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Scarica il pdf - La Riviera

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Parlando di...<br />

Locride<br />

<strong>La</strong> vita e la morte. L'antitesi più dolorosa,<br />

da sempre. Trovare ad essa delle risposte,<br />

però, sarebbe fin troppo semplice,<br />

se in mezzo non ci fosse la fede. Perché la<br />

fede, pur nascendo dal dubbio, porta calore e<br />

certezza, e speranza. Già questo è un miracolo.<br />

E la vita irrompe, un giorno come tanti, senza<br />

chiedere <strong>il</strong> permesso a nessuno. E intesse<br />

paziente le sue trame, creando meravigliose<br />

varietà. Meravigliose, come la storia dei due<br />

medici calabresi, Franco e Maria Rosaria, che<br />

si conobbero all'ospedale civ<strong>il</strong>e di Locri.<br />

Franco Bono, classe 1948, fu uno specialista<br />

in anestesia, rianimazione e cardiologia, e<br />

prestò servizio nella Locride dal 1975.<br />

Conobbe Maria Rosaria De Angelis e la<br />

sposò poco tempo dopo. Una famiglia numerosa<br />

la sua, perché la coppia poté contare<br />

sulla gioia di ben cinque figli. L'impegno di<br />

entrambi fu costante in campo medico, sociale<br />

e religioso. Franco, dal 1983 al 1992, fu presidente<br />

diocesano dell'Azione Cattolica,<br />

mentre Maria Rosaria fu responsab<strong>il</strong>e del<br />

Movimento dei Focolari. Dopo aver fondato<br />

<strong>il</strong> Movimento Ecclesiale di Impegno<br />

Culturale (Meic), Franco si candidò a<br />

Sindaco della Città di Locri, vincendone le<br />

elezioni nel 1993.<br />

SIDERNO<br />

Il poliziotto<br />

e <strong>il</strong> bambino<br />

Èun pomeriggio come tanti quando arrivo,<br />

di corsa, alla stazione di Siderno.<br />

Guardo le panchine in cemento, di solito<br />

affollate, e ci trovo un ragazzo e un bambino.<br />

Così decido di sedermi e divengo testimone,<br />

realmente involontaria, del dialogo tra i<br />

due: «Un bambino, piccolo come te – dice <strong>il</strong><br />

ragazzo -dovrebbe solo giocare. Andare a<br />

scuola, certo, perché è giusto, ma poi correre<br />

con gli amici, mangiare dolcetti. Ti piace <strong>il</strong><br />

pallone? Ci giochi qualche volta? Sono queste<br />

le cose che dovresti fare, non vendere<br />

accendini. Lo so che te lo impongono. Ma tu<br />

devi dire di no e, se non ti ascoltano, domani<br />

lo dirai a me. Se vuoi ti porto via da qui». <strong>La</strong><br />

dolcezza con cui pronuncia queste parole è<br />

sconvolgente. Alzo lo sguardo, indiscreta. Il<br />

ragazzo, ora, abbraccia <strong>il</strong> piccolo extracomunitario,<br />

che ha le guance rigate di lacrime non<br />

più trattenute. Le mani del bimbo lasciano<br />

andare la tracolla di legno carica di oggetti,<br />

mentre ascolta, curioso, quei racconti. È la<br />

vita. A nulla valgono gli sforzi dei “grandi”<br />

quando tentano di strappare, ai giovani, l’adolescenza.<br />

Sei anni, o giù di lì, restano sempre<br />

sei anni. Non serve scavare in profondità<br />

per trovarli, basta, come in questo caso, solo<br />

un po’ di amore. Poi, nel s<strong>il</strong>enzio, arriva un<br />

uomo, anch’egli straniero, prende <strong>il</strong> bambino<br />

e gli accendini e si allontana. Il ragazzo resta<br />

impotente sulla panchina. Lui, un uomo di<br />

legge, forse potrebbe fermarlo ma, quella<br />

stessa legge, lo aiuterà dopo? Infondo è solo<br />

un punto, mentre sono m<strong>il</strong>ioni i deboli colpiti,<br />

quotidianamente, da violenza fisica e psicologica.<br />

Immenso è <strong>il</strong> problema delle immigrazioni<br />

clandestine. Intoccab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio di<br />

forze dell’ordine distratte. Solo un punto, lui,<br />

e questa mia breve, con tutta la sua indiscrezione,<br />

<strong>il</strong> secondo. Ma sono già due, e<br />

noi…tanti.<br />

A.I.<br />

Tra la vita<br />

e la morte?<br />

Vince la fede<br />

ANTONELLA ITALIANO<br />

Sensuale e capricciosa la vita, quando poi<br />

decide di sconvolgere i piani. E arriva la<br />

morte. <strong>La</strong> stessa morte che Franco combatté<br />

ogni giorno all'ospedale di Locri. Discreta<br />

compagna di viaggio di anime in b<strong>il</strong>ico, a<br />

volte consolatrice, a volte ladra. Franco<br />

mediò continuamente tra la morte e la malattia,<br />

addolcendo <strong>il</strong> percorso ineluttab<strong>il</strong>e dei<br />

suoi pazienti. Poi toccò a lui, nel 1996, quando<br />

restò vittima di un incidente in S<strong>il</strong>a, su una<br />

pista artificiale di bob. Mediò per l'ultima<br />

volta, e riuscì a salvare <strong>il</strong> figlio, anch'egli coinvolto.<br />

Maria Rosaria, dopo qualche anno,<br />

morì dopo aver scoperto un tumore al pancreas<br />

in poco più di un mese. Nel 2006, a<br />

Franco e Maria Rosaria, si dedicò <strong>il</strong> consultorio<br />

fam<strong>il</strong>iare di ispirazione cristiana. Ma la<br />

Diocesi di Locri-Gerace e <strong>il</strong> vescovo, monsignor<br />

Giuseppe Fiorini Morosini, hanno oggi<br />

intrapreso una nuova battaglia. <strong>La</strong> battaglia<br />

per la beatificazione dei coniugi. Nel corso<br />

della riunione della Conferenza Episcopale<br />

calabrese, tenutasi a Crotone <strong>il</strong> 18 apr<strong>il</strong>e<br />

2012, arriva la risposta favorevole all'apertura<br />

della causa. Già, perché tra la vita e la morte,<br />

ci sta sempre la fede a riscrivere le regole. E<br />

fa saltare tutte le certezze, e ci fa vivere di ciò<br />

che abbiamo amato, insegnato, della vita che<br />

abbiamo generato. E ci fa vivere così, per<br />

sempre.<br />

<strong>La</strong> battaglia del Sindaco<br />

A Benestare<br />

toglierò l’Imu<br />

CONTESSA LARA<br />

Ancora adolescenti, varcammo la soglia<br />

delle sezioni con i sogni intatti ed una<br />

reverenza per <strong>il</strong> mondo politico, ed i suoi<br />

politicanti, che sfiorava <strong>il</strong> religioso.<br />

All’università respirammo l’aria di federazioni<br />

provinciali, di comizi importanti, di manifestazioni<br />

nazionali, di confronti accesi fino a tarda a<br />

notte. Avevamo le nostre tradizioni, le nostre<br />

bibbie, i nostri simboli. E le bandiere più erano<br />

vecchie e consumate più andavano difese, perché<br />

portavano i segni di anni di lotte. Avevamo<br />

canti, amici, fratelli, nemici, e poco importava se<br />

si chiamavano “compagni” o “camerati”, se<br />

preferivano <strong>il</strong> bomber o l’eskimo, i sentimenti<br />

che li costringevano a difendere un’idea meritavano<br />

tutto <strong>il</strong> nostro rispetto. Per questo, oggi,<br />

quando incontriamo politici con ancora intatta<br />

la passionalità dei vent’anni, noi li rispettiamo.<br />

Politici che non si sono venduti. Politici che<br />

sono la garanzia, per i più giovani, che alle tentazioni<br />

si può dire no. Rosario Rocca è <strong>il</strong> Primo<br />

cittadino di Benestare, ed è poco più che trentenne.<br />

Un Sindaco che spesso si scontra con le<br />

DOMENICA 20 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 14

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