orbite culturali - Gagarin Magazine
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GAGARin ©<br />
Mensile di cultura e società<br />
EDiTORE:<br />
Associazione culturale Gonzo<br />
Viale IV Novembre, 50<br />
48018 FAENZA (RA)<br />
DOMiCiLiO REDAZiOnE:<br />
Via Galvani 18<br />
48018 FAENZA (RA)<br />
Tel. 339.1228409<br />
Fax. 0546.622372<br />
gagarin-magazine.it<br />
gagarin@gagarin-magazine.it<br />
<strong>Gagarin</strong> Orbite Culturali<br />
@<strong>Gagarin</strong>magazine<br />
iMPiAnTi:<br />
Litoservice S.R.L.<br />
via Giovanni Agnelli, 11<br />
42016 GUASTALLA (RE)<br />
REGiSTRAZiOnE:<br />
Registrata presso<br />
il Tribunale di Ravenna<br />
n°1342 del 12 novembre 2009<br />
DiRETTORE<br />
EDiTORiALE:<br />
Antonio Gramentieri<br />
DiRETTORE<br />
RESPOnSABiLE:<br />
Stefania Mazzotti<br />
GRAFiCA:<br />
Marilena Benini<br />
REDAZiOnE:<br />
Alessandro Ancarani<br />
Roberto Pozzi<br />
Angelo Farina<br />
Paolo Martini<br />
Maria Pia Timo<br />
Alice Lombardi<br />
Roberto Ossani<br />
Martino Chieffo<br />
Stefano Tedioli<br />
Marco Boccaccini<br />
Sara Foschini<br />
Leonardo Farina<br />
Teresa Curcio<br />
Conrado De Gennaro<br />
Maldenti<br />
Michele Zecchi<br />
Angela Anzalone<br />
Riccardo Novaga<br />
Heriz Bhody Anam<br />
Claudio Cavallaro<br />
Fabio Ciminiera<br />
Ilaria Piazza<br />
Claudia Casali<br />
Aran<br />
Walter e Gianfranco<br />
Pietro Piva<br />
Alessandro Boriani<br />
Dario Zanuso<br />
Aldo Zoppo<br />
194donne<br />
Roberto Bosi<br />
iMPAGinAZiOnE:<br />
Alessandro Ancarani<br />
HAnnO COLLABORATO A QUESTO nUMERO:<br />
Laura Valentini, Monia Donegaglia, Valentina Renzi,<br />
Alessio Mancino, Michele Montanari e Giancarlo Padovani<br />
PARTnER SOSTEniTORi:<br />
Bronson Produzioni<br />
Naima<br />
Strade Blu<br />
Circo Sforza<br />
Anonima Fornelli<br />
Banca di Romagna<br />
PARTnER TECniCi:<br />
e20romagna.it<br />
Zingarò Jazz Club<br />
Clandestino<br />
Diagonal<br />
Brutture Moderne<br />
Lismore<br />
DiSTRiBUZiOnE:<br />
Errepi<br />
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In copertina: Verùcchio, «Occhio della Romagna»,<br />
da Meravigliosa Italia - Enciclopedia delle regioni,<br />
ed. Aristea, 1979<br />
Elaborazione grafica: Marilena Benini<br />
Il necessario gioco di squadra<br />
Mentre sto scrivendo, la finale Spagna-Italia<br />
degli Europei è in corso. La temperatura fuori<br />
è proibitiva. Mi piace questo silenzio rotto<br />
solo dal verso delle cicale. Al momento tutti<br />
sono incollati al televisore. Le famiglie hanno<br />
chiamato gli amici, si beve, si mangia, si<br />
suda, si spera, in trepida attesa, la vittoria.<br />
Adoro questa paralisi nazionale. Mi piace fin<br />
da quando sono bambina. Non ho mai provato<br />
vero interesse per il calcio, ma questo<br />
clima di straordinaria complicità mi pacifica<br />
l’animo.<br />
È il senso rinnovato di una ritrovata comunità,<br />
un sentimento che riscalda e accudisce.<br />
Occasioni che le società moderne possono<br />
dare sempre meno perché dominate da individualismo,<br />
personalizzazione e velocità. Nelle<br />
strutture sociali antiche i momenti di condivisione<br />
erano più frequenti. Sopratutto in una<br />
vita contadina regolata dalla scansione delle<br />
stagioni e dei raccolti. Queste erano occasione<br />
di feste e di condivisione di rituali.<br />
Le nostra società, frammentate, hanno comunque<br />
bisogno di riti. Ci si ritrova, allora, su<br />
facebook a coltivare la propria rete di relazioni<br />
Le assurde scuse della redazione<br />
DUE PAROLE<br />
tramite il messaggio rituale del giorno come ci<br />
si riunisce a guardare il pallone. Sarebbe bello,<br />
e qui mi unisco solo in maniera tangenziale al<br />
Buongiorno scritto da Massimo Gramellini su<br />
La Stampa in occasione della vittoria dell’Italia<br />
sulla Germania, che capissimo di essere una<br />
comunità anche in altre occasioni.<br />
«Che, insieme con la corruzione, il familismo -<br />
scrive - e l’insopportabile disprezzo per qualsiasi<br />
cosa assomigli a una regola collettiva convivano,<br />
spesso nella stessa persona, il senso<br />
della dignità e persino della comunità, E se<br />
anche non fosse così, questi sogni europei di<br />
mezza estate possono dettare la linea, lanciare<br />
una moda. Si può giocare contro la Germania<br />
come se i tedeschi fossimo noi, ma dei tedeschi<br />
più creativi. E si può trattare con la Germania<br />
come se i tedeschi fossimo noi, ma dei<br />
tedeschi più duttili. Si può cioè immaginare di<br />
essere diversi rimanendo uguali. Con un po’ di<br />
fatica, di fiducia, di disciplina. In fondo l’evoluzione<br />
è questa, e vale per i popoli come per i<br />
singoli umani».<br />
STEFANIA MAZZOTTI<br />
Stefania Mazzotti è appena entrata in autostrada a Faenza per andare a prendere il fidanzato in aeroporto a Bologna.<br />
Lui la chiama: «Dove sei?». Lei: «Sto arrivando. C’è un sacco di traffico, sono in tangenziale».<br />
Alessandro Ancarani si fa scudo di una vecchia leucemia. Nessuno, a quel punto, osa contestargli granché.<br />
Antonio Gramentieri all’impaginatore in preda a una crisi di nervi: «Non posso consegnarti i pezzi, è andata via la luce in<br />
tutta Modigliana, in questo preciso momento brancolo nel buio».<br />
Angelo Farina non ha potuto scrivere la frase di questo mese. È infatti stato rapito da un gruppo terroristico russo, la<br />
Brigata Korolev, che propugna il ritorno della supremazia sovietica nello Spazio.<br />
Paolo Martini organizzò una gara di aeroplanini durante l’ora di Religione. «Prof, è per la ricerca di fisica!».<br />
Maria Pia Timo, sovente, quando qualcuno al telefono le vuole comunicare qualcosa che non vuole sentire, semplicemente<br />
fa finta di non sentire... «Pronto?... Pronto?... Non sento...».<br />
Roberto Pozzi. Scusi prof... Ero rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per il taxi. La tintoria<br />
non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione!<br />
Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!<br />
Alice Lombardi. «Non posso devo cucinare». La balla più assurda per chi non sa nemmeno come sia fatto un mestolo.<br />
Roberto Ossani. «Giuro, mamma, ho fumato, ma senza inalare». Molti anni dopo, Bill Clinton usò la stessa scusa, senza<br />
riconoscergli alcuna royalty.<br />
Martino Chieffo, invitato ad un’orgetta, rispose: «No grazie, stasera no, ho mal di testa...». Puro burlesque.<br />
7/12 gagarin n. 7<br />
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