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Ripren<strong>di</strong>amo il <strong>di</strong>scorso sul mondo micologico, per trat‐<br />
tare sinteticamente le caratteristiche dei funghi appar‐<br />
tenenti alla famiglia delle “amanite”.<br />
Le varietà appartenenti a questa famiglia sono <strong>di</strong>verse,<br />
motivo per cui è necessaria una buona conoscenza, e,<br />
nel caso anche del più piccolo dubbio circa la commesti‐<br />
bilità, è opportuno chiedere lumi ad un esperto micolo‐<br />
go, visto l'enorme rischio <strong>di</strong> avvelenamento che può<br />
generare conseguenze gravi e in alcuni casi mortali.<br />
La specie con le migliori caratteristiche appartenente a<br />
questa famiglia viene identificata con il nome amanita<br />
caesarea, che somiglia al più pericoloso dei funghi,<br />
l'amanita phalloides, fa parte <strong>di</strong> questa famiglia anche<br />
l'amanita muscaria. Basta uno solo <strong>di</strong> queste ultime due<br />
varietà per avvelenare un'intera famiglia. Ritorniamo<br />
quin<strong>di</strong> a riba<strong>di</strong>re che per riconoscere se i funghi sono<br />
velenosi, non vale nessun espe<strong>di</strong>ente tra<strong>di</strong>zionale, vale<br />
solo la conoscenza degli esperti.<br />
Gli appassionati amatoriali aspettano con impazienza<br />
l'arrivo della stagione autunnale per buttarsi a capofitto<br />
nella raccolta delle prelibatezze micologiche che la natu‐<br />
ra mette a <strong>di</strong>sposizione per l'uso molteplice in tantissime<br />
pietanze. I funghi <strong>di</strong> qualsiasi specie sono molto deperi‐<br />
bili, è quin<strong>di</strong> consigliabile consumarli appena raccolti,<br />
previa pulizia dell'eventuale terriccio attaccato al gambo<br />
o <strong>di</strong> eventuali piccole muffe. Di norma nel periodo<br />
autunnale se ne raccolgono in gran quantità, quin<strong>di</strong> non<br />
tutti vengono consumati freschi, per questo motivo<br />
l'appassionato raccoglitore conserva questo prelibato<br />
prodotto adottando <strong>di</strong>verse meto<strong>di</strong>che.<br />
I meto<strong>di</strong> più comuni sono: sott'olio, sott'aceto, congela‐<br />
ti, essiccati e polvere <strong>di</strong> funghi.<br />
In questo contesto e per ragioni <strong>di</strong> spazio riportiamo sol‐<br />
tanto il metodo per congelare i funghi cru<strong>di</strong>.<br />
L'operazione è semplicissima, bisogna infatti pulire accu‐<br />
ratamente i funghi, gambo e cappello, con uno straccio<br />
umido, inserirli in un sacchetto da congelamento, chiu‐<br />
derlo bene e scrivere su un'etichetta la data <strong>di</strong> inizio con‐<br />
servazione. Ricor<strong>di</strong>amo che il periodo <strong>di</strong> conservazione<br />
non dovrebbe superare i sei mesi in quanto dopo tale<br />
periodo si perdono parte del sapore e del profumo.<br />
A conclusione ricor<strong>di</strong>amo che i funghi possono essere<br />
raccolti da soggetti abilitati, previo rilascio da parte del<br />
comune <strong>di</strong> residenza del relativo tesserino nominativo<br />
regionale.<br />
in alto: Amanita Caesarea<br />
al centro: Amanita Muscaria<br />
in basso: Amanita Phalloides<br />
LE AMANITE<br />
<strong>di</strong> Luigi Lo Giu<strong>di</strong>ce