IMPAGI SICILIA .QXD - Carlomarullodicondojanni.Net
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CACCAMO<br />
Palermo<br />
Bibliografia<br />
A. INVEGES, La Cartagine Siciliana,<br />
Palermo 1651<br />
G. GIACOMAZZI, G. SUNSERI RUBINO,<br />
Caccamo, Palermo 1965<br />
G. SUNSERI RUBINO, Il castello di<br />
Caccamo, Palermo 1967<br />
G. LANZA TOMASI - E. SELLERIO, Il<br />
castello di Caccamo, in "Castelli e<br />
monasteri siciliani", Palermo 1968, pp.<br />
161-176<br />
G. LO BIANCO COMPARATO, Caccamo e la<br />
Sicilia, Palermo 1978.<br />
R. SANTORO, Il baluardo del feudo. Il<br />
castello di Caccamo, Palermo 1982<br />
Caccamo.<br />
Veduta della Chiesa Madre di Caccamo<br />
dove era la torre chiaramontana e la<br />
Porta della Piazza. (E. MSL.)<br />
Atlante Sicilia<br />
Le vicende del borgo murato sono difficilmente distinguibili da quelle del castello (che<br />
è uno dei più imponenti della Sicilia) rispetto al quale passano quasi sempre in secondo piano.<br />
Castello e borgo murato sono due entità strettamente dipendenti e interconnesse, come<br />
dimostra l'episodio del 1203, quando la chiesa di S. Maria la Mensa fu demolita per ampliare il<br />
recinto del castello vero e proprio a scapito, evidentemente, dell'abitato.<br />
La cinta muraria, databile al secolo XIV, racchiude solo il quartiere denominato “Terra<br />
Vecchia” ai piedi dell'ampio castello feudale. Gran parte del sito è già naturalmente fortificato e<br />
non è facile individuare resti di eventuali mura, anche perché il monumentale castello ha quasi<br />
sempre assorbito per intero l'attenzione degli studiosi e dei restauratori.<br />
Il Falcando nomina Caccamo<br />
come oppidum, ma il termine non<br />
chiarisce fino a che punto si faccia<br />
riferimento alle sole opere dell'imponente<br />
castello o ad eventuali mura a<br />
protezione dell'abitato.<br />
Anche se è probabile che una<br />
cinta esistesse già nel secolo XII,<br />
degli inizi del Trecento è la prima<br />
notizia certa riguardo ad opere di fortificazione<br />
dell'abitato, quando<br />
Caccamo è sotto la signoria di<br />
Manfredi Chiaramonte, la cui famiglia<br />
ebbe il castello dal 1286 al 1392.<br />
Scive infatti l'Inveges, riferendosi<br />
agli anni poco dopo il 1300:<br />
E da quel tempo Manfredo hereditario<br />
nomine cominciò ad esser signore<br />
di Caccamo, il quale subito fortificò;<br />
perché a spese tanto sue che<br />
dell'Università fabricò la torre vicina<br />
la maggior chiesa, il novo campanile<br />
... in un sasso della quale in fin all'anno<br />
1627 si veddero conservate l'armi<br />
chiaramontane. E perché nel citato<br />
anno per farsi lo piano della Porta<br />
marmorea meridionale della Madrice<br />
buona parte della torre, e con essa<br />
l'arme miseramente ruinarono.<br />
Proprio a Manfredi Chiaramonte<br />
possiamo quindi assegnare la<br />
ristrutturazione, oltre che del castello,<br />
del borgo murato con il rafforzamento<br />
della cinta, la costruzione della torre<br />
del Pizzarone, esterna al castello, e l'apertura<br />
di una nuova porta, la Porta<br />
della Piazza.<br />
Nel 1302 castello e borgo<br />
resistettero ad un assedio angioino.<br />
Nel 1392 Caccamo passò sotto la<br />
signoria dei Prades, la cui discendenza<br />
la terrà fino al 1477.<br />
Successivamente il castello e<br />
l'abitato saranno sotto la signoria feudale<br />
degli Amato, che lo terranno fino<br />
agli inizi dell'Ottocento.<br />
(E. MSL.)<br />
Caccamo.<br />
Ipotesi di tracciato murario<br />
1. Porta della Piazza<br />
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