PreSonus ADL 600: Preamplificatore valvolare stereo - CubaseNet.it
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Prime impressioni<br />
Al primo impatto visivo e tattile il Presonus <strong>ADL</strong><strong>600</strong> (fig.1) si<br />
presenta accattivante con uno stile curato ed elegante. Molto intu<strong>it</strong>ivamente<br />
ogni sw<strong>it</strong>ch, cursore rotativo, lineare e non, posto<br />
sul suo generosissimo pannello frontale è stato collocato al posto<br />
e alla distanza giusta. Il pannello superiore è ricco di fer<strong>it</strong>oie<br />
per l’aerazione che lasciano intravedere quasi chiaramente<br />
le sei valvole, il generoso trasformatore toroidale e quant’altro<br />
che descriverò più accuratamente in segu<strong>it</strong>o. I due ingressi<br />
INSTRUMENTS sono posti sul pannello frontale ed accettano<br />
jack bilanciati e sbilanciati da 1/4 di pollice per ch<strong>it</strong>arre, bassi,<br />
piano Fender etc., mentre per i segnali di linea di keyboards,<br />
drum machine ed altro la casa ha predisposto due ingressi (uno<br />
per lato) in formato XLR sul pannello posteriore (fig.2). Avremo<br />
bisogno quindi, per utilizzare gli ingressi di linea XLR, di<br />
adattatori o di un appos<strong>it</strong>o cavetto jack + XLR maschio o di una<br />
D.I. box passiva. Passiamo ora alle prove ed a qualche consi-<br />
Fig.1 – Pannello frontale<br />
CM 2 • 54<br />
glio di impostazione cercando di capire concretamente le potenzial<strong>it</strong>à<br />
del Presonus <strong>ADL</strong><strong>600</strong> nominato al TEC AWARD<br />
2006.<br />
Voce Maschile<br />
TOP OF THE PRO<br />
a cura di Antonio Campeglia<br />
<strong>ADL</strong> <br />
<strong>Preamplificatore</strong> <strong>valvolare</strong> <strong>stereo</strong><br />
Vi sarà sicuramente cap<strong>it</strong>ato di voler spasmodicamente provare uno strumento di difficile<br />
reperibil<strong>it</strong>à, che non riusc<strong>it</strong>e a procurare o ascoltare in nessun modo; ma cosa accade nel<br />
momento in cui r<strong>it</strong>rovandovelo sottomano questo finisce per comportarsi in modo<br />
completamente diverso da quello che vi aspettavate? E’ un po’ la storia che mi ha riguardato<br />
da vicino con il nuovo Presonus <strong>ADL</strong> <strong>600</strong>; sono sempre stato affascinato dallo strumento, dato<br />
che in rete girano tantissime notizie, tali da creare intorno a questo una sorta di alone mistico.<br />
Nomi illustri che lo sponsorizzano, riferimenti, richiami e cenni, ma mai una parola sulla sua<br />
grana sonora o sui suoi punti di forza o debolezza. Certamente il prodotto, essendo progettato<br />
da Anthony De Maria, non può che essere sinonimo di strumento professionale; di certo il<br />
percorso del segnale è stato studiato fino al minimo dettaglio, ma perché si parla solo della sua<br />
alta componentistica? Questo preamplificatore è dotato di un’anima sonora, oppure è solo un<br />
involucro ben disegnato con tante belle valvole luminose per gettare fumo negli occhi? La luce<br />
delle sue valvole riscalda il cuore e accarezza le orecchie? Il costo è alto e la pubblic<strong>it</strong>à<br />
generosa. Ci saranno tutti i requis<strong>it</strong>i per collocare l’<strong>ADL</strong><strong>600</strong> sul podio dei prodotti Top?<br />
Per la prova, nello specifico una voce che si muove tra il registro<br />
bar<strong>it</strong>ono e tenore in stile lirico, ho posizionato un ottimo<br />
NEUMANN U87AI a circa 30cm dalla bocca. Sul Presonus ho<br />
inser<strong>it</strong>o una preamplificazione di circa 40dB, il filtro HP a 40Hz<br />
ed il selettore dell’impedenza sui 900ohm. I medio bassi di questa<br />
performance sono rotondi e defin<strong>it</strong>i con medi centrali n<strong>it</strong>idi<br />
e presenti, anche i medio alti conservano un carattere di estrema<br />
naturalezza. Il bello è che anche con acuti di carattere lirico<br />
il Presonus non è andato mai in crisi di “overload” nello stadio<br />
d’ingresso, dimostrando grande capac<strong>it</strong>à di “headroom”;<br />
questa è una caratteristica importantissima perché permette a<br />
qualsiasi fonico di concentrarsi completamente sul segnale d’u-
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Fig.2 – Pannello visto da dietro<br />
sc<strong>it</strong>a indirizzato alla traccia di registrazione, e credetemi, è un<br />
valore aggiunto che poche macchine hanno.<br />
Voce Femminile<br />
Il tipo di voce per questa prova è quella di una giovanissima<br />
cantante che si muove tra il registro contralto e mezzo soprano.<br />
La cantante ha esegu<strong>it</strong>o varie performance di generi diversi, interpretando<br />
fra l’altro un bel brano dal carattere melodico di<br />
Christina Aguilera, fertile terreno per provare al meglio l’<strong>ADL</strong><br />
<strong>600</strong>. La voce ascoltata in acustico presenta una spiccata limpidezza,<br />
forse a tratti eccessiva, a discap<strong>it</strong>o dello spessore, in particolare<br />
mi riferisco al registro acuto. Nel periodo in cui la cantante<br />
ha gentilmente offerto la sua collaborazione per testare il<br />
PRE in questione, ho avuto a disposizione solo 2 microfoni, il<br />
TLM 103 e il nuovo AKG 414. Dopo aver effettuato vari “takes”<br />
con entrambi i microfoni ho optato per il Neumann in quanto<br />
la sorgente veniva rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a con una morbidezza superiore al<br />
414 sulle zone alte dello spettro. In questo particolare caso il<br />
Neumann si è rilevato il miglior compromesso con le caratteristiche<br />
della voce sopra descr<strong>it</strong>ta. Data l’eterogene<strong>it</strong>à delle dinamiche,<br />
il brano presenta delle strofe relativamente basse rispetto<br />
all’apertura del r<strong>it</strong>ornello e allo special, quindi ho articolato<br />
le fasi della ripresa a sezione (fig.3), cioè ho prefer<strong>it</strong>o registrare<br />
prima le strofe - impostando la preamplificazione dell’<strong>ADL</strong><br />
<strong>600</strong> intorno ai 55 dB - e poi il r<strong>it</strong>ornello, con preamplificazione<br />
intorno ai 40 dB. Così facendo sono riusc<strong>it</strong>o a catturare<br />
sia il calore e dettaglio della prima parte sia l’alta definizione<br />
della zona alta, senza incappare nel rischio di “overload”.<br />
L’unico aspetto poco piacevole di questo tipo di ripresa è che<br />
Fig.3 – Scelta impostazione <strong>ADL</strong> <strong>600</strong> (foto Corrado Am<strong>it</strong>rano)<br />
si costringe la cantante a fermare il “take” per passare da una<br />
zona all’altra con conseguente frammentazione emotiva. Il risultato<br />
però, in senso tecnico, resta molto valido. Sulle strofe il<br />
risultato è davvero entusiasmante, arioso, nel pieno rispetto delle<br />
sibilanti, talmente dettagliato che si è riusc<strong>it</strong>i ad avvertire anche<br />
lo schiacciare della lingua; nel r<strong>it</strong>ornello purtroppo non è<br />
stato raggiunto lo stesso risultato, l’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong> non ha commutato<br />
per niente le lacune timbriche dinamiche dell’interprete.<br />
Per riuscire comunque ad ottenere un più gradevole risultato,<br />
ho fatto ripetere in un secondo momento la “performance”, cercando<br />
di trovare conforto abbassando l’impedenza con l’appos<strong>it</strong>a<br />
manopolina dedicata; dai 1.500 ohm settati in partenza sono<br />
sceso, con un primo scatto, a 900 ohm, poi a 300 ohm ed infine<br />
ho stazionato sul valore più basso forn<strong>it</strong>o dalla macchina:<br />
150 ohm. Dopo aver effettuato tutte queste prove, secondo la<br />
mia esperienza e il mio gusto, credo che quest’ultima posizione<br />
si sia dimostrata la più efficace. Acusticamente si avverte<br />
sensibilmente, proporzionale all’abbassamento dell’impedenza,<br />
una azione smussante alla zona alta dello spettro con relativa<br />
perd<strong>it</strong>a di preamplificazione. In questo specifico caso ho<br />
dovuto riguadagnare 5 dB con la sezione Gain ottenendo così<br />
un maggiore calore delle “S” più controllate in una timbrica più<br />
amalgamata; chiaramente ho perso un po’ in dettaglio e linear<strong>it</strong>à,<br />
ma per questa voce, a tratti sottile ed aspra sul registro medio-acuto,<br />
questa operazione ha contribu<strong>it</strong>o ad un risultato più<br />
che accettabile.<br />
Contrabbasso<br />
Il contrabbasso per questa prova è stato microfonato con un<br />
AKG D112, posto all’altezza del ponticello, e con un NEU-<br />
MANN U87 posto a circa 50cm di distanza e leggermente più<br />
in alto rispetto al primo, sfruttando entrambi i canali che il Presonus<br />
offre. Il suono ottenuto con il D112 è di grande definizione<br />
su una regione di frequenze sol<strong>it</strong>amente impastate, in particolar<br />
modo mi riferisco al “range” 150Hz - 400Hz per cui il<br />
risultato è stato più che soddisfacente. Il “punch”, la rotond<strong>it</strong>à<br />
e l’attacco sembrano le caratteristiche più promettenti per questa<br />
ripresa. Grazie al condensatore U87 siamo riusc<strong>it</strong>i ad ottenere<br />
una buona miscela tra il suono diretto e quello di ambiente,<br />
il risultato è stato di grande realismo. Il suono ripreso ed<br />
ascoltato attraverso i mon<strong>it</strong>or PMC AML1 era simile a quello<br />
ascoltato naturalmente poco prima in cabina di ripresa durante<br />
la preparazione. La giusta miscela tra questi due segnali microfonici<br />
può davvero fornire un’ampia tavolozza di colori timbrici<br />
da poter adattare a qualsiasi produzione, mix o arrangiamento.<br />
Ch<strong>it</strong>arra acustica<br />
Per la ripresa di questo strumento ci siamo affidati al NEU-<br />
MANN TLM103 (fig.4). La ch<strong>it</strong>arra utilizzata per la prova è<br />
una discreta TYLOR a spalla mancante. Anche per questo test<br />
CM 2 • 55
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Fig.4 – Momento di ripresa della ch<strong>it</strong>arra (foto Corrado Am<strong>it</strong>rano)<br />
ho approf<strong>it</strong>tato di un caro amico, il bravissimo ch<strong>it</strong>arrista Giuseppe<br />
Rapicano che grazie alla sua grande versatil<strong>it</strong>à musicale<br />
e alla sua gamma di ch<strong>it</strong>arre mi ha aiutato a scoprire meglio il<br />
comportamento del PRE con lo strumento a 6 e 12 corde. In<br />
questa prova abbandoniamo per un po’ lo stile Blues ed adottiamo<br />
quello Country e quello Pop. Il Presonus fa sub<strong>it</strong>o sentire,<br />
o per meglio dire “non sentire”, la sua presenza, nel senso<br />
che la fedeltà riprodotta è disarmante al di là di qualsiasi altro<br />
<strong>valvolare</strong>; viene rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un segnale ch<strong>it</strong>arristico molto simile<br />
all’originale fino a svelare che il modello di ch<strong>it</strong>arra utilizzato<br />
non è proprio di quelli costosissimi della serie “non ti perdono!”.<br />
Con grande dign<strong>it</strong>à anche questa prova va a buon fine.<br />
Purtroppo solo gli acuti della ch<strong>it</strong>arra sono apparsi sgraziati e<br />
sottili, ma ciò a causa dello strumento e non dell’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong>.<br />
Basso elettrico<br />
Il basso elettrico va inser<strong>it</strong>o nell’ingresso “Instrument” sul pannello<br />
frontale (fig.5) così come le ch<strong>it</strong>arre e tutti gli strumenti<br />
a pickup in genere, incluso il piano Fender Rhodes e volendo<br />
possiamo anche utilizzare questa sezione come entrata per i sin-<br />
CM 2 • 56<br />
tetizzatori con basso guadagno<br />
in usc<strong>it</strong>a. Su questo tipo d’ingresso<br />
la casa costruttrice ha<br />
fissato un’impedenza a<br />
100KOhm. Il basso è un cinque<br />
corde Yamaha con tasti. La<br />
Fig.5 – Input D.I.<br />
sezione D.I. ha dimostrato ottima<br />
pulizia e spinta, fornendo<br />
una buona valorizzazione dell’elettronica dello strumento collegato.<br />
Energia quanto basta, sui fraseggi grande definizione<br />
delle note, sull’accompagnamento attacco e corpo non sono<br />
mancati e perfino con lo slap non si è verificato nessun “overload”<br />
anche a preamplificazione spinta.<br />
Ingressi Line<br />
Per questa prova ho collegato tastiere, sintetizzatori, drum machines<br />
e un lettore CD. Gli ingressi LINE sull’<strong>ADL</strong><strong>600</strong> sono<br />
in formato XLR con impedenza fissata a 2KOhm. Rispetto a<br />
quelle che possono essere le riprese microfoniche, la preamplificazione<br />
degli ingressi LINE ha minore responsabil<strong>it</strong>à, nel<br />
senso che di sol<strong>it</strong>o si ha a che fare con dei segnali sorgente già<br />
abbastanza forti e formati; nonostante questo il Presonus è riusc<strong>it</strong>o<br />
in ogni modo a non lim<strong>it</strong>are la profond<strong>it</strong>à dei bassi di un<br />
sintetizzatore riuscendo a rest<strong>it</strong>uire i tremendi 40Hz e tutta la<br />
dens<strong>it</strong>à dello spettro tipico di certi segnali; egregio lavoro anche<br />
sul contenimento dei transienti impulsivi e veloci della<br />
“drum machines”, dei complessi “style” ricchi d’arrangiamenti<br />
delle tastiere, fino a valorizzare e rinfrescare vecchie e nuove<br />
registrazioni provenienti dal lettore CD. Il tutto sempre con professionale<br />
gestione del segnale.<br />
Pianoforte acustico<br />
Questo maestoso strumento è uno dei miei prefer<strong>it</strong>i perché la<br />
sua conformazione permette di coprire quasi tutto il “range”<br />
udibile, consentendo all’esecutore di giocare con le note e con<br />
le frequenze. Quando però devo catturare il suo suono iniziano<br />
i grandi problemi soprattutto se il timbro del piano è scuro e<br />
corposo. Normalmente negli studi tradizionali non si trovano<br />
microfoni e preamplificatori adatti a questo scopo, ci si arrangia<br />
come si può, a volte si trovano dei buoni compromessi ma<br />
è difficilissimo trovare il giusto microfono e il giusto PRE per<br />
ogni occasione. In questo specifico caso sono riusc<strong>it</strong>o a procurami<br />
una coppia selezionata<br />
dei miei microfoni prefer<strong>it</strong>i: i<br />
DPA 4011. Il primo “step” è<br />
superato, ma come si comporterà<br />
<strong>ADL</strong> <strong>600</strong>? Solo due<br />
modelli di PRE molto neutri<br />
mi hanno sempre veramente<br />
Fig.6 – Disposizione ripresa di <strong>stereo</strong>fonia<br />
coincidente XY<br />
soddisfatto per questo tipo di<br />
riprese, vediamo che grado di
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Fig.7 - Disposizione ripresa microfonica A+B<br />
linear<strong>it</strong>à riusciremo ad ottenere da questa prova. I microfoni sono<br />
stati posizionati con la tecnica di ripresa di <strong>stereo</strong>fonia coincidente<br />
XY che si ottiene formando un angolo di 90 gradi intersecando<br />
i due microfoni (fig.6). Questa specifica ripresa riesce<br />
a fornire anche un’ottima monocompatibil<strong>it</strong>à. Spalancando<br />
al massimo il coperchio del pianoforte ho posizionato i due microfoni<br />
al centro e leggermente indietro alla linea dei martelletti<br />
come se si trattasse di una ripresa per vibrafono tanto per<br />
intenderci. Amo moltissimo, in particolare nella musica leggera,<br />
ottenere un suono di piano pronto, defin<strong>it</strong>o e ricco d’attacco,<br />
praticamente alla Danilo Rea.<br />
Per un’ulteriore prova ho impiegato 2 classici microfoni U87,<br />
che di sol<strong>it</strong>o cost<strong>it</strong>uiscono il corredo “standard” di qualsiasi<br />
studio professionale, posizionandoli (dopo aver selezionato polar<strong>it</strong>à<br />
omnidirezionale di ripresa) su di un’asta orizzontale ad<br />
una distanza tra di essi di circa 50 cm; in questa configurazione<br />
<strong>stereo</strong>, spaziata A+B, con microfoni rivolti verso l’apertura<br />
del pianoforte a circa 1 metro di distanza, il risultato ottenuto è<br />
stato quello che ci si aspetta da questo tipo di ripresa: una preamplificazione<br />
molto lineare, in pratica un gran timbro con una<br />
elevata risposta in frequenza, caratterizzato dalla tipica pasta<br />
sonora di ambiente (fig.7). Rispetto alla ripresa precedente di<br />
carattere direzionale si perde notevolmente l’attacco veloce dei<br />
martelletti sulle corde ma in compenso si crea un gran colore<br />
timbrico-armonico morbido e avvolgente molto adatto ad un<br />
contesto classico o Jazz<br />
in particolare di piano<br />
solista. Anche in questo<br />
caso il Presonus<br />
<strong>ADL</strong> <strong>600</strong> si presta con<br />
caratteristiche professionali<br />
a qualsiasi scelta<br />
adottata di ripresa fonica.<br />
Potrei anche fermarmi<br />
qui ma mi è sembrato<br />
giusto dare anche un<br />
parere su come suonasse<br />
l’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong> con<br />
microfoni non così blasonati<br />
ma di buona fattura,<br />
anche perchè il<br />
nostro PRE presenta<br />
una naturale versatil<strong>it</strong>à<br />
a sperimentare altre soluzioni<br />
timbrico sonore.<br />
La mia scelta è ricaduta<br />
su una coppia<br />
selezionata di AKG<br />
414 ULS, ben equilibrati<br />
per questo tipo di<br />
ripresa, non eccedono<br />
in maniera esagerata in<br />
alcuna parte del range ed hanno una grana sonora molto piacevole.<br />
Anche in questo caso ho fatto eseguire takes di generi diversi,<br />
dalla musica classica, al jazz, fino ad un pop molto commerciale<br />
dove non ci sono gradi giochi di armonie e armoniche;<br />
ovviamente ho mantenuto le stesse impostazioni fatte con<br />
i DPA, eccetto i parametri del PRE. Il risultato anche in questo<br />
caso è stato molto soddisfacente, più di quanto mi aspettassi; la<br />
mia unica perpless<strong>it</strong>à era che l’accoppiata <strong>ADL</strong> con i 414 ULS<br />
soffrisse i passaggi pianistici molto veloci, specialmente nel<br />
“range” delle medie e basse frequenze. Di sol<strong>it</strong>o quando ho a<br />
che fare con microfoni colorati, in special modo accoppiati con<br />
PRE valvolari, vado incontro a problemi di attacco del segnale<br />
con il conseguente problema di suoni troppo impastati, fenomeno<br />
forse non percepibile da un orecchio poco attento ma avvertibile<br />
dagli esperti del settore. Ottima l’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong> anche questa<br />
prova, dimostrando una grande fedeltà nel pieno rispetto delle<br />
sorgenti.<br />
Over Drums<br />
Sugli over della batteria, con una coppia selezionata di AKG<br />
414, il Presonus è riusc<strong>it</strong>o a rilevare con facil<strong>it</strong>à sia il tocco leggendario<br />
delle spazzole che l’energica mazzata delle bacchette,<br />
compresi piatti e tamburi, il tutto con grande precisione, realismo<br />
e spazial<strong>it</strong>à nel pieno rispetto della risposta ai transienti.<br />
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Fig.8 – Microfono professionale <strong>valvolare</strong><br />
Pur trattandosi di uno strumento molto veloce, in special modo<br />
sulle superfici metalliche, il Presonus non è mai andato in<br />
crisi nello stadio d’ingresso, sia per il riding sui piatti che per<br />
la profond<strong>it</strong>à dei tom e timpano. Perfino il rullante è stato rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
con tutta la sua generosa e piccante “pacca” funk sui<br />
medi centrali, in quei tipici colpi tra bordo e pelle. Altrettanto<br />
buono lo strusciare della spazzola sempre sulla pelle sabbiata<br />
dello stesso rullante. Anche in questa prova lo strumento si è<br />
dimostrato sensibile ed affidabile di fronte alla compless<strong>it</strong>à della<br />
gamma dinamica e della risposta in frequenza dalla batteria<br />
ripresa dall’alto.<br />
Il Dettaglio del Colore<br />
Quando si ha la fortuna di avere a disposizione un bel parco<br />
macchine professionali, prima di dare un giudizio su di un determinato<br />
prodotto, preferisco stressare lo strumento con fonti<br />
sonore diverse; in genere la prima impressione risulta sempre<br />
un po’ falsata dal momento e dalla fonte utilizzata. In questo<br />
caso già dal primo momento in cui ho collegato il sol<strong>it</strong>o cavo<br />
microfonico Klotz, completo di connettore Neutrik dorato ai<br />
poli, mi sono reso sub<strong>it</strong>o conto di essermi trovato al cospetto di<br />
uno strumento dalle ottime prestazioni in termini di precisione,<br />
dettaglio, neutral<strong>it</strong>à, silenzios<strong>it</strong>à e notevole headroom. Tutto ciò<br />
mi ha fatto riflettere su come a volte è ver<strong>it</strong>iero il detto “l’ab<strong>it</strong>o<br />
non fa il monaco”. Precisando, è importante dire che l’<strong>ADL</strong><br />
<strong>600</strong> non è certo una macchina <strong>valvolare</strong> che suona come una a<br />
transistor ma che nelle sue possibil<strong>it</strong>à, volendo, potrebbe fornire<br />
un segnale molto accurato e pul<strong>it</strong>o al pari di una circu<strong>it</strong>azione<br />
a stato solido in pura classe A. Chiaramente guadagnando<br />
sullo stadio d’ingresso abbiamo la possibil<strong>it</strong>à di fornire più<br />
armonici al segnale, senza però andare incontro ad eufemismi<br />
dal sapore troppo <strong>valvolare</strong> come potrebbe accadere con mac-<br />
CM 2 • 58<br />
chine tipo Universal Audio, Avalon serie VT, Tubetech ecc. Con<br />
mia sorpresa l’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong> riesce, sulle voci e qualsiasi altro strumento,<br />
a rest<strong>it</strong>uire quel dettaglio dai 5000Hz ai 10000Hz sempre<br />
coerente ed intatto rispetto alla sorgente; anche le “S” non<br />
vengono mai traslate in qualche specie di “F” o affine, ma vengono<br />
rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e fedelmente “sibilanti”. Ovviamente ci si augura<br />
sempre di avere a che fare con degli esecutori alquanto educati!<br />
Voci sgraziate, piatte, di approssimativa qual<strong>it</strong>à e ch<strong>it</strong>arre<br />
non di classe, rimarrebbero sempre tali. Una o più soluzioni<br />
però sono suscettibili di sperimentazione: per esempio sulla<br />
voce si potrebbe utilizzare non un microfono del tipo NEU-<br />
MANN TLM 103 ma un caldo U87, se non addir<strong>it</strong>tura un potente<br />
<strong>valvolare</strong> (fig.8); lo stesso vale per gli altri marchi, cioè<br />
scegliere dei modelli più colorati anziché neutrali, ma sempre<br />
di gran classe. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di abbassare,<br />
con l’appos<strong>it</strong>o selettore, il valore dell’impedenza, specie<br />
se si ha a che fare con qualche voce femminile dalla timbrica<br />
esile e pul<strong>it</strong>a. Ad ogni scatto potrete constatare come la<br />
parte alta dello spettro andrà sensibilmente a levigarsi con conseguente<br />
perd<strong>it</strong>a di qualche decibel di preamplificazione, un<br />
sacrificio che costerà pochissimo dato che l’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong> di dB<br />
ne ha da vendere.<br />
Mi ha colp<strong>it</strong>o non poco la sezione D.I. come pure la qual<strong>it</strong>à degli<br />
ingressi di linea, davvero di qual<strong>it</strong>à professionale, capaci di<br />
adattarsi a qualsiasi livello di segnale, dal più debole al più forte;<br />
non dimenticate poi, qualora ve ne fosse il bisogno, che si<br />
può contare su un efficace PAD di attenuazione di 20dB. Consiglio<br />
il prodotto a chi chiunque abbia bisogno di un PRE versatilissimo,<br />
amichevole, con un carattere morbido che si adatta<br />
a tutte le circostanze. Credo che sia davvero una delle poche<br />
macchine da consigliare come PRE principale in un setup professionale<br />
da studio. Molti lettori a questo punto mi potranno<br />
dire: “ma è l’ennesimo “outboard” da dieci e lode, caratterizzato<br />
da una recensione senza macchia o sbavatura?” La macchina<br />
per come suona è da 10 e lode, ma trattandosi di uno strumento<br />
“compiacente”, se pur di ottima timbrica, non ha l’aggressiv<strong>it</strong>à<br />
e il sapore marcato di altri suoi colleghi; questo non<br />
Fig.9 - VU meter dell’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong>
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Fig.10 – Alloggiamento del trasformatore<br />
è necessariamente un male in quanto riveste un ruolo da “padrone<br />
di casa”, prestandosi a ben osp<strong>it</strong>are altri PRE che faranno<br />
da “specialisti” per sporadiche e specifiche occasioni. L’unico<br />
vero neo è il prezzo, che resta allineato a prodotti dello<br />
stesso genere, insomma alquanto altino considerando che la casa<br />
Presonus non è mai stata considerata come il “TOP” per uno<br />
studio iper professionale; forse sarebbe stato bene riportare in<br />
grande la scr<strong>it</strong>ta Anthony De Maria, molto apprezzata dagli<br />
esperti nel settore, e in piccolo il marchio Presonus. A volte piccolissimi<br />
giochi di marketing possono rendere un’offerta più<br />
accattivante e susc<strong>it</strong>are maggiore curios<strong>it</strong>à ed interesse di pubblico.<br />
Sguardo all’arch<strong>it</strong>ettura interna<br />
Come sempre dedico un piccolo spazio alla manifattura del prodotto<br />
senza però esagerare in una descrizione minuziosa di tutti<br />
i componenti. Non mi piace annoiare il lettore dando soltanto<br />
numeretti e sigle di quello che vedo all’interno della macchina,<br />
preferisco trasmettere le mie impressioni da “spettatore”<br />
sulla scelta della componentistica e sul percorso audio. Come<br />
Fig.11 – Valvole contenute nell’<strong>ADL</strong> <strong>600</strong><br />
ho già detto in precedenza, a primo impatto lo strumento si presenta<br />
ben curato in tutti i minimi particolari, lo chassis è costru<strong>it</strong>o<br />
con le norme mil<strong>it</strong>ari ed è forte e robusto. Quello che<br />
non mi piace sono i VU meter (fig.9) (uguali li mettevo sul mio<br />
primo preamplificatore autocostru<strong>it</strong>o della “Nuova Elettronica”<br />
a metà degli anni 80), avrei prefer<strong>it</strong>o un nuovo “design” (rigorosamente<br />
analogico). Sv<strong>it</strong>ando e sollevando il pannello superiore,<br />
si può guardare l’interno della macchina. Quello che vedo<br />
è una realizzazione molto curata, tutta ad elementi discreti<br />
e con accorgimenti da superaudio quali l’alimentazione totalmente<br />
isolata (schermata) in un suo dedicato alloggiamento<br />
(fig.10), tutto questo per ev<strong>it</strong>are campi magnetici spuri, ronzii<br />
ed altre impur<strong>it</strong>à sonore (si lavora con tensioni bassissime). Anche<br />
l’alimentazione è totalmente costru<strong>it</strong>a con elementi discreti.<br />
Le valvole sono bloccate con griglie metalliche per ev<strong>it</strong>are<br />
movimenti (forse per attenuare anche le risonanze).<br />
Da un’occhiata più approfond<strong>it</strong>a sembra che manchi un adeguato<br />
raffreddamento interno, da ignorante avrei aggiunto una<br />
ventolina “low noise”, in modo da convogliare opportunamente<br />
il calore delle valvole. Dopo però un’attenta documentazione<br />
sul mondo della circu<strong>it</strong>eria <strong>valvolare</strong> ho cap<strong>it</strong>o perché chi ha<br />
progettato lo strumento non ci abbia pensato: quando si lavora<br />
con bassissime tensioni come quelle microfoniche è fin troppo<br />
facile introdurre rumori spuri. Inoltre ho scoperto che le valvole<br />
di preamplificazione non hanno grossa necess<strong>it</strong>à di dissipazione<br />
di calore. Di eccellente qual<strong>it</strong>à sono addir<strong>it</strong>tura “sw<strong>it</strong>ch”,<br />
commutatori e valvole di uso Mil<strong>it</strong>are; pulizia interna ineccepibile,<br />
circu<strong>it</strong>o stampato molto sintetico ed elevata qual<strong>it</strong>à. Tutte<br />
le valvole sono selezionate (fig.11), internamente noto due<br />
Sovteck:12at7 che sono equivalenti alle ecc81. Il suono prodotto<br />
è musicale, caldo e pul<strong>it</strong>o, ricco d’armoniche e ottimamente<br />
bilanciato. A mio parere è stata una scelta ideale, infatti<br />
normalmente troviamo queste valvole nella sezione PRE di un<br />
Fender 75 combo ed altri Fender e sol<strong>it</strong>amente vengono usate<br />
per la mandata del riverbero o l’inversione di fase.<br />
Internamente ci sono altre valvole (due per canale) che compongono<br />
l’armonia interna e la fattura del <strong>ADL</strong><strong>600</strong>, le Sovtek<br />
6922 che sono messe in cascata. A questo punto non mi resta<br />
che ringraziare i miei due amici Savio Aversano e Nunzio Infantozzi<br />
che mi hanno aiutato a comprendere il perché delle<br />
scelte della componentistica da parte dei progettisti dell’<strong>ADL</strong><br />
<strong>600</strong> e consigliare a tutti voi lettori di ascoltare i “takes” preparati<br />
per voi, che potrete trovare sul CD allegato alla rivista, nella<br />
sezione “DEMO mp3”.<br />
Buon ascolto a tutti!<br />
INFORMAZIONI UTILI<br />
Produttore: Presonus<br />
Modello: <strong>ADL</strong> <strong>600</strong><br />
Webs<strong>it</strong>e: www.presonus.com<br />
Distributore: www.midimusic.<strong>it</strong><br />
Prezzo: 2.365 Euro<br />
CM 2 • 59