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Il musicista<br />

Liszt a Fabriano<br />

nel 1868<br />

duecento anni<br />

Adalla sua nascita<br />

abbiamo scoperto che<br />

il celebre ungherese<br />

ha fatto tappa in città<br />

come pellegrino.<br />

EDITORIALI<br />

PAGINA 2<br />

Un fi lo immaginario<br />

con quelle tre persone<br />

di Mauro Chiorri<br />

Il fi lo della memoria,<br />

ricordi d'antan<br />

di Giampiero Donnini<br />

Dai direttori il fi lo<br />

della continuità<br />

di Fabrizio Giuliani<br />

Instaurare Omnia in Christo Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)<br />

>Fabriano 7 >Fabriano 10<br />

Un testimone,<br />

cioè un volto<br />

E’ uscito in questi giorni il messaggio del<br />

Papa per la Giornata delle Comunicazioni<br />

Sociali del prossimo 5 giugno. Una pista di<br />

lavoro preziosa che ci aiuta a non demonizzare<br />

le nuove tecnologie, a farne un uso serio<br />

e soprattutto a prendere atto degli eventuali<br />

rischi dell’era digitale. Proprio “Testimoni<br />

digitali” nello scorso aprile ha rappresentato<br />

una pietra miliare nel nostro cammino<br />

del mondo dell’informazione. Ritornare al<br />

testimone, cioè al volto, in carne ed ossa.<br />

Perché la conoscenza nasce da un incontro,<br />

autentico, cristallino. Signi ca che la ragione<br />

rimane ultimamente una nostra misura se<br />

non è destata, spalancata continuamente<br />

da un incontro, che la spinge con forza al<br />

paragone con la realtà. Spesso si confonde<br />

la conoscenza con l’informazione. Quest’ultima<br />

è un supporto utile, ma lo sviluppo dei<br />

mezzi di comunicazione l’ha eretta a facile<br />

idolo. Quando non si sa una cosa, basta<br />

ansare su Wikipedia e ti informi. Quanto<br />

è lungo il Danubio? Quante corse ha vinto<br />

Bartali? Basta un clic. Lo vediamo anche nel<br />

nostro mestiere dove spesso tagliamo fuori<br />

appunto l’incontro, il contatto umano. La<br />

ragione invece illuminata dall’incontro con<br />

l’avvenimento cristiano, diventa capace di<br />

fare vera esperienza del reale e riconoscere<br />

la verità. Scriveva Leon Bloy che mentre<br />

l'apostolo Tommaso credette dopo aver visto<br />

e toccato, il borghese moderno non crede<br />

nemmeno dopo aver visto e toccato, anzi<br />

"diventa incapace di vedere e toccare a furia<br />

di non credere". Dobbiamo evitare questo.<br />

Si può essere testimoni digitali, qui, dentro<br />

la carnalità tecnologica dell’oggi, ma al servizio<br />

dell’essere comunità, del condividere<br />

insieme ipotesi e strategie di lavoro per fare<br />

cultura ed opinione.<br />

Carlo Cammoranesi<br />

Giornata<br />

della vita:<br />

cosa fa il Cav<br />

ntervista alla pre-<br />

Isidente Bigiarelli<br />

per conoscere le<br />

iniziative in programma.<br />

Sostegno<br />

a trenta donne.<br />

L<br />

e<br />

<strong>L'Azione</strong><br />

100 100 100 100 100 100 100<br />

aa aa aa aa aa aa nn nn nn nn nn nn nn nn nn nn nn nn ii<br />

ii<br />

ii<br />

ii<br />

ii<br />

ii<br />

art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN)<br />

Una novità<br />

per la scuola<br />

materna<br />

Fabriano-Matelica euro 1,00 n. 5 Anno C 5 febbraio 2011<br />

>Matelica 16 >Speciale 28<br />

l sindaco Spar-<br />

I voli e l'assessore<br />

Procaccini consegnano<br />

ai bambini<br />

dell'infanzia giochi<br />

per 1.200 euro.<br />

Eucarestia<br />

e vita<br />

quotidiana<br />

La carta<br />

in...forma<br />

Il refrain dura da qualche anno. Con le nuove tecnologie della comunicazione<br />

il mezzo cartaceo è destinato a scomparire o quanto<br />

meno a subire una pericolosa essione di vendite e di appeal. Ma<br />

è realmente così? Nonostante le innovazioni del web e le profezie<br />

delle cassandre di turno, il giornale nel suo format tradizionale sa ancora<br />

come catturare l’attenzione dei suoi lettori. Nella Federazione Italiana<br />

Settimanali Cattolici viene eletto per la <strong>prima</strong> volta un presidente laico per<br />

una svolta epocale, in diocesi riprende il suo corso un nuovo periodico.<br />

Intanto L’Azione raduna il suo gruppo di lavoro per pensare in grande<br />

e celebrare i 100 anni di vita.<br />

l cardinale Caf-<br />

Ifarra prepara la<br />

Diocesi in vista del<br />

congresso di settembre<br />

con una catechesi<br />

magistrale.<br />

Servizi a pag. 3 di Alessandro<br />

Moscè, Luciano Gambucci<br />

e Vincenzo Corrado<br />

<strong>01m</strong> <strong>prima</strong>.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.04


2 >EDITORIALI<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Un fi lo immaginario<br />

con quelle tre persone<br />

Direttore responsabile<br />

Carlo Cammoranesi<br />

Autorizz. Tribunale Civile di Ancona<br />

n.11 del 6/09/1948<br />

Amministratore<br />

Giovanni Chiavellini<br />

di MAURO CHIORRI<br />

Le date possono sembrare tutte uguali. Essere considerate<br />

come dei numeri. Anonime.<br />

Per me, e per tanti altri, non è così. Non lo è per<br />

circostanze canoniche, per eventi, per ricorrenze.<br />

I “Cento Anni” di esistenza di questo settimanale, “L’Azione”,<br />

testimoniano una data particolare, speciale. Con essa seguo<br />

da sempre fatti e misfatti di Fabriano e del circondario. Sono<br />

un fedele abbonato da tanto. Oltre ai fatti ed agli approfondimenti,<br />

il ricordo segue un lo immaginario che mi collega<br />

a persone e ad eventi, in questo caso personali.<br />

Di persone, tra le tante, ne cito solo tre che sintetizzano e<br />

rappresentano il mio rapporto con il settimanale.<br />

Marietta (Maria Arteconi, la zia di mia moglie) che ha lavorato<br />

per mezzo secolo alle Arti Gra che Gentile, una volta<br />

adiacente alla sede del settimanale. Andavo a trovarla spesso<br />

incantato come ero dalla “pedalina”, dalla composizione degli<br />

articoli, dall’atmosfera genuina e misteriosa che si respirava<br />

in quell’ambiente. Per me la Tipogra a e L’Azione erano<br />

un tutt’uno. Don Pietro Ragni, mio insegnante di religione,<br />

di GIAMPIERO DONNINI<br />

La nostra collaborazione a L’Azione è di vecchia data.<br />

Anzi, di data antichissima. Iniziammo alla ne<br />

degli anni sessanta e perseveriamo, come vedete,<br />

a tutt’oggi. Non sappiamo più se per una forma di<br />

fortissimo attaccamento alla testata o se per motivi di supina<br />

senescenza... Sollecitate, le memorie scorrono veloci sulla<br />

ribalta della mente, per lo più affettuose e commosse nel<br />

ricordo di don Pietro, di stima e di simpatia per don Tonino,<br />

che ne ha continuato l’opera per alcuni anni. Come spesso<br />

accade a chi ha una certa età, i ricordi più nitidi sono quelli<br />

più lontani e, come in una sequenza cinematogra ca, essi si<br />

inseguono in una carrellata dolce e tumultuosa. Nonostante<br />

fossimo diventati ormai da anni residenti milanesi, negli anni<br />

Se un secolo di vita per una persona rappresenta un<br />

traguardo signi cativo che comunità intere festeggiano,<br />

è facile comprendere quanto sia importante<br />

raggiungere tale risultato per un giornale. Com’è<br />

già stato scritto, in queste settimane L’Azione, settimanale<br />

cattolico, è il luogo di un progetto culturale, ovvero la nostra<br />

storia, è un giornalismo come dialogo aperto e partecipativo<br />

per il bene comune, ma anche e soprattutto una palestra per<br />

quei giovani che si sono avvicendati all’entusiasmante lavoro<br />

di scrittura giornalistica, rappresentando valori e radici ben<br />

posti a sintesi nel sottotitolo, spesso nascosto, Instaurare<br />

omnia in Cristo. Poi i direttori… Don Agostino Crocetti,<br />

don Giuseppe Riganelli, don Pietro Ragni, l’indimenticato<br />

insegnante ed educatore don Tonino Lasconi e da diversi<br />

anni, più di 15, il giovane e preparato, Carlo Cammoranesi,<br />

hanno guidato un organo d’informazione che con tagli diversi<br />

d’impostazione, è sempre riuscito a sostenere un ben de nito<br />

processo democratico non disgiunto da una adeguata crescita<br />

Sorta nel 1911<br />

soppressa nel 1925<br />

risorta nel 1945<br />

www.lazione.com<br />

Direzione, redazione e amministrazione<br />

Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10<br />

60044 Fabriano (An)<br />

Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330<br />

www.lazione.com e-mail: info@lazione.com<br />

Redazione Matelica<br />

Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc)<br />

Tel. e Fax 0737 787551<br />

e-mail: matelica.redazione@lazione.com<br />

Impaginazione<br />

Tania Bugatti<br />

Daniela Pedica<br />

Direttore per un lungo periodo. Con don Pietro parlavo volentieri.<br />

Ci legava un senso della montagna che lui amava e<br />

percepiva in me come passione prorompente n da ragazzo.<br />

Non si lasciava sfuggire l’occasione per far conoscere, tramite<br />

il settimanale, le notizie attinenti l’argomento.<br />

Oltre alla passione per l’attività (non solo sportiva) in montagna,<br />

mi piace scrivere. L’Azione è stato sempre il canale<br />

preferenziale per la pubblicazione dei miei articoli. Al giornale<br />

sono ricorso spesso, sempre di più con il trascorrere degli<br />

anni quando l’aspetto divulgativo, oserei dire culturale, ha<br />

man mano preso il sopravvento su quello sportivo.<br />

La cordiale e competente accoglienza del Direttore (oltre<br />

che dell’intero organico) ha facilitato questa evoluzione, in<br />

particolare a partire dall’estate del 2004 quando Carlo Cammoranesi<br />

mi chiede di ricordare la spedizione alpinistica sul<br />

Karakorum del 1983. Oltre al pezzo propongo una serie di<br />

articoli su gli uomini e la montagna che con tredici racconti<br />

va avanti no al 2006.<br />

Così inizio: “…questa “avventura” non poteva essere che<br />

con “L’Azione” perché ha sempre seguito le vicissitudini del<br />

CAI fabrianese e dei precursori, raccogliendo e pubblicando<br />

Sessanta tornavamo a Fabriano spessissimo,<br />

sempre di venerdì richiamati dall’attaccamento<br />

familiare e degli amici. Nel<br />

corso di questi rientri, una delle tappe cui<br />

non sapevamo resistere era la tipogra a<br />

Gentile. Con la scusa che avevamo da<br />

consegnare un articolo fresco fresco, nel tardo pomeriggio<br />

varcavamo quella soglia odorosa di petrolio, di inchiostri e<br />

di legno vecchio. Là dentro era uno spasso.<br />

La tipogra a Gentile, che a quel tempo era ubicata nel palazzo<br />

vescovile, proprio sotto la sede attuale del giornale, il venerdì<br />

stampava contemporaneamente sia L’Azione che Il Pensiero<br />

Cittadino La presenza nell’angusto locale di don Pietro e di<br />

Costante Tiberi, i due direttori, era sinonimo di spettacolo.<br />

Per loro, ogni occasione era buona per beccarsi, per lanciarsi<br />

allusioni politiche e battute roventi. Spesso ci mettevamo di<br />

mezzo anche noi, chiedendo ad esempio a Costante se aveva<br />

letto l’ultimo numero de L’Azione. “Certo che l’ho letto!”<br />

rispondeva. E che c’è scritto? “Niente!” urlava lui fulminando<br />

don Pietro. Il quale sospirava sera camente e ribatteva che<br />

se quello era il pensiero cittadino, povera città nostra. Erano<br />

fi lo<br />

culturale in una precisa dimensione territoriale che, in questi<br />

anni, è cresciuta e si è sviluppata. Un lavoro svolto nel segno<br />

della continuità e sempre valorizzando ogni ambito del territorio,<br />

assecondando le aspettative<br />

della gente, richiamando se<br />

necessario le istituzioni ai loro<br />

compiti di gestione e di servizio<br />

della comunità. Un collante con<br />

la propria terra, ma anche uno<br />

stimolo a migliorare, a rappresentare<br />

il bene nella società,<br />

come se ci si sentisse giudicati<br />

da questo autorevole foglio, in<br />

quanto dietro ad ogni pagina<br />

c’è una sorta di identi cazione<br />

con le speranze e le attese di<br />

tutta la sua gente. Ecco allora<br />

perché ricevere L’Azione nel<br />

ne settimana è divenuta una<br />

consuetudine talmente scontata<br />

Editore<br />

Fondazione di Culto e Religione<br />

“Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84<br />

Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione<br />

in abbonamento postale gr. 1 -<br />

Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%.<br />

Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001.<br />

Stampa<br />

Rotopress International srl<br />

via Brecce - Loreto (An)<br />

Ogni copia € 1. <strong>L'Azione</strong> paga la tassa<br />

per la restituzione di copie non consegnate.<br />

notizie con rigore giornalistico ed a volte con sentita partecipazione”.<br />

Nel 2009 Carlo mi propone una rubrica estiva che<br />

intitola simpaticamente “Ti porto in giro”. In sette edizioni<br />

presento alcune delle montagne che circondano Fabriano<br />

corredate da fatti ed itinerari. Nel 2010 (come fai a dire di no<br />

a Carlo!) è la volta di “in Montagna con…”. Scrivo su alcuni<br />

personaggi più o meno noti legati all’ambiente ed alla storia in<br />

modi diversi, ma tutti facenti parte di un disegno più ampio.<br />

Si tratta di un libro che mi sono portato dietro per anni. Che<br />

scrivo, lascio, riprendo…. “La spinta nale, per compattare<br />

tutto il materiale in un testo, è scaturita proprio dalla cortesia<br />

e dall’incoraggiamento del Direttore, Carlo Cammoranesi,<br />

che ringrazio con sincera stima e gratitudine”.<br />

Il titolo del libro è “Uomini e Montagne” edito nel marzo<br />

2010 dalla Hesis (tutto merito del Presidente Aurelio Zenobi)<br />

e stampato (non solo per coincidenza) dalle Arti Gra che<br />

Gentile.<br />

Per concludere: la stesura di tale volume è stata possibile anche<br />

con la consultazione, insieme a mia moglie Anna Maria, di<br />

tutti i numeri del periodico dal 1911.<br />

Più rapporto di così!<br />

come Peppone e don Camillo e dietro l’apparente animosità<br />

si stimavano e si rispettavano.<br />

Poi Tiberi scomparve e con lui la testata repubblicana. E fu<br />

una grossa perdita per la cultura fabrianese, per quel continuo<br />

confronto di idee e di ideologie, di progetti e di prospettive,<br />

per una città che allora era ben viva, a differenza di oggi. E’ da<br />

sottolineare che don Pietro mai ci rinfacciò la nostra collaborazione<br />

al foglio avversario. Tiberi invece tuonava ritorsioni,<br />

minacciando ogni volta che il prossimo scritto ce l’avrebbe<br />

rispedito a casa. Ma poi diceva agli amici che i nostri articoli<br />

lo facevano ridere e ci accordava la sua burbera indulgenza.<br />

Un giorno ci venne in mente di prendere il tesserino di<br />

pubblicista.<br />

Avevamo notato che con esso si entrava gratis in certi teatri<br />

e alle mostre. A Milano ci suggerirono un accorgimento:<br />

bastava che il direttore della testata con cui collaboravamo<br />

inviasse una certi cazione di retribuzione al ne di dimostrare<br />

il nostro costante rapporto. A don Pietro dicemmo<br />

che era suf ciente che scrivesse una somma qualsiasi sulla<br />

carta intestata del giornale con la sua rma, ed era fatta. Ma<br />

questa benedetta certi cazione non arrivava mai. Don Pietro<br />

meditava. Alla ne arrivò, strabiliante. Don Pietro non aveva<br />

resistito al suo insopprimibile scatto di generosità sottoscrivendo<br />

un compenso di svariati milioni di lire, che era su per<br />

giù l’equivalente del nostro stipendio da impiegati. Oppure,<br />

chissà. Avrà pensato che quelli di Milano guadagnavano cifre<br />

importanti, e lui non voleva essere da meno.<br />

Dai direttori il fi lo della continuità<br />

FABRIZIO GIULIANI*<br />

da far sobbalzare se il postino non recapita il giornale nei<br />

tempi previsti. E quanta rabbia per gli eventuali ritardi o<br />

quanto gusto nell’intraprendere subito la lettura. C’è di che<br />

sbizzarrirsi tra politica, cultura, economia,<br />

cronaca, Chiesa, sport e tutto<br />

ciò che costituisce il tessuto connettivo<br />

dell’ambito territoriale, è ciò che scorre<br />

nelle pagine di questo periodico che ha<br />

anche un’altra rilevante funzione di collegamento<br />

tra i cittadini del comprensorio<br />

fabrianese che per i più disparati<br />

motivi si sono trasferiti in altri luoghi<br />

e che, attraverso di esso, riescono a<br />

tenersi in stretto contatto con la nostra<br />

comunità. Pertanto non mi resta che<br />

rivolgere alla testata e a tutte le persone<br />

che vi collaborano tantissimi auguri,<br />

buon lavoro e altri…100 anni di vita!<br />

*Presidente<br />

Comunità Montana Esino Frasassi<br />

ABBONAMENTO ORDINARIO € 35,00<br />

Amicizia € 50,00 - Sostenitore € 70,00<br />

Europa e Bacino Mediterraneo € 160,00<br />

Africa, Asia e America € 160,00<br />

Oceania € 170,00<br />

C.C.P. 17618604 intestato a <strong>L'Azione</strong><br />

C.C.B. IT21B0614021110010570009048<br />

intestato a <strong>L'Azione</strong><br />

presso Cassa di Risparmio di Fabriano<br />

e Cupramontana - Ag. Corso della Repubblica<br />

Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo<br />

gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione<br />

dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento<br />

di obblighi di legge e per fi nalità amministrative,<br />

attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee<br />

a garantirne la sicurezza e la riservatezza.<br />

Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante<br />

supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti<br />

elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in<br />

relazione ai dati personali da loro forniti, potranno<br />

esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7<br />

del D. Lgs. n. 196/2003.<br />

L’informativa completa è disponibile sul sito www.<br />

lazione.com e presso la sede de “L’Azione”.<br />

Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3<br />

della legge 250 del 7/8/1990.<br />

02 editoriali.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.00


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011 >INCHIESTA<<br />

3<br />

Cosa leggono i fabrianesi<br />

di ALESSANDRO MOSCÈ<br />

Il monitoraggio delle preferenze<br />

nelle vendite dei fabrianesi,<br />

ce lo offre Guido La Rovere,<br />

proprietario della storica edicola<br />

posizionata in fondo a corso<br />

Garibaldi ormai da decenni. Ebbene,<br />

risulta che i quotidiani sono<br />

largamente i giornali più venduti in<br />

città, come era facilmente prevedibile.<br />

“Il Corriere Adriatico” si posiziona<br />

in testa con circa 400 copie al<br />

giorno, seguito a ruota da “Il Resto<br />

del Carlino” e da “Il Messaggero”<br />

che si attestano all’incirca sulle 300<br />

copie. Ovviamente le locandine<br />

possono variare i dati: infatti una<br />

notizia inedita pubblicata da un<br />

quotidiano e non da un altro,<br />

determina delle variazioni.<br />

“L’Azione” si assesta stabilmente<br />

sulle 600 copie alla<br />

settimana vendute in<br />

edicola, ben consapevoli<br />

che il piatto forte del<br />

nostro giornale è rappresentato<br />

dagli oltre 5000 ab-<br />

bonati. Ma Guido La Rovere fa una<br />

disamina che trascende il semplice<br />

dato statistico. “L’editoria non sta<br />

attraversando un buon momento a<br />

causa di più fattori. Di certo l’avvento<br />

delle informazioni on line ha<br />

contribuito, per cui la fruizione del<br />

lettore è cambiata rispetto ad anni<br />

fa. Ma si registra un altro fenomeno,<br />

vale a dire gli abbonamenti a prezzi<br />

stracciati, non concorrenziali, al<br />

limite della legalità. Quando fare un<br />

abbonamento permette di abbattere<br />

i costi del 70%, è chiaro<br />

che diventa difficile<br />

Francesco Zanotti, (nella foto) direttore<br />

del “Corriere Cesenate” (Cesena-Sarsina),<br />

è il nuovo presidente nazionale della Fisc<br />

(la Federazione cui fanno capo 188 testate<br />

diocesane) per il triennio 2011-2013. Eletto<br />

dal Consiglio nazionale riunito il 20 gennaio<br />

a Roma per la <strong>prima</strong> volta dopo la XVI<br />

assemblea nazionale dello scorso novembre,<br />

è il primo presidente laico a guidare la Federazione<br />

dalla sua costituzione, nel 1966.<br />

Rivolgendosi al Consiglio nazionale, il<br />

nuovo presidente ha espresso “gratitudine”<br />

per l’incarico af datogli, ricordando i suoi<br />

predecessori, in mondo particolare don<br />

Giorgio Zucchelli che ha guidato la Fisc<br />

negli ultimi sei anni. Durante il Consiglio<br />

sono state rinnovate anche le altre cariche<br />

dell’esecutivo: don Antonio Rizzolo (“Gazzetta d’Alba”) vicepresidente<br />

vicario, don Bruno Cescon (“Il Popolo”, Concordia-Pordenone) vicepresidente,<br />

Francesca Cipolloni (“Emmaus”, Macerata) segretaria e Carmine<br />

Mellone (“Agire”, Salerno) tesoriere. Con Francesco Zanotti tracciamo<br />

alcune “linee d’impegno” della Fisc per il prossimo triennio.<br />

Può tracciare un percorso ideale per il prossimo triennio?<br />

“Un percorso ideale si può costruire attorno ad alcune parole chiave: proseguire,<br />

amicizia, comunione ecclesiale, condivisione, pensiero e ri essione,<br />

responsabilità e speranza, umiltà. Prima di tutto è necessario proseguire nel<br />

solco dei fondatori e di chi ci ha preceduto. In secondo luogo l’amicizia,<br />

che è uno dei grandi pilastri della Federazione. Ancora, comunione ecclesiale,<br />

che è molto più di una sintonia d’intenti. Poi la condivisione: nella<br />

restare competitivi in edicola. Ma<br />

bisogna dire che i due terzi delle<br />

spese di abbonamento sono a<br />

carico dello Stato, altrimenti chi<br />

pratica questa soluzione andrebbe<br />

immediatamente fuori mercato”.<br />

In calo i giornali sportivi, compresa<br />

la gettonata “Gazzetta dello Sport”.<br />

Dopo la ne del basket di serie A,<br />

a Fabriano ogni disciplina sportiva<br />

sembra aver subito una ripercussione<br />

negativa tra gli<br />

appassionati. Anche le videocassette,<br />

i dvd e i cd sono in calo, come<br />

ogni forma di gadget (i cosiddetti<br />

prodotti collaterali). I fumetti sono<br />

un prodotto di nicchia, molto<br />

selezionato, per un mercato che<br />

rimane di culto. Aggiunge Guido La<br />

Rovere: “Sono in aumento quelle<br />

riviste che si occupano di energie<br />

alternative, di fotovoltaico”. Reggono<br />

il passo “Focus” e “Quattro<br />

Ruote”, ma chi la fa da padrone è<br />

ancora “La Settimana Enigmistica”,<br />

con 500, 600 copie alla settimana.<br />

“Da vent’anni l’enigmistica non<br />

subisce essioni”, rivela La Rovere.<br />

In ne un aspetto curioso: l’editoria<br />

italiana punta di più sull’esaurito<br />

che non sull’esistente. Per cui, al<br />

ne di non rischiare la resa, può<br />

succedere che alcuni giornali non<br />

si trovino in edicola, nonostante<br />

l’ingente richiesta del pubblico.<br />

Ciò che può comportare un rischio<br />

non viene granché preso in considerazione<br />

dagli operatori. Meglio<br />

andare sul sicuro quando si tratta<br />

di investire risorse.<br />

Zanotti, primo laico alla guida FISC<br />

C'è un nuovo periodico<br />

Torna La Valle del Giano. E il pensiero corre a Benedetto Margaritini,<br />

suo fondatore nell’ormai lontano 1969. E’ proprio ad un anno circa dalla<br />

scomparsa di Margaritini, infatti che il periodico riapparirà in edicola.<br />

L’appuntamento è stato il 27 gennaio quando il quindicinale poteva essere<br />

di nuovo acquistato insieme a Geronimo, altro periodico della zona<br />

montana, al prezzo complessivo di un euro.<br />

“E’ nostra intenzione – spiega il direttore Matteo Parrini – dare un prodotto<br />

Cavallo Pazzo "battezza" il centenario<br />

Una conviviale presso il ristorante Cavallo Pazzo che ha sponsorizzato la serata per radunare<br />

il gruppo più ristretto dei collaboratori de L’Azione, quasi un centinaio come gli anni<br />

da celebrare. Ma anche un ritrovo di lavoro per cominciare a programmare le iniziative<br />

del centenario. Infatti a tutti i partecipanti è stata data la possibilità di segnalare un’idea<br />

da realizzare nel corso dell’anno. Le più signi cative e fattibili verranno pubblicate nel<br />

prossimo numero. Intanto l’occasione è servita per cementare il gruppo, tra Fabriano,<br />

Matelica, Cerreto e Sassoferrato e per far crescere sempre il senso di appartenenza ad una<br />

testata che ha davvero fatto la storia nel territorio. Presente anche il presidente regionale<br />

dell’Ordine dei Giornalisti Gianni Rossetti che ha ricordato l’organizzazione di un corso<br />

di una giornata da full immersion <strong>prima</strong> di Pasqua a Fabriano presso il monastero di S.<br />

Silvestro sulla deontologia, ovvero sui diritti e doveri del giornalista, aperto ai neo pubblicisti<br />

e a chi si sta iscrivendo all’Albo dei giornalisti. Da parte di tutti un immenso grazie<br />

al partner di turno Cavallo Pazzo, nelle persone di Simone Chiodi e Fabrizio Palanca.<br />

Fisc si condivide la vita, un tratto di strada<br />

da percorrere insieme. Quindi il pensiero e<br />

la ri essione, indispensabili per affrontare<br />

il presente e prepararsi al futuro. Altri tratti<br />

caratteristici sono la responsabilità e la<br />

speranza: la <strong>prima</strong> deve guidare il nostro<br />

lavoro, la seconda lo deve illuminare. In ne<br />

l’umiltà: chi vuole essere il primo si faccia<br />

servitore”. I vescovi hanno dedicato questo<br />

decennio pastorale all’“arte dell’educare”.<br />

Su questa linea, che coinvolge anche i<br />

media cattolici, quale contributo speci co<br />

dai settimanali?<br />

“Abbiamo un compito importante da giocare<br />

nei nostri territori, insieme all’agenzia<br />

Sir che fa parte della nostra storia. Siamo<br />

giornali locali con sguardo globale, cioè<br />

ci rivolgiamo a tutto l’uomo e ci occupiamo di tutto l’uomo, quello che<br />

vive accanto a noi e quello che opera oltre Oceano. Desideriamo offrire<br />

il nostro contributo all’arte dell’educazione con una lettura della realtà<br />

vista alla luce del Vangelo.<br />

I nostri giornali sono strumenti della comunicazione sociale aperti alla<br />

speranza, che danno voce a chi non ha voce, che raccontano le storie della<br />

gente. Siamo voce di quel popolo che di solito non fa notizia sui grandi<br />

media. È nel nostro dna, fa parte della storia delle nostre comunità locali.<br />

Dobbiamo educarci ad avere uno sguardo attento sull’uomo, consapevoli<br />

che dietro a ogni notizia ci sono sempre delle persone. E la persona, immagine<br />

di Dio, è il massimo bene”.<br />

Vincenzo Corrado<br />

che sia di Fabriano e per Fabriano, poiché non vogliamo stravolgere il<br />

progetto originario. Un periodico, dunque, per la promozione e la valorizzazione<br />

del territorio”.<br />

Don Elvio Sforza, esponente della casa editrice che intraprende questa<br />

nuova avventura, osserva che “La Valle del Giano sarà un giornale di<br />

approfondimento sulle tematiche più rilevanti”.<br />

Il sindaco Roberto Sorci si è detto contento, “perché La Valle del Giano<br />

è un marchio storico della città. Con il suo ritorno i con ni si ampliano”.<br />

Parole sante, visto che sarà venduto a Fabriano, Sassoferrato, Cerreto<br />

d’Esi, Genga, nonché a Matelica, Cingoli ed Apiro.<br />

Il numero zero ha otto pagine ed è partito con 2.000 copie.<br />

A MODO MIO<br />

di Luciano Gambucci<br />

C'è Internet,<br />

ma i giornali<br />

non spariranno<br />

Abbiamo appena festeggiato San Francesco<br />

de Sales, il patrono dei giornalisti<br />

e, più, in generale di quanti hanno scelto<br />

di vivere lavorando in quel sempre<br />

più vasto e complesso mondo della<br />

informazione e della comunicazione.<br />

San Francesco di origine savoiarda<br />

ma formatosi all’università di Padova<br />

visse fra gli ultimi decenni del 1.500 e<br />

fu vescovo di Ginevra per una ventina<br />

di anni nei primi due decenni del 1.600.<br />

E’ stato, in un certo senso, l’inventore<br />

dei manifesti perché da vescovo ginevrino<br />

cominciò ad affi ggere sugli alberi<br />

della città ed in altri spazi “notizie” di<br />

carattere religioso, in contrasto con le<br />

tesi dei protestanti calvinisti che nella<br />

città della svizzera francese avevano<br />

una loro roccaforte. Alcuni anni fa con<br />

l’avvento massiccio della televisione<br />

non pochi sostennero che i piccoli<br />

schermi avrebbero spazzato via in<br />

pochi anni i manifesti, e poi la radio,<br />

e poi ancora i giornali. In realtà è poi<br />

avvenuto che la comunicazione dei manifesti<br />

è cambiata con i formati giganti<br />

o, al contrario con i “piccoli” magari per<br />

promuovere un fi lm. Altrettanto si può<br />

dire della radio che ha aggiornato la sua<br />

presenza diventando, addirittura, uno<br />

strumento comunicativo/informativo<br />

ancor più presente di quanto non lo<br />

fosse <strong>prima</strong>.<br />

Oggi, molti soloni che amano sparare<br />

sentenze ben sapendo che più facilmente<br />

riescono a fare presa e breccia<br />

sul grande pubblico, stanno spingendo<br />

l’acceleratore sulle capacità omicide<br />

di internet nei confronti della carta<br />

stampata. Una balla, una panzana, una<br />

sciocchezza. Per qualche verso anche<br />

questo foglio sul quale sto scrivendo<br />

contraddice questa funesta ipotesi nata<br />

dalla cultura americana che tende a<br />

massifi care tutto anche se poi, proprio<br />

negli Stati Uniti, magari nelle aree meno<br />

note e non immortalate dai telefi lm la<br />

comunicazione/informazione dei giornali<br />

locali, delle radio, dei periodici, continua<br />

ad essere fondamentale e molto<br />

presente. Il “problema”, semmai, è un<br />

altro nel senso che molto, anzi tutto,<br />

dipenderà da come un giornale è o sarà<br />

fatto. Da quando la carta stampata ha<br />

cominciato ad essere uno strumento di<br />

lettura e quindi di conoscenza di acqua<br />

sotto i ponti ne è passata tantissima. E<br />

senza andare indietro di tanti anni basta<br />

andarsi a rivedere un giornale di dieci<br />

o venti anni fa.<br />

E senza andare troppo lontano basterà<br />

andarsi a riguardare una copia de L’Azione<br />

di non molto tempo fa per vedere<br />

quanto è diversa da quella attuale. Il<br />

segreto, insomma, è quello classico<br />

di Pulcinella: rinnovarsi, cambiare,<br />

adeguarsi al mondo che mai rimane<br />

fermo, sempre si evolve. E’ evidente<br />

che non possiamo fare un giornale<br />

stampato che sia la fotocopia di ciò<br />

che, minuto per minuto, è in grado di<br />

fare un giornale on line, un giornale che<br />

in pochi secondi riesce a far circuitare<br />

in tutto il mondo un fatto, una idea, una<br />

proposta. Il paragone potrà sembrare<br />

irriverente ma è vero e concreto: chi<br />

continuerà a frequentare un ristorante<br />

o una pizzeria o un qualsiasi locale<br />

che rimanesse sempre uguale, statico,<br />

con il classico sapore dello…stantio?<br />

03 inchiesta.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.07


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C<br />

25 anni di matrimonio<br />

Tanti auguroni per i vostri 25 anni di matrimonio, spero che trascorrerete<br />

quel giorno in allegria come lo avete trascorso parecchietti anni fa. Per il vostro<br />

futuro vi auguro altrettanti anni felici da trascorrere insieme. Un bacione<br />

dal vostro amato Davidh. P.s. Soprattutto cercate di stare uniti nei momenti<br />

meno allegri ascoltando sempre ciò che ci ha insegnato nostro Signore.<br />

Fabiola Procaccini e Federico Stelluti<br />

Il 4/2/2011<br />

50 anni insieme<br />

Igino e Luciana Sembrava un record<br />

aver raggiunto i 25<br />

anni del vostro matrimonio,<br />

ora siamo lieti di<br />

festeggiare con voi i<br />

50 anni. Augurandovi<br />

di trascorrere ancora<br />

molti anni insieme.<br />

Con affetto, tutti i<br />

vostri cari.<br />

Checca<br />

103 anni<br />

Quanti possono dire di aver attraversato<br />

un secolo?... Scavalcato un<br />

millennio? Noi a Serradica lo viviamo,<br />

e questo grazie a te "Checca".<br />

1908, inizia qui la tua storia. 103<br />

anni di vita vissuta appieno: dalle<br />

sofferenze che n dai primi giorni<br />

di vita ti hanno reso più forte, ai<br />

tanti affetti che durante il cammino ti<br />

hanno amata e fatto amare. Tante ne<br />

hai viste e tante ancora ne racconti<br />

da quella sedia che lì, fuori casa, nei<br />

pomeriggi estivi è tua compagna nella<br />

ricerca del sole; un punto fermo per<br />

chi passa e per ognuno una parola.<br />

Non sei una semplice "serradicana",<br />

tu sei Serradica: la sua storia, i suoi<br />

occhi, la sua anima, il suo cuore... Un<br />

immenso patrimonio da cui attingere<br />

ed è per questa fortuna nell'averti<br />

avuta Francesca, che tutta Serradica<br />

si unisce nel farti gli auguri: grazie di<br />

averci arricchito con la tua persona<br />

"Checca" e... "100 di questi giorni"<br />

che nel tuo caso sono stati una realtà<br />

e non solo un modo di dire. Auguri di<br />

cuore "Checca" da tutto il tuo paese.<br />

Francesca Marcelli<br />

Buon<br />

compleanno<br />

Daniele<br />

Giovedì 3 febbraio spegne la<br />

sua <strong>prima</strong> candelina il piccolo<br />

Daniele Tomassoli. La sorellina<br />

Giulia, il papà Mauro e la mamma<br />

Simona gli augurano un mondo di<br />

bene e di felicità.<br />

Auguroni a Greta Berionni<br />

che mercoledì 2<br />

febbraio compie 6 anni<br />

e al suo fratellone Diego<br />

che sabato 5 ne compie<br />

12. Quest'anno si aggiunge<br />

una cuginetta che ha compiuto un anno il 17 gennaio e ha portato un mondo di allegria<br />

a tutti, specialmente ai nonni, e si chiama Iris. Vi auguriamo di crescere belli<br />

e bravi, i nonni Gianni e Maria, dai genitori Liana e Fabrizio, da tutti i cuginetti.<br />

Auguroni!<br />

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Auguroni<br />

a Greta<br />

e Diego<br />

Auguri a Mario e Sergio dal fratello e dal<br />

cognato Gianni.<br />

C<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

4 candeline<br />

per Emma Pecci<br />

Cara Emma, la torta è grande, le candeline<br />

sono poche, con un sof o le spegnerai...<br />

Un abbraccio e buon compleanno... Bacini<br />

dagli zii Marilena e Lamberto.<br />

9 febbraio<br />

2011<br />

18 per Melissa<br />

Tassi<br />

Finalmente! Sono arrivati questi 18 anni!<br />

Adesso sì che iniziano a correre! Ma sappi<br />

che la vita è una lunga strada fatta di discese<br />

e salite. Ma sono sicura che tu con la tua<br />

grinta e determinazione la saprai affrontare<br />

sempre! Senza perdertri mai di coraggio!<br />

Auguroini da babbo , mamma e Tatone!<br />

04 mercatino.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.13


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

>CRONACA<br />

Per una vita senza droga<br />

La cocaina e tutti i danni che provoca: un incontro al teatro<br />

di NICOLO' CAMMORANESI<br />

Basta una striscia bianca<br />

per distruggere una<br />

speranza verde. E’ un<br />

messaggio breve, ma<br />

chiarissimo e porta la rma del<br />

progetto “Una vita senza droga,<br />

un impegno globale”. Si tratta di<br />

un’idea promossa dall’Ambasciata<br />

di Colombia in Italia coadiuvata<br />

dalla Fundación Antonio Restrepo<br />

Barco. Lo scopo è sensibilizzare<br />

le istituzioni e l’opinione pubblica<br />

internazionale sul consumo della<br />

cocaina che è causa di gravi danni<br />

all’umanità ed all’ambiente: pensate<br />

che una sola dose che corrisponde<br />

a 1 grammo può distruggere dieci<br />

metri quadrati di boschi e di foresta<br />

amazzonica ed il suo habitat.<br />

Da ne gennaio l'Avio Club Alta Vallesina<br />

è on-line: www. avioclubaltavallesina.it. “Il<br />

nostro sito - ci spiega il presidente Benito<br />

Agostinelli - è un contenitore completo di<br />

informazioni e notizie non solo sulle attività<br />

e sugli scopi tipici della nostra associazione,<br />

basati sulla maggior diffusione della cultura<br />

aeronautica tra la gente compresi i più piccini.<br />

Ci sono link – esempli ca – come “visite<br />

scolastiche guidate” ma anche un valido punto<br />

di partenza per una ef cace ricerca di informazioni<br />

turistiche sul nostro territorio compresa<br />

l’area di Loreto-Recanati dove è presente<br />

l’altra nostra aviosuper cie. Abbiamo voluto<br />

dare – rimarca il presidente - una connotazione<br />

turistico/culturale al nostro sito, forse come<br />

pochi del genere hanno in Italia. Questo nel<br />

tentativo di stimolare maggiormente non solo<br />

l’interesse per il volo per i più appassionati<br />

ma anche un maggior interesse turistico per<br />

la nostra zona partendo proprio dalle nostre<br />

aviosuper ci che rappresentano validi punti di<br />

approdo per chi intende visitare le Marche in<br />

volo e links sulle principali mete ed attrazioni<br />

turistiche, alberghi locali, lo testimoniano. Ciò<br />

- ci risponde – perché secondo noi potrebbe<br />

essere molto utile al territorio soprattutto in<br />

un momento come questo in cui gli abitanti<br />

sono alla ricerca di nuove prospettive di sviluppo<br />

economico locale. Aver posto online il<br />

nostro Avio Club ci consente di comunicare<br />

in tempo reale ogni nuova iniziativa e già a<br />

partire dai primi mesi del 2011 la nostra scuola<br />

comprenderà due nuove discipline del volo<br />

Perciò è necessario un rapido<br />

intervento di informazione e di<br />

educazione, perché il consumo<br />

di cocaina nel mondo aumenta<br />

percettibilmente. Lo scorso venerdì<br />

28 gennaio presso il Teatro Gentile<br />

i ragazzi delle scuole superiori di<br />

Fabriano (dove vivono 18 colombiani<br />

tra le circa 78 nazionalità<br />

diverse presenti) hanno assistito ad<br />

una manifestazione organizzata da<br />

Vita senza droga. Presentata dalla<br />

dott.ssa Paola Zanoni si è aperta<br />

con gli inni nazionali di Colombia<br />

e Italia, per solidi care il Patto tra<br />

i due paesi uniti contro la droga.<br />

Sono intervenuti per un saluto le<br />

autorità locali come il sindaco Roberto<br />

Sorci, l’assessore provinciale<br />

all’immigrazione Gianni Fiorentini<br />

e il vescovo don Giancarlo Vecer-<br />

L'Avio Club va su internet<br />

rica. I presenti hanno poi visionato<br />

un video documentario prodotto<br />

dall’ambasciata della Colombia.<br />

Questa terra è un patrimonio di<br />

risorse mondiali, idriche e vegetali,<br />

che però negli ultimi anni è<br />

risultata vittima di delinquenti che<br />

distruggono, bruciando, 240 mila<br />

ettari di foresta amazzonica destinata<br />

alla produzione della droga.<br />

Negli ultimi 10 anni la Colombia<br />

ha perso tanto verde quante sono le<br />

dimensioni della Sardegna. Dopo il<br />

video è avvenuta la presentazione<br />

del progetto vero e proprio “Vita<br />

senza droga nel mondo” a cura<br />

della responsabile Andrea Londoño.<br />

Questa iniziativa vuole realizzare<br />

grandi eventi di carattere artistico,<br />

sportivo e didattico-culturale. Cercherà<br />

di sollecitare le istituzioni e i<br />

ultraleggero e saremo la <strong>prima</strong> scuola di volo<br />

del genere in tutto il territorio marchigiano, la<br />

Scuola Volo Diporto Sportivo basico, la Scuola<br />

Volo Diporto Sportivo Avanzato, la Scuola<br />

Volo Diporto Sportivo Deltaplani a Motore<br />

(Trike). In particolare – ci fa rilevare - il VDS<br />

Avanzato offre ai piloti già abilitati al trasporto<br />

passeggero, ed in possesso di licenza di fonia<br />

radio, la possibilità di volare all’interno degli<br />

spazi aerei controllati riservati al volo a vista e<br />

quindi di entrare in contatto con i controllori di<br />

volo (radar, torri, controllo di avvicinamento)<br />

ed anche di poter atterrare in aeroporti minori<br />

non aperti al traf co commerciale, possibilità<br />

questa introdotta di recente con il nuovo DPR<br />

133 dello novembre 2010. Saremo in grado<br />

di poter effettuare questi nuovi corsi – tiene a<br />

speci care il presidente - grazie alla dotazione<br />

di un velivolo VDS speci camente riadattato<br />

per il volo VDS avanzato ed alla disponibilità<br />

di istruttori di aviazione generale già maestri<br />

nella scuola di volo dell’aeroporto di Falconara<br />

Marittima, oltre che insegnanti di teoria e già<br />

controllori di volo. Altra importante novità –<br />

termina Agostinelli - riguarda il deltaplano<br />

a motore. Introduciamo per la <strong>prima</strong> volta<br />

questa disciplina che rappresenta una forma<br />

più semplice e naturale di avvicinamento al<br />

mondo del volo, soprattutto in una zona come<br />

la nostra ricca di colori e forme soprattutto in<br />

<strong>prima</strong>vera/estate e sotto lo sfondo del Monte<br />

Cucco, già meta di aliantisti e piloti di deltaplano<br />

senza motore”.<br />

Daniele Gattucci<br />

singoli ad assumere, senza con ni<br />

geopolitici, un ruolo attivo nella<br />

divulgazione del messaggio. Ha<br />

partecipato all’evento anche la<br />

Cooperativa il Mosaico con Lorenzo<br />

Armezzani e la coordinatrice<br />

del progetto Luz Elena Villegas.<br />

Prima della chiusura e del saluto<br />

nale dell’assessore alla Cultura di<br />

Fabriano, Sonia Ruggeri, i ragazzi<br />

dell’ITAS di Fabriano e il Gruppo<br />

della Cumbia hanno messo in atto<br />

uno spettacolo di teatro-danza intitolato<br />

“Meraviglioso, i giovani per<br />

l’ambiente e contro la droga”. Per<br />

chi ne fosse interessato esiste il network<br />

di Vita senza droga: un punto<br />

di riferimento per la condivisione<br />

di informazioni di chiunque voglia<br />

mettere la sua esperienza e sensibilità<br />

al servizio della comunità.<br />

Torre silenziosa<br />

La torre civica (foto), storico simbolo cittadino, da 14<br />

anni non è più in funzione, tanto che il mega orologio<br />

è sempre fermo e le campane posizionate in vetta<br />

alla struttura non suonano più. Una questione che il<br />

consigliere comunale di opposizione Guido Latini ha<br />

deciso di portare all’attenzione del civico consesso<br />

con un’interpellanza in cui si chiede alla Giunta di<br />

intervenire. “Vorrei sapere – sostiene Latini – quali<br />

siano i motivi per cui le<br />

campane non funzionano<br />

più dal lontano 1997<br />

nonostante siano trascorsi<br />

ormai diversi anni<br />

dal terremoto senza che<br />

l’amministrazione comunale<br />

abbia fatto nulla<br />

per ripristinare questo<br />

storico monumento. Ricordo<br />

bene che la torre<br />

fu elettri cata nel 1984<br />

e per un lungo periodo le<br />

campane hanno suonato<br />

alle 12 dei giorni festivi e alle 8 nelle giornate in cui<br />

si tiene il consiglio comunale”.<br />

Campane fuori funzione a cui si aggiunge l’orologio<br />

che ugualmente da tempo non è più in grado di<br />

segnare l’ora esatta. Insomma, un’immagine non<br />

esattamente di grande impatto per i turisti che scelgono<br />

di visitare il cuore della città. “Stiamo parlando<br />

– aggiunge Latini – di un emblema della nostra comunità<br />

posizionato in pieno centro storico e simbolo<br />

dell’antica libertà comunale. La nostra torre, infatti,<br />

è datata 1549 e si tratta di un manufatto di pregevole<br />

fattura architettonica”.<br />

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05 fabriano.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.14


6 >FABRIANO<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Biblioteca, ecco il futuro<br />

Attività fervente tra editoria, incontri, mostra e "tour" per le frazioni<br />

di ELISABETTA MONTI<br />

Una biblioteca aperta,<br />

sempre aggiornata, con<br />

spazi per conferenze<br />

ed incontri culturali di<br />

ogni genere, che si offra ai lettori,<br />

che li vada a cercare nei quartieri<br />

delle grandi città. Biblioteche che<br />

siano come “fontane” e non come<br />

“serbatoi”, che non immagazzinino<br />

libri per conservarli ma per<br />

farli circolare continuamente. Lo<br />

storico bibliotecario Luigi De Gregori<br />

descriveva così la sua idea di<br />

biblioteca futura. Un’idea condivisa<br />

a pieno dal direttore della nostra<br />

biblioteca Andrea Paoli (curatore,<br />

tra l’altro, del volume, insieme a<br />

Giorgio De Gregori, “Vita di un bibliotecario<br />

romano: Luigi De Gregori”).<br />

Il direttore illustra i prossimi<br />

progetti legati al nuovo complesso<br />

bibliotecario, proprio in linea con il<br />

percorso appena accennato.<br />

“La prossima iniziativa - spiega<br />

Paoli - riguarderà una serie di incontri<br />

sull’editoria indipendente.<br />

Interverranno gli autori di “Spinoza.<br />

Un libro serissimo”, un’interessante<br />

raccolta di ri essioni tratte<br />

dal blog “Spinoza.it”, e gli autori<br />

di “Schegge di Liberazione”, un<br />

e-book collettivo gratuitamente<br />

scaricabile dalla rete, realizzato<br />

per l’anniversario della resistenza.<br />

Un esperimento nuovo e di grande<br />

attrattiva, soprattutto per i giovani”.<br />

Dopo il successo dei primi incontri,<br />

riprenderà a breve (a cavallo tra la<br />

<strong>prima</strong>vera e l’autunno) la rassegna<br />

letteraria “Caffè 900”, sempre a<br />

cura della compagnia “Ruvido<br />

Teatro”.<br />

“Nel mese di aprile - prosegue<br />

Paoli - in occasione della giornata<br />

mondiale del libro, abbiamo in<br />

progetto di realizzare una mostra<br />

dedicata alle illustrazioni di libri<br />

per ragazzi, in collaborazione con<br />

il Museo della Carta e della Filigrana.<br />

Nell’ambito della rassegna,<br />

sarebbe molto interessante poter<br />

organizzare dei workshop proprio<br />

sulle illustrazioni di favole, rivolto<br />

a bambini e ragazzi”.<br />

Le attività della Biblioteca proseguiranno<br />

a giugno, con un anniversario<br />

importante: il documento più<br />

antico della nostra città, conservato<br />

in archivio, compie 1000 anni.<br />

Nell’occasione verrà organizzata<br />

una presentazione speciale. In autunno,<br />

invece, ci sarà una giornata<br />

di studi dedicata alla gura di Romualdo<br />

Sassi. Oltre al settore della<br />

letteratura, tra i progetti futuri c’è<br />

anche quello di dedicare un ampio<br />

spazio al mondo del cinema.<br />

“L’idea è quella di realizzare delle<br />

mini rassegne cinematografiche<br />

La passione di Bennani per le foto<br />

Tenace, curioso, capace... Un incontro ad un anno dalla scomparsa<br />

Ho conosciuto Quadrio Bennani<br />

attraverso le parole e la partecipazione<br />

di coloro che hanno voluto<br />

ricordarlo, ad un anno dalla scomparsa,<br />

con un pubblico omaggio patrocinato<br />

dal Comune e organizzato<br />

dal Centro Studi Don Riganelli, dal<br />

Foto Club Arti Visive B di Fabriano<br />

ed in particolare dal signor Paolo<br />

Carmenati.<br />

La sala del Centro di Aggregazione<br />

Giovanile era gremita e gli ultimi<br />

arrivati si sono dovuti accontentare<br />

di assistere in piedi alla proiezione<br />

delle sue foto e alle testimonianze<br />

dei relatori: Aldo Crialesi (Presidente<br />

del centro Studi Don Riganelli);<br />

Massimo Bardelli (Fotoclub<br />

“Arti Visive” Fabriano e Delegato<br />

Provinciale Fiaf.); Aurelio Zenobi<br />

(Presidente Cad Fabriano); Maria<br />

Adelia Antonella (Medico di Medicina<br />

Generale) e Laura Pavoni<br />

(Fotoclub “Arti Visive” Fabriano).<br />

Proverò a descrivere l’uomo che<br />

mi è parso emergere dalle lacrime<br />

di chi lo ha amato, dalle parole di<br />

chi lo ha conosciuto e dalle foto<br />

che ha scattato: appassionato, perfezionista,<br />

curioso, capace, tenace,<br />

sereno, libero….<br />

La sala di lettura al primo piano della biblioteca<br />

Appassionato - Soprattutto della<br />

fotogra a, ma anche del modellismo<br />

(dai treni agli aeromodelli,<br />

passando per i galeoni), della pittura,<br />

dell’artigianato e della famiglia.<br />

Appassionato della fotogra a, tanto<br />

da volerne trasmettere la passione<br />

ad ogni costo a chi lo circondava;<br />

tanto da possedere sempre l’ultimo<br />

modello di attrezzatura fotogra ca;<br />

tanto da costruire personalmente<br />

congegni capaci di adattare l’ultimo<br />

modello di attrezzatura fotogra ca<br />

alle sue esigenze; ma non troppo<br />

da perdere di vista la famiglia o il<br />

lavoro da ferroviere.<br />

Perfezionista - Alla ricerca del miglioramento<br />

continuo o forse della<br />

perfezione, non tanto per ottenere<br />

riconoscimenti altrui, di cui si curava<br />

poco, quanto per sé stesso e per<br />

personale soddisfazione.<br />

Curioso - Di scoprire tutto ciò<br />

che la tecnica sapeva offrirgli per<br />

esprimere al meglio la fotogra a; di<br />

sperimentare nuove soluzioni tecniche<br />

o di affrontare nuove esperienze<br />

come l’aeromodellismo.<br />

Capace - Di realizzare il proprio<br />

sogno di raccontare storie attraverso<br />

le immagini; di diffondere il suo<br />

entusiasmo; di costruire qualsiasi<br />

cosa, dagli orologi a quel carillon<br />

che tanto m’ha ricordato quel “l’ultimo<br />

giro di giostra” (n.d.a. titolo di<br />

un libro di Tiziano Terzani); di fare<br />

a meno dei riconoscimenti altrui e<br />

preferire l’anarchia della fotogra a<br />

“amatoriale”.<br />

Tenace - Nella ricerca del miglioramento<br />

continuo e nel coltivare e<br />

trasmettere la sua passione.<br />

Sereno - Nell’affrontare la vita e<br />

la malattia, propria e dei suoi cari.<br />

Libero - Perché disinteressato ad<br />

ogni tornaconto, anche economico.<br />

Degno - Degno maestro della fotogra<br />

a… e non soltanto, per tutte le<br />

qualità appena descritte; degno di<br />

essere ricordato dalle tante persone<br />

che hanno scelto di trascorrere una<br />

parte di questo sabato pomeriggio<br />

al Cag, in sua memoria.<br />

La fotogra a di Quadrio Bennani<br />

è certamente una ricchezza per<br />

Fabriano, da valorizzare.<br />

L’omaggio alla sua memoria mi<br />

è parsa essere una occasione per<br />

conoscere un maestro di vita da<br />

non dimenticare e da far conoscere<br />

anche alle nuove generazioni.<br />

Francesca Pisani<br />

- sottolinea il Direttore - trattando<br />

tematiche speci che. Una potrebbe<br />

essere, ad esempio, l’Unità d’Italia,<br />

oppure incontri dedicati ad un regista<br />

in particolare”.<br />

Sempre nell’ottica di una biblioteca<br />

che esca fuori, che si “offra ai lettori”,<br />

è partito da poco il progetto<br />

“Biblioteca nelle frazioni”, un’iniziativa<br />

che intende avvicinare i<br />

cittadini residenti nelle frazioni. Il<br />

personale della Biblioteca, forniti di<br />

una certa quantità di libri e riviste, si<br />

recherà periodicamente nelle frazioni,<br />

ospitato di volta in volta presso<br />

le sedi di associazioni, parrocchie<br />

ecc. Il materiale preso in prestito<br />

potrà essere riconsegnato nel corso<br />

Grazie a tutti<br />

per il ricordo<br />

di mio padre<br />

Quadrio<br />

Quadrio Bennani<br />

con la sua macchina fotogra ca<br />

L'ingresso della nuova biblioteca di Fabriano<br />

della prossima visita. Entro giugno<br />

verrà attivato, inoltre, il nuovo sito<br />

della Biblioteca, con tutte le notizie<br />

e le informazioni utili. “Grazie<br />

alla nuova collocazione in centro<br />

- conclude Paoli - la Biblioteca sta<br />

attirando sempre più visitatori e<br />

non solo. Molti giovani vengono<br />

a proporci iniziative ed incontri,<br />

e questo non può che essere un<br />

bene. Ovviamente non possiamo<br />

accogliere tutte le proposte, ma<br />

facciamo il possibile. Per potenziare<br />

le risorse, abbiamo pensato anche<br />

ad una possibile collaborazione con<br />

i privati. Tutto questo per far sì che<br />

la biblioteca diventi sempre più un<br />

luogo creativo di incontro”.<br />

A seguito dell’incontro promosso dal<br />

Fotoclub “Arti Visive” di Fabriano in<br />

ricordo di mio padre Bennani Quadrio,<br />

vorrei ringraziare il Comune di Fabriano<br />

per aver offerto il suo patrocinio e<br />

essere stato presente nella persona<br />

del Sindaco Roberto Sorci, il Centro<br />

Studi “Don Riganelli” con il prof. Aldo<br />

Crialesi, il Fotoclub “Arti Visive” di cui<br />

mio padre era socio.<br />

Un ringaziamento particolare va agli<br />

organizzatori appartenenti al Fotoclub:<br />

l’ing. Paolo Carmenati, promotore e<br />

anima dell’iniziativa, coadiuvato dall’attento<br />

“occhio fotografi co” di Giacomo<br />

Ilari e da Laura Pavoni, che pur se ha<br />

conosciuto mio padre solo negli ultimi<br />

mesi, ne ha saputo cogliere ed apprezzare<br />

stima e amicizia. Un carissimo<br />

grazie anche a Massimo Bardelli per<br />

la sua critica autorevole e competente,<br />

che ha vivacizzato l’incontro mettendo in<br />

luce la variegata esperienza fotografi ca<br />

di mio padre.<br />

Una sentita riconoscenza alle incisive<br />

testimonianze della dott.ssa Maria<br />

Adelia Antonella e di Aurelio Zenobi e<br />

naturalmente a tutti coloro che hanno<br />

offerto un contributo alla ricostruzione<br />

della personalità e degli interessi poliedrici<br />

di Quadrio, tra cui mio zio Peppino<br />

Falcionella, suo amico inseparabile fi n<br />

da giovanissimo, Reversi Umberto,<br />

Marchetti Riccardo, Balilla Beltrame. E<br />

infi ne un grazie caloroso al numeroso<br />

pubblico intervenuto per salutare mio<br />

padre.<br />

Ornella, la fi glia<br />

06 fabriano.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.15


<strong>L'Azione</strong> 5 febbraio 2011<br />

di ALDO CRIALESI<br />

>FABRIANO<<br />

Franz Liszt venne a Fabriano<br />

Il grande musicista ungherese in città nel 1868 come pellegrino<br />

Franz Liszt in un ritratto del 1865<br />

Il 2011 è l’anno lisztiano, dedicato<br />

cioè al grande musicista<br />

ungherese Franz Liszt (1811-<br />

1886) nel secondo centenario<br />

della sua nascita. Può interessare<br />

i fabrianesi sapere che Liszt è<br />

stato una volta a Fabriano? C’è<br />

stato non da giovane quando era<br />

ancora sconosciuto o quasi, ma a<br />

57 anni quando era celeberrimo in<br />

tutta Europa come pianista e compositore<br />

ed era l’idolo dei salotti<br />

dell’alta società. Non venne come<br />

musicista, ma come pellegrino, in<br />

visita privata, nel luglio del 1868,<br />

quando le Marche appartenevano<br />

già al Regno d’Italia. Bisogna<br />

sapere che la vita molto intensa<br />

e movimentata di Liszt, che ha<br />

conosciuto grandi amori, strepitosi<br />

successi mondani, ha avuto anche<br />

una parentesi per così dire mistica,<br />

con una sorprendente conversione<br />

religiosa che l’ha portato a pensare<br />

anche al sacerdozio. Ricevette<br />

infatti da Pio IX l’ordine minore<br />

del diaconato, ultimo passo <strong>prima</strong><br />

dell’ordinazione presbiterale; e in<br />

questo cammino di preparazione<br />

agli ordini sacri minori fu guidati<br />

a Roma da don Antonio Solfanelli,<br />

Alla chiesa di S. Biagio<br />

restaurato l'organo<br />

La festa dei Ss. Biagio e Romualdo<br />

che all’inizio di ogni mese di<br />

febbraio caratterizza i giorni 3<br />

(festa di S.Biagio) e 7 (festa di<br />

S.Romualdo) quest’anno, come<br />

abbiamo anticipato la settimana<br />

scorsa, sarà arricchita dal ritorno al<br />

suono del restaurato organo Callido<br />

(foto) che la chiesa conserva dalla<br />

fine del 1791. La parrocchia dei Ss.<br />

Biagio e Romualdo per il periodo<br />

3-7 febbraio organizza concerti,<br />

conferenze, celebrazioni religiose<br />

per dare all’avvenimento il risalto<br />

che merita. Il programma prevede<br />

per le ore 18.15 di giovedì 3 febbraio<br />

una benedizione del restaurato<br />

organo da parte del vescovo<br />

Giancarlo Vecerrica che celebrerà<br />

una Messa. Lo strumento, per la<br />

circostanza, sarà suonato dall’organista<br />

Mirella Dirminti. Sabato 5<br />

febbraio, alle ore 17, si terrà una<br />

conferenza sulla storia ed il restauro<br />

del Callido dell’organaro Michel<br />

Formentelli e del prof. Mauro<br />

Ferrante, ispettore presso<br />

la soprintendenza di Urbino<br />

per la conservazione e la<br />

tutela degli organi storici<br />

nelle Marche. Farà seguito<br />

un concerto inaugurale di<br />

Maurizio Maffezzoli. Domenica<br />

6 febbraio, a partire<br />

dalle ore 21, si terrà la tradizionale<br />

processione dalla<br />

cripta che conserva il corpo<br />

di S. Romualdo fino alla<br />

chiesa. Il sindaco, Roberto<br />

Sorci, ed il vescovo Giancarlo<br />

Vecerrica, ripeteranno<br />

nella cripta che custodisce<br />

il corpo di San Romualdo<br />

un antichissimo gesto che<br />

prevede l’apertura della<br />

teca in cui si trova un busto<br />

argenteo del grande riformatore<br />

dell’ordine benedettino<br />

e fondatore dei camaldolesi.<br />

L’antichissima tradizione denominata<br />

“Venuta di San Romualdo”<br />

vuole che sindaco e vescovo inseriscano<br />

contemporaneamente nella<br />

teca due chiavi custodite presso il<br />

comune e il monastero dei camaldolesi<br />

e contemporaneamente aprano<br />

alla visione dei fedeli il busto che<br />

poi, in processione, viene portato<br />

nella soprastante chiesa dei Ss.<br />

Biagio e Romualdo. Dopo il rito<br />

che si ripete da oltre quattrocento<br />

anni, sarà cantato il solenne Te<br />

Deum a cui farà seguito una esibizione<br />

del gruppo Verba Manent<br />

con musica medioevale e lettura<br />

di brani benedettino-romualdini.<br />

Lunedì 7 febbraio, infine, alle<br />

ore 18.15 il vescovo Vecerrica celebrerà<br />

una messa in onore di San<br />

Romualdo. L’organista sarà Mario<br />

Solinas. Il restauro dell’organo e le<br />

manifestazioni sono possibili grazie<br />

al determinante contributo della<br />

Fondazione Carifac.<br />

un prelato di origini fabrianesi, che<br />

doveva avere non poca autorevolezza<br />

tra il clero della città eterna,<br />

se gli fu affidato l’alto compito di<br />

guidare al diaconato una star di<br />

<strong>prima</strong> grandezza come Franz Liszt.<br />

Dunque l’Abate Antonio e Liszt<br />

vennero pellegrini a Fabriano. Ma<br />

mica solo a Fabriano: visitarono<br />

<strong>prima</strong> Cascia e il santuario della<br />

Madonna della Stella non lontano<br />

da Cascia, quindi Assisi. Poi, dopo<br />

Fabriano, Loreto, per terminare il<br />

loro viaggio a Grottammare (nei<br />

pressi di S. Benedetto del Tronto),<br />

ospite del conte Fenili (parente<br />

di Solfanelli); e in questa località<br />

marina Liszt compose vari brani<br />

di musica sacra, <strong>prima</strong> di ritornare<br />

a Roma il 1° ottobre dello stesso<br />

anno. A Fabriano i due si trattennero<br />

dal 6 al 10 luglio, per far piacere<br />

al padre dell’Abate Antonio, Vincenzo<br />

Solfanelli e furono ospitati<br />

dal prof. Raniero Pandolfi, che era<br />

direttore del Ginnasio comunale<br />

e che era noto per aver dato alle<br />

stampe una bella grammatica latina.<br />

Il prof. Pandolfi è ricordato da Romualdo<br />

Sassi nel suo “Chi è? fabrianese”.<br />

Ma in questo libro o in altri<br />

del Sassi, non si dice nulla dei due<br />

Solfanelli, né del loro ascendente<br />

Fra Venanzo Solfanelli, sepolto<br />

nel piccolo santuario rupestre della<br />

Madonna della Stella, che pure è<br />

morto in fama di santità. Ma da<br />

dove ho assunto queste informazioni<br />

su Franz Liszt e i tre Solfanelli?<br />

Da una pubblicazione stampata<br />

negli Usa nell’anno 2000: “Franz<br />

Liszt e Agnese Street Klindworth”<br />

curata da Pauline Pocknell. Non<br />

avrei avuto notizia di questo libro<br />

7<br />

che raccoglie la corrispondenza<br />

epistolare intercorsa per 32 anni<br />

tra il musicista ungherese e la sua<br />

ammiratrice senza il tramite dell’amico<br />

Giancarlo Pecci che vive in<br />

Lombardia ed è un abilissimo “internauta”<br />

(è lui che ha scritto o due<br />

libri dedicati alle celebri cantanti<br />

fabrianesi Elisa Petri e Rinalda Pavoni).<br />

A lui infatti non sfugge nulla<br />

di quanto riguarda Fabriano, sia del<br />

passato che del presente.<br />

Attraverso una inusitata triangolazione<br />

Hillsdale (New York),<br />

Gorgonzola (Milano), Fabriano<br />

(Ancona) anche i fabrianesi sono<br />

ora edotti che Franz Liszt ha soggiornato<br />

nella nostra città e che i<br />

Solfanelli ebbero a che fare con lui.<br />

Ne sono edotti con 142 anni di ritardo.<br />

Ma dei Solfanelli riparleremo<br />

una prossima volta.<br />

Celeberrimo pianista nato nel 1811:<br />

quest'anno ricorre il bicentenario<br />

Duecento anni fa a Raiding, in Ungheria,<br />

nel 1811, nasceva il grande<br />

pianista, compositore e direttore<br />

d’orchestra Franz Liszt.<br />

Avviato allo studio della musica dal<br />

padre, amministratore al servizio<br />

dei principi Esterháry, cominciò ad<br />

esibirsi in pubblico come pianista<br />

nel 1820. Dopo un periodo di studi<br />

a Vienna, nel 1824 si stabilì a Parigi,<br />

e fino al 1827 suonò ripetutamente<br />

in Francia, Inghilterra e Svizzera.<br />

Interruppe poi la carriera concertistica<br />

per approfondire la sua cultura<br />

musicale e per dedicarsi a studi di<br />

poesia, filosofia e sociologia; frequentò<br />

in quel tempo Lamartine,<br />

Hugo, Lamennais, Heine e divenne<br />

amico fraterno di Berlioz e Chopin.<br />

Nel 1835 fuggì in Svizzera con la<br />

moglie del conte d’Agoult, dalla<br />

quale ebbe tre figli: Blandine, Cosima<br />

(che divenne moglie di H. von<br />

Bülow e poi di Wagner) e Daniel.<br />

Con lei fu in Italia, dove rimase<br />

quasi ininterrottamente fino al<br />

1839. Il periodo dei suoi maggiori<br />

trionfi di pianista cominciò alla fine<br />

del 1839; fino al 1847 fu il concertista<br />

più ammirato, più discusso, più<br />

retribuito d’Europa, con successi<br />

paragonabili a quelli suscitati nel<br />

decennio precedente da Paganini.<br />

A questi primi anni appartengono<br />

le composizioni pianistiche più<br />

fortemente segnate dalla ricerca<br />

virtuosistica, come l’Album di un<br />

viaggiatore (1835-36, contenente<br />

il celebre Al lago di Wallenstein<br />

e le parafrasi su melodie alpine),<br />

i due primi quaderni di Anni di<br />

Pellegrinaggio (1836-39): Svizzera<br />

e Italia, fra cui la fantasia Da<br />

una lettura di Dante, i 24 Grandi<br />

studi dedicati a Czerny e i 6 Studi<br />

trascendentali da Paganini (1838),<br />

nonché una <strong>prima</strong> serie di Rapsodie<br />

ungheresi (1839-47). Alla fine del<br />

1847 abbandonò la carriera concertistica<br />

e si stabilì a Weimar come<br />

direttore della cappella di corte.<br />

Qui per circa un decennio Liszt<br />

si dedicò alla composizione, alla<br />

direzione d’orchestra e all’insegnamento.<br />

Risalgono a questo periodo<br />

composizioni di più ampio respiro<br />

strutturale, come la Sonata in si minore<br />

dedicata a Schumann (1853),<br />

Totentanz (parafrasi del Dies irae,<br />

1849) per pianoforte e orchestra,<br />

le sinfonie Faust (1854) e Dante<br />

(1856), e i primi 12 poemi sinfonici,<br />

fra cui il meraviglioso Les preludes<br />

(1848-50, inizialmente nato come<br />

introduzione ad un gruppo di odi<br />

corali, poi rielaborato come poema<br />

autonomo con titolo ispirato alle<br />

Méditations poétiques di Lamartine),<br />

Tasso (1849), Prometeo (1850),<br />

Mazeppa (1851), Hamlet (1858).<br />

L’attività di direttore d’orchestra, in<br />

teatro e in concerto, fu di grandissimo<br />

rilievo culturale per la scelta del<br />

repertorio di Berlioz, Schumann,<br />

Verdi e Wagner. Nel 1865 prese la<br />

tonsura e gli ordini minori<br />

Nel suo insieme la produzione di<br />

Liszt abbraccia buona parte dei<br />

generi musicali allora correnti. Alle<br />

composizioni citate si devono ancora<br />

aggiungere: l’opera teatrale Don<br />

Sanche (1825), gli oratori Christus<br />

(1855-66) e La leggenda della<br />

santa Elisabetta (1862), 4 Messe<br />

per soli, coro e orchestra (fra cui la<br />

Messa per l’incoronazione, 1867)<br />

e un Requiem (1868), 2 Concerti<br />

(1830-49) e 3 Fantasie per pianoforte<br />

e orchestra, un tredicesimo<br />

poema sinfonico composto in tarda<br />

età (Dalla culla alla tomba, 1881)<br />

e i 2 celebri Mephisto-Walzer per<br />

orchestra (il primo, propriamente,<br />

La danza nel villaggio, 1860; il<br />

secondo del 1881); alcuni Duo per<br />

violino e pianoforte, circa 80 Lieder<br />

per canto e pianoforte, moltissime<br />

pagine religiose su testo latino o<br />

tedesco per voci o coro con accompagnamento<br />

di pianoforte, organo<br />

o altri strumenti. Sterminata è la<br />

produzione pianistica, che conta,<br />

oltre ai titoli già ricordati, il ciclo<br />

Armonie poetiche e religiose (1845-<br />

52), un terzo quaderno di Anni di<br />

pellegrinaggio (1866-77), un secondo<br />

gruppo di Studi trascendentali<br />

(1851), la serie definitiva di 19 Rapsodie<br />

ungheresi (1846-85), le due<br />

Leggende di S. Francesco (1863),<br />

e una miriade di studi e fantasie da<br />

concerto, marce, pezzi brillanti e<br />

caratteristici, parafrasi e pot-pourris<br />

di motivi d’opera (soprattutto di<br />

Rossini, Bellini, Donizetti, Meyerbeer,<br />

Weber, Wagner e Verdi). Inoltre,<br />

vari pezzi per organo, fra cui<br />

una Fantasia e fuga sul nome BACH<br />

(1855-70). Ugualmente ampio è il<br />

settore delle trascrizioni, sia per<br />

orchestra (soprattutto di composizioni<br />

proprie), sia per pianoforte<br />

(Lieder di Beethoven, Schubert,<br />

Mendelssohn e Schumann), per due<br />

pianoforti, per pianoforte a quattro<br />

mani, per organo. Tanto ampia e<br />

poliedrica produzione è dominata<br />

da un’assoluta libertà nei confronti<br />

degli schemi tradizionali, da una<br />

disinvolta indipendenza dalle convenzioni<br />

che porta il compositore<br />

ad assimilare quasi per istinto i<br />

tratti nuovi di un’epoca e i segni di<br />

una modernità, ma anche a riunire<br />

insieme gli atteggiamenti più disparati<br />

e contraddittori: il pianista<br />

brillante e mondano e il compositore<br />

paludato e meditativo di musica<br />

sacra, la rivisitazione di Bach e edl<br />

contrappunto arcaico e l’esuberanza<br />

espressiva del poema sinfonico.<br />

Tale libertà lo accomuna all’altro<br />

grande esponente del pianismo romantico,<br />

Chopin, rispetto al quale,<br />

tuttavia, si colloca stilisticamente al<br />

polo opposto.<br />

Se il "pianismo" di Chopin ricerca<br />

l’intimità del salotto, le forme brevi<br />

e la perfezione del cesello, quello<br />

di Liszt presuppone invece le folle<br />

e la dimensione spettacolare dell’esibizione<br />

virtuosistica, predilige le<br />

sonorità irruenti, i grossi contrasti,<br />

le forme ampie che diano spazio<br />

all’improvvisazione acrobatica.<br />

Certo, la miriade delle sue composizioni<br />

non si fa apprezzare che per<br />

l’arditezza tecnica e la travolgente<br />

ricerca di effetti; ma in altri casi il<br />

virtuosismo si traduce in una vera<br />

sperimentazione di nuove possibilità<br />

espressive e apertura verso nuovi<br />

spazi sonori inesplorati (si veda,<br />

per esempio, l’uso quasi timbricopercussivo<br />

del pianoforte nella<br />

Totentanz, ammirata da Bartók).<br />

Innovativa è, in certa misura, anche<br />

la sua produzione orchestrale, dove<br />

sull’esempio di Berlioz, assegna al<br />

timbro una una nuova importanza<br />

e ricerca nuove vie della strumentazione<br />

(per esempio, nell’impiego<br />

dei fiati).<br />

Nonostante i titoli di carattere letterario,<br />

i poemi sinfonici di Liszt<br />

non sono «musica a programma»<br />

nel senso più stretto, come lo era<br />

ad esempio la Sinfonia fantastica<br />

di Berlioz.<br />

Fausto Farroni<br />

07m fabriano.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.23


8<br />

Borse all'Agraria<br />

Consegna diplomi e premi al Vivarelli<br />

di DANIELE GATTUCCI<br />

agrario<br />

“Miliani-Vivarelli"<br />

di Fabriano, è un<br />

“L’istituto<br />

complesso scolastico<br />

e al tempo stesso un edi cio<br />

di grande importanza, sede di una<br />

istituzione di qualità, sulla quale<br />

la Provincia di Ancona vuole continuare<br />

ad investire anche in prospettiva<br />

del potenziamento dell’offerta<br />

formativa del territorio montano”.<br />

Con questo pronostico l’assessore<br />

all’agricoltura della Provincia di<br />

Ancona, Giancarlo Sagramola,<br />

ha iniziato l’intervento di saluto,<br />

portato nel corso della cerimonia di<br />

consegna dei Diplomi e delle Borse<br />

di studio, tenuto nell’aula Magna di<br />

questo plesso e aperto dal dirigente<br />

scolastico, Stefania Signorini. Alla<br />

tradizionale manifestazione sono<br />

intervenuti anche il vescovo Giancarlo<br />

Vecerrica, i presidenti della<br />

Cassa di Risparmio di Fabriano e<br />

Cupramontana, Domenico Giraldi,<br />

dell’Associazione ex Allievi dell’Itas,<br />

Gianni Pesciarelli, del Consiglio<br />

d’istituto David Monno, della<br />

Commissione d’esame dell’anno<br />

scolastico 2009/10 Lorenzo Arsone.<br />

Autorità che prendendo la parola si<br />

sono tutte soffermate “sull’unicità<br />

della Scuola del territorio” e come<br />

detto dal presule “sull’importanza<br />

dell’offerta formativa assicurata<br />

è al tempo stesso, scuola di preparazione<br />

alla vita. Sono qui - ha<br />

concluso - per incoraggiarvi nel<br />

conseguimento di altri positivi<br />

risultati. Incontrare giovani che<br />

hanno saputo distinguersi – ha<br />

incalzato Giraldi – è una vera<br />

soddisfazione, perché occorre essere<br />

sempre pronti e preparati ad<br />

affrontare i tanti esami che la vita<br />

ci prospetta. Quella di oggi – ha<br />

chiosato Sagramola - è una s da per<br />

il futuro, un primo punto di arrivo<br />

per l’avvio di un nuovo progetto<br />

di vita” mentre Pesciarelli ha detto<br />

della “forte coesione di sempre<br />

tra alunni, genitori ed insegnanti”.<br />

Sintetizzando gli altri interventi è<br />

emerso con chiarezza che questo<br />

appuntamento ha assunto duplice<br />

valenza: uno stimolo per tutti gli<br />

altri studenti e al tempo stesso, un<br />

modo per premiare i migliori, prova<br />

tangibile che lo sforzo e l’impegno<br />

pagano sempre. Ai professori Chierici<br />

e Loretelli, è spettato condurre<br />

le fasi di premiazione e consegna<br />

dei diplomi. Questi i nomi dei<br />

dieci alunni meritevoli dell’Ipsia<br />

“Miliani”: Luigi Venarucci,<br />

Xhemal Vezi, Keljarda Vezi con<br />

voto 100/100, Miriam Passeri 93,<br />

Barbara Passeri 90, Walmir Sabani<br />

88, Giulia Pierangeli 87, Gianluca<br />

Servizi e Leonita Ze ri 85, Daniele<br />

Por ti 84. Gli altri assegnatari<br />

delle borse di studio dell’Istituto<br />

Agrario “Vivarelli” sono Arianna<br />

De Bernardi con 100/100 e lode,<br />

Chiara Martinelli 9,31 - Riccardo<br />

Costantini 9,15 - David Stelluti<br />

9,08 - Ciaschini Michele 9 - Lenci<br />

Riccardo ed Elisa Marchetti 8,92<br />

Il Liceo Classico apre<br />

le porte il 6 febbraio<br />

Il Dirigente scolastico e i docenti<br />

del Liceo Classico “Francesco<br />

Stelluti” di Fabriano incontreranno<br />

domenica 6 febbraio, alle ore 17, i<br />

genitori e gli alunni frequentanti<br />

la terza classe delle scuole medie<br />

per presentare l’offerta formativa<br />

del Liceo, con particolare riguardo<br />

al nuovo corso “Economicosociale”,<br />

autorizzato l’11 gennaio<br />

scorso dall’Assemblea legislativa<br />

della Regione Marche. Con l’occasione<br />

sarà anche illustrata la<br />

proposta di un corso sperimentale<br />

di formazione musicale di base,<br />

fascia pre-accademica, che il Liceo<br />

promuove in accordo di rete con<br />

l’Istituto Comprensivo ad indirizzo<br />

musicale “Marco Polo”, l’Istituto<br />

Superiore di Studi Musicali “G. B.<br />

Pergolesi” di Ancona e la Scuola<br />

musicale “Barbarino”. Il corso<br />

consentirà agli studenti frequentanti<br />

di acquisire le competenze musicali<br />

necessarie ad affrontare l’esame di<br />

ammissione ai corsi accademici del<br />

Conservatorio, frequentando attività<br />

didattiche, teoriche e pratiche, in<br />

orari curricolari ed extracurricolari,<br />

presso la sede del Liceo Stelluti e in<br />

ambienti idonei messi a disposizione<br />

dall’Amministrazione comunale<br />

di Fabriano, senza dover affrontare<br />

il disagio dei trasferimenti settimanali<br />

in Ancona, Pesaro o Perugia,<br />

sedi dei più vicini Conservatori.<br />

Dovranno essere frequentate presso<br />

l’istituto “Pergolesi” solo alcune<br />

ore di didattica e le prove periodiche<br />

di valutazione. Interverrà<br />

all’incontro Riccardo Graciotti,<br />

direttore dell’Istituto “Pergolesi”,<br />

per illustrare nalità didattiche e<br />

modalità organizzative del corso.<br />

>FABRIANO<<br />

Foto di gruppo dei ragazzi premiati<br />

- Angelo Gerace 8,85 - Alex Terenzi<br />

8,83 - Valentina Colonnelli<br />

8,77 - Federico Piersanti 8,77.Il<br />

vice presidente della Provincia, ha<br />

chiuso la celebrazione ricordando<br />

“che lo scorso anno la Giunta ha<br />

approvato il progetto esecutivo<br />

per ulteriori e conclusivi lavori<br />

all’Istituto Agrario, per un importo<br />

dell’intervento pari a 655.000 euro,<br />

rafforzando nel contempo l’identità<br />

di Scuola del territorio, adeguata<br />

al riordino dei plessi previsto dalla<br />

riforma Gelmini con l’istituzione<br />

di un corso viticolo-enologico.<br />

L’attenzione alla viticoltura – ha insistito<br />

– è concentrata sullo studio,<br />

ricerca, sviluppo e valorizzazione,<br />

grazie anche alla presenza di risorse<br />

umane importanti e quali cate, dei<br />

vitigni Vernaccia Grossa Cerretana<br />

a bacca rossa e Verdicchio di Matelica,<br />

con coltivazioni nelle frazioni<br />

di Attiggio, Collamato e San<br />

Michele”, in ne l’altra eccellenza<br />

rimarcata da Sagramola, “la facoltà<br />

di Agraria di Ancona ne possiede,<br />

uguale a quello avviato all’Istituto<br />

Tecnico Agrario, il laboratorio<br />

di micropropagazione, struttura<br />

davvero unica che consente di fare<br />

formazione a tutti i livelli”.<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Frutta, verdura, pesce...<br />

Ecco i nuovi menù<br />

per le scuole fabrianesi<br />

L'Ipsia "Miliani" s'è messo in mostra,<br />

una passerella per i visitatori<br />

Domenica 23 gennaio l’Ipsia “Miliani”<br />

di Fabriano ha aperto le porte<br />

ai visitatori. Ciò ha dato la possibilità<br />

ai ragazzi che devono scegliere<br />

la scuola superiore a cui iscriversi,<br />

di poter visionare insieme alle loro<br />

famiglie gli spazi, le attività ed i<br />

lavori realizzati dagli studenti dei<br />

vari indirizzi.<br />

Insegnanti ed alunni hanno accolto<br />

i visitatori guidandoli nei vari laboratori<br />

adibiti per l’occasione a<br />

stand espositivi.<br />

Oltre alle discipline tradizionali,<br />

è stato dato ampio spazio alle<br />

energie pulite ed alle tecnologie<br />

ecosostenibili con la presentazione<br />

di molti esempi concreti realizzati<br />

dagli alunni in collaborazione con<br />

i tecnici e con gli insegnanti.<br />

E’ oramai chiaro a tutti che l’attuale<br />

mondo del lavoro richiede<br />

Introduzione di frutta e verdura<br />

stagionali, dei cosiddetti cereali<br />

minori, quali farro, orzo, mais e<br />

avena, pane comune e integrale,<br />

diversificazione della specie di<br />

pesce, coda di rospo, pescespada,<br />

sughi con verdure e tante altre<br />

novità nelle nuove linee della refezione<br />

scolastiche che da lunedì 31<br />

gennaio interessa 1.600 tra bambini<br />

e ragazzini dalla scuola dell’infanzia<br />

alla scuola media. “Qualità e<br />

sicurezza, apporto calorico medio<br />

pari a 500-600 calorie, il 35% del<br />

fabbisogno giornaliero - ha esordito<br />

l’assessore alla Pubblica istruzione<br />

Sonia Ruggeri, nel corso della<br />

conferenza stampa dedicata alla<br />

presentazione - sono i capisaldi<br />

del nuovo progetto relativo alle<br />

mense scolastiche. Programma<br />

che ha posto in sinergia Amministrazione,<br />

Dipartimento d’Igiene e<br />

Prevenzione della zona territoriale<br />

6 dell’Asur, genitori e insegnanti<br />

riuniti nella Commissione Mensa.<br />

Nei menù, autunno/inverno e <strong>prima</strong>vera/estate<br />

ogni pasto conterrà<br />

500-600 calorie, con pesce e carne<br />

in lista due volte alla settimana,<br />

l’uovo e formaggi magri una sola,<br />

così come il piatto unico, costituito<br />

da lasagne e contorno. Previsti due<br />

volte al mese i salumi, prosciutto<br />

crudo e cotto, bresaola e dolce,<br />

ciambellone e crostata, vincolarsi<br />

ad una corretta alimentazione fa<br />

parte dell’attività di prevenzione,<br />

iniziare a mangiare correttamente<br />

sin da piccoli è il migliore investimento<br />

per la salute. Pertanto, Comune<br />

e Asur hanno costruito questo<br />

piano che s’inserisce nell’ambito<br />

di uno più ampio sull’educazione<br />

all’alimentazione, frutto di un lungo<br />

lavoro che ha coinvolto scuole,<br />

cuoche, uf ci, ragazzi e famiglie.<br />

Per dare più coesione all’insieme,<br />

competenze e capacità che vanno<br />

oltre la manodopera non specializzata.<br />

L’Ipsia “Miliani” ha nella sua<br />

struttura e nel suo organico gli strumenti<br />

e la preparazione necessari<br />

a formare tecnici validi e capaci di<br />

aggiornarsi. Proprio come richiede<br />

la competizione globale.<br />

Questa giornata speciale ha avuto<br />

anche quest’anno il suo momento<br />

clou nella s lata realizzata dalle ragazze<br />

del corso "moda". Sono stati<br />

presentate le collezioni più rappresentative<br />

e quelle recenti, ricavate<br />

da materiali rispettosi dell’ambiente<br />

e dell’ecologia.<br />

Va detto che, nonostante le pessime<br />

condizioni atmosferiche, la palestra<br />

dell’istituto ha contenuto a fatica gli<br />

spettatori, che hanno accompagnato<br />

con applausi scroscianti le varie<br />

collezioni di abiti.<br />

Un luogo d'incontro dove il risparmio è di casa<br />

Via N. Morea Cerreto d'Esi Tel. 0732 679920-1 fax 0732 677141<br />

abbiamo istituito una Commissione<br />

Comunale Mense Scolastiche, a<br />

cui prendono parte sedici genitori<br />

di tutti i plessi, sei docenti, due per<br />

ognuno dei tre istituti comprensivi,<br />

in funzione della quale abbiamo rafforzato<br />

il concetto di fare rete”. Dal<br />

suo canto, il presidente della Commissione<br />

Mensa, Angelo Campioni<br />

ha commentato: “Siamo davvero<br />

soddisfatti di questa cooperazione<br />

e del risultato ottenuto, che sarà<br />

monitorato di continuo e magari<br />

potrà essere anche corretto strada<br />

facendo. A sorpresa ci recheremo<br />

nelle scuole per veri care l’andamento<br />

della nuove disposizioni”. Al<br />

riguardo, il direttore generale della<br />

zona territoriale 6 dell’Asur, Ivo<br />

Schiaf ha aggiunto: “Questa risoluzione,<br />

insieme ai tanti altri interventi<br />

attuati, prova l’attenzione alle<br />

esigenze dei cittadini” con il dottor<br />

Francesco Vannucci, che ha ribadito<br />

la piena collaborazione fra Enti<br />

preposti e il valore dei suggerimenti<br />

del biologo nutrizionista dottor<br />

Belli. Quest’ultimo si è soffermato<br />

sull’innovazione del monitoraggio<br />

“per opera dei genitori, riguardo<br />

alla condizione delle mense e dagli<br />

insegnanti, per capire il gradimento<br />

dei singoli pasti”. In ne la dottoressa<br />

Gabriella Colao, responsabile del<br />

Servizio Igiene degli alimenti della<br />

nutrizione della Zona 6, ha terminato:<br />

“Vogliamo far scoprire nuovi<br />

alimenti ai ragazzi a partire dai<br />

primi piatti, seguendo un rinnovato<br />

menù, non restrittivo o anti-obesità,<br />

ma impostato sulla tabella dietetica<br />

graduata da indicazioni ministeriali<br />

e parte integrante di un’attività più<br />

complessa nalizzata a garantire<br />

qualità dei pasti e sicurezza igienica<br />

muovendo da una selezione attenta<br />

della qualità delle materie prime”.<br />

d.g.<br />

Un momento della s lata all'Ipsia<br />

08m fabriano.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.24


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

>FABRIANO<<br />

Nei giorni della Merla<br />

Una leggenda che si perde nella notte dei tempi<br />

di SILVIA RAGNI<br />

Sono detti ‘i giorni più freddi<br />

dell' anno’ e, anche a ne<br />

gennaio scorso, la tradizione<br />

non si è smentita. I<br />

‘giorni della merla’, di cui ognuno<br />

di noi ha sentito parlare sin dai<br />

tempi della scuola elementare, sono<br />

arrivati puntuali: a 29 giorni dall’<br />

inizio del nuovo anno hanno portato<br />

temperature sottozero, umidità,<br />

neve. Fabriano e la sua valle non<br />

sono sfuggiti a questa ‘regola’: la<br />

notte tra il 29 e il 30 ha visto cadere<br />

un diluvio di pioggia battente mista<br />

a nevischio, massime di 6° alternate<br />

a minime no a -1°. Attualmente,<br />

un freddo umido e pungente prevale<br />

e si accompagna a giornate<br />

grigio piombo già semibuie a metà<br />

pomeriggio .<br />

La leggenda ‘della merla’ si perde<br />

nella notte dei tempi: a causa del<br />

freddo gelido e di un’abbondante<br />

nevicata, una famiglia di candidi<br />

merli –padre, madre e tre merlottini<br />

– si riparava sotto una grondaia.<br />

Il padre, volando in cerca di provvigioni,<br />

trovava dif cilissimo procurarsi<br />

del cibo: la bufera di neve<br />

ricopriva ogni cosa. Intanto, la merla<br />

e la sua nidiata trovarono rifugio<br />

sotto un tetto vicino, dove il fumo<br />

che fuoriusciva da un comignolo<br />

provocava un po’ di tepore. Tre<br />

giorni il merlo padre rimase fuori e<br />

tre giorni continuò l’ondata di gelo; volta che lei usciva in cerca di cibo, no. Poi, il numero tre, come i mer-<br />

al suo ritorno, i merlottini e la merla si rinchiuse nel suo rifugio per sfuglottini, come i giorni della merla: il<br />

madre erano così anneriti dal fumo gire ai dispetti del mese ostile. Il 28, tre, numero sacro in molte culture,<br />

che il padre stentò a riconoscerli. credendosi incolume, lo s dò con viene considerato propiziatorio.<br />

Ma il padre corse a ripararsi sotto canti e sbeffeggiamenti: gennaio, Mentre il piumaggio dei volatili,<br />

il medesimo tetto, e la fuliggine furioso, chiese in prestito tre giorni che da bianco diventa nero, può<br />

annerì anche il suo<br />

essere equiparato a una<br />

piumaggio imma-<br />

sorta di rito iniziatico.<br />

colato; da allora,<br />

Tutta simbologia perti-<br />

la stirpe dei merli<br />

nente a un periodo che<br />

bianchi si conside-<br />

designa un passaggio, la<br />

rò estinta e nacque-<br />

ne di un ciclo e l’inizio<br />

ro solo merli neri. E<br />

di un altro, l’inverno che<br />

da allora, gli ultimi<br />

lascia il posto alla pri-<br />

tre giorni di genmavera.<br />

Per una sorta di<br />

naio, caratterizzati<br />

esorcizzazione del rigo-<br />

quasi come ‘regola’<br />

re invernale a favore del-<br />

sempre dal freddo<br />

le mitezze <strong>prima</strong>verili, i<br />

intenso, furono det-<br />

giorni della merla sono<br />

ti ‘giorni della mer-<br />

associati (soprattutto in<br />

la’. Altra leggenda<br />

Val Padana, Piemonte,<br />

narra che il merlo,<br />

Lombardia) a tutta una<br />

al suo ritorno, non<br />

serie di riti propiziatori<br />

riconobbe la ‘consorte’ annerita a febbraio scatenando bufere di legati alla ‘cacciata’ dell’inverno:<br />

di fumo e se ne andò, lasciandola ogni tipo. Al che la merla, per porsi falò, canti, mascherate, scoppio di<br />

morire di stenti e di fame. Diverse al riparo, si rifugiò nuovamente petardi…I umi divengono scena-<br />

versioni si addensano attorno a sotto un comignolo.<br />

rio di usanze locali che prevedono,<br />

queste due, principali. Su tutte, una Ma quando uscì era talmente anne- come nel caso dell’ Adda, canti con<br />

che vuole che il calendario romano, rita di fuliggine che le sue piume, ‘botta e risposta’ (il ‘canto della<br />

inizialmente con un mese di genna- da candide, rimasero per sempre merla’) dall’ una all’altra sponda, o<br />

io di 29 giorni, ne aggiungesse altri nere.In realtà, la leggenda della luoghi di elezione per l’accensione<br />

due facendolo arrivare a 31. merla conteneva un suo simbolismo di falò attorno ai quali il popolo<br />

Ciò potrebbe risalire ad un’ulteriore tutto particolare, derivante dalla è solito radunarsi e gustare piatti<br />

leggenda secondo cui una merla, tradizione culturale contadina pa- tipici. Credenza vuole, anche,<br />

continuamente strapazzata da un dana e prealpina: il canto del merlo, che tanto più siano freddi i giorni<br />

gennaio ‘breve’ che godeva nell’af- innanzitutto, veniva considerato un ‘della merla’, quanto <strong>prima</strong> arrivi<br />

famarla portando freddo e gelo ogni preannuncio della ne dell’ inver- la <strong>prima</strong>vera.<br />

Per Casiraghi anche i complimenti di Sacchi<br />

E’ una piacevole sorpresa scoprire che ci sono tanti fabrianesi, di nascita<br />

o di adozione, che hanno ricoperto un ruolo di prestigio nel panorama<br />

sportivo Italiano. Questa settimana incontriamo Adriano Casiraghi, nato<br />

a Osnago (Lecco) nel 1948. Si trasferisce a Fabriano con la famiglia, nel<br />

1982, dove oggi vive e lavora. Ha iniziato a giocare nella <strong>prima</strong>vera del<br />

Lecco a quindici anni ricoprendo diversi ruoli, poi si è specializzato come<br />

Portiere. La <strong>prima</strong> stagione della sua carriera<br />

sportiva è a Fabriano nel 1968 con la Fortitudo in<br />

serie D. E’ un anno indimenticabile per Adriano,<br />

nella città della carta dove incontra anche la sua<br />

futura consorte. Nel ’69 è chiamato a Lecco, come<br />

secondo portiere in serie C. Rimane per cinque<br />

anni nella sua terra di origine, avendo accanto la<br />

famiglia e il glio di pochi anni. Nel 1971 il Lecco<br />

è in serie B, per Adriano è una soddisfazione e una<br />

importante vetrina per la sua carriera. Nel 1974 è<br />

titolare a Matera in serie D, dove rimane per un<br />

lungo periodo. Con Casiraghi la squadra l ucana<br />

si trova in pochi anni in serie C, poi in C1 e nella<br />

stagione 1979 per la <strong>prima</strong> volta il Matera è in<br />

serie B, per un solo anno in tutta la sua storia calcistica.<br />

Un gran merito di questa favolosa ascesa<br />

sportiva è dovuta alla professionalità di Adriano,<br />

che ha lasciato nel cuore della tifoseria un ottimo<br />

ricordo con circa 278 presenze. Sempre nel ’79 il<br />

Il pranzo con l'Avsi<br />

per le tende di Natale<br />

Domenica 13 febbraio alle 12.30 l’Avsi (associazione<br />

volontari per il servizio internazionale) organizza a<br />

Fabriano un pranzo bene co per sostenere i progetti<br />

dell’associazione 2010-2011 presso il ristorante Cavallo<br />

Pazzo. Ecco i cinque progetti, oltre al sostegno a distanza<br />

per investire su una generazione, scuola secondaria e<br />

professionale in Uganda e nel Kenya: ad Haiti un nuovo<br />

centro educativo a Port-au-Prince, in Kenya una scuola<br />

secondaria Otunga a Nairobi, in Sudan l’università de<br />

los Andes di Juba per diventare maestri, nel Libano la<br />

riquali cazione delle acque nella piana di Marjayoun,<br />

nel Cile la ricostruzione della scuola Santa Teresa de<br />

los Andes a Santiago. “Le forze che cambiano la storia<br />

sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo” è lo<br />

slogan delle Tende di Natale di quest’anno. Per info:<br />

Simone 339 7544085 e Sara 338 3791684.<br />

Matera partecipa alla Coppa Italia, con grande soddisfazione di Casiraghi,<br />

che ha l’opportunità di incontrare squadre di serie A. Al Flaminio a Roma,<br />

con la Lazio e altre ancora per questa breve parentesi a livello nazionale.<br />

E’ tempo di avvicinarsi a casa, nel 1982 è a Jesi in serie C2. Anche qui<br />

Adriano, grazie alla sua esperienza e professionalità vince il campionato e<br />

porta la Jesina in serie C1 nel 1984. Di questo anno ricorda la partita con<br />

il Rimini, allenata da Arrigo<br />

Sacchi, futuro mister della<br />

Nazionale Italiana, che si è<br />

conclusa 0-0, di cui Sacchi<br />

si è complimentato con<br />

Adriano per l’ottima prestazione.<br />

Nel 1987 Adriano<br />

decide di concludere a Jesi<br />

la sua bella avventura agonistica<br />

con un’altra grande<br />

soddisfazione, siamo in C2<br />

e il portiere titolare della<br />

squadra è Luca Marchegiani,<br />

che ha avuto il piacere<br />

di allenare, per poi vederlo<br />

iniziare a Brescia nel ’88 la<br />

sua grande e nota carriera<br />

sportiva.<br />

Sandro Tiberi<br />

Un concorso fotografi co<br />

Iniziativa culturale tra sapori e saperi della terra<br />

Sono riprese le attività del gruppo Fotoincontri che si riunisce ogni mercoledì<br />

alle 21 e 15 presso il Cag di Fabriano (S. Antonio fuori le Mura).<br />

Molti nuovi partecipanti sono intervenuti a quello che non vuole essere<br />

un semplice corso di fotogra a, ma un appuntamento settimanale dove<br />

sia possibile per gli amanti della fotogra a confrontarsi con altri appassionati.<br />

La partecipazione è assolutamente gratuita. Ricordiamo che il<br />

gruppo Fotoincontri sta organizzando insieme alla Cooperativa Mosaico<br />

il concorso fotogra co collegato all’iniziativa culturale “Fregantò, sapori<br />

e saperi della terra” patrocinata tra gli altri dai comuni dell’Ambito 10 e<br />

dalla Provincia di Ancona. Il concorso è aperto agli studenti delle scuole<br />

medie, delle scuole superiori e ai giovani fotogra no a 35 anni di età<br />

ed ha come tema le tradizioni enogastronomiche e culturali del nostro<br />

territorio. Anche per quanto riguarda il concorso la partecipazione è gratuita.<br />

Per informazioni: www.fregantoconcorso.blogspot.com - e-mail:<br />

saporiesaperidellaterra@gmail.com - cell: 3381688741.<br />

Stefano Ambrosini<br />

9<br />

Slittano<br />

le misure<br />

anti smog<br />

L’inquinamento da polveri sottili è<br />

sempre stato un problema irrisolto<br />

e rimandato, un problema che ha<br />

generato discussioni, ri essioni e<br />

soprattutto polemiche. La regione<br />

Marche ha deciso una serie di provvedimenti,<br />

resi necessari dall’intervento<br />

della comunità Europea, nei<br />

confronti di quei comuni che hanno<br />

superato il tetto dei trentacinque<br />

sforamenti delle pm10 consentiti<br />

dalle normative vigenti. Il provvedimento<br />

approvato dalle istituzioni<br />

locali, prevedere forti restrizioni per<br />

i veicoli diesel pre-euro 0 no ad<br />

euro 2 (dal lunedì al venerdì con<br />

orari 8.30 – 12.30 e 13.30 – 17.30.)<br />

e per le attività produttive (pizzerie<br />

e forni che operano utilizzando<br />

forni a legna sprovvisti di appositi<br />

ltri) con emissioni in atmosfera ed<br />

i caminetti delle abitazioni private.<br />

Il comune di Fabriano analizzando<br />

questi provvedimenti, ha proposto<br />

delle modi che presentando un proprio<br />

progetto stabilendo che il corso<br />

della Repubblica (con conseguente<br />

attivazione dei pilomat) diventi<br />

isola pedonale a tempo illimitato,<br />

la rimozione dei posti macchina<br />

posti in viale Moccia per facilitare il<br />

usso del traf co, l’istituzione di tre<br />

domeniche a piedi tra marzo e maggio<br />

e la temperatura massima negli<br />

ambienti al chiuso non superiore ai<br />

20 gradi, pena sanzioni. “Potevamo<br />

penalizzare solo i possessori di<br />

macchine euro 0, 1 o 2, ma sarebbe<br />

stato colpire soltanto i più poveri<br />

con un provvedimento radicale<br />

e per alcuni versi classista. Ecco<br />

spiegata la ragione delle domeniche<br />

a piedi. Inoltre cercheremo di lavorare<br />

con i commercianti in maniera<br />

da non penalizzarli ulteriormente<br />

e per permettere ai cittadini di<br />

riappropriarsi della loro città”.<br />

sottolinea l’assessore all’ambiente<br />

Mario Paglialunga. Da ricordare<br />

anche la presenza all’interno del<br />

pacchetto proposto alla Regione, un<br />

provvedimento che permette di far<br />

slittare l’adeguamento dei camini<br />

e dei forni al 2012, cercando di<br />

lavorare con quelle realtà collegate<br />

all’A.n.f.u.s. (Associazioni nazionale<br />

fumisti e spazzacamini) che<br />

proporranno prezzi di adeguamento<br />

vantaggiosi. Una valutazione da<br />

parte della Regione era attesa per<br />

lunedì 31 gennaio, dopo essere stata<br />

rinviata per due volte. Un giudizio<br />

atteso ed invocato da più parti e che<br />

permetterebbe di far partire questi<br />

provvedimenti lunedì 14 febbraio<br />

(anziché il 7 febbraio) e che terminerebbero<br />

a ne maggio.<br />

Saverio Spadavecchia<br />

˝Il libro di Bravetti˝<br />

sul quotidiano Terra<br />

Il quotidiano “Terra”, con un articolo a cura di Fabio<br />

Marcelli, mercoledì 26 gennaio ha dedicato un ampio<br />

spazio al volume di Bruno Bravetti, edito da “Af nità<br />

elettive” e dal titolo Giambattista Miliani. Questo libro<br />

riepiloga la storia del grande capitano d’industria di Fabriano,<br />

pioniere dello sviluppo sostenibile, esploratore e<br />

precoce sostenitore del voto femminile in Italia. Miliani<br />

organizzò scuole per operai, creò asili e nido aziendali,<br />

pause per madri che lavoravano. E’ forte l’eredità morale<br />

e intellettuale di colui che è stato anche Sindaco della<br />

città e poi Senatore (in Parlamento dal 1905 al 1937).<br />

Per il “Sor Titta”, viene riportato nell’articolo apparso<br />

su “Terra”, l’educazione era il vero pilastro sul quale<br />

costruire il futuro dei giovani e della società, a cominciare<br />

dalla formazione continua degli stessi insegnanti. Non<br />

solo, quindi, un nome legato alla carta, ma molto di più.<br />

09m fabriano.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.25


10<br />

30 donne dal Cav<br />

Il sostegno mensile a chi è più in diffi coltà<br />

di GAIA GERMONI<br />

febbraio del 1997<br />

nasceva a Fabriano il<br />

Centro Aiuto alla Vita. L’8<br />

Il movimento è nato<br />

per prevenire l’aborto e aiutare le<br />

mamme in dif coltà. L’attività del<br />

Cav nel corso degli anni è stata d’aiuto<br />

a molte donne e continua tuttora<br />

ad avere un ruolo di sostegno<br />

importante per chi ne ha bisogno.<br />

In occasione dell’avvicinarsi della<br />

“Giornata per la vita” di domenica<br />

6 febbraio, abbiamo<br />

incontrato la responsabile<br />

nonché socia fondatrice<br />

del Cav di Fabriano, Maria<br />

Venanza Bigiarelli, che ci<br />

ha parlato dell’attività del<br />

movimento e delle novità<br />

per il 2011.<br />

Quali sono le iniziative in<br />

programma in occasione<br />

della 33esima “Giornata<br />

per la vita”?<br />

In occasione della Giornata<br />

per la vita offriremo<br />

delle primule. Sabato 5<br />

febbraio saremo di fronte<br />

ai supermercati Conad e<br />

Coop, domenica 6 febbraio<br />

nelle parrocchie. Sono state scelte<br />

le primule perché hanno un valore<br />

simbolico; infatti questi ori, con<br />

i loro numerosi colori, sono il<br />

simbolo della preziosa diversità di<br />

ognuno di noi.<br />

Quali sono le iniziative che il Cav<br />

ha in programma per quest’anno?<br />

Anche quest’anno faremo, in<br />

<strong>prima</strong>vera, il concerto per la vita.<br />

Siamo poi nelle scuole con il centro<br />

servizi per il volontariato e con un<br />

concorso di scrittura che dal ‘97<br />

offre la possibilità ai vincitori di<br />

andare a Strasburgo. Ci piacerebbe<br />

inoltre, sempre a proposito di scuole,<br />

fare un cineforum per approfondire<br />

alcune tematiche con i ragazzi,<br />

come il valore della vita. Ciò che<br />

ci preme maggiormente è infatti<br />

proprio la formazione dei giovani.<br />

Si sta poi concretizzando l’atteso<br />

obiettivo di una collaborazione<br />

con il consultorio pubblico, che ci<br />

permetterà di dare il nostro aiuto a<br />

>FABRIANO< <strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

tante donne in dif coltà.<br />

Quante donne si rivolgono a voi?<br />

Ogni mese diamo il nostro sostegno<br />

a circa trenta donne, anche se il numero<br />

dei casi di cui ci occupiamo è<br />

maggiore. Ad ogni modo noi viviamo<br />

di offerte e quindi non possiamo<br />

assistere tutte le donne che ci chiedono<br />

aiuto allo stesso tempo, perciò<br />

ogni mese ne vengono aiutate circa<br />

trenta. Quasi tutte queste donne<br />

sono extracomunitarie. Ovviamente<br />

le mamme che devono scegliere se<br />

abortire o meno hanno<br />

per noi una corsia<br />

preferenziale. Esse arrivano<br />

a noi o tramite<br />

i dottori o tramite gli<br />

assistenti sociali. Ogni<br />

causa viene poi seguita<br />

da due operatrici che<br />

aiutano la donna in<br />

tutto il periodo della<br />

gestazione.<br />

C’è una corrispondenza<br />

secondo lei tra la crisi<br />

economica e la percentuale<br />

di aborti?<br />

Secondo me sì. Nella<br />

maggior parte dei casi<br />

infatti l’aborto è legato<br />

a problemi economici<br />

e il fatto che in questo periodo di<br />

crisi il numero delle mamme che si<br />

rivolge a noi sia diminuito ci lascia<br />

tristemente pensare che esse non<br />

lascino aperta la possibilità di un<br />

ripensamento.<br />

Il tour del coro "Città Gentile"<br />

Per la <strong>prima</strong> volta dall’inizio della<br />

nostra storia, il Gruppo Corale<br />

“Città Gentile” si è cimentato in una<br />

serie di eventi musicali, soprattutto<br />

di carattere religioso, che lo ha<br />

portato a presentarsi a un notevole<br />

numero di “curiosi” che hanno<br />

voluto conoscere da vicino questo<br />

insolito Coro di anziani fabrianesi.<br />

E’ stata una bella esperienza, quantomeno<br />

formativa, come capita a<br />

quegli sportivi che, seppur bravi<br />

tecnicamente, vengono “provati”<br />

dal mister in diverse aree agonistiche,<br />

abituandoli al confronto con<br />

nuovi atleti con lo scopo di farli maturare,<br />

crescere anche mentalmente,<br />

psicologicamente, per affrontare,<br />

senza remore, “esibizioni” sempre<br />

più impegnative.<br />

Il Coro dei “giovanotti dai capelli<br />

argentati” del Centro Sociale “Città<br />

Gentile” aveva bisogno di questo<br />

ricco impatto per dare più sicurezza<br />

alle sue performance: l’età matura<br />

dei componenti, in questo settore<br />

artistico, ha portato al gruppo un<br />

gran vantaggio perché è stato<br />

sempre forte il timore, anche se<br />

superato al momento, di sbagliare<br />

all’inizio, durante ed alla ne delle<br />

varie esibizioni.<br />

L’ adrenalina si è fatta sentire in<br />

più occasioni, ma con il passare del<br />

tempo è (quasi) rientrata nel suo<br />

alveo naturale: ciò sta a signi care<br />

che siamo ritornati emotivamente<br />

come “bambini”, proviamo le stesse<br />

paure, le stesse emozioni: ma stiamo<br />

facendo i primi incerti passi nel<br />

dif cile, delicato campo musicale.<br />

Abbiamo apprezzato i diversi<br />

pareri, compresa qualche velata<br />

critica, espressi in varie occasioni<br />

sul nostro conto; in particolare abbiamo<br />

gradito le parole del nostro<br />

Vescovo, che ci ha incoraggiati<br />

de nendoci, durante la S. Messa<br />

officiata recentemente presso la<br />

chiesa del Sacro Cuore, come un<br />

gruppo musicale fra i più rappresentativi<br />

della nostra città. A tal<br />

proposito così scrive un amico, per<br />

e-mail: “ il Coro dei “Giovani” del<br />

“Città Gentile” in quell’occasione<br />

(8 dicembre) mi ha emozionato…<br />

non solo per i brani bellissimi che<br />

fanno rivivere anche il clima natalizio,<br />

ma soprattutto per il notevole<br />

progresso conseguito sul piano musicale.<br />

Le “ragazze” si sono esibite<br />

in maniera più spigliata, le loro voci<br />

sono state molto più amalgamate e<br />

bilanciate rispetto al passato mentre<br />

i “ragazzi” a tratti apparivano un<br />

po’ più timidi. Complessivamente<br />

l’impressione è stata quella di un<br />

coro di classe anche per il look, per<br />

il garbo e la signorilità in genere.<br />

Siamo sicuri che porterete questo<br />

Coro, che de niamo il “ ore all’occhiello”<br />

del Centro Sociale, ad un<br />

livello sempre più importante e con<br />

una partecipazione più numerosa di<br />

coristi. Grazie per il bel pomeriggio<br />

in musica!”<br />

Lo scopo principale del gruppo,<br />

come ormai noto, costituito attualmente<br />

da 32 persone, accomunate<br />

dalla passione per la musica, è<br />

quello di trasmettere emozioni ai<br />

tanti appassionati del bel canto e di<br />

partecipare attivamente alle attività<br />

culturali cittadine, accompagnando,<br />

su richiesta, le varie solennità liturgiche,<br />

e donando una parte del suo<br />

tempo per organizzare momenti di<br />

solidarietà.<br />

Il giro realizzato dal gruppo corale,<br />

previsto nel programma di ne<br />

anno, ha animato le S. Messe in<br />

occasione della festa di Santa Lucia<br />

nella chiesa di San Domenico,<br />

in quella celebrata al Sacro Cuore<br />

(19 dicembre) per l’inaugurazione<br />

della sede del nostro Centro, e poi,<br />

con canti natalizi, le Messe delle<br />

parrocchie della Misericordia (28<br />

dicembre), di S. Teresa (6 gennaio)<br />

a Matelica ed in ne di S. Giuseppe<br />

Lavoratore (8 gennaio). Non abbiamo<br />

dimenticato, come oramai è<br />

tradizione, di festeggiare in allegria<br />

gli amici della Casa di Riposo Vittorio<br />

Emanuele II nel pomeriggio<br />

del 22 dicembre.<br />

Questo intenso tour ha forgiato, in<br />

un crescendo, i “giovani” cantori<br />

preparandoli ad affrontare altri impegni<br />

per la prossima stagione che<br />

si concluderà con le vacanze estive,<br />

e saranno sempre disponibili per<br />

eventuali richieste che dovessero<br />

loro pervenire in tempo utile per<br />

soddisfare esigenze in occasione<br />

di particolari festività civili o religiose.<br />

BREVI DA FABRIANO<br />

~ CADE AEREO, MUORE IL PILOTA<br />

Scheggia (PG), 28 gennaio ore 15. Nei boschi dei monti situati tra Montelago di Sassoferrato<br />

e Scheggia (PG) cade un aereo Cessna 172, partito da Falconara mezz’ora <strong>prima</strong>, e<br />

l’unico occupante, il pilota Auro Malinconici 58enne di Bastia Umbra, muore. Alle ricerche<br />

partecipano anche i VdF di Fabriano - chiamati molte ore dopo - e volontari; l’aereo con<br />

dentro il pilota viene individuato a Poggio Bisacce-Scheggia, verso la mezzanotte.<br />

Nove mesi fa un altro aereo Cessna cadde a Vigne di Fabriano e le tre persone - tutte<br />

austriache - che erano a bordo morirono.<br />

~ ARRESTATO PER USURA ED ESTORSIONE<br />

Fabriano, 27 gennaio. La Finanza arresta per usura ed estorsione un 60enne fabrianese<br />

che aveva prestato 7.000 euro ad un ex professionista e ne pretendeva 14.500. Anche<br />

la moglie del 60enne viene fermata.<br />

~ UOMO PROCURA ALLARME<br />

Cerreto d’Esi, giorni fa. Un 50enne del luogo, senza lavoro e lasciato dalla moglie, chiama<br />

il 115 - al quale rispondono i VdF di Ancona - e annuncia esplosioni al teatro “Le Muse”<br />

di Ancona, ed alla sinagoga di Senigallia e scattano gli allarmi. L’uomo che viene presto<br />

individuato, si giustifi ca confessando che cercava un po’ di attenzione, e probabilmente<br />

verrà denunciato per procurato allarme.<br />

~ CANE AZZANNA 75ENNE E CAGNOLINO<br />

Serra S. Quirico, frazione Domo, 28 gennaio ore 18,30. Una 75enne a spasso con il<br />

suo cagnolino si trova davanti un pitbull che azzanna la sua bestiola. La donna tenta di<br />

allontanare il grosso cane che però la morde alle mani ed alle braccia, lei urla ed il pitbull<br />

si acquieta. Soccorsa e trasportata all’ospedale di Jesi, guarirà in 8 gg. s. c. Il grosso<br />

cane era libero e senza guinzaglio ed proprietario, che è del luogo, viene denunciato<br />

presso i Carabinieri.<br />

~ SI FERISCE NEL DIRUPO, SOCCORSA<br />

Genga, zona Balze Rosse, 30 gennaio ore 15. Una accompagnatrice 23enne del gruppo<br />

scout di Jesi- 10 persone - scendendo da un sentiero fi nisce in un dirupo e dopo molti<br />

metri riesce a fermarsi aggrappandosi ai cespugli. Per recuperarla, gli operatori del Soccorso<br />

Alpino e Speleologico delle Marche lavorano quattro ore. La signorina risulta che<br />

abbia riportato ferite lievi e molta paura.<br />

~ I VDF, PRINCIPALI SOCCORRITORI<br />

Fabriano. Sembra che i soccorritori principali - specializzati e dotati di attrezzature necessarie<br />

e all’avanguardia - in situazioni pericolose o diffi coltose - cioè i VdF, in questo<br />

caso quelli in servizio a Fabriano - non siano stati fatti intervenire a Genga il 30 gennaio<br />

per soccorrere la scout di Jesi, e nemmeno interpellati o avvertiti.<br />

Mentre per la ricerca dell’aereo Cessna caduto il 28 gennaio nei boschi tra Sassoferrato<br />

e Scheggia, sembra siano stati fatti intervenire molte ore dopo, però dopo che gli stessi -<br />

cioè i VdF locali - avevano saputo dell’incidente dalla Tv e si erano offerti per le ricerche<br />

e la collaborazione nei soccorsi.<br />

Il direttore del Coro sta già aggiornando<br />

il repertorio con l’inserimenl’inserimento di nuovi motivi da esibire, in<br />

particolare, alla già programmata<br />

Rassegna dei Cori dei Centri Sociali<br />

Anziani prevista per la metà del<br />

mese di maggio.<br />

Sarà questa un’interessante “partita-scontro”<br />

tra amici coetanei, di<br />

altre regioni, più esperti e preparati,<br />

che ci regaleranno le loro esperienze<br />

musicali delle quali terremo<br />

conto per arricchire e migliorare<br />

ulteriormente le nostre conoscenze.<br />

In In ne, facciamo nostro, l’appello<br />

dell’amico che ci ha scritto per<br />

e-mail augurandoci una più numerosa<br />

partecipazione di coristi,<br />

specialmente nel settore maschile.<br />

Appro ttiamo dell’occasione per<br />

rinnovare l’invito agli appassionati<br />

concittadini di unirsi al gruppo:<br />

“Ci troverete durante l’orario delle<br />

prove che, in genere, si svolgono<br />

ogni mercoledì alle ore 15.30 presso<br />

la sede del Centro Sociale “Città<br />

Gentile, piazzetta del Podestà 2”.<br />

g.a.<br />

10 fabriano.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.42


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011 >AGORA'<<br />

11<br />

di ALESSANDRO MOSCÈ<br />

Era stato il Senatore del Popolo della Libertà Francesco<br />

Casoli, la settimana scorsa, a lanciare l’allarme nel<br />

corso di una conferenza stampa: “Le non positive<br />

notizie che giungono sulla vicenda della Ardo, rappresentano<br />

per Fabriano un fuoco acceso.<br />

Ho parlato personalmente con il Ministro competente, il quale<br />

mi ha confermato che le offerte dalla Cina e dall’Iran si stanno<br />

sciogliendo come neve al sole”. Ha proseguito il Senatore<br />

nella sua disamina: “Si sta cercando di mettere alle strette le<br />

società che hanno avanzato delle dimostrazioni di interesse,<br />

considerando anche che il Governo ha concesso la proroga<br />

della Cig e che nel 2010 è stato siglato l’atteso accordo di<br />

programma. Questo strumento, però, è a disposizione per<br />

il rilancio dell’intero territorio, quindi anche al servizio dei<br />

dipendenti dell’Antonio Merloni, ma non destinato esclusivamente<br />

a questo caso”. Tornano a farsi sentire gli operai<br />

dell’Antonio Merloni, che gridano la loro rabbia e palesano<br />

l’incertezza per il futuro ormai da anni. Barbara Imperiale,<br />

portavoce del gruppo dei lavoratori, afferma: “Ci sentiamo<br />

isolati, abbandonati.<br />

L’assordante silenzio intorno a noi ci ha davvero stancato. Più<br />

passa il tempo e più la situazione rischia di prendere una piega<br />

irreversibile. Il 15 novembre scorso è scaduto il bando per la<br />

presentazione delle manifestazioni di interesse, ma dopo due<br />

mesi non ci è stato ancora comunicato niente da chi di dovere.<br />

Continuiamo a brancolare nel buio, in sospeso, con l’ansia<br />

che inevitabilmente cresce in tutti noi”. Le sole notizie che<br />

trapelano sono quelle pubblicate dalla stampa locale: troppo<br />

Una segnalazione<br />

che ci viene fatta,<br />

riguarda le fontanelle<br />

della città,<br />

specie quelle interne al giardino<br />

pubblico. Ebbene da un<br />

po’ di tempo sono state disattivate.<br />

Specialmente coloro<br />

che fanno footing e gli anziani<br />

della città che passeggiano<br />

durante la giornata, si lamentano<br />

della scelta dell’amministrazione<br />

comunale. Come<br />

si può ben vedere dalla foto,<br />

il rubinetto della fontanella<br />

è stato tolto, quindi non è<br />

possibile usufruire dell’acqua.<br />

La stessa cosa per l’altra fontanella<br />

adiacente alla piscina<br />

del giardino, spesso utilizzata<br />

dai bambini con le madri al<br />

seguito.<br />

Caccia ai lupi<br />

Pessimismo di Casoli,<br />

speranza di Sorci<br />

Fontanelle chiuse,<br />

quante lamentele!<br />

Da L’Azione del 5 febbraio 1911<br />

La caccia ai lupi, favorita da un tempo splendido si è svolta con molti cacciatori, molti cani e grandi rumori. Infatti<br />

oltre 150 uomini armati fi no ai denti, accompagnati da un concerto di latte di petrolio, di lumache marine e di molti<br />

attrezzi, con molta cautela hanno circondato il vasto campo d’azione lupina, stringendo sempre più il cerchio di ferro.<br />

Verso le 11 il cerchio era ridotto a proporzioni minime ed i lupi spaventati ed affamati dovevano essere stati presi<br />

in trappola. Invece i cacciatori trovarono il solo Guerrieri Attilio che dirigeva da lassù la battuta. In mancanza di lupi,<br />

regnò sovrana e cordiale l’allegria rimpiangendo lepri ed uccelli fuggiti sotto i baffi dei cacciatori, che per prendere i<br />

lupi, hanno perduto il resto. Si assicura che i lupi siano passati in altre terre per paura che anche ad essi i popolari di<br />

Fabriano imponessero la tassa focatico.<br />

poco per i quasi 3000 dipendenti che aspettano la decisiva<br />

svolta, ben consapevoli che a maggio del 2011 scadranno i<br />

termini per l’assegnazione della cassa integrazione straordinaria.<br />

L’auspicio è che possa essere ancora rinnovata, data la<br />

piena emergenza. Stigmatizza Barbara Imperiale: “Sappiamo<br />

che ci sono altre aziende che puntano a ricevere questa tutela<br />

dal governo centrale. Se non avessimo più gli ammortizzatori<br />

sociali andremmo incontro ad un verdetto funesto”. A Nocera<br />

Umbra il comitato dei lavoratori ha chiesto un incontro urgente<br />

ai tre commissari rinnovando un accorato appello anche alle<br />

istituzioni e ai sindacati.<br />

Intanto, come preannunciato dal Sindaco Roberto Sorci, il<br />

6 febbraio sbarcheranno a Fabriano i manager di una multinazionale<br />

cinese. Questi potenziali acquirenti si fermeranno<br />

tre settimane e visioneranno attentamente gli stabilimenti di<br />

Santa Maria e del Maragone. Si tratta, nello speci co, dei<br />

cinesi del gruppo “G8”. A ssare la data dell’arrivo, è stato<br />

il Ministro Paolo Romani in persona, che si è rivolto anche<br />

ai governatori delle regioni Marche e Umbria e ai sindaci di<br />

Fabriano e Nocera Umbra. Come a dire che potrebbe trattarsi<br />

di un segnale concreto della holding asiatica in competizione,<br />

teoricamente, con gli iraniani della “Mmd”.<br />

Il tutto, ovviamente, in attesa di un vertice tra il ministero, i<br />

commissari straordinari e i sindacati, che non è stato ancora<br />

ssato e che dovrebbe dar luogo ad una vera e propria trattativa<br />

industriale per il passaggio delle consegne.<br />

Chiude il Sindaco Sorci: “Non so cosa succederà, ma da primo<br />

cittadino non mancherò di fare gli onori di casa e di provare<br />

a capire le intenzioni di questa holding. Per il bene della mia<br />

città sono pronto a tutto”.<br />

Il medagliere<br />

della settimana<br />

Sulla vicenda Ardo<br />

faccia a faccia<br />

tra i due politici<br />

di NICOLO'<br />

CAMMORANESI<br />

Lacchè, record di casa<br />

Si contano sulle dita della mano i cognomi italiani che hanno<br />

il proprio nucleo nell’entroterra anconetano: Lacchè è uno<br />

di questi. Si può notare con stupore dalle statistiche di diffusione<br />

che questo cognome è più frequente in tutte le Marche<br />

che nel resto della penisola. 46 sono i comuni dell’Italia in<br />

cui sono presenti i Lacchè, poco più di trecento nel paese.<br />

38 (20 donne e 18 uomini) di questi vivono a Fabriano, che<br />

insieme a Esanatoglia rappresenta il nucleo principale oltre<br />

alla colonia anconetana, dove le presenze toccano quota 98.<br />

Un gruppo consistente si trova anche a Roma. Per il resto gli<br />

altri Lacchè sono sparsi al Nord. Dalla Toscana all’Emilia<br />

Romagna, dalla Lombardia al Veneto, ma non più di dieci persone<br />

per regione: un dato che sostiene la tesi dell’emigrazione<br />

dalla terra marchigiana. Le varianti principali sono Lacchi,<br />

in Umbria e Lacchia, tipico del biellese. Per quanto riguarda<br />

la propria origine la strada più probabile sembra quella che<br />

indica il termine Lacchè come forma soprannominale con<br />

il signi cato di valletto da anticamera o carrozza, in senso<br />

gurato persona servile, come probabilmente accadeva in<br />

passato. Infatti tutto ciò deriverebbe dall’arabo Lakkiyy, per<br />

poi migrare in Spagna col signi cato appunto di soldato di<br />

fanteria leggera, oppure per segnalare le scuderie in guerra.<br />

Si diffuse successivamente in Francia, che poi lo imprestò a<br />

noi, trasformandosi in lacchè.<br />

1. SIMONE CHIODI & FABRIZIO PALANCA<br />

I titolari di “Cavallo Pazzo” sponsorizzano la serata di ritrovo con i<br />

più stretti collaboratori de “L’Azione”, (quasi un centinaio!), preludio<br />

ai festeggiamenti per i cento anni di vita. Generosi!<br />

2. SANDRO DONATI & MARIO PAGLIALUNGA<br />

L'assessore regionale all'Ambiente e il suo omologo fabrianese registrano<br />

una piena sintonia sul piano anti-smog che entrerà in vigore<br />

il 7 febbraio. Promossi!<br />

3. ANGELO TINI & ENRICO CARMENATI<br />

Si battono ardentemente in Consiglio l’uno per la riduzione dei gettoni<br />

degli assessori, l’altro per la solidarietà al Senatore Casoli dopo<br />

i fi schi del 25 aprile. Esuberanti!<br />

11 agora.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.29


12<br />

~ ITCG "MOREA"<br />

GIORNATA DI ORIENTAMENTO<br />

DOMENICA 6 FEBBRAIO ORE 15<br />

Il Dirigente Scolastico e i docenti dell’Istituto Tecnico Commerciale<br />

Geometri Turismo “A. Morea” di Fabriano incontreranno domenica<br />

6 febbraio alle ore 15 i genitori e gli alunni della terza classe delle<br />

scuole medie per presentare i corsi dell’Istituto con riferimento alla<br />

riforma scolastica e all’unifi cazione con l’Istituto Agrario “Vivarelli” di<br />

Fabriano. Con l’occasione si potrà visitare l’Istituto, i diversi laboratori<br />

e conoscere tutte le offerte formative extrascolastiche.<br />

~ GRUPPO ARCHEOLOGICO APPENNINO UMBRO MARCHIGIANO<br />

CONFERENZA SULLA TORRICELLA DI GENGA<br />

SABATO 12 FEBBRAIO ORE 17<br />

La Torricella di Genga torna al centro dell’attenzione. Il Gaaum (Gruppo<br />

Archeologico Appennino Umbro Marchigiano) organizza infatti un<br />

convegno con l’obiettivo di salvare questo patrimonio del passato.<br />

Appuntamento sabato 12 febbraio alle ore 17 nello splendido palazzo<br />

Fiumi Sermattei di Genga. Coordina Patrizia Loretelli promotrice della<br />

raccolta fi rme. Interverranno Vincenzo Moroni (consigliere nazionale<br />

gruppi archeologici d’Italia) sul “Medioevo lungo il Sentino, premessa<br />

sul paesaggio culturale e turistico”, l’architetto Giampaolo Ballelli<br />

con “La Torricella, resti di un‘architettura militare”, Cinzia Pianelli<br />

(consulente marketing urbano) con “Ipotesi di restauro della torre<br />

medioevale” e l’architetto Enrico Ragni (presidente nazionale gruppi<br />

archeologici d’Italia) che parlerà di “Leone XII°, La fi gura di un Papa<br />

tra Cultura e Giubileo”. Al termine dell’incontro verranno consegnate<br />

le fi rme alle autorità competenti.<br />

f.c.<br />

~ ROTARACT CLUB FABRIANO<br />

TORNEO DI BURRACO PER BENEFICENZA<br />

DOMENICA 13 FEBBRAIO ORE 15.30<br />

Domenica 13 febbraio alle 15.30 presso l’Hotel Janus avrà luogo<br />

un torneo di burraco di benefi cenza a cura del Rotaract Club, in<br />

collaborazione con l’Inner Wheel. L’incasso sarà devoluto al progetto<br />

“Uniti per L’Aquila” per la ricostruzione della facoltà di Ingegneria<br />

dell’ateneo aquilano. Concluderà la serata una cena buffet offerta a<br />

tutti i partecipanti. Prenotazioni entro il 12 febbraio presso Francesca<br />

Roscini 339 1587240, Cecilia Burattini 328 6463677, Marianna<br />

Stango 320 6266007.<br />

>EVENTI<<br />

di FERRUCCIO COCCO<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Arriva Ornella Muti<br />

Al Gentile con Pino Quartullo in "L'ebreo"<br />

E' il momento di Cajkovskij e Beethoven<br />

Sabato 12 febbraio alle ore 21.15<br />

si esibirà per la stagione sinfonica<br />

al Teatro Gentile la Form Orchestra<br />

Filarmonica Marchigiana con<br />

musiche di Cajkovskij e Beethoven.<br />

Al pianoforte Behzod Abduraimov,<br />

Direttore Yordan Kamdzhalov.<br />

Dopo tre concerti che hanno visto<br />

protagonisti musicisti maturi e pienamente<br />

affermati, la Filarmonica<br />

Marchigiana punta anche su giovani<br />

massimamente impegnati nella<br />

costruzione della propria carriera,<br />

forti di backgrounds formativi e<br />

concorsuali di prim’ordine.<br />

È appunto il caso del trentenne direttore<br />

bulgaro Yordan Kamdzhalov<br />

(che dirigerà anche a “La Fenice” di<br />

Venezia, il prossimo marzo!) e del<br />

diciottenne pianista uzbeko Bezhod<br />

Abduraimov, per niente intimoriti<br />

dal doversi misurare con due brani<br />

appartenenti alla grande tradizione<br />

ottocentesca: il Primo Concerto<br />

op. 23 per pianoforte di Cajkovskij<br />

(1874-1888) e la Seconda Sinfonia<br />

op.36 (1802) di Beethoven.<br />

Il lavoro del compositore pietroburghese<br />

rappresenta per vari motivi un<br />

momento di svolta nella letteratura<br />

per pianoforte ed orchestra. Sancisce,<br />

insieme alla coeva e consimile<br />

produzione brahmsiana, il trapasso<br />

dal concerto romantico a quello<br />

post-romantico, codificando un<br />

atteggiamento estetico di tensione<br />

comune fra le sorgenti musicali.<br />

Ai dialoghi delle analoghe composizioni<br />

che l’hanno preceduto cronologicamente,<br />

seppur caratterizzati<br />

da una grande varietà di situa-<br />

zioni strumentali, questo concerto<br />

sostituisce una concezione formale<br />

dove orchestra e pianoforte solista<br />

concorrono al raggiungimento di<br />

obiettivi espressivi paritetici.<br />

Un evidente meccanismo riconducibile<br />

a tale osservazione, che<br />

si manifesta ciclicamente nei tre<br />

movimenti (1° Allegro non troppo e<br />

molto maestoso-Allegro con spirito,<br />

2° Andantino semplice-Prestissimo,<br />

3° Allegro con fuoco), è identi cabile<br />

nei momenti in cui l’orchestra,<br />

prossima al climax espressivo e<br />

quindi turgida di suono, lascia<br />

al pianoforte l’onere di portare a<br />

compimento il disegno tematico.<br />

Ciò implica che il solista e lo<br />

strumento siano in grado, sicamente<br />

e formalmente, di afferrare<br />

la “staffetta” recata dall’orchestra<br />

sostenendone la portata timbricodinamica.<br />

Si afferma così una concezione<br />

titanico-superomistica del virtuoso,<br />

in grado di coniugare sempre<br />

e comunque lirismo e trascendentalismo<br />

tecnico, in condizione di<br />

pariteticità con l’orchestra.<br />

Con la Seconda di Beethoven si<br />

ritorna invece ad un ambito protoromantico<br />

(de nizione storico-estetica<br />

invero poco frequentata), dove<br />

la sapienza classicista mutuata dalla<br />

lezione haydniana comincia ad<br />

essere contaminata dalle ambizioni<br />

espressive che caratterizzeranno nei<br />

periodi successivi il pro lo artistico<br />

del compositore tedesco.<br />

Elemento comprovante ciò è, ad<br />

esempio, la sostituzione del canonico<br />

Minuetto che Beethoven opera<br />

Al Teatro Gentile è giunto il momento di Ornella<br />

Muti, che – insieme a Pino Quartullo e ad Emilio<br />

Bonucci – martedì 8 e mercoledì 9 febbraio (ore<br />

21) porterà in scena “L’ebreo” di Gianni Clementi,<br />

dramma che sfrutta il potenziale poetico del dialetto romanesco<br />

per raccontare una delle pagine più cupe del nostro<br />

recente passato. La vicenda, infatti, è ambientata nel 1943,<br />

durante l’emanazione delle leggi razziali da parte del regime<br />

fascista. Molti ebrei in quei tragici<br />

giorni, presagendo un destino<br />

incerto, avevano pensato di mettere<br />

al riparo le loro proprietà da<br />

presumibili espropri intestandole<br />

ad alcuni prestanome di ducia:<br />

il fattorino Marcello Consalvi<br />

(Emilio Bonucci) è uno dei fortunati<br />

bene ciari, poiché il suo padrone<br />

ebreo (Pino Quartullo) gli<br />

ha intestato tutti i beni. Insieme<br />

alla moglie Immacolata (Ornella<br />

Muti), una sguattera, il Consalvi<br />

si ritrova così in possesso di un<br />

palazzo e di alcuni negozi, di cui inizia a godere i frutti dopo<br />

la tragica retata di ebrei del 16 ottobre 1943 nel ghetto di<br />

Roma in cui viene "preso" anche il padrone. La coppia – ormai<br />

ricca – vive negli agi e in uno splendido appartamento. Ma la<br />

propria esistenza borghese viene minacciata improvvisamente<br />

da un evento tanto temuto quanto atteso: qualcuno, tredici anni<br />

dopo, bussa alla loro porta per reclamare beni e proprietà... Il<br />

regista Enrico Maria Lamanna è stato subito affascinato da<br />

questo testo che indaga le pieghe dell’anima e mette a fuoco<br />

il grado di aberrazione che un essere umano può raggiungere<br />

pur di non rinunciare ai propri privilegi. “Mi ha colpito la<br />

tematica, ambientata nella Roma del dopoguerra, una Roma<br />

che non c’è più – è il racconto di Lamanna – Il testo è scritto<br />

in maniera deliziosa e geniale, in un romanesco degli anni<br />

Cinquanta usato anche in modo spregiativo, soprattutto da<br />

Immacolata, la protagonista, una donna semplice di Tor di<br />

Valle che si trova improvvisamente erede di alcuni palazzi a<br />

Roma e che quindi, da burina arricchita, continua a parlare in<br />

a favore dello Scherzo, dal carattere<br />

più scattante ed energico. I restanti<br />

1°, 2° e 4° movimento concorrono a<br />

fare di questo lavoro il trampolino<br />

per le vette artistiche delle sinfonie<br />

successive.<br />

Emilio Procaccini<br />

Il bulgaro Yordan<br />

Kamdzhalov<br />

dirigerà l'Orchestra<br />

Filarmonica Marchigiana<br />

sabato 12 febbraio<br />

al Teatro Gentile<br />

eseguendo musiche<br />

di Cajkovskij e Beethoven<br />

Un romanzo a Cerreto<br />

“Forse verranno…” è un suggestivo romanzo storico ambientato a Cerreto<br />

d’Esi (ed in parte a Matelica e a Fabriano). Abbraccia un lungo periodo che<br />

va da quando c’era ancora lo Stato Ponti cio no al 1948. Protagonista è<br />

un “possidente” cerretese, Nicola De Luca, ma accanto a lui scorre la vita<br />

delle famiglie “borghesi” cerretesi con le vicende storiche dell’Italia che<br />

non possono non ripercuotersi anche su Cerreto. E’ un romanzo di vasto<br />

respiro e di intensi contenuti spirituali perché al fondo c’è la tensione (e<br />

lo scontro) tra tradizione e rivolgimenti sociali, tra fede e non credenza.<br />

C’è chi ha de nito questo libro il “piccolo mondo antico” di noi marchigiani,<br />

con riferimento al capolavoro di Fogazzaro. E sorprende che questo<br />

romanzo bellissimo uscito nel 1985 e allora candidato al Premio Strega,<br />

sia stato poi dimenticato anche nelle Marche dove pure avrebbe dovuto<br />

suscitare la massima considerazione. L’autrice è Maria Giuditta Boldrini<br />

Cristofanetti (in arte Dafne), matelicese (e cerretese per parte di madre),<br />

donna dalla vita intensa e dal multiforme ingegno: ha scritto altri dieci<br />

libri ed è anche pittrice e “inciditrice”. “Forse verranno…”, da tempo<br />

introvabile, è stato ora ristampato molto meritoriamente dal Comune di<br />

Cerreto d’Esi e verrà presentato al pubblico domenica 13 febbraio, con una<br />

bella post-fazione dell’onorevole Bartolo Ciccardini. Notizie più precise<br />

la prossima settimana.<br />

dialetto usandolo in maniera molto violenta”. Per dare corpo<br />

e voce ad Immacolata, Lamanna ha scelto una delle attrici<br />

più amate del cinema italiano, Ornella Muti, al suo debutto<br />

assoluto in teatro. “Ornella è una donna molto ironica nella<br />

vita – ha detto il regista – e si diverte anche a prendersi in<br />

giro. Mi è piaciuta anche perché appena ha ricevuto la sua<br />

parte, ha preso istintivamente la cadenza romana, trovando i<br />

tempi comici e cogliendo il dramma di Immacolata con la leggerezza<br />

dell’ironia. Non ne ha fatto, dunque, un personaggio<br />

cupo”. Per la Muti, dicevamo, si è trattato del debutto in teatro,<br />

ormai un anno fa, all’inizio della<br />

fortunata tournée che ancora va<br />

avanti. “Non è stato facile – sono<br />

state dichiarazioni di Ornella<br />

Muti – per me che ho sempre fatto<br />

cinema”. Tantissimo cinema,<br />

verrebbe da aggiungere. Nata il<br />

9 marzo del 1955 con il nome<br />

di Francesca Romana Rivelli<br />

(in seguito trasformato nel nome<br />

d’arte Ornella Muti), il suo esordio<br />

sul grande schermo risale al<br />

1969 (in “La moglie più bella” di<br />

Damiano Damiani) per poi recitare<br />

ininterrottamente sotto la direzione dei più grandi registi,<br />

in lm anche impegnati, ma senza dubbio raggiungendo il<br />

top della notorietà nazionale al anco di Adriano Celentano<br />

(“Il bisbetico domato” del 1980 e “Innamorato pazzo” del<br />

1981) e poi insieme a Francesco Nuti, Renato Pozzetto, Carlo<br />

Verdone... A 55 anni, per la <strong>prima</strong> volta, il teatro. “Interpreto<br />

un brutto personaggio – ha avuto modo di dire Ornella – di cui<br />

non vorrei però parlare troppo male; un personaggio con i suoi<br />

sogni e che ogni giorno faticava duro per sopravvivere; poi<br />

le capita questa fortuna addosso, sino a quando tutto crolla;<br />

esplodono i sensi di colpa, la paura, il terrore che porta a galla<br />

tutta la sua meschinità, ma con la tenerezza del debole, del<br />

poveretto, che riesce a non farmi odiare Immacolata”. Info e<br />

biglietti: 0732 3644.<br />

Nella foto i protagonisti<br />

Emilio Bonucci,<br />

Ornella Muti<br />

e Pino Quartullo<br />

Appuntamenti<br />

al cinema<br />

MULTISALA MOVIELAND FABRIANO<br />

Via B. Gigli 19 (tel. 0732 251391)<br />

www.movielandcinema.it<br />

- Qualunquemente (venerdì 4 febbraio<br />

ore 20,30, 22.40; sabato 5 febbraio ore<br />

18.40, 20.40, 22.40, 00.40; domenica<br />

6 febbraio ore 18.40, 20.40, 22.40; da<br />

lunedì 7 febbraio a giovedì 10 febbraio<br />

ore 20.40, 22.40).<br />

- Immaturi (venerdì 4 febbraio ore<br />

20.30, 22.40; sabato 5 febbraio ore<br />

16.10, 20.30, 22.40, 00.50; domenica<br />

6 febbraio ore 16.10, 18.20, 20.30; da<br />

lunedì 7 febbraio a giovedì 10 febbraio<br />

ore 20.30, 22.40).<br />

- Femmine contro maschi (venerdì 4<br />

febbraio ore 20.30, 22.30; sabato 5<br />

febbraio ore 16.15, 18.15, 20.30, 22.30,<br />

00.30; domenica 6 febbraio ore 16.15,<br />

18.15, 20.30, 22.30; lunedì 7 e martedì<br />

8 febbraio ore 20.30, 22.30; mercoledì<br />

9 febbraio ore 18.15, 20.30, 22.30;<br />

giovedì 10 febbraio ore 20.30, 22.30).<br />

- Parto col folle (venerdì 4 febbraio<br />

ore 20.30, 22.30; sabato 5 febbraio<br />

ore 16.30, 18.30, 20.30, 22.30, 00.30;<br />

domenica 6 febbraio ore 16.30, 18.30,<br />

20.30, 22.30; lunedì 7 e martedì 8<br />

febbraio ore 20.30 e 22.30; mercoledì<br />

9 febbraio ore 18.30, 20.30, 22.30;<br />

giovedì 10 febbraio ore 20.30, 22.30).<br />

- Vallanzasca (sabato 5 febbraio ore<br />

18.15; domenica 6 febbraio ore 22.40;<br />

mercoledì 9 febbraio ore 18.15).<br />

- Green Hornet (sabato 5 febbraio e domenica<br />

6 febbraio ore 16.20; mercoledì<br />

9 febbraio ore 18.20).<br />

CINEMA MONTINI FABRIANO<br />

Via C. Balbo 9 (tel. 0732 4052)<br />

- Vento di <strong>prima</strong>vera (venerdì 4 e sabato<br />

5 febbraio ore 20.30; domenica 6<br />

febbraio ore 17.30 e 21.30).<br />

- Che bella giornata (venerdì 4 e sabato<br />

5 febbraio ore 22.30; domenica 6<br />

febbraio ore 16).<br />

- Passione (mercoledì 9 febbraio ore<br />

21.30 e giovedì 10 febbraio 18.30).<br />

12 eventi.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.37


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011 >SPAZIO LAVORO<<br />

13<br />

Giovani in rete<br />

con le associazioni<br />

di TANIA PECCI<br />

La riunione di presentazione<br />

del progetto Raga10 si è<br />

svolta venerdì 21 gennaio<br />

presso il luogo che più<br />

rappresenta l’associazionismo giovanile<br />

fabrianese, il Cag S. Antonio<br />

Fuori le Mura. Una presentazione<br />

a cui hanno assistito diverse realtà<br />

del territorio che si occupano di<br />

disparati ambiti, ma comunque<br />

sempre correlati a collettività di<br />

giovani. I punti descritti nella lettera<br />

di invito alla riunione (inviata<br />

alle associazioni che il team di<br />

animazione è riuscito a contattare<br />

in questa <strong>prima</strong> fase) sono stati<br />

sviluppati, spiegando le basi su cui<br />

si fonda Raga10 e gli obiettivi che<br />

si pone, tra interventi dai presenti<br />

e costruttivi scambi d’opinioni e<br />

di idee.<br />

Raga 10 è un percorso volto alla<br />

messa in rete delle associazioni giovanili<br />

del territorio dell’Ambito 10<br />

(comuni di Fabriano, Sassoferrato,<br />

Genga, Serra S. Quirico e Cerreto<br />

d’Esi) a partire dalla risposta ad<br />

esigenze concrete: dare visibilità<br />

e minimizzare la sovrapposizione<br />

degli eventi che le associazioni<br />

stesse realizzano.<br />

La <strong>prima</strong> parte della riunione è<br />

stata occupata dalla presentazione<br />

in generale del progetto e delle<br />

associazioni che ne prendono parte<br />

come nucleo fondatore. Si parla<br />

dell’Ambito Territoriale 10 e delle<br />

associazioni PolisArte, InArte e<br />

Pdp. La metodologia di lavoro<br />

che hanno utilizzato per dare un<br />

input a questo progetto è culminata<br />

nell’anticipazione del logo di<br />

Raga10 e del signi cato di questa<br />

sigla: Rete Associazioni Giovanili<br />

Ambito10, con un’immagine che<br />

raf gura al meglio la volontà di col-<br />

laborare fra le associazioni che operano<br />

in diversi campi di interesse. Il<br />

primo punto della lettera riguardava<br />

l’incontro e la conoscenza, ossia il<br />

far entrare in contatto le associazioni<br />

del territorio dell’Ambito10 per<br />

conoscersi a vicenda ed instaurare<br />

una comunicazione. Il team di animazione<br />

ha iniziato a contattare le<br />

associazioni a partire dal territorio<br />

fabrianese e dalle liste fornite<br />

dall’Urp che si è dimostrato molto<br />

disponibile. Il secondo punto sta<br />

nel proporre determinati strumenti<br />

di capillarizzazione della rete, di<br />

divulgazione e comunicazione<br />

all’interno della stessa. Il sito è il<br />

punto di riferimento principale, una<br />

bacheca virtuale con una struttura<br />

accessibile ai più, soprattutto con<br />

la possibilità per le associazioni di<br />

pubblicare eventi e notizie. È stata<br />

anche predisposta una mailing list<br />

per la comunicazione diretta fra le<br />

associazioni.<br />

In ne c’è la proposta di festeggiare<br />

la riuscita del percorso con<br />

un evento di tutti: una festa delle<br />

associazioni giovanili che hanno<br />

partecipato al percorso e che continueranno<br />

a lavorare in rete per il<br />

rilancio di tutte le attività fatte con i<br />

giovani e per i giovani del territorio.<br />

Tra le idee proposte e da sviluppare<br />

con il tempo c’erano anche bacheche<br />

per pubblicizzare gli eventi e<br />

la comunicazione degli stessi sulla<br />

stampa locale. Argomenti che saranno<br />

discussi durante le prossime<br />

riunioni. Un progetto, insomma,<br />

che ha come obiettivo il mettere<br />

a contatto diverse realtà giovanili<br />

della zona compresa dall’Ambito10,<br />

per permettere loro di essere<br />

conosciute e di conoscere le altre.<br />

Un programma che prevede la possibilità<br />

di diffondere le notizie e gli<br />

eventi organizzati da ogni singola<br />

associazione o ogni collettivo, in<br />

un modo che altrimenti, da soli<br />

non potrebbero. Un progetto che va<br />

vissuto concretamente e in comune<br />

con tutti gli altri, lavorando insieme<br />

per ridare a questo territorio una<br />

voce giovane che da troppo tempo<br />

sembra af evolita. Un progetto che<br />

si dimostra promettente e sicuramente<br />

colmo di validi motivi per cui<br />

portarlo avanti. Tutte le associazioni<br />

giovanili e i gruppi informali sono<br />

invitati a partecipare, spargete la<br />

voce: la prossima riunione si terrà il<br />

25 febbraio! Il sito web del progetto:<br />

http://www.raga10.org. Contatto<br />

per ulteriori informazioni: info@<br />

raga10.org.<br />

SPAZIO LAVORO<br />

a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi<br />

~ CONCORSO PUBBLICO AL COMUNE DI CERRETO D’ESI<br />

Il Comune di Cerreto d’Esi ha indetto un concorso pubblico per titoli ed esami per<br />

l’assunzione a tempo indeterminato e a tempo pieno di un Responsabile del Servizio<br />

Ragioneria - Finanze (categoria D). Requisiti: laurea magistrale in Economia e<br />

Commercio o equipollente. La scadenza per presentare domanda è il 31 marzo. Per<br />

scaricare il bando e il modello di domanda: www.cerretodesi.pannet.it.<br />

~ IMPIEGATI COMMERCIALI PER FABRIANO E FOSSATO DI VICO<br />

Trenkwalder S.r.l. Agenzia per il Lavoro ricerca, per azienda del settore metalmeccanico,<br />

una fi gura commerciale che si occupi della gestione dei clienti, che conosca e parli le<br />

lingue inglese e francese, disponibile ad effettuare trasferte sia in Italia che all’estero.<br />

Retribuzione e durata del contratto saranno valutati sulla base dell’esperienza del<br />

candidato. Luogo di lavoro: Fabriano.<br />

L’Agenzia ricerca inoltre, per azienda del settore metalmeccanico, una fi gura<br />

commerciale per inserimento immediato, che si occupi della gestione del cliente<br />

(preventivi, sollecito pagamenti), che conosca e parli correttamente le lingue inglese<br />

e tedesca. Si offre inquadramento e livello retributivo commisurato alle competenze e<br />

professionalità. Il luogo di lavoro è Fossato di Vico.<br />

Per entrambe le offerte inviare il proprio curriculum a l.santini@trenkwalder.com o<br />

telefonare al numero 0732.5914.<br />

Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi,<br />

concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Complesso<br />

S. Antonio fuori le Mura, Via De Gasperi 10, Fabriano - telefax 0732.250434 -<br />

e-mail: cig.fabriano@cadnet.marche.it - o visitate il sito www.cadnet.marche.<br />

it/cig/fabriano.html. Orario di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì, 9:00/13:00;<br />

martedì e giovedì, 15:30/18:30.<br />

13 spazio lavoro.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.50


14 >MATELICA<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Cevoli incontra Gesù<br />

Dietro il suo umorismo la metafora dell'abbraccio decisivo<br />

di LUCA DI DIO<br />

Non te lo aspetti, eppure<br />

torni a casa con qualcosa<br />

che brontola dentro<br />

la pancia… e non è la<br />

cena cucinata da Paolus Semplicius<br />

Marone!<br />

È che le risate che hai fatto – forse<br />

per la <strong>prima</strong> volta ad uno spettacolo<br />

dei tanti visti tra i cabarettisti stile<br />

Zelig – sono superate da una sensazione<br />

più strana, più bella… non hai<br />

ascoltato semplici gag, ma la storia<br />

semplice di un uomo semplice (il<br />

nome del protagonista non è a caso)<br />

che è la storia vera del vangelo,<br />

cioè della novità che ha incontrato<br />

e incontra gli uomini ogni giorno,<br />

in mezzo a tutte le loro debolezze.<br />

“Minghia, sai che pistolotto”<br />

verrebbe da esclamare, e invece<br />

no! Hai ascoltato per oltre un’ora<br />

un omino, decisamente non bello<br />

(almeno secondo i canoni odierni),<br />

romagnolo (la cui ‘simpatia’ è<br />

proverbiale) che ti ha raccontato a<br />

modo suo almeno tre o quattro parabole<br />

– “le chiamavano parabole,<br />

ma erano barsellètte [pronunciatela<br />

nella mente alla romagnola, ndr]…<br />

lui le diceva per far capire i concetti<br />

più ostrichi alla gente” – ha parlato<br />

dell’incontro di Giovanni e Andrea<br />

– Ma zi pensate che tutto sto maccherone<br />

è inissiato perché Ziovanni<br />

e Andrea han detto “Maestro… indov’è<br />

che abiti?” – della semplicità<br />

dei primi che lo han seguito e che<br />

di fronte all’invito di Gesù “Vi farò<br />

pescatori di uomini” avranno pensato<br />

subito “ma… pescare si potrà<br />

anche farlo… il problema sarà poi<br />

impanarli e grigliarli”. Insomma hai<br />

Maria, tu sei la sicurezza della<br />

nostra speranza, ci affidiamo a<br />

Te. Ti af diamo la nostra Chiesa.<br />

Ti af diamo le nostre famiglie e il<br />

nostro lavoro. Ti af diamo i nostri<br />

malati e i nostri giovani. Ti riconosciamo<br />

e Ti acclamiamo Madre<br />

nostra. Rendici gioiosi e operosi<br />

gli Tuoi che amano e seguono con<br />

entusiasmo la Chiesa sempre rivolti<br />

al Padre nostro, per il Figlio Gesù<br />

nello Spirito Santo.<br />

Giancarlo Vecerrica, vescovo<br />

Spronati dalla parole del nostro<br />

Vescovo e aiutati da Don Alberto<br />

Rossolini che ci guiderà nella novena,<br />

tutti sono invitati a prendere<br />

parte con gioia alle celebrazioni per<br />

la Madonna di Lourdes (foto). Domenica<br />

6 alle ore 17 ci ritroveremo<br />

presso la chiesa di Sant’Agostino<br />

per una processione in cui trasporteremo<br />

l’Immagine della Madonna<br />

no alla Cattedrale. Seguirà il Rosario<br />

e la Santa Messa. A Santa Maria,<br />

quindi, per tutta la settimana e no<br />

al sabato si celebreranno la S.Messa<br />

delle 9.30 e quella delle 17.30 pre-<br />

ascoltato tutto quello<br />

che n da bambino<br />

ti gira per la<br />

mente tra i racconti<br />

di papà e mamma,<br />

il catechismo, qualche<br />

brano ascoltato<br />

distrattamente alla<br />

messa e che ti sembra<br />

una cosa vecchia<br />

e stantìa nché<br />

ripensi alla storia<br />

di questo bizzarro<br />

cuoco romano e alla<br />

sua ne, al paradossale<br />

sacrificio di<br />

chi – per salvare la<br />

vita di quei cristiani<br />

che avevano lo<br />

stesso sguardo di<br />

Gesù… perfino il<br />

servo gobbo e mezzo<br />

orbo! – prepara<br />

una sontuosa cena<br />

per i leoni del circo<br />

rovinando lo spettacolo<br />

di Nerone e<br />

nendo con la testa<br />

tagliata “L’ultima cosa che pensavo<br />

mentre il boia alzava la scure sono<br />

state quelle strane parole di Gesù…<br />

Non c’è amore più grande di dare<br />

la vita per i suoi amici… track”.<br />

Allora capisci che Cevoli ti ha fatto<br />

divertire alla grande, ma ti ha detto<br />

soprattutto una cosa ancor più grande:<br />

“Quel giorno Gesù a me, mi ha<br />

guardato nelle palle degli occhi…<br />

e io da quel giorno non sono stato<br />

più lo stesso”.<br />

Fin qui, in breve (occorrerebbero<br />

dieci articoli per spiegarle decentemente)<br />

le sensazioni vissute da<br />

chi era al Piermarini. Ora due con-<br />

ceduta dalla recita del Rosario alle<br />

17. Venerdì 11, Anniversario delle<br />

apparizioni e Giornata Mondiale del<br />

Malato ci sarà alle ore 16 l’Adorazione<br />

guidata dall’Unitalsi, mentre<br />

domenica 13 dopo la Messa delle<br />

17.30 celebrata dal nostro Vescovo,<br />

riporteremo in gioiosa processione<br />

l’Immagine della Madonna nella<br />

chiesa di Sant’Agostino.<br />

siderazioni che mi stanno a cuore,<br />

una linguistica e l’altra culturale<br />

(che poi sono due facce della stessa<br />

medaglia).<br />

In primis l’uso ‘libero’ del dialetto<br />

(o quantomeno delle varietà<br />

regionali), che – al di là dei deliri<br />

leghisti – resta il mezzo più bello<br />

per esprimere la genuinità di un popolo<br />

che a 150 anni dall’Unità deve<br />

la sua ricchezza proprio all’armonia<br />

delle differenze.<br />

In secondo luogo che il gusto della<br />

vita non sta nell’inventarsi cose<br />

nuove, ma nel vivere le “cose di<br />

sempre” con una semplicità e im-<br />

Sabato 29 gennaio, dopo<br />

un periodo di chiusura,<br />

ha riaperto i battenti il<br />

Bar Roma. Chi ha raccolto<br />

l’invito all’inaugurazione,<br />

che nei giorni precedenti è<br />

risuonato per la nostra città,<br />

ha trovato ad accoglierlo<br />

un giovanissimo staff e un<br />

locale rinnovato sia esteticamente<br />

che nei contenuti. I<br />

ragazzi che ora gestiscono il<br />

bar sono Andrea Lunadei, 22 anni<br />

di Esanatoglia, Marco Mosconi, 22<br />

anni di Matelica, e Romina Mosconi,<br />

28 anni di Matelica (nella foto).<br />

Durante il pomeriggio, belli e sorridenti,<br />

hanno offerto ai loro primi<br />

avventori un’amplia scelta di vini<br />

e stuzzicherie, hanno stretto mani e<br />

ricambiato i baci portatori di auguri<br />

e congratulazioni. C’era una bella<br />

folla in via Roma, sabato, clienti<br />

mediatezza che possano far vedere<br />

a tutti la bellezza e la pienezza che<br />

nascondono. Lo ha fatto Benigni<br />

con la Divina Commedia e lo sta<br />

facendo ancor più sorprendentemente<br />

Cevoli con il racconto più<br />

stupefacente della storia. Quello in<br />

cui un uomo chiamato Gesù arriva<br />

a dirti col suo sguardo: “Caro Semplicius,<br />

sarai pure un patacca, ma io<br />

ti voglio bene lo stesso!”.<br />

Paolo Cevoli in posa a Matelica<br />

vicino agli scavi romani sotto<br />

al palcoscenico, dopo lo spettacolo<br />

della settimana scorsa<br />

Novena della Madonna Nuoto ok a Montecchio<br />

Sabato 29 gennaio presso la piscina comunale di Montecchio, si è tenuta<br />

la quinta gara a livello provinciale per le quali cazioni ai Campionati<br />

Regionali di Nuoto del 19-20 e 26-27 febbraio in programma, come di<br />

consuetudine, presso l’impianto sportivo di Pesaro. Le prestazioni dei ragazzi<br />

matelicesi sono degne di nota e, per alcuni di loro, hanno signi cato<br />

la quali ca ai Regionali o il miglioramento del <strong>prima</strong>to personale. Luca,<br />

Andrea, David e Jacopo nel ne settimana del 22 e 23 gennaio hanno preso<br />

parte al meeting internazionale di nuoto organizzato dalla GS Aragno di<br />

Genova che ha visto scendere in acqua anche pluricampioni italiani e militanti<br />

nella nazionale italiana. E’ stata sicuramente un’esperienza importante<br />

per loro che li ha avvicinati mentalmente al clima dei Campionati Italiani<br />

che, speriamo, possano raggiungere insieme ad altri ragazzi matelicesi.<br />

Jacopo Cerioni<br />

Riaperto il bar Roma<br />

storici e giovani leve, ragazzi della<br />

loro età e famiglie al completo.<br />

Insomma una giornata indaffarata<br />

ma anche soddisfacente e densa<br />

di complimenti, per tutto il lavoro<br />

svolto e tutto quello che verrà. Per<br />

la nuova attività, dunque, visto che<br />

ci aspettiamo un bel successo per<br />

un Bar intitolato alla mitica Roma,<br />

un grande in bocca… “alla lupa”!<br />

s.n.<br />

"La comicità<br />

fa parte della<br />

mia vita"<br />

Dopo uno scrosciare di applausi<br />

e aver salutato decine di persone<br />

che sono venute da tutto la<br />

regione (e per no da Riccione!)<br />

per vederlo, Paolo Cevoli ci<br />

ha concesso un rapido botta<br />

e risposta <strong>prima</strong> di ripartire in<br />

camper alla volta di Bologna…<br />

"Purtroppo non sono riuscito<br />

a vedere molto della vostra<br />

bella città, ma con questa vita<br />

da nomade non è facile, però<br />

recitare la parte di un romano<br />

sapendo di avere sotto i piedi i<br />

resti dell’antica città di Matilica<br />

è stato comunque da brivido".<br />

Senti Paolo, come ti è venuto<br />

in mente il personaggio del<br />

cuoco?<br />

"Sicuramente anche perché<br />

vengo da una storia di ristorazione…<br />

i miei avevano a<br />

Riccione una pensione e mio<br />

padre mi diceva sempre che il<br />

cliente va servito col sorriso,<br />

magari anche un po’ preso in<br />

giro. Perché se sono contenti<br />

loro lo siamo anche noi".<br />

Dopo Giobbe Covatta, ora<br />

Paolo e Luca delle Iene e anche<br />

Paolo Cevoli… il soggetto<br />

“religioso” in campo comico<br />

“tira”?<br />

"Non posso parlarti della scelta<br />

degli altri… per quanto mi riguarda<br />

io ero partito dall’idea<br />

che i servi nella storia hanno<br />

sempre avuto il ruolo di comici.<br />

Poi due anni fa dopo un viaggio<br />

in Terra Santa mi è venuto in<br />

mente “ma chi avrà cucinato<br />

per Gesù? Di chi sarà il catering<br />

della cena più importante<br />

dell’umanità?” E così mi sono<br />

immaginato se fossi stato io.<br />

Insomma, pura autobiogra a".<br />

Però guardando il tuo spettacolo<br />

ci si accorge che non è<br />

solo comicità… c’è qualcosa<br />

in più. Cos’è?<br />

"La comicità è un modo di raccontare<br />

che ho normalmente, fa<br />

parte della mia vita, ma fa parte<br />

della vita in generale… nella<br />

vita c’è tutto e va vissuta tutta<br />

(ricordi la metafora col maiale<br />

durante lo spettacolo?), basta<br />

avere il cuore aperto. Come una<br />

persona semplice, Simplicio,<br />

non ha capito niente, ma gli<br />

sono rimasti in mente gli occhi<br />

di Gesù e dalla volta che li ha<br />

incontrati non ha più capito<br />

nulla se non che erano l’unica<br />

possibilità di pienezza".<br />

l.d.d.<br />

taccuino<br />

MATELICA<br />

FARMACIE<br />

Sabato 5 e domenica 6 febbraio<br />

FERRACUTI<br />

Corso V. Emanuele<br />

tel. 0737 85440<br />

DISTRIBUTORI<br />

Sabato 5 e domenica 6 febbraio<br />

IP di Tempestini<br />

APERTURA REDAZIONE MATELICA<br />

Il lunedì e il giovedì ore 16.30-18.30<br />

CINEMA MULTISALA GIOMETTI<br />

Via Grifoni<br />

tel. 0737 787663<br />

CINEMA NUOVO<br />

Via B. Mattia - tel. 0737 84457<br />

Vallanzasca (sabato 5 febbraio ore<br />

21.15; domenica 6 febbraio ore 18 e<br />

21.15; lunedì 7 febbraio ore 21.15)<br />

14m matelica.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.51


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Lo scorso anno L’Azione in<br />

collaborazione con la Halley<br />

Editrice ha dato vita<br />

(perché un libro ancorché<br />

fatto di carta ha vita propria!) all’opera<br />

di Andrea Boldrini “Di padre<br />

in glio. Storia dei Boldrini e di<br />

altre antiche famiglie matelicesi”.<br />

Un’operazione incredibile – ovviamente<br />

quella dell’autore che per<br />

trent’anni ha raccolto con certosina<br />

pazienza nomi e date dagli archivi<br />

parrocchiali – che ha il merito di<br />

andare a fondo delle radici più care<br />

del territorio matelicese, quelle dei<br />

legami e degli affetti familiari, restituendoli<br />

all’attenzione di tutti come<br />

parte di un tesoro da custodire e<br />

tramandare.<br />

La genealogia dei Boldrini e di<br />

altre 33 famiglie, apprezzata come<br />

non mai in città e dintorni (vendute<br />

oltre 500 copie… quasi un<br />

record per un libro a diffusione<br />

locale), ha riscosso un notevole<br />

e commovente interesse all’estero<br />

dove è arrivata in occasione delle<br />

ultime festività natalizie come dono<br />

dell’Amministrazione Comunale<br />

ai matelicesi all’estero tanto che<br />

Andrea ha ricevuto diverse e.mail<br />

con i complimenti, ma soprattutto<br />

ne ha ricevute alcune con richiesta<br />

di chiarimenti e integrazioni.<br />

Colpisce, nel leggerle, l’attaccamento<br />

alle radici di persone che<br />

– spesso – non sono neppure nate<br />

a Matelica come il caso di Attilio<br />

Brunacci il cui nonno emigrò in<br />

Brasile nel 1986.<br />

Ci è sembrato opportuno quindi,<br />

anche in virtù del fatto che moltissimi<br />

dei nostri abbonati hanno<br />

acquistato il libro, riportare questo<br />

“scambio epistolare in chiave<br />

moderna” perché è un modo di<br />

arricchire la ricerca dell’autore e<br />

arricchirsi… della storia dei gli<br />

lontani che rivive nei padri emigrati.<br />

Perché la storia vive… proprio<br />

come un libro.<br />

Luca Di Dio<br />

Il 4 gennaio 2011 Cesar Boarelli<br />

scrive:<br />

Caro Andrea,<br />

scrivo queste righe per complimentarmi<br />

con lui in parte per il<br />

suo lavoro “Di padre in glio” che<br />

descrive la storia di alcune famiglie<br />

e di quelli non elencati. Nel mio<br />

caso io sono il glio della famiglia<br />

e dei miei zii Boarelli famiglia<br />

Cristofanelli che non sono inclusi.<br />

Mio padre, un immigrato e ogni<br />

anno ospita le pubblicazioni del comune<br />

Matelica e con esso è venuto<br />

Dai fi gli... ai padri<br />

Lontani migliaia di chilometri,<br />

ma con il cuore indissolubilmente<br />

legato alla loro terra<br />

il vostro lavoro, che a mio avviso<br />

è incompleta.<br />

Ci piacerebbe includere le famiglie<br />

che non sono nella sua opera.<br />

Grazie molto, Cesar Boarelli.<br />

L’indomani Andrea risponde:<br />

Carissimo Cesar,<br />

ho apprezzato molto il tuo messaggio;<br />

si sente l’appartenenza<br />

alla propria terra quando si è più<br />

lontani. La scrittura del libro è stata<br />

molto faticosa e ha comportato anni<br />

di ricerche. All’inizio, (avevo 12<br />

anni) ho iniziato a cercare notizie<br />

sulla mia famiglia. Non pensavo di<br />

scrivere un libro, ma volevo solo<br />

approfondire l’origine e la storia del<br />

mio cognome. Poi alcuni anni fa ho<br />

pensato di dare vita ad un’opera che<br />

potesse avere un maggior numero<br />

di persone interessate.<br />

Ho dovuto per forza fare una scelta:<br />

o scrivere la genealogia e la storia<br />

del maggior numero di famiglie<br />

matelicesi (con il rischio comunque<br />

di tralasciarne sempre qualcuna),<br />

oppure di raccontare la storia di<br />

quelle famiglie legate agli stessi<br />

luoghi della mia famiglia (Piane,<br />

Colferraio, Rastia, Caprioli, Poggeto,<br />

Colli, e Grimaldi). Ho scelto<br />

questa seconda soluzione perché<br />

altrimenti non sarei riuscito a concludere<br />

l’opera.<br />

Mi scuso dell’incompletezza, ma il<br />

libro non voleva raccontare la storia<br />

di tutte le famiglie matelicesi. Comunque,<br />

se ciò può esserti d’aiuto,<br />

la famiglia Boarelli si è originata<br />

dalla frazione di Braccano di Matelica.<br />

Inizialmente il suo cognome<br />

era Bovarelli, nel corso del 1600<br />

la lettera “v” è stata omessa come<br />

pronuncia. Il cognome fa presumere,<br />

dunque, l’esistenza di un capostipite<br />

che magari commerciava o<br />

possedeva molti bovini.<br />

Per cercare la genealogia della tua<br />

famiglia bisognerebbe consultare<br />

Il cinema e le Marche,<br />

che scenografi a!<br />

Il 10 gennaio è iniziato alla grande<br />

l’anno ‘accademico’ dell’Università<br />

degli Adulti, con una eccellente<br />

presenza e partecipazione degli<br />

“studenti” così come eccellenti<br />

sono stati sinora tutti i corsi avviati,<br />

alcuni presso la tradizionale sede<br />

della Sala Convegni di Palazzo<br />

Ottoni, altri presso i locali della<br />

Scuola Media “E.Mattei” che<br />

quest’anno cura l’organizzazione<br />

complessiva delle attività formative.<br />

Senza nulla togliere agli altri docenti<br />

e alle altre materie, una nota di<br />

rilievo merita la lezione tenuta dal<br />

prof. Antonio Trecciola dal titolo “Il<br />

cinema e le Marche”, in un parterre<br />

da tutto esaurito.<br />

Le Marche, una volta ma ancora<br />

in tempi recenti, erano considerate<br />

terra di con ne e di con no (chi<br />

non ricorda il famoso episodio del<br />

Marchese del Grillo in cui la sorella<br />

viene ‘con nata’ con il marito<br />

proprio a Macerata?) per la loro<br />

povertà e forse arretratezza.<br />

Poi il cinema ha scoperto i suoi<br />

panorami mozza ato, i suoi borghi<br />

ancora intatti… allora decine di registi<br />

ne hanno fatto l’ambientazione<br />

ideale per girare le loro pellicole:<br />

Ossessione (1943), Il cielo sulla<br />

palude (1949), alcune scene di<br />

Senso (1954) di Luchino Visconti<br />

e via via no al noto “La stanza<br />

del glio” (2001) di Nanni Moretti<br />

vincitore della Palma d’oro al 54°<br />

festival di Cannes.<br />

Che dire poi degli artisti, dei<br />

cantanti, degli scenografi? Ave<br />

Ninchi, Valeria Moriconi, Massimo<br />

Girotti e cento altri. Bigiaretti,<br />

Betti, Ferretti (due volte oscar per<br />

la sceneggiatura) e altre decine tra<br />

gli sceneggiatori.<br />

In conclusione, tra la ricerca del<br />

“prof” e i ricordi più o meno<br />

sbiaditi degli “studenti” è passata<br />

un’ora serena che ci ha fatto conoscere<br />

meglio la bellezza del nostro<br />

<strong>prima</strong> l’archivio parrocchiale della<br />

Chiesa di Braccano, poi quello della<br />

Cattedrale di Santa Maria. Se in<br />

qualche modo vieni in Italia, sarò<br />

lieto di aiutarti nell’opera.<br />

Proprio questa mattina, appro ttando<br />

delle vacanze natalizie, sono andato<br />

a consultare l’archivio notarile<br />

a Camerino e mi sono imbattuto in<br />

un documento del 1543 in cui Nicola<br />

di Nicola Bovarelli (hanno lo<br />

stesso nome perché probabilmente<br />

gli era morto il padre quando la<br />

madre era in attesa) redige il suo<br />

testamento. Ti invio la <strong>prima</strong> pagina<br />

anche se il testo è di dif cilissima<br />

traduzione [allegato omesso, ndr].<br />

Anch’io non riesco a tradurlo se non<br />

per sommi capi.<br />

Cordiali saluti, Andrea Boldrini<br />

Il 10 gennaio 2011 Cesar Boarelli<br />

scrive:<br />

Caro Andrea,<br />

La ringrazio molto per la vostra<br />

pronta risposta, vi dico che il CD<br />

che viene nel vostro lavoro nella<br />

Tabella 18 ho trovato la mia nonna<br />

Giulia Traballoni moglie di Pietro<br />

Boarelli, egli è mio nonno. Hanno<br />

avuto 4 gli, il più grande Ivo è mio<br />

padre e ha vissuto in Argentina dal<br />

1952. Se sei interessato posso inviare<br />

l’albero genealogico da Pietro e<br />

Giulia discendente.<br />

Mi è piaciuto molto il vostro lavoro<br />

e deceo [desidero, ndr] sapere se ci<br />

sarà una seconda edizione con più<br />

famiglie della zona.<br />

Un grande saluto da Argentina<br />

Mendoza,<br />

Cesar Boarelli<br />

L’indomani Andrea risponde:<br />

Carissimo Cesar,<br />

non vorrei deluderti, ma per ora<br />

non ho in programma una seconda<br />

edizione; un po’ per impegni familiari,<br />

un po’ di lavoro. Inoltre, se<br />

Una scena del lm<br />

“La stanza del glio”<br />

ambientato<br />

ad Ancona<br />

territorio attraverso altri occhi,<br />

‘estranei’ e famosi… con un pizzico<br />

di innegabile orgoglio.<br />

m.b.<br />

dovessi riscrivere una<br />

storia di Matelica forse<br />

preferirei cambiare<br />

argomento e genere,<br />

ma non so dirti ancora<br />

nulla. In effetti, sono<br />

rimasti fuori cognomi<br />

che da secoli dimorano<br />

a Matelica e che<br />

potrebbero interessare<br />

ancora molte persone:<br />

Boarelli, Carsetti,<br />

Falzetti, Gagliardi,<br />

Pecchia, Antonelli,<br />

Burzacca...<br />

L’altra scelta che ho<br />

dovuto fare è stata di<br />

terminare le mie ricerche genealogiche<br />

al 1915 circa; infatti nelle<br />

linee troverai nomi che sono nati<br />

<strong>prima</strong>, tranne alcune eccezioni.<br />

Volevo evitare di inserire nelle<br />

tavole persone ancora in vita. Sarò<br />

comunque contento di avere la genealogia<br />

dei tuoi nonni che inserirò<br />

a matita nel mio librone di circa<br />

850 pagine che riproduce il CD<br />

rom allegato al libro. Tra l’altro ho<br />

anche conosciuto personalmente il<br />

fratello di tua nonna Gennaro e suo<br />

glio Giovanni. Loro sono i custodi<br />

anche dell’archivio parrocchiale<br />

della chiesa di San Vincenzo dei<br />

15<br />

Sotto, la copertina del libro,<br />

l’autore Andrea Boldrini<br />

mentre rma il suo libro<br />

durante la presentazione nel<br />

dicembre 2009<br />

Colli e sono stati molto gentili e<br />

disponibili nella consultazione dei<br />

documenti che appartengono alla<br />

Chiesa stessa.<br />

Un’ultima parola: dato che ho scoperto<br />

che vivi in Argentina, anche il<br />

fratello di mia nonna paterna Pietro<br />

Carsetti emigrò là intorno al 1930<br />

circa. Si stabilì a Cañada de Gomez.<br />

L’ho visto una sola volta quando<br />

venne a salutare mia nonna intorno<br />

al 1978. Morì dopo qualche anno e<br />

credo che in Argentina ora vivano<br />

i suoi gli.<br />

Un caloroso saluto,<br />

Andrea Boldrini<br />

NOTE TECNICHE<br />

I lettori noteranno alcune imprecisioni<br />

linguistiche nei messaggi di Cesar… il<br />

suo italiano in realtà è fi n troppo corretto<br />

per essere fi glio di emigrante e quindi<br />

aver presumibilmente appreso l’italiano<br />

solo dai genitori (in Argentina non sono<br />

molte le scuole in cui si studia l’italiano<br />

come lingua straniera). Ciò nonostante<br />

si è preferito lasciare anche le imprecisioni<br />

per garantire una maggiore<br />

genuinità al testo.<br />

Il libro “Di padre in fi glio” è a tutt’ora<br />

disponibile in edicola e per gli abbonati<br />

presso la Redazione di Palazzo Vescovile<br />

al prezzo speciale di 4 euro.<br />

TUTTI A SCUOLA<br />

con il patto educativo<br />

Scadono in questi giorni le iscrizioni per la Scuola dell’Infanzia (Materna)<br />

e Primaria (Elementare).<br />

I genitori dei bambini che già frequentano la scuola dell’Infanzia nel<br />

corrente anno scolastico dovranno presentare la domanda di conferma<br />

dell’iscrizione, mentre le nuove iscrizioni, obbligatorie per il primo anno<br />

di ogni ciclo, si ricevono presso la segreteria del Circolo Didattico dalle<br />

11 alle 13 e dalle 16.30 alle 18.30 nei seguenti giorni: venerdì 4, sabato<br />

5 (solo mattino), lunedì 7, martedì 8 e mercoledì 9.<br />

Al momento dell’iscrizione sarà<br />

richiesta la sottoscrizione al Patto<br />

Educativo di Corresponsabilità.<br />

Alla Scuola dell’infanzia possono<br />

essere iscritti tutti i bambini<br />

che compiono il terzo anno di<br />

età entro il 31 dicembre 2011,<br />

mentre per quanto riguarda la<br />

Scuola Primaria dovranno essere<br />

iscritti alla classe <strong>prima</strong> tutti i<br />

minori residenti nel Comune che<br />

compiono sei anni di età entro<br />

il 31 dicembre 2011. Potranno<br />

essere iscritti alla classe <strong>prima</strong> i<br />

minori residenti nel Comune che<br />

compiono sei anni di età entro il<br />

30 aprile 2012.<br />

15 matelica.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.52


16 >MATELICA<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Al servizio di Gesù Cristo<br />

Il cammino delle Clarisse dentro e al servizio della Comunità<br />

In punta di piedi… così sei<br />

nuove consorelle sono entrate<br />

poco più di 5 mesi fa nel Monastero<br />

di Santa Maria Maddalena<br />

(per noi tutti il Monastero<br />

della Beata Mattia) af ancando le<br />

sette clarisse che – da una vita –<br />

abitano e curano questo luogo di<br />

spiritualità così caro ai matelicesi<br />

Un lungo cammino appena iniziato<br />

in una missione che – se Dio vorrà<br />

– porterà frutti incredibili per la<br />

Comunità delle Clarisse, la cittadina<br />

e per il mondo intero.<br />

Ecco perché con L’Azione abbiamo<br />

voluto aprire uno spazio proprio a<br />

loro… perché sia possibile condividere<br />

questo cammino. Per crescere<br />

insieme nella gioia.<br />

La Redazione<br />

“Ecco, Io faccio<br />

una cosa nuova:…<br />

Aprirò anche nel deserto<br />

una strada”!<br />

Isaia 43,19<br />

Lo scorso 29 agosto, mentre il<br />

gruppetto di sorelle chiamate in<br />

aiuto dalla comunità delle sorelle di<br />

Matelica, varcava processionalmente<br />

la porta del Santuario della Beata<br />

Mattia al canto del Veni Creator,<br />

questa Parola del Signore è tornata<br />

a risuonare nell’animo quanti, da<br />

tempo, hanno visto da lontano la<br />

possibilità di una cosa nuova, di una<br />

luce di speranza che poteva ancora<br />

riaccendersi, di una linfa nuova da<br />

“innestare” nel terreno di questo<br />

luogo, già fecondo di una grande<br />

storia di santità.<br />

Una Parola che in qualche modo ha<br />

ripreso a farsi carne, ad assumere<br />

forma nuova attraverso la disponibilità<br />

di noi sei sorelle e dei nostri<br />

tre monasteri di origine - Kamonyi<br />

(Rwanda), Città della Pieve (Perugia)<br />

e Pollenza (Macerata) - che, inviandoci,<br />

hanno creduto e sostenuto<br />

concretamente il progetto.<br />

Ad animarci un medesimo sguardo<br />

di fede e spinta di carità, riconosciuti<br />

come un grande dono di Dio che<br />

ci precede e ci sta accompagnando<br />

giorno per giorno.<br />

Ed ecco: nel deserto una strada…<br />

un cammino aperto dal Signore, da<br />

noi accolto con ducia e semplicità,<br />

nella disponibilità ad aprirci<br />

a Colui cui nulla è impossibile, a<br />

collaborare nella povertà dei mezzi<br />

con la Sua grazia per la desiderata<br />

rinascita di questa cara comunità.<br />

In questa luce stiamo muovendo i<br />

nostri primi passi, insieme alle sette<br />

tenaci e fedeli sorelle di questo monastero<br />

di Matelica, passi sostenuti<br />

Materna, nuovi giochi<br />

Consegna di regali per la scuola per<br />

l’infanzia di via Bellini. Venerdì<br />

mattina il sindaco Paolo Sparvoli,<br />

assieme all’assessore alla pubblica<br />

istruzione Rosanna Procaccini e al<br />

presidente di circolo Rosario Dolce,<br />

hanno regalato ai bambini una serie<br />

di giocattoli. “Si tratta di un’iniziativa<br />

che si faceva spesso in passato<br />

– osserva l’assessore Procaccini –.<br />

Forse era da un po’ di anni che non<br />

succedeva più, ma abbiamo pensato<br />

che potesse essere un chiaro segnale<br />

di un’attenzione viva della nostra<br />

amministrazione nei confronti di<br />

questa scuola”. Costruzioni, giocattoli,<br />

bambolotti, zoo da montare<br />

e molto altro, per rendere sempre<br />

più ef ciente la nuova sede della<br />

scuola dell’infanzia. Circa 1.200<br />

euro investiti in questo progetto<br />

che ha portato i giocattoli alle<br />

nove sezioni della scuola, che in<br />

tutto conta circa 230 bambini. E le<br />

novità in via Bellini non niscono<br />

qui. Dopo le ultime modi che per<br />

la viabilità arrivano anche i lavori<br />

all’esterno. Nel parco adiacente<br />

alla scuola sarà realizzato uno<br />

spazio gioco con scivoli, altalene<br />

e attrezzature per i più piccoli. Un<br />

salto di qualità. “Stando qui dentro<br />

non ci si può non accorgere che la<br />

qualità della struttura è nettamente<br />

migliorata – evidenzia il sindaco -.<br />

Dopo tredici anni nei container e<br />

poi la sede di via Circonvallazione<br />

è importante essere arrivati qui. E’<br />

il meglio di quello che si poteva<br />

fare. Certo, tutto è perfettibile, ma<br />

siamo indubbiamente sulla buona<br />

via”. Entro l’anno ci sarà anche la<br />

sistemazione del tetto che non era<br />

previsto nel primo appalto. Un primo<br />

intervento, pur se provvisorio, è<br />

stato già fatto, ma entro l’anno verrà<br />

realizzata l’intera risistemazione<br />

anche di concerto con aziende che si<br />

occupano dell’annullamento della<br />

dispersione termica negli edi ci.<br />

L'ingresso delle sei nuove sorelle nel Monastero<br />

di Santa Maria Maddalena (della Beata Mattia) il 29 agosto scorso<br />

e accompagnati da una “famiglia”<br />

allargata, di cui è parte importante<br />

la Federazione dei Monasteri delle<br />

Clarisse di Marche-Abruzzo, e da<br />

quelle “famiglie” da cui proveniamo<br />

noi sorelle del gruppo di aiuto,<br />

a tenere lo sguardo desto e aperto<br />

sugli orizzonti più ampi del nostro<br />

Ordine, che amiamo e serviamo<br />

(spesso senza rendercene troppo<br />

conto) nella concretezza delle nostre<br />

fraternità locali.<br />

Accanto a loro, la vicinanza di<br />

tante comunità e sorelle, di sacerdoti<br />

e persone conosciute, di cui<br />

sentiamo concreta la solidarietà e<br />

la preghiera.<br />

Una realtà che ci aiuta a pensare alle<br />

Atto di bracconaggio<br />

La Lac Marche<br />

condanna senza<br />

mezzi termini<br />

l’ignobile episodio<br />

del ritrovamento<br />

di una testa di lupo mozzata<br />

ed appesa ad un cartello stradale<br />

turistico a pochi chilometri da<br />

Visso, dentro il Parco Nazionale dei<br />

Monti Sibillini. Alla testa del povero<br />

animale era anche allegato un<br />

messaggio intimidatorio indirizzato<br />

al Presidente del Parco Nazionale<br />

dei Monti Sibillini, ed al Sindaco<br />

di Visso, sede del Parco. Si tratta<br />

chiaramente di un avvertimento in<br />

stile “ma oso” da parte di coloro<br />

che non hanno mai accettato l’istituzione<br />

del Parco Nazionale dei<br />

Sibillini e che ora, appro ttando dei<br />

recenti episodi di attacco al bestiame<br />

ad alcuni allevatori del Parco,<br />

attribuiti a branchi di lupi, ed artatamente<br />

ampli cati da giornali e Tv,<br />

vorrebbero che insieme alla caccia<br />

di selezione al cinghiale nel Parco<br />

fosse magari riaperta anche la caccia<br />

al lupo... E’ l’ennesimo atto di<br />

bracconaggio arrecato al lupo, una<br />

specie protetta su tutto il territorio<br />

nazionale, perché sempre sull’orlo<br />

dell’estinzione, ma che è anche<br />

il simbolo del Parco Nazionale<br />

dei Sibillini. Come Lac Marche,<br />

giusto pochi giorni fa, avevamo<br />

denunciato il pericoloso aumento<br />

del fenomeno del bracconaggio<br />

nella nostra Regione, determinato<br />

da un generale abbassamento della<br />

soglia delle legalità a tutti i livelli<br />

e, non a caso, dalla cronica carenza<br />

di organici e di fondi destinati alle<br />

forze dell’ordine che dovrebbero<br />

controllare il territorio. Ne deriva<br />

quindi che i rarissimi successi di<br />

contrasto al bracconaggio ottenuti<br />

dalle forze dell’ordine, rappresentano<br />

solo una goccia nel mare scon -<br />

nato dell’illegalità venatoria. Il fatto<br />

poi che la testa del lupo sia stata<br />

fatta ritrovare all’interno del Parco<br />

e con un messaggio minaccioso<br />

indirizzato al Presidente dell’area<br />

protetta, è la dimostrazione del fallimento<br />

della politica del “dialogo”<br />

e di “apertura” operata dallo stesso<br />

Ente nei confronti di determinate<br />

categorie che, evidentemente,<br />

hanno interpretato questa politica<br />

come un atto di “debolezza” da<br />

parte delle istituzioni e della legge.<br />

La Regione Marche si è dotata da<br />

molti anni di un’apposita legge<br />

che indennizza gli allevatori per i<br />

danni causati dai lupi, come pure<br />

gli agricoltori per quelli determinati<br />

dai cinghiali. Quindi, se si vogliono<br />

giustamente risarcire ed aiutare gli<br />

allevatori che operano nel Parco,<br />

non occorre trasformare i cacciatori<br />

locali in altrettante squadre di<br />

sele-controllori e organizzare delle<br />

“braccate” nell’area protetta, ma<br />

semplicemente, applicare la legge,<br />

ovviamente dopo che si è accertato<br />

che a compiere il danno siano stati<br />

effettivamente dei lupi e non magari<br />

un branco di cani inselvatichiti che<br />

scorrazzano a migliaia sulle nostre<br />

montagne… Inoltre, per prevenire<br />

gli attacchi, basterebbe dotare gli<br />

allevatori di adeguati recinti per<br />

le greggi e assegnare loro dei cani<br />

pastori di razza abruzzese, particolarmente<br />

adatti e selezionati per la<br />

difesa dagli attacchi da lupi o da<br />

cani inselvatichiti.<br />

Danilo Baldini,<br />

delegato della Lac per le Marche<br />

Il sindaco Sparvoli e l'assessore Procaccini giocano insieme ai bambini La testa di lupo mozzata<br />

opere di Dio come opere di comunione,<br />

feconde perché frutto di fede<br />

e di collaborazione nella Chiesa.<br />

Il 29 agosto segna perciò nella<br />

nostra storia un nuovo inizio, che<br />

percepiamo preparato dal Signore<br />

da lungo tempo, non senza l’intercessione<br />

attiva dei Suoi Santi, <strong>prima</strong><br />

fra tutte della “nostra” Beata Mattia<br />

Nazzarei, più che mai presente e<br />

viva tra queste mura, come vigile<br />

sentinella che - nei secoli - non ha<br />

mai cessato di intercedere maternamente<br />

per le sue sorelle, memore<br />

della sua stessa promessa fatta<br />

poco <strong>prima</strong> di morire: Io custodirò<br />

sempre questo monastero.<br />

I Santi sono la nostra profezia e,<br />

a qualsiasi epoca appartengano, ci<br />

offrono in se stessi gli occhi della<br />

fede e della speranza con i quali<br />

poter guardare anche noi lungo i<br />

sentieri della nostra storia, travagliata,<br />

spesso oscura e sofferente.<br />

Loro incarnano anche per noi quel<br />

supplemento di ducia e di amore<br />

che vince ogni paura e tentennamento,<br />

e di cui la grazia di Dio continua<br />

a servirsi per sollecitare anche<br />

dalla nostra vita un supplemento di<br />

incarnazione della Sua speranza che<br />

non delude.<br />

Le vostre Sorelle Clarisse<br />

di Matelica<br />

La vita...<br />

un equilibrio<br />

sopra la follia<br />

Andrea: Ciao Gigi.<br />

Gigi: Ciao Andrè’.<br />

A: Attento attento Gigi… per poco non<br />

andavi sotto una macchina.<br />

G: Oh… non se pole fa’ mancu na<br />

passeggiata… core tutti come matti!<br />

Ma do’ jirà cuscì de corsa?!?<br />

A: Caro Gigi, questo è solo uno dei mali<br />

di questa società, molti altri passano<br />

quasi in sordina senza che qualcuno ci<br />

informi. Per restare nel mondo delle auto<br />

tutti abbiamo seguito le vicende degli<br />

operai della Fiat, costretti ad accettare<br />

nuove regole di lavoro per abbassare i<br />

costi di produzione, perché il mercato<br />

lo richiede, perché se si vogliono<br />

mantenere i posti di lavoro bisogna<br />

vendere, e per vendere bisogna essere<br />

competitivi, e anche se il Governo dà<br />

gli incentivi tutti i marchi fanno degli<br />

sconti e propongono fi nanziamenti, e<br />

tutto questo allo scopo di vendere nuove<br />

auto, e anche se non sappiamo più come<br />

smaltire quelle vecchie, e anche se chi<br />

compra si indebita per qualche anno, e<br />

anche se quella che abbiamo cambiato<br />

poteva andare ancora per un po’…<br />

G: E… e… e… e ammazzete Andre’<br />

che catastrofe!!! Da un po’ de tembu<br />

stai ’ncazzatu forte, non te se pole di’<br />

“bellu che fai” che me massacri co’ sti<br />

discorsi… e che sarà mai cambia’ na<br />

mmachina…<br />

A: Aspetta aspetta Gigi, che fi nisco il<br />

discorso… chi tiene le redini di questo<br />

progetto sai quanto guadagna?<br />

G: None, perché?<br />

A: Guadagna come 1000 (dico mille!)<br />

operai… t’è piaciuta questa?!?<br />

G: Ma chi? Quillu che porta sempre la<br />

stessa majetta estate e inverno?<br />

A: Proprio quello!<br />

G: Andre’, je li fatta a famme strani’<br />

pure sta ordi… va a fi ni’ che quanno<br />

te vedo cambio strada…<br />

A: Bravo… è proprio quello che vogliono!<br />

Persone con occhi, orecchie<br />

e bocche chiuse. Così con un po’ de<br />

vasellina…<br />

Equinozio<br />

16 matelica.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.49


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

>MATELICA<<br />

E il gemellaggio continua...<br />

Inaugurato il monumento ad Enrico Mattei a Las Rosas in Argentina<br />

L'inaugurazione del monumento di Enrico Mattei a Las Rosas<br />

di EGIDIO MONTEMEZZO<br />

Cambiano gli amministratori<br />

ma il gemellaggio da<br />

quella idea iniziale del<br />

2001 e primo incontro<br />

uf ciale nel 2003, genera ancora<br />

nuove amicizie e nuove iniziative.<br />

Questa volta la condivisione che<br />

ha fatto ritrovare insieme le due<br />

comunità gemellate, cioè Matelica<br />

e Las Rosas, è stata nel segno di Enrico<br />

Mattei. Tutti sanno ciò che ha<br />

rappresentato per l’Italia e soprattutto<br />

per Matelica il nostro illustre<br />

concittadino, quello che era più<br />

dif cile da ipotizzare era certamente<br />

un suo ulteriore riconoscimento<br />

al di là dell’Atlantico e cioè nella<br />

comunità argentina. Così, dopo il<br />

coro intitolato appunto ad “Enrico<br />

Mattei”, Las Rosas ha pensato e<br />

fatto una cosa ancora più grande<br />

quella cioè di dedicargli anche un<br />

apposito monumento. Era una idea<br />

che da tempo covava in un giovane<br />

scultore ed amico argentino Lucas<br />

Emanuel Silvestro che vive a San<br />

Severino. Presi i primi contatti e le<br />

prime disponibilità ed elaborati i<br />

primi “schizzi” l’opera pian piano<br />

ha preso corpo no alla effettiva<br />

realizzazione nella piazza di Las<br />

Rosas. Per l’occasione il sindaco<br />

Paolo Sparvoli, nei primi giorni<br />

dell’anno, è “volato” in Argentina<br />

per presenziare a questo ulteriore<br />

gesto di amicizia e riconoscenza per<br />

la nostra città e per i suoi personaggi<br />

illustri. All’inaugurazione erano<br />

presenti naturalmente tutte le autorità<br />

argentine, con in testa il sindaco<br />

Raul Ponzio, e la cerimonia, svoltasi<br />

all’intersezione fra via Santa Fe<br />

500 mila euro per la Casa di Riposo<br />

Mentre continua il dibattito sulla<br />

prossima trasformazione della Casa<br />

di Riposo (cfr specchietto) la nostra<br />

struttura porta a casa un “successo”<br />

che non è forse esagerato de nire<br />

senza precedenti.<br />

Proprio in questi giorni, infatti, è<br />

stata resa nota la graduatoria dei<br />

progetti finanziabili all’interno<br />

dell’Ambito Territoriale Sociale n.4<br />

(Matelica / San Severino) in merito<br />

ai fondi del Programma Operativo<br />

Regionale (POR) 2007-2013 che, in<br />

base alla delibera DGR 1823/2009,<br />

prevede, a co nanziamento in misura<br />

del 50%, “Contributi in conto<br />

capitale per l’acquisto di immobili<br />

nuovi o per la costruzione, ristrutturazione,<br />

adeguamento e riquali cazione<br />

delle strutture socio-educative<br />

e socio-assistenziali esistenti”.<br />

La graduatoria teneva conto, con<br />

differenti punteggi attribuiti ai<br />

progetti presentati, del coinvolgimento<br />

degli attori sociali del territorio,<br />

dell’entità dell’investimento,<br />

dello stato della realizzazione del<br />

progetto e dei provvedimenti adot-<br />

C'è l'assemblea<br />

Venerdì 11 febbraio alle ore 21 presso<br />

la Sala parrocchiale di Regina Pacis,<br />

i gruppi consiliari di minoranza Matelica<br />

Insieme e Matelica RiparTiAmo<br />

organizzano un’assemblea pubblica<br />

sul futuro della Casa di Riposo. “I<br />

cittadini sono invitati a partecipare.<br />

Per una scelta condivisa. Senza fretta.<br />

Senza preconcetti. Discutiamone. Tutti<br />

tati in merito alla riquali cazione<br />

energetica delle strutture oggetto di<br />

intervento, dato che risultano essere<br />

ammesse a rendicontazione le spese<br />

sostenute a partire dal 1 gennaio<br />

2007 e no al 31 dicembre 2017.<br />

In parole povere, una presa d’atto<br />

del lavoro e degli interventi economici<br />

che le strutture hanno messo in<br />

piedi nell’ultimo triennio e di quelli<br />

preventivati per i successivi sette<br />

anni, con una partecipazione economica<br />

signi cativa a sostegno di chi<br />

investe in miglioramenti importanti<br />

in ambito socio-assistenziale ed<br />

educativo.<br />

Tra gli otto progetti presentati quello<br />

della Casa di Riposo di Matelica,<br />

per un importo di 1.074.438,23<br />

euro, è risultato essere il primo in<br />

graduatoria. Tra i diversi interventi<br />

inseriti nel progetto complessivo<br />

che ha superato nel giudizio della<br />

Commissione quelli delle case di<br />

riposo di Gagliole e San Severino<br />

oltreché di diversi Comuni del<br />

territorio, la ristrutturazione, con<br />

ampliamento, miglioramento termico<br />

e adeguamento alle norme<br />

antincendio per oltre 160 mila euro<br />

(già eseguito); la realizzazione di<br />

una scala protetta, l’acquisto di<br />

arredi, attrezzature e strumentazione<br />

tecnica per complessivi 43<br />

mila euro e rotti (già eseguito) e<br />

l’installazione di una piattaforma<br />

elevatrice per l’abbattimento di<br />

barriere architettoniche per circa 50<br />

mila euro (in fase di realizzazione).<br />

Così come di prossima realizzazione,<br />

soprattutto ora grazie al<br />

riconoscimento del nanziamento<br />

da parte della Regione Marche,<br />

saranno i progetti già approvati ed<br />

esecutivi per un l’ampliamento del<br />

Modulo C destinato ad accogliere<br />

10 nuovi posti letto destinati a<br />

malati di Alzheimer e l’impianto<br />

fotovoltaico integrato per una spesa<br />

complessiva di oltre 800 mila euro.<br />

Una struttura che cresce, dunque, e<br />

che si mostra al passo con i tempi,<br />

all’avanguardia nell’offrire un servizio<br />

socio-assistenziale di livello<br />

sempre più alto.<br />

a.g.<br />

BREVI DA MATELICA<br />

~ TORNEO DI SOFT DART<br />

Sbarcano a Matelica le freccette (soft dart per gli addetti al settore)<br />

con il 1° Torneo Paprikas organizzato in collaborazione con la<br />

coffee games). La gara si svolgerà domenica 6 febbraio a partire<br />

dalle 15 presso l’Hotel Massi ed è aperto alle categorie A/B e<br />

C/D sia maschile che femminile, ma anche ai non tesserati. Le<br />

premiazioni sono previste per categoria con premi ai primi tre<br />

classifi cati. Ogni info al 349/0835586 (Francesco).<br />

~ UN PEZZO DI STORIA PER NON DIMENTICARE<br />

1985. Vallanzasca Renato, matricola 38529H, nato a Milano il 4<br />

maggio 1950, è rinchiuso in una cella di isolamento nel braccio<br />

di rigore della casa circondariale di Ariano Irpino. La sua propensione<br />

per il crimine si era rivelata sin da bambino quando, a nove<br />

anni, con la sua piccola banda libera una tigre da un circo. Così<br />

piccolo, ha già la stoffa del leader. Gli altri ragazzini, Enzo, Giorgio<br />

e Antonella, la “sorellina” venuta da Napoli, pendono dalle sue<br />

labbra. E quella <strong>prima</strong> ragazzata, che gli apre le porte del carcere<br />

minorile, segnerà la sua strada per sempre. Una volta uscito, dai<br />

piccoli furti nel quartiere passerà in rapida escalation alle rapine,<br />

ai sequestri di persona, agli omicidi. Renato Vallanzasca diventa<br />

“il boss della Comasina”.<br />

Il fi lm “Vallanzasca Gli angeli del male” di Michele Placido e con<br />

Kim Rossi Stuart è in proiezione al Cinema Teatro da sabato a<br />

lunedì alle 21,15; domenica anche alle 18.<br />

e via Italia, è stata contornata da<br />

una vasta partecipazione di popolo<br />

e da vari momenti che hanno visto<br />

alternarsi con successo la banda<br />

musicale, i ballerini di tango argentino<br />

e naturalmente il coro “Enrico<br />

Mattei”. Come sempre gli argentini<br />

hanno accolto con grande festa ed<br />

altrettanto entusiasmo l’illustre<br />

ospite incentivando quel senso di<br />

forte amicizia che contraddistingue<br />

le due comunità. Per il sindaco sono<br />

stati cinque giorni intensissimi in<br />

quanto la visita non si è limitata<br />

all’inaugurazione ma ha spaziato su<br />

temi istituzionali, religiosi, culturali<br />

ed economici che possono ben rappresentare<br />

la collaborazione fra le<br />

due città. Così agli ulteriori rapporti<br />

istituzionali che hanno coinvolto<br />

in momenti diversi i due sindaci, il<br />

presidente del consiglio comunale<br />

e l’intera giunta rosense, il nostro<br />

primo cittadino si è incontrato con<br />

i Vigili del Fuoco ed il Comando di<br />

Polizia, ha partecipato alla messa<br />

in Cattedrale facendo visita anche<br />

alla Cappela di Santa Rosa de Lima<br />

dov’è è esposta la Madonna di Loreto<br />

dono della comunità matelicese.<br />

Non sono mancate le opportune<br />

visite ad associazioni culturali e<br />

solidaristiche come l’Unione Marchigiana<br />

a luoghi in cui si apprende<br />

(la biblioteca) o si insegna (scuola<br />

Dante Alighieri) anche la cultura<br />

e la lingua italiana. Il tema che va<br />

certamente più e meglio sviluppato<br />

è quello della collaborazione<br />

economica. È interessante già che<br />

Marcelo Paoli si sia specializzato<br />

17<br />

Enrico Mattei<br />

in Italia ed abbia messo a frutto la<br />

sua esperienza aprendo una fabbrica<br />

di pasta a cui ha dato il nome<br />

“Matelica”. Il sindaco ha visitato<br />

questo stabilimento ed altrettanto<br />

ha fatto con le altre aziende locali<br />

tutte molto belle e tecnologicamente<br />

avanzate. Ha avuto anche<br />

un incontro con l’associazione<br />

degli industriali, con la quale si<br />

dovrà approfondire la possibilità e<br />

l’opportunità di scambi economici<br />

ed imprenditoriali che, per quanto<br />

ci riguarda, potrebbero proprio<br />

coinvolgere anche le Fondazioni<br />

Mattei di Matelica e Milano insieme<br />

appunto al Centro Industriale<br />

di Las Rosas. Non ha trascurato<br />

di visitare anche aziende agricole<br />

ed allevamenti di bovini tuttora<br />

trainanti e fondamentali in Argentina.<br />

Nella trasferta, naturalmente,<br />

anche l’immancabile appuntamento<br />

con la comunità marchigiana che è<br />

sfociato in un incontro di popolo<br />

con la tradizionale festa e cena con<br />

i marchigiani in cui l’ottimo asado<br />

l’ha ovviamente fatta da padrone.<br />

Tutto questo si realizza se c’è un<br />

forte impegno e collaborazione<br />

delle persone ed ancora una volta<br />

dobbiamo citare fra queste Marcelo<br />

Paoli e sua moglie Alejandra, anime<br />

storiche del gemellaggio, a cui va il<br />

ringraziamento del sindaco e della<br />

città, insieme a Cesar Negri ed altri<br />

che si sono coinvolti ancora una<br />

volta nell’organizzazione di un importante<br />

avvenimento inserendo un<br />

ulteriore tassello nell’amicizia fra le<br />

due città di Matelica e Las Rosas.<br />

~ DON CHISCIOTTE RINVIATO<br />

Lo spettacolo “Don Chisciotte” di e con Franco Branciaroli previsto<br />

al Teatro Piermarini di Matelica per venerdì 11 febbraio è stato<br />

rinviato a lunedì 21 febbraio sempre alle 21.15.<br />

~ FEDELTÀ AL LAVORO… CHI SEGNALARE?<br />

La Camera di Commercio di Macerata, allo scopo di premiare i<br />

lavoratori benemeriti per lunga e fedele anzianità di servizio e gli<br />

imprenditori che si sono resi particolarmente meritevoli nel campo<br />

del progresso tecnico–economico della provincia, istituisce anche<br />

quest’anno il concorso per la premiazione della fedeltà al lavoro e<br />

del progresso economico, giunto alla sua 36 a edizione. Possono<br />

concorrere all’assegnazione dei premi i soggetti che abbiano operato<br />

o che operino nella provincia di Macerata: imprenditori industriali,<br />

commerciali, artigiani, agricoli, del settore della pesca, titolari<br />

di brevetto per una invenzione industriale e di particolare valore<br />

sociale ed economico, imprenditori che abbiano apportato notevoli<br />

miglioramenti tecnici di carattere sociale o miglioramenti nei servizi<br />

al pubblico, amministratori di società di capitali, dipendenti del<br />

settore privato. Il bando dove accertare i requisiti indispensabili per<br />

partecipare al concorso, ed il facsimile di domanda, sono reperibili<br />

anche nel sito del Comune di Matelica. Rispetto alle precedenti<br />

edizioni, quest’anno la Giunta della Camera di Commercio si riserva<br />

la facoltà di assegnare il Premio Speciale “Maceratese nel mondo”<br />

ad una personalità originaria del territorio provinciale che con la<br />

propria attività abbia contribuito a far conoscere e a dare risalto<br />

al nome della provincia di Macerata nel mondo.<br />

17m matelica.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.50


18 >SASSOFERRATO<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 febbraio 2011<br />

Un parco eolico?<br />

Il progetto della M Tre nel sentinate<br />

di VERONIQUE ANGELETTI<br />

Entra nel vivo della cronaca<br />

il progetto del parco eolico<br />

che la M Tre srl si propone<br />

di realizzare tra le frazioni<br />

di Casaldelvento e Coldellanoce<br />

nel sentinate. Entra nel vivo della<br />

cronaca anche perché, mentre dal<br />

mese di aprile 2010, per ottenere<br />

l’autorizzazione unica, è sottoposto<br />

alla valutazione d’impatto ambientale,<br />

su invito del sindaco Ugo<br />

Pesciarelli, la ditta proponente si<br />

sta interfacciando con la comunità.<br />

Incontri informativi dove la M Tre<br />

Energie Eoliche Srl, la società nata<br />

nel 2009 per sviluppare l’eolico<br />

nelle Marche, dalla Merloni Finanziaria,<br />

holding di controllo del<br />

gruppo Ariston Thermo di Fabriano,<br />

e dalla Tre Spa, acronimo di Tozzi<br />

Renewable Energy di Ravenna,<br />

si è dap<strong>prima</strong> incontrata con la<br />

giunta, poi, a novembre, con tutti<br />

i consiglieri comunali a Palazzo<br />

Oliva ed infine il 18 gennaio scorso,<br />

con il Comitato Tutela Ambiente<br />

Sassoferrato-San Donato che, da<br />

diversi mesi, vagliava il progetto.<br />

Un appuntamento quello del 18<br />

gennaio dove, seppur non invitati,<br />

sono arrivati rappresentanti di<br />

Legambiente, del Wwf, del Cai di<br />

Fabriano, di Lupus in Fabula ed<br />

esponenti del partito dei verdi. Stake-holders<br />

dell’ambiente che hanno<br />

preso atto che il Comitato Tutela<br />

Ambiente ha detto un “sì” al Parco<br />

seppur “sofferto e condizionato” ed<br />

in quel momento si sono rifiutati<br />

di esprimersi senza <strong>prima</strong> averne<br />

parlato con le loro organizzazioni,<br />

a livello provinciale e regionale. Un<br />

no-comment che però non riesce a<br />

nascondere le loro perplessità sullo<br />

skyline, sulla perdita d’identità dei<br />

luoghi, sulle modifiche alla rete<br />

viaria per portare in quota torrioni<br />

e pale. Pertanto, nell’attesa che<br />

ognuno prenda posizione e soprattutto<br />

che ci sia un assemblea<br />

aperta al grande pubblico, ecco il<br />

progetto che la M Tre srl si propone<br />

di installare sui monti che dividono<br />

Sassoferrato da Scheggia per mezzo<br />

dei dati reperibili sul web-site della<br />

regione Marche.<br />

Innanzitutto si tratta di un parco<br />

eolico che si compone di undici<br />

aerogeneratori. Per calcolare il loro<br />

impatto, la società ha preso in considerazione<br />

il massimo delle altezze<br />

con torri di 100 metri e rotori dal<br />

diametro di 70 metri. Svilupperan-<br />

no una potenza complessiva di 22<br />

MW ed intercetteranno il vento<br />

sulle cime di Monte Mezzano (715<br />

m s.l.m.), Le Siere (823 m s.l.m.),<br />

Chicosse (755 m s.l.m.) e Miesola<br />

(806 m s.l.m.) che l’ultima serie<br />

di dati degli anemometri messi in<br />

quota – sempre secondo la M Tre<br />

srl – conferma essere ottimale. L’area<br />

dove il parco nasce è una zona<br />

detta libera di vincoli. Ovvero non<br />

ha limiti da parte del Piano Paesaggistico<br />

Ambientale Regionale<br />

(PPAR) , nemmeno del Piano Territoriale<br />

di Coordinamento provinciale<br />

di Ancona (PTC), e neanche<br />

del Piano Regolatore comunale di<br />

Sassoferrato (PRG) salvo però – ed<br />

è importante - la norma che tutela<br />

i crinali. Inoltre gli aerogeneratori<br />

non si inseriscono in un paesaggio<br />

agrario considerato storico salvo la<br />

valenza - ma limitata - del Monte<br />

Mezzano per la zona di Gaville.<br />

Un altro dato da considerare è che<br />

l’area è dotata di una buona rete di<br />

strade vicinali e di sentieri che, se<br />

una volta erano a servizio dei pascoli,<br />

oggi più che altro sono a servizio<br />

del taglio del bosco. Il che significa<br />

che la società non dovrebbe essere<br />

invasiva nel modificare il tracciato<br />

delle strade per fare transitare i<br />

larghi mezzi necessari al trasporto<br />

dei tronchi dei torrioni e delle pale.<br />

Insomma un’area disabitata dove<br />

le tracce dell’uomo risulterebbero<br />

solo in località Savina dove esistono<br />

ancora i ruderi di una casa rurale.<br />

Un’area dove lo studio di impatto<br />

ambientale della società afferma<br />

sia in atto “un processo inverso di<br />

rinaturalizzazione non controllata<br />

da processi antropici”. Un processo<br />

determinato dalla “povertà dell’area,<br />

dalla mancanza di specifici<br />

interessi economici - anche quelli<br />

connessi con la pratica agricola,<br />

dall’abbandono da parte dell’uomo<br />

dei terreni più acclivi e difficili da<br />

coltivare, dall’isolamento e la difficoltà<br />

di accesso di queste piccole<br />

valli trasversali e dall’abbondanza<br />

di acqua e di condizioni microclimatiche<br />

favorevoli per lo sviluppo<br />

della vegetazione”. Quanto alle<br />

acque, seppur sono sotto norme di<br />

salvaguardia sia per le superficiali<br />

che sotterranee destinate al consumo<br />

umano, la M Tre anticipa il<br />

problema impegnandosi a rispettare<br />

le fonte quando realizzerà la viabilità<br />

di servizio. Ed in particolare<br />

quella sotto il monte Mezzano a<br />

quota 640 metri e l’altra detta delle<br />

Mandorelle tra il Monte le Siere e<br />

il Chicosse a quota 670. Anche per<br />

l’ eletrodotto, in apparenza non ci<br />

sono problemi. M Tre s’impegna<br />

ad interrare i cavi fino alla stazione<br />

per il collegamento alla rete<br />

elettrica che si trova in una strada<br />

secondaria che interseca con la SP<br />

Cabernardi. Anche se attraversa un<br />

area sotto la tutela della sovrintendenza.<br />

Infine, considerando che il<br />

Parco eolico non ricade all’interno<br />

di parchi naturali, riserve statali,<br />

zone ZPS e SIC, aree floristiche<br />

o aree sensibili, dal punto di vista<br />

formale, punti neri sembra non ce<br />

ne siano. Soprattutto considerando<br />

che gli aerogeneratori sono a due<br />

chilometri dal Sito di Interesse<br />

Comunitario “Monte Lo Spicchio<br />

– Monte Columeo – Valle di S.<br />

Pietro”; a 1.250 metri della Zona di<br />

Protezione Speciale “Monte Cucco<br />

e Monte Columeo” ; ad altri 2.000<br />

metri dell’area Floristica “Versante<br />

est Monte Cucco” , e non dista<br />

molto del parco “Monte Catria e<br />

Monte Cucco-Montelago” pensato<br />

nel lontano 1990 e mai attuato.<br />

Infine il problema dei rapaci – che<br />

purché dotati di una vista acutissima<br />

non vedono il lento movimento<br />

delle pale – dovrebbe essere sotto<br />

controllo con l’uso di speciali sensori<br />

acustici.<br />

UN GARIBALDINO SASSOFERRATESE<br />

Il 18 settembre 1860 si combatteva un’aspra battaglia<br />

nei pressi di Castelfidardo tra l’esercito pontificio, comandato<br />

dal Generale Lamoricière, e l’esercito sabaudo<br />

comandato dal generale Fanti. L’esercito pontifico,<br />

in seguito alla sconfitta, si ritirava in Ancona (che<br />

sarà presa il 29 settembre dopo l’assedio) e l’esercito<br />

di Vittorio Emanuele II occupava così, le<br />

Marche. A Sassoferrato, due giorni dopo<br />

la battaglia di Castelfidardo, si riuniva il”<br />

Consiglio”. Il 21 ottobre 1860 veniva<br />

emesso il Decreto Regio per la convocazione<br />

dei comizi in preparazione del<br />

Plebiscito, fissato per il 4 e 5 novembre.<br />

Alla conclusione del Plebiscito, dei 2025<br />

aventi diritto al voto, votarono 715 tutti<br />

favorevoli all’annessione.<br />

Sicuramente è difficile ripercorrere la<br />

storia degli anni che hanno condotto<br />

all’Unità e di coloro che sono stati gli<br />

artefici di questi avvenimenti. Sappiamo<br />

di due giovani fratelli: Francesco e An-<br />

nibale Cesauri, che si unirono alle truppe garibaldine<br />

per realizzare l’annessione al Regno d’Italia. Annibale<br />

Cesauri venne decorato come veterano delle battaglie<br />

del Risorgimento. Il 15 settembre 1923 con una Delibera<br />

della Giunta Comunale si decise l’assegnazione<br />

di una medaglia al valore. In seguito all’annessione<br />

di Sassoferrato al Regno d’Italia, il 26<br />

novembre 1860, si forma e si riunisce<br />

la “Commissione Municipale”, governo<br />

provvisorio sotto la presidenza del conte<br />

Giovanni Marini, coadiuvato da altri 4<br />

membri: Luigi Garofoli, Francesco Vianelli,<br />

Nazzareno Bruschi, Emidio Armezzani.<br />

Queste informazioni testimoniano<br />

come il processo di unificazione sia stato<br />

opera non solo delle abilità diplomatiche<br />

di un Cavour o dell’eroismo di Garibaldi,<br />

delle utopie democratiche di Mazzini, ma<br />

anche dei forti sentimenti di tanti giovani<br />

rimasti anonimi.<br />

Giacomo Pagnani<br />

Al convento La Pace<br />

l'orientamento scolastico<br />

per la secondaria<br />

Dopo i positivi riscontri<br />

della <strong>prima</strong> edizione<br />

viene riproposta<br />

anche quest’anno la<br />

Rassegna dell’orientamento<br />

scolastico per<br />

gli alunni della scuola<br />

secondaria di primo<br />

grado. L’iniziativa,<br />

promossa dall’Amministrazione<br />

comunale<br />

in collaborazione con<br />

l’Istituto comprensivo<br />

di scuola dell’infanzia,<br />

<strong>prima</strong>ria e secondaria<br />

di 1° grado dei Comuni di Sassoferrato<br />

e Genga, si terrà sabato 5<br />

febbraio, dalle ore 8 alle 13, nel<br />

convento La Pace.<br />

Destinatari della Rassegna gli<br />

studenti sassoferratesi e quelli dei<br />

Comuni limitrofi, i quali, trovandosi<br />

nella fase conclusiva del primo<br />

ciclo di istruzione, saranno chiamati<br />

tra breve a scegliere l’indirizzo<br />

di studio più consono alle proprie<br />

capacità, attitudini e aspirazioni.<br />

«Si tratta di una scelta importante<br />

- osserva al riguardo Lorena Varani<br />

(nella foto), assessore comunale<br />

alla scuola - in quanto<br />

si rifletterà sulla<br />

formazione culturale<br />

e sul futuro lavorativo<br />

dei ragazzi che stanno<br />

frequentando l’ultima<br />

classe delle scuole<br />

medie». All’appuntamento<br />

prenderanno<br />

parte i rappresentanti<br />

dei seguenti istituti<br />

scolastici di Fabriano:<br />

Liceo Classico “Stelluti”,<br />

Liceo Scientifico<br />

“Vito Volterra”,<br />

Istituto Tecnico Commerciale e<br />

Geometri “A. Morea”, Liceo Artistico<br />

“Mannucci”, Istituto Tecnico<br />

Industriale “A. Merloni”, Istituto<br />

d’Istruzione Superiore “Miliani-<br />

Vivarelli”, Isituto Professionale<br />

di Stato Industria e Artigianato e<br />

Istituto Tecnico Agrario. Oltre a<br />

questi hanno dato la propria adesione<br />

l’Istituto Professionale Industria<br />

e Artigianato “Bettino Padovano”<br />

e Ipsia “Miliani” di Arcevia e<br />

l’Istituto d’Istruzione superiore<br />

“Volterra-Elia” - indirizzo nautico e<br />

aeronautico - di Torrette di Ancona.<br />

Tombolata di solidarietà<br />

Il 23 dicembre scorso nella sala parrocchiale di S. Pietro, alle ore 15.30,<br />

sessanta ragazzi della scuola <strong>prima</strong>ria e secondaria di Sassoferrato hanno<br />

partecipato come ogni anno alla tombolata di beneficenza. La somma<br />

ricavata di 305 euro verrà utilizzata per proseguire l’adozione a distanza<br />

di Kevin,un bambino di Santa Fe (Argentina). E’ un progetto questo che<br />

il Consiglio Comunale dei ragazzi porta avanti ormai da quattro anni.<br />

Ringraziamo il parroco, che ci ha messo a disposizione il locale, e i commercianti<br />

sassoferratesi che ci hanno offerto i premi per le vincite della<br />

tombolata ed una merenda con panettone e bibite. Magnifici i ragazzi che<br />

hanno contribuito con questo gesto ad aiutare un bambino meno fortunato<br />

di loro, ma un grande grazie va proprio a Kevin che ci ha dato la possibilità<br />

e la gioia di fare questa esperienza.<br />

Sulla stazione chiusa<br />

Da alcuni giorni si è diffusa la notizia della chiusura della stazione ferroviaria<br />

di Sassoferrato e della sua riconversione in sede della Protezione civile<br />

cittadina e di altri servizi comunali. In realtà la biglietteria della stazione<br />

non è più attiva da molto tempo e la sala d’attesa è chiusa da quasi due<br />

anni. Qual è allora la vera novità? La riconversione della sede a seguito<br />

del protocollo d’intesa firmato tra le Ferrovie e il Comune? L’abbiamo<br />

chiesto a Biagio Marini, Consigliere della “Lista civica Biagio Marini<br />

per Sassoferrato”. Pensa che accentrare questi servizi nella ex stazione<br />

rappresenti una scelta oculata per la cittadinanza? - Certamente positiva<br />

l’idea della concentrazione dei servizi in un solo stabile, ma logisticamente<br />

inadeguata, in quanto troppo decentrato. Basti pensare agli anziani, a chi<br />

abita in Castello, in via Buozzi o in via Roma e deve accedere a questi<br />

servizi durante il periodo invernale, alquanto lungo nel nostro territorio.<br />

Esistono invece strutture al centro della città, come il Palazzo degli Scalzi,<br />

che, a parità di concentrazione dei servizi, faciliterebbe i cittadini. Si dice<br />

che saranno trasferiti nella stazione, oltre alla Protezione civile, la<br />

Sassoservizi s.r.l., il CIR 33 Consorzio rifiuti, la ex Metema gestione<br />

metano, l’Istituto Santo Stefano di Fabriano. Ce lo può confermare?<br />

A tutt’oggi, non sembra che ci siano accordi definiti per l’insediamento di<br />

questi enti e servizi. Ma per i lavori finalizzati alla riconversione ed iniziati<br />

ormai da mesi, quali costi ha sostenuto il Comune? - Mi risulta, dal<br />

bilancio di previsione 2010, che si aggirino intorno ai 40.000 euro, anche se<br />

alcuni locali non sono ancora ultimati e pronti per l’uso. Questo lascia presumere<br />

l’esigenza di altri stanziamenti per il completamento della struttura.<br />

Il sindaco Ugo Pesciarelli, in un articolo, ha dichiarato che, nell’area esterna,<br />

si sta completando l’allestimento di una pensilina che possa fungere da<br />

sala d’attesa. Appare spontaneo chiedersi per quale motivo quest’ultima sia<br />

stata chiusa per costruire una pensilina esterna, certamente meno funzionale<br />

e dispendiosa. Altra evidente contraddizione: il vice presidente del locale<br />

comitato Pro Treno, Gianni Pesciarelli, nello stesso articolo, esprime la<br />

speranza che la sala d’attesa al coperto, ovvero all’interno della stazione,<br />

rimanga tale. Ma come? Non è stata già chiusa e si stanno ultimando i<br />

lavori della pensilina? Il sindaco Pesciarelli ha concluso il suo intervento<br />

affermando: “In questo modo, dunque, si è quanto meno evitato l’abbattimento<br />

di una struttura decisamente storica e datata”. E per quale motivo,<br />

se la sede della stazione non fosse stata riconvertita, si sarebbe dovuta<br />

abbattere? In tutta questa vicenda permangono contraddizioni ed aspetti<br />

poco chiari che andrebbero approfonditi.<br />

Renata Marchesi<br />

18m sasso.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.55


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011 >CERRETO D'ESI<<br />

19<br />

Differenziata, le novità<br />

Un obiettivo molto ambizioso: toccare il 75% di raccolta<br />

di MICHELA BELLOMARIA<br />

Sul tema della raccolta e<br />

del recupero dei ri uti, il<br />

Comune di Cerreto si è<br />

pre sso un obiettivo molto<br />

ambizioso: il 75% di raccolta differenziata.<br />

Come detto, questo traguardo è<br />

molto audace ma non certo irrealizzabile<br />

vista l’attenzione, l’impegno<br />

e la serietà che i cerretesi hanno<br />

dimostrato n dall’introduzione del<br />

nuovo sistema di raccolta, esprimendo<br />

sensibilità nei confronti dei<br />

temi dell’eco – sostenibilità, del<br />

risparmio e recupero di risorse e<br />

della salvaguardia dell’ambiente.<br />

La scrupolosità dei suoi cittadini<br />

ha portato il Comune di Cerreto ad<br />

ottenere un incoraggiante risultato<br />

già nel primo anno di esordio della<br />

nuova raccolta: il 58%,ben al di<br />

sopra del 50% richiesto a tutti i<br />

Comuni nel 2010 dalla legge regionale<br />

15/97.<br />

Le analisi eseguite sulle categorie<br />

dei ri uti per certi care questi numeri<br />

hanno anche evidenziato un<br />

notevole margine di miglioramento<br />

sia negli standard di qualità che di<br />

quantità. Questa tesi è suffragata<br />

anche da recenti controlli con cui si<br />

è però rilevato anche uno spiacevole<br />

fenomeno: è stato notato, infatti,<br />

l’abbandono di ri uti voluminosi<br />

nelle zone di confine con altri<br />

comuni.<br />

Questa pratica ignobile e indecorosa<br />

può portare a problemi igienico<br />

– sanitari, oltre ad essere una<br />

pericolosa fonte d’inquinamento<br />

ambientale del nostro territorio e<br />

stona decisamente con gli ottimi<br />

risultati riscontrati presso il centro<br />

cittadino di raccolta dei ri uti<br />

ingombranti dove i cerretesi, diligentemente,<br />

sono abituati a smaltire<br />

correttamente ciò che non può<br />

essere collocato nei cassonetti posti<br />

nelle innumerevoli isole ecologiche<br />

disseminati in tutto il territorio<br />

comunale.<br />

La Giunta comunale ha prontamente<br />

preso in esame la questione,<br />

provvedendo a promulgare una delibera<br />

subito tramutata dal Sindaco<br />

David Alessandroni in ordinanza, la<br />

n°3 del 31 – 01 – 2011.<br />

Quest’ultima contiene anche delle<br />

sanzioni, più aspre nei confronti<br />

dei non residenti che non partecipano<br />

quindi alla spesa collettiva<br />

comunale per il sostenimento dei<br />

costi del servizio di raccolta e che<br />

abbandonano nel territorio cerretese<br />

dei ri uti spesso in maniera<br />

indiscriminata, compromettendo il<br />

delicato sistema di raccolta differenziata,<br />

ma anche per i residenti<br />

Giovedì 27 gennaio presso il Palacarifac è andata in scena<br />

un’amichevole tra la squadra cerretese di minibasket femminile<br />

guidata dal coach Marino Cucchi e la compagine<br />

fabrianese, l’associazione Basket School.<br />

La partita è stata davvero entusiasmante e molto sentita da<br />

entrambi le parti ed ha visto vincere le ragazze fabrianesi.<br />

non rispettosi dell’impegno degli<br />

altri concittadini e delle regole che<br />

depositano la spazzatura al di fuori<br />

dei contenitori appositi e che non<br />

dividono i ri uti in plastica, carta,<br />

umido ecc, gettandoli a caso nei<br />

cassonetti.<br />

Queste nuove disposizioni vengono<br />

proposte come un deterrente per<br />

chi, con il loro atteggiamento di<br />

negligenza e d’incuria, danneggia<br />

di fatto l’esito della raccolta differenziata<br />

di tutto il Comune, ma<br />

sono da considerarsi una tutela e<br />

una salvaguardia dell’impegno e del<br />

rigore della stragrande maggioranza<br />

dei cerretesi che differenziano correttamente<br />

i ri uti, impegnandosi<br />

con coscienziosità e scrupolosità<br />

af nché l’ambiente, il vero patrimonio<br />

che verrà lasciato alle gene-<br />

razioni future, venga salvaguardato<br />

e tutelato.<br />

A queste norme verrà anche af ancata<br />

una nuova campagna informativa<br />

per i cittadini. In primo luogo,<br />

arriverà a tutti i cerretesi una lettera<br />

del Sindaco Alessandroni nella<br />

quale esprime viva soddisfazione<br />

per i risultati del primo anno della<br />

raccolta differenziata, lodando i<br />

cerretesi per il loro spirito di collaborazione<br />

per un alto e nobile<br />

ne, la sostenibilità ambientale, ricordando<br />

brevemente i criteri della<br />

divisione dei ri uti ed informando<br />

dell’imminente partenza di un ciclo<br />

di controlli a campione sui ri uti<br />

raccolti nelle stazioni ecologiche<br />

al ne di individuare e risolvere le<br />

criticità, in modo da migliorare il<br />

più possibile il sistema.<br />

A CERRETO VINCE IL FAIR PLAY<br />

Quando lo sport è amicizia<br />

Giovanissima, pro-<br />

Il settore cappe potrebbe perdere a breve gli stabilimenti<br />

della Best di Albacina e Cerreto d’Esi se la multinazionale<br />

americana deciderà di lasciare l’Italia. Confartigianato lancia<br />

l’allarme: “La delocalizzazione comporterebbe ripercussioni<br />

altamente negative sulle imprese dell’indotto oggi in estrema<br />

dif coltà e molte in procinto di chiudere”. “La delocalizzazione”<br />

commenta Simone Clementi, segretario della Confartigianato<br />

di Fabriano “non è una misura che paga. Non è<br />

neanche una valvola di sfogo o una uscita di sicurezza. Per<br />

questo come Confartigianato di Fabriano e della zona montana,<br />

esprimiamo tutte le sue riserve in merito a quanto sta<br />

accadendo nello scenario produttivo dell’entroterra. Il settore<br />

cappe – sottolinea - potrebbe perdere a breve gli stabilimenti<br />

della Best di Albacina e Cerreto d’Esi se la multinazionale<br />

americana deciderà di lasciare l’Italia e volgere i suoi investimenti<br />

in Polonia – e ancora - i 350 dipendenti dei due<br />

stabilimenti rischiano il posto di lavoro e tutto l’indotto già<br />

trema per le possibili ripercussioni che potrebbe comportare<br />

tale uscita di scena. Del resto – chiosa Clementi - il sistema<br />

C’è da notare il bel clima di allegria e di fair play che si<br />

respirava durante la serata. Infatti, nonostante la scon tta,<br />

tutto il gruppo formato dalle ragazze delle due squadre e<br />

dai genitori hanno deciso di<br />

continuare la bellissima serata in<br />

pizzeria. Queste occasioni fanno<br />

comprendere quanto sia importante<br />

lo sport per i ragazzi che<br />

imparano a vivere l’agonismo<br />

nella maniera più sana, a rispettare<br />

l’avversario, a condividere la<br />

propria passione con i coetanei<br />

e ad accettare sportivamente il<br />

verdetto del campo. Inoltre queste<br />

serate sono delle esperienze<br />

molto utili anche per i primi<br />

tifosi dei ragazzi: i loro genitori.<br />

Questi ultimi, infatti, spesso<br />

formano dei gruppi molto af atati,<br />

accomunati dall’orgoglio e<br />

dall’amore verso i propri gli e<br />

dalla speranza che lo sport sia<br />

per loro un modo per diventare<br />

un giorno degli adulti migliori.<br />

m.b.<br />

La Best delocalizza?<br />

L'allarme della Cgia<br />

produttivo locale è provato dallo s lacciamento causato dalla<br />

caduta del colosso Merloni e ancora si attende di capire come<br />

evolverà questa situazione e a chi andrà il controllo della<br />

nuova Ardo. La crisi - ribadisce il segretario della Confartigianato<br />

- continua a battere alle porte delle micro e piccole<br />

imprese che hanno perso le speranze di incassare fatture mai<br />

onorate che, prive di liquidità, non riescono a far fronte alle<br />

spese né a ottenere nanziamenti da banche troppo rigide e<br />

poco attente. A questo scenario disarmante – fa rilevare - si<br />

aggiunge ora la ventilata possibilità dell’abbandono della Best<br />

e la minaccia che, ancora una volta per colpa della delocalizzazione,<br />

altri posti di lavoro vengano meno e l’indotto di<br />

conseguenza ne soffra”. Pertanto secondo la Cgia “Bisogna<br />

"Forse<br />

verranno"<br />

in città<br />

Il Comune di Cerreto d’Esi, in<br />

collaborazione con il Centro Studi<br />

Don G. Riganelli di Fabriano, invita<br />

tutta la cittadinanza ad un appuntamento<br />

culturale di primissimo<br />

livello di cui il nostro amato paese<br />

è il protagonista principale: la presentazione<br />

della nuova edizione del<br />

romanzo storico di Maria Giuditta<br />

Cristofanetti Boldrini (Dafne) “forse<br />

verranno”, ambientato a Cerreto<br />

tra la metà dell‘800 e il 1948.<br />

Questo libro è un signi cativo scorcio<br />

di vita contadina marchigiana,<br />

con descrizioni delle tradizioni,<br />

degli usi e costumi e delle tipicità<br />

culinarie che hanno caratterizzato<br />

Cerreto e di cui tutt’ora andiamo<br />

orgogliosi.<br />

La presentazione della nuova edizione<br />

prevista per domenica 13<br />

febbraio alle 17.30 presso il Centro<br />

parrocchiale si aprirà con l’introduzione<br />

del Sindaco di Cerreto David<br />

Alessandroni. Sono previsti gli<br />

interventi del Prof. Aldo Crialesi,<br />

Presidente del Centro Studi Don Riganelli,<br />

del Prof. Antonio Ramini,<br />

Presidente dell’Università della Terza<br />

età di Jesi e dell’ex-parlamentare<br />

Bartolo Ciccardini che lascerà la<br />

parola all’autrice del libro, che ci<br />

guiderà in un affascinante viaggio<br />

tra le pagine del suo romanzo.<br />

m.b.<br />

Una diciottenne<br />

su Rai 1 con Conti<br />

babilmente la più<br />

giovane concorrente<br />

dell'Eredità: Luna<br />

Girolamini di Cerreto<br />

d'Esi, 18 anni<br />

compiuti ad agosto<br />

scorso.<br />

Lunedì 7 febbraio<br />

sarà in trasmissione<br />

con Carlo Conti alle<br />

ore 18.45 circa su<br />

Rai 1.<br />

Campionessa?<br />

Chissà, staremo a<br />

vedere!<br />

In bocca al lupo!<br />

Stefano e Monica<br />

fare i conti, in particolar modo in questo dif cile momento<br />

di crisi economica, con le ripercussioni che tali fenomeni<br />

generano sui livelli occupazionali, sulle imprese dell’indotto<br />

che oggi sono in estrema dif coltà e molte in procinto di<br />

chiudere con molti posti di lavoro persi. Sarebbe indispensabile<br />

- ribadisce l’esponente del sodalizio - per Fabriano,<br />

attivare iniziative volte alla concessione di risorse alle piccole<br />

imprese per permettere loro di fare fronte alla mancanza di<br />

liquidità dovuta anche ai ritardati pagamenti e di proseguire<br />

la loro gestione produttiva, ma anche attuare una nuova politica<br />

di tutela delle realtà distrettuali tramite la concessione<br />

di agevolazioni e riduzioni degli oneri amministrativi e dei<br />

carichi scali. Tutto questo - conclude Clementi - è necessario<br />

per far sì che le micro e piccole imprese, da sempre motore<br />

del territorio, tornino ai ritmi produttivi degli anni pre-crisi.<br />

Una economia sana e in crescita è la chiave anche per attrarre<br />

investitori, per mantenere i guadagni all’interno del distretto<br />

produttivo, per garantire lavoro e sicurezza sociale”.<br />

Daniele Gattucci<br />

19 cerreto.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.56


20 <strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

>CHIESA<br />

La giornata mondiale del malato<br />

dell'11 febbraio<br />

Il mistero della sofferenza<br />

anno, nella<br />

“Ogni<br />

ricorrenza della<br />

memoria della<br />

Beata Vergine di<br />

Lourdes, che si celebra l’11 febbraio,<br />

la Chiesa propone la Giornata<br />

mondiale del malato.<br />

Tale circostanza, come ha voluto il<br />

venerabile Giovanni Paolo II, diventa<br />

occasione propizia per ri ettere<br />

sul mistero della sofferenza e,<br />

soprattutto, per rendere più sensibili<br />

le nostre comunità e la società civile<br />

verso i fratelli e le sorelle malati”: si<br />

apre con queste parole il messaggio<br />

di Benedetto XVI, reso noto sabato<br />

18 dicembre, per la XIX Giornata<br />

mondiale del malato che verrà celebrata<br />

l’11 febbraio 2011.<br />

Il Papa sottolinea l’aspetto centrale<br />

del rapporto tra l’uomo e la malattia,<br />

affermando nella parte introdut-<br />

VIVERE IL VANGELO<br />

di Don Aldo Buonaiuto<br />

Domenica 6 febbraio<br />

dal Vangelo secondo Matteo<br />

(Mt 5,13-16)<br />

Una parola per tutti<br />

Il sale è un elemento che dà sapore<br />

e rende il cibo appetitoso; la luce<br />

dona colore agli oggetti che illumina<br />

e permette di camminare. Nelle case<br />

dei contadini israeliani era presente<br />

un’unica lampada che aveva la funzione<br />

di illuminare tutta la casa. Allo stesso<br />

modo i cristiani hanno la missione di<br />

essere l’unica luce del mondo.<br />

Chi segue il Messia diventa sale e luce<br />

perché Cristo è la vita che permea ogni<br />

uomo. I cristiani, vivendo pienamente<br />

nel Signore, attraverso le loro azioni,<br />

tiva del messaggio: “Se ogni uomo<br />

è nostro fratello, tanto più il debole,<br />

il sofferente e il bisognoso di cura<br />

devono essere al centro della nostra<br />

attenzione, perché nessuno di loro<br />

si senta dimenticato o emarginato;<br />

infatti ‘la misura dell’umanità<br />

si determina essenzialmente nel<br />

rapporto con la sofferenza e col<br />

sofferente.<br />

Questo vale per il singolo come<br />

per la società. Una società che non<br />

riesce ad accettare i sofferenti e non<br />

è capace di contribuire mediante<br />

la compassione a far sì che la sofferenza<br />

venga condivisa e portata<br />

anche interiormente è una società<br />

crudele e disumana’ (Lett. enc. Spe<br />

salvi, 38)”.<br />

Sofferenza e mistero. Facendo<br />

riferimento alla visita pastorale a<br />

Torino (2 maggio 2010), in occa-<br />

Avviandoci, insieme, verso il Congresso Eucaristico Nazionale<br />

(Ancona: 3-11 settembre 2011- Fabriano: 7 settembre<br />

2011) avverto che ci avviciniamo ad una grazia per noi. In<br />

ogni evento di Chiesa c’è la chiamata di Dio per ciascuno di<br />

noi, in funzione di tutti. Mi viene da chiedere spesso: Signore,<br />

cosa vuoi da me attraverso questo Congresso? Cosa vuoi da<br />

noi tutti, da questa unità della nostra Chiesa particolare? Se<br />

alimentiamo l’attesa, se coltiviamo il desiderio di compiere la<br />

nostra vocazione in questo dono del Congresso, Gesù ci farà<br />

la sua chiamata, la sua proposta per noi. Ci darà una grazia,<br />

la grazia. Ma c’è una condizione da svolgere. Questa: aprirsi<br />

all’evento che ci viene proposto; non rimanere ripiegati su di<br />

noi, sulle proprie iniziative, come se le proposte del Congresso<br />

dovessero un po’ disturbarci. Diamo sempre la precedenza<br />

a ciò che la Chiesa locale ci propone e cerchiamo di farne<br />

esperienza dentro la nostra quotidianità. Non abbiamo paura<br />

danno gusto alle cose con cui vengono<br />

a contatto, e nel medesimo tempo,<br />

impediscono la corruzione di ciò che è<br />

sano. Gli uomini, vedendo le opere buone<br />

dei fedeli, li riconoscono come fi gli di Dio<br />

e così glorifi cano il Creatore che grazie a<br />

suo Figlio ha realizzato i cieli nuovi e una<br />

nuova terra. Coloro che soffocano la vita<br />

divina diventano come il sale insipido e<br />

vengono calpestati per rabbia. Invece, la<br />

vita in Cristo non solo è luce che illumina,<br />

ma è anche fonte di speranza e amore,<br />

soprattutto per gli oppressi.<br />

Come<br />

la possiamo vivere<br />

L’immagine del sale e della luce sono molto<br />

signifi cative e realistiche per la nostra<br />

esperienza di fede: come i cibi senza<br />

condimento sono sciapi e senza sapore,<br />

così la nostra vita senza Cristo è insipida,<br />

non sa di niente; come la luce è necessaria<br />

sione dell’Ostensione della Sacra<br />

Sindone, Benedetto XVI rileva che<br />

“quel volto sofferente” c’invita “a<br />

meditare su Colui che ha portato su<br />

di sé la passione dell’uomo di ogni<br />

tempo e di ogni luogo, anche le nostre<br />

sofferenze, le nostre dif coltà,<br />

i nostri peccati.<br />

Quanti fedeli, nel corso della storia,<br />

sono passati davanti a quel telo<br />

sepolcrale, che ha avvolto il corpo<br />

di un uomo croci sso, che in tutto<br />

corrisponde a ciò che i Vangeli ci<br />

trasmettono sulla passione e morte<br />

di Gesù! Contemplarlo è un invito<br />

a ri ettere su quanto scrive san<br />

Pietro: ‘Dalle sue piaghe siete stati<br />

guariti’ (1Pt 2,24)”. Il Papa afferma<br />

che “la sofferenza rimane sempre<br />

carica di mistero, dif cile da accettare<br />

e da portare.<br />

I due discepoli di Emmaus cammi-<br />

Verso il Congresso<br />

di essere scomodati, chiamati. Niente di ciò che la Chiesa ci<br />

propone ci sia di fastidio, di inciampo o da oltrepassare. La<br />

nostra vocazione si compie nel cammino di questa Chiesa. Le<br />

nuove vocazioni si scoprono nell’esperienza di Chiesa, alla<br />

quale af diamo i nostri giovani. Non facciamo da schermo.<br />

Ma facciamo da accompagnatori; da educatori, appunto; coinvolgendoci<br />

e coinvolgendo. Ogni mese c’è un gesto comune<br />

forte per avvicinarci al Congresso: a gennaio abbiamo avuto<br />

l’incontro con il Cardinale di Bologna; a febbraio l’anniversario<br />

dell’Ordinazione Episcopale del Vescovo; a marzo avremo<br />

la settimana Eucaristica in ogni parrocchia, che apriremo<br />

insieme nella Cattedrale. Inoltre, ogni mese abbiamo il Ritiro<br />

per vivere, così il Salvatore è la luce<br />

che combatte ed annulla le tenebre del<br />

nostro cuore.<br />

Non dobbiamo chiederci come bisogna<br />

agire per rendere la nostra esistenza un<br />

inno di lode al Signore, perché vivere<br />

da cristiani non è un modo di fare ma<br />

di essere. E’ il modo di essere di Gesù.<br />

La chiamata ultima del fedele è la<br />

santità: conformare la propria vita a<br />

quella di Cristo.<br />

Quando non rispondiamo a tale<br />

chiamata, neghiamo la ragione<br />

profonda per cui siamo venuti al mondo<br />

e diveniamo persone scontente ed<br />

affaticate, mostrando al mondo un falso<br />

entusiasmo e dinamismo.<br />

E’ giusto nascondersi solo in un<br />

caso: quando facciamo l’elemosina,<br />

imperfetta forma di giustizia. È l’amore<br />

di Gesù splendente in noi, dalle nostre<br />

parole ed azioni a far sì che la nostra vita<br />

illumini e dia gioia a chi ci sta accanto.<br />

nano tristi per gli avvenimenti accaduti<br />

in quei giorni a Gerusalemme,<br />

e solo quando il Risorto percorre<br />

la strada con loro, si aprono ad<br />

una visione nuova (cfr Lc 24,13-<br />

31). Anche l’apostolo Tommaso<br />

mostra la fatica di credere alla via<br />

della passione redentrice... Ma di<br />

fronte a Cristo che mostra le sue<br />

piaghe, la sua risposta si trasforma<br />

in una commovente professione<br />

di fede: ‘Mio Signore e mio Dio!’<br />

(Gv 20,28)”.<br />

Il “sì” di Dio. Benedetto XVI si<br />

rivolge poi in particolare ai giovani,<br />

dedicando all’appuntamento della<br />

Giornata mondiale della gioventù<br />

di Madrid del 2011 un passaggio<br />

in riferimento a quei giovani “che<br />

vivono l’esperienza della malattia”.<br />

“Spesso – scrive il Papa – la<br />

Passione, la Croce di Gesù fanno<br />

paura, perché sembrano essere la<br />

negazione della vita. In realtà, è<br />

esattamente il contrario! La Croce<br />

è il ‘sì’ di Dio all’uomo, l’espressione<br />

più alta e più intensa del suo<br />

amore e la sorgente da cui sgorga<br />

la vita eterna. Dal cuore tra tto di<br />

Gesù è sgorgata questa vita divina.<br />

Solo Lui è capace di liberare il<br />

mondo dal male e di far crescere<br />

il suo Regno di giustizia, di pace e<br />

di amore al quale tutti aspiriamo”.<br />

Ai giovani, quindi, il Papa chiede di<br />

imparare a “vedere” e a “incontrare<br />

Gesù nell’Eucaristia, dove è presente<br />

in modo reale per noi, no a farsi<br />

cibo per il cammino”.<br />

Li esorta a saperlo “riconoscere<br />

e servire anche nei poveri, nei<br />

malati, nei fratelli sofferenti e in<br />

dif coltà, che hanno bisogno del<br />

vostro aiuto”.<br />

Mensile del Clero e gli incontri di formazione: tutto per vivere<br />

a fondo il tema: Eucaristia e condivisione, per la nostra vita<br />

quotidiana! In ne, la proposta degli incontri vocazionali per i<br />

giovani e adulti, sia a livello diocesano che a livello regionale<br />

(gli esercizi spirituali a Montorso di Loreto 24-27 marzo): che<br />

ogni sacerdote e laico impegnato senta l’onore e l’onere di<br />

tirar su una vocazione e di presentare al Vescovo una nuova<br />

vocazione. Cari amici, tutto ciò che ci prepara al Congresso<br />

Eucaristico è un bel “allenamento”, proprio come il Card.<br />

Ratzinger ebbe a scrivere: “(La liturgia) è un esercizio per<br />

imparare ad accogliere l’altro nella sua alterità, un allenamento<br />

all’amore, un allenamento ad accogliere il totalmente Altro,<br />

Dio, a lasciarsi plasmare ed usare da Lui”. In questa nostra<br />

“palestra” di allenamento, che è la vita che ci viene proposta<br />

in questi mesi, sentiamoci tutti appassionati, presenti e gioiosi.<br />

Giancarlo Vecerrica, vescovo<br />

Formazione del Clero e dei laici<br />

Con la terza parte del Corso di Formazione, si conclude il cammino di<br />

questo anno, insieme al prof. Don Giovanni Frausini dell’ ITM, sul tema<br />

“Ministero ordinato e presidenza”.<br />

Orario: Lunedì 14 e 28 febbraio, ore 19-20.30, presso la Scuola Teologica<br />

Diocesana in via Serraloggia.<br />

La ferialità della tenerezza<br />

A Montemorcino di Perugia una due giorni sulla ferialità della tenerezza:<br />

tempo, lavoro e denaro nella vita di coppia. Il ritiro si svolgerà presso<br />

l’albergo diocesano Mater Gratiae adiacente al centro familiare e avrà<br />

inizio sabato 5 febbraio alle 15 per concludersi con il pranzo di domenica<br />

6 febbraio. Info: Mariella 340 6104094 e Maria Carmela 339 5446084.<br />

20 chiesa.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.58


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

>CHIESA<<br />

Le apparizioni di Lourdes<br />

11 febbraio: a Santa Caterina il ricordo di un evento memorabile<br />

E’ sono le conferme per poterne dubitare. Ne ricordo solo<br />

sotto gli occhi di tutti una constatazione amara, ma<br />

purtroppo realistica: in questo periodo di crisi globale<br />

anche il nostro cristianesimo è entrato in crisi. Troppe<br />

tre: le nostre chiese si stanno deserti cando; le nostre famiglie non<br />

reggono all’usura del tempo; gli splendidi confessionali dei nostri<br />

splendidi templi rimangono quasi solo come esempi di sculture lignee.<br />

Quest’ultima crisi, penso, sia la causa delle prime due. Oggi essa è<br />

diventata un fatto macroscopico, ma non è cominciata oggi. Già una<br />

quindicina d’anni fa (<strong>prima</strong> del terremoto) il compianto Vescovo Luigi<br />

Scuppa, in una omelia tenuta a S. Caterina proprio in occasione del<br />

ricordo delle apparizioni di Lourdes, denunciava la ‘perdita del senso<br />

del peccato’ che è quanto dire: non consideriamo più peccato la trasgressione,<br />

perciò riteniamo lecito tutto ciò che ci fa comodo, e perciò<br />

neanche sentiamo più il bisogno di chiedere il perdono del Signore.<br />

Vedeva proprio giusto perché, appena una decina di anni dopo, anche<br />

Benedetto XVI avvertiva lo stesso pericolo e metteva in guardia il mondo<br />

cristiano nei confronti del razionalismo ‘fai da te’ che caratterizza il terzo<br />

millennio della fede cristiana. Quando penso a queste cose, mi viene<br />

sempre in mente che quando la Madonna è scesa in campo apertamente<br />

contro il suo e nostro avversario a Lourdes, 153 anni fa, giusto in questo<br />

tempo di carnevale, la Francia si trovava nelle condizioni in cui stiamo per<br />

trovarci noi oggi: investita da una bufera di razionalismo ateo dilagante.<br />

Il modo di presentarsi e insidiare, da parte del nostro nemico, è diverso, ma<br />

la strategia è sempre la stessa: staccare i cristiani dalla linfa dell’onestà,<br />

della responsabilità, della giustizia, della bontà ecc. che uisce dai sacramenti:<br />

primissimi, per gli adulti, quelli della confessione e comunione.<br />

Le opportunità che la Madonna e Gesù offrono in questo periodo alla nostra<br />

diocesi non si potrebbero pensare più provvidenziali: l’8 settembre 2010, un<br />

giorno che rimarrà memorabile nella storia del cristianesimo fabrianese, la<br />

diocesi di Fabriano-Matelica è stata consacrata alla ‘Madonna del Buon<br />

Gesù’; nel 2011 un altro evento memorabile, impegnerà come co-protagonista<br />

il cristianesimo fabrianese: il Congresso Eucaristico Nazionale, che<br />

quest’anno si celebra in Ancona, coinvolgerà, per una intera giornata (per<br />

l’esattezza il 7 settembre), la diocesi di Fabriano-Matelica. Così Gesù e<br />

Maria, il Redentore e la Corredentrice, ci danno una mano, come sempre<br />

nella nostra storia, per smascherare la guerra insidiosa che il solito serpente<br />

sferra con cadenze costanti contro la nostra fede; ci aiutano a riappropriarci<br />

di quella incalcolabile ricchezza che è data dalla vita cristianamente vissuta;<br />

e ci ricordano che riconoscere che siamo fragili è onestà, e che servirci degli<br />

aiuti della grazia, che vengono a noi dalla pratica dei sacramenti, è saggezza.<br />

Come ogni anno a S. Caterina celebreremo il ricordo delle apparizioni<br />

della Madonna a Lourdes. Ci prepareremo così: da domenica 30 gennaio<br />

INTELLIGENTI<br />

MA PRESUNTUOSI<br />

Il Vangelo di domenica: ”Beati voi poveri…”. Ho spiegato che Gesù parlava<br />

da uno sgabello più alto e in quel momento sorvolava sulla posizione sociale,<br />

per affermare che la condizione del povero era una buona occasione<br />

(beati) per mettere Dio nel cuore, mentre la condizione dei ricchi li esponeva<br />

più facilmente al vizio. Come un giovane che ha avuto un incidente<br />

al piede e scherza con gli amici: “E’ stata una disgrazia, ma anche una<br />

grazia perché ho più tempo per studiare”. Poi il Vangelo continuava con<br />

tanti altri “beati” per chi riesce a salire più in alto.<br />

Ora non voglio ripetere ciò che ho detto in chiesa, ma mettermi nei panni<br />

di quelli che sono fuori della chiesa, quelli che non ascoltano, ma leggono<br />

la frase (Beati voi poveri) e tutto il discorso della montagna.<br />

Possiamo immaginare i commenti. Uno dirà che quelli che vanno in chiesa<br />

predicano la povertà per gli altri, ma loro cercano i quattrini. Un altro<br />

ammetterà pure che essere miti, misericordiosi e anche puri di cuore è<br />

una bella cosa, ma per gli angeli e non per gli uomini.<br />

Quando poi a “Beati gli af itti” è una affermazione contro l’umanità che<br />

già soffre. Ora dal Vangelo passiamo a certi giornali e a certi sevizi in tv.<br />

Vediamo che spesso si scrive e si parla in tema di religione da ignoranti,<br />

facendo credere a chi, è più ignorante di loro, che loro sono maestri. Si<br />

Incontro regionale<br />

degli uffi ci pastorali<br />

Un convegno di approfondimento si terrà<br />

domenica 6 febbraio presso il Centro “Giovanni<br />

Paolo II” di Loreto, (ore 9, 15-18) a cui<br />

sono invitati in modo particolare i direttori<br />

e i responsabili di uf ci e servizi pastorali<br />

unitamente ai delegati di associazioni e movimenti<br />

che si occupano di educazione nel<br />

mondo giovanile, sul tema “Orientamenti<br />

pastorali per il decennio 2010-2020”. Al<br />

Convegno è confermata la presenza di S.E.<br />

Mons. Mariano Crociata in veste di relatore.<br />

Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei<br />

ADORAZIONE<br />

EUCARISTICA<br />

NOTTURNA<br />

a lunedì 7 febbraio ri etteremo sui suggerimenti che la Madonna ha dato<br />

a ogni cristiano da Lourdes. Nel giorni 8-9-10 ripenseremo il problema<br />

del dolore, come preparazione alla ‘Giornata Mondiale del malato’<br />

che si celebrerà l’11 febbraio, venerdì 11 a S. Caterina le Ss. Messe<br />

saranno alle 7, 8, 9, 10, 11, 12 e alle 18. Concluderà la giornata, dopo<br />

l’ultima Messa, la simpatica processioncina con i ambeaux nell’atrio<br />

antistante l’auditorium – tempo permettendo -, come siamo abituati a<br />

fare da sempre. Ci saranno confessori disponibili per tutta la mattinata.<br />

Vi aspettiamo in tanti…<br />

I francescani di S. Caterina<br />

tratta di persone intelligenti e anche persone oneste, ma devono seguire<br />

le direttive di chi paga e allora per convenienza si sposta una virgola, si<br />

mette un’altra parola ambigua e il discorso del Papa o degli avversari<br />

politici prende, per chi legge, il signi cato che si voleva dare. In questo<br />

caso non si può parlare d’ignoranza, ma di carriera e anche di cattiveria.<br />

In altri casi invece c’è la pigrizia di informarsi sui fatti, sul signi cato<br />

che ha una parola. Anche qui si appro tta dell’ignoranza di chi legge.<br />

Poi avviene spesso che alcuni scrivono su temi di vita mistica come un<br />

chirurgo che opera un paziente con il coltello da cucina. Le beatitudini<br />

del vangelo di domenica si chiamano anche “Discorso della montagna”.<br />

La parola stessa ci fa capire che per capire quei “beati” occorre aver fatto<br />

già un bel cammino in salita tra spine, scorpioni, serpenti….per arrivare<br />

al famoso castello di S. Teresa. Chi è lontano dalla fede anche se studia<br />

la Parola di Dio dif cilmente riuscirà a capire il signi cato. Si trova nella<br />

stessa posizione di uno che vuole descrivere l’amore che un suo amico ha<br />

per la sua ragazza. Nel campo spirituale anche il non credente dovrebbe<br />

avere almeno il dubbio di qualche cosa che sfugge all’intelligenza. Quel<br />

“qual cosa” che noi credenti chiamiamo dono soprannaturale. Presenza<br />

misteriosa di Dio. Bisogna anche dire che anche molti praticanti della<br />

chiesa spesso parlano di cose dif cili senza chiedere consiglio e dicono<br />

sciocchezze. Quelli che sono dentro e che quelli di fuori dovrebbero salire<br />

insieme no alla torre del castello. Le scale sono le beatitudini. Poi<br />

mettersi a ragionare sulle cose della fede. Di lassù le cose di sotto hanno<br />

un altro colore. Sopra la porta d’ingresso stanno scritte le parole di Gesù:<br />

“Imparate da me che sono mite e umile di cuore”.<br />

D. Libero<br />

AGENDA LITURGICA<br />

di Don Leopoldo Paloni<br />

~ CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE DIOCESANA D’ARTE SACRA: sabato 5<br />

febbraio alle ore 10 in episcopio.<br />

~ ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA: sabato 5 febbraio dalle ore 21 alle ore 6<br />

di domenica 6 febbraio.<br />

~ CERIMONIA ALLA MADONNA DI FRASASSI DI GENGA: domenica 6 febbraio alle<br />

ore 12 benedizione della targa dedicata a Don Peppino Fedeli.<br />

~ FESTA DELLA TRASLAZIONE DEL CORPO DI SAN ROMUALDO: a San Biagio, domenica<br />

6 febbraio alle ore 21: memoria; lunedì 7 alle ore 18.15 Santa Messa, presiede<br />

Mons. Vecerrica.<br />

~ COMUNITÀ DEI GIOVANI PRETI: giovedì 10 febbraio alle ore 9.30 in seminario.<br />

Parliamo di matrimonio<br />

Venerdì 4 febbraio alle 18.15 presso la Scuola Diocesana<br />

di Teologia d. Giuliano Nava terrà una lezione sul tema “Il<br />

matrimonio nel diritto canonico”.<br />

Sabato 5 febbraio nella chiesa di San<br />

Filippo a Fabriano, dalle ore 21 fi no alle<br />

ore 6 di domenica 6 febbraio avrà luogo<br />

l’adorazione eucaristica. L’intenzione è<br />

per domandare nuove e belle vocazioni.<br />

L’adorazione è rivolta a tutti i sacerdoti,<br />

diaconi, religiosi e religiose, famiglie<br />

e soprattutto giovani per aprirsi all’esperienza<br />

delle “sentinelle della notte”.<br />

21<br />

Ss.Messe<br />

FERIALI<br />

ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)<br />

ore 7.20: - S. Silvestro<br />

ore 7.45: - M. della Misericordia<br />

- Mon. S. Margherita<br />

ore 8.00: - Casa di Riposo<br />

- Collegio Gentile - S. Luca<br />

ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo<br />

ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù<br />

- S. Caterina (Auditorium)<br />

ore 16.00: - Cappella dell’ospedale<br />

ore 17.00: - Sacro Cuore<br />

ore 18.00: - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)<br />

- S. Nicolò - Centro Comun.<br />

(mart.-giov.-sab.)<br />

- S. Venanzio<br />

- M. della Misericordia<br />

- Sacra Famiglia<br />

- Oratorio San Giovanni Bosco<br />

ore 18.15: - S. Biagio e Romualdo<br />

- Scala Santa (S. Biagio)<br />

ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore<br />

FESTIVE DEL SABATO<br />

ore 17.00: - Sacro Cuore<br />

- Collegiglioni<br />

- Chiesa S.M.in Campo<br />

ore 18.00: - S. Nicolò (Centro Comunitario)<br />

- Oratorio S. Giovanni Bosco<br />

- M. della Misericordia<br />

- S. Venanzio<br />

- Sacra Famiglia<br />

ore 18.30:- S. Giuseppe Lavoratore<br />

- Collegio Gentile<br />

FESTIVE<br />

ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)<br />

ore 7.30: - Cappuccine<br />

ore 8.00: - M. della Misericordia<br />

- Casa di Riposo<br />

ore 8.30: - S. Nicolò (Centro Comunitario)<br />

- Sacra Famiglia<br />

- S. Margherita<br />

ore 8.45: - S. Luca<br />

ore 9.00: - Ss. Biagio e Romualdo<br />

cripta<br />

- S. Giuseppe Lavoratore<br />

- S. Caterina (Auditorium)<br />

- Collegio Gentile<br />

ore 9.30: - San Venanzio<br />

- Collepaganello<br />

ore 10.00: - M. della Misericordia<br />

- Cappella dell’ospedale<br />

- Nebbiano<br />

ore 10.15: - Attiggio<br />

ore 10.30: - Ss. Biagio e Romualdo<br />

- S. Silvestro<br />

ore 11.00: - S. Nicolò<br />

- S. Giuseppe Lavoratore<br />

ore 11.15: - San Venanzio<br />

- Sacra Famiglia<br />

ore 11.30: - M. della Misericordia<br />

- S. Maria in Campo<br />

ore 11.45: - Argignano<br />

ore 15.00: - Bassano<br />

ore 16.30: - San Venanzio (S. Benedetto)<br />

ore 17.00: - Chiesa S. Maria in Campo<br />

ore 18: - M. della Misericordia<br />

ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo<br />

ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore<br />

ore 19.00: - S. Nicolò<br />

MESSE FERIALI<br />

7.30: - Regina Pacis<br />

8.00: - S.Teresa<br />

9.30: - Concattedrale S. Maria<br />

17.30: - Concattedrale S. Maria<br />

- Regina Pacis<br />

18.30: - S. Teresa - S. Francesco<br />

MESSE FESTIVE DEL SABATO<br />

18.00: - Concattedrale S. Maria<br />

18.30: - S. Teresa<br />

19.00: - Regina Pacis<br />

Messe FESTIVE<br />

7.30:- Beata Mattia<br />

8.00:- Concattedrale S. Maria<br />

8.30:- Regina Pacis - Ospedale<br />

9.00:- S. Rocco - S.Francesco<br />

9.30:- Invalidi - S. Teresa<br />

10.30:- Concattedrale S. Maria<br />

- Regina Pacis<br />

11.00:- S. Teresa<br />

11.15:- S. Francesco<br />

11.30:- Regina Pacis - Braccano<br />

12.00:- Concattedrale S. Maria<br />

17.30:- Concattedrale S. Maria<br />

18.30:- S. Teresa<br />

- Regina Pacis<br />

21 chiesa.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.59


22 >DEFUNTI<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

ANNIVERSARIO<br />

Lunedì 7 febbraio<br />

ricorre il 1° anniversario<br />

della scomparsa dell'amato<br />

EGIDIO MULAS<br />

La fi glia e la moglie lo ricordano<br />

con affetto.<br />

Ciao babbo, è già passato un anno<br />

da quando hai intrapreso il lungo<br />

viaggio, ma so che non eri da solo<br />

e non avrai avuto paura. Insieme ti<br />

accompagnava tutto il mio amore<br />

e tutto il mio dolore per averti perduto.<br />

Babbo, grazie di essere stato<br />

il mio babbo. Per le belle cose che<br />

mi hai insegnato e per l'immenso<br />

amore che mi hai dato. Veglia<br />

sempre su di me e su mamma. Io ti<br />

ricorderò da qui all'eternità. Ti amo<br />

tanto babbo. Tua fi glia Elena<br />

Mamma ti manda un bacio e un<br />

dolce ricordo.<br />

ANNIVERSARIO<br />

CHIESA di S. NICOLO'<br />

Mercoledì 9 febbraio<br />

ricorre il 1° anniversario<br />

della scomparsa dell'amata<br />

ROLANDA PELLEGRINI<br />

in ZAMPARINI<br />

La famiglia e i parenti la ricordano<br />

con affetto. S. Messa mercoledì 9<br />

febbraio alle ore 18. Si ringrazia chi<br />

si unirà alle preghiere.<br />

ANNUNCIO<br />

Venerdì 28 gennaio, a 91 anni,<br />

a San Donato Milanese<br />

ha raggiunto in cielo<br />

il marito Tito e la piccola Raffaella<br />

ROSINA TOLLARI<br />

ved. ANGELONI<br />

Lo comunicano i fi gli Maria Gabriella<br />

e Angelo, il genero, la nuora, i<br />

nipoti ed i familiari tutti.<br />

Marchigiano<br />

ANNUNCIO<br />

Sabato 29 gennaio, a 84 anni,<br />

è tornata al Signore<br />

ROSA MEDARDONI<br />

VED. LENCI<br />

Lo comunicano i fi gli Renzo con Patrizia,<br />

Gianna con Sesto, le nipoti<br />

Monia, Romina, Federica, Lisa, i<br />

pronipoti, il fratello Silvio, i nipoti,<br />

le cognate ed i parenti tutti.<br />

Marchigiano<br />

ANNUNCIO<br />

Domenica 30 gennaio, a 79 anni,<br />

è tornato al Signore<br />

GIUSEPPE FRANCIOLINI<br />

Lo comunicano la moglie Milvia Ravazzini,<br />

i fi gli Gaetano e Luigi con<br />

Maria Tiziana, i fratelli Ugo e Francesco,<br />

le nipoti Ambra e Alessia, le<br />

cognate Bruna e Annetta ed i familiari<br />

tutti.<br />

Impresa Funebre Belardinelli<br />

ANNUNCIO<br />

Venerdì 28 gennaio, a 90 anni,<br />

è tornata al Signore<br />

TALIA PATERNIANI<br />

ved. CIARAFONI<br />

Lo comunicano i fi gli, la nuora, il<br />

genero, i nipoti, il pronipote ed i<br />

familiari tutti.<br />

Impresa Funebre Belardinelli<br />

ANNUNCIO<br />

Sabato 1 febbraia, a 83 anni,<br />

è tornata al Signore<br />

ELVEZIA TRAPPOLINI ved. CAVALIERI<br />

Lo comunicano la fi glia Tina con il genero Angelo, il<br />

nipote Alessandro, la sorella Santina, i nipoti i familiari<br />

tutti.<br />

Marchigiano<br />

ANNIVERSARIO<br />

CHIESA di S. SEBASTIANO<br />

Marischio - Sabato 5 febbraio<br />

ricorre il 3° anniversario<br />

della scomparsa dell'amata<br />

NATALINA BIANCINI in STAZI<br />

Il marito, il fi glio, la nuora, i nipoti<br />

e i parenti tutti la ricordano con<br />

grande affetto. S. Messa sabato 5<br />

febbraio alle ore 18.30. Si ringrazia<br />

chi si unirà alle preghiere.<br />

ANNIVERSARIO<br />

ANNIVERSARIO<br />

CHIESA di S. VENANZO<br />

Venerdì 11 febbraio<br />

ricorre il 2° anniversario<br />

della scomparsa dell'amata<br />

MARA MARCELLA<br />

GIUSEPPETTI<br />

I nipoti e i parenti tutti la ricordano<br />

con affetto. S. Messa venerdì 11<br />

febbraio alle ore 18. Si ringrazia chi<br />

si unirà alle preghiere.<br />

"Sono stato crocefi sso con Cristo e non vivo più io, ma Cristo vive in me".<br />

(Gal.2,19-20)<br />

11.12.1922 5.02.2010 10.02.1924 11.02.2010<br />

IONE ZINI GIOVANNI PAURI<br />

Nel 1° anniversario<br />

della loro scomparsa verranno ricordati con una S. Messa nella chiesa di<br />

Santa Maria Maddalena giovedì 10 febbraio alle ore 18.30. I familiari ringraziano<br />

chi si unirà alle loro preghiere per due care persone il cui ricordo<br />

è sempre vivo.<br />

ANNUNCIO<br />

Mercoledì 26 gennaio, a 99 anni,<br />

a Mantova, è tornato al Signore<br />

VIRGILIO GREGORI<br />

(VESPA)<br />

Lo comunicano la fi glia Maria, il<br />

genero Giorgio Stopponi, i nipoti, i<br />

pronipoti ed i parenti tutti. Si ringrazia<br />

chi si unirà alle preghiere<br />

ANNUNCIO<br />

DIOCESI DI FABRIANO - MATELICA<br />

Il Vescovo, i Sacerdoti e i Diaconi<br />

accompagnano alla vita eterna il<br />

Diacono<br />

FEDERICO GILI<br />

Uomo tutto di Dio nel vivere il sacramento<br />

del matrimonio con la<br />

moglie Santina, nello svolgere il<br />

nuovo Ministero del Diaconato e nel<br />

servizio religioso a varie Parrocchie<br />

e nella Curia Vescovile. Lo ricordiamo<br />

con gratitudine e invitiamo<br />

a pregare per lui e per le nuovevocazioni.<br />

ANNUNCIO<br />

Venerdì 28 gennaio, a 70 anni,<br />

è tornata al Signore<br />

FIDALMA ZEPPONI<br />

in LATTANZI<br />

Lo comunicano il marito Romildo, i<br />

fi gli Maria Luisa ed Enrico, la nuora<br />

Stella, i nipoti Tommaso con Luana,<br />

Tiziana, Angelica, la sorella Emilia,<br />

il fratello Armando, i cognati, le cognate,<br />

i nipoti ed i parenti tutti.<br />

Marchigiano<br />

ANNUNCIO<br />

Sabato 29 gennaio, a 74 anni,<br />

è tornato al Signore<br />

FEDERICO GILI<br />

DIACONO DELLA DIOCESI<br />

DI FABRIANO - MATELICA<br />

Lo comunicano la moglie Maria<br />

Santa Tassi, le sorelle Pierina e Palmira,<br />

il cognato Mario, la cognata<br />

Gina, i nipoti e i parenti tutti.<br />

Marchigiano<br />

In ricordo di Federico<br />

Profondo cordoglio per la scomparsa<br />

di Federico Gili, il 74enne<br />

nominato diacono quattro anni fa<br />

dal Vescovo Vecerrica. Una morte<br />

improvvisa la sua per cause naturali<br />

dovute alle forti complicazioni<br />

di una malattia respiratoria che<br />

non gli ha lasciato scampo. Federico,<br />

pensionato, lascia la moglie,<br />

i parenti, gli amici e tutti coloro<br />

che hanno apprezzato le sue<br />

grandi doti umane. In particolare<br />

proprio nella diocesi si era profondamente<br />

impegnato, al punto da<br />

essere stato nominato diacono il<br />

25 gennaio 2007 insieme ad altri<br />

tre laici. Da allora il suo sostegno<br />

all’attività ecclesiale è stato sempre<br />

più diretto, collaborando con<br />

diversi sacerdoti e le varie attività<br />

organizzate dalla Chiesa. Proprio<br />

il Vescovo è stato tra i primissimi<br />

a portare il suo messaggio di<br />

vicinanza alla famiglia, ben conoscendo<br />

lo spirito di servizio e<br />

la grande generosità del diacono<br />

che ha operato con profonda<br />

dedizione in favore della diocesi:<br />

“Uomo tutto di Dio – ha detto don<br />

Giancarlo Vecerrica – nel vivere il<br />

sacramento del matrimonio con la moglie Santina, nello svolgere il nuovo<br />

Ministero del Diaconato e nel servizio religioso a varie parrocchie e nella<br />

Curia Vescovile. Lo ricordiamo con gratitudine ed invitiamo a pregare per<br />

lui e per le nuove vocazioni”.<br />

ANNUNCIO<br />

Martedì 25 gennaio, a 87 anni,<br />

è tornato al Signore<br />

GUGLIELMO BRISCHIA<br />

Lo comunicano la moglie Erina Giommetti, i fi gli Pina<br />

e Gaetano, il genero Giuseppe, la nuora Maria Paola,<br />

i nipoti Nicola e Francesca con Fabrizio, la pronipote<br />

Caterina, la sorella Viola, i cognati, le cognate, i nipoti<br />

e i parenti tutti. Marchigiano<br />

TRIGESIMO<br />

CHIESA della SACRA FAMIGLIA<br />

Mercoledì 9 febbraio<br />

ricorre il trigesimo<br />

della scomparsa dell'amato<br />

GIANCARLO BOLOGNESI<br />

La moglie, i fi gli, i nipoti lo ricordano<br />

con affetto. S. Messa mercoledì<br />

9 febbraio alle ore 18. Si ringrazia<br />

chi si unirà alle preghiere.<br />

ANNIVERSARIO<br />

ANNIVERSARIO<br />

CHIESA di S. MICHELE<br />

Sabato 5 febbraio<br />

ricorre il 4° anniversario<br />

della scomparsa dell'amato<br />

GIOVANNI PAGNANI<br />

La moglie, le fi glie, i nipoti e i parenti<br />

lo ricordano con affetto. S.<br />

Messa domenica 6 febbraio alle ore<br />

11. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.<br />

Giovedì 10 febbraio<br />

ricorre il 14° anniversario<br />

della scomparsa dell'amato<br />

GUIDO FERRETTI<br />

Durante la S. Messa di giovedì 10 febbraio alle ore 7.45 nella chiesa della<br />

Misericordia sarà ricordata la moglie<br />

GEMMA BUSELLI<br />

I loro cari li ricordano con affetto. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.<br />

TRIGESIMO<br />

CHIESA della MISERICORDIA<br />

Giovedì 10 febbraio<br />

ricorre il trigesimo<br />

della scomparsa dell'amato<br />

LUCIANO VIVOLI<br />

La moglie Concetta, i fi gli, le nuore,<br />

il genero, i nipoti e i parenti<br />

lo ricordano con affetto. S. Messa<br />

venerdì 11 febbraio alle ore 18. Si<br />

ringrazia chi si unirà alle preghiere.<br />

ANNIVERSARIO<br />

ORATORIO S. GIOVANNI BOSCO<br />

Mercoledì 9 febbraio<br />

ricorre il 1° anniversario<br />

della scomparsa dell'amato<br />

GIUSEPPE CHIODI<br />

I fi gli, le nuore, i nipoti, la sorella<br />

e i parenti lo ricordano con affetto.<br />

S. Messa mercoledì 9 febbraio alle<br />

ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle<br />

preghiere.<br />

ANNUNCIO<br />

Martedì 25 gennaio, a 79 anni,<br />

è tornato al Signore<br />

ANGELO (REMO)<br />

CIAPPELLONI<br />

MARITO E PADRE AMATISSIMO<br />

Lo comunicano la moglie Adelmira<br />

Torretti, i fi gli Sandro con Anna<br />

Maria, Fabrizio con Maria Rosella,<br />

Alma, con Alessandro, gli amati<br />

nipoti Lorenzo, Riccardo e Giulia, il<br />

fratello Vittorio, i cognati, i nipoti e<br />

i parenti tutti.<br />

Marchigiano<br />

RINGRAZIAMENTO<br />

Elda Corrieri con i fi gli<br />

ed i parenti tutti, grati<br />

per la partecipazione<br />

di affetto tributata al caro<br />

UMBERTO SANTINI<br />

ringraziano quanti si sono uniti al<br />

loro dolore.<br />

TRIGESIMO<br />

CHIESA della MISERICORDIA<br />

Giovedì 10 febbraio<br />

ricorre il trigesimo<br />

della scomparsa dell'amato<br />

ARMANDO MELACOTTE<br />

La moglie, i fi gli, le nuore, i nipoti<br />

e i parenti lo ricordano con affetto.<br />

S. Messa giovedì 10 febbraio alle<br />

ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle<br />

preghiere.<br />

E' ormai trascorso un mese da<br />

quando il Signore ti ha chiamato a<br />

sè accogliendoti tra le sue braccia<br />

ed il vuoto che hai lasciato è grande<br />

ed incolmabile. Hai affrontato il<br />

male in silenzio, quasi per non disturbare,<br />

con la dignità e la tenacia<br />

di uomo forte quale eri ed anche<br />

se alla fi ne ha avuto la meglio, è<br />

riuscito solo a prenderti il corpo<br />

ma non di certo l'anima, quella<br />

no, quella l'hai portata con te con<br />

tutta la sua purezza. Il tuo immenso<br />

amore per la vita, la tua bontà<br />

onestà, allegria e contagiante simpatia,<br />

ora li potrai donare al paradiso<br />

e condividere con tutti gli altri<br />

uomini giusti che, come te, siamo<br />

certi abbiano un posto riservato vicino<br />

a Dio. Sei stato un marito, un<br />

padre ed un nonno affettuoso ed<br />

impagabile ed aver vissuto con te<br />

è stato un privilegio. Vogliamo che<br />

tu sappia che ogni giomo che passa<br />

e come se fossi ancora qui, al<br />

nostro fi anco, con il tuo esortante<br />

sorriso gioioso, la tua spontaneità,<br />

sensibilità ed inesauribile vena<br />

scherzosa e che il tuo bel ricordo<br />

rimarrà per sempre, indelebile,<br />

nei nostri cuori. Grazie per averci<br />

fatto dono della tua presenza, per<br />

i meravigliosi anni trascorsi insieme,<br />

per averci insegnato a credere<br />

nell'amicizia, nel prossimo, ad essere<br />

piu che ad avere, ad amare ed<br />

apprezzare la vita soprattutto nelle<br />

sue piccole cose e che il sorriso è la<br />

porta dell'animo. Ti immaginiamo<br />

felice e sereno, intento a fare nuove<br />

amicizie, ad allietare gli angeli<br />

e ad ascoltare la musica che tanto<br />

amavi. Ciao grande uomo, il nostro<br />

amore per te vivrà imperituro.<br />

Tua moglie, i tuoi fi gli ed i tuoi<br />

cari nipoti.<br />

RINGRAZIAMENTO<br />

La famiglia Carmenati-Mearelli rinringrazia sentitamente quanti si sono<br />

associati al lutto per la scomparsa<br />

della cara<br />

TERESA BOLZONETTI<br />

ANNIVERSARIO<br />

CHIESA di MOSCANO<br />

Venerdì 4 febbraio<br />

ricorre il 9° anniversario<br />

della scomparsa dell'amato<br />

NELLO CIMARRA<br />

La moglie, la fi glia ed i parenti lo<br />

ricordano con affetto. S. Messa domenica<br />

6 febbraio alle ore 10.15. Si<br />

ringrazia chi si unirà alle preghiere.<br />

ANNIVERSARIO<br />

CHIESA di S. BIAGIO<br />

Lunedì 7 febbraio<br />

ricorre il 3° anniversario<br />

della scomparsa dell'amata<br />

ALDA FANTINI<br />

La fi glia e i parenti tutti la ricordano<br />

con affetto. S. Messa martedì 8<br />

febbraio alle ore 18.15. Si ringrazia<br />

chi si unirà alle preghiere.<br />

ANNIVERSARIO<br />

LAURA MACCARI<br />

Nell'anniversario del ritorno alla<br />

Casa del Padre dell'amatissima<br />

Laura ci ritroveremo a pregare con<br />

lei mercoledì 9 febbraio alle ore 18<br />

presso la chiesa della Sacra Famiglia.<br />

ANNIVERSARIO<br />

CHIESA di GIUSEPPE LAV.<br />

Domenica 6 febbraio<br />

ricorre l'anniversario<br />

della scomparsa dell'amato<br />

LUIGI CARSETTI<br />

La moglie, il fi glio la ricordano con<br />

affetto. S. Messa domenica 6 febbraio<br />

alle ore 18.30. Si ringrazia chi<br />

si unirà alle preghiere.<br />

ANNUNCIO<br />

Sabato 1 febbraio, a 84 anni,<br />

è tornata al Signore<br />

ANNA MARIA CARLONI<br />

Lo comunicano le nipoti Claudia e<br />

Cristina, i cugini e i parenti tutti.<br />

Marchigiano<br />

22 defunti.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.02


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

>CULTURA<br />

Nuova luce su Gentileschi<br />

di FRANCESCO MARIA<br />

ORSOLINI<br />

Tra Fabriano, dove ha<br />

lasciato alcuni dipinti<br />

eccelsi, e Orazio Gentileschi,<br />

uno dei giganti<br />

della pittura seicentesca europea,<br />

c’è di mezzo Francesco Stelluti,<br />

con la complicità di Galilei. Lo ha<br />

recentemente affermato Livia Carloni<br />

alla cerimonia di assegnazione<br />

dell’ultimo “Premio Salimbeni per<br />

la storia e la critica d’arte”, che si<br />

è svolta al Teatro “Feronia” di San<br />

Severino Marche.<br />

La storica dell’arte, funzionario della<br />

Soprintendenza di Roma, ha ricostruito,<br />

in particolare, i nessi storici<br />

100 INTELLETTUALI 100 IDEE<br />

di Alessandro Moscè<br />

Mario Sasso:<br />

pinacoteche<br />

trasformate<br />

in Fondazioni<br />

A destra: Santa Maria Maddalena Penitente<br />

di Orazio Gentileschi (particolare), Fabriano,<br />

chiesa di Santa Maria Maddalena, 1611<br />

A sinistra: un ritratto di Orazio Gentileschi<br />

(Pisa 1563 - Londra 1639)<br />

I rapporti tra il pittore<br />

e Fabriano: il ruolo<br />

di Francesco Stelluti<br />

e Galileo Galilei<br />

e fattuali relativi alla commissione,<br />

nel 1614, della Confraternita dei<br />

Cartai per la Maddalena, collocata<br />

nella chiesa omonima. Gentileschi<br />

dipinse l’opera in conseguenza<br />

delle deliberazioni che nell’anno<br />

successivo determineranno l’aggregazione<br />

della Confraternita<br />

fabrianese a quella romana di S.<br />

Spirito in Sassia.<br />

A questa si era associato, proveniente<br />

da Bamberga, il giovane<br />

medico tedesco Johann Faber,<br />

studioso, collezionista di cose e<br />

fenomeni naturali, nonchè di opere<br />

artistiche che li rappresentavano,<br />

come quelle del pittore tedesco<br />

Helsheimer.<br />

Nel 1611 il Faber era entrato a far<br />

Mario Sasso è nato a Staffolo nel 1934.<br />

Trasferitosi a Roma, dal 1958 iniziò a col- laborare con la<br />

Rai avviando un percorso di ricerca che 1o ha portato ad af ancare<br />

alla pittura, la progettazione gra ca e i nuovi linguaggi dell’elettronica.<br />

Artista pluripremiato a livello nazionale e internazionale,<br />

nella seconda metà degli anni Novanta ha concentrato la propria<br />

attenzione sulle videoinstallazioni, genere nel quale riassume<br />

compiutamente la ricerca nel campo pittorico e la sperimentazione<br />

e ibridazione tecnica e linguistica sul versante multimediale. Ha<br />

partecipato al convegno sui 100 intellettuali, con una proposta<br />

molto concreta. Dichiara Sasso nell’apposito volume curato da<br />

Valentina Conti: “Penso a tutte quelle pinacoteche della nostra<br />

regione che hanno la sezione d’arte contemporanea in gestione,<br />

quasi sempre chiuse per motivi di personale, prive di iniziative<br />

laboratoriali, e spesso anche per incapacità di saper leggere i<br />

linguaggi che l’arte contemporanea si porta dietro”. Mario Sasso<br />

suggerisce che queste strutture espositive dovrebbero diventare<br />

delle vere e proprie fondazioni, con il patrocinio dei comuni, delle<br />

provincie e delle regioni, con l’intervento di privati, collezionisti,<br />

amatori, associazioni culturali, curatori, capaci di vivacizzare la<br />

conoscenza, il dibattito, e quello che più conta, per coinvolgere<br />

i giovani ad una lettura del contemporaneo, piena di nuovi modi<br />

di leggere l’arte”. Mario Sasso ha voluto sottolineare anche che<br />

nel frattempo alcune industrie marchigiane, all’interno della loro<br />

produzione, promuovono conferenze, mostre, incontri con esperti<br />

della comunicazione, dell’arte, dell’estetica, del designer. “Mi<br />

riferisco ad aziende come Guzzini, Merloni, Elica. Queste iniziative<br />

hanno dato qualità intellettuale a molti lavoratori, mentre<br />

le strutture pubbliche hanno privilegiato il dilettantismo da sotto<br />

cultura, con mostre di scarsa qualità tecnica e concettuale”.<br />

parte dell’Accademia dei Lincei,<br />

contemporaneamente a Galilei. Ed<br />

è proprio a questi che, nello stesso<br />

anno, Francesco Stelluti, fondatore<br />

dei Lincei, scrive una lettera da<br />

Fabriano.<br />

Anch’egli pisano, Galilei era un<br />

appassionato estimatore del Gentileschi<br />

e negli anni del suo soggiorno<br />

romano si trovarono entrambi<br />

ospiti del Principe Paolo Savelli,<br />

nell’abitazione ricavata al Teatro<br />

di Marcello.<br />

Secondo la studiosa romana, la<br />

scena notturna della Maddalena<br />

non è affatto estranea agli studi<br />

galileiani della macchie solari e<br />

alla nuova teoria quantitativa della<br />

luce e della sua propagazione. Di<br />

quanto le incessanti modulazioni<br />

della luce potessero sollecitare le<br />

melodiose variazioni cromatiche<br />

del Gentileschi, è palmare dimostrazione<br />

il dipinto della Santa<br />

Francesca Romana, realizzato per<br />

chiesa dei benedettini olivetani<br />

di Santa Caterina a Fabriano, un<br />

capolavoro assoluto della pittura<br />

italiana seicentesca, nel quale sica<br />

e meta sica della luce convivono in<br />

perfetta armonia.<br />

Anche in questo caso la committenza<br />

dell’opera è da ricondurre<br />

alla scena artistica romana, per la<br />

mediazione del cardinale Paolo<br />

Emilio Sfondrato, protettore degli<br />

olivetani e committente delle opere<br />

pittoriche “moderne” di Santa Ce-<br />

23<br />

cilia in Trastevere.<br />

Le tele del Gentileschi dipinte a Fabriano<br />

hanno costituito il gruppo di<br />

opere senz’altro più esaltante della<br />

mostra Meraviglie del Barocco<br />

nelle Marche, vedendo la quale è<br />

stata massima anche la meraviglia<br />

di trovarle associate al Barocco.<br />

Nella copertina del catalogo campeggia<br />

l’angelo porta croce del San<br />

Carlo, opera anch’essa fabrianese<br />

della chiesa di San Benedetto.<br />

Le cromie e le energie di cui sono<br />

intrise le piume delle ali, come<br />

spugne di luce, come una sof ce<br />

spongia solis, non annunciano<br />

soltanto il sacri cio di Cristo, ma<br />

anche le nuove scienze che avrebbero<br />

cambiato il destino dell’umanità.<br />

Pierluigi Farnese e Fabriano<br />

Nel libro “ Nobiltà Fabrianese“ Città<br />

e Comune di Fabriano curato dal<br />

prof. Dalmazio Pilati, recentemente<br />

scomparso, anche ricavato da manoscritti<br />

inediti del prof. Romualdo<br />

Sassi, due grandi uomini di cultura<br />

e storici Fabrianesi, sulla voce<br />

Farnese (appendice pag. 172) c’è<br />

scritto che Pierluigi Farnese glio<br />

naturale del card. Alessandro (Paolo<br />

III), sembra che in circostanze non<br />

molto chiare, è nato a Fabriano.<br />

In un altro punto si parla di Pierluigi<br />

Farnese come di colui che in<br />

molte circostanze assicurò la sua<br />

protezione alla Città di Fabriano,<br />

specialmente nella lunga contesa<br />

con il Castello di Genga. Molti si<br />

chiederanno chi è costui? Stiamo<br />

parlando di Pierluigi Farnese Duca<br />

di Castro, marchese di Novara,<br />

Duca di Parma e Piacenza.<br />

Per capire il personaggio si può dire<br />

che n da giovane l’impegno del<br />

padre manifestò prepotentemente<br />

il suo lato oscuro (come scritto<br />

nella sua biogra a su wikipedia,<br />

nella quale ho attinto nello scrivere<br />

questo articolo it.wikipedia.org/<br />

wiki/Pierluigi_Farnese) n dalla<br />

<strong>prima</strong> giovinezza manifestò aspetti<br />

caratteriali, inclinazioni e mancanza<br />

di equilibrio che in seguito lo renderanno<br />

tristemente famoso tra i suoi<br />

contemporanei.<br />

A soli 17 anni lui e suo fratello<br />

Ranuccio combatterono al soldo<br />

delle armate veneziane. In seguito<br />

come capitano fu ai servigi dell’Imperatore<br />

Carlo V no al Sacco di<br />

Roma nel 1527 in cui partecipò<br />

insieme ai lanzichenecchi. Il fatto<br />

curioso è che mente suo fratello<br />

Ranuccio indietreggiava a Castel<br />

Sant’Angelo per difendere il Papa,<br />

Pierluigi superava Ponte Sisto e<br />

occupava il palazzo di famiglia,<br />

salvandolo dalla devastazione e<br />

facendone il suo quartiere generale.<br />

Lì partecipò un altro capitano imperiale<br />

che divenne in seguito uno dei<br />

suoi più terribili nemici, Ferrante I<br />

di Gonzaga (nato a Mantova il 28<br />

gennaio 1507, morto a Bruxelles<br />

il 15 novembre del 1557) futuro<br />

governatore di Milano (il periodo<br />

va dal 1546 al 1554) è sepolto nel<br />

duomo di Mantova.<br />

Continuò la sua carriera militare<br />

combattendo in altre guerre dalla<br />

Puglia no a Firenze. Nel 1534<br />

diviene papa Paolo III, viene<br />

nominato il figlio di Pierluigi,<br />

Alessandro cardinale. Nel 1 febbraio<br />

del 1537 nella basilica di San<br />

Pietro viene nominato Gonfaloniere<br />

della Chiesa. Il 14 marzo del 1537<br />

diviene Duca di Castro. Nel 1538<br />

diviene Marchese di Novara. Nel<br />

1538 per consolidare l’amicizia con<br />

l’Imperatore fa sposare suo glio<br />

Ottavio con Margherita D’Austria.<br />

Nel 1543 il glio dodicenne Orazio<br />

fu mandato alla corte del Re di<br />

Francia Francesco I e nel 1545 il<br />

glio Ranuccio diviene cardinale.<br />

Pierluigi puntava ad ottenere il ducato<br />

di Milano, ma dopo il ri uto da<br />

parte dell’Imperatore, ottenne dallo<br />

Stato ponti cio (nel 1545) il Ducato<br />

di Parma e di Piacenza. Nonostante<br />

fosse un uomo privo di scrupoli<br />

come parecchi governanti del suo<br />

tempo attuò nei suoi possedimenti<br />

una moderna politica di riforme a<br />

vantaggio delle classi più deboli.<br />

Fece aprire diverse scuola per insegnare<br />

la letteratura greca e latina, la<br />

medicina e il diritto, riordinò il sistema<br />

amministrativo e giudiziario.<br />

Per favorire il commercio costruì<br />

nuove vie di comunicazione e sviluppò<br />

il servizio postale. Ricostruì<br />

ponti riparò le strade rurali e abolì<br />

la tassa sul bestiame per favorire<br />

l’agricoltura. Per rimettere in sesto<br />

il bilancio fece pagare le tasse a<br />

tutti gli abitanti, ma in modo equo,<br />

chi era più ricco dava di più e chi<br />

era povero di meno, per questo fu<br />

odiato dall’aristocrazia.<br />

Incaricò San Gallo e Michelangelo<br />

Buonarroti (Caprese Michelangelo,<br />

nato nel 1475 e morto a Roma nel<br />

1564, è uno dei più grandi artisti del<br />

Rinascimento italiano) per supervisionare<br />

il progetto per la costruzione<br />

di una fortezza a Piacenza.<br />

Pierluigi Farnese mori a Piacenza<br />

nel 1547 in seguito ad una congiura<br />

organizzata da Ferrante I Gonzaga<br />

con il beneplacito dell’Imperatore<br />

Carlo V. Della sua morte si sa tutto<br />

al contrario della sua nascita, in<br />

base ai nostri storici fabrianesi sappiamo<br />

che è nato a Fabriano ed ha<br />

continuato a mantenere un legame<br />

con la città.<br />

Ma non è chiaro perché è nato nella<br />

nostra città e chi sia sua madre.<br />

Forse ulteriori ricerche storiche<br />

chiariranno il mistero.<br />

Paolo Carnevali<br />

23 cultura.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.05


24 >CULTURA<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Fede e cultura in Carlo Bo<br />

Tante le iniziative per il suo centenario<br />

di GALLIANO CRINELLA<br />

Vorrei portare un piccolo<br />

contributo alla conoscenza<br />

di Bo, riprendendo qui<br />

alcuni aspetti del suo lavoro<br />

critico. Aspetti da riferire agli<br />

anni sessanta – settanta del secolo<br />

scorso, così come emergono in un<br />

volume signi cativo, Solitudine e<br />

carità, curato da Gastone Mosce<br />

per l’editrice Camunia e pubblicato<br />

nel 1985. Nel volume si presenta<br />

arricchita la profonda trama, a forte<br />

tensione speculativa e morale,<br />

elaborata da Bo nel bel volume<br />

mondadoriano Sulle tracce del Dio<br />

nascosto (Milano 1984), ove l’interesse<br />

è rivolto quasi esclusivamente<br />

ai grandi temi religiosi che toccano<br />

da vicino la nostra esistenza<br />

quotidiana. Lo stile e il metodo di<br />

ricerca sono, in entrambi i volumi,<br />

impegnati a «far in modo che con la<br />

notizia, con l’episodio contingente<br />

non scompaia nel vortice, nella<br />

pletora delle informazioni il messaggio,<br />

il signi cato che sta dietro».<br />

L’obiettivo è dunque quello di<br />

superare la levigata superficie<br />

delle notizie e degli eventi per<br />

porre la questione del valore, della<br />

riappropriazione del valore, e ciò<br />

quasi sempre attraverso la soluzione<br />

interrogativa, l’esercizio del<br />

dubbio e di una salutare contestazione<br />

della facile retorica e degli<br />

accomodamenti imposti da quella<br />

che definisce la «dittatura delle<br />

cose». Nel solco di una mentalità<br />

e di una cultura essenzialmente<br />

storicistica, quale quella italiana<br />

- l’Italia è, non a caso, la patria di<br />

Machiavelli e di Guicciardini - per<br />

cui il giudizio morale si stempera<br />

o si risolve in una serie di concatenazioni<br />

e giusti cazioni storiche,<br />

Bo rappresenta una fra le poche<br />

voci che con maggiore insistenza si<br />

sono soffermate sul tema dei valori,<br />

cristianamente colti all’interno dei<br />

temi perenni della condizione umana.<br />

Con un’accentuazione forte,<br />

direi quasi intransigente talvolta,<br />

degli obiettivi mancati, del divario<br />

troppo vistoso tra gli ideali e la<br />

Il 2011 è l’anno centenario di Carlo Bo, critico letterario, Senatore<br />

a vita, Rettore dell’Università di Urbino per oltre cinquant’anni e<br />

fondatore del Premio Gentile da Fabriano. Sono molte le iniziative già<br />

programmate per riprendere il discorso e l’acuta, severa analisi della<br />

cultura letteraria e della società italiana del Novecento sviluppata da Bo<br />

nel corso dei decenni. Il Cardinale Gianfranco Ravasi, aprendo l’anno<br />

centenario, ha tenuto ad Urbino il 25 gennaio scorso, una magistrale<br />

lezione sul tema: “Spiritualità e scrittura di Carlo Bo”. A Fabriano,<br />

promosso dall’Associazione “Gentile Premio”, si terrà un convegno sul<br />

rapporto intrattenuto da Bo con la vita culturale delle Marche.<br />

realtà, ma senza adesione alcuna<br />

alle mode, nello stile proprio della<br />

critica e della testimonianza di un<br />

“aspirante cristiano”.<br />

Bo ha saputo cogliere con grande<br />

acutezza i limiti connessi con lo<br />

sviluppo economico e sociale della<br />

società italiana. Non può certo<br />

coinvolgerlo l’accusa che Pietro<br />

Scoppola muove (cfr. La nuova<br />

cristianità perduta, Roma, 1985)<br />

alla cultura cattolica nazionale, per<br />

non aver compreso che il benessere<br />

e il consumismo avrebbero inesorabilmente<br />

portato in Italia ad una<br />

progressiva emarginazione della<br />

coscienza religiosa e a quella forma<br />

di secolarizzazione che lo storico<br />

interpretava come una caduta in un<br />

vero e proprio vuoto etico.<br />

Civiltà dei consumi è de nita da<br />

Bo come «una catena fondata sulle<br />

illusioni delle cose» che strumentalizza<br />

e addormenta l’uomo. «Il<br />

traguardo del benessere - afferma<br />

ad esempio in un articolo del marzo<br />

1963 - quando non sia suscettibile<br />

di altri sviluppi, quando lo si tenga<br />

gelosamente riservato ai nostri desideri,<br />

si trasforma in una gravissima<br />

offesa per la famiglia umana. È<br />

assolutamente indispensabile che<br />

insieme al pane si dia all’uomo<br />

una certezza, il segno di una forza<br />

morale». Altrove Bo ammonisce a<br />

non fare del benessere un mito e a<br />

non servirsene come di un comodo<br />

tranquillante.<br />

Carlo Bo con Francesco Merloni<br />

e Galliano Crinella<br />

Gli stimoli che fuoriescono dalla<br />

pagina di Bo interpellano, in primo<br />

luogo, la coscienza del cristiano stimolando<br />

il suo impegno per vincere<br />

l’inerzia, la rassegnazione, «lo spirito<br />

di dimissioni» che sembra aver<br />

prevalso sin dal momento della ricostruzione,<br />

nel primo dopoguerra.<br />

I partiti politici e le classi dominanti<br />

non hanno realizzato pienamente i<br />

propositi iniziali perché non hanno<br />

avuto preoccupazioni di ordine<br />

culturale.<br />

Ma responsabilità e limiti non vanno<br />

visti solo sul versante dei partiti e<br />

delle istituzioni, ma anche in quello<br />

della stessa cultura, che in tante sue<br />

espressioni ha fornito consenso alla<br />

stanchezza e al disimpegno. Quella<br />

cultura che dopo aver posto come<br />

meta «il rinnovamento dell’uomo<br />

e della società nella giustizia, nella<br />

libertà, nel rispetto degli altri, a un<br />

certo punto ha buttato a mare tutto<br />

questo e ha alzato la bandiera della<br />

perfetta disponibilità, cioè dell’annullamento<br />

di ogni verità». I singoli<br />

non hanno certo fatto opposizione<br />

ad un lento tramonto di certezze e<br />

di valori: le loro<br />

rivendicazioni<br />

hanno quasi<br />

sempre nito con<br />

riguardare la tavola<br />

degli interessi<br />

privati, dei<br />

possessi minimi,<br />

privi di anima.<br />

L’obiezione di<br />

Bo si fa ancora<br />

più penetrante<br />

quando afferma:<br />

«Non diciamo<br />

che sono state<br />

le idee, le fedi<br />

a tradirci, diciamo<br />

piuttosto che<br />

noi non siamo<br />

stati in grado di<br />

sostenerle, di<br />

viverle. Entrare<br />

nel branco può<br />

diventare, a un<br />

certo momento,<br />

una soluzione<br />

ed è quello che<br />

l’osservatore<br />

purtroppo vede<br />

applicato ogni<br />

giorno con<br />

maggior pervicacia e ostinazione».<br />

Ha trionfato su tutto una nozione<br />

dell’esperienza politica priva di<br />

animazione morale. Per anni si è<br />

andati avanti con professioni di<br />

fede e di intenti che rientravano<br />

«nel capitolo inesauribile» della<br />

retorica. Qui la parola sembra aver<br />

perduto la sua <strong>prima</strong> qualità di<br />

ricognizione e ricerca della verità<br />

per divenire una pura maschera<br />

e «trasformarsi nel più comodo<br />

degli alibi». L’uso strumentale<br />

della parola è servito dunque a<br />

radicare meglio la pianta del potere<br />

individuale, sostituendo all’idea di<br />

verità quella di opportunità. Siamo<br />

stati travolti, in tante occasioni , fa<br />

rilevare Bo, da un ume di parole<br />

che stavano ad indicare una sorta di<br />

fallimento dell’uomo. La cosiddetta<br />

ne delle ideologie ha coinciso con<br />

la vittoria dello «spirito di dimissioni».<br />

Occorrono atteggiamenti<br />

nuovi, che aprano un tempo nuovo,<br />

il tempo della partecipazione attiva,<br />

il tempo di uomini «che sanno<br />

pagare la propria morale, oltre che<br />

proclamarla».<br />

Il mondo sottosopra, mostra di Chagall a Roma<br />

“Il mondo sottosopra”. Mai titolo<br />

fu più “azzeccato” e attagliato a designare<br />

quello che anche i Vescovi<br />

della Cei de niscono “il disastro<br />

antropologico” che caratterizza in<br />

questo preciso momento il nostro<br />

paese, af itto da risse, con ittualità<br />

permanente, abbassamento<br />

della tensione morale e soprattutto<br />

da uno spettacolo indecoroso e<br />

insopportabile di mercificazione<br />

dell’immagine femminile.<br />

Contro questa idea che sembra far<br />

breccia nell’immaginario mediatico<br />

e non solo, si sono ribellate<br />

perfino delle Suore Missionarie<br />

della Consolata di Torino, reagendo<br />

“come donne, come consacrate,<br />

come cittadine, per ricordare a tutti,<br />

politici, persone comuni, giovani<br />

ed anziani, che l’onestà, il rispetto<br />

della dignità ed identità di ogni persona,<br />

è il capitale più grande su cui<br />

un Paese civile deve saper investire<br />

e conservare, per noi oggi e per le<br />

generazioni future”.<br />

Ma “Il mondo sottosopra” è anche<br />

il titolo di una Mostra di 138 opere<br />

di Marc Chagall al Museo dell’Ars<br />

Pacis di Roma, no al 27 marzo,<br />

realizzata per i 25 anni dalla scomparsa<br />

dell’artista.<br />

E’ singolare come<br />

l’approccio all’opera<br />

di Chagall, nei suoi<br />

contenuti lirici e spirituali<br />

ed il forte legame<br />

con la sua identità<br />

religiosa, interpelli la<br />

coscienza di coloro,<br />

che visitano l’eccezionale<br />

esposizione,<br />

con l’intento di interrogarsi<br />

anche sul<br />

sovvertimento dei valori,<br />

che caratterizza<br />

il nostro tempo. Ecco<br />

che il Maestro dei<br />

sogni, Chagall appunto,<br />

da grande artista<br />

poliedrico, dà corpo<br />

e levità alle creature<br />

dell’inconscio, in cui<br />

si fondono elementi<br />

tradizionali della cultura<br />

russa ed ebraica,<br />

in un magico e favolistico vibrare<br />

di situazioni cromatiche ed oniriche,<br />

tras gurate nel ricordo e nella<br />

memoria.<br />

Un “mondo sottosopra” quello<br />

in cui ci troviamo a vivere con<br />

le nostre umane contraddizioni,<br />

debolezze e fragilità, ma che para-<br />

dossalmente sollecita un desiderio<br />

autentico di cambiamento verso<br />

quella che il Card. Angelo Scola<br />

de nisce una “vita buona”, vissuta<br />

nello stile della comunione<br />

e del dono,<br />

incentrata sulla forma<br />

più alta di libertà<br />

e animata dall’amore<br />

per il bello, il bene, il<br />

vero, l’eterno.<br />

Fare esperienza profonda<br />

dell’Arte signi<br />

ca allora sentire<br />

il gusto della Bellezza<br />

e da un fatto<br />

contingente, come<br />

la mostra di Chagall,<br />

riuscire a trarre elementi<br />

di senso sul<br />

nostro destino e su<br />

quello del mondo.<br />

Marisa Bianchini<br />

Marc Chagall<br />

(Foto Ciabochi -<br />

Nocerino)<br />

24 cultura.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.06


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

>SPORT<br />

Nella foto grande, il coach Gabriele Giordani<br />

mentre guida la Spider dalla panchina.<br />

Nella foto piccola qui sopra, il nuovo gruppo<br />

di tifosi organizzati che si è dato il nome di<br />

"Assalto Biancoblù" e che domenica seguirà la<br />

Spider in trasferta sul parquet di Chieti<br />

(foto di Serena Buscarini e Tomas Pistola)<br />

BASKET Serie B dilettanti<br />

Spider, assalto alla capolista<br />

Domenica i fabrianesi andranno in trasferta a Chieti. Rientra Sgobba<br />

di FERRUCCIO COCCO<br />

La Spider Fabriano è rimasta<br />

a guardare, domenica scorsa,<br />

osservando un turno di riposo.<br />

Il calendario originale avrebbe<br />

previsto il match di ritorno contro la<br />

Pallacanestro Napoli, ma – come ormai<br />

ben tutti sanno – già da tempo la società<br />

partenopea è stata esclusa dal campionato<br />

a causa di ripetute inadempienze<br />

economiche, lasciando così il girone<br />

“monco” di una squadra.<br />

Una sosta per nulla sgradita ai “ragnetti”,<br />

alle prese con numerosi problemi<br />

sici che così, almeno in parte, sono<br />

stati recuperati. “Ha ripreso ad allenarsi<br />

Sgobba – informa il coach Gabriele<br />

Giordani – anche se si è fermato Stanic<br />

durante un allenamento (piccola<br />

distorsione ad un piede, ndr) e Messina<br />

ha dovuto fare i conti con il virus in-<br />

uenzale. Ma, nel complesso, direi che<br />

la settimana di sosta è stata sfruttata<br />

bene, con buoni allenamenti e una bella<br />

amichevole ad Osimo (formazione di A<br />

dilettanti, ndr) mercoledì scorso”.<br />

Fermi ai box per infortunio, però, ci<br />

sono ancora Quercia e Bugionovo.<br />

“Speriamo proprio che la sfortuna ci<br />

abbandoni – medita il tecnico – così<br />

presto potremo tornare ad allenarci e a<br />

scendere in campo al completo”. Ma sicuramente<br />

Quercia e Bugionovo non ci<br />

saranno domenica 6 febbraio a Chieti<br />

per l’atteso match contro la capolista<br />

Bls. “Prepareremo la partita sulla difesa<br />

– preannuncia Giordani – per cercare<br />

di limitare il grande arsenale offensivo<br />

dei primi della classe. Cercheremo di<br />

rompere i loro giochi e non fargli trovare<br />

soluzioni agevoli, come all’andata,<br />

quando arrivammo davvero ad un passo<br />

dalla vittoria (59-61 il risultato nale<br />

per gli abruzzesi, ndr)”.<br />

Il team teatino allenato da Sorgentone<br />

ha il miglior attacco (82,6 punti di<br />

media) e la miglior difesa (appena 63,2<br />

punti subiti) dell’intero girone.<br />

La Spider ha ugualmente un’ottima<br />

retroguardia (63,3 punti subiti), ma un<br />

potenziale d’attacco numericamente inferiore<br />

(72,5 punti di media). Si giocherà<br />

al palasport Santa Filomena di Chieti<br />

alle ore 18. E al seguito della squadra ci<br />

saranno anche diversi tifosi (il gruppo<br />

Assalto Biancoblù stava cercando di<br />

allestire un pullman: informazioni al<br />

329 4428450 o 338 6952837).<br />

La Spider, poi, giocherà anche un turno<br />

infrasettimanale sempre in trasferta a<br />

Torre de' Passeri mercoledì 9 febbraio,<br />

a completamento di un vero e proprio<br />

tour-de-force. Nel frattempo, la classi-<br />

ca sembra aver iniziato a delinearsi<br />

nella fascia alta, con ben cinque squadre<br />

(compresa la Spider) raccolte nel<br />

fazzoletto di due punti (tra quota 26 e<br />

BASKET Serie C reg. BASKET Serie D BASKET Promozione RUGBY Serie C<br />

Halley battuta<br />

a Marzocca<br />

Niente da fare per l'Halley Matelica<br />

sul parquet della forte Marzocca, dove<br />

è arrivata una scon tta per 89-62. Molto<br />

forte la formazione rivierasca, nelle cui<br />

le militano giocatori di rango come<br />

Davide Pedrotti (ex Fabriano Basket ai<br />

tempi dell'A2) ed il fabrianese Cristian<br />

Vico, rispettivamente autori di 21 e 11<br />

punti. Per i matelicesi di coach Leo<br />

Sonaglia sono andati a referto: Sorci 9,<br />

Cortese 5, Pedica 1, Montanari 2, Nizi<br />

7, Porcarelli 6, Cardinaletti 2, Zeppa 15,<br />

Picchietti 3, Capannini 12. Da segnalara<br />

l'esordio in maglia Halley del tiratore<br />

Massimo Zeppa, proveniente dai Blues<br />

Fabriano di serie D. L'esperto giocatore<br />

potrà dare sicuramente una mano alla<br />

squadra, vista la prolungata assenza<br />

per infortunio di Zamparini. Prossimo<br />

turno, sabato 5 febbraio al palazzetto<br />

di Matelica<br />

contro il Tolentino<br />

(ore<br />

18.15).<br />

Massimo<br />

Zeppa,<br />

nuovo<br />

innesto<br />

dell'Halley<br />

Il derbissimo<br />

è dei Blues<br />

Colpo grosso dei<br />

53rd Fabriano,<br />

che a sorpresa<br />

sono andati a<br />

vincere sul parquet<br />

della capolista<br />

Aquarius Pesaro<br />

70-75. Dopo<br />

aver agganciato<br />

l’over-time con<br />

un canestro di<br />

Ruggeri, i ragazzi<br />

di coach Lorenzo Cecchini si<br />

imponevano con merito nei 5 minuti<br />

“extra”. Tabellino: Cecchini F., Santini<br />

15, Lazzerini 2, Fabrianesi 2, Mazzoni<br />

7, Taruschio 13, Narcisi, Ruggeri 5,<br />

Corradini 14, Giorgino 18. E’ stato un<br />

derby appassionante, poi, quello disputatosi<br />

al PalaGuerrieri tra le altre due<br />

squadre fabrianesi, la Basket School e<br />

la Sa r Blues. Si sono imposti questi<br />

ultimi, guidati dal nuovo allenatore<br />

Riccardo Cassoli che ha sostituito<br />

Fabrizio Abbati, per 70-72. Prossimo<br />

turno: venerdì 4 febbraio 53rd Fabriano-Fossombrone<br />

(palestra Morea, ore<br />

21.30), Sa r Blues Fabriano-Vadese<br />

(palestra Mazzini, ore 21.15) e Wild<br />

Cats Pesaro-Basket School Fabriano.<br />

f.c.<br />

Lonky in forma,<br />

Evergreen ko<br />

Il derby fabrianese del campionato di<br />

Promozione (girone di Ancona) è stato<br />

vinto dalla Lonky sugli Evergreen per<br />

50-43. I "sempreverdi" avevano iniziato<br />

meglio, ma poi i “lonkers” sono passati<br />

avanti nella seconda parte dell’incontro,<br />

centrando così la quarta vittoria consecutiva.<br />

A seguire i tabellini. Lonky: Paleco<br />

6, Chiucchi 8, Sorci, Salari, Mammoli<br />

1, Alberti 2, Balducci 4, Scipioni 2,<br />

Rapanotti 3, Sacco 24; all. Lupacchini.<br />

Evergreen: Tonini 4, Mosciatti 11, Battistoni<br />

2, Bugionovo L. 18, Moscatelli<br />

8, Cappelletti, Bellucci, Rossini Gi.,<br />

Cerini; alll. Bolzonetti. Prossimo turno:<br />

lunedì 7 febbraio Lonky Fabriano-<br />

Maior Senigallia (palestra Mazzini,<br />

ore 21.15), giovedì 10 febbraio P73<br />

Ancona-Evergreen Fabriano.<br />

Nel girone maceratese, i Gladiatores<br />

Matelica sono tornati al successo<br />

battendo per 104-95 la Junior Porto<br />

Recanati con il seguente tabellino:<br />

Montemezzo 11, Cingolani 5, Massari<br />

9, Eustacchi 9, Luzi 20, Mencucci<br />

31, Bardi 6, Sestili ne, papilli 13,<br />

Gagliardi; all. Bruzzechesse. Prossimo<br />

match domenica 6 febbraio ancora al<br />

palazzetto di Matelica contro il Cus<br />

Macerata (ore 18).<br />

f.c.<br />

Niente da fare<br />

con i Pretoriani<br />

Il Fabriano Rugby ha perso 7-5 Casenuove<br />

di Osimo contro i Pretoriani<br />

Recanati.<br />

E' stata una partita fortemente condizionata<br />

dal fango causato dalle ultime<br />

precipitazioni, il tipo terreno ambìto<br />

da chi pratica questo sport, ma che<br />

rende il gioco molto più dif cile. Nel<br />

primo tempo ci sono stati molti cambi<br />

di fronte.<br />

Anche se il Fabriano ha dimostrato di<br />

avere qualcosa in più, il risultato parziale<br />

è stato di 7 a 0 per i padroni di casa,<br />

ottenuti con la marcatura di una meta e<br />

conseguente calcio di trasformazione.<br />

Nel secondo tempo i padroni di casa<br />

hanno mostrato un gioco migliore, ma<br />

nonostante ciò i fabrianesi sono riusciti<br />

ad ottenere un calcio di punizione (poi<br />

non realizzato) ed a segnare una meta,<br />

fallendo il conseguente calcio di trasformazione.<br />

Il risultato nale di 7 a 5<br />

a favore dei Pretoriani ha premiato la<br />

squadra che ha sprecato meno, cogliendo<br />

le poche occasioni di marcatura che<br />

si sono presentate.<br />

Prossimo incontro domenica 13 febbraio<br />

alle ore 14.30 a Fabriano contro<br />

il Porto Sant'Elpidio Rugby. L'obiettivo<br />

dei fabrianesi è quello di tornare al<br />

successo dopo questo stop.<br />

25<br />

24). E, quel che più conta, la temibile<br />

nona posizione (che fa da spartiacque<br />

tra la disputa dei play-off promozione<br />

ed i play-out retrocessione) dista otto<br />

lunghezze, per ora tranquillizzanti.<br />

“E’ vero – replica coach Giordani – ma<br />

non dimentichiamoci che il campionato<br />

è ancora molto lungo e l’equilibrio<br />

notevole: perciò è bene non abbassare<br />

la guardia e raggiungere quanto <strong>prima</strong><br />

l’obiettivo play-off”.<br />

classifi che<br />

SERIE B DILETTANTI<br />

Chieti 30; Porto San Giorgio<br />

e Scauri 26; Spider Fabriano,<br />

Torre de’ Passeri e Civitanova<br />

24; Giugliano 20; Gualdo Tadino 18;<br />

Fossombrone e Stella Azzurra Roma<br />

16; Sassari 14; Cagliari 12; Umbertide<br />

10; Pozzuoli 4; Tiber Roma 2.<br />

SERIE C REGIONALE<br />

Pisaurum 36; Marzocca 28; Tolentino,<br />

Porto Recanati e Pedaso 24; Montemarciano<br />

22; Recanati 20; Chiaravalle<br />

e Porto San Giorgio 18; Loreto Pesaro<br />

16; Halley Matelica 14; Urbania 12;<br />

Ascoli 10; San Benedetto e Bramante<br />

Pesaro 6.<br />

SERIE D<br />

Fano, Aquarius Pesaro, Montecchio e<br />

Basket Giovane Pesaro 26; Fermignano<br />

24; Aesis Jesi e Fossombrone 18; Virtus<br />

Jesi e Urbino 14; Safi r Blues Fabriano<br />

e Vadese 12; Basket School Fabriano,<br />

Wild Cats Pesaro, 53rd Fabriano e<br />

Cagli 8.<br />

PROMOZIONE (Ancona)<br />

Campetto Ancona 22; Senigallia<br />

18; New Jesi e Lonky Fabriano 16;<br />

Evergreen Fabriano, P73 Ancona e<br />

Adriatico Ancona 14; Dinamo Ancona<br />

12; Polverigi 8; Chiaravalle e Castelfi -<br />

dardo 4; Osimo Stazione 2.<br />

PROMOZIONE (Macerata)<br />

Tolentino 26; Civitanovese 20; Camerino<br />

18; Cus Macerata, Lully Porto<br />

Recanati e Gladiatores Matelica 12;<br />

Partizan Macerata e Junior Porto Recanati<br />

10; Acli Recanati 6; Pollenza 0.<br />

25 sport.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.07


26<br />

>SPORT<<br />

CALCIO Eccellenza<br />

La strada è quella giusta<br />

Un altro buon punto conquistato dalla Fortitudo a Chiaravalle<br />

di LUCA CIAPPELLONI<br />

La Fortitudo Fabriano conquista<br />

un buon pareggio (0-0) nella<br />

trasferta di Chiaravalle, contro<br />

un avversario temibile come la Biagio<br />

Nazzaro. Ad onor del vero, i locali erano<br />

privi di uomini chiave come l’ex rossoblu<br />

Santinelli, Montanari, Polanco,<br />

Fulgenzi, Camilletti e Ramadori, quindi<br />

i ragazzi di mister Vivani assaporavano<br />

già alla vigilia la possibilità di tornare<br />

a casa con un risultato utile. Nella Fortitudo,<br />

invece, è assente lo squali cato<br />

La Mantia, mentre parte dalla panchina<br />

Ferretti, ancora in condizioni siche im-<br />

Il giovane Simone Pierotti impegnato<br />

come terzino n dal primo minuto<br />

classifi che<br />

ECCELLENZA<br />

Ancona 53; Tolentino 52;<br />

Fermana 51; Elpidiense 47;<br />

Vis Pesaro 38; Montegranaro e<br />

Corridonia 36; Montecchio 34; Atletico<br />

Piceno, Biagio Nazzato e Cingolana 33;<br />

Belvedere 31; Maceratese e Grottammare<br />

29; Urbania 28; Fortitudo Fabriano 26;<br />

Real Metauro 24; Centobuchi 23; Sangiustese<br />

14; Urbino 8.<br />

PROMOZIONE<br />

Vigor Senigallia 42; Gallo 41; Cagliese<br />

e Falconarese 40; Castelfi dardo 39;<br />

Vismara Pesaro 35; Osimana, Pergolese<br />

e Fabriano Calcio 32; Atletico River 30;<br />

Rio Salso e Castelfrettese 24; Vadese<br />

22; Passatempese 21; Offagna 20;<br />

Ostra Vetere 18; Brandoni Ancona 16;<br />

Camerano 14.<br />

PRIMA CATEGORIA<br />

Montelupone 41; Fiuminata 36; Treia 35;<br />

Montefano 34; Matelica 33; Futura 28;<br />

Settembrina 27; Montecosaro 24; S.M.<br />

Apparente, Camerino e Montecassiano<br />

23; Cluentina 22; Lorese e Mogliano 19;<br />

Monte San Pietrangeli 17; Sangiorgese 5.<br />

SECONDA CATEGORIA<br />

Staffolo 38; Serrana 34; Sassoferrato<br />

Genga 33; Chiaravalle 31; Monsano,<br />

Poggio San Marcello e Sampaolese 26;<br />

Collemarino, Castelbellino e Le Torri 25;<br />

Borgo Minonna e Cameratese 24; Labor<br />

22; Cerreto 21; Polverigi 19; Aesina 7.<br />

TERZA CATEGORIA gir. D<br />

Albacina e Argignano 40; Aurora Jesi 36;<br />

Pianello 32; Victoria Strada 28; Maiolati<br />

27; Morro d'Alba 26; Spes Jesi e Serradica<br />

21; Real Borgo 18; Urbanitas Apiro<br />

10; Rosora 3; Massaccio 2; Mosaico 1.<br />

TERZA CATEGORIA gir. G<br />

Rione Pace 38; Sefrense 32; Abbadiense<br />

31; Audax Macerata 29; Appignano 28;<br />

Real Macerata 22; Fabiani Matelica,<br />

Mancini Pioraco e Nova Camers 18;<br />

Robur 16; Esanatoglia 14; Montefano 9;<br />

San Severino 6; Sforzacosta 5.<br />

BIAGIO NAZZARO 0<br />

FORTITUDO FABRIANO 0<br />

BIAGIO NAZZARO – Ruspantini, Bongiovanni,<br />

Valeri, Menotti (76´ Bartolucci),<br />

Rossolini, Sgammini, Marini, Montesi<br />

(83´ Maiolatesi), Girolimini (58´<br />

Borgognoni), Guerra, Colella. All. Favi<br />

FORTITUDO FABRIANO - Zallocco, Pierotti,<br />

Diaz, Cantarini, Giorgini, Santoni,<br />

Zucca (71´ Biocco), Giugliano, Federici,<br />

De Capua (57´ Ferretti), Piermattei (90´<br />

Colucci). All. Vivani.<br />

perfette. Davanti a Zallocco, esordisce<br />

dal 1’ Pierotti nella corsia destra della<br />

difesa composta da Giorgini, Santoni e<br />

Diaz. Cantarini in luogo di La Mantia è<br />

l’unico altro cambio rispetto all’undici<br />

iniziale che ha strapazzato la Vis Pesaro<br />

una settimana <strong>prima</strong>. Il campo di gioco<br />

notevolmente appesantito penalizza<br />

il gioco e ne viene fuori una partita<br />

non ricchissima di emozioni. La <strong>prima</strong><br />

iniziativa è di De Capua (8'), che calcia<br />

fuori dalla distanza. La gara sale di tono<br />

intorno alla metà del primo tempo. Al<br />

21’ Montesi mette una bella palla in<br />

mezzo, ma Menotti e Girolimini vi si<br />

avventano in leggero ritardo. Al 25’ è<br />

pericolosa la Fortitudo, con un'azione<br />

tutta di <strong>prima</strong>: da Pierotti a De Capua e<br />

da questi largo per Piermattei, che non<br />

ci pensa due volte a battere a rete con un<br />

diagonale di rara potenza che viene ribattuto<br />

a pochi passi dalla porta. Al 32’<br />

CALCIO a 5 Serie C2<br />

Ad esultare è solo il Real<br />

Il turno del week-end scorso è stato grigio<br />

Tra il week-end scorso e l’inizio di<br />

questa settimana sono stati disputati<br />

due turni di campionato. La tempistica<br />

di stampa ci consente di rendere conto<br />

soltanto delle partite del ne settimana<br />

passato. Il Real Fabriano ha vinto 0-2<br />

a Sambucheto contro gli Amici del Tennis<br />

grazie alla doppietta di Carnevali.<br />

I ragazzi di mister Francesco Rinaldi<br />

continua, così, a rimanere in scia della<br />

sempre più capolista Castelbellino.<br />

Sta attraversando un periodo di dif coltà,<br />

invece, la Nuova Lif Fabriano in<br />

questo inizio di 2011: il team di mister<br />

Massimo Casiraghi, infatti, ha perso in<br />

casa 2-3 contro il Gagliole (reti fabrianesi<br />

di Caporali e Pallotta). Sono scesi<br />

in campo: Ciappelloni, Casoni, Micucci<br />

Manuel e Marco, Tombolini, Caporali,<br />

Martinelli, Zamponi, Animobono,<br />

Guerci, Pallotta, Romani.<br />

Al tappeto anche la Virtus Fabriano,<br />

scon tta 2-1 a Campocavallo. Il gol della<br />

squadra di mister Gian Marco Latini<br />

lo ha messo a segno Diego Pancotti nel<br />

secondo tempo. Formazione: Calussi,<br />

Pierantonietti, Antonelli, Cennini, Fal-<br />

ancora Piermattei in evidenza: il giovane<br />

laterale affonda, salta Bongiovanni<br />

e stringe a centro area, per poi servire<br />

Federici sotto misura, ma il centravanti<br />

romano non è lesto nel ribadire in rete.<br />

Al 39’ la Biagio risponde con un destro<br />

di Guerra che si trasforma in assist per<br />

Girolimini, ma il baby attaccante della<br />

Biagio non si fa trovare pronto. Al 40'<br />

è ancora la Fortitudo con il solito Piermattei<br />

a mettere i brividi a Ruspantini,<br />

ma il potente diagonale sinistro termina<br />

di poco alto. Nella ripresa la Biagio<br />

sembra essere più convinta dei propri<br />

mezzi e comincia a rendersi pericolosa<br />

con maggiore frequenza. All’8’ Marini<br />

cioni, Farneti, Gentili, Pancotti Diego<br />

e Davide, Spilli, Stroppa.<br />

In ne, giornata senza fortuna anche<br />

per la Vigor Fabriano, battuta in casa<br />

per 4-6 dal Conero Dribbling. Tra i<br />

fabrianesi di mister Francesco Cesaroni,<br />

sono andati in gol Bartolini (doppietta),<br />

Repupilli e Trottini. Formazione: Brunetti,<br />

Bartolini, Bartolucci, Chiavelli,<br />

Gentili Haskaj, Luzi, Repupilli, Taddei,<br />

Trottini.<br />

Classifica. Castelbellino 54; Real<br />

Fabriano 46; Athletic Osimo e Nuova<br />

Lif Fabriano 38; Altapinus Appignano<br />

e Virtus Fabriano 36; Conero Dribbling<br />

34; Filottrano e Tenax Castel dardo<br />

27; Gagliole 23; Campocavallo 20;<br />

Virtus Penta 15; Vigor Fabriano 13;<br />

Grottaccia 10; Cus Camerino 8; Amici<br />

del Tennis 7.<br />

Prossimo turno. Venerdì 4 febbraio:<br />

Real Fabriano-Altapinus (palestra Fermi,<br />

ore 21.30) e Vigor Fabriano-Virtus<br />

Fabriano (palestra Itas, ore 21.30). Sabato<br />

5 febbraio Athletic Osimo-Nuova<br />

Lif Fabriano.<br />

Ferruccio Cocco<br />

Consueta panoramica sul settore giovanile della Fortitudo Fabriano.<br />

Pesante ko per la Juniores di Luciano Goffredi (foto),<br />

battuta 5-0 nella trasferta contro l’Osimana. Cedono di misura,<br />

invece, i Giovanissimi ’96 di Gaetano Ranaldi, scon tti in casa<br />

dal Borghetto per 0-1 nella seconda giornata della fase regionale.<br />

Buon pareggio per i Giovanissimi ’97 di Augusto Mariangeli che<br />

impattano sul 2-2 contro la Vigor Senigallia, con le reti di Moretti<br />

M. e Bartoccetti. Sono scesi in campo: Antonelli, Arcangeli, Depau,<br />

Dell’Osso, Gambini, Doraci (Moretti M.), Chiavelli, Spitoni,<br />

Carmenati (Laurenzi), Bartoccetti, Bellucci. Hanno osservato un<br />

turno di riposo, in ne, gli Allievi Regionali ’95 di Franco Stortini.<br />

l.c.<br />

Un duello aereo<br />

(foto di Maurizio<br />

Bellagamba)<br />

mette in movimento Girolimini, ma il<br />

diagonale termina fuori di poco. Al 25’<br />

Guerra cerca e trova lo scatto di Montesi,<br />

che non coglie l’attimo giusto per<br />

battere verso Zallocco. Al 32’ è ancora<br />

Guerra ad inventare, con un’ottima verticalizzazione<br />

in profondità per Colella,<br />

il cui tiro è rimpallato. Sulla ribattuta<br />

ci prova Sgammini, senza impensierire<br />

Zallocco. L’ultimo sussulto del match<br />

arriva al 42’. Calcio di punizione dai<br />

venti metri di Valeri, con Zallocco bravo<br />

a deviare in angolo il lento ma preciso<br />

sinistro del numero 3 di mister Favi. Il<br />

punto conquistato sembra non scontentare<br />

nessuno, invece nel post-partita<br />

CALCIO a 5 Amatori Uisp<br />

Ed è sempre<br />

Dream Team!<br />

La terza giornata del girone di ritorno<br />

del campionato Amatori di calcetto<br />

è sempre nel segno del Dream Team<br />

Tonini che vince il proprio incontro<br />

per 5-2 nei confronti del Porchetto<br />

Romei Crew ed allunga sulle seconde<br />

in classi ca, appro ttando della battuta<br />

d’arresto del Sassofootball ve scon tta<br />

per 4-3 da La Stella. Riparte la Diasen<br />

Melano che vince per 5-3 sui Titans;<br />

larga vittoria per 7-3 dell’Atletico<br />

sulla Longobarda. Hanno riposato i<br />

Galacticos. La classi ca è la seguente:<br />

Dream Team Tonini 35, La Stella, Sassofootball<br />

ve 25, Galacticos 22, Diasen<br />

Melano 19, Atletico 18, Porchetto<br />

Romei Crew 14, Titans, Sassoferrato,<br />

Longobarda 11, Latinos 4. Ecco il<br />

programma della 4° giornata: sabato 5<br />

febbraio a Genga alle 14.30 Porchetto<br />

Romei Crew-Sassoferrato, a Sassoferrato<br />

alle 15 Sassofootball ve-Diasen<br />

Melano, all’antistadio di Fabriano alle<br />

15 La Stella-Atletico, alle 16 Latinos-<br />

Titans, domenica 6 febbraio alle 10.30<br />

Galacticos-Dream Team Tonini. Riposa<br />

la Longobarda.<br />

CALCIO Settore giovanile Fortitudo Fabriano<br />

Buon pareggio per i Giovanissimi '97<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

l’allenatore fortitudino Vivani storce<br />

il naso. "Nell'ultima mezz'ora – spiega<br />

Vivani - siamo andati veramente male.<br />

Nel primo tempo abbiamo giocato<br />

in sincronia, con buoni movimenti e<br />

buona impostazione palla a terra. Poi<br />

c’è stato questo calo, che non è sico,<br />

ma mentale. Siamo rimasti con due<br />

punte troppo schiacciate e non abbiamo<br />

trovato continuità dal centrocampo in<br />

avanti. Conosco il valore dei miei giocatori<br />

e proprio per questo nell'ultima<br />

mezzora mi aspettavo qualcosa in più",<br />

conclude un contrariato Vivani. Anche<br />

Favi non è completamente contento<br />

della prestazione dei suoi. "Le assenze?<br />

In campo si va sempre in undici contro<br />

undici e io non cercherò mai nelle<br />

assenze un alibi, non fa parte del mio<br />

DNA. Dico allora che abbiamo fatto<br />

benino, ma non benissimo. Fisicamente<br />

siamo stati all´altezza, ma serviva più<br />

concentrazione, più applicazione, più<br />

cattiveria agonistica, soprattutto in<br />

avanti. In campo però ci sono anche<br />

gli avversari e oggi ho visto subito che<br />

loro erano in un periodo di gran forma",<br />

conclude il tecnico della Biagio. Con il<br />

turno infrasettimanale contro il fanalino<br />

di coda Urbino, di cui non conosciamo<br />

l'esito per motivi di stampa, per la Fortitudo<br />

è iniziato un ciclo di scontri diretti<br />

importante, per non dire decisivo. Nel<br />

mese di febbraio le avversarie saranno<br />

Cingolana (domenica 6 febbraio al<br />

Comunale di Cingoli); Belvederese,<br />

Urbania e Grottammare. La salvezza<br />

passa necessariamente da qui.<br />

BREVI CALCIO<br />

PROMOZIONE<br />

A causa del maltempo del fi ne settimana<br />

scorso, non si è disputata la gara tra<br />

Rio Salso e Fabriano Calcio, che quindi<br />

dovrà essere recuperata. I biancorossi<br />

il 2 febbraio hanno poi giocato in casa<br />

contro la Castelfrettese il turno infrasettimanale<br />

(la tempistica di stampa non<br />

ci consente di pubblicare in tempo il<br />

risultato), mentre domenica 6 febbraio<br />

giocheranno a Cagli.<br />

PRIMA CATEGORIA<br />

Squalifi cato Zuccaro, sale agli onori della<br />

cronaca Piero Carbone che realizza le<br />

due perle che fanno volare il Matelica<br />

in casa contro il Camerino (2-0), senza<br />

dimenticare un palo di Ruggeri ed una<br />

traversa di Bonifazi. Nella ripresa altri<br />

legni per Zaccagnini e Cervelli. Domenica<br />

6 febbraio trasferta a Fiuminata nella<br />

tana della vice capolista.<br />

Luca Pietrella<br />

SECONDA CATEGORIA<br />

Il Sassoferrato Genga ha pareggiato<br />

2-2 a Castelplanio contro Le Torri. I<br />

sentinati sono andati in rete con Ezzime<br />

e grazie ad un autogol in proprio favore.<br />

Prossimo match in casa contro il Poggio<br />

San Marcello. Ha pareggiato anche il<br />

Cerreto: 1-1 (rete di Animobono) in<br />

trasferta con la Serrana. Prossima gara<br />

in casa contro lo Staffolo.<br />

TERZA CATEGORIA<br />

Nel girone D, si è interrotta dopo 14<br />

risultati utili di fi la la striscia dell'Albacina,<br />

battuta 1-0 nel big-match della<br />

giornata dall'Argignano. Ha deciso un<br />

gol di Raggi su rigore. Vittoria all'inglese<br />

conquistata dal Serradica: 2-0 sul Morro<br />

d'Alba. Il prossimo turno prevede un<br />

altro derby, stavolta tra Albacina e Serradica<br />

(sabato 5 febbraio al "Lupetti").<br />

L'Argignano invece farà visita al Pianello<br />

Vallesina. L'Albacina deve recuperare<br />

anche una gara contro il Real Borgo e<br />

lo farà il 9 febbraio alle ore 21 sempre al<br />

"Lupetti". Nel girone G, batosta per 7-1<br />

subita dalla Fabiani Matelica contro il<br />

Rione Pace. Sabato 5 febbraio match<br />

in casa contro l'Esanatoglia (ore 15).<br />

26 sport.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.11


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011 >SPORT<<br />

27<br />

VOLLEY Serie C femminile<br />

In piena lotta per la B2<br />

La Pallavolo Fabriano accede alla fase "promozione"<br />

di LORENZO CARSETTI<br />

fatica della <strong>prima</strong><br />

fase del campionato regio-<br />

L’ultima<br />

nale di serie C femminile di<br />

pallavolo ha messo tutti d’accordo,<br />

senza scontentare nessuna formazione.<br />

Quantomeno in vetta. La Pallavolo<br />

Fabriano, nelle vesti della capolista,<br />

pur espugnando per 3-2 anche l’ostico<br />

campo di Montecchio, si è infatti<br />

vista raggiungere da Gabicce, che ha<br />

liquidato in tre set la Monteschiavo e<br />

chiuso così, ex aequo con le cartaie, il<br />

girone A da battistrada, rendendo una<br />

sorta di giustizia meta sica alle due<br />

squadre dimostratesi più forti nel loro<br />

raggruppamento, con buona pace delle<br />

inseguitrici. Ma l’ultima giornata ha<br />

consegnato altresì alle cronache colpi di<br />

scena memorabili: con un colpo di coda<br />

accede al girone C anche l’Apav Lucrezia,<br />

mentre Villa Potenza (che paga un<br />

disastroso nale) dovrà farsi largo nel<br />

fango del girone D – quello deputato<br />

a decretare le retrocessioni – per ottenere<br />

l’ultimo posto utile per i playoff.<br />

Argomenti di cui Fabriano può certo<br />

fare a meno. Perché noi, piaccia o no<br />

agli scaramantici, lotteremo per la B2.<br />

Sprint nale. Tanto per non smentirsi<br />

all’ultimo, l’allegra brigata di Capomagi<br />

ha sfoderato nella tana della<br />

Scavolini l’ennesima prestazione tutta<br />

grinta ed aggressività. Sotto 2-1 dopo<br />

tre set (con Santoni ancora in infermeria<br />

e Palazzi out per un problema alla spalla),<br />

il sestetto orchestrato da Sonaglia<br />

e Cavalieri ha rimontato, vincendo ai<br />

GINNASTICA Ritmica<br />

Bella fi gura a Pesaro<br />

Il prossimo appuntamento sarà a Cerreto<br />

La Carifabriano Ginnastica in gara<br />

al Palazzetto dello Sport di via dei<br />

Partigiani di Pesaro, palcoscenico per<br />

tanti anni di basket di altissima qualità.<br />

Questa volta insolitamente questa storica<br />

struttura ospita la <strong>prima</strong> giornata del<br />

Campionato Regionale di Categoria di<br />

ginnastica ritmica.<br />

Presenti molte ginnaste fabrianesi<br />

all’esordio di questa stagione agonistica<br />

che andrà avanti no metà giugno.<br />

Qualche ruggine c’è ancora, nonostante<br />

non ci siano stati stop alla preparazione<br />

degli esercizi preparati con cura dalla<br />

allenatrice Ghiuvova e dalla ginnasta<br />

Cantaluppi, ma nonostante ciò anche<br />

in questa occasione la Carifabriano<br />

Ginnastica ha riportato successi ed<br />

ottimi piazzamenti.<br />

Tra le Allieve di Prima Fascia, tutte<br />

all’esordio nel Campionato di Categoria,<br />

quarto posto per Talisa Torretti,<br />

sesto posto per Roberta Giardinieri<br />

ed ottavo per Linda Pascolini; arriva<br />

invece l’ottimo primo posto per<br />

Letizia Cicconcelli tra le Allieve di<br />

Federica Mancini Palamoni attacca di potenza (foto Maurizio Bellagamba)<br />

vantaggi il tie-break. Adesso c’è la sosta<br />

(la <strong>prima</strong> giornata della seconda fase è<br />

in programma per il 12 febbraio), intervallata<br />

dal ritorno dei quarti di nale di<br />

Coppa Marche contro l’Helvia Recina,<br />

anticipata all’ultimo a mercoledì 2 e del<br />

quale, pertanto, non conosciamo l’esito.<br />

Qualora Fabriano sia riuscita a ribaltare<br />

al PalaGuerrieri il 3-2 incassato all’andata,<br />

saranno nal four.<br />

Adesso si fa sul serio. Non che n<br />

qui siano state pettinate le bambole,<br />

ma non può negarsi che il campionato<br />

Seconda Fascia e sesto posto per So a<br />

Crescentini. Nelle Junior di Prima<br />

Fascia gareggiano Cecilia Meriggiola<br />

e Camilla Zuccaro che ottengono rispettivamente<br />

il secondo e quarto posto;<br />

grande battaglia in casa nelle Junior di<br />

Seconda Fascia dove la Carifabriano<br />

presenta tutte ginnaste di alto valore<br />

nazionale. Marika Buratti conferma<br />

il suo ruolo di favorita vincendo la<br />

gara davanti alla compagna di squadra<br />

Valeria Carnali; la classi ca viene<br />

completata con Katiuscia Pedica<br />

quinta e Valeria Rossi sesta. Per tutte,<br />

l’occasione di confermarsi o migliorarsi<br />

è per il 13 febbraio a Cerreto d’Esi al<br />

PalaCarifac per la seconda giornata, che<br />

quali cherà per la fase interregionale. Il<br />

giorno precedente, sabato 12 febbraio,<br />

sempre ospitati dalla meravigliosa struttura<br />

del sindaco David Alessandroni, ci<br />

sarà la <strong>prima</strong> giornata del Campionato<br />

Regionale di Specialità dove saranno<br />

in pedana le ginnaste Cristina Bosco,<br />

Michela Pedica, Martina Santini,<br />

Chiara Caselli e Serena Carnali.<br />

Le ginnaste fabrianesi impegnate al palasport di Pesaro<br />

entri davvero solo ora nel vivo. L’ultima<br />

giornata ha delineato il quadro delle 8<br />

squadre che prenderanno parte al girone<br />

C, quello destinato a distribuire i pass<br />

per la promozione. Al termine di questa<br />

seconda fase, nella quale vengono conservati<br />

tutti i risultati conseguiti nella<br />

<strong>prima</strong> fase e le squadre affronteranno<br />

(con gare d’andata e ritorno) le quattro<br />

formazioni provenienti dall’altro<br />

girone, la <strong>prima</strong> salirà direttamente in<br />

B2, mentre tutte le altre (dalla seconda<br />

all’ottava, più la <strong>prima</strong> del girone D)<br />

SCAVOLINI MONTECCHIO 2<br />

PALLAVOLO FABRIANO 3<br />

PALLAVOLO FABRIANO - Cavalieri,<br />

Sonaglia, Mancini Palamoni, Persigilli,<br />

Ciccolini, Pellicciari, Capomagi M.<br />

(L); Lametti, Palazzi, Gezzi, Cerini. All.<br />

Capomagi R.<br />

PARZIALI - 23-25, 25-11, 25-23, 18-<br />

25, 13-15<br />

PODISMO 100 km<br />

Strabbioli<br />

di corsa<br />

in Senegal<br />

JUDO Trofeo Nazionale<br />

Maestrelli, Fedeli e Sampaolesi ok<br />

I giovani fabrianesi si sono messi in evidenza al trofeo di Cesena<br />

Al trofeo nazionale "Romagnoli" di<br />

Cesena, l’atleta della Societa Judo<br />

Fabriano, Asia Maestrelli, non concede<br />

spazio a nessun altro: tre punti<br />

su tre nella categoria esordienti B.<br />

Grande affluenza al trofeo dove si<br />

sono confrontati in due giorni oltre 500<br />

atleti. Domenica 30 gennaio il settore<br />

agonistico e partito alla grande con<br />

Asia Maestrelli che dopo un periodo di<br />

allenamento, ritrova determinazione e la<br />

grinta necessaria per affrontare ottimamente<br />

la gara, in semi nale piazza un<br />

buona falciata di gamba ottenendo un<br />

punto, per poi nire a terra l’avversaria.<br />

Nella nale, entra decisa e nel secondo<br />

minuto fa volare l’atleta Toscana ottenedo<br />

<strong>prima</strong> uno “yuko”, poi un “wazari”,<br />

seguendola a terra, la controlla ottenendo<br />

un ulteriore punto. Risolutivo<br />

l’ippon a pochi secondi dal termine<br />

su contro attacco incornicia la nostra<br />

atleta sul gradino più alto del podio.<br />

Nel settore maschile, Jacopo Fedeli e<br />

Alberto Sampaolesi riescono ad essere<br />

competitivi, ma non al massimo delle<br />

loro possibilità. Fedeli nella cat. 90<br />

chili agguanta un secondo posto, non<br />

riuscendo a tenere il ritmo nella nale.<br />

Sampaolesi sfora di mezzo chilo e nisce<br />

nella categoria superiore, 73 chili,<br />

parte in difensiva, riesce a portarsi in<br />

vantaggio nei primi minuti, ma poi non<br />

riesce a bloccare un attacco e prende<br />

un “seoinage” dall’avversario che lo fa<br />

volare al tappeto, decretando la vittorie<br />

dell’atleta emiliano lasciando Sampaolesi<br />

fuori dal podio. A detta del tecnico<br />

della società, questa competizione<br />

doveva servire come test per il Trofeo<br />

internazionale di Vittorio Veneto, che si<br />

terrà sabato 19 e domenica 20 febbraio,<br />

uno fra i più grossi tornei federali che<br />

si svolgono in Italia.<br />

I tre fabrianesi protagonisti<br />

all'happening di Cesena<br />

ATLETICA Fabriano<br />

Stagione iniziata in grande stile<br />

Sorprendenti, ma neanche tanto, i risultati dei giovanissimi<br />

al eri dell'Atletica Fabriano. In realtà le premesse per un<br />

inizio di stagione sostenuto c'erano tutte. Sul fronte degli<br />

Allievi (15-16 anni) Nicolò Marinelli, dopo il probante 23"74<br />

nei 200, ha centrato largamente il minimo di partecipazione<br />

ai tricolori indoor di categoria con la staffetta 4x200 dell'Atl.<br />

Fermo nella quale è attualmente in prestito, Gabriele Tozzi,<br />

al primo anno di categoria, è sceso subito repentinamente a<br />

25"75 nei 200, dopo un buon 7"96 nei 60, a confermare che<br />

potrà recitare un degno ruolo dai 100 ai 400 metri nelle gare<br />

all'aperto. All'esordio anche Davidh Stelluti ha espresso<br />

segnali incoraggianti con 26"27 nei 200 mentre, sul versante<br />

femminile, è sfrecciata velocissima sia sui 60 che sui<br />

200 metri, Ilaria Bonafoni. La ragazza, anche lei al primo<br />

anno di categoria, è stata capace di eguagliare al centesimo,<br />

in entrambe le discipline, con 8"17 nei 60 e 27"53 nei 200,<br />

i risultati di un nome storico dell'atletica fabrianese come<br />

quello di Elisa Cisbani.<br />

disputeranno i playoff per timbrare<br />

la seconda promozione. Con una distinzione<br />

fondamentale, che disegnerà<br />

verosimilmente l’obiettivo di Fabriano:<br />

la seconda e la terza salteranno infatti<br />

un turno ed entreranno in scena solo<br />

in semi nale.<br />

Tutti a caccia di Amandola. Insieme a<br />

Fabriano e Gabicce, accedono al girone<br />

C anche Falconara e Lucrezia, mentre<br />

dal girone B arrivano Pallavolo Sibillini<br />

Amandola, Ripatransone, Loro Piceno e<br />

San Severino. Fabriano, che ha chiuso<br />

la <strong>prima</strong> fase a quota 31, si troverà in<br />

griglia alle spalle della Pallavolo Sibillini,<br />

che si presenta nella rumba con<br />

la fantascienza di 42 punti all’attivo e<br />

– quindi – già un piede e mezzo in B2.<br />

Si parte sabato 12 febbraio.<br />

Classi ca nale girone A. Pallavolo<br />

Fabriano 31, Team80 Gabicce 31, Clea<br />

Falconara 25, Apav Lucrezia 23; Helvia<br />

Recina Villa Potenza 22, Scavolini<br />

Montecchio 22, Polisportiva Bottega 8,<br />

Monteschiavo Jesi 6.<br />

L’estremo comincia da qui. Il podista<br />

fabrianese Fabio Strabbioli ritorna<br />

a partecipare alla nuova edizione dei<br />

100 chilometri del Senegal in quattro<br />

giorni, giunta al 13° appuntamento che<br />

si svolgerà nel prossimo marzo.<br />

Una gara itinerante in varie aree di<br />

questa parte dell’Africa che ricalca la<br />

collaudata formula della 100 km. del<br />

Sahara. Un tuffo nel cuore del continente<br />

nero con tutte le sue bellezze ed<br />

i suoi contrasti. La <strong>prima</strong> tappa di 13<br />

km si svolgerà presso le dune di sabbia<br />

di Lompoul, poi la seconda di 24 km,<br />

quindi la terza di 42 km è la maratona<br />

nella savana tra acacie e baobab nell’area<br />

di Rauf, in ne l’ultima tappa di 21<br />

km sulle rive del lago Rosa, ereditato<br />

dalla mitica Parigi-Dakar. L'ironman<br />

della Podistica Avis detiene importanti<br />

piazzamenti di livello nelle classiche<br />

gare dai 9 ai 15 km, oltre a signi cative<br />

prestazioni sportive sulla distanza della<br />

mezza maratona.<br />

Alcuni atleti in una precedente<br />

edizione della 100 km del Senegal<br />

In costante miglioramente anche Melania Petruzza, in virtù<br />

di un'applicazione continua dovuta ad una rara passione per<br />

l'atletica. Nei 400 metri indoor in ne Anna Scaringi, da<br />

Cadetta autentica promessa nella velocità prolungata, ha<br />

confermato le sue doti naturali correndo in 1'06"36. Si attendono<br />

ora nelle ultime vare della stagione al coperto, nuove<br />

risposte dalle altre Allieve Angelica Marinelli, Eleonora<br />

Salari e Gloria Gagliardi e dall'Allievo Simone Gherardi.<br />

Scendendo di una categoria, da segnalare tra i Cadetti (14-15<br />

anni) gli splendidi nuovi record sociali indoor di categoria di<br />

Gian Marco Cacciamani con 12.70 nel getto del peso, di<br />

Amen Ruhul nel triplo (10.71) nel lungo (5.05) e nei 600<br />

metri (1'47"64) e di Benedetta Cecchini nei 600 (1'53"28) e<br />

di Eleonora Cartoni nei 200 (29"59). Altre record sociali, in<br />

altre categorie, sono stati già migliorati. Nei Ragazzi (12-13<br />

anni) Francesco Gnecchi ha distrutto quello dei 200 indoor<br />

(30"07), mentre tra i Master Enrico Ghidetti ha stabilito il<br />

nuovo crono dei 200 MM50 (25"76).<br />

27 sport.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.13


28<br />

La Chiesa pensa che esista<br />

soprattutto tra l’Eucarestia<br />

celebrata e la vita vissuta<br />

un legame intrinseco. In<br />

questa catechesi vorrei parlarvi di<br />

questa connessione.<br />

1) I presupposti per comprendere<br />

questo discorso sono due strutture<br />

essenziali della proposta cristiana:<br />

il suo realismo e la sua dimensione<br />

sacramentale. La proposta cristiana<br />

è una proposta realista (a); è una<br />

proposta sacramentale (b).<br />

(a) Quando parliamo di realismo<br />

intendiamo dire che nella persona<br />

che accetta la proposta cristiana<br />

accade qualcosa. Possiamo dire:<br />

la proposta cristiana è un avvenimento.<br />

Il S. Padre ha descritto il<br />

realismo cristiano nel modo seguente:<br />

“All’inizio dell’essere cristiano<br />

non c’è una decisione etica o una<br />

grande idea, bensì l’incontro con un<br />

avvenimento, con una Persona, che<br />

dà alla vita un nuovo orizzonte e<br />

con ciò la direzione decisiva” (Lett.<br />

Enc. Deus Caritas Est 1).<br />

La proposta cristiana non è solo<br />

parola che informa o narra o istruisce.<br />

E’ proposta che realizza in<br />

chi l’accoglie ciò che dice. Non è<br />

un racconto mitico, è un racconto<br />

storico: i suoi contenuti sono<br />

semplicemente veri. (...) L’uomo,<br />

ciascuno di noi, desidera vivere<br />

non una vita qualsiasi, ma una vita<br />

buona: vivere in una società giusta,<br />

costruire relazioni affettive durature,<br />

non essere ingannato dagli altri,<br />

e così via. In una parola: vivere nel<br />

possesso dei beni umani fondamentali:<br />

la giustizia, l’amore, la ducia<br />

reciproca, per citarne alcuni.<br />

Non è tuttavia necessario fare<br />

lunghe riflessioni per renderci<br />

conto che questo nostro profondo<br />

desiderio è smentito dalla realtà,<br />

dalla realtà che noi costruiamo<br />

con le nostre scelte. Siamo ingiusti<br />

e subiamo ingiustizie; siamo incapaci<br />

di costruire relazioni affettive<br />

durature; inganniamo gli altri e<br />

siamo ingannati. Perché? Perché<br />

la nostra libertà è come ammalata,<br />

debole: “vedo il bene e lo approvo<br />

e faccio il male”. S. Paolo chiama<br />

questa condizione umana con una<br />

sola parola, “carne”, oppure “vita<br />

secondo la carne”. E’ possibile<br />

cambiare questa condizione? E’<br />

possibile dare risposta ed attuazione<br />

al nostro desiderio di vivere bene?<br />

Una <strong>prima</strong> via per raggiungere questo<br />

scopo – si può pensare – è l’insegnamento<br />

della legge morale; è dire<br />

all’uomo ciò che è bene e ciò che è<br />

male, ciò che deve fare e non deve<br />

fare. Oggi si preferisce dire: richiamando,<br />

insegnando, comunicando<br />

i valori. Non raramente accade che<br />

noi riduciamo il cristianesimo a<br />

questo. Questa proposta, la proposta<br />

morale e quindi la riduzione del<br />

cristianesimo a morale, non cambia<br />

la condizione umana: non è realista.<br />

Perché? Precisamente perché tu<br />

dici che cosa deve fare ad uno che<br />

è incapace di farlo. Sarebbe come<br />

pensare di aiutare chi soffre di una<br />

grave indigestione spiegandogli la<br />

chimica della digestione. L’apostolo<br />

dice tutto questo con le seguenti<br />

parole: “ciò che era impossibile<br />

alla Legge, dato che essa era debole<br />

a motivo della carne”. Ciò<br />

di cui abbiamo bisogno pertanto<br />

è di essere liberati dalla nostra debolezza.<br />

Abbiamo bisogno che la<br />

nostra libertà sia liberata dalla sua<br />

congenita incapacità di fare il bene.<br />

L’apostolo dice che abbiamo bisogno<br />

che “il peccato sia condannato<br />

nella carne”. Cioè, che la forza del<br />

male che è in noi sia detronizzata<br />

e non ci domini più. La proposta<br />

cristiana consiste precisamente nel<br />

dare notizia all’uomo che è accaduto<br />

un fatto che ha precisamente<br />

guarito, rinnovato l’uomo. Quale<br />

fatto? “Dio inviando il proprio Figlio<br />

nella condivisione della carne<br />

del peccato e mirando il peccato,<br />

condannò il peccato nella carne”.<br />

Questo è il cristianesimo! (...)<br />

(b) La proposta cristiana ha una<br />

struttura sacramentale. Questo fatto<br />

che ora ho brevemente narrato – il<br />

fatto che la vita umana è rinnovata –<br />

accade attraverso dei segni e quindi<br />

sotto il velo, per così dire, di segni.<br />

La cosa non è dif cile da capire,<br />

poiché è molto adeguata alla nostra<br />

condizione umana: non siamo degli<br />

angeli, non siamo puri spiriti. (...)<br />

Questa è la struttura sacramentale:<br />

“attraverso le cose visibili siamo<br />

rapiti alle realtà invisibili”, come<br />

dice la Liturgia. Non si tratta solo di<br />

un “espediente psicologico”, di un<br />

aiuto dato alla nostra intelligenza.<br />

E’ il modo attraverso cui Cristo<br />

trasforma la nostra vita quotidiana,<br />

agisce realmente in noi. Non posso<br />

ora sviluppare ulteriormente questa<br />

tematica, come meriterebbe. La<br />

struttura sacramentale appartiene<br />

all’essenza del cristianesimo. Non<br />

c’è vita cristiana senza sacramenti.<br />

2) Il realismo e la struttura sacramentale<br />

della proposta cristiana<br />

raggiungono il suo vertice nell’Eucarestia,<br />

la sintesi di tutta la fede<br />

cristiana. L’Eucarestia è la reale<br />

presenza di Cristo che dona Se<br />

stesso in sacri cio sulla croce, e<br />

pertanto mediante la celebrazione<br />

eucaristica noi diventiamo presenti<br />

all’evento della croce. Realmente,<br />

cioè non solo perché facciamo memoria<br />

di quell’evento. Al momento<br />

della consacrazione, i duemila anni<br />

che ci separano dalla croce sono<br />

>SPECIALE< <strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Un maestro. Una di quelle presenze da seguire, da ascoltare, da ammirare. Senza tanti giri di parole. Il<br />

Cardinale Carlo Caffarra, mercoledì 26 gennaio, in una Cattedrale gremita, non ha tenuto una lezione o<br />

una catechesi, come la chiama lui, sul tema concordato di “Eucarestia e vita quotidiana”, in preparazione<br />

del prossimo Congresso Eucaristico Nazionale che coinvolgerà la nostra regione ed Ancona in primis, dal<br />

3 all’11 settembre. Né lezione, né catechesi. Ma la possibilità concreta di sperimentare il bisogno naturale<br />

di far entrare la presenza di Gesù Cristo, quindi l’Eucarestia dentro le circostanze della vita, dentro la<br />

storia di ognuno di noi. Dentro “i capitoli di ogni biogra a umana”. Ed ha toccato, tra gli altri, il tema<br />

dell’affettività e della vita civile. Non a caso ha concluso in maniera provocatoria, invocando Dio che<br />

“non faccia mai mancare i sacerdoti, perché a quel punto non avremo più l’Eucarestia e cadremmo di<br />

nuovo nel caos primordiale”. L’Eucarestia al centro di tutto e scopriamo ora perché…<br />

aboliti: noi siamo ai suoi piedi<br />

come Maria e Giovanni. Ogni<br />

volta che celebriamo l’Eucarestia,<br />

Cristo entrando dentro allo scorrere<br />

del tempo, immette nella nostra<br />

vicenda umana la potenza del suo<br />

atto redentivo, puri ca le profondità<br />

della creazione attirando a sé tutti<br />

coloro che credono. (...) Realismo<br />

della Presenza; realismo di ciò che<br />

produce nel mondo e nella vicenda<br />

umana attraverso i credenti: questo<br />

è l’avvenimento eucaristico. Veramente,<br />

è l’Eucarestia che salva il<br />

mondo.<br />

3) Da tutto quanto ho detto nora<br />

non è dif cile comprendere il rapporto<br />

che esiste fra l’Eucarestia<br />

e la vita quotidiana. Provate a<br />

percorrere con la vostra mente i<br />

seguenti passaggi.<br />

- Il Verbo venuto nella nostra condizione<br />

“carnale” ha distrutto la<br />

potenza del peccato che dominava<br />

in essa, mediante la sua morte e<br />

risurrezione.<br />

- Mediante la celebrazione dell’Eucarestia<br />

partecipo a questa vittoria<br />

di Cristo perché sono reso partecipe<br />

della sua carità.<br />

- La vita che inizia dopo la celebrazione<br />

dell’Eucarestia è la vita<br />

nuova in Cristo: l’Eucarestia rigenera<br />

la mia umanità, la mia libertà.<br />

Chiamiamola coerenza eucaristica.<br />

Ovviamente uscito di chiesa posso<br />

non fare uso del dono eucaristico e<br />

vivere lunedì dimenticando ciò che<br />

ho celebrato e ricevuto domenica.<br />

Chiamiamola incoerenza eucaristica.<br />

(...) Vediamo più in particolare.<br />

La trama della nostra vita quotidiana<br />

è tessuta dai nostri affetti,<br />

dal nostro lavoro, dalle nostre sofferenze,<br />

dai nostri rapporti civici.<br />

La nostra vita è i nostri affetti, il<br />

nostro lavoro, le nostre sofferenze,<br />

la nostra città e nazione. Non posso<br />

ora vedere come l’Eucarestia trasforma<br />

e rigenera ciascuno di questi<br />

capitoli di ogni biogra a umana. Mi<br />

limito solo a due: i nostri affetti e<br />

la nostra città e nazione.<br />

3, 1. La nostra affettività. E’ un<br />

dato facilmente constatabile l’incapacità<br />

oggi di costruire da parte<br />

della nostra affettività rapporti<br />

interpersonali durevoli. Mi riferisco<br />

soprattutto al matrimonio ed<br />

alla famiglia. Donde deriva questa<br />

intrinseca debolezza? Qual è la<br />

causa che estenua la naturale capacità<br />

di creare legami? L’uomo e<br />

la donna oggi sono forse diventati<br />

anaffettivi?<br />

Escludendo in linea generale<br />

quest’ultima ipotesi, che denota<br />

una vera e propria patologia psichica<br />

e spirituale, sono portato a<br />

pensare che si tratta di una vera e<br />

propria disintegrazione della persona.<br />

Disintegrazione signi ca che il<br />

sistema connettivo delle varie parti<br />

che costituiscono la nostra persona<br />

si è spezzato.<br />

Ma voglio essere più preciso, partendo<br />

ancora una volta da un testo<br />

paolino. “Voi, infatti, fratelli, siete<br />

stati chiamati a libertà. Perché questa<br />

libertà non divenga un pretesto<br />

per vivere secondo la carne, ma mediante<br />

la carità siate al servizio gli<br />

uni degli altri! Ma se vi mordete e<br />

divorate a vicenda, guardate almeno<br />

di non distruggervi del tutto gli uni<br />

gli altri” (Gal 5, 13.15).<br />

Esiste dunque un esercizio della<br />

libertà che è una vera e propria<br />

devastazione del rapporto interpersonale.<br />

Paolo usa immagini impressionanti<br />

per descrivere questa<br />

devastazione: ci si morde e ci si<br />

divora a vicenda, no alla reciproca<br />

distruzione. Ma esiste anche<br />

un esercizio della libertà che crea<br />

comunione reciproca; è quando<br />

la libertà è messa in moto dall’amore<br />

che si esprime nel servizio<br />

reciproco.<br />

Esistono dunque due modi di essere<br />

liberi: la modalità che è propria di<br />

chi vive per se stesso; la modalità<br />

propria di chi vive nell’amore. La<br />

<strong>prima</strong> genera divisione ed estingue<br />

la nostra capacità di creare comunione;<br />

la seconda crea la era comunione<br />

interpersonale. Ritorniamo<br />

alle domande iniziali. L’intrinseca<br />

debolezza della nostra affettività di<br />

creare legami duraturi deriva dalla<br />

nostra incapacità di amare. Paolo<br />

in un altro testo parla di una “ acchezza<br />

esistenziale” che porta alla<br />

dissoluzione, non solo sessuale, di<br />

ogni legame vero e buono. (cfr. Ef<br />

4, 19). La partecipazione all’Eucarestia,<br />

la partecipazione credente,<br />

rende il fedele capace di amare<br />

con la stessa capacità di amore che<br />

era in Cristo sulla croce. E’ questa<br />

carità che ristruttura intimamente la<br />

persona e la reintegra nella sua unità.<br />

L’Eucarestia quindi è dono: dono<br />

che Cristo mi fa della sua capacità<br />

di amare; ed è quindi compito, compito<br />

di vivere secondo questa carità,<br />

di mettere in atto questa capacità.<br />

E’ da questa messa in atto che gli<br />

affetti creano legami duraturi. (...)<br />

3, 2. La vita della città. Addentrandoci<br />

in questo aspetto del rapporto<br />

Eucarestia – vita quotidiana, non<br />

dobbiamo mai dimenticare neppure<br />

per un istante che l’Eucarestia crea<br />

un’unità di ordine soprannaturale;<br />

che la guarigione da essa operata<br />

nella nostra libertà ci rende capaci<br />

di un amore che non è puramente<br />

umano, ma divino. (...) Tutta questa<br />

realtà, questo evento di uni cazione<br />

divina delle persone non è un fatto<br />

che accade alla domenica quando<br />

celebriamo e riceviamo l’Eucarestia,<br />

ma che poi non ha alcuna<br />

rilevanza sulla vita associata che<br />

riprende al lunedì. L’evento eucaristico<br />

non sradica l’uomo dalla<br />

sua condizione umana. Colui che<br />

si lascia pervadere dalla logica<br />

eucaristica, lungi dal ritenersi<br />

slegato dai suoi legami naturali –<br />

l’appartenenza alla sua città, alla<br />

sua nazione – mette al servizio della<br />

società un’attività tanto più ef cace<br />

quanto più libero ne è il principio.<br />

Qual è il vero male della società<br />

umana, l’insidia più grave? La ricerca<br />

del proprio bene a prescindere o<br />

per no a spese del bene dell’altro.<br />

E’ l’esercizio di una libertà non<br />

condivisa con la libertà dell’altro,<br />

come appare dalla de nizione di<br />

libertà che oggi viene formulata<br />

normalmente con la categoria del<br />

limite: la mia libertà nisce dove<br />

comincia quella dell’altro. Detto in<br />

una sola parola: l’insidia più grave<br />

è la negazione che esiste un bene<br />

umano comune. E’ illusorio pensare<br />

che questa malattia sia guarita dalle<br />

leggi. Queste sono diventate sempre<br />

più le regole del traf co dei singoli<br />

egoismi alla ricerca della propria<br />

felicità. E’ il legame ontologico fra<br />

le persone che va costruito. Questo<br />

è l’evento eucaristico.<br />

Questo evento non può non avere<br />

rilevanza sulla vita associata. “Se<br />

dal basso verso l’alto la discontinuità<br />

(si intende fra l’unità eucaristica<br />

e la società naturale) è radicale,<br />

dall’alto in basso al contrario deve<br />

scendere l’in uenza. Per conservarsi<br />

soprannaturale, la carità non<br />

è costretta a farsi disumana: come<br />

lo stesso soprannaturale, essa non<br />

si concepisce se non incarnata”<br />

(H. De Lubac, Cattolicesimo, Jaca<br />

Book, 1978, 278). Dalla qualità delle<br />

nostre celebrazioni eucaristiche<br />

dipende la qualità della vita della<br />

nostra città e nazione. (...)<br />

28 speciale.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.14


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Educare alla vita<br />

Il messaggio del Consiglio Episcopale<br />

è la s da<br />

e il compito urgente<br />

a cui tutti siamo chia-<br />

L’educazione<br />

mati, ciascuno secondo<br />

il ruolo proprio e la speci ca<br />

vocazione. Auspichiamo e vogliamo<br />

impegnarci per educare alla<br />

pienezza della vita, sostenendo e<br />

facendo crescere, a partire dalle<br />

nuove generazioni, una cultura<br />

della vita che la accolga e la custodisca<br />

dal concepimento al suo<br />

termine naturale e che la favorisca<br />

sempre, anche quando è debole e<br />

bisognosa di aiuto. Come osserva<br />

Papa Benedetto XVI, «alla radice<br />

della crisi dell’educazione c’è una<br />

crisi di ducia nella vita» (Lettera<br />

alla Diocesi e alla città di Roma sul<br />

compito urgente dell’educazione,<br />

21 gennaio 2008). Con preoccupante<br />

frequenza, la cronaca riferisce<br />

episodi di efferata violenza:<br />

creature a cui è impedito di nascere,<br />

esistenze brutalmente spezzate,<br />

anziani abbandonati, vittime di<br />

incidenti sulla strada e sul lavoro.<br />

Cogliamo in questo il segno di<br />

un’estenuazione della cultura della<br />

vita, l’unica capace di educare al<br />

rispetto e alla cura di essa in ogni<br />

stagione e particolarmente nelle sue<br />

espressioni più fragili. Il fattore più<br />

inquietante è l’assuefazione: tutto<br />

pare ormai normale e lascia intravedere<br />

un’umanità sorda al grido di<br />

chi non può difendersi. Smarrito il<br />

senso di Dio, l’uomo smarrisce se<br />

stesso: «l’oblio di Dio rende opaca<br />

la creatura stessa» (Gaudium et<br />

spes, n. 36). Occorre perciò una<br />

svolta culturale, propiziata dai<br />

numerosi e confortanti segnali<br />

di speranza, germi di un’autentica<br />

civiltà dell’amore, presenti<br />

nella Chiesa e nella società<br />

italiana. Tanti uomini e<br />

donne di buona volontà,<br />

giovani, laici, sacerdoti<br />

e persone consacrate,<br />

sono fortemente impegnati<br />

a difendere e<br />

promuovere la vita.<br />

Grazie a loro anche<br />

quest’anno molte<br />

donne, seppur in<br />

condizioni disagiate,<br />

saranno messe in condizione<br />

di accogliere<br />

la vita che nasce, scon-<br />

ggendo la tentazione<br />

dell’aborto. Vogliamo<br />

di cuore ringraziare le<br />

famiglie, le parrocchie, gli<br />

istituti religiosi, i consultori<br />

d’ispirazione cristiana e tutte le<br />

associazioni che giorno dopo giorno<br />

si adoperano per sostenere la vita<br />

nascente, tendendo la mano a chi<br />

è in dif coltà e da solo non riuscirebbe<br />

a fare fronte agli impegni<br />

che essa comporta. Quest’azione di<br />

sostegno verso la vita che nasce, per<br />

essere davvero feconda, esige un<br />

contesto ecclesiale propizio, come<br />

pure interventi sociali e legislativi<br />

mirati. Occorre diffondere un nuovo<br />

umanesimo, educando ogni persona<br />

di buona volontà, e in particolare<br />

le giovani generazioni, a guardare<br />

alla vita come al dono più alto che<br />

Dio ha fatto all’umanità. «L’uomo<br />

– afferma Benedetto XVI – è veramente<br />

creato per ciò che è grande,<br />

per l’in nito. Il desiderio della vita<br />

più grande è un segno del fatto che<br />

ci ha creati Lui, che portiamo la<br />

sua “impronta”. Dio è vita, e per<br />

questo ogni creatura tende alla<br />

vita; in modo unico e speciale la<br />

persona umana, fatta ad immagine<br />

di Dio, aspira all’amore, alla gioia<br />

e alla pace» (Messaggio per la<br />

XXVI Giornata Mondiale della<br />

Gioventù 2011, 6 agosto 2010, n.<br />

1). È proprio la bellezza e la forza<br />

dell’amore a dare pienezza di senso<br />

alla vita e a tradursi in spirito di<br />

sacrificio, dedizione generosa e<br />

accompagnamento assiduo. Pensiamo<br />

con riconoscenza alle tante<br />

famiglie che accudiscono nelle loro<br />

case i familiari anziani e agli sposi<br />

che, talvolta anche in ristrettezze<br />

economiche, accolgono con slancio<br />

nuove creature. Guardiamo con<br />

affetto ai genitori che, con grande<br />

>FUORI PORTA< 29<br />

pazienza, accompagnano i figli<br />

adolescenti nella crescita umana e<br />

spirituale e li orientano con profonda<br />

tenerezza verso ciò che è giusto<br />

e buono. Ci piace sottolineare il<br />

contributo di quei nonni che, con<br />

abnegazione, si affiancano alle<br />

nuove generazioni educandole alla<br />

sapienza e aiutandole a discernere,<br />

alla luce della loro esperienza, ciò<br />

che conta davvero. Oltre le mura<br />

della propria casa, molti giovani<br />

incontrano autentici maestri di vita:<br />

sono i sacerdoti che si spendono per<br />

le comunità loro af date, esprimendo<br />

la paternità di Dio verso i piccoli<br />

e i poveri; sono gli insegnanti<br />

che, con passione e competenza,<br />

introducono al mistero della vita,<br />

facendo della scuola un’esperienza<br />

generativa e un luogo di vera educazione.<br />

Anche a loro diciamo grazie.<br />

Ogni ambiente umano, animato<br />

da un’adeguata azione educativa,<br />

può divenire fecondo e far ri orire<br />

la vita. È necessario, però, che<br />

l’anelito alla fraternità, posto nel<br />

profondo del cuore di ogni uomo,<br />

sia illuminato dalla consapevolezza<br />

della gliolanza e dalla gratitudine<br />

per un dono così grande, dando ali<br />

al desiderio di pienezza di senso<br />

dell’esistenza umana. Il nostro stile<br />

di vita, contraddistinto dall’impegno<br />

per il dono di sé, diventa così<br />

un inno di lode e ci rende seminatori<br />

di speranza in questi tempi<br />

dif cili ed entusiasmanti.<br />

Consiglio Permanente<br />

della Conferenza Episcopale Italiana<br />

L'incarnazione<br />

del Messia Gesù<br />

Avevo pensato di scrivere queste note per il Santo Natale. Ma poi ci ho<br />

ripensato. Nel Natale siamo tutti emotivamente sorpresi dalla festa, che<br />

ci avvolge con le sue luci, con la gioia dei bambini, con la serenità della<br />

famiglia riunita. Poi dopo il Natale la festa della Santa famiglia, la festa di<br />

Maria santissima Madre di Dio, la seconda domenica dopo il Natale con<br />

il pensiero al Verbo di Dio fatto carne, alla luce che splende nelle tenebre,<br />

poi il Battesimo di Gesù con le suggestioni dell’acqua, del cielo aperto,<br />

della voce del Padre, dello Spirito santo.<br />

Ora è il tempo ordinario: il tempo che non è straordinario, verrebbe da<br />

dire. Ma in realtà è il tempo della Incarnazione, della presenza, della<br />

“tracciabilità” della presenza di Gesù nel suo corpo che è la Chiesa. E’ il<br />

tempo dove il Natale trova lavoro quotidiano per manifestarsi.<br />

Ecco allora che occorre ri ettere nella nostra mente per ri ettere con la<br />

nostra vita il Mistero di Dio fatto Uomo.<br />

Troppo facilmente noi cristiani, e tanto di più noi preti pensiamo di conoscere<br />

Gesù senza sostare nella lettura e nella interpretazione paziente<br />

del testo evangelico. Troppo spesso parliamo di altro rispetto alla parola<br />

evangelica. Le nostre parole non sono frutto del suo ascolto, non sanno<br />

interpretarla per gli ascoltatori, non la traducono per la loro e la nostra vita.<br />

Il rapporto con le Sacre Scritture diventa la forma della relazione con il<br />

Signore Gesù: abitando a Nazareth, Charles de Foucauld si accorge di<br />

Gesù che conosce e ama i suoi concittadini, che lo riconoscono e che lo<br />

amano. Nella vita nascosta, povera, operosa, affettiva e contemplativa di<br />

Gesù a Nazareth si può vedere il modello della vita di Gesù, che poi si<br />

espliciterà nella sua missione pubblica.<br />

Anche se non riconosciuto ed acclamato come Messia, nella sua vita nascosta<br />

Gesù dona tutta la sua vita per l’amore fedele e rispettoso, attento<br />

e premuroso per i suoi: Maria, Giuseppe, gli amici, i parenti, i vicini; si<br />

dona già completamente, sottomesso e incarnato pienamente nella sua<br />

divino-umanità. L’incarnazione oggi ci raggiunge attraverso l’eucaristia.<br />

Negli anni passati a Nazareth e in quelli del Sahara, il desiderio costante di<br />

pregare davanti al Santissimo è stato per frère Charles imparare un modo<br />

di vivere. Celebrare ed adorare erano per lui esperienze intense da vivere.<br />

Ma non in maniera intimistica. Adorava quel Gesù che aveva conosciuto e<br />

che conosceva nei Vangeli, che stava con il Padre e che stava con la gente,<br />

per insegnare loro una qualità di vita, quella ricevuta e condivisa con il<br />

Padre. Una vita “larga” in cui ogni condizione di vita permetta l’esercizio<br />

della pietà e della carità verso tutti.<br />

Dall’Eucaristia celebrata e contemplata frère Charles sapeva di poter ricevere<br />

un cuore che imiterà sempre più il Cuore di Gesù, capace di espandere<br />

attorno a sé, in ogni istante della giornata, l’amore ricevuto.<br />

La preghiera silenziosa della adorazione permette di compiere un atto<br />

continuo di sottomissione al mistero grande di Gesù presente nella umile<br />

ostia, chiede di stare con gratuità dinanzi alla “pochezza” del pane, non<br />

conduce a fare cose, ma semplicemente a stare. “E’ lui stesso che viene<br />

sull’altare, così realmente quanto Egli fu nella mangiatoia… Supplichiamo<br />

Nostro Signore Gesù di creare in noi un cuore nuovo, ‘un cuore di carne<br />

al posto del nostro cuore di pietra’ un cuore bruciante come il suo, per<br />

avvicinarci a Lui, ascoltando, servendo, offrendo il divino sacri cio, con<br />

qualcosa dell’amore in nito che gli dobbiamo” (Regolamento dei Piccoli<br />

Fratelli, cap IX)<br />

Nel periodo di quaresima del 1898 Charles de Foucauld riconosce che<br />

Gesù ispira alla madre di portarlo in grembo alla casa di Giovanni, per<br />

santi carla <strong>prima</strong> che egli nascesse. In questo modo “nascosto” Gesù<br />

si dona al mondo per la salvezza e la santi cazione degli uomini. Così<br />

Charles riconosce che ciascun uomo può santi care gli altri se ha Gesù<br />

“in grembo”, se porta con sé il Figlio di Dio.<br />

Questa forma di evangelizzazione è una possibilità che Gesù offre come<br />

consegna ai discepoli: chi non ha ricevuto da Dio Padre la missione di<br />

predicare, riceve, per mezzo del Figlio Gesù, la missione di santi care<br />

gli uomini in silenzio, portando loro Gesù con la santa Eucaristia. La presenza<br />

di Gesù “nel proprio grembo” è resa possibile dalla partecipazione<br />

al mistero eucaristico. Il mistero della Visitazione di Maria ad Elisabetta<br />

conduce a predicare il Vangelo non con la bocca, ma con l’esempio, non<br />

annunciandolo, ma vivendolo.<br />

Don Alberto Rossolini<br />

29 fuori porta.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.15


30<br />

Quanta povertà!<br />

Ci scrive Don Leopoldo Crocetti dal Guatemala<br />

Carissimi amici,<br />

sono don Leopoldo Crocetti<br />

che vi saluta. Sto<br />

dando i primi incerti passi<br />

in questo nuovo mondo dell’altipiano<br />

guatemalteco. La parrocchia<br />

dove vivo ha un nome indigeno e si<br />

chiama Tamahú. I primi missionari<br />

l’hanno cristianizzato facendogli<br />

precedere San Pablo. Ora si chiama<br />

San Pablo Tamahú. Tanto che il 25<br />

gennaio è stata la sua<br />

festa patronale che grazie<br />

a un bel sole e alla<br />

devozione della gente<br />

si è riempito dalla mattina<br />

presto fino a sera<br />

tardi questo paesotto<br />

di un 4 mila abitanti.<br />

Il sindaco ci ha regalato<br />

un bel toro che è<br />

servito per saziare la<br />

fame di tutti coloro<br />

che son scesi a piedi<br />

dalle montagne. Il resto<br />

della popolazione,<br />

un 17 mila sono sparsi<br />

in 16 villaggi e case<br />

seminate sulle montagne.<br />

Non tutti è possibile<br />

raggiungerli con<br />

il fuori strada ed allora<br />

si cammina. I villaggi più lontani<br />

stanno come a due ore di cammino.<br />

Ma il tempo varia con il peso degli<br />

anni. Non basta la voglia. La terra è<br />

in mano ad alcuni grossi proprietari<br />

che coltivano caffé.<br />

Povertà ce n’è tanta. In più esiste<br />

la difficoltà della lingua. Due sono<br />

le etnie con i propri idiomi precolombiani.<br />

Per il momento una<br />

maestra mi sta aiutando a studiarne<br />

una. Quella più parlata. Domenica<br />

per la <strong>prima</strong> volta ho letto tutta la<br />

messa in quella lingua. Ho fatto una<br />

sudata. Mi hanno detto bravo per lo<br />

sforzo ma credo che solo il Padre<br />

eterno avrà capito tutto. Ormai ci<br />

sto, nessuno mi ci ha mandato e<br />

devo tirarmi all’acqua.<br />

Son passati vari preti in questa<br />

terra. Gli ultimi se ne vanno il 12<br />

febbraio. Sono missionari della<br />

carità di Madre Teresa di Calcutta.<br />

Andranno in una zona marginale<br />

della capitale. Per più di cinque<br />

anni questa parrocchia è rimasta<br />

senza prete. L’hanno allora presa<br />

d’assalto le sette protestanti. Non<br />

ci credete, ma solo qui nel centro<br />

ce ne sono 15 ed ognuna con il loro<br />

tempio e fragorosi mezzi acustici.<br />

Rimango con un diacono francese,<br />

Felipe Poisson. Ha 42 anni e presto<br />

sarà sacerdote. Si dedica molto ai<br />

casi disperati e li segue dove sia e<br />

fino a all’ultimo. Lo ammiro per il<br />

suo gran cuore e il suo dinamismo.<br />

Son dovuto arrivare fin qua per conoscere<br />

Xavier Ignacio Wiechers.<br />

Ha un anno più di me. Nato nel<br />

1936. Architetto in san Diego Ca-<br />

Di chi è la colpa<br />

di questi problemi?<br />

Evviva! La politica non ha colpe.<br />

Lo certifica il Sindaco Sorci, al<br />

secolo “il bacchettatore”. Tutte le<br />

colpe sono degli industriali che,<br />

quando l’economia tirava, hanno<br />

richiamato migliaia di “non fabrianesi”<br />

in città ed ora, che la crisi si<br />

fa sentire, i “non fabrianesi” proprio<br />

non ci sentono a tornare a casa loro.<br />

Questo il succo di un suo recente<br />

articolo.<br />

Ora potremmo canticchiare “tutti<br />

pensarono dietro ai capelli, lo sposo<br />

è impazzito oppure ha bevuto”. Ma<br />

no, Roberto è lucido e non è passato<br />

alla Lega Nord; attacca semplicemente<br />

Francesco Casoli. Lui è reo<br />

di tanto danno!<br />

Lui che, privo di aree fabbricabili<br />

nella città della carta, ha “internazionalizzato”<br />

a Serra S. Quirico e<br />

Mergo (ma allora chi li ha portati<br />

tutti questi non fabrianesi in città?).<br />

Sarebbe bello riderci sopra,<br />

purtroppo non c’è niente da ridere.<br />

Parliamo di problemi gravi, come<br />

la crisi della A. Merloni, dei suoi<br />

operai e di quelli che lavorano<br />

nell’indotto; in definitiva del destino<br />

di un'intera città. Per una<br />

crisi tanto profonda serve il dialogo<br />

non le polemiche. Occorre mettere<br />

da parte il narcisismo personale<br />

e cercare di unire tutte le forze,<br />

come è già accaduto per ottenere<br />

i benefici della Legge Marzano.<br />

Noi del Pdl, anni fa,<br />

abbiamo denunciato,<br />

per primi e da soli, i<br />

pericoli di una gestione<br />

che, in quindici anni,<br />

ha portato l’azienda al<br />

fallimento. Questa la<br />

verità, la Ardo si trova<br />

così per l’incapacità<br />

dei suoi dirigenti, non<br />

per mancati interventi<br />

del Governo o dei<br />

Commissari. Gli operai<br />

e i sindacati lo sanno;<br />

e sanno bene, perché<br />

c’erano, che il Sen. Casoli<br />

in <strong>prima</strong> persona si è speso ed<br />

impegnato con l’allora Ministro<br />

Scajola per evitare il baratro del<br />

fallimento, ed anche se Scajola,<br />

per i suoi impegni, non venne a Fabriano<br />

ha sempre dimostrato, come<br />

ora il Ministro Romani, la grande<br />

attenzione del Governo Berlusconi<br />

alla difficile situazione di Fabriano.<br />

Sì perché al Governo non ci sono<br />

i “Cinesi” o i “Marziani”, ma il<br />

centro destra ed avere un Senatore<br />

che è Vice Capogruppo del partito<br />

maggiore di Governo serve, eccome.<br />

O preferiamo che Casoli non<br />

si interessi dei nostri problemi?<br />

Noi nell’interesse della città continueremo<br />

ad impegnarci attenti e<br />

concentrati sulla realtà delle cose:<br />

la Ardo; lo scalo merci ferroviario;<br />

>DIALOGO< <strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

lifornia. Nel 1984 conosce Madre<br />

Teresa. Nel 2002 gli muore la sua<br />

sposa dopo 46 anni di matrimonio.<br />

Abbandona tutto e viene a lavorare<br />

proprio qui a Tamahú. Ogni<br />

tanto va a visitare le cinque figlie<br />

e i nipoti. Mi ha detto: nonostante<br />

“babbo sta con noi..nonno non ci<br />

abbandonare”non riesco più a stare<br />

lontano da questa gente di Tamahú<br />

che è diventata la mia vera famiglia.<br />

Vive in una povera casetta<br />

in mezzo alla gente. Alle<br />

cinque e mezzo della<br />

mattina c’è l’ora di adorazione<br />

in una stanzetta<br />

della casa parrocchiale.<br />

Il signor Xavier sempre<br />

puntualissimo, seduto per<br />

terra come un bonzo. Non<br />

posso più mancare. Alle<br />

cinque tutti in piedi. Ed io<br />

che mi lamentavo che la<br />

messa delle 7.30 a Cerreto<br />

era troppo presto! Tira<br />

avanti una piccola scuola<br />

per bambini e va per le<br />

montagne ad organizzare<br />

gruppi per costruire case,<br />

intubare l’acqua di vicine<br />

o lontane sorgenti, e tutto<br />

quello che può aiutare<br />

a far crescere questi poveri figli<br />

di Dio.<br />

Stiamo a un mille metri di altezza.<br />

Il clima è mite e umido. A 10 Km<br />

dalla strada asfaltata. Alle curve,<br />

al fango e alla polvere già non ci<br />

faccio più caso. Non mi chiedo<br />

più perchè sto qui. Giro pagina e<br />

continuo la storia sempre con la<br />

speranza che il prossimo non sia<br />

l’ultimo capitolo. Altrimenti altri,<br />

sicuramente, lo continueranno.<br />

Vi saluto. Il mio indirizzo è: SAN<br />

PABLO TAMAHÚ, Altaverapaz,<br />

Guatemala C.A.<br />

l’elenco delle imprese; gli appalti<br />

pubblici. Guardiamo con sincera<br />

fiducia a tutti i possibili compratori,<br />

ma siamo abbastanza grandi da non<br />

credere a “Babbo Natale”. Se le<br />

offerte saranno concrete lo diranno<br />

i Commissari; il Sindaco Sorci e<br />

gli amministratori si astengano dal<br />

magnificare “giudizi tecnici” sui<br />

compratori che non spettano alla<br />

politica. Infine se il Sen. Casoli ha<br />

fatto arrivare soldi a Fabriano per<br />

i giardini pubblici e per il Palio<br />

perché non lo deve dire? Non è<br />

mica beneficenza, è un atto politico.<br />

Giampaolo Ballelli,<br />

coordinatore cittadino Pdl<br />

Anche in politica tutto<br />

è legittimo in nome<br />

della convenienza<br />

Lo squallore e il sottobosco di volgarità che emergono dalle intercettazioni<br />

telefoniche è a dir poco nauseabondo, indice di un degrado umano, etico<br />

e culturale <strong>prima</strong> che politico. È inutile nascondersi che c’è una consistente<br />

parte dell’opinione pubblica incurante di ciò che accade, incapace<br />

di indignarsi. Vent’anni di videocrazia televisiva hanno causato una vera<br />

mutazione antropologica, rovesciando un sistema di valori: è normale<br />

prostituirsi; prostituire il proprio corpo, la propria coscienza, un proprio<br />

affetto familiare, un voto di fiducia, il corpo di una minorenne. Tutto<br />

diventa legittimo in nome della propria personale convenienza. Non è più<br />

immoralità è a-moralità.<br />

Ora ci aspettiamo le solite obiezioni delle menti emancipate e liberali che<br />

arricceranno il naso di fronte a tanto moralismo o in nome della privacy.<br />

Al di là della rilevanza penale che spetta alla magistratura competente valutare,<br />

i dati politicamente rilevanti sono evidenti. Abbiamo un presidente<br />

del consiglio palesemente ricattato e ricattabile da almeno una trentina di<br />

fanciulle pagate per tacere o per tenere nascoste foto e filmati compromettenti,<br />

o per recitare lacrimando a favor di telecamera. Un presidente<br />

del consiglio sotto ricatto è evidentemente inaffidabile, disinteressato ad<br />

affrontare i problemi del paese, perché troppo occupato a risolvere i propri<br />

guai giudiziari o ad accontentare il suo harem. La stanchezza delle notti<br />

precedenti le sue “cene” private non gli hanno permesso di presenziare<br />

ai funerali di stato delle ultime due vittime in Afghanistan. Chiunque<br />

può entrare a palazzo Grazioli o in altre residenze istituzionali semplicemente<br />

suonando al citofono (parola d’ordine “Minetti”) senza controlli<br />

e perquisizioni (anche in presenza di capi di stato stranieri come Putin),<br />

creando un problema di sicurezza nazionale. In più occasioni ha utilizzato<br />

le forze dell’ordine (pagate da noi) per scortare lo shopping delle ospiti<br />

di palazzo o aerei di stato per il trasporto in Sardegna, che ha abusato<br />

del suo potere, utilizzato la menzogna per far liberare una minorenne,<br />

inducendo dei pubblici ufficiali a non rispettare le procedure. Se ancora<br />

resiste al suo posto è perchè è tenuto in piedi dai fedelissimi consapevoli<br />

che se affonda lui affondano anche loro (“finchè c’è lui si mangia”), che<br />

continuano a trattarlo come se non fosse una persona “che sta male”, come<br />

ci disse non molto tempo fa l’allora moglie Veronica. Infine, ma non da<br />

ultimo, fa un effetto molto irritante sapere che c’è un fiume di denaro<br />

che passa da una tasca all’altra, senza particolari meriti, mentre aumenta<br />

nel paese reale la precarietà, la disoccupazione, la povertà. In un paese<br />

in cui il livello dell’etica pubblica e il senso della decenza fosse appena<br />

sufficiente, basterebbe molto meno per definire una persona così indegna<br />

di governare e di rappresentare l’Italia nel mondo.<br />

Il circolo cittadino del Pd Fabriano<br />

I toni sono scomposti<br />

Rimango stupito dalla violenza e dal livore delle dichiarazioni rilasciate dal<br />

Sindaco Sorci sul mio conto. Ritengo da sempre che la città abbia bisogno<br />

di dialogo, di confronto e di stimoli. Il Sindaco usa toni e frasi scomposte<br />

semplicemente perché qualcuno rende nota un’opinione diversa dalla sua.<br />

Male, molto male. Confondere aspetti della vita pubblica con una dietrologia<br />

sciatta e del tutto personalistica, è inaccettabile. Non dimenticherò<br />

che il Sindaco Sorci, invece di incoraggiare la mia azienda diretta da un<br />

valido amministratore delegato e che<br />

è stata premiata, a livello nazionale,<br />

come l’azienda dove si lavora meglio,<br />

nelle sue dichiarazioni l’ha deliberatamente<br />

e faziosamente denigrata. A<br />

questo Sindaco che si illude di fare<br />

reprimende, rispondo con l’auspicio<br />

che il suo mandato si concluda al più<br />

presto, e che ritorni serenamente a vita<br />

privata. Aggiungo che ad eventuale<br />

altra sua acredine, non avrò null’altro<br />

da aggiungere rispetto a queste poche<br />

righe.<br />

Francesco Casoli,<br />

senatore Popolo della Libertà<br />

30 dialogo.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.16


<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011 >DIALOGO<<br />

31<br />

Biancaneve, risveglio tardivo<br />

I voltafaccia dei dipietristi sulla vicenda del nome della nostra banca<br />

di MARCO OTTAVIANI*<br />

voluto un bacio del Principe<br />

Azzurro per svegliare Biancaneve;<br />

cosa abbia fatto invece C’è<br />

destare dal lungo letargo i<br />

rappresentanti dell’IdV non è dato saperlo.<br />

Ora, dopo tanto tempo dal morso della mela<br />

avvelenata propinata da Banca Italia, hanno<br />

demagogicamente indossato l’armatura del<br />

paladino della territorialità.<br />

Ora, a un anno dalle prossime elezioni comunali,<br />

viene presentata in consiglio comunale<br />

una mozione che ci invita a “porre in essere le<br />

procedure idonee per far sì che il nome Cassa<br />

di Risparmio di Fabriano e Cupramontana<br />

rimanga tale”, perché cambiare nome signi-<br />

cherebbe “perdere la nostra identità in un<br />

momento in cui i fabrianesi hanno bisogno<br />

di sentire forte l’appartenenza al territorio in<br />

cui si identi cano e sono eri di identi carsi<br />

ancora”<br />

A Fabriano si sa, ha aperto la multisala, e la<br />

domanda nasce spontanea: ma che lm hanno<br />

visto quelli dell’IdV?<br />

Non sfugge ai più come nella famosa assemblea<br />

degli azionisti al palazzetto dello sport di<br />

Una professoressa<br />

carica di ottimismo<br />

Ferma davanti ai manifesti<br />

mortuari, una sera di gennaio,<br />

un nome aveva attratto la<br />

mia attenzione, con un tuffo<br />

al cuore. Lo avevo letto e<br />

riletto, sperando di sbagliarmi.<br />

Sembrava strano vederlo<br />

lì, come una nota stonata. E<br />

quel nome mi aveva suscitato<br />

una ri essione amara ma realistica:<br />

tutto passa nella vita,<br />

anche quello che non vorresti<br />

passasse mai. Una persona<br />

ragguardevole del mondo<br />

scolastico fabrianese se n’era<br />

andata con Annunziata e<br />

in quei momenti il pas-<br />

sato mi tornava prepotentemente<br />

alla memoria.<br />

La scuola media Fermi,<br />

ora Tribunale, le grandi aule,<br />

gli imponenti corridoi, il bel<br />

pavimento della presidenza,<br />

la segreteria, le ampie scalinate,<br />

il vociare allegro degli<br />

alunni, il via vai dei docenti<br />

e dei bidelli, il suono della<br />

campanella che scandiva le<br />

ore di lezione.<br />

Oggi tutto nito, spento da<br />

quel mattino del 26 settembre<br />

1997. E nei ricordi, un<br />

posto particolare per lei, la<br />

professoressa Annunziata<br />

Valenti, insegnante di francese,<br />

una donna che non<br />

passava inosservata, non<br />

solo per la sua deliziosa “rotondità”<br />

ma soprattutto per<br />

la forza e la bellezza della<br />

prorompente personalità,<br />

complessa e semplice allo<br />

stesso tempo, come solo a<br />

pochi è dato di avere.<br />

Dai modi schietti, a volte anche<br />

bruschi, ma ricca di una<br />

profonda umanità, era adorata<br />

dai suoi allievi, nonostante<br />

la severità che la caratterizzava.<br />

Allegra, estroversa,<br />

solare, sapeva comunicare,<br />

gettare ponti. Non era una<br />

semplice collega, aveva un<br />

modo di fare materno e, con<br />

l’autorevolezza conquistata<br />

in tanti anni di dedizione alla<br />

scuola e di riconosciuta professionalità,<br />

pretendeva che<br />

fra noi regnasse l’armonia.<br />

Non di rado, durante i consigli<br />

di classe, alzava la sua<br />

forte voce per rimproverare<br />

atteggiamenti insulsi, di contrasto,<br />

di scarsa collaborazione<br />

e nessuno si sognava mai<br />

di offendersi, di considerarla<br />

invadente o inopportuna,<br />

anche perché sarebbe stato<br />

inutile. E poi, quanti ricordi<br />

Cerreto d’Esi il sottoscritto abbia dichiarato<br />

a microfono acceso la contrarietà all’accordo<br />

con Veneto Banca.<br />

Ricordo solo il Sindaco<br />

Sorci a fare altrettanto.<br />

Dove erano tutti questi<br />

paladini dipietristi ?<br />

Per me sarebbe stato ovvio,<br />

demagogicamente,<br />

votare a favore della loro<br />

mozione, utilizzare la<br />

discussione per dire “ve<br />

l’avevo detto io !!”Ma<br />

anche in politica, anche<br />

nella più spregiudicata<br />

demagogia, è però<br />

richiesta la minima decenza;<br />

la minima correttezza<br />

intellettuale. Tutti<br />

loro hanno sostenuto che<br />

il passaggio a Veneto<br />

Banca avrebbe permesso<br />

la diffusione dell’ex nostro istituto di credito<br />

a livello di tutto il centro Italia. Il cambio del<br />

nome, in quest’ottica, il rebranding, è quindi<br />

un passaggio assolutamente logico per di più<br />

considerando come i precedenti risultati di<br />

di gite, cene, e le risate…<br />

Amava la convivialità, la<br />

gita con lei era anche una<br />

festa, la pausa fra un museo e<br />

l’altro non era mai un panino<br />

e via, ma si trasformava in<br />

un vero e proprio pranzo.<br />

E guai a non mangiare, a<br />

dire di essere a dieta! Con<br />

lei vicino, ti sentivi protetta<br />

e apprezzata, anche se eri<br />

una giovane alle prime armi,<br />

come me allora. Amava la<br />

sua famiglia, gli amici, la sua<br />

città e tutti restavano attratti<br />

dal suo fascino magnetico.<br />

Credo che nessuno si sia<br />

mai rivolto a lei senza riceverne<br />

un aiuto, una parola<br />

di conforto. È stata una<br />

persona di grande fede, di<br />

alto senso morale, senza però<br />

disdegnare la risata, la<br />

battuta salace e irriverente,rente,<br />

ma ma detta con una<br />

tale grazia, con un tale<br />

candore e e puntualità di<br />

osservazione da suscitare<br />

solo simpatia e risate. I suoi<br />

aneddoti sono ancora molto<br />

noti fra quanti di noi hanno<br />

avuto la fortuna e il piacere<br />

di conoscerla e frequentarla.<br />

Ci ha insegnato il rigore<br />

professionale, il rispetto per<br />

tutti, l’allegria, la bellezza<br />

di stare insieme in armonia,<br />

di amare la vita e praticare<br />

l’ottimismo. Diceva sempre<br />

che bisogna pensare positivo<br />

altrimenti le disgrazie te<br />

le vai a cercare. Con tanta<br />

riconoscenza e tanto affetto.<br />

Patrizia Paola Di Rico<br />

gestione abbiano sicuramente sottratto non<br />

poco all’immagine della Carifac.<br />

Cambiare nome significa<br />

offrire una nuova delizzazione<br />

a chi opera in un contesto<br />

più grande dei con ni<br />

della nostra Città. Signi ca<br />

rafforzare una Azienda per<br />

renderla più solida, per far<br />

sì che sia in grado di creare<br />

nuovi posti di lavoro senza<br />

sacri care gli attuali.<br />

Invece i Rambo dipietristi<br />

nostrani ritengono che chi<br />

ha votato contro la loro<br />

mozione abbia addirittura<br />

sacri cato l’interesse del cittadino<br />

per paura o interessi<br />

di gioco superiori. Ma non<br />

era il Coordinatore regionale<br />

dell’IdV che uscì più volte<br />

a mezzo stampa sostenendo<br />

che i lagunari fossero un “partner giusto,<br />

valido ed importante”; che fosse necessario<br />

azzerare tutto il CdA e presentò per questo<br />

un’ “interrogazione” parlamentare (già, che<br />

ne avrà fatto?).<br />

La questione morale condiziona la politica<br />

Appartengo a quella formazione politica, la cui azione<br />

s’ispira a principi cristiani. Il mio partito due anni fa non<br />

se la sentì di rmare una cambiale in bianco a Berlusconi:<br />

ci si chiedeva di rinunciare alla nostra speci ca identità<br />

in cambio della promessa che i nostri valori sarebbero<br />

stati difesi con più ef cacia in seno al PdL del presidente<br />

Silvio Berlusconi.<br />

Le carte della Commissione Anselmi sulla P2, le tesi di<br />

molti programmi Mediaset, oltre ai vari processi in atto, ci<br />

consigliavano una certa prudenza. La nascita di un governo<br />

in cui la presenza di ministri “cattolici” era obiettivamente<br />

insigni cante ed i recenti sviluppi del caso Ruby ci hanno<br />

ancor più convinto che elevare il partito del Presidente<br />

Berlusconi “unico” paladino dei nostri ideali sarebbe stato<br />

come fare di Dracula il presidente dell’Avis.<br />

La scomparsa<br />

di Annunziata Valenti<br />

E i lavori del<br />

Santuario? Santuario?<br />

Gentile Direttore, le scrivo queste<br />

poche righe per dar seguito ad un<br />

mio interessamento. Il 10 febbraio<br />

dello scorso anno avevo presentato<br />

un’interpellanza sulla situazione<br />

di pericolo del Santuario Madonna<br />

della Grotta. In seguito al mio<br />

intervento l’Assessore ai Lavori<br />

Pubblici aveva risposto a mezzo di<br />

due lettere con le quali assicurava<br />

che entro pochi mesi sarebbero stati<br />

effettuati i lavori per mettere in sicurezza<br />

il luogo di culto. Lo stesso Presidente della<br />

Regione Marche era intervenuto attivando<br />

personalmente gli uf ci competenti af nché<br />

l’intervento fosse stato considerato prioritario.<br />

Ad agosto ho nuovamente presentato<br />

un’interpellanza chiedendo all’Assessore<br />

come mai i lavori non erano ancora stati<br />

eseguiti. L’Assessore Romani, a sua volta,<br />

rispose che il Ministero dell’Ambiente non<br />

Ringrazio la struttura del<br />

comune di Fabriano, è bello<br />

sapere che c’è ancora qualcosa<br />

che funziona in questa<br />

Italia che non va, che non<br />

decolla.<br />

Siamo la Famiglia Pincini e<br />

veniamo spesso a Fabriano è<br />

una città che ci piace molto,<br />

ci dona relax. L’altro giorno<br />

e precisamente il 24 genna-<br />

io, ho chiamato il Comune<br />

chiedendo informazioni generali<br />

su alcune strutture, su<br />

delle mostre e altro, e sono<br />

rimasta colpita positivamente<br />

dal centralinista del vostro<br />

comune il signor Andrea,<br />

che grazie alla sua professionalità<br />

mi ha illuminato,<br />

mi ha elencato e messo a<br />

disposizione tutta la città,<br />

Ma non sarà invece che proprio per quella<br />

paura o interessi di gioco superiori (leggasi<br />

anche nuovo CdA) nessuno di loro si sia opposto<br />

ai saldi di stagione che si consumavano<br />

in quel di Cerreto d’Esi?<br />

Difendere il territorio signi ca avere a cuore<br />

il suo sviluppo, signi ca porsi la domanda<br />

di quanti dei nuovi 118 sportelli annunciati<br />

insisteranno sul nostro territorio; quanti dei<br />

345 nuovi posti di lavoro e delle 111 stabilizzazioni<br />

dei precari; signi ca capire se i<br />

patti parasociali abbiano tutelato il personale<br />

Carifac come avvenuto per le altre annessioni;<br />

signi ca darsi da fare per far recuperare la<br />

quota di partecipazione della nostra Fondazione;<br />

signi ca persino chiedere che Veneto<br />

Banca sponsorizzi non solo il Lecce ma anche<br />

la nostra squadra di Basket o di calcio.<br />

Questo è ciò che un consiglio comunale, ciò<br />

che una maggioranza di governo dovrebbe<br />

chiedersi.<br />

Abbiamo giocato le nostre carte e abbiamo<br />

perso. Adesso auguriamoci solo che l’Istituto<br />

ex nostro cresca.<br />

E Biancaneve s’è svegliata troppi tardi!<br />

*consigliere comunale<br />

Il Ponte<br />

La cosa comunque non ci rallegra per tutta una serie di motivi.<br />

Ci dispiace innanzitutto per la vicenda personale di un uomo<br />

e di alcune giovani donne che hanno smarrito la strada della<br />

loro esistenza. Ci dispiace per gli italiani ormai sostanzialmente<br />

rassegnati o addirittura consenzienti di questo stato di<br />

cose, se è vero che i sondaggi non hanno assolutamente eroso<br />

voti ad una leadership ormai condizionata da una marocchina<br />

diciottenne e da una igienista dentale. Ci dispiace anche per<br />

tutti quei politici che da sempre in <strong>prima</strong> linea per la libertà<br />

sessuale oggi gridano scandalizzati stracciandosi le vesti:<br />

compagni, per Bacco, un po’ più di dignità! Mi dispiace soprattutto<br />

per noi cattolici impegnati in politica e mi ci metto<br />

anche io di mezzo, perché oggi più che mai dobbiamo rimboccarci<br />

le maniche senza timore di diffondere i nostri valori<br />

che sono quelli che possono veramente aiutare il nostro paese<br />

ad uscire da una pericolosissima crisi morale ed identitaria.<br />

L’Italia oggi più che mai ha bisogno di uomini liberi e forti<br />

come Cristo comanda.<br />

Luigi Viventi, assessore regionale<br />

aveva ancora predisposto il<br />

nanziamento per effettuare<br />

tali lavori. Nel n. 22 del “Progresso”,<br />

il Governatore delle<br />

Marche Gian Mario Spacca e il<br />

Ministero dell’Ambiente, hanno<br />

sottoscritto l’accordo con cui vengono<br />

stanziati per la Regione Marche più di 56<br />

milioni di euro per il dissesto idrogeologico.<br />

Fra gli interventi, sono compresi anche i lavori<br />

per la messa in sicurezza della Madonna<br />

della Grotta, per un importo pari a 150.000<br />

euro. Alla luce dei fatti, chiedo all’Assessore<br />

Romani quando verranno effettivamente realizzati<br />

i lavori presso il Santuario.<br />

Urbano Urbani, consigliere Pdl<br />

Un centralinista da guida cittadina<br />

come se mi avesse regalato le<br />

chiavi di Fabriano. E’ giusto<br />

segnalare queste cose, perchè<br />

Fabriano penso sia orgogliosa<br />

di avere una persona così<br />

come dipendente di un ente<br />

pubblico, ce ne fossero di<br />

persone così negli enti pubblici,<br />

sarebbe tutto molto più<br />

facile e veloce.<br />

Famiglia Pincini<br />

31 dialogo.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.19


32 >ULTIMA<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

...in corsa per i<br />

Lancia<br />

la tua proposta<br />

per il centenario<br />

100 anni anni...<br />

info@lazione.com<br />

32 ultima.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.22

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