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Mentre passeggiavamo tra i templi di Durbar Square, circondati da<br />
uomini, donne e bambini nepalesi che giocavano rumorosi e felici, io<br />
scattavo delle foto.<br />
- Con i gravi problemi che hai alla vista, - domandò Serena - come fai a<br />
inquadrare gli oggetti?<br />
- Vado ad intuito - risposi sorridendo - e riesco a scattare comunque<br />
delle belle foto. -<br />
- Mi domando come fai a scrivere sceneggiature al computer. - chiese<br />
Franco curioso.<br />
Mi fermai a fotografare un tempio, poi risposi:<br />
- Riesco a vedere la tastiera, ma posso leggere sul monitor solo con<br />
l'aiuto di una lente di ingrandimento facendo una certa fatica. -<br />
Essi mi fissarono preoccupati e sdrammatizzai dicendo:<br />
- Non soffro per questo, la vedo come un'esperienza che mi serve per<br />
evolvere più in fretta, quindi non mi arrendo di fronte alle difficoltà, ma le<br />
affronto e le supero. -<br />
- Complimenti! - esclamò Serena.<br />
- Elisabetta, ma di cosa trattano le tue sceneggiature? - domandò Franco<br />
curioso.<br />
Serena intervenne:<br />
- Descrive le sue esperienze paranormali. -<br />
Franco mi fissò stupito e sorridendo ordinai:<br />
- Avanti, mettetevi in posa, che vi faccio una foto in mezzo a questi<br />
magnifici templi. - Franco e Serena si abbracciarono teneramente e io li<br />
immortalai. Scherzando borbottai seria:<br />
- Con quello che ci vedo spero di non avervi tagliato fuori la testa.-<br />
Mi fissarono preoccupati, esplosi in una risata fragorosa che contagiò<br />
anche loro e ci trovammo con gli occhi dei passanti puntati addosso,<br />
mentre ci osservavano curiosi.<br />
La notte tra il tre e il quattro novembre, verso le quattro, ero nel mio<br />
letto, con indosso la mia camicia da notte color salmone, rilassata tra il<br />
sonno e la veglia, quando vidi due monaci tibetani, con teste rasate e<br />
tuniche bordeaux e arancioni che volavano via sopra di me alzandosi verso<br />
il soffitto e sparivano.<br />
Stupita, mi sedetti sul letto a riflettere e pensai:<br />
- Santo cielo, anche ieri notte ho avuto la visione dei monaci che<br />
volavano via da me e svanivano verso il soffitto, la stessa che mi è capitata<br />
per alcune notti anche a casa. - Mi alzai in piedi, andai alla finestra, spostai<br />
la tenda e vidi i lampioni accesi che illuminavano il magnifico giardino.<br />
Lasciai andare la tenda e borbottai sotto voce:<br />
- Santa Maria, mi sta ritornando in mente un sogno flash, dove ho visto<br />
un gruppo di persone che mi sorridevano, tra cui ricordo un giovane uomo<br />
alto, magro, dai lunghi capelli neri e un monaco, magro, dal volto lungo,<br />
occhi vispi. -