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Premio Pavlova - La Voce della Russia

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Vittorio De Sica, che esordì proprio con la compagnia <strong>della</strong> <strong>Pavlova</strong> nel<br />

1922. Nel 1933 Tatiana <strong>Pavlova</strong> torna davanti alla macchina da presa in<br />

“Creature <strong>della</strong> notte” di Amleto Palermi e, nel 1934, in “<strong>La</strong> signora di<br />

tutti” di Max Ophüls. Il 16 agosto 1934 “<strong>La</strong> signora di tutti” viene<br />

proiettato alla II Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.<br />

Già il 14 agosto era giunta al Lido una delegazione per presentare il<br />

film, composta dal regista, dagli attori Isa Miranda, Tatiana <strong>Pavlova</strong>,<br />

<strong>La</strong>mberto Picasso, Franco Coop, dal produttore Angelo Rizzoli e da<br />

Daniil Aleksandrovič Amfiteatrov, che ne aveva composto la colonna<br />

sonora.<br />

Alla proiezione del film sono presenti anche il critico d'arte Ugo Ojetti,<br />

il presidente <strong>della</strong> Biennale, Conte Volpi di Misurata, il senatore Crespi.<br />

Nel 1935 Tatiana <strong>Pavlova</strong> fonda a Roma insieme a Silvio D'Amico<br />

l'Accademia d'Arte Drammatica, dove ottiene la cattedra di regia.<br />

Con i suoi allievi allestisce, nel 1937, “il Mistero <strong>della</strong> Natività, Passione<br />

e Resurrezione di Nostro Signore”.<br />

Dopo la guerra l'artista collabora anche con la Televisione italiana, dove<br />

in scena molti lavori teatrali russi ed europei, e recita in diversi film: nel<br />

1946 interpreta il ruolo <strong>della</strong> madre in “Zoo di vetro” di Tennessee<br />

Williams, per la regia di Luchino Visconti;<br />

nel 1948 recita in “Una lettera all'alba” di Giorgio Bianchi, e nel 1949 in<br />

Cagliostro ovvero “Black Magic” (1948) di Gregorij Ratov.<br />

Fra il 1949 e il 1951 dirige ancora una sua compagnia, interpretando il<br />

ruolo principale di “<strong>La</strong> lunga notte di Medea” di Corrado Alvaro, e<br />

firmandone, fra l'altro, anche la regia. In quello stesso periodo porta in<br />

scena, tra gli altri, “<strong>La</strong> vedova” di Renato Simoni, Mirra Efros di Ja. M.<br />

Gordin e alcune novità italiane, come “<strong>La</strong> torre d'avorio” di Piero<br />

Mazzolotti e “Il sole non si ferma” di Giuseppe Bevilacqua.<br />

E infine “la Scala” con la regia del Boris Godunov, “l’Eugenio Onegin” di<br />

P. Čajkovskij, scene di Nikolaj Benois.<br />

“<strong>La</strong> Fiera di Soročincy” di Musorgskij con scene di Nikolaj Benois, e i<br />

costumi di Vsevolod Petrovič Nikulin ; “Una vita per lo zar” (Ivan<br />

Susanin) di M. Glinka, <strong>La</strong> dama di picche di P. Čajkovskij, con scene curate<br />

da Nikolaj Benois. E poi alla Piccola Scala, dove cura la regia di “Una<br />

domanda di matrimonio” di L. Chailly; “Il convitato di pietra” di A. S.<br />

Dargomičskij; “Il revisore” di W. Egk.<br />

In seguito si dedicò soprattutto alla regia di opere liriche e al Piccolo<br />

Teatro di Firenze dove insegnò recitazione.<br />

6 <strong>Premio</strong> <strong>Pavlova</strong> | 2013

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