05.06.2013 Views

scarica qui il libretto della stagione (8,6 mb) - Associazione ...

scarica qui il libretto della stagione (8,6 mb) - Associazione ...

scarica qui il libretto della stagione (8,6 mb) - Associazione ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

note aL PrograMMa<br />

SCHUBERT – La Sonata in la maggiore (1817) è, assieme alla Fantasia in do maggiore D 934, <strong>il</strong> contributo maggiore dato dal<br />

compositore austriaco alla letteratura per violino. Come avvenne per la maggior parte delle sue opere, essa rimase inedita mentre<br />

era in vita e fu pubblicata solo nel 1851 come op. 162 e con la dizione “Duo”. L’opera era stata scritta nel 1817, l’anno dopo le tre<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Basta ascoltare l’attacco del primo movimento (Allegro moderato) con l’incedere dinoccolato del pianoforte e <strong>il</strong> violino subito<br />

<br />

serenità, con lo strumento ad arco che subito padroneggia <strong>il</strong> discorso tematico e <strong>il</strong> pianoforte per lo più mantenuto in una funzione<br />

di accompagnamento.<br />

<br />

viene mai enfatizzato in senso patetico o drammatico. L’uso delle strutture formali appare ancora vincolante, pur nel ripensamento<br />

originale del gioco tonale, sicché <strong>il</strong> lavoro si vede inserito a pieno diritto nella gloriosa tradizione del classicismo viennese tuttora<br />

ignaro degli scompensi emotivi del romanticismo pieno. Si gusti, nello Scherzo, <strong>il</strong> piglio scattante ed energico impresso al movimento<br />

e, nel delicato Andantino, la transizione centrale dall’atmosfera vagamente liederistica. Il Finale, pur esso con carattere di scherzo,<br />

porta a termine in modo br<strong>il</strong>lante la composizione.<br />

BEETHOVEN – Se la IX Sonata op, 47<br />

<br />

gode di considerazione non meno ampia, e anzi si guarda senza mezzi termini ad essa come a un’opera di svolta, capace di aprire<br />

<br />

<br />

Sonata per pianoforte<br />

op. 26 e le due dell’op. 27, tutte concluse nel 1801, o alla Sonata ‘Patetica’ op. 13<br />

piglio imperioso dei movimenti estremi (l’“eroica protervia” di cui parlava Busoni) come preannuncio <strong>della</strong> terza Sinfonia ormai<br />

<br />

<br />

Un motto di carattere meditativo cui le pause di attesa accrescono <strong>il</strong> senso di mistero avvia <strong>il</strong> primo Allegro<br />

si sv<strong>il</strong>uppa un dialogo serrato tra i due strumenti fatto di continue incalzanti riprese in un generale clima di concitazione. Il<br />

<br />

<br />

<br />

secondo movimento Adagio<br />

Scherzo che segue, e irruento l’ultimo Allegro<br />

suo ruolo conclusivo, è stato paragonato un po’ forzosamente al tempo omologo <strong>della</strong> Sonata “Al chiaro di luna”<br />

Allegro<br />

ultimi movimenti di un pezzo.<br />

BUSONI –<br />

complessa e affascinante che contribuì solidamente, anche come elaboratore di teorie avanzate, al dibattito sui destini <strong>della</strong> musica

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!