Elia ZOCCARATO - Fotocineclub
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se c’era scirocco l’acqua stagnava nei campi.<br />
La nuova darsena, nel 1930, è stata pianificata dove il terreno rimaneva<br />
sott’acqua.<br />
In via dei Platani c’era una duna che tirava dritto sino alla casa dei roveri,<br />
spianata più tardi dalla famiglia Andretta.<br />
Noi avevamo l’orto dove oggi c’è via Annia e a venti metri c’era la laguna. Giù<br />
dall’argine c’erano dei sentieri che portavano ai casoni dei Maranesi dove,<br />
durante la bassa marea, si camminava dentro la laguna in secca.<br />
Al Faro rosso, costruito nel 1938, c’erano tre o quattro metri di acqua, acqua<br />
estremamente pescosa.<br />
E la Lignano di durante la guerra?<br />
Durante la guerra ho lavorato con la TODT, poi sono sbarcati i Tedeschi e si sono<br />
sistemati nella Colonia<br />
e nella Caserma della<br />
Finanza situata alla<br />
foce del Tagliamento,<br />
mentre il comando<br />
si era insediato nella<br />
Villa Moretti in piazza<br />
Fontana.<br />
Non hanno creato<br />
alcun problema e la<br />
popolazione è vissuta<br />
tranquilla.<br />
Abbiamo visto anche<br />
il principe Umberto<br />
di Savoia e il Duca<br />
Amedeo d’Aosta ospiti<br />
di Villa Bignami, sita<br />
sulla destra dell’attuale Pronto Soccorso. In quello stesso periodo c’erano<br />
anche i partigiani.<br />
Poi sono venuti gli Anglo-Americani e si sono sistemati in tende di trenta letti<br />
ciascuna nella zona della Colonia.<br />
Tendopoli inglese sul lungomare - 1946<br />
Lei prima ha accennato a un ciclone abbattutosi su Lignano negli anni<br />
quaranta. Può raccontarci qualcosa in merito?<br />
Nel mese di luglio del 1940 all’una e mezza circa del pomeriggio si è abbattuto<br />
un ciclone di tale potenza da spazzare via tutte le cabine che si trovavano in<br />
spiaggia, e non solo.<br />
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