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Ruggiero Jappelli: “Che Acqua è questa” - Associazione Idrotecnica ...

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Perciò, ritornando all’oggetto che trae stimolo dalla celebrazione dell’Unità d’Italia, con l’ammonizione di grandi scrittori,<br />

come il Manzoni, che nel 1821 si rivolse agli affluenti del Po per stimolare il Paese all’Unità in un componimento poetico,<br />

vibrante della retorica ottocentesca (24):<br />

Chi potrà della gemina Dora,<br />

Della Bormida al Tanaro sposa,<br />

Del Ticino e dell’Orba selvosa<br />

Scerner l’onde confuse nel Po;<br />

Chi stornargli del rapido Mella<br />

E dell’Oglio le miste correnti,<br />

Chi ritorgliergli i mille torrenti<br />

Che la foce dell’Adda versò,<br />

Quello ancora una gente risorta<br />

Potrà scindere in volghi spregiati,<br />

E a ritroso degli anni e dei fati,<br />

Risospingerla ai prischi dolor;<br />

Una gente che libera tutta<br />

O fia serva tra l’Alpe ed il mare;<br />

Una d’arme, di lingua, d’altare,<br />

Di memorie, di sangue e di cor.<br />

L’ACQUA NEI CENTOCINQUANTA ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA<br />

sarà significativo ascoltare anche la voce dei nostri fiumi, come l’Arno, che nel 1938 restituì il corpo di Mario Puccio, che<br />

sacrificò la sua giovane vita nella resistenza antifascista e che il Presidente Giorgio Napolitano ha ricordato con una medaglia<br />

d’oro in occasione della Giornata della Resistenza, 25 aprile 2011.<br />

In conclusione, le acque che circolano nell’Italia peninsulare ed insulare hanno un grande significato, perché simboleggiano<br />

la dinamica dei processi che agitano la società, che ancora si dibatte nel conflitto fra la tendenza ad erigere steccati intorno a<br />

patrimoni gelosamente custoditi e l’opposta aspirazione al confronto ad alla integrazione di quei patrimoni con quelli di<br />

contermini bacini culturalmente diversi.<br />

In analogia con i problemi delle acque circolanti, che possono affrontarsi solo in un corpo unitario di nozioni diverse, il conflitto<br />

culturale non potrà che risolversi in un più maturo e responsabile autocontrollo della tendenza egocentrica con interventi<br />

olistici, che mirino a salvaguardare la coesione nazionale, senza dimenticare la disciplina e il rispetto delle diversità; in<br />

breve, nell’attuale difficile momento della sua recente storia democratica, il Paese dovrebbe trovare la saggezza necessaria<br />

per celebrare l’Unità cogliendo i benefici della diversità (25) all’interno ed all’esterno dei suoi confini.<br />

Un tempo gli dei scendevano in campo dall’Olimpo, personificandosi, spesso proprio nei fiumi (come l’Acheloo (26)), per insegnare<br />

agli uomini come regolare gli affari. Oggi la voce degli dei non convince più. Per conoscere la via migliore <strong>è</strong> necessario<br />

imparare il dialogo, la collaborazione, la perseveranza e, soprattutto l’autoregolazione, ispirandosi a fonti che basino la<br />

loro autorevolezza sull’umiltà, che scaturisce dalla consapevolezza dei propri limiti. In questa continua ricerca di autoregolazione<br />

e di dialogo può valere l’ammonimento del vecchio Anchise ad Enea (Odissea, XII) (27):<br />

Αυ` τα` ρ ε`πη`ν δη` τα` ς γε παρε`ξ ε`λα´ σωσιν ε`ται˜ροι, Poi quando lontano di là avranno spinto i compagni<br />

ε˘νθα τοι ου`κε´τ’ ε˘πειτα διηνεκε´ως α` γορευ` σω la nave, allora non posso più esattamente segnarti<br />

ο`πποτε´ρη δη´ τοι ο` δο`ς ε´σσεται, α` λλα` και αυ` το`ς quale deve’essere la via: tu da solo<br />

θυµψ˜ βουλευ` ειν’ ε`ρε´ω δε´ τοι α` µϕοτε´ρωθεν. col tuo cuore consigliati: io ti dirò le due rotte.<br />

ε˘νθεν µε`ν γα` π πε´τραι ε´πηρεϕε´ες, προτι` δ’ αυ` τα` ς Di qua rupi altissime, a picco: battendole,<br />

κυ˜µα µε´γα ροχθει˜ κυανω` πιδος ’Αµϕιτριτης’ immane strepita il flutto dell’azzurra Anfitrìte:<br />

Πλαγκτα` ς δ’η` τοι τα´ς γε θεοι` µα´καρεσ καλε´ουσι. “Rupi erranti” gli d<strong>è</strong>i beati le chiamano.<br />

90 - L'ACQUA 6/2011<br />

Sin dai tempi antichi la Sicilia <strong>è</strong> stata un “serbatoio di diversità”<br />

che ha stimolato il dialogo tra civiltà, come dall’iscrizione in quattro<br />

lingue (Ebraico, Greco, Latino, Arabo) su una tomba nel Castello<br />

della Zisa, Palermo.<br />

(24) Cfr. G. Carducci “A proposito di alcuni giudizi su Alessandro Manzoni”, Zanichelli, 1907.<br />

(25) Cfr. anche Copertino V., 2003, In cammino con l’Università e l’<strong>Associazione</strong> <strong>Idrotecnica</strong> Italiana verso la cultura unificata delle tre acque, in “Gli<br />

ottant’anni dell’A.I.I.”, L’<strong>Acqua</strong> 5, Suppl.<br />

(26) Fiume e dio fluviale che divide l’Acarnavia dall’Etolia, lotta contro Ercole per Deianira, assumendo varie forme e perde un corno (gli dei fluviali erano<br />

raffigurati con due corna) e diventa cornucopia.<br />

(27) Traduzione di R. Calzecchi Onesti, Einaudi, 1963.

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