Usignol del Vescovo 2010 - Vittoria Iguazu Editora
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sacco, si mise a gridare: «vai più in là che sento il puzzo». E l’orco andò più in là. E<br />
ancora: «vai più in là che sento il puzzo». E l’orco andò più in là. E di nuovo: «vai più<br />
in là che sento il puzzo». E l’orco andò più in là. E quando l’orco fu abbastanza lontano,<br />
Buchettino prese il suo coltellino, tagliò il sacco e uscì. Poi, velocissimo, riempì il<br />
sacco di pietre, lo richiuse per benino e se ne tornò dalla sua mamma.<br />
Quando l’orco ritornò, si caricò il sacco sulle spalle e proseguì verso casa sua. Finalmente<br />
arrivò e subito chiamò la moglie perché voleva pranzare: «Catera, Catera, mia<br />
mogliera, metti al fuoco la caldera che ho portato Buchettino». L’orchessa, che era un<br />
po’ sorda, non rispose e allora l’orco vociò più forte: «Catera, Catera, mia mogliera,<br />
metti al fuoco la caldera che ho portato Buchettino».<br />
Finalmente Catera arrivò, prese una caldera, la mise sul fuoco e la riempì d’olio. Poi<br />
prese il sacco e ce lo rovesciò dentro. Così le pietre caddero nell’olio bollente che<br />
cominciò a schizzare da tutte le parti, colpendo l’orchessa negli occhi e accecandola.<br />
Mentre la povera Catera urlava per il dolore, l’orco infuriato corse fino alla casa di Buchettino.<br />
Ma Buchettino, che era molto furbo, si era arrampicato in cima al tetto, così<br />
l’orco si fermò e disse: «oh Buchettino, come hai fatto ad arrivare lassù?». E il bimbo<br />
rispose: «ho messo pentole su pentole, pa<strong>del</strong>le su pa<strong>del</strong>le, tegami su tegami, piatti<br />
su piatti, bicchieri su bicchieri e sono arrivato quassù». Allora l’orco mise pentole su<br />
pentole, pa<strong>del</strong>le su pa<strong>del</strong>le, tegami su tegami, piatti su piatti, bicchieri su bicchieri<br />
e cominciò ad arrampicarsi su quella torre traballante. Ma quando fu quasi in cima<br />
la torre crollò andando in frantumi e l’orco cadde a terra e morì. E così Buchettino<br />
tornò dalla sua mamma contento e beato che nessuno gli avrebbe più fatto paura.<br />
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