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4 <strong>Premio</strong> <strong>Pavlova</strong> | 2013<br />
LA STORIA DEL PREMIO<br />
Il premio Tatiana <strong>Pavlova</strong><br />
e l’anno delle due culture Italia-<strong>Russia</strong>.<br />
Il <strong>Premio</strong> Tatiana <strong>Pavlova</strong> nasce nel 2011 dalla collaborazione con<br />
la Redazione italiana de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>della</strong> <strong>Russia</strong>” e<br />
grazie alla gentile ospitalità del Circolo Ufficiali<br />
<strong>della</strong> Marina Militare “Vittorio Veneto” <strong>della</strong><br />
Spezia. Il 2011 fu anche l’anno delle due culture<br />
Italia-<strong>Russia</strong>, importante nei rapporti tra i nostri Paesi.<br />
Un’occasione davvero speciale per ricordare la più grande attrice<br />
e regista di teatro del novecento, colei che ha portato in Italia il<br />
metodo Stanislavskij, fondato l’Accademia d’Arte drammatica<br />
Silvio D’Amico e che è stata la eccezionale regista <strong>della</strong> Scala e la<br />
straordinaria interprete <strong>della</strong> Medea di Corrado Alvaro.<br />
Chi era<br />
Tatiana <strong>Pavlova</strong><br />
Tatiana <strong>Pavlova</strong> (Belopavlovič, 1894 – Roma, 1975) è stata<br />
un'attrice e regista teatrale russa. Iniziò la carriera di attrice<br />
teatrale giovanissima, salì sul palco quasi bambina.<br />
Nel 1905 lavora già con il regista teatrale Pavel Nikolaevi Orlenev<br />
e impara il metodo teatrale di K. S. Stanislavskij. Inquieta e volitiva<br />
nel 1911 abbandona Orlenev ed entra nella compagnia del Teatro<br />
Drammatico di Mosca, dove debutta nel 1916 come protagonista<br />
di “Fröken Julie” di A. Strindberg.<br />
A seguito <strong>della</strong> rivoluzione abbandonò Mosca e recitò a Odessa e<br />
Costantinopoli. Tatiana non ha pace: nel 1919 arriva<br />
avventurosamente in Italia. Nel 1920 lavora per la casa<br />
cinematografica Ambrosio Film di Torino, primo stabilimento<br />
cinematografico in Italia, per la quale recita in diversi film muti<br />
diretti da A. Ural'skij: “L'Orchidea fatale”, “<strong>La</strong> catena”, “Nella morsa<br />
<strong>della</strong> colpa” e “Fascino mortale”.<br />
In Italia studiò dizione con Cecè Dondini e Carlo Rosaspina fino<br />
al debutto del 3 ottobre 1923 con la propria compagnia (formata