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Il poeta josif Brodskij in gondola<br />
per i canali di Venezia.<br />
qualche parte, in quest’aria. È questo<br />
che provava Brodskij. A Venezia, in<br />
un certo senso, egli era entrato nel<br />
proprio autoritratto. Nello stesso periodo<br />
apparvero per la prima volta in<br />
edizione russa i saggi di Brodskij. Era<br />
la fine degli anni Novanta. Il libro<br />
“Meno di uno” conteneva un saggio<br />
intitolato “Fondamenta degli Incurabili”.<br />
Lo lessi e volli tornare immediatamente<br />
a Venezia perché volevo<br />
vedere subito e con i miei occhi ciò<br />
che Brodskij aveva scritto. Passai un<br />
intero giorno alla ricerca della via<br />
evocata nel saggio omonimo.<br />
Come andò?<br />
Acquistata una mappa della città, la<br />
studiai attentamente ma non trovai<br />
nulla di simile. Decisi allora di ripercorrere<br />
letteralmente i passi di Josif:<br />
percorsi quindi il ponte dell’Accade-<br />
mia, voltando poi a destra e passando<br />
attraverso gli stretti vicoli veneziani<br />
arrivai a un tranquillo canale<br />
deserto, là dove una volta si trovava<br />
la pensione Accademia, il primo rifugio<br />
veneziano di Brodskij. Percorsi<br />
la riva del canale fino alla fine, voltai<br />
poi in direzione della chiesa di Santa<br />
Maria della Salute arrivando così nel<br />
rispettabile quartiere dove, secondo<br />
la mia modesta opinione, qualche<br />
anno fa probabilmente viveva Olga<br />
Rudge, vedova del famoso poeta Ezra<br />
Pound. Impersonando un vecchio<br />
ospite di Olga, seguendo attentamente<br />
le istruzioni ricevute voltai a<br />
sinistra partendo dalla casa e dopo<br />
due minuti... mi trovai su Terra Foscarini,<br />
a tre passi dal ponte dell’Accademia,<br />
da dove era iniziata la mia<br />
ricerca. Il fiasco era completo ed eloquente.<br />
Tuttavia nulla a questo mondo<br />
accade senza conseguenze. Dopo<br />
aver passeggiato per qualche tempo<br />
lungo via Garibaldi, lontana dagli itinerari<br />
turistici più frequentati di questa<br />
città, mi imbattei in un eccellente<br />
negozietto di antiquariato. Eccellente<br />
anche perché il suo proprietario possedeva<br />
un’antica mappa di Venezia.<br />
Dopo una trattativa breve ma intensa<br />
venni in possesso della mappa, documento<br />
di incredibile valore topografico.<br />
Esaminandola più attentamente,<br />
sobbalzai dall’entusiasmo.<br />
Nell’angolo in basso a sinistra del manoscritto,<br />
al confine meridionale del<br />
quartiere di Dorsoduro, nello stesso<br />
luogo dove la terra di questa isoletta<br />
confinava con lo stretto della Giudecca,<br />
era stato scritto con l’inchiostro<br />
nero: Fondamenta degli Incurabili.<br />
Ecco, questo lungofiume esiste, o in<br />
ogni caso esisteva in passato.<br />
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