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In nome della legge - Acido Politico

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© CUSTODIO COIMBRA / GDA / ZUMA<br />

I TA L I A<br />

di Dario Luciano Merlo<br />

L'analisi delle previsioni di crescita per<br />

i Paesi dell'Unione Europea dà una<br />

nuova conferma di come l'Italia sarà<br />

fanalino di coda di questa classifica,<br />

con una previsione di crescita inferiore<br />

all'1% per il 2008.<br />

Le cause sono da ricercare sia nei segnali<br />

preoccupanti che arrivano dagli<br />

Stati Uniti, sia nella fase di transizione<br />

dovuta alla caduta del governo, che<br />

hanno ridotto la fiducia dei consumatori<br />

dopo un 2007 tutto sommato positivo<br />

dal punto di vista dei conti pubblici.<br />

L'anno appena trascorso, infatti, ha<br />

visto l'indebitamento netto dello Stato<br />

italiano scendere all'1,9%, grazie alle<br />

misure prese dal ministro dell'economia<br />

Padoa Schioppa in materia di sanità<br />

e pubbliche amministrazioni, che<br />

hanno reso le regioni più responsabili,<br />

con sanzioni automatiche e la minaccia<br />

di commissariamenti per chi spende<br />

più del dovuto.<br />

Misure purtroppo già sparite con l'approvazione<br />

in Senato del decreto<br />

“milleproroghe” di mercoledì 27 Gennaio.<br />

Queste misure avevano permesso<br />

di ottenere un consistente saldo primario<br />

che passava dall1,3% del 2006 al<br />

3,1%, anche grazie all'aumento delle<br />

entrate tributarie, che hanno alimentato<br />

una corsa al “tesoretto” da parte di tutti<br />

i ministeri, salvo poi scoprire che il<br />

PHOTO-CLICK<br />

Conti pubblici<br />

(ed elettorali)<br />

<strong>In</strong> piena campagna elettorale, dove i numeri<br />

“ballerini” diventano un’arma di una parte contro<br />

l’altra, gli economisti provano a far luce<br />

tesoretto forse non basterà a coprire le<br />

spese che lo Stato dovrà sostenere nel<br />

2008. Come ben spiegato, infatti, da<br />

Boeri e Garibaldi in un articolo de lavoce.info,<br />

i circa 13 miliardi aggiuntivi<br />

sono stati spesi in gran parte durante<br />

l'anno per sostenere spese correnti e<br />

solo 5 miliardi sono andati a ridurre<br />

l'indebitamento. Nonostante la maggior<br />

parte dell'extragettito sia derivato<br />

dal recupero dell'evasione fiscale, si<br />

può dimostrare in modo analogo come<br />

un'azione di tax push, ovvero aumento<br />

delle imposte, non porta quasi mai ad<br />

una diminuzione del debito, se non è<br />

accompagnata da provvedimenti strutturali<br />

di contenimento <strong>della</strong> spesa pubblica.<br />

I dati dell'ultimo anno, nonostante abbiano<br />

raccolto l'approvazione del presidente<br />

<strong>della</strong> Commissione Europea Almunia<br />

e dell'Ecofin, ossia la riunione<br />

dei ministri dell'economia dei Paesi<br />

UE, non tengono conto di alcune spese<br />

Nella foto, la statua del Cristo Redentore<br />

di Rio de Janeiro (Brasile) colpita da un fulmine<br />

non iscritte a bilancio perché non ancora<br />

prescritte per <strong>legge</strong> al momento <strong>della</strong><br />

pubblicazione dei dati. Secondo le<br />

stime del Sole 24 Ore le uscite previste<br />

si possono quantificare intorno agli<br />

11,3 miliardi di Euro, a cui si aggiungeranno<br />

i costi delle elezioni (circa 600<br />

milioni di Euro) e altre spese straordinarie<br />

come l'emergenza rifiuti in Campania,<br />

non ancora conclusa che potrebbe<br />

costare altri 600 milioni.<br />

Entrambi i programmi elettorali dei<br />

due maggiori partiti per le prossime<br />

elezioni prevedono la riduzione <strong>della</strong><br />

spesa pubblica e delle imposte.<br />

Al di là delle accuse di plagio, infatti,<br />

questa ricetta è l'unica che può consentire<br />

all'Italia di uscire dalla fase di stagnazione<br />

in cui si ritrova.<br />

Il programma del Partito Democratico<br />

pone obiettivi specifici, come il taglio di<br />

due punti e mezzo <strong>della</strong> spesa corrente<br />

nei primi tre anni e l'abbassamento<br />

delle aliquote Irpef di un punto l'anno<br />

a partire dal 2009, ma rimane vago sugli<br />

strumenti che saranno utilizzati per<br />

conseguirli.<br />

Il Popolo delle libertà non aggiunge<br />

nulla, se non che la riduzione delle spese<br />

sarà operata grazie ad un “grande e<br />

libero patto tra Stato Regioni, Province,<br />

Comuni, risparmiatori ed investitori”.<br />

Salvo poi, allo stesso modo del suo antagonista,<br />

proporre l'abolizione delle<br />

Province inutili. Nessun cenno ad un<br />

ritorno ad un regime responsabilità<br />

regionale ed a tagli ai dipendenti pubblici,<br />

soprattutto nelle regioni dove il<br />

settore pubblico è sovradimensionato.<br />

Da questo punto di vista i due programmi<br />

si somigliano fin troppo e l'approvazione<br />

bipartisan del decreto<br />

“milleproroghe” che ha ripristinato<br />

anche altre cattive pratiche come i concorsi<br />

universitari locali e una serie di<br />

ammortizzatori sociali riservati a diverse<br />

categorie, dai dipendenti <strong>della</strong> sanità<br />

privata accreditati con il SSN, ai lavoratori<br />

di Malpensa che perderanno il posto<br />

in seguito alla cessione di Alitalia<br />

metterà gli elettori di fronte a una scelta<br />

ancora più difficile.

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