Usignol del Vescovo 2010 - Vittoria Iguazu Editora
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Il Colosso<br />
Quando entrò in chiesa tirava un vento forte come non se ne ricordavano da anni in<br />
paese. Prima era venuta la grandine, con chicchi grandi come nòccioli di pesca. Dopo<br />
c’erano stati rovesci di pioggia violenti e ininterrotti, per svariati giorni di seguito.<br />
Alla fine era arrivato anche il vento.<br />
L’uomo si fermò in fondo alla navata di mezzo, accanto all’acquasantiera, coi capelli<br />
arruffati e lo sguardo perduto di chi non sa dov’è o cosa sia venuto a fare. Il vento<br />
mugolava in tutti i toni di sotto al portone, pareva averlo seguito fino a lì, fin dentro<br />
la casa <strong>del</strong> Signore.<br />
A questo punto non vi era più alcun dubbio: l’aveva proprio con lui.<br />
Qualche sospetto, per la verità, c’era anche stato all’inizio, quando la grandine aveva<br />
distrutto la sua vigna, evitando d’abbattersi – com’era stato possibile? non riusciva<br />
ancora a capacitarsene – su quelle dei vicini. Ma chissà, il tempo a volte sa essere<br />
imprevedibile e la sfortuna – quella soltanto figuriamoci, e che altro! – aveva portato<br />
le nubi cariche di ghiaccio a scaricarsi proprio sui suoi filari ricolmi.<br />
Il dubbio si era trasformato in probabilità con l’arrivo <strong>del</strong>la pioggia, che aveva allagato<br />
i campi – solo i suoi, anche stavolta – lasciando a marcire per terra mucchi di patate,<br />
cavoli e cipolle. Il vento trasformava ora quella debole probabilità in una solida<br />
certezza. Da sette giorni non aveva cessato un momento di soffiare. Non gli lasciava<br />
nemmeno prender sonno, portandosi via, ad ogni assalto più violento, legni, tegole e<br />
pure qualche gallina.<br />
Pareva proprio volerlo seguire, come un’ombra, ovunque andasse.<br />
«Che sorpresa vederla qui». Quasi sottovoce, dietro di lui, la voce <strong>del</strong> prete. E sorpreso<br />
lo era davvero perché, in tanti anni trascorsi in quella chiesa di campagna, non gli<br />
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