Ruggiero Jappelli: “Che Acqua è questa” - Associazione Idrotecnica ...

I presagi che la fantasia popolare ha associato alla morte di Cesare sono descritti da Ovidio: Arma ferunt inter nigros crepitantia
nubes ... Saepe inter nimbos guttae cecidere cruentae ... Nocturnos ululasse canes ... motamque tremoribus Urbem..
In occasione dell’avvento di Cesare Augusto, i regni del Caspio temon gli oracoli, e la terra Meòtide e le sette trepide foci
del Nilo si turbano (VI, Eneide):
huius in aduentum iam nunc et Caspia regna (798)
responsis horrent diuum et Maeotia tellus,
et septemgemini turbant trepida ostia Nili.
Nella Commedia non mancano immagini paurose (Inf. XIV, 76-78):
Tacendo divenimmo là 've spiccia
fuor de la selva un picciol fiumicello,
lo cui rossore ancor mi raccapriccia.
Si narra di Bonconte, travolto da una piena:
Lo corpo mio gelato in su la foce ch’i’ fe’ di me quando ’l dolor mi vinse;
trovò l’Archian rubesto; e quel sospinse voltòmmi per le ripe e per lo fondo,
ne l’Arno, e sciolse al mio petto la croce poi di sua preda mi coperse e cinse".
(Purg., V, 124-129)
E in Petrarca di Mario quando assetato e stanco non più bevve del fiume acqua che sangue (Rime, CXXVIII).
Ulisse si mise per l'alto mare aperto, ma fu travolto da una tempesta (Inf. XXVI, 137-142):
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto;
ché de la nova terra un turbo nacque
e percosse del legno il primo canto.
Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,
infin che ’l mar fu sovra noi richiuso".
Un naufragio metaforico (Par., XIII, 136-138):
e legno vidi già dritto e veloce
correr lo mar per tutto suo cammino,
perire al fine a l’intrar de la foce.
Nella poesia di Von Platen, il Busento, deviato dal corso usato per ospitare
il corpo di Alarico, sembra partecipare alla cerimonia funebre.
Non mancano similitudini, allegorie e metafore:
qual fummo in aere e in acqua la schiuma.
(Inf. XXIV, 51)
qui si nuota altrimenti che nel Serchio!
(Inf. XXI, 49)
Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;
(Purg., I, 1-3)
L’ACQUA NEI CENTOCINQUANTA ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA
Nella fantasia dei poeti le acque fanno eco a sentimenti diversi, come la commozione al canto di due pastori in Virgilio
(Egloga VIII, v. 6):
et mutata suos requierunt flumina cursus e i fiumi commossi arrestarono il corso
88 - L'ACQUA 6/2011
Il Mar Caspio
(Carte de l’Empire
Othoman,
Tome 4, n. 37).
Le foci del Nilo
(Carte de l’Empire
Othoman,
Tome 4, n. 37).
San Frediano
devia il F. Serchio:
affresco
di Aspertini in
San Frediano
(Lucca).