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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1928-1929 ...

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RaffaelePett 6-11-2007 9:18 Pagina 97<br />

Ritenendo che tale organo possa essere costituito dall’attuale rivista “Studi e Materiali per la Storia delle<br />

Religioni” in nuova serie e con nuova numerazione (pur mantenendo la numerazione progressiva dell’antica serie<br />

con parentesi), coll’aggiunta del sottotitolo: “pubblicati dalla Scuola di Studi Storico-religiosi dell’Università di<br />

Roma”, e con un comitato di redazione da scegliersi tra i professori della Scuola;<br />

delibera di chiedere al Rettore l’autorizzazione relativa e la concessione di un congruo sussidio.<br />

Il rettore Millosevich approva la proposta e per suo interessamento il Consiglio di amministrazione<br />

concede alla rivista un sussidio di L. 2000 sull’esercizio <strong>1928</strong>-29: la rivista è<br />

salva, ma non è più cosa privata. “Vedo che la Rivista ha assunto tutt’un altro carattere, e che<br />

da padroni che eravamo, per lo meno non siamo più tali” scrive Formichi a Pettazzoni in data<br />

11 giugno <strong>1928</strong>, e chiede la restituzione di un articolo del Tucci, giunto per il suo tramite,<br />

non potendo consentire che sia sottoposto alla discussione della Scuola. È da ritenere che il<br />

Formichi, anche per non essere sottoposto a discussione, si proponga di non collaborare più<br />

agli SMSR (e infatti non collaborerà più).<br />

Pettazzoni, appena informato della concessione del sussidio, pensa a preparare il primo<br />

fascicolo semestrale dell’annata <strong>1928</strong>; ha tanti altri impegni, dovendo tra l’altro partecipare<br />

in aprile a due congressi con altrettante comunicazioni; ma deve trovare il tempo anche per<br />

la “sua” rivista...<br />

Al 1° Congresso nazionale di studi romani (Roma, aprile <strong>1928</strong>)<br />

Il 21 marzo 1925 si è costituito l’Istituto di studi romani; fondato da Carlo Galassi<br />

Paluzzi, con r.d. 21 febbraio 1926, n. 369, è stato eretto in ente morale; presidente onorario<br />

è il re d’Italia, vice-presidente onorario Benito Mussolini, presidente effettivo Pietro Fedele;<br />

ha lo scopo di incrementare gli studi sulla latinità, “àuspici le alte idealità propugnate dal<br />

Fascismo” ( 9 ).<br />

Pettazzoni non è membro dell’Istituto e non tiene conferenze, lezioni e corsi da esso organizzati.<br />

Per il <strong>1928</strong> l’Istituto organizza per la prima volta un congresso nazionale di studi romani;<br />

tema fondamentale “L’ordinamento nazionale degli studi romani in Italia”; come data per<br />

lo svolgimento i giorni dal 21 al 26 aprile per far coincidere l’inaugurazione con la festa del<br />

Natale di Roma e con la celebrazione delle opere del regime fascista.<br />

Anche Pettazzoni viene invitato a partecipare con un suo contributo ai lavori della<br />

Sezione I (Antichità), Sottosezione Storia; accetta e, in coerenza con lo spirito informatore<br />

del Congresso, si propone di astenersi “dal fare una comunicazione scientifica sopra un<br />

determinato argomento o problema, prospettando invece - brevemente - alcuni punti di vista<br />

generali, nei quali è implicita, del resto, la possibilità di sviluppi pratici e di applicazioni utili<br />

per lo studio della religione romana”. Queste righe premette (e le pronuncerà esordendo al<br />

Congresso) alla comunicazione che prepara in poco tempo; dalla notevole mole delle “posizioni”<br />

ripesca gli appunti tratti nell’estate 1918 (era militare in Grecia) dall’opera di G.<br />

Wissowa, Religion und Kultus der Römer, München, 1912 2, e va anche a rivedere, tra l’altro,<br />

il capitolo Die Römer di L. A. Deubner nel Lehrbuch del Chantepie de la Saussaye,<br />

1925 4, 2, 418 sgg., in particolare 489-506 (sull’impero dopo Augusto). Forse è in questi giorni<br />

che egli esamina (o riesamina) alcune pagine di G. Costa, Religione e politica nell’Impero<br />

romano, Torino, 1923 (soprattutto i primi capitoli della seconda parte: La restaurazione religiosa<br />

di Diocleziano e La politica religiosa di Costantino).<br />

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