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<strong>L'Azione</strong> 5 FEBBRAIO 2011 >INCHIESTA<<br />

3<br />

Cosa leggono i fabrianesi<br />

di ALESSANDRO MOSCÈ<br />

Il monitoraggio delle preferenze<br />

nelle vendite dei fabrianesi,<br />

ce lo offre Guido La Rovere,<br />

proprietario della storica edicola<br />

posizionata in fondo a corso<br />

Garibaldi ormai da decenni. Ebbene,<br />

risulta che i quotidiani sono<br />

largamente i giornali più venduti in<br />

città, come era facilmente prevedibile.<br />

“Il Corriere Adriatico” si posiziona<br />

in testa con circa 400 copie al<br />

giorno, seguito a ruota da “Il Resto<br />

del Carlino” e da “Il Messaggero”<br />

che si attestano all’incirca sulle 300<br />

copie. Ovviamente le locandine<br />

possono variare i dati: infatti una<br />

notizia inedita pubblicata da un<br />

quotidiano e non da un altro,<br />

determina delle variazioni.<br />

“L’Azione” si assesta stabilmente<br />

sulle 600 copie alla<br />

settimana vendute in<br />

edicola, ben consapevoli<br />

che il piatto forte del<br />

nostro giornale è rappresentato<br />

dagli oltre 5000 ab-<br />

bonati. Ma Guido La Rovere fa una<br />

disamina che trascende il semplice<br />

dato statistico. “L’editoria non sta<br />

attraversando un buon momento a<br />

causa di più fattori. Di certo l’avvento<br />

delle informazioni on line ha<br />

contribuito, per cui la fruizione del<br />

lettore è cambiata rispetto ad anni<br />

fa. Ma si registra un altro fenomeno,<br />

vale a dire gli abbonamenti a prezzi<br />

stracciati, non concorrenziali, al<br />

limite della legalità. Quando fare un<br />

abbonamento permette di abbattere<br />

i costi del 70%, è chiaro<br />

che diventa difficile<br />

Francesco Zanotti, (nella foto) direttore<br />

del “Corriere Cesenate” (Cesena-Sarsina),<br />

è il nuovo presidente nazionale della Fisc<br />

(la Federazione cui fanno capo 188 testate<br />

diocesane) per il triennio 2011-2013. Eletto<br />

dal Consiglio nazionale riunito il 20 gennaio<br />

a Roma per la <strong>prima</strong> volta dopo la XVI<br />

assemblea nazionale dello scorso novembre,<br />

è il primo presidente laico a guidare la Federazione<br />

dalla sua costituzione, nel 1966.<br />

Rivolgendosi al Consiglio nazionale, il<br />

nuovo presidente ha espresso “gratitudine”<br />

per l’incarico af datogli, ricordando i suoi<br />

predecessori, in mondo particolare don<br />

Giorgio Zucchelli che ha guidato la Fisc<br />

negli ultimi sei anni. Durante il Consiglio<br />

sono state rinnovate anche le altre cariche<br />

dell’esecutivo: don Antonio Rizzolo (“Gazzetta d’Alba”) vicepresidente<br />

vicario, don Bruno Cescon (“Il Popolo”, Concordia-Pordenone) vicepresidente,<br />

Francesca Cipolloni (“Emmaus”, Macerata) segretaria e Carmine<br />

Mellone (“Agire”, Salerno) tesoriere. Con Francesco Zanotti tracciamo<br />

alcune “linee d’impegno” della Fisc per il prossimo triennio.<br />

Può tracciare un percorso ideale per il prossimo triennio?<br />

“Un percorso ideale si può costruire attorno ad alcune parole chiave: proseguire,<br />

amicizia, comunione ecclesiale, condivisione, pensiero e ri essione,<br />

responsabilità e speranza, umiltà. Prima di tutto è necessario proseguire nel<br />

solco dei fondatori e di chi ci ha preceduto. In secondo luogo l’amicizia,<br />

che è uno dei grandi pilastri della Federazione. Ancora, comunione ecclesiale,<br />

che è molto più di una sintonia d’intenti. Poi la condivisione: nella<br />

restare competitivi in edicola. Ma<br />

bisogna dire che i due terzi delle<br />

spese di abbonamento sono a<br />

carico dello Stato, altrimenti chi<br />

pratica questa soluzione andrebbe<br />

immediatamente fuori mercato”.<br />

In calo i giornali sportivi, compresa<br />

la gettonata “Gazzetta dello Sport”.<br />

Dopo la ne del basket di serie A,<br />

a Fabriano ogni disciplina sportiva<br />

sembra aver subito una ripercussione<br />

negativa tra gli<br />

appassionati. Anche le videocassette,<br />

i dvd e i cd sono in calo, come<br />

ogni forma di gadget (i cosiddetti<br />

prodotti collaterali). I fumetti sono<br />

un prodotto di nicchia, molto<br />

selezionato, per un mercato che<br />

rimane di culto. Aggiunge Guido La<br />

Rovere: “Sono in aumento quelle<br />

riviste che si occupano di energie<br />

alternative, di fotovoltaico”. Reggono<br />

il passo “Focus” e “Quattro<br />

Ruote”, ma chi la fa da padrone è<br />

ancora “La Settimana Enigmistica”,<br />

con 500, 600 copie alla settimana.<br />

“Da vent’anni l’enigmistica non<br />

subisce essioni”, rivela La Rovere.<br />

In ne un aspetto curioso: l’editoria<br />

italiana punta di più sull’esaurito<br />

che non sull’esistente. Per cui, al<br />

ne di non rischiare la resa, può<br />

succedere che alcuni giornali non<br />

si trovino in edicola, nonostante<br />

l’ingente richiesta del pubblico.<br />

Ciò che può comportare un rischio<br />

non viene granché preso in considerazione<br />

dagli operatori. Meglio<br />

andare sul sicuro quando si tratta<br />

di investire risorse.<br />

Zanotti, primo laico alla guida FISC<br />

C'è un nuovo periodico<br />

Torna La Valle del Giano. E il pensiero corre a Benedetto Margaritini,<br />

suo fondatore nell’ormai lontano 1969. E’ proprio ad un anno circa dalla<br />

scomparsa di Margaritini, infatti che il periodico riapparirà in edicola.<br />

L’appuntamento è stato il 27 gennaio quando il quindicinale poteva essere<br />

di nuovo acquistato insieme a Geronimo, altro periodico della zona<br />

montana, al prezzo complessivo di un euro.<br />

“E’ nostra intenzione – spiega il direttore Matteo Parrini – dare un prodotto<br />

Cavallo Pazzo "battezza" il centenario<br />

Una conviviale presso il ristorante Cavallo Pazzo che ha sponsorizzato la serata per radunare<br />

il gruppo più ristretto dei collaboratori de L’Azione, quasi un centinaio come gli anni<br />

da celebrare. Ma anche un ritrovo di lavoro per cominciare a programmare le iniziative<br />

del centenario. Infatti a tutti i partecipanti è stata data la possibilità di segnalare un’idea<br />

da realizzare nel corso dell’anno. Le più signi cative e fattibili verranno pubblicate nel<br />

prossimo numero. Intanto l’occasione è servita per cementare il gruppo, tra Fabriano,<br />

Matelica, Cerreto e Sassoferrato e per far crescere sempre il senso di appartenenza ad una<br />

testata che ha davvero fatto la storia nel territorio. Presente anche il presidente regionale<br />

dell’Ordine dei Giornalisti Gianni Rossetti che ha ricordato l’organizzazione di un corso<br />

di una giornata da full immersion <strong>prima</strong> di Pasqua a Fabriano presso il monastero di S.<br />

Silvestro sulla deontologia, ovvero sui diritti e doveri del giornalista, aperto ai neo pubblicisti<br />

e a chi si sta iscrivendo all’Albo dei giornalisti. Da parte di tutti un immenso grazie<br />

al partner di turno Cavallo Pazzo, nelle persone di Simone Chiodi e Fabrizio Palanca.<br />

Fisc si condivide la vita, un tratto di strada<br />

da percorrere insieme. Quindi il pensiero e<br />

la ri essione, indispensabili per affrontare<br />

il presente e prepararsi al futuro. Altri tratti<br />

caratteristici sono la responsabilità e la<br />

speranza: la <strong>prima</strong> deve guidare il nostro<br />

lavoro, la seconda lo deve illuminare. In ne<br />

l’umiltà: chi vuole essere il primo si faccia<br />

servitore”. I vescovi hanno dedicato questo<br />

decennio pastorale all’“arte dell’educare”.<br />

Su questa linea, che coinvolge anche i<br />

media cattolici, quale contributo speci co<br />

dai settimanali?<br />

“Abbiamo un compito importante da giocare<br />

nei nostri territori, insieme all’agenzia<br />

Sir che fa parte della nostra storia. Siamo<br />

giornali locali con sguardo globale, cioè<br />

ci rivolgiamo a tutto l’uomo e ci occupiamo di tutto l’uomo, quello che<br />

vive accanto a noi e quello che opera oltre Oceano. Desideriamo offrire<br />

il nostro contributo all’arte dell’educazione con una lettura della realtà<br />

vista alla luce del Vangelo.<br />

I nostri giornali sono strumenti della comunicazione sociale aperti alla<br />

speranza, che danno voce a chi non ha voce, che raccontano le storie della<br />

gente. Siamo voce di quel popolo che di solito non fa notizia sui grandi<br />

media. È nel nostro dna, fa parte della storia delle nostre comunità locali.<br />

Dobbiamo educarci ad avere uno sguardo attento sull’uomo, consapevoli<br />

che dietro a ogni notizia ci sono sempre delle persone. E la persona, immagine<br />

di Dio, è il massimo bene”.<br />

Vincenzo Corrado<br />

che sia di Fabriano e per Fabriano, poiché non vogliamo stravolgere il<br />

progetto originario. Un periodico, dunque, per la promozione e la valorizzazione<br />

del territorio”.<br />

Don Elvio Sforza, esponente della casa editrice che intraprende questa<br />

nuova avventura, osserva che “La Valle del Giano sarà un giornale di<br />

approfondimento sulle tematiche più rilevanti”.<br />

Il sindaco Roberto Sorci si è detto contento, “perché La Valle del Giano<br />

è un marchio storico della città. Con il suo ritorno i con ni si ampliano”.<br />

Parole sante, visto che sarà venduto a Fabriano, Sassoferrato, Cerreto<br />

d’Esi, Genga, nonché a Matelica, Cingoli ed Apiro.<br />

Il numero zero ha otto pagine ed è partito con 2.000 copie.<br />

A MODO MIO<br />

di Luciano Gambucci<br />

C'è Internet,<br />

ma i giornali<br />

non spariranno<br />

Abbiamo appena festeggiato San Francesco<br />

de Sales, il patrono dei giornalisti<br />

e, più, in generale di quanti hanno scelto<br />

di vivere lavorando in quel sempre<br />

più vasto e complesso mondo della<br />

informazione e della comunicazione.<br />

San Francesco di origine savoiarda<br />

ma formatosi all’università di Padova<br />

visse fra gli ultimi decenni del 1.500 e<br />

fu vescovo di Ginevra per una ventina<br />

di anni nei primi due decenni del 1.600.<br />

E’ stato, in un certo senso, l’inventore<br />

dei manifesti perché da vescovo ginevrino<br />

cominciò ad affi ggere sugli alberi<br />

della città ed in altri spazi “notizie” di<br />

carattere religioso, in contrasto con le<br />

tesi dei protestanti calvinisti che nella<br />

città della svizzera francese avevano<br />

una loro roccaforte. Alcuni anni fa con<br />

l’avvento massiccio della televisione<br />

non pochi sostennero che i piccoli<br />

schermi avrebbero spazzato via in<br />

pochi anni i manifesti, e poi la radio,<br />

e poi ancora i giornali. In realtà è poi<br />

avvenuto che la comunicazione dei manifesti<br />

è cambiata con i formati giganti<br />

o, al contrario con i “piccoli” magari per<br />

promuovere un fi lm. Altrettanto si può<br />

dire della radio che ha aggiornato la sua<br />

presenza diventando, addirittura, uno<br />

strumento comunicativo/informativo<br />

ancor più presente di quanto non lo<br />

fosse <strong>prima</strong>.<br />

Oggi, molti soloni che amano sparare<br />

sentenze ben sapendo che più facilmente<br />

riescono a fare presa e breccia<br />

sul grande pubblico, stanno spingendo<br />

l’acceleratore sulle capacità omicide<br />

di internet nei confronti della carta<br />

stampata. Una balla, una panzana, una<br />

sciocchezza. Per qualche verso anche<br />

questo foglio sul quale sto scrivendo<br />

contraddice questa funesta ipotesi nata<br />

dalla cultura americana che tende a<br />

massifi care tutto anche se poi, proprio<br />

negli Stati Uniti, magari nelle aree meno<br />

note e non immortalate dai telefi lm la<br />

comunicazione/informazione dei giornali<br />

locali, delle radio, dei periodici, continua<br />

ad essere fondamentale e molto<br />

presente. Il “problema”, semmai, è un<br />

altro nel senso che molto, anzi tutto,<br />

dipenderà da come un giornale è o sarà<br />

fatto. Da quando la carta stampata ha<br />

cominciato ad essere uno strumento di<br />

lettura e quindi di conoscenza di acqua<br />

sotto i ponti ne è passata tantissima. E<br />

senza andare indietro di tanti anni basta<br />

andarsi a rivedere un giornale di dieci<br />

o venti anni fa.<br />

E senza andare troppo lontano basterà<br />

andarsi a riguardare una copia de L’Azione<br />

di non molto tempo fa per vedere<br />

quanto è diversa da quella attuale. Il<br />

segreto, insomma, è quello classico<br />

di Pulcinella: rinnovarsi, cambiare,<br />

adeguarsi al mondo che mai rimane<br />

fermo, sempre si evolve. E’ evidente<br />

che non possiamo fare un giornale<br />

stampato che sia la fotocopia di ciò<br />

che, minuto per minuto, è in grado di<br />

fare un giornale on line, un giornale che<br />

in pochi secondi riesce a far circuitare<br />

in tutto il mondo un fatto, una idea, una<br />

proposta. Il paragone potrà sembrare<br />

irriverente ma è vero e concreto: chi<br />

continuerà a frequentare un ristorante<br />

o una pizzeria o un qualsiasi locale<br />

che rimanesse sempre uguale, statico,<br />

con il classico sapore dello…stantio?<br />

03 inchiesta.<strong>indd</strong> 2 02/02/11 14.07

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