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personaggi biblici - eremo Cristo Re 2010 - Luca Moscatelli

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1. ABRAMO / «Vattene!» (Va’ a te<br />

stesso!)<br />

1 Il Signore disse ad Abram:<br />

«Vattene dal tuo paese, dalla tua patria<br />

e dalla casa di tuo padre,<br />

verso il paese che io ti indicherò.<br />

2 Farò di te un grande popolo<br />

e ti benedirò,<br />

renderò grande il tuo nome<br />

e diventerai una benedizione.<br />

3 Benedirò coloro che ti benediranno<br />

e coloro che ti malediranno maledirò<br />

e in te si diranno benedette<br />

tutte le famiglie della terra».<br />

4 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva<br />

settantacinque anni quando lasciò Carran. 5 Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo<br />

fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si<br />

incamminarono verso il paese di Canaan. (Gen 12)<br />

Cominciamo da Abramo. La scelta è ovvia: in un certo senso egli è il primo ad essere<br />

chiamato a una storia personale di alleanza con Dio e la sua esistenza, dal momento della<br />

chiamata, prende la forma dell’itineranza. Tuttavia in un altro senso, che si mostra se<br />

siamo attenti al contesto e poi alla narrazione stessa della sua vicenda, egli non<br />

rappresenta un inizio assoluto né della fede né dell’itineranza. I racconti che precedono il<br />

ciclo di Abramo (Genesi 1-11) attestano infatti, da una parte, che la fede di Israele vedeva<br />

con molta chiarezza la possibilità di una relazione con il Signore anche al di fuori<br />

dell’esperienza degli eletti nella forma di un cammino (cf Noè: Genesi 6,5ss). Dall’altra<br />

parte sarà proprio attraverso il suo «andarsene» e gli incontri con figure di credenti che<br />

questo itinerare renderà possibili che Abramo imparerà a dare un senso preciso alla sua<br />

elezione e alla funzione benedicente di essa per molti altri e anche per sé. Perciò il suo<br />

sarà un «andare verso se stesso» se e perché sarà un andare verso altri.<br />

«Vattene… dalla casa di tuo padre»<br />

Per quale motivo la parola del Signore si rivolga ad Abramo è un mistero, il mistero della<br />

sua libera elezione. Potremmo pensare che Dio abbia scelto lui perché era il migliore, ma i<br />

testi non sostengono questa ipotesi. Anzi, la lettura agiografica della vicenda di Abramo –<br />

come di tutto il libro degli inizi, cioè la Genesi – ci fa perdere una delle cose più<br />

sorprendenti che ci vuole rivelare: Dio non sceglie il primo, e neppure il migliore; e la sua<br />

scelta non porta l’eletto ad essere il primo, e neppure il migliore. Se è vero che i patriarchi<br />

rappresentano in qualche modo il popolo di Israele, ascoltiamo cosa si dice della sua<br />

elezione nel libro del Deuteronomio:<br />

6 Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo<br />

popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla terra. 7 Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non<br />

perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, 8 ma perché<br />

il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, il Signore vi ha fatti<br />

4

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