Relazione Stato di Attuazione PSR Sicilia 2007-2013
Relazione Stato di Attuazione PSR Sicilia 2007-2013
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1.5.4 - <strong>Stato</strong> <strong>di</strong> attuazione del fondo <strong>di</strong> garanzia<br />
E’ stato stipulato in data 16.02.2012 un protocollo d’intesa tra l’Assessorato delle Risorse Agricole<br />
e Alimentari e l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) relativo alla misura 112 – Pacchetto giovani.<br />
Scopo del Protocollo d’intesa è la creazione <strong>di</strong> un percorso virtuoso, basato sulla <strong>di</strong>sponibilità<br />
reciproca tra l’assicurazione che rilascia la polizza fideiussoria necessaria per l’anticipo contributivo<br />
e la banca che delibera <strong>di</strong> finanziare l’iniziativa impren<strong>di</strong>toriale del giovane agricoltore. Il<br />
Protocollo poggia le basi sulla garanzia <strong>di</strong>retta che può essere rilasciata dalla SGFA a valere sul<br />
fondo <strong>di</strong> garanzia del <strong>PSR</strong> <strong>Sicilia</strong> <strong>2007</strong>/<strong>2013</strong>, attraverso lo strumento innovativo della Green Card<br />
(preimpegno a rilasciare la garanzia).<br />
Si cercherà in tal modo <strong>di</strong> superare la mancanza <strong>di</strong> garanzie patrimoniali che caratterizza la maggior<br />
parte dei giovani che vogliono inse<strong>di</strong>arsi in agricoltura.<br />
Al 31/03/2012 sono state concesse n. 7 richieste <strong>di</strong> garanzia - misura 121 - per un importo imputato<br />
al Fondo <strong>PSR</strong> pari ad € 1.778.955,17.<br />
1.6 - Revisione classificazione delle aree rurali<br />
La classificazione delle aree rurali utilizzata per l’attuale programmazione basata sulle in<strong>di</strong>cazioni<br />
dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), parzialmente<br />
mo<strong>di</strong>ficata tenendo in considerazione la zona altimetrica e alcuni in<strong>di</strong>catori (es. SAT/ST) non<br />
consente <strong>di</strong> cogliere adeguatamente le <strong>di</strong>fferenze intra-provinciali a causa della forte <strong>di</strong>somogeneità<br />
del territorio italiano.<br />
I territori siciliani che maggiormente risultano penalizzati dall’attuale classificazione sono quelli ad<br />
alta ruralità che tuttavia, appartenendo a comuni capoluogo, vengono ad essere classificati in area A<br />
e come tali sono stati finora esclusi dagli interventi dell’asse III e IV.<br />
E’ questo il caso dei villaggi <strong>di</strong> Gesso, Salice, Castanea delle Furie, Massa San Giorgio, Massa San<br />
Giovanni, Massa Santa Lucia, Massa San Nicola e Curcuraci, ricadenti all’interno della Regione<br />
Agraria 5 - Montagna litoranea <strong>di</strong> Messina, e dei villaggi <strong>di</strong> Altolia, Molino, Giampilieri Sup., Briga<br />
Sup., Pezzolo, Santo Stefano Briga, Galati Sant’Anna, Galati Santa Lucia, Mili San Marco, Mili San<br />
Pietro, Larderia Sup. e Tipoldo, ricadenti all’interno della Regione Agraria 6 – Montagna litoranea<br />
dei Peloritani. Trattasi <strong>di</strong> villaggi, o realtà conta<strong>di</strong>ne del comprensorio del comune <strong>di</strong> Messina,<br />
caratterizzate da casali le cui attività sono legate per lo più alla coltivazione <strong>di</strong> uliveti, vigneti,<br />
agrumeti e frutteti, dalle denominazioni che riflettono la vocazione agricola e pastorale, accomunati<br />
da caratteristici pen<strong>di</strong>i sistemati a terrazze, dalla ricchezza <strong>di</strong> storia, cultura e tra<strong>di</strong>zioni, quali la<br />
presenza <strong>di</strong> chiese e monasteri, <strong>di</strong> risorse naturali e paesaggistiche ad alto valore, <strong>di</strong> produzioni<br />
tipiche, così come da elementi <strong>di</strong> forte criticità quali carenza <strong>di</strong> infrastrutture materiali ed<br />
immateriali, presenza <strong>di</strong> fenomeni spinti <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong> degrado ambientale (con la tendente<br />
progressiva scomparsa del paesaggio tra<strong>di</strong>zionale legata soprattutto all’abbandono delle terre),<br />
ridotta <strong>di</strong>mensione delle aziende agricole, invecchiamento della popolazione, scarsa densità<br />
abitativa, ecc.<br />
In base a tali considerazioni, al fine <strong>di</strong> estendere l’applicazione delle misure dell’Asse III a questi<br />
territori, sono state in<strong>di</strong>viduate due sottozone, co<strong>di</strong>ficate con la lettera A1, <strong>di</strong> cui una include gli 8<br />
villaggi ricadenti nella Regione Agraria 5, l’altra che include gli altri 12 villaggi compresi nella<br />
Regione Agraria 6.<br />
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