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IMPAGI SICILIA .QXD - Carlomarullodicondojanni.Net

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Atlante Sicilia<br />

Bibliografia<br />

C. INCUDINE, Naso illustrata, Napoli<br />

1882, Ristampa a cura di G. Buttà;<br />

Milano 1975<br />

A. PORTALE, La città di Naso, Palermo<br />

1938<br />

N. LO CASTRO, M. SIDOTI MIGLIORE,<br />

Cenni storico-artistici sui comuni partecipanti<br />

al convegno; tratto dal documentario<br />

"I Beni artistici sui Nebrodi" prodotto<br />

dalla Videocom in occasione dell'iniziativa,<br />

sta nell'appendice a "I Beni<br />

artistici nei Nebrodi " a cura<br />

dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione<br />

della provincia di Messina, Capo<br />

D'orlando 1988<br />

A. BILARDO, Scultura, pittura e arti<br />

decorative a Naso dal XV al XIX secolo,<br />

S. Agata Militello 1990<br />

N. LO CASTRO, Naso. Abitato, difese,<br />

architettura e materiali, S. Agata di<br />

Militello (Me) 1998<br />

Naso. Una delle torri gemelle della chiesa<br />

del SS. Salvatore<br />

(E. MSL.)<br />

122<br />

la fiera di S. Cono, nel periodo della ricorrenza della festa del patrono; nella stessa località era<br />

insediata un'importante comunità ebraica, documentata già in un diploma del 1094 (il centro<br />

non è nominato nei documenti del 1492 relativi all'espulsione degli ebrei, per cui si presume<br />

fossero già stati costretti ad abbandonare il loro ricco quartiere di artigiani soprattutto tintori);<br />

ancora fuori mura ad est della città era il convento di S. Maria di Gesù fondato intorno agli<br />

anni 1470-1475 per l'ordine dei Minori Osservanti da Artale I Cardona; i Cappuccini nel 1566<br />

si insediarono su un altro colle, a settentrione in prossimità dell'abitato.<br />

Numerosi signori ebbero il possesso del feudo: Barresi, Alagona, Aragona, Centelles,<br />

Cardona, Ventimiglia, Starrabba, Joppolo Ponz de Leon, La Rocca Cybo (1609-1620) che<br />

diede notevole sviluppo al paese; in particolare ad opera del conte Pier Maria Cibo fu riconfigurata<br />

la piazza "di Filippo", poi Ferdinanda, oggi Vittorio Emanuele. Attorno a questo fulcro<br />

urbano nella parte alta dell'abitato, sorsero in breve i palazzi della borghesia terriera del luogo,<br />

dopo la parziale distruzione del terremoto del 1613. Dopo questo sisma è possibile ipotizzare<br />

anche la ricostruzione delle grandi chiese di impianto simile come la chiesa madre, S. Cono e<br />

SS. Salvatore. Per interessamento della contessa Flavia Cybo Cottone furono chiamati i<br />

Gesuiti, che in attesa di una sede adeguata risiedettero a Naso nei locali dell'ospedale di S.<br />

Maria della Pietà fino all'anno della sua morte (1632), quando si ritirarono e non fecero più<br />

ritorno. Nel sec. XVII furono costruiti il Peculio Frumentario e il Monte di Prestanza vicino<br />

all'ospedale di S. Maria della Pietà, rafforzando l'asse urbano che va dal castello alla chiesa<br />

madre.<br />

Nel 1630 si restaurarono le mura con la costruzione di alcune torri e nel 1642 Naso<br />

passò dalla denominazione di terra a quella significativa di "città". Nel sec. XVII vengono<br />

costruiti il Peculio Frumentario e il Monte di Prestanza vicino all'ospedale di S. Maria della<br />

Pietà, rafforzando l'asse urbano che va dal castello alla chiesa madre. Nel XVIII secolo era uno<br />

dei centri maggiori per la produzione della seta in val Demone. Nel 1742 i Giurati comprarono<br />

per 2000 once il privilegio del mero e misto imperio; la borghesia terriera si era frattanto<br />

rafforzata e assunse il controllo economico e politico della città. Sulla porta principale ad occidente,<br />

come riferisce l'Amico, era scolpito lo stemma del paese: un naso tra due orecchie. In<br />

realtà lo stemma di Naso era un leone in campo azzurro a cui fu aggiunto un naso tra due orecchie<br />

per alludere ai miracoli operati da S. Cono contro le malattie che attaccano le suddette<br />

parti del corpo.<br />

(E. MSL.)<br />

Naso. Planimetria:<br />

1. Porta Piazza<br />

2. Porta Varrica<br />

3. Porta Castello

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