Comune di Fornace

comunità
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quilla: non vi era pericolo di
attacchi dai missili V1 e V2 tedeschi
che arrivavano in Inghilterra
ma non riuscivano a raggiungere
la Scozia.
Il sabato pomeriggio doveva
fare il bagno, lavarsi i vestiti per
il lunedì e per il tempo che gli
rimaneva girava in cortile lungo
il filo spinato con tanta nostalgia
di casa. Là si trovava comunque
abbastanza bene perché c’era
più cibo e prendeva qualche
soldo in cambio di piccoli lavoretti
che faceva, come degli
anelli che costruiva con il materiale
delle forchette e poi vendeva.
Lavorava i campi di patate,
barbabietole e segava alberi per
la legna.
Il 2 settembre 1945 la guerra
Una bella immagine del giovane
Egidio Roccabruna militare
finì, ma mio nonno dovette lavorare
ancora altri sei mesi per
risarcire i danni di guerra. In
questo periodo era più libero:
poteva uscire dal campo e veniva
trattato più umanamente.
Vorrei ricordare la considerazione
che fece un inglese sull'esito
del conflitto: disse che anche
loro avevano perso perché
rimasero privi di quasi tutte le
colonie. Così rimase in Scozia
fino al 1946 e alla fine di marzo
quando fu imbarcato per ritornare
a Napoli gli venne riconsegnata
la sacca nella quale all'arrivo
in Inghilterra aveva depositato
tutti i suoi effetti personali:
vi era ancora la sua uniforme
macchiata del sangue di quell'amico
ferito che aveva portato
sulle spalle nella battaglia di El
Alamein.
Arrivò a Napoli di domenica e
assieme ad alcuni compagni iniziò
a risalire la penisola in treno.
Le ferrovie erano in parte danneggiate;
nel cuore vi era grande
felicità, ma anche tanta
paura perché non sapeva se i
suoi cari erano ancora in vita.
Un suo amico nel viaggio verso
il nord gli disse: “domani arrivati
nel mio paese mangiamo a casa
mia”, ma il giorno dopo quando
il treno entrò in stazione e dal
megafono si udì il nome del
paese non lo riconobbe nemme-
I ragazzi parlano inglese
Anche quest'anno, per fine estate, è stato organizzato
dal Comune un corso di inglese intensivo per
i giovani delle scuole Medie e delle Superiori, della
durata complessiva di quindici ore (un’ora e trenta
al giorno) effettuato nelle due settimane precedenti
l'inizio dell'anno scolastico
Tale intervento, fortemente richiesto da genitori e
ragazzi, è stato proposto con l'obiettivo di consolidare
le conoscenze già acquisite e di prepararsi in
modo efficace per affrontare con maggior disinvoltura
il nuovo anno scolastico. Dopo il successo
dell'estate scorsa, hanno aderito alla proposta ben
trentaquattro ragazzi, permettendo così la forma-
no perché si vedevano solo
cumuli di macerie; l'amico scese
piangendo e il treno ripartì.
Arrivò a casa martedì sera e suo
padre fece fatica a riconoscere
in quell'uomo di 26 anni il ragazzo
partito 7 anni prima.
Nel 1988 mio padre accompagnò
il nonno nel campo di prigionia.
Trovarono ancora alcune
baracche e la recinzione, incontrarono
alcune persone di allora
e visitarono vari luoghi dove
aveva trascorso 3 anni della sua
giovinezza. Fu molto emozionante.
Mio nonno sostiene che chi
vuole la guerra non la conosce.
Con questo racconto mi sono
sentito più vicino a mio nonno e
ho pensato ai suoi 7 anni trascorsi
lontano da casa e alle
molte privazioni.
Spero di non vedere mai una
guerra e che tutte quelle del
mondo finiscano.
La generazione del nonno ha
pagato un caro prezzo di vite
umane e chi è ritornato ha
comunque speso la sua gioventù.
Vorrei che questo aiutasse
noi giovani a non buttare la
nostra vita in uno sballo del
sabato sera con una pericolosa
corsa in macchina.
Mattia
zione di tre gruppi di lavoro. Seguiti anche in questa
occasione dalla professoressa Linda Piccolroaz,
docente esperta nella didattica con i giovani,
gli allievi hanno potuto seguire lezioni adeguate
alla loro preparazione pregressa ed elevare così il
livello di competenza della lingua inglese.
Il corso è stato seguito in modo costante e con
interesse da tutti, ma in particolare dai più giovani
che con entusiasmo hanno trasferito alcune conoscenze
su un cartellone, consegnato poi alla sottoscritta
alla fine delle lezioni.
Bruna Stenico