MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1928-1929 ...
MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1928-1929 ...
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RaffaelePett 6-11-2007 9:18 Pagina 168<br />
che potrebbero curare Formichi, Papesso, La Terza, Pavolini, Ballini; lo scambio di lettere e<br />
cartoline tra Pettazzoni e l'indianista si protrae da aprile a ottobre senza risultati concreti:<br />
Belloni-Filippi manderà soltanto qualche recensione per gli SMSR.<br />
Giorgio Levi Della Vida illustra come preparerebbe una raccolta epigrafica per la religione<br />
fenicia, lavoro che presenta particolari difficoltà, ma che potrebbe approntare per la<br />
fine dell'anno; a richiesta di Pettazzoni gli fornisce anche l'elenco di una quindicina di testi<br />
da prendere in considerazione, ma ritiene che, per incominciare, convenga non metter troppa<br />
carne al fuoco, procedere per gradi e, soprattutto, non pubblicare nessun programma dettagliato.<br />
Giuseppe Gabrieli potrebbe forse offrire la traduzione della Dommatica minore di al-<br />
Sanusi.<br />
Probabilmente per procurare testi avestici utili alla nuova collezione, Pettazzoni scrive a<br />
Bombay; gli risponde in data 3 maggio D.F.Irani, il quale gli manda anche tre libri di Aga<br />
Poure Davoud, uno studioso persiano attualmente a Berlino: le Gathas e gli Yashts (1° e 2°<br />
volume della "Marker Avestan Series" pubblicata dalla Iranian-Zoroastrian Anjuman e dalla<br />
Iran League di Bombay), e Pourandokht Name, un poema di cui lo stesso Irani ha curato una<br />
traduzione la più fedele possibile in inglese; egli chiede l'opinione di Pettazzoni sui tre volumi,<br />
dei quali è disposto ad inviare copia ad alcune biblioteche italiane.<br />
Di fatto, come vedremo, nella nuova collezione Pettazzoni riuscirà a pubblicare, tra il<br />
<strong>1929</strong> e il 1937, soltanto sette volumi: quello curato da lui stesso, due curati da Furlani, quattro<br />
da Papesso.<br />
Attualmente Furlani ha quasi pronti dei testi religiosi dei Yezidi; il Papesso, oltre ad una<br />
antologia del primo libro del Rig-Veda (ne corregge le seconde bozze di stampa in primavera;<br />
il volumetto uscirà nell'estate), ha già pronta (o quasi) un'antologia dei libri II-IX degli<br />
stessi inni, e pensa di poter cominciare presto la preparazione di una scelta degli inni<br />
dell'Atharva-Veda.<br />
In data 12 luglio Pavolini, rispondendo ad una lettera di Pettazzoni del 20 giugno, gli<br />
comunica d'aver mandato a L'Italia che scrive una breve recensione (le lunghe sono vietate!)<br />
del "prezioso volumetto giapponese"; apprezza la nuova collezione "ben pensata e benissimo<br />
eseguita"; sarà molto lieto di esser compreso tra i collaboratori, ma ha bisogno di un po'<br />
di tempo "per una specie di piano e di programma"; gli sorride assai la proposta di un volumetto<br />
finnico (in parte, ugro-finnico), ma sarà difficile a scrivere, poiché non è tanto il<br />
Kalevala che bisogna sfruttare ("come combinazione individuale di canti genuini, in massima<br />
parte, non ha grande valore scientifico"), ma altri documenti, in gran copia pubblicati in<br />
questi ultimi anni dai dotti finlandesi; ha pensato spesso ad una traduzione completa<br />
dell'Edda ("opus magnum"), ma potrebbe preparare un volumetto sull'antica religione germanica...<br />
Anche il Pagliaro risponde positivamente all'invito a preparare un volumetto avestico: in<br />
data 27 settembre assicura di far avere il manoscritto entro il 31 dicembre, poiché ha lasciato<br />
l'ufficio di redattore capo dell'EI e può dedicare tutto il suo tempo agli studi...<br />
L'amico Giuseppe Tucci riceve a Calcutta l'invito a collaborare: ha raccolto un materiale<br />
enorme, spera di dedicarsi specialmente allo studio delle religioni popolari e dei culti tantrici<br />
su cui ha molte cose nuove e inedite da dire e pubblicare...<br />
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