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16 >MATELICA<<br />

<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011<br />

Al servizio di Gesù Cristo<br />

Il cammino delle Clarisse dentro e al servizio della Comunità<br />

In punta di piedi… così sei<br />

nuove consorelle sono entrate<br />

poco più di 5 mesi fa nel Monastero<br />

di Santa Maria Maddalena<br />

(per noi tutti il Monastero<br />

della Beata Mattia) af ancando le<br />

sette clarisse che – da una vita –<br />

abitano e curano questo luogo di<br />

spiritualità così caro ai matelicesi<br />

Un lungo cammino appena iniziato<br />

in una missione che – se Dio vorrà<br />

– porterà frutti incredibili per la<br />

Comunità delle Clarisse, la cittadina<br />

e per il mondo intero.<br />

Ecco perché con L’Azione abbiamo<br />

voluto aprire uno spazio proprio a<br />

loro… perché sia possibile condividere<br />

questo cammino. Per crescere<br />

insieme nella gioia.<br />

La Redazione<br />

“Ecco, Io faccio<br />

una cosa nuova:…<br />

Aprirò anche nel deserto<br />

una strada”!<br />

Isaia 43,19<br />

Lo scorso 29 agosto, mentre il<br />

gruppetto di sorelle chiamate in<br />

aiuto dalla comunità delle sorelle di<br />

Matelica, varcava processionalmente<br />

la porta del Santuario della Beata<br />

Mattia al canto del Veni Creator,<br />

questa Parola del Signore è tornata<br />

a risuonare nell’animo quanti, da<br />

tempo, hanno visto da lontano la<br />

possibilità di una cosa nuova, di una<br />

luce di speranza che poteva ancora<br />

riaccendersi, di una linfa nuova da<br />

“innestare” nel terreno di questo<br />

luogo, già fecondo di una grande<br />

storia di santità.<br />

Una Parola che in qualche modo ha<br />

ripreso a farsi carne, ad assumere<br />

forma nuova attraverso la disponibilità<br />

di noi sei sorelle e dei nostri<br />

tre monasteri di origine - Kamonyi<br />

(Rwanda), Città della Pieve (Perugia)<br />

e Pollenza (Macerata) - che, inviandoci,<br />

hanno creduto e sostenuto<br />

concretamente il progetto.<br />

Ad animarci un medesimo sguardo<br />

di fede e spinta di carità, riconosciuti<br />

come un grande dono di Dio che<br />

ci precede e ci sta accompagnando<br />

giorno per giorno.<br />

Ed ecco: nel deserto una strada…<br />

un cammino aperto dal Signore, da<br />

noi accolto con ducia e semplicità,<br />

nella disponibilità ad aprirci<br />

a Colui cui nulla è impossibile, a<br />

collaborare nella povertà dei mezzi<br />

con la Sua grazia per la desiderata<br />

rinascita di questa cara comunità.<br />

In questa luce stiamo muovendo i<br />

nostri primi passi, insieme alle sette<br />

tenaci e fedeli sorelle di questo monastero<br />

di Matelica, passi sostenuti<br />

Materna, nuovi giochi<br />

Consegna di regali per la scuola per<br />

l’infanzia di via Bellini. Venerdì<br />

mattina il sindaco Paolo Sparvoli,<br />

assieme all’assessore alla pubblica<br />

istruzione Rosanna Procaccini e al<br />

presidente di circolo Rosario Dolce,<br />

hanno regalato ai bambini una serie<br />

di giocattoli. “Si tratta di un’iniziativa<br />

che si faceva spesso in passato<br />

– osserva l’assessore Procaccini –.<br />

Forse era da un po’ di anni che non<br />

succedeva più, ma abbiamo pensato<br />

che potesse essere un chiaro segnale<br />

di un’attenzione viva della nostra<br />

amministrazione nei confronti di<br />

questa scuola”. Costruzioni, giocattoli,<br />

bambolotti, zoo da montare<br />

e molto altro, per rendere sempre<br />

più ef ciente la nuova sede della<br />

scuola dell’infanzia. Circa 1.200<br />

euro investiti in questo progetto<br />

che ha portato i giocattoli alle<br />

nove sezioni della scuola, che in<br />

tutto conta circa 230 bambini. E le<br />

novità in via Bellini non niscono<br />

qui. Dopo le ultime modi che per<br />

la viabilità arrivano anche i lavori<br />

all’esterno. Nel parco adiacente<br />

alla scuola sarà realizzato uno<br />

spazio gioco con scivoli, altalene<br />

e attrezzature per i più piccoli. Un<br />

salto di qualità. “Stando qui dentro<br />

non ci si può non accorgere che la<br />

qualità della struttura è nettamente<br />

migliorata – evidenzia il sindaco -.<br />

Dopo tredici anni nei container e<br />

poi la sede di via Circonvallazione<br />

è importante essere arrivati qui. E’<br />

il meglio di quello che si poteva<br />

fare. Certo, tutto è perfettibile, ma<br />

siamo indubbiamente sulla buona<br />

via”. Entro l’anno ci sarà anche la<br />

sistemazione del tetto che non era<br />

previsto nel primo appalto. Un primo<br />

intervento, pur se provvisorio, è<br />

stato già fatto, ma entro l’anno verrà<br />

realizzata l’intera risistemazione<br />

anche di concerto con aziende che si<br />

occupano dell’annullamento della<br />

dispersione termica negli edi ci.<br />

L'ingresso delle sei nuove sorelle nel Monastero<br />

di Santa Maria Maddalena (della Beata Mattia) il 29 agosto scorso<br />

e accompagnati da una “famiglia”<br />

allargata, di cui è parte importante<br />

la Federazione dei Monasteri delle<br />

Clarisse di Marche-Abruzzo, e da<br />

quelle “famiglie” da cui proveniamo<br />

noi sorelle del gruppo di aiuto,<br />

a tenere lo sguardo desto e aperto<br />

sugli orizzonti più ampi del nostro<br />

Ordine, che amiamo e serviamo<br />

(spesso senza rendercene troppo<br />

conto) nella concretezza delle nostre<br />

fraternità locali.<br />

Accanto a loro, la vicinanza di<br />

tante comunità e sorelle, di sacerdoti<br />

e persone conosciute, di cui<br />

sentiamo concreta la solidarietà e<br />

la preghiera.<br />

Una realtà che ci aiuta a pensare alle<br />

Atto di bracconaggio<br />

La Lac Marche<br />

condanna senza<br />

mezzi termini<br />

l’ignobile episodio<br />

del ritrovamento<br />

di una testa di lupo mozzata<br />

ed appesa ad un cartello stradale<br />

turistico a pochi chilometri da<br />

Visso, dentro il Parco Nazionale dei<br />

Monti Sibillini. Alla testa del povero<br />

animale era anche allegato un<br />

messaggio intimidatorio indirizzato<br />

al Presidente del Parco Nazionale<br />

dei Monti Sibillini, ed al Sindaco<br />

di Visso, sede del Parco. Si tratta<br />

chiaramente di un avvertimento in<br />

stile “ma oso” da parte di coloro<br />

che non hanno mai accettato l’istituzione<br />

del Parco Nazionale dei<br />

Sibillini e che ora, appro ttando dei<br />

recenti episodi di attacco al bestiame<br />

ad alcuni allevatori del Parco,<br />

attribuiti a branchi di lupi, ed artatamente<br />

ampli cati da giornali e Tv,<br />

vorrebbero che insieme alla caccia<br />

di selezione al cinghiale nel Parco<br />

fosse magari riaperta anche la caccia<br />

al lupo... E’ l’ennesimo atto di<br />

bracconaggio arrecato al lupo, una<br />

specie protetta su tutto il territorio<br />

nazionale, perché sempre sull’orlo<br />

dell’estinzione, ma che è anche<br />

il simbolo del Parco Nazionale<br />

dei Sibillini. Come Lac Marche,<br />

giusto pochi giorni fa, avevamo<br />

denunciato il pericoloso aumento<br />

del fenomeno del bracconaggio<br />

nella nostra Regione, determinato<br />

da un generale abbassamento della<br />

soglia delle legalità a tutti i livelli<br />

e, non a caso, dalla cronica carenza<br />

di organici e di fondi destinati alle<br />

forze dell’ordine che dovrebbero<br />

controllare il territorio. Ne deriva<br />

quindi che i rarissimi successi di<br />

contrasto al bracconaggio ottenuti<br />

dalle forze dell’ordine, rappresentano<br />

solo una goccia nel mare scon -<br />

nato dell’illegalità venatoria. Il fatto<br />

poi che la testa del lupo sia stata<br />

fatta ritrovare all’interno del Parco<br />

e con un messaggio minaccioso<br />

indirizzato al Presidente dell’area<br />

protetta, è la dimostrazione del fallimento<br />

della politica del “dialogo”<br />

e di “apertura” operata dallo stesso<br />

Ente nei confronti di determinate<br />

categorie che, evidentemente,<br />

hanno interpretato questa politica<br />

come un atto di “debolezza” da<br />

parte delle istituzioni e della legge.<br />

La Regione Marche si è dotata da<br />

molti anni di un’apposita legge<br />

che indennizza gli allevatori per i<br />

danni causati dai lupi, come pure<br />

gli agricoltori per quelli determinati<br />

dai cinghiali. Quindi, se si vogliono<br />

giustamente risarcire ed aiutare gli<br />

allevatori che operano nel Parco,<br />

non occorre trasformare i cacciatori<br />

locali in altrettante squadre di<br />

sele-controllori e organizzare delle<br />

“braccate” nell’area protetta, ma<br />

semplicemente, applicare la legge,<br />

ovviamente dopo che si è accertato<br />

che a compiere il danno siano stati<br />

effettivamente dei lupi e non magari<br />

un branco di cani inselvatichiti che<br />

scorrazzano a migliaia sulle nostre<br />

montagne… Inoltre, per prevenire<br />

gli attacchi, basterebbe dotare gli<br />

allevatori di adeguati recinti per<br />

le greggi e assegnare loro dei cani<br />

pastori di razza abruzzese, particolarmente<br />

adatti e selezionati per la<br />

difesa dagli attacchi da lupi o da<br />

cani inselvatichiti.<br />

Danilo Baldini,<br />

delegato della Lac per le Marche<br />

Il sindaco Sparvoli e l'assessore Procaccini giocano insieme ai bambini La testa di lupo mozzata<br />

opere di Dio come opere di comunione,<br />

feconde perché frutto di fede<br />

e di collaborazione nella Chiesa.<br />

Il 29 agosto segna perciò nella<br />

nostra storia un nuovo inizio, che<br />

percepiamo preparato dal Signore<br />

da lungo tempo, non senza l’intercessione<br />

attiva dei Suoi Santi, <strong>prima</strong><br />

fra tutte della “nostra” Beata Mattia<br />

Nazzarei, più che mai presente e<br />

viva tra queste mura, come vigile<br />

sentinella che - nei secoli - non ha<br />

mai cessato di intercedere maternamente<br />

per le sue sorelle, memore<br />

della sua stessa promessa fatta<br />

poco <strong>prima</strong> di morire: Io custodirò<br />

sempre questo monastero.<br />

I Santi sono la nostra profezia e,<br />

a qualsiasi epoca appartengano, ci<br />

offrono in se stessi gli occhi della<br />

fede e della speranza con i quali<br />

poter guardare anche noi lungo i<br />

sentieri della nostra storia, travagliata,<br />

spesso oscura e sofferente.<br />

Loro incarnano anche per noi quel<br />

supplemento di ducia e di amore<br />

che vince ogni paura e tentennamento,<br />

e di cui la grazia di Dio continua<br />

a servirsi per sollecitare anche<br />

dalla nostra vita un supplemento di<br />

incarnazione della Sua speranza che<br />

non delude.<br />

Le vostre Sorelle Clarisse<br />

di Matelica<br />

La vita...<br />

un equilibrio<br />

sopra la follia<br />

Andrea: Ciao Gigi.<br />

Gigi: Ciao Andrè’.<br />

A: Attento attento Gigi… per poco non<br />

andavi sotto una macchina.<br />

G: Oh… non se pole fa’ mancu na<br />

passeggiata… core tutti come matti!<br />

Ma do’ jirà cuscì de corsa?!?<br />

A: Caro Gigi, questo è solo uno dei mali<br />

di questa società, molti altri passano<br />

quasi in sordina senza che qualcuno ci<br />

informi. Per restare nel mondo delle auto<br />

tutti abbiamo seguito le vicende degli<br />

operai della Fiat, costretti ad accettare<br />

nuove regole di lavoro per abbassare i<br />

costi di produzione, perché il mercato<br />

lo richiede, perché se si vogliono<br />

mantenere i posti di lavoro bisogna<br />

vendere, e per vendere bisogna essere<br />

competitivi, e anche se il Governo dà<br />

gli incentivi tutti i marchi fanno degli<br />

sconti e propongono fi nanziamenti, e<br />

tutto questo allo scopo di vendere nuove<br />

auto, e anche se non sappiamo più come<br />

smaltire quelle vecchie, e anche se chi<br />

compra si indebita per qualche anno, e<br />

anche se quella che abbiamo cambiato<br />

poteva andare ancora per un po’…<br />

G: E… e… e… e ammazzete Andre’<br />

che catastrofe!!! Da un po’ de tembu<br />

stai ’ncazzatu forte, non te se pole di’<br />

“bellu che fai” che me massacri co’ sti<br />

discorsi… e che sarà mai cambia’ na<br />

mmachina…<br />

A: Aspetta aspetta Gigi, che fi nisco il<br />

discorso… chi tiene le redini di questo<br />

progetto sai quanto guadagna?<br />

G: None, perché?<br />

A: Guadagna come 1000 (dico mille!)<br />

operai… t’è piaciuta questa?!?<br />

G: Ma chi? Quillu che porta sempre la<br />

stessa majetta estate e inverno?<br />

A: Proprio quello!<br />

G: Andre’, je li fatta a famme strani’<br />

pure sta ordi… va a fi ni’ che quanno<br />

te vedo cambio strada…<br />

A: Bravo… è proprio quello che vogliono!<br />

Persone con occhi, orecchie<br />

e bocche chiuse. Così con un po’ de<br />

vasellina…<br />

Equinozio<br />

16 matelica.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 15.49

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