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Poesia e teatro L'apparizione di Angelica - Palumbo Editore

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6 Vecchio cavallo… lo trovò<br />

pronto: il principe è un vecchio<br />

combattente in fatto <strong>di</strong><br />

battaglie amorose, e non rimane<br />

insensibile al richiamo sensuale<br />

della ragazza.<br />

7 alla Duchessa… <strong>di</strong> Lampe-<br />

La situazione<br />

M.R. Tabellini, P. Fertitta, F. Tozzi, Le opere e il tempo [G.B. <strong>Palumbo</strong> E<strong>di</strong>tore]<br />

<strong>Poesia</strong> e <strong>teatro</strong><br />

Modulo 2 La poesia ieri e oggi<br />

Giuseppe Tomasi <strong>di</strong> Lampedusa L’apparizione <strong>di</strong> <strong>Angelica</strong><br />

m’era, lo squillo della grazia femminile lo trovò pronto 6 ed egli si rivolse alla ragazza<br />

con tutto il grazioso ossequio che avrebbe adoperato parlando alla Duchessa <strong>di</strong><br />

Bovino o alla Principessa <strong>di</strong> Lampedusa. 7 “È una fortuna per noi, signorina <strong>Angelica</strong>,<br />

<strong>di</strong> avere accolto un fiore tanto bello nella nostra casa; e spero che avremo il piacere<br />

<strong>di</strong> rivederlo spesso”. “Grazie, principe; vedo che la Sua bontà per me è uguale a quella<br />

che ha sempre <strong>di</strong>mostrato al mio caro papà”. 8 La voce era bella, bassa <strong>di</strong> tono, un po’<br />

troppo sorvegliata forse; ed il collegio fiorentino 9 aveva cancellato lo strascichío dell’accento<br />

girgentano; <strong>di</strong> siciliano, nelle parole, rimaneva solo l’asprezza delle consonanti<br />

che del resto si armonizzavano benissimo con la sua venustà 10 chiara ma greve.<br />

dusa. Il principe si rivolge alla<br />

borghese <strong>Angelica</strong> con la stessa<br />

galanteria che avrebbe riservato<br />

ad una nobildonna <strong>di</strong> antico lignaggio,<br />

come i due citati.<br />

8 “Grazie… al mio caro papà”:<br />

le parole <strong>di</strong> <strong>Angelica</strong> sono<br />

<strong>Angelica</strong>, o la bellezza in letteratura. È fuor<br />

<strong>di</strong> dubbio che il nome <strong>Angelica</strong> richiama imme<strong>di</strong>atamente<br />

l’idea della bellezza. “<strong>Angelica</strong> forma”, “angelica<br />

sembianza”, “angelica figura” sono le immagini che lo<br />

Stil novo e Petrarca hanno consegnato alla tra<strong>di</strong>zione<br />

poetica. La metafora della donna bella come un angelo,<br />

infatti, ha lasciato il segno nella letteratura e nell’immaginario<br />

popolare anche quando al termine “angelo”<br />

sono venute meno tutte le implicazioni religiose. <strong>Angelica</strong><br />

appare come nome della bellezza alla fine del Quattrocento,<br />

nell’Orlando innamorato <strong>di</strong> Matteo Maria Boiardo,<br />

un poema cavalleresco dove si narra dell’innamoramento<br />

<strong>di</strong> Orlando pala<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Carlo Magno per la<br />

bellissima <strong>Angelica</strong>, figlia del re del favoloso Catai. Il<br />

poema, rimasto incompiuto, venne ripreso agli inizi del<br />

Cinquecento dall’Ariosto, che trasformò l’innamorato<br />

Orlando in Orlando furioso, sempre per amore e sempre<br />

per <strong>Angelica</strong>, facendone un capolavoro <strong>di</strong> poesia e <strong>di</strong><br />

ironica saggezza, dove <strong>Angelica</strong>, dopo aver rifiutato tutti<br />

i migliori partiti sulla piazza, finisce sposa <strong>di</strong> un umile<br />

fante. Se <strong>Angelica</strong> scompare dalla scena del Furioso,<br />

ricompare ben presto con altre fattezze, ma sempre<br />

bellissima, in un’infinità <strong>di</strong> opere letterarie: dall’<strong>Angelica</strong><br />

Marchesa degli Angeli, protagonista <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci romanzi<br />

ambientati nella Francia del XVII secolo, all’<strong>Angelica</strong><br />

del Gattopardo, fino alle Angeliche <strong>di</strong> oggi. Si chiama<br />

<strong>Angelica</strong>, per esempio, anche la bella e sfuggente stu<strong>di</strong>osa<br />

che fa da filo conduttore del romanzo Il professore<br />

va al congresso <strong>di</strong> David Lodge, un libro satirico scritto<br />

da un docente universitario che è una paro<strong>di</strong>a dei poemi<br />

cavallereschi, dove i cavalieri erranti sono sostituiti<br />

da frenetici professori universitari perennemente in giro<br />

per il globo a rincorrersi nei congressi più <strong>di</strong>sparati.<br />

on line 13<br />

pagina 2<br />

Unità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento 2 L’amore e la figura femminile<br />

educate, ma non mancano <strong>di</strong><br />

ipocrisia.<br />

9 il collegio fiorentino: il ricco<br />

don Calogero si era potuto<br />

permettere <strong>di</strong> mandare la figlia<br />

in collegio a Firenze: là <strong>Angelica</strong><br />

si era liberata dal natio ac-<br />

cento «girgentano», ossia <strong>di</strong> Girgenti<br />

(oggi Agrigento).<br />

10 venustà: bellezza femminile.<br />

La parola è coniata sul nome<br />

<strong>di</strong> Venere, dea della bellezza<br />

(Venus in latino).<br />

L’autore Giuseppe Tomasi <strong>di</strong> Lampedusa nacque a Palermo,<br />

nel 1896, da una famiglia <strong>di</strong> antica nobiltà. Laureatosi<br />

in Giurisprudenza a Torino, coltivò in segreto la<br />

sua passione per la letteratura. Morì a Roma nel 1957.<br />

Tutte le sue opere sono uscite postume, compreso Il Gattopardo,<br />

che uscì in una prima e<strong>di</strong>zione nel 1958 grazie<br />

all’intuito dell’e<strong>di</strong>tore Giangiacomo Feltrinelli, e fu un vero<br />

e proprio caso letterario per l’imme<strong>di</strong>ato successo <strong>di</strong> pubblico.<br />

(Maggiori in<strong>di</strong>cazioni si trovano nel volume <strong>di</strong> Narrativa<br />

a p. 787).<br />

Jean-Auguste-Dominique Ingres, <strong>Angelica</strong> e Ruggero, 1819.<br />

Museo del Louvre, Parigi.

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