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Scarica il numero in pdf - Biblioteca digitale - Provincia di Cremona

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Conclusioni<br />

Autori) e la data dell’osservazione con revisione.<br />

- da riconfermare: stazione non osservata <strong>di</strong> recente (si tratta<br />

<strong>di</strong> stazioni “datate”, ossia <strong>in</strong> cui l’osservazione risale perlopiù al<br />

secolo scorso o f<strong>in</strong>o al 2003 anno molto arido nel quale <strong>numero</strong>se<br />

aree umide sono andate <strong>in</strong> secca); si <strong>in</strong>tende anche la necessità<br />

<strong>di</strong> una riconferma tassonomica.Ciò soprattutto per le stazioni<br />

<strong>di</strong> U. vulgaris, poiché, come si ev<strong>in</strong>ce dai dati delle tabelle<br />

5 e 6, risultano le uniche che sono state revisionate a seguito <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> recenti.<br />

- non confermata: stazione osservata <strong>di</strong> recente dove la specie<br />

non è stata trovata. Come nel caso precedente si ha comunque<br />

la necessità <strong>di</strong> una “revisione”, qualora la specie, <strong>in</strong> futuro, venisse<br />

riconfermata.<br />

Nella colonna “Specie”delle tabelle 5 e 6 si <strong>in</strong><strong>di</strong>ca con U. vulgaris<br />

agg. una pianta della quale non sia stato possib<strong>il</strong>e verificare<br />

la specie, <strong>in</strong> genere per mancanza <strong>di</strong> fiori; mentre con la <strong>di</strong>citura<br />

U. australis (sub U. vulgaris) si <strong>in</strong>tende che è avvenuta una<br />

revisione tassonomica (fatto specificato anche nella penultima<br />

colonna).<br />

Tra i vari dati raccolti sono stati omessi quelli <strong>di</strong> campioni<br />

d’erbario troppo datati sia perché spesso riferiti a stazioni non<br />

più presenti sul territorio o <strong>di</strong> troppo generica localizzazione,sia<br />

per la <strong>di</strong>fficoltà ad effettuare una revisione tassonomica per<br />

mancanza, <strong>il</strong> più delle volte, dell’esemplare completo.<br />

Il quadro delle conoscenze floristiche del territorio lombardo<br />

viene arricchito dal ritrovamento <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano <strong>di</strong><br />

una nuova stazione della “carnivora” Utricularia vulgaris L. e <strong>di</strong><br />

una <strong>di</strong> U. australis R.Br., anche se quest’ultima deriva dalla revisione<br />

tassonomica <strong>di</strong> un sito già noto <strong>in</strong> letteratura. Entrambe le<br />

specie sono protette dalla L.R. 10/2008, ma ad oggi solo U. australis<br />

risulta presente nelle liste rosse per l’Italia e per la<br />

Lombar<strong>di</strong>a rispettivamente come entità m<strong>in</strong>acciata “EN” e vulnerab<strong>il</strong>e<br />

“VU” (CONTI et al. 1997; Stato delle... 2005).<br />

Il presente lavoro <strong>in</strong>tende anche essere <strong>di</strong> aiuto per chiarire<br />

la reale <strong>di</strong>stribuzione delle due specie non solo <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong><br />

M<strong>il</strong>ano ma <strong>in</strong> tutta Lombar<strong>di</strong>a, fornendo agli operatori del settore<br />

un valido strumento aggiornato e <strong>di</strong> fac<strong>il</strong>e lettura per <strong>il</strong> riconoscimento<br />

delle due entità <strong>in</strong> passato spesso confuse tra loro<br />

(CASPER 1974;TAYLOR 1989;TASSARA 2002). È evidente dai dati bibliografici<br />

raccolti, dalle osservazioni <strong>di</strong> campo e dalle revisioni<br />

<strong>di</strong> alcuni campioni d’erbario che la specie più <strong>di</strong>ffusa sul territorio<br />

lombardo è Utricularia australis, mentre U. vulgaris è rarissima<br />

e attualmente confermata solo <strong>in</strong> due stazioni: nel m<strong>il</strong>anese<br />

(GARIBOLDI 2008) e nel bresciano (FRATTINI 2008).<br />

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