolenzimento, nevralgie,<br />

reumatismi, screpolature.<br />

Uovo — l’impiego delle uova era<br />

presente in molte ricette: l’albume come<br />

astringente e lenitivo, il tuorlo crudo come<br />

lassativo, depurativo, emolliente anche<br />

nella preparazione di empiastri lenitivi.<br />

Valeriana — la sua utilizzazione risale<br />

all’età greco—romana per le sue<br />

proprietà diuretiche, analgesiche, anti-<br />

spastiche, emmenagoghe, sedative e<br />

antidote contro numerosi veleni. Largamente<br />

usata nell’insonnia, fu impiegata<br />

nell’epilessia perché si pensava che fortificasse<br />

il cervello.<br />

Verga di pastore — si tratta del Cardo<br />

dei lanaioli (Dipsacus fullonum). La sua<br />

radice, per le sue proprietà depurative,<br />

diuretiche e sudorifere, era usata anche<br />

per alcune malattie della pelle.<br />

Vivolor — forma dialettale per indicare<br />

l’alloro (ven. violòro e vialòro). Foglie e<br />

bacche venivano utilizzate per le loro<br />

proprietà antisettiche, sedative, stimolanti<br />

e sudorifere.<br />

Volàdega — impetigene, eczema.<br />

Zafferano — noto come medicamento<br />

già agli antichi egizi, si affermò come<br />

cordiale pettorale, aperitivo e sonnifero.<br />

Durante la peste (1347—1348) fu usato<br />

come farmaco antipestoso. Fu impiegato<br />

anche nelle mestruazioni scarse e<br />

dolorose.<br />

Giovanni Battista Fiera scrisse che i pistilli<br />

di zafferano «dilettano il ventre e aprono<br />

la vulva chiusa, mangia di questi se vuoi<br />

ridere continuamente».<br />

Zucchero di Saturno — (Saccharum<br />

Saturni) composto dolciastro ottenuto<br />

facendo bollire il mosto in contenitori di<br />

piombo; allo stesso modo si preparava<br />

anche il Sale di Saturno (Plumbum<br />

aceticum).<br />

Data la loro tossicità, venivano usati<br />

all’esterno in diluizione acquosa contro<br />

la leucorrea, la blenorragia e le congiuntiviti.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

• Manuale di Fitoterapia, a cura della<br />

Ditta dott. Inverni & Della Beffa S. p.<br />

A., Milano, 1951.<br />

• AA.VV, Segreti e virtù delle piante<br />

medicinali, Selezione del Reader’s<br />

Digest S.p.A, Milano 1979.<br />

• ADRIANO GALASSI — ROMANO<br />

SARZI, Alla Syrena, spezieria del '600<br />

in Mantova, Mantova 2000.<br />

• GIORGIO RIGOBELLO, Lessico dei<br />

dialetti del territorio veronese, Verona<br />

1998.<br />

NOTE<br />

1) ASVr, Maffei-Salerno, b. 1, n. 3.<br />

Ambrogio Montesor morì nel 1701.<br />

2) ASVr, Ufficio Sanità, Ricette, b. XLV, c.<br />

sciolta.<br />

VERONA MEDICA


Pro-memoria<br />

previdenziale<br />

a cura di ROSANNA MAFFIOLI<br />

1) Polizza sanitaria Enpam<br />

La Compagnia Le Generali ha disdetto<br />

la convenzione con L’EN PAM, preci -<br />

sando che non l’a vrebbe rinnovata alle<br />

medesime condizioni. La nuova con -<br />

venzione è ora contratta con la Com -<br />

pa gnia di Assicurazioni Unipol –<br />

Unisalute (il riconoscimento è continuativo<br />

con la precedente e non vi è<br />

limite di età per l’ingresso. Si tratta di<br />

una polizza tra le migliori nel mercato.<br />

La scadenza di iscrizione è stata<br />

prorogata al 21 Settembre 2009.<br />

Chi intende aderire per la prima volta<br />

o rinnovare la precedente deve inviare<br />

il “MODULO DI ADESIONE E AUTO-<br />

CERTIFICAZIONE” entro il 21<br />

Settembre 2009 a:<br />

Fondazione ENPAM<br />

Casella Postale 7216<br />

00100 ROMA NOMENTANO<br />

Si può effettuare il pagamento anche<br />

tramite bonifico bancario a favore di:<br />

Fondazione ENPAM - Codice Iban IT<br />

69 G 07601 03200 000096483946,<br />

Causale: Polizza Sanitaria 2009/2010,<br />

indicando il Codice Enpam.<br />

L’inizio delle garanzie per chi effettua<br />

l’adesione e il pagamento entro la data<br />

del 21 Settembre 2009 parte dalle ore<br />

00.01 dell’ 1 giugno 2009.<br />

2) Versare allʼINPS o allʼENPAM?<br />

Il Consiglio di Amministrazione del -<br />

l’ENPAM , con la Delibera n.46 del 24<br />

luglio u.s. ha prorogato al 31 dicembre<br />

2009 il termine per l’istanza di conservazione<br />

dell’iscrizione al Fondo Gene -<br />

rale (Quota B).<br />

I medici che al compimento del 65°<br />

anno di età continuano a svolgere<br />

attività professionale dovrebbero, infatti,<br />

qualora non versassero per tale reddito<br />

una contribuzione previdenziale obbligatoria<br />

ad altro fondo previdenziale,<br />

VERONA MEDICA<br />

ENPAM<br />

aprire una contribuzione previdenziale<br />

presso l’INPS con conseguente dispersione<br />

contributiva.<br />

La delibera in questione permette ora<br />

,anche a chi non avesse già provveduto<br />

precedentemente, di avvalersi<br />

della possibilità di versare la quota del<br />

12,50% o del 2,0% (se optassero per<br />

la forma contributiva ridotta) all’EN -<br />

PAM e di vedersi quindi aumentare la<br />

quota previdenziale su cui viene effettuato<br />

il calcolo della pensione.<br />

Nel corso dell’anno infatti l’INPS,<br />

nell’ambito di una vasta operazione<br />

volta a contrastare l’evasione contributiva<br />

nei confronti della Gestione Separata,<br />

ha inviato numerosi avvisi di<br />

accertamento ai pensionati del Fondo<br />

Generale che, pur continuando a svolgere<br />

attività professionale, non hanno<br />

optato per il pagamento del relativo<br />

contributo presso la “quota B” del<br />

Fondo di Previdenza Generale entro i<br />

termini stabiliti dal Consiglio di Amministrazione<br />

dell’Ente.<br />

Ai sensi dell’art., comma 4 del Regolamento<br />

del Fondo di Previdenza gene -<br />

rale, i titolari di trattamento pensionistico<br />

possono chiedere di mantenere<br />

l’iscrizione al Fondo versando sugli ulteriori<br />

redditi professionali prodotti dopo<br />

il compimento del 65° anno di età il<br />

contributo nella misura ( 12.50%)<br />

ovvero ridotta ( 2%).<br />

La delibera ora permette di presentare<br />

fino al 31 dicembre 2009, istanza di<br />

conservazione dell’iscrizione al Fondo<br />

con la relativa opzione per l’aliquota<br />

contributiva (12,50% - 2%) con riferimento<br />

ai compensi per i quali non siano<br />

decorsi i termini prescrizionali di legge.<br />

In tal modo , unitamente ai vantaggi di<br />

natura fiscale derivanti dall’integrale<br />

deducibilità dei contributi previdenziali,<br />

i soggetti che intendono avvalersi di tale<br />

facoltà, hanno diritto ad un supplemento<br />

di pensione. I pensionati del<br />

Fondo Generale che hanno prodotto<br />

redditi professionali per gli anni<br />

2004-2008, potranno dichiarare le<br />

relative somme utilizzando lʼap posito<br />

modello predisposto dalla Fonda -<br />

zione (DICH. P).<br />

3) Dichiarazione di responsabilità<br />

redditi quota B<br />

Si ricorda di inviare la dichiarazione di<br />

responsabilità per gli anni 2003 – 2007<br />

- per quanto riguarda l’anno 2008<br />

inviare l’apposito modello D fondo<br />

Libera Professione quota B.<br />

Concorrono a formare il reddito libero<br />

professionale, anche se equiparati ai<br />

fini fiscali ai redditi di lavoro dipendente,<br />

le somme percepite dai medici<br />

dipendenti per l’attività intramoenia<br />

svolta all’interno o esterno delle strutture<br />

Ospedaliere, ovvero per le pre -<br />

stazioni aggiuntive alche finalizzate alla<br />

riduzione delle liste di attesa evidenziate<br />

nel CUD alla parte B dati fiscali:<br />

redditi per i quali è possibile fruire della<br />

detrazione di cui all’art. 13 commi 5 e<br />

5 bis del TUIR; redditi di lavoro<br />

autonomo; redditi di collaborazione<br />

coordinata e continuativa o a progetto;<br />

compensi per partecipazioni a con -<br />

gressi; prestazioni occasionali: utili<br />

derivanti da associazioni in partecipazioni<br />

esclusivamente dalle presta -<br />

zioni professionali.<br />

I modelli indicati sopra (DICH.P. e<br />

Dichiarazione di Responsabilità per<br />

i redditi quota B) sono disponibili<br />

sulla pagina web dellʼOrdine e si<br />

possono anche richiedere alla se -<br />

greteria.<br />

L’ISCRIZIONE<br />

È D’OBBLIGO<br />

La legge n. 43, pubblicata sulla Gazzetta<br />

Ufficiale n.40 del 17 febbraio 2006, recante<br />

“Disposizioni in materia di professioni sanitarie<br />

infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnicosanitarie<br />

e della prevenzione e delega al<br />

Governo per l’istituzione dei relativi ordini<br />

professionali” prevede all’art. 2 che l’esercizio<br />

di una delle professioni sanitarie (quindi anche<br />

quella medica) sia subordinata al<br />

conseguimento del titolo universitario rilasciato<br />

a seguito di esame finale con valore abilitante<br />

all’esercizio della professione. Inoltre esso<br />

specifica che l’iscrizione all’albo professionale<br />

è obbligatoria anche per i pubblici dipendenti<br />

ed è subordinata all’esito dell’esame di Stato<br />

abilitante all’esercizio della professione,<br />

salvaguardando comunque il valore abilitante<br />

dei titoli già riconosciuti come tali alla data di<br />

entrata in vigore della presente legge.<br />

49


Gita sociale<br />

Federspev - Verona<br />

Giovedì 28 Maggio si è svolta la<br />

consueta gita sociale dei Medici della<br />

sezione Federspev di Verona con la<br />

partecipazione di numerosi Soci con<br />

Signore in un clima sereno e gioioso<br />

favoriti anche dalla splendida giornata<br />

di sole.<br />

Meta della gita è stata una escursione<br />

nella laguna del comune di Marano<br />

Lagunare, grazioso paesino friulano in<br />

provincia di Udine situato nella parte più<br />

settentrionale del mare Adriatico tra il<br />

fiume Isonzo a est e il fiume Tagliamento<br />

a ovest.<br />

Imbarcati sopra una comoda motonave<br />

panoramica abbiamo navigato per circa<br />

4 ore all’interno della laguna che ha una<br />

superficie di 1.377 ettari di acqua<br />

salmastra sul delta del fiume Stella<br />

accompagnati da una guida esperta<br />

dell’ambiente.<br />

Si tratta di una Riserva Naturalistica<br />

Regionale popolata da numerose<br />

specie di uccelli durante le migrazioni<br />

con habitat ideale per la nidificazione.<br />

Abbiamo potuto osservare numerose<br />

nidiate di anatre, folaghe e cigni.<br />

✂<br />

ASSOCIAZIONI<br />

Questo straordinario bacino di acqua<br />

salmastra situato tra la pianura friulana<br />

e il mare Adriatico si è formato negli<br />

ultimi millenni in seguito al lento<br />

continuo innalzamento del livello del<br />

mare e dai depositi di terriccio<br />

trasportati dai fiumi.<br />

Molto attiva in laguna è l’attività della<br />

pesca per la presenza di numerose<br />

specie come branzini, orate, anguille,<br />

cefali e sardine che ci sono state servite<br />

alla griglia durante la navigazione con<br />

un abbondante pranzo sempre a base<br />

di pesce nel suggestivo villaggio dei<br />

“Casoni”.<br />

Il “Casone” è una tipica capanna<br />

costruita con la canna che cresce in<br />

laguna che serviva ai pescatori come<br />

riparo e deposito degli attrezzi di pesca.<br />

Attualmente, con il cambiamento delle<br />

tecniche di pesca il “Casone” ha perso<br />

la sua funzione di ricovero per i pescatori<br />

durante il cattivo tempo, mentre è<br />

diventato meta di gite turistiche dove tra<br />

canti e balli vengono servite grigliate di<br />

pesce con abbondanti libagioni.<br />

Terminata la navigazione abbiamo fatto<br />

VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA<br />

una breve visita al centro storico della<br />

caratteristica cittadina di Marano<br />

Lagunare. Come dimostrato i resti<br />

archeologici trovati in laguna e conservati<br />

nel museo municipale, la nascita di<br />

Marano Ligure viene fatta risalire ai<br />

tempi della fondazione di Aquileia (181<br />

a.c.) da una colonia di soldati e famiglie<br />

romane per impedire le invasioni<br />

barbariche dal nord.<br />

Durante il viaggio di ritorno in pullman<br />

verso Verona ho approffittato per<br />

aggiornare i Soci sui lavori svoltisi nel<br />

recente Congresso Nazionale della<br />

Federspev di Chiancian Terme al quale<br />

ho partecipato assieme al nostro<br />

Consigliere Dott. Giuseppe Cossta che<br />

si è presentato come candidato nelle<br />

votazioni per il Consiglio Nazionale ottenendo<br />

numerosi voti senza però essere<br />

eletto. Durante il Congresso sono stati<br />

discussi numerosi temi, in particolare<br />

la difesa delle nostre pensioni e i<br />

rapporti con gli Ordini dei Medici.<br />

Tutti questi temi verranno riportati nel<br />

prossimo numero di Azione Sanitaria.<br />

Prima dell’arrivo a Verona ho salutato e<br />

ringraziato tutti i partecipanti alla gita<br />

per la bella giornata trascorsa assieme.<br />

Un saluto particolare è stato rivolto al<br />

nostro Presidente Onorario Dott. Ezio<br />

Guglielmini che non ha potuto partecipare<br />

alla gita per motivi familiari e che<br />

gentilmente è venuto a salutarci al<br />

nostro rientro.<br />

TEMPO LIBERO<br />

CERCO, OFFRO E SCAMBIO: .......................................................................................................................................................................................................<br />

DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO<br />

.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................<br />

COGNOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />

NOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................................<br />

INDIRIZZO .................................................................................................................................................................................................................................................................<br />

TELEFONO ...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />

Nº TESSERA ORDINE ................................................................................................................................................................................................................................<br />

ALDO BENATI<br />

50 VERONA MEDICA


VERONA MEDICA<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

Guidaalla Moderna Chirurgia<br />

Vascolare 2009<br />

Antonio Maria Jannello - Luca<br />

Garriboli – con il contributo di<br />

Andrea Recchia<br />

Le innumerevoli e continue innovazioni<br />

tecnologiche introdotte nell’ambito del trattamento<br />

delle patologie vascolari, hanno<br />

spinto gli Autori a redigere questo volume<br />

che vuole essere estremamente pratico,<br />

facilmente consultabile e nello stesso<br />

tempo completo ed esaustivo per i Medici<br />

non specialisti, che si devono confrontare<br />

quotidianamente con pazienti sempre più,<br />

bene o male, informati. Il volume contiene<br />

numerosi contributi iconografici e schemi<br />

I tumori<br />

del cavo orale<br />

L’idea di presentare un testo-atlante di patologia<br />

orale risale ad alcuni anni orsono,<br />

quando di fronte all’ennesimo riscontro delle<br />

difficoltà che si possono incontrare quotidianamente<br />

nell’inquadramento e nel trattamento<br />

delle lesioni mucose del cavo orale<br />

non potei che nuovamente constatare come<br />

la stomatologia, la branca dell’odontoiatria<br />

che si occupa in maniera specifica di queste<br />

problematiche, fosse ancora poco valorizzata<br />

in relazione al ruolo che svolge. Nonostante,<br />

infatti, i numerosi specialisti che si<br />

interessano di lesioni orali, l’attenzione che<br />

viene riservata a tale disciplina da un punto<br />

di vista didattico –formativo non è la medesima<br />

nonostante la presenza di risvolti che<br />

vanno ben oltre la sola odontoiatria: basti<br />

pensare alle manifestazioni orali di malattie<br />

sistemiche, manifestazioni che spesso<br />

rappresentano il primo o l’unico segno<br />

clinico di patologie non altrimenti rilevabili!<br />

Perché, quindi, non provare a condensare<br />

in un testo-atlante l’esperienza iconografica<br />

di immediata comprensione, sia sulle<br />

tecniche convenzionali che endovascolari.<br />

La scelta di dividerlo in 4 capitoli, rende<br />

ancora più agevole e rapida la consultazione<br />

delle varie patologie.<br />

L’obiettivo che gli autori si sono proposti è<br />

di fornire uno strumento aggiornato ed<br />

immediato per rivisitare la patologia vascolare,<br />

eseguire un corretto iter diagnostico<br />

ed una volta trattati dallo Specialista,<br />

seguire i propri Pazienti con un corretto<br />

follow-up. Questo volume è espressione<br />

dell’ esperienza e pratica clinica degli ultimi<br />

cinque anni dell’ Unità Operativa Com -<br />

plessa di Chirurgia Vascolare ed Endova-<br />

di oltre 20 anni di lavoro con l’obiettivo di<br />

creare uno strumento da utilizzarsi nella<br />

pratica quotidiana? Grazie al supporto di<br />

ANDI (Associazione Nazionale Dentisti<br />

Italiani), finalmente, quella che era stata una<br />

personale ambizione, si è tramutata in realtà<br />

con la possibilità di diffondere sul territorio<br />

quello che è uno dei principali obiettivi non<br />

solo di questo testo ma di tutta la mia attività<br />

di docente universitario. La possibilità<br />

di interscambi tra università e territorio<br />

dovrebbe rappresentare un momento<br />

fondamentale per il raggiungimento del<br />

primo e più importante obiettivo della nostra<br />

professione, la salute del paziente. In tal<br />

senso, quindi, non possiamo che auspicarci<br />

un numero sempre maggiore di iniziative<br />

rivolte in tale direzione tali da favorire la creazione<br />

di una coesione sempre mag giore tra<br />

realtà diverse ma accomunate da numerosi<br />

obiettivi. È doveroso, pertanto, rivolgere un<br />

ringraziamento alle varie componenti<br />

dell’ANDI sia nazionali (dott. Roberto Cal -<br />

ioni, presidente – dott. Nicola Esposito,<br />

segretario culturale nazionale – dott. Gerardo<br />

Ghetti, tesoriere) che locali veronesi (dott.<br />

Mauro Carteri, presidente provinciale – dott.<br />

Francesco Oreglia, segretario culturale<br />

provinciale). Un ringraziamento ai due coautori,<br />

il dott. Andrea Fior ed il dott. Lorenzo<br />

Trevisiol, che mi hanno coadiuvato nella<br />

scolari dell’ Ospedale Sacro-Cuore Don<br />

Calabria di Negrar, diretta dal Dr. Antonio<br />

Maria Jannello.<br />

stesura del manoscritto, e a coloro che con<br />

il loro silenzioso e continuo lavoro hanno<br />

svolto un ruolo fondamentale quali il dott.<br />

Alessio Baltieri e la dott.ssa Giusy Castiglione.<br />

Infine un ultimo e speciale ringraziamento<br />

ad Angelo Angiari, fotografo della<br />

Clinica per oltre vent’anni e purtroppo<br />

prematuramente scom parso: la sua dedizione,<br />

il suo amore e la sua passione per la<br />

documentazione fotografica in odontoiatria<br />

e chirurgia maxillo-facciale hanno permesso<br />

di gettare le fondamenta su cui è costruito<br />

questo testo e numerosi altri lavori prodotti<br />

dalla nostra Scuola.<br />

PIER FRANCESCO NOCINI<br />

51


S.O.S. – Sostituzioni<br />

GIOVANI E PROFESSIONE<br />

Chi è interessato alle sostituzioni è pregato di compilare e spedire lʼapposito tagliando (vedi pag. 53).<br />

Si prega inoltre di indicare i propri dati in maniera chiara (stampatello).<br />

MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE<br />

Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2<br />

ARZENTON MARIANNA Via Pozzotto 3 Bevilacqua NO 3487075297<br />

BAR MARIANA Via Don Sturzo 5/b Negrar NO 3468203148 0457500193<br />

BARAC ALA Via Gen. Dall'Ora 54 Monzambano NO 3400699282<br />

BAZZUCCO GIGLIOLA Via Ariosto 13 Castel D'Azzano NO 3497837584<br />

BENEDETTI BEATRICE Via Pieve di Cadore Verona NO 45915767<br />

BIONDANI TATIANA Via Paglia 7 Verona NO 3470875231<br />

BUSCEMI LAURA Via Chioda 115 Verona NO 3403492111<br />

CAPONE FILOMENA NO 3405389117<br />

CASTELLLINI MAURIZIO Piazza Marconi 6 Sommacampagna NO 3472229569<br />

CICOLINI ALESSIA Via Sant'Alessio 22 Verona NO 3493818420<br />

COGHI ALESSANDRA Via Oberdan 14 Castel D'Azzano NO 3474029759<br />

COLOMBAROLI ELENA Via Camalavicina 31 Valeggio s/m NO 3402391194 0457902445<br />

CORTESI MARIA GRAZIA C.so P.ta Nuova, 42 Verona NO 3474884646 045509534<br />

DI LEO ERNESTO Via Lanaroli 35 Verona NO 3491058696<br />

DIMA CATIA Via Papa Paolo VI, 2 Pescantina NO 3476613926<br />

EPURE MIHAELA CRISTINA Via B. Montanari Verona NO 3927509915 3928270825<br />

GIORDANO MARIA VITTORIA Via Anzani 11 Verona NO 3498645500<br />

GIUSTOZZI GLORIA Via Santi 2 Caldiero NO 3333147739<br />

HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio NO 3394573366<br />

HIJAZI QUITAIBA Via Giordano Bruno 26/4 Verona NO 3406291886<br />

INZALACO GIULIA Via Cesiolo 20 Verona NO 3200208129 0458344245<br />

LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona NO 3294239871<br />

LULLI CHIARA Via Maroncelli 12 Verona NO 3280240410<br />

MANTOVANI ELENA Via Cherso 65 Verona NO 3476972730<br />

MARANGONI ERICA Via Marsala 81/a Verona NO 0458348055 3336013613<br />

MASSAGRANDE NICA Via 24 Maggio 73 S. Giovanni Lupatoto NO 045549869 3479644976<br />

MENEGHINI VALENTINA Via XIII Maggio 1 Arcole NO 3487647901<br />

MILLARDI DEBORAH Via Regina Adelaide Verona NO 3478319485<br />

MOLIBARI ALBERTO Via Orazi 1 verona NO 3471526814 0457810780<br />

MUSETTI PAOLA Via Sicilia 12/b Verona NO 3381339033<br />

PARISI GRAZIELLA Via J. Kennedy 60 Zevio NO 3475856766<br />

PASINI ALBERTO Via Mattaranetta 10 Verona NO 3288832413<br />

PASSARIN OLGA Strada Peschiera 15 Verona NO 3492367156<br />

PAVANELLO LAURA Via B. Giuliari Verona NO 3487708480<br />

PERON SILVIA Via L. Einaudi 1/a Monteforte D'Alpone NO 3400631022<br />

POUR ESMAELIAN MONIREH Via Mazzini 35 Caprino V.se NO 3342007690 456230887<br />

PRANDO SILVIA Viale Europa 5 Vigasio NO 3491880958<br />

RAMA ROMANA Lega Veronese 8 Verona NO 3201896140<br />

RAPAGNANI PAOLA NO 3491202236<br />

ROSSI ANDREA Via Teatro Vecchio 12 Mantova NO 3933305881 376224114<br />

ROSSI MARIANNA Via G. Vincenti 10 Verona NO 3406763709<br />

RUTA ELENA Via Del Doatore 12 Albaredo D'adige NO 3472597635<br />

SABBAGH DANIA Visa Imola 12 Verona NO 3407774501<br />

SANNINO ANNA Via Muro Padri 24 Verona NO 3388304440<br />

SCARPERI ANNA Via Quattro Novembre 11 Verona SI 3284840238 045835227<br />

SCRINZI GIULIA Via Nicola Mazza 75 Verona NO 3406024850<br />

SONKOUE HOMERE Via Campetti 20 Caldiero NO 3478207893<br />

SPILIMBERGO IRENE Via Monte Canino Verona SI 347/8834886<br />

STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D'Azzano SI 3334890436<br />

52 VERONA MEDICA


VERONA MEDICA<br />

GIOVANI E PROFESSIONE<br />

Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2<br />

SURANO MARIA GRAZIA Via Martini 2 Verona NO 3491949826<br />

TOFFANELLO GIULIA Via M. Ortigara 9/a Verona NO 3477161347<br />

TOMELLERI SILVIA Via Nogare 10 Dossobuono NO 045516494 3294048413<br />

TORNIERO CLAUDIA Via Dei Grolli 14 Verona NO 3338010289<br />

TURATI MARIA GRAZIA Via Matteotti 8/9 S. Maria di Zevio NO 3356302775<br />

TURCO CAMILLA Via Cesiolo 18 Verona NO 045918321 3475156098<br />

ULERI STEFANO Via Olmo 8 Vigasio NO 3357440613<br />

VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/a Castel D'azzano SI 3477861608<br />

ZAMPIERI ELISA Via Tombeio 12/a Grezzana NO 045980198 3403739880<br />

ZANGHI SALVATORE NO 3404173550<br />

ZARDINI DANIELA Via S Sofia 5 San Pietro Incariano SI 0456801986 3402865879<br />

ZOCCARATO ANTONELLA Via S. Giovanni 1 Legnago NO 3398714514 0442629280<br />

ZONZIN CRISTINA Via Mantova 3 Bonavigo NO 3492984405<br />

MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA<br />

Cognome - Nome Via Località Telefono 1 Telefono 2<br />

ANDREOTTI GIANCARLO Via Calcirelli, 3 Verona 0458035325 3482932506<br />

BARAC ALA Via Gen. Dall’Ora 54 Mozambano 3400699282<br />

DIMA CATIA Via Papa Paolo VI, 2 Pescantina 3476613926<br />

DEPLANO EMANUELA Verona 3389979145<br />

HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio 3394573366<br />

RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar 3479097447<br />

STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D’Azzano 3334890436<br />

ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago 3402335107<br />

PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona 3384174551<br />

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SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI<br />

(BARRARE)<br />

MEDICINA GENERALE PEDIATRIA<br />

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CAP............................................. CITTÀ ...................................................................................................................................................................................................................<br />

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Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI NO<br />

53


Chi cerca… trova<br />

TEMPO LIBERO<br />

Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 50 ed a volercelo inviare.<br />

Si prega inoltre di scrivere lʼannuncio in maniera chiara (stampatello).<br />

Si raccomanda di segnalare alla Redazione<br />

le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne<br />

la “Clearance”. La Redazione provvederà<br />

comunque alla sospensione degli<br />

annunci dopo un certo numero di pubblicazioni.<br />

Si accettano solo annunci “brevi”.<br />

AFFITTO studi medici ed odontoiatrici<br />

anche a giorni della settimana in elegante<br />

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