Giugno - Ex-Alunni dell'Antonianum
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Sped. abb. postale gruppo IV<br />
PADOVA - VIA DONATELLE), 16 - GIUGNO 1365<br />
TRIMESTRALE DEGLI EX ALUNNI, DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />
DELLA SCUOLA DI RELIGIONE E DEL PETRARCA - NUOVA SERIE
GLI EX ALUNNI IN ERBA ATTORNO ALLA FON-<br />
TANA NEL PARCO DOPO LA PRIMA COMUNIONE<br />
(3 MAGGIO 1965)<br />
SOMMARIO<br />
— IL P. GENERALE DAVANTI AL PAPA<br />
— LA GRANDE MISSIONE AFFIDATA DAL<br />
PAPA Al GESUITI<br />
— CONGRESSO EUROPEO DI COLONIA<br />
— ESSENZA E SVILUPPO LITURGICO DEL-<br />
LA SANTA MESSA<br />
— LE GRANDI DEVOZIONI E IL S. PADRE<br />
— LA FRANCIA E IL S. CUORE<br />
— NEO-LAUREATI<br />
— MARCIA DELLA FEDE<br />
— LA NUOVA SCUOLA DI RELIGIONE<br />
— CINE- FLASH<br />
— PETRARCA<br />
— VARIE<br />
NUOVA SERIE - N. 14<br />
DEL 1965 - N. 2 (GIUGNO)<br />
Direttore responsabile: ANTONIO COVI S. J.<br />
Redattore : CIPRIANO CASELLA S. J.<br />
EX ALUNNI - COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />
SCUOLA DI RELIGIONE -PETRARCA<br />
P. Arrupe, nuovo Generale della Compagnia di Gesù, riceve la benedizione del S. Padre<br />
Tip. A. Bolzonella - Piazza del Santo 14, Padova ed una parola di incoraggiamento per I' ardita missione che lo Spirito Santo gli affida.
La lotta contro l'ateismo affidata dal<br />
zione del nuovo generale è affidata<br />
Ricevuti la mattina del 7 maggio<br />
i 250 Capitolari Gesuiti, raccoltisi<br />
per l'elezione del loro nuovo Generale,<br />
il S. Padre rivolgeva loro parole<br />
di cordialissimo saluto. Augurava<br />
loro di saper eleggere un Generale<br />
capace di assumere il gravissimo impegno<br />
di condurre la Compagnia di<br />
Gesù a quella prosperità e capacità<br />
di salvezza che è richiesta dal suo<br />
Istituto e implorava con loro lo Spirito<br />
Santo perché ne illuminasse la<br />
scelta.<br />
« Di quale natura ed indole —<br />
continuava il S. Padre — di quale<br />
attività superiore Ignazio, il vostro<br />
santissimo legislatore, abbia voluta<br />
la vostra Compagnia è noto a<br />
tutti. Fondata con magnanimo divino<br />
istinto, la volle roccaforte del<br />
Cattolicesimo, milizia sempre pronta<br />
ed agguerrita, dedita e incondizionatamente<br />
votata alla Sede apostolica.<br />
« E' per voi certamente merito<br />
insigne, prerogativa illustrissima, militare<br />
sotto il segno della croce per<br />
il solo Signore dell' Universo e per<br />
la Sua Sposa sotto le direttive del<br />
2 —<br />
Romano Pontefice Vicario di Cristo<br />
in terra, come vi impone la Bolla<br />
<strong>Ex</strong>poscit Debitum (21 luglio 1556).<br />
« Nella osservanza di questo vostro<br />
compito militare, se tutti i religiosi<br />
devono essere fedeli voi dovete<br />
essere fedelissimi; se gli altri<br />
forti, voi fortissimi; se gli altri scelti,<br />
voi sceltissimi.<br />
L'esempio dei Padri<br />
« I meravigliosi annali della vostra<br />
storia dimostrano come ai desideri<br />
del vostro Padre corrisposero<br />
i propositi ed i costumi dei figli ed<br />
il vostro onore di legione sempre fedele<br />
alla Chiesa Cattolica e alla tutela<br />
della S. Sede.<br />
« I vostri Santi Martiri e Confessori,<br />
i Dottori della Chiesa S. Pietro<br />
Canisio e S. Roberto Bellarmino, gli<br />
innumerevoli uomini vostri d'insigne<br />
pietà, i valorosi dotti di cui il vostro<br />
ordine è radioso come il cielo di stelle,<br />
come hanno insegnata questa via<br />
con i loro detti e fatti, così hanno<br />
tracciato una strada da percorrersi<br />
dai futuri ed un incitamento imperituro<br />
a farlo.<br />
« II tenore della vostra vita, come<br />
si addice a buoni soldati di Cristo,<br />
ad operai valorosi ed irreprensibili,<br />
deve essere solidamente basato<br />
su quella santità dei costumi, su<br />
quella austerità dell'ascesi evangelica<br />
e virile fortezza d'animo a voi<br />
caratteristiche. Deve essere permeato<br />
da una disciplina inflessibile che<br />
non si piega alle inclinazioni dei singoli,<br />
ma alacre, pronta, giusta e sicura<br />
in tutte le sue forme e applicazioni<br />
pratiche.<br />
« Un manipolo che non conservi<br />
l'ordine dei ranghi nella struttura<br />
dell'esercito, somiglia ad una voce<br />
dissonante in una sinfonia di strumenti<br />
e di voci. Il vostro nuovo Preposito<br />
Generale si adopererà con diligente<br />
sollecitudine affinchè il vostro<br />
concerto non emetta alcuna nota<br />
stonata, ma sia un inno corale<br />
che si distingue per integrità e fervore<br />
di fede. Perciò tutti devono<br />
guardarsi sempre nel pensare, nell'insegnare,<br />
nello scrivere e nell'agire,<br />
dall' uniformarsi allo spirito del<br />
mondo, dal lasciarsi trasportare da
fe%<br />
Santo Padre ai Gesuiti raccolti per Teleanche<br />
a tutti i loro <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
ogni corrente di pensiero e doli' indulgere<br />
oltre misura di propria iniziativa<br />
alle novità del giorno.<br />
Servire la Chiesa<br />
« Ognuno di voi stimi sua prima<br />
lode, da non cedersi a nessuno, servire<br />
alla nostra santissima Madre la<br />
Chiesa, non secondo il proprio giudizio<br />
ma seguendo i consigli, i giudizi,<br />
le opere della Gerarchia ed essere<br />
animati più da uno spirito di<br />
comunione che di privilegio.<br />
« La Chiesa sa che voi dovete essere<br />
per Lei figli devotissimi, vi ama,<br />
vi stima e se è lecito a Noi usare<br />
questa parola, vi "riverisce". Orbene,<br />
ora specialmente che per il Concilio<br />
Vaticano Secondo ci si aprono<br />
amplissimi campi e confini di apostolato,<br />
la Chiesa ha bisogno della<br />
vostra santità, saggezza, intelligenza<br />
delle cose, del vostro valore e domanda<br />
a voi che, fedeli all'antica fede<br />
abbiate a trarre nova et velerà<br />
dai tesori dei vostro cuore, ad aumento<br />
della Maggior Gloria di Dio<br />
e della salvezza delle anime, in nome<br />
del N. Signor Gesù Cristo che<br />
Dio esaltò e a cui diede un Nome<br />
superiore a tutti i nomi (Ph. 2, 9).<br />
« Questo santissimo Nome, di cui<br />
voi soprattutto vi gloriate, sia per<br />
voi continuo presidio e tutela; per la<br />
dilatazione del Suo amore e onore<br />
prodigate sempre nuovi studi dai<br />
quali possa erompere un nuovo ed<br />
inesausto fonte di salvezza, giacché<br />
non c'è altro Nome per gli uomini<br />
nel quale la salvezza si possa<br />
trovare.<br />
L'ateismo nefasto<br />
« Cogliamo volentieri l'opportunità<br />
che ci è offerta, per richiamare,<br />
sia pure brevemente, ma seriamente<br />
ed insistentemente, la vostra attenzione<br />
su un problema della massima<br />
importanza. Intendiamo parlare<br />
dello spaventoso pericolo che incombe<br />
sulla umanità intera, e cioè<br />
l'ateismo. Esso, come è noto a tutti,<br />
non si presenta sempre allo stesso<br />
modo, ma variamente si manifesta<br />
e si diffonde, assumendo le fisionomie<br />
più svariate. Fra queste è<br />
senza dubbio da ritenersi la più terribile<br />
I' empietà militante, che non<br />
si limita a negare l'esistenza di Dio<br />
col giudizio del pensiero e la condotta<br />
di vita, ma impugna le armi<br />
contro il deismo per sradicare ogni<br />
sentimento e valore religioso. Vi è<br />
l'ateismo di coloro che, in base a<br />
dottrine filosofiche, affermano che<br />
Dio non esiste e che non può essere<br />
conosciuto; l'ateismo di coloro<br />
che ripongono ogni valore nel piacere,<br />
di coloro che respingono ogni<br />
culto religioso, poiché ritengono superstizioso,<br />
inutile e fastidioso adorare<br />
e servire il Creatore ed ubbidire<br />
alle sue leggi; essi vivono senza<br />
fede in Cristo, privi di ogni speranza<br />
e senza Dio.<br />
« Questo l'ateismo che, nell'epoca<br />
nostra serpeggia ora apertamente,<br />
ora di nascosto, mascherato, il<br />
più delle volte, sotto la veste del<br />
progresso, nella cultura, nella economia<br />
e nel campo sociale.<br />
« Alla Compagnia di Gesù, il cui<br />
distintivo consiste nella difesa della<br />
Chiesa e della santa Religione nei<br />
momenti di maggiore pericolo, affidiamo<br />
il compito di resistere con<br />
tutte le forze ali' ateismo. Perciò i<br />
figli di Sant' Ignazio, impegnando<br />
ogni loro energia, combattano questa<br />
buona battaglia studiando at-<br />
— 3
tentamente piani e metodi affinchè<br />
tutto sia disposto nel modo migliore<br />
e sia coronato da felice successo,<br />
coll'aiuto di S. Michele Arcangelo,<br />
Principe delle Milizie Celesti, la cui<br />
sola invocazione significa vittoria<br />
presente o assicurazione per il futuro.<br />
« Per questo indaghino, raccolgano<br />
possibilmente tutte le notizie utili,<br />
stampino, discutano tra di loro,<br />
preparino studiosi atti, che preghino,<br />
splendano di giustizia e santità,<br />
siano eloquenti con le parole e<br />
con la vita, pieni di grazia celeste,<br />
cui si possano attribuire le parole di<br />
S. Paolo: " la mia predicazione non<br />
è stata fondata su parole convincenti<br />
dell'umana sapienza, ma nella<br />
manifestazione dello spirito e della<br />
virtù" (I Cor. 2, 4).<br />
« E questo farete tanto più se terrete<br />
presente che questo compito<br />
cui già attendete e attenderete tanto<br />
meglio in futuro, non ve lo siete<br />
imposto.voi, ma vi è stato affidato<br />
dalla Chiesa, dal Sommo Pontefice.<br />
« Nella Bolla Costitutiva dell'Ordine<br />
emanata dal Papa Paolo MI e<br />
da Giulio III sta scritto: "Chiunque<br />
farà la professione in questa Com-<br />
pagnia, non solo nei primi inizi<br />
della sua professione, ma tenga<br />
sempre presente per tutta la sua vita<br />
che l'intera nostra Compagnia e<br />
i singoli suoi Professi combattono al<br />
servizio di Dio sotto la fedele obbedienza<br />
del Santissimo Signor nostro<br />
il Papa Paolo III e degli altri Romani<br />
Pontefici suoi successori. E quantunque<br />
abbiamo imparato dal Vangelo<br />
e sappiamo per fede cattolica<br />
e fermamente crediamo che tutti i<br />
cristiani sono soggetti al Romano<br />
Pontefice come a loro Capo e Vicario<br />
di Gesù Cristo, tuttavia per<br />
consacrarci maggiormente all'obbedienza<br />
verso la Sede Apostolica, e<br />
per rinunciare più completamente<br />
alla nostra volontà e per essere più<br />
sicuramente diretti dallo Spirito Santo,<br />
abbiamo giudicato sommamente<br />
utile che ciascuno di noi, e ciascuno<br />
di quanti in seguito faranno la medesima<br />
Professione, oltre al vincolo<br />
comune dei tre voti soliti, si obblighi<br />
a questo con voto speciale: sicché<br />
ci teniamo obbligati ad eseguire subito,<br />
per quanto sarà in noi, senza<br />
tergiversazioni o scuse di veruna sorta,<br />
qualunque cosa, spettante al profitto<br />
delle anime e alla propagazione<br />
della fede, ci venisse ingiunta dall'o-<br />
IL NUOVO GENERALE<br />
dierno Romano Pontefice e dai suoi<br />
successori, e in qualunque regione<br />
essi ci volessero inviare, tanto fra i<br />
Turchi e altri popoli infedeli, anche<br />
in quelle parti che si chiamano Indie,<br />
quanto fra gli eretici e scismatici<br />
di qualunque genere, o anche a<br />
qualsiasi ceto di fedeli".<br />
« Questo voto, per la sua religione<br />
e natura conviene che non soltanto<br />
si fermi nella coscienza, ma<br />
si manifesti a tutti anche nelle opere.<br />
Così vi volle il vostro Santo Padre<br />
Ignazio e così vi vogliamo Noi,<br />
certi che a quella fiducia che Noi riponiamo<br />
in voi corrisponderà un sicuro<br />
effetto e che la Compagnia, in<br />
qualunque parte del mondo si trovi,<br />
combatte, prega, agisce, coglierà<br />
una larghissima messe di vita fiorente,<br />
di grandi meriti ai quali il Signore<br />
attribuirà la più larga ricompensa.<br />
« Con questi auguri nel cuore, a<br />
voi, a tutti i Gesuiti che rappresentate<br />
voi qui radunati in festiva corona,<br />
a tutti i vostri progetti e a tutte<br />
le vostre speranze di riuscire a compiere<br />
cose grandi ed eccelse, rivolgiamo<br />
la nostra apostolica benedizione<br />
».<br />
Basco, modesto di statura, quasi come il fondatore Ignazio di Loyola, l'eletto ne riproduce in termini moderni le vaste<br />
qualità umane. Il sangue freddo e l'indomito coraggio li ha rivelati a Hiroshima il mattino della storica esplosione atomica.<br />
Le formidabili capacità organizzative e l'esperienza rara di governo le conquistò come superiore della Provincia<br />
Giapponese, che esigeva la guida equilibrata e comprensiva di un animatore e coordinatore di doti non comuni.<br />
Padre Arrupe è nato il 13 febbraio 1907, cinquantotto anni fa, a Bilbao, terra di S. Ignazio, nota per il suo anticonformismo.<br />
Il papa di Pedro fu uno dei fondatori della «Gazeta del Morte», che esce a Bilbao, e che attira le particolari attenzioni<br />
della censura falangista. Pedro era congregato mariano e si era fatto presto autentico pioniere dell' apostolato<br />
laico giovanile, quando il 15 gennaio 1937 troncò gli studi di medicina iniziati all'Università di Madrid ed entrò nel Noviziato<br />
di Loyola. In Spagna rimase soltanto cinque anni come gesuita, poiché il 13 febbraio 1931, sciolta la Compagnia dal<br />
governo della repubblica dei «trabajadores de todas las classes», dovette emigrare in Belgio per continuarvi gli studi di filosofia<br />
a Marneffe, e poi in Olanda dove si unì ai gesuiti tedeschi per i corsi teologici di Valkenburg.<br />
Di là Padre Arrupe partì per l'America del Nord, e vi iniziò le sue prime esperienze apostoliche tra messicani e portoghesi<br />
immigrati negli Stati Uniti. Fu poi inviato in Giappone. In un primo tempo vi esercitò l'apostolato diretto missionario;<br />
in seguito fu fatto maestro dei novizi, poi rettore del noviziato e viceprovinciale, ed infine provinciale quando nel<br />
1954 fu eretta la nuova Provincia del Giappone.<br />
Uomo eminentemente attivo, entrò anche nel campo bibliografico. Scrisse un commentario sugli Esercizi Ignaziani in<br />
diversi volumi e tradusse in giapponese vari classici della spiritualità antica. Ma il suo nome è legato al libro «Este Japon<br />
encreible = questo sorprendente Giappone», un volume di memorie pubblicato in Spagna dove il Padre era tornato<br />
solo saltuariamente in occasione di affari relativi alla missione giapponese. Padre Arrupe vi trasfonde la sua esperienza<br />
di vent'anni di vita missionaria umanamente culminante, come egli stesso racconta, nel dramma vissuto a Hiroshima il<br />
giorno dello sgancio della bomba atomica, 6 agosto 1945. Sfruttando le sue conoscenze mediche e le preziose relazioni che<br />
era andato pazientemente raccogliendo in Giappone, si era improvvisato direttore dell'ospedale ed aveva organizzato una<br />
infermeria da campo per curare feriti e sinistrati, mettendovi come portantini e infermieri d'emergenza i suoi stessi novizi.<br />
Padre Arrupe parla varie lingue : oltre il Basco, il castigliano e il catalano conosce ovviamente il giapponese, ma anche<br />
il francese, l'inglese, il tedesco e il fiammingo. All'italiano risponde a fatica, ma con precisione.<br />
All'inizio del suo generalato, il ventottesimo preposito della Compagnia di Gesù vede aprirsi la prospettiva di un complesso<br />
di problemi capaci di affascinare — o anche di sconcertare — il più navigato organizzatore: ai 36.000 religiosi che<br />
dipendono da lui, alle numerose università, riviste a vario livello, istituti scientifici, congregazioni di professionisti, universitari,<br />
studenti, ai collegi e alle scuole, alle innumerevoli e svariatissime iniziative missionarie egli deve indicare le<br />
nuove vie di adeguamento alle esigenze più vive dell'uomo d'oggi.<br />
4 —
Sulle onde del Reno<br />
II Congresso<br />
Europeo degli<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
nel Collegio<br />
dei Gesuiti a<br />
Bad Godesberg<br />
25 - 29 Luglio 1965<br />
Sabato 24 Luglio:<br />
Arrivo dei Congressisti.<br />
Domenica 25 Luglio :<br />
ore 10<br />
ore 11<br />
ore 14,30<br />
ore 16<br />
ore 19<br />
Comitato dei Presidenti.<br />
Riunione delle Commissioni.<br />
Continuazione riunione delle Commiss.<br />
Riunione Comitato dei Presidenti.<br />
Pontificale celebrato dall'Arcivescovo<br />
di Colonia, S. Em. il Card. Frings.<br />
Lunedì 26 Luglio :<br />
ore 8 S. Messa.<br />
ore 9,30 Inaugurazione solenne.<br />
ore 10,30 Prima seduta plenaria:<br />
P. de Vries S. J. : « Sguardo sulle divisioni<br />
della Chiesa Orientale ».<br />
P. Marle S. J. : « Sguardo sul Calvinismo<br />
».<br />
Prof. Dr. Jedin : « Sguardo sulla riforma<br />
».<br />
ore 12,15<br />
ore 16<br />
Discussione.<br />
Seconda seduta plenaria :<br />
P. de Mayer : « Tentativi e prospettive<br />
circa 1' unificazione dal punto di vista<br />
cattolico ».<br />
P. Zaizé : « Tentativi e prospettive sulla<br />
riunificazione dei cristiani dal punto<br />
di vista evangelico ».<br />
ore 17,15<br />
ore 18,15<br />
Discussione.<br />
Ricevimento in Municipio.<br />
ore 19 Giro di Bad Godesberg e Bonn con visita<br />
alla Beethoven-Halle.<br />
Martedì 27 Luglio:<br />
ore 8 S. Messa.<br />
ore 9 Terza seduta plenaria :<br />
Sr. Gertrudis : « Cosa possono fare gli<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> per 1' unità dei Cristiani » ;<br />
P. Greifenstein : «Cosa si aspettano<br />
dai cattolici i fratelli separati ».<br />
Reno di Colonia, nelle cui vicinanze si trova Bad Godesberg.<br />
ore 11 Tavola rotonda sul tema del Congresso,<br />
diretta dal P. Grillamayer e con la<br />
partecipazione dei relatori e dei presidenti<br />
delle Federazioni del Belgio del<br />
Sud, Belgio del Nord, Francia, Italia,<br />
Portogallo, Spagna.<br />
ore 15 Quarta seduta plenaria:<br />
Relazione del Segretario Generale sull'attività<br />
della Federazione Europea ;<br />
Relazione del Segretario Generale sull'attività<br />
dell'Unione Mondiale.<br />
ore 16,30 Seduta di chiusura:<br />
Conclusioni - Designazione della sede<br />
del Congresso 1967 - Nomina del Presidente<br />
della Confederazione Europea<br />
per il biennio 1965-67.<br />
ore 20 Banchetto e ballo a bordo del battello<br />
« Berlino » in navigazione lungo il<br />
Reno.<br />
Mercoledì 28 Luglio :<br />
ore 8 S. Messa.<br />
Visita di Colonia con udienza di Sua<br />
Em. il Card. Frings.<br />
Giovedì 29 Luglio :<br />
Giro nei dintorni di Bonn, con visita<br />
all'Abbazia di Maria Laach.<br />
ATTENZIONE<br />
1) II tema culturale che sarà discusso è: « L'unità<br />
dei Cristiani » con particolare riguardo a ciò<br />
che possono fare concretamente, in tal campo,<br />
gli ex alunni.<br />
2) Le lingue ufficiali del Congresso sono la Francese<br />
e la Tedesca ; gli interventi possono essere<br />
effettuati anche in lingua italiana.<br />
3) Chi avesse piacere di partecipare prenda accordi,<br />
per tempo, con il P. Assistente.<br />
4) Possono partecipare anche i familiari.<br />
Parte un aereo da Milano per il Congresso (Viaggio andata e ritorno, durata un mese, a Lire 35.000). - Una piccola<br />
comitiva di automobili partirà da Padova. - Per informazioni più dettagliate rivolgersi alla nostra Segreteria.<br />
— 5
L'incontro<br />
di Gastiglione<br />
delle Stiviere<br />
Domenica 9 maggio, come era staio<br />
programmato nel passalo Antonianum<br />
e nell'elegante invito spedito una settimana<br />
prima, ci incontrammo nella<br />
Basìlica di S. Luigi Gonzaga. Eravamo<br />
oltre cento cinquanta, provenienti da<br />
Verona, Brescia, Mantova, Vicenza, Milano,<br />
Piacenza ed una quarantina da<br />
Padova e Venezia.<br />
Invece del Cardinale Bevilacqua (che<br />
ci eravamo illusi di poter avere tra noi<br />
e che proprio in quel giorno discendeva<br />
nella tomba) accolse il nostro invito<br />
S. E. Mons. Poma, Vescovo di Mantova.<br />
Celebrò la S. Messa e ci rivolse<br />
calde parole di saluto. Ricordò il conipianto<br />
Cardinale e i Padri Capitolari<br />
della Campagnia di Gesù accolti così<br />
cordialmente dal Papa che pose in loro<br />
la fiducia per un nuovo fecondo apostolato<br />
della Chiesa. Parlò soprattutto<br />
di S. Luigi il cui fascino sulla gioventù<br />
continua e che per lutti è richia-<br />
La colonna dedicata a S. Luigi, nel luogo dove si trovava la stanza nativa.<br />
mo potente ad un indirizzo della vita<br />
all'eternità col motto su cui regolò sempre<br />
le sue azioni: «Quid hoc ad aeternitatem?...<br />
Serve questo per l'eternità?».<br />
Dopo un vermut offerto in un salone<br />
L'accoglienza di Mons. Vescovo di Mantova, presente il Sindaco.<br />
Abbiamo inviato al Santo Padre il seguente tele- II Santo Padre rispose :<br />
gramma :<br />
« Padri <strong>Ex</strong>, <strong>Alunni</strong> Collegio Arici Brescia et Anlonianum<br />
Padova raccolti Basìlica S. Luigi unitamente<br />
Autorità religiose et civili locali, felici presenza<br />
Eccellenza Vescovo Mantova et <strong>Ex</strong> Alunno Senatore<br />
Montini fratello Vostra Santità, commemorando<br />
150° anniversario ristabilimento Compagnia di Gesù<br />
esultano riconoscenti stupendo discorso programmatico<br />
Capitolari Gesuiti promettono strenua lotta contro<br />
ateismo secondo Vostre direttive implorano Apostolica<br />
benedizione. - Franco Minelli - Giorgio Malipiero,<br />
Presidenti ».<br />
6 —<br />
accanto alla Basilica abbiamo salutato<br />
il Vescovo che ci ha voluto lasciare e<br />
ci siamo recati nel Teatro cittadino dove<br />
ci rivolsero un cordiale benvenuto il<br />
Sindaco e Mons. Arciprete che ci impegnò<br />
per il centenario della nascila di S.<br />
Luigi che avrà luogo fra due anni.<br />
P. Messori tenne poi la sua commossa<br />
commemorazione del 150" della Compagnia<br />
di Gesù sia narrando i particolari<br />
della soppressione e riabilitazione,<br />
sia commentando il discorso del Papa<br />
rivolto ai Capitolari due giorni prima.<br />
Nessuno forse aveva mai posto nella<br />
loro vera luce certi dettagli tolti dalle<br />
antiche memorie e che riproducono col<br />
clima del tempo la obbedianza della<br />
Compagnia e le vie recondite della Divina<br />
Provvidenza.<br />
Al pranzo — tradizionalmente sovra<br />
affollato dai non iscritti — eravamo oltre<br />
cento persone.<br />
L'Avv. Malipiero ringraziò le Autorità,<br />
il Senatore Avv. Lodovico Montini,<br />
fratello del Papa, che volle onorarci<br />
della Sua presenza, ed in particolare il<br />
Rettore della Basilica, don Rinaldo Dalboni,<br />
le Suore del Collegio Nobili Vergini<br />
che ci offrirono l'antico loro salone<br />
per il pranzo, il Dr. Enzo Inga Sigurtà,<br />
nostro <strong>Ex</strong> Alunno residente a Castiglione,<br />
che si prodigò in attenzioni perché<br />
tutto procedesse decorosamente.<br />
« A benemeriti Padri Dirigenti et <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> codesto<br />
Collegio riuniti Basilica San Luigi Castiglione<br />
per commemorare centocinquantesimo Restaurazione<br />
Compagnia di Gesù Sua Santità invia corroboratrice<br />
loro fede e generosi propositi di sudditanza e<br />
fervido apostolato propiziatrice nuovi aiuti divini<br />
per messe sempre più ricca di durevoli frutti spirituali<br />
implorata particolare benedizione. - Cardinale<br />
Cicognani ».
P. CASELLA INVITA<br />
A MONTE SERICO la sera del 14 luglio<br />
Ore 19— Consiglio dell'Associazione nella Sala del Veronese.<br />
Ore 20 — Santa Messa in Basilica celebrata dal R. P. Messori.<br />
Ore 20.45 Cena in qualche ristorante dei dintorni.<br />
Verrà inviato particolare avviso. - La serata sostituisce l'Assemblea<br />
estiva che non si è potuto tenere prima. - Nel Consiglio verrà stabilito<br />
un programma per l'organizzazione della lotta contro l'ateismo<br />
secondo le indicazioni del Santo Padre.<br />
A CORTINA la domenica 8 agosto<br />
Anche quest'anno vi celebreremo alle ore 10 la S. Messa nella<br />
suggestiva Chiesa delle Suore dell'Hotel Faloria. Alle 11 vi sarà una<br />
conversazione di P. Marcozzi e dopo, coloro che vorranno, potranno<br />
fermarsi, purché si annuncino tempestivamente, a pranzo nel Collegio stesso. Sono invitato a questa S.<br />
Messa tutti gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, <strong>Alunni</strong> e loro famigliar! che in quel giorno si troveranno a Cortina o dintorni.<br />
A BASSANO DEL GRAPPA nella Villa S. Giuseppe dal venerdì sera 24 alla domenica sera 26 settembre<br />
per gli Esercizi Spirituali.<br />
Vi sono invitati <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> e Congregati Professionisti. Predicherà gli Esercizi il P. Pedrazzini.<br />
Le vacanze sono soprattutto per ristabilirsi nelle energie fisiche e spirituali. Nulla di più adatto per<br />
la riabilitazione dello spirito che qualche giorno nella solitudine di una casa di Esercizi.<br />
« Dio si dona interamente a colui che si da del tutto a Lui nella solitudine, nella vita sola con Lui,<br />
nel raccoglimento profondo dell'anima che dimentica tutto il resto ». (P. Carlo De Foucauld).<br />
« L'odierno stato del mondo, la vita intera è malata. Se fossi medico e uno mi domandasse un consiglio,<br />
gli direi: crea il silenzio! Porta te stesso al silenzio! ». (Kierkegaard).<br />
Gesù invitava gli apostoli stanchi : « Venite in disparte, in un luogo solitario, a riposarvi un poco ».<br />
Come per chi ha una macchina si impone ogni tanto una revisione, così si rende necessaria la revisione<br />
della propria vita. Per questo ci vuole una sosta, il silenzio, il raccoglimento, la preghiera.<br />
« Ecco la Casa di Esercizi, la casa del silenzio, della preghiera, della meditazione, dove Dio parla misteriosamente<br />
all'anima e dove, nella gerarchla dei valori, il primato è incontestabilmente del soprannaturale.<br />
Esercizi spirituali: questo è ir nostro invito». (Giovanni XXIII).<br />
« Quale immenso profitto per voi, quale edificazione per i vostri fratelli, in questi tre giorni di totale<br />
silenzio dove, mettendovi alla scuola di Dio, rifate le vostre forze per ritornare più generosi ai combattimenti<br />
della vita ». (Paolo VI).<br />
A RAVENNA domenica 10 ottobre: Giornata Dantesca per tutti gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> dell'Alta Italia.<br />
Celebrerà la S. Messa nella Chiesa vicino alla Tomba P. Guidubaldi, rinomato studioso di Dante.<br />
Parleranno davanti alla Tomba rinomati Professori amici.<br />
« Nella gloriosa stirpe dei Geni, che con la loro splendente fama fanno onore al Cattolicesimo e che,<br />
in tutti i campi, ma particolarmente in quello delle lettere e delle belle arti, hanno magnificamente ser-<br />
-vito e la Società e la Chiesa con gli immortali frutti del loro<br />
Casa di Esercizi a Bassano<br />
genio, occupa un posto veramente particolare Dante Alighieri,<br />
della cui morte ricorrerà tra poco il sesto centenario.<br />
« Non solo 1' Italia, la quale giustamente si gloria di avergli<br />
dato i natali, si accinge con entusiasmo a celebrare la sua memoria,<br />
ma tutte le nazioni civili.<br />
« E' necessario non solo che in questo magnifico coro di autorevoli<br />
voci la Nostra non manchi, ma anzi che in un certo modo<br />
lo diriga : e la Chiesa ha ben diritto di reclamare, per prima,<br />
l'Alighieri come suo figlio». (Benedetto XV - 1921).<br />
Manderemo dettagliato programma a tempo.
La S. Messa<br />
sua origine<br />
sua<br />
Mons. Vescovo di Montava celebra la Santa<br />
Messa nella Basilica di San Luigi durante<br />
il nostro incontro a Castiglione.<br />
Oggi che nella S. Messa, oltre che il cambio parziale della lingua, si sono introdotte alcune innovazioni liturgiche, ci<br />
sembra opportuno richiamare l'attenzione dei fedeli sull'essenza immutabile della Santa Messa, mistero di fede davanti<br />
al quale non resta che prostrarci in adorazione.<br />
E' bene poi fissare anche l'attenzione sulle variazioni cui è andata soggetta la Liturgia della Messa lungo i secoli per<br />
smontare le innovazioni arbitrarie che minacciano di turbare la pietà dei fedeli.<br />
Ottima cosa portare l'Altare in mezzo alla folla quando c'è perché possa partecipare più da vicino alle suggestive cerimonie<br />
della celebrazione. Gli altari portatili erano in uso nei primi secoli. Ed è bene che su questi altari non appaia<br />
nulla oltre il Crocifìsso e due o quattro candele, che possa disturbare la vista dei gesti o degli oggetti sacri. Ma che da<br />
questo si debba passare addirittura all'abolizione dei grandi altari coi Tabernacoli del SS.mo e le immagini dei Santi<br />
dove sono profuse, secondo la devozione, fiori, luci e testimonianze di gratitudine non è credibile. Il culto al SS.mo che<br />
in questi ultimi secoli, per la devozione dei Santi e dei Pontefici, è giunto fino alle gigantesche manifestazioni di fede e<br />
d'amore dei Congressi Eucaristici nazionali ed internazionali, possono intaccarlo solo critici più o meno ortodossi.<br />
In quanto a certe concezioni esageratamente comunitarie che qua e là vanno insinuandosi, per giudicare il valore della<br />
S. Messa, ci piace ricordare qui quanto scrive un missionario prigioniero qualche anno fa tornato dalla Siberia (Padre<br />
leeoni S.J.). Egli narra come lui e tanti altri Sacerdoti nelle sue condizioni, celebravano la Santa Messa in fondo a una<br />
camerata, di nascosto, con una gavetta nella quale tenevano rinchiusi una boccettina di vino, di acqua e un po' di pane,<br />
ripetendo le formule a memoria. Noi siamo persuasi che quella S. Messa (celebrata anche con pericolo di morte) non era<br />
certo meno accetta al Signore che le grandi Messe celebrate con folla concomitante o plaudente.<br />
1) IL SACRIFICIO (nozione e origine)<br />
La ragione ci fa capire come a Dio,<br />
unico Creatore e Signore dell'universo<br />
spetti un culto tutto particolare, a Lui<br />
solo riservato. Se è delitto di lesa Maestà<br />
tributare gli onori di sovrano a chi<br />
non lo è, tanto più lo è l'attribuire ad<br />
una Creatura il culto proprio di Dio.<br />
Il culto individuale che spetta a Dio<br />
solo è l'adorazione. Soltanto Iddio va<br />
adorato. Adorare qualche altro essere<br />
costituisce peccato di idolatria.<br />
L' adorazione nel culto individuale<br />
trova espressione in quelle preghiere,<br />
quelle genuflessioni ed atteggiamenti<br />
che riserviamo a Dio solo; nel culto<br />
sociale (quello esercitato ufficialmente<br />
dalla società come tale) ha sempre trovato<br />
la sua espressione nel sacrificio.<br />
Il fatto che noi lo troviamo presso<br />
tutti i popoli che hanno sempre, in forma<br />
più o meno sviluppata, l'idea di un<br />
pontificato o sacerdozio incaricato ufficialmente<br />
nel culto (soprattutto mediante<br />
l'offerta di sacrifici) fa supporre<br />
una origine divina. Solo Iddio infatti<br />
può esercitare una causalità universale.<br />
La Sacra Scrittura conferma l'istituzione<br />
del Sacrificio da parte di Dio.<br />
Appena Adamo si riconosce nudo per<br />
il suo peccato, Dio lo riveste con pelle<br />
di animali (Genesi 3, 21). Questo gesto<br />
divino dice molto di più che una<br />
semplice iniziazione ali' arte dell' abbigliamento.<br />
Il fatto che subito dopo troviamo<br />
Abele e Caino addetti al sacrificio,<br />
insinua chiaramente che Dio ha insegnato<br />
ad Adamo il sacrificio ed a rivestirsi<br />
con la pelle delle vittime per<br />
simboleggiare già subito ali' inizio dei<br />
tempi il sacrificio del Calvario in cui<br />
Gesù si immola per poterci restituire<br />
la veste perduta della grazia.<br />
Il sacrificio cruento voluto da Dio è<br />
atto di culto proprio dell' uomo peccatore.<br />
Implica infatti il riconoscimento<br />
della propria colpa meritevole di morte,<br />
redimibile soltanto da una vittima<br />
gradita all'Altissimo.<br />
Se l'uomo non avesse peccato molto<br />
probabilmente il sacrificio si sarebbe<br />
ridotto soltanto all'offerta fatta a Dio<br />
delle primizie dei frutti della terra e<br />
del lavoro umano come riconoscimento<br />
della Sua sovranità suprema.<br />
Satana, che ruina tutte le opere di<br />
Dio, facendosi adorare negli idoli rese<br />
ben presto il sacrificio una mostruosa<br />
arma di delitti. Si giunse alla prostituzione<br />
sacra. Vittime umane (bambini,<br />
giovanctti, vecchi, prigionieri di guer-<br />
ra) vennero sacrificati al posto degli<br />
animali. Il sacrificio si conservò però<br />
nella sua purezza presso i Patriarchii<br />
biblici da prima e più tardi presso il<br />
Popolo Ebraico in mezzo al quale Mosè<br />
organizzò il sacerdozio levitico, sorvegliato<br />
dai Profeti. Centinaia di leviti<br />
servivano giornalmente nel tempio di<br />
Gerusalemme attendendo alla preghiera<br />
e al sacrificio di vitelli, agnelli, tortore,<br />
colombe. Nelle feste di Pasqua i<br />
sacrifici aumentavano a centinaia di<br />
migliaia. Il sangue delle vittime veniva<br />
offerto a Dio dal Pontefice Sommo<br />
nel «Sancta Santorum», il tabernacolo<br />
del Tempio.<br />
2) I sacrifici dell'Antico Testamento<br />
preludevano a quello di Gesù.<br />
Appare evidentissimo da tre momenti<br />
della storia di Israele. Il primo è dato<br />
dal sacrificio di Isacco. Appena che<br />
Abramo, pagate le decime a Melchisedec<br />
(l'ultimo Pontefice legittimo della<br />
religione primitiva istituita da Dio) ne<br />
ottiene il pontificato, Dio gli comanda<br />
di cominciare il suo ministero sacrificandoGli<br />
il figlio Isacco. Solo quando<br />
Abramo da prova della sua fede ed obbedienza<br />
eroica, Dio sostituisce ad Isacco<br />
l'agnello che diventerà la figura<br />
più eloquente di Gesù Vittima che si
abbandona come agnello mansueto nelle<br />
mani dei suoi carnefici.<br />
Il secondo momento è quello del<br />
passaggio del Mar Rosso e della liberazione<br />
d'Israele ottenuta mediante il<br />
sacrificio dell'agnello. Solo le case cosparse<br />
del suo sangue erano state risparmiate<br />
dall'Angelo sterminatore che<br />
aveva fiaccato la resistenza dei Faraoni.<br />
Mosè volle che fosse ricordato questo<br />
miracolo coll'immolazione annuale<br />
dell' agnello pasquale.<br />
Il terzo momento è l'elevazione del<br />
serpente di bronzo nel deserto ordinata<br />
da Dio a Mosè. Chi era stato morso<br />
da qualche serpente per guarire doveva<br />
fissare lo sguardo su detto serpente<br />
di bronzo.<br />
Nel colloquio con Nicodemo è Gesù<br />
che si richiama a quel fatto : « Come<br />
Mosè ha elevato il serpente nel deserto<br />
così il figliuol dell'uomo deve essere<br />
elevato da terra perché chiunque crede<br />
in Lui abbia la vita eterna» (Giov. 3,<br />
15-16).<br />
Anche il fatto che alla morte di Gesù<br />
si squarcia il velo del Tempio e poco<br />
dopo Dio dispone la distruzione del<br />
Tempio stesso perché cessi il sacrificio<br />
dimostra che la sua funzione terminava<br />
col sacrificio del Calvario.<br />
3) Gesù volle offrire un vero sacrificio.<br />
Nel salmo 39 (6-8), il Messia pregando<br />
il Padre così si esprime : « Vedo<br />
che non ti sono gradite né offerte né<br />
olocausti, perciò mi hai plasmato un<br />
corpo. Eccomi, o Padre, pronto al tuo<br />
santo volere ». S. Paolo interpreta questo<br />
passo come offerta di Gesù al Padre<br />
a sostituire col proprio tutti gli altri<br />
sacrifici.<br />
Il Vangelo ci presenta il Battista che<br />
addita Gesù ai propri discepoli con le<br />
parole : « Ecco l'Agnello di Dio ! Ecco<br />
chi toglie i peccati del mondo ! ».<br />
Abbiamo sentite più sopra le parole<br />
di Gesù a Nicodemo che proclamano<br />
la necessità della propria crocifissione.<br />
Quando predice la Sua passione in<br />
Gerusalemme, a S. Pietro che tenta di<br />
dissuaderlo Gesù risponde : « Non berrò<br />
forse il calice che il Padre mi offre?<br />
».<br />
La passione come calice offerto a<br />
Lui dal Padre forma ancora il tema dell'Orazione<br />
nell'Orto : « Padre, se è possibile,<br />
passi da me questo calice!».<br />
L'Angelo lo conforta offrendogli un calice!<br />
Gesù ci fa comprendere che il suo<br />
sacrificio è volontario : « Si è fatto vittima<br />
perché Egli lo ha voluto ! » aveva<br />
predetto Isaia; e Gesù a S. Pietro che<br />
aveva sfoderata la spada impone : « Rimetti<br />
la spada nel fodero. Credi tu che<br />
se lo volessi non avrei legioni di Angeli<br />
a difendermi? ». « Ero ogni giorno<br />
in mezzo a voi nel Tempio : perché non<br />
mi avete preso allora? Ma questo è il<br />
tempo vostro e del potere delle tenebre<br />
! » dice ai soldati atterrati, prima<br />
di darsi nelle loro mani.<br />
L' Epistola di S. Paolo agli Ebrei è<br />
tutta un' esaltazione del Pontificato di<br />
Cristo che solo è in grado di fungere<br />
da mediatore tra cielo e terra, grato a<br />
Dio ed agli uomini perché senza peccato.<br />
4) LA S. MESSA.<br />
Se il sacrificio è atto di culto sociale<br />
offerto da un sacerdozio ufficiale in<br />
nome della società, Gesù non poteva lasciarne<br />
privo il suo popolo nuovo, la sua<br />
Chiesa. Abolito il sacrificio d'Israele doveva<br />
supplirvi con un sacrificio molto<br />
più sublime e gradito al Padre Celeste.<br />
Questo sacrificio - secondo il pensiero<br />
dei Padri e Dottori della Chiesa, fin dai<br />
primissimi tempi - è costituito dalla<br />
Consacrazione Eucaristica che forma il<br />
momento centrale e sostanziale della<br />
Santa Messa.<br />
In essa, per virtù delle parole consacratorie,<br />
sotto le specie del pane è posto<br />
il corpo di Gesù e sotto quelle del<br />
vino il suo sangue. Si fa presente quindi<br />
in istato di vittima anche adesso che<br />
pure è vivo e trionfante nei cicli. Questa<br />
affermazione è sconcertante per la<br />
nostra intelligenza. Se il sacrificio della<br />
Messa è identico anche numericamente<br />
con quello della Croce (non ci<br />
sono tante crocifissioni di Gesù quante<br />
sono le Messe celebrate ma l'unica crocifissione<br />
del Calvario) come può questo<br />
rinnovarsi senza intaccare lo stato<br />
glorioso di Gesù?<br />
I teologi concordissimi sempre nel<br />
riconoscere nella S. Messa una identità<br />
col Sacrificio della Croce (differendone<br />
solo, come si esprime il Concilio<br />
di Trento, per la circostanza che l'uno<br />
è cruento l'altro invece incruento) avanzarono<br />
varie teorie in proposito. Accenniamo<br />
alle tre più significative.<br />
La prima e quella della immolazione<br />
mistica. Gesù con la consacrazione<br />
sotto le due specie viene collocato in<br />
parvenza di vittima sull'Altare ed in<br />
questa sua mistica immolazione rende<br />
al Padre il culto supremo che gli è dovuto.<br />
La seconda è quella della presenzialità<br />
dell' unico Sacrificio operata dal<br />
Sacerdote sui nostri altari. Nell' Eucaristia<br />
si compirebbe lo stupendo miracolo<br />
dell' abolizione del tempo e dello<br />
spazio. Cadrebbero nel momento della<br />
consacrazione i millenni che ci separano<br />
dalla morte di Gesù e noi ci troveremmo<br />
così sul Calvario insieme con<br />
Maria, Giovanni e le pie donne per offrire<br />
Gesù vittima al Padre. Nella Comunione<br />
invece cadrebbe lo spazio per<br />
cui ci troveremmo in contatto con l'unico<br />
Gesù presente nei Cieli e in tutti<br />
i Tabernacoli della terra.<br />
La terza teoria è quella della immo-<br />
lazione reale. Gesù è presente sull'Altare<br />
nell' espressione sensibile di vittima<br />
benché di fatto ora glorioso nei Cieli.<br />
Anche nel suo stato glorioso è immanente<br />
in Gesù l'atto intcriore in cui si<br />
offrì vittima al Padre. Questa sua immolazione<br />
inferiore con il segno esteriore,<br />
espressivo del suo stato di vittima,<br />
sarebbero elementi sufficienti per<br />
rendere il sacrificio della Messa vero<br />
sacrificio, identico a quello della croce.<br />
Forse tutte e tre le teorie unite insieme<br />
sono necessarie per poter gettare<br />
uno sguardo nel sublime mistero.<br />
5) Gesù stesso ha insinuato la ritualità<br />
con la quale dev'essere celebrata la<br />
Consacrazione Eucaristica.<br />
Gesù non ha istituita la SS. Eucaristia<br />
in una cena comune, ma nella cena<br />
pasquale che era essenzialmente rituale,<br />
tutta pervasa dalla preghiera e<br />
dalla meditazione dell'infinita bontà di<br />
Dio verso il suo Popolo.<br />
Parte prima e parte dopo venivano<br />
cantati i sette salmi del grande Alleluia.<br />
La cerimonia dell' agnello pasquale<br />
che doveva essere mangiato in piedi<br />
col bastone del pellegrino in mano e<br />
colle erbe amare era tutto uno spunto<br />
di meditazione sulla fugacità della vita<br />
e sul sacrificio del Messia che si sarebbe<br />
immolato come agnello per la liberazione<br />
del suo popolo dalla morte<br />
eterna.<br />
La cerimonia Gesù aveva voluto che<br />
venisse predisposta dagli Apostoli, simboli<br />
della fede e della carità, S. Pietro<br />
e S. Giovanni. Aveva premessa la lavanda<br />
dei piedi per insinuare l'umiltà e la<br />
purezza non solo dal peccato grave, ma<br />
anche dalla polvere della venialità. Dopo<br />
la cena trattenne poi gli Apostoli fino<br />
a tarda notte in meditazione e preghiera.<br />
Quando Gesù disse ai suoi Apostoli<br />
« fate questo in memoria di me » si riferiva<br />
certamente non solo alla consacrazione<br />
ma anche a tutta l'atmosfera<br />
mistica che l'aveva preceduta e seguita.<br />
Questo desiderio di Gesù guidò gli<br />
Apostoli da prima e poi la Chiesa lungo<br />
il corso dei secoli a formulare e perfezionare<br />
le varie liturgie Eucaristiche<br />
giunte fino a noi.<br />
Naturalmente quando i cristiani diventarono<br />
una massa non era più possibile<br />
armonizzare insieme la cena materiale<br />
col convivio spirituale.<br />
Già ai tempi di S. Paolo, si era sostituita,<br />
in varie parti, alla mensa comune,<br />
una specie di «pic-nic» in cui ci<br />
si recava in un'ampia sala ed ognuno<br />
mangiava quello che aveva portato con<br />
se. Si attendeva alla fine la consacrazione<br />
eucaristica dal Sacerdote. S. Paolo<br />
ne restò scandalizzato perché alla<br />
stessa mensa i ricchi mangiavano bene<br />
e i poveri soffrivano la fame. E' lui<br />
che interviene sostituendo alla cena materiale<br />
la cena spirituale con la lettura<br />
dei Libri Sacri e il canto dei Salmi.<br />
— 9
Evoluzione della!Liturgia<br />
La S^Messa coni' è adesso è il frutto di un lento lavorìo di secoli, sotto l'azione dello<br />
Spirito Santo che come va plasmando lentamente la creazione mediante le leggi naturali<br />
così opera sulla Chiesa per renderla sempre più ricca di elementi rigeneratori e<br />
santificatori.<br />
L'elemento primordiale (la consacrazione eucaristica) si è a poco a poco arricchita<br />
di formule, di gesti, di paludamenti, di attrezzature che rendono la S. Messa, specialmente<br />
la solenne, un rito di Preghiera, di incomparabile imponenza sia per il decoro esterno<br />
che per la profondità dei sentimenti che suscita nel cuore di chi la segue attentamente.<br />
Diamo qui una breve sintesi del suo evolversi.<br />
IL TEMPIO<br />
Nata nel Cenacolo, sala di una casa privata messa a disposizione di Gesù da un suo<br />
discepolo, la Messa continua per oltre un secolo a essere celebrata in case private nobiliari,<br />
messe a disposizione della Comunità dai loro proprietari. Le prime Chiese delle<br />
quali si ha memoria non portano il nome di un santo, ma il nome del padrone che stava<br />
scritto, secondo l'uso romano, sopra la porta («titulus»).<br />
Si ha perciò di un «titulus Equitii», «titulus Pammachii»,<br />
«titulus Fasciolae», ecc.<br />
La casa nobiliare romana si prestava all'adunanza dei<br />
cristiani perché era preceduta da un atrio (cortile con in<br />
mezzo una fonte). Si entrava di qui nel peristilio (sala<br />
di ricevimento). In fondo v'era un'«oecus», sala riservata<br />
a persone intime o di riguardo. Nell'atrio si fermavano<br />
i catecumeni ed i penitenti; nel peristilio i Fedeli;<br />
nell' oecus il Vescovo ed il Clero. Da questa casa si svi-<br />
L'antica Basilica di S. Pietro luppa più tardi il tempio cristiano. Le prime basiliche<br />
fatte costruire da Costantino conservano la pianta della<br />
casa nobiliare: atrio, peristilio (navata della Basilica),<br />
oecus (presbiterio).<br />
Cimitero di Callista :<br />
Rito di consacrazione<br />
Altare con le oblate (sec. VI)<br />
S. Vitale - Ravenna<br />
L'ALTARE<br />
E' un semplice tavolino di legno rotondo o quadrato,<br />
mobile, sopra il quale vengono deposte le oblate (pane<br />
e vino per la consacrazione ed offerte per i poveri).<br />
Durante le persecuzioni le Messe vengono celebrate<br />
nelle Catacombe, sulla tomba di qualche Martire ornata<br />
di lampade, fiori ed incensi. Dopo le persecuzioni, alla<br />
metà del IV secolo, l'Altare comincia a diventare di marmo<br />
o di metallo prezioso. Vi si inseriscono reliquie di<br />
martiri perché si tiene presente che al sacrifìcio di Gesù<br />
deve associarsi anche quello dei fedeli secondo le parole<br />
di S. Paolo: « Soffro per quello che ancora manca al<br />
sacrifìcio di Gesù ... ».<br />
Quando mancano le reliquie dei martiri si inseppelliscono<br />
nell'Altare tre parlicole consacrate. I tre grani di<br />
incenso che ancora oggi si usano nella consacrazione degli<br />
Altari si riferiscono alle tre particole in esso inserite<br />
che rendevano l'Altare sommamente sacro e venerato, si<br />
ponevano sopra di lui i contratti, si toccava per il giuramento,<br />
si evitava che fosse contaminato dalla presenza<br />
di qualsiasi cosa profana.<br />
L inserzione delle particole nell'Altare è stata interdetta<br />
nel 1400.<br />
La pluralità degli Altari comincia agli inizi del secolo<br />
sesto, quando è richiesto dalla molteplicità dei Sacerdoti.<br />
Sono in uso fin dagli inizi gli Altari portatili che si<br />
usavano quando e' era molta folla in Chiesa ed il celebrante<br />
si portava in mezzo alla Chiesa perché tutti potessero<br />
partecipare da vicino al Sacrifìcio.<br />
Il Sacerdote ha celebrato rivolto al popolo fino al secolo<br />
VI - VII quando ha cominciato a volgergli le spalle<br />
per imitare i Sacerdoti Bizantini che pregavano sempre<br />
rivolti all'oriente.<br />
1<br />
Altare con le reliquie<br />
elevate in alto (sec. IX)<br />
La pergola dell'antica<br />
Basilica di S. Pietro<br />
Diacono Papa Vescovo<br />
con le insegne (sec. XI)<br />
Pisside (sec. IV) - Berlino<br />
Antico altare portatile (sec. XI)<br />
Cattedrale di Modena Tau di Eriberto di Sassonia<br />
10 —
Casula elevata<br />
(Cim. di S. Callista)<br />
S. Clemente col<br />
manipolo in mano<br />
(sec. XI)<br />
Croce fra due candele<br />
- Chiesa di S.<br />
Lorenzo - Roma<br />
(sec. XIII)<br />
Colomba Eucarestia<br />
(Frassinoro, Modena)<br />
Edicola Eucaristica<br />
Volterra (sec. XV)<br />
CROCIFISSO E CANDELIERI<br />
/ primi crocifìssi che si conoscono sono raffigurati su due gemme cristiane<br />
del II-III secolo e su un avorio del secolo V. Erano nudi. S. Gregario di Tours<br />
(]• 593) narra che essendo stato dipinto un Crocifisso nudo in S. Genesio di Narbona,<br />
sarebbe apparso Gesù ad un Sacerdote imponendogli di coprirlo.<br />
La croce (senza crocifisso) entra sugli Altari insieme colle candele nel secolo<br />
IX, quando il Papa si recava con solenni processioni stazionali a celebrare<br />
le funzioni nelle Chiese di qualche Santo di cui si celebrava la festa. Procedeva<br />
con la Croce davanti e sette candelieri portati da Diaconi che, giunti all'Altare,<br />
li deponevano attorno e collocavano la Croce, disinnestata dall'asta, sull'Altare.<br />
Il Crocifisso sull'Altare in mezzo a due candele comincia nel secolo XIII quando<br />
viene prescritto da Papa Innocenza 111. Il numero delle candele varia. A Parfa<br />
se ne accendono 12 a Natale ed Epifania ed altre dieci in più a Pasqua. Molte<br />
candele venivano accese per l'illuminazione della Chiesa. S. Adriano I (795)<br />
dotava S. Pietro di un «policandelabrum» che portava in bell'ordine 1570 candele.<br />
Davanti alle reliquie ardevano lampade.<br />
CALICI - PISSIDI - TABERNACOLI<br />
// Calice usato da N. Signore si ritiene che sia stato di vetro. San Attanasio<br />
dice che il Calice era di vetro ancora al suo tempo. I Copti lo hanno di vetro<br />
ancora oggi. Presto però diventa di metallo prezioso. La piccola Cniesa di Cirb,<br />
nel 303, ne possedeva due di oro e tre d'argento. Gregario ai Tours narra che<br />
Childebe.no, di ritorno da una guerra in Ispagna, portò via oO calici d'oro e 15<br />
patene gemmate.<br />
L Eucaristia per gli infermi fin verso il V secolo viene portata a casa, in cofanetti<br />
di vimini, dai fedeli cui si raccomanda di tenerla con molto rispetto, impedendo<br />
che venga toccata da infedeli o che venga mangiata da topi ecc.<br />
Più tardi viene conservata in Chiesa o in una colomba pendente dal tetto del<br />
coro (come fanno ancora gli Orientali) o in cassettine preziose conservate sull'Altare.<br />
Si trovano anche tabernacoletti in qualche angolo del coro o della Sacrestia<br />
o anche elevati su colonne, accanto all'Altare.<br />
I grandi Tabernacoli, ancora in uso oggi, sugli Altari, cominciano a comparire<br />
con S. Carlo Borromeo (secolo XVI) che insieme con Mons. Giberti di Verona,<br />
suo coetaneo, ne fanno vastissima propaganda.<br />
II culto della SS. Eucarestia che era nato ancora nel 1300 con le visioni di<br />
S. Giuliana Corneglianese e col miracolo di Bolsena (che diede origine alla Basilica<br />
di Orvieto) si estende più tardi colle grandi esposizioni del SS.mo per le<br />
Quarant'Ore diffuso soprattutto da S. Antonio Maria Zaccaria ed induce istintivamente<br />
a collocare il SS.mo al centro od in posizione principalissima della<br />
Chiesa (sull'Altare Maggiore o su un altro Altare di particolare solennità). Il<br />
primo Ostensorio si ha nel 1394 fatto costruire dalla B. Dorotea di Prussia per<br />
la esposizione prolungata del SS.mo in vaso trasparente.<br />
TOVAGLIE - PARAMENTI<br />
In principio una sola tovaglia, detta corporale, di puro Lino come il lenzuolo<br />
dove è stato posto il Corpo di Gesù, ,copre l'Altare. Più tardi si passa a tre tovaglie<br />
e ad un corporale per le oblate.<br />
Le vesti dei Sacerdoti anche all'Altare erano nei primi tempi comuni. Nel<br />
428 Papa Innocenza biasima i Vescovi delle Gallie per singolarità introdotte<br />
nel vestito. « II Clero — secondo lui — deve distinguersi dai laici non nel vestito,<br />
ma nella dottrina; non coli'aiuto, ma colla conversazione; non col culto della<br />
persona, ma colla purità della mente.». Sant'Agostino, vestiva anche nel Ministero<br />
come i fedeli. Origene raccomanda solo ai Sacerdoti di usare nel Ministero<br />
l'abito festivo. S. Gregario Magno vestiva allo stesso modo di suo papa senatore.<br />
Palladio riferisce che S. Giovanni Crisostomo usava una veste candida.<br />
Nelel' 889 Ricalfo di Sassonia vietava ai Sacerdoti di usare nel Ministero vestiti<br />
comuni. Un mutamento negli abiti aveva cominciato nei secoli VI e VII,<br />
quando i barbari apparvero a Roma vestiti di rozzi calzoni. Il Clero, coi Romani<br />
più colti, si rifiutava di adottarli ed allora cominciano i cambiamenti nelle<br />
vesti del Clero che trasforma i vecchi abiti romani in pianeta (il «pallio»), in<br />
pluviale (l'abito da viaggio), la dalmatica, ecc.<br />
Caratteristica è il «manipolo» che in origine era il velo simbolico tenuto in<br />
mano dagli Imperatori o grandi ufficiali di stato come indice della loro autorità.<br />
CAMPANE - FIORI<br />
Erano in uso presso i Cinesi e Romani campanelli per annunciare solennità,<br />
muovere colonne di schiavi ecc.<br />
Il primo ad usare la campana per Chiese sembra sia stato S. Paolino di Noia<br />
(IV secolo). San Gregario di Tours parla di campane e di corde per muoverle<br />
Ostensorio chiuso<br />
Volterra (sec. XV)<br />
Alba di S. Bernulfo<br />
(1056)<br />
Papa coronato<br />
e Vescovi<br />
Acquasantiera<br />
"Forcella (sec. XI)<br />
— 11
nel 594. Le Chiese di Roma sono state dotate di campane<br />
dai Papi Zaccaria e Stefano a metà del 700.<br />
Dei fiori si è fatto grandissimo uso fin dai primi tempi.<br />
Con essi si decoravano l'Altare, il Tempio e le porte. Erano<br />
preferiti rose e gigli.<br />
LE PERGOLE<br />
Negli antichi templi erano in uso le Pergole che separavano<br />
il pubblico dal presbiterio. Era un accostarsi ali' uso<br />
dei Greci che nel momento della consacrazione si chiudevano<br />
per dare espressione di mistero al S. Sacrificio. Il senso<br />
del Mistero ha ispirato anche le preghiere della Messa recitate<br />
dal Sacerdote sottovoce. L'uso venne introdotto da S.<br />
drillo di Gerusalemme, che sentiti sulla piazza i ragazzi a<br />
scherzare colle parole della Consacrazione, volle che dette<br />
parole venissero dette sottovoce per impedire simile profanazione.<br />
Anticamente alla Consacrazione non venivano ammessi i<br />
catecumeni (non ancora battezzati), né i penitenti. Venivano<br />
esclusi dopo il Vangelo coli' «Ite missa est» che indicava<br />
semplicemente l'ora dell'uscita per chi non aveva diritto di<br />
assistere ai grandi Misteri.<br />
Le complicazioni della Messa solenne in terzo provengono<br />
in parte dall'uso antico della concelebrazione ed in parte<br />
dalla solennità attribuita ai vari gesti e portamenti quando<br />
i Vescovi diventarono anche principi civili delle loro Diocesi.<br />
Vi influì anche il desiderio di dare alla Messa l'aspetto<br />
di rappresentazione interessante, che tenesse lontani i cristiani<br />
dagli spettacoli pubblici profani.<br />
Le grandi devozioni del Santo Padre<br />
Proprio oggi che sembra affiorare, attorno alla vita di<br />
Fede uno spirito di fredda razionalità, si direbbe che il<br />
Santo Padre fa di tutto per alimentare le grandi devozioni<br />
che hanno dato un'abbondanza meravigliosa di attività<br />
alla Santa Chiesa.<br />
Non lascia passare occasione per esaltare la S. Vergine<br />
che volle nel Concilio stesso mettere in luce nella nuova<br />
veste dogmatica di Madre della Chiesa. Ma soprattutto si<br />
profonde con commovente devozione nel culto del Santissimo<br />
Sacramento, non lasciando passare occasione propizia<br />
senza far sentire con la sua voce accorata ai fedeli la presenza<br />
di Gesù in mezzo a loro.<br />
In occasione del centenario della Basilica di Orvieto costruita<br />
per esaltare la SS. Eucarestia, dopo il Miracolo di<br />
Bolsena, il S. Padre proclamava la necessità del Cristo per<br />
l'uomo di oggi : « Creda l'uomo di oggi che chi cerca, sulla<br />
parola di Cristo, il regno di Dio innanzitutto, avrà pane, avrà<br />
l'abbondanza anche dei beni naturali della scienza, della<br />
tecnica, del lavoro, dell'arte;<br />
« creda l'uomo d'oggi che ancor più di ieri Cristo gli è<br />
necessario. Risvegliati in lui i desideri della libertà, della<br />
maturità umana, del progresso sociale, della pace, sappia<br />
che non solo a possederli, ma a conoscerli nel loro vero concetto,<br />
cotesti ideali, è necessario il Maestro, il Maestro divino<br />
che solo li può far coincidere con la verità e la vita ;<br />
« e creda finalmente l'uomo di oggi che l'umile e fervorosa<br />
fede che Cristo nell'Eucaristia reclama da lui è per la<br />
sua redenzione, per la sua salvezza e per la sua felicità ».<br />
(Messaggio di Orvieto - 11 agosto 1964).<br />
Durante il Congresso internazionale di Bombay egli proclamava<br />
l'Eucaristia necessaria per l'unità e la civilizzazione<br />
dei popoli. Nel recente Congresso di Pisa proclamava<br />
che la scelta affermativa della Fede davanti all'Eucarestia<br />
12 —<br />
è necessaria per l'accettazione di tutto il messaggio evangelico.<br />
Nella Processione del Corpus Domini ali' EUR insisteva<br />
: « Cristo è in mezzo a voi, o fratelli, è vostro inquilino,<br />
in mezzo a voi come ognuno dei vostri compagni, vostro<br />
collega, vostro ospite, che condivide la vostra vita tacitamente<br />
per essere vostro aiuto spirituale ».<br />
Nella Lettera Apostolica del passato febbraio per indurre<br />
tutti a celebrare con fervore il secondo Centenario del<br />
Culto Liturgico in onore del Sacro Cuore di Gesù così insisteva<br />
: « II culto al S. Cuore, che — lo diciamo con dolore<br />
— si è in alcuni un po' affievolito, rifiorisca ogni giorno<br />
di più, e sia da tutti considerato come una forma nobilissima<br />
e degna di quella vera pietà, che al tempo nostro,<br />
specialmente per opera del Concilio Vaticano II, viene insistentemente<br />
richiesta verso il Cristo Gesù, re e centro di<br />
tutti i cuori, "capo del corpo, che è la Chiesa... il principio,<br />
il primogenito dei redivivi, affinchè in tutto abbia lui il primato"<br />
(Col. 1, 18).<br />
E siccome il Sacrosanto Concilio Vaticano II raccomanda<br />
grandemente " i pii esercizi del popolo cristiano... specialmente<br />
quando sono fatti per volontà della Sede Apostolica"<br />
(Constitutio de Sacra Liturgia, art. 13) questa forma<br />
di devozione sembra doversi sommamente inculcare : di fatto,<br />
come abbiamo sopra ricordato, essa consiste essenzialmente<br />
nell'adorazione e nella riparazione, degnamente prestata<br />
al Cristo, ed è fondata soprattutto nell'augusto mistero<br />
dell'Eucaristia, da cui, come dalle altre azioni liturgiche,<br />
"consegue quella santificazione degli uomini in Cristo, e<br />
quella glorificazione di Dio, a cui tendono tutte le altre opere<br />
della Chiesa, come al loro fine" (ibid., art. 10) ».<br />
Ed è in questo spirito che noi pubblichiamo qui il diario<br />
di un viaggio di P. Covi in Francia per studiarvi la devozione<br />
al Sacro Cuore.
Paray-le-Monial si specchia sulla Bourbince.<br />
Sullo sfondo la Basilica romanica dell'XI secolo.<br />
LA FRANCIA ED IL S. CUORE<br />
Dall'ombra di Paray - le - Monial<br />
ai trionfi della Basilica di Montmartre<br />
E' capitato a non pochi di noi, e<br />
non una sola volta forse, di aver<br />
fatto un pellegrinaggio mariano in<br />
Francia, per recarci a Lourdes. Ma<br />
non tutti ricordano (o sanno) che la<br />
Francia, oltre ad essere la «terra di<br />
Maria», ha diffuso nel mondo, da<br />
tre secoli in qua, una gloriosa devozione:<br />
quella del S. Cuore di Gesù.<br />
Sulle sue tracce si è mosso il nostro<br />
itinerario, alla fine dell'estate<br />
scorsa, a ricercare - oltre i segni affidati<br />
ormai alla storia - le espressioni<br />
e l'anima di una Francia credente.<br />
Ma non possiamo offrire qui<br />
ai lettori che delle rapide note di<br />
viaggio, delle « prime impressioni »<br />
che attendono l'urgente lavoro della<br />
revisione, delia meditazione, dello<br />
studio.<br />
* * *<br />
Sapevamo bene che per attingere<br />
notizie sul pioniere della nuova devozione<br />
in Francia, S. Giovanni Eudes,<br />
il grande normanno, missionario<br />
e predicatore infaticabile, bisognava<br />
bussare alla Casa Madre dei<br />
Padri Eudisti, a Parigi. Quel mattino<br />
un rapido metrò mi sbarcò subito<br />
in quei paraggi; ma non fu facile<br />
poi infilare la solitària Rue Jean<br />
Dolent, dove mi attendeva le Pére<br />
«archiviste », Charles du Chesnay.<br />
Cortese, muovendosi agilissimo tra<br />
i suoi libri, il Padre mi venne tessendo<br />
la figura del Fondatore e il cli-<br />
ma spirituale di quel XVII secolo<br />
che fu, in Francia, un secolo di grandi<br />
santi. Nel primo decennio il Cardinale<br />
de Berulle fonda il celebre<br />
«Oratorio», continuato da M. Olier<br />
(e da lui i «Sulpiziani»), P. de Condren,<br />
P. Bourgoing; nella Savoia S.<br />
Francesco di Sales e S. Giovanna de<br />
Chantal danno vita all'Ordine della<br />
Visitazione. A Parigi, nel 1633, San<br />
Vincenzo de Paoli fonda con S. Luisa<br />
de Marìllac la grande famiglie<br />
delle Figlie della Carità.<br />
Il Padre mi fissò in volto, arguto<br />
e soggiunse: « Due suoi confratelli<br />
Gesuiti mietono grandi messi tra il<br />
popolo: nel Velay e Vivarais S. Fran<br />
cesco Regis, e in Bretagna il Beato<br />
Giuliano Maunoir, ove opera anche<br />
un grande Apostolo di Maria: San<br />
Luigi G. de Montfort. Nella Lorena<br />
fatica S. Piere Fourier e nella Champagne<br />
S. Giovanni B. de La Salle,<br />
esperto educatore di giovani.<br />
Entra ora in scena Giovanni Eudes.<br />
Formato alla severa scuola dell'Oratorio,<br />
verso il 1641, sentì l'ispirazione<br />
di uscirne per dedicarsi alle<br />
sue ooere di educazione sacerdotale,<br />
alla predicazione tra il popolo.<br />
Egli raggiunse la diocesi di Autun,<br />
vicino a Paray-le-Monial, che da due<br />
anni contava già una recluta d'eccezione<br />
: S. Marqherita Maria. Fu<br />
lui che il 20 ottobre 1672 potè ottenere<br />
da molti Vescovi di Francia<br />
che si celebrasse la prima Festa del<br />
S. Cuore, in onore del quale egli aveva<br />
scritto I' Ufficio. Si deve dunque<br />
a lui la diffusione del culto, per<br />
lui inseparabile del Cuore di Maria<br />
e del Cristo, devozione di cui - come<br />
disse Pio X - fu «Padre, Dottore<br />
e Apostolo». Ma la fiaccola, appena<br />
accesa, doveva passare in altre<br />
mani, a Paray!<br />
Nel congedarmi, il buon Padre acuì<br />
in me l'impazienza di raggiungere<br />
presto quella vera «cittadella del<br />
S. Cuore», da cui s'era irradiata tanta<br />
luce: Paray, nella lontana, verde<br />
Borgogna.<br />
COME A NAZARETH<br />
L' indomani vi giunsi da Parigi,<br />
scendendo verso Lione, dopo tre<br />
buone ore di treno. Che dirvi? Ebbi<br />
un'impressione indescrivibile. Mi<br />
è sembrato di risalire indietro nei secoli,<br />
di entrare quasi in una piccola,<br />
mistica, Nazareth, amorosa custode<br />
dei segreti affidatigli dal Signore.<br />
Qui tutto è intatto, vivo ed<br />
insieme antico, perché come fissato<br />
nel tempo di quel lontano 20 giugno<br />
1671, in cui varcò le soglie del<br />
Monastero della Visitazione una sorridente<br />
giovane di ventiquattro anni,<br />
figlia di un notaio regio di Verovesne,<br />
un paesino a trenta leghe da<br />
Paray. Era Margherita Alacoque<br />
— 13
La Basilica del S. Cuore sul colle di Montmartre,<br />
a Parigi, nelle sue luci notturne.<br />
che, Dell'entrare nel suo asilo, esclamava<br />
in un trasporto di gioia: «£'<br />
qui che Dio mi vuole!». Lasciò scritto<br />
poi ciò nella sua sorprendente<br />
«Autobiografia», il testo che, insieme<br />
alle molte lettere di lei, mi fece<br />
da necessaria guida in quei giorni<br />
(nella nitida edizione curata dalla<br />
Ed. Gregoriana, nel '53). Quest'umile<br />
«Visitandina», in virtù di alti doni<br />
mistici, doveva diventare ben presto<br />
«la Discepola prediletta e l'Apostolo<br />
del S. Cuore». Nei 19 anni infatti<br />
che visse in Religione (morì a<br />
43 anni) ricevette dal Signore successive<br />
Rivelazioni specie nei tre anni<br />
che seguirono la sua Professione<br />
(6 novembre 1672), cioè dal 1673<br />
al '75 (anno della Grande Rivelazione);<br />
fu eletta Assistente nel. 1684 e<br />
l'anno dopo Maestra delle Novizie,<br />
carica che conservò fino al 1687.<br />
Fu nel giorno della sua Festa (17<br />
ottobre) che la Supcriora del Monastero<br />
Suor Marie Rose Laforest, mi<br />
concesse lo speciale indulto di visitare<br />
tutto l'interno della casa. Ogni<br />
angolo di essa, si può dire, conservava<br />
il ricordo di Margherita Maria:<br />
l'ala vecchia del suo Noviziato; il<br />
boschetto dei noccioli ove da novizia<br />
ebbe il primo incontro col Maestro;<br />
il cortiletto del Ss.mo Sacramento<br />
ove le apparvero dei Serafini<br />
che, circondando Gesù, cantarono :<br />
« L'Amore trionfa, l'Amore gioisce,<br />
l'Amore del S. Cuore rende felice! »;<br />
ecco qui il piccolo Oratorio domestico<br />
in cui ella espose all'adorazione<br />
delle sue Novizie l'immagine del S.<br />
Cuore, da lei dipinta (1686) e, due<br />
anni dopo, ecco sorgere nel giardino<br />
la Grande Cappella, la prima eretta<br />
nel mondo al S. Cuore; la stanza<br />
dell'infermeria dove mori (1690),<br />
ora trasformata in cappella.<br />
Ma il vero cuore di questo Monastero<br />
(che la Rivoluzione non riuscì<br />
ad alterare) è il Coro grande, ove le<br />
Madri cantano l'Ufficio; esso guarda<br />
verso il lato destro dell'aitar maggiore.<br />
Entrando nel coro, vi si legge,<br />
non senza emozione, queste parole<br />
poste sulla grata: «In questo luogo<br />
santo N. Signore ha rivelato le ricchezze<br />
e i desideri del suo Cuore a<br />
S. Margherita Maria A.».<br />
Di qui, fissando l'altare, la Santa<br />
lo vide più volte inondato di luce di-<br />
14<br />
vina; qui sentì la presenza del Divino<br />
Maestro ed udì le sue consolanti<br />
promesse. La piccola Cappella delle<br />
Apparizioni comprime - si direbbe -<br />
la sua gloria nel silenzio di un' incantevole<br />
umiltà. Si ha l'impressione<br />
che il divino non sappia trovare<br />
espressione migliore della semplicità<br />
per comunicarsi a noi. «C'est cornme<br />
un terre sainte que le pèlerin foule»<br />
- leggo in un libriccino di guida, che<br />
invita i visitatori a credere al Messaggio<br />
che qui è risonato, pensando<br />
che esso «destine au monde entier,<br />
s'adresse a lui personnelment».<br />
Né i sontuosi addobbi, le fitte<br />
bandiere di tanti Paesi, gli ex-voto<br />
o lo scintillìo dei lampadari riescono<br />
a distruggere quest' intima impressione.<br />
Il coro tenue di voci delle Religiose<br />
continua qui da secoli ad elevare<br />
a Dio la sua lode. Ad una di<br />
esse - pensiamo - tre secoli fa Gesù<br />
ha detto «Ecco quel Cuore che ha<br />
tanto amato gli uomini...», «lo voglio<br />
che tu mi serva di strumento<br />
per attirare i cuori al mio Amore,<br />
lo ti costituisco erede del mio Cuore».<br />
Sono queste le parole che si<br />
staccano luminose sull'altare ove riposa<br />
la Santa, vicino a quello maggiore,<br />
a destra. Già verso la fine della<br />
sua vita Margherita Maria poteva<br />
assistere ai primi trionfi di questa<br />
devozione, portata dal suo confessore,<br />
il gesuita Beato Claudio de<br />
la Colombière, in terra inglese, nel<br />
1675, alla corte reale; le numerose<br />
lettere della Santa, gli scritti del P.<br />
Rolin e Croiset serviranno ad estendere<br />
in breve tempo il culto.<br />
La Sede Apostolica approvava<br />
questo culto nel 1765 quando Cle-<br />
mente XIII concedeva la Festa del<br />
S. Cuore e la S. Messa per la Polonia<br />
e per il Sodalizio Romano al S.<br />
Cuore consacrato. Pio IX il 23 maggio<br />
1 856 estendeva la Festa del S.<br />
Cuore a tutta la Chiesa e nel 1864<br />
prooclamava Margherita M. Beata.<br />
La proclamava Santa Benedetto XV<br />
il 13 maggio 1920.<br />
Nell'ombra raccolta di questo<br />
santuario, ho visto alternarsi pellegrini<br />
d'ogni angolo della Francia e<br />
molti stranieri, nella settimana che<br />
rimasi a Paray. Qui il grande Cardinale<br />
Perraud, Vescovo di Autun,<br />
Accademico di Francia, volle che il<br />
suo corpo attendesse l'ora della resurrezione;<br />
da qui partì il 1° settembre<br />
1907 il celebre apostolo del<br />
S. Cuore, P. Matteo Crawley - miracolosamente<br />
guarito - per estendere<br />
in ogni parte del mondo la sua<br />
geniale opera della «intronizzazione»<br />
del S. Cuore nelle famiglie.<br />
Al pomeriggio, una fitta folla di<br />
fedeli, tra cui molti giovani, convenuti<br />
a Paray con vari pullman, ha<br />
attraversato il giardino del Monastero,<br />
seguendo in processione Gesù<br />
nel Sacramento. Brevi, vibranti invocazioni<br />
si elevavano al S. Cuore,<br />
ripetute dalla massa, con un crescendo<br />
commovente di fede. Poi si<br />
passò nella vicina explanade, sfiorando<br />
la Basilica romanica dell' XI<br />
secolo. Su un mare di teste chine,<br />
sui fedeli fermi in ginocchio, Gesù<br />
faceva scendere la sua benedizione.<br />
Infine si levò un canto, alto, gioioso,<br />
dominato da voci giovani.<br />
* * *<br />
Nel congedarmi, I' indomani, da<br />
Paray non ebbi il tempo di rientrare<br />
nella Cappella, ma lessi in fretta le
Poray-le-monial: il coro delie Religiose, del<br />
Monastero della Visitazione, ove avvennero<br />
le celebri apparizioni.<br />
parole che sormontano il pronao :<br />
« In questa Chiesa N. Signore ha<br />
rivelato il suo Cuore a Margherita<br />
Maria ». Sentivo che quello non era<br />
un addio, ma un arrivederci. ( : ).<br />
FIACCOLA SUL MONDO<br />
Ma se, nel mio animo, Paray aveva<br />
suscitato una sola parola evangelica<br />
di Gesù: l'umiltà, ben diversa<br />
eco doveva destare in me il Santuario<br />
di Montmartre a Parigi : la<br />
gloria del S. Cuore. Rifacevo cioè,<br />
idealmente, l'arco crescente di questa<br />
devozione: dall'alba timida, incerta<br />
di Paray al suo fulgido meriggio<br />
nel mondo. Cuore di Parigi credente,<br />
Montmartre celebra tuttora<br />
il ricordo dei suoi primi martiri. Qui<br />
nell'antica abbazia delle Benedettine<br />
vennero S. Bernardo, S. Giovanna<br />
d'Arco, il Berulle, l'Olier. E qui<br />
venne Ignazio di Loyola che, nella<br />
cripta della Basilica, nella Cappella<br />
di S. Denis (ora ricostruita), il 1 5 agosto<br />
1534 fece i suoi voti, col nucleo<br />
delle prime leve della nascente<br />
Compagnia di Gesù.<br />
* * *<br />
Su questa stessa collina di Montmartre,<br />
ove la mondanità e l'arte alzano<br />
pure le loro insegne, la Francia<br />
ha voluto erigere, da quasi un<br />
secolo, un suo grande Tempio al S.<br />
Cuore, in uno stile caratteristica,<br />
slanciato, romanico-bizantino.<br />
Quando la guerra del 1870 sorprese<br />
il paese con l'irruzione tedesca,<br />
due ardenti cristiani, Legentil<br />
t 1 ) Fui incoraggiato a compiere questo<br />
viaggio e le ricerche relative a Paray dalla<br />
Associazione patavina «Vita-Film», che ha<br />
in progetto di realizzare un ampio documentario<br />
(in formato normale) sulla storia<br />
della devozione al S. Cuore. A tal fine essa<br />
ha intenzione di valersi di idee e di aiuti da<br />
parte di quelli che vogliono appoggiare questa<br />
nobile iniziativa.<br />
e Rohault de Fleury pensarono di<br />
costruire questo tempio e nacque<br />
così quel «voto nazionale» che Pio<br />
IX subito incoraggiò. Tre anni dopo,<br />
a Paray, un gruppo di Deputati<br />
si consacrò al S. Cuore ed un mese<br />
dopo l'Assemblea nazionale francese,<br />
a maggiorità di voti, dichiarò di<br />
utilità nazionale l'erezione del tempio<br />
in Parigi. A distanza così di due<br />
secoli (1875) dalla domanda fatta<br />
da S. Margherita M. al re Luigi XIV<br />
di innalzare un Santuario al S. Cuore,<br />
questo cominciò ad elevarsi, lentamente,<br />
sull'antico colle che domina<br />
Parigi. L'anno dopo, in una cappella<br />
provvisoria, si dava l'avvio all'adorazione<br />
notturna, che ora è frequentata<br />
da folle di uomini e di giovani.<br />
Pensavo a tutto ciò ogni volta che<br />
salivo alla Basilica, anche con la minuscola<br />
funicolare. In un pomeriggio<br />
di ottobre, una domenica piena<br />
di sole, vidi un'enorme ressa di gente<br />
accalcarsi lentamente, in silenzio,<br />
alle porte. All'interno, sotto il vasto<br />
mosaico, dominato dalla regale figura<br />
di Gesù, raggiava l'ostensorio,<br />
luminoso. Tra quelle folle anonime<br />
si erano confusi, nei decenni passati,<br />
S. Teresina del B. Gesù, P. De<br />
Foucauld, Pio XII, Giovanni XXIII,<br />
ed artisti e pittori come Max Jacob<br />
e Utrillo. L'occhio e il volto accompagnavano<br />
intanto il giro delle lettere<br />
d'oro sotto il mosaico : «Cord/<br />
Jesu, GO///O poenitens et devota».<br />
Alla sera, da ogni punto di Parigi,<br />
si scorgono le tre guglie snelle,<br />
illuminate nella notte. Fissandole e<br />
scoprendole con gioia tra le alte case<br />
ricordavo le parole profetiche di<br />
Gesù a Margherita: «Se hai fede,<br />
vedrai i trionfi del mio Cuore! Non<br />
temere: lo regnerò nonostante i mìei<br />
nemici». Ecco, ora il nostro secolo -<br />
pensavo - assiste a questi trionfi.<br />
Dalla piccola Paray ad oggi, il Cuore<br />
del Redentore, simbolo eloquente<br />
del suo infinito amore, aveva trovato<br />
una nuova via per conquistare gli<br />
uomini. Università, Istituti, Congregazioni<br />
sacerdotali e religiose, città,<br />
famiglie innumerevoli si sono offerte<br />
al S. Cuore, con un gesto di dedizione<br />
riconoscente, che non accenna a<br />
finire. Nel cielo di Francia spuntarono<br />
nuove stelle di santi, di grandi<br />
devoti del S. Cuore. Il 2Ì novembre<br />
del 1800 S. Maddalena Sofia Barat<br />
gettava la basi della Società intitolata<br />
a lui e ripeteva: «La devozione<br />
al S. Cuore riunisce tutto: è la devozione<br />
dell'Amore!». Più tardi (1883)<br />
il P. Jean L. Dehon dava vita alla<br />
vasta famiglia dei Sacerdoti del Sacro<br />
Cuore. Al tramonto del secolo,<br />
l'I 1 giugno 1899, Leone XIII consacrava<br />
al cuore di Cristo il nuovo secolo<br />
che sorgeva, il nostro. Due grandi<br />
Pontefici, Pio XI e XII, con due<br />
Encicliche magistrali tracciavano il<br />
quadro teologico della nuova devozione<br />
(«Miserentissimus Redemptor»<br />
- 1928; «Haurietis aquas» -<br />
1956).<br />
* * *<br />
Le parole di Cristo - divinamente<br />
- si realizzano: «Se hai fede, vedrai<br />
i trionfi del mio Cuore». La stessa<br />
terra di Francia, percorsa dalla<br />
gelida ventata del giansenismo, doveva<br />
riscaldarsi alla fiamma dell'amore<br />
divino, e trasmettere subito al<br />
mondo quel calore. Realizzava così<br />
le attese del Salvatore, «/o sono venuto<br />
a gettare il fuoco sulla terra e<br />
che altro desidero se non che divampi?»<br />
(Le. 12, 49).<br />
ANTONIO COVI S. J.<br />
I<br />
— 15
' M<br />
là<br />
. "•"<br />
I brindisi<br />
ai<br />
Neolaureati<br />
I neo-laureati vennero festeggiati la<br />
sera del 29 marzo 1965. Coni' era stato<br />
annunciato nel numero passato, i neolaureati<br />
dal giugno 1964 al marzo 1965<br />
erano 32: gli studenti interni O. Babighian,<br />
G.F. Bertoldi, T. Bertoldini, E.<br />
Buttazzoni, L. De Finis, A. Favrin, G.<br />
Guarnieri, G. Graziano, M. Grobe, A.<br />
Lechi, Z. Martini, P.V. Polesello, S.<br />
Rizzotti, W. Rungaldier, P. Radessi. G.<br />
Rizzali, A. Rosset, A. Sessegolo, S. Turra,<br />
F. Venier, A. Vescovi, R. Viola, A.<br />
Vitale.<br />
Della Scuola di Religione: A. Baroni,<br />
M. Baroni, Paolo Casella, P. Di Lenna,<br />
P. Formentin, G. M. Malipiero, F. Moschetti,<br />
R. Revoltella, R. Varese.<br />
Alla cena offerta in loro onore mancavano<br />
una decina perché trattenuti<br />
lontani da esami statali o da vita militare.<br />
La festa si svolse però lo stesso con<br />
comune gioia. Vi parteciparono con i<br />
Padri della Casa il Presidente dell'Associazione<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> Avv. Malipiero,<br />
gli Assistenti e Consultori dell'Associazione<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> Avv. Ghedini, Ing. G.<br />
Baroni, Pro/. Simonetti, Prof. Zingales.<br />
Disse belle parole il Presidente Malipiero,<br />
augurando a tutti fortuna nella<br />
loro professione, invitandoli però a tenere<br />
contatto con l'Associazione che, oltre<br />
ad offrire spunti di incontri di ami-<br />
•cìzia, offre a lutti occasioni propizie di<br />
creare una solidarietà che ai nostri tempi<br />
è così necessaria per superare tutte<br />
le difficoltà.<br />
Venne distribuita a tutti l'Agenda degli<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> e l'abbonamento gratis<br />
per il primo anno dell'«Antonianum».<br />
Con particolare sentimento venne loro<br />
consegnato il quadro della Madonna<br />
<strong>dell'Antonianum</strong> perché la Madonna<br />
li accompagni benedicente nella vita.<br />
I neo-laureati risposero commossi agli<br />
auguri dei Padri e degli amici tutti.
Diecimila alla decima Marcia della Fede<br />
Domenica delle Palme, 11 aprile, appuntamento a Siena<br />
per 10 mila Universitari di tutte le parti d'Italia!<br />
Il Prato della Valle cominciò a brulicare di multiformi<br />
berretti alle 19 di sabato. Gli universitari padovani si disponevano<br />
di... buon animo, prima della partenza, ad una<br />
pallente attesa non prevista. La regia organizzativa aveva<br />
disposto solo cinque grossi pullman invece di sette. Nel nostro<br />
ci accalcammo una quarantina di universitari, con in<br />
più un gradito gruppetto di universttarie del « Marianum »<br />
e del S. Cuore.<br />
L'allegro spirilo goliardico ci ha accompagnato con chitarre<br />
e canti fino a Bologna dove, in S. Petronio, sostammo<br />
per una Veglia Eucaristica.<br />
Ripartiamo all'una di notte con ripresa della voce e delle<br />
note del «solito» danni, il chitarrista, che pensava — beato<br />
lui! — ad... accorciare il percorso notturno.<br />
A Castellina in Chianti, le prime luci dell'alba davano<br />
colore e risalto al meraviglioso panorama delle colline senesi<br />
e ci invitarono ad uno spuntino per iniziare coraggiosamente<br />
la «Marcia» vera e propria (dieci chilometri ci<br />
avevano detto, ma forse erano un po' di più, a parere di<br />
chi li ha percorsi).<br />
A gruppi di un centinaio di studenti, preceduti da una<br />
Croce, alternavamo alle preghiere i cani, animati da uno<br />
spirito di penitenza e di offerta.<br />
Finalmente ecco Siena! Si risveglia ancìie quest'anno<br />
festosa, per accogliere questa singolare presenza giovanile<br />
irrompente da quattro sboccili diversi. Piazza del Palio, a<br />
mano a mano che andava riempiendosi, pareva trasformarsi<br />
in meravigliosa cattedrale.<br />
La marea di colori, resi più vivi e forti dal sole, facevano<br />
gustare un insolito spettacolo.<br />
Concluse la solenne manifestazione la concelebrazione<br />
della Santa Messa che ci fece tanto riflettere e ci diede la<br />
risposta alla domanda che certo ci siamo posti noi, nuovi,<br />
prima di partire: «Ma che cosa vado a fare alla "Marcia<br />
della Fede" ? ». Comprendemmo il valore di testimonianza<br />
e di solidarietà per quelli stessi che vi partecipano. Ognuno<br />
di noi, che talvolta nell'ambiente universitario non trova<br />
né il coraggio né tanto meno l'incitamento a sostenere<br />
i suoi principi, che fa difficoltà ad essere coerente, quando<br />
invece non si sente più solo, come in quella Piazza gremita,<br />
si accorge di fatto che la molla che lo ha spinto a venire<br />
ha mosso pure tutti gli amici e ne trae stimolo ed incitamento.<br />
Valore e testimonianza nei confronti degli altri: diecimila<br />
universitari che giungono da Aosta, da Trieste, da Catania,<br />
da Reggio Calabria non passano indifferenti né per<br />
i senesi, né per la stampa, né per l'opinione pubblica né<br />
per le altre migliaia di studenti coi quali siamo a contatto<br />
e che non sono venuti.<br />
Lo dicono le cifre. Il primo gruppetto (circa 80 giovani)<br />
che ha accolto dalla Cittadella Cristiana di Assisi il<br />
« via » alla prima Marcia (diretta ad Orvieto) ha raggiunto<br />
i diecimila di Siena, perché ogni anno qualcuno, che prima<br />
era sceltico, si è lasciato convincere.<br />
Il cordiale saluto che ci si scambia prima di partire, è<br />
l'invito a rivederci al prossimo anno ed è uno dei fruiti<br />
piii evidenti della bella iniziativa.<br />
C. TRABUCCHI<br />
P-.<br />
P. Galante in marcia.<br />
L'arrivo a Siena.<br />
La sosta meritata, sorvegliata da P.<br />
— 17
I Bambini della Prima Comunione all'Altare. Li segnaliamo in ordine di posizione cominciando da sinistra: Andrea Pasqui<br />
- Marco Ancetti - Maurizio Melanotti - Giancarlo Romiati - Giuseppe Silvestrini - Lorenzo Segato - Aldo Romaro -<br />
Gianni Zangrande - Carlo Canella - Vanni Sgaravatti. Mancano Giovanni Giacomelli, Roberto Ippaso e Maurizio Mirsani<br />
che sono però contenuti nel gruppo della copertina. Manca Angelo Ottolini perché ha fatto la Prima Comunione una domenica<br />
dopo gli altri.<br />
La Scuola di Religione in Vacanza<br />
II mese di maggio per la Scuola di Religione è caratterizzato dalla preparazione alla Prima Comunione e dagli Esami<br />
di Religione.<br />
La Prima Comunione ebbe luogo solennemente la domenica 2 maggio. Celebrò il R. P. Rettore che disse parole commoventi<br />
per i bambini e per tutti.<br />
Gli esami di religione per le scuole medie ebbero un felice successo. Il 95 per cento dei ragazzi si sono già presentati<br />
e diedero regolarmente la loro prova.<br />
Durante le vacanze la Scuola di Religione è tenuta aperta anche al mattino. S. Messa alle ore 8,45.<br />
La Congregazione Mariana del Liceo ha già organizzato un soggiorno in montagna dal 19 al 27 giugno. Comprende<br />
insieme meditazioni, gite, scuola di educazione spirituale e famigliare. Lo dirigono i PP. Garbagnati e Buffa.<br />
Un esame di coscienza del Padre Spirituale<br />
Sei contento, oppure nella tua anima c'è un fondo, forse<br />
nascosto a te stesso, di tristezza e di noia, di quella tristezza<br />
e di quella noia che s'annida nel cuore di chi si è allontanato<br />
un po' da Gesù? Sei forse andato troppo oltre nel<br />
godimento offerto dalle creature, trovando invece delusione<br />
e scontento?<br />
Si, devi godere perché tutto ciò che di bello hanno il<br />
inondo, la vita, le cose di quaggiù è soprattutto per te, A<br />
queste bellezze non t'impone di rinunciare la tua fede, la<br />
tua vita totalitariamente cristiana; che anzi, soltanto il cristiano<br />
sa leggere, comprendere e gustare il grande libro delle<br />
cose belle che cantano la gloria di Dio.<br />
Tutto ciò che è bello è, dunque, tuo prima che di ogni<br />
altro; tu, poi, devi essere di Cristo. Questa appartenenza a<br />
Cristo, che costituisce tutta la tua nobiltà, è per te la regola<br />
che deve guidarti nel godimento di tutte le bellezze e<br />
giocondità che le vacanze possono offrirli. Ma fermati in<br />
questo godimento, quando la tua coscienza ti fa sentire che<br />
progredendo più oltre non potresti più appartenere a Cristo<br />
Signore. Fermati! da questo momento in poi, credilo,<br />
non e' è più vita gioconda, ma e' è veleno mortale.<br />
L'i giovinezza è intessuta di insidie e di sorprese cupide<br />
di iniettare questo veleno. Ora che nelle vacanze i mezzi<br />
di conquista e di difesa non sono forse più alla portata<br />
di mano come prima, è stata forse minata anche la tua vi-<br />
18 —<br />
ta spirituale? La bontà innata del tuo cuore, che più volte<br />
ha sentito l'ansia di Dio e la gioia dell'amicizia divina, ti<br />
saprà dire quello che devi fare per riconquistare alle sorgenti<br />
delle energie infinite la serenità dello spirito.<br />
Fra pochi giorni è S. Ignazio, poi la festa dell'Assunta;<br />
agli otto di Settembre è il genetliaco della nostra Celeste<br />
Madre e Regina: questi giorni siano tante Comunioni Generali<br />
dei figli della Scuola di Religione in vacanza.<br />
Siate poi fedeli ogni giorno alle vostre preghiere del<br />
mattino e della sera. Quando lo potete ascoltate la S. Méssa<br />
anche nei giorni di lavoro, e quando nelle vostre escursioni<br />
passate davanti a qualche Chiesetta aperta, non dimenticate<br />
che Gesù vi sta aspettando e gradirà immensamente<br />
una vostra visita. Interrompete i vostri giuochi con<br />
buone letture e tra i vostri libri abbiatene sempre qualcuno<br />
che tratti di cose spirituali sì che possiate attingervi le<br />
massime sante ed immortali che valorizzano la nostra vita<br />
per l'eternità.<br />
Non coricatevi mai la sera con l'amaro rimorso d'aver<br />
passalo un giorno inutile o dannoso alla vostra anima, e tale<br />
sarebbe il giorno trascorso insulsamente nel giuoco senza<br />
alcun pensiero di Cielo.<br />
Addio. Il Signore vi benedica tutti e Maria SS. vi tenga<br />
stretti sotto il suo manto materno.<br />
(DaU'«Antonianum» del Luglio 1949)
Come vorrei..,<br />
Oggi si impone il rinnovo della<br />
vecchia sede che non solo è corrosa<br />
dal tempo e quasi cadente, ma<br />
soprattutto non riesce più ad accogliere<br />
tutte le persone e tutte le attività<br />
che pure premono per essere<br />
adeguatamente ospitate: oseremmo<br />
dire che la vecchia Scuola non è più<br />
un valido strumento di apostolato, o<br />
che rischia di non esserlo più in avvenire,<br />
ove noi fermassimo questo<br />
incessante flusso dì rinnovamento,<br />
che si immedesima con la sua vitalità<br />
stessa.<br />
Ma allora che fare? Vorremo demolire<br />
tutto e rifare tutto, sia pure<br />
in successione di tempo, o non vorremo<br />
conservare qualche cosa dell'antico,<br />
che sia come l'attestato visibile<br />
di qualche cosa che non muore,<br />
che rappresenti la trasmissione<br />
di uno stile di vita dall'una all'altra<br />
generazione?<br />
Ebbene sì, anche se ciò potrà sembrare<br />
meno semplice, o meno «funzionale»,<br />
vorremmo che fosse conservato,<br />
debitamente restaurato all'interno,<br />
il corpo centrale della vecchia<br />
costruzione. E questa, nel suo<br />
stile gotico, risulterà come una vecchia<br />
nobile abbazia che ne «filia»<br />
una nuova. E ci sembra anche che<br />
solo così gli alberi del giardino non<br />
agiteranno le braccia in protesta,<br />
mentre la Madonna continuerà a<br />
trovarsi bene nella sua Grotta. Ma<br />
è chiaro allora che la «Nuova Scuola»<br />
che così nascerà, non dovrà offendere<br />
in modo chiassoso il corpo<br />
da cui si stacca. Sarà moderna, come<br />
moderni sono i motivi e le esigenze<br />
per cui nasce, ma sarà anche<br />
discreta, direi silenziosa: una costruzione<br />
che si inserisca nel verde, senza<br />
alterarlo, valorizzandolo anzi con<br />
l'aprire nuove prospettive verso la<br />
«montagnola» e verso I' Orto botanico.<br />
E questo perché la nuova costruzione<br />
dovrà sorgere pressapoco dove<br />
e' è ora la Cappella. Qui, tolta<br />
questa Cappella che pure è umida<br />
ed ormai insufficiente, costringendoci<br />
a separare i gruppi dei ragazzi,<br />
c'è una larga superficie edificabile<br />
che è sprecata. Specialmente<br />
nel retro non ci sono che bassi ruderi.<br />
Proprio qui, su un'area di circa<br />
380 mq. potrà sorgere il primo<br />
corpo della nuova Scuola di Religione.<br />
Senza alterare i rapporti con le<br />
altre parti dell'edificio e senza vio-<br />
lentare il parco, pensiamo che si<br />
possano realizzare tre piani, di cui<br />
uno seminterrato. In quest' ultimo<br />
saranno accolti i servizi, che in una<br />
opera come questa son molti e complessi.<br />
E sopra, in due piani che con<br />
ampie vetrate saranno aperti sui<br />
giardini e sui campì sportivi, si potranno<br />
accogliere tutte le attività<br />
più propriamente giovanili : la sempre<br />
valida e fondamentale «Scuola<br />
di Religione» con le aule per il catechismo,<br />
la sede per le associazioni<br />
più spirituali, come la S. Giovanni<br />
Berchmans e la CIDROS; il Reparto<br />
Scouts, ed ampie sale da gioco<br />
Anche il «Coro Tre Pini» potrà disporre<br />
di una adatta sala di musica<br />
(debitamente imbottita!).<br />
Infine i corpi di fabbrica, il vecchio<br />
e il nuovo, saranno raccordati<br />
da un atrio, tutto a vetri, che sarà<br />
come un aereo ponte. Farà convergere<br />
tutte le attività e tutti i gruppi<br />
in un unico punto, perché è bene<br />
che tutti si conoscano. Qui pure potranno<br />
essere esposti tutti i programmi<br />
e le iniziative. Questo atrio potrà<br />
sorgere dove una volta c'era un fienile,<br />
lasciando sotto agli occhi la visione<br />
del più bel giardino di Padova,<br />
l'Orto Botanico, ora nascosto.<br />
la nuova Scuola di Religione<br />
riservate ai pìccoli. Infine il Fratello<br />
Assistente. E pensiamo che anche in<br />
una sede nuova potrà regnare quello<br />
spirito di familiarità per cui tutti<br />
si sentono di casa: i nuovi locali dovranno<br />
solo contribuire ad inculcare<br />
la buona educazione ed il senso di<br />
proprietà.<br />
I grandi invece potranno godere<br />
di una palazzina tutta loro, quella<br />
attuale debitamente trasformata.<br />
Staranno più raccolti, e così potranno<br />
dedicarsi ad attività spirituali o<br />
alla organizzazione di programmi di<br />
studio o di assistenza. Né sarà dimenticata<br />
I' esigenza di disporre dì<br />
un ampio «ritrovo», sempre aperto<br />
per permettere a tutti d'incontrarsi.<br />
^;r- m<br />
'•:^::r^^ : |<br />
^^Sf-Tì 1 - --VA;,,--: ;^v"-- ,-v,,.,:.*':..,"..;, -,'v,.;^,;,,r. fi<br />
A questo punto, sempre «pensando»<br />
come sarà la futura Scuola di<br />
Religione, possiamo chiederci dove<br />
sarà sistemata l'Associazione Sportiva<br />
«Petrarca». Direi, certo in sede<br />
propria, non mescolata con attività<br />
che presentano esigenze diverse.<br />
Non però separata! Il «Petrarca» è<br />
troppo legato ali'«Antonianum», da<br />
cui ha ereditato il glorioso nome, ed<br />
i suoi sportivi sono troppo uniti ai<br />
ragazzi tutti della Scuola di Religione,<br />
perché anche la sede non sia<br />
vicina : pensiamo anche che possa<br />
confluire sullo stesso atrio, che abbia<br />
la possibilità di usare lo stesso<br />
ritrovo.<br />
X. Y.<br />
II Club degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> di Torino. L'antica Villa Tesoriera.<br />
— 19
ATTIVITÀ' PADOVANA<br />
La preparazione Pasquale per Laureati e Professionisti della città è stata organizzata<br />
quest'anno dalla Congregazione dei Professionisti che chiamarono il<br />
P. Messori da Roma. Egli predicò la sera del Sabato delle Palme e alla Domenica<br />
mattina nella Chiesa degli Eremitani svolgendo i temi Fede e Carità come<br />
devono oggi essere praticate dai professionisti di oggi. E' stato seguito da<br />
pubblico assai numeroso.<br />
Per la Giornata Mondiale delle Congregazioni (domenica 9 maggio) è stato<br />
invitato da Roma il Direttore nazionale R. P. Insolera che radunò il sabato sera<br />
i Professionisti nella Sala degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> per dare notizia della presente vitalità<br />
delle Congregazioni, del come sono stati sviluppati i concetti di consacrazione<br />
alla Vergine e dei doveri che ne derivano in armonia colle direttive che<br />
oggi il Concilio ha dato per l'apostolato dei laici.<br />
Dopo la S. Meessa celebrata nella Basilica di S. Giustina par tutti i Congregati<br />
della città, si è trattenuto con i Congregati Universitari per insinuare loro<br />
iniziative sempre più necessarie per il loro mondo di oggi.<br />
E' tornato a Padova anche per domenica 13 giugno, festa di S. Antonio, per<br />
i Iritiro dei Professionisti sabato sera a Padova e domenica mattina a Villa Immacolata<br />
di Torreglia.<br />
DUE CONTAMINAZIONI ATEE<br />
Nel X Convegno nazionale della Federazione delle CC. MM. Femminili d'Italia,<br />
svoltosi a Roma dal 30 aprile a 2 maggio, il P. de Finance ha indicato due<br />
delle principali contaminazioni atee, a cui sono esposte le mentalità e la vita<br />
cristiana. Anzitutto l'esasperato significato che viene dato alla libertà, alla soggettività<br />
e alla personalità dell'uomo, motivo di profondo turbamento nel rapporto<br />
autorità-ubbidienza, particolarmente nell'ubbidienza a Dio considerata come<br />
menomazione della dignità personale : Dio viene negato, perché l'uomo sia<br />
(esistenzialismo ateo di Sartre). In secondo, la dominazione del mondo mediante<br />
la scienza e la tecnica ha ingenerato nell'uomo una smisurata sufficienza di<br />
sé, che ha determinato la perdita del sacro ed una certa trionfalistica : l'uomo<br />
diviene autore di se stesso, in quanto diviene padrone dei suoi mezzi di sussistenza<br />
e, in questa prospettiva, Dio diventa irreale e superfluo (ateismo marxista).<br />
Non si tratta, com'è ovvio, di negare o di mortificare il valore della libertà,<br />
della soggettività, della personalità, della scienza e della tecnica e quindi della<br />
grandezza umana, ma di risalire a Dio — invece di allontanarsene — con gli<br />
stessi valori. L'ubbidienza all'autorità legittima è via alla vera libertà. Scienza<br />
e tecnica hanno in Dio la condizione della loro possibilità, Dio è luce dell'intelligenza<br />
e sorgente della intelligibilità delle cose, ed è Dio a dare un significato<br />
al progresso tecnico.<br />
LE AGGREGAZIONI NEL 1964<br />
Lo scorso anno sono state aggregate alla Prima Primaria 222 nuove Congregazioni<br />
Mariane, così ripartite per continenti : 7 in Africa, 129 in America, 41 in<br />
Asia, 1 in Australia, 44 in Europa. In Italia le nuove CC. MM. sono state 11.<br />
VI CONVEGNO NAZIONALE<br />
DELL'APOSTOLATO DEI LAICI A NEW-YORK<br />
Organizzato, come di consueto, dalle CC. MM. statunitensi, questo incontro<br />
ha raccolto 1.200 delegati, tra cui anche protestanti ed ortodossi. Questo fraterno<br />
confronto fra cattolici e fratelli separati ha dato origine ali'aposolato<br />
20 —<br />
Colonia - S. Maria in Kapitol<br />
Immagine della Madonna del 1050<br />
ecumenico delle CC. MM. americane,<br />
che si son impegnate a seguire le direttive<br />
del Concilio ' conformandosi al<br />
decreto sull' ecumenismo. Il -convegno<br />
si è svolto in 40 sessioni ed ha discusso<br />
i seguenti temi : «L'incontro con Cristo»,<br />
«La Chiesa», «II mondo». Un momento<br />
di particolare intensità religiosa<br />
si è avuto alla celebrazione della Messa,<br />
secondo le nuove norme liturgiche,<br />
sull' altare eretto nell' auditorium dell'hotel<br />
che accoglievav i congressisti.<br />
MENTRE LA GUERRA CONTINUA<br />
Un incontro regionale ha accolto a<br />
Saigon oltre 2.000 congregati del Vietnam.<br />
Vi hanno partecipato anche il Delegato<br />
Apostolico Mons. Angelo Palmas<br />
e l'Arcivescovo della città Mons. Nguénvan-Bình,<br />
che ha letto un telegramma<br />
di augurio e di benedizione inviato ai<br />
congressisti dal Santo Padre.
.. ,,. -~t> \ m<br />
v .. ^ V<br />
P. Luigi Ambruzzi S. J. (1881 - 1965}<br />
I BB<br />
» I<br />
P. Mario Viviani S. J. (1933-1965)<br />
Andrò a veder Maria-in Ciel la Patria mia<br />
P. LUIGI AMBRUZZI S. J.<br />
a Vallenoncella (Udine) entrò<br />
nel Seminario Vescovile di Concardia<br />
per il quinquennio degli studi classici.<br />
Nel 1899 venne accettato nel Noviziato<br />
della Compagnia di Gesù, a Soresina<br />
(Cremona) dove ebbe per Maestro<br />
l'energico P. Luigi Cattaneo che sapeva<br />
infondere i fondamenti più solidi<br />
della vita religiosa.<br />
Compì i suoi studi filosofici e teologici<br />
a Portare (presso Fiume) ad Innsbruck,<br />
a Dublino. Sacerdote si iscrisse<br />
all'Università di Cambridge nella facoltà<br />
di Scienze economiche, che avrebbe<br />
presto cominciato ad insegnare in<br />
India per moltissimi anni.<br />
Nel settembre 1916 salpava direttamente<br />
per l' India accettando il sacrifìcio<br />
di non poter rivedere né la patria<br />
né la famiglia.<br />
Dopo il Terzo anno di probazione a<br />
Ranchi (Missione Bengalense) fu addetto<br />
per nove anni al Collegio Universitario<br />
di Si. Aloysius di Bangalore dove<br />
insegnò e fu Rettore. Si fermò poi<br />
fino al suo ritorno in Italia (1939) nel<br />
Collegio S. Joseph a Mangalore.<br />
Ritornato in Italia lavorò alla Radio<br />
Vaticana. Diresse qualche anno le Missioni<br />
della Compagnia di Gesù, fu Superiore<br />
e Parroco a Trieste, finché, nel<br />
1953, veniva nominato Rettore <strong>dell'Antonianum</strong><br />
di Padova dove favorì l'Associazione<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> che col suo favore<br />
potè costruire una sede decente. Dopo<br />
un altro Superiorato a Trento e un incarico<br />
di P. Spirituale nella Casa di Esercizi<br />
di Varese, ritornò nel Noviziato,<br />
a Lonigo, che gli richiamava i cari ricordi<br />
della sua prima vita religiosa.<br />
E qui a Lonigo, aspettò la chiamata<br />
del Signore. La sospirò ripetendo, senza<br />
stancarsi, la sua giaculatoria preferita<br />
in questi ultimi mesi di lento spegnersi<br />
delle sue forze: « Veni, Domine<br />
lesti » (Apoc. 22, 20).<br />
E Gesù venne, il pomeriggio di lunedì<br />
22 marzo.<br />
Il P. Ambruzzi non fu mai un missionario<br />
«excurrens inter paganos», ma la<br />
sua opera svolta nel campo universitario<br />
non era meno preziosa di quella di<br />
tanti altri suoi confratelli operanti in<br />
mezzo agli Intoccabili.<br />
Conosceva assai bene la lingua inglese,<br />
la parlava e la scriveva con facilità.<br />
I suoi libri erano di argomento religioso<br />
e abbastanza numerosi: non meno<br />
di venti, computate le varie edizioni e<br />
le traduzioni. Particolare competenza<br />
aveva acquistato nella conoscenza degli<br />
Esercizi spirituali, e uno dei suoi più<br />
noti libri è appunto un commento, chiaro<br />
e preciso, al testo ignaziano di essi.<br />
Sig. Umberto Fabrichesi (1899-1965)<br />
P. MARIO VIVIANI S.J.<br />
P. Mario Viviani S.J. ci ha lasciati!<br />
I misteriosi disegni della Provvidenza<br />
hanno voluto che egli venisse stroncato<br />
fulmineamente, su una via di Roma,<br />
appena trentenne, mentre stava per<br />
iniziare la sua vita di apostolato.<br />
Milanese di nascila e di famiglia, Mario<br />
era padovano di adozione. A Padova<br />
egli aveva studiato, qui egli si era<br />
creato i primi ed i più cari amici. Al<br />
Barbarigo ed alla Scuola di Religione<br />
aveva lasciato un'impronta di sé indimenticabile.<br />
Da Padova, terminato il<br />
ginnasio, egli era partito per seguire la<br />
sua vocazione che lo chiamava nella<br />
Compagnia di Gesù.<br />
Tre anni fa, dopo il lungo periodo di<br />
preparazione e di studio, egli saliva l'Altare<br />
consacrando definitivamente la sua<br />
vita al Signore. Gli jummo vicini quel<br />
giorno e nel suo sguardo aperto e cordiale,<br />
nella sua battuta pronta ed acuta,<br />
nel suo sorriso severo cogliemmo la<br />
ansia della sua vocazione, il desiderio<br />
profondo di donare tutto se stesso.<br />
Documento sincero della sua anima<br />
sono le parole scritte ai genitori alla<br />
sua entrata in Noviziato:<br />
« II grande giorno è venuto : mi avete<br />
accompagnato fin qui col cuore stretto<br />
dal dolore del distacco e qui mi lasciate<br />
andandovene soli, gli occhi pieni<br />
di lagrime.<br />
« II vovstro sacrificio è grande, è immenso.<br />
Certo vi sembra che una parte<br />
di voi stessi si sia staccata, strappata.<br />
Piangete mamma e papa e poi scorrete<br />
queste righe del vostro figliolo che inizia<br />
una vita nuova, sconosciuta, ma certo<br />
tanto piena di gioia.<br />
«Voi vi guardate attorno: la casa è<br />
vuota: siete soli. E' proprio vero che<br />
siete soli? C'è qualcuno che riempie il<br />
vuoto che io ho lasciato, pronto a tramutare<br />
il dolore in gioia e in gioia intensa,<br />
grande che fa scoppiare il cuore.<br />
La gioia è vicina, vicinissimà, ve ne accorgerete<br />
sempre di più<br />
« Avete capito che il vostro sacrificio<br />
valeva la pena di essere fatto. Avete capito<br />
che un amore immenso ci unisce;<br />
vi inginocchiate a pregare e cominciate<br />
anche voi la vostra nuova vita ».<br />
(il 6-10-49 a Mamma e Papa)<br />
Conlavamo di vederlo ritornare all'Anlonianum,<br />
maestro e confortatore<br />
nostro e dei nostri figli, ma un male<br />
imprevedibile ed inesorabile lo ha folgorato<br />
mentre a Roma stava completando<br />
i suoi studi.<br />
La vivacità del suo ingegno e la sua<br />
profonda bontà colpivano chiunque,<br />
condiscepolo o maestro, lo avvicinasse.<br />
Non potremo dimenticarlo mai, anzi<br />
col passare del tempo sentiremo più duramente<br />
la mancanza della sua amici-
Nel ventesimo del sacrificio<br />
di Beppino Smania<br />
L' incontro era rissato alle 9,30. P. Laner arriverà?<br />
Alle 9,45 il rombo di un potente motore. E' arrivato, con<br />
l'autista senza livrea (P. Rizzardi) e con una non-multa sul<br />
parabrezza dell'auto (questi gesuiti!). I curiosi gli si affollano<br />
attorno. « P. Laner! Come mai Lei qui?». « ». Questa<br />
la risposta di P. Laner : è tanto stanco ! Ecco però che<br />
il sorriso affiora sulle sue labbra; gli occhi stanchi, emaciati<br />
sotto la sua consueta zazzera, hanno un attimo di vivezza:<br />
ha scorto gli scouts, quelli che con lui fondarono vent'anni<br />
or sono il Riparto scout <strong>dell'Antonianum</strong> (mancava<br />
solo il « ci erre » Dal Santo, ormai professore americano,<br />
che però giorni dopo faceva una « scappata » a Padova per<br />
salutare i suoi « veci »), quelli meno vecchi, i rovers, gli esploratori<br />
e i lupetti dell'attuale Settimo, del « glorioso Settimo<br />
Beppino Smania ».<br />
Il Branco, i due Riparti (sono proprio due), il Clan e i<br />
vari Baroni, Dal Porto, Mazzo, Fontana, Bisbe, Maciste, Mameata,<br />
i Paperoni, Strike, Bunjen ccc. ecc. s'erano ciati convegno,<br />
convocati con elegante invito, per celebrare il ventesimo<br />
di fondazione del Riparto, ma soprattutto per ricordare<br />
il sacrificio di Beppino Smania. L'avvenimento merita<br />
certo una più ampia illustrazione : si parla addirittura di<br />
stampare uno speciale « numero unico » ; per ora ci basti<br />
« fermare » sulle pagine del nostro Antonianum la data del<br />
2 maggio 1965 e con essa la parola di Giorgio Baroni, di Alberto<br />
Dal Porto e di Giorgio Rostagni ; l'omaggio reso a Beppino<br />
sul luogo del suo sacrificio a Ponte di Brenta e sulla<br />
sua tomba, la S. Messa a Fiesso, il commosso sorriso materno<br />
della Signora Smania.<br />
zia, del suo meditato consiglio, così prezioso<br />
fin dagli anni della giovinezza.<br />
Nel suo ricordo gli amici <strong>dell'Antonianum</strong><br />
si stringono vicini al papa ed<br />
22 —<br />
alla mamma, innalzando una commossa,<br />
fervida preghiera. Intendono anche<br />
prossimamente unirsi in una S. Messa<br />
vespertina per pregare per lui.<br />
UMBERTO FABRICHESI<br />
E. N.<br />
Iscrittosi alla Scuola di Religione fin<br />
da piccolo, Congregato Mariano, morì<br />
improvvisamente il mattino del 22 maggio.<br />
Ebbe una vita travagliata, soffrì<br />
per varie vicende che lo turbarono assai.<br />
Fedele ali'Antonianum quando era a<br />
Padova nei suoi anni giovanili fu appassionato<br />
del teatro con P. Magni e<br />
si prestò varie volte sul palcoscenico<br />
con scene e canti divertenti.<br />
I suoi amici lo ricordano come persona<br />
buona e generosa con tutti.<br />
AVV. BENIGNO BORIA<br />
Entrato nell'Ordine dei Gesuiti appena<br />
qualche anno prima della guerra del<br />
1914, subito dopo la guerra ne uscì per<br />
intraprendere studi giuridici.<br />
Ottimo padre di famiglia, diede educazione<br />
santamente cristiana ai suoi figli<br />
ed alle figlie. delle quali due sono<br />
suore missionarie.<br />
Aderì all'Associazione <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> con<br />
entusiasmo appena la conobbe. Morì<br />
santamente il 5 gennaio ad Udine.<br />
Giunge da Bergamo la. notizia della<br />
morte del Notaio Dr. Pietro NOSENGO,<br />
uno dei primi alunni interni <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />
Ne daremo notizia dettagliata<br />
nel prossimo numero.<br />
Piangono la morte del papa: il sig.<br />
Salani Giuseppe, il geom. Giampaolo<br />
Giro.<br />
Piangono la morte della mamma: il<br />
dr. Luigi Maria Ceola ed il geom. Italo<br />
Tallaretti che nel passato febbraio ebbe<br />
a perdere anche il papa.<br />
A tutti i Familiari le nostre più sentite<br />
condoglianze e l'assicurazione della<br />
nostra preghiera di conforto per loro<br />
e di suffragio per i cari Estinti.
INCONTRI VARI<br />
A VERONA l'antichissima chiesa di S. Lorenzo diventata<br />
il luogo d'incontro degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> per la gentile ospitalità<br />
di Mons. Ederle che ne è il Direttore, ci ha ospitato il<br />
martedì della Settimana Santa per una conferenza dei P.<br />
Marcozzi in preparazione alla S. Pasqua. Si caldeggiò allora<br />
l'incontro di Castiglione delle Stivicre, soprattutto per<br />
un incontro tra Bresciani e Veronesi.<br />
A TORINO ci siamo trovati con gli amici ivi residenti<br />
nella settimana di Passione. Vi ci siamo recati insieme con<br />
P. Merlin, Rettore del Collegio Leone di Milano. Avevano<br />
tutto predisposto ring. A. Smania coi fratelli Ing. Pietro e<br />
Rag. Enrico Cavalcasene. Celebrammo la Santa Messa nella<br />
Cappella del Collegio Sociale.<br />
Rivolgemmo parole di preparazione alla S. Pasqua e poi,<br />
nel magnifico ambiente della Tesoriera (ne diamo la fotografia<br />
più indietro) diventato il club degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> del Sociale<br />
di Torino, ci siamo raccolti a cena. Ci trattenemmo<br />
poi a lungo sul problema degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, sul loro bisogno<br />
di assistenza spirituale, di guida, per poter operare secondo<br />
le direttive della Chiesa di oggi.<br />
Abbiamo avuto il piacere di salutare ivi oltre i tre suddetti,<br />
il Dr. Prof. Alessandro Beretta, il Dr. R. Darios, il<br />
Dr. Prof. Fares, il Dr. Prof. Feruglio, il Dr. Ing. Simonetti,<br />
il Dr. Ing. Luigi Smania, il Dr. Prof. Zancan, il Dr. Bruno<br />
Zennari, il Dr. Prof. Cesare Andreoli di Vercelli. Tutti furono<br />
felici dell'incontro e ci diedero appuntamento per ottobre<br />
quando vogliono trovarsi ancora insieme per una direttiva<br />
spirituale di stagione.<br />
A FERRARA siamo andati pure insieme col R. P. Mario<br />
Merlin la sera del 26 maggio. Erano presenti anche varie<br />
Signore e il Dr. Marcelle Barbe, i Fratelli Dr. Guido e<br />
Avv. Francesco Calzolari, il Dr. Ghezzo, il Dr. Nibbio, il Dr.<br />
Semenza. Erano venuti da Bologna l'Ing. De Fraia e il Dr.<br />
Quaglio; da Lendmara il Prof. Belloni.<br />
Ci radunammo anzitutto alla Casa Cini dai Padri Gesuiti<br />
per la conversazione spirituale e per la funzione religiosa.<br />
Ci recammo poi a cena alla fine della quale espose il<br />
problema morale tanto complicato della limitazione delle<br />
nascite e delle conseguenze che comporta nella vita sessuale<br />
il Prof. Belloni. Interrogò soprattutto P. Casella che aveva<br />
avuta occasione di trattare plubblicamente il problema<br />
in un dibattito al Circolo Culturale di Lendinara.<br />
La viva discussione si concluse col proposito di troversi<br />
più spesso per risolvere i problemi spirituali così numerosi<br />
dei nostri giorni.<br />
A MILANO gli amici vennero invitati anzitutto ad una<br />
conferenza tenuta dal Rev. P G. Valentini sopra l'ecumenismo<br />
da lui particolarmente sentito per il contatto costante<br />
Verona - Chiesa di San Lorenzo.<br />
con gli ortodossi nella sua cattedra di Albanese all'Università<br />
di Palermo ed i suoi studi sull'arte bizantina in Italia.<br />
Una manifestazione solenne organizzata dal R. P. Merlili<br />
per la libertà della scuola, come pure il triduo di Preparazione<br />
Pasquale per i genitori degli <strong>Alunni</strong> del Leone, predicato<br />
dal R. P. Andretta, offrirono la bella occasione per<br />
entrare in contatto anche con gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> del Collegio<br />
Milanese.<br />
Abbiamo chiusi i nostri incontri, prima delle vacanze,<br />
il pomeriggio di sabato 19 maggio a Monza dove ci siamo<br />
recati per visitare la veneranda Basilica con la Corona di<br />
Ferro ed il tesoro di Teodolinda. Ci siamo poi ritirati nel<br />
Collegio della Guastalla dove le Suore ci ospitarono cordialmenete<br />
nel grandioso parco per una conversazione del P.<br />
Colombo sopra il Decreto «De Ecclesia» del Concilio e per<br />
la S. Messa nella loro splendida Cappella.<br />
A cena, ali' Hotel de la Ville, ci siamo ppi trattenuti sul<br />
programma per il prossimo anno. Concluse P. Casella ringraziando<br />
sentitamente col P. Colombo anche l'Avv. Mario<br />
Filippetto e Signora che tanto si prestano per il buon esito<br />
delle nostre adunanze milanesi.<br />
UN GRADITO INVITO<br />
II 7 maggio vennero inaugurati solenne-<br />
mente, con la presenza del Cord. Urbani, i<br />
restauri che riportarono San Francesco del<br />
Deserto ai suoi primitivi splendori di pover-<br />
tà e di arte. - Abbiamo ricevuto I' invito a<br />
prendervi parte dal!' <strong>Ex</strong> Alunno ing. Camil-<br />
lo Bianchi il quale collaborò moltissimo ai<br />
restauri e diede il progetto del nuovo coro<br />
che qui riproduciamo. - A lui grazie dell'in-<br />
vito e congratulazioni vivissime.<br />
— 23
Conclusa l'attività della stagione con<br />
un interessante dibattito su Michelangelo<br />
Antonioni.<br />
I risultati statistici dei 22 incontri - L'esito<br />
del VII Corso di Cultura Cinematografica.<br />
A conclusione dell'attività stagionale<br />
il Cinefonim. Antonianum ha svolto un<br />
interessante dibattito su «Problematica<br />
e arte in Michelangelo Antonioni».<br />
II pubblico ha seguito con viva attenzione,<br />
partecipando poi alla fine alle varie<br />
prospettive avviate dal dialogo dei<br />
quattro invitati.<br />
Per i giovani d'oggi — ha detto Ezio<br />
Franz, del direttivo del Cineforum —<br />
Antonioni appare un artista distaccato,<br />
difficile, anche se ammirato per il suo<br />
indubbio formalismo.<br />
Toccò poi al prof. Giorgio Pullini,<br />
della nostra Università, trovare le origini<br />
e le componenti letterarie di Antonioni,<br />
specie nel confronto con Pavese<br />
(«Le amiche»), pur notando che, dopo<br />
la nota trilogia che va da «L'avventura»,<br />
«La notte», fino a «L'eclisse», pare<br />
che la tematica dell'A. sia stanca e<br />
ridica ormai le stesse cose.<br />
Giorgio Tinazzi ha rilevato le profonde<br />
carenze sociologiche di Antonioni,<br />
incapace di trovare nella natura e<br />
nella realtà viva d'ogni giorno una redenzione<br />
plausibile per i suoi eroi, troppo<br />
chiusi nel loro individualismo romantico.<br />
Coordinando infine i vari interventi,<br />
P. Antonio Covi sottolineò i pregi sicuri<br />
dello stile del regista ferrarese, specie<br />
nel suo tipo di film «aperto» e nella<br />
rigorosa coerenza tra ispirazione e<br />
forma; ma notò pure le sue gravi insufficienze<br />
morali per aver voluto generalizzare<br />
nei suoi film una « crisi dei<br />
sentimenti » che sembra ridotta spesso<br />
24 —<br />
alla sfera del sensibile, senza aperture<br />
0 spiegazioni razionali. L'aver così creato<br />
dei casi-limite e degli uomini-limite<br />
ha reso meno credibile e valida la pur<br />
sincera ricerca di verità umana che anima<br />
il regista.<br />
Dopo gli interventi del pubblico, che<br />
ha applaudito più volte i critici, è stata<br />
data lettura dei risultati del VII Corso<br />
di cultura cinematografica, che ha<br />
visto quest'anno una trentina di iscritti,<br />
di cui 14 hanno superato la prova<br />
finale. Hanno così concluso il biennio:<br />
G. Bosi, U. Picchiura, N. Poli, A. De<br />
Saracca; hanno frequentato il primo<br />
anno : P. Tibcrio, M. Baracco, M. G. Pu-<br />
Icio, G. C. Benettin, L. Boscolo, A. Zignol,<br />
P. Zecchinato, G. C. Babolin, P.<br />
Dionisio Ferro, G. Scoglio.<br />
Nell' intervallo del dibattito, a chiusura<br />
della IV Mostra Fotografica Universitaria<br />
<strong>dell'Antonianum</strong>, il presidente<br />
della «Vita-Film», avv. Guido Pallaro,<br />
ha consegnato a Luigi Daniele il<br />
premio di detta Associazione per l'opera<br />
« Ciro », leggendone la motivazione.<br />
La simpatica serata conclude una ventina<br />
di incontri culturali e dibattiti del<br />
Cineforum Antonianum, nella linea dignitosa<br />
e moderna di una simpatica apertura<br />
ai problemi più vivi del momento.<br />
Il numero degli incontri ha così superato<br />
di due unità le serate promesse,<br />
tra cui includiamo quella dei documentar!<br />
offereta dalla «Vita-Film». Al ciclo<br />
del « Mondo della politica » è successo<br />
quello su « La parabola del genere Western<br />
; poi a quello su « // cinema e la<br />
guerra » è subentrato il ciclo « Dalla letteratura<br />
al film » che si è concluso con<br />
1 due ottimi film : «Becket ed il suo re»<br />
e «Dura legge» (in anteprima assoluta<br />
per Padova).<br />
Al di fuori di queste linee la « Sezione<br />
Informativa » (con sola presentazio-<br />
ne e senza dibattito) ha pur offerto opere<br />
degne di rilievo come « / Fidanzati<br />
» ed « // Piave mormorò » ecc.<br />
Anche se quest'anno si è voluto piuttosto<br />
« attivizzare » il pubblico con un<br />
aperto dialogo, non si è mancato tuttavia<br />
di invitare al Cineforum personalità<br />
di studiosi e critici, per i film più<br />
importanti. Tra essi ricordiamo, di fuori<br />
città : da Roma : il regista G. Tessaro,<br />
lo sceneggiatore e critico L. De Santis;<br />
da Milano: P. F. Simioni; da Bergamo:<br />
il critico S. Zambetti; da Brescia:<br />
A. Pesce; da Verona: L. Barbesi,<br />
P. Zanfredini ; da Vicenza : lo scrittore<br />
B. Gogò e G. Schiavetto, direttore della<br />
Rassegna «Film-famiglia»; da Venezia:<br />
il Segretario della Mostra cinem. dott.<br />
E. Cagnato; L. Giliberto de «II Gazzettino»;<br />
N. Corich.<br />
All'attivo della stagione di quest'anno<br />
va posta anche la. pubblicazione delle<br />
dispense del Corso del Cinema; esse<br />
erano date all'inizio di ogni lezione agli<br />
allievi del Corso e furono poi raccolte<br />
in un volumetto elegante col titolo a<br />
stampa (ormai esaurito).<br />
Nel preparare il programma della<br />
nuova stagione si terrà conto dei molti<br />
«Referendum» compilati dai Soci. Un<br />
esito assai interessante ha dato lo spoglio<br />
dei Referendum dei singoli film, in<br />
cui è possibile vedere una buona corrispondenza<br />
tra i giudizi di ordine estetico<br />
e quelli di ordine morale.<br />
Riportiamo qui in sintesi i risultati,<br />
certi che essi interesseranno i nostri<br />
lettori.<br />
Diamo prima i dati del Voto artistico<br />
medio. Parallelamente diamo quelli<br />
relativi al Giudizio Morale-sociale. Per<br />
ragioni di spazio non possiamo riportare<br />
i giudizi «Incerto» e «Negativo». Il<br />
presente giudizio morale è dato dalla<br />
somma dei valori «Buono», «Positivo»,<br />
«Parzialmente positivo».
Valore artistico medio:<br />
1. Il buio oltre la siepe . . . . 8,12<br />
2. Becket ed il suo Re . . . . 8,07<br />
3. All'Ovest niente di nuovo . . 7,80<br />
4. La ragazza di Bube . . . . 7,67<br />
5. Dura legge 7,63<br />
6. Le avventure di Don Chisciotte 7,47<br />
7. Westfront 1918 7,34<br />
8. Sette giorni a Maggio . . . . 7,30<br />
9. Mani sulla città 7,20<br />
10. Compagnia di codardi? . . . 7,01<br />
11. Ballata del boia 6,97<br />
12. L'infanzia di Ivan 6,94<br />
13. Il terrorista 6,86<br />
14. Il dottor Stranamore . . . . 6,55<br />
15. L'uomo di Laramie 6,50<br />
16. L'occhio caldo del cielo . . . 6,40<br />
L'ultima novità organizzativa del Cineforum<br />
è la riforma delle sue strutture.<br />
Nella riunione del Consiglio e del<br />
Direttivo, tenuta 1' 11 Maggio, è stato<br />
proposto un nuovo Statuto e, in attesa<br />
di una sua prossima approvazione, si è<br />
eletto un Direttivo provvisorio che durerà<br />
in carica fino all'avvio della nuo-<br />
Giudizio Morale - sociale :<br />
1. Il buio oltre la siepe . . . 99,08%<br />
2. All'Ovest niente di nuovo . 95,76%<br />
3. Dura legge 95,50%<br />
4. Becket e il suo Re . . . . 93,30%<br />
5. Sette giorni a Maggio . . . 91,60%<br />
6. L'infanzia di Ivan . . . . 85,86%<br />
7. Westfront 1918 85,02%.<br />
8. La ragazza di Bube . . . . 84,06%<br />
9. Le avvent. di Don Chisciotte 82,93%<br />
10. Ballata del boia 80,05%<br />
11. Il terrorista 73,84%<br />
12. Mani sulla città 71,85%<br />
13. Il dottor Stranamore . . . 61,75%<br />
14. L'uomo di Laramie . . . .51,30%<br />
15. Compagnia di codardi? . . 51,20%<br />
16. L'occhio caldo del cielo . . 50,80%<br />
va stagione. Esso risulta formato da :<br />
Prof. F. Viscidi (Presidente), P. A. Covi<br />
(Direttore); Consiglieri: E. Mazzega,<br />
A. Bonini, R. Bassignano, E. Franz,<br />
I. Piccolo.<br />
Mentre si stanno raccogliendo le varie<br />
proposte dei Consiglieri per il nuovo<br />
Statuto, il nuovo Direttivo si accinge<br />
a predisporre le difficili scelte del<br />
programma futuro. A nome del P. Ret-<br />
tore, P. Covi ha inviato il vivo ringraziamento<br />
<strong>dell'Antonianum</strong> e del Cinefonim<br />
a due membri del Direttivo, uscenti<br />
di carica e cioè al Vice - Presidente,<br />
Alberto Rasi e al Direttore, Alberto<br />
Baroni (che in questi giorni è<br />
stato nominato dalla Federazione Ital.<br />
Cineforum, Incaricato per la Zona di<br />
Padova e Rovigo).<br />
I più curiosi vorrebbero ora sapere<br />
se la stagione prossima porterà qualche<br />
novità. Non possiamo fare indiscrezioni.<br />
Rimarrà certo saldo il criterio<br />
dei «Cicli» e la «Sezione Informativa»,<br />
che si è rivelata assai utile ; ma la scelta<br />
dei film sarà più accurata del solito,<br />
anche perché si terrà conto di quanto<br />
i recenti festival offrono (come per es.<br />
quello di Cannes), specie quello di Venezia.<br />
Mentre, anche in questa sede, si<br />
ringraziano soci ed amici per la fattiva<br />
collaborazione data al nostro Cineforum<br />
, si domanda di aiutarci con consigli<br />
e proposte concrete. Solo da questa<br />
collaborazione pratica il Cineforum<br />
può migliorare le sue strutture ed il<br />
programma. E non desidera di meglio<br />
che questo: migliorare, perché il cinema<br />
diventi uno strumento di cultura e<br />
di elevazione spirituale.<br />
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— 25
A conclusione del suo campionato 1964 - 1965<br />
il "Petrarca,, indice il torneo di calcio<br />
internazionale nel ricordo di Piero Galtarossa<br />
Le otto squadre al via-Atalanta Calcio - A.C. Treviso - A.C. Padova - U.S. Me-<br />
strina - U.S. Petrarca - A.C. Olympia - F.C. Lugano - A.C. Fiorentina<br />
IL SALUTO DEL PRESIDENTE ARSLAN<br />
Giovani calciatori, siate i benvenuti. L'Unione Sportiva<br />
Petrarca accoglie i giovanissimi calciatori di Svizzera e di<br />
Italia, qui giunti per il torneo «Trofeo Galtarossa», col più<br />
fraterno e festoso abbraccio.<br />
Anziani e giovani amici della nostra Società, che è fra<br />
le più antiche d'Italia, e tutti gli sportivi padovani, accorreranno<br />
al glorioso Campo Tre Pini per riprovare quei fremiti<br />
di giovinezza e di ardore agonistico che ogni squadra<br />
di giovani, nel limpido clima di uno sport puro e disinteressato,<br />
sa suscitare.<br />
E noi vi ringraziamo, cari atleti, che all'agone fisico sapete<br />
donare la freschezza delle vostre energie, la tensione<br />
della vostra volontà, la vostra ansia di vittoria. In un mondo<br />
tecnicizzato che sta per sostituire l'uomo, e sta per congelare<br />
tutte le prestazioni della persona umana, il vostro<br />
slancio e il vostro combattimento sportivo faranno risplendere<br />
le virtù degli antichi atleti.<br />
PIETRO GALTAROSSA<br />
Pietro Galtarossa era uomo eli virtù nobilissime che seppe<br />
lottare e farsi strada, sempre cercando migliori prospettive<br />
di attività. Dalla «bottega» in cui lavorava il ferro, alla<br />
nuova officina, egli seppe arrivare con le sue forze, ovun-<br />
26 —<br />
que apprezzate, e in virtù di una notevole competenza tecnica<br />
e direttiva. Tanti ragazzi dunque disputano ora il «Galtarossa»<br />
non potendo ignorare il valore di quel nome : che<br />
è un invito a gareggiare — come nella vita — sul terreno<br />
sportivo con le armi dell' umiltà, della serietà e dell' orgoglio.<br />
DAL REGOLAMENTO DEL TORNEO<br />
L' U. S. Petrarca indice ed organizza, con l'approvazione<br />
e sotto l'egida della Lega Giovanile della F.I.G.C., un torneo<br />
internazionale di calcio juniores, per l'assegnazione del Trofeo<br />
«Pietro Galtarossa».<br />
L'assegnazione avrà carattere annuale ; sarà definitiva per<br />
la squadra che per due tornei consecutivi ne risulterà vincitrice.<br />
L'A. C. Padova ha vinto la prima edizione.<br />
Il Torneo è ad invito. Esso si disputerà in notturna sul<br />
campo dell'U.S. Petrarca («Tre Pini», Prato della Valle)<br />
nei giorni 10, 11, 12, 15, 16, 17, 19 giugno 1965.<br />
Vi sono ammesse n. 8 squadre suddivise in due gironi<br />
di qualificazione all'italiana, con giocatori nati dopo il 1"<br />
gennaio 1946.<br />
Ogni giocatore dovrà essere munito del regolare corteilino<br />
federale.
Sintesi della stagione Petrarohina<br />
Sintesi della stagione pctrarchina. Un esame che esclude<br />
divagazioni e voli di fantasia; perché altrimenti si finirebbe<br />
con l'annacquare il vino, distribuendolo in botti diverse.<br />
Com'è andata, dunque, nell'anno agonistico 1964-65?<br />
La risposta a tale interrogativo assegna aggettivi diversi,<br />
in rapporto alle « stagioni » del basket, del rugby e del<br />
calcio; ottima è stata la «stagione» del basket, buona quella<br />
del rugby e del calcio.<br />
BASKET. - Annata ottima. Basti pensare all'incerto inizio,<br />
al disorientamento provocato dal mancato arrivo del celebre<br />
Tracuzzi, al progressivo disagio causato dagli sconcertanti<br />
sistemi di guida del nuovo allenatore De Torio, all'avventura<br />
coraggiosamente tentata dall'ing. Galtarossa quando<br />
le sorti della squadra parevano ormai compromesse. Eppure<br />
proprio allora il Petrarca Basket rivelò il suo orgoglio;<br />
con un piede già nella fossa, ha saputo comunque reagire<br />
e ha finito per compiere un'impresa straordinaria. Merito<br />
di tutti: dell'ing. Galtarossa, del bravissimo «supervisore»<br />
Fabio Fresca, del semplice e preziosissimo Fabio Fabiano,<br />
dei giocatori anziani e giovani. Rammentando il meraviglioso<br />
finale di campionato, come non definire ottima la<br />
« stagione » del Petrarca Basket, rimasto spavaldamente in<br />
compagnia delle maggiori formazioni di pallacanestro? Né<br />
l'ing. Galtarossa è rimasto con le mani in mano ; già due<br />
nomi nuovi — l'allenatore jugoslavo Nikolich e il giocatore<br />
statunitense Moe — promettono di galvanizzare ancor più<br />
l'ambiente cestistico bianconcro.<br />
RUGBY. - Annata buona. Non si può ignorare che il Petrarca<br />
Rugby abbia dovuto progressivamente affrontare il<br />
grosso problema del ringiovanimento; e il passaggio brusco<br />
da una generazione all'altra non poteva avvenire senza conseguenze,<br />
di ordine psicologico e pratico. L'allenatore Stievano<br />
si è trovato così di fronte a ostacoli non indifferenti;<br />
e pure i giocatori hanno sovente avvertito il disagio di un<br />
campionato dall'andamento sconcertante, di un'attività certamente<br />
poco favorevole ali' effettivo progresso dello sport<br />
rugbystico. E il fatto che il quindici bianconero sia riuscito<br />
a mantenersi lontano dal precipizio, è già un buon segno ;<br />
Lo brillante squadra juniores di calcio, che<br />
in notturna allo stadio Cornaredo di Luga-<br />
no, il 29 maggio, ha battuto la formazione<br />
locale per due reti a una. Da sinistra in pie-<br />
di : con i dirigenti Mariotto, Malagoli e Ba-<br />
betto, i giocatori Boldrin, Bolzonella, Tosa-<br />
to, Pajaro, Lodirio, Bigerna, Melloni, e l'al-<br />
lenatore Lucio Brutto. In ginocchio : Biasini,<br />
Magro, Cappelletto, Olaro, Gai e Griggio.<br />
vuoi dire che — ad onta degli scompensi denunciati dalla<br />
squadra sia per ragioni tecniche che per motivi di ordine<br />
particolare — il focherello che alimenta la scuola rugbystica<br />
petrarchina non si è ancora spento. Anzi proprio recentemente<br />
è cresciuto l'interesse di quanti intendono alimentare<br />
quel focherello. I propositi per la prossima stagione sono<br />
fierissimi ; non rimane che attendere.<br />
CÀLCIO. - Annata buona. Il ritorno della sezione calcistica<br />
verso posizioni di buon prestigio è progressivo e sicuro.<br />
Un buon gruppo di giocatori, un allenatore — Amedeo<br />
Bressa — serio e coscienzioso, un ambiente sereno : su queste<br />
basi il Petrarca Calcio ha messo al suo attivo una buona<br />
stagione. E dopo la prima squadra, ecco il «vivaio» curato<br />
dal valente Lucio. La formazione juniores, dopo il brillante<br />
campionato, è andata a farsi onore a Lugano, dove ha<br />
vinto e meritato molti applausi ; poi ha concluso nel migliore<br />
dei modi l'attività facendosi ammirare nei «notturni» al<br />
campo Tre Pini. Note lietissime, infine, sono venute dagli<br />
«allievi»: un grosso plotone di giovanissimi che, per Lucio,<br />
è un autentico «pozo di San Patrizio».<br />
PERCHE' L' U. S. « PETRARCA »<br />
CRESCE FLORIDA E OPEROSA?<br />
Risponde i! Presidente del C.O.N.I. Avv. G. Onesti<br />
L' U. S. Petrarca è da tempo una fucina di atleti che costituiscono<br />
l'orgoglio del loro Istituto e della loro città. E<br />
ciò nel solco di una tradizione brillante e cospicua, che è<br />
vanto dell' U. S. Petrarca e che — ne siamo certi — continuerà<br />
per lunghissimi anni sotto il segno del dilettantismo<br />
e della serietà.<br />
GIULIO ONESTI<br />
presidente del C.O.N.I.<br />
27
O<br />
L'Anno Accademico in corso ha visto svolgersi, grazie al<br />
fattivo interessamento della «Consulta degli studenti» e di<br />
tutti gli appassionati, un intenso programma di attività nei<br />
vari settori sportivi<br />
CALCIO :<br />
La forte squadra del Collegio, dopo una brillantissima<br />
serie di successi, colminati con la vittoria in finale sul «D.<br />
Mazza» per uno a zero, ha maritatamente conquistato per<br />
la seconda volta consecutiva la Coppa dei Collegi Universitari<br />
padovani. Un sincero plauso a tutti i giocatori e all'infaticabile<br />
dinamico D. T. Paolo Pederzoli.<br />
SCI :<br />
E' stata presa la felice iniziativa — il febbraio scorso —<br />
di una gita, organizzata sugli incantevoli campi di neve di<br />
P. Fontana si congratula col vincitore C. Gabelli.<br />
,*».." , • •<br />
Squadra di Calcio : Pensini - Lavatelli - Alessandrini - Fugazzola - Venier - Nazzari<br />
Visconti - Peritili - Pellizzari - Faccini - Pederzolì V.<br />
San Martino di Castrozza, con la disputa di una gara. Purtroppo<br />
il tempo non è stato totalmente «alleato» col gruppo,<br />
facendo eliminare parte del programma stabilito.<br />
TENNIS :<br />
Sui campi del «Tre Pini» ha avuto luogo un lungo torneo<br />
fra gli interni. Molti incontri combattuti hanno destato<br />
vivo interesse e sanzionato la vittoria di Claudio Cobelli,<br />
racchetta assai promettente, che ha regolato in finale il bravo<br />
Ivan Valorzi. Ecco la classifica: 1) Cobelli, 2) Valorzi,<br />
3) Reposo, 4) La Verghetta.<br />
Infine è stato giuocato, con numerosissima partecipazione<br />
d'iscritti e grande tifo degli spettatori, un torneo di pingpong<br />
che si è protratto per lungo tempo, con molte incerte<br />
e grosse partite. Ha vinto ancora il formidabile Claudio Cobelli,<br />
aggiudicandosi — come per il tennis — una nuova<br />
Lo stretta di mano dei due finalisti C. Cobelli e I. Valorzi.<br />
'
Còppa. Questa la classifica: 1) Cobelli, 2) Valorzi, 3) Visintainer,<br />
4) Alghisi, 5) Castelli.<br />
Mentre dunque si ringraziano i partecipanti e si complimentano<br />
i vincitori, si spera insieme che con il nuovo anno<br />
le manifestazioni si facciano ancora più frequenti perché<br />
l'Antonianum diventi un Collegio veramente «sportivo».<br />
A. R.<br />
IL «TRE PINI» TERRA DI CONQUISTA NOTTURNA<br />
II «Tre Pini» è terra di conquista notturna. Nell'estate,<br />
almeno fin tanto che altra luce non verrà sui nostri campi,<br />
vi si addensano i tornei, offrendo agli sportivi, oltre che il<br />
«trait d'union» tra la stagione morta e quella che si attende,<br />
il modo di scamiciarsi e di vivere le vicende di questo<br />
o quel torneo, qualsiasi sia la sua lega.<br />
Il Trofeo «Pietro Galtarossa» si stacca dagli altri per livello.<br />
E' un dato incontrovertibile, non fosse che per il fatto<br />
che sono di scena quei giovani che alle doti in maturazione<br />
uniscono una «verve» che per gli spettatori estivi costituisce<br />
un'autentica attrazione. La gente per distrarsi vuole<br />
le scintille e il «Galtarossa» è in grado di offrirne una<br />
serie, sfregando l'acciarino della sua posta contro la pietra<br />
focaia dell'ambizione dei protagonisti in erba.<br />
Anche quest'anno il Trofeo «Pietro Galtarossa» vanta la<br />
etichetta di internazionalità. E' un sapore che si aggiunge<br />
agli altri aromi per comporre un piatto prelibato. E la manifestazione<br />
ha trovato pronta e illustre adesione per il fatto<br />
che è considerata il trampolino di lancio di molti giovani<br />
che le società tengono d'occhio e per i quali quello al<br />
Tre Pini è un po' l'esame di giugno: debbono dichiarare se<br />
le loro qualità sono definitivamente da prendersi in considerazione<br />
per restare nel « parco » della società di appartenenza.<br />
Non a caso si dice che alla prima edizione della competizione<br />
presero parte i vari Trombini, Fossati, Poletti, Bacchetta,<br />
loppi, ed altri giovani elementi che successivamente<br />
salirono, gradino più, gradino meno, lungo la scala della<br />
notorietà.<br />
Diceva un appassionato concittadino : « I giovani mi divertono:<br />
il loro calcio spontaneo è l'essenza del calcio vero,<br />
e quel loro battagliare senza misura ma anche senza limiti<br />
alla dedizione mi esalta. Ben vengano questi spettacoli...<br />
». E l'attenzione che va rivolta al «Galtarossa» si spiega<br />
proprio così. E' il calcio dei «futuri», fatto di slanci e di<br />
ammirevoli impennate: come non considerarlo tra le poche<br />
cose, sempre in chiave calcistica, che vai la pena di vivere<br />
da vicino? Oggi che tutto pare complicarsi e talora puzzare<br />
di stantìo.<br />
CASTONE NERI<br />
Onorificenze - promozioni - varie<br />
II Prof. Gianfranco Dal Santo è stato nominato Ordinario<br />
alla Cattedra di Anestesiologia dell'Università di Michigan<br />
(U.S.A.).<br />
Il Dott. Sergio De Biasi ha conseguita la libera docenza<br />
in Semeiotica.<br />
Il Ten. Col. d'Aviazione Gìno Bordigato è stato promosso<br />
Colonnello.<br />
Il Signor Dal Porto Alberto è stato nominato Cavaliere<br />
della Repubblica.<br />
Il Sig. Carlo Bolzonella è stato nominato Stella al Merito<br />
del Lavoro.<br />
A tutti le più vive congratulazioni degli amici tutti..<br />
Il Rev. Don Dr. Palmiro Donnini, nostro <strong>Ex</strong> Alunno, di<br />
cui abbiamo parlato nell'ultimo numero per la sua destinazione<br />
a Ispettore degli Ospedali nell'Uganda, manda a tutti<br />
i più cordiali saluti promettendoci relazioni più ampie<br />
in futuro. Diamo qui il suo indirizzo : « Kalongo Hospital -<br />
P. O. Parabongo - Lira Uganda ».<br />
L'<strong>Ex</strong> Alunno Giuseppe Loredan di Verona, a proposito<br />
della commemorazione del Prof. Scremin fatta dall'Arcivescovo<br />
di Siena scrive all'Avv. Malipiero :<br />
« Sull' ultimo numero <strong>dell'Antonianum</strong> ho letto le belle<br />
parole dell' Arcivescovo di Siena sul caro amico Scremin,<br />
di cui in me, con commosso ricordo, è sempre viva la memoria.<br />
Non ti sembrerebbe giusto che l'Antonianum, ed in<br />
particolare l'Associazione <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, lo commemorasse in<br />
maniera adeguata? Da tempo pensavo ad una lapide, un busto,<br />
qualcosa di tangibile, ma l'articolo <strong>dell'Antonianum</strong> mi<br />
avrebbe dato un'altra idea che ti sottopongo. E cioè promuovere<br />
la pubblicazione di tutti i suoi scritti, raccolti in una<br />
bella edizione, una Opera Omnia completa e— credo — estremamente<br />
interessante e veramente utile per l'educazione<br />
dei giovani. Ho visto con piacere che era " suo amico ",<br />
forse il suo più grande amico ", l'allora Cardinale Montini.<br />
Ben presentata, con la Benedizione Pontificia, non credi che<br />
si potrebbe prendere l'iniziativa come ex. Alunno dell'Anto-<br />
nianum, contando sull'aiuto della Compagnia di Gesù, delle<br />
Università in cui ha insegnato, su Enti e su tutti gli amici<br />
che aveva? Se ti pare un'idea che possa dar vita ad una azione<br />
seria e conclusiva, parlane, fanne V uso che credi e<br />
conta su di me per quel poco che posso fare.<br />
Un memore, affettuoso saluto Iseppo Loredan ».<br />
L'Avv. Malipiero risponde :<br />
« Ottima la tua idea, che assolverebbe oltretutto ad un<br />
dovere di riconoscenza che molti di noi abbiamo verso l'indimenticabile<br />
caro amico Scremin. Passo la tua lettera a<br />
Padre Casella e studieremo insieme la possibilità di realizzare<br />
la cosa. Ti ringrazio e ti saluto caramente ».<br />
Il nostro poeta e musico Avv. G. Brunetti di Brescia (c'è<br />
chi lo ricorda come primo Presidente del F.C. Petrarca)<br />
continua, pur nella sua non più giovane età di 79 anni, a<br />
mietere allori con le sue nuove Canzoni di Montagna.<br />
Dopo una dozzina di questi canti alpini (parole e musica)<br />
e dopo l'Inno del Centenario del Club Alpino Italiano,<br />
per banda e coro, sono le ultime sue creazioni poetico-musicali,<br />
che lo riportano alla ribalta della cronaca con la sua<br />
«Bravo Alpino», che gli ha fruttato, tra l'altro, l'onorificenza<br />
di membro di merito dell'Ordine Internazionale del Cardo<br />
per la spiritualità alpina, dalla quale Istituzione ha pure<br />
avuto l'incarico di comporre l'Inno del prossimo ventennale.<br />
E, da ultimo, la musica dell' «Inno alla Val di Sole»,<br />
commessagli dal Vice presidente della S.A.T. di Trento.<br />
Dovremmo parlare di lui anche come autore di musica<br />
leggera (non urlata!) che gli ebbe e procurare successi anche<br />
all'estero; nonché di mottetti sacri, che il popolo di molte<br />
parrocchie ama intonare volentieri per la loro mistica<br />
semplicità. Chi volesse avere saggi di questa produzione di<br />
Brunelli non ha che da chiederne l'elenco alla Segereteria<br />
dell'Opera Nazionale delle «Chiesette Alpine» (Brescia, Via<br />
Cairoli 19), Istituzione di alta spiritualità alpina, che Brunelli<br />
ebbe a fondare e che da ormai più di venticinque anni<br />
dirige. (G.A.)<br />
— 29
Anche<br />
l'estate<br />
1965 a<br />
Carezza<br />
1° TURNO: 26 GIUGNO -17 LUGLIO (22 giorni)<br />
a Villa S. Pio X - riservato ai ragazzi.<br />
QUOTA COMPLESSIVA:<br />
Iscritti alla Scuola di Religione . . . L. 36.000<br />
Non iscritti L. 39.000<br />
Piccoli fino a 13 anni compiuti: sconto di L. 3.000<br />
2" TURNO: 17 LUGLIO - 7 AGOSTO (22 giorni)<br />
a Villa S. Pio X - riservato ai ragazzi.<br />
QUOTA COMPLESSIVA:<br />
Iscritti alla Scuola di Religione , . . L. 38.000<br />
Non iscritti L. 41.000<br />
Piccoli fino a 13 anni compiuti: sconto di L. 3.000<br />
IMPORTANTE : Durante il primo e secondo Turno<br />
saranno accettati anche ragazzi « fuori turno »<br />
previa intesa con la Direzione della Scuola di<br />
Religione di Padova e alle seguenti condizioni :<br />
RETTE GIORNALIERE:<br />
Iscritti alla Scuola di Religione<br />
Non iscritti<br />
Piccoli fino ad anni 13 compiuti,<br />
rispettivamente : iscritti<br />
non iscritti<br />
L.<br />
L.<br />
1.800<br />
2.100<br />
L. 1.650<br />
L. 1.900<br />
3° TURNO: DAL 7 AGOSTO in poi (alta stagione)<br />
a Villa S. Pio X e alla Dipendenza del Latemar.<br />
Riservato a gruppi familiari e Universitari.<br />
IMPORTANTE: la «Dipendenza» del Latemar è disponibile<br />
già dal 23 luglio, cioè in parziale coincidenza<br />
col secondo turno dei ragazzi, per gli<br />
stessi gruppi familiari e per Universitari.<br />
Gruppo del Catinaccio - Monumento a Christomonnos<br />
RETTA GIORNALIERA:<br />
Universitari<br />
Professionisti : fino al 31 luglio<br />
dopo il 1° agosto<br />
Per i piccoli accompagnati dai genitori,<br />
trattamento particolare :<br />
— fino a 4 anni compiuti . . . . L.<br />
— dai 4 agli 8 anni compiuti . . . L.<br />
— oltre gli 8 anni: allogg. al Latemar L.<br />
alloggiati a Villa S. Pio X L.<br />
L. 2.200<br />
L. 2.300<br />
L. 2.500<br />
1.200<br />
1.600<br />
2.100<br />
1.800<br />
PER TUTTI : Tassa di Iscrizione e di Soggiorno :<br />
Iscritti alla Scuola di Religione . . . L. 1.500<br />
Non iscritti . L. 2.500<br />
SERVIZIO PULLMAN GRAN TURISMO:<br />
Ogni viaggio di andata o ritorno . . L. 2.000<br />
L'ADESIONE DEVE ESSERE ACCOMPAGNATA<br />
DALL'IMPORTO DELLA RETTA.<br />
A VILLA S. PIO X - Telefono 61.034<br />
ALL'ALBERGO LATEMAR (presso il Passo di Costalunga)<br />
- Telefono 61.022<br />
Per ulteriori informazioni e prenotazioni rivolgersi<br />
esclusivamente alla Direzione della « Scuola di<br />
Religione », Via Donatelle 16 - Padova - telefoni<br />
24.241 - 51.444
Elenco complessivo iscritti fino al 15 giugno 1965<br />
Accordi dr. Carlo *<br />
Agosto dr. Italo<br />
Agosto dr. Toni<br />
Alberini gen. Raoul<br />
Alfonsi ing. Aurelio<br />
Alfonsi cav. Giuseppe<br />
Aliprandi dr. Francesco<br />
Altichieri dr. Luciano<br />
Ambrosettì ìng. Luigi<br />
Andò on. avv. Oscar<br />
Anselmi dr. Paolo<br />
Anselmo dr. Giuseppe<br />
Apergi dr. Francesco<br />
Apergi rag. Sergio<br />
Armiento rag. Mario *<br />
Arslan prof. Michele *<br />
Azzi dr. Angelo<br />
Azzolin cav. Aurelio<br />
Baccaglini prof. Mario<br />
Saggio dr. Edoardo *<br />
Saggio ing. Francesco<br />
Baggio Giovanni<br />
Baggio dr. Ignazio *<br />
Baggio dr. Paolo<br />
Barbe dr. Marcella<br />
Barbieri dr. Antonio<br />
Barbieri prof. Bruno *<br />
Barbieri prof. Egisto *<br />
Barbieri dr. Enzo<br />
Barbieri ìng. Rìccardo<br />
Barcelloni-Corte ing. Vincenzo<br />
Barnabò ing. Silvano<br />
Baroni dr. Franco<br />
Bartolomei prof. Giuseppe<br />
Battagliard dr. Alberto<br />
Bozzolo ing. Giorgio<br />
Beghin dr. ing. Gianni *<br />
Bellonì avv. Giorgio<br />
Belloni prof. Giuseppe *<br />
Senati dr. Roberto<br />
Bianchini avv. Bernardo<br />
Bianchini dr. Francesco<br />
Bisello gr. uff. rag. Benvenuto<br />
Boatta dr. Agostino<br />
Bocchese ing. Franco<br />
Bodini dr. Giovanni<br />
Bolzonella Carlo<br />
Bompiani prof. Giandomenico<br />
Bonaiti ing. Alfredo *<br />
Bona/ti ing. Pino *<br />
Bonatti-Savorgnan dr. Carlo<br />
Bonetti dr. Leo<br />
Bonifazi rag. Giuseppe<br />
Benino dr. Raffaele<br />
Boniver prof. Giuseppe<br />
Bordigato col. Gino<br />
Borgnino Cesare<br />
Boschetti avv. Ezio<br />
Boschi dr. Giorgio *<br />
Bottecchia ing. Giovanni *<br />
Bovo prof. Guerrino<br />
Erigenti dr. Rino *<br />
Brunelli avv. Giovanni<br />
Bucchi ing. Renato<br />
Burelli dr. Dina<br />
Busnardo dr. Benedetto<br />
Cacciavillani prof. Bruno<br />
Caldera dr. Eugenio<br />
Caldesi-Valeri dr. Giuseppe<br />
Calzolari dr. Guido<br />
Canavotto ing. Giuseppe<br />
Candeo dr. ing. Antonluigi<br />
Coniato Giampaolo<br />
Cantarutti prof. Federico *<br />
Conte/e dr. Francesco<br />
Caporella Amedeo<br />
Capovilla Enrico<br />
Capovilla dr. Giorgio<br />
Carbone ing. Ernesto<br />
Carbognin prof. Giovanni<br />
Carbognin rag. Giunio<br />
Carbognin dr. Giusto<br />
Carenza prof. Nino<br />
Caretta rag. Guglielmo<br />
Corion prof. Carlo<br />
Caron sen. dr. Giuseppe<br />
Carrara avv. Giuseppe *<br />
Cartolari dr. Cristoforo<br />
Casale dr. Renzo *<br />
Cassin rag. Paolo<br />
Cassinis c.te Carlo<br />
Castagna Bernardi rag. Gius.<br />
Castagna rag. Giulio<br />
Castellani Antonio<br />
Castellani di Sermeti dr. Luigi<br />
Catemario ing. Guido *<br />
Cavaggioni dr. Nino<br />
Cavallari prof. Vittorio<br />
Cavalli ing. Ferdìnando<br />
Cavinato Carlo<br />
Cazzala ing. Luciano<br />
Ceschi dr. ing. Stanislao<br />
Cestarollo ing. Gianni *<br />
Chasen dr. Wolf *<br />
Checchi arch. Marcella<br />
Cheula prof. Pietro<br />
Chiesa dr. Domenico *<br />
Chiesa dr. Mario<br />
Chino dr. Alberto<br />
Cioccio prof. Giacinto<br />
C/netto cav. Guelfo<br />
Cipriani dr. Franco<br />
Ciralli dr. Bruno<br />
Ciraso dr. Gaetano *<br />
Coiazzi prof. Luigi *<br />
Collesei dr. Corrado<br />
Colò dr. Arnaldo<br />
Co/ucci dr. Giuseppe<br />
Covi rag. Pietro<br />
Crestani dr. Venceslao<br />
Da Col dr. Antonio<br />
Da Col ing. Mario<br />
Dal Brun comm. Lucio<br />
Dal Cavolo Mons. Antonio<br />
Dal Porto cav. Alberto<br />
Daniele dr. Carlo Alberto<br />
Danieletto dr. Raffaele<br />
D'Arcais Flores dr. Giovanni<br />
D'Arcais Flores prof. Giuseppe<br />
Davanzo Giuseppe<br />
De Besi ing. Alessio *<br />
De Biasi dr. prof. Sergio<br />
De Boni geom. Antonio<br />
De Boni Bruno<br />
De Faveri Tron Gildo *<br />
De Fra/a ing. Mario<br />
De Lucchi Toti<br />
De Marco ing. Alberto *<br />
De Marco ing. Carlo *<br />
De Santis geom. Giuseppe<br />
De Sisti rag. Gino *<br />
De Zanche ing. Giampietro<br />
De Zuccata nob. Luigi<br />
De Zuccata ing. Paolo<br />
Di Nicolo ing. Antonio<br />
Dolcetta dr. Mario *<br />
Donati dr. Giulio<br />
Dolcini dr. Raoul *<br />
Dolcìni avv. Walter *<br />
Dolfin avv. Pasquale<br />
Doriguzzi Aldo<br />
Dormo/ dr. Lamberto *<br />
Egano d'Arzignano dr. Mario<br />
Estrafallaces dr. Aldo<br />
Fabbri-Colabich ing. Giuseppe<br />
Fabbri-Colabich dr. Piergiovanni<br />
Fagnon/ rag. Carlo<br />
Fognar)/ ing. Sandro<br />
Fa/orno ing. Castone *<br />
Fantechi dr. Arturo<br />
Ferrara ing. Paolo<br />
Ferri c.te ing. Francesco<br />
Ferro dr. Bartolomeo<br />
Feruglio prof. Francesco *<br />
Filippi rag. Castone *<br />
Filippi dr. Silvio<br />
F off a no ing. Renato *<br />
Fontana Giovanni *<br />
foretti dr. Fausto<br />
Fracanzani c.te Lodovico *<br />
Franceschetto dr. Giuseppe<br />
Frascella dr. Pietro<br />
Frasson Franco Paolo *<br />
Frigo Costante<br />
Fritegotto rag. Giulio<br />
Furio// ing. Gianluigi<br />
Gaia Giovanni<br />
Gajo dr. Piero<br />
Gaiotti dr. Angelo<br />
Galeazza m.° Michelangelo<br />
Galimberti dr. Antonio<br />
Galimberti dr. Giulio<br />
Gamba Antonio<br />
Garcea ing. Anselmo<br />
Garcea dr. ing. Antonio<br />
Garcea ing. Felice<br />
Garcea ing. Giampaolo<br />
Geremia Guglielmo<br />
Ghezzo dr. Floriano<br />
Gìacich dr. Walter<br />
Giacomelli avv. Bruno *<br />
Giocameli! rag. Guido<br />
Giacomelli avv. Marco<br />
Giacomelli avv. Vittorio<br />
Giacon Angelo<br />
Giordani dr. Michele<br />
Gìron dr. Giampietro<br />
Giuriato rag. Franco<br />
Gabbato dr. Alberto<br />
Gottardo dr. Antonio<br />
Gottardo dr. Giuseppe<br />
Gracis avv. Mario<br />
Grassivaro ing. Enzo<br />
Grego dr. Gianguido<br />
Griffoni rag. Giuseppe *<br />
Gramo dr. Giorgio<br />
Guaran Guido<br />
Guzzon dr. Adalgiso<br />
Guzzon prof. Vittorio<br />
Inga ing. Enzo Franco *<br />
Laverda dr. Francesco *<br />
Lazzarin prof. Antonio<br />
Lechi c.te dr. Francesco<br />
Limena dr. Gianfranco<br />
Limena Paolo<br />
Loredan c.te ing. Iseppo<br />
Lorenzoni dr. Giangiorgìo *<br />
Lorenzoni avv. Luigi<br />
Lorenzoni dr. Renzo<br />
Lorini cav. Bruno<br />
Lotti dr. Francesco<br />
Lavato rag. Giovanni<br />
Lavo dr. Paolo<br />
Lui ing. Guido<br />
Luise prof. Renato<br />
Luxardo dr. Gianni *<br />
Maestre! I i prof. Giuseppe<br />
Maggia dr. Alessandro<br />
Maggia avv. Gino<br />
Maggia ing. Marceli/no<br />
Maggia avv. Piero<br />
Maggioni prof. Giorgio *<br />
Maggioni dr. Giuseppe<br />
Magnano dr. Pasquale<br />
Magni dr. Pietro<br />
Magrini dr. Carlo<br />
Malatesta Gianni *<br />
Malipìero avv. Giorgio *<br />
Manzoni march. Costantino<br />
Marangoni dr. Carlo<br />
Manchetti ing. Antonio<br />
Marcozzi avv. Alberto<br />
Marcucci dr. ing. Franco<br />
Mari dr. Luigi<br />
Marino cav. Luigi<br />
Alar/otto geom. Giovanni *<br />
Martini Giacomo<br />
Marzolo ing. Paolo<br />
Mazzo rag. Giorgio<br />
Mazzo cav. Silvio<br />
Mazzoncini col. Renzo<br />
Mazzucato Giorgio<br />
Mazzucato dr. Ugo<br />
Menegazzi Antonio<br />
Meneghini avv. Giulio<br />
Meneghini dr. Giancarlo<br />
Meneghini ing. Mario<br />
Menini avv. Bruno<br />
Menin dr. Luigi<br />
Mercatali Luigi<br />
Merlin dr. Luigi *<br />
31
Mesirco ing. Renato<br />
Messenio dr. Pietro<br />
Miche/ini Averardo<br />
Miotti prof. Giovanni<br />
Missaglia Ferruccio *<br />
Missaglia Italo<br />
Missaglia Orione<br />
Mistrello comm. Piero *<br />
Molena rag. Pietro<br />
Molinario ing. Vittorio<br />
Monnet ing. Adriano *<br />
Monnet cav. Augusto *<br />
Montanari cav. Valentino<br />
Montalto dr. Vittorio<br />
Moritesi dr. Leonardo *<br />
Morandi ing. Don Francesco<br />
Morassutti dr. Franco<br />
Morassutti ing. Giovanni *<br />
Morassutti comm. Giuseppe *<br />
Morassutti Paolo *<br />
Moro dr. Angelo<br />
Mozzi dr. Carlo<br />
Munegato ing. Antonio<br />
No/in dr. Antonio *<br />
No/in dr. Edoardo<br />
Nalin dr. Ettore<br />
Napoli avv. Guido<br />
Narpozzi prof. Antonio<br />
Negro rag. Ugo *<br />
Nicolis ing. Lino<br />
Olivi avv. Marcella *<br />
Paccagnella prof. Bruno<br />
Paccagnella cav. uff. Igino<br />
Paganini ing. Giorgio<br />
Po/faro avv. Guido<br />
Palumbo-Fossati nob. Carlo<br />
Palma dr. Cioncarlo<br />
Paolucci dr. ing. Antonio *<br />
Pavan dr. Giorgio<br />
Pavoni dr. Franco *<br />
Pedrazzoli ing. Giuseppe<br />
Pellizzaro avv. Aldo<br />
Peratoner dr. Giambattista<br />
Pen'n Antonio<br />
Perini Luciano<br />
Perissinotto Giovanni<br />
Perruca dr. /ci/io *<br />
Peruzzi rag. Mario<br />
Piardi dr. Walter<br />
Piatto rag. Giuseppe<br />
Piassi com. rag. Antonio<br />
Poggi dr. Carlo<br />
Poggi ing. Giorgio<br />
Poliedri dr. Pietro<br />
Ponchia Ivano *<br />
Prandstraller dr. Leone<br />
Fresca Fabio *<br />
Pretto dr. Graziano *<br />
Fratti dr. Giampietro<br />
Pretti dr. Gustavo *<br />
Puggina dr. Annìbale<br />
Puglisi dr. Alfredo<br />
Quaglio dr. prof. Gianluigi<br />
Rato/ini ing. Claudio *<br />
Rajmondi cav. Giacinto<br />
Ramaschi ing. Renzo<br />
Rampazzo dr. Giuseppe<br />
Rampazzo-Malin ing. Roberto<br />
Ramignì cav. Leone *<br />
Rasi dr. Pierandrea<br />
Ravagnan ing. Cioncarlo<br />
Ravagnan dr. Giuseppe<br />
Ravagnan dr. Vittorio<br />
Reato Antonio<br />
Ricciardi ing. Dante<br />
Riedel dr. Angelo<br />
Riva ing. Filippo *<br />
Rizzò rag. Gino<br />
Rodìghiero dr. Cioncarlo<br />
Rodighiero dr. Vincenzo<br />
Rohr ing. Alberto<br />
Rohr dr. Antonio<br />
Romiati Riccardo *<br />
Ronco dr. Antonio<br />
Ronconi Antonio *<br />
Rosa dr. Lino<br />
L'asterisco segnala coloro che hanno versato una quota d'iscrizione<br />
Grazie anche agli amici che hanno fatte offerte per l'Antonianum.<br />
FIORI D'ARANCIO<br />
— DICEMBRE 1964:<br />
Ravagnan dr. Vittorio con la sig.na Dr. Lucia Klein.<br />
— FEBBRAIO 1965 :<br />
Vettore Antonio con la sig.na Paola Ferrari.<br />
— APRILE 1965 :<br />
Zanovello dr. Luciano con la sig.na Francesca Tonzig.<br />
Giron dr. Giampietro con la sig.na Franca Terzane.<br />
Bonetti avv. Leo con la sig.na Marina Casotto.<br />
— MAGGIO 1965 :<br />
Dal Piaz dr. Mario con la sig.na Daniela Burlini (Nervi).<br />
Filippi dr. Silvio con la sig.na Lia Zaccaria.<br />
Tonzig dr. Giuseppe con la Contessina Josette Veldekens<br />
(Bruxelles).<br />
Borghese dr. ing. Giuseppe con la sig.na Rosamaria Tuffanelli<br />
(Ferrara).<br />
Sbordone Paolo con la sig.na Maria Teresa Zorzi (S. Dona<br />
di Piave).<br />
Poli dr. Dino con la sig.na Gabriella Bracco.<br />
Azzi Angelo con la sig.na Margherita Visentini (Treviso).<br />
Rùling Peter con la sig.na Licia Narciso (Milano).<br />
32 —<br />
Congratulazioni e vivissitni auguri a tutti.<br />
Rossetto cov. Antonio *<br />
Rostoni ing. Tino<br />
Ruzza rag. Luigi<br />
Ruzzante rag. Antonio<br />
Sacchetto comm. Tullio<br />
Saggin ing. Francesco<br />
Saggin on. dr. Mario<br />
Salmazo dr. Giorgio<br />
Salvadei dr. Aldo<br />
Salvagnini dr. Antonio<br />
Santinello dr. Ferdinando<br />
Santinello dr. Giovanni<br />
Santon dr. ing. Eliodoro<br />
Sattin dr. Paolo<br />
Scalco dr. Ernesto<br />
Scalco dr. Luigi<br />
Scarpari dr. Silvio<br />
Schiano col. Emilio *<br />
Schiesari ing. Pietro<br />
Scianti dr. Valerio<br />
Se/toni ing. Ezio *<br />
Semenza dr. Edoardo<br />
Sgaravatti dr. Alberto<br />
Sgaravatti rag. Fausto *<br />
Sguotti dr. ing. Antonio<br />
Silvestrini dr. Donilo<br />
Simonetti prof. Luigi *<br />
Siviera dr. Arnaldo<br />
Smania ing. Amedeo *<br />
Solimbergo Bruno<br />
Solimbergo rag. Diego<br />
Soranzo Franco<br />
Sormani dr. Giuseppe *<br />
Squarcino col. Mario<br />
Stivanello rag. Bruno<br />
Stoppato avv. Lorenzo<br />
Stoppato ing. Luigi<br />
Taioli dr. Ernesto<br />
Taioli Luciano<br />
Talaretti geom. Italo<br />
Tantini dr. Gianni<br />
Tanzi avv. Nulla<br />
Tartarini rag. Mario<br />
superiore o sovvenuto alla<br />
Tessaro comm. Giovanni<br />
Testa Don Antonio<br />
Tiso Carlo<br />
Todeschini dr. Gregario<br />
Toffano dr. Giorgio<br />
Tolda cav. Antonio<br />
Toniolo prof. Gianfranco *<br />
Tonio/o dr. Giuseppe<br />
Toniolo prof. Lucio<br />
Tono dr. Pietro<br />
Tonzig avv. Giorgio *<br />
Tormene Antonio<br />
Torresini gr. uff. Federico<br />
Trentin rag. Giovanni<br />
Usigli ing. Arrigo<br />
Valenti dr. Bruno<br />
Vasoin dr. Luigi *<br />
Vedua Angelo<br />
Ventura Franco<br />
Venturini ing. Piero<br />
Vianello dr. Attilio<br />
Vìsentini Aldo<br />
Viviani Otello<br />
Volpi geom. Emanuele<br />
Volpi Ermenegildo<br />
Wiel prof. Pierantonio<br />
Zaccaria prof. Vittorio<br />
Zaccaria dr. Mario<br />
Zancan prof. Lanfranco *<br />
Zannini dr. Adriano *<br />
Zannini G/anantonio<br />
Zannoni dr. Gianfernando<br />
Zanovello rag. Giulio<br />
Zappala ing. Giuseppe<br />
Zatta rag. Giorgio *<br />
Zatta prof. Pierluigi<br />
Zaupa prof. Paolo<br />
Zennari dr. Bruno *<br />
Zeni dr. Guido<br />
Zermann prof. A. Mario<br />
Zìllo dr. Alberto<br />
Zocca dr. Arrigo<br />
Zotti dr. Enzo *<br />
Rivista con interessamento pubblicitario.<br />
— GIUGNO 1965 :<br />
Lui dr. ing. Guido con la sig.na Dr. Giuseppina Nalin.<br />
Baldo Giorgio con la sig.na Marina Sartori (Mogliano).<br />
Catanzariti dr. ing. Antonio con la sig.na Fiore Fragiacomo<br />
(Trieste).<br />
Vettore Giampaolo con la sig.na Myriam Pinco.<br />
Saggin dr. Ignazio con la sig.na Gabriella d'Odorico.<br />
Rossi ing. Antonio con la sig.na Anna Grazia Boni. (MO)<br />
— LUGLIO 1965 :<br />
Cortuso dr. Antonio con la Contessina Marina Fracanzani.<br />
CULLE :<br />
Annunciarono la nascita di:<br />
Massimo: la sorellina Nicoletta Comin - Sassari.<br />
Cristina: Bianca e Giancarlo Gaudenzi.<br />
Paola: il fratellino Alessandro Giuriato.<br />
Pietro: Franco ed Anna Grazia Baroni.<br />
Maddalena: Umberto e Luca Pignatelli.<br />
Luca: Lelia e Luigi Nannetti - Ferrara.<br />
Pierangela: Alessandra e Floriano Ghezzo - Ferrara.<br />
Luca: i fratelli Pezzolo con papa e mamma.<br />
Umberto: Ferruccio Missiaia (Missaglia) - Brescia.
Coloro che non sono<br />
ancora iscritti<br />
sono pregati<br />
di affrettarsi<br />
L. 3000 iscrizione semplice<br />
L. 4000 iscrizione con l'Agenda<br />
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sì che possa uscire regolarmente<br />
ogni tre mesi sempre più bello ed interessante<br />
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Aiutatemi, mandandomi notizie interessanti,<br />
fotografie che possono essere<br />
gradite a tutti, segnalandomi articoli di<br />
attualità che ritenete bene far conoscere<br />
a tutti. Soprattutto voi professionisti<br />
arrivati, «di grido», mandatemi qualche<br />
articolo sulle vostre esperienze professionali<br />
che saranno lette volentieri oltre<br />
che dagli amici, dai giovani che aspettano<br />
direttive per la vita, frutto più che<br />
di teorie studiate sui libri, sbocciate dalla<br />
realtà scottante del giorno.<br />
Aiutatemi anche finanziariamente<br />
perché non ho nessun fondo a disposizione.<br />
I famosi milioni dei Gesuiti oggi,<br />
non si sa per quale magica metamorfosi,<br />
si sono trasformati in un fondo di debiti...<br />
senza fondo.<br />
Vivo di giorno in giorno, di quello<br />
che mi manda la Provvidenza attraverso<br />
Voi.<br />
Come aiutare l'Antonianum ?<br />
Con la regolare iscrizione.<br />
Con qualche offerta sostenitrice, coloro<br />
che lo possono.<br />
Pubblicheremo d'ora innanzi i nominativi<br />
di quelli che faranno qualche cosa<br />
in più della semplice iscrizione.<br />
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